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Perché quest`uomo ha stregato l`America

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Perché quest`uomo ha stregato l`America
Austria, Belgio, Francia, Spagna, Portogallo 5,70 Euro; Germania 7,00 Euro; U.K. 4,40 GBP; Svizzera 6,30 CHF; Svezia 55,50 Sek; Svizzera C.T. 6,00 CHF; U.S.A. (via aerea New York) 9,50 USD, Canada 10,00 Cad - P.I. SpA - Sped. in A.P. - D.L. 353/03 art.1, comma 1, DCB Verona
TRUMP
Perché
SUPER
quest’uomo
ha stregato
l’America
(E perché
fa paura
al mondo)
9 770553 109000
6 1 6 1 0>
ISSN 977-0553109000
9 marzo 2016 | Anno LIV - N.10 (2597) | Giornale 3,00 euro
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Editoriale
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SCENARI
ITALIA
Guerra capitale
Questo pazzo canone
La Rai rinunci agli spot
Villari, la coerenza del transfuga
Commissionare un figlio?
Meglio adottarlo
In copertina: foto di Erik Tanner/Contour by Getty Images
ECONOMIA
L’Agenzia delle entrate e il rebus
delle nomine
Commercio scatenato, arrivano
5 mila posti di lavoro
MONDO
La nuova Little Italy in mezzo al mare
La Spagna pensa a nuove elezioni
SOCIAL
Il maestro digitale è in aula
FRONTIERE
Primavera? No, estate!
CULTURA
Città in fiamme
La Traviata è come un film
American psycho sangue e musical
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Nell’Iran che odia l’America
e ama Mickey Mouse
È ostaggio di una cultura teocratica, ma si proietta
verso il futuro. Ha radici conservatrici profonde,
eppure prepara il terreno per le riforme (come
è emerso dalle elezioni politiche dello scorso
26 febbraio). Odia il «Satana americano» ma ne
è attratto. Tra voglia di modernità e ortodossia
religiosa, ecco il ritratto del nuovo Iran in un
reportage fotografico che racconta, più di tante
parole, le due facce di uno Stato ricco di speranze
e contraddizioni. Dove per strade si trovano
negozi dei grandi marchi global e venditori
di serpenti. E giovani donne che, sotto
il velo, indossano la t-shirt di Topolino.
Per commentare #iran
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9 marzo 2016
iPAD
DAL MERCOLEDÌ
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FATTI
Donald Trump-olino
Stupirà tutti, come fece Reagan
Melania, dalla Slovenia comunista
alla Casa Bianca
Renzi e Verdini, diversamente uguali
Il governo delle slide
Prendi i soldi e scappa
Mediolanum va all’estero
I misteri dell’università «fantasma»
di Enna
Libia, sulle tracce dell’Isis
Yankee, amore e odio
Nelle stanze segrete di Sgarbi
Guida da sola ed è più brava di te
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Il tesoro
di Sgarbi
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Circa 150 opere d’arte
della collezione
del critico andranno
in mostra a Osimo
(Ancona), dal 13 marzo.
Panorama è entrato in
esclusiva nel luogo che
le custodisce: maestri
della storia dell’arte,
come Tiziano, Lorenzo
Lotto, Guercino,
Artemisia Gentileschi, Guido Cagnacci, e centinaia
di altri autori. Un tesoro di capolavori raccolti
in 30 anni di viaggi, studi, incontri. E misteri.
Per commentare #vittorio sgarbi
La mia auto fa tutto da sola
Rispettano i limiti di velocità e i segnali, non bevono, non
si drogano, non hanno colpi di sonno. Sembravano una follia
da laboratorio, invece le auto con pilota automatico sono
già qui, ed entro 5 anni
circoleranno liberamente.
Tutti le maggiori aziende
hanno modelli avveniristici.
Che ci libereranno da smog,
traffico, incidenti.
Prossimo passo,
renderle
obbligatorie.
Per commentare
#autonomouscar
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LINK
Grace Jones. Island life
I mobili fai da te diventano arte
Icon Design riparte da otto
La bella favola che abita dentro di me
Sono il sarto di Batman
Ho imparato a spadellare nel mare
di Puglia
Tutti vogliono me, what else?
Fashion week, gli abiti più belli
A tavola con l’emiro
Periscopio
Incipit
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EDITORIALE
di Giorgio Mulè
UN DIRITTO ABOMINEVOLE
N
ella sua riflessione sulla maternità surrogata, Stefano Zecchi (a pag. 14) pesca non a
caso una parola: mostruoso. Perché si tratta, secondo l’etimologia, di un «fenomeno
contro natura fra gli uomini o nella natura». A questa definizione ne va aggiunta un’altra, a mio parere: ricorrere a una madre surrogata è estremamente malvagio, crudele
e quindi inumano. Non conosciamo se e quanto Nichi Vendola e il suo compagno
abbiano pagato la donna che ha partorito per conto loro il bambino, sappiamo per
certo che hanno deciso di schiaffeggiare deliberatamente la legge italiana che vieta
il ricorso a questa pratica. Hanno raggiunto il loro scopo perché fanno parte di una
oligarchia ricca che ha permesso loro di calpestare il diritto italiano sfruttando i vicoli
bui dell’ambiguità ipocrita che una legislazione internazionale lascia purtroppo aperti.
Una madre surrogata costretta dalle sue misere condizioni a firmare un contratto che prevede mille clausole per la sua «prestazione» rappresenta l’abominio
dell’amore per un figlio. In queste fabbriche della California e o del Canada dove si
vende il diritto a «soddisfare i tuoi sogni» (Fulfill your dreams)
non c’è da «leggere attentamente» alcuna avvertenza, non ci
LA TUA OPINIONE
sono «controndicazioni»: il bambino non ha diritti. È un proÈ UN FATTO
La coppia Vendola-Testa
dotto. Impera la crudeltà che recide il legame indissolubile che
mette a disposizione il
si crea con il cordone ombelicale, non ci si cura della simbiosi
seme, una donna
americana dona l’ovulo,
tra madre e figlio nell’atto in cui quest’ultimo si nutre dal suo
un’altra donna porta
seno, si rigetta alla radice l’idea che ci sia un patrimonio affeta termine la gravidanza
tivo impiantato nei primi mesi di vita e destinato a rimanere
senza diritti di madre dato
che l’ovulo non è suo.
per sempre.
Una perfetta catena
Nulla di tutto ciò. Al bando i sentimenti, al diavolo i diritti
di montaggio. Mi vengono
in mente quei siti dove
del bambino. Andate su un qualsiasi sito americano, leggete
con un clic si cambiano
la maniacale attenzione nell’elencazione dei costi. Alcuni
l’allestimento
e il colore dell’auto che
esempi. La donna riceverà 4 mila dollari appena arriverà la
vorremmo nella nostra
conferma del battito del feto, un’altra paccata di dollari quando
culla. Pardon, garage.
Giovanni Parodi
sarà scongiurata la minaccia di aborto, un assegno mensile di
4 mila dollari per tutta la gravidanza rinforzato di ulteriori 200
dollari per far fronte alle spese del parcheggio o del taxi quando
dovrà recarsi dal dottore o se deve acquistare vitamine, senza dimenticare che tra
la tredicesima e la sedicesima settimana bisognerà bonificare altri mille dollari per
rifare il guardaroba della gestante. Il contratto sarà perfezionato sette giorni dopo il
momento del «delivery», cioè del parto, quando sarà consegnata la merce, che molto
incidentalmente è un essere umano indifeso, con il saldo dell’ultima rata.
In questo impazzimento totale che pretende il trionfo dell’egoismo e la supremazia di «soddisfare i propri sogni» su ogni altro diritto, occorre recuperare il
bene della ragione. Basterebbe in verità il buon senso, ma quello ahimé lo abbiamo
già irrimediabilmente smarrito.
n
© RIPRODUZIONE RISERVATA
9 marzo 2016 | Panorama
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Scenari
ITALIA_ ECONOMIA_MONDO_FRONTIERE _CULTURA
FRANCO GABRIELLI, 56 anni
commissario per il Giubileo
PAOLO TRONCA, 63 anni
commissario di Roma capitale
Tra Gabrielli e Tronca è guerra capitale
Entrambi prefetti, entrambi commissari a Roma, entrambi in ballo per la poltrona di capo della Polizia...
Francesco Fotia
N
ella Roma che conta non si parla d’altro. Cioè
della guerra sottile tra il prefetto (nonché commissario per il Giubileo) Franco Gabrielli e il
collega Paolo Tronca, commissario straordinario di Roma Capitale dopo la caduta di Ignazio
Marino. Il duello fra i due iniziò già al secondo
giorno di Giubileo, quando nella Roma bloccata
dagli scioperi dei trasporti, Gabrielli candidamente (si fa
per dire) dichiarò di essersi mosso con il governo: «Ho
avanzato l’ipotesi della nomina di un commissario con
poteri forti e risorse adeguate». Tronca accusò il colpo
in silenzio, ma poi chiamò Palazzo Chigi per protestare.
Sulla differenza di comportamenti pesa il carattere: vivace e mediatico, Gabrielli; introverso e
istituzionale Tronca. Ma a metterli in competizione
è soprattutto la classica «poltrona per due». A giugno
l’attuale capo della Polizia, Alessandro Pansa, va in
pensione. Favorito alla sua successione è Gabrielli, ma
anche Tronca ha le sue chance. Che si sta giocando con
una tattica evidente: assecondare in tutto la politica.
«Questa è una scelta che spetta alla politica» ripete
continuamente Tronca. L’ultima volta a metà febbraio,
quando ha congelato i controlli già previsti sull’attività
dell’Ama, la società comunale per la nettezza urbana.
La novità, a suo modo storica, era stata deliberata dalla
giunta Marino. Per bilanciare la durata biblica dell’incarico (ben 15 anni), si prevedeva «un costante monitoraggio con metodologia scientifica e report trimestrali»,
in seguito ai quali il Comune avrebbe potuto affidare i
servizi ad altri. Tronca ha invece disposto una nuova
delibera che rimette la materia al sindaco che verrà.
Analoga propensione al rinvio era già emersa sul
nodo dei premi distribuiti a pioggia ai dipendenti comunali (cari soprattutto ai vigili urbani). Così, quando
il 22 febbraio ha incontrato il procuratore Giuseppe Pignatone per riferire sull’Affittopoli romana, Tronca non
ha consegnato una sola carta utile ai fini di un’inchiesta
sui premi che di sicuro avrebbe scosso il Comune. Da lì
ha cominciato a circolare un interrogativo: come mai il
commissario mette tanto impegno nella cura preventiva
della sua immagine?
(Stefano Caviglia)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
9 marzo 2016 | Panorama
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SCENARI_ITALIA
Questo pazzo canone
Pioggia di adesioni alla class action lanciata dal nostro giornale. Mentre nelle tv regionali monta la protesta...
B
PAGHE
PERCHÉ (E COME) CI SI PUÒ RIBELLARE
A UNA TASSA UTILE SOLO A MANTENERE
UN CARROZZONE CHE SI OSTINANO
A CHIAMARE «SERVIZIO PUBBLICO».
I GRILLINI
PUNTANO
A UN DECRETO
CHE CANCELLI
L’ORRORE
DELLA DOPPIA
BOLLETTA
2_09_300_RAI.indd 2
Il forzista Renato
Brunetta è stato
il primo
a rilanciare
la class action sul
suo sito. Sopra,
la copertina
di Panorama
dedicata alla Rai.
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Panorama | 9 marzo 2016
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ISSN 977-0553109000
NON
www.panorama.it
9 770553 109000
Austria, Belgio, Francia, Spagna, Portogallo 5,70 Euro; Germania 7,00 Euro; U.K. 4,40 GBP; Svizzera 6,30 CHF; Svezia 55,50 Sek; Svizzera C.T. 6,00 CHF; U.S.A. (via aerea New York) 9,50 USD, Canada 10,00 Cad - P.I. SpA - Sped. in A.P. - D.L. 353/03 art.1, comma 1, DCB Verona
2 marzo 2016 | Anno LIV - N.9 (2596) | Giornale 3,00 euro
en vengano le battaglie civili. Il canone in bolletta è una forzatura inaccettabile che, oltre
ad alimentare la pressione fiscale, finirà per
squilibrare tutto il sistema radiotelevisivo». Il
«
primo a sposare la class action contro la nuova
veste della tassa Rai lanciata da Panorama e
rimbalzata su una miriade di siti e su Twitter è
stato Renato Brunetta, che l’ha subito riproposta sul
suo renatobrunetta.it: «Con questa trovata Matteo Renzi
ha puntato a fare cassa. Mi auguro che si arrivi a una
revisione complessiva che benefici tutti i protagonisti
dell’informazione» puntualizza il capogruppo dei deputati forzisti. Plaudono alla class action anche i grillini, da sempre
schierati contro la legittimità del canone
Rai: «Pressato da una class action, questo
governo abituato a meravigliarci con
decreti dell’ultima ora, potrebbe anche
tirarne fuori un altro per togliere il canone dalla bolletta» chiarisce la portavoce
dei deputati M5s Mirella Liuzzi.
Intanto le società elettriche, dopo
aver battuto cassa lanciando l’allarme
sui ritardi, ora sembrano più tranquille
sul debutto della nuova bolletta a luglio:
«A metà marzo dovremmo avere il decreto attuativo. La class action? Sarà un
problema dell’Agenzia delle Entrate»,
informa il presidente di Assoelettrica Chicco Testa.
Ma a guastargli la festa ci pensa Luigi Piccarozzi, Il
tributarista romano che sta preparando la prima class
action anticanone Rai: «Lo statuto delle società elettriche
non prevede il ruolo di agenti di riscossione, e il relativo
compenso» sostiene. «Siamo davanti a un aiuto di Stato
e sono convinto che l’Unione europea lo contesterà.
Così si sta piegando il diritto alle esigenze di cassa».
La querelle sulla legittimità del nuovo sistema monta,
insieme a dubbi e proteste eclatanti, anche da parte di
chi non è così certo dei 50 milioni di euro totali che (a
fronte dei 280 con cui la Rai strapagherà anche i nuovi
direttori di rete) dovrebbero arrivare all’emittenza radio
e tv locale dal canone in bolletta. Se Marco Rossignoli,
coordinatore delle radio e tv locali e satellitari dell’organizzazione Aeranti-Corallo, plaudendo all’inclusione
23/02/16 18:21
sottolinea le possibili difficoltà della ripartizione dei
fondi e dei ritardi di pagamento, Mario Paternostro,
presidente della tv ligure Primocanale, sostiene che «quei
50 milioni saranno un’altra chimera di Renzi». La sua tv
ha appena organizzato una provocazione per invocare
il riconoscimento del ruolo di emittente di servizio pubblico regionale che «supplisce alle carenze di una Rai
inesistente»: ha seguito l’ultima allerta meteo in voce
mentre sullo schermo campeggiava la scritta «siamo
qui come sempre, ma solo via audio. Chi fa il servizio
pubblico in Italia?». Hanno scritto mille telespettatori: «E
sono tanti quelli che, anziché versarli alla Rai, darebbero
a noi i 100 euro del canone» informa.
(A.P.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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