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Sfodera Sandra - Home Page
Sfodera Sandra di Olivia Casares Storica dell’arte Assiale 82 X124 tecnica mista olio su tela Già dalla seconda metà del XX secolo alcuni artisti alla ricerca delle innovazioni tecniche hanno cercato nuove espressioni attraverso l’utilizzo di diversi materiali oltre a quelli tradizionali come olio e tempera su tela. Dall’espressionismo ai tempi attuali queste ricerche includono nella realizzazione di un quadro o di una sculto pittura materiali come carta, cartone, pezzi di metallo, plastica, sabbia, segatura, spumaflex, corde, piante, ossa ed altro. Di queste tecniche si avvale Sandra Sfodera per le sue creazioni, in particolare : polvere di rame, di ottone, sabbie, cristalli, ecc., che unisce ai colori ad olio su tela. Nel suo progetto di ricerca “Bioforme” l’esplorazione delle Scienze attraverso l’Arte avviene non solo con il segno ed il colore, ma anche con i materiali, in un’osmosi tendente alla scoperta di quella segreta ed intrinseca bellezza presente nelle leggi della Natura. Nelle sue opere la vita è presente nella sua più piccola espressione, oltre la cellula, quasi al limite con l’atomo, che si intreccia con colori e forme, fra strati di lucentezza e ombra. La vita della cellula impressa nella retina di chi l’ha analizzata e che ha estratto da essa l’armonia e la complessità in un’interazione fra arte e natura. Si ha quindi l’incontro tra lo scienziato che lavora con i misteri della vita e l’artista immerso nel labirinto dell’immagine, nell’estetica della forma, nelle infinite sfumature del colore e la fattura. Come risultato Sandra Sfodera produce un’opera molto vivace e creativa, che oltre ad essere gradevole alla vista esprime il desiderio di mostrare quella bellezza che secondo lei è presente nel mondo microscopico. Ella afferma che si riesce facilmente a comprendere la bellezza presente nel mondo macroscopico perché questo è scrutabile attraverso i nostri sensi mentre troviamo difficoltà ad avvicinarci e ad apprezzare qualcosa che sappiamo essere intorno a noi ma che non riusciamo né a vedere ad occhio nudo né a sentire in alcun modo. Le sue opere per abilità compositiva e vena creativa possiedono un alto valore estetico e un’evidente innovazione per quanto riguarda la tecnica. Sono quadri che attraggono sia per le forme capricciose, che per i colori intensi e qualche volta contrastanti, così come per la texture porosa e a volte brillante che aumenta il richiamo estetico. Questa natura microscopica, che serve a lei d’ispirazione, torna più evidente nel suo significato attraverso i nomi suggestivi dei quadri. Il suo particolare modo d’interpretare la natura porta l’osservatore a trovare forme che inducono a pensare a pianeti, piante, deserti, fiumi, gocce o torrenti d’acqua, simboli della natura in evoluzione o anche dei sentimenti umani, che sono astratti per antonomasia, come la gioia o la tristezza, la rabbia o la condiscendenza, la femminilità o le forme falliche. Sono opere che nascondono messaggi inquietanti, che ci fanno pensare al mondo della nostra psiche, segnali che possono presentarsi a volte nei sogni oppure nei passaggi della nostra mente, intravisti attraverso mondi onirici e irreali. Dalla prima volta che ho potuto ammirare l’opera di Sandra Sfodera, ho capito che si trattava di una vera artista, che i suoi quadri sono il risultato di ricerca, lavoro e creatività e mostrano uno stile maturo e definito, che può svilupparsi ulteriormente, seguendo l’ispirazione e l’osservazione della natura, come fa lei, per continuare a creare opere belle e significative. La scienza raccontata dall'arte di Sandra Sfodera Nicoletta Di Benedetto Cristalli B 77X97 tecnica mista olio su tela Scienza e Arte: i due mondi fantastici e fantasmagorici della pittrice Sandra Sfodera sono esposti al Museo Crocetti di Roma. E’ solo l’amore per la natura o è una spasmodica voglia di raccontarla attraverso la sua pittorica capacità narrativa quello che queste tele descrivono? Un interrogativo a cui è sottoposto il visitatore della mostra. Chi conosce già il percorso artistico della pittrice, che da oltre venti anni sfida il parere della critica e del pubblico con esposizioni personali e collettive, sa che l’uno non può prescindere dall’altro. Attraverso questi suoi mondi riesce a mettere in mostra la bellezza più recondita di un microcosmo reso noto solo alla lente indagatrice del microscopio e non percepibile ad occhio nudo. Lei da esperta qual è, una laurea in Scienze Biologiche con specializzazione in Microbiologia, è consapevole di queste surreali bellezze e ne rende partecipe il pubblico con quadri che raccontano un mondo irreale, fantastico, fatto di forme e colori che si rincorrono e si intrecciano in giochi iperbolici. La pittura, che non è mai stata un hobby per quest’artista ma una vera strada da percorrere, è il suo strumento ideale per raccontare la bellezza celata in alcune forme classificate nel mondo scientifico. Sono le Micro-Macro vedute che si schiudono allo spettatore. Le tele in mostra raccontano di entità quasi impercettibili eppure capaci di stupire per leggiadria e libertà di linguaggio. Opere che eleggono la pittrice poeta di un mondo fantasioso ma che la sua sapienza artistica ha saputo rendere reale oltre che dalla trasposizione figurativa anche dalla tecnica e dai materiali utilizzati. Sabbie, raccolte direttamente sulle spiagge irlandesi o su quelle mediterranee, e poi cristalli, polvere di rame e di ottone, solfati, sostanze mischiate all’olio diventano protagoniste fondamentali dell’opera d’arte. La matericità e la corposità dei colori a olio amalgamati con questi elementi naturali mostrano quello che è il loro vero splendore, restituendo così l’essenza pura della pittura. Colori idiocromatici come la pirite o l’azzurrite, o gli allocromatici che possono presentare colorazioni differenti, determinati da fattori strutturali del minerale stesso o per effetti esterni, sono di facile impiego per chi come lei ama addentrarsi nella natura. Infatti la sua è una tavolozza dai colori forti, accesi, che declina in nuance lievi che si dissolvono vibrando sulla tela. Indaga nei colori la pittrice Sandra Sfodera e li rende eroi, primi attori di un palcoscenico chiamato fondo, a volte scuro, perché induce a una bellezza profonda in cui primeggiano colori freddi come il verde o il blu oltremare, ma affidato anche ai colori caldi come il marrone o l’arancio che sfidano qualunque regola cromatica che lei riesce a dominare. Destrutturare e ricomporre i soggetti questo è l’obiettivo che l’artista si impone e affronta con tenacia e padronanza di espressione. Dall’immagine pura del vetrino passa alla libertà di interpretazione crittografando la microbiologia per rendere opera d’arte ciò che per natura lo è già. Sfodera Sandra di Cesare Landrini Bioimpronta 80X60 tecnica mista olio su tela Ogni astrazione dal reale produce molteplici ipotesi interpretative, affermava Albert Camus e aggiungeva che, esse prendono la mano al loro creatore e generano idee difformi quando non contrarie alle intenzioni primigenie. Se non si condivide questa osservazione e non si percorre con l’ausilio di una attendibile cronologia l’antologica di Sandra Sfodera, ci si può ritrovare impigliati in una lettura del suo percorso artistico impropria, deviata da umori e fantasie del momento, divergente, obliqua, irrispettosa delle sue intenzioni culturali, delle sue scelte artistiche. Incontrare, leggere, tentare di penetrare nella poetica di un artista non è, in genere, esercizio da affidare alla sola propria cultura, ai canoni estetici e artistici che possediamo per gioco o per necessità, che abbiamo verificato, affinato e utilizzato con successo. Ne’ è utile intervistare, spiare, porre domande per traslitterare le risposte in stilemi critici d’uso corrente, di scuola, elementari. Tanto meno vale per SF. Di fronte a questa mostra antologica, che non è facilmente assimilabile ad altre espressioni artistiche, dire genericamente: arte astratta, mi sembra riduttivo e fuorviante, l’unico metodo che può aiutare, senza incorrere in riparatorie reinterpretazioni a posteriori, ripensamenti, dubbi, è quello di individuare nel tempo, lo spazio che nel caso di SF è intrinseco alle sue espressioni e segna le tappe di maturazione dell’espressione sua. E’ indubbio che Bioforme , segnalata come prima comunicazione compiuta e pubblica della poetica di SF, possieda una sua vitalità solida, robusta, azzarderei: primordiale, da capostipite. Una densità di suggestioni testimoniata dalla presenza di più piani di profondità che hanno l’intenzione o meglio, il desiderio di raffigurare in forme note qualcosa che sfugge, che è o sembra oltre noi, ma che non può farsi a lungo mistero, che si riuscirà a raggiungere. C’è sempre una frase, un verso. due note, una melodia, un disegno … all’inizio di ogni intenzione/malattia artistica, che si riproporrà sempre e ci accompagnerà per tutto il percorso che saremo capaci di compiere e Bioforme, ha questa caratteristica, questa impronta sacrale. Scorrendo le opere l’evoluzione artistica ci appare testimoniata della capacità di avviare una ricerca espressiva varia, anche se le forme mantengono una indeterminatezza e alimentano una suggestione che le rende pattern riconoscibili. Sono i piani di profondità che sfumano in Bioimpronta a farle salire in superficie sovrapposte, intersecate, perdute in un orizzonte che s’è fatto più vasto e profondo come in Cromos , fino a vagare nello spazio e spegnersi in Cristalli, dove lo spazio che il colore uniforma destruttura ogni profondità, dove i segni si sono moltiplicati senza essere perimetrati. Mutati in tracce indistinte e senza più riflessi sembrano vagare nello spazio senza meta. Questo periodo sembra temporaneamente esaurirsi nelle caratteristiche delle opere che seguono dove è evidente la consapevolezza di SF dell’importanza della specularità, del bifacciale, della acquisizione tematica della simmetria, del doppio, di una coazione a ripetere che sono evidenti in Assiale e Clonazione. Concetti che ritroveremo anche più avanti nel percorso artistico di SF, passaggi obbligati nella rappresentazione della materia: la forma e il suo doppio come radice della riproduzione, del divenire naturale, infinito. Ma la chiusura di questa ricerca, se si possono confinare le espressioni artistiche in periodi, è in Esobioforma che racchiude tutte le suggestioni e le indicazioni maturate fino a quel momento e le configura in un vortice/fiore/gorgo che affiora dallo spazio, esaltato da una tecnica mista con materiali nuovi: polveri di ottone, di rame … la pittura tradizionale non è più sufficiente per esprimere le suggestioni e gli incanti che la poetica suggerisce e che si vogliono trasmettere. Non di trascurabile significato è la padronanza che SF dimostra nel saper utilizzare le varie tecniche pittoriche a servizio della propria espressione Adesso, nelle opere che seguono, lo spazio è ridotto a scenario e le forme non hanno più un orizzonte o un cielo che le contiene, ma si sono fatte velario, quinta, si offrono in una completezza che non concede suggestioni oltre quelle dirette, come in Biofibra, in Fusiforme. E poi? Poi si ripete quella geometrizzazione rigorosa e ne è evidente la consapevolezza in Caleidoscopio e questa volta le forme si scompongono in casualità meccaniche, complicate da riflessi e rimandi, contrasti di tinte , mezzi toni e forme complementari. A questo punto credo che sia possibile affermare che questi due periodi che hanno dato opere così diverse, ma connesse tra di loro, sia in realtà un solo periodo. Ritornando su queste realizzazioni, rivisitandone il percorso, si ha la sensazione netta che si tratti di un solo tentativo di figurarsi il proprio mondo interiore, quello che ci sfugge sempre, che s’invera soltanto nella creatività artistica e che SF ha cercato in se, aggredendo il proprio mistero da versanti diversi. Che SF sia riuscita in questa ricerca è, a mio parere, fuor di dubbio. Lo testimoniano le realizzazioni che seguono, non più legate da un affinamento della ricerca, ma espressioni compiute di momenti diversi di una medesima cifra poetica, di una realtà letta con strumenti e protocolli nuovi, personalissimi. Si guardi all’artificio tattile di esprimere lo spazio duplicando le superfici in Micro-Macro; all’abbandono delle forme definite fino ad una spugnosità che diviene rappresentazione più minuta, meno formale, infinitamente più ariosa, quasi una scomposizione letta in un vetrino come in Micron 1; all’incursione nell’immaginario biologico che restituisce le forme primordiali di Micron 2 ; le forme minerali in Cristalli A e Cristalli B che richiamano fortemente, specie la seconda, l’opera Cristalli del primo periodo. E’ questo il tempo nel quale mondo animato e mondo inanimato si confondono e si intersecano, si affiancano e si sovrappongono e per SF è una corsa senza soste nei campi infiniti delle figurazioni vegetali riconoscibili in Fitoforme 1 e Fitoforme 2; in quelle animali di Ittioforme 1 e Ittioforme 2 . S.F. mira con queste opere a cogliere l’essenza delle cose animate scomponendo la materia in minimità pseudo-cellulari, in scheletrature funzionali fino a recuperare una forma primordiale in quella Genesi fintamente vegetale? … allusivamente animale? … equivoca e diretta allo stesso tempo dove torna il doppio segno a indicare un’infiorescenza? … un’infruttescenza? … comunque un generatore di vita. Sembra di essere immersi, alla fine del percorso, in un’atmosfera di quieta contemplazione, specie quando di fronte a Osmosi sembra di vedere riportate tracce seminali di creazione … Cosa seguirà a queste realizzazioni? SF ha tracciato da tempo la mappa delle sue attese e le sue intuizioni, dei suoi dubbi e delle sue incertezze … forse non ancora una visione organizzata del proprio, intimo, legame con le cose e la loro vita/presenza nel suo mondo. Nella sua poesia. Aspettiamo. Nessuna corsa può dirsi terminata se il corridore non dice: basta! Estros 73 X93 tecnica mista Sandra Sfodera è nata a Roma dove tuttora vive ed opera. Laureata in Scienze Biologiche e specializzata in Microbiologia presso l’Università degli Studi di Roma, attualmente insegna Scienze Matematiche nella Scuola Secondaria. Ha iniziato la sua esperienza artistica presso lo Studio d’Arte di Piazza Navona a Roma della pittrice Ninni Verga. La sua ricerca artistica “Bioforme” è stata oggetto della Tesi di Laurea in Decorazione all’Accademia di Belle Arti di Venezia della dott.ssa Fanni Ferro. Alcune sue opere sono state scelte per le copertine dei libri della scrittrice e storica dell’arte Olivia Casares. Presenza permanente con opere in pinacoteche d’arte contemporanea. Premi 1997 1997 1999 2001 2006 2007 - conseguiti Premio Internazionale di Pittura – Riva di Traiano Premio Artitalia – Roma Premio Artitalia – Roma XXVIII Premio Sulmona – Sulmona XXI Premio Italia per le Arti Visive – Capraia Fiorentina Premio “Video padiglione virtuale” – Venezia (Biennale Venezia 2007) 2010 - Premio Nazionale Bonifacio VIII – Anagni Tra gli articoli da lei pubblicati ricordiamo: “A proposito dell’inquinamento: Fantafiaba – L’oasi desiderata” Biologi Italiani – Rivista scientifica nazionale “Le trasformazioni geometriche punto d’incontro fra Arte e Scienza” Biologi Italiani – Rivista scientifica nazionale Si dedica ad attività di ricerca sia in ambito artistico che teatrale. Durante la sua attività decennale nel campo della “ Didattica Teatrale” ha : - collaborato all’organizzazione del “ I Seminario Internazionale Scuola e Teatro” con il Patrocinio del Teatro di Roma e della Università di Bruxelles. - organizzato la “ I Rassegna Teatrale e dei Materiali Didattici” con il Patrocinio del Centro Teatro Ateneo di Roma e del Centro di Sociologia del Teatro dell’ Università di Bruxelles. - collaborato alla realizzazione e allo svolgimento dei Corsi di Aggiornamento per docenti “ Teatro e Ambiente” ed “ Educazione all’immagine”. - collaborato alla realizzazione del video “ Teatro Insieme – Esperienze e Prospettive”. Principali Attività Espositive 1993 Colleferro – “ VI Rassegna Nazionale di Arti Figurative” a cura dell’ Ente Provinciale per il Turismo di Roma 1994 Roma – “ Mostra di Arti Figurative” a cura dell’ Assessorato alla Cultura del Comune di Roma. Galleria “ Il Girasole”. 1995 Roma – “ Collettiva Gruppo 95” Galleria dei Leoni – Via Margutta. 1996 Roma – “ Il Colore e le Immagini” Galleria dei Leoni – Via Margutta. 1996 Roma – “ Pittura Contemporanea” Sala S. Filippo Neri – Basilica S. Giovanni Battista dei Fiorentini. 1997 Roma – “ Maratona di Pittura” Galleria “ L’ Occhio in Arte” Piazza dei Coronari. 1997 Riva di Traiano – “ Concorso Internazionale di Pittura” a cura dell’ Assessorato alla Cultura del Comune di Civitavecchia. 1997 Roma – “ Premio Artitalia” a cura di Duccio Trombadori Galleria “ L’ Agostiniana”. 1999 Roma – “ Premio Artitalia” a cura di Duccio Trombadori Galleria “ L’ Agostiniana”. 2001 Roma – “ Mostra Personale” Sala Espositiva del Casc Banca d’Italia. 2001 Sulmona – “ XXVIII Premio Sulmona” Rassegna Internazionale d’Arte Contemporanea con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali,del Ministero della Pubblica Istruzione e della Regione Abruzzo. 2005 Sharjah – “ ArtCard Exhibition” Sharjah Art Museum Emirati Arabi Uniti 2006 Roma – “ Ambasciata della Repubblica Araba d’Egitto” 2006 Napoli – “ III Edizione Mostra Nazionale Memorie Patrie” con il patrocinio del Ministero della Difesa e della Regione Campania 2006 Roma – “ Aqua” Mostra presso gli spazi espositivi del Teatro Eliseo e della Galleria Tartaglia Arte 2006 Capraia – “ XXI Edizione Premio Italia per le Arti Visive” con il Fiorentina patrocinio della Regione Toscana e della Provincia di Firenze 2006 Firenze – “ Mostra Personale” Galleria “ Il Candelaio” 2006 Roma – “ Arte Contemporanea e HIV” Cappella Orsini 2007 Venezia – “ Video Padiglione Virtuale” Biennale Venezia 2007 2007 Firenze – “ XXV Premio Firenze per le Arti Visive” Palazzo Vecchio – Salone dei Cinquecento 2007 Roma – “ Internazionale Arte Universo” Accademia di Romania 2008 Roma – “ Codici segreti del Sapore” Cappella Orsini 2008 Perugia – “ Io / Noi, la cultura / Le culture” Rocca Paolina 2009 Roma – “ Premio Terna per l’Arte Contemporanea” 2009 Frascati – “ Pagliacci e Maschere” Terre Incognite con il patrocinio dell’Assessorato alle Politiche Culturali della città di Frascati 2009 Roma – “ Arte e Natura” Museo della via Ostiense con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Sovrintendenza ai Beni Archeologici di Ostia Antica e del Comune di Roma 2009 San Demetrio – “ V Biennale Internazionale d’Arte Corone Contemporanea Magna Grecia” Collegio Sant’Adriano di San Demetrio Corone (CS) 2009 Roma – “ Mostra Personale” IILA Istituto Italo Latino Americano Salone degli Specchi Nell’ambito della II Edizione della Fiera “ America Latina, tierra de libros” con il patrocinio dell’Ambasciata dell’ Ecuador in occasione della presentazione del libro “ La fascinaciòn de la medusa” di Olivia Casares sulla cui copertina è presente un’opera della artista 2010 Artena – “ Protagonisti dell’Arte Contemporanea Italiana” Granaio Borghese 2010 Bomarzo – “Artisti in Tuscia” Palazzo Orsini 2010 Soriano – “ I Esposizione Nazionale delle Arti Contemporanee” nel Cimino Castello Orsini 2010 Alatri – “ Proposte contemporanee per collezionisti in erba” Museo Civico Palazzo Gottifredo con il patrocinio del Comune di Alatri 2010 Roma – “ Pure Water Vision” : Acea Eco Art Contest 2010 2011 Caprarola – “ II Esposizione Nazionale delle Arti Contemporanee” Scuderie Palazzo Farnese 2011 Roma – “ Las Mariposas” In occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne Il Mitreo – Arte Contemporanea 2011 Bomarzo – “ Bomarzo Arte Fair” Rassegna d’Arte Contemporanea Palazzo Orsini 2012 Roma – “ Technè” Libera esposizione delle arti Ex Lavanderia S.Maria della Pietà 2012 Alatri – “ Cultural contact III. Nel Labirinto ( In the Labyrinth)” Chiostro di San Francesco con il patrocinio dell’Ambasciata del Canada e del Comune di Alatri 2012 Caprarola – “III Esposizione Nazionale delle Arti Contemporanee” Scuderie Palazzo Farnese 2012 2013 2013 2013 2013 2014 2014 2014 2014 2015 2015 2015 2015 2015 2015 2015 Los Angeles – “ Italians do it better (?)” Latino Art Museum Pomona – USA Roma – “ Mostra Personale” Museo Venanzo Crocetti Roma – “ Cromie” Mostra Personale Galleria Arte Colosseo Bomarzo – “ IV Esposizione Nazionale delle Arti Contemporanee” Palazzo Orsini Pietrabbondante – “ Mostra Personale” Palazzo Carosella Pescara – “ Mostra Personale” Circolo Aternino Soriano – “ V Esposizione Nazionale delle Arti Contemporanee” nel Cimino Roma – Centro culturale “Gabriella Ferri” Roma Capitale – Zètema progetto cultura Roma – Centro culturale “Aldo Fabrizi” Roma Capitale – Zètema progetto cultura Roma – “Aquila Forever” Museo Venanzo Crocetti Aquila – “Aquila Forever” Palazzetto dei Nobili Roma – “ Artisti per Padiglione 25” Galleria Arte Colosseo Onna – “ Onna nel cuore” Museo Casa Onna Roma – Centro culturale “ Aldo Fabrizi” Roma Capitale – Zètema progetto cultura Roma – “ Arte – solidarietà per il Ciad” Galleria “ La Pigna” Roma – Ambasciata degli Stati Uniti d’America Hanno scritto di lei : Olivia Casares Historiadora del Arte Dino Pasquali Critico d’arte Nicoletta Di Benedetto Giornalista e critica d’arte Cesare Landrini Scrittore Filomena Zarrelli Giornalista Contatti: Indirizzo : Via Sandro Giovannini n.35 – 00137 Roma E-mail : [email protected] Telefono : 06 86897105 Cellulare : 3386599864