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AIA Agosto 2013 x sito - Associazione Italiana Acquerellisti

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AIA Agosto 2013 x sito - Associazione Italiana Acquerellisti
L’AC
QUE
REL
LO
TACCUINO
DI VITA ARTISTICA
DELL’ASSOCIAZIONE
ITALIANA
ACQUERELLISTI
n°7
agosto 2013
L’editoriale
Giovanni Carabelli
Maccagno luglio 2013
Carissimi Soci
Si conclude il primo semestre 2013, molti di voi sono in vacanza in
completo relax o forse con pennello e colori tra le mani per catturare la
migliore ispirazione. Scrivo queste righe da Maccagno, mio abituale luogo di soggiorno,
Direttore responsabile
Giovanni Carabelli
Redazione
Angelo Gilardoni
Luigi Zucchero
Augusta Magni
Grafica e impaginazione
Angelo Gilardoni
Riccardo De Checchi
Fotografie
Autori vari
I e IV di copertina
Acquerelli di Tino Cedro
Indirizzo
A.I.A.
Associazione
Italiana Acquerellisti
Via Ciardi n° 25
20148 Milano
tel. 02 95380382
www.acquerello-aia.it
In questo numero
L’editoriale .................................................................................... pag.
Anteprima su Maccagno ................................................... pag.
Un pomeriggio con Lars Lerin ....................................... pag.
I pomeriggi culturali .............................................................. pag.
Le nostre interviste ................................................................ pag.
Ci facciamo sempre riconoscere ................................ pag.
La mia prima volta a Fabriano ...................................... pag.
Bilancio e nuovo statuto .................................................... pag.
Relazione del presidente ................................................... pag.
Se son rose .................................................................................. pag.
Il colore è nelle stelle ........................................................... pag.
sponsor ufficiale AIA
Tino
Cedro
intervista di
Augusta Magni
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dove il 21 settembre inaugureremo un grande evento internazionale al quale parteciperanno
con la loro presenza 4 nazioni straniere e nella settimana successiva si terrà un interessante
workshop con due noti Maestri.
Facendo un sintetico resoconto delle attività svolte in questi 6 mesi, ricordo:
Sabato 9 marzo in sede, Alessandro Grassi, ci ha raccontato la sua avventura nel
mondo delle vetrate artistiche, pomeriggio affascinante purtroppo solo per i pochi presenti.
Il 20 aprile abbiamo convocato l’Assemblea per la presentazione e l’approvazione
del Bilancio, chiuso con un buon risultato economico, le motivazioni del successo e le
prospettive future sono chiaramente descritte nella mia relazione allegata al Bilancio.
Nello stesso giorno l’Assemblea Straordinaria ha preso visione del nuovo Statuto AIA
richiesto dall’attuale legislazione e del correlato Regolamento Interno per le future elezioni.
Procedendo alla lettura di ogni singolo articolo, sono state avanzate alcune richieste di
modifiche che poi a maggioranza sono state apportate, chiesta quindi l’approvazione, è
avvenuta all’unanimità sia del testo dello Statuto che del regolamento Interno.
Lo statuto, ufficialmente registrato, vi verrà consegnato unitamente al Regolamento
Interno.
Successivamente si è aperto un breve dibattito sull’annoso problema delle selezioni,
argomento da sempre molto discusso e controverso, che meriterà un preparato e
organizzato dibattito.
Il 18 maggio in sede Cavalieri e Vignola hanno presentato le opere di Lars Lerin. Sala
al completo e grande entusiasmo per quanto visto. Un sentito ringraziamento per il lavoro
svolto dai due.
Su invito del FAI e la regia di Zucchero, il 26 maggio abbiamo esposto a Villa Bozzolo
di Casalzuigno 40 acquerelli su “rose”, alcuni soci presenti si sono cimentati in una
estemporanea.
Il primo giugno, invitati dalla municipalità, abbiamo inaugurato a Fabriano, al Museo della
Carta e della Filigrana, una mostra aperta a tutti i soci, 92 le opere esposte senza selezione,
ubicazione prestigiosa, buona l’organizzazione e nonostante la concomitanza con altri
eventi, molti soci presenti anche alla cena serale.
Come da nuovo Regolamento Interno, riceverete la comunicazione per le elezioni
indette a fine anno alle diverse cariche previste dal nuovo Statuto. L’attuale Direttivo che
ovviamente si presenterà dimissionato, opera per la maggioranza dei componenti, da
almeno 6 anni, ritengo opportuno e doveroso chiedere e auspicare nuove candidature.
Il motivo è: la nostra Associazione vive e migliora grazie alla presenza di nuove idee e di
rinnovati entusiasmi, e anche confutare la malcelata argomentazione, certamente di pochi,
che ritiene dopo tanti anni il Direttivo una “casta”.
Argomentazione, questa, assolutamente priva di ogni senso della realtà, gli appartenenti
al Direttivo, eletti democraticamente, donano il loro tempo disponibile ai Soci per puro
spirito di servizio, ricevendo in cambio, nella migliore delle ipotesi un grazie se non, a volte,
addirittura ingiustificate critiche.
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Maccagno e il lago Maggiore
ci aspettano
Programma dell’evento
Lars Lerin
Un acquerellista venuto dal freddo
di Nadia Tognazzo
Dalla redazione
Ecco alcune foto dei luoghi che ci attendono: Il museo Parisi, le sale dell’Auditorium, i bellissimi dintorni dell’alto lago Maggiore.
A fine estate, un appuntamento imperdibile: dal 21 al
28 settembre tutti a Maccagno per l’importante Mostra
“ECCO gli acquerelli” con la presenza di pittori stranieri e una serie di
attività che si susseguiranno nella prima settimana dell’evento, nato con la
fattiva collaborazione del Comune e del Sindaco. Per alcuni di noi questo
luogo non è una novità ma, sicuramente, questa volta sarà diverso!
Ecco il programma delle principali attività:
MOSTRA: circa 120 acquerelli tra italiani e stranieri inaugurazione sabato
21 settembre alle ore 17.00 presso il modernissimo Museo Parisi Valle.
Il catalogo della mostra è in stampa.
CENA CONVIVIALE: sabato 21 settembre ore 20.00
ROGALA (Polonia)
DIMOSTRAZIONI DI PITTURA: domenica pomeriggio 22 settembre a
cura di due Maestri stranieri: ANET DUNCAN (Spagna) e RICCARDO
WORKSHOPS: per gli iscritti nella prima settimana della manifestazione a cura dei due
maestri .
ESTEMPORANEA DI PITTURA: nella prima settimana aperta a tutti gli acquerellisti presenti
Ciao ci vediamo a Maccagno e saranno benvenuti amici, parenti e conoscenti.
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Da fare
La prima volta che ho visto dal vivo gli acquerelli
di Lars Lerin è stato a Munkfors in Svezia,
nell’estate del 2011.
La mostra era allestita in un grande capannone
industriale abbandonato, nella sperduta
campagna svedese.
Mi ricordo che l’impatto è stato folgorante. Per ore sono
rimasta ad ammirare gli acquerelli con la netta sensazione
di avere davanti un grande artista, decisamente
contemporaneo.
Ma andiamo con ordine. Lo scorso 18 maggio i nostri
soci Fernando Cavalieri e Gilberto Vignola hanno
presentato una conferenza su Lars Lerin, il più importante
acquerellista, tuttora vivente, in Scandinavia.
Li ringrazio davvero molto per questa
iniziativa che contribuisce (e spero non
rimanga isolata) ad arricchire il nostro
bagaglio culturale, indispensabile terreno
fertile per stimolare la creatività.
Non so se per i soci presenti alla
conferenza l’impatto con questo artista sia
stato così emozionante come lo fu per me
a Munkfors. In effetti, per apprezzare bene
i suoi acquerelli, occorre fare uno sforzo
ed immaginarli nelle loro dimensioni reali.
Sono opere molto grandi, alcune di vari
metri. A volte accostate in composizioni
gigantesche. Un vero spettacolo di grande
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impatto emotivo.
Lerin è un personaggio molto particolare.
Nasce nel 1954 a Munkfors in Svezia e per una buona
parte della sua vita ha avuto problemi con la depressione,
la droga e l’alcool, oltre ad aver subito il travaglio
della sua condizione di omosessuale nella società svedese
degli anni ’60. Attualmente sembra che sia riuscito a
raggiungere un maggior equilibrio personale, arricchito
e consolidato da un rapporto affettivo stabile.
Ora è uno tra i più famosi artisti in Svezia, tanto
conosciuto e apprezzato in patria, da avere avuto l’onore
di una mostra personale (l’hanno visitata più di 100.000
persone!) nel celebre museo d’arte Waldemarsudde di
Stoccolma nel 2008 (onore che di solito viene dato solo
agli artisti celebri, ormai deceduti).
Ma perché mi affascina tanto questo artista? La prima
risposta è proprio lì. Perché oltre ad essere un bravissimo
acquerellista è prima di tutto un grande artista. Uno cioè
che ha saputo piegare la sua indubbia abilità tecnica al
servizio dei contenuti, di ciò che vuol comunicare
al mondo. In fondo fare arte è un mezzo per parlare agli
altri di ciò che ci sta più a cuore.
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E Lerin, attraverso i suoi paesaggi, ci parla
della luce nell’atmosfera nordica, delle
lunghe notti invernali, dei profondi silenzi,
della natura così imponente, ma spesso
anche così travagliata e ostile. I suoi colori
sono spesso scuri e creano atmosfere
buie, a volte interrotte da improvvisi
contrasti di luce fortissima, provenienti
da finestre o portoni aperti che alludono
all’intimità nell’interno delle case. Dipinge
distese innevate con case isolate, ma
anche casermoni di periferie cittadine,
dove l’elemento atmosferico gioca un ruolo
importante nella vita e nell’umore di chi ci
abita.
Tra i suoi soggetti preferiti ci sono
anche capannoni industriali e magazzini
abbandonati che alludono alla condizione
esistenziale dell’uomo moderno. Sono
spazi desolati, ma che si accendono di
vita nei contrasti creati dalla luce vivida
con le ombre. Spesso inserisce nei suoi
quadri anche la scrittura. Sono appunti
e impressioni che annota direttamente
sull’acquerello, come fosse un diario
visivo. Purtroppo sono scritti in svedese
e rimangono per la maggior parte di noi
solo un elemento compositivo. E poi c’è
la grandezza dei dipinti… davanti ad un
acquerello di m 2 x 5 e oltre, come si fa a
rimanere indifferenti? Sono molti anche i
libri da lui scritti (circa 50!), a seguito dei
numerosi viaggi fatti all’estero, soprattutto
in medio oriente. Sono libri/diario illustrati
da appunti in acquerello, come i vecchi
“cahier de voyage”.
E in questi emerge il Lars Lerin poeta e
scrittore, un artista a 360 gradi. Anche
in questi acquerelli il suo sguardo indaga
i contrasti di luce nei paesaggi urbani e
soprattutto nelle periferie degradate, anche
se le atmosfere ovviamente sono quelle
calde e avvolgenti del sud e dell’oriente.
è per questo che Lerin mi piace. Perché
è un acquerellista capace di riportare
in primo piano una delle caratteristiche
peculiari del figurativo. Quello del suo
potere “narrativo”. Con la sua pittura
Lerin ci racconta il suo mondo e le sue
esperienze. E lo fa con un tratto moderno
e competente che affascina, pur senza mai
lasciare che l’abilità tecnica prenda troppo
il sopravvento. A proposito di tecnica...
Lerin usa spesso colori scurissimi e i suoi
acquerelli sono a volte sporchi e pieni di
imperfezioni. Utilizza la carta Arches 640
gr. e, quando dipinge all’esterno, sembra
che tenga i fogli sulle ginocchia.
Usa moltissimo le mascherature con lo
scotch di carta per salvare i bianchi.
Questi ultimi sono per lui fondamentali per
creare quei contrasti che sono l’anima dei
suoi dipinti.
è da quei contrasti infatti che si sprigiona
la magica energia dei suoi acquerelli.
Lo scotch di carta gli permette inoltre di
introdurre linee diritte e dettagli precisi
nella complessità dei suoi soggetti urbani
un altro elemento molto usato sono
le velature, che creano diversi piani e
contribuiscono a costruire quelle atmosfere
uniche. Per me rimane invece un mistero
come realizzi le parti scritte ( tempera o
gommina per le scritte in bianco?).
Raccomando a tutti quelli che avessero
I soci alla presentazione degli acquerelli di Lars Lerin
l’opportunità di fare un viaggio in Svezia, di organizzare
una sosta a Karlstad, dove si trova attualmente un museo
permanente completamente dedicato a Lars Lerin, con le
opere che lo hanno reso famoso e con i suoi acquerelli più
recenti. Ne vale sicuramente la pena.
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Pomeriggi culturali in via Ciardi
Invito e presentazione di due artisti
Le nostre interviste
Tino Cedro
di Luigi Zucchero
di Augusta Magni
GABIELLA RICCI - è un’artista grafica
che esprime il suo talento attraverso una
tecnica dove utilizza soprattutto inchiostro
bianco su fondo nero alternando anche
inchiostri colorati. I soggetti rappresentati
hanno in comune una indiscussa maestria
ed un virtuosismo che denotano una
personalità di grande levatura. Le sue
opere suscitano un forte impatto emotivo
soprattutto nei soggetti riguardanti la figura
e non solo; comunque tutte hanno una
caratteristica: originalità e fantasia molto
particolari.
Carissimi soci, nel numero precedente della
rivista, causa mancanza si spazio, non abbiamo
avuto modo di parlare di un evento interessante,
organizzato presso la nostra sede, nello scorso
novembre 2012. Lo facciamo ora perché ne vale
sicuramente la pena e soprattutto per rendere partecipi
coloro che non erano presenti.
Sabato, 17 Novembre, abbiamo avuto il piacere di ospitare
due artisti ma anche amici dell’A.I.A.: GABRIELLA RICCI e
PIETRO FORNARI rispettivamente presidente del GRUPPO
ARTISTICO MEDIOLANUM e del GRUPPO ARTISTICO
ROSETUM, carica che ricoprono da molti anni e che li
vede impegnati nel non facile compito di essere alla giuda
di associazioni artistiche così prestigiose. Il pomeriggio
è iniziato con la presentazione e la lettura dei loro profili
artistici che qui, per ragione di spazio non ho la possibilità
di ripetere, mi limiterò pertanto, ad un breve commento
personale dato che ho il piacere di conoscerli da molto
tempo.
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PIETRO FORNARI - Un vero maestro
della tecnica della grafica e del “collage”
dove è approdato attraverso un percorso
figurativo classico. La sua è comunque
una tecnica mista di grafica figurativa in
bianco e nero inserita sul collage colorato.
Le sue composizioni sono ispirate alla
musica classica e lirica essendo egli
un raffinato musicologo ed anche alla
mitologia ed alla letteratura classica in
genere, per cui, il suo modo di esprimersi
non può prescindere da queste sue doti
che conferiscono alle opere un’impronta
veramente unica. Quest’anno, tra l’altro,
i suoi quadri dedicati a tutte le opere
verdiane, saranno esposte al Museo Verdi
di Busseto. Alcune loro opere erano, per
l’occasione, in mostra in sede; molte altre
le abbiamo potute ammirare attraverso le
immagini proiettate sullo schermo ( grazie
alla regia del nostro socio Gilberto
Vignola) e gli autori hanno commentato ed
illustrato con dovizia di particolari. Il folto
pubblico presente ha seguito con grande
interesse ed ammirazione espressi con
calorosi applausi e commenti favorevoli.
Ai nostri graditi ospiti rivolgiamo a nome
del Direttivo, di tutti i soci e simpatizzanti
AIA un caloroso ringraziamento per il
pomeriggio che ci hanno regalato.
Ciao Tino. Grazie di aver accettato
questa intervista.
Al di là delle domande, che potrebbero essere un po’ scontate, ti chiedo di
raccontarti liberamente per aiutarmi
a fare un bel ritratto dell’artista Tino
Cedro.
Puoi delinearci il tuo profilo, offrendoci
qualche tratto di vitaprivata, dal lavoro
ai tuoi interessi in generale?
Certo, brevemente: ho conseguito il
diploma di Scuola Superiore d’Arte
Applicata al Castello Sforzesco di
Milano e ho lavorato nel campo
grafico. Attualmente collaboro in
questo settore in modo saltuario. Ho
fatto illustrazioni per l’editoria (una
casa editrice religiosa) dipingendo
anche ritratti a vari personaggi.
Il tuo interesse per l’acquerello è nato
già all’epoca dei tuoi studi
o ci sei arrivato più tardi?
La mia passione per la pittura e il
disegno nasce da lontano. Fin da
bambino erano il mio gioco preferito
(come tutt’ora) e que sta passione mi ha indirizzato
nelle scelte per il mio futuro lavorativo.
In pittura ho usato tutte le tecniche: olio, pastello,
tempere e acrilici. L’occasione di avvicinarmi
al mondo dell’acquerello mi è stata data grazie
all’incontro con l’architetto Boattini ( allora direttore
della Scuola d’Arte), appassionato e bravo
acquerellista, che teneva corsi gratuiti per gli allievi
della scuola, la domenica.
L’acquerello è diventata così la tua tecnica preferita?
Direi proprio di sì. La sento congeniale perché è
una tecnica pulita: ti permette di dare freschezza
al lavoro e i tempi di esecuzione sono decisamente
minori rispetto ad altre tecniche. Inoltre ho la
soddisfazione di vedere realizzato il dipinto in breve
tempo.
Dove si trovano i tuoi più convinti estimatori? Intendo: in famiglia, fra gli amici, nell’AIA, altro?
La persona più vicina e attenta alla mia pittura è
senz’altro mia moglie. Nel tempo si è fatta un occhio…
formidabile ed è quindi anche il mio miglior critico.
Come definisci la tua pittura?
Mi riesce difficile dare una definizione della mia
pittura. Dipingo liberamente, senza condizionamenti,
riferimenti o modelli particolari .
L’acquerello, come hai detto prima, è ritenuto una
tecnica pittorica più immediata e spontanea rispetto ad altre. Mi riesce difficile applicare questa
caratteristica alle tue opere. Cosa ne dici?
In effetti la mia pittura è influenzata dai miei studi di
disegno e grafica e dal mio lavoro .
Tuttavia ritengo comunque valida la caratteristica
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dell’immediatezza, anche nei miei dipinti, riferita non
tanto alla velocità di esecuzione ma alla modalità
di gestione della “macchia” che, nell’acquerello,
richiede sicurezza e non consente molti
ripensamenti .
Oltre alla perfezione esecutiva e alla perfetta prospettiva anche nei soggetti più difficili, i tuoi dipinti
si distinguono per un’assoluta limpidezza e incisività dei colori: gli scuri sono sempre luminosi,
l’acqua sembra “da bere” tanto è trasparente. La
ritieni una tua caratteristica?
A proposito dell’acqua…sì, ammetto che ne ho
un’attenzione particolare. La ritengo un elemento
importante, a cui do molto spazio nei miei dipinti.
L’acquerello, a questo proposito, è la tecnica perfetta.
In effetti, la “mia acqua” viene sempre ammirata.
è d’obbligo una classica domanda: nella tua vasta
esperienza, che attraversa tutto il figurativo fino al
ritratto, hai escogitato e metti in pratica segreti e
tecniche che consiglieresti?
Sono anzitutto molto attento alla carta e lo dico
sempre anche ai principianti. Per esempio, per il
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ritratto, non deve essere troppo ruvida. Poi devo dire
che non trovo utile un’eccessiva gamma di colori.
Infatti, ottengo la mia varietà di colori semplicemente
mescolando quelli di base o poco più.
Una cosa di cui non si parla mai sono i pennelli. A
mio parere non devono essere necessariamente
costosi ma devono essere ben adatti allo scopo.
Per il resto è l’esperienza che mi guida, e questa
posso dimostrarla ma non saprei descriverla.
Giusto per curiosità: ti capita di “fare” qualche
soggetto e di “disfarlo” perché insoddisfacente?
Fortunatamente non mi capita spesso ma…capita.
In questi casi lo strappo subito per non vederlo più.
Non mi perdono l’errore.
Molto severo! Parliamo ora di ritratti, nei quali eccelli senza ombra di dubbio. Per esempio, quello
di papa Wojtyla (pubblicato sul sito AIA), lascia
senza fiato tanto è identico al vero.
Il ritratto mi ha sempre affascinato e mi ci sono
dedicato fin da giovane: facevo ritratti alle persone di
famiglia ed agli amici. Direi che avrei proprio voluto
fare il ritrattista.
è convinzione di molti che la capacità di cogliere
l’espressione del volto e dell’animo di una persona
dipenda da un dono innato, che va oltre la bravura
pittorica. Condividi?
Si, condivido in pieno ma non saprei darti una
spiegazione razionale. Anche in questo caso, posso
solo dimostrarlo.
A questo proposito, recentemente, un giovane
avvocato e fidanzato, mi ha chiesto di ritrarre la sua
ragazza e, guardando il ritratto realizzato, mi ha molto
gratificato proprio dicendomi che avevo “colto l’anima
della sua fidanzata”.
Quali sono stati i pittori, acquerellisti e non, che
preferisci e dai quali hai tratto insegnamento o ispirazione nel tuo percorso artistico?
Ho già detto all’inizio che non ho avuto modelli
particolari ma, mnaturalmente ho delle preferenze.
Fra i classici, partendo dal precursore
dell’acquerello italiano e iniziatore della
scapigliatura, Tranquillo Cremona, ammiro molto
Sargent e, ovviamente, anche Turner sebbene il
suo non possa essere definito acquerello puro.
Dei contemporanei, oltre al famoso Raimondi,
apprezzo anche i più recenti Lars Lerin e Lozano.
I due sono distanti nei colori: freddi il primo
perché del Nord Europa, caldi il secondo essendo
spagnolo. Trovo, in ogni caso, che abbiano in
comune una spiccata modernità pittorica.
Se intendi chiedermi quali sono stati i miei maestri
d’acquerello (a parte Boattini) ti dico subito: proprio
tutti e nessuno in particolare, salvo lo studio
approfondito dei grandi pittori di tutti i tempi, compresi
i contemporanei. E, aggiungo, senza trascurare i
maestri dell’Associazione.
Cosa ti dà l’Associazione, già che siamo in tema?
Il confronto con tutti gli altri è un arricchimento da non
sottovalutare ed è lo stimolo che ti da la carica per
continuare a migliorare.
Io dipingo, come tutti, per passione e per un
committente che sono io: sono critico nei miei
confronti, difficilmente sono soddisfatto dei miei lavori,
mentre ho apprezzamenti sui lavori altrui.
Ora apriamo il capitolo mostre. Ricordo subito
che sei stato selezionato per la prossima mostra
ECWS in Norvegia, a metà agosto. A parte ciò, ci
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lavoro diceva al mio insegnante:
“no, da me non c’è nessuno che
fa dei lavori così”. Ne sono stato
molto fiero.
Quale è il dipinto di cui vai maggiormente orgoglioso oppure
quello a cui sei particolarmente
legato?
Per me, il migliore, è sempre
l’ultimo realizzato. Quello che,
invece, ha avuto più successo è
il ritratto di Papa Wojtyla, a cui
accennavi prima, tanto che una
casa editrice lo ha voluto per
riprodurlo, in occasione della sua
beatificazione. Quanto realizzato
(immagini, piccoli quadri ed altro)
è stato poi distribuito presso
importanti librerie del settore
religioso.
vuoi parlare di tutte le precedenti e dei molti riconoscimenti che hai ricevuto?
Partecipo sempre volentieri alle mostre
dell’Associazione e anche ad altre, ovviamente.
Per le mostre personali non ho fatto molto perché
il lavoro ha occupato tutta la mia vita. In futuro si
vedrà: oggi non è facile trovare la galleria giusta,
sotto tutti i punti di vista.
Per quanto riguarda concorsi e premi non mi trovi
molto motivato, non do molta importanza in quanto
frutto di scelte rispettabili ma discutibili. E questo
vale sia per i premi assegnati a me, sia per quelli
assegnati ad altri. Non ho molto altro da dire al
riguardo.
Ti racconto però un piccolo fatto: il premio più
gratificante per me è stato quando, a 16 anni (al
primo anno di corso alla Scuola d’Arte), ho sentito,
casualmente, l’apprezzamento di un prof. di
disegno di un’altra classe che, guardando un mio
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Qualche domanda al socio più che
al pittore. Mi dicono che sei fra gli
iscritti più “annosi” dell’Associazione e perciò avrai molto da dire in
proposito.
Si è vero. Seppi dell’esistenza
dell’AIA ed entrai a farne parte nel
1983. Qualche anno dopo ci fu un
momento particolarmente difficile
perché si presentava l’ipotesi di
chiudere il sodalizio per mancanza
di ricambio e di forze nuove.
Fu in quel momento che subentrò alla presidenza
un giovane e valido pittore: Angelo Gorlini che,
giustamente, non voleva si buttassero al vento tutti
gli sforzi fatti in precedenza da Anna Pavesi
e soci per la diffusione dell’acquerello.
In quel periodo mi chiesero di entrare nel consiglio
direttivo.
Fu così che, con nuovo slancio e molto lavoro,
Angelo Gorlini portò l’Associazione ai livelli che
tutti conosciamo.
Poi i nuovi direttivi hanno continuato ad aumentarne
la visibilità con nuove idee.
Per i problemi oggi sul tappeto… cosa ti posso
dire?
Riguardo all’annosa questione dell’acquerello puro,
direi che io sono per mantenere la linea attuale con
le modifiche appena apportate nello statuto (anche
se i tempi cambiano ed anche i materiali), salvo
una moderata tolleranza verso quei dipinti in cui non
si percepisce o quasi l’impiego di qualche materia
diversa. In sostanza, l’effetto generale deve essere
acquerello.
Per la selezione delle opere in occasione di mostre, ove richiesta, sono d’accordo con la domanda posta da Cavalieri: “Privilegiare il socio o la
qualità?”.
Una cosa che si potrebbe subito attuare è fare una
rotazione escludendo chi è già stato selezionato in
precedenza. Poi, anche qui, è tutto da verificare.
Io avrei esaurito le domande. Se stai pensando a
qualcosa che non ti ho chiesto…
parlamene tu, liberamente.
Si, un’ ultima cosa. Come si vede dalle mie opere, io
amo dipingere spaziando dal paesaggio alla figura,
seguendo l’emozione che provo guardando un
paesaggio, un volto, oppure una foto scattata
Quello che voglio dire è che, spesso, non sono io a
scegliere il soggetto ma è il soggetto stesso che mi
sfida per la sua complessità e difficoltà .
Riguardo alla tecnica, ritengo sia importante
ma non sia tutto. Io non credo di averne una in
particolare e credo che il modo di dipingere sia già
in ciascuno di noi.
Per concludere vorrei ringraziare il Direttivo per
quanto sin qui fatto e quanto farà per rendere
sempre più visibile e importante
l’Associazione. Evviva l’Acquerello!
Grazie Tino, la tua bravura e la tua disponibilità
hanno reso questa intervista piacevole ed interessante. Spero che il ritratto dell’artista Tino
Cedro sia riuscito.
Se non hai nulla in contrario ti chiederei la tua
splendida “Venezia basilica di S. Marco” (abbiamo avuto modo di ammirarla lo scorso anno
alla mostra di Bellagio), che in questo momento
adorna mirabilmente la parete del tuo salone,
di fronte a noi, per “adornare” la copertina di
questo numero della rivista, dimensioni e grafica permettendo.
Sei d’accordo?
Ok. Grazie.
Ci facciamo sempre riconoscere
In giro per il mondo
Stati Uniti
Siamo italiani e ci facciamo sempre
riconoscere, ma per meriti.
Potrebbe sembrare la solita polemica sul
comportamento italico quando sei all’estero,
ma questa volta no, proprio no.
Stiamo parlando di acquerellisti che in giro
per il mondo si fanno si riconoscere, si, ma
per meriti artistici: Pasqualino Fracasso è
stato premiato negli Stati Uniti ( non in una
fiera di paese o da una Pro Loco), il signor
Fracasso è stato premiato a Fort Worth
durante la cerimonia conclusiva della
32° International Juried Exhibition della
Society of Watercolor Artists americana.
Questo è l’acquerello dal significativo titolo
“Feel the passion”. Complimenti.
Francia
La città di Marsiglia condivide assieme
alla città di Kosicè (Slovacchia) il privilegio
di essere Capitale Internazionale della
Cultura 2013.
Nelle vicinanze di Tolone a Saint Cyr sur mer si è svolta
una manifestazione che riguardava l’acquerello.
La manifestazione era esclusivamente per inviti e
sono stati selezionati, dal comitato promotore, 12
artisti da Francia, Italia, Stati Uniti, America del Sud,
Belgio. Questi sono gli artisti invitati :
Lèlie ABADIE , Violaine ABBATUCCI, Nicole B.,
Claudio BERTONA ,Laura BIZZOZERO, Laurie
BREDA, Armelle CALLENES, David CHAUVIN, Yves
COLADON, Angelo GILARDONI, Anna LAPENNA,
Marie Christine PERSON, Pascal PIHEN, Robert
SERFATI, Bèneèdicte STEFFRISBEY, Keiko TANABE.
Saint Cyr sur mer è una bella cittadina divisa
nettamente in due parti, un centro storico molto
carino ed una parte adibita esclusivamente al
turismo. Grandi campeggi, molti alberghi tantissime
seconde case per la villeggiatura dei francesi. Siamo
stati traditi dal tempo, purtroppo, perché è piovuto
16
praticamente ogni giorno, In giro non si vedevano
turisti ,ma fortunatamente gli appassionati non
sono mancati durante tutto il periodo della
manifestazione.
Gli inviti, mi è stato spiegato da una persona del
comitato, erano indirizzati ad acquerellisti che
utilizzano l’acquerello in modo non convenzionale.
Cosa fosse questo modo non convenzionale e
come avessero potuto stabilirlo è tutt’ora per
me un piccolo mistero. Posso pensare che
BIZZOZERO, BERTONA, LAPENNA e forse anche
io dipingiamo in modo particolare, pochi colori,
poco disegno, improvvisazione. Estro? Va bene,
siamo stati invitati per quello che siamo abbiamo
esposto i nostri lavori abbiamo conosciuto diversi
bravi acquerellisti internazionali e soprattutto
c’eravamo anche noi.
Il video è visibile su www.youtube.com/
watch?feature=player_embedded&v=b5Mqp_
BSrtg#t=180s
A.Gilardoni
PRINTEMPS DEL’AQUARELLE.
Saint Cyr è una piccola perla, incastonata
sulla riva del mare, fra Tolone e Marsiglia.
Ci siamo arrivati (io e Maria), ormai stanchi per
una mattinata passata fra le corsie di troppe
autostrade. Ad accoglierci una spiaggia assolata
e ventosa, giusto quel tanto che a noi piace da
sempre.
Saint Cyr ha il raro privilegio di una baia che
non deve condividere con nessuno, un insieme
di piccole case ocra sparse nel verde odoroso
così tipico del mediterraneo, una calma ed uno
spazio per ogni cosa. Come sa essere bella la
Cugina Francese quando dimentica per un’istante
grandeur ed impero!
Raggiungiamo, ancora a digiuno, il luogo della
mostra. Uno spazio ordinato e luminosissimo.
Confesso: ho fatto la prima visita senza
presentarmi all’organizzazione. In realtà cerco
di farlo ad ogni manifestazione, quando posso,
proprio perchè mi piace fare “il primo giro” come
visitatore qualunque. è una vecchia e forse
malsana abitudine, che tuttavia mi consente di
farmi una prima personale idea dei luoghi e dei
lavori esposti.
La mostra mi sembra gradevole e ben riuscita,
sicuramente grazie anche ad alcune iniziative
sagaci ed intelligenti come, ad esempio, l’aver
dedicato un’ampia area, interna alla mostra, per
le dimostrazioni che molti artisti hanno tenuto ogni
giorno, destando un vivo e complice interesse nei
visitatori.
Altra circostanza atta a sottolineare una
organizzazione non casuale è che nell’edificio
adiacente si è contestualmente tenuta una
mostra con grandi nomi dell’acquerellismo
mondiale (Jeannie McGuire, Joseph Zbuvick e
giù di li). Il tutto ha creato una sinergia di interessi
sicuramente a tutto beneficio del pubblico ed
a maggiore utilità reciproca per la riuscita di
entrambe le manifestazioni (a volte per organizzare
bene le cose basta... non essere miopi!).
Ebbene si: mi sono fatto subito un giro anche
dell’altra manifestazione, tornandoci più volte per
un ...pellegrinaggio tecnico.
Insomma per farla breve fra una mostra e l’altra
il digiuno era divenuto quasi ascetico fino a
costringerci, nel pomeriggio ormai inoltrato, a
raggiungere il “centro del paese”, una deliziosa
piazzetta con tanto di bistrot, giardino ed
immancabile albero, così tipicamente francese che
mi sarei aspettato di veder spuntare dietro l’angolo
la pipa del commissario Maigret, seguita dal
legittimo proprietario.
Nei giorni seguenti ho avuto modo di fare qualche
riflessione sulla manifestazione “printemps de
l’aquarelle” (la primavera dell’acquerello) che, in
omaggio al proprio titolo, ha avuto, fra gli altri, il
pregio di mostrare accanto a cose già viste, anche
qualche spiraglio di novità. Oltre all’ineffabile,
ascetica pittura di Anet Duncan, altri hanno
mostrato che l’acquerello può tranquillamente
decollare staccandosi dal solito paesaggetto
“aulico-like” (casetta - albero - ruscello e praticello)
per proporre chiavi di lettura differenti e più vicine
al nostro sentire reale. In questa direzione ben
vengano anche le astrazioni, intese come distacco
dal realismo, purché frutto di una esigenza sentita.
Interessanti le opere di Nicole B., della nostra
Bizzozzero e di Marie Christine Person solo per
citarne alcune.
Al termine della manifestazione ho annotato due
aspetti che mi hanno particolarmente colpito: il
numero veramente elevato di visitatori, interessati
e (vivaddio!) silenziosi e l’impegno formidabile,
continuo, assiduo e preciso di quelle che mi piace
definire “nostre signore dell’acquerello”. Ineffabili,
instancabili, gentilissime, onnipresenti Mireille,
Marie Christine, Suzanne, Violaine, Armelle, etc
.(spero di non aver dimenticato nessuno) hanno
organizzato incontri, guidato ogni visitatore,
prestato attenzione ad ogni esigenza come mai mi
era capitato di vedere prima. Gli inglesi usano una
espressione interessante per definire questo tipo di
impegno, dicono di essere BUSY LIKE A BEE ed
è difficile trovare espressione migliore per le nostre
impagabili ospiti.
E gli Italiani ???
Una attempata visitatrice francese mi ha posto una
curiosa questione: “come mai i quadri dei pittori
Italiani, pur essendo estremamente interessanti,
sono così DIVERSI tra loro?”
“semplice” ho risposto senza esitare “non
potremmo essere differenti da come siamo, se
non altro per la nostra ricchezza culturale” poi
non ho resistito ed ho aggiunto “peraltro ciò
costituisce una fortuna anche per Lei in quanto, se
storicamente si fosse verificato il contrario, oggi ci
saremmo trovati in Gallia”.
Non sono certo che abbia compreso bene…
del resto il mio francese è così approssimativo.
Claudio Bertona
17
su
Fabriano 2013
Il prestigio di una mostra
LA MIA PRIMA VOLTA A FABRIANO.
Fabriano è un nome che ci portiamo
dietro dai tempi della scuola e oggi a
maggior ragione per gli acquerelli, ma di
persona non c’ero mai stata.
è stata quindi una piacevolissima sorpresa vedere
quanto è bella e a misura d’uomo.
Sono entrata in un mondo un pò surreale quando
appena arrivati attraversavamo le strade strette, le
piazzette con antiche fontane e con la sensazione
di aver già visto quei posti.
Quando poi siamo arrivati al Museo della Carta
e della Filigrana ci siamo resi conto che il posto
era “perfetto” per i nostri acquerelli, spazioso,
Con il contributo
di
Mostra
di acquere
lli
Museo della Ca
rta
e della Filigrana
Fabriano
1 - 30 Giugno 201
3
luminoso e pieno di amici
Orario 10 - 13 / 14,3
0 - 19,30
Lunedi chiuso
Inaugurazione Sab
con i quali scambiare
ato 1 Giugno ore
17
saluti e fare anche nuove
conoscenze.
Un cenno particolare all’accoglienza generosa e
autentica delle persone del posto che con le loro
specialità ci hanno accolto con affetto sincero
sapendo di essere ricambiati dal nostro amore per
l’arte e i sapori antichi.
D’ora in poi Fabriano non sarà solo un foglio di
carta, ma tutto quello che ho visto e che porterò
nel cuore. GRAZIE!
Anna Nicodemo
Con il patrocinio
Sponsor ufficiale
di
AIA
FABRIANO: LE MIE IMPRESSIONI
Non voglio parlare di me ma della mostra
e del mio soggiorno a Fabriano, faccio
solo una breve premessa. Ho gestito per
molti anni una cartoeria, punto di riferimento per
molti bambini e ragazzi in età scolare e quindi,
per me, Fabriano, ha sempre significato carta da
disegno: album, fogli di varia grandezza e peso,
biglietti a mano eccetera. Quando mia sorella mi ha
proposto di accompagnarla a Fabriano per la mostra
dell’Associazione Italiana Acquerellisti, ho subito preso
in considerazione l’idea, attratta sia dal luogo ( il cui
nome mi era familiare ma che non conoscevo pur
avendo visitato le Marche in diverse occasioni), sia
dalla mostra di acquerelli presso il Museo della Carta
e della Filigrana. Devo dire che città e mostra mi sono
apparse naturalmente fatte l’una per l’altra.
Fabriano è un centro ricco di storia, di cultura e di arte
che non ha nulla da invidiare ad altre cittadine delle
Marche e vale sicuramente un weekend. Il Museo
della Carta, struttura antica e affascinante con interni
modernamente ristrutturati, faceva da cornice perfetta
alle decine e decine di quadri esposti (mi hanno detto
circa 90) che ho apprezzato molto e che sono
tornata a visitare più volte per ammirarli uno ad uno
e gustarmeli con calma. Infatti, data la numerosa
presenza di visitatori, durante l’inaugurazione ho
potuto dare solo uno sguardo veloce e desideravo
perciò rivederli. Su suggerimento di alcuni presenti
ho poi visitato il Museo della Musica (unico nel
18
suo genere) provando un’emozione davvero unica
ed esclusiva nel vero senso della parola: mi sono
ritrovata la sola visitatrice in quell’orario ed ho quindi
goduto della spiegazione con “sonata”… tutta per
me!
Ricordo poi con molto piacere i due momenti
conviviali: quello dell’inaugurazione, nel pomeriggio del
2 giugno e la cena collettiva, la sera stessa. Ottimi gli
assaggi di prodotti locali offerti al rinfresco e i piatti
tipici previsti per la cena. Questi due momenti mi
hanno consentito di conoscere diversi pittori e
di salutarne altri che già avevo incontrato in altre
occasioni come Zucchero, Cavalieri e Cristina (di cui
non ricordo il cognome). Ho conosciuto il presidente
dell’Associazione Giovanni Carabelli e la spumeggiante
segretaria Marta.
Con altre due pittrici (Mariangela e Rosalba), incontrate
in treno nel viaggio da Milano ad Ancona, mia sorella
ed io abbiamo condiviso l’avventura della “perdita
del treno “ da Ancona a Fabriano, causa informazioni
poco chiare. Ma un po’ di avventura non guasta. è
stato un weekend molto interessante e piacevole
grazie alla bellezza della cittadina, alla bella struttura
del Museo della Carta che ospitava la mostra e, in
particolare, alla bellezza e varietà dei quadri esposti,
molti dei quali (parere amatoriale) mi sono sembrati di
notevole abilità ed espressività pittorica.
Complimenti ai pittori e alla prossima occasione!
Adele Magni
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Bilancio 2012 e nuovo Statuto
20 aprile 2013 una data importante
di M. A. Colombo
Presso la Sede A.I.A. di Via Ciardi 25, si è tenuto Sabato 20
Aprile l’incontro annuale per l’approvazione del bilancio
di fine anno, alla presenza delle Signore Carola Colombo
e Franca Rossi quali rappresentanti il Collegio Sindacale
deiProbiviri. Dopo la verifica del numero legale dei soci partecipanti,
il Presidente Giovanni Carabelli ha dato inizio alla riunione .
Sono stati presentati gli aspetti più significativi dell’esercizio in esame
indicando la positiva situazione contabile, a testimonianza di una gestione
oculata ed efficiente, che permetterà all’ Associazione di avere i mezzi
per un proficuo impegno per il futuro anno. Il bilancio è stato approvato
all’unanimità.
Un doveroso ringraziamento al prezioso contributo volontario di tutto
il Direttivo che si è impegnato in vario modo alla realizzazione dei programmi
dell’Associazione con capacità e dedizione.
Otre all’approvazione del bilancio l’Assemblea è stata chiamata ad approvare
il nuovo Statuto, rivisto in alcune parti: un evento importante che il Consiglio
Direttivo ha ritenuto necessario affrontare per aggiornare lo Statuto esistente,
rendendolo più aderente alle attuali esigenze dell’Associazione e alla normativa
vigente.
In seguito alla lettura di tutti i punti, a cura del Presidente, e dopo vivace
discussione che ha dato luogo ad alcune modifiche, l’Assemblea approva
il nuovo Statuto ed esprime apprezzamento per il lavoro svolto. Grazie ad
una complessiva ristrutturazione e riformulazione, lo Statuto dell’associazione
è stato adeguato alla normativa corrente del settore.
Con l’occasione sono state introdotte alcune novità riguardanti
il funzionamento della vita associativa che desideriamo rammentare: il Direttivo
resta in carica 3 anni (e non più 2) e sono stati previsti due organi separati
e distinti quali il Collegio dei Garanti (i cui compiti sono quelli dei Probiviri)
ed il Collegio dei Revisori dei Conti.
Infine rammentiamo che alla originaria definizione di acquerellista
è stata aggiunta la seguente precisazione “su supporto cartaceo” Inoltre
rammentiamo che i simpatizzanti non sono più compresi nelle diverse
categorie di soci, visto che sono privi del diritto di voto, ma mantengono
le loro attuali prerogative, così come individuate dal Regolamento interno
dell’associazione.
20
Bilancio 2012
La relazione del Presidente
L’anno appena concluso ci ha impegnati in
una intensa e, in alcuni momenti, frenetica
attività.
Evito, per sintesi, l’elencazione dei numerosi compiti
svolti da tutto il direttivo, al quale rivolgo, ciascuno nel
proprio ruolo, un sentito e sincero ringraziamento per
l’impegno profuso.
Ricordo solo due eventi: Bellagio, mostra con 114
opere da ben 8 diversi paesi e ex tempore con premi e
presenze internazionali: Australia, Cina, Polonia e Belgio; settembre a Genova con il Festival ECWS, 223
opere esposte, oltre 130 presenze provenienti dalle 13
associazioni europee.
L’organizzazione per la riuscita di questi eventi, implica
un notevole impegno di coordinamento di tutte le funzioni del Direttivo che, inevitabilmente, avviene dietro le
quinte; non si nota, ma è fondamentale.
Spedizioni in arrivo, preparazione degli elenchi e delle
opere con cornici, verifiche a volte difficili dei versamenti
bancari e, terminato l’evento, rispedizione delle opere e
versamenti con bonifici ai fornitori e poi ben altro ancora. In tutto questo, è “vietato” sbagliare.
Per puro esempio, nel 2012 la tesoreria ha provveduto a
effettuare 78 bonifici e ha controllato in entrata non meno di 400 versamenti. Gli addetti alla sede hanno ricevuto, preparato e poi scorniciato e rispedito almeno 330
quadri! Incredibile, numeri assolutamente inconsueti per
AIA.
La situazione contabile è ampiamente positiva, l’avanzo
di cassa supera i 27.000€. Il buon risultato è stato raggiunto grazie a diversi fattori: attente e ponderate previsioni di spesa sugli eventi, rimborsi di note spese solo
se indispensabili, cura e attenzione verso gli sponsor,
costi bancari bassi.
Constatata la situazione si è discusso sulla possibile
riduzione della quota associativa, ma è prevalsa, nel
Direttivo, la tesi di lasciarla immutata per le seguenti
motivazioni: a causa della crisi, prevediamo la perdita
o la riduzione degli sponsor abituali, per esempio, Colart contribuirà solo parzialmente ai costi di stampa della
rivista, gli Enti Pubblici non potranno erogare contributi per l’organizzazione degli eventi, per cui, la somma
totale di tali assenze è stata valutata in circa 10.000€
anno. Questi gli argomenti a sostegno
della decisione.
A settembre si è fatta una proiezione di
bilancio di fine anno e avendo constatata
l’entità della cifra di avanzo di cassa il
Direttivo ha deciso di investirla parzialmente per il rifacimento degli infissi di sede, molto rovinati, il cui costo è stato di
8.250€, già versati 3.300 a bilancio.
Per l’anno 2013, il Direttivo ritiene di investire, circa 10.000€ in attività che possano coinvolgere tutti i soci: Quote ridotte
di partecipazione alle mostre, aperte a
tutti; inviti di critici o altre personalità a
tenere conferenze; preparazione di un
evento significativo per il 2014, celebreremo i 40 anni di fondazione dell’AIA;
organizzare un incontro tra i soci, di almeno 2 giorni, a Milano.
Entro il mese di giugno contiamo di indire
una Assemblea Straordinaria per la presentazione del nuovo Statuto, in quanto
l’attuale è risultato largamente carente
nei confronti della vigente legislazione.
Ci siamo affidati, per la revisione, a una
associazione (CIESSEVI) no-profit specializzata in questo ambito.
Ad approvazione avvenuta provvederemo alla registrazione notarile, al momento, non conosciamo ancora il costo. Poi
provvederemo alla stampa e alla sua distribuzione a tutti i soci.
Si stanno definendo in contemporanea
con lo Statuto le nuove regole interne
per le elezioni del prossimo direttivo
che, come sapete, andrà in scadenza a
fine anno.
Il rimanente, poco meno di 10.000€ li terremo a disposizione per sicurezza per gli
eventuali imprevisti che possono avvenire durante l’anno.
Il Presidente
Giovanni Carabelli
21
Le rose a Villa Bozzolo
Se son rose……..
di Luigi Zucchero
Il colore è nelle stelle
Il futuro degli acquerellisti nel 2014
secondo il noto astrologo Dorian Galliego
Ariete
Bilancia
Toro
Scorpione
Gemelli
Sagittario
Affrettatevi a realizzare i vostri
capolavori entro la metà di marzo. Dopo
non sarà più possibile, perchè il blu
cobalto vi odierà. Non agite d’impulso,
Rosso, Arancio e Verde sono i colori
dell’anno che verrà.
Le opposizioni di Mercurio
influiranno sulle vendite. Sulla vostra
tavolozza non deve mancare il giallo
cadmio Il Blu ceruleo ed il verde
di hooker. Baruffe in vista con un
acquerellista scorpione.
Evitate di dipingere sino
ai primi di maggio. Poi buttatevi su un
concorso PROLOCO. Una affermazione
delle vostre qualità sarà palesata. I colori
del momento sono il verde smeraldo ed il
terra di Siena.
Cancro
Su invito del Fondo Ambiente Italiano, domenica,
26 Maggio, si è svolta nella prestigiosa villa della
Porta Bozzolo (Casalzuigno – VA) una mostra
alla quale hanno partecipato 40 soci AIA (come
richiesto dall’organizzazione). Il tema sta bilito era quello
delle rose in quanto nella stessa giornata erano presenti
molti vivaisti con tantissime varietà di rose e i giardini
botanici risplendevano di molte altre specie di rara bellezza;
il tutto faceva da cornice ai nostri acquerelli disseminati
sapientemente nelle bellissime sale della villa e collocati
su dei cavalletti che l’organizzazione ha messo a nostra
disposizione. Il FAI aveva anche espresso il desiderio che
alcuni soci fossero presenti per un’estemporanea (max.4 )
sempre inerente al tema. Infatti, a colpi di pennellate si sono
esibiti in una “sfida all’ultimo .....petalo”: Cristina Bracaloni,
Rosella Montrasi, Giuseppina Tartagni e il sottoscritto.
Possiamo affermare, anche supportati dai commenti dei soci
22
presenti e dei visitatori, che è stata una
manifestazione certamente da ricordare tra
le tante alle quali abbiamo partecipato. Da
parte del Direttivo e di tutti i soci, ancora
un sentito ringraziamento in particolare
alla Sig.ra Tea Raggi che si è prodigata
per la riuscita della mostra, per l’ottima
collaborazione e l’ospitalità offertaci che
ci auguriamo possa continuare nel tempo.
Grazie anche a tutto il FAI sia per questa
occasione che ci ha concesso ma anche
e soprattutto per le numerose attività che
svolge in campo nazionale.
Per vedere opere al completo andate sul sito
www.acquerello-aia.it e dalla home page
potete vedere scaricare e stampare tutte le
opere.
Bello sentirsi sicuri. E voi
lo siete. Ma attenzione non affrontate
l’informale con leggerezza, non è facile
come sembra. Magenta e indaco sono
i vostri colori per il 2014. Lasciate stare
china e tempere.
Leone
Faticoso nuotare contro
corrente. Ma ce la farete, l’acqua vi è
amica. Particolare attenzione al giallo
limone ed al rosso indiano. Una vostra ex
allieva è innamorata di voi. Vedo viaggi in
primavera.
Vergine
Inizio 2014 stentato.
Dovete reagire e cambiare marca di
acquerelli. Passate ad un articolo tedesco.
I colori terrosi non fanno per voi. Marzo
e giugno sono i mesi dove avrete
soddisfazioni monetarie. Un acquerellista di
lingua straniera vi circonderà di attenzioni.
Un bel periodo per i
confronti, spiate i colleghi e copiate senza
pietà. Modificate la vostra tavolozza basta
con i verdi, usate i grigi e qualche violetto.
Non frequentate acquerellisti coniugati. In
agosto farete un viaggio nel grande nord.
Presto avrete un
contatto internazionale. Vi inviteranno ad
esporre al di la del mare. Non abbiate
timore. Andate, ma prenotate per tempo.
Verde chiaro ,verde smeraldo e basta.
Non infierite sugli altri acquerellisti.
Mercurio in trigono
con la Luna vi infonde l’energia necessaria
al passaggio dal figurativo all’astratto.
Buttatevi tra le braccia dell’arcobaleno.
Usate il rosso in tute le sue tonalità. Sarete
selezionati per un progetto.
Capricorno
Il progetto che
avete in mente ( acquerellare la Cappella
Sistina) va accantonato. Il vostro sponsor
cambierà idea e vi abbandonerà. I colori
primari vanno assecondati e in Europa vi
stanno aspettando.
Acquario
Non vi piace adeguarvi
alle regole, ma dovete farlo, vi tocca.
Un quadro venduto non vi sarà pagato
ma non andrete in rosso. Vi regaleranno
una confezione di godet ,un prodotto
Kasako.
Pesci
Ce la metterete tutta per
superare la prossima selezione. Tenete
una scorta di blu cobalto. Durante i mesi
estivi ricordatevi di usate la glicerina e di
acquerellate nelle prime ore del mattino.
23
Via Ciardi n° 25
20148 Milano
tel. 0295380382
www.acquerello-aia.it
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