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Il destino della plastica

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Il destino della plastica
Secondo i dati diffusi da Unionplast, nello scorso anno sono state
immesse al consumo in ltalia circa 33 milioni di tonnellate di materiali plastici, di cui 2 milioni nel
settore imballaggio. GIi altri settod seguono molto distanziati: intorno a 200.000 ton/anno troviamo sia agricoltwa che auto, e tla
110.000 e 140.000 ton/anno ciascuno i settori dell'edilizia, delle
apparecchiature elettriche ed elettroniche, e dell'oggettistica per 10
sport e per la casa.
Il
problema del riciclaggio della
plastica non si esaurisce quindi
nella sola plastica impiegata per
gli imballaggi, anche se questi restano I'impiego prevaleote.
ll destino
della plastica
Non si esaurisce solo con ouella
lmpiegata per gli imballaggi,
sebbene resti I'impiego prerlalente
scadente.
<<Le ultime aste di aggiudicazione del PET, con prezzi insostenibili per le imprcse dciclatdci, mpprcsentano l'ultimo tassello di uno
Athaverso 1'attività dei Consolzi
il
Corepla), i materiali plastici utilizzati per I'imballaggio vengono
oggi raccolti sul 967o del territorio
.
manufatti ottenuti da plastiche riciclate.
La capacità di riciclaggio eccede
notevolmente i quantitatiyi effettivamente lavorati, tanto che gli impianti lavorano in media al 60%
della òapacità e sono spesso costretti a impQrtare materia prima
dall'estero. Questa situazione ha
spinto la Assorimap (Associazione Italiana Riciclatori e fugeneratori Materie Plastiche) a chiedere
fomalmente, nel febbraio di quest'anno, la dichiarazione di stato
di crisi del compaÍo; Assorimap
accusa esplicitamente Corepla di
imporre prezzi insostenibili per
materiali di qualità sempre più
PLASTICHE PER IMBAI.I.AGGIO
del sistema Conai (in particolare
300 imprese italiane che sono attive nel settore della produzione dei
scenario oramai decisamente
compromesso - dichiarano
i verti-
il
nazionale. Nello scorso anno sono
ci dell'Associazione. Proprio
state raccolte attraverso Corepla
615.000 tonnellate di imballaggi
plastici; a queste vanno aggiunte
circa 100.000 tonnellate di imballaggi plastici post-consumo awiati a iciclo attraverso altri canali
(tra i quali ad esempio il Conip,
che si occupa del riciclaggio di
imballaggi dgidi, come cassette e
modello di allocazione dei volumi
raccolti del sistema Corepla, la
quantità insùfficiente dei rifiuti di
imballaggi raccolti, la qualità deficitaria per aggregazione e impurezze, il mercato europeo che si è
gia adeguato ?lle regole definite
dal1a UE, la sottrazione di materiali per il taffico illecito di scarti/dfiuti in plastica: tutto ciò rcnde
improponibile fare impresa!>>.
Accanto a materiali post-consumo
contenitod per ortofrutta) raggiungendo così complessivamente
715.000 ton, collispondenti al
3570 di quanto iEmesso al consu-
(prevalentemente imballaggi), per
completare il quadro del riciclo
devono essere considerati anche
gli scarti pre-consumo, cioè gli
sfridi ed i manufatti difettosi che
mo. ll risultato supera largamente
l'obiettivo legale del 267o.
Ai quartitativi awiati
a îiciclo devono essere 4ggiunte Ie frazioni
le aziende produtÍici non rigenerano al loro interno. Si tratta di
attualmente non riciclabili, destinate a recupero energetico. Queste
una luantità tutt'alto che trascurabile, stimata come pressa à pocó
equivalente a quella della lavom-
arnmontano a circa 740.000 ton,
con un significativo incremento
rispetto all'anno scorso, dovuto aì
peggioramento nella qualità dei
materiali raccolti ed ai conseguenti maggiori scarti nel processo di
selezione e trattamento. Questo
zione di scarti post-consumo.
rr coNsoRzro PouEco
processo viene compiuto in 37
impianti, distribuiti sulf intero territorio nazionale: questi impianti
Complessivamente, nella graduatoria dei polimeri maggiormente
riciclati il primo posto spetta al
polietilene, segue il polipropilene
hanno prodotto circa 350.000 tonnellate di gratruli e scaglie, utiliz-
Continua a pag.48
zati per nuove produzioni dalle
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IL RICICLO
contlnua da pag.46
rebbero il recùpero energetico.
ll progetto "Target Fluff', iniziato
rlel 2008 e con termine prcvisto alla fine del corente anno, dovrebbe
portarc alla realizzazione di 3 impianti prctotipo su scala industriale, ciascun dei quali utilizzerà una
ll destino della plastica
(per
il
quale dsultano prevalenti
gli scarti di derivazione industriale) e poi nell'ordine PET, PVC
e
polistirene.
diversa tecnologia (pirolisi, piro-
Per il recupero dei beni in polietilene diversi dagli imballaggi, dal-
gassificazione, gas s ific azione).
Difficilmente questo progetto riùscirà a ispettare i tempi previsti,
le apparecchiature elettroniche
e
anche per I'opposizione di gruppi
sanitarie e delle auto, opera fin dal
1999 il Consorzio Poli€co. L'attività di questo consorzio si estende
su una notevole quantità di mate-
riali, tra
i
quali
i più
ambientalisti nelle località dove
dovrebbero sorgere gli impianti;
per il momento l'unico impianto di
rilievo previsto è il termovalorizzatore di Anagni della società
Maind (gruppo Marangoni), inizialmente previsto per i pneumati-
importanti
dal punto di vista quantitativo sono i teli per agdcoltura; ma vengono raccolti anche bossoli di cartucce da caccia e da tiro, rcti per
la recinzione di cantied e di piste
da sci, reti e accessori per la pesca, vecchi giocattoli, cialde per
caffè e altro. I quantitativi riciclati
sollo intomo a 350.000 ton/anno,
delle quali circa 7.000 vengono
ci fuori uso, che dovrebbe essere
convertito etrtro quest'anno alla
apparecchiature elettriche ed eleF
tròniche quando ne vendono una
nuova, la raccolta di rifiuti di
AEE è in forte crescita; già nel
destinate al recupero energetico.
2010 si erano superate le 245.000
ton/anno, ed è lecito aspettaÌsi che
a fine 2011 vengano sÌrperate le
MATERIE PTASTICHT DAI RAEE
300.000 ton/anno.
Con la progressiva attuazione del
decreto "u[o contro uno" (D.M.
n.65 del 8/3/2010), che impone ai
rivenditori di dtirare le vecchie
Dal trattamento dei RAEE si ottiene cica il257o di mate ali plastici, per cui la "filiera RAEE"
dovrebbe rendere disponibili
750.000 torli anno di plastica da
li
ciclare. Pudrcppo, attualmente la
maggior parte di questi materiali
plastici va a recupero energetico,
in quanto sono presenti tipi diversi di polimeri, non facilmente separabili. Le quote che vengono recuperate sono costituite daue parti
facilmente asportabili e di composizione nota, come le carcasse di
apparecchi TV, computer e monitor, e le contropofie dei frigorifed; sarebbe possibile incrementarc
i quantitativi ricorrendo ad apparecchiature per il dconoscimento
rapido dei diversi polimeri, come
gli spettrofotometri NIR e gli apparecchi portatili a fluorescenza
di raggi x, ma il costo ha finora
iermovalorizzazione del car fluff,
con capacità di 30.000 ton/anno.
scoraggiato gli operatori del setto-
acidi e conosivi, e di altri prodotti
di decomposizione più o meno nocivi. A causa di questi problemi
I'uso del PVC negli imballaggi è
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Il
DEt Pvc
PVC è un polimero anomalo,
perché cica
il
579o del suo peso è
dovuto al clorc (derivato da1 sale
da cucina), e solo per il rimanente
4370 deriva dal peholio. Questa anomalia di composizione 10 rende
del hrtto incompatibile con gli altd
materiali plastici, per cui il PVC è
riciclabile da solo, ma non in miscela con altre plastiche; dove anzi
la presenza di PVC è un gravissi-
mo ostacolo al riciclaggio, in
quanto provoca sviluppo di fumi
pratlcamente cessato, e questo polimero viene oggi utilizzato so-
ln Italia vengono demoliti ogni anno circa 1.500.000 veicoli, per un
peso complessivo di 1.400.000
tonnellate. Le operaz ioni condotte
prattutto in applicazioni a lunga
vita (guaine per cavi eÌettdci, tubazioni e raccordi per acque di
sulle carcasse di autoveicoÌi puntano al recupero della ùazione ferrosa, che costituisce citca rl 557o de7
peso del veicolo; a parte i palaurti
(che possono. essere separati dalla
carcassa), i restanti materiali pla-
lizzanti, lashe per pavimentazioni
e simili).
Arche questi prodotdi aÍivano co-
stici, insieme a vetro, îibre tessili,
DÀl 2o0l fiper p'omLrove, reali2zÀ e (onsolida un sislema d, produzione
dí energia rìnnovabile fondato sull'uso delle biomasse agricole e forestali
locali, suìl'etficienza en€rgetica e sulla cura e gestione dei territori.
lt RtctctacGto
legno, gomma, carta e cartoni,
vengono mescolati nel processo di
frantumazione e successivamente
separati per densità, ottenendo una
miscela denominata "fluff', che
costituisce dal 25 al 30% del peso
del veicolo. Si generano cioè ogni
anno 350.000 tonnellate di matedale, che attualrnente viene smaltito per la maggior parte in discaricai contmwenendo tra l'altro alle
direttive europee, che ne impor-
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scarico, infissi, teloni impermeabi-
munque a fine della loro vita utile,
e si pone il problema del loro riciclaggio; problema che è stato afftoniato già 10 anni fa con il pro-
getto "Vinyl 2010". Grazie ai risultati di questo progetto, lo scorso anno in Europa sono staîe dci-
clate oltre 260.000 tonellate di
scarti di PVC post-consumo; si
punta ora ad ull nuovo programma
decennale, denominato Vinyl Plus,
chè al 2020 dovrebbe portare la
capacità !i riciclo a 800.000
toh/aMo (corrispondenti a circa il
2'7 Eo óì\ q\aîto verrà immesso al
consumo in Europa).
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