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Il Bambino Stellare - Il Canto dell`Anima

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Il Bambino Stellare - Il Canto dell`Anima
Il Bambino Stellare
Ogni creatura,
ogni essere isolato si sente incompleto,
insufficiente, insoddisfatto; non ha pace,
cerca qualche cosa, senza sapere cosa sia.
Cerca errando, soffrendo continue delusioni,
ma non può fare a meno di continuare a cercare,
sospinto da un assillo che non dà requie,
da una sete che non si estingue.
E non può essere che così,
poiché questa spinta, questo anelito,
è l’espressione della grande legge evolutiva.
Roberto Assagioli
Le motivazioni del percorso
Nel settembre 2007 quando ho incontrato i bambini ed i loro genitori, per
ideare il secondo livello del laboratorio musico-teatrale, è emerso il desiderio
di dedicare lo spettacolo ad altri bambini.
Lo scopo che ha ispirato tutto il progetto, è stato quello di realizzare un
percorso, che potesse essere utile ai bambini nelle tante difficoltà del
crescere e che nello stesso tempo avesse la finalità di portarlo in dono a chi
soffre. Ho quindi ideato un percorso sulla base della conoscenza dei bambini,
che facendo leva sulle loro risorse e potenzialità, potesse trasformarsi in
un’esperienza utile per la loro crescita e nello stesso tempo fosse aderente allo
scopo del progetto.
La prima immagine è stata quella del personaggio del Piccolo Principe di
A. De Saint-Exupery, come simbolo di candore e di bellezza interiore.
Mi ha risuonato profondamente l’idea di un bambino che attraversa una serie
di pianeti alla ricerca di un amico, l’immagine di un “piccolo essere” pieno di
stupore e di meraviglia per tutto quello che incontra durante il viaggio.
E pensando alla bellezza interiore del Piccolo Principe per assonanza è
emersa dentro di me l’idea di creare il “Bambino Stellare”.
Il “Bambino Stellare” inteso come quel bambino in grado di esprimere
tutte le proprie funzioni e nello stesso tempo di armonizzarle tra loro.
E per realizzare questo progetto mi sono ispirata al diagramma della “stella
delle funzioni” di Roberto Assagioli.
Ho quindi modulato la “stella psicosintetica” sul loro linguaggio, di modo da
favorire un’esperienza utile alla crescita dei bambini, in sintonia con lo
straordinario universo interiore che caratterizza l’infanzia.
Ma come tradurre il diagramma della stella delle funzioni psicologiche a dei
bambini di dieci anni coinvolgendoli pienamente? Il tempo a disposizioni è
stato molto importante, in otto mesi di “esperienza diretta sulla propria
pelle” ogni bambino ha avuto modo di contattare, scoprire, inventare,
conoscere e rappresentare molti personaggi della propria fantasia.
Il primo punto è stato quello di riflettere insieme sulla motivazione del
progetto, di condividere e di rappresentare in gruppo le paure, le difficoltà, i
desideri e le loro aspettative. Ecco alcune delle loro riflessioni:
“Le mia paura è quella di non riuscire bene a partecipare nell’impresa del
laboratorio, cioè: nell’essere in grado di far sorridere i bambini”.
Alessandro
“Desidero diventare la migliore ricercatrice e portare a tante persone la
felicità. La mia paura è quella di non trovare abbastanza medicine utili
a far guarire le persone”. Eleonora
“Il mio desiderio è di piacere a tutti e di far sorridere i bambini
e le persone che soffrono”. Federica
“Il mio desiderio è quello di portare amore ai bambini che soffrono
per vedere un po’ di gioia ed un sorriso nei loro occhi”. Sara
Come si legge dalle loro parole, ognuno di loro ha espresso il desiderio di far
sorridere e di portare un po’ d’amore a quei bambini che soffrono.
Ognuno di loro si è sentito da subito motivato in quest’impresa, e sono stati
proprio i loro desideri a convincermi del fatto che era possibile realizzare il
“Bambino Stellare” per dar voce alla tenerezza dei loro cuori.
La stella delle funzioni
Il diagramma della “stella delle funzioni” di Roberto Assagioli medico,
fondatore della Psicosintesi, è rappresentata da una stella a sei punte, ognuna
delle quali corrisponde ad una funzione psicologica: sensazione, impulso,
pensiero, immaginazione, emozione ed intuizione. Al centro della stella si
trova “l’io o sé personale” in diretto contatto con la volontà, funzione centrale e
dinamica, che tramite la sua energia ed intensità rende l’io in grado di
scegliere come dirigere, coordinare ed armonizzare tra loro tutte le altre
funzioni. Per far comprendere ai bambini il significato della “stella” e per far
sperimentare la vibrazione energetica di ogni funzione, ho tradotto la teoria in
esperienza diretta. Sono partita dall’autoritratto per osservare la
rappresentazione che ogni bambino faceva di se stesso. Poi utilizzando
tecniche d’improvvisazione teatrale e di musicosintesi, attraverso un intenso
lavoro espressivo corporeo e vocale, ho proposto ad ogni bambino di
sviluppare una serie di tipologie: il timido, il socievole, il giudice, lo studioso,
l’artista, il collerico, etc...
L’improvvisazione teatrale ha favorito l’apertura, il gioco e la
condivisione: quindi la possibilità per ogni bambino di potersi esprimere in
molteplici forme creative. Nei mesi successivi ho sempre più abituato i
bambini “a calarsi dentro la pelle” utilizzando la tecnica della visualizzazione
che li ha resi sempre più creativi nell’immaginare, per poi dare corpo ai
personaggi evocati dalle diverse funzioni.
Dall’esperienza ognuno di loro ha avuto la possibilità di creare, di plasmare e
d’incarnare una serie di personaggi con il carattere delle funzioni. Ed ogni
bambino, come si può osservare sia dai disegni che dalle riflessioni contenute
in questo libro, ha potuto esprimere pienamente se stesso ed il proprio
stile unico ed originale nella composizione della propria “stella”.
Ci sono voluti alcuni mesi di lavoro per esplorare le molteplici potenzialità
della propria “stella”, ed è stato molto divertente scoprire insieme i personaggi
che via via prendevano corpo.
Ci siamo fatti delle grandi risate, per le gag che sono nate negli incontri,
durante le improvvisazioni incrociate. È stata un’esperienza indimenticabile e
ricca di stimoli per tutti noi, ho potuto osservare con piacere il dischiudersi
dei loro talenti in diverse direzioni.
Sono emersi lati drammatici, ironici, comici, surreali, etc…
I bambini mi hanno dimostrato tutta la loro passione ed io ho continuato a
donargli la mia perché, il teatro è fatto di toni forti, intensi e passionali come la
vita stessa! Completata la “stella”, ho colto dai bisogni espressivi di ognuno di
loro, quello che mi è sembrato il più urgente in questo momento della loro vita
e da qui mi sono ispirata per scrivere i copioni e dar voce ai loro personaggi.
È così che sono nati: Grugnitus, Charlotte, Leonardos e Quodoushka.
Ognuno di questi personaggi vive su di un pianeta diverso, parla una lingua
diversa ed è solo. Ognuno di loro ha una storia ed ha perso qualcuno che ha
amato profondamente. Non sanno dell’esistenza l’uno dell’altro, sono isolati e
separati tra loro e questa solitudine fa soffrire la loro Anima. Come
l’isolamento e l’impotenza di chi soffre per una malattia e non può
condividerla con nessuno. L’unico personaggio che sarà in grado di ascoltarne
i segreti e di comprenderne il senso di solitudine sarà il “Bambino Stellare”.
Il suo Amore Incondizionato, il suo saper ascoltare i segreti e le sofferenze
degli altri permetterà il dialogo, l’incontro e la cura di tutte le ferite
dell’Anima. Sarà lui a prendere la mano di ognuno di loro per condurli sul
pianeta stellare, dove esistono Amore e Comprensione.
Perché come dicono i miei bambini il “Bambino Stellare”:
“è quel bambino che ha tirato fuori l’Amore dentro di sé… è una
goccia d’acqua che non ha limiti e che si espande in tutto
l’oceano… è un bambino che sogna in mezzo a tante stelle, ed ogni
stella è un desiderio o un sogno che si avvera sempre”.
Il Bambino Stellare rappresenta quindi quella parte più profonda di
noi stessi ed i bambini, come si può cogliere dalla profondità delle loro
parole ne hanno perfettamente compreso il significato. È grazie al “Bambino
Stellare” che il senso di separazione dal resto del mondo può essere sanato, è
grazie alla sua capacità di mettersi in ascolto delle storie e dei bisogni più
intimi, che ognuno dei personaggi, ritroverà la Gioia di poter condividere i
segreti del cuore e di ricontattare quel senso di appartenenza al resto del
Pianeta. Ognuno dei personaggi si sentirà riconosciuto ed accettato per quello
che è, e per questo sarà disposto a condividere il proprio mondo interiore e a
fidarsi per giungere sul Pianeta dell’Amore. Il pianeta dove vive il Bambino
Stellare e sul quale è possibile giocare e danzare insieme senza più sentirsi
soli ed isolati. E le qualità che emanano dal suo cuore, sono il dono autentico
del Sé, quel nucleo profondo di Consapevolezza e di Amore Incondizionato che
rende possibile la guarigione di ogni ferita dell’Anima.
Sono molto soddisfatta della realizzazione di questo progetto e della bellezza
dell’esperienza creativa dei bambini. In questi due anni di laboratorio musicoteatrale, prima con l’esperienza del “viaggio dell’eroe” e poi con quella del
“bambino stellare” ho potuto osservare come sia possibile tradurre nel loro
linguaggio i concetti fondamentali della Psicosintesi.
Educare, significa “tirar fuori” e stimolare con tutta una serie di strumenti
creativi nel bambino, l’espressione delle molteplici risorse e potenzialità, per
favorire uno sviluppo completo della sua personalità. Questo processo creativo
si rivela importante per la crescita del bambino, perché gli permette di “dar
voce alla sua essenza più intima e profonda”.
Perché come afferma Roberto Assagioli:
“La vera funzione dell'Arte: è rivelare la bellezza nascosta,
l'impronta divina che è in tutte le cose”.
Ritengo che gli strumenti dell’arte teatrale siano affini alla sensibilità del
bambino perché, ben si accordano con la bellezza interiore del loro “essere”.
In questi due anni ho avuto il privilegio di poter stare in contatto con le loro
“giovani anime” e di accompagnarli in una parte del viaggio della loro
esistenza. E mi auguro che quest’esperienza sia stata utile ad ognuno di loro
per crescere.
Ho cercato di trasmettere con tutta me stessa, attraverso diverse tecniche
creative, una serie di strumenti per favorire la piena espressione del loro sé in
evoluzione. È stato per me come innaffiare dei piccoli semi all’interno del loro
giardino interiore e vedere via via i fiori sbocciare alla luce del sole.
E vorrei tanto che ogni pianta del loro giardino prendesse la forma che le
appartiene, e che rende quel giardino così unico ed irripetibile nella sua
bellezza. Sono molto grata ad ognuno di loro per i doni che ho ricevuto.
E desidero ringraziare i bambini per la dedizione, l’entusiasmo e la passione
con le quali hanno partecipato in questi due anni alla realizzazione di questo
progetto.
Grazie ad Alessandro, Eleonora, Federica e Sara
Vi voglio bene e vi stringo forte al mio cuore
Alessandra, la Marson!
E desidero ringraziare i genitori per la fiducia che mi hanno accordato nel
lasciarmi la possibilità di prendermi cura dei fiori più belli del loro giardino.
Lo spettacolo è stato rappresentato come dono ai pazienti del
reparto di Oncologia di Massa Carrara: sostenuto e accolto con
entusiasmo dal Dott. Maurizio Cantore e dal Dott. A. Mambrini
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