AIA Agosto 2013 x sito - Associazione Italiana Acquerellisti
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AIA Agosto 2013 x sito - Associazione Italiana Acquerellisti
L’AC QUE REL LO TACCUINO DI VITA ARTISTICA DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA ACQUERELLISTI n°7 agosto 2013 L’editoriale Giovanni Carabelli Maccagno luglio 2013 Carissimi Soci Si conclude il primo semestre 2013, molti di voi sono in vacanza in completo relax o forse con pennello e colori tra le mani per catturare la migliore ispirazione. Scrivo queste righe da Maccagno, mio abituale luogo di soggiorno, Direttore responsabile Giovanni Carabelli Redazione Angelo Gilardoni Luigi Zucchero Augusta Magni Grafica e impaginazione Angelo Gilardoni Riccardo De Checchi Fotografie Autori vari I e IV di copertina Acquerelli di Tino Cedro Indirizzo A.I.A. Associazione Italiana Acquerellisti Via Ciardi n° 25 20148 Milano tel. 02 95380382 www.acquerello-aia.it In questo numero L’editoriale .................................................................................... pag. Anteprima su Maccagno ................................................... pag. Un pomeriggio con Lars Lerin ....................................... pag. I pomeriggi culturali .............................................................. pag. Le nostre interviste ................................................................ pag. Ci facciamo sempre riconoscere ................................ pag. La mia prima volta a Fabriano ...................................... pag. Bilancio e nuovo statuto .................................................... pag. Relazione del presidente ................................................... pag. Se son rose .................................................................................. pag. Il colore è nelle stelle ........................................................... pag. sponsor ufficiale AIA Tino Cedro intervista di Augusta Magni 2 3 4 5 8 9 16 18 20 21 22 23 dove il 21 settembre inaugureremo un grande evento internazionale al quale parteciperanno con la loro presenza 4 nazioni straniere e nella settimana successiva si terrà un interessante workshop con due noti Maestri. Facendo un sintetico resoconto delle attività svolte in questi 6 mesi, ricordo: Sabato 9 marzo in sede, Alessandro Grassi, ci ha raccontato la sua avventura nel mondo delle vetrate artistiche, pomeriggio affascinante purtroppo solo per i pochi presenti. Il 20 aprile abbiamo convocato l’Assemblea per la presentazione e l’approvazione del Bilancio, chiuso con un buon risultato economico, le motivazioni del successo e le prospettive future sono chiaramente descritte nella mia relazione allegata al Bilancio. Nello stesso giorno l’Assemblea Straordinaria ha preso visione del nuovo Statuto AIA richiesto dall’attuale legislazione e del correlato Regolamento Interno per le future elezioni. Procedendo alla lettura di ogni singolo articolo, sono state avanzate alcune richieste di modifiche che poi a maggioranza sono state apportate, chiesta quindi l’approvazione, è avvenuta all’unanimità sia del testo dello Statuto che del regolamento Interno. Lo statuto, ufficialmente registrato, vi verrà consegnato unitamente al Regolamento Interno. Successivamente si è aperto un breve dibattito sull’annoso problema delle selezioni, argomento da sempre molto discusso e controverso, che meriterà un preparato e organizzato dibattito. Il 18 maggio in sede Cavalieri e Vignola hanno presentato le opere di Lars Lerin. Sala al completo e grande entusiasmo per quanto visto. Un sentito ringraziamento per il lavoro svolto dai due. Su invito del FAI e la regia di Zucchero, il 26 maggio abbiamo esposto a Villa Bozzolo di Casalzuigno 40 acquerelli su “rose”, alcuni soci presenti si sono cimentati in una estemporanea. Il primo giugno, invitati dalla municipalità, abbiamo inaugurato a Fabriano, al Museo della Carta e della Filigrana, una mostra aperta a tutti i soci, 92 le opere esposte senza selezione, ubicazione prestigiosa, buona l’organizzazione e nonostante la concomitanza con altri eventi, molti soci presenti anche alla cena serale. Come da nuovo Regolamento Interno, riceverete la comunicazione per le elezioni indette a fine anno alle diverse cariche previste dal nuovo Statuto. L’attuale Direttivo che ovviamente si presenterà dimissionato, opera per la maggioranza dei componenti, da almeno 6 anni, ritengo opportuno e doveroso chiedere e auspicare nuove candidature. Il motivo è: la nostra Associazione vive e migliora grazie alla presenza di nuove idee e di rinnovati entusiasmi, e anche confutare la malcelata argomentazione, certamente di pochi, che ritiene dopo tanti anni il Direttivo una “casta”. Argomentazione, questa, assolutamente priva di ogni senso della realtà, gli appartenenti al Direttivo, eletti democraticamente, donano il loro tempo disponibile ai Soci per puro spirito di servizio, ricevendo in cambio, nella migliore delle ipotesi un grazie se non, a volte, addirittura ingiustificate critiche. 3 Maccagno e il lago Maggiore ci aspettano Programma dell’evento Lars Lerin Un acquerellista venuto dal freddo di Nadia Tognazzo Dalla redazione Ecco alcune foto dei luoghi che ci attendono: Il museo Parisi, le sale dell’Auditorium, i bellissimi dintorni dell’alto lago Maggiore. A fine estate, un appuntamento imperdibile: dal 21 al 28 settembre tutti a Maccagno per l’importante Mostra “ECCO gli acquerelli” con la presenza di pittori stranieri e una serie di attività che si susseguiranno nella prima settimana dell’evento, nato con la fattiva collaborazione del Comune e del Sindaco. Per alcuni di noi questo luogo non è una novità ma, sicuramente, questa volta sarà diverso! Ecco il programma delle principali attività: MOSTRA: circa 120 acquerelli tra italiani e stranieri inaugurazione sabato 21 settembre alle ore 17.00 presso il modernissimo Museo Parisi Valle. Il catalogo della mostra è in stampa. CENA CONVIVIALE: sabato 21 settembre ore 20.00 ROGALA (Polonia) DIMOSTRAZIONI DI PITTURA: domenica pomeriggio 22 settembre a cura di due Maestri stranieri: ANET DUNCAN (Spagna) e RICCARDO WORKSHOPS: per gli iscritti nella prima settimana della manifestazione a cura dei due maestri . ESTEMPORANEA DI PITTURA: nella prima settimana aperta a tutti gli acquerellisti presenti Ciao ci vediamo a Maccagno e saranno benvenuti amici, parenti e conoscenti. 4 Da fare La prima volta che ho visto dal vivo gli acquerelli di Lars Lerin è stato a Munkfors in Svezia, nell’estate del 2011. La mostra era allestita in un grande capannone industriale abbandonato, nella sperduta campagna svedese. Mi ricordo che l’impatto è stato folgorante. Per ore sono rimasta ad ammirare gli acquerelli con la netta sensazione di avere davanti un grande artista, decisamente contemporaneo. Ma andiamo con ordine. Lo scorso 18 maggio i nostri soci Fernando Cavalieri e Gilberto Vignola hanno presentato una conferenza su Lars Lerin, il più importante acquerellista, tuttora vivente, in Scandinavia. Li ringrazio davvero molto per questa iniziativa che contribuisce (e spero non rimanga isolata) ad arricchire il nostro bagaglio culturale, indispensabile terreno fertile per stimolare la creatività. Non so se per i soci presenti alla conferenza l’impatto con questo artista sia stato così emozionante come lo fu per me a Munkfors. In effetti, per apprezzare bene i suoi acquerelli, occorre fare uno sforzo ed immaginarli nelle loro dimensioni reali. Sono opere molto grandi, alcune di vari metri. A volte accostate in composizioni gigantesche. Un vero spettacolo di grande 5 impatto emotivo. Lerin è un personaggio molto particolare. Nasce nel 1954 a Munkfors in Svezia e per una buona parte della sua vita ha avuto problemi con la depressione, la droga e l’alcool, oltre ad aver subito il travaglio della sua condizione di omosessuale nella società svedese degli anni ’60. Attualmente sembra che sia riuscito a raggiungere un maggior equilibrio personale, arricchito e consolidato da un rapporto affettivo stabile. Ora è uno tra i più famosi artisti in Svezia, tanto conosciuto e apprezzato in patria, da avere avuto l’onore di una mostra personale (l’hanno visitata più di 100.000 persone!) nel celebre museo d’arte Waldemarsudde di Stoccolma nel 2008 (onore che di solito viene dato solo agli artisti celebri, ormai deceduti). Ma perché mi affascina tanto questo artista? La prima risposta è proprio lì. Perché oltre ad essere un bravissimo acquerellista è prima di tutto un grande artista. Uno cioè che ha saputo piegare la sua indubbia abilità tecnica al servizio dei contenuti, di ciò che vuol comunicare al mondo. In fondo fare arte è un mezzo per parlare agli altri di ciò che ci sta più a cuore. 6 E Lerin, attraverso i suoi paesaggi, ci parla della luce nell’atmosfera nordica, delle lunghe notti invernali, dei profondi silenzi, della natura così imponente, ma spesso anche così travagliata e ostile. I suoi colori sono spesso scuri e creano atmosfere buie, a volte interrotte da improvvisi contrasti di luce fortissima, provenienti da finestre o portoni aperti che alludono all’intimità nell’interno delle case. Dipinge distese innevate con case isolate, ma anche casermoni di periferie cittadine, dove l’elemento atmosferico gioca un ruolo importante nella vita e nell’umore di chi ci abita. Tra i suoi soggetti preferiti ci sono anche capannoni industriali e magazzini abbandonati che alludono alla condizione esistenziale dell’uomo moderno. Sono spazi desolati, ma che si accendono di vita nei contrasti creati dalla luce vivida con le ombre. Spesso inserisce nei suoi quadri anche la scrittura. Sono appunti e impressioni che annota direttamente sull’acquerello, come fosse un diario visivo. Purtroppo sono scritti in svedese e rimangono per la maggior parte di noi solo un elemento compositivo. E poi c’è la grandezza dei dipinti… davanti ad un acquerello di m 2 x 5 e oltre, come si fa a rimanere indifferenti? Sono molti anche i libri da lui scritti (circa 50!), a seguito dei numerosi viaggi fatti all’estero, soprattutto in medio oriente. Sono libri/diario illustrati da appunti in acquerello, come i vecchi “cahier de voyage”. E in questi emerge il Lars Lerin poeta e scrittore, un artista a 360 gradi. Anche in questi acquerelli il suo sguardo indaga i contrasti di luce nei paesaggi urbani e soprattutto nelle periferie degradate, anche se le atmosfere ovviamente sono quelle calde e avvolgenti del sud e dell’oriente. è per questo che Lerin mi piace. Perché è un acquerellista capace di riportare in primo piano una delle caratteristiche peculiari del figurativo. Quello del suo potere “narrativo”. Con la sua pittura Lerin ci racconta il suo mondo e le sue esperienze. E lo fa con un tratto moderno e competente che affascina, pur senza mai lasciare che l’abilità tecnica prenda troppo il sopravvento. A proposito di tecnica... Lerin usa spesso colori scurissimi e i suoi acquerelli sono a volte sporchi e pieni di imperfezioni. Utilizza la carta Arches 640 gr. e, quando dipinge all’esterno, sembra che tenga i fogli sulle ginocchia. Usa moltissimo le mascherature con lo scotch di carta per salvare i bianchi. Questi ultimi sono per lui fondamentali per creare quei contrasti che sono l’anima dei suoi dipinti. è da quei contrasti infatti che si sprigiona la magica energia dei suoi acquerelli. Lo scotch di carta gli permette inoltre di introdurre linee diritte e dettagli precisi nella complessità dei suoi soggetti urbani un altro elemento molto usato sono le velature, che creano diversi piani e contribuiscono a costruire quelle atmosfere uniche. Per me rimane invece un mistero come realizzi le parti scritte ( tempera o gommina per le scritte in bianco?). Raccomando a tutti quelli che avessero I soci alla presentazione degli acquerelli di Lars Lerin l’opportunità di fare un viaggio in Svezia, di organizzare una sosta a Karlstad, dove si trova attualmente un museo permanente completamente dedicato a Lars Lerin, con le opere che lo hanno reso famoso e con i suoi acquerelli più recenti. Ne vale sicuramente la pena. 7 Pomeriggi culturali in via Ciardi Invito e presentazione di due artisti Le nostre interviste Tino Cedro di Luigi Zucchero di Augusta Magni GABIELLA RICCI - è un’artista grafica che esprime il suo talento attraverso una tecnica dove utilizza soprattutto inchiostro bianco su fondo nero alternando anche inchiostri colorati. I soggetti rappresentati hanno in comune una indiscussa maestria ed un virtuosismo che denotano una personalità di grande levatura. Le sue opere suscitano un forte impatto emotivo soprattutto nei soggetti riguardanti la figura e non solo; comunque tutte hanno una caratteristica: originalità e fantasia molto particolari. Carissimi soci, nel numero precedente della rivista, causa mancanza si spazio, non abbiamo avuto modo di parlare di un evento interessante, organizzato presso la nostra sede, nello scorso novembre 2012. Lo facciamo ora perché ne vale sicuramente la pena e soprattutto per rendere partecipi coloro che non erano presenti. Sabato, 17 Novembre, abbiamo avuto il piacere di ospitare due artisti ma anche amici dell’A.I.A.: GABRIELLA RICCI e PIETRO FORNARI rispettivamente presidente del GRUPPO ARTISTICO MEDIOLANUM e del GRUPPO ARTISTICO ROSETUM, carica che ricoprono da molti anni e che li vede impegnati nel non facile compito di essere alla giuda di associazioni artistiche così prestigiose. Il pomeriggio è iniziato con la presentazione e la lettura dei loro profili artistici che qui, per ragione di spazio non ho la possibilità di ripetere, mi limiterò pertanto, ad un breve commento personale dato che ho il piacere di conoscerli da molto tempo. 8 PIETRO FORNARI - Un vero maestro della tecnica della grafica e del “collage” dove è approdato attraverso un percorso figurativo classico. La sua è comunque una tecnica mista di grafica figurativa in bianco e nero inserita sul collage colorato. Le sue composizioni sono ispirate alla musica classica e lirica essendo egli un raffinato musicologo ed anche alla mitologia ed alla letteratura classica in genere, per cui, il suo modo di esprimersi non può prescindere da queste sue doti che conferiscono alle opere un’impronta veramente unica. Quest’anno, tra l’altro, i suoi quadri dedicati a tutte le opere verdiane, saranno esposte al Museo Verdi di Busseto. Alcune loro opere erano, per l’occasione, in mostra in sede; molte altre le abbiamo potute ammirare attraverso le immagini proiettate sullo schermo ( grazie alla regia del nostro socio Gilberto Vignola) e gli autori hanno commentato ed illustrato con dovizia di particolari. Il folto pubblico presente ha seguito con grande interesse ed ammirazione espressi con calorosi applausi e commenti favorevoli. Ai nostri graditi ospiti rivolgiamo a nome del Direttivo, di tutti i soci e simpatizzanti AIA un caloroso ringraziamento per il pomeriggio che ci hanno regalato. Ciao Tino. Grazie di aver accettato questa intervista. Al di là delle domande, che potrebbero essere un po’ scontate, ti chiedo di raccontarti liberamente per aiutarmi a fare un bel ritratto dell’artista Tino Cedro. Puoi delinearci il tuo profilo, offrendoci qualche tratto di vitaprivata, dal lavoro ai tuoi interessi in generale? Certo, brevemente: ho conseguito il diploma di Scuola Superiore d’Arte Applicata al Castello Sforzesco di Milano e ho lavorato nel campo grafico. Attualmente collaboro in questo settore in modo saltuario. Ho fatto illustrazioni per l’editoria (una casa editrice religiosa) dipingendo anche ritratti a vari personaggi. Il tuo interesse per l’acquerello è nato già all’epoca dei tuoi studi o ci sei arrivato più tardi? La mia passione per la pittura e il disegno nasce da lontano. Fin da bambino erano il mio gioco preferito (come tutt’ora) e que sta passione mi ha indirizzato nelle scelte per il mio futuro lavorativo. In pittura ho usato tutte le tecniche: olio, pastello, tempere e acrilici. L’occasione di avvicinarmi al mondo dell’acquerello mi è stata data grazie all’incontro con l’architetto Boattini ( allora direttore della Scuola d’Arte), appassionato e bravo acquerellista, che teneva corsi gratuiti per gli allievi della scuola, la domenica. L’acquerello è diventata così la tua tecnica preferita? Direi proprio di sì. La sento congeniale perché è una tecnica pulita: ti permette di dare freschezza al lavoro e i tempi di esecuzione sono decisamente minori rispetto ad altre tecniche. Inoltre ho la soddisfazione di vedere realizzato il dipinto in breve tempo. Dove si trovano i tuoi più convinti estimatori? Intendo: in famiglia, fra gli amici, nell’AIA, altro? La persona più vicina e attenta alla mia pittura è senz’altro mia moglie. Nel tempo si è fatta un occhio… formidabile ed è quindi anche il mio miglior critico. Come definisci la tua pittura? Mi riesce difficile dare una definizione della mia pittura. Dipingo liberamente, senza condizionamenti, riferimenti o modelli particolari . L’acquerello, come hai detto prima, è ritenuto una tecnica pittorica più immediata e spontanea rispetto ad altre. Mi riesce difficile applicare questa caratteristica alle tue opere. Cosa ne dici? In effetti la mia pittura è influenzata dai miei studi di disegno e grafica e dal mio lavoro . Tuttavia ritengo comunque valida la caratteristica 9 dell’immediatezza, anche nei miei dipinti, riferita non tanto alla velocità di esecuzione ma alla modalità di gestione della “macchia” che, nell’acquerello, richiede sicurezza e non consente molti ripensamenti . Oltre alla perfezione esecutiva e alla perfetta prospettiva anche nei soggetti più difficili, i tuoi dipinti si distinguono per un’assoluta limpidezza e incisività dei colori: gli scuri sono sempre luminosi, l’acqua sembra “da bere” tanto è trasparente. La ritieni una tua caratteristica? A proposito dell’acqua…sì, ammetto che ne ho un’attenzione particolare. La ritengo un elemento importante, a cui do molto spazio nei miei dipinti. L’acquerello, a questo proposito, è la tecnica perfetta. In effetti, la “mia acqua” viene sempre ammirata. è d’obbligo una classica domanda: nella tua vasta esperienza, che attraversa tutto il figurativo fino al ritratto, hai escogitato e metti in pratica segreti e tecniche che consiglieresti? Sono anzitutto molto attento alla carta e lo dico sempre anche ai principianti. Per esempio, per il 10 ritratto, non deve essere troppo ruvida. Poi devo dire che non trovo utile un’eccessiva gamma di colori. Infatti, ottengo la mia varietà di colori semplicemente mescolando quelli di base o poco più. Una cosa di cui non si parla mai sono i pennelli. A mio parere non devono essere necessariamente costosi ma devono essere ben adatti allo scopo. Per il resto è l’esperienza che mi guida, e questa posso dimostrarla ma non saprei descriverla. Giusto per curiosità: ti capita di “fare” qualche soggetto e di “disfarlo” perché insoddisfacente? Fortunatamente non mi capita spesso ma…capita. In questi casi lo strappo subito per non vederlo più. Non mi perdono l’errore. Molto severo! Parliamo ora di ritratti, nei quali eccelli senza ombra di dubbio. Per esempio, quello di papa Wojtyla (pubblicato sul sito AIA), lascia senza fiato tanto è identico al vero. Il ritratto mi ha sempre affascinato e mi ci sono dedicato fin da giovane: facevo ritratti alle persone di famiglia ed agli amici. Direi che avrei proprio voluto fare il ritrattista. è convinzione di molti che la capacità di cogliere l’espressione del volto e dell’animo di una persona dipenda da un dono innato, che va oltre la bravura pittorica. Condividi? Si, condivido in pieno ma non saprei darti una spiegazione razionale. Anche in questo caso, posso solo dimostrarlo. A questo proposito, recentemente, un giovane avvocato e fidanzato, mi ha chiesto di ritrarre la sua ragazza e, guardando il ritratto realizzato, mi ha molto gratificato proprio dicendomi che avevo “colto l’anima della sua fidanzata”. Quali sono stati i pittori, acquerellisti e non, che preferisci e dai quali hai tratto insegnamento o ispirazione nel tuo percorso artistico? Ho già detto all’inizio che non ho avuto modelli particolari ma, mnaturalmente ho delle preferenze. Fra i classici, partendo dal precursore dell’acquerello italiano e iniziatore della scapigliatura, Tranquillo Cremona, ammiro molto Sargent e, ovviamente, anche Turner sebbene il suo non possa essere definito acquerello puro. Dei contemporanei, oltre al famoso Raimondi, apprezzo anche i più recenti Lars Lerin e Lozano. I due sono distanti nei colori: freddi il primo perché del Nord Europa, caldi il secondo essendo spagnolo. Trovo, in ogni caso, che abbiano in comune una spiccata modernità pittorica. Se intendi chiedermi quali sono stati i miei maestri d’acquerello (a parte Boattini) ti dico subito: proprio tutti e nessuno in particolare, salvo lo studio approfondito dei grandi pittori di tutti i tempi, compresi i contemporanei. E, aggiungo, senza trascurare i maestri dell’Associazione. Cosa ti dà l’Associazione, già che siamo in tema? Il confronto con tutti gli altri è un arricchimento da non sottovalutare ed è lo stimolo che ti da la carica per continuare a migliorare. Io dipingo, come tutti, per passione e per un committente che sono io: sono critico nei miei confronti, difficilmente sono soddisfatto dei miei lavori, mentre ho apprezzamenti sui lavori altrui. Ora apriamo il capitolo mostre. Ricordo subito che sei stato selezionato per la prossima mostra ECWS in Norvegia, a metà agosto. A parte ciò, ci 11 lavoro diceva al mio insegnante: “no, da me non c’è nessuno che fa dei lavori così”. Ne sono stato molto fiero. Quale è il dipinto di cui vai maggiormente orgoglioso oppure quello a cui sei particolarmente legato? Per me, il migliore, è sempre l’ultimo realizzato. Quello che, invece, ha avuto più successo è il ritratto di Papa Wojtyla, a cui accennavi prima, tanto che una casa editrice lo ha voluto per riprodurlo, in occasione della sua beatificazione. Quanto realizzato (immagini, piccoli quadri ed altro) è stato poi distribuito presso importanti librerie del settore religioso. vuoi parlare di tutte le precedenti e dei molti riconoscimenti che hai ricevuto? Partecipo sempre volentieri alle mostre dell’Associazione e anche ad altre, ovviamente. Per le mostre personali non ho fatto molto perché il lavoro ha occupato tutta la mia vita. In futuro si vedrà: oggi non è facile trovare la galleria giusta, sotto tutti i punti di vista. Per quanto riguarda concorsi e premi non mi trovi molto motivato, non do molta importanza in quanto frutto di scelte rispettabili ma discutibili. E questo vale sia per i premi assegnati a me, sia per quelli assegnati ad altri. Non ho molto altro da dire al riguardo. Ti racconto però un piccolo fatto: il premio più gratificante per me è stato quando, a 16 anni (al primo anno di corso alla Scuola d’Arte), ho sentito, casualmente, l’apprezzamento di un prof. di disegno di un’altra classe che, guardando un mio 12 Qualche domanda al socio più che al pittore. Mi dicono che sei fra gli iscritti più “annosi” dell’Associazione e perciò avrai molto da dire in proposito. Si è vero. Seppi dell’esistenza dell’AIA ed entrai a farne parte nel 1983. Qualche anno dopo ci fu un momento particolarmente difficile perché si presentava l’ipotesi di chiudere il sodalizio per mancanza di ricambio e di forze nuove. Fu in quel momento che subentrò alla presidenza un giovane e valido pittore: Angelo Gorlini che, giustamente, non voleva si buttassero al vento tutti gli sforzi fatti in precedenza da Anna Pavesi e soci per la diffusione dell’acquerello. In quel periodo mi chiesero di entrare nel consiglio direttivo. Fu così che, con nuovo slancio e molto lavoro, Angelo Gorlini portò l’Associazione ai livelli che tutti conosciamo. Poi i nuovi direttivi hanno continuato ad aumentarne la visibilità con nuove idee. Per i problemi oggi sul tappeto… cosa ti posso dire? Riguardo all’annosa questione dell’acquerello puro, direi che io sono per mantenere la linea attuale con le modifiche appena apportate nello statuto (anche se i tempi cambiano ed anche i materiali), salvo una moderata tolleranza verso quei dipinti in cui non si percepisce o quasi l’impiego di qualche materia diversa. In sostanza, l’effetto generale deve essere acquerello. Per la selezione delle opere in occasione di mostre, ove richiesta, sono d’accordo con la domanda posta da Cavalieri: “Privilegiare il socio o la qualità?”. Una cosa che si potrebbe subito attuare è fare una rotazione escludendo chi è già stato selezionato in precedenza. Poi, anche qui, è tutto da verificare. Io avrei esaurito le domande. Se stai pensando a qualcosa che non ti ho chiesto… parlamene tu, liberamente. Si, un’ ultima cosa. Come si vede dalle mie opere, io amo dipingere spaziando dal paesaggio alla figura, seguendo l’emozione che provo guardando un paesaggio, un volto, oppure una foto scattata Quello che voglio dire è che, spesso, non sono io a scegliere il soggetto ma è il soggetto stesso che mi sfida per la sua complessità e difficoltà . Riguardo alla tecnica, ritengo sia importante ma non sia tutto. Io non credo di averne una in particolare e credo che il modo di dipingere sia già in ciascuno di noi. Per concludere vorrei ringraziare il Direttivo per quanto sin qui fatto e quanto farà per rendere sempre più visibile e importante l’Associazione. Evviva l’Acquerello! Grazie Tino, la tua bravura e la tua disponibilità hanno reso questa intervista piacevole ed interessante. Spero che il ritratto dell’artista Tino Cedro sia riuscito. Se non hai nulla in contrario ti chiederei la tua splendida “Venezia basilica di S. Marco” (abbiamo avuto modo di ammirarla lo scorso anno alla mostra di Bellagio), che in questo momento adorna mirabilmente la parete del tuo salone, di fronte a noi, per “adornare” la copertina di questo numero della rivista, dimensioni e grafica permettendo. Sei d’accordo? Ok. Grazie. Ci facciamo sempre riconoscere In giro per il mondo Stati Uniti Siamo italiani e ci facciamo sempre riconoscere, ma per meriti. Potrebbe sembrare la solita polemica sul comportamento italico quando sei all’estero, ma questa volta no, proprio no. Stiamo parlando di acquerellisti che in giro per il mondo si fanno si riconoscere, si, ma per meriti artistici: Pasqualino Fracasso è stato premiato negli Stati Uniti ( non in una fiera di paese o da una Pro Loco), il signor Fracasso è stato premiato a Fort Worth durante la cerimonia conclusiva della 32° International Juried Exhibition della Society of Watercolor Artists americana. Questo è l’acquerello dal significativo titolo “Feel the passion”. Complimenti. Francia La città di Marsiglia condivide assieme alla città di Kosicè (Slovacchia) il privilegio di essere Capitale Internazionale della Cultura 2013. Nelle vicinanze di Tolone a Saint Cyr sur mer si è svolta una manifestazione che riguardava l’acquerello. La manifestazione era esclusivamente per inviti e sono stati selezionati, dal comitato promotore, 12 artisti da Francia, Italia, Stati Uniti, America del Sud, Belgio. Questi sono gli artisti invitati : Lèlie ABADIE , Violaine ABBATUCCI, Nicole B., Claudio BERTONA ,Laura BIZZOZERO, Laurie BREDA, Armelle CALLENES, David CHAUVIN, Yves COLADON, Angelo GILARDONI, Anna LAPENNA, Marie Christine PERSON, Pascal PIHEN, Robert SERFATI, Bèneèdicte STEFFRISBEY, Keiko TANABE. Saint Cyr sur mer è una bella cittadina divisa nettamente in due parti, un centro storico molto carino ed una parte adibita esclusivamente al turismo. Grandi campeggi, molti alberghi tantissime seconde case per la villeggiatura dei francesi. Siamo stati traditi dal tempo, purtroppo, perché è piovuto 16 praticamente ogni giorno, In giro non si vedevano turisti ,ma fortunatamente gli appassionati non sono mancati durante tutto il periodo della manifestazione. Gli inviti, mi è stato spiegato da una persona del comitato, erano indirizzati ad acquerellisti che utilizzano l’acquerello in modo non convenzionale. Cosa fosse questo modo non convenzionale e come avessero potuto stabilirlo è tutt’ora per me un piccolo mistero. Posso pensare che BIZZOZERO, BERTONA, LAPENNA e forse anche io dipingiamo in modo particolare, pochi colori, poco disegno, improvvisazione. Estro? Va bene, siamo stati invitati per quello che siamo abbiamo esposto i nostri lavori abbiamo conosciuto diversi bravi acquerellisti internazionali e soprattutto c’eravamo anche noi. Il video è visibile su www.youtube.com/ watch?feature=player_embedded&v=b5Mqp_ BSrtg#t=180s A.Gilardoni PRINTEMPS DEL’AQUARELLE. Saint Cyr è una piccola perla, incastonata sulla riva del mare, fra Tolone e Marsiglia. Ci siamo arrivati (io e Maria), ormai stanchi per una mattinata passata fra le corsie di troppe autostrade. Ad accoglierci una spiaggia assolata e ventosa, giusto quel tanto che a noi piace da sempre. Saint Cyr ha il raro privilegio di una baia che non deve condividere con nessuno, un insieme di piccole case ocra sparse nel verde odoroso così tipico del mediterraneo, una calma ed uno spazio per ogni cosa. Come sa essere bella la Cugina Francese quando dimentica per un’istante grandeur ed impero! Raggiungiamo, ancora a digiuno, il luogo della mostra. Uno spazio ordinato e luminosissimo. Confesso: ho fatto la prima visita senza presentarmi all’organizzazione. In realtà cerco di farlo ad ogni manifestazione, quando posso, proprio perchè mi piace fare “il primo giro” come visitatore qualunque. è una vecchia e forse malsana abitudine, che tuttavia mi consente di farmi una prima personale idea dei luoghi e dei lavori esposti. La mostra mi sembra gradevole e ben riuscita, sicuramente grazie anche ad alcune iniziative sagaci ed intelligenti come, ad esempio, l’aver dedicato un’ampia area, interna alla mostra, per le dimostrazioni che molti artisti hanno tenuto ogni giorno, destando un vivo e complice interesse nei visitatori. Altra circostanza atta a sottolineare una organizzazione non casuale è che nell’edificio adiacente si è contestualmente tenuta una mostra con grandi nomi dell’acquerellismo mondiale (Jeannie McGuire, Joseph Zbuvick e giù di li). Il tutto ha creato una sinergia di interessi sicuramente a tutto beneficio del pubblico ed a maggiore utilità reciproca per la riuscita di entrambe le manifestazioni (a volte per organizzare bene le cose basta... non essere miopi!). Ebbene si: mi sono fatto subito un giro anche dell’altra manifestazione, tornandoci più volte per un ...pellegrinaggio tecnico. Insomma per farla breve fra una mostra e l’altra il digiuno era divenuto quasi ascetico fino a costringerci, nel pomeriggio ormai inoltrato, a raggiungere il “centro del paese”, una deliziosa piazzetta con tanto di bistrot, giardino ed immancabile albero, così tipicamente francese che mi sarei aspettato di veder spuntare dietro l’angolo la pipa del commissario Maigret, seguita dal legittimo proprietario. Nei giorni seguenti ho avuto modo di fare qualche riflessione sulla manifestazione “printemps de l’aquarelle” (la primavera dell’acquerello) che, in omaggio al proprio titolo, ha avuto, fra gli altri, il pregio di mostrare accanto a cose già viste, anche qualche spiraglio di novità. Oltre all’ineffabile, ascetica pittura di Anet Duncan, altri hanno mostrato che l’acquerello può tranquillamente decollare staccandosi dal solito paesaggetto “aulico-like” (casetta - albero - ruscello e praticello) per proporre chiavi di lettura differenti e più vicine al nostro sentire reale. In questa direzione ben vengano anche le astrazioni, intese come distacco dal realismo, purché frutto di una esigenza sentita. Interessanti le opere di Nicole B., della nostra Bizzozzero e di Marie Christine Person solo per citarne alcune. Al termine della manifestazione ho annotato due aspetti che mi hanno particolarmente colpito: il numero veramente elevato di visitatori, interessati e (vivaddio!) silenziosi e l’impegno formidabile, continuo, assiduo e preciso di quelle che mi piace definire “nostre signore dell’acquerello”. Ineffabili, instancabili, gentilissime, onnipresenti Mireille, Marie Christine, Suzanne, Violaine, Armelle, etc .(spero di non aver dimenticato nessuno) hanno organizzato incontri, guidato ogni visitatore, prestato attenzione ad ogni esigenza come mai mi era capitato di vedere prima. Gli inglesi usano una espressione interessante per definire questo tipo di impegno, dicono di essere BUSY LIKE A BEE ed è difficile trovare espressione migliore per le nostre impagabili ospiti. E gli Italiani ??? Una attempata visitatrice francese mi ha posto una curiosa questione: “come mai i quadri dei pittori Italiani, pur essendo estremamente interessanti, sono così DIVERSI tra loro?” “semplice” ho risposto senza esitare “non potremmo essere differenti da come siamo, se non altro per la nostra ricchezza culturale” poi non ho resistito ed ho aggiunto “peraltro ciò costituisce una fortuna anche per Lei in quanto, se storicamente si fosse verificato il contrario, oggi ci saremmo trovati in Gallia”. Non sono certo che abbia compreso bene… del resto il mio francese è così approssimativo. Claudio Bertona 17 su Fabriano 2013 Il prestigio di una mostra LA MIA PRIMA VOLTA A FABRIANO. Fabriano è un nome che ci portiamo dietro dai tempi della scuola e oggi a maggior ragione per gli acquerelli, ma di persona non c’ero mai stata. è stata quindi una piacevolissima sorpresa vedere quanto è bella e a misura d’uomo. Sono entrata in un mondo un pò surreale quando appena arrivati attraversavamo le strade strette, le piazzette con antiche fontane e con la sensazione di aver già visto quei posti. Quando poi siamo arrivati al Museo della Carta e della Filigrana ci siamo resi conto che il posto era “perfetto” per i nostri acquerelli, spazioso, Con il contributo di Mostra di acquere lli Museo della Ca rta e della Filigrana Fabriano 1 - 30 Giugno 201 3 luminoso e pieno di amici Orario 10 - 13 / 14,3 0 - 19,30 Lunedi chiuso Inaugurazione Sab con i quali scambiare ato 1 Giugno ore 17 saluti e fare anche nuove conoscenze. Un cenno particolare all’accoglienza generosa e autentica delle persone del posto che con le loro specialità ci hanno accolto con affetto sincero sapendo di essere ricambiati dal nostro amore per l’arte e i sapori antichi. D’ora in poi Fabriano non sarà solo un foglio di carta, ma tutto quello che ho visto e che porterò nel cuore. GRAZIE! Anna Nicodemo Con il patrocinio Sponsor ufficiale di AIA FABRIANO: LE MIE IMPRESSIONI Non voglio parlare di me ma della mostra e del mio soggiorno a Fabriano, faccio solo una breve premessa. Ho gestito per molti anni una cartoeria, punto di riferimento per molti bambini e ragazzi in età scolare e quindi, per me, Fabriano, ha sempre significato carta da disegno: album, fogli di varia grandezza e peso, biglietti a mano eccetera. Quando mia sorella mi ha proposto di accompagnarla a Fabriano per la mostra dell’Associazione Italiana Acquerellisti, ho subito preso in considerazione l’idea, attratta sia dal luogo ( il cui nome mi era familiare ma che non conoscevo pur avendo visitato le Marche in diverse occasioni), sia dalla mostra di acquerelli presso il Museo della Carta e della Filigrana. Devo dire che città e mostra mi sono apparse naturalmente fatte l’una per l’altra. Fabriano è un centro ricco di storia, di cultura e di arte che non ha nulla da invidiare ad altre cittadine delle Marche e vale sicuramente un weekend. Il Museo della Carta, struttura antica e affascinante con interni modernamente ristrutturati, faceva da cornice perfetta alle decine e decine di quadri esposti (mi hanno detto circa 90) che ho apprezzato molto e che sono tornata a visitare più volte per ammirarli uno ad uno e gustarmeli con calma. Infatti, data la numerosa presenza di visitatori, durante l’inaugurazione ho potuto dare solo uno sguardo veloce e desideravo perciò rivederli. Su suggerimento di alcuni presenti ho poi visitato il Museo della Musica (unico nel 18 suo genere) provando un’emozione davvero unica ed esclusiva nel vero senso della parola: mi sono ritrovata la sola visitatrice in quell’orario ed ho quindi goduto della spiegazione con “sonata”… tutta per me! Ricordo poi con molto piacere i due momenti conviviali: quello dell’inaugurazione, nel pomeriggio del 2 giugno e la cena collettiva, la sera stessa. Ottimi gli assaggi di prodotti locali offerti al rinfresco e i piatti tipici previsti per la cena. Questi due momenti mi hanno consentito di conoscere diversi pittori e di salutarne altri che già avevo incontrato in altre occasioni come Zucchero, Cavalieri e Cristina (di cui non ricordo il cognome). Ho conosciuto il presidente dell’Associazione Giovanni Carabelli e la spumeggiante segretaria Marta. Con altre due pittrici (Mariangela e Rosalba), incontrate in treno nel viaggio da Milano ad Ancona, mia sorella ed io abbiamo condiviso l’avventura della “perdita del treno “ da Ancona a Fabriano, causa informazioni poco chiare. Ma un po’ di avventura non guasta. è stato un weekend molto interessante e piacevole grazie alla bellezza della cittadina, alla bella struttura del Museo della Carta che ospitava la mostra e, in particolare, alla bellezza e varietà dei quadri esposti, molti dei quali (parere amatoriale) mi sono sembrati di notevole abilità ed espressività pittorica. Complimenti ai pittori e alla prossima occasione! Adele Magni 19 Bilancio 2012 e nuovo Statuto 20 aprile 2013 una data importante di M. A. Colombo Presso la Sede A.I.A. di Via Ciardi 25, si è tenuto Sabato 20 Aprile l’incontro annuale per l’approvazione del bilancio di fine anno, alla presenza delle Signore Carola Colombo e Franca Rossi quali rappresentanti il Collegio Sindacale deiProbiviri. Dopo la verifica del numero legale dei soci partecipanti, il Presidente Giovanni Carabelli ha dato inizio alla riunione . Sono stati presentati gli aspetti più significativi dell’esercizio in esame indicando la positiva situazione contabile, a testimonianza di una gestione oculata ed efficiente, che permetterà all’ Associazione di avere i mezzi per un proficuo impegno per il futuro anno. Il bilancio è stato approvato all’unanimità. Un doveroso ringraziamento al prezioso contributo volontario di tutto il Direttivo che si è impegnato in vario modo alla realizzazione dei programmi dell’Associazione con capacità e dedizione. Otre all’approvazione del bilancio l’Assemblea è stata chiamata ad approvare il nuovo Statuto, rivisto in alcune parti: un evento importante che il Consiglio Direttivo ha ritenuto necessario affrontare per aggiornare lo Statuto esistente, rendendolo più aderente alle attuali esigenze dell’Associazione e alla normativa vigente. In seguito alla lettura di tutti i punti, a cura del Presidente, e dopo vivace discussione che ha dato luogo ad alcune modifiche, l’Assemblea approva il nuovo Statuto ed esprime apprezzamento per il lavoro svolto. Grazie ad una complessiva ristrutturazione e riformulazione, lo Statuto dell’associazione è stato adeguato alla normativa corrente del settore. Con l’occasione sono state introdotte alcune novità riguardanti il funzionamento della vita associativa che desideriamo rammentare: il Direttivo resta in carica 3 anni (e non più 2) e sono stati previsti due organi separati e distinti quali il Collegio dei Garanti (i cui compiti sono quelli dei Probiviri) ed il Collegio dei Revisori dei Conti. Infine rammentiamo che alla originaria definizione di acquerellista è stata aggiunta la seguente precisazione “su supporto cartaceo” Inoltre rammentiamo che i simpatizzanti non sono più compresi nelle diverse categorie di soci, visto che sono privi del diritto di voto, ma mantengono le loro attuali prerogative, così come individuate dal Regolamento interno dell’associazione. 20 Bilancio 2012 La relazione del Presidente L’anno appena concluso ci ha impegnati in una intensa e, in alcuni momenti, frenetica attività. Evito, per sintesi, l’elencazione dei numerosi compiti svolti da tutto il direttivo, al quale rivolgo, ciascuno nel proprio ruolo, un sentito e sincero ringraziamento per l’impegno profuso. Ricordo solo due eventi: Bellagio, mostra con 114 opere da ben 8 diversi paesi e ex tempore con premi e presenze internazionali: Australia, Cina, Polonia e Belgio; settembre a Genova con il Festival ECWS, 223 opere esposte, oltre 130 presenze provenienti dalle 13 associazioni europee. L’organizzazione per la riuscita di questi eventi, implica un notevole impegno di coordinamento di tutte le funzioni del Direttivo che, inevitabilmente, avviene dietro le quinte; non si nota, ma è fondamentale. Spedizioni in arrivo, preparazione degli elenchi e delle opere con cornici, verifiche a volte difficili dei versamenti bancari e, terminato l’evento, rispedizione delle opere e versamenti con bonifici ai fornitori e poi ben altro ancora. In tutto questo, è “vietato” sbagliare. Per puro esempio, nel 2012 la tesoreria ha provveduto a effettuare 78 bonifici e ha controllato in entrata non meno di 400 versamenti. Gli addetti alla sede hanno ricevuto, preparato e poi scorniciato e rispedito almeno 330 quadri! Incredibile, numeri assolutamente inconsueti per AIA. La situazione contabile è ampiamente positiva, l’avanzo di cassa supera i 27.000€. Il buon risultato è stato raggiunto grazie a diversi fattori: attente e ponderate previsioni di spesa sugli eventi, rimborsi di note spese solo se indispensabili, cura e attenzione verso gli sponsor, costi bancari bassi. Constatata la situazione si è discusso sulla possibile riduzione della quota associativa, ma è prevalsa, nel Direttivo, la tesi di lasciarla immutata per le seguenti motivazioni: a causa della crisi, prevediamo la perdita o la riduzione degli sponsor abituali, per esempio, Colart contribuirà solo parzialmente ai costi di stampa della rivista, gli Enti Pubblici non potranno erogare contributi per l’organizzazione degli eventi, per cui, la somma totale di tali assenze è stata valutata in circa 10.000€ anno. Questi gli argomenti a sostegno della decisione. A settembre si è fatta una proiezione di bilancio di fine anno e avendo constatata l’entità della cifra di avanzo di cassa il Direttivo ha deciso di investirla parzialmente per il rifacimento degli infissi di sede, molto rovinati, il cui costo è stato di 8.250€, già versati 3.300 a bilancio. Per l’anno 2013, il Direttivo ritiene di investire, circa 10.000€ in attività che possano coinvolgere tutti i soci: Quote ridotte di partecipazione alle mostre, aperte a tutti; inviti di critici o altre personalità a tenere conferenze; preparazione di un evento significativo per il 2014, celebreremo i 40 anni di fondazione dell’AIA; organizzare un incontro tra i soci, di almeno 2 giorni, a Milano. Entro il mese di giugno contiamo di indire una Assemblea Straordinaria per la presentazione del nuovo Statuto, in quanto l’attuale è risultato largamente carente nei confronti della vigente legislazione. Ci siamo affidati, per la revisione, a una associazione (CIESSEVI) no-profit specializzata in questo ambito. Ad approvazione avvenuta provvederemo alla registrazione notarile, al momento, non conosciamo ancora il costo. Poi provvederemo alla stampa e alla sua distribuzione a tutti i soci. Si stanno definendo in contemporanea con lo Statuto le nuove regole interne per le elezioni del prossimo direttivo che, come sapete, andrà in scadenza a fine anno. Il rimanente, poco meno di 10.000€ li terremo a disposizione per sicurezza per gli eventuali imprevisti che possono avvenire durante l’anno. Il Presidente Giovanni Carabelli 21 Le rose a Villa Bozzolo Se son rose…….. di Luigi Zucchero Il colore è nelle stelle Il futuro degli acquerellisti nel 2014 secondo il noto astrologo Dorian Galliego Ariete Bilancia Toro Scorpione Gemelli Sagittario Affrettatevi a realizzare i vostri capolavori entro la metà di marzo. Dopo non sarà più possibile, perchè il blu cobalto vi odierà. Non agite d’impulso, Rosso, Arancio e Verde sono i colori dell’anno che verrà. Le opposizioni di Mercurio influiranno sulle vendite. Sulla vostra tavolozza non deve mancare il giallo cadmio Il Blu ceruleo ed il verde di hooker. Baruffe in vista con un acquerellista scorpione. Evitate di dipingere sino ai primi di maggio. Poi buttatevi su un concorso PROLOCO. Una affermazione delle vostre qualità sarà palesata. I colori del momento sono il verde smeraldo ed il terra di Siena. Cancro Su invito del Fondo Ambiente Italiano, domenica, 26 Maggio, si è svolta nella prestigiosa villa della Porta Bozzolo (Casalzuigno – VA) una mostra alla quale hanno partecipato 40 soci AIA (come richiesto dall’organizzazione). Il tema sta bilito era quello delle rose in quanto nella stessa giornata erano presenti molti vivaisti con tantissime varietà di rose e i giardini botanici risplendevano di molte altre specie di rara bellezza; il tutto faceva da cornice ai nostri acquerelli disseminati sapientemente nelle bellissime sale della villa e collocati su dei cavalletti che l’organizzazione ha messo a nostra disposizione. Il FAI aveva anche espresso il desiderio che alcuni soci fossero presenti per un’estemporanea (max.4 ) sempre inerente al tema. Infatti, a colpi di pennellate si sono esibiti in una “sfida all’ultimo .....petalo”: Cristina Bracaloni, Rosella Montrasi, Giuseppina Tartagni e il sottoscritto. Possiamo affermare, anche supportati dai commenti dei soci 22 presenti e dei visitatori, che è stata una manifestazione certamente da ricordare tra le tante alle quali abbiamo partecipato. Da parte del Direttivo e di tutti i soci, ancora un sentito ringraziamento in particolare alla Sig.ra Tea Raggi che si è prodigata per la riuscita della mostra, per l’ottima collaborazione e l’ospitalità offertaci che ci auguriamo possa continuare nel tempo. Grazie anche a tutto il FAI sia per questa occasione che ci ha concesso ma anche e soprattutto per le numerose attività che svolge in campo nazionale. Per vedere opere al completo andate sul sito www.acquerello-aia.it e dalla home page potete vedere scaricare e stampare tutte le opere. Bello sentirsi sicuri. E voi lo siete. Ma attenzione non affrontate l’informale con leggerezza, non è facile come sembra. Magenta e indaco sono i vostri colori per il 2014. Lasciate stare china e tempere. Leone Faticoso nuotare contro corrente. Ma ce la farete, l’acqua vi è amica. Particolare attenzione al giallo limone ed al rosso indiano. Una vostra ex allieva è innamorata di voi. Vedo viaggi in primavera. Vergine Inizio 2014 stentato. Dovete reagire e cambiare marca di acquerelli. Passate ad un articolo tedesco. I colori terrosi non fanno per voi. Marzo e giugno sono i mesi dove avrete soddisfazioni monetarie. Un acquerellista di lingua straniera vi circonderà di attenzioni. Un bel periodo per i confronti, spiate i colleghi e copiate senza pietà. Modificate la vostra tavolozza basta con i verdi, usate i grigi e qualche violetto. Non frequentate acquerellisti coniugati. In agosto farete un viaggio nel grande nord. Presto avrete un contatto internazionale. Vi inviteranno ad esporre al di la del mare. Non abbiate timore. Andate, ma prenotate per tempo. Verde chiaro ,verde smeraldo e basta. Non infierite sugli altri acquerellisti. Mercurio in trigono con la Luna vi infonde l’energia necessaria al passaggio dal figurativo all’astratto. Buttatevi tra le braccia dell’arcobaleno. Usate il rosso in tute le sue tonalità. Sarete selezionati per un progetto. Capricorno Il progetto che avete in mente ( acquerellare la Cappella Sistina) va accantonato. Il vostro sponsor cambierà idea e vi abbandonerà. I colori primari vanno assecondati e in Europa vi stanno aspettando. Acquario Non vi piace adeguarvi alle regole, ma dovete farlo, vi tocca. Un quadro venduto non vi sarà pagato ma non andrete in rosso. Vi regaleranno una confezione di godet ,un prodotto Kasako. Pesci Ce la metterete tutta per superare la prossima selezione. Tenete una scorta di blu cobalto. Durante i mesi estivi ricordatevi di usate la glicerina e di acquerellate nelle prime ore del mattino. 23 Via Ciardi n° 25 20148 Milano tel. 0295380382 www.acquerello-aia.it