Storia dell`impianto cloro soda di Torviscosa aggiornata al 21
by user
Comments
Transcript
Storia dell`impianto cloro soda di Torviscosa aggiornata al 21
Storia dell’impianto cloro soda di Torviscosa aggiornata al 21 ottobre 2008 16 dicembre 1941 - Il Ministro Segretario di Stato per le Corporazioni “autorizza la SAICI ad allestire presso il proprio stabilimento di Torre Viscosa un nuovo impianto elettrolitico per la produzione di soda caustica, cloro e cloroderivati”. I lavori per la costruzione dell’impianto cloro-soda della SAICISNIA iniziano nel 1942, vengono poi sospesi per via della guerra e riprendono alla fine degli anni quaranta. In fabbrica però, già durante la guerra, vengono immagazzinate grosse quantità di mercurio. 24 febbraio 1945 - Durante un allarme aereo, alcuni individui asportano 62 bombole di mercurio del peso di 50 chilogrammi l’una. Le bombole vengono nascoste e poi trasportate in più viaggi dapprima scendendo l’Aussa e poi risalendo il Corno fino a Cesarolo. Durante il secondo viaggio la barca affonda “a circa metà strada” con il suo prezioso carico di 22 bombole. Nell’estate del 1946 un uomo di San Giorgio “riuscì a trarre a riva quasi tutta la merce” che “giaceva nella Aussa ...”. Dopo una serie di vicende romanzesche nel novembre del 1946 i Carabinieri riescono ad arrestare i colpevoli. Vengono però recuperate solo 51 delle 62 bombole contenenti il mercurio. 1950 - Inizio produzione dell’impianto cloro-soda. 1952 - Ampliamento del cloro-soda: la capacità produttiva sale a 9.000 tonnellate annue. 1957 - Ampliamento cloro-soda, capacità produttiva 13.500 tonnellate annue. 1958 - La capacità produttiva del cloro-soda viene portata a 18.000 tonnellate annue. 1960 - Sostituzione di celle per portare la capacità produttiva del cloro-soda a 20.000 tonnellate annue. 1953- 1960 - Inquinamento da Mercurio nella Baia di Minamata in Giappone. Marzo 1966 - Muore all’ospedale di Udine l’operaio Taverna Emilio di San Giorgio di Nogaro. Durante l’agonia il Primario del reparto descrive ai familiari la drammatica situazione: “cari signori non c’è speranza, avrà due giorni ancora, poi deve morire. Ha in corpo una tale quantità di mercurio che non ci possono essere speranze”. I parenti chiedono che nel referto vengano riportate le cause del decesso. “Ma certamente” risponde il primario, “non si barattano le vite umane”. I dirigenti della Snia Viscosa vengono nel frattempo notati a colloquio con i vertici dell’Ospedale. Nel laconico referto finale non viene citato il mercurio: “il sig. Taverna Emilio di anni 44 è deceduto per nefrite viscerale”. (fonte A.N.P.I. 1988) 27 dicembre 1967 - La Saici fornisce al Medico Provinciale le informazioni relative agli scarichi industriali del cloro-soda: “...lo stabilimento non prevede particolari cicli epurativi in quanto scarica a rifiuto quantità assolutamente irrilevanti di sostanze chimiche”. 30 dicembre 1971 - Il Medico Provinciale invia a tutte le istituzioni provinciali preposte alla tutela della salute pubblica il contenuto della circolare n. 212 del Ministero della Sanità. In questo documento viene esposto per la prima volta in modo ufficiale il problema del rischio legato all’inquinamento da mercurio. “Secondo il foglio sanità 11324 del 30.12.1971 del Medico Provinciale il mercurio non “dovrebbe” essere presente negli scarichi industriali”(Relazione Laboratorio Chimico Provinciale d’Igiene di Udine del 18 maggio 1972). 5 aprile 1972 - Il Laboratorio Chimico Provinciale d’Igiene di Udine, a seguito di urgente richiesta telefonica fatta dal Medico Provinciale, esegue una serie di analisi chimiche lungo il canale Banduzzi, allo sbocco della Darsena, davanti all’idrovora Belvat, lungo il fiume Ausa e lungo il fiume Corno. Viene accertata la presenza di mercurio nelle acque provenienti dalla Darsena, nel canale Banduzzi e nell’Ausa fino alla confluenza con il Corno. “lo scarico della SAICI derivante dalla darsena inquina fortemente il canale Banduzzi ...il canale Banduzzi inquina il fiume Ausa ...”. Nelle osservazioni finali viene riproposto l’annoso problema delle acque pubbliche: “E’ essenziale conoscere se il canale Banduzzi è da considerarsi acqua pubblica oppure proprietà privata della SAICI”. 18 maggio 1972 - Il Laboratorio Chimico Provinciale d’Igiene di Udine invia al Medico Provinciale la relazione sulle analisi effettuate a Torviscosa (scarichi della Snia Viscosa). 19 giugno 1972 - Il Medico Provinciale a seguito dei referti delle analisi effettuate nelle acque di scarico della SAICI “...presenza di mercurio in tracce e di altre sostanze quali l’anidride solforosa, ligninsulfonati, ecc ... sostanze che superano il limite dei valori accettabili degli effluenti fissati da Ministero della Sanità con circolare n° 166 del 1971 e con circolare di questo Ufficio n° 7338 dell’11 Ottobre 1971 ...” chiede al Sindaco di Torviscosa “... di invitare la Soc. SAICI di codesto Comune a provvedere di idonei processi depurativi delle acque di scarico entro tre mesi per quanto riguarda il mercurio ed entro un anno per quanto attiene le altre sostanze”. Il documento, oltre che al Sindaco, viene inviato al Genio Civile di Udine e di Gorizia, alla Capitaneria di Porto di Monfalcone, al Medico Provinciale di Gorizia, al Prefetto di Udine e all’Assessore Regionale all’Igiene e Sanità; ma non viene inviato all’Ufficiale Sanitario del Comune di Torviscosa. Quest’ultimo verrà informato dell’esistenza del carteggio solo nell’estate del 1976. 7 ottobre 1972 - La Snia Viscosa invia agli Enti competenti una relazione sulla situazione degli scarichi del cloro-soda: “... la quantità di mercurio presente negli stessi scarichi è mantenuta entro il valore indicato dal Ministero della Sanità quale limite di accettabilità degli effluenti per lo sversamento in acque superficiali (tabella allegata a circol. 166 del 2 ottobre 1971). A tale valore si è pervenuti in quanto sono già stati da noi adottati accorgimenti tecnici ...”. 19 ottobre 1973 – La Snia Viscosa, a seguito della richiesta di informazioni avanzata dall’Assessorato Regionale all’Igiene e Sanità, invia al Sindaco di Torviscosa una relazione sul problema delle sostanze inquinanti presenti negli scarichi dello stabilimento. Relativamente all’impianto cloro-soda la Snia dichiara: “E’ in corso di esecuzione un complesso di lavori all’impianto di elettrolisi che tenderà a ridurre ulteriormente la già limitata presenza di mercurio nell’effluente dello stabilimento … E’ pure in avanzato stadio di realizzazione un terzo intervento sui circuiti gassosi … L’abbattimento del mercurio viene ottenuto per via chimica, convogliando le miscele gassose in torri a salamoia clorata che, reagendo con il mercurio danno origine a composti clorurati solubili che ritornano in ciclo con la salamoia. Ritornando alle celle questo composto subisce una riduzione elettrochimica che dovrebbe favorire la precipitazione catodica sotto forma metallica”. Interessante in quest’ultimo passaggio l’uso del condizionale “dovrebbe”. 1974 - Vengono eseguiti lavori per ridurre l’evaporazione del mercurio dalle celle: “A quota 5, ove ci sono le celle, ho riscontrato che la testata delle 82 celle (in due la chiusura della testata è rovinata e non funzionante) è ora chiusa e messa sotto aspirazione. Tale lavoro è stato fatto nel 1974 e costituisce un progresso per evitare fughe di vapore” (dalla relazione del dott. Callegari del 13 settembre 1976). 10 maggio 1976 - Viene emanata la Legge n. 319/76 conosciuta come “Legge Merli”. 8 settembre 1976 – Il Consiglio di Fabbrica della Snia Viscosa pubblica un comunicato sul problema dell’inquinamento da mercurio. Il documento viene inviato al Sindaco di Torviscosa, all’Ufficiale Sanitario di Torviscosa, all’Istituto di Igiene e Profilassi, all’Istituto Regionale di Medicina del lavoro di Trieste, all’Ispettorato del Lavoro, alla Provincia di Udine, alla Regione FVG ed alla Direzione della SNIA Viscosa. Viene chiesto un sollecito intervento al fine di “mettere a punto le misure necessarie a sanare la grave situazione”. Riportiamo di seguito alcuni passaggi del documento: “Lo scorso anno la Snia si era impegnata in una serie di lavori di bonifica al reparto sala celle dell’impianto Soda Cloro, per eliminare gli alti tassi di inquinamento da mercurio. Ebbene tra le cose da farsi, soltanto una minima parte è stata realizzata per cui alcuni lavoratori sono colpiti da valori allarmanti di inquinamento da mercurio nelle urine … mentre a Torviscosa si sono raggiunti livelli di inquinamento da mercurio variabili tra i 150 e i 300 gamma, in altri stabilimenti si giunge al massimo a 50/60 gamma”. 13 settembre 1976 – A seguito di un sopralluogo effettuato l’8 settembre 1976, il dott. Callegari (Ufficiale Sanitario del Comune di Torviscosa) invia al Medico Provinciale, al Sindaco di Torviscosa, al Direttore del Laboratorio Provinciale d’Igiene e Profilassi di Udine ed alla Direzione della SNIA Viscosa una cruda relazione sulla situazione dell’ambiente di lavoro all’interno della sala celle dell’impianto cloro-soda di Torviscosa. La prima parte della relazione descrive i problemi legati alla tossicità del mercurio, riporta i dati americani sulle massime concentrazioni ammissibili (MAC) nei posti di lavoro e nei liquidi biologici. A fronte di un valore limite di 100 gamma/litro, nelle urine di alcuni operai sono stati trovati valori (luglio 1976) fra i 200 e 300 gamma/litro. La seconda parte della relazione descrive lo stato di fatto della sala celle: “…Al piano 2,5 ho fatto alzare i pagliolati ed ho notato che il pavimento di cemento sottostante è rovinato e che negli anfratti di esso è bene visibile mercurio in gocce del diametro anche di 1-2 cm. Il pagliolato inoltre è vecchio e nelle fessure del legno è ben visibile mercurio. … A piano terra (quota 0) il pavimento di cemento è rovinato, con piccole gocce di mercurio visibili negli anfratti. Viene lavato con acqua che scorre fino alle canalette laterali, ma evidentemente, a causa della superficie rovinata, tale operazione non è sufficiente per fare sparire il mercurio che vi si condensa o che vi cade dai piani superiori. … Non occorre nessun artifizio di tecnica per dimostrare che c’è troppo mercurio nell’ambiente di lavoro: basta osservare il pagliolato del piano 2,5 o sollevarlo per riscontrare le gocce di mercurio arrivato per caduta o per condensazione e che lasciato lì costituisce un’altra fonte di vapori. Per ovviare a queste condizioni, oltre che avvertire il Medico provinciale ed il Sindaco con questa mia relazione, ho fermamente raccomandato alla direzione della fabbrica di accelerare il processo di bonifica … ”. Tra questa relazione ed il sequestro dell’impianto passeranno trentadue anni. 1978-79 - Diventa irreversibile il declino delle fibre artificiali, inizia la lunga agonia della Snia Viscosa. A Torviscosa sono a rischio centinaia di posti di lavoro. Cambiano le priorità. Consiglio di Fabbrica e Amministrazione Comunale si pongono come obbiettivo primario la difesa del posto di lavoro. 14 agosto 1986 -Il Pretore di Cervignano del Friuli chiede all’ Intendente di Finanza di Udine informazioni sulla situazione del Canale Banduzzi: “Prego la S.V. di volermi segnalare ... quali provvedimenti siano stati adottati dall’Ente proprietario - Demanio dello Stato - per bonificare detto corso d’acqua dalla presenza dei fanghi altamente tossici - concentrazioni di mercurio 17,5 mg/Kg a secco - depositati sul suo fondale. Segnalo cortese sollecitudine attesa pericolosità della situazione ...”. 22 agosto 1986 - L’Intendente di Finanza di Udine, rispondendo al Pretore di Cervignano, si autoassolve e per farlo “assolve” anche la Chimica del Friuli: “... tanto l’organo proprietario quanto l’ente usuario che ha l’obbligo della manutenzione (Consorzio Bonifica Bassa Friulana) non possono essere considerati responsabili, ma piuttosto “vittime” di una ben nota situazione generale causata da liquami industriali, antiparassitari, diserbanti e scarichi diversi ... Risulta inoltre che i rilevanti sedimenti di mercurio siano da attribuire all’attività industriale di un lontano passato e non a quella della Società CHIMICA DEL FRIULI che si avvale di efficienti dispositivi di demercurizzazione ...”. 30 giugno 1989 - La Chimica del Friuli, ai sensi del D.P.R. 203/88, chiede l’autorizzazione regionale alla continuazione delle emissioni in atmosfera (impianto produzione cellulosa, pasta semichimica, caprolattame e prodotti di chimica fine, cloro soda, officine meccaniche, centrale termica e concentrazione liscivio). Maggio 1991 - Viene pubblicato, a cura dell’USL n. 8 “Bassa Friulana” (autori: Mattassi, Daris, Nedoclan, Crevatin, Modonutti e Lach), uno studio sulla qualità delle acque della Laguna di Marano. Relativamente al mercurio scaricato dallo stabilimento di Torviscosa sta scritto: “Tale sversamento è iniziato probabilmente nel 1949 con un apporto di circa 20 Kg giornalieri, si è attenuato attorno al 1970 (circa 6-7 Kg giorno) per poi scomparire nel 1984 dopo l’adozione di sistemi di recupero più efficienti. E’ probabile che lo sversamento totale complessivo ammonti a non meno di 186.000 Kg”. 23 maggio 1995 - Da uno studio commissionato dal “Tubone” al Gruppo A.R.E.A. risulta che all’impianto consortile giungono in media circa quaranta grammi al giorno di mercurio. Questo metallo pesante ed altamente tossico finisce in parte nei fanghi ed in parte in mare. Lo studio accerta che il mercurio arriva al “Tubone” dal caprolattame della Caffaro che usa, come materia prima, l’idrogeno prodotto dall’impianto cloro-soda. Nonostante l’esistenza del “Tubone” l’impianto a celle di mercurio della Caffaro scarica ancora i propri reflui nelle acque superficiali e poco o nulla si sa delle quantità di mercurio scaricato direttamente nei canali. 22 luglio 1996 - De Toni Paolo presenta un esposto in merito al problema degli scarichi provenienti dall’impianto cloro-soda delle Industrie Chimiche Caffaro di Torviscosa. La Magistratura apre una inchiesta e fa analizzare oltre agli scarichi della Caffaro anche l’acqua ed i sedimenti del canale Banduzzi. Le analisi chimiche evidenziano, nei sedimenti del canale, la presenza di una elevatissima concentrazione di mercurio. L’Azienda per i Servizi Sanitari n. 5 Bassa Friulana, sulla base di queste analisi, invita gli Enti preposti a vietare la pesca, ed in parte anche la navigazione, lungo buona parte del canale Banduzzi. L’Ente Tutela Pesca del Friuli Venezia Giulia fa analizzare i pesci ed in cinque casi (su undici) viene appurato che le concentrazioni di mercurio superano i limiti di legge. 22 agosto 1996 - La Caffaro, nonostante il “Tubone” sia già in attività da oltre quattro anni, chiede alla Provincia l’autorizzazione allo scarico in acque superficiali di sostanze pericolose (mercurio). 9 dicembre 1996 - Vengono completate le analisi sui campioni prelevati allo scarico dell’impianto cloro-soda della Caffaro; due analisi appaiono anomale e non vengono considerate attendibili, il resto dei valori riscontrati negli scarichi rientra nei limiti di legge. 22 gennaio 1997 - Il Ministero dell’Ambiente, facendo riferimento all’esposto presentato dal sig. De Toni, chiede alla Provincia di Udine, di conoscere l’esito dell’istruttoria relativa all’autorizzazione allo scarico in acque superficiali di sostanze pericolose (D.L. 133/92), nonché i risultati degli accertamenti analitici richiesti dall’Azienda Sanitaria. 31 gennaio 1997 - L’Azienda Sanitaria comunica al Sindaco l’esito delle analisi effettuate dal P.M.P. su campioni prelevati dai propri tecnici in data 5 dicembre 1996. I referti evidenziano una notevole concentrazione di mercurio nei sedimenti del Canale Banduzzi, nel Canale Taglio e nel Fiume Aussa . Ben otto anni prima del provvedimento di sequestro adottato dalla Procura della Repubblica di Udine, l’Azienda sanitaria scrive al Sindaco: “... si consiglia l’adozione di provvedimenti che limitino la risospensione del fondale ad opera del movimento delle imbarcazioni, delle attività di pesca, delle attività di scavo ...”. 31 gennaio 1997 - L’ASS risponde alla Provincia in merito alla richiesta di autorizzazione allo scarico per il cloro-soda presentato dalla Caffaro il 22 agosto 1996: “questo Dipartimento ritiene che non possa essere mantenuto lo scarico dell’impianto di produzione soda-cloro nel canale ... in quanto tale scarico comporterebbe un aggravamento della situazione ambientale già fortemente compromessa dalla rilevante presenza di mercurio nei sedimenti (154 mg/kg s.s.)”. 5 febbraio 1997 - A seguito delle analisi effettuate dall’ASS e degli elevatissimi valori di mercurio riscontrati nei sedimenti dei canali Banduzzi e Taglio i consiglieri Settimo e Bellantone chiedono al Sindaco: “- la revoca dell’autorizzazione allo scarico in acque superficiali dell’impianto del cloro-soda - l’obbligo per la Caffaro di allacciare tutti gli scarichi al “Tubone” - limitare la navigazione al fine di ridurre al minimo la risospensione del fondale”. 5 febbraio 1997 - Il Sindaco di Torviscosa introduce il divieto di navigazione, di pesca e di dragaggio nel canale Banduzzi (nella zona posta a nord della Caffaro) ed il divieto di pesca e di dragaggio nel canale Taglio. 7 febbraio 1997 - Il Sindaco, attraverso i giornali locali, risponde ai consiglieri Settimo e Bellantone esponendo la sua posizione: “... non è il caso di fare allarmismi ... (le) ... analisi (sugli scarichi della Caffaro n.d.r.) danno dei risultati positivi, cioè scarichi a norma. Quello di cui sono preoccupato in questo momento è il fatto che questo vociare possa far apparire il paese di Torviscosa come un area diciamo a rischio”. Il presidente del “Tubone” fa da spalla al Sindaco: “Se la Provincia imponesse alla Caffaro di allacciarsi al “Tubone” per noi ci sarebbe un problema irrisolvibile”. 14 febbraio 1997 - In Consiglio Comunale il Sindaco risponde alla mozione presentata dai Consiglieri Bellantone e Settimo: “... soltanto svolgendo un’azione interna agli organi istituzionali si possono risolvere i problemi ambientali del paese e non presentando sulla stampa, come fa qualcuno, un’immagine negativa della zona o chiedendo la revoca dell’autorizzazione allo scarico soda-cloro”. 19 febbraio 1997 - “No ai terroristi ambientali”. I responsabili provinciali del settore chimico di CGIL, CISL e UIL, attraverso un comunicato pubblicato dal Messaggero Veneto, scendono pesantemente in campo a difesa della Caffaro. 21 febbraio 1997 - A fianco della Caffaro scende in campo anche l’Assindustria: “Azienda ecologica, importanti investimenti già fatti in campo ambientale”. 27 febbraio 1997 - Avendo ricevuto l’esposto del sig. De Toni, il Difensore Civico Regionale chiede informazioni sul problema mercurio al Sindaco di Torviscosa. 6 marzo 1997 - L’Istituto Zooprofilattico delle Venezie - dipartimento di Chimica - di Legnaro (Pd) invia all’Ente Tutela Pesca i referti delle analisi effettuate sulla fauna ittica del Canale Banduzzi. Per un clamoroso errore i tecnici valutano “entro i limiti” di legge anche i valori numerici palesemente superiori a quanto prescritto dalle tabelle del D.M. 9/12/93. 11 marzo 1997 - Entra in scena una società che diventerà famosa nelle inchieste sul “Tubone”: la Servizi Costieri di Marghera. “A seguito del recente incontro svoltosi presso la Sala Consiliare del Comune di Torviscosa, la scrivente Società conferma il proprio interesse per lo svolgimento dello studio e della successiva bonifica dei “Fanghi contenenti mercurio” depositati sul letto del Canale Banduzzi in prossimità delle Industrie Chimiche Caffaro”. 24 marzo 1997 - A seguito del clamoroso errore commesso dai tecnici dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie l’Ente Tutela Pesca comunica al Comune e agli Enti interessati che le analisi effettuate sul materiale proveniente dal Canale Banduzzi (pescato il 28 febbraio 1997 ed analizzato il 6 marzo 1997) risultano entro i limiti di tolleranza. 4 aprile 1997 - L’ASS si rende conto dell’errore contenuto nel referto prodotto dall’Istituto Zooprofilattico e comunica al Sindaco (prot. Comune n. 2243 del 11/4/97) che “Le concentrazioni di mercurio riscontrate dall’Istituto Zooprofilattico delle Venezie in data 6 marzo 1997 in esemplari di tinche, passere, scardole e persici reali superano il valore massimo consentito previsto dal D.M. 9/12/1993” e pertanto invita il Sindaco a mantenere l’ordinanza di divieto di pesca. 13 maggio 1997 - “La laguna è sana come un pesce” assicurano attraverso i giornali locali gli assessori regionali Mario Puiatti (dei Verdi) e Cristiano Degano (del PPI) presentando con gran clamore lo studio eseguito per la Regione dal prof. Brambati di Milano. 29 maggio 1997 - Il Difensore Civico Regionale, non avendo ottenuto risposta, chiede nuovamente al Sindaco informazioni e rassicurazioni in merito al problema del mercurio nel Canale Banduzzi. 11 giugno 1997 - Il Sindaco risponde al Difensore Civico affermando che “è stato costituito un gruppo di lavoro composto da rappresentanti degli Enti interessati. Appena saranno assunte iniziative sarà cura di questo Ente informare la S.V.”. Non ci risulta, dai documenti consultati, che il Sindaco abbia più informato il Difensore Civico. 29 luglio 1997 - Il Sen. Pieroni (gruppo dei Verdi) presenta una interrogazione parlamentare in merito alla presenza di mercurio nel Canale Banduzzi. Vengono di seguito riportati alcuni passi dell’interrogazione: - “ ... la Caffaro ha barato ... circa la reale quantità di mercurio immessa nel canale Banduzzi” - “a seguito di un esposto presentato da un comitato locale, il P.M.P. e l’ASL hanno effettuato delle analisi : la situazione era così preoccupante che l’Azienda sanitaria ha dovuto esprimere parere negativo per la realizzazione di ulteriori scarichi ...” - “... a seguito del diniego dell’ASL, il comitato tecnico provinciale ... è intervenuto ordinando alla Caffaro di conferire le acque di processo alla condotta fognaria consortile, che dopo averle demercurizzate, le avrebbe riversate in mare aperto ...” - “ ... il canale non è stato risanato e il mercurio presente nei fondali del canale finirà immancabilmente nella citata laguna...”. Il Senatore chiede infine ai Ministri dell’Ambiente e della Sanità di “... attivarsi urgentemente per sollecitare gli organi competenti a risanare il canale al fine di evitare ulteriori danni all’ecosistema ...”. 19 settembre 1997- Per rispondere all’interrogazione del sen. Pieroni, il Ministero dell’Ambiente chiede al Prefetto informazioni sulla situazione del Canale Banduzzi. Il Prefetto, a sua volta, chiede informazioni al Sindaco di Torviscosa. Quest’ultimo fornisce la seguente risposta: - “... Lo studio del 1986 della USL n. 8 è superato dal successivo studio commissionato dalla Regione FVG” (quello fatto da Brambati e presentato da Puiatti e Degano con il proclama: “la Laguna è sana come un pesce” n.d.r.). - L’attività degli impianti del Consorzio per la Depurazione delle Acque della Bassa Friulana ha riportato la situazione ecologica alla normalità ...”. - “... la Soc. Industrie Chimiche Caffaro non ha ignorato il regolamento consortile ...”. - “Per quanto ci risulta gli organi tecnici preposti ai controlli ed all’analisi delle acque non hanno mai evidenziato, né prima né dopo il 1996, alcuna diluizione delle acque di processo delle Industrie Chimiche Caffaro allo scopo di raggiungere i limiti previsti dalle leggi”. - “Lo stato del canale Banduzzi non è tale da giustificare apprensioni né per la salvaguardia della salute pubblica né per la itto-fauna esistente (come risulta dalle analisi dell’Ente Tutela Pesca) e tanto meno può provocare inquinamento della Laguna ...” (quando scrive questa frase il Sindaco è in possesso anche del documento inviato dall’ASS relativo al superamento dei limiti di mercurio nei pesci, prot. Comune n. 2243 del 11/4/97 n.d.r.). - “in via cautelare, quando sono stati resi noti i dati sulla presenza di mercurio nei sedimenti di un tratto del canale Banduzzi è stato adottato da questa Amministrazione il provvedimento di vietare nel tratto in questione le attività che possano determinare i movimenti dei sedimenti del fondale (questo divieto non comprende però la parte più importante del canale, quella percorsa dalle navi che trasportano il carbone Caffaro e che con le loro eliche rimescolano costantemente e quotidianamente i sedimenti del fondale n.d.r.). Il documento viene inviato anche al Commissario di Governo, al Ministro della Sanità ed all’ASS. n.5 Bassa Friulana. 29 ottobre 1997 - Viene discussa in Consiglio Comunale l’interrogazione presentata dai consiglieri Settimo e Bellantone sul problema del mercurio nel canale Banduzzi. Vengono pesantemente messe in discussione le “risposte” fornite dal Sindaco al Prefetto in merito all’interrogazione parlamentare presentata dal sen. Pieroni. 7 novembre 1997 - Le precisazioni di Settimo Mareno in merito alle risposte fornite dal Sindaco di Torviscosa sull’interrogazione parlamentare presentata dall’onorevole Pieroni vengono inviate alle autorità competenti. 10 febbraio 1998 - Il Ministro dell’Ambiente (On. Ronchi dei Verdi) risponde all’interrogazione del Sen. Pieroni facendo propria la risposta data dal Comune di Torviscosa alla Prefettura e agli altri Enti: “...La Prefettura di Udine assicura che lo stato del canale Banduzzi, anche se non risanato e se nei fondali è tuttora presente un’alta concentrazione di mercurio, non è tale da giustificare apprensioni né per la salvaguardia della salute pubblica, né per la fauna ittica esistente ...”. 16 marzo 1998 - L’Ente Tutela Pesca revoca il divieto di pesca nel canale Banduzzi. 11 maggio 1998 - L’Ente Tutela Pesca venuto a conoscenza del problema legato alle contraddittorie analisi redatte dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie chiede informazioni al Comune, all’Azienda Sanitaria ed allo stesso Istituto Zooprofilattico. 14 maggio 1998 - l’ASS risponde e raccomanda di mantenere in vigore l’ordinanza di divieto di pesca sul canale Banduzzi. 28 maggio 1998 - L’Istituto Zooprofilattico delle Venezie si scusa per il “disguido” relativo alle analisi del 6 marzo 1997: “... L’errata valutazione “entro i limiti” può essere motivata da una insufficiente conoscenza del problema ...”. 29 maggio 1998 - Il Comune risponde all’Ente Tutela Pesca: “ ... Per quanto riguarda la diversità di referti di analisi, questo Ente ... non ha alcun giudizio da esprimere in proposito ...” 1 giugno 1998 - L’Ente Tutela Pesca reintroduce il divieto di pesca nel canale Banduzzi e da allora su quel Canale non si è più potuto pescare nonostante le rassicurazioni del Comune, del Prefetto e persino del Ministro dell’Ambiente. 11 giugno 1998 - Analisi effettuate dall’Ente Tutela Pesca su campioni di fauna ittica prelevati nel Canale Banduzzi In cinque casi, su otto tipi di pesce esaminato, il valore del mercurio supera i limiti di legge. 31 luglio 1998 - Il Dirigente del Servizio Tutela Ambientale della Provincia autorizza la Caffaro a scaricare nel canale Banduzzi le sole acque di raffreddamento in uscita dall’impianto cloro-soda. Di fatto la Caffaro è costretta ad allacciare gli scarichi di processo al “Tubone”. La Caffaro risponde ricorrendo al T.A.R. del Friuli Venezia Giulia. 16 ottobre 1998 - Esposto di Settimo Mareno al Ministero dell’Ambiente ed alla Procura della Repubblica (e p.c. al Ministro della Sanità, al Prefetto di Udine, al Commissario di Governo del F.V.G., all’ASS n.5 Bassa Friulana, all’Ente Tutela Pesca, al Consorzio Bonifica Bassa Friulana, al Sen. Pieroni ed al Sindaco di Torviscosa) sulla presenza di mercurio nei pesci del Canale Banduzzi. 5 febbraio 1999 - Il Sindaco chiede all’ASS. Bassa Friulana, sulla base delle analisi effettuate sui campioni ittici pescati il 22 dicembre 1998, se è possibile revocare l’ordinanza relativa al divieto di pesca e di transito in parte del Canale Banduzzi. 10 febbraio 1999 - Lapidaria la risposta dell’ASS. al Sindaco: “... visto che le analisi sono state effettuate su pesci pescati in altre località ... il Dipartimento ritiene opportuno che venga mantenuta in vigore l’ordinanza 247/97” 16 febbraio 1999 - “ ... l’Azienda per i Servizi Sanitari n. 5 “Bassa Friulana” ha evidenziato alcune problematiche relative all’impianto cloro-soda e all’impianto caprolattame”. 29 luglio 1999 - La Società Industrie Chimiche Caffaro comunica alla Regione la dismissione dei reparti idrogenazione, lattamizzazione, purificazione, nitrosa, solfato ammonico e oleum dell’impianto caprolattame. Con la medesima nota la Società comunica che l’idrogeno non utilizzato nel reparto idrogenazione verrà bruciato in atmosfera mediante un dispositivo di combustione a torcia. 3 aprile 2000 - La Società Industrie Chimiche Caffaro S.P.A. modifica la propria ragione sociale in Società Caffaro S.p.A. 15 e 16 settembre 2000 - Alcuni Amministratori Comunali, accompagnati dal Sindaco, vanno a vedere la centrale di Boffalora (Mi). Nel corso della visita la clamorosa “gaffe” di un dirigente mette a nudo la visione e la considerazione che il potere economico milanese ha del “potere” politico di Torviscosa (il dirigente, rivolgendosi al tecnico accompagnatore, si esprime in questi termini:” può andare veloce che questi sono subalterni”). La storia viene riportata e verbalizzata molte volte in Consiglio Comunale. La maggioranza regolarmente incassa senza battere ciglio. 28 ottobre 2000 - Sul Messaggero Veneto il Sindaco espone la propria posizione sulla nuova centrale: “LA CENTRALE SANERA’ L’AMBIENTE ... finalmente possiamo rendere reale ... il risanamento ambientale ... del sito di Torviscosa ...”. Si saprà solo molto più tardi (27 settembre 2004) che dietro a questa frase c’erano solo degli “accordi verbali” con i vertici dell’azienda interessata a portare avanti il progetto della centrale. 29 gennaio 2001 - Incidente agli impianti di produzione del cloro-soda; la Procura dispone accertamenti ed inizia una lunga serie di indagini che porteranno nel giugno del 2005 al sequestro del Canale Banduzzi e nel settembre del 2008 al sequestro dell’impianto cloro-soda. 22 febbraio 2001 - La Caffaro comunica alla Regione che parte dell’idrogeno prodotto nel reparto cloro-soda verrà utilizzato come combustibile nella centrale termoelettrica, mentre l’eccedenza verrà dispersa in atmosfera tramite l’emissione E 01.13. 2 aprile 2001 – Nel rapporto ambientale del 2001 la Caffaro annuncia il “Lancio a Torviscosa del progetto “Nuovo Cloro Soda” per la sostituzione dell’impianto esistente a catodo di mercurio con altro che adotta la tecnologia a membrane”. 21 aprile 2001 - Settimo Mareno con due distinte interrogazioni chiede al Sindaco spiegazioni in merito al mercurio trovato nei licheni della zona situata a nord dello stabilimento di Torviscosa dai tecnici del Dipartimento di biologia dell’Università di Trieste e sul mercurio presente in forma volatile nell’area della sala celle dell’impianto cloro-soda. 3 maggio 2001 - Il Sindaco, che è anche il responsabile a livello locale della salute dei cittadini che amministra, risponde in Consiglio Comunale alle interrogazioni presentate dal Consigliere Settimo affermando che la presenza di mercurio bioaccumulato nei licheni raccolti nell’area posta a nord dell’impianto cloro soda: “... poteva essere causata anche da altre fonti (es. fiume Isonzo) ...”; sulla seconda interrogazione, a seguito delle mie ripetute richieste, risponde: “... corrisponde al vero che alle maestranze dell’azienda sono state fornite nuove e più sofisticate maschere ...”. Va ricordato che agli operai vengono fatte visite mediche periodiche. In queste visite viene misurato il tasso di mercurio accumulato nel corpo. 16 maggio 2002 - Approvazione della delibera di Giunta relativa all’accordo economico tra Caffaro Enargia e Comune di Torviscosa (l’accordo rimarrà segreto per quasi un anno). 25 giugno 2001- Mozione presentata da Settimo Mareno al Sindaco di Torviscosa (e p.c. al Ministro dell’Ambiente, al Prefetto di Udine, al Sindaco di Bagnaria Arsa ed all’ASS.n5 Bassa Friulana) con la quale viene chiesta la chiusura immediata dell’impianto cloro-soda di Torviscosa. 3 giugno 2002 - Il Sindaco di Torviscosa concede alla Caffaro Energia l’autorizzazione alla costruzione della nuova centrale a turbogas. 5 giugno 2002 - Due giorni dopo il Sindaco di Torviscosa annuncia sui giornali locali la conclusione dell’iter autorizzativo della centrale, conferma le voci sulla “ridefinizione” dell’assetto proprietario della Caffaro Energia e parla anche degli investimenti in atto nel cloro-soda: “(Messaggero Veneto) Con la firma della concessione urbanistico edilizia che ha concluso l’iter autorizzativo, la Caffaro Energia può dare avvio alla realizzazione della nuova centrale a turbogas da 800 MW di Torviscosa. Questo progetto dovrebbe rappresentare uno dei passaggi della riconversione industriale del sito di Torviscosa ...: Finalmente è stato messo l’ultimo sigillo a questo lungo iter autorizzativo che ha visto coinvolte le amministrazioni pubbliche ai vari livelli istituzionali, le organizzazioni sindacali e tutte le forze politiche del territorio, oggi si vede il risultato del buon lavoro svolto e la Caffaro Energia (jont-venture paritetica tra Snia e Italenergia) può iniziare la realizzazione della nuova centrale a turbogas”. “(Messaggero Veneto) Cosa c’è di vero nelle voci inerenti la cessione dell’autorizzazione ad altri soggetti? E’ vero che ci sono contatti ad alto livello per ridefinire la compagine societaria. E’ evidente che noi come pubblica amministrazione non entriamo nel merito di trattative private. Però è vero che, nel momento in cui avremo delle certezze, l’amministrazione comunale tirerà le somme per quanto le compete e ribadirà i suoi distinguo su tutte le questioni che riguardano il rapporto tra pubblico e privato. Comunque questa nuova attività non potrà prescindere dall’avere un rapporto corretto con il nostro paese”. “(Messaggero Veneto) Si dice che Caffaro non investirà i 100 miliardi previsti per il cloro-soda. Questo sito non sarà più una proprietà unica, ma un condominio industriale. Su questo passaggio epocale per il territorio di Torviscosa, si inserisce, a mio avviso, in modo importante la Caffaro che potrebbe diventare l’erogatrice di servizi per eccellenza. Per quanto riguarda il cloro-soda mi risulta che l’investimento sia già in atto”. 19 giugno 2002 - La Caffaro invia alla Regione Friuli Venezia Giulia la relazione sulle emissioni dell’impianto cloro-soda ed illustra “le attuali condizioni di utilizzo dell’impianto Cloro-Soda, a seguito degli interventi migliorativi effettuati nel corso degli anni 2001 e 2002, anche in funzione delle prescrizioni imposte dall’Azienda per i Servizi Sanitari n. 5 “Bassa Friulana”. 12 settembre 2002 - Snia cede a Edison la propria quota del 50 % in Caffaro Energia. Con questa operazione la SNIA incassa circa 150 milioni di Euro. Silenzio totale degli amministratori comunali. Il 13 aprile 2008 si saprà che la Snia non ha trattenuto per se nemmeno la quota di energia necessaria ad alimentare i propri impianti ed in particolare il cloro-soda (circa 40 MW). 12 settembre 2002 – Nello stesso giorno in cui la Snia cede alla Edison la propria quota di Caffaro Energia il Messaggero annuncia a piena pagina la prossima realizzazione del nuovo impianto cloro-soda a membrane. “Nuovo impianto alla Caffaro. Torviscosa: il reparto cloro soda sarà inserito in una struttura che non utilizza il mercurio. Investimento di oltre 40 milioni di Euro. Intervento di bonifica per il settore che sarà dismesso. Tecnologia giapponese e costi ridotti di gestione”. 11 dicembre 2002 - La Caffaro presenta al Ministero dell’Ambiente la domanda per ottenere le autorizzazioni necessarie alla costruzione ed all’attivazione del nuovo Cloro Soda a membrane. 16 dicembre 2002 - La documentazione relativa al nuovo impianto cloro-soda viene presentata anche alla Regione Friuli Venezia Giulia. 25 gennaio 2003 e 28 marzo 2003 - Settimo Mareno e De Toni Paolo presentano osservazioni sul nuovo impianto cloro-soda sottolineando i problemi legati al sito inquinato. Marzo 2003 - Il Consiglio Comunale di Torviscosa autorizza il nuovo cloro-soda della Caffaro. Favorevoli all’impianto anche i comuni di Aiello, Bagnaria Arsa, Porpetto, San Giorgio di Nogaro e Terzo d’Aquileia. Cervignano non si esprime (silenzio assenso). 5 giugno 2003 - Viene firmato a Roma, tra il Ministero dell’Ambiente, la Regione Friuli Venezia Giulia, la Provincia di Udine, il Comune di Torviscosa e la Caffaro s.p.a., l’Accordo di Programma finalizzato all’eliminazione del mercurio presente nel ciclo produttivo del cloro-soda dello stabilimento Caffaro di Torviscosa: “Art. 3 ... La Caffaro S.p.A. si impegna a procedere, entro il 31 dicembre 2005, alla sostituzione delle celle a mercurio con celle a membrana ...” “Art. 8 ... Ai fini del controllo e del coordinamento dell’accordo è istituito un Comitato di Sorveglianza ... (che) ... si riunisce almeno 2 volte l’anno, e redige un rapporto semestrale sullo stato di attuazione dell’Accordo stesso”. “Art. 10 (Clausola risolutoria) In caso di inosservanza, da parte della Caffaro S.p.A. degli impegni assunti nel presente Accordo ... e da parte delle Amministrazioni Pubbliche ... le Parti possono recedere dal presente Accordo di Programma dandone avviso alle altre Parti almeno 90 giorni prima”. 9 dicembre 2003 – La Procura di Udine pone sotto sequestro l’area sulla quale dovrebbe sorgere il nuovo cloro soda della Caffaro. 10 dicembre 2003 - Riunione della Conferenza di Servizi relativa al sito di interesse nazionale della Laguna di Grado e Marano. Dal verbale: - “... le analisi effettuate dal Commissario delegato per la Laguna di Grado e Marano non sono state validate dall’ARPA FVG ...” - “... nel corso della Conferenza ... del 4 dicembre 2003 ICRAM (istituto di ricerca n.d.r.) ... ha evidenziato una situazione di elevatissima contaminazione dei sedimenti ad opera principalmente del mercurio (picco 76 mg/kg) e cromo esavalente nonché di altri metalli pesanti (As, Cd, Cu, Zn, Ni) e di idrocarburi C>12. ICRAM ha, inoltre, evidenziato che tra i sedimenti e gli organismi marini che vivono nell’area lagunare avviene uno scambio di inquinanti ...” - “... la Conferenza dei Servizi istruttoria ha chiesto al Commissario delegato di progettare ed adottare tutti gli interventi di messa in sicurezza d’emergenza finalizzati ad evitare la diffusione della contaminazione verso la laguna e la conseguente compromissione dell’ecosistema lagunare ...”. 19 maggio 2004 - La Conferenza dei Servizi approva la caratterizzazione ed il piano di bonifica a stralcio dell’area del nuovo impianto cloro-soda (con prescrizioni inerenti le modalità di bonifica). 23 giugno 2004 - La Società Caffaro S.p.A. modifica la propria ragione sociale in Società Caffaro S.R.L. 20 luglio 2004 - La Comunità Europea concede alla Caffaro un Aiuto di Stato di 7.399.700 Euro per la costruzione del nuovo cloro soda a membrane. 28 luglio 2004 – Messaggero Veneto: “Partiranno nel 2005 i lavori, che dovrebbero concludersi in 18 mesi, per la realizzazione del nuovo impianto di cloro soda della Caffaro di Torviscosa: spesa prevista 48 milioni di euro. Il nuovo impianto a membrane (60 mila tonnellate annue), sostituirà l’attuale che ha una tecnologia ormai obsoleta”. 23 agosto 2004 - “Considerato che l’impianto di produzione cloro-soda della Società Caffaro S.P.A. ... può intendersi realizzato secondo la miglior tecnologia disponibile per impianti di produzione cloro-soda a celle di mercurio ...”, la Regione Friuli Venezia Giulia con decreto ALP.10-1330-UD/ INAT/528-13 autorizza l’impianto cloro-soda della Caffaro all’emissione in atmosfera. Alla società vengono imposte alcune prescrizioni (analizzatore in automatico con 16 punti di misura, impermeabilizzazione delle pareti e del pavimento, manutenzione straordinaria, progetto di miglioramento dell’impianto salamoia, rivisitazione delle problematiche relative al mercurio aerodisperso ed adozione delle soluzioni tecniche che si rendessero necessarie). Nel decreto di sequestro dell’impianto cloro-soda questa autorizzazione viene ritenuta “... omissis ...”. 3 settembre 2004 - Con due anni di ritardo e con modalità quanto meno sconcertanti (non si sono infatti ancora resi conto che la Snia già da due anni ha speso i soldi) i vertici dell’Amministrazione Comunale di Torviscosa, attraverso il maggior quotidiano locale attaccano la Caffaro/Snia chiedendo: “vogliamo sapere dov’è finito il 50 % della vendita della centrale”. 11 settembre 2004 - L’attacco alla Snia viene ripetuto dal Sindaco con contenuti e toni ancora più sconcertanti: “La Snia, di cui la Caffaro fa parte, non ha mantenuto gli accordi: ha venduto il 50 % della centrale dandoci un altro interlocutore, ma soprattutto a tutt’oggi non ci ha ancora spiegato cosa farà dei soldi, centinaia di miliardi di vecchie lire, guadagnati a Torviscosa”. 16 settembre 2004 - Viene inviata al dott. Leghissa la relazione redatta dai CTU nominati dalla Procura. La stessa relazione viene successivamente inviata al Commissario delegato per la laguna di Marano Lagunare e Grado. Vengono rilevate ingenti quantità di mercurio e, soprattutto, di metilmercurio nell’area Banduzzi-Aussa-Corno. Viene sottolineato che negli ultimi anni si è riscontrato un aumento continuo del mercurio negli animali esaminati. La conclusione: “... è parere degli scriventi CTU che sia assolutamente necessario porre in essere tutti gli interventi tecnici ed amministrativi atti a bloccare la diffusione ed il trasporto di inquinanti per il tramite del Canale Banduzzi...”. 30 settembre 2004 - Il sig. Ciani in qualità di Commissario per la laguna invia agli Enti interessati la perizia redatta dai CTU chiedendo agli stessi di esprimere un parere in merito a quanto contenuto nella relazione. 13 ottobre 2004 - La Regione Friuli Venezia Giulia comunica al Ministero dell’Ambiente il proprio parere favorevole al nuovo impianto cloro-soda (delibera di Giunta n. 2787/2003). 11 novembre 2004 - La Commissione del Ministero dell’Ambiente per la Valutazione di Impatto Ambientale esprime parere favorevole al nuovo CloroSoda della Caffaro. 19 novembre 2004 - Il dott. Piani dell’ASS Bassa Friulana, viste le perizie redatte dai consulenti della Procura della Repubblica (mercurio nei molluschi e nel particellato in sospensione proveniente dal fiume Aussa), tenute presenti le raccomandazioni espresse dai C.T.U. della Procura “propone che venga vietata la navigazione dalla darsena interna della ditta Caffaro di Torviscosa, attraverso il canale Banduzzi, fino alla foce del fiume Aussa ad imbarcazioni che per dimensioni, pescaggio e caratteristiche di propulsione provocano una risospensione del sedimento”. 20 dicembre 2004 - Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti comunica che stanno iniziando i lavori di sminamento della parte nord del canale Banduzzi 31 gennaio 2005 - Il Ministero dell’Ambiente esprime parere favorevole al nuovo impianto cloro-soda della Caffaro. 13 febbraio 2005 - Visto l’aggravarsi della situazione industriale e finanziaria della Snia-Caffaro il Consigliere Comunale Settimo Mareno, con una mozione, chiede che “il Comune di Torviscosa al fine di garantire il futuro del paese, le prospettive di occupazione, la riconversione del sito e la bonifica ambientale delle aree inquinate, oltre a mettere l’azienda di fronte alle sue responsabilità, valuti la possibilità di attivarsi in sede civile per chiedere il sequestro preventivo dei beni posseduti dalla Snia”. 22 marzo 2005 - Non viene ancora detto ufficialmente, ma da alcuni mesi tutti ormai sanno che la Caffaro non intende più costruire il nuovo impianto cloro-soda a membrane. Il Sindaco, invece di attivare le istituzioni competenti per una precisa verifica sulla situazione ambientale del vecchio cloro-soda, chiede alla Caffaro informazioni sulle condizioni di sicurezza del vecchio impianto ancora in esercizio. 5 maggio 2005 - La Caffaro risponde descrivendo, in quattro brevi e rassicuranti punti, la situazione relativa ai rischi di incidente rilevante, alle emissioni in aria ed in acqua, all’igiene del lavoro ed al livello di manutenzione. 9 giugno 2005 - Viene posto sotto sequestro il canale Banduzzi, il Sindaco di Torviscosa viene incaricato della vigilanza. Si tratta dello stesso Sindaco che nel 1998 aveva scritto: - “Lo stato del canale Banduzzi non è tale da giustificare apprensioni né per la salvaguardia della salute pubblica né per la itto-fauna esistente…”. 15 giugno 2005 - “Snia: la Caffaro non inquina più da anni” è il titolo dell’intervista rilasciata al Messaggero Veneto dal dott. Vanoli, Amministratore Delegato del gruppo Snia. Riportiamo di seguito alcuni dei passaggi dell’A.D. della Snia: “Entro due anni comunque dovremo effettuare degli interventi per migliorare le emissioni nell’aria. Ripeto, il mercurio non finisce più in laguna, ma i parametri per le emissioni in atmosfera saranno più restrittivi. Ci stiamo comunque muovendo da tempo per migliorare l’impianto”. (Messaggero Veneto) E sul nuovo impianto a membrane? E’ definitivamente tramontata l’ipotesi di una sua costruzione? “No. Ma quel progetto andrà rivisto. La situazione del gruppo è delicata ... Mentre stiamo lavorando all’adeguamento dell’impianto a celle pensiamo a rivedere il progetto per quello a membrane. Il progetto è ormai datato di 4-5 anni, anche se è stato approvato nel 2003, ed è sovradimensionato ...”. Aprile - Maggio 2006 - Incidente probatorio. I periti nominati dalla Procura della Repubblica verificano i livelli di emissione in atmosfera dell’impianto cloro-soda della Caffaro. 18 giugno 2006 – Grande spazio sui quotidiani locali alla ricerca effettuata da Legambiente sul mercurio presente nell’aria di Torviscosa. Le misurazioni sono state effettuate il 9 giugno 2006 lungo il perimetro esterno a nord dello stabilimento ed hanno rivelato “Concentrazioni di mercurio nell’aria fino a 1.700 nanogrammi per metro cubo …”. Non esiste una precisa normativa europea in materia, ma va ricordato che l’Oms stabilisce come media annuale un limite di mercurio di 1.000 ng/mc; l’Agenzia di protezione ambientale americana Epa stabilisce come concentrazione di riferimento per il mercurio in aria 300 ng/mc; mentre l’Agenzia americana per il registro delle sostanze tossiche e le malattie con un livello minimo di rischio a 200 ng/mc. “… Nel sito di Torviscosa in diverse misurazioni si sono superati entrambi i limiti guida dell’Epa e dell’Atsdr e in due casi, anche quelli raccomandati dall’Oms”. Silenzio totale da parte del Sindaco e delle Istituzioni. Luglio 2006 - All’interno del reparto di produzione del cloro-soda viene avviato il primo gruppo di celle sottoposte a revisione ed aggiornamento (“revamping”). 31 luglio 2006 - Con il Decreto ALP.10-1487-UD/INAT/528-14 viene aggiornata l’autorizzazione alle emissioni in atmosfera dello stabilimento di Torviscosa. Relativamente alle emissioni del cloro-soda non ci sono modifiche sostanziali. In base agli adempimenti previsti dal decreto autorizzativo i dati delle analisi (effettuate mediante “autocontrollo semestrale”) vengono inviati anche al Comune di Torviscosa. 31 dicembre 2006 - Il 5 aprile 2007 viene presentato il bilancio consolidato della SNIA al 31 dicembre 2006. Alla voce Investimenti di pagina 12 sta scritto: “sono state predisposte le modifiche per il revamping dell’impianto cloro-soda di Torviscosa: l’avviamento del primo gruppo di celle è avvenuto nel corso del mese di luglio 2006 e il progetto, che coinvolge l’intero impianto sarà completato nel volgere di due anni”. 24 gennaio 2007 – Sui quotidiani locali vengono pubblicati alcuni stralci della relazione che il Procuratore aggiunto di Udine Giancarlo Buonocore ha inviato al Procuratore generale di Trieste in vista della stesura della relazione annuale sullo stato della Giustizia nella Regione FVG. Tra le emergenze viene dato particolare rilievo alla “… grave situazione che si è venuta a creare nella Bassa friulana e in particolare nella laguna di Grado e di Marano, dove è in atto una «situazione di inquinamento ambientale causato dalle attività produttive della società Caffaro (già Chimica del Friuli) con lo stabilimento di Torviscosa»”. “Al riguardo le indagini compiute dal p.m. hanno già accertato una compromissione della falda acquifera sottostante gli stabilimenti con suo grave inquinamento, la emissione in atmosfera di quantità notevoli di mercurio per l’assenza di idonei sistemi di abbattimento, la irregolare gestione di discariche esaurite con pericolo di inquinamento attuale sia della falda che delle aree circostanti, irregolarità nella gestione degli scarichi delle acque reflue; un pesante inquinamento nei canali lagunari (in particolare il c.d. “Canale Banduzzi” sottoposto a sequestro preventivo) utilizzati dalla società per lo scarico dei reflui in forme irregolari ed anche abusive”. 16 aprile 2007 - La Caffaro presenta al Ministero dell’Ambiente la domanda di Autorizzazione Integrata Ambientale per lo stabilimento di Torviscosa. Nei documenti allegati sta scritto che la produzione di cloro è di circa 68.000 t/anno, la quantità di mercurio emessa in atmosfera ammonta a circa 87 Kg/anno. (77,76 provengono dalle emissioni della sala celle) . Gli attuali limiti di legge (D.Lgs. 152/06) stabiliscono che il valore del mercurio emesso in aria non deve superare 1,5-2 grammi per tonnellata di cloro prodotto. Stando a questi dati la Caffaro rispetta i limiti di legge in quanto emette in atmosfera circa 1,28 grammi di mercurio per ogni tonnellata di cloro prodotto. Sul sito dell’Eurochlor i dati relativi alla Caffaro sono però molto diversi. Nel document 264 (Euro Chlor emission 2006) sta scritto che il valore di emissione dell’impianto cloro-soda di Torviscosa è di 2,27 grammi per ogni tonnellata di cloro prodotto, molto di più di quanto dichiarato dalla Caffaro al Ministero dell’Ambiente nel documento relativo all’A.I.A.1 26 luglio 2007 – La Conferenza dei Servizi, relativa al disinquinamento del sito di interesse nazionale di Marano Lagunare e Grado, rende noti i risultati del monitoraggio effettuato, dall’ottobre 2006 all’aprile 2007, nelle acque di falda dell’area cloro soda dello stabilimento di Torviscosa. Le analisi evidenziano significativi superamenti per metalli, composti organici, cloro benzeni, alifatici, clorurati cancerogeni. In particolare viene evidenziata una elevata contaminazione da Mercurio (valore massimo di 2100 µg/l sul limite di 1 µg/l). 31 dicembre 2007 - Il 16 giugno 2008 viene presentato il bilancio consolidato della SNIA al 31 dicembre 2007. Alla voce Investimenti di pagina 11 sta scritto: “Torviscosa: continua l’inserimento delle nuove celle dell’impianto cloro-soda e conseguente revamping delle parti di impianto associate; al 31 dicembre 2007 lo stato di avanzamento raggiunto dal progetto è di circa il 40% del globale”. Al momento del sequestro dell’impianto (11 settembre 2008) risultano invece ristrutturate solo un terzo delle celle (27 su un totale di 79). 8 aprile 2008 – Riunione del Gruppo Istruttore per valutare la domanda la domanda di A.I.A. presentata dalla Caffaro. 13 aprile 2008 - Incontro tra il Direttore Generale della Caffaro ed i tre Consiglieri Comunali della Lista Nova. L’ing. Contu e l’ing. Marinelli descrivono nei minimi particolari i programmi futuri della Caffaro sul biodiesel, ma poco o nulla dicono sulla situazione del cloro soda. Interessanti le informazioni ricevute sugli aspetti meno conosciuti delle vicende collegate alla costruzione della Centrale a Turbogas: per le servitù legate al passaggio della linea elettrica Torviscosa-Planais sarebbero stati versati 15 milioni di Euro, mentre all’ex A.D. della Caffaro Energia srl, quale buona uscita, sarebbero stati versati 500.000 euro. Va ricordato che il Comune di Torviscosa, quale “compensazione” per i problemi creati dalla nuova centrale al suo territorio, ha portato a casa con il famoso “contratto atipico di sponsorizzazione” solo 1,250 milioni di euro, i Comuni limitrofi neanche un euro. Gli attuali dirigenti, secondo l’ing. Contu, vogliono potenziare il sito di Torviscosa, quelli del 2002 volevano invece chiudere tutto. Per sostenere questo, il Direttore Generale della Caffaro, afferma che nell’operazione di vendita della Caffaro Energia, la Snia non ha trattenuto per se nemmeno la quota di energia necessaria ad alimentare i propri impianti ed in particolare il cloro-soda (circa 40 MW). I successivi dirigenti Snia-Caffaro, qualche tempo dopo, hanno provato a chiedere alla Edison, in cambio della rinuncia da parte della Snia all’ultima trance di denaro liquido, una quota di energia elettrica corrispondente alle necessità dei propri impianti industriali (40 MW). Per tutta risposta i dirigenti Edison “si sono fatti una grande risata”. I dirigenti Caffaro hanno allora cercato di tenere in funzione la vecchia centrale a carbone, ma le prescrizioni ministeriali relative al turbogas lo hanno impedito. 15 aprile 2008 – La Commissione Istruttoria per l’Autorizzazione Integrata Ambientale - IPPC propone alla DSA (Direzione per la Salvaguardia Ambientale) del Ministero dell’Ambiente che la Caffaro integri la documentazione sino a quel momento presentata. Trentanove sono i punti che la Commissione ritiene assenti, parziali o da approfondire. Viene espressamente chiesto all’azienda di aggiornare lo stato dei vari procedimenti penali fornendo, qualora disponibili, eventuali perizie tecniche. 22 aprile 2008 – Il Ministero dell’Ambiente chiede alla Caffaro di integrare, entro trenta giorni dal ricevimento della comunicazione, la documentazione relativa alla domanda di A.I.A. 4 maggio 2008 - Il Consigliere Settimo presenta al Sindaco di Torviscosa una interrogazione per conoscere la situazione relativa alla richiesta di Autorizzazione Integrata Ambientale presentata dalla Caffaro per il proprio stabilimento di Torviscosa ed in particolare chiede di sapere quale sia attualmente la situazione ambientale dell’impianto cloro soda. 8 maggio 2008 – La Caffaro, in osservanza a quanto prescritto nel documento autorizzativo, invia alla Regione FVG, alla Provincia di Udine ed al Comune di Torviscosa i risultati della campagna di rilevamenti delle emissioni in atmosfera. In questo documento, relativamente alla sala celle, la quantità di ricambio d’aria viene indicata in 600.000 mc/h. Nel decreto di sequestro del settembre 2008 sta scritto che “… omissis …”. 22 maggio 2008 – Relativamente al procedimento per l’A.I.A., la Caffaro chiede una proroga di 90 giorni per la presentazione della documentazione integrativa chiesta dal Ministro dell’Ambiente. 22 maggio 2008 – La Caffaro con altra lettera chiede al Ministero dell’Ambiente chiarimenti in merito all’Ente competente al rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale. La dismissione della vecchia Centrale termoelettrica e il ricalcalo delle produzioni hanno, secondo la Caffaro, modificato la situazione esistente al momento della presentazione della domanda di A.I.A (marzo 2008). 26 maggio 2008 - L’interrogazione sull’A.I.A. viene discussa in Consiglio Comunale. Il Sindaco non fornisce alcuna nuova informazione sulla situazione delle emissioni in atmosfera e sugli scarichi dell’impianto cloro-soda della Caffaro. Il Consigliere Settimo legge e fa mettere a verbale un lungo documento. In esso sono contenuti i dati dichiarati dalla Caffaro al Ministero dell’Ambiente, i dati Caffaro reperiti sul sito dell’Eurochlor e quelli misurati dai tecnici di Legambiente all’esterno dell’Impianto Cloro soda di Torviscosa. 5 giugno 2008 – Il Ministero dell’Ambiente, rispondendo alla prima richiesta della Caffaro del 22 maggio, fissa al 15 luglio il termine per la presentazione della documentazione integrativa. 9 giugno 2008 - - Il Ministero dell’Ambiente, rispondendo alla seconda richiesta della Caffaro del 22 maggio, “… fa presente che, nell’ottica dell’economia dell’azione amministrativa, procederà a concludere l’istruttoria avviata coinvolgendo gli enti territoriali sia nelle fasi di istruttoria tecnica, sia in sede di conferenza dei servizi. Ove la conferenza dei servizi non disponga altrimenti, il provvedimento finale sarà emanato dal sig. Ministro …”. 7 luglio 2008 - Mancando il presentatore, il Sindaco fa mettere ai voti il ritiro senza discussione della seconda interrogazione relativa alle emissioni di mercurio dall’impianto cloro soda della Caffaro. L’unico contrario al ritiro dell’interrogazione è il Consigliere Scaini. 14 luglio 2008 – La Caffaro consegna la documentazione integrativa chiesta dal Ministero dell’Ambiente. Relativamente ai procedimenti penali in corso l’azienda chimica fornisce notizie sul proc. 400/03 R.G avente per oggetto gli scarichi idrici e sul proc. 1136/01 R.G. avente per oggetto la situazione dell’impianto cloro-soda ed in particolare le emissioni di mercurio in atmosfera. Nelle schede A2, B8 (in parte non disponibile al pubblico) e D3 la Caffaro descrive la situazione delle emissioni in atmosfera riportando le considerazioni fatte dal perito nominato dal GIP (prof. Giugliano del Politecnico di Milano) e contenute nella perizia datata 12 giugno 2006. Relativamente alle emissioni in aria di mercurio nella scheda A2 viene dichiarato: “l’emissione principale di mercurio dell’impianto cloro soda è quella derivante dalla ventilazione della sala celle; le misure effettuate hanno consentito di affermare con sufficiente margine di certezza che l’emissione per tonnellata di cloro è inferiore a 2 g/ton cloro e che quindi il limite di emissione si può ritenere rispettato …”. Dalle note di pag. 20 della scheda B.8.2 si viene a sapere che la portata di aerazione della sala celle, storicamente valutata in 600.000 mc/h , a seguito di una misurazione sperimentale condotta dal prof. Giugliano nell’ambito dell’incidente probatorio del 2006 risulta essere “... uguale a circa 1.165.174 mc/h ...”. A pag. 8 della scheda D3 viene dichiarato: “Secondo calcoli condotti nell’ambito del bilancio di mercurio. le emissioni complessive da sorgenti convogliate e da sorgenti diffuse (aerazione sala celle) sono pari, secondo procedura di calcolo del mercurio, a circa 2,2 g per tonnellata di cloro producibile. Il valore calcolato secondo procedure UNICHIM come richieste dalla normativa, ed effettuate da parte terza (prof. Giugliano ... ), è di 1,81 g per tonnellata di cloro producibile”. A pag. 9 della scheda D3 viene dichiarato: “Sintetizzando, il valore delle emissioni totali in aria, acqua e prodotti( riferito alla sola soda) è superiore a quello che può essere considerato di riferimento in merito alle migliori tecnologie disponibili (uguale a 0,5 g di mercurio per tonnellata di cloro producibile), ma ciò è dovuto ad un solo parametro disallineato: le sole emissioni in atmosfera e, tra queste, le sole emissioni dell’aerazione della celle. Caffaro Chimica ha quindi già intrapreso e intende perseguire un piano di miglioramento delle emissioni dalle celle, successivamente descritto”. A pag. 29 della scheda D3 viene dichiarato: “La concentrazione media di mercurio in sala celle, assunta come indicativa delle emissioni in atmosfera, è superiore alle concentrazioni ad oggi raggiungibili con le migliori tecniche disponibili. Essa risulta in leggera crescita nel corso degli ultimi anni. Viene anche detto che sono in corso operazioni di manutenzione straordinaria e che “... l’obiettivo finale è di condurre la concentrazione media di mercurio in sala celle a valori conformi alle BAT”. A differenza di quanto comunicato il 15 giugno 2005 ed il 5 aprile 2007 in questo documento si afferma che “Il piano di miglioramento si completerà nell’arco dei prossimi tre anni ...”. 6 agosto 2008 – Consiglio Comunale. Il Sindaco non fa inserire nell’ordine del giorno l’interrogazione sulle emissioni di mercurio dall’impianto cloro soda sostenendo che la stessa deve essere formalmente ripresentata. In apertura di Consiglio Comunale il Consigliere Settimo afferma che il problema dell’impianto cloro-soda è grave. Riprendendo le considerazioni espresse dal Consigliere Scaini nella precedente seduta afferma che l’argomento doveva essere affrontato e discusso già in luglio indipendentemente dalle questioni formali. Prosegue affermando che il Sindaco a livello locale è il responsabile della tutela della salute dei cittadini e davanti ai rischi per la salute non ci sono e non ci possono essere questioni di tipo formale. Il Sindaco si trincera dietro al regolamento comunale e non pone in discussione l’argomento. 20 agosto 2008 - Il Consigliere Settimo presenta al Sindaco di Torviscosa una nuova interrogazione (la terza in tre mesi) per conoscere la situazione delle emissioni in aria ed in acqua dell’impianto cloro-soda della Caffaro. Vengono in particolare chieste informazioni sulle analisi effettuate dalla Procura di Udine. Chiede inoltre che la popolazione di Torviscosa e dei Comuni limitrofi venga adeguatamente informata su tutti gli aspetti di questa vicenda. Seconda metà di agosto 2008 - I consulenti del Pubblico Ministero effettuano un nuovo sopralluogo all’impianto cloro-soda. 29 agosto 2008 – Viene pubblicata dal gruppo Snia il bilancio semestrale consolidato al 30 giugno 2008. Alla voce investimenti la Snia dichiara: “continua l’inserimento delle nuove celle dell’impianto cloro-soda e conseguente revamping delle parti di impianto associate”. 11 settembre 2008 - I NOE pongono sotto sequestro preventivo l’impianto cloro-soda della Caffaro. Nel decreto di sequestro sta scritto “... omissis ...”. 11 settembre 2008 - Comunicato stampa delle Organizzazioni Sindacali dei chimici e delle R.S.U. Caffaro: “... le OO.SS. e le R.S.U sono allibite per l’ennesima gravissima situazione venutasi a creare in seguito alle azioni giudiziarie ...”. Stando alle dichiarazioni delle R.S.U i problemi sono dovuti all’intervento dell’Autorità Giudiziaria. Nessuna parola su come si è arrivati a questa situazione. Nessuna parola sulla situazione generale di quel reparto. Nessuna parola nemmeno sui rischi per la salute degli operai che lavorano in quel reparto. 11 settembre 2008 - Ore 19,00 - Consiglio Comunale straordinario. Lo stesso Sindaco che nel 2001 aveva detto che il mercurio bioaccumulato nei licheni raccolti nell’area posta a nord dell’impianto cloro soda “... poteva essere causata anche da altre fonti (es. fiume Isonzo) ...” apre la seduta del Consiglio Comunale con un perentorio “Non siamo qui a cercare colpevoli ...”. Di seguito vengono riportati alcuni passaggi tratti dagli interventi del Sindaco e del Direttore Generale della Caffaro. Sindaco: “ ... Noi non potevamo sapere i dati. I dati sono segreti, noi eravamo a conoscenza soltanto delle indagini ... (Rivolgendosi ai dirigenti della Caffaro) Oggi siete a conoscenza di cosa sa la Procura ... per cui è giusto che lo sappiamo tutti ...”. Sindaco: “Io non ho capito, vorrei capire perché il Nucleo Operativo Ecologico è intervenuto. Deve esserci qualcosa che ha determinato questo ... io ho letto anche il decreto, (rivolgendosi ai dirigenti della Caffaro) secondo voi non c’è un dato concreto ... che determini questo decreto della Procura di Udine?”. Ing. Contu (Direttore Generale della Caffaro): “...l’azione ci ha preso come una tegola inaspettata ... perché noi stiamo ottemperando al programma di interventi e di manutenzioni ... noi stiamo facendo tutto il possibile affinché l’impianto cloro soda rispetti le migliori tecnologie, le Best Tecnologies ...”. 13 settembre 2008 - Messaggero Veneto. “Uno dei due professionisti incaricati dal Giudice per le indagini preliminari di effettuare l’incidente probatorio sulla Caffaro è sotto inchiesta per l’ipotesi di falsa perizia. Si tratta del professor Michele Giugliano, dl Politecnico di Milano, che nella perizia si è occupato delle emissioni in atmosfera. L’indagine a suo carico è conclusa e adesso il sostituto procuratore Lucia Terzariol sta valutando se chiederne il rinvio a giudizio oppure se avanzare la richiesta di archiviazione ...”. 13 settembre 2008 - Incontro in Comune tra il Sindaco, i Capigruppo ed alcuni Consiglieri Comunali. Il Sindaco consegna alcune copie del Decreto di sequestro, poi espone e commenta la situazione lasciando molto perplessi i presenti. Di seguito vengono riportati alcuni passaggi fatti dal Sindaco nei suoi interventi: “E’ un sequestro preventivo ... riguarda la sala celle e non l’esterno. ... La Caffaro non inquina …”. “La Procura ha fatto bene, si è trattato di un sequestro preventivo”. 13 settembre 2008 – Telegiornale della sera su Telefriuli. Viene trasmessa un’intervista al Procuratore aggiunto di Udine Giancarlo Buonocore. Il Magistrato, sulla vicenda Caffaro, tra le altre cose afferma: “non posso ridare l’arma in mano a chi ha sparato …”. 16 settembre 2008 – Intervistato dal Messaggero Veneto, il Procuratore aggiunto di Udine descrive la situazione di Torviscosa in questi termini “... fa venire in mente il dramma scritto dal norvegese Henrik Ibsen e intitolato “Un nemico del popolo”. 19/20/21 settembre 2008 - 70° anniversario dell’inaugurazione dello stabilimento. Vista la situazione, i dirigenti della Snia decidono di rinviare i festeggiamenti a data da destinarsi. Il Sindaco invece non rinuncia ed in un clima surreale, con un Paese preoccupato, attonito e per buona parte assente, celebra la ricorrenza con uno spettacolo pirotecnico. Va sottolineato che per il paese non si tratta del 70° anniversario della fondazione in quanto il decreto di istituzione del nuovo Comune di Torviscosa risale al 26 ottobre del 1940. 26 settembre 2008 - All’incontro tra i vertici della Regione, del Comune di Torviscosa e della Caffaro, il Sindaco di Torviscosa, alzando la voce, esige l’allontanamento dalla sala dove si svolge la riunione del Consigliere Regionale di centro destra Paride Cargnelutti. 27 settembre 2008 - Incontro in Comune a Torviscosa tra il Sindaco ed alcuni Consiglieri Comunali per gli aggiornamenti sulla situazione. Di seguito vengono riportate alcune delle frasi pronunciate dal Sindaco nei suoi interventi: “Non ci sono gli elementi per sequestrare quell’impianto, la Caffaro non inquina; a meno che non mi abbiano dato dati falsi e allora noi ci costituiremo parte civile”. “Io ho i dati che mi trasmette Caffaro. Sulla base di questi dati posso dire che la Caffaro non inquina. Questi dati vengono trasmessi semestralmente. I dati sui quali è stato fatto il sequestro sono dati vecchi del 2006. All’interno della sala celle ci sono 14 punti di misura; sulla base dei dati forniti da questi elementi io (il Sindaco n.d.r.) mi sento a posto” “L’autorizzazione è del 2004 ed è stata aggiornata nel 2006 con prescrizioni che sono state ottemperate”. “L’impianto non è stato chiuso per inquinamento, ma per presunto inquinamento”. 1 ottobre 2008 – Consiglio Comunale. Il Sindaco ribadisce quanto affermato in precedenza: ”Dai dati a mia disposizione, lo stabilimento non risulta essere inquinante …”. Alla richiesta di maggiori chiarimenti risponde che i dati a sua disposizione sono quelli che gli vengono comunicati dalla Caffaro. 2 ottobre 2008 – Sul Messaggero Veneto viene fornito un sintetico resoconto dell’assemblea sindacale svoltasi il giorno precedente al CID. Molto interessante il passaggio che riporta le parole dette da un operaio: “Chi sbaglia? Il magistrato che fa il suo lavoro o i nostri dirigenti? Sono loro i responsabili, colpevoli dei ritardi. I valori alti riscontrati di recente nelle urine dei dipendenti avrebbe dovuto indurre l’azienda ad accorciare i tempi …”. 3 ottobre 2008 - Mattinata di mobilitazione per gli operai del polo chimico. Nel discorso tenuto davanti ai cancelli dello stabilimento il Sindaco di Torviscosa ripete le affermazioni già fatte più volte nei giorni precedenti: “Alcuni punti di questa emergenza appaiono discordanti con i dati in nostro possesso: non mi risulta che l’impianto posto sotto sequestro fosse inquinante ...”. 3 ottobre 2008 - Pomeriggio. Il Tribunale del riesame boccia la richiesta di dissequestro totale dell’impianto cloro soda “evidenziando che non ci sono le condizioni in quanto la riapertura potrebbe avere un impatto sull’ambiente non tollerabile”. 7 ottobre 2008 - L’esperto del Ministero consegna la relazione tecnica ai magistrati e la Procura esprime parere favorevole al riavvio di 27 celle su 79. 10 ottobre 2008 - Il GIP respinge anche l’ipotesi di dissequestro parziale dell’impianto cloro soda. 13 ottobre 2008 – Il Sindaco invia al C.d.A. della Snia spa una lettera che si conclude con parole inusuali per un rappresentante delle Istituzioni: “… qualora non ci siano certezze … non verranno rilasciate autorizzazioni e/o concessioni per nuovi impianti né a Caffaro-Snia, né a Società partecipate Caffaro-Snia …”. Si tratta di un documento confuso nella forma e nella sostanza che rende esplicita la debolezza, l’isolamento ed il declino politico del Sindaco e della sua maggioranza. 14 ottobre 2008 - Incontro a Roma, presso il Ministero dell’Ambiente, tra i dirigenti della Snia/Caffaro, i dirigenti del Ministero (Mascazzini ed Agricola) e la Regione FVG. Il Presidente della Regione invia a Roma quale suo rappresentante il Consigliere Cargnelutti. 21 ottobre 2008 - Riunione del CdA della Snia. Nota: ulteriori informazioni sulla storia dell’impianto cloro soda si possono trovare nel verbale di deliberazione del Consiglio Comunale n. 38 dell’uno ottobre 2008. Torviscosa, 24 ottobre 2008 f.i.p Settimo Mareno Consigliere Comunale (Footnotes) La procedura di calcolo del bilancio del mercurio utilizzata dall’’Eurochlor è diversa da quella richiesta dalla normativa inerente alle emissioni in atmosfera (Unichim). L’Eurochlor è l’associazione europea che raggruppa le aziende che producono, lavorano e vendono prodotti clorurati. Oltre a promuovere l’utilizzo del cloro, questa associazione reclamizza i progressi ottenuti dall’industria del cloro e dei cloroderivati nel miglioramento della tutela ambientale. Le aziende che producono cloro sono tenute a fornire all’associazione i dati relativi alla capacità produttiva (t/a), alle quantità di mercurio presenti nei prodotti (g/t), a quelle scaricate in acqua (g/t) e quelle emesse in atmosfera (g/t). Relativamente alle emissioni in aria, l’Eurochlor si è data come livello da raggiungere il valore di un grammo di mercurio disperso in aria per ogni tonnellata di cloro prodotto. In Europa sono 44 le industrie associate all’Eurochlor che producono cloro-soda con impianti a celle di mercurio e sono sparse nei seguenti stati: Belgio, Repubblica Ceca, Finlandia, Francia, Germania, Ungheria, Italia, Polonia, Slovacchia, Spagna, Svezia, Svizzera, Olanda e Gran Bretagna. Stando ai dati reperibili sul sito dell’Eurochlor, trentaquattro sono gli impianti che stanno al di sotto del limite di un grammo per tonnellata. La Hydro Polymers AB di Stenungsund (Svezia) emette in atmosfera 0,16 g/t, la Hellenic Petroleum di Salonicco (Grecia) emette in atmosfera 0,28 g/t, la Solvay di Torrelavega (Spagna) emette in atmosfera 0,33 g/t. Otto impianti emettono quantità superiori ad un grammo, ma inferiori a 2. Due sono gli impianti che emettono quantità superiori a due grammi per tonnellata: la Caffaro di Torviscosa (2,27 g/t) e la slovacca Novacke di Novaky (2,30 g/t). 1