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ARITMETICA e CALCOLATRICE 1) Cifre e numeri
ARITMETICA e CALCOLATRICE 1) Cifre e numeri 755 è un numero composto di tre cifre. Mentre i numeri sono infiniti, le cifre sono solo dieci, sono i 10 simboli (0 1 2 3 4 5 6 7 8 9) che costituiscono i dieci numeri (con una sola cifra) che vanno da 0 a 9. I numeri più grandi del 9 si scrivono seguendo queste tre regole [ a), b) e c) ]: a) - Dieci unità formano una decina; (10) Dieci decine formano un centinaio; (100) Dieci centinaia (mille unità) formano un migliaio;(1.000; in inglese thousand 1,000) Dieci migliaia formano una decina di migliaia; (10.000; in inglese 10,000) Dieci decine di migliaia formano un centinaio di migliaia; (100.000; in inglese 100,000) - Dieci centinaia di migliaia (mille migliaia) formano un milione; (1.000.000; inglese million 1,000,000) - Dieci milioni formano una decina di milioni; Dieci decine di milioni formano un centinaio di milioni; (10.000.000; in inglese 10,000,000) (100.000.000; in inglese 100,000,000) - Dieci centinaia di milioni (mille milioni) formano un miliardo (1.000.000.000; in inglese billion 1,000,000,000) - Dieci miliardi formano una decina di miliardi; (10.000.000; in inglese 10,000,000) Dieci decine di miliardi formano un centinaio di miliardi; (100.000.000; in inglese 100,000,000) - Dieci centinaia di miliardi (mille miliardi) formano un trilione (1.000.000.000.000; in inglese trillion 1,000,000,000,000) b) Il valore attribuito alle cifre che formano il numero dipende dalla loro posizione: la cifra più a destra indica le unità, quella alla sua sinistra le decine, la terza da sinistra le centinaia, poi le migliaia ecc. Riprendiamo il numero 755, formato dalle tre cifre “7”, “5” e “5”; in esso il valore del 5 più a destra è di 5 unità, quello della cifra al centro del numero è di 5 decine ( = 50), mentre il 7 vale 7 centinaia (= 700). Facendo la somma dei valori delle tre cifre (5 + 50 + 700) si ottiene il valore del numero (755). c) Quando il numero è composto da quattro o più cifre, per facilitarne la lettura lo si scompone in gruppi di tre cifre, da destra a sinistra, separando con uno spazio o un puntino un gruppo dall’altro. Così, ad esempio, il numero degli abitanti in Cina ( 1356268702 ) è più facilmente leggibile se viene scritto così ( 1 356 268 702 ) oppure con il puntino separatore delle migliaia: 1.351.268.702 (un miliardo trecentocinquantaseimilioni duecentosessantottomila settecentodue). Attenzione: alcune calcolatrici evidenziano i numeri usando, per separare i gruppi, non il puntino ma la virgola, e questo perché nei paesi anglosassoni le funzioni del punto e della virgola sono invertite rispetto ai nostri usi. Ecco perché, nelle calcolatrici così come nelle tastiere dei P.C., il tasto della virgola è segnalato con un puntino. Ri-attenzione: quando il risultato del calcolo è un numero molto grande, molte calcolatrici lo evidenziano in una forma strana, la cosiddetta “notazione scientifica”. Con la vostra calcolatrice provate, ad esempio, a moltiplicare 1.000.000 per 30.000: a meno che sul display appaia “error” (perché il risultato è costituito da un numero composto da più 10 di 9 cifre e la vostra calcolatrice è troppo “piccola” ), è probabile che come risultato appaia 3 oppure 3E10 o qualcosa di analogo. Il significato è 3 seguito da 10 zeri, cioè 30.000.000.000 (trenta miliardi). 1 forma italiana nome italiano forma inglese 1 unità 1 nome inglese forme scientifiche 100 10^0 1E0 1 10^1 1E1 10 10 10 100 100 102 10^2 1E2 103 10^3 1E3 1.000 mille 1,000 thousand 10.000 10,000 104 10^4 1E4 100.000 100,000 105 10^5 1E5 106 10^6 1E6 1.000.000 milione 1,000,000 million 10.000.000 10,000,000 107 10^7 1E7 100.000.000 100,000,000 108 10^8 1E8 109 10^9 1E9 10 10^10 1E10 1.000.000.000 miliardo 1,000,000,000 billion 10.000.000.000 10,000,000,000 10 100.000.000.000 100,000,000,000 1011 10^11 1E11 1012 10^12 1E12 1.000.000.000.000 trilione 1,000,000,000,000 trillion Fino a ora abbiamo visto numeri “interi”. Se però dividiamo una unità per un qualsiasi numero (che sia però diverso da 1 e da 0) otteniamo un numero “con la virgola”; in particolare: se dividiamo una unità in 10 parti uguali otteniamo 1/10 un decimo 0,1; se dividiamo una unità in 100 parti uguali otteniamo 1/100 un centesimo 0,01; se dividiamo una unità in 1.000 parti uguali otteniamo 1/1.000 un millesimo 0,001; ecc. Nel caso capitassero numeri compresi fra 0 e 1 e con solo l’ultima cifra diversa da zero, per facilitarne la lettura potete ricorrere a questo sistema: per rendersi conto se il numero esprime decimi o centesimi o millesimi ecc. contate gli zeri, compreso quello prima della virgola. Ad esempio: 0,000003 presenta sei zeri, gli stessi di un milione. Il numero quindi è leggibile come 3 milionesimi. Oppure: 0,009 si legge 9 millesimi (essendoci tre zeri come nelle migliaia); oppure ancora: 0,04 (con due zeri come le centinaia) si legge quattro centesimi ecc. Le cifre decimali si scrivono alla destra delle unità intere e sono da queste separate da una virgola. Attenzione: come ho già scritto più sopra, alcune calcolatrici adottano il modo inglese e quindi separano le cifre decimali dalle unità intere con un puntino al posto della virgola. Controlla la tua calcolatrice: scrivi, ad esempio, 40000 ÷ 7 (quarantamila diviso sette) e guarda se il risultato appare al modo nostro (5.714,28571…) oppure nella forma anglosassone (5,714.28571…). Che sia scritto in un modo o nell’altro, il numero 5.714,285… ha come parte intera 5.714 e come parte decimale 285… . Il valore di queste cifre è il seguente: 5 7 migliaia centinaia 1 decine 4 , 2 8 5 unità decimi centesimi millesimi Per leggere il numero si comincia con la parte intera e si fa poi seguire la parte decimale aggiungendo il nome delle unità decimali dell’ultima cifra: cinquemilasettecentoquattordici e duecentottantacinque millesimi (o, anche, virgola duecentottantacinque). Ricordati: un numero decimale rimane invariato se a destra dell’ultima cifra decimale si aggiungono solo uno o più zeri (12,34 = 12,340 = 12,34000 = 12,3400000000000000000000) 2 2) La moltiplicazione. Sperando che tutti conosciate, abbiate capito e sappiate fare somme e sottrazioni, prima di parlare della divisione faccio solo un accenno alla moltiplicazione, che è un’applicazione particolare della somma; infatti: moltiplicare un numero per un altro significa sommare uno dei due con sé stesso per un numero di volte pari all’altro. Ad esempio, moltiplicare 7 × 4 significa sommare 4 volte il 7 o anche 7 volte il 4: 7x4 = 7 + 7 + 7 + 7 oppure anche 4 + 4 + 4 + 4 + 4 + 4 + 4 = 28 3) La divisione. Anche la divisione può essere considerata un’applicazione particolare della somma; infatti: dividere un numero per un altro significa trovare quante volte bisogna sommare il secondo numero per se stesso per arrivare al primo. Ad esempio: trovare il risultato di “20 diviso 5” (e, in simboli, si può scrivere sia 20 : 5 che 20 / 5 o anche 20 ÷ 5 ) significa trovare quante volte occorre sommare 5 per arrivare a 20 (e cioè trovare 4). Infatti: 5 + 5 + 5 + 5 = 20 (4 volte 5 = 20). Ecco perché 20 / 5 = 4 Questo spiega, tra l’altro, perché il risultato della divisione di un numero per un altro più piccolo di 1 (ma maggiore di 0) è un numero più grande di quello di partenza. Ad esempio: 5 / 0,2 = 25 in quanto per arrivare a 5 devo sommare un sacco di volte (25 volte) il piccolo numero 0,2; e così ancora, se con la calcolatrice provate a fate: 120 / 0,001 troverete come risultato 120.000 in quanto per arrivare a 120 bisogna sommare 120.000 volte il numero (piccolissimo) 0,001 (un millesimo). Ecco perché si può anche dire che la divisione è l’operazione inversa della moltiplicazione: dividere per un numero è la stessa cosa che moltiplicare per l’inverso del numero 1 Ad esempio: 120 ÷ 0,001 = 120 × 1.000 e ciò perché ----------------------------------------------------- (0,001 cioè un millesimo) è l’inverso di 1.000. 1.000 1 E così ancora: 8 ÷ 5 = 8 × ----------------------- (un quinto è l’inverso di 5); 60 ÷ 2 = 60 × ½ (un mezzo è l’inverso di 2) ecc. 5 Ricordatevi: 30 io uso indifferentemente tutte queste forme: 30 : 5 --------------------------------------------- 5 1 30 ÷ 5 30 / 5 30 × ------------------------ 5 così come per indicare l’operazione di moltiplicazione uso indifferentemente “×” e l’asterisco * o, in presenza di lettere, anche nessun simbolo (a x b = a*b = ab) 3 4) L’uso della calcolatrice. 3.1) I calcoli in sequenza. Spero che tutti sappiate fare, con la calcolatrice, questa operazione: 45 × 22 (= 990), e anche questa: 1.836 ÷ 36 (= 51). Ancora nessun problema dovreste avere con questo calcolo: 21,5 × 12 × 7 (= 1.806), e anche 35 × 0,78 × 5 con questo: --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- (= 11,375) . 12 30 × 5,6 Provate ora con questo: --------------------------------------------- ; 12 × 1,25 è probabile che qualcuno di voi abbia prima moltiplicato 30 × 5,6 e scritto da qualche parte il risultato (168) e poi abbia fatto 12 ×1,25 memorizzando anche questo risultato (15), e infine abbia calcolato 168 ÷ 15 trovando così il risultato finale corretto (11,2). Chi avesse fatto in questo modo avrebbe sprecato un po’ di tempo e rischiato inutilmente di commettere qualche errore nello scrivere i risultati parziali del numeratore e del denominatore (rispettivamente 168 e 15). Il modo più efficace di fare i calcoli con la calcolatrice quando sono presenti solo moltiplicazioni e divisioni (e non ci sono, quindi, anche somme o sottrazioni) è fare tutte le operazioni di seguito, senza trascrivere alcun risultato parziale. Il calcolo, cioè, può essere fatto digitando in questa sequenza: 30 × 5,6 ÷ 12 ÷ 1,25 (oppure anche quest’altra: 30 ÷ 1,25 × 5,6 ÷ 12 o anche 5,6 ÷ 12 ÷ 1,25 × 30 o qualsiasi altra combinazione che veda il 30 e il 5,6 agire come fattori e il 12 e l’1,25 funzionare da divisori) e il risultato è sempre corretto (11,2); in caso di presenza di sole moltiplicazioni e divisioni l’ordine con cui si effettuano le operazioni è ininfluente. Attenzione! Sia il 12 che l’1,25 sono dei divisori (sono al denominatore della frazione), e quindi prima di essi occorre digitare il tasto ÷ . Digitando, invece, 30 × 5,6 ÷ 12 × 1,25 si commetterebbe un errore grossolano. In questo modo si moltiplicherebbe per 1,25 anziché dividere per quel numero, arrivando così al risultato sbagliato di 17,5. Il risultato corretto è 11,2 e se a qualcuno è risultato 17,5 (o altro) ha sbagliato. Quando in un calcolo ci sono, oltre a moltiplicazioni e divisioni, anche delle somme o delle sottrazioni, l’ordine con cui si fanno le operazioni fa cambiare il risultato. In assenza di parentesi, le moltiplicazioni e le divisioni hanno la precedenza sulle somme e sulle sottrazioni. Ad esempio, in “10 + 6 × 5 – 3” prima si moltiplica 6 × 5 e poi si fa il resto (+ 10 e – 3 o anche prima – 3 e dopo + 10) (R. 37); a meno che non abbiate una calcolatrice particolare, digitare i tasti nell’ordine in cui i calcoli appaiono porta a un risultato sbagliato (schiacciando i tasti con questo ordine: “10 + 6 × 5 – 3” il visore di una calcolatrice “normale” segnala un risultato di 77). 8 + 4 × 2,5 Nel caso di calcoli come, ad esempio, questo -------------------------------------------------------------------------------------------------------------- in cui, oltre a moltiplicazioni e 3 × 9 – 14,5 divisioni, ci sono anche somme o sottrazioni, è inevitabile dover scrivere o memorizzare dei risultati parziali (a meno di avere e di saper usare una calcolatrice “sofisticata”, ad esempio con le parentesi). 4 Nell’esempio appena fatto alla fine della pagina precedente, se si ha una calcolatrice “normale” si deve procedere in questo modo: 4 × 2,5 + 8 (Rparz.1: 18); 3 × 9 – 14,5 (Rparz.2: 12,5); → 18 ÷ 12,5 = 1,44 Fare, quando è possibile, i calcoli in sequenza (cioè, lo ripeto, senza interrompere la digitazione sulla permette spesso di arrivare al risultato finale preciso; se invece si interrompe la digitazione sulla calcolatrice per scrivere uno o più risultati parziali si arriva a un risultato finale non del tutto corretto ogni volta che il risultato parziale è un numero con molte cifre decimali (= molte cifre dopo la virgola). calcolatrice per scrivere dei risultati parziali) 5 ÷ 17 Provate, ad esempio, a fare questo calcolo: ------------------------------------------------------------------------------------------------------------- . Il risultato corretto è 218,837535… ; 0,112 × 0,012 Se, invece di fare i calcoli in sequenza, avete annotato anche solo un risultato parziale per poi riscriverlo e arrivare al finale, allora avreste potuto arrivare al risultato esatto solo prestando molta attenzione nel ricopiare tutte le cifre decimali. 5 ÷ 17 + 4 ÷ 6 Provate ora a fare questo calcolo: ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- . Il risultato corretto è 2,385694685… ; 3 ÷ 11 + 0,13 A differenza dell’esempio di prima, qui non è possibile (a meno, come già detto, di avere una calcolatrice con le parentesi e di saperla usare) fare tutti i calcoli in sequenza, e quindi è quasi inevitabile utilizzare dei risultati parziali, un po’ come è inevitabile interrompere i lunghi viaggi procedendo per tappe lungo il percorso. Attenzione! Quando scrivete i risultati parziali dovete ricopiare tutte le loro (eventuali) cifre decimali Se non lo fate rischiate di arrivare a un risultato finale impreciso in misura tale da non poter essere accettato come valido. Provate a fare gli ultimi due esempi limitandovi a riportare solo tre cifre decimali e constaterete (= verificherete, vi accorgerete) quanto ho appena scritto. Queste ultime righe ci portano a parlare del prossimo argomento. 3.2) Gli arrotondamenti. Capita spesso che il risultato di un calcolo sia un numero con molte cifre decimali, non di rado addirittura infinite; ad esempio: 18 ÷ 7 = 2,571428571 … E’ chiaro che in casi come questi è necessario interrompere, presto o tardi, la scrittura delle cifre decimali. Ad esempio, quando si esprimono dei valori monetari ci si limita quasi sempre alla seconda cifra decimale (cioè ci si ferma al centesimo, come 13,75 € (euro) o 99,99 $ (dollari) o 4,20 CHF (franchi svizzeri)). Ogni volta che non si scrivono tutte le cifre decimali, però, si commette un errore più o meno grande; nell’esempio di prima (18 ÷ 7 = 2,571428571 …), se mi limito a scrivere una sola cifra dopo la virgola (2,5) scrivo un numero che è inferiore di oltre 0,071 (cioè di oltre 71 millesimi) al risultato corretto dell’operazione; e se proseguo fino alla seconda cifra (scrivendo 2,57) commetto (= faccio) un errore certamente inferiore (poco più grande di 0,001 cioè di un millesimo) ma continuo comunque a non esprimere il risultato corretto. 5 Insomma, spesso è opportuno (o addirittura necessario) togliere una o più cifre finali a un numero, ed è chiaro che in questo modo il numero cambia e quindi è inevitabile commettere un errore. Una volta deciso il numero di cifre decimali da indicare occorre, però, commettere l’errore più piccolo, e per fare questo bisogna imparare ad arrotondare (si dice anche ad “approssimare”) i numeri nel modo giusto, quello appunto che minimizza (= fa diventare più piccolo possibile) l’errore. . arrotondare significa commettere l’errore minore. Non ci si può limitare a troncare (a cancellare, a non scrivere) le cifre decimali successive a quelle che si è stabilito di conservare, bisogna anche verificare se l’ultima cifra decimale deve o no essere modificata. Rimanendo all’esempio di prima (18 ÷ 7 = 2,57142 …), se si scrive il risultato fermandosi alla prima cifra decimale (si dice anche “approssimando” alla prima cifra decimale o “approssimando” al decimo), occorre scrivere 2,6 e non 2,5 ! Infatti, scrivendo 2,5 si fa un errore maggiore; si indica un valore inferiore a quello corretto di oltre 7 centesimi (2,5714... meno 2,5 = 0,07142 ...), mentre se si scrive 2,6 l’errore (2,6 meno 2.5714 = 0,02858 …) è di meno di 3 centesimi, cioè meno della metà di prima; scrivendo 2,6 si è perciò ridotto l’errore. Quando si arrotonda indicando un valore superiore al reale si dice che “si approssima (o si per eccesso”, quando invece si arrotonda riportando un numero inferiore a quello preciso, allora si dice che si è scritto un numero “approssimato (o arrotondato) per difetto”. arrotonda) Quando l’approssimazione per eccesso e quella per difetto causano un errore esattamente uguale, allora stabiliamo di arrotondare per eccesso. Così se nel calcolo 2.121,025 ÷ 1.850 vi dico di approssimare il risultato (1,1465) alla terza cifra decimale, voi dovrete scrivere 1,147 e non 1,146 A meno che non vi siano date indicazioni diverse (= a meno che non vi venga detto di fare diversamente), nei calcoli e nei problemi che farete dovrete scrivere i risultati numerici arrivando almeno fino alla seconda cifra decimale. Quindi, se vi chiedessi di determinare quanto ho pagato al litro il gasolio sapendo che ho speso 77,40 € per comprarne 50 litri, (77,40 ÷ 50 = 1,548 €/l): - se vi dico di arrotondare alla seconda cifra decimale voi dovete indicare 1,55 €/l (approssimando perciò in eccesso per commettere un errore di + 2 millesimi; se, invece, scriveste 1,54 approssimando per difetto, fareste un errore di – 8 millesimi, il quadruplo dell’errore precedente, e io vi boccerei); - se vi dico di arrotondare alla prima cifra decimale voi dovete scrivere il risultato 1,5 €/l (arrotondando questa volta in difetto per commettere un errore di – 48 millesimi che è più piccolo dell’errore, di + 52 millesimi che si farebbe arrotondando per eccesso a 1,6); - se vi dico di arrotondare all’unità intera dovete scrivere 2 (con un errore di 0,452 e cioè 452 millesimi) e non 1 (perché in questo caso l’errore sarebbe di 0,548 o 548 millesimi e quindi maggiore di prima) - se vi dico nulla sulle cifre decimali da tenere, allora voi potete sia scrivere 1,548 €/l, senza approssimare il risultato, sia arrotondare alla seconda cifra decimale, e però dovete arrotondare correttamente e scrivere quindi 1,55 e non 1,54. Scrivendo 1,5 questa volta sbagliereste (nonostante l’arrotondamento fatto alla prima cifra sia quello giusto ) perché la nostra regola è di tenere, quando non ci sono indicazioni diverse, almeno due cifre dopo la virgola. 6