I disturbi muscolo-scheletrici nell`attività professionale del musicista
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I disturbi muscolo-scheletrici nell`attività professionale del musicista
MEDICINA E MUSICA Rovigo 10 novembre 2012 I DISTURBI MUSCOLO-‐SCHELETRICI NELL’ ATTIVITÀ PROFESSIONALE DEL MUSICISTA Do$. Stefano Maso Ergonomia U.O. di Medicina del Lavoro Azienda Ospedaliera – Università degli Studi di Padova LA DIMENSIONE DEL PROBLEMA: Della le$eratura, emerge come il musicista professionista sia so$oposto al rischio d’insorgenza di disturbi/patologie muscoloscheletrici. Mancano tu$avia studi approfondiJ che consentano di sJmare quanto l’aLvità del musicista influisca sullo sviluppo di tali malaLe. in le$eratura molJ autori concordano sul fa$o di suddividere tali enJtà in tre grossi gruppi principali. MalaLe muscolo-‐ scheletriche da movimenJ ripetuJ e mantenimento prolungato di posture incongrue • TendiniJ, borsiJ ,epicondiliJ sdr di De Quervaine, sdr tunnel carpale (MalaLe tabellate) • Altre Sdr da compressione nervosa. Sindromi da overuse (sovrauJlizzo) e/o da missuse (mal uJlizzo) • Questa sindrome è cara$erizzata da un dolore persistente dei ventri muscolari e negli stadi più avanzaJ da debolezza, facile affaJcabilità e perdita di controllo e impaccio funzionale nell’uJlizzo dei muscoli interessaJ. • In generale la diagnosi di “sindrome dolorosa muscolare regionale” o “overuse” o “missuse” è posta quando una diagnosi “migliore”, più specifica, non può essere fa$a La diagnosi è fondamentalmente una diagnosi d’esclusione Distonia focale o crampo occupazionale del musicista • La distonia di funzione si presenta come un dife$o del controllo motorio di gesJ complessi o $ e n u J d a u n a l l e n a m e n t o e d a u n perfezionamento molto intensi. Altri autori suddividono invece le patologie tra: sindromi da sovrauJlizzo, sindromi canicolari e distonie di funzione (I. Joubrel et al 2001), me$endo nel grande gruppo delle sindromi da sovrauJlizzo sia le patologie a base infiammatoria/degeneraJva, sia le patologie da overuse /missuse. LETTERATURA: review • C.Zaza,1998: una revisione sistemaJca sull’incidenza e la prevalenza dei disordini muscoloscheletrici nei musicisJ, rivela che la prevalenza oscilla in un range che va dal 39% all’ 87%, sovrapponibile a quella dei disordini muscoloscheletrici presenJ in altre aLvità. • L Manchester RA, Fliedler D. 1991: l’unico studio di incidenza di tali patologie, riferite agli arJ superiori, è stato condo$o su 144 studenJ con il riscontro di un’incidenza media di 8,5 casi ogni 100 musicisJ l’anno per un periodo complessivo di tre anni. Inoltre i suonatori di tasJere (pianoforte, organo, clavicembalo) o di archi (viola e violino) sono 3 volte più colpiJ rispe$o agli strumenJ a fiato. • Lederman RJ ha evidenziato in 1353 musicisti (con 1539 diagnosi): • 64%di disordini muscoloscheletrici; • 20 % di disturbi neurologici periferici; • 8% di distonia focale (crampo occupazionale); Il 60% di tali musicisti sono donne L’età media alla valutazione era di 37aa per gli uomini e di 30 aa per le donne. • Riguardo ai disturbi muscoloscheletrici: circa 1/3 sono da inquadrarsi con specifiche diagnosi (es. malattia da conflitto sub-acromiale, tendiniti, epicondiliti); i 2/3 sono diagnosi di sindromi da dolore muscolare regionale (soprattutto degli arti superiori, della parte superiore del tronco e del collo-> queste sono anche chiamate sindromi da overuse o sindromi da missuse e sono diagnosi fondamentalmente di esclusione). • Frequenti sono le sindromi da intrappolamento (20% sul totale di tutte le patologie riscontrate), soprattutto – la sdr dello stretto toracico (23.4%), – la neuropatia da compressione ulnare al gomito (20.5%) – la sdr del tunnel carpale (19.29%). Dagli studi presenO in lePeratura appare evidente che il Opo di strumento uOlizzato risulta determinante riguardo l’insorgenza delle possibili patologie e la topografia dei disturbi. DISTRIBUZIONE DELLE PATOLOGIE A SECONDA DELLO STRUMENTO (Laderman 2003) Patologie muscolo-‐scheletriche specifiche per strumento Chong et al. (1989) Fry (1986) Norris (1993) Prevalenza delle patologie degli arO superiori in soggeV non esposO a movimenO ripeOOvi Tendinite della spalla Epicondilite 1-4% 0.5-2.3% Sdr del tunnel carpale 3.1-5.6% Sdr dello stretto toracico 0-17% Da Hagberg M. et all:Work related muscoloskeletal disorder:a reference book for prevenJon. London:Taylor e Francis, 1995. 16 PATOLOGIE RISCONTRATE TendiniJ borsiJ epicondiliJ sdr di De Quervaine sdr tunnel carpale altre sdr da compressione nervosa sindromi da overuse/missuse distonia focale FATTORI CAUSALI/PREDISPONENTI Posture incongrue/ mantenute per tempo prolungato MovimenJ ripetuJ Seduta disergonomica/leggii malada$abili CambiamenJ di repertorio, maestro e strumento* Mancanza di esercizi preparatori * Stress in vista di un concerto * Posture scorre$e * *sdr da overuse/missuse INTERVENTI DI PREVENZIONE OBIETTIVO Ridurre il rischio di effe. dannosi sull’apparato muscolo-‐scheletrico derivante dall’esposizione a movimenJ e sforzi ripetuJ degli arJ superiori mediante interven6 miraJ di 6po ergonomico (organizzaJvi e stru$urali) mediante una specifica a.vità motoria ada5a6va-‐compensa6va I Fase Valutazione del rischio e Valutazione anamnestico clinica II Fase Intervento ergonomico e/o attività motoria III Fase Nuova Valutazione del rischio (ove intervento ergonomico) e Nuova Valutazione anamnestico clinica VALUTAZIONE DEL RISCHIO A$raverso l’applicazione di diverse metodiche di indagine si possono valutare: effeLva esposizione a movimenJ ripetuJ degli arJ superiori e a posture incongrue METODI OCRA, RULA, REBA ED ALTRI VALUTAZIONE CLINICO FUNZIONALE Una volta valutata l’esposizione questa deve essere confrontata con la prevalenza dei disturbi/patologie riscontrate a$raverso apposiJ quesJonari e visite sia nei musicisJ che in un gruppo di controllo di soggeL non esposJ. INTERVENTI CORRETTIVI A$uazione di intervenJ ergonomici sulle postazioni Sui soggeL portatori di disturbi si propongono intervenJ personalizzaJ con aLvità motoria prevenJva ada$ata da allargare a tuL i soggeL a scopo prevenJvo. CONTROLLO NEURO-‐MUSCOLARE-‐ ARTICOLARE: Migliorare la mobilità arOcolare e l’elasOcità muscolare: per avere un buon controllo posturale è necessario conservare una buona mobilità arJcolare di tu$e le arJcolazioni ALvità motoria ada$ata Rieducare i riflessi proprioceVvi per l ’ a c q u i s i z i o n e d i u n a m i g l i o r consapevolezza del proprio corpo e delle proprie posture. CONTROLLO NEURO-‐MUSCOLARE-‐ ARTICOLARE: ALvità motoria ada$ata Migliorare l’azione dei muscoli posturali: insegnare ad usare i muscoli che determinano le posizioni corre$e delle singole parJ del corpo e che perme$ono il giusto allineamento e il mantenimento delle curve rachidee. Migliorare l’abilità posturale: Il sogge$o deve sviluppare la capacità di saper assumere e controllare la postura del corpo nelle azioni motorie quoJdiane. Fase conclusiva VALUTAZIONE DELL’EFFICACIA DEGLI − Valutazione dell’efficacia degli intervenJ sulla INTERVENTI base di specifici indicatori quali: − Consumo di farmaci − Assenza per malaLa (muscolo-‐scheletrica) − Punteggio con scala del dolore − Valutazione della flessibilità arJcolare