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Stiamo costruendo il domani

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Stiamo costruendo il domani
magazine
n. 28 giugno 2015
Autorizzazione del Tribunale di Bologna n.6858 del 26.11.1998 - Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale 70% - Bologna
Le idee e le proposte degli Imprenditori di Unindustria Bologna
Autorizzazione del Tribunale di Bologna n.6858 del 26.11.1998 - Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale 70% - Bologna
Stiamo costruendo
il domani
LAVORO: ECCO COSA
ASSEMBLEA
UNINDUSTRIA:
CAMBIA CON
IL
PLEBISCITO
PER
IL
JOBS ACT
PROGETTO DI FUSIONE
Approvato
protocollo ad’intesa
Tutte all’unanimità
le novità dalil contratto
tutele
per un’unica
Associazione
Modena della
crescenti
alle misurecon
a sostegno
e Ferrara.
maternità
CULTURA: AL VIA LA
HORIZON 2020: LE
PICCOLI
INVENTORI
INNOVAZIONE:
BOOM PRIMA
EDIZIONE
DEL
IMPRESE
BOLOGNESI
PREMIATI
CON
DI
COMMESSE
AL
PREMIO LETTERARIO
CONQUISTANO
EUREKA
CIRI-MAM DALLE IMPRESE
“SCINTILLE”
BRUXELLES
LeOltre
testimonianze
di chi
ha superato
la
200 i progetti
sviluppati
in sinergia
FASE
1 dellodistrumento
alle
dal Centro
ricerca condedicato
le aziende.
pmi
La cerimonia al Mast per oltre 100
Presentato in Unindustria con Alessanbambini che hanno partecipato al
dro Benetton il concorso FARE
che scoverà
i
1
progetto.
nuovi talenti della scrittura
robertamarzullo.it - ph: Di Maria
Grazie
per la fiducia
I vostri successi sono i nostri successi
Il nostro lavoro garantisce traguardi
fondamentali, come la registrazione europea
del primo farmaco a base di cellule staminali,
prodotto da Holostem Terapie Avanzate al
Centro di Medicina Rigenerativa dell’Università
di Modena e Reggio Emilia.
ING.FERRARI SpA: CHANGING TIMES
www.ingferrari.it
fare 1
2 fare
magazine
sommario
Le idee e le proposte degli Imprenditori di Unindustria Bologna
numero 28 giugno 2015
DIRETTORE RESPONSABILE
Elena Boromeo
EDITORE
FARE S.r.l.
via San Domenico, 4 - 40124 Bologna
tel. 0516317111 - fax 051356118
DIREZIONE E REDAZIONE
UNINDUSTRIA BOLOGNA
ART DIRECTOR
Lorella Luccarini - Unindustria Bologna
STAMPA
LABANTI e NANNI Industrie Grafiche Srl
via Giuseppe di Vittorio, 3
40053 Valsamoggia Loc.Crespellano (BO)
PUBBLICITÀ
FARE S.r.l.
via San Domenico, 4 - 40124 Bologna
tel. 051 6317111 - fax 051 356118
PUBBLI’ concessionaria editoriale S.r.l.
corso Vittorio Emanuele 113
41100 Modena
tel. 059 212194 - fax 059 226627
[email protected]
FOTO
Archivio Unindustria Bologna
focus
La luce in fondo al tunnel
7
vita industriale
9
di Tiziana Ferrari
di Elena Boromeo, Francesca Aufiero, Marco Taddei
Costruire un futuro nuovo
“insieme possiamo”
di EB e MT
40
“Quello che abbiamo costruito in questi quattro anni”
47
13 nuovi servizi a disposizione delle aziende associate
48
Il CIRI-MAM e le imprese di Bologna:
una sinergia vincente all’insegna dell’innovazione
di EB
“Eureka! Funziona!” Piccoli inventori aguzzano
l’ingegno per realizzare grandi sogni
di Francesca Aufiero
Voluntary disclosure. Novità del provvedimento
e scenari futuri
Presidente
Alberto Vacchi
Direttore Generale
Tiziana Ferrari
Sedi
via San Domenico, 4 - 40124 Bologna
tel. 0516317111 - fax 051356118
piazzale Pertini 8 - 40026 Imola
tel. 0542644044 - fax 0542643971
www.unindustria.bo.it
a cura di Banca Generali
news Unindustria
di Elena Boromeo, Francesca Aufiero, Marco Taddei
50
55
60
63
Autorizzazione del Tribunale di Bologna
n. 6858 del 26.11.1998
Poste Italiane S.p.A.
Spedizione in abbonamento Postale 70% - Bologna
Gli articoli presentati possono non rispecchiare le posizioni di Unindustria Bologna che comunque li ritiene un
contributo sul piano dell’informazione e dell’opinione
fare 3
PIANO SANITARIO MECsanità
MECsanità: è questo il nome scelto
Ecco quindi un modello per la sa-
per i dipendenti è a carico dell’azien-
per il piano sanitario per le piccole e
nità integrativa rivolto alle piccole
da e in futuro sarà possibile esten-
medie aziende bolognesi.
imprese del territorio in grado di
dere volontariamente la copertura
Un format unico nel settore che
offrire un servizio importante a fa-
anche ai familiari con contributo a
consente alle aziende di garantire ai
vore dei dipendenti e tanti vantag-
carico del lavoratore.
propri dipendenti servizi e assisten-
gi per le aziende stesse.
Partner tecnico del progetto è
za medica di qualità.
Aumenta infatti l’interesse dei lavo-
UniSalute, la società del Gruppo
Le imprese metalmeccaniche di
ratori per una quota di retribuzione
Unipol specializzata in assistenza
Unindustria Bologna, in modo
in servizi, soprattutto quelli che so-
sanitaria, in grado di garantire ai
particolare le PMI, possono infatti
stengono i bisogni legati alla salu-
dipendenti servizi e prestazioni di
sottoscrivere per i propri dipenden-
te. Numerose ricerche dimostrano
qualità nelle migliori strutture sani-
ti il Piano Sanitario MECsanità, pro-
come il welfare aziendale faccia
tarie convenzionate sul territorio.
gettato sulla base delle specificità
bene alle imprese: ha un forte im-
Il Piano sanitario copre il pagamen-
della sanità pubblica sul territorio
patto sulla produttività, riduce le
to delle spese sostenute per visite
bolognese.
assenze e accresce la motivazione
specialistiche e ticket per accer-
L’accordo consente ai dipendenti
del personale. Inoltre, l’adesione al
tamenti diagnostici e pronto soc-
delle aziende di fruire di prestazio-
Piano sanitario permette alle azien-
corso, prestazioni odontoiatriche
ni sanitarie integrative rispetto a
de di godere di importanti vantaggi
come l’ablazione del tartaro e altri
quelle fornite dal Sistema Sanita-
economici previsti dalla normativa
trattamenti odontoiatrici come
rio Nazionale.
fiscale, grazie all’adesione una cassa
la riparazione di protesi dentarie.
Un’iniziativa di grande valore in un
di assistenza sanitaria.
Inoltre consente di usufruire di
momento in cui le dinamiche eco-
Il contributo versato infatti è de-
sconti per visite e accertamenti
nomiche, demografiche e sociali in
ducibile dal reddito d’impresa e
previsti dal Piano sanitario presso
corso evidenziano un crescente bi-
consente di risparmiare sul costo
le strutture sanitarie convenzio-
sogno di forme di tutela.
del lavoro. Il costo della copertura
nate con UniSalute.
4 fare
MESSAGGIo PUBBLICItArIo
La salute al servizio dei lavoratori nell’impresa
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ASSICURAZIONE
SALUTE
UN CONTO CORRENTE CON TUTTA LA BANCA
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www.unipolbanca.it e presso le Filiali Unipol Banca aperte al pubblico. Polizze acquistabili o rinnovabili presso le Agenzie UnipolSai Assicurazioni aderenti
fare all’iniziativa,
5
con sconti validi fino al 31/12/2015: prima della sottoscrizione leggere il Fascicolo Informativo da richiedere alle Agenzie e consultabile su www.unipolsai.it. Prima
dell’adesione ai Piani Sanitari si raccomanda di leggere le Condizioni di Assicurazione da richiedere agli intermediari autorizzati e consultabili sul sito www.unipolbanca.it
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6 fare
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La luce in fondo al tunnel
focus
di Tiziana Ferrari
In questi anni abbiamo ripetutamente sentito parlare
della “luce in fondo al tunnel”. Un’espressione che si
è via via logorata sulla scia delle previsioni smentite e
delle promesse della politica non sempre mantenute.
Ma oggi che i segnali concreti di ripresa si moltiplicano a poco a poco sotto i nostri occhi – gli ordini che
salgono, l’export che cresce, i nuovi investimenti sul
nostro territorio, la rinnovata fiducia degli imprenditori – vogliamo riempire nuovamente questa frase di
significato. Non di mera speranza: bensì di progettualità e concretezza. Dalla nostra abbiamo la consapevolezza di chi, in questi anni di buio, ha continuato
a lavorare a testa bassa per dare solide fondamenta a
un futuro incerto. Ci siamo preparati con disciplina
a cogliere al meglio ogni opportunità senza sapere se
e quando sarebbe arrivata questa benedetta ripresa.
Oggi che la luce in fondo al tunnel sembra delinearsi
con maggiore nettezza, sappiamo di essere pronti per
affrontare le nuove sfide globali.
Da settembre 2011 l’obiettivo della nostra Associazione è stato quello di rappresentare al meglio gli
interessi delle imprese con grande attenzione alle
piccole realtà, e una priorità su tutte, quella di fornire servizi di qualità. Senza modelli calati dall’alto, in
questi quattro anni abbiamo rimodulato l’architettura di Unindustria per rendere quanto più possibile
l’Associazione vicina alle esigenze delle aziende, con
la consapevolezza che ancora tanto c’è da fare. Analizzando le esigenze abbiamo elaborato 13 nuovi servizi, studiati ad hoc per dare un supporto concreto al
lavoro quotidiano degli imprenditori (potete trovare
i dettagli all’interno della rivista) e molti altri ancora
sono in cantiere da qui al 2017.
Ma in questo editoriale vorrei spendere qualche parola
in più anche sui progetti, in particolare su Industriamoci e Farete. Il primo è una sfida ambiziosa, perché
in gioco c’è una vera e propria rivoluzione culturale
nei confronti del sapere tecnico, con Unindustria che
fa da ponte tra il mondo della scuola e quello del lavoro. Sul tema della formazione vogliamo alzare ancora
di più l’asticella, e nei prossimi mesi presenteremo alla
città altre iniziative che messe a sistema con quelle già
attivate tradurranno in chiave operativa quell’idea di
“Buona Scuola” lanciata dal Governo Renzi.
Farete invece è l’emblema dell’inesauribile energia e creatività che questo territorio sa esprimere. Quattro anni
fa abbiamo voluto lanciare questo grande “contenitore” aperto al mondo produttivo tout court. Ne è nata
un’iniziativa unica nel panorama italiano, che è cresciuta edizione dopo edizione con centinaia di imprese
espositrici e migliaia di visitatori.
È sui risultati come quelli ottenuti da Farete, frutto della voglia di fare di tanti, che vogliamo gettare una luce
nuova sulle imprese. Permettetemi di concludere con
un plauso a tutti i collaboratori di Assotech e alla famiglia Benincasa. L’Assotech azienda che tutti conosciamo
e che si è trovata a fronteggiare un grave incendio lo
scorso 8 maggio. Dopo meno di una settimana, grazie
al tempestivo intervento di tutti, ha riacceso i motori
senza ricorrere a neanche un’ora di cassa integrazione.
Questa è l’Italia che vogliamo!
fare 7
robertamarzullo.it - ph: Di Maria
Il futuro
è dove sono
i nostri impianti
Insieme per diventare il numero uno
Ogni giorno lavoriamo per migliorare gli
standard di qualità e sicurezza dei nostri impianti.
Ogni giorno investiamo in ricerca e innovazione
per garantire l’eccellenza dei vostri prodotti.
Ogni giorno affrontiamo le sfide dei tempi che
cambiano, perché il futuro è adesso.
ING.FERRARI SpA: CHANGING TIMES
www.ingferrari.it
8 fare
Elena Boromeo
Francesca Aufiero
Marco Taddei
ADHR GROUP ASSUME
600 PERSONE A TEMPO
INDETERMINATO
ADHR Group, Agenzia per il lavoro di
Bologna che opera in tutto il territorio nazionale, ha annunciato che grazie a quanto
previsto dalla Legge di Stabilità 2015 assumerà, entro il 31 dicembre di quest’anno,
600 lavoratori a tempo indeterminato. Le
stabilizzazioni riguarderanno sia personale
già in forza all’agenzia, sia chi oggi non ha
un lavoro e lo sta cercando.
Il processo di stabilizzazione e la contestuale ricerca di figure nuove è già iniziata in
tutte le filiali ADHR Group del centronord
oltre che con l’invio dei curriculum ([email protected]), anche con giornate di reclutamento con convocazione mirata dei profili
richiesti e workshop di approfondimento
Leonardo Nieri, Presidente di ADHR Group
in materia di lavoro e occupazione. Tra gli
aspiranti al contratto a tempo indeterminato possono farsi avanti ingegneri e operai
specializzati del settore metalmeccanico
(meccatronici) e della gomma/plastica, figure tecniche legate al settore della chimica
farmaceutica, profili legati all’ICT, impiegati amministrativi e personale del settore
della ristorazione.
“Abbiamo deciso di intraprendere questa
strada - spiega Leonardo Nieri, Presidente
di ADHR Group - per due motivi. In primo luogo daremo la garanzia di un posto di
vita industriale
lavoro a tempo indeterminato a centinaia
di lavoratori. Allo stesso tempo offriremo,
alle aziende che non intendono assumere in
via definitiva, la possibilità di rivolgersi a
noi trovando figure professionali già fidelizzate e correttamente formate, di cui hanno
bisogno per periodi medi o anche lunghi”.
Nella pratica, ADHR Group assumerà i lavoratori a tempo indeterminato alle proprie
dipendenze e li metterà a disposizione delle
aziende che hanno bisogno di personale per
periodi più o meno lunghi e con le quali verrà stipulato un regolare contratto di
fornitura. Alla scadenza del periodo, se il
lavoratore assunto a tempo indeterminato
da ADHR Group non verrà immediatamente ricollocato in un’altra azienda, percepirà comunque un’indennità mensile di
750 euro, rimarrà iscritto al fondo per la
pensione integrativa Fontemp e potrà avvalersi di un periodo di formazione specifica
che lo arricchirà in attesa della successiva
chiamata da parte di un’azienda.
Grazie ad un team di consulenti
specializzati i lavoratori saranno
accompagnati nei processi di sviluppo professionale, realizzando
progetti ad hoc per la crescita del
potenziale e la definizione di piani
di carriera.
“Grazie a questa possibilità - aggiunge il Presidente - centinaia di persone potranno avere la
tranquillità di un posto di lavoro
finalmente stabile, con tutti i vantaggi che questo comporta nella
vita del singolo, primo tra tutti
la possibilità di progettare il proprio futuro. E le aziende potranno
disporre di personale preparato e sempre
aggiornato grazie alla formazione continua
che noi garantiremo anche nei momenti di
pausa”. Questa decisione si inserisce in un
trend di crescita aziendale che negli ultimi
anni ha fatto segnare solo risultati positivi.
Nel 2014 ADHR Group ha fatturato più
di 43 milioni di euro con una previsione
di crescita per il 2015 di un ulteriore 45%
e l’apertura di almeno 5 nuove filiali che
andranno ad aggiungersi alle 29 attuali.
“Siamo un’azienda giovane e ci poniamo
come punto di riferimento per tutte le esi-
genze legate al personale e alla sua gestione
- sottolinea Nieri - ci consideriamo un interlocutore unico in grado di comprendere,
elaborare e gestire tutte le varie operatività
correlate alle risorse umane”.
AIRC INSIEME ALLE AZIENDE
PER LA RICERCA
AIRC, l’Associazione Italiana per la Ricerca
sul Cancro, ha scelto di porsi come interlocutore per il mondo delle imprese interessate a credere nel futuro e nel progresso della
ricerca oncologica in Italia.
“La responsabilità sociale d’impresa - spiega la Presidente Pierangela Borghi Zecchi,
Comitato Emilia Romagna - può assumere
diverse forme di collaborazione: è possibile
costruire un progetto ad hoc grazie al lavoro
congiunto dell’impresa e di AIRC, oppure
l’azienda si può rivolgere all’Associazione a
scopo filantropico con una donazione per
finanziare una specifica area di ricerca. Una
terza modalità può realizzarsi sviluppando
un progetto di comunicazione interna rivolto ai dipendenti attraverso un’attività di
welfare aziendale”.
AIRC mette a disposizione dei veri e propri kit di informazione scientifica grazie ai
quali coinvolgere e aggiornare i dipendenti
su prevenzione oncologica, diagnosi, cura
e corretti stili di vita e i suoi ricercatori
sono disponibili per seminari e workshop
in azienda o all’interno dei laboratori finanziati dall’Associazione.
“Le aziende - evidenzia ancora la Presidente
- possono investire nella ricerca oncologica
affidandosi al nostro sistema di ‘peer review’
che garantisce un processo di qualità di al-
fare 9
tissimo valore nella valutazione, controllo
e gestione dei fondi dedicati. Il processo di
selezione dura nove mesi e coinvolge circa
600 ricercatori a livello internazionale per
erogare finanziamenti solo alle proposte più
meritevoli. Con AIRC è possibile scegliere
la specifica area di ricerca e tipologia di finanziamento o legare al nome della propria
azienda il progetto o la borsa di studio”.
AIRC è attiva sul territorio italiano da cinquant’anni con il duplice obiettivo di finanziare la ricerca oncologica, affinché possa portare i risultati dal laboratorio al letto
del paziente nel più breve tempo possibile,
e condividere con la collettività i traguardi
raggiunti.
“La capillare presenza sul territorio ci permette di finanziare i più importanti istituti di ricerca. In particolare, nel 2014 in
Emilia-Romagna sono stati finanziati 33
progetti per un valore totale di oltre tre milioni di euro. Ringraziamo le aziende che
nel 2014 ci hanno permesso di sostenere il
lavoro dei nostri ricercatori e desideriamo
per il futuro poter essere al fianco di nuove
aziende per collaborare a progetti che possano essere utili a soddisfare i loro obiettivi
e sostenere la ricerca oncologica. Il prossimo appuntamento per conoscere tutti i
volti della ricerca è fissato per il 7 novembre 2015 a Palazzo Re Enzo a Bologna, con
‘On AIRC - La ricerca in diretta’”, ricorda
infine l’Associazione.
IL QUINTO ELEMENTO
DELL’AUTOMAZIONE
È FIRMATO ALFACOD
Automazione industriale ed alta qualità-prodotto: come si compongono in
modo armonico questi due elementi apparentemente divergenti? La risposta arriva
da Alfacod, azienda bolognese che insieme
a Sinfo One ha creato Eagle Automation,
il ‘Quinto Elemento dell’automazione’,
la componente intelligente che, di fatto,
sostituisce l’uomo anche nelle decisioni
logistiche per la gestione delle operazioni
industriali.
Alfacod per l’identificazione automatica e
per progetti di automazione industriale e
10 fare
Sinfo One per i Sistemi
informativi, ERP e Dipartimentali, sono tra le
più importanti aziende
a livello nazionale con
riconosciuta esperienza
e know-how su soluzioni complesse per il settore alimentare. Già da
alcuni anni hanno deciso di unire le loro forze
su progetti in comune
e recentemente hanno
implementato un interessante progetto per
una nota azienda italiana produttrice di
concentrato di pomodoro.
“Non si è trattato di una semplice analisi
dei bisogni con relativo sviluppo di software da installare su terminali e applicatori”
- dichiara Alfacod - “il progetto richiedeva
figure di elevata professionalità ed esperienza in soluzioni di automazione per lo sviluppo di un’intelligenza artificiale (hub di
connessione e guida dei diversi device presenti sui fine linea) che riuscisse a dialogare,
capire, decidere e scegliere le operazioni da
svolgere. Il tutto rispettando i più elevati
standard di qualità, fattore questo fondamentale per il cliente, perché conosciuto
in tutto il mondo per l’elevata qualità dei
suoi prodotti e della sua filiera”. Alfacod è
riuscita a rispondere prontamente alle necessità del cliente implementando l’hub di
connessione Eagle Automation all’interno
dell’intera automazione di fine linea e riorganizzando le diverse comunicazioni con e
tra il gestionale e i device. Per farlo ha utilizzato Eagle Automation, interfacciato con
il gestionale aziendale di Sinfo One, per la
gestione completa ed automatizzata delle
operazioni di identificazione, etichettatura
e gestione delle comunicazioni tra applicatori, navetta, pc e gestionale. “La soluzione
sviluppata è sicura e affidabile e garantisce
al cliente vantaggi concreti in termini di ottimizzazione delle attività di fine linea, con
un’importante riduzione dei costi e degli
stop di produzione, ma soprattutto un’inaspettata efficienza gestionale e organizzativa
dell’intelligenza artificiale installata, Eagle
Automation, che riesce a prendere decisioni per la gestione in real-time di operazioni
complesse che avrebbero richiesto l’intervento di un operatore”, conclude Alfacod.
ALSTOM FORNIRÀ A TRENITALIA ALTRI 25 TRENI JAZZ PER
IL TRASPORTO REGIONALE
Alstom fornirà a Trenitalia altri 25 treni regionali Jazz. L’operatore nazionale ha, infatti, esercitato l’opzione prevista dalla commessa di 70 convogli, assegnata ad Alstom
nel 2012, ordinando altri 25 convogli, per
un valore di circa 170 milioni di euro. Sale
così a 95 la flotta di treni regionali Coradia
Meridian destinati a migliorare qualità e
comfort di viaggio dei pendolari delle Regioni che ne hanno pianificato l’arrivo nel
Contratto di Servizio siglato con Trenitalia.
Progettati e realizzati da Alstom in Italia,
nei centri d’eccellenza di Savigliano (CN),
Bologna e Sesto San Giovanni (MI), i treni Jazz sono già in servizio nelle Marche,
Umbria, Piemonte, Abruzzo, Toscana e
Lombardia.
Uno dei treni Jazz progettati e realizzati da Alstom
“Siamo lieti che Trenitalia abbia rinnovato
la fiducia in Alstom, riconoscendo l’impegno che tutta l’azienda ha messo in questo
progetto. - ha dichiarato Pierre-Louis Bertina, presidente e amministratore delegato di
Siamo uno Studio di Consulenza di Direzione e
Advisory, formato da aziendalisti e ingegneri, con
competenze in ambito: strategie, organizzazione
e finanza d’impresa.
La nostra proposta è organizzata in due linee di
servizio: Sviluppo e Management (Consulting),
Ristrutturazioni e Rilanci d’impresa (Advisory).
Da 20 anni al fianco della Media e Piccola impresa
e delle Organizzazioni che ci hanno dato fiducia
www.mondainipartners.com
Sviluppo e Management
Revisione governance e strategie
Ridisegno modello di business
Sviluppo mercati e clienti
(area Clienti - Progetti)
/company/mondaini-partners
Family business - passaggio generazionale
Operazioni straordinarie per la crescita
Piani strategici – organizzativi
Innovazione sistema di management
Revisione struttura organizzativa
Pianificazione e controllo di gestione
Ottimizzazione struttura finanziaria
Family Business Academy - PMI
Da oggi ancora più vicini alle PMI. Nasce a Bologna la prima Family Business
Academy per PMI. Un luogo dove confrontare esperienze (il Club); un percorso
formativo di general management per discendenti e imprenditori di imprese
di famiglia (l’Education); un laboratorio di ricerca per sperimentare nuove
strategie di crescita e introdurre soluzioni virtuose per gestire il Passaggio
generazionale (il Consulting).
Per aggiornamenti: www.mondainipartners.com; www.familyacademy.it
SAVE THE DATE - Workshop
Crescere e riorganizzare l’impresa di famiglia
Come le PMI famigliari hanno creato e creano valore. Lo raccontano Imprenditori e figli.
Nell’incontro verranno presentati, attraverso testimonianze dirette di Imprenditori e figli di imprenditori, alcuni casi di successo nei quali la “dimensione famigliare d’impresa” ha agito e agisce da
propulsione per identificare nuove strategie di crescita e di riorganizzazione. L’incontro presenta la
prima Family Business Academy per Pmi nata a Bologna su iniziativa di Mondaini Partners. Bologna
Rimini
Parma
25 settembre 2015
9 ottobre 2015
16 ottobre 2015
Programma
10,00 Apertura lavori
10,15 – 10,45 La prima Family Business
Academy italiana per PMI
Presentazione delle nuova
iniziativa rivolta alle PMI di
Famiglia con sede in Emilia
Romagna
10,45 – 12,15 Percorsi di crescita
testimoniati in 5 Casi di
successo
• Crescere costruendo la
quota di mercato
ore 10 - 13
ore 10 - 13
ore 10 - 13
• Crescere rafforzando il
brand aziendale
• Crescere innovando il
modello di business
• Crescere nei mercati
esteri target
• Crescere attraverso
aggregazioni e alleanze
12,15 Tavola rotonda
Coordina: Davide Mondaini
Intervengono: Imprenditori, Direttori
Generali, Docenti e attori
del Private Banking
Ristrutturazione del debito
Riassetti industriali
Riorganizzazione commerciale
Operazioni straordinarie per riassetti
Accordi interbancari
Soluzioni stragiudiziali
Piani attestati
Accordi di ristrutturazione dei debiti
Concordati in continuità
Piani di rilancio societario
Operiamo, in diversi progetti, con un ruolo di
Consulenti guida, con team integrati formati da
Consulenti di Direzione, Temporary manager e
altri Professionisti (export specialist, informatici,
legali, fiscalisti).
Progettiamo e svolgiamo, in collaborazione con
Associazioni, Enti di formazione, Imprese e Istituti
di credito, Corsi di formazione, Seminari e Workshop indirizzati alla Direzione d’impresa.
Davide Mondaini
Consulente di Direzione, Docente di Economia e
Organizzazione - Università di Bologna - Scuola di
Ingegneria e Architettura, Dottore Commercialista.
13,00 Chiusura lavori
Partecipazione: la partecipazione è su invito personale ed è esclusivamente riservata alla Proprietà, ai membri del
Cda, alla Direzione Generale e ai discendenti delle PMI imprese di famiglia.
Per informazioni rivolgersi a [email protected].
Ristrutturazioni e Rilanci
fare 11
12 fare
AL VIA IL PRIMO PREMIO BIOSTILE PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE
Valorizzare i progetti di sostenibilità che dimostrino un significativo miglioramento delle performance nel rispetto dell’ambiente
e che si distinguano per originalità, impatto estetico e possibilità
di diffusione. È questo il fine del “Primo Premio BioStile per lo
sviluppo sostenibile - La tua idea può ispirarne milioni” istituito
da BioStile, con il patrocinio di Unindustria Bologna, e rivolto alle
aziende, ai liberi professionisti, agli enti pubblici e agli istituti universitari che abbiano attuato azioni ecosostenibili a favore di una
crescita economico-sociale a basso impatto ambientale.
BioStile - divisione del Gruppo Sipla ProSGM - è nota per la creazione di strutture contemporanee di arredo urbano, destinate ad
aree pubbliche, come parchi e aree di pregio, ma anche ad aree
private, come club, ristoranti all’aperto e tutti i posti ad accesso
pubblico che vogliano distinguersi fornendo servizi innovativi celati dietro ad un concetto formale che richiama insieme la natura
e la tecnologia. L’azienda punta anche ad avviare un nuovo sistema di raccolta differenziata con l’impiego di tecnologie innovative. Il progetto a basso impatto ambientale si chiama Rizona.
“L’obiettivo del Premio e di BioStile è ricercare un nuovo modello
di vita più consapevole e rispettoso dell’uomo e dell’ambiente a
salvaguardia della salute del pianeta. Il nostro impegno è contribuire ad un cambiamento culturale nella direzione della biosostenibilità”, dichiara l’organizzatore e designer Roberto Ghisellini.
I progetti candidati saranno valutati da un’apposita giuria, composta da rappresentanti del mondo della scienza, della cultura e
della stampa di settore, che alla fine decreterà un solo vincitore
che sarà premiato con un innovativo arredo urbano GeoStile da
donare alla città, un mix di creatività ed ingegneria Made in Italy.
Bando e modulo di partecipazione sono disponibili sul sito www.
biostile.it e i progetti dovranno essere inviati alla segreteria orga-
1° Premio BioStile
per lo sviluppo sostenibile
Partecipa con il tuo progetto di sostenibilità
a favore di una crescita economica rispettosa dell’ambiente.
Il bando è rivolto alle aziende, ai liberi professionisti,
agli enti pubblici e agli istituti universitari.
biostile.it/PremioBiostile
La tua idea può ispirarne milioni.
nizzativa del Premio entro il 24 luglio 2015, in forma cartacea all’indirizzo: Gruppo Sipla PROSgm - Via Guido Rossa, 40-54 - 40053 Valsamoggia (BO), località Crespellano. Il modulo di adesione, compilato
elettronicamente, dovrà essere inviato anche via e-mail, unitamente
alla documentazione richiesta nel bando, all’indirizzo: [email protected] oppure [email protected].
Ai fini della selezione e dell’attribuzione del Premio verranno valutati i seguenti aspetti: miglioramento dell’impatto estetico, riduzione
dell’impatto ambientale e sostenibilità economica. La cerimonia di
premiazione si svolgerà presso Bologna Fiere in occasione di FARETE 2015 (7-8 settembre 2015), l’evento promosso e organizzato da
Unindustria Bologna per il quarto anno consecutivo.
Alstom Ferroviaria SpA - Jazz si sta, infatti,
dimostrando un prodotto affidabile e apprezzato dai passeggeri e stiamo rispettando
i tempi di consegna previsti dal contratto.
Questa commessa ci permette di dare un
po’ di ossigeno alle nostre fabbriche italiane
ma, per allontanare le preoccupazioni sui
futuri carichi di lavoro, è necessario che altre Regioni scelgano il nostro treno”.
Confortevole e versatile, Jazz ha una livrea
vivace e moderna caratterizzata da un forte
contrasto tra lo sfondo antracite opaco e le
marcate pennellate di colore che esaltano la
dinamicità e la compattezza del treno, attualizzandone il design.
fare 13
Riciclabili per il 95% e in grado di ridurre le emissioni di CO2, i nuovi treni sono
dotati di un impianto di video sorveglianza, schermi luminosi per le informazioni,
scritte in braille oltre a impianto di diffusione audio e prese di corrente a 220V per
l’alimentazione di cellulari, Pc portatili e
tablet. Per realizzare la nuova flotta saranno utilizzate 85 tonnellate di acciaio, 1.070
chili di vernice e 340 metri quadri di pellicola antigraffiti per la livrea.
Per rispondere al meglio alle diverse esigenze di mobilità dei passeggeri e degli operatori, il nuovo treno circolerà in configurazioni differenziate: metropolitana (con più
posti in piedi), regionale (con più posti a
sedere) e regionale a più lunga percorrenza (con maggiore spazio per i passeggeri),
aeroportuale (con più spazio per i bagagli).
Sarà inoltre possibile modificare la configurazione con interventi semplici e rapidi per
rispondere in modo flessibile alle differenti
domande di mobilità.
ARKIMAT CRESCE E
CONQUISTA HORIZON 2020
Arkimat, azienda bolognese leader nei servizi in outsourcing nata per semplificare il
processo di acquisto e gestione dei materiali
indiretti, segna un nuovo traguardo di crescita e supera la prima fase dei bandi europei Horizon 2020.
“Siamo la prima azienda in Italia a proporre
un rivoluzionario e innovativo modello di
gestione degli acquisti no core, cioè gli acquisti indiretti - afferma Giammarco Rocco di Torrepadula, Consigliere Delegato di
Arkimat - Attraverso il Portale Eureka, il
cliente ha la possibilità di semplificare tutte
le procedure legate al ciclo passivo dell’ordine e azzerare contabilmente il numero
fornitori, consolidando con essi il rapporto
di fiducia e aumentando la conoscenza della loro attività”.
Nello scenario locale della supply chain
management, cioè la gestione della catena
di distribuzione, l’azienda ha consolidato
importanti relazioni sinergiche con i grandi
gruppi industriali del territorio e promuove
la diffusione di una nuova cultura degli acquisti. Grazie alla presenza di alcuni clienti
14 fare
MICHELE BONFIGLIOLI
SPEAKER DI TEDX PADOVA
Giammarco Rocco di Torrepadula, Consigliere Delegato di Arkimat e Donato Marra, Direttore Commerciale di Arkimat
come Gruppo CMS, Assa Abloy, Toyota
Material Handling, Gd, Carpigiani e Caterpillar, questo obiettivo si traduce in un
costante popolamento del Portale Eureka
che si distingue per l’offerta trasversale di
32 categorie merceologiche, profilate all’interno di un catalogo online che vanta oltre
2.567.000 referenze.
“I volumi di transazioni di righe d’ordine
su Eureka sono in costante crescita: + 33%
nel primo trimestre del 2015. Aggiorniamo
costantemente il nostro modello di business - prosegue Rocco di Torrepadula - ad
esempio, grazie all’esito positivo della partecipazione al Programma Horizon 2020
della Commissione Europea per la Ricerca
e l’Innovazione, Arkimat ha raggiunto un
ulteriore traguardo di crescita e sta lavorando al fianco di partner scientifici come la
Fondazione Politecnico di Milano per implementare la propria rete e creare le condizioni ideali per l’internazionalizzazione dei
propri servizi”. “Oggi le aziende chiedono
di poter risolvere ogni complessità interna e
quantificare i processi di acquisto in termini di efficienze misurabili nel tempo - spiega il direttore commerciale Donato Marra
- Il valore aggiunto di Arkimat sta nella
messa in rete di tutti gli strumenti operativi
e di analisi necessari a garantire queste performance. Horizon 2020 rappresenta uno
stimolo ulteriore per proiettarci nel futuro
e ampliare concretamente i nostri orizzonti,
verso l’Europa e oltre”.
Michele Bonfiglioli, Amministratore Delegato di Bonfiglioli Consulting e Presidente del settore Terziario di Unindustria
Bologna, è stato uno dei 16 speaker d’eccezione che hanno animato il prestigioso
TEDX Padova 2015 lo scorso 16 maggio
al Palazzo della Regione. Laureato in Ingegneria Gestionale all’Università di Bologna,
Bonfiglioli ha conseguito un Diploma in
Business Administration presso la Berkeley
University, California (USA) e ha svolto
attività di Ricercatore in Manufacturing
Engineering all’University of Nottingham.
È inoltre fondatore della Lean Factory
School®: è esperto sui temi Lean Thinking
e Lean World Class ® (applicazioni nell’area
progettazione, produzione, project management) in particolare nei settori automotive, beni industriali, elettronico e farmaceutico. Cura pubblicazioni tematiche e
Benchmarking studies internazionali sull’
Operational Excellence.
Michele Bonfiglioli, Amministratore Delegato di
Bonfiglioli Consulting
Per l’evento di Padova, che ha avuto come
leitmotiv “Think BIG - Otto minuti per
raccontare cosa vuol dire innovazione”,
Bonfiglioli ha portato un contributo sul
tema: “Eliminare la disoccupazione giovanile in 3 anni: si può!”.
L’idea, spiega l’Ad di Bonfiglioli Con-
fare 15
COMER FESTEGGIA 30 ANNI
ALL’INSEGNA DELLA CRESCITA
Trent’anni di esperienza nella ricerca di componenti e ricambi
all’insegna della qualità. È la storia di Comer, società nata nel
1985 in via Rivani, dove ha tuttora la sede, per commercializzare
componentistica per l’automazione industriale di alta qualità e
per gli impianti di produzione sui mercati nazionali ed internazionali. L’azienda ha costruito nel corso del tempo una rete capace
di raggiungere, direttamente o tramite distributori locali, un numero di clienti in anagrafica superiore ai 7.000, che garantiscono
una base importante per un fatturato consolidato. Oggi Comer è
riconosciuta come azienda all’avanguardia e pronta nel rispondere a tutte le esigenze tecniche e commerciali del mercato ed è
in grado di offrire componenti ed impianti chiavi in mano ad alta
tecnologia realizzati dai partner su specifica del cliente.
“Con l’avvento di Internet, il ruolo degli intermediari commerciali
negli acquisti è addirittura cresciuto, perché un imprenditore che
ha bisogno di un prodotto o di un pezzo di ricambio può cercare
su Internet, trovare ciò che cerca e acquistare con due click. Ma
se poi ha bisogno di modifiche? Se non è il pezzo adatto alla propria macchina o linea di produzione? Meglio affidarsi a qualcuno
che le ricerche dei prodotti giusti le fa per mestiere”, spiega il
fondatore, Venanzio Benvenuti, che negli anni di crisi ha saputo
interpretare le trasformazioni del mercato e traghettare l’azienda
verso nuovi successi.
I principali settori di riferimento sono: macchine per l’industria
meccanica, petrolchimica, oleodinamica, farmaceutica, alimentare, macchine agricole e movimento terra. Comer, che ogni anno
investe circa l’1,5% del fatturato in ricerca e sviluppo, è costantemente impegnata nell’aggiornamento continuo dei prodotti
trattati e dei propri partner commerciali, per offrire una sempre
maggior gamma di soluzioni tecnologiche al passo con le continue richieste del mercato. Dal 2010, l’azienda ha completato il
percorso di certificazione della qualità ISO 9001.
La crescita di Comer, che conta oggi 11 dipendenti, è rapida e
costante: nel 2014 il fatturato ha superato i 7 milioni di euro, facendo segnare un +24% rispetto all’anno precedente e un +42%
sul 2012. Circa il 13% del giro d’affari proviene dai mercati esteri,
in particolare Medio Oriente, Cina, Nord Africa ed Europa. Anche
il fatturato estero, che nel 2014 ha sfiorato il milione di euro, è in
continuo sviluppo: +40% sul 2013 e +44% sul 2012.
sulting, “è molto semplice, creare le condizioni perché le oltre
400.000 aziende che hanno più di cinque dipendenti, assumano nei prossimi tre anni un giovane all’anno con meccanismi
di compensazione tra chi assume e chi non assume. Penso a un
patto tra aziende, Stato e parti sociali, dove le imprese si impegnano ad assumere le risorse, lo Stato a formarle e le parti sociali
a rendere fluido questo passaggio”.
Il TED è un’associazione no profit che organizza conferenze con
l’obiettivo di far incontrare le menti e le idee più stupefacenti
e innovative del pensiero globale. Una formula che è stata promossa a Bologna anche dall’Associazione di via San Domenico,
in occasione di Farete 2014.
BORBONESE APRE IL NUOVO FLAGSHIP
STORE A BOLOGNA
Borbonese ha inaugurato il suo nuovo flagship store nel centro
storico di Bologna, città a cui la Maison è molto legata e storica
sede delle sue maestranze. La boutique ha aperto lo scorso aprile
in Via Clavature 9, una delle vie più antiche e rinomate della città. Lo store di Bologna battezza la nuova immagine Borbonese
in Italia e presenta per la prima volta un concept completamente
inedito per la Maison che accoglie al suo interno anche la collezione Home Global Living. La superficie di vendita di circa
16 fare
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17
eventuali operazioni aventi ad oggetto strumenti finanziari potranno essere compiute solo dopo aver preso contatto con la banca. Per le condizioni economiche sono a disposizione
i Fogli informativi.
18 fare
200 metri quadrati, con cinque vetrine,
ospita tutte le collezioni Borbonese, dalla
pelletteria al ready to wear fino ai complementi d’arredo e i mobili. Espositori a
mensola in ottone bronzato ferro e vetro
dalle linee pulite permettono di esporre le
Collezioni di borse e accessori mentre nicchie ovali in vetro e metallo accolgono le
linee di piccola pelletteria, foulard e bijoux.
Il tutto all’interno di un contenitore “total
white” sormontato da una volta a crociera
cinquecentesca decorata da due rosoni. Il
nuovo negozio di Bologna si inserisce nel
piano di sviluppo dei monomarca in Italia
che ad oggi conta 26 boutique distribuite
su tutto il territorio. Borbonese è uno degli
storici marchi del Made in Italy. Il brand ha
un forte heritage: nasce nel secolo scorso,
nel 1910, a Torino, come griffe di borse,
gioielli e accessori e in breve si colloca tra i
nomi leader del lusso italiano con prodotti
che esprimono insieme classe ed eleganza.
Elemento identificativo delle collezioni di
Borbonese è la stampa O.P., Occhio di Pernice, simbolo e trade mark del brand. Nata
negli anni Settanta, la texture O.P. è ancora
oggi l’emblema del marchio unitamente ad
altri elementi identificativi quali il rivetto,
la vite e la staffa che in abbinata con le storiche borse icona legate agli esordi - i modelli Luna, Sexy e Sexy Estensibile - hanno
reso Borbonese uno dei marchi più noti nel
panorama moda italiano.
CEA ESTINTORI, IN CLASSE
PER FORMARE GLI “SPECIALISTI DELLA SICUREZZA”
Anche quest’anno CEA Estintori è tornata
nelle classi per formare i nuovi “specialisti
della sicurezza” nella manutenzione dei
presidi antincendio. È terminata lo scorso
27 aprile, infatti, la seconda edizione del
corso organizzato dall’azienda di Castenaso, insieme all’Istituto Sicurezza e Qualità
di Savignano (FC), all’interno dell’Istituto Superiore Professionale per l’Industria
e l’Artigianato “Francesco Alberghetti” di
Imola (BO).
La sinergia tra scuola e impresa, per il secondo anno consecutivo, ha dato vita al
progetto “Il fuoco un argomento scottante,
l’importanza delle manutenzioni antincendio”, un percorso per tecnici manutentori
di estintori e componenti di reti di idranti
rivolto agli studenti delle classi quinte. Si è
trattato di un vero e proprio corso a tutto
tondo, dalla teoria alla pratica, in cui CEA
e ISQ hanno trasmesso il know how e le
basi applicative necessarie ai futuri professionisti dell’antincendio.
“Questo progetto testimonia l’importanza
di investire sulla formazione e sui giovani in
una prospettiva di impresa coinvolgendo,
anche quest’anno, le classi quinte dell’Istituto imolese e consentendo ai ragazzi di acquisire conoscenze e competenze pratiche
di base per poter eseguire una manutenzione a ‘regola d’arte’, come previsto dalla
normativa vigente nel settore della manutenzione dei presidi antincendio”, spiegano
da CEA Estintori.
Un momento del corso all’Istituto F. Alberghetti
Il corso teorico-pratico, iniziato lo scorso
26 gennaio, ha avuto una durata complessiva di 22 ore e prevedeva anche una parte
importante di laboratorio nella quale sono
stati messi a disposizione della scuola simulatori utili per l’addestramento pratico
che hanno consentito di replicare le attività
manutentive sui principali dispositivi per
la sicurezza e l’antincendio. Nella prima
giornata sono state effettuate anche prove
di spegnimento con estintori e coperta antifiamma e, a differenza della prima edizione del progetto, la formazione è avvenuta
durante le ore d’insegnamento delle varie
discipline in co-docenza con gli insegnanti
della classe.
Il percorso, che ha coinvolto insegnanti e
specialisti antincendio di CEA Estintori e
dell’Istituto Sicurezza e Qualità nella formazione degli studenti, è propedeutico
all’attività del manutentore antincendio di
estintori portatili e carrellati, componen-
ti di reti di idranti, chiusure tagliafuoco e
porte in vie d’esodo. I due migliori di ogni
classe sono stati premiati dalla scuola con
dei biglietti di tribuna per il Superbike
World Championship andato in scena a
Imola il 10 maggio scorso e tutti i partecipanti potranno poi accedere a titolo gratuito ai corsi di perfezionamento per tecnici
manutentori antincendio che si terranno
nelle sedi ISQ.
CEZANNE HR SCOMMETTE
SULLE SOLUZIONI CLOUD
Cezanne HR, azienda europea leader
nell’ambito delle soluzioni software cloud
per la gestione delle risorse umane, si avvia
alla chiusura del primo semestre 2015 con
grandi aspettative di sviluppo, commisurate al successo ottenuto nell’anno precedente. L’azienda, con headquarter a Londra e
filiale italiana a Bologna, fornisce un innovativo sistema gestionale HR nel cloud
che consente alle aziende di qualsiasi settore merceologico di dotarsi di una soluzione flessibile per semplificare e ottimizzare
ogni aspetto della gestione risorse umane in
azienda.
Cezanne HR ha cominciato il proprio percorso ponendosi l’ambizioso obiettivo di
raddoppiare il numero dei clienti e l’Italia
ha tenuto fede agli sviluppi sperati. Nel
2014, infatti, la crescita rilevata nel nostro
Paese è stata in linea con le aspettative,
grazie alla fiducia di tante aziende, molto
diverse tra loro per dimensioni e settore e
molte delle quali internazionali (Giochi
Gianfranco D’Aurelio, Group Product Manager di
Cezanne HR
Preziosi, ItaliaOnLine, A Tlc, Lati, ecc.)
che hanno scelto Cezanne.
Obiettivo raggiunto grazie agli investimenti crescenti operati dall’azienda in ricerca
fare 19
e sviluppo per dotare il software Cezanne
OnDemand per la gestione HR di nuove
funzionalità sempre più innovative e potenti, in grado di agevolare e rendere più
efficiente il lavoro del team risorse umane
all’interno di un’organizzazione. In particolare, nell’ultimo anno il team di progettazione e sviluppo di Cezanne OnDemand
ha concentrato gli sforzi sul rilascio di nuovi moduli e sull’integrazione con soluzioni
complementari: oltre ai moduli che da sempre fanno parte della soluzione (gestione
del personale, ferie ed assenze, valutazione
delle performance) oggi le aziende possono
ampliare l’utilizzo del sistema con il modulo per la gestione presenze e con quello per
la gestione delle trasferte e note spese. Dal
punto di vista tecnologico è prevista a breve
una nuova versione HTML5, che migliorerà ulteriormente l’usabilità e amplierà,
assieme all’app nativa già disponibile, la
gamma dei tablet e degli smartphone supportati.
“Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti, le risposte positive del mercato
nel 2014 ci spingono a migliorare costantemente il nostro software. In questo
momento di espansione, l’azienda sta costruendo solide basi per la propria crescita
futura, investendo nello sviluppo costante
di nuove funzionalità, sempre più potenti
ed innovative”, ha dichiarato Gianfranco
D’Aurelio, Group Product Manager di Cezanne HR.
CRIF GESTIRÀ LA PIATTAFORMA DI INFORMAZIONI CREDITIZIE DELLA GIORDANIA
Anche la Central Bank of Jordan ha scelto Crif. La società bolognese, specializzata
nello sviluppo di sistemi di informazioni
creditizie, business information e supporto decisionale attiva in quattro continenti,
ha infatti vinto il bando di gara indetto
dalla Banca Centrale giordana con il forte
sostegno dell’Associazione Bancaria, degli
istituti di credito locali e del Governo, ottenendo la licenza operativa per sviluppare
il primo sistema di informazioni creditizie
nel Paese.
20 fare
nella consapevolezza di poter portare un
contributo qualificato e di mettere a disposizione l’esperienza maturata nella gestione
di soluzioni di successo in molti altri Paesi,
a supporto delle esigenze finanziarie delle
imprese e dei consumatori giordani. Questo progetto riflette il nostro interesse per
il Medio Oriente e rafforza la nostra presenza nella regione, che recentemente ci ha
portati ad essere selezionati come solution
provider anche per lo sviluppo del sistema
di informazioni creditizie degli Emirati
Arabi”, conclude Lodi.
Enrico Lodi, Direttore Generale Credit Bureau Services di Crif
Nello specifico, Crif svilupperà e gestirà in
Giordania una piattaforma che raccoglierà
informazioni creditizie sia positive che negative relative a privati cittadini e imprese,
raccolte e contribuite al sistema stesso da
banche e società finanziarie locali, nonché
da istituzioni di micro credito, società di telecomunicazioni e retailer. L’azienda bolognese sarà anche il maggiore azionista della
società che gestirà il sistema, con una quota
pari al 76%.
Grazie al nuovo credit bureau, che dopo
una fase di test dettagliato sarà pienamente
operativo entro la fine del 2015, Crif potrà
supportare gli operatori locali, aiutandoli
a fornire servizi più efficienti e ad erogare
credito ad una platea più ampia di richiedenti, dando così la possibilità a cittadini
e imprese di avere un accesso più veloce e
agevole ai finanziamenti. La società bolognese svilupperà per gli istituti di credito
giordani anche servizi a valore aggiunto che
saranno pienamente integrati con il sistema
di informazioni creditizie, fornendo score
personalizzati che contribuiranno a snellire
il processo di valutazione dell’affidabilità
creditizia del cliente.
“La sana gestione del processo di erogazione da parte degli enti finanziatori è strettamente collegata alla capacità delle famiglie
e delle imprese di fare fronte ai propri debiti. È quindi essenziale che chi eroga credito
possa disporre di informazioni complete e
aggiornate relativamente alla sostenibilità
e all’affidabilità del richiedente credito”,
spiega Enrico Lodi, direttore generale credit bureau services di Crif. “Il fatto di essere stati selezionati dalla Central Bank of
Jordan ci rende estremamente orgogliosi,
DALFIUME NOBILVINI
PROTAGONISTA A VINITALY
E AL VERY WINE
È una primavera densa di grandi appuntamenti quella appena trascorsa per Dalfiume
Nobilvini. La casa vinicola di Castel San
Pietro Terme, infatti, è stata protagonista di
due eventi nei quali ha proposto e valorizzato i propri prodotti, da sempre risultato
di un’ostinata ricerca della qualità dettata
dal grande orgoglio per il territorio e le sue
tipicità.
Dal 22 al 25 marzo scorsi ha partecipato
a Verona al Vinitaly 2015, la 49^ edizione
della più importante fiera internazionale
del settore, dedicando il proprio stand a
“Dea”, il nuovo spumante extra dry che
arricchisce la gamma prodotti a marchio
Dalfiume Nobilvini. Uno spumante di Pi-
gnoletto a tutto pasto, ottimo come aperitivo, dal profumo intenso e dal gusto fresco
e fruttato, pensato principalmente per le
donne alle quali è dedicata anche la rosa
blu presente sull’etichetta.
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“Sono stati tanti i distributori e i buyer, sia italiani sia
stranieri (da Svezia, Polonia,
Germania, Canada, Usa,
Cina, Singapore e Malesia),
che hanno visitato lo stand
degustando e apprezzando il
vino offerto in abbinamento
con le specialità della nostra
tradizione culinaria, per far
comprendere al meglio le
nostre eccellenze”, fanno
sapere dall’azienda vitivinicola.
L’11 e il 12 aprile, invece,
Dalfiume Nobilvini è stata
tra le promotrici del progetto Very Wine
a Castel San Pietro Terme, un vero e proprio momento di “cultura del vino” inserito all’interno della manifestazione Very
Slow Italy che già da dieci anni si svolge sul
territorio nello stesso periodo. Scopo principale dell’evento era la promozione della
produzione enologica locale, con preferenza ai vini autoctoni e tipici del territorio;
una scommessa giocata e vinta da Dalfiume Nobilvini e dalle altre cinque cantine
aderenti che hanno creduto nel progetto,
lavorando con spirito di collaborazione e
voglia di valorizzare il territorio, supportate
dai locali che hanno servito in via preferenziale alla propria clientela i vini a chilome-
IL GIARDINO DELLE IMPRESE DOVE FIORISCONO I TALENTI
A scuola d’impresa lontano dai banchi. La nuova edizione del
Giardino delle imprese, l’iniziativa promossa dalla Fondazione
Golinelli per valorizzare i giovani talenti, si svolgerà a Bologna,
alle Serre dei Giardini Margherita, e si articolerà in quattro fasi:
un campo estivo; un periodo di sviluppo del progetto nei mesi autunnali; la candidatura al finanziamento dei progetti più meritevoli
in novembre e un successivo percorso di accelerazione per le
idee finanziate da dicembre 2015 a maggio 2016. L’edizione 201516, grazie alla collaborazione con Unindustria Bologna, avrà lo
scopo di stimolare i ragazzi a sviluppare nuove idee in merito a
soluzioni innovative per supportare l’internazionalizzazione delle
piccole e medie imprese e consorziate del settore alimentare italiano. L’obiettivo specifico sarà quello di ideare e creare innovativi sistemi di confezionamento, marketing, distribuzione e vendita
attraverso lo sviluppo di nuovi prototipi, strumenti e soluzioni che
possano valorizzare il “Made in Italy”.
Saranno ammessi 60 ragazzi del III e del IV anno delle scuole
secondarie di secondo grado italiane che seguiranno le lezioni
teoriche, pratiche e project work, suddivisi in 10/12 gruppi, seguiti e supportati da tutor e mentor di riferimento che il Giardino
delle imprese metterà a loro disposizione. Nel gennaio 2015 in
Italia la disoccupazione giovanile ha sfiorato il 43,9 per cento,
22 fare
il più alto tasso registrato dall’Istat a partire dal 1977, anno d’inizio
della raccolta dei dati trimestrali. Il Trust Eureka, nato per volontà
della Fondazione Golinelli, vuole contrastare questo fenomeno, offrendo ai giovani strumenti utili e concreti per inventare il loro futuro.
Da questa idea nasce, nel maggio 2014, il Giardino delle imprese: un
progetto per valorizzare i talenti migliori delle ragazze e dei ragazzi
avvicinandoli alla cultura imprenditoriale, stimolandone la creatività
e offrendo loro un’occasione strutturata per sfidare se stessi mettendosi alla prova e realizzando le proprie idee. L’obiettivo è formare
futuri imprenditori: ogni impresa che nasce offre nuova occupazione
rinnovando il tessuto produttivo del Paese, e ogni nuovo giovane imprenditore è un moltiplicatore di opportunità per tanti altri giovani. Il
Giardino delle imprese va oltre l’offerta di formazione e competenze
che fa capo al sistema scolastico e universitario italiano. In Italia
l’età media dei neoimprenditori è 34 anni. La scommessa di Fondazione Golinelli è abbassarla intercettando giovani capaci, motivati,
coraggiosi, energici, inventivi e creativi già sui banchi della scuola
secondaria. Il Giardino delle imprese prende sul serio le loro idee e li
spinge a crederci. Li aiuta a pensare in grande e a realizzare le loro
aspirazioni. Le parole chiave sono: stimoli, fiducia, strumenti concreti, senso della sfida, creatività, passione.
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fare 23
tro zero. Per l’intero week-end degustazioni
guidate di dodici vini locali (due per ogni
cantina partecipante) e una navetta gratuita a disposizione dei turisti che collegava il
centro del paese a tre cantine aderenti che
hanno accolto quanti volevano tuffarsi nel
mondo della viticoltura e dell’enologia castellana con visite alle aziende, degustazioni
mirate e menu light.
“Abbiamo ospitato i nostri ‘VeryWineTurists’ nella Tenuta Poggiolo, situata sulle
prime colline a pochi chilometri dal paese, 80 ettari di cui 60 vocati alla viticoltura
con tecniche di lavorazione a basso impatto
ambientale ed effettuate in base allo studio dell’andamento climatico”, spiegano
da Dalfiume Nobilvini. “All’interno dello
stand Very Wine, invece, abbiamo presentato due fiori all’occhiello della produzione a marchio Villa Poggiolo: Scrigno Villa
Poggiolo Pignoletto Spumante e Colli d’Imola Cabernet Sauvignon Dop, che hanno
avuto importanti riscontri da parte sia del
pubblico che dei sommelier”, concludono
dall’azienda.
DISMECO: NUOVO IMPIANTO
PER SMALTIRE RIFIUTI
ELETTRICI
Nel Borgo Ecologico di Dismeco, dove recupero e sostenibilità ambientale sono un
punto d’incontro quotidiano per realtà imprenditoriali, istituzionali e sociali, è giunto
da pochi mesi un nuovo macchinario.
Si tratta di un prototipo sviluppato da
24 fare
MRT System, produttore svedese di macchine per il trattamento di rifiuti elettrici
ed elettronici.
Dismeco è stata scelta per ospitare questo
sofisticato impianto prototipale perché, tra
le altre aziende europee che hanno partecipato al progetto “Relight - Sustainable
Recycling of Lighting Products”, ha saputo
mettersi in luce con l’ideazione di migliorie
tecniche alla macchina e con l’integrazione di quest’ultima con l’impiantistica preesistente. Il nuovo macchinario affianca e
arricchisce infatti un impianto per il trattamento delle lampade fluorescenti in uso già
da tempo in Dismeco, permettendo una
diminuzione dell’impatto ambientale dei
rifiuti elettrici, perché ottiene materiali riutilizzabili da quelli che altrimenti sarebbero
sottoprodotti di lavorazione e che, quindi,
dovrebbero essere eliminati.
Il prototipo è alimentato dall’impianto preesistente, da cui riceve gli “zoccoli” delle
lampade fluorescenti compatte, il cui involucro di plastica contiene i contatti elettrici, come l’attacco metallico filettato, ed
un circuito elettronico con una bobina in
filo di rame; questi zoccoli - in inglese e-bases (basi elettroniche), da cui il nome del
macchinario “e-bases separator” - vengono
ridotti in frammenti, a loro volta separati
in frazione “ricca”, dove si concentrano i
metalli ed in particolare il rame, e frazione “povera”, costituita prevalentemente da
plastica.
Anche la frazione povera ha un suo riutilizzo, sia perché contiene ancora metalli
recuperabili, sia
perché consente
al residuo di essere avviato alla
termovalorizzazione.
“Spesso,
all’esterno, si pensa
a tali progetti
come puri esercizi di stile - spiega
Claudio Tedeschi, Presidente
di Dismeco - noi
invece abbiamo
sempre creduto che gli sforzi e gli investimenti dedicati alla progettualità siano ben
spesi ed anzi siano l’unica chance di un’im-
presa per poter superare, oggi, gli ostacoli di
un quadro economico sempre più complesso e poter far parte anche domani, saldamente, del tessuto produttivo industriale”.
Terminata la prima fase di messa a punto,
il macchinario entra ora in produzione con
interessanti prospettive per Dismeco.
Tonnellate di lampade fluorescenti, fino
a 30 al mese, stanno arrivando nel Borgo
Ecologico per essere smaltite, ma si prevede
di raggiungere le 40 tonnellate mensili.
ENERRAY RIVOLUZIONA LA
MANUTENZIONE DEL
FOTOVOLTAICO
Più di 230 impianti fotovoltaici per una
potenza complessiva di oltre 200 MWp realizzati dal 2007 ad oggi, con la previsione
di arrivare a oltre 500 MWp fra il 2015 e
il 2016. Sono i numeri di Enerray, azienda
giovane ma in forte crescita, leader nella
progettazione, installazione e manutenzione di impianti fotovoltaici di medie e
grandi dimensioni “chiavi in mano” su coperture aziendali, pensiline, terreni e serre.
L’azienda bolognese, parte del gruppo Maccaferri, in questi anni ha realizzato alcuni
dei più importanti impianti in Italia, collaborando con aziende d’eccellenza come
Ferrari, Mutti, Mazzoni, SCIC, Montenegro, Max Mara, Auchan, Leroy Merlin,
Twin Set, Grandi Salumifici Italiani e tante altre. Dal 2011 Enerray ha avviato un
processo di internazionalizzazione, e oggi
può contare su filiali in Romania, Turchia,
Messico, Costa Rica, Brasile, Cile, Arabia
Saudita, Giordania, Thailandia, Marocco,
Egitto. Enerray si distingue anche in materia di manutenzione con oltre 230 MWp
in gestione e la previsione di acquisire altri
50 MWp a fine 2015, in grado di supportare a 360° il cliente ed intervenire con rapidità ed efficienza per garantire un servizio
completo, non solo in grado di evidenziare
tempestivamente le problematiche ma soprattutto di anticiparle.
È importante infatti che l’impianto fotovoltaico sia tenuto in perfetta efficienza, a
compensazione delle tassazioni e dei provvedimenti legislativi degli ultimi anni, per
fare 25
massimizzare il rendimento e quindi i profitti. “Il rapporto tra cliente e fornitore sta
subendo un cambiamento radicale passando da una relazione subordinata a una partnership dove vengono condivisi gli obiettivi comuni quali costi e ricavi. Un operatore
O&M (operation & manteinance) di elevato profilo tecnico e professionale non
sarà più visto come un aggravio di costi per
l’impianto ma come un valore aggiunto al
fine di massimizzare i rendimenti e di conseguenza i profitti”, spiega l’azienda. “Proprio per questo motivo Enerray ha deciso di
mettersi in gioco concretamente al fianco
dell’investitore, promuovendo una proposta innovativa ed unica nel settore. Siamo
infatti in grado di proporre una partnership
e una corresponsabilità con il proprietario
dell’impianto fotovoltaico. L’obiettivo è
massimizzare la produzione dell’impianto e
garantirla nel tempo. In seguito a una parallela analisi dei dati storici di produzione
e di verifiche tecniche in campo, saremo
in grado di esprimere le potenzialità della
nostra proposta. Il compenso sarà direttamente legato alla nostra capacità di centrare questo obiettivo, diventando un performance contractor”. Maggiori informazioni
su www.enerray.com.
EUROSYSTEM, UNA FILIALE A
BOLOGNA PER CRESCERE NEL
CENTRO ITALIA
“Si tratta di una sfida anche culturale: una
base a Bologna, con la prospettiva di nuove
26 fare
e future assunzioni, è un valore aggiunto
per Eurosystem SpA e per tutto il territorio”. Maurizio Lenzi, consulente aziendale
ed ex imprenditore bolognese che ha seguito in prima persona l’iniziativa, commenta così la decisione dell’azienda veneta di
investire nel Centro Italia con l’apertura,
nel gennaio scorso, di una nuova filiale a
Bologna.
quattro regioni riuniscono un target d’imprese vicine al campo di offerta dell’azienda
veneta. Eurosystem può rivolgersi a tutto
quel mondo di piccole e medie imprese che
per struttura hanno bisogno di un prodotto
tecnologico ‘su misura’, creato in base alle
loro esigenze e dimensioni. A loro bisogna andare incontro anche culturalmente,
aiutandole a fare il giusto investimento in
innovazione”, evidenzia il consulente bolognese. E il presidente di Eurosystem Gian
Nello Piccoli spiega che “l’intenzione è
quella di arrivare a investire, in loco, soprattutto in risorse umane che possano divenire punto di forza dell’azienda grazie alla
cultura e al know how che portano con sé.
Abbiamo grandi progetti da portare avanti
a livello di ricerca e innovazione. Assieme
a noi vogliamo far crescere il tessuto locale
portando il nostro personale contributo in
termini di esperienza nel campo dell’Information Technology e di valori imprenditoriali. Vogliamo intercettare quegli stakehol-
Maurizio Lenzi, Direttore Sviluppo Territoriale Eurosystem SpA
Gian Nello Piccoli, Presidente Eurosystem SpA
L’impegno di Lenzi in questa operazione
territoriale sarà quello di creare un ponte tra due realtà geografiche, il Nord e il
Centro Italia, per far sì che, da una parte,
il territorio del Centro possa beneficiare
dell’investimento dell’azienda di consulenza informatica e, dall’altra, Eurosystem
riesca appieno a farsi conoscere nella nuova
area. “Il tessuto imprenditoriale di questa
parte d’Italia - che include Emilia-Romagna, Toscana, Marche e Umbria - è compatibile con l’ambito d’interesse e il piano
strategico di Eurosystem. Infatti, queste
ders che possano aiutarci a far squadra e
creare nuovo lavoro e conoscenza”.
Eurosystem SpA, frutto della fusione di
quattro aziende nate 35 anni fa in Veneto
e Lombardia, opera in ambito IT e ICT
in tutto il Nord e Centro Italia, focalizzandosi sull’offerta di soluzioni applicative
(software gestionale Freeway® Skyline, sistemi di Business Intelligence e Customer
Relationship Management), progetti per le
infrastrutture informatiche e servizi di assistenza tecnica e sistemista. Per informazioni: www.eurosystem.it.
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POMPE CASALI FESTEGGIA I SUOI PRIMI 60 ANNI
“Sono tante le componenti che concorrono alla realizzazione di
un’impresa di successo. Per quanto riguarda la mia sfera di competenza posso dire che, fra le varie altre attività, operiamo nel competitivo mondo della F1, dalla quale attingiamo anche sofisticata
tecnologia. In questo ambiente così estremo abbiamo imparato a
guardare oltre a quelli che pensavamo essere i nostri limiti, perseguendo con ostinazione la ricerca della massima affidabilità, anche in condizioni di performance esasperata e abbinando a ciò un
processo continuo di innovazione organizzativa e tecnologica, senza mai soffermarsi ad autocompiacerci di quanto stiamo facendo”.
A raccontarlo è Paolo Casali, direttore tecnico di Pompe Casali,
uno dei tre figli del fondatore della storica azienda bolognese, specializzata nella progettazione e produzione di pompe volumetriche
per la movimentazione e il dosaggio di fluidi industriali, che nel 2015
spegne le sue prime 60 candeline. Era infatti il 1955 quando Antonio
Casali avviò, in proprio, una piccola officina meccanica nell’antico
e suggestivo centro di Bologna. Quasi
immediatamente rivolse la sua attenzione alla costruzione di pompe volumetriche ad ingranaggi. In quegli anni,
nelle case, si assisteva al progressivo
abbandono del riscaldamento a carbone per passare alla nafta: da qui la
nuova esigenza di predisporre sistemi
di pompaggio per le caldaie, che vide
subito l’azienda di Casali conquistare
una posizione di primo piano. Una sua
SUCCESSO PER IL “FESTIVAL
DELLA SCIENZA MEDICA. LA
LUNGA VITA”
Si è conclusa con una grande partecipazione di pubblico la prima edizione del “Fe-
28 fare
ulteriore intuizione lo aiutò molto: per i tanti problemi di progettazione e di messa a punto delle sue pompe, infatti, Antonio Casali
si appoggiò sistematicamente all’Istituto di Macchine dell’Università di Bologna dando il via ad un rapporto così appagante,
sul piano sia umano che professionale, che ancora oggi l’ufficio
tecnico dell’azienda si avvale della stretta collaborazione dell’Università.
Intanto il successo delle sue pompe, affidabili e performanti, andava estendendosi da un iniziale ambito locale, a quello nazionale ed internazionale e nel 1980, l’esigenza di espansione e di miglioramento della logistica dell’azienda costrinsero il fondatore a
spostarsi verso un nuovo insediamento, in una zona industriale
nella cintura bolognese, a Quarto Inferiore. Durante queste fasi
evolutive entrarono progressivamente nello staff della Pompe
Casali i tre figli del fondatore Mauro, Mara e Paolo che, con lo
stesso spirito iniziale, continuano tutt’oggi a mantenere ben salda la direzione e la politica
aziendale. “La nostra filosofia
in poche parole? Questo è un
lavoro tecnicamente complesso, ogni potenziale cliente deve essere guidato con
attenzione nella scelta della
giusta soluzione, che deve
sempre poter trovare. Se non
l’abbiamo già a catalogo, la
realizziamo per lui”, conclude
Paolo Casali.
stival della scienza medica. La lunga vita”,
la quattro giorni con incontri, dibattiti e
letture dedicati al complesso e variegato
mondo delle scienze biomediche, che si è
svolta nella città delle Due Torri dal 7 al 10
maggio. L’iniziativa è stata ideata e progettata dal professor Fabio Roversi Monaco,
e promossa dalla Fondazione Cassa di Ri-
sparmio in Bologna con il concorso di “Genus Bononiae. Musei nella Città” in collaborazione con Intesa Sanpaolo e Carisbo.
Sono stati oltre 110 gli studiosi, scienziati
e specialisti provenienti da tutto il mondo,
intervenuti a Bologna per discutere di biologia, medicina della terza età, di medicina
rigenerativa, del sogno dell’immunità, del
controllo sul cancro, della medicina del dolore e di placebo, dei trapianti, delle nuove
tecnologie dell’imaging, di comunicazione
a distanza e telemedicina, delle nuove frontiere delle biotecnologie, di fecondazione
assistita, di nutraceutica e della nuova geroscienza. Bologna, città dove nacque la prima moderna scuola di medicina, si è proposta come sede naturale e centro pensante
per una riflessione ad ampio raggio sulla
salvaguardia della salute e sull’evoluzione
della scienza medica.
“Dal successo del Festival, emerso con
grande e rassicurante evidenza, mi sento di
trarre due considerazioni. La prima, particolare, è che il riferimento ai portici di
Bologna, già alla base dell’idea iniziale del
Festival, è stato ben felice perché oggi in
luoghi ricchi di storia e nello stesso tempo
testimoni dell’importanza di percorsi culturali e scientifici diffusi, ha caratterizzato
le nostre giornate, inducendoci a confermare l’importanza di un ciclico appuntamento
annuale a primavera per proseguire quanto
è appena iniziato con il primo Festival. - dichiara Fabio Roversi Monaco, Presidente di
Genus Bononiae - La seconda considerazione, che è emersa alta e forte dalle vicende
storiche, dalle narrazioni, dalle esperienze
richiamate da tanti e soprattutto dalla voce
dei grandi scienziati coinvolti, è che occorre
rivolgere alla scienza medica un sentimento
di generale gratitudine e non soltanto per
la scoperta dei tanti vaccini nel corso del
XX secolo”.
Il Festival ha voluto evidenziare l’urgenza
di un dibattito pubblico sulla medicina
in senso lato, attraverso uno sguardo non
distante e distaccato su questa disciplina,
spesso percepita come “cittadella” inavvicinabile. La scommessa è stata proprio rendere partecipe il pubblico, coinvolgendolo
nella complessità del suo percorso sociale
ed etico in un’epoca segnata talvolta da giudizi affrettati e superficiali. Il Festival si è
protratto anche dopo la quattro giorni con
un appuntamento del 26 maggio, dedicato
al tema “Come moltiplicare il codice della vita”, con la partecipazione del Premio
Nobel per la Chimica Kary Mullis, dell’imprenditore Sergio Dompé e dello scienziato
Michele Morgante.
DAL 25 AL 27 SETTEMBRE A
BOLOGNA APPRODA IL
FESTIVAL FRANCESCANO
Il Festival Francescano approda a Bologna,
dal 25 al 27 settembre 2015, in piazza Maggiore: lo stesso luogo in cui, nel lontano
1222, Francesco d’Assisi predicò parole di
pace. La formula è quella del festival culturale, declinato nelle modalità tipiche della
comunicazione francescana: l’incontro nei
luoghi frequentati dalla gente, l’utilizzo di
linguaggi diversi (dalla musica alla poesia,
dall’arte alla letteratura), la mescolanza di
stili alti e registri accessibili a tutti. Il tutto
nel segno dei valori universali di fraternità, rispetto e dialogo. Il Festival punta a
instaurare una sinergia forte con i territori,
attraverso il coinvolgimento di Istituzioni,
Università, Enti e Associazioni.
Giunta alla settima edizione, ogni anno la
manifestazione propone circa un centinaio
di iniziative in tre giorni: laboratori per i
più piccoli, attività didattiche per gli studenti, lectio magistralis, spettacoli, workshop e molto altro ancora. Nei tre anni a
Reggio Emilia, e nei successivi tre a Rimini,
il Festival ha coinvolto complessivamente
circa 200.000 persone; oltre ai numerosi ospiti che si sono messi in dialogo sulle
tematiche proposte. Tra questi: il musicista
Lucio Dalla, la regista Liliana Cavani, l’eu-
roparlamentare Rita Borsellino, l’economista Stefano Zamagni, il giornalista Sergio
Zavoli, l’artista Moni Ovadia, il Cardinale
Luis Antonio Tagle, solo per citarne alcuni.
Il programma 2015 è consultabile sul sito
Internet www.festivalfrancescano.it a partire dalla fine di giugno. Il tema proposto
quest’anno, in collegamento con l’Esposizione Universale di Milano e la nuova
enciclica di Papa Francesco sull’ecologia,
è il rapporto tra Uomo e Creato. Si parte
dal Cantico delle Creature, universalmente
riconosciuto come il primo testo poetico
della letteratura italiana, per andare molto
lontano.
Come spiegano gli organizzatori “il Festival
sarà l’occasione per parlare di popoli in pace
e in guerra, custodia del Creato attraverso
nuovi stili di vita sostenibili e testimonianze di uomini che fanno la differenza. Per
rispondere a una domanda pregnante per la
nostra società: come passare dal non appropriarsi al prendersi cura”.
L’IMMAGINE RITROVATA
SBARCA IN ORIENTE
Hiroshima mon amour, ma anche Hong
Kong, o Taiwan: la produzione cinematografica dell’Estremo Oriente, dalla Cina, al
Giappone, alle Filippine, nasconde grandi tesori che, adesso, non rischiano più di
andare perduti. Tutto questo accade grazie
all’Immagine Ritrovata, il laboratorio di restauro della Fondazione Cineteca di Bologna che, dopo anni di sviluppo dei rapporti
con il mercato asiatico, ha inaugurato una
nuova sede a Hong Kong, allargando, materialmente, i propri orizzonti, incrementando le prospettive e creando nuovi posti
di lavoro. Si tratta di una sfida importante
fare 29
EXPO: RENNER “NUTRE” L’ALBERO DELLA VITA
Il Padiglione Italia di Expo 2015 ha scelto Renner per verniciare l’icona del nuovo rinascimento nazionale: l’albero della
vita, ispirato al disegno stellare di Michelangelo per la piazza
del Campidoglio a Roma. Nelle intenzioni dell’ideatore, Marco
Balich, l’albero della vita rappresenta la natura primigenia ed
esprime le radici, le tradizioni e il sapere degli straordinari territori italiani. Molti vorrebbero che l’opera rimanesse radicata a
Milano anche dopo l’evento, un po’ come la Tour Eiffel, concepita in via provvisoria per l’Esposizione Universale di Parigi nel
1889 e poi divenuta simbolo permanente della capitale francese. “Noi di Renner Italia siamo orgogliosi che le nostre vernici
hi-tech siano state scelte per rivestire l’icona del nuovo rinascimento nazionale”, fa sapere Roberto Carrelli, ricercatore Renner Italia, azienda che con le sue vernici ad acqua ha rivestito i
3.000 metri quadri di larice che compongono il simbolo italiano
in Expo. “La direzione artistica del Padiglione Italia ha scelto il
legno, materiale nobile e vivo, per dare dignità e vigore all’albero della vita. E dove il legno riveste importanza strategica, ci
sono le nostre vernici”, prosegue. “La richiesta giunta ai nostri
chimici di laboratorio dalla direzione tecnica di Alessandro Gasparini era chiara: ‘Vogliamo un ciclo di semplice applicazione,
il più trasparente possibile’. L’obiettivo? Dare massimo risalto
30 fare
alla naturale bellezza del legno. E così sono stati due i prodotti
della gamma Top Quality Aquaris predisposti dal nostro team
di ricercatori per mantenere brillante il legno dell’Albero della Vita durante tutta la manifestazione universale”, conclude
Carrelli. Ma da dove arriva l’idea del creativo Marco Balich?
L’albero della vita, secondo molte tradizioni religiose, venne
posto nel giardino dell’Eden, insieme a quello della conoscenza
del bene e del male, e rappresenta la relazione tra le radici e lo
slancio verso l’alto. Nell’ebraismo è insegnato che originariamente i due alberi erano uniti: fu Adamo a separarne le radici.
L’albero della vita è però un adattamento di simboli già presenti
presso i popoli antichi: in Egitto il Sicomoro Sacro come pure
il Djed. Altri alberi della vita esistevano nella tradizione mesopotamica di Elam con potenti risonanze cosmogoniche. Sotto
nomi diversi una stessa percezione si è installata in differenti
culture: l’albero della vita si chiama l’Aśvattha in India, l’Albero
Bo o la Ficus religiosa dei buddhisti, il Frassino, Yggdrasil dei
popoli nordici, l’Asherah originale degli Assiri, così come tra
le popolazioni animiste come i dogon. L’albero della vita è l’immagine della natura primigenia, icona di femminilità e simbolo
delle forze generatrici, madre di tutte le cose viventi.
fare 31
che consentirà al laboratorio di operare su
una piazza con immense potenzialità di
espansione, dove sono cresciuti e lavorano
autori come Wong Kar-wai e John Woo, o
dove sono esplosi i miti di Bruce Lee e Jackie Chan. La nuova società, Immagine Ritrovata Asia, si occuperà in loco della scansione in 4k delle pellicole originali, grazie
a tecnici altamente specializzati, formati
durante le scuole di restauro organizzate da
L’Immagine Ritrovata e Cineteca di Bologna già a partire dal 2007, che faranno da
riferimento per l’intera regione del Sud-Est
asiatico. Una volta acquisiti e digitalizzati,
i contenuti saranno spediti via internet a
Bologna dove si procederà al restauro vero
e proprio. In questo modo, tutti i rischi collegati al trasporto fisico di materiali molto
fragili, preziosissimi e, spesso, unici, verranno eliminati.
La società ha ottenuto il sostegno di Unindustria Bologna e del Simest, la società partecipata della Cassa depositi e prestiti del
Ministero dello Sviluppo Economico che
finanzia i progetti di internazionalizzazione
delle imprese.
32 fare
Di recente, due sono state
le occasioni per l’Immagine
Ritrovata di far conoscere il
proprio lavoro al pubblico
asiatico: il Filmart, la più
grande fiera cinematografica
dell’Asia, giunta quest’anno
alla sua 18^ edizione, alla
quale l’Immagine Ritrovata ha partecipato con uno
stand, e l’Hong Kong International Film Festival, dove
tra prime mondiali e internazionali, incontri, seminari
e conferenze tematiche, sono
stati proiettati anche quattro
importanti lavori di restauro della società
italiana: Paris, Texas; C’era una volta in
America; Il colore del Melograno e Il Gabinetto del Dottor Caligari.
DALL’ALLEANZA MACRO
GROUP - VAR GROUP
NASCE MACRO GROUP
COMMERCIALE
Dalla pluriennale stretta collaborazione tra
Macro Group e Var Group è nata Macro
Group Commerciale, la nuova società che
garantisce alle aziende clienti un’offerta
completa e di alta qualità con soluzioni
applicative e tecnologiche per la gestione
d’impresa.
Ad unire le forze per creare una realtà moderna e dinamica sono Macro Group, la realtà bolognese specializzata nella fornitura
di soluzioni e applicazioni informatiche per
aziende di ogni settore e dimensione, e Var
Group, da 40 anni il partner per l’innovazione delle imprese, che sviluppa prodotti e
servizi IT d’eccellenza, grazie alla collaborazione con i maggiori brand del settore e
all’esperienza sviluppata in 15 mila aziende
in tutta Italia.
La nascita di Macro Group Commerciale
rappresenta per Macro Group la possibilità di avvalersi di soluzioni infrastrutturali
già a catalogo Var Group e per Var Group
l’occasione di ampliare la propria copertura
sul territorio emiliano e del Triveneto, affi-
dandosi a Macro Group che riunisce i valori di prossimità e competenze applicative.
Nel dettaglio, l’offering della nuova società
spazia dai progetti applicativi (ERP, CRM,
ecc.) alle infrastrutture tecnologiche (HW/
SW), dai servizi di Datacenter a quelli sistemistici, dall’assistenza hardware (servizi
di manutenzione servers e storage) ai servizi
di gestione completa del “posto di lavoro”,
fino alla gestione del parco stampanti.
Roberto Anderlini, Presidente di Macro
Group, ha spiegato: “L’obiettivo è creare
una realtà unica e specializzata nella vendita
di soluzioni sia applicative sia tecnologiche
per la gestione d’impresa, incrementando la competenza sui prodotti hardware e
software di base grazie alla solida collaborazione con Var Group”.
Giovanni Moriani, Presidente di Var
Group, ha affermato: “Questa nuova realtà rappresenta l’occasione per operare con
un partner di comprovata esperienza, rafforzando la nostra presenza su un territorio
strategico e portando alle PMI una strategia d’innovazione e un’offerta completa e
Maurizio Bastelli, Presidente e Amministratore Delegato di Macro Group Commerciale
di elevata qualità, sintesi delle reciproche
competenze”.
Maurizio Bastelli, a cui è stato affidato il
ruolo di governare la nuova società, ha
commentato con soddisfazione: “Con questa iniziativa si integrano due realtà di assoluto rilievo nazionale, il mio compito sarà
quello di trasferire sul mercato le specifiche
competenze ed il valore che esse rappresentano”.
ABBIAMO FATTO SPAZIO
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Siamo in Expo Milano 2015 con THE WATERSTONE per offrire alle imprese simbolo
dell’eccellenza italiana un’area dove essere ospiti e protagoniste.
Sarà qui che potranno incontrare altre aziende e potenziali clienti,
confrontandosi così con i mercati di tutto il mondo. THE WATERSTONE è anche uno spazio
dove cultura e idee racconteranno la storia di un grande Paese: il nostro.
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MG2 CRESCE E SI PREPARA A
COMPIERE MEZZO SECOLO DI
ATTIVITÀ
MG2 rappresenta un caso esemplificativo
di come, anche in tempo di crisi, una realtà
di medie dimensioni, altamente specializzata, possa prosperare, a patto di proporre soluzioni flessibili, tecnologicamente
avanzate e “customer oriented”, puntando
al contempo a mantenere elevati standard
tecnologici. L’azienda di Pianoro (BO) investe infatti circa il 3% del suo fatturato
nella Ricerca e Sviluppo ed è equipaggiata
con impianti produttivi e logistici allo stato
dell’arte, tra cui stampanti 3D, magazzini
automatici dotati di LGV (Laser Guided
Vehicles) e centri automatizzati per la lavorazione di pezzi meccanici. Allo stesso tempo, MG2 adotta strategie commerciali tese
ad anticipare i trend di mercato.
L’azienda si muove in ambito globale esportando per oltre il 90% della propria produzione, grazie anche alla presenza della filiale
statunitense MG America, attiva sul mercato centro e nord americano, e ad una capillare rete di vendita ed assistenza, che lavora
a stretto contatto con i clienti. Da sempre,
MG2 investe sullo sviluppo di soluzioni
flessibili e customizzate sulla base delle esigenze della propria clientela, composta in
buona parte dalle principali multinazionali
del settore farmaceutico. Nomi quali Pfizer e Novartis, che si affidano all’azienda
italiana per far fronte alle proprie esigenze produttive, con particolare riferimento
all’ambito della produzione di capsule. Oltre a queste, centinaia di realtà di medie e
piccole dimensioni, assieme a laboratori di
ricerca, che esprimono necessità altrettanto
importanti in ambito farmaceutico, cosmetico e alimentare.
Nel 2014, MG2 ha fatturato quasi 23 milioni di euro (che diventano 30 considerando la controllata statunitense MG America): un dato in crescita di 1,5 milioni di
euro rispetto al 2013 e che si prevede continui a salire nel 2015 di un ulteriore 10%
rispetto all’anno scorso, superando così il
tetto dei 25 milioni. Risultati che, in tempi
di crisi, non possono che leggersi in chiave
positiva, a maggior ragione quando
si accompagnano ai dati, altrettanto
incoraggianti, relativi all’incremento delle assunzioni. Tra il 2013 e il
2015 l’azienda ha infatti aumentato il proprio organico di 20 unità,
investendo fortemente sulle competenze del territorio. Allo stesso
tempo, è stato aumentato il parco
macchine a catalogo, per offrire alla
propria clientela un portfolio sempre più completo e differenziato.
“L’anno prossimo - dice Manuela
Gamberini, direttore commerciale
- festeggeremo i cinquant’anni di attività, e
ci stiamo avvicinando a questo importante
traguardo nella maniera migliore possibile. Non parlo soltanto degli incoraggianti
dati di fatturato, ma del dinamismo che
continua a contraddistinguere la nostra
produzione, che va ampliandosi con inedite soluzioni dedicate ai settori del processo
farmaceutico e al confezionamento primario e secondario. Dall’anno della sua fondazione MG2 non si è mai fermata, continuando a lavorare per migliorare la propria
tecnologia ed il servizio al cliente. Questo è
il miglior segnale della salute dell’azienda”.
POSTE ITALIANE:
GINO FRASTALLI È IL
NUOVO RESPONSABILE
DELL’AREA CENTRO NORD
Gino Frastalli è il nuovo Responsabile
dell’Area Centro Nord di Poste Italiane.
Frastalli, che in passato ha ricoperto diver-
si incarichi di rilievo nell’azienda e ha già
diretto le aree territoriali della Lombardia
e del Centro (Lazio, Abruzzo e Sardegna),
ha assunto a inizio 2015 la direzione delle
Poste di Emilia-Romagna e Marche.
“I nostri sportelli servono ogni giorno un
bacino di popolazione residente in 576 Comuni di Emilia-Romagna e Marche e con
tutti i colleghi - afferma Frastalli - ci impegneremo per dare quotidianamente servizi
all’altezza delle aspettative”.
Il nuovo Responsabile dell’Area Centro Nord di Poste Italiane, Gino Frastalli
La sinergia con le amministrazioni locali
e le imprese rappresenta per l’Area Centro
Nord di Poste Italiane uno dei principali
obiettivi per contribuire allo sviluppo del
“Sistema Paese”, grazie a una rete articolata che garantisce un presidio costante nelle
piccole come nelle grandi realtà urbane.
“Sicuramente ci saranno occasioni per incontrare i principali rappresentanti delle
aziende dell’Emilia-Romagna e degli Enti
Locali per sviluppare e consolidare i rapporti, nonché per fornire servizi integrati e
prodotti alle piccole e medie imprese che
formano la spina dorsale dell’economia di
quest’area. Per questo, oltre alla rete dei
commerciali dedicati, abbiamo allestito
nelle principali città 26 uffici Poste Impresa riservati alle piccole e medie aziende e ai
liberi professionisti che consentono di dare
risposte e soluzioni adeguate alle specifiche
esigenze”, sottolinea il nuovo responsabile
dell’Area Centro Nord.
Nell’area Emilia-Romagna e Marche operano quotidianamente 1.350 uffici postali
dotati in totale di 5.278 postazioni tutte
fare 35
informatizzate e collegate in rete; 501 sono
le sale per offrire alla clientela informazioni
riservate di carattere finanziario e 680 gli
sportelli automatici Postamat in funzione
h 24.
TELEIMPIANTI, ASSEGNATO
IL PREMIO MAURIZIO
BARCELLONI-CORTE
È stata assegnata lo scorso 24 aprile
nell’Aula Magna della Scuola di Ingegneria
e Architettura dell’Università di Bologna la
prima edizione del Premio Maurizio Barcelloni-Corte, istituito nel 2014 da Teleimpianti S.p.A e intitolato alla memoria del
fondatore della storica azienda bolognese.
Il riconoscimento, bandito in collaborazione con la Scuola di Ingegneria e Architettu-
Il fondatore di Teleimpianti, Maurizio Barcelloni-Corte a cui è intitolato il Premio.
ra dell’Università di Bologna e del Dipartimento di Ingegneria Industriale (DIN)
nell’ambito del Master Universitario in
“Gestione dell’Energia”, ha premiato la migliore tesi in ambito di efficienza energetica. La borsa di studio riservata al vincitore è
andata all’ingegnere Federico Rivelli, autore della tesi dal titolo “Diagnosi energetica
industriale conforme a norma UNI CEI/
TR 11428”. La tesi era incentrata su una
diagnosi energetica svolta presso un’importante azienda bolognese e ha previsto una
serie di operazioni aventi l’obiettivo di individuare le criticità nell’utilizzo delle fonti
energetiche e le opportunità di risparmio.
Utilizzando i dati raccolti è stato redatto il
bilancio energetico dell’impresa. Teleimpianti, azienda specializzata nella progettazione, installazione e manutenzione di
sistemi di comunicazione, trasmissione dati
e soluzioni di building automation, sicurezza e risparmio energetico, è impegnata
STUDIO TORTA PREMIATO COME “IP FIRM OF THE YEAR 2015 - ITALY PROSECUTION”
È iniziato con un prestigioso riconoscimento internazionale il 2015
per lo Studio Torta, uno dei più importanti uffici italiani di consulenti in proprietà intellettuale che offre una ricca gamma di servizi per
assistere le aziende nella creazione, nella gestione e nella difesa
del proprio portafoglio brevetti e marchi.
La rivista internazionale “Managing Intellectual Property”, infatti,
ha designato lo Studio Torta quale miglior Studio italiano di Consulenti in Proprietà Intellettuale (IP - Prosecution) per l’anno 2015. È
la quinta volta che lo Studio, fondato il 1 aprile 1879 a Torino dall’ingegnere Secondo Torta, si aggiudica questo riconoscimento. Sin
dalla prima edizione dei “MIP Awards”, che si
è svolta nel 2006, lo Studio Torta si è sempre
classificato nel gruppo dei migliori studi italiani ed è risultato vincitore ben cinque volte
su dieci, rispettivamente negli anni 2007, 2008,
2011, 2013 e, per l’appunto, 2015.
Il premio viene assegnato consultando sia
soggetti istituzionali quale l’Ufficio Brevetti
Europeo, sia aziende e studi di consulenza
operanti a livello internazionale nel settore della proprietà intellettuale. La consegna del riconoscimento “IP Firm of the Year
2015 - Italy Prosecution” allo Studio Torta si
è svolta a Londra nel corso di una cerimonia
nella quale sono stati premiati numerosi studi
professionali, ciascuno in rappresentanza del
36 fare
rispettivo Paese.
Lo Studio Torta oggi è una società per azioni con un numero totale di collaboratori di oltre 160 persone, di cui una cinquantina
sono professionisti abilitati a livello nazionale e internazionale
che operano nella sede principale nel capoluogo piemontese e
nelle filiali di Bologna, Milano, Treviso, Rimini e Roma.
“Il premio appena ricevuto costituisce non solo un importante
riconoscimento al nostro impegno, ma anche una costante dimostrazione di fiducia e uno stimolo per una continua crescita
professionale”, fanno sapere da Studio Torta.
UNA TRE GIORNI INTERNAZIONALE PER I 60 ANNI DI VARVEL
Dopo il successo ottenuto all’ultima edizione dell’Hannover Messe ed in vista della fiera Ipack-Ima, Varvel SpA, impresa bolognese specializzata nell’ambito delle trasmissioni di potenza e simbolo di un’imprenditoria made in Italy d’eccellenza, ha festeggiato
con i propri stakeholder il sessantesimo della sua fondazione.
Dal 18 al 20 aprile scorsi, una folta delegazione con ospiti provenienti da tutto il mondo si è data appuntamento a Crespellano
(BO) per una tre giorni in cui l’azienda ha aperto le porte dei propri
stabilimenti per illustrare lo slancio verso il futuro. Varvel ha voluto far ripercorrere i suoi sei decenni di storia, mostrando i luoghi
che l’hanno vista crescere nel tempo. Un momento conviviale, in
cui l’impresa ha voluto far toccare con mano la propria realtà e il
territorio in cui opera.
In particolare, innovazione e tecnologia hanno permesso a Varvel
di affermarsi come punto di riferimento per la qualità dei prodotti,
ma anche per la grande capacità di personalizzazione dei riduttori e la modularità dei kit di assemblaggio, coniugando efficienza e
affidabilità, semplicità e alto livello di servizio.
Il sessantesimo ha rappresentato un’occasione per illustrare ai numerosi ospiti intervenuti la grande esperienza acquisita in tanti anni di attività e le prospettive per il
futuro. Tra queste, l’accesso al programma Horizon 2020
che sta impegnando Varvel nella creazione di un nuovo
riduttore che promette di rivoluzionare il mondo delle trasmissioni meccaniche, ma anche i numerosi studi che
hanno portato all’ampliamento della gamma prodotti con
riduttori ad elevate prestazioni, basso consumo energetico e notevole durata. Un successo, quello dei bandi europei, che è stato ricordato anche dal Direttore Generale di
Unindustria Bologna, Tiziana Ferrari, che ha preso parte
alle celebrazioni, sottolineando lo straordinario risultato
raggiunto dall’azienda.
La delegazione internazionale ha potuto visitare anche
l’esposizione triennale presso il Museo del Patrimonio
Industriale di Bologna, constatando personalmente di quale considerazione goda l’azienda non solo dal punto di vista dell’eccellenza
produttiva, ma anche per la condotta etica, come dimostrato dal forte impegno a favore di scuole, associazioni, Onlus e singole realtà
del territorio impegnate nel sociale.
“Abbiamo scelto di condividere con i nostri stakeholder la nostra realtà, facendoci conoscere e mostrando i luoghi in cui prendono vita
i nostri prodotti, cercando di far percepire il più possibile quell’insieme di valori che ci animano quotidianamente e che sono uno dei
punti di forza e di grande coesione di questo gruppo”, afferma Francesco Berselli, Presidente di Varvel SpA.
“Abbiamo voluto far toccare con mano alla nostra community internazionale la nostra realtà - conferma Mauro Cominoli, Direttore
Generale di Varvel SpA - fatta di investimenti in persone, tecnologia,
logistica, informatica, ma anche di impegno nel sociale, così come
nei confronti dell’ambiente e del territorio in cui è ubicata l’azienda.
Crediamo che in questo modo si possa meglio percepire il valore
aggiunto che caratterizza il frutto del nostro lavoro”.
Da sinistra: Tiziana Ferrari, Direttore Generale di Unindustria Bologna, Francesco Berselli, Presidente di Varvel SpA, Mauro Cominoli, Direttore Generale di
Varvel SpA e Fabio Storchi, Presidente di Federmeccanica
da anni nell’investire risorse in ricerca e
sviluppo, con realizzazioni all’avanguardia
su tutto il territorio nazionale che testimoniano l’attenzione costante e crescente verso il tema del risparmio energetico, nonché
l’importanza sempre maggiore della sostenibilità energetica delle costruzioni civili
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Costruire
un futuro nuovo
“insieme possiamo”
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assemblea
Gli imprenditori di Unindustria Bologna, riuniti lo
scorso 8 maggio nell’Assemblea Generale, hanno approvato all’unanimità il protocollo d’intesa per la realizzazione di un’unica Associazione con le territoriali
di Modena e Ferrara.
di EB e MT
“La nascita di Confindustria Emilia è la
misura della nostra capacità di rinnovarci,
essendo proprio noi imprenditori il motore
del cambiamento”. Lo ha dichiarato il Presidente di Unindustria Bologna, Alberto
Vacchi, in un passaggio della sua relazione
durante l’Assemblea Generale che si è tenuta lo scorso 8 maggio nell’Istituto Aldini Valeriani. Un’Assemblea che passerà alla storia
associativa per il plebiscito assoluto con cui
gli imprenditori hanno accolto il progetto
di fusione con le territoriali di Modena e
Ferrara. Gli associati, infatti, hanno approvato all’unanimità il protocollo d’intesa per
la costituzione di un’unica Associazione
con Confindustria Modena e Unindustria
Ferrara. Contestualmente, hanno anche
rinnovato la fiducia al Presidente Alberto
Vacchi confermandolo alla guida del processo di fusione, per il biennio 2015-2017.
“Un momento cruciale per la Bologna manifatturiera”, come ha rimarcato lo stesso
Vacchi in apertura, sottolineando l’importanza della scelta del luogo: la scuola tecnica di Bologna, un “buon augurio per parlare di futuro partendo da un luogo dedicato
alla formazione dei giovani”. La nascita di
Confindustria Emilia, ha proseguito, “è la
misura della forza operativa e inclusiva del
nostro sistema associativo che ci offre uno
spazio per confrontarci anche aspramente,
per contarci sulle scelte, per raccogliere le
posizioni di piccole e grandi imprese ma
mantenendo il nostro profilo di gente nata
per fare e per fare bene, di imprenditori che
non possono stare alla finestra rispetto ad
un ruolo marginale della nostra terra, storicamente fra le più produttive d’Europa”.
Il Presidente si è fatto quindi garante dei
“valori della nostra tradizione industriale”,
di cui “non vogliamo cedere nulla”, anzi,
“vogliamo solo attrezzarci per affrontare al
meglio le nuove sfide: non vogliamo vedere
colleghi in sofferenza, non vogliamo vedere
un mondo associativo in cerca di nemici e
che assomigli ai partiti legati a una politica
di vecchio stampo”. Il compito degli imprenditori, ha ricordato, “è quello di produrre ricchezza, lavoro, condizioni di vita
virtuose in una terra fatta di territori con
capacità note di cui noi siamo l’espressione
più evidente, pur con le nostre debolezze
che l’associarci deve consentirci di superare”. Oggi, “stiamo assistendo a segnali promettenti di uscita dalla lunghissima crisi.
Questa non ha risparmiato anche imprese
storicamente virtuose e che hanno avuto
la sfortuna di trovarsi a dipendere da un
mercato interno vittima non solo della crisi globale, ma anche della cattiva gestione
della cosa pubblica italiana – ha spiegato
Vacchi – Il debito pubblico senza limiti
ha richiesto, per restare in Europa, misure
fiscali sempre più aggressive, banche ingessate sull’acquisto di titoli di Stato, con
un’azione a tenaglia di Roma e delle amministrazioni locali che hanno svuotato,
senza timore di essere smentito, le tasche
degli imprenditori, togliendo risorse agli
investimenti e alle opportunità di generare
lavoro”. Le imprese hanno dovuto rimboccarsi le maniche da sole. “Anche nelle nostre reazioni di difesa nessuno ci ha regalato
nulla. Per quanto riguarda l’export qui in
Emilia ormai da 20 anni abbiamo speso le
nostre forze nella ricerca di spazi di mercato
anche in contesti difficili e inesplorati – ha
osservato ancora il numero uno di Unindustria Bologna – centinaia di nostre imprese
si sono affacciate sui mercati extraeuropei
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abbiamo capito che essere imprese virtuose
vuol dire investire in competenze, crescere
di dimensione e mantenere una costante attenzione per il cliente. Il made in Italy, dalla
meccanica al tessile e all’alimentare, torna
ad essere al centro di una forte domanda
globale e questa è un’occasione di crescita
per tutti”.
Confindustria Emilia sarà la prima realtà
nazionale manifatturiera del contesto confindustriale con 3.200 imprese rappresentate, di cui il 90% con meno di 250 dipendenti e ben l’81% manifatturiere, per un
totale di 171 mila addetti. A sottolineare
la comunità di intenti con le vicine Associazioni sono intervenuti, al termine dei
lavori assembleari, i Presidenti di Modena
e Ferrara, Valter Caiumi e Riccardo Maiarelli. “Sono profondamente convinto che
Alberto Vacchi, Presidente di Unindustria Bologna
questa straordinaria operazione sia in grande sintonia con le necessità di modernizzazione del nostro sistema di rappresentanza
basato, sino ad oggi, su un’organizzazione
definita da confini provinciali secondo un
tradizionale concetto territoriale – ha detto il Presidente Caiumi salutando la platea
di imprenditori bolognesi – Il progetto di
fusione è l’esempio della nostra volontà e
capacità di evolvere e non abbiamo con
questo imbroccato certamente la strada
più semplice. Siamo però convinti che sia
la strada più giusta, la strada del futuro. Le
nostre imprese hanno, oggi più che mai,
grandi potenzialità da esprimere e risorse
significative da mettere in campo. Unendo
le nostre distintività sapremo dare un contributo ancora più consistente allo sviluppo
mettendoci al servizio di una comunità che
ritiene doveroso costruire un futuro migliore”. La nuova realtà che unisce Bologna,
Modena e Ferrara, ha aggiunto il Presidente Maiarelli, “si appresta a rappresentare un
modello di unità e condivisione per i territori ove il processo aggregativo è ancora
in corso. Le tre territoriali che si vanno ad
unire non solo rappresentano modelli industriali differenti per dimensioni, filosofia
e filiere produttive, ma le tre organizzazioni
stesse partono da situazioni assai diverse.
Ebbene, superando qualunque campanilismo siamo riusciti a mettere a fuoco soltanto gli obiettivi e i benefici comuni che ne
possano derivare, avviando nel modo più
proficuo un’unificazione che potrà costituire un modello pilota in campo nazionale”.
Tra gli obiettivi della futura Confindustria
Emilia, la maggiore efficienza operativa, la
riduzione dei costi, una rappresentatività
meno frammentata, e quindi più efficace,
pur nel rispetto delle peculiarità locali. “In
tutta sincerità il mio auspicio è che questi
obiettivi siano solo il punto di partenza di
un percorso in grado di offrire altri e numerosi benefici alle imprese associate – ha
concluso Maiarelli – Immagino, ad esempio, un virtuoso processo di osmosi e di
contaminazione tra le imprese del territorio allargato, con la possibilità di mettere a
fattor comune esperienze, iniziative e best
practices in modo da favorire uno sviluppo
industriale uniforme sul territorio di influenza di Confindustria Emilia”.
Riccardo Maiarelli,
Presidente di
Unindustria Ferrara
e Valter Caiumi,
Presidente di
Confindustria
Modena durante
l’Assemblea
Generale di
Unindustria
Bologna
nell’Istituto
Aldini Valeriani
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“Quello che abbiamo
costruito in questi
quattro anni”
L’Assemblea Generale dello scorso 8 maggio è stata l’occasione per tracciare un bilancio delle attività del quadriennio che si
è concluso. Un periodo, quello iniziato a
settembre 2011, in cui l’Associazione si è
trovata a fronteggiare una situazione economica e politica in rapido cambiamento, e che è stato caratterizzato da un forte
impulso alla progettualità. Accanto ad una
rappresentanza efficace e capillare, rivolta
in modo particolare alle piccole imprese, la
priorità è stata fornire servizi di qualità, con
l’impegno ad essere concretamente vicini
agli imprenditori. Sono stati ben 13 infatti
i nuovi servizi attivati da Unindustria Bologna nelle diverse aree quali credito e finanza, capitale umano, fisco, internazionalizzazione, comunicazione e organizzazione
eventi. E molti altri sono ancora in cantiere. In questi quattro anni l’Associazione ha
sempre scelto di rivolgersi ai fornitori del
territorio, rilasciando lavori per un valore
di 9,5 milioni di euro (da giugno 2011 a
maggio 2015) a 756 imprese bolognesi.
Sono stati inoltre attivati tre importanti
progetti che hanno coinvolto l’intera città,
e che sono stati dedicati rispettivamente al
business, alla formazione tecnica e all’innovazione. Ecco quali:
Giunta quest’anno alla quarta edizione, l’iniziativa è la grande vetrina delle
produzioni, delle lavorazioni e dei servizi
promossa e organizzata da Unindustria
Bologna, con l’obiettivo di moltiplicare le
occasioni di business delle imprese. Il modello, nato a Bologna, ha dato spunto a iniziative simili nel Lazio e nelle Marche. Lo
scorso anno, la manifestazione ha registrato
la presenza di oltre 600 aziende espositrici
per un totale di 800 stand e 13 mila visitatori, 40 workshop, nonché la partecipazioDALLA MAIL ALLA STRETTA DI MANO
ne di ospiti d’eccezione nell’Assemblea Generale. Sempre più ricca anche la presenza
di buyers internazionali che nel 2014 sono
giunti da Cina, Danimarca, Indonesia, Kenia, Nigeria, Polonia, Russia, Singapore,
Sudafrica, Svezia e Turchia. “Abbiamo creato uno spazio espositivo e un’opportunità di incontro che tratteggiano anche uno
spirito nuovo di vivere l’Associazione, valorizzando il confronto, la condivisione di
percorsi e conoscenze, l’apertura di nuove
possibilità – spiega il Direttore Generale di
Unindustria Bologna e ideatrice dell’iniziativa, Tiziana Ferrari – Ma la due giorni è
anche un’occasione in cui gli imprenditori
possono rafforzare il legame con la cittadinanza, riaffermando la missione di imprenditori del territorio”.
È il progetto promosso da
Unindustria Bologna per
diffondere la cultura tecnica nelle scuole del territorio e avvicinare il mondo
delle imprese a quello della
scuola. Nel corso dell’anno
scolastico si alternano momenti di approfondimento in aula, in laboratorio e in
azienda, e ogni classe partecipante viene
“gemellata” con un’impresa che accompagna i ragazzi durante il loro percorso di
studi. L’Associazione accompagnerà gli studenti durante i cinque anni delle superiori
tramite una serie di attività tese a raccordare il percorso formativo con le realtà aziendali. Già alla fine della 3^ media i ragazzi
“adottati” da Unindustria parteciperanno
ad un Summer Camp sull’innovazione, organizzato in collaborazione con il Centro
di Formazione Professionale G. Veronesi di
Rovereto (TN) e con la Fondazione Bruno
Kessler di Trento. “In questi anni tanti mi
hanno sollecitato per fare qualcosa per il
mondo della scuola, per sconfiggere il sentire comune del tecnico per mancanza di
prospettive e non per vocazione. Abbiamo
avviato molte iniziative, ma Industriamoci
è qualcosa di più: rappresenta un investimento verso il futuro recuperando una sana
tradizione del passato – afferma il Presidente, Alberto Vacchi – La cultura tecnica è un
valore del nostro territorio, non battersi per
porla al centro dell’attenzione nelle scelte
di orientamento sarebbe un grave errore di
prospettiva. Il nostro essere imprenditori
responsabili e impegnati anche nella società
si misura prima di tutto da quanto saremo
in grado di fare per la formazione dei giovani”.
Almacube è la società di capitale
di
Unindustria
Bologna e Università nata nel 2013 per
accelerare i processi di incubazione con
l’obiettivo di generare startup eccellenti e
altamente innovative, accompagnando i
giovani talenti che provengono dal mondo
universitario in un percorso imprenditoriale di successo. Con questo progetto, Unindustria Bologna ha deciso di dare un forte
impulso al ruolo dei giovani quali artefici di
un nuovo tessuto imprenditoriale. “Diventare Imprenditori come prima esperienza
di lavoro, traccia per sempre un’esperienza
unica. È la prima opportunità concreta di
mettersi in gioco, di realizzare e far crescere
una propria idea, nata durante il percorso
accademico, in uno dei contesti universitari
più virtuosi e vivaci di Italia. La creazione
assieme all’Università, di Alma Cube, con
paritetici ruoli, esprime il senso della nostra
attenzione concreta ai percorsi di accelerazione e crescita di queste giovani realtà imprenditoriali”, afferma il Direttore Generale di Unindustria, Tiziana Ferrari.
ALMA
ALMACUBE L’INCUBATORE DELL’UNIVERSITA’ DI BOLOGNA
fare 47
13 nuovi servizi
a disposizione delle
aziende associate
Da settembre 2011 a oggi Unindustria
Bologna ha attivato 13 nuovi servizi
studiati ad hoc sulle esigenze delle imprese, relativamente a temi quali credito e finanza, internazionalizzazione,
capitale umano, semplificazione burocratica, comunicazione e altri ancora.
1. Analisi centrale rischi.
È un servizio che consente alle imprese di migliorare il rapporto con le banche, riducendo le asimmetrie informative e attivando un
confronto proattivo. In particolare, l’analisi
degli ultimi tre bilanci di esercizio permette
di evidenziare l’andamento dell’azienda attraverso l’equilibrio economico, finanziario
e monitorare il proprio fabbisogno. L’analisi della centrale rischi
della Banca d’Italia permette di gestire in maniera corretta la propria tesoreria, in relazione ad un complesso di fattori, tra cui anche la struttura dell’indebitamento.
2. Valutazione d’azienda.
È un’analisi approfondita che permette di
fornire diversi elementi per una riflessione
economico-finanziaria complessiva sull’impresa, e che consente di ottenere informazioni utili nel caso si voglia conoscere il valore dell’attività. L’azienda viene analizzata in
base a tre indicatori: sintesi, profittabilità e
valutazione. Da una lettura critica di questi dati è possibile trarre
elementi informativi fondamentali per elaborare la propria strategia d’impresa.
48 fare
3. Sistemi premianti.
Il Servizio sindacale fornisce consulenza alle
aziende che intendano adottare, all’interno
delle proprie politiche retributive, un “sistema incentivante” costituito da una quota
di retribuzione variabile assegnata a singoli
dipendenti o gruppi di essi e da erogare in
base al raggiungimento di obiettivi strategici
aziendali.
Il “sistema” è finalizzato al maggior coinvolgimento dei dipendenti che operano nei settori strategici dell’azienda.
4. Unimpiego.
Il servizio consiste nella ricerca e selezione del personale, in modo riservato,
senza costi per le aziende ed aperto a
qualsiasi fabbisogno professionale, e
a tutta la comunità. Opera nella ricollocazione del personale occupato
in aziende in crisi o cessate, fornendo
consulenza sulle opportunità offerte dalla normativa, legale o
contrattuale, per ottimizzare l’inserimento in azienda dei soggetti
individuati. Ha attivato progetti di collaborazione con la Città
Metropolitana, l’Università e con Fondazione Aldini Valeriani,
anche per l’inserimento in azienda mediante tirocinio.
5. Portale all’estero dove.
Il portale nasce dalla volontà di rendere facilmente e gratuitamente accessibili agli associati informazioni analitiche sui mercati
internazionali, altrimenti di difficile reperibilità. Sul sito www.allesterodove.it è possibile visualizzare le mappe con i principali
mercati importatori in termini assoluti e di importazioni di qualità, cioè dei Paesi dove gli acquirenti del prodotto riconoscono un
premium price alla qualità, e la concorrenza non è solo sul prezzo.
assemblea
6. Risk management.
È il servizio di check-up per offrire assistenza in materia assicurativa. L’attività
consiste nell’analisi delle polizze di assicurazione sottoscritte dall’azienda e delle
gare ad invito, con l’obiettivo di evidenziare gli aspetti più critici dei contratti,
verificando la copertura dei rischi, lo stato di sicurezza, l’ottimizzazione del rapporto costi-benefici. La newsletter è finalizzata a garantire un aggiornamento tematico e normativo in
materia assicurativa.
7. Portale aree industriali.
Su www.areeindustriali.it è possibile avere a
portata di click tutte le aree industriali della
provincia di Bologna. Il portale consente di
cercare rapidamente i siti per nuovi insediamenti produttivi, consultare le normative e
le procedure dei vari enti titolati ad esprimersi sulle pratiche di autorizzazione. Il sito permette inoltre di
consultare immobili con destinazioni industriali o commerciali
disponibili per la locazione o la proprietà e consente alle aziende
associate di poter inserire, gratuitamente, immobili con le stesse
destinazioni, sempre per la cessione in locazione o in proprietà.
8. Procedure fallimentari.
Il nuovo portale online, realizzato in
collaborazione con il Tribunale di Bologna, ha lo scopo di ridurre gli esercizi provvisori e favorire direttamente
il contatto con i potenziali investitori.
Grazie a questo strumento, gli investitori possono contattare direttamente i curatori fallimentari
incaricati e seguire in tempo reale gli sviluppi delle procedure
in corso, dall’apertura fino all’ordinanza di vendita e alla conclusione dell’asta, ricevendo via mail o sms tutte le informazioni
necessarie per poter effettuare valutazioni in tempi rapidi.
9. Un tutor per i nuovi insediamenti
industriali.
Unindustria Bologna è sempre più vicina alle imprese che vogliono investire.
Dopo l’esperienza di Philip Morris International, l’Associazione ha attivato
un servizio di tutoraggio che permette
all’azienda di essere affiancata da un
esperto durante tutti gli iter burocratici necessari per la realizzazione di un nuovo stabilimento o l’avvio di un nuovo processo
produttivo. Tra le altre attività di supporto, il nuovo servizio di
tutoraggio permette all’azienda di monitorare le pratiche presso
gli enti al fine di ottenere il rilascio dei pareri.
10. Comunicazione e organizzazione
eventi
L’Associazione supporta le imprese associate nelle attività legate alla comunicazione e
all’organizzazione eventi: rassegna stampa,
realizzazione e diffusione comunicati stampa, elaborazione grafica di brochure e inviti, produzione video
aziendali, consulenza e supporto nell’organizzazione di convegni
ed eventi di diverse tipologie.
11. L’assistente sociale in azienda.
Le aziende possono offrire ai propri dipendenti, per il tramite dell’Associazione, un
supporto per la risoluzione di criticità che
riguardano la sfera personale nell’ambito
lavorativo, la salute e la famiglia (quali i
disagi minorili, i problemi con anziani, le persone disabili, i problemi abitativi). Unindustria mette a disposizione la consulenza
specialistica di una professionista iscritta all’Albo degli Assistenti
Sociali dell’Emilia Romagna.
12. Benchmark.
La situazione dell’azienda viene confrontata
con quanto rilevato per società operanti nel
macrosettore di appartenenza, con riferimento sia al campione di aziende italiane, sia a
quello più ampio di imprese europee, quindi
si analizza la performance di impresa grazie al
confronto con gli indicatori delle imprese concorrenti. Questo
consente di tracciare un posizionamento della propria azienda
all’interno del mercato di riferimento.
13. Innovazione organizzativa.
Nell’ottica di semplificare e rendere sempre
più efficiente la comunicazione verso i propri
associati, Unindustria ha riorganizzato il sistema di newsletter, consentendo alle imprese di
filtrare le informazioni da ricevere in base ai
temi di maggiore interesse, e di classificarle
intuitivamente attraverso le categorie “devo”,
“posso”, “evento”. Da settembre 2013, inoltre, è possibile seguire
i convegni che si svolgono all’interno dell’Associazione via streaming attraverso il sito www.unindustria.bo.it.
fare 49
innovazione
Dalla sua nascita ad oggi, il Centro Interdipartimentale di Ricerca Industriale
- Meccanica Avanzata e Materiali dell’Università di Bologna ha sviluppato 200
progetti di imprese grandi e piccole.
CIRI-MAM
Il
e le imprese di Bologna:
una sinergia vincente
all’insegna dell’innovazione
di EB
C
’
è un luogo dove mondo
della ricerca e mondo delle
imprese private si incontrano e lavorano per gli
stessi obiettivi. È il Centro
Interdipartimentale di Ricerca Industriale
di Bologna - Meccanica Avanzata e Materiali (CIRI - MAM), uno dei maggiori laboratori regionali che costituiscono la rete
Alta Tecnologia dell’Emilia Romagna, nato
come centro accreditato per la ricerca industriale dal finanziamento regionale POR
FESR. La sua missione è rispondere alle
necessità di ricerca e innovazione dell’industria manifatturiera regionale, facilitando l’utilizzazione dei servizi, realizzando
attività di ricerca finalizzate e promuovendo progetti per l’accesso al finanziamento
pubblico. Fondato cinque anni fa, il CIRI
- MAM ad oggi ha ottenuto ben 200 commesse commerciali per 120 diverse aziende,
il cui valore medio si aggira attorno a 25
mila euro.
Le aree di intervento sono innanzitutto quelle delle macchine automatiche e
dell’industria dei veicoli (a partire dai motori, sino ai veicoli elettrici e ibridi), fino a
risalire tutta la filiera produttiva della componentistica meccanica e di lavorazione dei
50 fare
materiali, sia metallici che plastici, sino al
comparto della metallurgia. Importanti attività riguardano anche i settori della chimica, della farmaceutica, dell’energia, degli
elettrodomestici, della nautica. La tipologia
di aziende, come fa sapere il Centro, è la
più variegata, dalle grandi fino alle Pmi con
poche decine di addetti.
Dalla sua fondazione, il CIRI - MAM collabora strettamente con Unindustria Bologna, che per prima si è resa conto del suo
potenziale per le aziende del settore industriale. Attività ormai di routine sono l’organizzazione di workshop su tematiche di
potenziale interesse per progetti regionali o
europei, e spesso anche incontri one-to-one
con visita in azienda, per accelerare la valutazione di una situazione specifica.
Come spiega il Centro, può accadere che
l’imprenditore sappia di avere un problema
ma non riesca a identificare esattamente
quale strada intraprendere per la sua risoluzione. Ad esempio, per sviluppare la
motorizzazione di un elettrodomestico,
non era così immediato individuare a quali aree dell’ingegneria fare ricorso (meccanica applicata o costruzione di macchine,
tecnologia meccanica o automazione, un
problema software o hardware, dove trovo
e come metto insieme tutte le competenze
necessarie?). Ecco, in questo campo il “primo contatto” con una persona che conosce
tutte le tecnologie, che ha seguito centinaia
di casi e che può indirizzare l’azienda verso
la modalità migliore di affrontare la questione, è talmente importante che di solito
fare 51
52 fare
può valere, da solo, la metà del
di prodotti industriali, o il
lavoro da fare. “Non ho mai
taglio laser di un materiale
visto una azienda che investe
multistrato, un trattamento
in ricerca andare male, la mia
di indurimento superficiale,
Per avviare una attività è sufficiente, nei casi più semplici, accettare
esperienza è che vanno tutte
o risolvere problemi di proun preventivo; altrimenti, qualora occorra definire questioni di probene e aumentano di numero,
gettazione complessi, come
prietà intellettuale, si procede alla stesura di un contratto di ricerca.
giorno dopo giorno. Quindi ho
l’analisi elastodinamica di
Negli incontri preliminari è frequente l’utilizzazione di Non Disclosure
una visione molto positiva del
motori.
Agreement bilaterali, per garantire la riservatezza delle informazioni
futuro, sia per le aziende che
Una possibilità interessante
sia dell’azienda che del centro di ricerca.
per il mondo della ricerca induche sta avendo molto sucNel caso in cui l’azienda desideri procedere ad un brevetto relativo
striale. La fonte ha acqua pulita
cesso ultimamente è quella
alla attività di ricerca svolta, l’Università di Bologna richiede la coe il cavallo è proprio accanto a
di finanziare, attraverso un
brevettazione alla pari fra azienda e Università, con l’opzione per l’alei; deve solo decidere”, spiega
contratto di ricerca, una
zienda di rilevare la quota universitaria ad un prezzo corrispondente
il Direttore del CIRI - MAM,
borsa di dottorato di durata
ad una frazione del valore del contratto o del profitto generato dallo
Luca Tomesani. L’attività del
triennale; in questo modo ad
stesso. È possibile anche lavorare in regime di segreto assoluto. Al
CIRI - MAM viene realizzata
un costo modesto di 70.000
termine del progetto viene consegnata una relazione tecnica dell’atcon il lavoro part time gratuieuro (di cui il 50% rientra
tività svolta.
to di 130 docenti e ricercatori
come credito di imposta), si
dell’Università di Bologna e
può avere un ricercatore che,
con il fondamentale contribupur non “assunto” dall’ato di oltre 100 ricercatori assunti a tempo Pmi con forte orientamento all’innovazio- zienda, sviluppa tematiche di ricerca da
pieno, con assegni di ricerca a termine, con ne. L’orizzonte di lavoro è di due-tre anni. lei definite, anche in modo molto preciso.
fondi propri.
In questi casi si assumono sempre dei ri- “La mia esperienza è che dopo un anno la
Le competenze sono assemblate a seconda cercatori e si crea un gruppo di controllo cifra è completamente ripagata, dopo due
della problematica posta dall’azienda com- università-azienda che si riunisce a cadenza si sono prodotte innovazioni significative e
mittente creando, a seconda delle necessità, fissa valutando lo stato di avanzamento e dopo tre anni il ricercatore ottiene il dottodei team di lavoro interdisciplinari coordi- attuando eventuali azioni correttive. Nei rato e l’azienda lo assume come progettista
nati da un unico referente responsabile del casi più impegnativi i ricercatori e le mac- esperto”, afferma Tomesani, precisando un
progetto. Particolarmente importante è la chine sono trasferiti direttamente in azien- aspetto importante: “Tutti i contratti supenatura interdipartimentale del CIRI MAM da per garantire il massimo delle capacità riori a 30.000 euro sono soggetti alla legge
che consente di selezionare esperti da tutto di controllo.
del credito di imposta al 50%, finendo per
il personale di UniBo, cosa che non è poscostare la metà”. Fra i 5 e i 25.000 euro si
sibile quando la ricerca è commissionata ad
fanno generalmente servizi di risoluzione di
un unico Dipartimento.
problemi di ingegneria con l’ausilio dei soli
Entrando nello specifico delle commesse, i
ricercatori permanenti del CIRI - MAM,
contratti superiori a 100.000 euro di valocioè senza assumere qualcuno appositare sono stati circa dieci. I committenti di
mente. I tempi sono più brevi, vanno da
queste attività sono grandi imprese oppure
uno a quattro mesi e le forme contrattuali
sono molto veloci, si può procedere semplicemente attraverso l’accettazione di un
preventivo. “Abbiamo avuto circa 60 commesse di questo tipo”, fa sapere il Direttore.
Una quarantina invece Infine ci sono i piccolissimi servizi di labosono state le commesse ratorio, il cui valore va da poche centinaia
dai 30 ai 100.000 euro. di euro a qualche migliaia quando si utilizI progetti sono general- zano attrezzature sofisticate come la micromente annuali, con l’as- scopia elettronica unita all’analisi chimica.
sunzione di almeno un Le circa 100 commesse ottenute in questa
ricercatore. La casistica fascia nei soli ultimi due anni sono la miè molto varia: si può sura della grande necessità delle aziende
sviluppare l’automazio- regionali, anche di piccolissima dimensione di una macchina, ne, di accedere alle strumentazioni di alta
sviluppare una mole- gamma dell’Università e, naturalmente, alla
cola per il trattamento possibilità di interloquire con un esperto.
RISERVATEZZA E PROPRIETÀ INTELLETTUALE
fare 53
54 fare
“Eureka!
formazione
Funziona!”
Piccoli inventori aguzzano l’ingegno
per realizzare grandi sogni
di Francesca Aufiero
S
aranno anche nati nel bel
mezzo dell’era digitale, ma
quando si chiede loro cosa
vorrebbero saper costruire,
quasi tutti rispondono con
sogni senza tempo: delle ali per volare, una
macchina del tempo per scoprire come saranno da grandi, un congegno che li porti
al centro della terra. Hanno dieci o undici
anni, e si sono dovuti armare di fantasia,
ingegno e manualità, trasformandosi in
meccanici, astronauti, esploratori, paleontologi, inventori a tutto tondo. Niente pc,
tablet o smartphone, solo assicelle di legno,
ruote di cartoncino, fermacampioni, spago
e magneti, per progettare e costruire un giocattolo che avesse quale unica caratteristica
vincolante l’essere mobile. Sono 105 i bambini di quattro scuole primarie della provincia di Bologna che hanno partecipato
alla prima edizione di “Eureka! Funziona!”,
la gara di costruzioni tecnologiche promos-
sa da Unindustria Bologna e Federmecca- è cominciata la loro avventura, non solo
nica rivolta agli alunni delle scuole elemen- di piccoli inventori, ma anche di tecnici,
tari del territorio, in particolare del IV e V costruttori, disegnatori artistici e pubblianno. Si tratta di un’esperienza innovativa, citari. Al termine del periodo dato per la
ispirata a un progetto nato in Finlandia nel realizzazione del giocattolo infatti (circa
2003, che offre l’opportunità di utilizzare 12 settimane), una giuria composta da iml’invenzione come strumento per imparare, prenditori di aziende associate a Unindue per esprimere
la propria creatività.
Le classi in gara
sono state complessivamente
cinque, suddivise in gruppi
I.C. 16 Scuola Primaria Don Bosco Suc. Mattiuzzi
di quattro o cinque bambini.
Scuola primaria Beata Vergine di Lourdes
Hanno ricevuto
I.C. Anzola dell’Emilia Scuola Primaria Caduti per la Libertà
il kit dei mateI.C. Crespellano Scuola Primaria Bambini di Sarajevo
riali lo scorso
dicembre e da
quel momento
Le scuole che hanno partecipato
alla prima edizione di “Eureka! Funziona!”
promossa da Unindustria Bologna
fare 55
56 fare
stria Bologna, ha valutato tutti i prodotti
del lavoro dei bambini, dal diario di bordo
dove sono state annotate le fasi salienti del
processo di creazione allo slogan pubblicitario inventato per promuovere il giocattolo. Gli insegnanti non hanno potuto fare
altro che indicare il percorso, senza mai,
però, interferire, affinché i bambini avessero modo di esplorare tutte le sfaccettature
del lavoro di gruppo, dalla condivisione di
un’idea, alla sua realizzazione, alla soluzione dei problemi e dei piccoli conflitti che,
in corso d’opera, com’era naturale che fosse, si sono presentati. “Abbiamo lavorato
tutti insieme e alla fine ci è venuta una cosa
bella”, ha raccontato qualcuno. “Abbiamo
litigato, eh. Ma poi abbiamo fatto pace e
siamo andati avanti”, specifica qualcun
altro. Perché il progetto Eureka è anche
questo: sperimentazione, condivisione, collaborazione, lavoro di squadra in nome di
un obiettivo finale.
La premiazione si è svolta lo scorso 10 aprile al MAST, dove i ragazzi hanno esposto
un totale di 22 giocattoli.
Dallo stesso kit di partenza sono venuti
fuori piccoli robot, ballerine, giostre, funivie, navi pirata, UFO, cisterne per il trasporto del latte, piste per macchinine da
corsa, giochi di strategia calcistica e vasche
per la pesca. Tutti accomunati dal movimento legato all’utilizzo di due magneti.
Alla fine, la giuria ha decretato la vittoria
del gruppo “Roboinventors” con il gioco
“Robociclope”, della scuola Bambini di Sarajevo di Crespellano per le classi quinte,
e del gruppo “I.P.” con “La Mitica Pesca”
della scuola Primaria Caduti per la Libertà
di Anzola per le classi quarte. Le due classi
fare 57
vincitrici si sono aggiudicate una giornata
a Expo 2015 e un buono di 300 euro per
spese didattiche, mentre tutti i bambini
partecipanti hanno ricevuto in regalo un
modellino Italeri da costruire. A consegnare il premio è stato il Presidente di Unindustria Bologna, Alberto Vacchi, tra le voci
esultanti di tutti i bambini che, pur non
avendo ottenuto il primo premio, si sono
riversati sul palco per festeggiare insieme ai
compagni vincitori dimostrando così che il
progetto Eureka, di sicuro, ha ottenuto risultati importanti, tecnici, ma anche umani. E se sia servito anche a guadagnare nuovi ingegneri per il futuro, si scoprirà solo tra
qualche anno. Stay tuned.
58 fare
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fisco
Voluntary disclosure
novità del provvedimento
e scenari futuri
a cura di BANCA GENERALI
L’obiettivo del recente provvedimento sulla “voluntary disclosure”, o collaborazione
volontaria, è comune a quello delle precedenti operazioni di emersione dei capitali
esportati illecitamente o non dichiarati
nel quadro RW (cioè i cosiddetti “scudi
fiscali”). In sostanza, la “voluntary” punta
a far emergere e rendere visibile al Fisco
italiano una porzione significativa dei capitali nascosti all’estero, che dalle stime del
Governo vengono valutati intorno ai 200
miliardi di euro e che secondo una previsione di “voluntary” riguardante il 40% delle
masse si rivolgerebbe a circa 80 miliardi.
Le caratteristiche del provvedimento sono
però completamente diverse da quelle dei
precedenti interventi noti come “scudi”, in
quanto:
• Non prevedono l’anonimato del dichiarante;
• Dispongono l’integrale pagamento
delle imposte evase sul reddito non dichiarato che ha dato origine ai capitali
illecitamente esportati;
• Contemplano una riduzione delle
sanzioni molto significativa, proporzionata in funzione del grado di collaborazione del dichiarante e del Paese
nel quale sono stati esportati i capitali
(presenti o meno nelle “black list”);
• Prevedono l’esclusione della punibilità
penale per i reati di omessa o infedele
dichiarazione, e una riduzione a metà
della pena per il reato di dichiarazione
fraudolenta.
Quindi non si tratta di un condono (le imposte vengono totalmente pagate), ma di
una sorta di ravvedimento, con un’agevolazione sulle sanzioni amministrative e penali
come incentivo alla dichiarazione volontaria. Nella “voluntary disclosure” il rapporto è fra il cliente (o il suo professionista di
fiducia) e l’Agenzia delle Entrate, e dà luogo ad un avviso di accertamento seguito dal
pagamento delle somme dovute.
60 fare
Per quanto riguarda i possibili pagamenti,
resta una certa complessità specialmente per il calcolo dei rendimenti annui dei
capitali detenuti. La forfettizzazione con
applicazione dell’aliquota del 27% su un
rendimento presunto del 5%, è infatti prevista solo per i patrimoni non superiori a
due milioni di euro.
Poi non sono previste dilazioni di pagamento, se non per un periodo di tre mesi.
Ma indubbiamente i vantaggi dell’adesione
sono superiori agli svantaggi.
Ci sono poi gli interrogativi sul ruolo delle
banche. Innanzi tutto queste svolgono un
ruolo preliminare di diffusione a clienti e
professionisti delle caratteristiche dell’operazione e dei vantaggi potenzialmente ottenibili, che andranno poi approfonditi dai
clienti con i loro commercialisti e avvocati.
In secondo luogo gli istituti di credito devono colloquiare con gli intermediari esteri
per il trasferimento dei titoli e del contante,
e sarà importante in questa fase potenziare
la struttura di back office per assicurare un
rientro veloce e preciso, che consideri le caratteristiche dei diversi strumenti finanziari
(hedge funds, titoli atipici, valute, strutturati, ecc.).
Infine, è molto rilevante il ruolo delle società fiduciarie, in quanto è possibile che le
attività emerse, una volta dichiarate e rese
visibili al fisco italiano, siano tuttavia lasciate all’estero. In questo caso è indispensabile
disporre di un intermediario italiano che
funga da sostituto d’imposta, centralizzando la gestione delle incombenze fiscali che
possono riguardare attività di diversa natura e trattamento (titoli, polizze assicurative,
immobili, partecipazioni, finanziamenti,
ecc.), secondo modalità di gestione che
sono specifiche delle società fiduciarie.
Per saperne di più contattare: Alberto Tampieri Financial Planner Banca Generali –
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Immobili: investimento
o zavorra? Il punto di
vista del risparmio
La tradizionale preferenza degli italiani per il
mattone, come bene considerato per anni “il
rifugio” dei propri risparmi, si è sgretolato di
fronte alla crisi del settore e al progressivo
rialzo delle imposizioni fiscali. Il dimezzamento delle compravendite nell’ultimo decennio
è il termometro principale di un malessere
che vede nella discesa del 30% dei prezzi dai
massimi del 2007 (fonte Scenari immobiliari)
un corollario alla debolezza della domanda. In
questa tendenza anche i risparmiatori di fascia più alta di mercato, o i cosiddetti clienti di
“private banking”, cominciano a guardare con
occhio attento e in qualche caso critico al posizionamento del proprio patrimonio. “All’interno
delle famiglie e tra i professionisti si comincia
a guardare in modo più oggettivo alle variabili
che incidono sugli immobili, siano essi fiscali o
patrimoniali”, spiega Enzo Ruini, Project Manager di Banca Generali.
Che l’argomento riguardi gran parte degli italiani è fuori di dubbio. Dai dati Banca d’Italia
emerge come il nostro sia il quinto Paese al
mondo per ricchezza privata pro-capite con
circa 8.800 miliardi di euro di risparmi di cui gli
immobili rappresentano oltre il 60% del totale.
“Stiamo lavorando per mettere a disposizione
dei clienti i migliori strumenti per valutare a
360° le dinamiche del patrimonio - aggiunge
Ruini specialista nell’advisory real estate, che
conclude - andando a monitorare, laddove richiesto, gli investimenti immobiliari alla luce
delle condizioni fiscali, finanziarie, dei flussi di
risorse, dell’evoluzione successoria in caso di
passaggio generazionale, e delle opportunità o
potenzialità che questo esprime nell’equilibrio
del suo portafoglio complessivo”.
fare 61
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Elena Boromeo
Francesca Aufiero
Marco Taddei
news unindustria
UNINDUSTRIA BOLOGNA
E MUS-E INSIEME PER
L’EDUCAZIONE DEI BAMBINI
La scuola non è solo un luogo di studio
e dell’apprendimento, ma anche lo spazio per imparare a valorizzare la mente
e il pensiero attraverso l’arte, in un’ottica
multiculturale. È questa la filosofia che sta
alla base dei progetti educativi promossi
dall’Associazione Mus-e Onlus, e sostenuti
a partire da quest’anno anche da Unindustria Bologna, da sempre vicina al mondo
della formazione.
In particolare, grazie al contributo di Unindustria, è possibile realizzare il progetto
speciale “Coro Mus-e” nella Scuola Primaria Guidi, che consiste nella formazione di
un coro interetnico di piccoli cantori che
provengono da Paesi diversi, per un totale
di circa 100 bambini coinvolti. L’obiettivo
è quello di promuovere l’integrazione e la
cultura dell’incontro e dello scambio fin
dall’infanzia, avvicinando attraverso il canto bambini di origini e culture differenti.
Unindustria, inoltre, contribuisce alla realizzazione dei progetti di teatro, arte figurativa e musica promossi dall’Associazione
Mus-e presso l’Istituto Comprensivo 8 di
Bologna, nelle scuole XXI Aprile (classi
VB, IIIB, IIIA), Bombicci (IIIB) e Avogli
(IIIA). Nel dettaglio, i progetti sono: “La
grande fabbrica di parole” di Ilaria Gentiluomo; “Musicanto” di Barbara Valentino;
il laboratorio teatrale “Con-fine” di Stefano
Vacchi; il laboratorio di musica di Massimo
Semprini; e infine il progetto “Gli Arcani
& Stupendi glissandi ceramici dell’arte primitiva” di Silvia Elmi.
“La nostra Associazione crede nel valore
della formazione a 360 gradi e per questo
sostiene con convinzione tutte le buone opportunità di crescita per i ragazzi. I progetti
promossi da Mus-e si contraddistinguono
per la capacità di abbattere gli steccati dando libero spazio all’espressività dei bambini
tramite quel linguaggio universale che è
l’arte. Questa iniziativa, che conferma l’impegno di Unindustria a favore della buona
educazione, va ad arricchire il parterre di
progetti già messi in campo nelle scuole
primarie e secondarie del territorio in vari
ambiti, quali: ingegno, cultura tecnica, letteratura”, ha dichiarato Tiziana Ferrari, Direttore Generale di Unindustria Bologna.
“Portare l’arte, in tutte le sue declinazioni,
nelle scuole è un fattore decisivo nell’educazione dei bambini, si rivela una straordinaria formula per arricchirsi caratterialmente
in un’età evolutiva dove si può incidere in
modo efficace, perché le arti svolgono un
ruolo insostituibile nel trasmettere al bambino quelle abilità che gli saranno utili
nell’affrontare, più preparato, la vita, e nel
contribuire, con la propria personalità, a
costruire una società migliore”, ha sottolineato la Coordinatrice nazionale di Mus-e
Italia nonché Responsabile locale di Mus-e
Bologna, Rita Costato Costantini.
“Il nostro impegno è quello di lavorare
nella scuola, attraverso l’arte, per insegna-
re ai più piccoli il valore della bellezza, e la
ricchezza che può esserci nella differenza e
nel reciproco riconoscimento delle proprie
peculiarità – ha proseguito il Presidente di
Mus-e Bologna, Angelo Tantazzi – ma anche quanto sia importante acquisire competenze di tipo tecnico attraverso la manipolazione dei materiali e l’utilizzo di strumenti
elementari. Imparare a stare insieme, a confrontarsi e dialogare condividendo un progetto comune sviluppando anche sensibilità
di tipo artistico: questo è l’obiettivo del nostro lavoro nelle classi”.
UN INCONTRO FORMATIVO
DEDICATO A CHI
CERCA LAVORO
Imparare a scrivere un curriculum efficace,
valorizzare i propri punti di forza in una
lettera di presentazione, affrontare un colloquio di selezione con successo. Sono queste
le finalità dell’incontro formativo promosso
da Unindustria Bologna e dedicato a chiunque sia in cerca di un’opportunità di lavoro.
All’evento, che si è tenuto lo scorso 6
maggio in via San Domenico e che è stato organizzato dal servizio Unimpiego in
collaborazione con Fondazione Aldini Valeriani, hanno partecipato oltre 120 persone,
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alcune importanti aziende
del territorio. “Con questo
momento formativo aperto a
tutta la città abbiamo voluto
fornire strumenti concreti a
chi è in cerca di un’occupazione. Ringraziamo le aziende che hanno supportato
l’iniziativa mettendo a disposizione i loro professionisti”,
ha dichiarato il Direttore Generale di Unindustria Bologna, Tiziana Ferrari.
mentre altre 109 lo hanno seguito in diretta
streaming sul sito dell’Associazione.
Più nel dettaglio, l’incontro è stato pensato per aiutare a comprendere quali sono
gli aspetti che attraggono il selezionatore
all’interno di un curriculum o una lettera
di presentazione, qual è l’approccio giusto per affrontare un colloquio, ma anche
come cambiano le professioni e quali sono
le nuove competenze richieste dal mercato
del lavoro. Il tutto grazie anche alle testimonianze dirette dei professionisti HR di
SICUREZZA: SUCCESSO PER IL
CORSO CARRELLISTI A IMOLA
La convenzione, riservata agli Associati
Unindustria, ha consentito alle aziende
di usufruire di una tariffa agevolata (100
euro ad addetto) per la formazione obbligatoria degli operatori che utilizzano
carrelli elevatori. Nello specifico, il corso
era rivolto agli operatori formati prima
del 13 marzo 2013, che in virtù dell’accordo Stato-Regioni, in mancanza di un
aggiornamento specifico da svolgere entro
il 12 marzo 2015, avrebbero perso la formazione pregressa. Vista la scadenza imminente, Unindustria ha organizzato una
serie di giornate formative presso la struttura imolese, stipulando una convenzione
con PiùSicurezza e facendosi carico di una
parte di quota di iscrizione, a beneficio di
ben 198 corsisti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Si è concluso con ben 231 partecipanti il
corso di aggiornamento per carrellisti organizzato presso il campo prove di Imola
grazie all’accordo tra Unindustria Bologna e la società PiùSicurezza con la collaborazione di Fondazione Aldini Valeriani.
2015
DALLA MAIL ALLA STRETTA DI MANO
7 - 8 SETTEMBRE
BolognaFiere Pad.15 -18
Torna la due giorni delle imprese organizzata da Unindustria Bologna.
Per informazioni e prenotazioni visitate il sito:
http://farete.unindustria.bo.it
fare 65
66 fare
L’ISTITUTO “MAJORANA” DI SAN LAZZARO VINCE L’EDIZIONE 2015
DEL CONCORSO “LA TUA IDEA DI IMPRESA”
Un sistema di illuminazione per bicicletta, economico e facile da
montare, con dinamo ad accoppiamento magnetico e lampada a
LED ad alto rendimento. È il progetto ideato dagli studenti dell’Istituto Tecnico “Ettore Majorana” di San Lazzaro di Savena (Bo),
che si è aggiudicato il primo posto alla fase provinciale del concorso “La tua idea di impresa”, promosso da Sistemi Formativi
Confindustria e Confindustria Giovani Imprenditori, e realizzato in
collaborazione con Confindustria, Unindustria Bologna, e con il
patrocinio del Ministero dell’Istruzione.
“Magnetik Biking for Lighting”, questo il nome del progetto, è stato ideato dalla III C elettronica dell’Istituto Majorana, che è stato
premiato il 13 maggio scorso nella sede di Unindustria Bologna.
“Non richiede batteria o ricarica esterna ma sfrutta l’energia della pedalata e funziona anche fino a cinque minuti con ruote ferme
– spiegano gli studenti – è stato ideato per tutti i tipi di ciclisti,
dilettanti o sportivi, che vogliano aumentare la propria visibilità e
sicurezza sulla strada senza affaticare la pedalata e senza ricarica o batteria”.
L’edizione 2015 della Tua idea di impresa ha visto dieci progetti in
gara con il coinvolgimento di 150 ragazzi nel territorio provinciale
di Bologna, appartenenti a 8 scuole: l’Istituto Belluzzi Fioravanti e
l’Istituto Luxemburg di Bologna, l’Istituto Caduti della Direttissima
di Castiglione dei Pepoli, l’Istituto Mattei e il Majorana di San Lazzaro di Savena, l’Istituto Giordano Bruno di Budrio, il Salvemini di
Casalecchio di Reno e il Malpighi di San Giovanni in Persiceto.
Diversi sono anche i progetti bolognesi in lizza per i premi speciali nazionali. Per la sezione “Innovazione” concorrono i ragazzi
dell’Istituto Malpighi (II B servizi commerciali) con il progetto “Impollinazione”, che prevede la vendita di casette per api solitarie
allo scopo di favorire l’impollinazione di grandi estensioni agrico-
le e giardini domestici. Come spiegano gli studenti, “si consideri che
le api mellifere stanno ‘inspiegabilmente’ morendo e questo provoca
la riduzione nella produzione di miele con il rischio di mancata impollinazione dei fiori pregiudicando tutte le coltivazioni. La collaborazione con il Museo dell’Insetto di Persiceto garantisce la validità
del prodotto”.
Nella stessa sezione competono anche i ragazzi dell’ITIS Giordano Bruno: un dispositivo che consentirà di controllare gli alimenti
presenti in casa: scorte, scadenze e ingredienti mancanti. “Questi
potranno essere visualizzati in ogni momento in quanto il dispositivo
può comunicare con smartphone e tablet. Il sistema, attraverso il
codice a barre, crea un inventario digitale che ci avverte della scadenza dei cibi in dispensa, e ci dà indicazioni sui prodotti mancanti
per completare le ricette più amate”, osservano gli studenti.
Per il “Premio Risorse Umane” sponsorizzato da Umana concorre
l’Istituto Mattei. Il progetto mira a favorire l’aggiornamento e l’utilizzo delle nuove tecnologie e sviluppare l’apprendimento con i nuovi
sistemi. Uno degli obiettivi è offrire diversi strumenti tecnologici in
grado di ridurre l’impatto ambientale e ottimizzare i tempi di lavoro,
fornendo un tavolo interattivo come strumento di apprendimento e
relazione.
Gli studenti hanno raccontato le loro idee e hanno esposto i loro
business plan attraverso dei video pubblicati e votati online dagli
imprenditori. La gara è suddivisa in due tempi: la fase provinciale
individua una rosa di 16 vincitori sul territorio nazionale. I primi classificati provinciali accedono così alla fase nazionale. Tutti i progetti
possono essere consultati sul sito www.latuaideadimpresa.it.
Lo scorso anno a vincere la fase nazionale è stato proprio un Istituto
bolognese: l’Istituto Mattei di San Lazzaro con lo “Smart Basket”, un
cestino intelligente per favorire la raccolta differenziata.
fare 67
Fly UP