I prerequisiti dell`attenzione - Lab.DA Laboratorio per i Disturbi dell

Lab.D.A. Laboratorio sui Disturbi
dell'apprendimento
21/12/2015
Lab.D.A.
Laboratorio sui Disturbi dell’Apprendimento
Galleria Berchet, 3 Padova
Via Cavour, 24 Rovigo
Direttore: Prof. Cesare Cornoldi
I prerequisiti dell’attenzione
C. Salviato
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PD: 0498209059/3284366766; RO: 0425073238
Legame tra apprendimento e attenzione
LEGAME TRA APPRENDIMENTO E
ATTENZIONE
Apprendere significa modificare la
struttura delle competenze
possedute e i legami tra di esse,
così da integrare progressivamente
informazioni nuove, riorganizzando
la mappa dei concetti già
elaborati.
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Legame tra apprendimento e attenzione
Le fasi che determinano l’apprendere sono
almeno tre:
1) il momento in cui percepiamo le
informazioni attraverso l’attenzione (input)
2) il loro consolidamento attraverso la
memoria e il collegamento attraverso la
logica (elaborazione) e
3) l’espressione esterna (output)
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Che cos’è l’attenzione?
MA CHE COS’E’ L’ATTENZIONE?
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Che cos’è l’attenzione?
“L’attenzione è disponibilità a recepire per
rielaborare e produrre”
“L’attenzione è capacità personale legata
all’interesse e al desiderio di apprendere”
“L’attenzione è la capacità di concentrazione”
“L’attenzione è ascolto e comprensione del
messaggio”
“L’attenzione è selezione dello stimolo e
concentrazione”
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Le dimensioni dell’attenzione
LE DIMENSIONI DELL’ATTENZIONE
- Attenzione generalizzata o arousal
- Attenzione selettiva
- Attenzione sostenuta
- Attenzione divisa
- Shifting attentivo
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Le dimensioni dell’attenzione
ATTENZIONE GENERALIZZATA O AROUSAL
L’arousal è il livello di attivazione
generalizzato di un individuo ed è
correlato all’intensità potenziale
dell’attenzione; può essere tradotto
anche con la parola “eccitabilità”.
Giorgio…il suo arousal è...
Francesca…il suo arousal è…
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Le dimensioni dell’attenzione
ATTENZIONE SELETTIVA
L’attenzione selettiva è l’abilita di concentrarsi
sugli stimoli rilevanti, ignorando quelli irrilevanti.
Roberta…
Le modalità e i criteri che determinano l’ingressoesclusione di certe informazioni sono gestite da
un sistema di controllo. E’ importante sottolineare
che molto spesso le informazioni inizialmente
escluse, perché giudicate poco importanti,
hanno successivamente accesso al fuoco
attentivo e quindi alla coscienza.
Tale fenomeno viene chiamato “distrazione”.
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Le dimensioni dell’attenzione
ATTENZIONE MANTENUTA
L’attenzione mantenuta è l’abilità di
dirigere e mantenere l’attività cognitiva
su stimoli specifici.
Luca…
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Le dimensioni dell’attenzione
ATTENZIONE DIVISA
L’attenzione divisa si riferisce alla
capacità di prestare attenzione a più
compiti contemporaneamente.
La mamma…
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Le dimensioni dell’attenzione
SHIFTING DELL’ATTENZIONE
Lo shifting dell’attenzione consiste nell’alternanza
tra due focus cui non bisogna prestare
attenzione contemporaneamente: il soggetto
dovrebbe essere in grado di passare dall’uno
all’altro quando la situazione lo richiede.
Ad esempio…
Le persone che non riescono a disancorarsi da un
certo stimolo per dirigere l’attenzione in modo
flessibile verso una nuova fonte di informazione
commettono le cosidette “perseverazioni”.
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Aspetti evolutivi dell’attenzione
ASPETTI EVOLUTIVI DELL’ATTENZIONE
L’attenzione del bambino, nel corso del
suo sviluppo, non aumenta la sua
capacità (il volume delle informazioni
che riesce a gestire), ma l’efficienza
dell’esecuzione dei processi: tale
efficienza dipende dalle conoscenze
acquisite e dalle abilità di controllo e
selezione delle informazioni.
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Aspetti evolutivi dell’attenzione
Lo sviluppo cognitivo implica:
- in primo luogo, una crescita nelle abilità selettive
dell’attenzione: nel senso che il bambino,
crescendo, riesce a selezionare e a utilizzare le
informazioni particolarmente importanti in base alle
richieste del compito
- successivamente, la sua attenzione diventa
sempre più flessibile, perché viene diretta e
spostata in varie direzioni a seconda degli obiettivi
- un terzo aspetto che si sviluppa con la crescita è la
capacità di inibire le informazioni irrilevanti rispetto
al compito primario
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Aspetti evolutivi dell’attenzione
Riprendendo il modello
multicomponenziale di attenzione,
sottolineiamo che l’attenzione selettiva e
quella focalizzata a 7 anni sono
sviluppate come negli adulti;
l’attenzione mantenuta invece si
sviluppa fino a 11 anni.
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Aspetti evolutivi dell’attenzione
Lo sviluppo attentivo si inserisce
nell’ambito del più generalizzato sviluppo
dell’autoregolazione, che implica l’uso di
piani di azione, strategie comportamentali
e cognitive.
L’attenzione, e più in generale
l’autoregolazione, si sviluppa per la
maggior parte nella fascia di età
compresa tra i 3 e i 10 anni, a causa della
maturazione dei lobi frontali della
corteccia cerebrale.
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Aspetti evolutivi dell’attenzione
Un aspetto importante dello sviluppo attentivo è
l’influenza della meta cognizione, ovvero le
conoscenze personali sull’attenzione e il controllo
volontario di essa (Cornoldi, 1995).
Già a 4 anni i bambini sviluppano delle idee
sull’attenzione e riflettono su di essa.
Verso i 7-8 anni i bambini si rendono conto che la
distrazione non dipende solo da fattori esterni (rumori,
qualcuno che parla), ma anche da fattori interni
(pensieri interferenti, malessere).
Inoltre, verso i 7 anni i bambini sviluppano l’idea che
la motivazione e l’impegno sono fattori determinanti
nel migliorare le prestazioni attentive (Moniga,
Cornoldi e Vianello, 1995).
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Strumenti di valutazione dell’attenzione
STRUMENTI DI VALUTAZIONE
DELL’ATTENZIONE IN BAMBINI
DAI 5 AI 7 ANNI
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Strumenti di valutazione dell’attenzione
IL TEST DELLE RANETTE
(BIA – Marzocchi, Re e Cornoldi, 2010)
Composto da due fogli A4 raffiguranti 20 percorsi, di 14 caselle
ciascuno.
I bambini devono ascoltare attentamente una registrazione che
presenta due suoni diversi:
- Un suono (Go): il bambino deve segnare la casella successiva
- Un suono (no-Go): non ci si deve muovere e si deve passare al
percorso successivo
I suoni sono identici per i primi 208 ms.
Eta’ di somministrazione: 5 anni-11 anni e 11 mesi
Punteggio: numero di percorsi correttamente eseguiti (max=20)
Tempo di somministrazione: 6-7 minuti
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Strumenti di valutazione dell’attenzione
Il test valuta:
Attenzione selettiva: capacità di identificare i suoni che
richiedono di segnare il puntino sul foglio da quelli che
richiedono l’inibizione di tale azione
Attenzione sostenuta: capacità di rimanere concentrato
per un periodo prolungato
Inibizione motoria: capacità di evitare di fornire la
risposta, segnando il foglio, quando viene presentato un
suono di no-Go
Per avere successo nella prova il bambino deve riuscire a
seguire il ritmo della sequenza di suoni e
contemporaneamente inibire la risposta motoria.
Gli errori si possono pertanto verificare per due ragioni.
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Strumenti di valutazione dell’attenzione
IL TEST DI ATTENZIONE UDITIVA (TAU)
(BIA – Marzocchi, Re e Cornoldi, 2010)
Si richiede al bambino di ascoltare dei suoni e di contarli
mentalmente senza l’uso delle dita.
Al termine di ciascuno dei 10 esercizi, al bambino viene chiesto di
dire quanti suoni ha sentito.
Prerequisito necessario: saper contare mentalmente fino a 15
Necessario scoraggiare l’uso della strategia del conteggio con le
dita.
Età di somministrazione: 6 anni-11 anni e 11 mesi
Il TAU è più sensibile per la fascia di età 6-7 anni.
Punteggio: il numero delle risposte corrette (max= 10)
Tempo di somministrazione: circa 6 minuti
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Strumenti di valutazione dell’attenzione
Il test esamina:
Attenzione sostenuta: capacità di mantenere l’attenzione su
suoni ripetuti per brevi sequenze a loro volta ripetute.
Oltre all’attenzione sostenuta, il TAU valuta altri processi
cognitivi, tra cui:
- la memoria di lavoro per il trattenimento dell’informazione
uditiva
- il recupero fonologico della stringa di fonemi corrispondente
al numero da ricordare
- updating per far avanzare il conteggio dei suoni
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Strumenti di valutazione dell’attenzione
Test MF 20 e MF 14
(BIA – Marzocchi, Re e Cornoldi, 2010)
Si mostra una figura-modello accompagnata da altre figure, in
cui solo una è identica al modello. Il bambino deve scegliere
più velocemente possibile la figura uguale al modello.
Gli indici osservati sono:
- Il tempo di latenza: tempo di prima risposta
- L’accuratezza: numero di errori
Si assume che un tempo di latenza breve e un alto numero di
errori siano rappresentativi di uno stile di risposta impulsivo.
Se la risposta è scorretta si dirà al bambino di provare una
seconda volta, poi una terza…fino ad un massimo di 5 errori.
Età di somministrazione: 5 anni-6 anni e 5 mesi (MF14), 6
anni-13 anni e 11 mesi (MF20).
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Strumenti di valutazione dell’attenzione
Il test valuta:
L’attenzione sostenuta
Le strategie di ricerca visiva
Il controllo della riposta impulsiva
Il bambino deve essere in grado di inibire la risposta impulsiva e
mettere in atto una strategia sistematica di ricerca.
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Strumenti di valutazione dell’attenzione
TEST DELLE CAMPANELLE MODIFICATO (TCM)
(Biancardi, Stoppa, 1997)
Consiste in una prova di barrage: il bambino deve barrare, il
più velocemente possibile, tutte le campanelle individuate in
un foglio con stimoli diversi (ad esempio case, alberi, cavalli,
pesci, etc.).
La prova viene ripetuta su 4 fogli.
Il bambino ha a disposizione un tempo massimo di 120” per ogni
foglio.
Sono consentite al massimo 3 sollecitazioni per foglio.
Si registrano ogni 30” il numero di campanelle individuate.
Il test fornisce due indici:
RAPIDITA': totale delle campanelle individuate nei primi 30”.
ACCURATEZZA: totale di tutte le campanelle individuate.
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Strumenti di valutazione dell’attenzione
Il test valuta:
Attenzione selettiva
Attenzione sostenuta
Esiste una taratura italiana suddivisa per età (tra i 4 e i 14
anni): viene considerato patologico un punteggio inferiore
al 10° percentile (oppure sotto le 2 Deviazioni Standard); il
test non è molto attendibile al di sopra degli 8 anni.
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Strumenti di valutazione dell’attenzione
ATTENZIONE SOSTENUTA
(LEITER 3, Roid e Miller, 2013)
Consiste anch’essa in un prova di barrage.
Le prove consistono in compiti “noiosi”, come trovare e barrare
con una penna tutti i quadrati che si individuano in una serie di
forme geometriche stampate su una pagina.
Sono disponibili due forme parallele di difficoltà crescente, una
per l’età prescolare con “facce che sorridono” e con figure di
animali e una più complessa con forme geometriche.
Età di somministrazione: items AS1-A4=3 anni-5 anni; AS5-AS8=6
anni-75 anni.
Protocollo AS5-AS8
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Strumenti di valutazione dell’attenzione
ALTRI STRUMENTI DI VALUTAZIONE
ATTENZIONE VISIVA
(NEPSY-II, Korkman, Kirk e Kemp, 2011)
Il bambino osserva in sequenza una serie di stimoli e indica lo stimolo
target il più velocemente possibile.
Questo test a tempo valuta la velocità e l’accuratezza con cui il
bambino è capace di focalizzare e mantenere l’attenzione su stimoli
target visivi che si trovano inseriti dentro una serie di altri stimoli.
Età di somministrazione: 3 anni-16 anni.
Protocollo per bambini dai 5 ai 16 anni
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Strumenti di valutazione dell’attenzione
ATTENZIONE VISIVA SELETTIVA
(BVN 5-11, Bisiacchi e coll. 2005)
E’ una classica prova di barrage in cui il soggetto deve ricercare
uno stimolo, riportato in alto nel protocollo di valutazione, in una
matrice contenente dei distrattori.
Questo test valuta la capacità di selezionare stimoli rilevanti per il
compito rispetto ad altri irrilevanti (selettiva e sostenuta).
Età di somministrazione: 5 anni-11 anni.
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Strumenti di valutazione dell’attenzione
ATTENZIONE UDITIVA E SET DI RISPOSTA
(NEPSY-II, Korkman, Kirk e Kemp, 2011)
Questo test si compone di due parti.
Nella prima parte il bambino ascolta un elenco di parole e tocca il
cerchio appropriato quando sente la parola specifica. Il primo compito
valuta l’attenzione selettiva uditiva e la capacità di mantenere
l’attenzione.
Nella seconda parte il bambino ascolta ancora un elenco di parole ma
questa volta tocca il cerchio secondo regole che includono risposte
congruenti e incongruenti. Il secondo compito valuta la capacità di
cambiare set di risposta e di passare ad uno nuovo e complesso, che
comprende risposte congruenti e incongruenti.
Età di somministrazione: 5 anni-16 anni.
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Strumenti di valutazione dell’attenzione
ATTENZIONE UDITIVA SELETTIVA
(BVN 5-11, Bisiacchi e coll. 2005)
Nella prova di attenzione uditiva il soggetto deve ascoltare un
file audio registrato su cd e battere la mano sul tavolo ogni volta
che sente una parola target, che naturalmente viene
presentata tra altre parole.
La prova indaga la capacità di selezionare stimoli rilevanti per il
compito rispetto ad altri irrilevanti (selettiva e sostenuta).
Età di somministrazione: 5 anni-11 anni.
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Strumenti di valutazione dell’attenzione
Inoltre, appare utile raccogliere informazioni sulla presenza e la
frequenza di comportamenti problematici nei contesti di vita più
importanti per il bambino. Non si tratta di veri e propri strumenti per
la valutazione dell’attenzione, quanto di questionari per la
rilevazione della presenza di disattenzione in un bambino.
L’IPDDAG (Riello, Re e Cornoldi, 2005) e IPDDAI (Marcotto, Paltenghi e
Cornoldi, 2002) sono scale di osservazione, rispettivamente per
genitori ed insegnanti, per l’individuazione dei bambini in età
prescolare a
rischio di Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività.
Le due scale sono composte da 18 item, 7 dei quali volti ad indagare
la dimensione della disattenzione, 7 relativi alla dimensione
dell’iperattività/impulsività e 4 a quelli che vengono definiti fattori di
rischio.
L’osservatore deve segnare su una scala Likert a 4 punti (da 0 a 3)
la frequenza con cui si manifesta nel bambino ogni comportamento
descritto nei diversi item.
Tutti gli item esprimono comportamenti sintomatici, per cui a
punteggi alti corrisponde una maggiore problematicità.
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Attività di potenziamento dell’attenzione
ATTIVITA’ DI POTENZIAMENTO
DELL’ATTENZIONE IN BAMBINI
DAI 5 AI 7 ANNI
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Attività di potenziamento dell’attenzione
PERCHE’ INIZIARE UN INTERVENTO GIA’ NELLA SCUOLA
DELL’INFANZIA?
Le abilità di attenzione e autoregolazione, in base agli ultimi
risultati della ricerca cognitiva e neuropsicologica, sono alla
base del funzionamento cognitivo e in particolare spiegano
molte debolezze dei bambini che sviluppano profili disattenti e
iperattivi.
Le attività proposte sono utili per tutti i bambini piccoli, ma
appaiono acquisire, di conseguenza, particolare significato in
una progettualità volta a ridurre il rischio di problemi di
disattenzione e iperattività.
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Attività di potenziamento dell’attenzione
L’attenzione riveste un ruolo fondamentale nell’apprendimento
scolastico, in quanto chi non presta attenzione non riesce ad
acquisire le abilità e le conoscenze necessarie. In effetti, molti
alunni con difficoltà attentive manifestano anche un ritardo
nell’apprendimento: numerose ricerche in questo settore
affermano che circa il 40% dei soggetti con disattenzione
presenta anche difficoltà di apprendimento (DuPaul e Stoner,
1992), ovvero ha prestazioni scolastiche inferiori alla media, pur
avendo un buon livello intellettivo.
Attualmente, si ritiene che le possibili relazioni causali tra difficoltà
di apprendimento e di attenzione siano tre:
- le difficoltà di apprendimento determinano disattenzione e
impulsività (e a volte iperattività);
- le difficoltà di attenzione determinano ritardi di apprendimento
- le difficoltà attentive e di apprendimento possono coesistere
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Attività di potenziamento dell’attenzione
COSA PUO’ FARE L’ADULTO PER POTENZIARE L’ATTENZIONE
- iniziare con un breve periodo di osservazione per farsi un’idea
del tempo di tenuta attentiva del bambino
- valutare il tempo necessario per lo svolgimento dell’attività e
confrontarlo con la stima della capacità attentiva del
bambino
- suddividere le attività complesse in parti più piccole
- aumentare gradualmente i tempi di attività
- eliminare dal tavolo di lavoro le possibili fonti di distrazione
- presentare le attività in un programma comprensivo dei
tempi di lavoro, includendo anche le pause
- introdurre al termine del lavoro procedure di autovalutazione
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Attività di potenziamento dell’attenzione
Sviluppare un buon controllo dell’attenzione significa:
1) individuare chiaramente un focus attentivo e
dirigere intenzionalmente, su di esso, le risorse
2) sapersi dedicare al compito proposto, sia che si
tratti di attività ludiche, scolastiche o domestiche,
autonomamente e per il tempo necessario a
portarlo a termine
3) sviluppare una flessibilità attentiva
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Attività di potenziamento dell’attenzione
L’ideale percorso, che intende esercitare i
bambini sotto forma di gioco al controllo
progressivo delle proprie risorse di attenzione,
può essere ricondotto a 4 blocchi, uno iniziale
(propedeutico) e tre successivi di sviluppo.
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Attività di potenziamento dell’attenzione
In secondo luogo,
proporre al bambino attività volte a imparare a
dirigere l’attenzione su uno stimolo e focalizzare
i particolari rilevanti di esso, inibendo
parzialmente altre fonti di informazione.
Vengono proposte situazioni e compiti relativi a
diverse tipologie di informazioni da elaborare
(tattili, visive, uditive)
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Attività di potenziamento dell’attenzione
Esempi di attività per il CONTROLLO
DELL’ATTENZIONE FOCALIZZATA:
“RICONOSCO LE COSE SENZA VEDERLE”
I bambini devono riconoscere gli oggetti al
tatto, senza vederli.
La loro attenzione è quindi focalizzata
selettivamente sulle informazioni provenienti da
questo canale percettivo. Informazioni
provenienti da altri canali (vista, udito) non
devono essere prese in considerazione.
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Attività di potenziamento dell’attenzione
“IL DETECTIVE: SCOPRI L’OGGETTO MANCANTE”
I bambini devono focalizzare la loro attenzione su
due insiemi di oggetti che differiscono, di volta in
volta, per un particolare.
Dal confronto scopriranno l’oggetto mancante.
VARIANTI: “GIOCO DI KIM – VESTITI”, “GIOCO DI KIM –
SPAZIO”
“IL DETECTIVE: SCOPRI IL PARTICOLARE MANCANTE”
In questo caso si devono confrontare tra loro 4 figure
che si differenziano per un diverso particolare
ciascuna.
VARIANTI: “GIOCO DI KIM – IMMAGINI”, “DOMANDE
SU UN’IMMAGINE”
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Attività di potenziamento dell’attenzione
In terzo luogo,
proporre al bambino attività volte a imparare a
mantenere l’attenzione per il tempo necessario
a portare a termine un compito.
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Attività di potenziamento dell’attenzione
Esempi di attività per il CONTROLLO
DELL’ATTENZIONE MANTENUTA:
“IL GIOCO DELL’ESPLORATORE”
I bambini devono seguire un percorso grafico
scegliendo, fra più possibilità, la strada che
porta all’uscita dal labirinto.
“IL CAPO DEI BRIGANTI”
I bambini devono ascoltare il racconto di una
storia e mimare un personaggio ogni volta che
sentiranno nominare il nome del personaggio
che è stato a loro assegnato.
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Attività di potenziamento dell’attenzione
“SEI PROPRIO ATTENTO?”
Mentre ascoltano una storia, ad un segnale
convenuto che si ripete, i bambini devono
monitorare la loro attenzione, cioè verificare se
in quel momento erano proprio attenti.
La proposta contiene poi un secondo punto di
interesse: l’uso di un righello misura-attenzione.
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Attività di potenziamento dell’attenzione
Infine,
proporre al bambino attività volte a imparare a
spostare l’attenzione da uno stimolo all’altro
fornendo risposte diverse o prestare
contemporaneamente attenzione a due diversi
aspetti di uno stesso stimolo, fornendo una
risposta diversa a ciascuno di essi.
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Attività di potenziamento dell’attenzione
Esempi di attività per il CONTROLLO DELL’ATTENZIONE
DIVISA:
“IL GIOCO DELLE FAVOLE INTRECCIATE”
L’adulto legge in modo alternato due storie conosciute
(ad esempio, Cappucetto rosso e I tre porcellini).
I bambini devono alzare di volta in volta il cartoncino
che rappresenta i personaggi dell’una o dell’altra,
spostando così il focus attentivo.
“CIELO, TERRA o MARE?”
I bambini devono prestare attenzione a un target unico,
ma fornire in riposta ad esso due comportamenti diversi.
L’adulto legge un elenco di nomi e i bambini devono
registrare tutte le volte in cui viene nominato un animale.
Contemporaneamente, però, devono anche registrare
dove vive l’animale (in cielo, in terra o nel mare).
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Attività di potenziamento dell’attenzione
Inoltre, le attività di potenziamento possono
essere rivolte anche a far acquisire al bambino
un buon controllo della risposta impulsiva.
In questo caso il percorso ideale può essere
ricondotto a 2 blocchi:
- conoscere e applicare strategie di controllo
della risposta affrettata
- inibire la risposta affrettata, sia dal punto di
vista comportamentale che cognitivo
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Attività di potenziamento dell’attenzione
Esempi di attività volte ad allenare la
capacità di INIBIRE LA RISPOSTA AFFRETTATA
“IL SALTO DELLA RANA”
I bambini devono rispondere con un salto a un segnale
sonoro concordato. I suoni prodotti, però, sono
volutamente uguali nella parte iniziale, per poi differire in
un momento successivo.
Bisogna, così, ascoltare tutto il segnale, decidere se è quello
giusto e solo allora fare il salto.
“QUALE DEI DUE?”
Vengono presentate coppie di stimoli che condividono
caratteristiche comuni. I bambini devono individuare
quello cui si sta facendo riferimento sula base di una serie
di indizi forniti.
Il gioco si propone un duplice obiettivo: costringere il
bambino ad attendere che vengano letti tutti gli indizi
inibendo la risposta affrettata e nel contempo effettuare
di volta in volta un’attività cognitiva per valutare le
informazioni ricevute e verificare se sono quelle rilevanti.
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Attività di potenziamento dell’attenzione
MATERIALI PER LE ATTIVITÀ DI POTENZIAMENTO
“Sviluppare la concentrazione e l’autoregolazione”
Volume 1 e 2,
Caponi et al. (2008), Ed. Erickson
“Allenare la concentrazione” Volume 1,
Stücke (2014), Ed. Erickson
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