inquietante destino - Questa è la pagina di Pierantonio Marone
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inquietante destino - Questa è la pagina di Pierantonio Marone
Pierantonio Marone INQUIETANTE DESTINO Nella miniera del pozzo vuoto Romanzo 1 Personaggi Alexandre Doukas Monike Stratonik Alos Kàlonis Nikos - Ettore donna Sotiria Kyriak Pilagrios Grintoris Kiros Grintoris Orestes Stopolis Cosmas Papalos Basilisko Trados Helena Spiros Phocas Depiros Miros koperis Adonis Zakos Cinzia Kosimors Cosmis Uzaki Hermas - Nardòk Nado Cikos Odo Lastis Volosik Avridos Kristos Stropoliko Serafin e Adele Adelaide Ines Pitton Hadonis Zados Fazios Madres ingegnere minerario - mikanicòs insegnante scolastica - didàscalos capocantiere minatori minatori - meialleftis tenutaria terriera - stoli commerciante - èmporos sindaco di Trikala - dimarkos banchiere azionista - trapesiticòs governatore Tessaglia - chivernìtis giudice ispettore - dicastis avvocato ministeriale - dìchigoros procuratore capo - issaghèlefs ministro del tesoro in Atene comandante polizia SP tesoreria amica guida turistica a Trikala custode alla diga idroelettrica Pili + capo polizia distretto a Trikala poliziotto - astimonicòs tenente polizia a Trikala brigadiere polizia a Trikala geologo statale gheològos giudice procuratore inquisitore oste e consorte a Megala Kalivia padrona ristorante a Mouzàki segretaria tesoriere di stato colonnello capo sicurezza PL capo cancelliere ministero 2 piantagioni di cotone - 3 una miniera d'oro 4 Introduzione L'ingegnere minerario Alexandre Doukas si sentiva a disagio seduto sulla poltroncina, nel salotto di donna Sotiria Kyriak, nell'azienda a Solfades. Abbastanza preoccupato, nel capire tardi lo sbaglio fatto in buona fede, nell'essersi lasciato raggirare dalla scaltra signora e i suoi complici senza scrupoli. Da far di lui poi, il capo espiatorio, in quella breve avvisaglia di sentore intuita sulla sua pelle. Pertanto il giovane ingegnere, doveva per forza ritornare di volata al cantiere minerario, per salvare i suoi operai al lavoro sotto terra nelle gallerie della miniera. Con estrema difficoltà era riuscito a riavere permessi e autorizzazione per la ripresa dei lavori e da pochi giorni riavviata a scavare nel sottosuolo della nazione ellenica. Nell'estrarre il minerale prezioso appena scoperto. Sebbene in ritardo l'ingegnere Alexandre capiva che erano in molti a non voleva la riapertura della miniera. Perciò doveva sbrogliare velocemente l'intricata matassa, creata apposta da chi stava dietro le quinte e continuamente tentando di sabotare e bloccare il suo lavoro e dei suoi validi operai, accorsi al nuovo lavoro oltretutto ben pagati dal governo. L'ingegnere tentava nel rimettere in sesto la produzione alla miniera in fase di ripresa, dopo anni di abbandono e incuria per la scarsa materia prima scavata dal sottosuolo. Purtroppo non bastava nemmeno a pagare le spese della struttura, oltre le paghe degli operai messi in cassa integrazione o licenziati dalla precedente amministrazione mineraria disinteressata a proseguire. Ma fortunatamente, proprio il giorno prima, dopo una piccola carica esplosiva, avevano trovato una buona vena d'oro, da poter sfruttare quel filone a ridare benessere e prosperità, in quella valle tra le montagne della Tessaglia greca. Non avendo ancora diffuso la notizia della nuova scoperta prosperosa, da controllare per bene prima. Quella vecchia miniera avrebbe sfornato delle belle pepite d'oro da risollevare e pagare le spese di produzione, oltre il morale dei poveri minatori abitanti nella vallata Portaikòs, da anni in attesa di un lavoro sicuro e una buona paga duratura. Ma in mezzo a quell'euforia mineraria, ancora non divulgata, era sorto all'improvviso quel nuovo stratagemma creato da altri e stava diventando grave se non si interveniva in tempo a fermare l'improvvisata alluvione per nulla annunciata in tutta la vallata e la pianura. L'avrebbe allagata così rapidamente come il passare di un bel tornado e poi ritornare il sole a 5 splendere e contare i tanti gravi danni lasciati alle spalle. Perciò in quel frangente di falsi avvisi non diramati ovunque, vi sarebbero state delle ignare vite umane, in mezzo ai tanti conflitto d'interessi lucrosi e scoppiati così all'improvviso e senza preavviso. Ma bene preparati dagli interessati, immaginando che: La miniera dal pozzo vuoto, così veniva chiamata ad Aytapià. Non ancora attiva e all'interno non vi fossero degli operai al lavoro, doveva essere scordata. Cancellata? Dalle informazioni ammezzate e con la complicità delle autorità compiacenti del posto a spartirsi poi il ricavato guadagno per la chiusura a spese di ignari minatori spazzati via di colpo, spariti così miseramente per niente. Senz'altro poi, qualcuno avrebbe pagato il grave danno provocato, finendo diritto in galera. Quella era la situazione finale al momento immaginata con apprensione. Perciò se il giovane ingegnere non arrivava in tempo a fermare l'ambigua operazione di svuotare la diga su a Pili, e ad evitare il presunto crollo, annunciato sotto voce e creato apposta. Con false simulazioni di pericolo incombente e che la stampa compiacente avrebbe il giorno dopo, descritto ampiamente l'accaduto. Costernati della tragedia capitata con tante vittime innocenti al centro del disastro perpetrato. Nessuno si sarebbe accorto prima, l'immane tragedia che sarebbe avvenuto tra poche ore nell'ampia vallata. Se non erano già iniziate le aperture delle porte su alla diga, ad allagare la vasta valle e per caso, bloccare i tanti operai al lavoro sotto terra nella miniera d'oro appena riattivata. Ma senza nessun avviso annunciato per tempo da segnalare lo svuotamento del bacino nella piccola diga di Pili più su a monte tra le montagne di Kerkètion. Era proprio un bel gesto criminale propinato a dovere. Poi, senz'altro altri da bravi e solidali compari, tutti quanti pronti ad incolpare qualcuno che non centrava proprio per niente. Ma colpevole di distrazione e negligenza, senza poter provare che era all'oscuro di tutto, per il disastro capitato da un silenzioso complotto ben impostato che restavano nascosti a vedere poi l'opera finale. 6 Capitolo Primo L'ingegnere Alexandre Doukas, aveva buttato a terra la borsa con dentro vari progetti, contrariato all'accaduto, il treno delle ore 17,00 si stava allontanando dalla piccola stazione di campagna a Solfades. Perciò al giovane viaggiatore incavolato, restava solamente aspettare il mattino del giorno dopo, per prendersi la prossima vaporiera della tranvia di passaggio e l'avrebbe riportato vicino al suo complesso minerario, alla stazione di Megàla Kalivia. Restavano un paio di km di strada da fare a piedi, in attesa che venga ripristinata la vecchia fermata del treno proprio sopra la miniera. Partendo dalla città di Làrissa il capoluogo regionale, il treno, un tempo tranvia, attraversando tutta la regione della Tessaglia e tra le cittadine di Kaldista e Trikala, c'era la vecchia miniera. Poi il treno proseguiva fin su al rinomato sito le Meteore, luogo di una certa importanza turistica, da vedere e visitare per i concittadini e gli stranieri di passaggio in quel pittoresco luogo, dove sette vecchi monasteri situati su strapiombi vertiginosi, sulle cime di colonne di roccia. Un tempo si saliva mediante 7 montacarichi di corde con cesti. Ora adoperato solo per le provviste. Purtroppo al momento il giovane Alexandre era arrivato tardi alla piccola stazione, per la lentezza dell'auto di donna Sotiria, la padrona dell'azienda agricola cotoniera, situata a Solfades nella vasta tenuta in pianura. L'aveva appena incontrata poche ore prima, per mostrarle il progetto richiesto della donna manager della sua azienda in espansione, avendo raccattato altro terreno da aggiungere al suo ed era riuscita a coinvolgere il giovane ingegnere a farle un buon progetto. Alexandre aveva compreso tardi quell'intoppo capitato di proposito, che si stava rivelando fatale nel trovarsi bloccato e ben lontano dalla sua miniera che si trovava in grave pericolo. Altri mezzi di trasporto al momento non cerano per risolvere il suo problema da sbrogliare la faccenda velocemente e ad evitare poi il peggio su alla miniera con i suoi operai all'interno. Quello era il guaio capitato e incombente da spaventarlo tanto? Pensando ai padri e figli appena assunti, contenti di aver appena trovato un posto di lavoro abbastanza faticoso ma sicuro. Dai suoi calcoli esatti, la miniera avrebbe fruttato molto oro estratto in futuro. Perciò al momento e senza un avviso, sarebbero affogati tutti la sotto terra, nelle lunghe gallerie minerarie. Così miseramente senza saper chi dover ringraziare del ben servito. Se non s'interveniva subito? Già per strada prima aveva provato a telefonare, ma nulla da fare non c'era campo. Impossibile! Imprecava, rammaricandosi deluso, nel capire che l'avevano incastrato per bene. Anche la sua auto giorni addietro era stata sabotata, incendiata su nel piazzale della miniera. Non avendosi dato troppo peso 8 alle minacce, ma ora nel ripensare al tutto si trovava fortemente amareggiato e contrariato a non poter proprio far nulla. Capendo che era stato un piano ben congegnato per bloccarlo lontano? Nel ripercorrere mentalmente quell'immaginaria giornata iniziata bene senza problemi. Non volendo essere scortese e nel pensare sempre alle cattiverie, aveva risposto a quella chiamata dalla signora Kyriak tenutaria di un vasto appezzamento di terreno nella piana ai piedi della valle tra le montagne. Nell'apprezzare speranzoso l'invito ad un buon affare e a presentare il suo progetto richiesto mesi prima, dove la donna voleva sfruttare il proprio terreno attiguo alla fattoria per impiantare una fabbrica per tessitura, avendo attorno molti ettari di terreno, coltivati in piantagioni di cotone. Al tempo stesso usufruendo per il raccolto, la popolazione della valle disoccupata e per forza dovevano accettava quel misero lavoro offerto, per sfamare la famiglia. Ecco perché la tenutaria, le disturbava la riapertura della miniera, portandole via la manovalanza presa in nero e a poco prezzo. Avendo i minatori trovato una paga migliore, invece di prendere i pochi euro stagionali che l'avara donna elargiva a loro, in un lavoro veloce e massacrante, solo nei mesi del raccolto e poi via tutti a casa. L'ingegnere minerario aveva accettato di preparare quel progetto ben impostato, per il buon vivere assieme nel circondario. Perciò pensò di fare una capatina col treno locale e rientrare in giornata su alla miniera, dato che il treno passava proprio sopra l'impianto della miniera e avrebbe poi servito come ai tempi addietro, nel trasportare il prezioso carico alla capitale, estrapolato dalla terra e trasformato in lingotti d'oro. Dai calcoli effettuati al momento, la miniera con quel nuovo e buon filone aurifero, avrebbe prodotto un buon quantitativo di valore, eliminando lo scarto e scorie, almeno trenta, quaranta lingotti d'oro puro al giorno e per la nazione era una piccola manna caduta dal cielo, con la crisi mondiale. Alexandre aveva già preparato i tanti documenti da presentare a giorni al parlamento ad Atene, da coinvolgere il governo e al ministro del tesoro mostrare ciò che quel nuovo filone poteva offrire allo stato, oltre le tante spese di gestione e rinnovo della struttura su alla miniera, rinomata nella zona come: “La miniera dal pozzo vuoto” Dov'erano ancora tutti ignari della nuova scoperta ad evitare una male interpretazione del quantitativo estratto e con probabili interferenze contrarie al suo progetto esposto. Oltre ripristinare la fermata della vecchia tranvia ferroviaria per un bel servizio di trasporto merci sotto scorta, dal posto di estrazione e produzione a riempire le casse dello stato semivuote, da risollevare la nazione.... 9 In quell'incontro con donna Sotiria Kyriak, nella sua tenuta a solfades. Il giovane ingegnere trovava la signora un po' troppo espansiva nei suoi riguardi, con moine allusive nel scordare il progetto che il giovane le voleva mostrare. Ma lei furbescamente tergiversava con la scusa del caldo e proponeva delle bibite ghiacciate da prendere fuori in veranda. Mentre si scusava e andava a cambiarsi d'abito per il troppo caldo estivo. Alexandre aveva sentito pervenire da basso nel salone i bisbigli delle donne di casa, da annusare dei sotterfugi strani, che aleggiavano nell'aria in quella lussuosa casa fattoria. Nell'attesa di presentare il suo progetto, ascoltava e captava dalla servitù chiacchierona, che la tenutaria teneva di nascosto una tresca con un certo ricco commerciante, arrivato in zona a comperare terreni. Il discusso uomo, di nome Pilagrios Grintoris, arrivato da Thessaloniki, e si stava imponendo nella regione a raccattare e comperando un po' di tutto a poco prezzo. Dalle voci in zona, si sentivano le stesse chiacchiere sul signore facoltoso che se ne approfittava, rubando la buona fede dei poveri contadini che per pochi soldi mostrati sul tavolo di casa, si facevano per bene infinocchiare vendendo i loro poveri poderi a occhi bendati per tre euro buttati. In quel breve colloquio alla fattoria e al ritorno di donna Kyriak con un abito succinto, Alexandre aveva intuito che c'era dell'altro sotto e di nascosto. Capendo che donna Sotiria, l'aveva preso in giro e stava divagata sulla sua idea di un valido progetto da impiantare lì nella sua tenuta. 10 Comprendendo che in tutto quell'ambaradan esposto al momento, la furba donna stava solamente tentando di portarselo a letto il giovane ingegnere minerario. presumibilmente come ricompensa per la visita richiesta da fare urgentemente quel giorno, così le aveva chiesto per telefono al mattino... Purtroppo, come un allocco Alexandre c'era cascato per bene. Captando strani discorsi nell'intrigosa messinscena creata dalla prosperosa donna d'affari e non per nulla chiari. Nell'intuire che la richiesta per un valido progetto era servito soltanto per farlo allontanare dal suo ufficio. Senza immaginarselo di dover avvisare qualcuno di un pericolo imminente. Era stata un attimo prima, appena accennata da un bracciante della donna il fatto pronto all'avvio? Il suo fidato uomo, per la premura d'avvisarla non immaginando chi fosse l'ospite quel giorno, uno dei tanti. Perciò nel bisbigliare del suo uomo, l'ospite captò l'avviso. Subito la donna, reagiva con un cipiglio per la scorrettezza del suo personale indiscreto, a dover dire all'ingegnere con fare leggermente preoccupata: < Sarà meglio che ne riparliamo del suo progetto, dopo lo svuotamento della diga ad evitare che mi danneggi il mio raccolto allagando la pianura. Per fortuna in questo periodo di siccità non è poi male un po' d'acqua in più per il terreno... Mah! Non si sa mai? E allora addio guadagni! > espose muovendo le braccia. < Sarà meglio rimandare il suo bel progetto ingegnere!... Ne riparleremo... Al momento ho altro da preoccuparmi. Ne riparleremo! > < Come mai vogliono svuotare il bacino su alla diga? > domandò il giovane ingegnere preoccupato: < Io non ho avuto avvisi di tale manovra a svuotare il bacino? > pensando all'istante, nell'essere poi incolpato di negligenza e abbandono del suo posto di lavoro a scapito di qualcos'altro ben più grave, di un'impensabile vendetta preparata a puntino da qualcuno interessato che la miniera chiuda per sempre. Definitivamente? Immaginò. < L'ho appena saputo anche io... come vede!... Pare ch'è pericolante la diga di Pili? Staremo a vedere... > espose la donna, nel commentare maliziosamente: < Vedo che è tutto sudato, si può togliere la maglietta da far asciugare al sole in un attimo... > consigliò maliarda. < Non ho niente da togliere. Anzi, nemmeno il disturbo chiria signora Kyriak! Devo rientrare subito! > rispose deciso. Quello era il risultato finale... Con una catastrofe incombente!? Si stava domandando Alexandre fortemente incavolato con se stesso. Immaginando la posizione della miniera posta a una decina di metri sopra al livello del torrente nella stretta gola di roccia viva e la massa d'acqua incanalata con forza, avrebbe invaso senz'altro le gallerie e tutto sarebbe finito per sempre e malamente. 11 Guardando alla fine la donna con durezza, nel rispondere, deciso: < Mi faccia riportare subito al treno! Questa manovra è un bel tiro mancino! Non ho forse ragione donna Kyriak? > sbottò sull'incavolato uscendo dall'abitazione e montava in auto, nell'aspettare che l'autista riceva l'ordine dalla donna a riportarlo di fretta alla stazione ferroviaria. < Tranquillo ingegnere! Sono soltanto voci. Poi è solo un po' d'acqua. Tu, porta l'ingegnere alla stazione... Arrivederci! > alzando la mano svogliata e con il viso sorridente per la burla perpetrata. Mentre Alexandre tentava col cellulare di telefonare... Ma nulla da fare, mancava il segnale. Con una buona scusa per la strada sconnessa, l'autista con un sorriso ruffiano, andava molto piano con le marce basse da far rumore col motore imballato a far confusione, ma la velocità sul terreno era lenta. Alla fine arrivati davanti all'entrata, trovarono il treno che stava già partendo dalla piccola stazione di campagna. E l'autista appena l'aveva mollato a terra era sgusciato via velocemente come il vento. Alexandre incavolato tentava di telefonare col cellulare alla miniera, ma invano?... La linea non c'era per niente da quelle parti, il cellulare non trovava il segnale in quel posto di campagna: < Troppo strano? > sbottò. 12 Capitolo Secondo Stava pensava incavolato a come evitare che diventi oltretutto qualcosa di un: Inquietante destino. Per quella valle senza salvezza per nessuno, in quel poco che aveva appreso amaramente. Una tragedia non annunciata e malamente esposta da lasciare poi un sacco di dubbi sul finale. Colpa di? Ormai gli sembrava molto chiaro, il guaio si stava perpetrando, ed era ormai tardi? Forse se fosse stato ventilato molto prima l'inghippo capitato, magari rimaneva una speranza? Così poi altri, avrebbero riferito alla magistratura a indagini aperte, nel redigere una inchiesta approfondita e arrestare poi i sordi babbei, che non avevano ascoltato per bene l'annunciò diramato dalla società appaltatrice dei lavori, nell'aprire le porte della diga di Pili a 900 mt. di quota. Situata a nord della valle interessata dove scorreva il torrente Portaikòs nella vasta regione della Tessaglia. Qualcuno doveva rispondere poi e prendersi tutte le colpe per tutto il casino fatto. Ed era ciò che sarebbe successo a lui il direttore della miniera tra poche ore, al massimo il giorno dopo.... Era l'unico responsabile del disastro capitato. L'ingegnere Doukas, aveva tentato invano nel chiamare al telefono le parti interessate su alla miniera, nel sperare di parlare con il capo cantiere Alos Kàlonis, sempre disponibile e contento per la vena d'oro scoperta in miniera, da avere il lavoro assicurato lui e i suoi uomini fidati. Ma nulla da fare, da quelle parti non c'era campo con il suo cellulare per poter 13 comunicare o con qualcuno nella valle ad evitare il peggio e tentare di salvare sopratutto delle vite umane, ma invano? E con il passare delle ore si stava peggiorando la situazione nella valle, che sembrava muta e tranquilla, addormentata senza valide e speranzose notizie. Anche nella piccola stazione ferroviaria fatiscente, il telefono era al momento fuori servizio. < Strano, molto strano? > borbottava il capostazione, ma nessuno rispondeva alla sua chiamata che a sua volta si stava preoccupando per la sua linea ammutolita da poche ore, e non poteva comunicare nulla, nemmeno alla prossima stazione a trenta km. impossibile? Capendo la preoccupazione del viaggiatore più che agitato e altrettanto a sua volta il vecchio capostazione, rispondeva al giovane molto preoccupato: < Non ho avuto notizie delle aperture su alla diga, nel far defluire l'acqua ed allagare in parte la vallata e la pianura sottostante. Il mio collega di Megalà Calivia me l'avrebbe detto prima al telefono con l'arrivo del treno? > informando il passeggero incavolato: < L'altro giorno col temporale un fulmine a tranciato un traliccio. Forse era un ripetitori per i cellulari? Ma adesso anche il mio telefono di servizio?.. Accidentaccio! > sbottò il capostazione preoccupato, per fortuna non doveva passare nessun treno fino al mattino dopo. Stava rimuginando sull'incavolato quesito il capostazione disorientato di quel fatto mai capitato prima. Anche Alexandre imprecava da solo, capendo che solo a dorso di mulo poteva ripercorrere la strada sterrata e risalire la valle, ma dove trovare un mezzo a quell'ora di sera? Poteva farsi prestare la bicicletta del ferroviere, ma non avrebbe potuto percorrere velocemente la salita e i 40 km di strada da fare? L'auto di donna Kyriak che l'aveva riportato alla stazione e se ne era andato via di volata. Era stata tutta ben congegnata la burla preparata a suo discapito. Pertanto mancava un mezzo per spostarsi e nemmeno i telefoni normali non funzionavano. Era tutto un po' strano. Troppo? In quella giornata nata piacevole e divenuta storta dopo, mentre le ore a disposizione volavano via davanti velocemente, da non poter evitare una immaginata tragedia incombente?... Ma veritiera da un momento all'altro. La paura più grande è che il tutto capiti e incomba proprio sulla miniera situata proprio nella stretta gola e l'acqua della diga incanalata con prepotenza potrebbe invadere le gallerie e provocato l'annegamento dei suoi minatori al lavoro e ignari del pericolo incombente sopra di loro. E il tutto per colpa sua, nell'aver abbandonato il posto di lavoro. Sperando e magari, forse, qualcuno avrà telefonato su alla miniera con un telefono funzionante da avvisare l'apertura delle porte su alla diga di Pili? < Magari 14 fosse vero!..> esplose a voce alta amareggiato, per la sua stupidaggine nel cercare sempre di appianare ogni controversia per il buon vivere attorno alla valle. Dandosi nuovamente dello stupido ad aver ascoltato la richiesta di una signora del posto, che aveva bisogno del suo aiuto. Una proposta per fare un progetto di un impianto manifatturiero e dare del lavoro a molta gente nei dintorni. Ma il tutto si era rivelato una bufala. La donna voleva sopratutto una intima collaborazione con il giovane ingeniere scapolo. Ma lo scopo principale era di allontanarlo dalla miniera e permettere ad amici compiacenti di manipolare e creare un grosso incidente da far chiudere la vecchia miniera per sempre. Da essere assorbita poi da chi aveva altri interessi molto più ampi. Poi se su nella miniera ci fossero dei lavoratori a raccogliere le ultime bricciole d'oro rimaste a terra da molto tempo, non importava nulla se per caso qualcuno crepava la dentro. Era in disuso da molto tempo senza speranza in futuro. Per sicurezza non avendo informato ancora nessuno del nuovo filone d'oro appena scoperto. Dopo quell'approfondita verifica, Alexandre prospettava che avrebbe in futuro, fruttato milioni in lingotti d'oro allo stato ellenico. Pertanto al momento di una gravità inimmaginabile, pensare al dopo era veramente pericoloso. Quel frangente supposto, di una catastrofe programmata e creata senz'altro a tavolino? Era ciò che immaginava Alexandre amareggiato a non poter e saper cosa fare al momento? Con la miniera che si trovava a 40 km. e impossibile farla a piedi e in fretta. Almeno poter telefonare e magari avere un elicottero da andare su alla diga e fermare al momento l'apertura delle porte? Magari, ma coi magari non serviva a nulla? Poter far defluire l'acqua più lentamente da dare il tempo di salvare delle vite umane? Sperando sempre che non succeda nulla a quei poveri minatori intrappolati all'interno delle lunghe gallerie in miniera? 15 Capitolo Terzo Senz'altro qualcuno poi risponderà alle domande pressante al ministero della giustizia e la procura interessata al disastro avvenuto si interrogherà? Perché mai la diga è stata aperta e la miniera è stata invasa dall'acqua con la perdita di persone umane e del minerale prezioso? E chi sono i responsabili? I colpevoli di quella operazione, fatta senza dei permessi e autorizzazioni confermate dalla legge ministeriale? Quella era senz'altro le prime domande fatte, e lui era il primo a dover rispondere chiaramente. Perciò senza pensarci su due volte Alexandre, aveva preso la decisione di percorrere la stradina di campagna a piedi e da poter arrivare ad un'arteria più frequentata e magari trovare qualche auto, anche di turisti e poter usufruire di un passaggio, con la speranza in cuore di poter far presto.... Poi e per fortuna un auto stava giungendo, senz'altro diretta alla cittadina di Fanàri a pochi km. Alexandre allungò deciso il braccio nel fermare l'auto sulla strada polverosa. Con sorpresa la vettura si fermò al suo fianco, e dal finestrino abbassato una voce gentile e sorridente gli chiedeva, nel capire il problema del giovane appiedato: < Perso il treno?.. Dai, salga! > 16 < Ha perfettamente ragione signorina despinis! > aprendo lo sportello nel dire: < La ringrazio tanto! Sono Alexandre Doukas il direttore su alla miniera a Megàla e ho il cellulare che non ha campo da queste parti... > < Sì! Anche il mio è muto in questa zona... Monika Stratonik. Piacere!... > porgendo la mano e Alexandre rispondeva deciso a quella stretta di mani e sull'agitato si spiegava meglio: < Se mi lascia al prossimo villaggio mi fa un grande favore. Devo andare su alla miniera a far uscire i miei minatori da sotto terra. Stanno aprendo le porte su alla diga di Pili e c'è il pericolo che la mia miniera si allaghi con dentro i miei bravi operai che stanno riprendendo a scavare e rimettere in sesto la miniera abbandonata ormai da anni. Comprende la mia preoccupazione signorina Monike?... > l'informò Alexandre sull'agitato e incavolato. < Come? Quella piccola diga la devono svuotare così di fretta... Strano? Ero pochi giorni fa su con la scolaresca a fotografarla e mi sembrava in buona salute. Oltretutto gli addetti che mi avevano rassicurata che è una struttura molto solida. Strano, molto strano? > raccontò tranquilla la giovane automobilista apparsa provvidenzialmente. < Ma da quel poco che ho capito, sono venuto a conoscenza poche ore fa? Qualcuno stava ipotizzando che aveva trovato qualche crepa nella diga. Ed è per questo che la svuotano velocemente senza aver avvisato nessuno nella valle e attorno. E' tutto un po' strana la faccenda? Comprende signorina. Io sono convinto che c'è dell'altro sotto e il tutto per mettere in pensione la vecchia miniera ch'è d'imbroglio per altri, che al momento non conosco, ma sicuramente centrano? Questo è quello che penso io! > esclamò: < Solo che al momento mi preoccupano i miei uomini nelle gallerie a scavare ? Dato che le perforazioni fatte a suo tempo nelle lunghe e vecchie gallerie, vanno verso il fondo in discesa, con un dislivello di bel dieci metri dall'entrata. E se ci arriva l'acqua della diga tutta assieme c'è veramente il pericolo che affoghino tutti la dentro come dei topi in gabbia. Questo è il mio guaio! E non poter essere sul posto a farli uscire prima del disastro? Senz'altro i miei operai, non sono stati avvisate da nessuno del pericolo incombente alle spalle?... Accidentaccio boia!... Per gli Dei dell'olimpo, che stupido sono stato! > sbottò adirato. < La comprendo signor Alexandre. La porto io su alla miniera. Oltretutto, era già una cosa che volevo fare uno di questi giorni, venire su a vedere e se era possibile portare la mia scolaresca a visitare la vecchia miniera. E visto che lei è il direttore ci metteremo d'accordo se possibile visitarla in sicurezza con i miei scolari abbastanza curiosi, ma educati... > 17 < Certamente signorina Monike! Appena sistemata questa faccenda, con la speranza che non hanno già aperto tutte le porte della diga, da far defluire rapidamente l'acqua fuori e da salvare la miniera appena riavviata. Grazie per il passaggio! E' veramente la santa provvidenza che la inviata da queste parti, con la speranza di salvare delle vite umane... Grazie! > < Pensa veramente che qualcuno sta facendo una carognata? > < Per farsi la grana facile non guardano in faccia a nessuno. Mi creda signorina Monike! > espose Alexandre un po' rassicurato per il fortuito passaggio provvidenziale. < Mi chiami soltanto Monike, tra coetanei va meglio. Oh mi scusi! Forse lei è già sposato ed io mi prendo certe confidenze così amichevoli. E' l'ha la brutta abitudine di dialogare con i ragazzini in classe che mi trovo a dare del tu a tutti... > rispose mostrando un bel sorriso infantile. < Hai perfettamente ragione Monike! Al momento non sono impegnato, ho solo questo grosso problema dei miei uomini nella miniera. Appena sistemato la faccenda, mi troverai più disponibile e faremo in modo che tu possa portare i tuoi alunni a visitare la miniera che tenta di risollevarsi... Lo spero vivamente signorina, insomma Monike! > confermò il giovane, guardandola per bene in viso, era bellissima da stupirsi da solo per la sorpresa ritardata. Era talmente preso che non ci aveva fatto caso prima della giovane, in mezzo ai suoi tanti pensieri aggrovigliati assieme. 18 Mentre lei tranquilla rispondeva: < Finalmente ho un passeggero che mi sprona a premere il pedale dell'acceleratore... Ho sempre avuto amiche che mi pregavano di rallentare, non si fidavano di una donna... E' la verità! > < Tranquilla Monike, sei formidabile!... > suggerì Alexandre guardarla per bene. Doveva essere alta e slanciata, bella da far mancare il fiato, con una massa di capelli castani, quasi biondi e gli occhi azzurri come il cielo. Ma al momento il cielo fuori, non era del colore giusto, forse, presagiva un bel temporale in arrivo e ci mancava solo quello ad aumentare la sua ansia di terrore nell'attesa spasmodica. Avrebbe voluto dirle di accelerare l'andatura già veloce, ma la fretta era incombente dentro al suo petto in apprensione. Rallegrandosi un poco nel trovarsi accanto una così stupenda creatura, oltretutto molto disponibile in quel momento preoccupante per lui, con un sacco di problemi in testa da risolvere velocemente e proprio alla svelta tutti assieme. Era il suo pressante pensiero fisso. In quella mezz'ora di strada, l'auto condotta dalla giovane procedeva discretamente veloce e sembrava prendersi a cuore la faccenda appena sentita dal suo passeggero con tanto di borsa diplomatica al seguito. Da immaginare in quel giovane forestiero, dall'accento e dalla voce piacevole, sembrava uno straniero. Forse e magari, era un attore hollywoodiano con un doppio lavoro, o magari in quel momento impersonava una sequenza cinematografica d'azione, impiantata li nella sua Tessaglia a beneficio della sua fervida immaginazione. Se lo scrutava di tanto in tanto, attenta però alla sua guida sul veloce. Monike era rimasta veramente affascinata dal giovane ingegnere, dal viso cupo e molto preoccupato per un grosso problema in arrivo, da quel che le aveva raccontato strada facendo. Ma in fondo a tutto era interessante quella presenza calda e viva al suo fianco. Con quell'affannosa corsa tra curve e sobbalzi e il piede di Monike pigiato sull'acceleratore, alla fine erano arrivati finalmente alla miniera, nel trovare il piazzale antistante l'entrata, gremito di gente del posto accorsa a vedere cosa stava capitando con quel torrente in piena da sembrare un fiume dall'aspetto pericoloso. Persone che in buona parte erano i famigliari dei minatori in apprensione in attesa di una svolta. In attesa di vederli uscire dalla miniera? Sulle loro facce smunte nel guardare quella marea di acqua che cresceva così velocemente sui bordi dell'alveare del torrente da spaventarli tutti quanti. Ad ogni onda più vigorosa le loro ansie si facevano sentire: < Oh mio Dio! Si sta alzando ancora di più il fiume!? > urlavano. 19 Capitolo Quarto Si erano radunati lì tutti assieme i pochi paesani del posto e parenti in trepidante attesa che capito qualcosa di buono a rincuorarli un poco. Quei famigliari spaventati dal fragore del fiume che entrava nella stretta gola e faceva impressione e paura, dove gli spruzzi giungevano sui loro visi preoccupati. Erano tutti lì in silenzio e stavano guardando il torrente ormai un fiume che ribolliva fragorosamente, aumentando il livello dell'acqua fangosa, da lambire la riva ed entrare nel breve piazzate. Proprio lì antistante l'entrata della galleria principale, e all'interno si diramava varie sezione di gallerie, più o meno lunghe e già il capo cantiere minerario Alos Kàlonis, aveva inviato all'interno degli uomini ad avvisare gli altri minatori ad uscire fuori ed evitare di morire affogati come topi la dentro ai lunghi tunnel nelle vecchie gallerie, che si apprestavano a riattivarle. Alexandre si prodigò subito a dare ordini di preparare dei sacchi di terra e sabbia per fare un muraglione a difesa dell'entrata, ad evitare che il fiume aumentando così troppo rapidamente e potrebbe infilarsi dentro e addio uomini e miniera, persi per sempre. Sorpresi, ma contenti dell'arrivo del direttore alla miniera a predisporrere un piano di salvataggio e spiegare cosa stava accadendo? Mentre aspettavano trepidanti che i minatori avvisati dai compagni corsi all'interno, escano velocemente tutti dalla miniera, più in fretta possibile. Poi si sarebbe pensato a fermare con chiuse a sbarramento l'entrate della miniera per preservare poi, il proprio posto di lavoro e si sarebbe perso per sempre con l'acqua infilata all'interno della miniera, allagata definitivamente. Quello era il pensiero apprensivo di tutti, oltre del direttore veramente preoccupato a salvarli tutti. Monike era rimasta lì al fianco di Alexandre in apprensione nel vedere 20 quella turbolente massa di acqua del fiume che incominciava a straripare e uscire dagli argini minacciosa. In un momento di sosta a riprendere fiato Alexandre consigliò alla ragazza: < Monike dovresti portare la tua auto più sopra accanto ai binari del treno. Mi sa che qui tra poco avremo l'acqua alta. Speriamo di poter proteggere con dei sacchi e altro, l'entrata della galleria. Altrimenti sarà tutto perduto?.... Eccoli!.. Meno male che gli uomini stanno uscendo dalla miniera... Presto ragazzi mettetevi al riparo! > consigliò il direttore preoccupato, come tutti in quel momento di panico. < Aiutiamo gli altri a sbarrare alla meglio e cercare di deviare l'acqua! Tentare d'incanalarla da un'altra parte... Accidenti a quei maledetti, che hanno aperto le chiuse su alla diga!... > borbottava Alexandre arrabbiato. E qualcuno lì accanto chiedeva stupito e sorpreso del fatto: < Cosa hanno fatto su alla diga? Capo? > sbottarono adirati guardandosi tra loro stupiti. < Alos! In quanti erano e ci sono ancora all'interno? > domandò Alexandre al capo cantiere meialleftis, intento assieme agli operai a riempire sacchi di terra e sabbia. < Manca ancora la quinta squadra! Sono in sei ancora la dentro?... Speriamo che arrivino fuori in fretta. Con questa maledetta acqua! Ma non c'è stato nessun temporale tra le montagne oggi pomeriggio? > sbottò sull'adirato a sua volta. < No! Hanno aperto le porte della diga di Pili... Lo saputo anch'io tardi e meno male che ho trovato la signorina che mi ha dato un passaggio. C'è qualcuno che cerca di bloccarci il lavoro. Questo è il guaio? > < Ecco perché, dopo che ho visto passare sopra treno e lei non si è visto poi arrivare a piedi qui dal paese... Avevo pensato che fosse andato a 21 casa e lo chiamato sul cellulare ma ho capito che sono tutti muti senza linea, anche dall'ufficio il telefono non funziona... Cosa sta succedendo capo? Non ci stanno preparando ad una guerra ad Atene? > domandò. < Non sono ben sicuro, ma mi hanno raggirato, tentando di tenermi lontano da qui? Quel progetto che ho preparato, era una buona scusa per farmi allontanare e meno male che nessuno sa della nuova scoperta di quella vena d'oro trovata. O forse qualcuno è venuto a conoscenza e sta tentando di sbarazzarci di noi, per un piano ben diverso e con altri scopi che non ho per bene evidenziato ancora e potrebbero fare al caso? Comprendi Alos? > si spiegò Alexandre, mentre tutti quanti si davano da fare ad aiutarsi per fermare quell'aumentare rapidamente del fiume Portalkòs troppo burrascoso e prepotente da far tanta paura. Era già molto tardi e la notte stava avanzando, mentre loro, tutti quanti stavano lavorando alacremente sotto le luci dei riflettori d'emergenza ad alzare una buona barricata a frenare quella marea di acqua e fango. Finalmente erano riusciti tutti assieme nella loro dura fatica a fare una bella barricata davanti all'entrata della galleria e fermare il flusso del fiume rigurgitante e minaccioso. Le ore passavano via velocemente, ma l'acqua nel bacino della diga era tanta e senz'altro ci voleva molto tempo, almeno un altro giorno per lo svuotamento e sprecare quel benessere per la zona. Mentre il capo cantiere borbottava incavolato: < Qualcuno dovrà poi rispondere alle autorità dello stato ellenico, per questo spreco di acqua preziosa, per il capriccio di qualche furbetto, o tanti messi assieme da pensare una simile sciocchezza inventata di sana pianta. Che gli vengano un colpo secco! > e un altro minatore commentava: < Senz'altro anche giù nella piana questa massa d'acqua creerà un sacco di danni e chi li ripagherà? Sperando poi che non ci scappi anche il morto... Cavolo! > 22 Alexandre stava immaginando pensieroso, nel dire poi al capo cantiere e all'insegnante immersi nell'acqua fino al ginocchio: < Sono proprio curioso di sapere dopo che raccolto di cotone farà donna Kiriak? > < Quella tenutaria dispotica centra qualcosa con tutto questo? > domandò Monike incuriosita, da sentirsi in parte immischiata, d'altronde lei ci stava rimettendo un bel paio di scarpe, appena comperate l'altra settimana, nel dire ancora: < E' proprio una vigliaccata combinata bene. E per cosa? > domandò arrabbiata, mentre saliva su dei gradini e si guardava le sue belle scarpe, miseramente alluvionate: < Accidentaccio boia! > Alexandre gli veniva da ridere nel vederla cosi agitata e partecipe al disastro, nel rispondere: < Hai distrutto le scarpe Monike... Vorrà dire che te ne compro un paio per sdebitarmi per l'aiuto provvidenziale e un invito a cena. E' il minimo che posso per ringraziarti per l'aiuto dato... > < Li avevo appena comperate. Ma in mezzo a questo disastro non si va a pensare a salvare le scarpe nuove. Cambierò modello! Comunque la cena la posso accettare. In verità adesso ho molta fame. Ma mi sembra che al momento l'acqua non sale più... è costante l'altezza quanto sembra? > < Ci vorrà una giornata buona, se non chiudono le serrande su alla diga. E' un peccato sprecare dell'acqua a questo modo e con la siccità averla adoperata per bene a bagnare i terreni secchi attorno, oltre servire la centrale elettrica. Un vero peccato! > provò a dire Alos il capocantiere. < Hanno fatto solo grossi danni e null'altro. Io sono sicuro che tutto questo ambaradan era per fermare la riapertura della nostra miniera? > espose Alexandre convinto: < Devono avere un piano in mente? >. < Lo pensa veramente capo? > domandò Alos incavolato: < Abbiamo sudato per rimetterla in sesto e c'è qualche carogna che vuole rimetterci sul lastrico? Figli di cani! > sbottò arrabbiato, dando un calcio nell'acqua. < L'unica cosa di positivo che non abbiamo avuto perdite umane qui nella nostra miniera... Poi non si sa se con questa onda di piena, giù oltre la valle, nella pianura qualcuno non si è trovato intrappolato e non ci ha lasciato le penne per davvero. E' un vero peccato? Speriamo bene! > espose Alexandre muovendo il capo di disappunto. Monike afferrando il braccio del giovane si mise a gridare, allungando il braccio ad indicare qualcosa che scorreva tra le acque turbinose del fiume in piena: < Guardate! C'è un cadavere che scende a valle... Oh, mio Dio! > Subito degli uomini si diedero da fare con bastoni e altro per tirare verso di loro il povero cadavere che la corrente l'aveva sospinto tra i gorghi da quella parte e fermarsi in quell'insenatura creata al momento nei riflussi. 23 Alla fine dopo vani tentativi tra i rami, veniva recuperato quel corpo a mollo, con lo stupore di tutti per quella prima vittima innocente. Il tizio annegato era un addetto alla diga e conosciuta da buona parte dei valligiani: < Mah, è Kosimors! > confermarono parecchi minatori. Anche Monike l'aveva riconosciuto subito, esclamando spaventata e dispiaciuta per l'accaduto: < Oh, poveretto! L'ho conosciuto l'altra settimana e gli avevo parlato su alla diga ed è proprio lui che mi aveva rassicurato che la diga era più che solida... Accidentaccio! Era un brav'uomo?... Peccato! > borbottava dispiaciuta appoggiandosi al giovane ingeniere che se la stringeva contro dispiaciuto a sua volta: < Questa vittima non ci voleva proprio? > espose e poi di colpo Alexandre si abbassò a guardare meglio l'annegato messo su delle tavole più in alto, e notò stupito qualcosa sulla fronte, nel dire deciso: Questa povero uomo gli hanno sparato! Guardate quel foro in fronte?... L'hanno fatto secco. Gli hanno sparato! > chiamando un giovane dipendente: < Nikos per favore vai in città ad avvisa la polizia di un morto recuperato qui alla miniera... Mi raccomando!... Fai attenzione per la strada accanto al torrente, può averla rosicata via l'acqua? > Lasciando un po' tutti ammutoliti per la tragedia che si stava consumando davanti ai loro occhi, in mezzo a quella marea di acqua e fango, che li minacciava col frastuono e prepotenza e con un morto per iniziare la giornata in arrivo. Prometteva nulla di buono in quell'albeggiare e più che mai incominciata storta. Tutti avrebbero pensato diversamente, ma non a quel modo con un cadavere che galleggiava tra le acque scure e impetuose. Qualcuno borbottava amaramente: < Dio che tragedia! > 24 Capitolo Quinto Erano alle prime luci dell'alba, quando arrivava il maresciallo Cosmis del distretto di polizia a Trikala, avvisato dal giovane Nikos. Il poliziotto ancora trasognato con i suoi gendarmi ad ispezionare il cadavere del povero guardiano della diga e nel chiedere informazioni dettagliate dei fatti accaduti? Avendo già ricevuto diversi avvisi a voce avendo il telefono e i cellulari del distretto ammutolito. Immaginando che l'acqua abbia divelto da qualche parte i pali della linea telefonica. Ed ora lì a constatare il cadavere raccolto dal fiume, improvvisamente in piena da far paura. Trovandogli addosso i suoi documenti e da identificare per bene la povera vittima capitata in mezzo al disastro fatto su ordinazione, così sembrava. Oltre la polizia a informarsi su quell'improvvisa alluvione che aveva già fatto un sacco di danni più giù a valle e sperando che non ci siano altri morti in mezzo? Chiedendo preoccupato al direttore: < Allora ingegnere Doukas lei mi sa spiegare qualcosa? Che diavolo mai sta succedendo! > < Qualcuno su alla diga di Pili ha aperto le porte da far defluire l'acqua rapidamente? Altro non so darle spiegazioni, visto il cadavere del guardiano, l'unica cosa pensare e non era capitata all'improvviso? > < Lei mi fa presente che senz'altro qualcuno su alla diga hanno aperto le paratie e sparato al guardiano? Sarà poi il medico legale a fare l'autopsia a spiegare meglio se è un foro di un proiettile quello che s'intravvede sulla fronte della vittima? Ma per cosa e perché questo svuotamento rapido della diga? > domandava il maresciallo incavolato per il tutto?.. < Anche io me lo sono domandato e per quali ragioni? Nessuno mi ha 25 avvisato di questa rapida decisione, e in un primo momento avevo immaginato che la diga fosse crollata, ma il disastro sarebbe stato più grande e grave. Ma ora vedendo quel povero uomo ucciso, ho capito che qualcos'altro era ed è successo malamente su alla diga di Pili? > < Allora lei non era al corrente? Noi in centrale non abbiamo mai avuto avvisi a segnalarci qualcosa di strano? Mai sentito dire, di un pericolo imminente su alla diga di Pili? Accidentaccio! Sta diventando un caso oscuro al momento? Non sarà per caso un sabotaggio di sovversivi contro lo stato? Oggigiorno vanno tanto di moda... Poi questa interruzione nel pomeriggio delle linee telefoniche, non mi è per niente chiara questa faccenda? > sbottò il maresciallo della polizia greca, grattandosi il capo sotto la visiera molto preoccupato. Dando ordini di chiamare via radio la centrale della polizia regionale se a loro avessero avuto la segnalazione di un pericolo su alla diga. Nel cercare di capire meglio la faccenda di quell'inondazione improvvisa e da chi è stata provocata? Si domandava fortemente irritato il maresciallo, non sapendo nulla di preciso, oltre avere i telefoni fuori uso nella provincia. E chi era il colpevole? Mentre Alexandre commentava: < Io personalmente ho già avuto dei danni e minacce nei giorni scorsi e la mia denuncia esposta l'altra settimana lo conferma. Con la mia auto laggiù incendiata da vandali, ignoti piromani? Ma al momento non posso dire qualcosa in più. Se il tutto è da allacciarsi alle varie faccende sovversive che stanno capitando in regione. Forse, ma non credo?.. > evitando di far presente che l'avevano allontanato apposta con l'inganno dalla miniera. Ma così su due piedi, non poteva accusare nessuno di preciso e non voleva che il maresciallo incominci ad indagare su dei percorsi ancora troppi oscuri?.. Inserendo dei fatto gravi che si stavano ammucchiando di giorno in giorno e nelle ore prestabilite di un avvenimento sopra l'altro? Notando per altro il progredire velocemente della situazione che si aggravava in zona... Al momento era meglio non dir nulla e vedere poi cosa saltava fuori alla luce del sole, nelle indagini in avvio e se per caso poi, saltava fuori qualcuno da dentro, anche nell'ambito della polizia? Era tutto un susseguirsi da tener ben presente, che magari qualcuno tentava di spostava le indagini altrove? E quella era un'altra cosa da tenere bene in mente oltre che presente? Se qualcun'altro aveva degli interessi da sbrogliare in fretta, si sarebbe fatto sentire in qualche modo. Poi ora, già con un morto era un impiccio forse premeditato? Stava pensando Alexandre, prima di dire altro al maresciallo Cosmis in attesa di una sua dichiarazione: < Comandante! > provò a dire alla fine Alexandre 26 sotto voce: < Forse c'è qualcuno che a dei rancori con qualcun'altro, magari con lo stato ellenico un po' assente nella nostra regione. Qualcuno giù in pianura che volevano dare un avviso un po' a tutti? Nel dimostrare chi è che comanda e tira le file dei burattini nella nostra zona e regione un po' troppo abbandonata a se stessa? A me fa questa impressione. E voi della polizia col personale ridotto non potete controllare proprio tutto. Non ho forse ragione maresciallo? > notando un cipiglio dal viso del maresciallo Cosmis, nel continuare a dire avanti tranquillo: < Immagino al momento, che sia questo il movente dirompente e messo in atto nel farsi sentire così malamente e a sprecare a questo modo quest'acqua così preziosa? E' una sporca vigliaccata!... Altro al momento non posso dire e spiegarle diversamente maresciallo? E meno male che noi qui siamo riuscite a fermare quest'acqua da non entrare nelle gallerie della miniera. Allora sì! Che avremmo dato l'addio al lavoro tanto sudato dei miei minatori, per rimetterla quanto prima in piedi.... Per la miseriaccia! > sbottò decisamente incavolato il direttore Alexandre, guardando i suoi uomini stanchi nell'aver lavorato sodo per salvare il proprio lavoro. < Già, ha perfettamente ragione! Forse a qualcuno non piace questa miniera? Lei cosa ne pensa?... Dopo il tanto tribolare prima, e io sono per bene al corrente delle traversie per avere i permessi e sopralluoghi fatti e noi in mezzo a controllare il buon esito per tutti. Eravamo contenti, che si ridava un po' di lavoro qui nella vallata. Sebbene faticoso il lavoro nella miniera, ma pur sempre un lavoro e una paga discreta... Giusto direttore? > commentò il maresciallo più che convinto dei fatti esposti. < Ha perfettamente ragione comandante! I miei uomini hanno sgobbato 27 come muli per ripristinare questa miniera e spero presto possa fornire allo stato ellenico, i frutti racchiusi in essa da rendere un po' di più prosperosa questa valle un po' troppo abbandonata. Io sono speranzoso! > guardando di sott'occhio il suo capocantiere al fianco in ascolto, nel capirsi sulla loro scoperta di un bel filone d'oro appena ritrovato. Certamente qualche operaio in buona fede avrà menzionato della scoperta di quel filone d'oro. E senz'altro a molti farà gola? Immaginò Alexandre più che convinto. Dove si intersecavano varie faccende, ma tutte avevano uno scopo ben prefisso, farsi la grana facile e solo da una parte?.. Da qualsiasi parte avvenga l'ostruzionismo nato al momento. Certamente però al momento erano soltanto illazioni pensate e ripensate, ma ancora niente? < Stia tranquillo ingegnere! Troveremo i colpevoli che hanno combinato 'sto casino!. > espose perentorio il maresciallo Cosmis. Nel frattempo il comandante s'impegnava, assieme ai suoi aiutanti e prendevano le varie deposizioni dei minatori e cittadini accorsi lì sul posto a guardare curiosi il disastro per niente annunciato prima, o qualcuno doveva veramente morire per aver ragione dopo? Poi alla fine dei controlli della polizia e fatte varie foto del posto e del povero annegato, così sembrava a prima vista, oltre fotografare il fiume in piena che stava devastando la valle con l'inondazione improvvisa. Infine su un loro mezzo, non avendo altro al momento a disposizione, caricarono il morto nel portarlo al reparto patologico della polizia a Trikala. Avvisando chiunque avesse notizie sui fatti accaduti, nel farle pervenire anche a voce dato il perdurare del mutismo telefonico. 28 Capitolo Sesto Nella parte alta, dentro ai vecchi magazzini e uffici nel complesso minerario, si stava già sistemando alla meglio ciò che avevano preso prima, per tamponare i primi danni avuti, appena lambiti dall'invasione dell'acqua e fango. In un a grande confusione a capirci meglio. Alexandre ne approfittava per ringraziare i suoi operai che si erano prodigati a salvare in extremis la miniera, dall'essere sommersa da quella marea d'acqua e fango scaricata dalla diga di Pili: < Grazie a tutti voi, di aver salvato la baracca, ragazzi! > espose riconoscente. Monike stava assistendo con interesse e fervore quella famigliarità che il giovane ingegnere aveva con i suoi uomini, uniti nella battaglia. Lei si era avvicinato ad Alexandre nel dire convinta: < Vi siete prodigati tutti quanti, per salvare il proprio posto di lavoro. Hai fiducia nei tuoi operai e loro ti ricambiano. E' bello vedere un direttore che non da solo ordini, ma si rimbocca le maniche al momento del bisogno... Posso dirtelo? Sei bravo! > < Penso che al momento non possiamo fare altro qui... Aspetta un momento Monike... > chiamando il capocantiere: < Alos! Puoi lasciare qualcuno a turno a rimanere qui a tenere d'occhio il fiume e gli altri possono andare a casa a riposare e appena il fiume è rientrato si farà la conta dei danni e riprenderemo il nostro lavoro. Comunque, prima ricontrolleremo assieme le gallerie se non sono state intaccate da qualche infiltrazione d'acqua. Giusto? > espose mentre diversi minatori si erano affiancati ad ascoltare quel piano di ripristino e il recupero del posto di lavoro. Poi il capo minatori rispondeva soddisfatto: < Tranquillo capo! Vada anche lei a riposare qui ci penseremo noi a tener d'occhio questa marea d'acqua... Che gli venga un colpo a quei miscredenti! > < Grazie! So che posso fidarmi di voi ragazzi. Grazie di tutto! > prendendo sotto braccio la maestrina e avviandosi verso l'auto della donna, nel chiedere sotto voce: < Per cortesia mi daresti ancora un passaggio? > < Certamente! Poi non posso perdermi un invito a pranzare assieme, quando troverai del tempo libero, s'intende... Quella laggiù è la tua auto bruciata? > chiese Monike guardandola mentre montavano in auto. < Già! Dei vandali o altri mi hanno dato subito il benvenuto, arrivato qui a rimettere in sesto la miniera... Come vedi Monike sono caldamente 29 amato e ancora prima di conoscermi. Meno male che gli operai della vallata mi hanno accettato per quello che sono e rappresento il loro benessere qui alla miniera. Dopo aspre battaglie con il governo a chiedere per loro e riducendomi il mio stipendio da direttore, a dimostrare l'amore e l'interesse per i miei uomini, ho ottenuto di fargli avere una paga discreta per il lavoraccio che fanno sotto terra. Avrei voluto di più. Ma per il momento devono accontentarsi. Spero in futuro, se la miniera si rimette a funzionare al meglio e sfornare qualche pepita d'oro di valore nei carati, potrò discutere nuovamente nel fargli avere un buon aumento... Certo che al momento, con questo sporco lavoraccio fatto da qualcheduno o tanti furbetti, c'era veramente il pericolo di chiudere la baracca per sempre. E a questo punto devo ringraziare te che ti sei prodigata a portarmi velocemente qui alla vecchia miniera e tentare di salvarla. Temevo di perdere i miei minatori annegati all'interno... Che puttanata! > sbottò adirato: < Sono di più adirato per la mia scempiaggine fatta ieri mattina, nel cercare di avere dei buoni rapporti con il circondario... Invece ho sbagliato proprio tutto? Accidentaccio boia!... Hai fame Monike? Laggiù c'è una trattoria tractèr sempre aperta... Ti va di far almeno colazione? Io ho fame a fare le nottate a mollo col fango addosso. Accidenti come siamo conciati! Sembriamo due evasi dalle paludi della Louisiana. > < Urka! Come evasa ho una fame e anche sonno. In verità non sono abituata a fare le nottate e poi trovarmi in mezzo ad una simile disgrazia è proprio da criminale chi ha aperto le chiuse su alla diga e quel povero uomo, ci ha rimesso la vita... Che figli di puttana!... Meno male che oggi non ho la scuola e studenti da istruire, altrimenti mi addormenterei sulla cattedra dal sonno... > commentò confusa Monike, mentre accostava l'auto al marciapiede e infine traballanti entrarono nella trattoria a prendersi qualcosa di caldo. Il gestore Serafin conoscendo l'ingegnere, che talvolta di passaggio si fermava, gli domandò sull'agitato: < Buon giorno ingeniere! Ma cos'è mai capitato su da voi alla miniera? > gli domandò preoccupato. < Non è troppo un buon giorno, che ricambiamo... Qualche deficiente ha aperto le chiuse su alla diga di Pili, da creare questo pandemonio. Peccato che il guardiano della diga è morto annegato. E noi per fortuna non abbiamo avuto perdite umane e la miniera è salva... Noi avremmo fame. Avete qualcosa di pronto, oltre un buon caffè caldo? > < Subito dottore!.. Adele porta quello che hai in dispensa!. > domandava alla moglie, mentre borbottava per i primi ragguagli sul disastro capitato e aveva già sentito dire, che più giù a valle erano successi 30 altri disastri provocati da quella piena non immaginata. Nel brontolare avanti: < E' proprio vero che non c'è più religione in questo mondo da cani! > mentre Serafin preparava la tavola agli avventori mattinieri in terrazza e la moglie stava già portando qualcosa da mangiare: < Vi può andare bene del salame e formaggio locale, con una bella fetta di torta con i frutti freschi del nostro giardino? Da bere, del vino bianco leggero, per accompagnare il dolce e un bel caffè caldo? Altrimenti dovreste aspettare che metta sul fuoco qualcos'altro bistecche o uova per fare in fretta... miei cari signori? > condensò Adele di ciò che aveva. < Per me va bene così!.. Monike ti basta?... > le domandava Alexandre con un leggero sorriso di complicità per l'occasione capitata. Monike rispondeva un po' stanca e assonnata: < No, no! Va benissimo tutto questo, tanto per tappare i buchi dalla fame... Poi in fondo ho abbastanza sonno... Grazie signora Adele! Va tutto bene per la fame che abbiamo... > rispose mentre già spiluccava qualcosa, cercando di non pensare al disastro e al morto trovato di poche ore prima. Poi da buoni amici, e chiacchieravano amichevolmente, si riempivano un poco la pancia vuota dalla fame accumulata dal pomeriggio del giorno prima. Discorrevano piacevolmente tra loro due, come se fossero stati amici fin dall'infanzia, dall'affiatamento acquisito così di fretta, in mezzo a quelle ore di tensione e paura, messe tutte assieme confusamente. Alexandre ad un certo punto gli confessò: < Sono felice di averti incontrata Monike! > 31 < In verità è la stessa cosa per me. Avevo sentito parlare del nuovo e affascinante direttore della miniera... Ed ora al vederti di persona è tutt'altra cosa, sei veramente un tipo bello e intrigante, di piacevole compagnia. E non lo dico perché adesso ho bevuto un po' di vino. Perché è vero! Sei un bravo ragazzo e farai contenta la tua ragazza... > < Grazie per il gentile complimento! Ma non dovrebbe essere al contrario? Il maschio dovrebbe proporlo nel dirlo alla sua donna. Dirle ch'è stupendamente carina da fargli girare la testa... Con o senza vino per l'aiuto dato ad esporrere la questione sentimentale... Sei veramente una ragazza interessante Monike! > espose sorridendo Alexandre. Mentre lei arrossiva. Perciò tra un brindisi e un altro per calmare tutto lo stress accumulato in quelle rapide ore alluvionate. Ma oltretutto dopo il loro primo incontro e proprio per caso si stava già consolidando così reciprocamente senza immaginarselo per bene il loro affiatamento sentito da entrambi. Alexandre si sentiva appagato in quel momento di quiete, guardando la giovane maestrina un po' assonnata e senz'altro quel mezzo bicchiere di vino bianco le stava già facendo effetto. Tentando di deviare i loro discorsi ad altro. Alexandre provava a chiederle se abitava lontano: < Monike abiti laggiù in città a Trikala, ho da un'altra parte? Io ho trovato casa a Kanàri e mi è andata bene, anche senza l'auto bruciata, ho il treno sotto casa che mi porta su alla miniera, come un bravo pendolario. > < Però? Si, io abito a Trikala a pochi passi dalla mia scuola... Sarà meglio che andiamo, mi viene sonno... Scusami Alexandre, non sono di compagnia adesso. Poi in verità questo vinello mi ha un po' stordita... > < Te la senti di guidare la tua auto? Altrimenti posso aiutarti... > < Tranquillo mio bell'ingegnere! Ho promesso che ti porto a casa. Fidati della sottoscritta... amico mio! > bisbigliò sorridendo felice. < Certamente Monike! > mentre lui, pagava il conto: < Grazie per la colazione ci ha rimesso in sesto! > nel seguire Monike verso il parcheggio. < Grazie a lei ingegnere e signorina! La nostra trattoria è sempre a vostra disposizione signori... Buon viaggio! > < Ritorneremo se ci tratta così bene e con poca spesa. Grazie ancora e arrivederci alla prossima! > rispose Alexandre all'oste, mentre seguiva Monike e ripensava sorridendo contento, per quel bell'incontro avuto. Poi appena montati in auto, lei provò a dire sorridendo al compagno intento ad allacciarsi la cintura di sicurezza: < Che nottata ragazzi!.. Ma sono contenta di averti conosciuto Alex! > borbottò assonnata, mentre infilava la chiave nell'avviamento dell'auto. Poi si fermò pensierosa 32 fissando il vuoto davanti a pensare in mezzo alla sua euforia a base di vino bianco. Qualcosa l'aveva fermata. Ed era qualcosa che le frullava in testa. Mentre Alexandre le rispondeva: < Già! In verità a chi lo dici... E' stato anche per me un bell'incontro con te... Sebbene movimentato. > ma non poté finire di parlare lei lo prese per il bavero e l'attirò vicino. Poi lo baciò decisa, era felice nella sua piccola sbronzatura di vino e sonno che s'amalgamava così bene al tutto, in quel preciso momento un po' magico... Restarono per un lungo momento appiccicati nel baciarsi avanti senza restrizione di tempo, felici entrambi nel farlo in quel preciso momento. Poi un auto di passaggio li riprese col clacson a contenersi dallo sbaciucchiarsi a quel modo. Riprendendosi da quel bel sogno dove si erano avventurati. Mentre lei confusa borbottava a scusarsi: < Sarà meglio che andiamo. Non volevo creare scompiglio. Ma in verità mi è piaciuto farlo. > < Guarda che qui nessuno sta reclamando qualcosa di diverso. E' una cosa piacevole far di mattina... Dovremmo riprovare domani? > Mentre Monike metteva in moto l'auto, rispondeva confusa: < Non dovevo bere quel bicchiere di vino... Non sopporto l'alcol. Scusami se ho preso il sopravvento della situazione e mi è sfuggita di mano... > 33 < Te l'ho già detto prima e lo ripeto. Possiamo riprovare domani se è la stessa cosa e a quel punto non potrai poi dire che è stato il vino locale. > < Già hai più che ragione! Sono io una sciocca... Ho avuto un desiderio mai provato prima d'ora, a voler baciare un giovane senza chiedere il permesso e in verità, non posso dire diversamente, mi è piaciuto farlo. Ed ora puoi arrabbiarti se ho preso io il sopravvento e comando?... > < Guarda che io non 'sto reclamando, anzi... > prendendola decisa nel baciarla con intenso ardore, da lasciarla stordita dalla mossa repentina. Alla fine Monike si annodò i capelli dietro la nuca e stava per ripartire, ma decisa, spense il motore per assaporare meglio quel divino momento d'intimità a due. Appoggiandosi al giovane al suo fianco, nel trovarsi a piangere, da non saper bene se era per disappunto, o una strana felicità trovata proprio per caso in quel giovane ingegnere affascinante. Alexandre si trovò ad accarezzarla con tenerezza, capendo l'imbarazzo della giovane confusa, con la complicità di quel bicchiere di vino. Nel provare a dire sotto voce: < Il vino ti ha fatto girare la testa ragazza mia! > < Può essere vero. Ma presumo che il tuo fascino da straniero mi abbia sedotta da lasciarmi andare e baciarti. Scusa ma non avrei dovuto aggredirti. Sono stata una sciocca ragazzina, che si è presa una cotta improvvisa e il vino mi ha dato la spinta a fare ciò che il pensiero lo desiderava fare fin dal primo momento. Quando ti sei appoggiato al mio sportello per chiedermi un passaggio. Ecco tutto qui il casino che ho combinato, ma in verità non mi pento è stato il più bel bacio che ho ricevuto da un affascinante straniero prima... D'incontrarti insomma! > < Wauh! Questa è proprio bella... Di solito è sempre l'uomo che si spinge troppo avanti e poi magari si scotta. Ma tu mi hai spiazzato e in verità te ne sono grato della tua sincerità al vino bianco. Grazie per la tua spontaneità Monike! In verità mi piaci tanto e ho apprezzato la tua solidarietà di restare al mio fianco in mezzo al pericolo. > alzandole il viso rigato dalle lacrime di tanta confusione e passione scoppiata proprio all'improvviso, nel dirle a sua volta, mentre la baciava con dolce tenerezza: < Vuoi tu mia dolcissima Monike essere la mia donna, nel bene e nel male fin che ci farà comodo continuare ad amarci per davvero? > Monike alzò di botto il volto a guardarlo in viso e scoppiò a piangere più fortemente dalla contentezza, mentre se lo sbaciucchiava in continuazione. Alla fino provò a dire timidamente: < Veramente Alexandre, ci tieni che diventi la tua ragazza ufficiale? Questa si che è una bella cosa già di primo mattino, nel ricevere un invito da un probabile e aitante amante.... > 34 < Pensi che potremmo impostare una bella unione noi due assieme? > < Io l'avevo già immaginato appena mi hai risposto di aver perso il treno. Mi sono innamorata di te perdutamente Alexandre! > < In verità questa mattinata è tutta una piacevole scoperta. Si mi piaci veramente tanto Monike! Non lo posso negare, per la prima volta mi sto innamorando veramente di una meravigliosa e sincera maestrina. Wauh! > < A questo punto penso sarà meglio andare alle nostre proprie casa nel dormirci sopra e soppesare meglio le parole dette e spinte dal vinello intrigante su questo bel dialogo fatto con parole sincere e oneste. Io ci credo all'amore ch'è scoppiato tra noi due. Ma non voglio crearti dei problemi se per caso ai dei ripensamenti. Tu sei d'accordo? > espose lei. < Ma perché complichi la vita? Tu mi ami io ti amo e allora casa ci manca per essere felici? Certamente al momento io mi trovo in una situazione un po' difficile con dei vandali o altro, ma tutto questo non comporta che ci rendiamo la vita difficile già di per s'è complicata. Mia cara Monike io mi sono sinceramente innamorato e anche tu me l'hai appena confermato. Allora cosa ci facciamo qui a discutere, invece di baciarsi e null'altro... > prendendola deciso da baciarla con forza a far capire che tra loro era scoccato qualcosa di positivo che poteva essere duraturo se lo si voleva con fervoroso intento. < Ti desidero tanto amor mio! > le sussurrò Alexandre felice più che mai. Monike commossa bisbigliava sotto voce: < Anch'io amore. Tanto! > 35 Capitolo Settimo Da trovarsi storditi entrambi da tanta euforia scoppiata così all'improvviso tra loro due. Era scoppiato l'amore, ma quello vero! Come un impetuoso uragano di ormoni messi di colpo in azione. Mentre i baci perduravano avanti con la paura di smettere, e perdere quella nuova e giovane fantasia capitata così dal nulla, ma desiderata tanto in quel momento. Con difficoltà poi a staccarsi da quei baci dati a profusione, non avrebbero mai voluto smettere... Si sentivano felici di averci provato. < Dio, come sono felice! > urlò Monike avviando la vettura. Avevano ripreso la marcia verso casa e nell'approssimarsi della frazione di Kanàri. Alexandre la invitò ad entrare in casa per bere e rinfrescarsi un poco e nel farsi una doccia. Monike accettò felice quell'invito: < In verità ho una certa arsura in bocca e qualcosa di fresco da bere non la rifiuto. > seguendo il giovane dentro casa, nel trovarsi a dire: < Mi sa che hai un sacco di lavoro da fare per rimetterla un poco a posto, questa tua casa... > guardandosi attorno incuriosita a capire come viveva in affitto quel suo bell'ingegnere. Nel portarla fuori in terrazzo nel sottotetto di campagna, con dei materassi ammucchiati contro la parete a far da divano, mettendosi 36 seduti sui materassi a rilassarsi almeno un poco. Mentre lui le offriva qualcosa da bere: < Ti va una spremuta di cedro con ghiaccio? > nel trafficare a prepararla e lei annuiva: < Sì! Va benissimo con ghiaccio... In fondo è piacevole guardare la campagna attorno. Meno male che l'alluvione non è arrivata fin da questa parte... > commentava appoggiata al suo petto e lui le indicava dov'era la doccia: < Tanto per capirsi la dietro c'è la doccia. certamente dopo appena aver bevuto. Giusto? > Poi senza immaginarselo, ma contenti che stesse capitando si trovarono a baciarsi senza fretta e a godere felici nella loro sincera vicinanza. Alla fine decisero di farsi quella benedetta doccia e darsi una bella ripulita dopo una dura nottata a mollo nel fango e a discutere sul problema inondazione perpetrata. Alla fine rimessi a nuovo e con la mente più sobria ritornarono in terrazzo a godere di quella frescura che lambiva i loro corpi nudi a contatto che si provocavano a vicenda ad eccitarsi maggiormente e nel fare poi all'amore senza fretta ma con intensità cosciente. Sotto quel porticato fatiscente, dove la temperatura era piacevole da permettere di sentirsi liberi nel godere a rimirarsi a vicenda e quella piccola bava di frescura da rianimarli nel baciarsi con tanto desiderio e ardore mai provato prima da entrambi. Tutto si stava consumando senza la minima fretta, felici in quel rapporto a due, iniziato alla luce del sole. 37 Contenti di essersi incontrati proprio per caso o era il fatale destino nell'avere dato una mano e proprio in quel giorno benedetto dalla santa provvidenza capitata di proposito?.... Proprio di tutte era capitato. I baci correvano sulla loro pelle levigata e ancora umida dalle gocce d'acqua della doccia, da eccitarli maggiormente in quel momento sublime per loro due. Poi lì alla luce del giorno tutto era diventato più chiaro e sublime e quell'amore appena nato, che presagiva essere duraturo in futuro. Nel tardo pomeriggio dopo aver riposato un poco, Monike e Alexandre ritornarono su alla miniera nel vedere come proseguiva la faccenda inondazione lasciata al mattino, evidenziando e contando i danni avuti. Trovarono che l'acqua stava defluendo via poco a poco, da non essere più un pericolo per la miniera, rimasta al riparo dai sacchi di terra e sabbia accatastati da sbarrare l'infiltrazione dell'acqua all'interno da creare seri problemi. Mentre i minatori di turno rimasti, assieme agli altri ritornati da casa, erano la tutti a spalare il fango e ghiaia all'entrata della miniera. Intanto su alla diga di Pili, si presumeva che la polizia accorsa a controllare, e far chiudere le paratie, da bloccare lo svuotamento della diga? Dov'era rimasta ancora con metà acqua nel grande bacino di raccolta a 900 metri di quota. 38 Capitolo Ottavo I telefoni avevano ripreso a funzionare regolarmente, da sembrare fossero tornati alla normalità di sempre. Qualcuno asseriva che era saltata una centralina importante, da lasciare mezza città e due valli senza telefono. Anche Alexandre cercava di riordinare per bene le idee e ricontrollare le sue scartoffie in ufficio da presentare nei prossimi giorni il verbale sui danni subiti e sulla scoperta di quel nuovo filone d'oro al ministero del tesoro, con una buona relazione, da poter far proseguire il lavoro alla miniera. Monike era rimasta con lui a fargli compagnia, avendo la giornata prefestiva libera, con l'accordo che all'indomani sarebbero per bene andati assieme a pranzo, con una gaia tranquillità desiderata. Mentre dalla capitale stavano giungendo un sacco di chiamate, da impegnare Alexandre a spiegare ed esporrere le difficoltà capitate in quella settimana travagliata, ma per il momento erano irrilevanti i danni subiti e avrebbero ripreso subito il lavoro nella miniera. Dopo la brutta notizia di quella tragedia capitata, senza che nessuno l'avesse programmata e ancora non si sapeva bene chi aveva dato l'ordine di aprire le chiuse su alla diga, ma il guaio era ormai capitato, con tanto di morto al seguito. Dall'ufficio amministrativo della capitale, lo informavano che a giorni sarebbero arrivate le paghe per i dipendenti da alzare almeno un poco il morale smunto da quella mancata tragedia e per fortuna risolta bene. Al momento solo il povero custode della diga era perito così malamente per mano criminale e senza un colpevole da consegnare alla giustizia. Ma anche giù in pianura c'era stato un'altra vittima, provocata da quella improvvisa inondazione; un povero contadino era morto annegato nel suo orto rimasto intrappolato nello scantinato della casa. Era successo un vero pandemonio e ancora non si sapeva chi era il responsabile del grave fatto provocato nella vasta zona in quell'ampia regione della Tessaglia? La televisione e i giornali davano ampiamente risalto alla faccenda capitata, dove i reporter erano arrivati in quantità a documentare e a domandare ai cittadini il perché di quel disastro semi annunciato? Ventilando a delle frange sovversive nel paese che, lo stesso governatore della Tessaglia giudicava cose barbariche da sopprimere velocemente. Telecronisti erano già arrivati nella parte allagata della cittadina di Trikala 39 riprendendo il disastro creato e lo smarrimento della popolazione nella zona alluvionata. Con danni anche ai negozianti allagati dal torrente Portaikòs esondato, da sembrare un pericoloso fiume in pena a devastare le tante coltivazioni variegate della zona, pronte ormai al raccolto in pianura. La magistratura si era messa in moto a capire per bene quei fatti accaduti e dove tutti quanti, erano diventati muti come pesci alle domande pressanti. Già si provava ad immaginare e vociferare in giro, che la colpa era del custode della diga di Pili che aveva aperto le chiuse. Ma per sfortuna che aveva quel foro in testa, con tanto di pallottola dentro, constatata dal perito necrologio la sua morte, provocata da un proiettile calibro 7. Pertanto l'insinuazione dei furbetti di turno veniva subito scartata e pronti a trovare l'artefice del misfatto altrove?.. Da presumere che si stava creando una congiura di sovversivi nel paese, con subbugli e paure attorno al caso, era il primo pensieri concepito dalla paura, un po' da tutti. L'ingegnere Alexandre aveva ormai ben capito che era ben altra la faccenda che tutti tentavano di travisare e spostare su altre vie traverse? Pertanto era lui che doveva scavare e capire per bene la questione finale? Era lui e la sua miniera che era al centro del bersaglio e d'imbroglio a qualcuno o tanti, contro il suo mandato a direttore della miniera, nel tentare di riattivarla? Quella doveva rimanere come l'avevano denominata per anni da tutti, rinominata: “La miniera dal pozzo vuoto”. 40 Il maresciallo Cosmis era arrivato nuovamente su alla miniera, a verificare su eventuali danni e trovare altre informazioni sul caso aperto dalla magistratura interessata e la polizia doveva fornire prove certe sui presunti mandanti, al momento sconosciuti? Era tutta una baraonda che s'infangava per bene, come il fango secco sotto le scarpe dopo l'alluvione. Alexandre stava domandando al maresciallo come procedevano le indagini sul dopo disastro e se per caso la padrona dell'azienda cotoniera aveva riscontrato dei problemi: < Maresciallo, anche la piantagione di donna Kyriak ha avuto dei grossi danni? Immagino seri, con l'esondazione del torrente? > domandò Alexandre un po' incuriosito della storia infinita. < E' stata fortunata la tenutaria, nei giorni scorsi aveva appena fatto fare un grosso canale d'irrigazione nel suo terreno, ed ha attutito un poco la piena, lambendo in parte il suo terreno con il cotone pronto e maturo da raccogliere, senz'altro il mese prossimo o l'altro. > si spiegò il maresciallo. < Meno male! Ha avuto proprio fortuna, donna Sotiria Kyriak. > provò a rispose Alexandre, mentre s'immaginava più che mai convinto. Se la miniera sarebbe rimasta bloccata per sempre, i minatori e famigliari oltre i valligiani dei dintorni, per potersi sfamare le proprie famiglie, sarebbero andati a raccogliere il cotone il prossimo mese da donna Kyriak. E il tutto per pochi euro di paga giornaliera, presi oltretutto in nero. Quello era senz'altro il piano accordato da donna Sotiria, con altri compari a creare 41 quella bella trovata della diga incrinata?... Sbottò Alexandre, da solo, nel trovandosi ad imprecare contro degli oscuri fantasmi. Nel riprendere a dire: < Che brutta puttanata hanno creato nella nostra regione maresciallo? Ha ragione Alos il mio capocantiere, nel dire che sono delle vergognose carogne! > guardando il maresciallo che muoveva la testa ad approvare il suo discorso: < Già! Proprio così... devo fare altri controlli. Arrivederci direttore! > e si metteva in auto nell'andare via seguito deciso, dalle altre auto della polizia con tanto di lampeggianti accesi, a controllare e fare altri sopralluoghi nella zona disastrata della provincia di Trikala. Alexandre chiamò Alos e i minatori a raccolta nel suo ufficio, per un consulto su eventuali danni avuto. Già prima il capocantiere aveva ispezionato le gallerie della miniera nel controllare se tutto era in ordine e nessuna infiltrazione di acqua del torrente fosse presente. Facendo un rapporto al momento: < Qui è tutto in ordine capo! Perciò potremo riprendere il nostro lavoro e scavare l'oro sulla vena aurifera trovata... > consigliò tranquillo, guardando una parte dei compagni presenti. < Benissimo ragazzi! Quelle poche direttive giuntami da Atene vi faccio partecipi della situazione e segnalazione avute. Dovrò recarmi al ministero per sveltire le ultime pratiche. Dovremo fare la massima attenzione se vogliamo che la nostra miniera rimanga aperta. Anche contro le avversità sapremo difenderci al meglio. Il prezioso materiale che scavate fuori dalla montagna, sarà poi inviato alla capitale a lavoro ultimato. Al momento il poco materiale estratto, l'abbiamo ammucchiato in un angolo sui vagoncini al sicuro nella galleria. Giusto! Avremo tra breve anche il treno per il trasporto; ripristinato come un tempo e si fermerà sopra la miniera, per agganciare un carro merci e sistemeremo all'interno il prezioso materiale, da voi tirato fuori dalle viscere della nostra montagna e spedirlo belle e pronto in lingotti. Sotto scorta che ci fornirà lo stato. Vi è tutto chiaro ragazzi? > si spiegò deciso il direttore. < Certamente capo! Cercheremo di non lasciarci tentare dall'oro! > < Questa è una buona risposta giudiziosa, pensando al dovere. > Monike era rimasta presente in ufficio, ed era così attenta alle spiegazioni del suo uomo a far raccomandazioni di una maggior prudenza da evitare che qualcuno trovi da ridire e far chiudere la miniera: < Mi raccomando ragazzi, siate prudenti e onesti. Nel maneggiare tra le mani quelle tante pepite d'oro, fanno gola ad intascarne qualcuna. Ma sapiate bene che il 42 governo diramerà ispezioni attorno ai vari orafi e grossisti ad evitare che qualcuno si impossessi del materiale estratto dalla miniera e lo venda al mercato nero sotto banco. Perciò mi raccomando! Appena segnalerò il ritrovamento del nuovo filone d'oro, senz'altro il governo manderà delle guardie e ispettori qui alla miniera, a controllare un po' tutto e scortare il prodotto estratto dalla miniera che verrà tenuto sotto stretta sorveglianza fino alla spedizione del materiale estratto. Perciò saremo controllati per bene tutti quanti. Purtroppo è inevitabile! E a quel punto io insisterò per farvi aumentare lo stipendio da poter aumentare il vostro tenore di vita famigliare. Intesi ragazzi? Ora potete riprendere il vostro lavoro e speriamo che non capiti più nulla a bloccare il nostro avvenire lavorando onestamente. Ancora grazie! > e il tutto spiegato per bene ancora prima che il direttore Doukas arrivi ad Atene a discutere con i vari ministri oltre quello del tesori per esporre la faccenda di quel nuovo filone d'oro appena scoperto e avrebbe fruttato molto alla nazione ellenica. Appena usciti fuori gli operai salutando il capo con un sorriso augurale. Monike provò a chiedere al suo uomo; Il direttore minerario: < Ecco perché vogliono sabotarvi! Avete scoperto una vena d'oro e siete pronti a scavare con maggior stimolo. Certo che sarà una buona risorsa per la valle un po' abbandonata... Vi auguro che vada tutto bene e possiate continuare a lavorare... Te lo devo confessare ragazzo mio; Avevo presupposto al primo tuo sguardo dal mio sportello, che impersonavi un Dio greco sceso dall'olimpo. Una volta era sovente dire: Che la tua tenacia e costanza ti conservi ad affrontare il nemico che s'annida negli anfratti oscuri. Io ti faccio solamente gli auguri più fervidi amore! > < Grazie o mia dolce maestrina Monike, ti aspetto a giorni con la tua scuola, prima che arrivino le guardie e sarà poi, tutto più difficile dopo. Per i capillari controlli che lo stato pretenderà da noi poveri lavoratori a far l'impossibile onestamente... Ti è chiaro il mio impegno?... > < Benissimo capo! In settimana se non avviene un'altra alluvione, porterò la mia classe a visitare questa vecchia miniera che non è mai morta, e presto sfornerà un sacco di oro luccicante. Grazie capo! > < Grazie a te e del tuo sostentamento! Passi più tardi a prendermi per cortesia?... Ah, una cosa! Volevo chiederti, se domani mi porteresti all'aeroporto, devo andare ad Atene al ministero, a discutere? > < A discutere sulla vostra scoperta? Senz'altro capo! > le rispose Monike contenta di essergli di aiuto. Stava per uscire fuori, quando ci ripensò e torno accanto al suo uomo nel dire a mezza voce: < Certamente 43 capo! Anzi perché non andiamo in auto e ci facciamo al tempo stesso una bella gita turistica strada facendo... Cosa ne dici? > < Sono perfettamente d'accordo di passare del tempo assieme. Ok! > < Ti voglio bene Alexandre, a dopo... > dandogli un bacio sulla guancia, da farlo sorridere felice. Poi di colpo, si batte la mano sulla fronte a dire: < Accidenti! Mi stavo scordando di aver preso un impegno oggi, nel sostituire l'amica Cinzia, nel portare una comitiva di turisti, che arrivano stamattina in città a Trikala, per visitare gli scavi dell'acropoli Kastro e i famosi bagni turchi la vicino. Speriamo che l'alluvione non abbia intaccato gli scavi nella pianura desertica... Ciao vado! Sono in ritardo.... Più tardi passo a prenderti!.. > l'avvisò Monike andandosene via. Poi senza problemi alluvionali in quella zona tra i tanti reperti antichi, Monike con tanto di cartello in mano come guida turistica esperta, guidava la piccola comitiva di turisti incuriositi la seguivano a visitare le antica vestigia greche, rimaste sepolte da millenni in quelle parti della Tessaglia rinomata. Trovandosi alla fine sorpresa da sola, per la bella esposizione che aveva sciorinati ai turisti nel spiegare il meglio della sua cultura, sulla storia passata del suo paese millenario, dalle grandi vestigia impresse nel tempo dimostrate dai tanti manufatti a ricordo. 44 Capitolo Nono Monike era finalmente arrivata alla miniera a prendere il suo uomo. Lo trovò indaffarato a riordinare l'azienda mineraria nel prepararla al riavvio per bene. Dopo aver ricevuto una telefonata dalla tesoreria di stato, aveva avvisato i lavoratore che presto dalla capitale sarebbero arrivati gli stipendi per tutti, da dare una spronata a continuare con più vigore il lavoro in miniera. Rimasta un po' alluvionata da rimetterla in sesto, oltre far una buona impressione ai controllori che verranno a giorni dalla capitale. Monike si avvicinò al suo uomo e gli diede un bacio sulla guancia, nel bisbigliare piano: < Buona sera mio bel lavoratore! > < Ciao e ben tornata amore! In mezzo a tutto 'sto casino la tua presenza mi rassicura, nel capire che è avvenuto qualcosa di magico tra noi e te ne sono molto grato. Spero che non arrivino altre beghe e rogna da sciupare il nostro bel rapporto. Ti amo! > stringendola tra le braccia felici. Poi stavano per uscire dall'ufficio quando il telefono si mise a squillare, nel far brontolare Alexandre a dire: < E' tutto il pomeriggio che strilla. > mentre alzava la cornetta a rispondere: < Sì! Qui è la direzione della miniera del pozzo vuoto... Ah è lei maresciallo! Mi racconti tutto... Come, vuole che venga su alla diga.... Adesso?.... Certo certo!.. Aspetti un attimo... > guardando Monike che aveva già compreso e acconsentiva ad andare: < L'autista è disposta a portarmi... Veniamo! > rispose chiudendo il telefono. Spiegando a Monike quella telefonata: < Hanno trovato qualcosa che mi appartiene... Cosa sarà mai lassù su alla diga e chi ce la portato? Questa mi è proprio nuova?... > rispose pensieroso. < Quando sei stato su alla diga? > domandò Monike curiosa. < In verità, mai! Questa poi... Cosa possono aver trovato di mio? > < Dai andiamo giovanotto e scopriremo il mistero? > consigliò lei, mentre uscivano dal fatiscente ufficio secolare e Alexandre brontolava con la porta che faticava a chiudersi per bene: < Qui è tutto da rimettere in ordine e occorreranno tanti euro per sistemare qualcosa... Accidenti! > < Appena riceverai lo stipendio ti farai una porta nuova. Andiamo! > < Mi sono già ridotto lo stipendio per far vedere ai dirigenti della baracca, oltre quelli statali del tesoro che partecipo al risparmio. Bisogna investire un bel po' soldi per riattivare la miniera. Faròventilare l'idea che 45 qui sotto d'esserci un bella traccia d'oro redditizia. Dai sedimenti estratti si presumeva una buona risorsa e sarà proprio così! Abbiamo spostato di due metri la perforatrice e alla fine con una piccola carica al punto giusto. Ecco che abbiamo trovato questa grossa vena aurifera nascosta. Dal taglio effettuato frutterà un bel po' d'oro. E dai primi rilievi fatti è di una purezza sorprendente a 24 carati... Immagino che qualche operaio è andato sicuramente in giro euforico, a dire che abbiamo trovato dell'oro e qualcun'altro a raddrizzato subito le orecchie... Comprendi i tanti ostacoli messi davanti bonariamente? > espose serio Alexandre. < Allora avete trovato una buona vena aurifera? > constatò mentre montavano in auto. E lui provava a spiegarsi meglio: < E' una vena che scende verso il basso e pertanto dovremo scavare e seguire il suo percorso. Lasciando ogni tanto una colonna a sorreggere la galleria nell'ampliarla. > < Ho compreso! > rispose mentre prendeva un tornante decisa e via verso la diga con estrema premura, da esperta guidatrice senza sbavature. Ai pedi della diga s'intravvedeva ancora l'acqua che usciva dalla bocca di scarico e immettersi nel torrente: < Mi sembra che non l'hanno chiuso del tutto. > commentava Alexandre scuotendo il capo. < E' proprio un vero 46 peccato sprecare dell'acqua preziosa a questo modo. Vedremo appena arrivati sopra la diga? Mi ero promesso che un giorno o l'altro, sarei venuto quassù a vederla ed è arrivato il momento... Purtroppo non felice per il povero guardiano crepato?.... Ah, peccato! > sbottò dispiaciuto. < Già hai ragione. E' un vero peccato. Era un così brav'uomo... > Poi su accanto alla casamatta, trovarono il maresciallo Cosmis che li aspettava impaziente: < Meno male che siete arrivati, prima del buio. > < Cosa voleva farmi vedere maresciallo? > s'informò Alexandre. < Venite a vedere! Dovrebbe ricordarselo cosa ha lasciato qui? > < Prima ancora di proseguire il discorso maresciallo! Guardi che io qui è la prima volta che ci metto piede? Intendiamoci bene! Non ci sono mai stato fin'ora, e lo stavo spiegando prima alla signorina Stratonik. Avrei voluto venire a vederla, ma o sempre rimandato la gita. Fino ad adesso e sulla sua precisa richiesta inquisitrice... Giusto maresciallo? > < Come? Non è mai venuto qui sulla diga? Allora come si spiega che c'è qui della sua roba che ha ordinato dalla bolla di accompagnamento ancora infilata dentro?.. Guardi qui! Questa sua cassetta con dentro dei detonatori per la miniera e con tanto di cartello appiccicato per il destinatario, inviato dalla fabbrica di artificieri al suo indirizzo personale. Con tanto di nome e cognome e la restante copia della bolletta a ricevuta e firmata da lei. Questa non è la sua firma ingegnere Doukas? > strombazzò deciso il maresciallo Cosmis sull'agitato e un po' irritato. < Mi faccia vedere! Si l'indirizzo è di casa mia a Fanàri, ma io non ho mai ordinato fin ora della dinamite e questa sulla copia non è la mia firma... Poi penso, che l'avrei fatta arrivare direttamente alla miniera e non a casa mia? Oltretutto dal mio insediamento ancora non ho fatto nessun ordine di materiali, perlopiù esplosivi, che in cantiere ne abbiamo ancora un poco lasciata dalla vecchia amministrazione e messo il tutto sotto chiave!?... Non ho mai ricevuto qualcosa a casa e la signora padrona della mia topaia, pretenziosa, me l'avrebbe subito detto di una cassetta, con tanto di etichetta esplosiva?... Figuriamoci! Qualcuno sta facendo un sporco gioco? Ancora non so bene dove vogliono arrivare per far chiudere la miniera, ma lo scopo è quello! Ma lo scoprirò presto? Porcaccia la misera buona! > sbotto stanco e incavolato da quelle ultime riverazioni. < Allora c'è qualcuno che voleva far saltare in aria la diga? > provò a dire Monike allarmata. Anche il maresciallo era preoccupato, giù a valle aveva la sua famiglia e tre figli e al pensiero gli stava venendo un colpo. < Non l'hanno fatto, perché qualcuno giù nella piana avrebbe perso 47 tutto... Con una massa d'acqua tutta assieme e di colpo. Perciò avranno pensato di aprire le chiuse e dare abbastanza acqua nel torrente da allagare la mia miniera, avendo la stretta gola da far aumentare il livello dell'acqua in fretta. Ma senza dare troppo fastidio giù in pianura?... Penso che questo sia il risultato finale del loro piano criminale... Figli di carogne! > sbottò. < Già, ha ragione ingegnere! Ci hanno ripensato, nel capire che il disastro sarebbe stato grave e avrebbe rovinato qualcuno di loro? A questo punto penso che abbia ragione! E' andata proprio così 'sta porcata!... > espose il maresciallo, nel dire poi ai suoi ragazzi: < Caricate l'esplosivo in auto e facciamo ancora una bel controllo attorno. Ritorneremo qui domani e ci sarà il responsabile dell'impresa a ristrutturare la diga e vedremo cosa diranno. Gli operai qui erano tutto all'oscuro dei fatti e hanno detto che erano arrivati qui degli uomini in tuta, con tanto di scritta sulla schiena, dicendo che erano stati mandati dalla direzione idroelettrica e dovevano controllare il lavoro che stavano facendo gli operai negli anfratti della diga... Stiamo già verificando chi potevano essere quegli esperti?... Signori mi dispiace che vi ho fatto perdere tempo, ma dovevamo verificare per bene. Ci vediamo domani. Passerò alla miniera? > si scusò il maresciallo. < Tranquillo maresciallo! Siamo in ballo tutti assieme.. Arrivederci! > Appena la polizia aveva lasciato la diga con la refurtiva e ritornare di volata giù al proprio distretto rionale a consultare la direzione centrale. Alexandre provò a dire: < Io ho una fame! Pensi Monike che possiamo trovare un buco piacevole da queste parti, da poter cenare? > prendendo la cartina stradale nel cercare e Monike le rispondeva: < Possiamo andare al paese di Mouzàki, qui poco lontano dalla diga. Avevo visto quel giorno che sono venuta con la scolaresca e avevo notato un piacevole ristorante turistico. Probabilmente aperto da poter cenare con qualcosa di sostanzioso da mettere nello stomaco vuoto. Andiamo! > rispose lei felice. 48 Mentre lui se la prendeva in braccio da farla girare baciandola con affetto e amore: < Mi hai fatto girare la testa amore mio. Ti Amo! > confermò il suo desiderio sincero. < Ti prego ci stanno guardando... le mucche. Ti voglio bene! > Poi senza indugi, risaliti in auto e appena dopo pochi km. avevano individuato e trovato la trattoria tra le case del villaggio alpestre. La padrona sotto il pergolato, stava servendo una piccola comitiva di turisti serali, rispondendo poi alla loro richiesta: < Sono Adelaide, cosa posso servirvi ragazzi? Ho ancora qualcosa in cucina, da sfamarvi ragazzi miei. Si vede che avete fame, da come guardale le mie pietanze... > < In verità in questi giorni abbiamo fatto un po' la fame... > < Vi andrebbe bene, un bel piatto di Mussakas, fatto con melanzane, carne e un sughetto al Tzatzki con Tiri saganaki al formaggio e assieme dell'insalata di pomodori, con erbette di montagna?.. Con il pane appena sfornato e accompagnato da un leggero vinello locale, dolce da saziarvi il palato. Vi va bene ragazzi miei, il mio modesto menù? A dimenticavo ho ancora una bella orata. Il pesce del nostro laghetto su alla diga l'ho terminato, e qualche malandrino la sta svuotando?.. Pensateci su cosa preferite... > espose sorridendo la signora Adelaide, nel dire: < Mettervi dove volete... > indicando i tavoli ancora liberi. Mentre ritornando al suo forno alla brace a sfornare altre pagnotte di pane fresco a richiesta. 49 Dato il maggior consumo per la sua bontà e profumo casareccio che si diffondeva attorno nel locale rumoroso dal ciacolare dei clienti serali... < Va benissimo signora Adelaide, per la fame che teniamo!... > risposero scegliendo un angolo del piacevole locale rustico. In mezzo al fragoroso ciacolare dei turisti in giro a scoprire angoli suggestivi del paese. Nell'appoggiare il golfino rosa sulla sedia e una veloce lavata di mani e via a tavola nel gustare gli abbondanti piatti fumanti e messi davanti ai loro occhi affamati. Il vinello rossi era piacevole e leggero da sorseggiare tra battute spiritose che riuscivano a dirsi, evitando di pensare ai problemi della diga e miniera, nel confermare la loro genuina amicizia, capitata proprio per caso: < Chi l'avrebbe mai detto, dopo tutto questo pandemonio ci saremmo trovati qui tra le montagne a cenare... > espose Monike. < Già hai veramente ragione Monike. E' stata per me una vera fortuna incontrarti e ancora di più che ci siamo compresi subito, che eravamo fatti l'un per l'altra. Sembra impossibile a credersi. > confermò Alexandre, alzando il bicchiere a brindare entusiasta a quell'incontro capitato per caso. Era ormai tardi quando i rumorosi turisti stavano lasciando alla chetichella la trattoria canticchiando. Loro nel frattempo tubavano come tortore innamorate e pensarono al momento di chiedere alla padrona: < Signora Adelaide, lei potrebbe indicarci dove possiamo trovare un albergo o pensione per dormire stanotte? Senza dover tornare giù in città....> < Qui, ho una stanzetta. Altrimenti a 4 km troverete una pensione per turisti e magari hanno una camera libera di questa stagione... > < Va benissimo qui da lei! Con la piena del torrente non abbiamo chiuso occhio la notte scorsa... > si spiegò Monike confidandosi. 50 < Già! Veramente, cosa è mai successo giù oltre la valle? > < E' successo un bel casino! Hanno combinato con l'apertura delle porte della diga. Il povero custode è annegato e giù in pianura un contadino è affogato nella sua cantina di casa... Roba da criminali! > commentò Alexandre sull'incavolato. < Mah, oh mio Dio!... Non lo sapevo, che il povero Kosimors è annegato? Madonna mia! Che tragedia è mai capitata... Annegare così?.. Ah, parliamo d'altro ragazzi! Venite che vi mostro la cameretta se vi può andare bene... Povero Kosimors. > borbottava ancora, Adelaide era più che mai dispiaciuta. < Ecco la camera è piccola ma pulita, ragazzi miei! > < Va benissimo signora! Lei si alza presto... Potrebbe eventualmente svegliarci alle sette per cortesia! Ci aspetta il lavoro giù a valle. > < Siete forestieri e lavorate giù in vallata? > domandò curiosa. < Io sono Alexandre Doukas, direttore della miniera senza fondo. Lei è la maestra elementare a Trikala, e domani abbiamo i nostri impegni. > < Felicissima di conoscervi ragazzi! Avevo sentito dire che c'era un bel direttore nuovo alla miniera, ma non l'immaginavo così giovane e interessante... Eh! Dai, andate a dormire ch'è tardi... Buona notte! > < Buona notte a lei signora Adelaide! > risposero assieme. < Dai ragazzi, lasciate perdere la signora. Sono soltanto Adelaide. Buona notte e non preoccupatevi vi sveglierò alle sette... > andando via borbottando da sola... < Povero Kosimors... > La cameretta era piccola ma graziosa. Monike provò a dire: < Mi faccio una doccia... Anzi possiamo farla assieme e faremo prima. Altrimenti domani non ci svegliamo più dalla stanchezza... > annodandosi i capelli. < Hai perfettamente ragione! Acceleriamo e via a letto stretti stretti! > baciandosi felici nel svestirsi velocemente e buttare i vestiti sulla sedia e poi via, sotto la doccia, con l'intenzione di rinfrescarsi e tra gli spruzzi di acqua nel giocare a strofinarsi l'epidermide da eccitarsi maggiormente come ragazzini nei primi approcci amorosi, per bene felici del risultato. Il desiderio li stava aggredendo fortemente dal trovarsi sul letto nudi a far l'amore senza restrizione di qualsivoglia. Nell'unire l'anima e il corpo in una cosa sola. Poi nel riprendere fiato Alexandre si alzò a bere dell'acqua e lei borbottò da sotto il piumino per gioco: < Mi stai rendendo veramente felice Alexandre! > guardando il suo uomo sul pensieroso, si era seduto a guardare oltre la finestra aperta e la luna che faceva capolino ad illuminarlo per intero. Alla fine lui rispose girandosi a guardarla e sentirsi anch'egli felice: < A chi lo dici. Ho di te, una immagine di felicità trovata 51 proprio per caso. Ti Amo amore! > rispose tranquillo e rilassato. Alle sette del mattino, la signora Adelaide li aveva svegliati e aveva preparato una deliziosa colazione da rinvigorirli, poi dopo aver pagato il conto, l'asciarono la trattoria con un cordiale saluto ad Adelaide contenta di quei giovani innamorati e felice che sarebbero ritornati a trovarla ancora. < Arrivederla e grazie di tutto Adelaide! > risposero contenti. Con tranquillità da bravi ragazzi innamorati, ripresero il percorso di ritorno giù per la valle, nel fermarsi per strada un momento a contemplare il paesaggio attorno con una nuova cognizione nel vedere la situazione. Poi e appena arrivati alla miniera, Monike con un bacio di conforto lasciò l'ingegnere davanti alla struttura, essendo già tardi per recarsi alla scuola a Trikala nel dire: < Ciao, sono in ritardo! > nel provare al tempo stesso a telefonare prima ed avvisare la direzione, che sarebbe arrivata in ritardo alla scuola. Dalla segreteria però, l'avvisavano che la scuola rimaneva chiusa per qualche giorno, dovuta all'esondazione del torrente Portalkòs. Trovandosi Monike a guardare Alexandre sorpresa nel dire poi: < La scuola è alluvionata! Rimarrà chiusa qualche giorno... A questo punto... Se posso esserti di aiuto?... Sono libera! > espose sorridendo più che contenta di passare qualche ora in più con il suo uomo. < Mi va giusto bene la tua disponibilità amore. Dopo i fatti aggiunti di ieri sulla diga con tanto di dinamite?... Non mi piace affatto la piega che ha preso la situazione. Sta diventando scottante tutto questo casino.... > sbottò sull'adirato per la situazione criminale programmata. 52 Capitolo Decimo Ne chiedere alla sua donna: < Perciò se mi porteresti ad Atene al ministero del tesoro, alla sezione mineraria? Invece dell'aereo. Così potremo fare quella nostra gita e stare un giorno in più assieme. Tu cosa ne pensi? > domandò felice all'idea espressa. < In verità te l'avevo già proposto ricordi? Avrei preso un giorno di permesso. Perciò, per me va benissimo! Quando partiamo? > < Devo presentare subito la scoperta di quella grossa vena d'oro, prima che subentri altri contrasti e dal parlamento blocchino un po' tutta la faccenda da queste parti... Con quest'altro casino appena successo? Poi tenterò di scoprire chi c'è dietro alle file che tramano nell'ombra con questi sabotaggi a ripetizione? Sono sicuro che donna Sotiria centri qualcosa? > < si veramente che quella tenutaria, così dicono dispotica centri? > < Certamente amore! Quella a le mani in pasta dappertutto, oltre chè molto amica del governatore e quello è un azionista di questa miniera e vorrebbe chiuderla. Comprendi, gli interessi in comunione? > < Perfetto amore! Oltretutto ne approfitto per far delle compere in città ad Atene e a salutare una lontana parente, è da tempo che dovevo recarmi a farle visita.... > si spiegò Monike contenta della gita alla capitale. Velocemente Alexandre raccattava dal suo ufficio i vari documenti e dava degli ordino al capocantiere: < Alos per cortesia devi tenere d'occhio la situazione qui. Se arriva il maresciallo Kosmis, digli pure che sono andato ad Atene al ministero, per avvisare la direzione mineraria della scoperta di questa nuova vena d'oro, trovata proprio in questi giorni. Giusto! Gli puoi mostrare i due carrelli di materiale aurifero da lavorare e appena verrà ripristinata la fonderia e la fermata del treno da spedire il prodotto finito. Cioè i lingotti d'oro che produrremo mettendo in sesto la nostra fornace.... Comprendi Alos? Vado ha sbrogliare velocemente la nostra situazione. C'è troppa gente che tenta di sabotarci? Ad evitare che arrivi prima un'ingiunzione dal ministero e mettere i sigilli. Nel chiudere tutta la baracca... Mi raccomando niente intrusioni straniere che potrebbero sabotare la miniera? Ne va del posto di lavoro e lo stipendio perso per sempre, amico mio!... Siamo in ballo e balliamo. Noi intanto andiamo! > 53 < Tranquillo capo! Li affogo prima io, nel torrente quei cani!... > < Ma non tenerli troppo sott'acqua. Se poi sono e per caso gli esecutori dell'attentato? Ci servono vivi per farli poi cantare come dei fringuelli... Bene, noi andiamo! > salendo in auto nel salutare: < Se c'è qualcosa di strano chiamami sul cellulare. Arrivederci! > nel partire per la capitale e sperare di avere poi un buon risultato finale. Quello era il problema se riusciva a farsi ascoltare dai ministri non troppo disponibili? < Fate buon viaggio e un buon affare d'oro al parlamento! > consigliò Alos preoccupato, accompagnato dai compagni attorno in apprensione. Arrivati alla città di Lamia, prima d'imboccare la superstrada per Atene si fermarono per pranzare: < Cosa ne dici se mangiamo qualcosa in un ristorante piacevole qui vicino sul mare? > propose l'autista abbassando gli occhiali per vederlo meglio il proprio passeggero che dormicchiava... < Per me va benissimo! Purché si mangia... Ho fame! > rispose lui. Poi nel pranzare in terrazza con vista mare, si trovarono a giocare tra loro a imboccarsi il cibo, nel gustare a viceversa le varie specialità del posto. Alla fine, via verso la capitale, la strada era ancora lunga, quasi trecento chilometri da fare. Ma l'auto bruciava i km. molto bene e di fretta. Quando arrivarono alla periferia di Atene, erano già le ventitré di sera passate, perciò decisero si fermarsi a dormire in un piccolo motel sulla superstrada e in mattinata Alexandre, si sarebbe recarsi al palazzo del parlamento a colloquio coi ministri, senza avvisare nessuno prima, per 54 prudenza. Troppe cose storte erano successe in quei giorni. Quai come una guerra di logoramento a sfiancare il rivale agguerrito. Quella notte la dormirono malamente per il grande rumore del traffici stradale la di fronte. Erano abbastanza stanchi da tutte quelle traversie capitate. Perciò dopo un bacio consolatorio, tentarono di dormire. Ma non si addormentarono per niente girandosi nel letto arrabbiati e stanchi, da arrivare al mattino stufati. Nel fare una veloce colazione e scappare via dispiaciuti da quel motel più che rumoroso e immettersi nella grande metropoli anch'essa congestionata sulle sue grandi arterie cittadine. Monike l'aveva accompagnato fino davanti al palazzo del parlamento, alla sezione infrastrutture e lavori geologiche montane. Alexandre nel ringraziarla, gli avrebbe poi telefonato sul cellulare appena terminata la sua missione salvataggio: < Ti telefono appeno ho finito! > Mentre lei ne approfittava per fare un po' shopping in città e andare a far vista ad una lontana parente per salutarla e pranzare assieme nel raccontarsi vecchie storie delle loro famiglie abbastanza lontane tra loro e con poche telefonate a salutarsi ognuna. Davanti al parlamento greco stazionavano le guardie d'onore, erano un'attrazione simbolica per la Grecia, nel far oltretutto contenti i tanti turisti che li fotografavano a ricordo del viaggio fatto nella capitale ellenica a curiosare le proprie usanze ed abitudini... 55 Capitolo Undicesimo Alexandre sperava di trovare all'interno del palazzo del ministero, qualche dirigente minerario confacente e vedere con chi poteva discutere la faccenda spinosa? E se possibile parlare con il ministro del tesoro Miros koperis che conosceva molto bene e sembrava un tipo disponibile ad aiutare lui e la miniera a risorgere. Sapendo che c'erano molti azionisti e ministri contrari compreso il governatore della Tessaglia a non voler riattivare il complesso minerario, più che convinti ormai, che era rimasto soltanto un debito insanabile quella: la miniera dal pozzo vuoto. Forse? Alexandre appena aveva messo piede in parlamento le guardie all'ingresso lo controllarono per bene se non avesse armi addosso, poi chiamarono l'ufficio del ministro ad ottenere l'autorizzazione, nel farlo accompagnare con tanto di permesso e cartellino appeso alla giacca. Alla fine di tutto quel perditempo, entrato nella grande sala riunioni, e Alexandre si trovò a salutare vari ministri e azionisti della miniera. Presentato dal ministro Miros Koperis, con veloci strette di mano a far conoscenza con l'azionista di spicco, il banchiere Oreste Stopolis, inoltre il ministro governatore della Tessaglia Cosmas Papalos, e la dottoressa Helena Spiros dell'avvocatura ministeriale, donna tenace e restrittiva. Per così dire a voler velocizzare l'incontro fortuito a dimostrare il prezioso tempo messo a disposizione al nuovo direttore della dimenticata: “La miniera del pozzo vuoto”. Loro aveva cose importanti da discutere e la sua presenza non prenotata dava un po' di disturbo alla loro riunione seria. Per fortuna, il ministro Koperis aveva acconsentito di ascoltarlo. Pertanto alla fine chiedevano unanimi di presentare alla svelta la sua richiesta e se possibile accontentarlo al meglio, dato le diverse tensioni succedute in Tessaglia in quei giorni, oltre l'esondazione del torrente con altri danni. Avevano preso posto attorno al tavolo e si erano messi seduti in riunione nel tentare di voler discutere sulla proposta presentata e scoperta di un'inimmaginabile filone d'oro. Che era affiorata da sotto la montagna in quei giorni febbrili, oltretutto di subbugli nella nazione, con varie dimostrazioni sovversive capitate, oltre lo svuotamento della diga Pili e non era cosa da poco, tutto quel trambusto da creare un sacco di danni. 56 Alexandre con tranquillità tirava fuori dalle tasche e mostrava il risultato dello scavo fatto con piccole pepite d'oro messe la davanti, da sbalordirli come prova tangibile e collaborativa esposta cosi visivamente per bene. Oltre dimostrare la sua correttezza e dei suoi minatori a non rubare di ciò che appartiene allo stato ellenico di diritto. Pertanto i ministri e dirigenti dopo aver toccato e soppesato i pezzetti di oro luccicante e poi messi in cassaforte al riparo, gli avevano concesso di tentare a riabilitare la struttura fatiscente per una buona produzione in avvenire. Ma pronti a chiuderla definitivamente se non dava dei risultati confacenti, almeno da pagarsi le spese che dovrebbero affrontare ogni giorno. Quella era l'agguerrita discussione che si dibattevano ognuno a quel tavolo. Quasi tutti a sfavore, pensando che era troppo tempo abbandonata ed era impossibile che adesso sforni delle belle pepite d'oro? Il ministro del tesoro Koperis, dopo aver chiuso la cassaforte, era rimasto entusiasta della rivelazione da accantonare la chiusura della miniera, come invece molti azionisti presenti la volevano chiudere subito e quelle pepite non li convincevano troppo. Da eseguire così velocemente senza discutere altro e risparmiare gli stipendi ai lavoratori della valle non producenti. Alexandre a fatica spiegava che con quella nuova e abbondante scoperta, la miniera avrebbe fatto rimpinguare le casse dello stato che al momento sembravano abbastanza vuote. Nell'aver trovato dell'oro e far aumentare il suo valore e le quotazioni in borsa europea. L'ingegnere minerario esponeva convinto e deciso la sua tesi, che presto la miniera avrebbe fruttato allo stato ellenico milioni in oro puro a 18 carati, dalle prime analisi fatte da Alexandre in privato e davanti ai fatti esposti. 57 Alla fine accettarono con riserva, se non dava i risultati sperati, tutto finiva per sempre e definitivamente. Quello era l'ultimatum concesso alla fine. Finalmente alle diciotto di sera e a malincuore per taluni, approvarono il proseguimento dei lavori alla struttura mineraria con l'attivazione della fonderia e della fermata della ferrovia e ridurre così le spese di trasporto del materiale estratto e lavorato. Mettendo subito dei controllori speciali di polizia doganale a controllare il manufatto estratto, ad evitare che chiunque sottragga del materiale prezioso in fase di estrazione e lavorazione, oltre il trasporto blindato dell'oro in lingotti luccicanti alla tesoreria dello stato ellenico in Atene. Al momento in parlamento sembrava procedere bene e Alexandre era abbastanza soddisfatto di aver tenuto duro e ottenuto il riavvio ai lavori. Tutto era successo così rapidamente che nemmeno Alexandre ci credeva del buon risultato ottenuto, avendo intuito che molti dei dirigenti scettici per altre ragioni tenevano duro. Erano più che ben comprese le loro posizioni e cosa avrebbero poi voluto fare di preciso? Non volevano per niente il ripristino della miniera. Punto e basta!... Alla fine della riunione il ministro del tesoro l'aveva invitato a fermarsi a cenare assieme, ma Alexandre gli stava spiegando: < Mi perdoni dottore ma sarà meglio che torni su alla miniera a controllare per bene che non succedano altri guai da bloccare un po' tutto la nostra buona riuscita. La terrò informato per bene su ogni movimento. Grazie e arrivederci! > < Arrivederci ingegnere e auguri per il buon esito in miniera! > Alexandre alla fine della riunione, telefonava a Monike: < Sono al bar nel 58 piazzale davanti al parlamento. Tu ai terminato le tue compere in città... Allora passi a prendermi, ti aspetto? > ordinado una bibita. Monike era arrivata a piedi al bar difronte al parlamento: < Ciao! Ho lasciato l'auto parcheggiata nella via qui accanto. Tutto bene allora? > < Ciao! Prendi qualcosa da bere? Io ho preso una limonata. > < Prendo anche io una limonata Signorina despinis... Allora sei riuscito ad ottenere qualcosa? > domandò, incuriosita nel sedersi di fronte. < Ho dovuto insistere duramente, ma ce lo fatta! > nel spiegare ancora, abbastanza euforico: < Ho ottenuto la prima vittoria contro il tentato ostruzionismi di qualche azionista contrario. Duri da mollare l'osso. Una proroga sudata, da poter continuare i lavori su alla miniera... > < L'immaginavo che ci saresti riuscito nell'intento. Nessuno resiste al tuo fascino nordico... Anzi da dove vieni di preciso? > < Vengo da Krete... e la mia discendenza si perde in quell'isola... Comunque per ritornare sul discorso di prima. Ci sono nel governo degli azionisti contrari e magari centrano qualcosa con il voler chiudere la miniera? Ancora non sono riuscito ad individuare da che parte stanno quelli dai sorrisi ambigui? Non capiscono nulla di miniere, o fanno finta di sapere tutto, nel far dell'ostruzionismo. Accidenti a loro! Ma appeno gli ho messo davanti quelle piccole pepite, si che hanno capito subito che era proprio oro vero!... E non pirite, nel prenderle in mano a soppesarle e il dottor Koperis per prudenza, lì ha messi poi via, subito in cassaforte. Comprendi com'è stramba e alla riversa certa gente? > < Insomma, ti stanno dando del filo da torcere, quanto sento?... > < Già! Comunque, mentre t'aspettavo che arrivi, ho telefonato su alla miniera e Alos mi ha detto che è tutto tranquillo al momento. Il maresciallo Cosmis gli ha solo telefonato che passerà forse domani per altri controlli da fare... Quali altri controlli da fare? Accidenti! Non lo so bene, ma immagino e magari il maresciallo ha avuto qualche ordine dalla polizia centrale, qui ad Atene? Di perlustrare per bene e se per caso la miniera non è per ben sicura, bloccare tutto. Mettendo magari, dei bei sigilli e far contento chi sta dietro le quinte a dirigere la faccenda oscura? Questa idea mi sta assillando tremendamente da ore? Accidenti! Per tutti gli dei della Grecia! > sbottò Alexandre sull'incavolato. < Pensi veramente che c'è qualcuno o tanti che tirano le file al comando di polizia qui ad Atene e quelli trasmettono gli ordini ai subalterni nei vari distretti locali, obbligandoli nel farli eseguire. E poi sarà difficile scogliere i tanti nodi, con il rimpiattino di ognuno ad altri? Mentre 59 le settimane e mesi passano e qualcos'altro subentrerà a fermare per bene tutta la faccenda. Alla fine addio al tuo lavoro e dei tuoi uomini?... > espose più che seria Monike. Poi riprese a dire con fare decisa: < Perché senza aspettare il dopo, non andiamo subito noi, dal maresciallo a Trikala e gli mostri questi tuoi documenti che in parlamento la società mineraria statale, ha approvato il tuo piano di lavoro già messo in sicurezza prima e avviseranno poi le varie procure? > guardando il suo uomo con simpatia. < Hai perfettamente ragione! Se per caso il maresciallo ha avuto ordini dai suoi capo nel far chiudere la miniera? Ma prima dovrà verificare almeno un poco e verbalizzare il tutto, e non essere immischiato se per caso poi, salta fuori qualcos'altro e poter dire poi che il posto non è troppo sicuro da eseguire l'ordine ricevuto contro voglia. Ma se gli mostro che il parlamento mi ha ha autorizzato la continuazione del lavoro, non possono bloccarlo prima di aver chiesto al parlamento una rettifica di una chiarificazione parlamentare, sulla situazione e blocco immaginario della miniera senza verifica ministeriale? Certo che poi, dipenderà dal maresciallo Cosmis a dire la sua versione e controllo della situazione attuale e nel voler far perdere il lavoro a dei poveri operai bisognosi di un lavoro e un posto sicuro per sfamare le proprie famiglie in vallata?.. Capendo che la miniera non centra nulla con lo svuotamento della diga e trovare prima chi ha dato quell'ordine scellerato ad aprire le chiuse, oltre che aver progettato di far saltare in aria la diga di Pili? Accidenti! > < Dai ragazzo mio, paga il conto e andiamo, l'auto è qui dietro l'angolo del palazzo alle nostre spalle... > alzandosi decisa, mentre lui pagava alla signorina accorsa al suo gesto: < Grazie efcharistò despinis! > Saliti in auto e via decisi verso il posto di polizia a Trikala. Con l'intenzione di viaggiare tutta la notte, così sarebbero arrivati in mattinata. Perciò Monike provò a dire: < Dovresti telefonare al maresciallo che ci aspetti in caserma, prima che vada da altre parti per servizio? > < Ma se gli ordini di bloccare tutto, li avrà già ricevuti? > < Tu incomincia ad ingrandire la faccenda per telefono... Spiegando che il parlamento unanime a approvato a proseguire i lavori su alla vostra miniera, più che in ordine e arriveranno dei funzionari doganali a controllare un po' tutto attorno... Tu prova intanto! > Mentre Alexandre componeva dei numeri sul cellulare e appena dopo, proprio il maresciallo Cosmis rispondeva sul preoccupato. < Salve maresciallo! Sono Doukas da Atene. Scusi l'ora. Volevo solo avvisarla che domattina saremo li da lei in caserma, a mostrarle i 60 documenti approvati del parlamento per il proseguire i lavori su alla miniera... Arriverà anche la polizia doganale e tributaria a controllare il tutto... Comunque le spiegherò per bene, appena arriviamo da lei.... Arrivederci maresciallo! > < Ok! Vi aspetto alle otto... Siete in auto?... Fate buon viaggio! > Erano le sei del mattino quando si fermarono nella città di Kardìtsa a far colazione: < Sveglia amore! Facciamo colazione e così per le otto saremo a Trikala in commissariato. > suggerì Alexsandre, accarezzando la compagna al fianco assonnata, che reagiva a rispondere decisa: < Sì! Guido io adesso! > capendo l'inghippo detto: < Sì, hai ragione! Scusa dormivo così bene. Anzi poi, passiamo da casa mia che ci facciamo una doccia e cambiarmi d'abito... Mi sento frastornata e tu hai guidato tutta la notte... Non sei stanco? > avvicinandosi nel dargli un bacio di conforto. < Non ho tempo al momento per pensare a riposare. Sono molto preoccupato!.... Ho uno strano presentimento addosso? Ah, lasciamo perdere! Dai andiamo a far colazione. Mi manco un bel caffè bollente! > Dopo la veloce colazione fatta, da sentirsi un po' meglio da riprendere la marcia. Monike sarebbe passata lei alla guida. Alexandre la stava rimirando con interesse seduto al posto di guida, avendo la camicetta slacciata da permettere una piacevole vista della sua scollatura al sole del mattino. Nel dirle: < Sei meravigliosa con i capelli al vento amore! > 61 Capitolo Dodicesimo Avevano da fare ancora quei 26 km. mancanti e poi erano arrivati finalmente a Trakala. Nel recarsi velocemente al proprio appartamento e con decisione appena entrati in casa, farsi una bella doccia ristoratrice e cambiarsi d'abito. Monike si ricordò di avere una maglietta grande da uomo, che gli era stata regalata in visita scolastica ad una fabbrica di maglierie maschili. Perciò obbligò il proprio ragazzaccio a indossala, calzava abbastanza bene al suo uomo, proprio di proposito, gli donava il rosso. Poi di volata al comando di polizia locale, erano già le otto e trenta del mattino, quando arrivarono al comando, il piantone li faceva passare subito: < Prego il comandante è nel suo ufficio! > Quando entravano nell'ufficio trovarono il maresciallo Cosmis che lì attendeva, ansioso di avere notizie nuove e fresche dalla capitale, dopo le tanti tensioni ancora in fibrillazione. < Buongiorno maresciallo! Siamo arrivati di volata da Atene e non vogliamo farle perdere altro tempo... > mentre il maresciallo li faceva accomodare indicando le sedie di fronte: < Buongiorno a voi, prego! > Alexandre senza perdere tempo, apriva la sua borsa diplomatica e tirava fuori i tanti documenti a dimostrare il buon risultato e l'ordine di ripresa dei lavori: < Come vede maresciallo, i vari ministri in accordo mi hanno autorizzato a riprendere il lavoro, avendo scoperto che in miniera abbiamo trovato un bel filone d'oro e pertanto domani arriveranno di già, i tanti funzionari doganale e la polizia tributaria a controllare i lavori di estrazione dell'oro e la relativa lavorazione da farsi. Oltre la riattivazione della vecchia fonderia, per la produzione di lingotti d'oro luccicanti. Anche la ferrovia verrà ripristinata la fermata sopra la miniera da spedire con vagoni blindati, il prodotto fatto sotto scorta alla capitale. E senz'altro dal parlamento le verrà chiesto di fare un maggior controllo della zona. Magari dalla polizia centrale le manderanno altri poliziotti a sostegno. Dato il grande interesse che avrà la miniera nella nostra zona... Sa, ho voluto avvisarla per primo almeno saprà come organizzarsi al meglio, dopo la tanta confusione capitata in zona. Ci saranno ispettori doganali e guardie speciali a controllare i carichi preziosi di oro grezzo... > 62 < Accipicchia! Mi è tutto nuovo, da quel che mi avevano prospettato dalla centrale di polizia regionale? E' ben diversa la faccenda... Questa poi, cambia ogni cosa, dettami prima! > sbottò Cosmis sul confuso. < Ah! Le avevano già menzionato di un rinforzo di uomini nel suo distretto e dall'altro distretto dall'altra parte della città verranno in suo aiuto? Molto bene maresciallo! > commentò tranquillo Alexandre. Monike provò a commentare a sua volta: < Come hanno fatto presto ad avvisare la polizia locale, a far da guardia alla miniera per la prestigiosa scoperta che frutterà milioni d'oro allo stato ellenico. Ecco, vedi Alexandre, quando vogliono i ministri, sono rapidi nelle cose che gli renderanno molto bene in futuro... Zacchete super veloci! > espose lei con la sua risata solare di stupirli. E il maresciallo non comprendeva bene, ma capiva che altri gli avevano dato ordini diversi. Mettere dei sigilli dappertutto? Nel spiegare a malincuore ai presenti che li riteneva persone oneste: < In verità, ho ricevuto degli ordini al contrario. Proprio così e già dall'altro giorno... Avrei dovuto verificare per bene subito e sigillare fino a nuovo ordine? Ma in verità aspettavo che lei tornasse dalla capitale per un sopralluogo assieme e verificare un po' tutto e mettere poi i sigilli. Per poi spiegare alla direzione della nostra regione a Larissa la situazione?... Così mi era stato ordinato prima di furia e pare che l'ordine veniva dal palazzo del governatore?... Comprende ingegnere in che situazione balorda mi hanno messo i miei superiori qui a Trikala e da Larissa la centrale della polizia regionale, che premeva a far presto. E' tutto troppo strano? Persino io l'ultima ruota di scorta lo capisco bene che qualcosa non quadra? > < Ma guardi maresciallo, che uno degli azionisti contrari alla riattivazione della miniera è il governatore qui della Tessaglia. Ma controvoglia ha poi approvato con gli altri ministri a dare il consenso e la ristrutturazione della miniera? Senz'altro a lui gli farà comodo avere una provincia che gli frutterà ricchezza, una tale risorsa a valorizzare meglio tutta la nostra regione con questa scoperta uscita fuori dal sottosuolo... E' stata una fortuna trovare proprio quella bella vena auriferi. Mi creda! Magari adesso dopo l'estrazione dell'oro. Anche il governatore sul restio cambierà idea> espose tranquillo Alexandre. < Incomincio a capire un po' meglio! E dietro c'è qualcuno che non vuole tutto questo e hanno creato quella alluvione con ben due morti. E ancora noi non abbiamo scoperto nulla sulla tresca impiantata?... Accidentaccio! Ci sono troppi furbi? > sbottò Cosmis sull'incavolato. 63 < Come la comprendo maresciallo! Adesso si trova fra l'incudine e il martello. Lei dovrà essere obbiettivo a non cadere nella tresca, per poi doversi prendersi tutte le colpe di non aver fatto bene il proprio dovere e le sta diventando tutto troppo difficile? Ecco perché sono venuto subito da lei a spiegare la faccenda e così potrà rendersene conto della responsabilità dei fatti che succederanno avanti?... Lei lo sa bene che la miniera non è in pericolo e con quella muraglia di sacchetti abbiamo scongiurato una chiusura totale per l'acqua. Ma ora giù al parlamento sapendo di questo nuovo filone di oro appena trovato e che frutterà tanti lingotti d'oro allo stato. Non vogliono perderci sopra. Perciò se la prenderanno malamente se qualcuno bloccherà anche per poco tempo il ripristino e la produzione?... Succederà un pandemonio! E vorranno poi la testa di qualcuno? Il colpevole che ha frainteso il proprio dovere da fare ...> < Questo è più che vero. Io avrei dovuto fare un controllo veloce e bloccare tutto fino a nuovo avviso? Così mi era stato dato l'ordine. Ma se poi arrivando gli ispettori doganali e verificheranno che la miniera non ha nulla per essere chiusa? Sarei belle che fregato e messo a riposo rapidamente per aver trascurato dettagli nel mio rapporto, nel far presto per accontentare altri che dopo negheranno proprio tutto? Accidenti! > < Già! Sarà perfettamente così... Sarà un funzionario irresponsabile a voler bloccare un presunto guadagno allo stato ellenico e pertanto silurato velocemente e rimpiazzato con altri più confacenti... Giusto e detta tra noi maresciallo! Questa losca faccenda è troppa ingarbugliata? > commentò Alexandre più che convinto dei fatti ancora troppo oscuri. < Già proprio così! Quello che mi capiterà sulla testa dopo? Accidenti! Meno male che ho attardato a far dei veloci controlli, come mi era stato ordinato di fare subito e presto?... Per gli Dei! Ha qualcuno gli serviva un capo espiatorio per salvarsi la faccia dopo... Accidenti! > battendo i pugni sulla scrivania. < Bene! Ora che sappiamo bene com'è la faccenda... Adesso andiamo tutti su alla miniera e facciamo un bel controllo e poi redigerò un bel verbale in triplice coppia a scanso di equivoci e staremo a vedere chi è verrà a reclamare poi sul risultato fatto e rifatto? Giusto! > Alla fine della veloce riunione, uscirono fuori e ognuno sulla propria auto e via di volata alla miniera. Gli operai e minatori era la a presidiare il complesso, in attesa di chiarificazioni sulla ripresa della miniera. Avendo Alexandre telefonato poco prima ad Alos il capocantiere che arrivavano con buone notizie riguardanti la ripresa del lavoro alla miniera. 64 Capitolo tredicesimo Appena le auto della polizia e dell'ingegnere si fermarono nel ristretto piazzane della miniera, gli operai accorsero in torno a sentire le ultime novità, sulla loro situazione nell'azienda mineraria. Alexandre con un bel sorriso aperto, si spiegò subito ai suoi minatori in attesa: < Ragazzi da domani si riprende a lavorare e avrete un aumento di paga. Ma dovrete fare un bel lavoro pulito e non lasciarsi tentare a voler intascare dei pezzettini di oro scavati in miniera. Tutto sarà sotto il più stretto controllo dalla stato. Pertanto mi raccomando? Siate onesti e sarete ricompensati delle vostre fatiche. Domano verranno qui dei funzionare statali a controllare ogni granello d'oro. Oltre la rimessa in moto della fonderia a preparare i lucenti lingotti d'oro e spedirli poi alla capitale. > < Veramente ci aumenteranno la paga? > domando uno nel gruppo. < Dovrebbe arrivare domani l'ufficiale pagatore e con il prossimo anno, se la miniera fretterà per bene, sono riuscito a farvi avere un grosso aumento di paga del 30% in più. Così potrete ottenere un mutuo dalla banca e farvi una casa migliore, per chi è in affitto. Dobbiamo essere tutti solidali ed onesti e lo stato ci premierà la nostra fiducia... Ora con il maresciallo Cosmis del distretto di polizia, controlleremo per bene tutto il complesso e vedere se vi sono dei punti da mettere in sicurezza. Grazie per l'attenzione ragazzi! Perciò chi non è di servizio può andare a casa a riposare. Domani alle sette si ricomincia per bene. Grazie per la vostra collaborazione ragazzi! > li spronò Alexandre a convincerli. < Grazie ingegnere! > risposero un coro e il capocantiere provava a dire ai colleghi: < Ve lo sempre detto ragazzi. Da quando è arrivato il nuovo direttore le cose sarebbero andate meglio. Ed ecco che si stanno avverando veramente e in meglio. Grazie direttore! > < Va tutto bene. Buona giornata ragazzi! > commentò il direttore Doukas. Poi mentre gli operai se ne andavano ai propri lavori Alexandre si era rivolta a Monike: < Se devi far visitare la miniera ai tuoi ragazzi della scuola lo devi fare oggi al pomeriggio. Perché da domani tutto sarà sotto la più stretta sorveglianza della polizia tributaria... Puoi organizzarti una veloce visita. Oltretutto mi pare che sono ancora a casa per il ripristino 65 dall'esondazione del fiume Portalkòs, penso di sì! Giusto? > < Già hai ragione direttore! Ci provo. Vado subito a vedere si riesco ad organizzarmi una visita con gli alunni. Ciao vado e ti farò sapere! > montando in auto e via ritornando verso la città. Alexandre assieme al Alos e il maresciallo si apprestavano a visionare per bene tutta la struttura ad evidenziare anche i lavori al completo da predisporrere per la riattivazione del complesso minerario. Capendo tutti quanti che la scoperta avrebbe portato benessere in tutta la valle. Appena dopo il tam tam della notizia in mattinata. che si erano diffusi velocemente e di volata erano stati raggiunti su alla miniera, da varie personalità del posto, esponenti di spicco della città, sindaco compreso. Seguiti dalla televisione e giornalisti a registrare quella notizia esplosa così di colpo. Colpa del distretto di polizia dove le ciaccole aveva già preso il volo, parlando con i funzionari del comune, spargendo la notizia su larga scala. E per tutti, alti funzionari della città, era caduta sui loro capi a sorpresa e senza preavviso quella notizia dell'oro trovato nella miniera della loro provincia. Perciò a malincuore dovettero tutti quanti accettare le direttive arrivate dal parlamento di Atene e non per le solite vie traverse di trafile lungaggini e burocratiche, nel poter nascondere qualcosa. E a quel punto dovevano per forza ingoiare l'amaro e accettare ciò che dal parlamento greco aveva decretato, con i bollettini pervenuti in mattinata via fax alla regione e al comune e la prefettura segnalando che: La miniera dal pozzo vuoto, veniva riattivata con la presente direttiva e con la presenza a giorni di funzionari doganali statali. Pertanto all'indomani 66 sarebbero già iniziavano i lavori in tutti i campi. Controlli sull'estrazione del materiale aurifero, con il più stretto super controllo doganale. Persino la presenza del governatore Cosmas Papalos, arrivato in aereo direttamente da Atene e trasferitosi sul posto a presenziare l'evento, sorridente a tutti. Aveva suscitato scalpore tra i presenti accorsi ai primi squilli di telefono e nel vederlo arrivare sorridente e cordiale, da sembrare molto amico, col direttore Doukas, nel congratularsi per la provvidenziale scoperta fatta nella miniera, da far aumentare il prestigio della sua regione. Tra le personalità accorse a vedere e rimaste poi a sbirciare e curiosare ancora, c'era persino la tenutaria della piantagione cotoniera in pianura. Donna Sotiria Kyriak e nel trovarsi accanto all'ingegnere Doukas si congratulò con un vago e distratto sorriso d'approvazione: < Vedo ingegnere ch'è poi riuscito a salvare la miniera dall'acqua. Meno male! Altrimenti non avrebbe trovato tutto quell'oro, da quel che dicono le voci, a rinvigorire poi lo stato ellenico. Spero che non si esaurisca presto la vena d'oro trovata. Altrimenti dovrete andare alla fine, tutti a casa?... Sarebbe un vero peccato per i poveri operai della vallata senza lavoro! > biascicò con un falso e indefinito sorriso malizioso. < Proprio ieri abbiamo catturato una vecchia cornacchia e presto canterà alla giustizia chi è che ha fatto questi strani e sporchi giochetti! > s'intromise a dire Alos di getto e la donna ebbe un sussulto nel nominare la giustizia. Alexandre provò a dire a sua volta mitigando: < Sono contento per lei, donna Sotiria, ha schivato l'esondazione sul suo raccolto che è pronto da raccogliere in questi giorni. Certamente a lei non interessa se la miniera esiste. Non ha nulla a che fare e sarà contenta che nella nostra regione aumenterà il benessere per tutti. Pertanto gli industriali del posto, per il proprio fabbisogno dovranno aggiornarsi e regolarizzare i propri dipendenti. Ma certamente non è una cosa che le riguarda. Lei, senz'altro è da tempo che ha regolarizzata la sua manodopera ai contratti nazionali. Giusto donna Sotiria Kyriak? > espose sorridendo Alexandre. < Non ho nulla da nascondere! I miei lavoratori li pago molto bene. Scusate ma devo rientrare, ho del lavoro d sbrigare alla fattoria... Ancora complimenti ingegnere! Quando vuole si potrà riparlare per la mia fabbrica da farsi. Arrivederci! > scivolando via velocemente sulla sua auto che l'attendeva nel ristretto piazzale davanti alla miniera. 67 Capitolo Quattordicesimo Alle dodici passate, Monike aveva telefonato per avvisarlo che era riuscita a rastrellare i suoi alunni e alle tre del pomeriggio sarebbero arrivata sul bus scolastico. Con tutta la scolaresca a visitare la miniera, accompagnati dal direttore scolastico e altri insegnanti incuriositi dalla notizia sulla scoperta dell'oro in miniera. Perciò appena arrivati e scesi dal bus scolastico, tutti quanto grandi e piccini incuriositi, e velocemente seguivano il capocantiere e un paio di minatori, che mostrava a loro le viscere della miniera e il suo prossimo sviluppo nell'estrazione del minerale prezioso. Dove tutti lo potevano toccare con mano l'oro, ancora impresso sulle pareti tra la roccia luccicante, quell'oro ricercato e tanto decantato in quel giorno annunciato proprio a sorpresa per tutti. Mentre i ragazzini cercavano a terra dei granellini si sabbia luccicante, ma gli operai avevano per bene scopato via tutto ad evitare controversie dopo. Tutto era più che pulito. Solo vedere era assolutamente vietato asportare. Quella era la raccomandazione fatta prima a priori. Alle diciassette avevano finito la visita guidata, ed erano tutti contenti di aver appreso e visto cose rimaste per anni nascoste e soltanto ora in quella scoperta lo potevano ammirare dal vivo e non viste alla televisione in documentari interessanti. Con mille ringraziamenti per l'ospitalità fatta ai giovani alunni e insegnanti curiosi. 68 Poi il pulmino della scuola li riportava in città gli alunni contenti della gita fatta di furia, ma molto istruttiva. Monike aveva caricato gli alunni sul bus della scuola assieme agli altri insegnanti nel riportarli alle proprie casa e lei si era fermata a parlare col direttore della miniera nell'esprimersi contenta per la sua disponibilità dimostrata: < Non speravo che andasse tutto cosi bene come inizio. Ho notato prima alla visita curiosa di tutte le personalità della regione. Un sacco di personalità amareggiate per essere state snobbate e accantonate da prendere loro certe decisioni importanti. L'ho captavo dai discorsi ammezzati e sotto voce tra di loro. Forse tra i presenti c'è chi ha tramato nell'ombra e fatto uccidere il povero custode su alla diga? Troppe persone sono invidiose e avide per non aver in mano la nuova situazione da sfruttare a loro piacere?... Ma staremo a vedere... Lei ingegnere cosa può dirci, del risultato di questa giornata non organizzata, ma ben riuscita e lo stupore a sorpresa creato tra i cittadini di Trikala? > < Andresti proprio bene come reporter! Certamente adatta a far interviste e nessuno si tirerebbe indietro e farsi intervistare da una giovane e avvenente giornalista. Comunque, dovremo stare in guardia d'ora in avanti. Senz'altro i malandrini, detto così alla buona, si faranno vivi senz'altro dopo questa prima sconfitta plateale... > commentò Alexandre sorridendo. Poi deciso riprese a dire ai presenti: < Mi dispiace ma adesso vado a dormire sono giorni che chiudo solo un occhio. Vi saluto tutti! Alos, ci pensi tu a dare una controllata e disporrere una specie di guardia? > < Tranquillo capo! Vada a riposare. Domani deve essere presente e sveglio, quando arrivano gli ispettori e relative guardie di sicurezza... > < Maresciallo, ci vediamo domani, sarà presente?.. Arrivederci! > salendo in auto e prontamente Monike salutando tutti si avviava, direzione casa. Nel chiedere al compagno abbastanza stanco: < Casa mia o la tua? Ti vedo stressato... > appoggiandole la mano sul braccio a conforto. < Hai perfettamente ragione Monike! Vai dove vuoi, basta che ci sia un buon letto per dormirci sopra... Cosa avrei fatto senza una così provetta autista a concezione privata?... > borbottò sottovoce era stanco. < Ti saresti preso un bel taxi e tutto era belle che sistemato mio bel giovane ingegnere!... Sarà meglio passare da casa tua ragazzo, devi cambiarti d'abito. Domani devi fare una bella presenza come direttore minerario. Dopo andremo a casa mia così al mattino siamo più vicini. > < Ok! Ma prima fermati dai coniugi Serafin e Adeles, io ho fame! > < In verità anche io non ho pranzato per la premura di raccattare i miei alunni per la visita guidata alla: La miniera del pozzo vuoto. > 69 < Hai perfettamente ragione ragazza mia! E qui che ci siamo baciati! Anzi mi hai baciato per la prima volta e non la potrò dimenticare la piacevole sensazione che ho provato... Acciderbola che bello! > < Immaginavo che te la fossi scordata quella mia pessima figura, decisa a volerti baciare... > mormoro spegnendo il motore. < Fossi matto a scordami le cose più belle! Dai entriamo ho fame... > Più tardi dopo aver mangiato qualcosa in trattoria e salutato l'oste per il pasto frugale sul veloce, nel rassicurare Serafin che sarebbero ritornati da loro con più calma a pranzare: < Torneremo per fare un pranzo come Dio comanda. Arrivederci signora Adele! > provò a dire Monike. < Arrivederci e grazie figlioli miei! > rispose Adele assieme al marito contenti dell'affrettata visita a ristorarsi nella loro locanda. Erano finalmente arrivata davanti casa e l'intenzione era di entrare e buttarsi subito sotto la doccia nel rinfrescarsi per bene. Essendo tutte e due stanchi e sudati, ma non desistevano nel trovare il tempo per sbaciucchiarsi un altro poco. Dopo tutto quel tribolare fatto in successione, in quei giorni così movimentati e difficili da decodificare per bene. Da esserne felici egualmente da ritrovarsi persino nei pensieri eguali senza dover parlare. Bastava solo guardarsi negli occhi per capirsi cosa desiderava fare i loro cuori assetati d'amore, in quel preciso momento d'intimità capitata così... 70 E senza indugio Alexandre, la prendeva tra le braccia nel baciarla con desiderio e tanta passione, spigionata fuori dal suo cuore innamorato. Nel bisbigliare piano al suo orecchio: < Ti amo perdutamente amore! > < Ti amo tanto anch'io amor mio! > rispose lei aspettando un altro piccolo bacio d'incoraggiamento a proseguire nel prolungato abbraccio. A quel punto non avevano più fretta a muoversi e tutto procedeva più che bene assieme ai propri pensieri: < Dobbiamo muoversi, la tua casa è poco più avanti... > riuscì a dire solamente Alexandre baciandola ancora. Complice il tutto, in quella loro stretta vicinanza e convivenza capitata così casualmente, nel comportarsi come una copia matura e coscienziosa. A discorrere pacatamente tra un bacio ed un altro, sulle cose più futili che frullavano nelle loro teste in quel preciso momento di felicità ritrovata. Poi, dopo la tonificante doccia rinfrescante e senza immaginarselo nel trovarsi ancora bagnati tra le lenzuola sul letto sfatto dal giorno prima, a far all'amore tranquillamente rilassati. Finalmente poi si ripresero a dire, in simultanea, abbastanza stanchi e assonnati, dove le voglie erano ancora tante da non esaurire il desiderio di entrambi. Ma capirono che era abbastanza tardi nel perdersi a giocare e decisi si vestirono e via felici verso l'altra casa a Trikala. 71 Capitolo Quindicesimo Appena entrati in casa si svestirono con calma, nell'acquietarsi un momento in silenziosa meditazione, distesi sul letto, ma di botto si addormentandosi felicemente abbracciati tra loro coi visi rasserenati al contatto. Erano proprio stanchi, sebbene le voglie erano ancora tante. Erano le quattro del mattino quando il cellulare di Alexandre si mise a ronzare nel svegliarlo di soprassalto da spaventare anche Monike che mugugnava sorpresa: < Ma è ancora buio fuori... > Alexandre alzatosi a sedere sul letto nel rispondere alla chiamata preoccupato: < Sì! Alos cos'altro è succede?... Cosa!? Una bomba sui binari del treno sopra la miniera.... Accidenti!... Arriviamo subito!.... Per gli Dei dell'olimpo!.. Ci mancava anche una bomba sui binari del treno... Porcaccia la miseria! > blaterò incavolato. Monike si era già alzata e si stava vestendo velocemente in silenzio, mentre Alexandre si stava passando la mano tra i capelli arruffati e pensieroso sui nuovi sviluppi e quesiti da sbrogliare. Poi deciso nel vestirsi alla meglio e via di fretta in auto verso la miniera, erano veramente preoccupati: < Che puttanata! Non mollano. Tengono proprio duro a voler farci chiudere la baracca... che figli di puttana! > brontolò amareggiato. Nell'avvicinarsi alla miniera, notarono il lampeggiare dell'auto della polizia e pompieri già arrivati sul posto a constatare i danni fatta dall'esplosione di sopra accanto alla vecchia ferrovia. Alexandre era corso sopra sulla strada ferrata nel guardare attorno e parlare con il maresciallo di polizia molto preoccupato di quel nuovo fatto dinamitardo: < Salve maresciallo! Da quel che vedo, volevano creare un danno maggiore, > indicando un grosso masso: < Se la carica fosse stata sistemata meglio. Avrebbe fatto crollare quella parete rocciosa, sulla fonderia di sotto e addio lavori da iniziare proprio stamattina? Accidenti! Qualcuno vuole seppellirci sotto tutti quanti?... Che figli di cani!.. Dal come si manifesta la faccenda e con maggiore frequenza, nel salutare per bene l'inizio dei lavori... Per gli Dei greci! > sbottò molto amareggiato. < Ingegnere presume che quella roccia ha trattenuto la montagna dal 72 cadere per la deflagrazione? Altrimenti il disastro non è solo un binario divelto, ma ben più grave la faccenda di questo pazzo criminale? > ma venivano interrotti da un pompiere che li chiamava a vedere da quella parte sopra il binario di scambio dove c'era un cadavere poco distante, mostrando alla polizia il risultato della deflagrazione: < Sembra sia stato colpito alla schiena assieme da un masso proiettato dallo scoppio. Forse maresciallo era lui il dinamitardo? > espose il vigile del fuoco pensieroso. < Qualcuno di noi lo riconosce? > mentre provavano a girare la vittima, messo supino tra la sterpaglia piegata dallo spostamento d'aria. < Mai visto prima? > guardandogli il viso illuminato dalle loro torce. Il capocantiere Alos, si avvicinò e provò a dire: < Mi sembra di averlo già visto... Certo!... Ora ricordo... Era assieme a quel nuovo faccendiere che bazzica da queste pardi da mesi, a comperare per pochi soldi i terreno qua attorno. Come si chiama quello?.. Un commerciante un po' furbetto e pare se la intende con donna Kyriak. Da quel che si dice in giro? Dovrebbe provenire da Salonicco. Ah, sì! Adesso ricordo il nome... è Pilagros Grintoris. Proprio così! E questo qui stecchito, era un suo tirapiedi sbruffone... Peccato che non ha calcolato la distanza dallo scoppio... Un vero peccato! Sembra giovane... > borbottò Alos scrollando il capo e tornando giù di sotto a controllare la struttura della miniera. < Allora se questo è un tirapiedi di quel nuovo pseudo industriale, che si spaccia per commerciante e va in giro a raccattare terre qua attorno, cosa centra con la miniera?.. Dovrò fare due chiacchiere con questo nuovo terriero? > commentò il maresciallo sull'incavolato, guardando Alexandre nel sentire una sua opinione. < Lei ingegnere cosa ne pensa di questa nuova e macabra vicenda, che gira attorno alla vostra miniera? > < In verità mi sembra strano, che vogliono chiuderla? Ora più che mai, e l'abbiamo messo alla luce del sole, spiegando che qui sotto terra c'è un sacco di oro da recuperare. Invece vogliono sotterrarla per sempre? Cosa strana da interpretare, che proprio nessuno pensi a impossessarsi della miniera e farsi l'oro facile da smerciare dopo, senza dicitura del proprietario?... Strano, proprio strana, 'sta vicenda più che losca? > commentò Alexandre pensieroso. Oltretutto incavolato più che mai, capendo che la posta in gioco era ormai tanta e palese. Borbottando ancora: < Ma per cosa non vogliono che funzioni questa miniera? > mentre si allontanavano e il maresciallo rispondeva: < Già ha proprio ragione ingegnere? Indagheremo a fondo. Accidenti! Vado a far portare il cadavere all'obitorio di patologia in città... > avviandosi da quella parte a parlare con 73 i colleghi della polizia e pompieri nel consultarsi con il perito dottore nell'esame post-morte, appena arrivato sul posto. Alexandre spostandosi tra gli alberi, alla prime luci del mattino, noto qualcosa? Indicandola a Monike che lo seguiva in silenzio. C'era qualcosa la a terra tra i sassi e i binari dello scambio per la sosta dei vagoni a suo tempo, qualcosa d'interessante: < Guarda un po' cosa c'è qui! > rimanendo sorpreso per l'oggetto luccicante tra i sassi, mentre si abbassava a raccoglierlo nel dire stupito: < Sto pensando dove lo già visto questo medaglione sportivo? > facendolo agitare per la catenella spezzata. mentre se lo guardava per bene e Monike avvicinatosi provava a guardare l'oggetto; era un medaglione con un pezzo di catenella strappata, inciso sopra una figura sportiva e una data impressa a conferirla come premio al vincitore: “Gara di tiro al piattello 1984”. < Tu sai già a chi appartiene? > domandò Monike incuriosita e un po' spaventata di tutte quei morti che si stavano ammassando in quei giorni. < Se la mente non m'inganna... Sai dove lo già visto? Era al collo dell'autista di donna Sotira Kyriak... Quell'autista imbranato e distratto che mi ha fatto perdere il treno apposta, quel giorno? Per fortuna, sei passata da quella strada e mi hai raccattato su. Accidenti! Ero veramente disperato in quel momento... Credimi Monike! > espose positivamente. < Già ricordo bene! E io, in un primo momento avevo pensato che 74 avevi perso veramente il treno per Meteora... Sembravi un turista spaesato. Ma allora, quel morto laggiù, non è quell'autista? > < E' senz'altro un socio delle merende. Cosa facevano da queste parti? E donna Sotiria dovrà dare spiegazioni alla polizia, cosa faceva il suo autista tutto fare e proprio da queste parti? Quello dal modo di fare quel giorno, non mi sembrava che faceva soltanto l'autista privato? > < Sarà venuto con l'auto a portare l'altro, assieme al tritolo per far saltare la montagna. Immagino io. Vero? > espose Monike pensierosa e riprendendo a dire: < Adesso cosa intendi fare? Spiegare al maresciallo le tue supposizioni su questi individui misteriosi della tenutaria in pianura? > < Sì, sarebbe la cosa giusta. Ma al momento sono solo supposizioni senza prove e questo medaglione non prova nulla? Al maresciallo gli servono prove tangibili e non supposizioni?... Questo è il guaio! Perciò al momento siamo proprio all'oscuro di tutto. Oltretutto non sappiamo ancora bene, per cosa vogliono far chiudere la miniera? Non basta una semplice piantagione di cotone a sconvolgere tutta la regione... Non lo capisco proprio il perché di tutto 'sto casino inscenato? Ma non intendo arrendermi. Tenterò di capire meglio la faccenda, molto strana al vedersi? > avviandosi incavolato verso la vecchia stazione ferroviaria da riattivare al più presto. < Ti prego Alexandre non t'arrabbiare! Non serve al momento mangiarsi il fegato, senza un perché ben definito?.. Vedrai che riuscirai nell'intento! Abbi pazienza e magari il nemico sentendosi al sicuro uscirà allo scoperto, 75 da beccarlo con le mani in pasta... > espose Monike, mettendogli le braccia al collo a confortarsi entrambi dalla situazione strana e misteriosa. < Già hai ragione! Dovrò rivedere un po' tutto. Dai scendiamo giù alla miniera. > si spiegò Alexandre mentre salutavano il maresciallo da lontano nel scendere dalla ferrovia alla miniera, il sole stava sbirciando da dietro la montagna, con un buon giorno molto esplosivo quel mattino. Tutto procedeva molto malamente di quel passo e tra poche ore sarebbero arrivati da Atene i tanti funzionari e polizia tributaria a controllare il poco carico di oro ancora da lavorare e sistemato sui carrelli coperti di tela ad evitare le ruberie iniziali. Per poi coordinare i lavori e sistemare i turni delle guardie che occorrevano per controllare tutto il perimetro attorno al complesso minerario: La miniera del pozzo vuoto. Monike pensò bene di andare a casa sua a mettersi in ordine e passare dalla scuola e vedere se per caso avevano già riattivata l'apertura in quel giorno. Salutando con affetto il suo uomo indaffarato con carte e cartelle in ufficio: < Mi telefoni più tardi? Vado a casa e poi a scuola... Ci sentiamo. Ciao! > dandole un bacio sulla guancia da far sorridere Alos aiutante. < Tranquilla ragazza, ti telefono poi. Ciao e buona giornata!... > rispose Alexandre mettendosi il casco e seguendo Alos nell'andare nella galleria a verificare i primi inizi dei lavori per scavare il minerale tanto prezioso. Trovando i suoi uomini che discorrevano con una pepita in mano: < Con questa grossa pepita cosa si potrebbe comperare? > domandò Nikolas. < Io mi farei una bella barca. > e un altro rispondeva: < Poi la metteresti su nella diga a navigare, mentre pascolano le mucche di tuo 76 suocero attorno? Dai non è roba per noi poveri lavoratori... Vedere e non toccare, la prima regola da fare... Buon giorno capo! > rispose sorridendo Ettore il più anziano del gruppo. < Buon giorno a voi ragazzi! Tra poco arriveranno i controllori dalla capitale e sarà al principio un po' dura per tutti. Ma per una buona paga a fine mese, dovremo tener duro. Mi raccomando! > espose serio. < Posso esprimere una mia opinione direttore? > avendo il consenso affermativo del capo, nel dire avanti: < Personalmente la devo ringraziare direttore. Lei si sta prodigando tanto per tenerci uniti e un posto sicuro. Faticoso sì, ma oggi giorno sono un po' tutti i lavori faticosi e difficile da trovare con la crisi. Ma almeno portiamo a casa una buona paga. Grazie! > espose convinto Nikos il più giovane dei minatore nel gruppo. < Vi comprendo ragazzi. Siamo un po' tutti sulla brace che scotta. Perciò bisogna mettercela tutta per essere più che a posto, e non lasciarsi tentare dal luccicare dell'oro. Questa è la parte più difficile. Ma se tutto va bene, mi darò da fare, per farvi avere un buon salario da poter cambiare tenore di vita. Ve lo prometto!... Ora vediamo di accordarci per bene sui nostri compiti da svolgere e dimostrare che siamo più che all'altezza del nostro lavoro. Ad evitare che vogliono sostituirvi con altri? Perciò teniamo duro! > mettendosi a controllare per bene ogni galleria. Spiegando ai suoi dipendenti: < In special modo queste due diramazioni, dove si trovavano le grosse vene minerarie di oro... Dai rilievi che ho fatto e studi geologici approfonditi. Abbiamo trovato e scoperto questa grossa vena aurifera quasi pura all'ottanta per cento. Una vena mai capitata cosi grande in Europa. Da far invidia a molte nazioni. Perciò dobbiamo tenercela ben stretta la nostra produzione. Avremo sì, i guardiani col fiato sul collo, perciò mi raccomando niente tentazioni ragazzi? Dobbiamo dimostrare che siamo all'altezza della situazione capitata a beneficio nostro e della nazione. Buon lavoro ragazzi! Adesso vado ad aspettare gli ufficiali doganieri che arrivano dalla capitale al controllo giornaliero che faranno qui fin ch'è c'è dell'oro. Un avviso ragazzi! Se per caso tra amici in valle sentite qualcosa di strano sugli attentati che tentano di toglierci il lavoro e il pane di bocca alle nostre famiglie... Occhi e orecchie ben aperte... Venite direttamente da me a parlarne e vedremo di stanarli questi cani rognosi.... Per adesso buon lavoro ragazzi! > li confortò con affetto. < Buon lavoro a lei direttore! > risposero in coro, fiduciosi. 77 Capitolo Sedicesimo Alle dieci del mattino, uno stuolo di auto diplomatiche arrivavano nel piazzale, erano cariche di gente altolocata e con la puzza sotto il naso: si stava esprimendo Alos al direttore, che sorrideva, andando loro incontro. Quei funzionari statali, arrivati lì un po' spaesati del posto tra le montagne, erano lì per poter coordinare le varie misure di sicurezza da impostare per una buona collaborazione con il personale lavorativo della miniera. Il direttore con fare cordiale, riceveva i tanti funzionari da poter discutere i tanti lavori per una bella collaborazione assieme, mentre si facevano le varie presentazioni di prammatica: < Signori ben arrivati! Dovrete al momento sistemarvi al meglio, per una buona collaborazione, sperando di far presto a rimettere al meglio la struttura da tempo abbandonata, ma con le risorse che produrrà la miniera, sarà più facile rimettere a nuovo e aumentare la produzione. Buon proseguimento! > con altre strette di mani da affiatarsi al meglio e al posto che sembrava più che disagiato. Poi il procuratore capo Phocas Depiros, che gli era stato affidato dal ministro del tesoro Miros Koperis, la mansione di supervisore del complesso minerario e curare scrupolosamente l'estrazione del minerale prezioso. Coadiuvato dall'avvocato Helena Spiros, nel gestire la situazione finanziaria. Con un gruppo di fidati specialisti e guardie fidate statali. Insomma un bel gruppo di rompiscatole a guardare dei poveri operai che si sarebbero fatto un culo notte e giorno per scavare il tanto e caro prodotto prezioso. Lavorarlo e spedirlo poi sul treno in bei lingotti d'oro zecchino, luccicanti se esposti al sole, da far gola a molta gente nei dintorni. Alexandre tentava di tenere tutto sotto controllo, assegnando degli uffici ancora in disuso dalla vecchia amministrazione mineraria. Nel sistemare al meglio un po' tutti quei nuovi guardiani dell'oro. Il procuratore Depiros stava dicendo che all'indomani sarebbero arrivati dei tecnici delle ferrovie statali a riattivare la vecchia stazione al più presto, da evitare il trasporto su strada, essendo l'attuale arteria piccola e stretta da percorrere quasi a senso unico. Alexandre s'intrometteva ad avvisarli: < Dottore, ha già saputo dell'attentato di stanotte, qua sopra alla ferrovia? Per fortuna non grave... > < Cosa! C'è stato un attentato? Ma la polizia locale dov'è e cosa fa? > 78 < Stanno già investigando e presto sapremo chi è che si burla dello stato... Tranquilli signori! > Evidenzio serio Alexandre. Capendo che quei signori se la facevano già sotto, dal come si guardavano attorno un po' tutti spaventati dalla notizia. All'infuori dell'avvocato donna, che cercava un angolo piacevole con vista sulla valle, per sistemarsi al momento l'ufficio. < Non ci avevano avvisato, di attentati alla nostra incolumità? Dio santo! > espose un altro funzionario sull'agitato. O forse pensavano di farsi una scampagnata e prendersi un sacco di straordinari da aumentare la propria paga? Immaginò Alexandre sorpreso ma non troppo. Mettendosi ad accompagnare il capo delle guardie appena arrivato per ben armato e con tanto di medaglie e lustrini a dimostrare di essere un vero duro nel suo lavoro da comandante. Nel coordinare dove piazzare le guardie fidate e super pagate per un lavoro capillare di controllo, che non sfugga fuori di nascosto nemmeno un granellino d'oro. Quello era il motto imposti. Poi Alexandre si portò con Alos alla fonderia dove gli operai stavano sistemando un po' tutto e provavano a riattivare il vecchio forno, ancora efficiente e provare a fare poi alle temperature alte, tra giorni le prime prove di colate dell'oro fuso. Insomma era tutto un grande baraonda, dove un po' tutti tentavano di dare ordini per una buona collaborazione da ambo le parti. Così sembrava. Seguiti scrupolosamente dal capo delle guardie Adonis Zakos, dal viso squadrato da cane boxer sempre in azione. Spiegando che la prossima settimana sarebbero arrivare delle altre guardi con dei cani ammaestrati a controllare tutto il perimetro della miniera che sarebbe stata risistemata la recinzione attorno, essendo al momento abbastanza fatiscente. Finalmente alle diciotto di sera, avevano smesso il lavoro gli impiegati statali, nel lasciare le guardie a controllare tutto il perimetro, come un campo militare sotto stretta sorveglianza, d'ora in avanti. Anche Monike era passata a prenderlo dopo la sua telefonata e si era fermata fuori dal cancello appena riattivato. I funzionari statali erano già partiti per la città nel sistemarsi in albergo messo a disposizione dallo stato. < Ciao amore! Allora hanno sistemato i controllori ai propri posti? > < Ciao! Sì, sistemati tutti. > uscendo dal cancello in mezzo al detector che rilevare ogni metallo al passaggio: < Che piacere rivederti dopo tutte queste ore di lontananza. Mi manchi! Qui è tutto un bel casino. Ma c'è una cosa che ho notato... Anzi proviamo andare dal maresciallo Cosmis, vorrei 79 fagli vedere un paio di facce nuova e vedere se per caso sono nel database della polizia? > guardando il suo cellulare a rimirare le varie foto registrate nel cantiere minerario in avvio: < Sono più che sicuro?! > borbottò. Mentre lei metteva in moto l'auto e salutava le guardie al cancello. Avevano già istallato velocemente un doppio congegno detector per metalli, da controllare chiunque esca con le tasche proprie vuote. Oltre le rituali perquisizioni giornaliere ai dipendenti, impiegati e lavoratori. < Cosa hai trovato che non quadra? < domando imboccando la stretta strada che portava giù in città. Poi di colpo Alexandre urlò deciso alla sua donna: < Attenta!! Sterza sul sentiero lì a sinistra!! Presto? > e decisamente Monike eseguiva proprio in tempo ad evitare un grosso camion che saliva di volata e li avrebbe travolti senza remissione. Sparendo poi via decisamente, senza nemmeno fermarsi: < C'è qualcuno che ce la con noi! Presto fai la retro. Quello tra poco tornerà indietro? > < Pensi che non è uno sbaglio?... Qui la strada è stretta... > < Vai via, velocemente e di filata al comando di polizia! A qualcuno gli sto sulle palle! E vorrebbero poi, far sembrare ad un semplice incidente stradale per la strada stretta e tortuosa... Giusto? Premi l'acceleratore! > < Hai ragione eccolo di nuovo che ritornato indietro il grosso camion, senz'altro rubato un qualche cantiere, dopo l'alluvione? > provò a dire Monike, per niente spaventata, ma arrabbiata, mentre accelerava decisa. < Meno male che la mia donna, sa il fatto suo e non si lascia intimorire da nessuno. Ti adoro ragazza mia! > dandole un veloce bacio. < Accidenti! Io corro, ma quello non demorde. Vorrei vedere come prenderà la prossima curva a questa velocità... Stiamo a vedere? > < Avevi perfettamente ragione Monike. Il grosso camion in quella stretta curva, l'ha presa proprio male e track! Il parapetto la bloccato da travolgerlo per il botto. Accidenti! e' volato proprio di sotto!?... Da finire diritto nel burrone, con un bel volo di una quarantina di metri, senza potersi fermare. Uno vero sfacelo! Porcaccia la miseriaccia! > sbottò Alexandre più che mai sorpreso. Ma ripresosi subito dallo stupore, stava già chiamato col cellulare il maresciallo, e in poco tempo sarebbe poi arrivato lassù a constatare l'incidente del camion finito nel burrone. Sentendo Alexandre il borbottare del maresciallo al telefono, per le tante chiamate in giornata. Spiegandosi che dalla direzione centrale di Larissa gli stavano mandando dei rinforzi, assieme un suo superiore venuto a dirigere la sua sezione rionale cittadina. Si stava spiegando velocemente il comandante della polizia: < Con la riattivazione della vostra miniera 80 ingegnere. Sono belle che inguaiato! Mi hanno messo un superiore in ufficio a dare ordini e il sottoscritto e colleghi a correre, peggio che essere al gran premio internazionale dell'ippica. Accidenti!... Beh', e allora? Cos'altro è mai successo adesso da quelle parti direttore Doukas? > domandava incavolato sul viva voce del cellulare di Alexandre. < Qualcuno a tentato di farci fuori e per un pelo la signorina Monike è riuscita a svincolare via e quello è volato fuori come un imbecille!... > < Ma dove diavolo siete finiti adesso? E la despinis si è fatta male?> domando preoccupato il maresciallo Cosmis, imprecando da solo. < Siamo a 15 km dalla città. Località Belvedere... Sarà meglio che veniate a vedere... Con i pompieri! > si spiegò Alexandre. Il maresciallo Cosmis, urlò sull'incavolato in risposta: < Arriviamo! Accidenti anche un camion si è messo in mezzo? > < Sì, un'autocarro ci voleva buttare di sotto, invece si è fregato da solo volando fuori nel burrone... Venite presto a controllare se è ancora vivo nel camion spiccicato sulla roccia nel burrone.... Ci vogliono delle funi per scendere da basso nel precipizio... Fate presto! Vi aspettiamo. > < Ce l'hanno proprio con noi! > borbottò Monike a voce alta... < Va bene arriviamo al più presto! > rispose Cosmis borbottando incavolata da tante storte situazioni irrisolte. 81 Capitolo Diciassettesimo Mezzora dopo erano arrivati sul posto la polizia, assieme ai pompieri per vedere se ancora qualcuno era vivo all'interno del camion finito nel burrone sotto di loro. Calandosi subito con corde, prima che sopraggiunga il buio. Nel constatare poi, che l'autista era rimasto schiacciato e morto all'istante la sotto: < Al momento ci risulta sconosciuto l'autista morto la dentro... E' senza documenti e solo dopo il prelievo delle impronte, forse potremo saperne qualcosa in più? Se è poi un personaggio conosciuto alle forze dell'ordine. Vedremo? Dalla centrale ci avvisano che il camion era stato rubato giorni addietro, dalla denuncia di un cantiere edile. C'era da immaginarselo... > espose il maresciallo sull'incavolato, per non aver risolto ancora nulla, di tutti quei quesiti gravi da sbrogliare al più presto. < Maresciallo, la faccenda s'infittisce e tentano di stringere i tempi? > < Questo è vero!.. Appuntato, prenda intanto la loro deposizione. > Dopo la rituale deposizione rilasciata da Alexandre e Monike, finalmente rientrarono in città, stanchi e arrabbiato. Nel chiedere al compagno: < Non dovevi far vedere qualcosa al maresciallo, dal tuo cellulare? > < Sì, avrei voluto farlo. Ma dato che il maresciallo ci ha spiegato che in centrale c'è un nuovo comandante mandato dalla polizia regionale da Larissa?... Da dove proviene il governatore e che non era troppo d'accordo in parlamento a riattivare la miniera? Ma alla fine dalle votazioni è stato costretto ad accettare. Perciò vedi che ci sono troppi intoppi a priori... Mia cara Monike! Dovrò rivedere un po' tutto il scenario di questo passo. In verità non trovo il nesso e mi è difficile comporre il paso al momento?... > < Ecco, perché tra la gente alla presentazione di ieri, ho sentito bisbigliare, dei discorsi che menzionavano su un certo commerciante ch'è arrivato da Salonicco, ma che proviene dalla Polonia e sembra che fa capo a delle industrie di ricerca mineraria nel mondo? Pertanto per cosa è qui in Tessaglia a comperare tutta questa terra attorno alla tua miniera? > < Questa mi è proprio nuova! > commentò Alexandre sorpreso. < Cosa volevi mostrare al maresciallo. Hai delle prove allora? > < Avevo sentito dire, tra quei controllori appena arrivati da Atene, che il governatore Papalos, aveva voluto accodare delle sue guardie fidate, per aiutare i responsabili del controllo. E tra i quali ho notano due facce 82 non nuove, ma dubbiose?.. Gente di Larissa al servizio del governatore ancor prima, da quando era ministro ad Atene. Perciò non mi è chiara quella presenza di mettere dei suoi uomini in miniera? Quelle facce in borghese erano l'altro giorno su alla diga? Semplici gitanti, ma curiosi dal come ci osservavano assieme al maresciallo a discutere. Ricordi, per quella cassa di dinamite? Capisci! Beh, quelle facce li ho riprese in miniera vestiti da guardiani. Eccole qui sul cellulare... > mostrandole alla sua donna e dopo un momento lei si ravvede e sbotta decisa: < Accidenti! Mah, quello era proprio su alla diga l'ho visto bene? Mentre tu discutevi col maresciallo, proprio quest'altro è venuto a chiedermi, se sapevo se si poteva visitare l'interno della diga di Pili... Ho risposto no al momento... Sì, proprio questo! L'altro non l'ho mai visto da altre parti? In verità nel piazzale della miniera alla presentazione, non li ho incontrati vestiti da guardie di polizia tributarie. Forse se ne stavano in disparte ad evitare di essere in qualche modo riconosciuti. Giusto ?... > espose lei decisamente. < Vedi che ho ragione di dubitare del governatore. Ad Atene in parlamento era uno dei duri sostenitori, dicendo che non valeva la pena di continuare a tenerla aperta la miniera. Spiegando infervorato che quel piccolo strascico di vena trovato non avrebbe pagato le tante spese da sostenere e col pericolo che si esaurisca presto il minerale... E da quel che ho saputo è molto amico dei famigliari di donna Kyriak? Insomma ha le mani in pasta con diversi affaristi? Così vanno dicendo la gente... > < Allora il cerchio si stringe. E le sue guardie all'interno della miniera, sono solamente lì a curiosare o e vedere cosa salta fuori da sotto terra? Pensi che vuole prendersi una bella fetta del ricavato? > espose seria Monike, mentre si sistema i capelli raccolti sul capo e guardata con curiosità da Alexandre, sorridendo, nel dire: < Sei meravigliosa! > nel rispondere al discorso: < Fila liscio come l'olio la tua idea. Magari fanno parte di quel gruppo di sovversivi che creano confusione a confondere le idee e poi con un bel attentato mirato, seppellire la miniera con chi c'è dentro a lavorare?... Così alla fine il governo spronato dal governatore, non sapendo bene se il filone d'oro che ho prospettato con calcoli veritieri, possa rendere e investire altri soldi. Non spenderà altri danari per spostare la montagna caduta sopra e alla fine, magari ci sarà chi preleverà tutto il territorio comperato per poco. E poi a proprie spese proverà a scavare l'oro. Ma mostrando poi e consegnando al governo un po' di bricciole, a dimostrare che hanno tentato il tutto, ma le spese sono troppe, oltre le tante guardie fidate e la resa è poca, così il governo non guarderà troppo per il 83 sottile e si accontenterà di ciò che passeranno di tanto in tanto, oltre piano piano sostituire i vari funzionari doganali statali con uomini suoi fidati e il guadagno sotto banco sarebbe doppiamente assicurato. Comprendi il presunto sistema per infinocchiare per bene il governo? Oltretutto al governo non ci sono più uomini duri e decisi, magari un po' ficcanasi come un tempo. Nessuno vuole fastidi e rogne se non si intasca nulla alla fine? > < Mah, e dei minatori? Come li controllano. Potrebbero poi parlare, raccontare ciò che si estrae da sotto terra? > provò a dire Monike dubbiosa. < Ci scommetto che arriveranno dall'estero, uomini fidati e muti. E quelli della zona, donna Sotiria l'impegnerà nel suo raccolto di cotone e poi con altri lavori di poca spesa, ma da tenerli occupati tutto l'anno e lontani dalla miniera recintata per bene, da sembrare abbandonata a se stessa. Ma custodita da esperte guardie fidate e il gioco è fatto.... > < Perciò non potranno dire che la miniera frutta molto oro. Nessuno sa nulla e vedere cosa fanno all'interno. > commentò Monike. < Certamente! Avendo dei funzionari corrotti e ben pagati, che tacceranno allo stato ellenico. Poi, e magari furbescamente il governatore e quel furbo industriale userà la fonderia per creare oggetti di poca spesa a dimostrare che tenta di tirare avanti a pagarsi le tante spese e tasse. Mentre intanto l'oro scavato e per ben pulito i lingotti, finirà nei cavò svizzeri per sovvenzionare altre attività redditizie altrove. Io lo farei in questo modo e la spartizione fatta per bene tra compari sarà molto redditizia?.. Già proprio così! Mi sto convincendo da solo, su cosa faranno quelli? Poi il governatore possiede già quell'isola vicino a Chio. Al confine con la Turchia, si chiama Kis, un isola che era di un famoso magnate ellenico, sparito poi all'improvviso in mare, dicono che fu soppiantato da conoscenti del governatore... Questo sono le voci che talvolta si sentono girare tra la gente. Ma vere! > espose serio Alexandre. < Sai che è più che esatta, la tua esposizione immaginaria della situazione in avvenire qui nella valle e a far credere poi, che è proprio: Una miniera dal pozzo vuoto. Ma vuoto!... > commento Monike. Stringendosi al suo uomo, che le sorrideva appoggiando i propri capi contro a confermare le loro opinioni più che esatte: < Al pensarci bene, sembravano cose che s'immaginano veritiere, soltanto nei film intrigosi ed oscuri, ma alla fine sono vere. > confermò Monike più che sicura. Mentre Alexandre le bisbigliava: < Sei per me la cosa più importante al momento e tutto il resto non conta. Ti voglio bene mia dolce Monike! > < Ma cosa vai a pensare in questi momento così difficili. Abbiamo 84 appena schivato di finire noi nel burrone... Ragazzo mio! > < Certamente, hai più che ragione! Ma hai dimenticato che ho una esperta automobilista come autista.... Perciò non devo temere nulla. Dobbiamo vivere alla giornata e il domani verrà da solo. Ti amo tanto! > Mentre scendevano dall'auto, poco distante dalla casa, non si trovava parcheggio nei paraggi. Monike decisa, lo prendendolo per mano ed entrarono un un ristorante le vicino per cenare: < Vengo sovente qui a mangiare. > si spiegò Monike: < Non si mangia male e il prezzo è modico. Dai entriamo, io ho fame dopo tutte queste guerre in fermento a non finire. Altro che film d'azione? Roba da burrone... > < In verità ho anch'io fame! Sebbene mi prudono le mani a voler prendere qualcuno a schiaffi dalla rabbia. Per gli dei dell'olimpo! > < Dai coraggio! Ragazzo mio! > lo spronò lei fissandolo amorevole. Lui non perse tempo se la prese e le alzò il viso, nel dirle guardandola intensamente: < Ti amo veramente tanto! O mia adorata Monike... > Poi all'interno si sistemarono in un angolino tranquillo, a cenare tentando di pensare ad altro. Mangiarono cose leggere, mentre discorrevano su cose del passato di ognuno. Lei provò a chiedere un po' curiosa: < Allora viene da Krete. Ma di preciso dove, abitavi per caso in città ad Iràklion? > < Vengo da una piccola località, Miran, nella piana del Mesara. I miei coltivavano la terra e fino a diciott'anni li ho aiutati. Poi come figlio unico mi hanno mandato ad Atene a studiare all'università. Volevano che studi 85 per farmi una posizione migliore dal coltivare la nuda terra. E ho scelto la facoltà d'ingegneria geologica, per lo più mineraria che mi appassionava maggiormente. Poi scoprendo all'università, che c'era questa miniera abbandonata e ho approfondito gli studi a capire che forse la miniera aveva ancora qualcosa da dare. Perciò dopo varie domande, sono riuscito a farmi assegnare come direttore alle prime armi a tentare di dirigere e riattivare la nostra miniera. Ecco tutto qui quello che ho combinato a ventisette anni!.. Tu invece, hai sempre vissuto a Trikala? > domando prendendole la mano sulla tavola nel sentire il calore del contatto. Guardandola dritto negli occhi azzurri un po' incupiti nei suoi pensieri. Poi lei provò a rispondere tranquilla: < Sì! Sono cresciuta qui. I miei genitori adottivi, già anziani, li ho persi tre anni fa. Purtroppo in poco tempo uno dopo l'altra, se ne sono andati e mi è rimasto solo un bel ricordo e la casa, datomi dal loro grande affetto nei miei confronti. Ho studiato da insegnante e faccio la maestra qui nella scuola accanto. Come vedi nulla di travolgente. Due anni fa avevo un ragazzo, ma nulla di serio. All'infuori di questa nostra avventura burrascosa da far tenere il fiato sospeso. Speriamo che finisca presto. Vero? > le domandò ripagandolo con lo sguardo pieno di amore. Nel dire sotto voce: < Ti voglio bene! > < Altrettanto! Tu sei la mia ancora di salvezza, ha infondermi la fiducia e la forza di continuare. Ti amo tanto Monike! > Poi alla fine un bel gelato a rinfrescare l'ugola, il conto e via diretti a casa, forse a riposare. Quello era il proponimento espresso senza parole. Era ormai tardi quando lasciarono il ristorante, Alexandre ebbe un presentimento di sentirsi osservato. Ma non si voltò a guardare. Era così sentita la sua sensazione da capire che erano ormai sotto tiro? Comunque non disse nulla a Monike, essendo arrivato ormai al portone di casa sua e poi erano veramente stanchi e desideravano buttarsi sul letto e poter dormire almeno qualche ora senza pensare a nulla al momento. Lasciando tutto i tanti e grossi problemi al domani. Finalmente entrati in casa senza intoppi e subito dopo aver buttato i vestiti un po' ovunque, una bella e veloce doccia, Con un lungo bacio e via a letto, tentando di addormentarsi subito, essendo stressati, stanchi e agitati entrambi, ma tentando di non farlo pesare alla persona accanto la propria arrabbiatura interiore. Purtroppo era una cosa che al momento ci dovevano convivere giornalmente... Fino a nuovi sviluppi chiarificatori? 86 Capitolo Diciottesimo Era quasi mattino quando sentirono un forte boato in strada, da svegliarli di soprassalto. Monike blaterò assonnata: < Vuoi vedere che mi hanno fatto saltare in alto l'auto? Quel colpo è di una bomba e non un tuono di temporale... > saltando giù dal letto tutte e due nudi, nel portarsi alla finestra ad osservare poco lontano, dove avevano parcheggiato l'auto. C'era del gran fumo nero e delle fiamme sotto che si alzavano alte e avvolgevano ciò ch'era rimasto della sua auto: < Ho mio Dio! L'ho detto per ridere ed invece è successo veramente? Miserabili criminali!!.. > urlò Monike più che incavolata. < Bastardi vandali!! > continuò senza ritegno. Era furibonda nel vedere la sua bella auto in un cumulo di lamiere avvolta dalle fiamme e stavano già intaccando le altre vetture accanto e le case. Alexandre era dispiaciuto, oltreché furente, nel tentare di confortare la sua donna arrabbiata: < La colpa è mia. Non dovevo coinvolgerti in questa storia che si sta facendo sempre più scottante e pericolosa di ora in ora. Accidenti! Questa vigliaccata non ci voleva proprio!... > imprecò avanti. Mentre in lontananza si sentivano già le sirene dei pompieri in arrivo, qualcuno li avevano avvisati subito. Ma il danno era ormai fatto, coinvolgendo altre auto attorno e col pericolo alle case affiancate. Dalle finestre si stavano affacciando increduli gli ignari cittadini assonnati e spaventati, dagli eventi criminali che incombevano, senza immaginarselo 87 minimamente il perché succedeva proprio da quelle parti della città. Loro si vestirono velocemente, mentre Alexandre stava telefonando alla polizia: < Mi perdoni maresciallo se lo svegliato! Sono sempre io l'ingegnere Doukas... Hanno fatto saltare in aria l'auto della signorina Monike, immagino come avvertimento? Altrimenti avrebbero aspettato che fossimo a bordo per fare un bel colpo al completo... Qui assieme ai pompieri è già arrivata la polizia municipale a verificare i danni provocato dallo scoppio.... Lei parteciperà ai rilievi maresciallo? > domandò Alexandre sul calmo.... < Arriviamo! Intanto non avrei potuto dormire, per cercare chi è che guidava il camion finito nel burrone.... E' un pregiudicato che viene da Smirne in Turchia. Così ha confermato l'interpol ad Atene. Pare sia stato reclutato assieme a diversi operai di cave dismesse per scavare dei fossati qui in Grecia. Ma dove non si sa bene e dove sono finiti. Spariti? Poi se sono veramente entrati in Grecia è da ricontrollare?... Comunque aspettate che arriviamo a controllare la vostra situazione che non mi piace affatto... Anzi per niente? Voi come state... Siete feriti? > domandava preoccupato il maresciallo Cosmis. < No, tutto bene! > rispose decisi Alexandre, mentre terminava di vestirsi e alla fine uscire fuori casa e dare delle spiegazioni alla polizia municipale oltre le proprie generalità di Monike, proprietaria dell'auto ridotta in un cumulo di lamiere arrostite dalle fiamme. Una bella costata abbrustolita. I pompieri erano indaffarati a tentare di salvare altre auto implicate nell'incendio e assicurare che le fiamme non intacchino le case accanto, 88 avendo già messo in fuga gli abitanti spaventati dal grosso rogo scoppiato in piena notte. Dove le urla e le ingiurie non si sprecavano tra i cittadini. Appena dopo il maresciallo Cosmis della polizia statale, era arrivato sul posto mentre i pompieri terminavano di spegnere l'incendio alle auto bruciate accanto, la via era piena di curiosi del vicinato a reclamare le proprie auto danneggiate dall'incendio vandalico, così sembrava fosse. Nel frattempo Monike stava spiegando ai vigili urbani il danno ricevuto da vandali piromani in azione nottetempo: < Dio la mia auto! > Mentre i pompieri appena domato in parte l'incendio, stavano constatando cosa aveva creare i danni alle auto e le case accanto. Da aumentare il disappunto della gente a inveire contro i dimostranti che protestavano da giorni nelle varie città della regione Tessaglia e il governatore era assente ad intervenire con misure drastiche, lasciando che la polizia se la sbrighi. Il maresciallo Cosmis si era messo a dialogare sui fatti con il capo squadra dei pompieri e capire la dinamica dell'incendio. Poi s'incontrò con Alexandre per un consulto a quattrocchi, dopo la veloce segnalazione telefonica: < Quanto vedo, ce l'hanno proprio con lei ingegnere... Prima la sua auto, ora quella della signorina?.. Questo è un avviso belle è buono ad avvisandovi di farvi da parte? Purtroppo le indagini si sono un po' arenate al momento. Non si trova un piccolo appiglio. Nessuno sa niente? > < Lei per caso, conosce molto bene il governatore della Tessaglia, il dottor Cosmas Papalos? > domando Alexandre deciso. < No per niente! L'ho appena intravvisto qualche volta che arrivato in città con tanto di guardie di scorta, da sembrare il presidente della nazione. Ma perché me lo domanda e cosa centra in tutto questo? > < Mi è venuto in mente, per il fatto che ha sistemato delle sue guardie del corpo private in miniera? Comunque e senz'altro a spese dello stato, insomma nostre. Ha messe due sue guardie personali in miniera al momento, assieme alle guardie doganali a controllare la produzione avviata nell'estrazione dell'oro. Comprende?... > < E perché mai ha inviato delle sue guardie? Non si fida dello stato ad Atene e degli ispettori doganali statali? Questa mi è nuova... > < Già è quello che ho pensato anche io! Perché mai? > espose Alexandre strofinandosi la barba un po' lunga... < Lei ingegnere sa qualcosa che io non so. Vero? > domandò Cosmis incuriosito da quelle confuse affermazioni, dubbiose, appena accennata?. < No, è solo una curiosità! Per caso l'ufficiale appena arrivato al suo 89 reparto è in confidenza con il governatore a Larissa? > domandò serio. < Perché gli deve domandare qualcosa di particolare, che possa aiutarlo in miniera?... So che il tenente Nado Cikos, è nativo dall'isola di Kis e ha lavorato ad un caso per il governatore ed è per questo che l'ha inviato qui a Trikala per aiutarmi in questi casi irrisolti... Comunque non mi sembra che sia tanto intenzionato a darmi una mano. Se ne sta tranquillo in ufficio a parlare al telefono coi dei parenti lontani a Smirne in Turchia... > fermandosi nel guardare Alexandre che aveva avuto un cipiglio di disappunto. < Cos'altro pensa che ci possa essere.... Lei sa qualcos'altro che io non so per niente? Vero! > domandò curioso. < Lei mi ha appena detto che quello viene dall'isola di Kis, vicino alla Turchia e a pochi km dalla cittadina di Smirne. Kis non è l'isola del governatore Papalos della Tessaglia e allora è proprio un caso che il suo tenente viene da quell'isola e ha i parenti a Smirne. E proprio tutti vengono da quelle parti e vicini all'isola di Kis? E' proprio uno strano caso?... > < Accidenti! Questa cosa non l'avevo collegata. Adesso pensandoci bene, il tenente ha fatto un sacco di telefonate a quei presunti parenti. Strano? Sono proprio così importanti da far lunghe telefonate a salutare un po' tutti quanti i parenti numerosi dai nomi che faceva nel salutarli? > < Beh', visto che siamo in confidenza e spero che ponderi per bene ciò che vorrei esporrere. E' roba di questi giorni... Vorrei che rimanga confidenziale, non sapendo bene ancora con chi abbiamo a che fare?... > < Vada avanti che incomincia ad interessarmi alla sua storia e se mi sarà possibile smascherare i criminale che bazzicano qui attorno... > < Ricorda maresciallo l'altro giorno su alla diga a mostrarmi la cassa con la dinamite? Beh', la cerano due turisti? Non so se lei ha fatto caso e uno chiedeva alla signorina Monike se la diga si poteva visitarla?... Insomma senza farla lunga. Quelli sono in miniera con tanto di divisa da polizia tributaria inviati dal governatore della Tessaglia? > < Cosa mi sta raccontando ingegnere? > esplose sbarrando gli occhi. < Ecco, sono questi, li ho fotografato col cellulare su alla miniera. > mostrando le foto dei due infiltrati, memorizzate sul cellulare. < Allora siamo proprio in un bel guaio ingegnere? > rispose a mezza voce il maresciallo Cosmis, togliendosi il cappello per grattarsi il capo. < Già lo può dire forte! > rispose Alexandre, mentre Monike si avvicinava a loro, nel dire incavolata: < La polizia urbana dice che la mia assicurazione deve risarcire i danni a tutti. Roba da matti! > < Penso sia meglio così Monike! Tu telefona alla tua assicurazione 90 che s'interessino per risarcire i danni... Facciamo finta che non sappiamo nulla e staremo a vedere cosa salterà fuori dopo. Lei cosa ne pensa maresciallo? Dovremo fare una nostra indagine separata e lei per primo dovrà far credere che non ha concluso ancora nulla, sulle questioni in corso nel chiedere un parere al suo tenente e vedere poi come reagisce il suo diretto superiore nel sentire in che direzione le prospetta a indagare. Almeno incomincerà a capire da che parte sta il suo tenente? > < S,ha, che ha proprio ragione ingegnere! Dovrò fare un po' il tonto e chiedere un aiuto al tenente Cikos, nel capire da che parte sta quello? > Il brigadiere Lastis che l'accompagnava come autista si stava avvicinando ad avvisarlo: < Maresciallo ha segnalato via radio il tenente Cikos, per chiedere cosa ha scoperto sullo scoppio della bomba all'auto parcheggiata, della despinis, la signorina Stratonik qui accanto? > < Puoi riferire al tenente che i pompieri stanno ancora spegnendo le fiamme e sembra che un'auto ha avuto un corto circuito e ha preso fuoco. Riverisci questo al tenente... Poi appena rientreremo in caserma faremo il nostro verbale dettagliato... > mentre l'appuntato ritornava all'auto e segnalava in centrale. Il maresciallo stava borbottando da solo: < Io non ho detto in centrale che lei mi ha avvisato che vi avevano fatto saltare l'auto? Perciò come fa a saperlo il tenente che c'era una bomba nell'auto sua? Se non era già stato informato da altri e da chi?...> sbottò arrabbiato, nel dubitare seriamente dei suoi colleghi in caserma.... < Mi scusi maresciallo se insisto. Ma bisognerà d'ora in avanti muoversi coi piedi di piombo. E al momento raccontare solo fregnaccie, da far capire che siamo un po' tutti tonti. E almeno così si muoveranno più tranquillamente e sicuri quelli.... Bisogna cambiare tattica. > < Lo penso anche io, che ci stanno prendendo per i fondelli? > Monike provò a dire in mezzi a quei tanti dubbi saltati fuori: < Alexandre hai provato a spiegare al maresciallo la tua supposizione sul come andrà a finire la faccenda alla miniera? > guardano il suo ragazzo e il maresciallo. < Cosa dovrebbe dirmi l'ingegnere, despinis signorina Monike? > < Beh', in verità avevo immaginato, dato la tensione scoppiata, che temo fortemente di un attentato per bene alla miniera, con una frana maggiore di seppellire un po' tutto ciò che non serve e magari anche qualche ispettore che non socializzi col progresso e senz'altro poi lo stato non si darà troppo da fare a tentare di salvare la miniera? Visto che avevo prospettato un lauto guadagno in futuro. Ma non provato alla fine? Pertanto non saranno ben sicuri in parlamento se ho ragione o faccio il 91 furbo? Avendo diversi azionisti contrari e pertanto non si daranno da fare a riattivare la miniera con altri investimenti. Poi ci sarà qualcuno che ha comperato un sacco di terre da questa parte e magari proverà a poco prezzo comperarsi quello che rimane della miniera mezza sepolta. E alla fine, con i propri funzionari privati e ben pagato, dimostrerà che sotto la montagna c'è ben poco e nessuno del governo verrà a controllare se è esatta l'operazione dell'estrazione dell'oro dall'azienda privata che lavora per lo stato ellenico?... Oltretutto con minatori portati dall'estero e non del posto che potrebbero vedere e parlare di ciò che si estrae da sotto terra... Mi comprende maresciallo l'inghippo? > espose velocemente Alexandre. < Ma dei poveri minatori del posto? > domandò Cosmis. < Ci penserà donna Kiriak che ha bisogno di mano d'opera a poco prezzo e tenerli occupati tutto l'anno? Non è forse amica di famiglia del governatore Papalos? Perciò tra amici si spartiscono poi la torta... > < Accipicchia! Come fila bene la storia che si profila all'orizzonte? > < Già, proprio così! Pertanto poi, possono smerciare l'oro ricavato senza controlli capillari, da un'altra parte più redditizia e senza che nessuno reclami la veridicità delle cose capitate e fatte alla luce del sole?.... > < Accipicchia! Fila come l'olio la faccenda? Non l'avevo nemmeno immaginato. Accidenti! E il governatore & company se la rideranno per bene sul risultato finale al loro scopo lucroso?... Per gli dei dell'olimpo! > Alexandre provava a dire ancora: < Tanto per cambiare discorso e il suo brigadiere ci tiene d'occhio... Dato che la scuola qua accanto è rimasta chiusa al momento per il pericolo d'incendio e la maestra qui presente è libera. Essendo a piedi al momento. Lei maresciallo ci porterebbe su alla miniera e così potrà vedere i nuovi guardiani, che senz'altro saranno la sul posto a controllare cosa facciamo e magari con addosso dei bei occhiali scuri sul viso da nascondersi alla nostra presenza in miniera... Lei cosa ne pensa. Possiamo fare una visita di cortesia? > < Ha perfettamente ragione faremo un po' i tonti e la faccenda rimarrà tra noi, nemmeno con l'autista che ho adesso, me la messo il tenente a sostituire l'altro appuntato in permesso, senza che io lo sappia. Sto scoprendo che i tanti tasselli mancanti che vanno ognuno al proprio posto... Accidenti! Mi hanno proprio inguaiato per bene. Che figli di... ! > < Tranquillo maresciallo! Staremo a vedere il seguito... L'unica cosa che mi preoccupa è che non succeda nulla ai miei operai in miniera. Quei miserabili corvi si prendano pure la miniera... Ma alla fine capiterà che qualcuno farà un passo falso? > parlava portandosi accanto all'auto della 92 polizia nel borbottare avanti, poi deciso cambiava tono, nel parlare alla sua donna su quell'incendio capitato alla sua auto: < Cara Monike, dovevi far vedere l'impianto elettrico dell'auto! Lo dicevo che c'era qualcosa che non andava e ora la tua assicurazione gli verrà un colpo con un così grosso danno provocato dall'incendio... Acciderbola! > guardando il brigadiere accanto che rizzava per bene le orecchie per ascoltare meglio la faccenda. Tutto si faceva sempre più interessante e misteriosa la faccenda. Da far commentare il maresciallo spiegandosi dispiaciuto per l'accaduto: < Siete proprio sfigati signori miei! Prima la sua auto andata a fuoco dai vandali sovversivi e contrari al progresso, quanto sembra e adesso questa della despinis da rimanere proprio a piedi? Un vero peccato! > < E' una questione di fortuna maresciallo! > sbottò Monike, mentre stavano per montare in auto della polizia: < Avrei voluto altrimenti? > sbottò remissiva e il maresciallo ordinava al brigadiere: < Lastis, andiamo ad accompagnare i signori su alla miniera. Sono rimasti appiedati, purtroppo. > si spiegò tranquillo ma non troppo. Il brigadiere sulla sua finta distrazione, faceva segno alla chiamata via radio e prontamente il maresciallo lo lasciava fare e quello a monosillabe rispondeva dall'auto della polizia: < Sì, centrale! Qui va tutto bene... Noi andiamo su alla miniera... Avvisate il tenente... Passo e chiudo! > rispose con un risolino nascosto, guardando il superiore, e il maresciallo Cosmis approvava con un cenno del capo salendo in auto tutti quanti e via su per la valle, in direzione: “La miniera del pozzo vuoto”. 93 Capitolo Diciannovesimo Mezz'ora dopo erano davanti ai cancelli della miniera, che si aprivano a far passare l'auto della polizia. L'ispettore doganale il dottor Trados, dall'espressione preoccupata, stava venendo loro incontro, gesticolando. Nel dire affannato: < Meno male ch'è arrivato ingegnere! Stanotte mi hanno telefonato in albergo le guardie di qui, per avvisarmi e sembra che nella galleria n°2 si sono verificati dei crolli e allora io ho dato l'ordine di evacuare tutti ad evitare che qualche minatore rimanga ferito all'interno? > < Ha fatto benissimo dottor Trados! E' meglio prevenire prima. Poi si controllerà per bene la situazione... Ma gli operai dove sono adesso? > < Al momento li abbiamo mandati a casa a riposare fin che non si controlla bene la situazione. L'avevano cercata ma lei non rispondeva al telefono? > si spiegava il dottore sul preoccupato. Mentre Alexandre si toglieva il cellulare dalla tasca, nel dire distratto, ma convinto del fatto suo: < Accidente ho la batteria scarica!... Meno male che lei ha sistemato la faccenda. Molto bene dottore! Adesso controlleremo cosa sta capitando?.. > rivolgendosi al maresciallo al suo fianco rimasto in silenzio, ma attento: < Maresciallo, non doveva andare su alla ferrovia a vedere quel particolare da controllare ai binari? > e prontamente Cosmis affermava al suo compito da svolgere: < Ero venuto apposta per un controllo. Ad ognuno i propri compiti! > espose andando via seguito dal brigadiere ficcanaso. Monike preveniva a dire ai presenti: < Io aspetto qui all'ingresso visto che hanno messo una bella macchinetta per il caffè. Ti aspetto qui Alexandre! Intanto chiacchiero con il signore che ho incontrato l'altro giorno su alla diga... > rivolgendosi alla guardia seduta dietro il divisorio che tentava di non farsi notare e lei tranquilla, l'interrogava: < E' poi riuscito a visitare l'interno della diga? > mentre l'ingegnere e il maresciallo se ne andavano via facendo finta di nulla e Monike si stava avvicinando al distributore di caffè cercando nella sua borsa una monetina. Subito il tizio, il turista alla diga, si era alzato offrendo una monetina, nel rispondere alla donna: < Tenga la monetina. Si ho provato a chiedere, ma non si poteva dato il pericolo di un crollo su alla diga. Sarà per la prossima volta appena ripristinata dal pericolo di un crollo... Ho saputo che lei e la 94 sua scolaresca era poi riuscita a visitarla la diga giorni addietro. Esatto? > espletò sul curioso, con un vago ghigno di sfida. < Sì! Ero ha fare una gita scolastica lassù alla diga... Mi scusi la curiosità. Ma qui la pagano bene? Ho sentito dire che lo stato ellenico è un po' restino ad aumentare le paghe ai suoi dipendenti statali?... > < Sì, ha ragione è un po' restio. Ma io dipendo dalla regione. E' pur sempre un posto sicuro. > tornando al proprio posto un po' più tranquillo, nell'intuire che la donna non immaginava nulla dei sotterfugi attorno. Monike si era portata fuori a sedersi sotto il vecchio pergolato, mentre si sorseggiava il caffè, contenta di prendersi il sole in viso rilassata, da tranquillizzare i guardiani che erano un po' tutto sulle difensive. Alexandre nel frattempo si era incamminato verso la miniera accompagnato da una guardia e il dottore doganiere sul preoccupato, di quella sua mansione non prevista nelle sue istituzioni doganali da svolgere abitualmente. Tutto diventava difficile nel dire all'ingegnere al suo fianco, preoccupato: < Ho fatto male ad accettare di venire qui a controllare questa miniera che fa acqua da ogni parte... Ma il governatore mi ha tanto pregato di mettermi a disposizione dello stato.... Mah! > < Purtroppo le medaglie hanno sempre due facce. Tenga duro! > Poi davanti all'entrata della miniera c'erano due guardie e Alexandre domandava deciso: < Mah! il mio capocantiere, dov'è finito? > e subito una guardi l'informò, che erano andati tutti a casa a riposare in attesa di un controllo approfondito? Alexandre domandava ancora: < Allora all'interno non c'è più nessuno?... Meno male! > capendo che già avevano piazzato qualche congegno a timer da far brillare al momento giusto e allora addio alla miniera e magari al sottoscritto... Pensava più che preoccupato? Forse c'era una piccola carica all'entrata, da far pensare che la montagna è caduta per bene, o poi quando le acque e il clamore si saranno calmate e qualcun'altro poi si farà avanti ha prelevare il tutto e la faccenda sarà belle che sistemata, senza troppi danni. Pertanto al momento non era al caso di entrare all'interno a controllare col pericolo che ci rimanga dentro e far contento tutti quanti. Ma restare fuori a vedere cos'altro combinavano? Rifiutando il casco che una guardia per caso aveva in mano nel rispondere tranquillo: < Ma è inutile che controlli l'avete già fatto voi validi aiutanti. Grazie! Dottore dovremo per primo avvisare la commissione parlamentare del problema che ci troviamo qui di fronte. Bisognerà rivedere un po' tutto la faccenda... > mentre si allontanavano tranquilli. Ma non troppo al 95 momento? Alexandre aveva un tal prurito addosso, che non riusciva a decifrare per bene? Mentre il dottore Trados approvava contento a non entrare in galleria: < Certo, certo! Farò subito un rapporto dettagliato al governo e al governatore della Tessaglia che s'impegni a risolverla 'sta faccenda?... Andiamo in ufficio ingegnere e redigeremo un bel verbale! Che barba di questa questa miniera! > commentò infastidito. Si erano allontanati appena in tempo, che appena dopo un boato sordo che proveniva alle loro spalle e dall'interno della miniera e li fece voltare a guardare, spaventati. Strano? Le guardie davanti all'entrata non c'erano più, si erano allontanate prime del botto, stava pensando Alexandre? Ho loro stessi avevano in mano il telecomando da far brillare la carica e bloccare l'entrata della miniera che per un attimo s'intravedeva la fuoriuscita di fumo e calcinacci, dello scoppio e poi la caduta di una parte della montagna in un grande polverone alzato, a chiudere e nascondere l'entrata per sempre. Mentre delle altre guardie nuove, mai viste prima, stavano accorrendo fuori dalla casamatta ad inscenare l'accaduto: < Presto allontanatevi tutti!! E' crollata la galleria! > Erano delle guardie del governatore inviate lì in aiuto e stavano diffondendo il panico al momento giusto. Mentre le altre le guardie e gli impiegati statali, ch'erano di turno di giorno, erano tutte a riposare in pensione in città a Trikala. Alexandre se la stava quasi ridendo dalla bella messinscena esposta. Raggiunto da Monike spaventata e il maresciallo, che ritornava indietro, non era ancora arrivato sopra alla ferrovia, a chiedere stupiti del disastro capitato: < Accidenti! Ci sono dentro ancora degli operai per caso? > < Tranquilli amici! > rispose Alexandre, parlando più piano: < Stanno affrettando il loro piano, A.B.C. Io e il dottore Trados saremmo dovuti entrare. Ma con una scusa ho declinato di farlo... Altrimenti saremmo rimasti intrappolati all'interno... Capite? Vedete che quelle guardie sono alle dipendenze del governatore. Le altre governative, oltre gli impiegati sono a riposare in albergo, dopo il trasferimento faticoso da Atene, con uno scambio amichevole, fatto a puntino. Così non c'è spargimento di sangue e dover poi scavare per recuperare i corpi. Perciò tutto rimarrà così. Lo stato non spenderà dei soldi per un cumulo di sassi da spostare e la bella storia finisce qui.... Vi è molto chiara la faccenda! > sbottò sotto voce. Una decina di guardie statali in servizio al presidio lontano erano arrivate di volata e si stavano predisponendo ad evitare un'eventuale attentati, non essendo per bene al corrente degli intrighi nati all'interno del complesso minerario. Mentre le altre fedeli al governatore erano indifferenti nel 96 continuare a dire che era crollata la galleria interna della miniera, ma il boato sordo sentito era di uno scoppio prima del crollo finale con un bel polverone attorno, da coprire ogni cosa e prova. Quelli era il risultato. < Accipicchia che casino! > sbottò Monike, contenta che nessuno si era ferito e morto sotto la montagna. Il maresciallo era stupito nel pensare al teorema spiegato prima dall'ingegnere ed era risultato vero al cento per cento, l'accaduto. Proprio davanti ai suoi occhi: < Per gli dei dell'olimpo! > < Già! Proprio così maresciallo? Per gli dei dell'olimpo! > rispose Alexandre, guardandosi tra loro negli occhi e capirsi al volo come procedeva per bene la faccenda studiata a tavolino? Da immaginare che erano troppi da affrontare da soli al momento. Non sapendo bene di chi si potevano fidare?.. < Pertanto al momento bisognerà soprassedere... > Poi Alexandre si spostava a telefonare al capocantiere: < Pronto Alos! Avvisa gli altri compagni di rimanere a casa a aspettare le mie direttive... Hai compreso bene?... Qui hanno fatto saltare l'entrata della nostra miniera... Sì, proprio quella!... Dicendo che è franata all'interno?... Già proprio così!.... Ha, così!..Bene bene!.. Certo, ho capito Alos... Avevi già capito qualcosa, vero?... Hanno avuto il buon senso di farvi uscire tutti... Meno male! Non volevano dei morti sulla groppa da scavare dopo per recuperare i cadaveri... Proprio così!.. Sì, tranquillo!.. Dovrete al momento, fare un po' tutti voi ragazzi i tonti e vedere come si svolge la questione?... Ti prego, tienili tutti calmi... Ma occhi aperti!? Ci sono troppe cose da sbrogliare prima?... Certo io non voglio perdervi e vedervi morire dentro la miniera.... Tranquillo Alos! Vedrò di risolvere la questione in altro modo... Dimostratevi spaventati se vi chiedono qualcosa? e aspettate fiduciosi!... Troverò il modo di riabilitarvi... Certo! Sempre che non mi facciano fuori 97 prima.... Tranquillo amico. Terrò duro!.. > poi accanto alla sua donna, Alexandre farfugliava qualcosa della sua telefonata, mentre il maresciallo stava parlando con le guardie a dimostrare che voleva partecipare in qualche modo a mettere ordine, sentendolo dire a voce alta: < Meno male che siete tutti salvi. Che vada a ramengo 'sta miniera! Comunque se vi occorre una mano chiamateci... > confermò, ritornando accanto a loro nel parlare poi più piano, avendo il brigadiere incollato al sedere, non lo mollava un attimo quello: < Ingegnere? Come direttore geologo, cosa pensa si possa fare qui, dopo tutto?... Insomma con questo casino capitato così all'improvviso? > sbottò mentre si guardava attorno sospettoso. < Mi sa! Che ce troppo da spendere per riattivarla e lo stato non sborserà altri quattrini... Oltretutto molti azionisti aggregati dallo stato con azioni alla miniera in disuso, magari adesso qualcuno tentava già di convertirle ad altra parte? Molti erano abbastanza contrari e diversi ministri, proprio quelli molto amici del signor governatore della Tessaglia. Una vera disgrazia è questa! Purtroppo dovremo chiudere la baracca? Non ci sarà un altra possibilità da riattivarla. Mi dispiace di più per i poveri minatori senza un lavoro da sfamare le proprie famiglie.. Un vero peccato? Il governo prima fatica, mi aveva concessa già una proroga nel riavviarla e non ci sarà una seconda volta. Tutto finito? Peccato! > < Ingegnere, lei pensa veramente che il governo non spenderà altri soldi per rimetterla in piedi? Certo se poi c'è sotto poco oro da scavare, le spese sono tante da affrontare...... E' proprio un vero peccato? > < Ha perfettamente ragione! Vedete, le guardie stanno già mettendo le transenne da veri esperti ad obbedire a chi comanda adesso e pertanto non potremmo far nulla al momento. Sono altri che comandano qui adesso?.. Maresciallo per cortesia, può aspettare che raccolga dall'ufficio le mie poche scartoffie e se è così gentile di riportarci giù in città. Dovrò fare un salto ad Atene e discutere con certi parlamentari la questione. Sebbene controvoglia devo ammettere che al momento altri hanno vinto. E' la fine della miniera....> confermò a malincuore Alexandre. < Faccio subito! > < Tranquillo! L'aspettiamo... > rispose il maresciallo demoralizzato a sua volta dalla tempestiva azione messa per bene in moto. Guardando l'ingegnere che andava di volata su in ufficio nel caseggiato fatiscente. Nel trovare che era stato un po' tutto rovistato, scaffali e scrivania tra i suoi incartamenti. Qualcuno aveva cercato qualcosa, che non aveva poi trovato e probabile qualcosa da far sparire velocemente? Con tutti quei ruffiani e spie messi dappertutto a controllare e frugare ogni buco per bene. 98 Da far imprecare Alexandre del risultato. Dall'altro lato, nell'altro ufficio, la dottoressa Helena Spiros stava a sua volta imprecando: < Chi ha frugato tra le mie carte! Vorrei proprio saperlo? > protestò arrabbiata, prendendosi la sua giacchetta e la borsa uscendo incavolata dall'ufficio. Fuori Alexandre la sosteneva nello spiegare: < Anche da me hanno buttato tutto all'aria. C'è qualcuno che vuole radere al suolo questa vecchia miniera... Oltre farla saltare in aria. E' inutile dire che c'è stata un cedimento in galleria. Vogliono chiuderla e basta!... Meno male senza vittime, questo è l'essenziale dopo tutto sto gran casino combinato da chi ancora non si sa bene? E' un vero peccato avvocato! Lei ha questo punto torna ad Atene? > < Come il vento me ne vado! E in parlamento farò il pandemonio per una mancata sicurezza, espressomi dal primo ministro, Accidenti!... La saluto ingegnere! Mi dispiace per lei e i suoi minatori senza lavoro... Ma io non ci resto qui a farmi saltare in aria!? > continuò a borbottare mentre scendeva la scale da arrivare al parcheggio e prendersi la propria auto più che incavolata del risultato a sfacelo già dai primo giorni. Alexandre la salutò alzando il braccio. Era a sua volta arrabbiato per il veloce progredire del vigliacco nemico che stava marciando alla grande. Ma al tempo stesso gli veniva da ridere, a ripensare ai tempi antichi dove il grande Alessandro stava conquistando il mondo, d'arrivare fino in Cina con le sue truppe. Perciò anche lui in quel momento funesto, non doveva abbattersi e lottare duramente. Mentre frugava in cerca della sua lattina di petrolio, dove aveva ben nascosti certi documenti importanti. Infilati in una vecchia tanica quadrata per il petrolio, col fondo a scatto da sembrare intatta senza fori e riposta in bella vista. Dove molti interessati nel frugare, l'avevano calciata di lato con rabbia, non trovando ciò che cercavano di preciso... Erano documenti molto importanti, assegnatogli dal primo ministro e controfirmato dal tesoriere statane, in un incontro privato nel consegnare tali documenti storici e segreti al momento. Infine Alexandre trovò la lattina e recuperò i documenti molto antichi e se li mise in borsa e via giù da basso, prima che ha qualcuno venga l'idea di perquisire il restante personale rimasto al momento in miniera e cercando quello che non avevano trovato prima. Il dottor Trados era già in auto assieme l'avvocata Spiros spaventati dal botto e con la paura che cada veramente la montagna sopra di loro e via dalla miniera spaventati a morte, da sembrare che salti in aria tutta la baracca da un momento all'altro. 99 Capitolo Ventesimo Alexandre era tornato di volata, fingendo nel dimostrare alle guardie al cancello, che aveva preso abbastanza paura, raggiungendo gli altri. Trovando il maresciallo intento a parlare con il comandante del presidio sul problema pericolo. Vedendo l'ingegnere arrivare di corsa, l'invitò a salire in auto e ritornare di fretta in città: < Venga ingegnere rientriamo a Trikala. Qui le guardie al momento sono un po' confuse e pertanto prima che ricevano degli ordini sbagliati è meglio che cambiamo aria... > montando in auto a sua volta, nel dare ordini all'autista e via al cancello, da uscire con un saluto affrettato, senza problemi al momento. In auto, Alexandre stava spiegando qualcosa che poteva anche interessare all'autista attento, da poter poi riferire ciò che aveva appreso in quel viaggio alla miniera e lo svolgimento rapido della frana caduta e la fine di tutto e il rientro in città del personale rimasto per fortuna indenne. < Sono più che incavolato! Per non aver trovato dei documenti importanti. Sono spariti dal mio ufficio messo a soqquadro. Accidenti che scalogna! Erano le autorizzazioni ufficiali redatta dal governo per la riapertura della miniera... Un vero peccato! Non ho più una prova a confermare l'ordine ricevuto dal ministro del tesoro? L'autorizzazione dell'attivazione e adesso è mancante... > si spiegò disarmato. < E allora è tutto perduto? > domandò Monike dispiaciuta. < Già, proprio così! Tutto belle che finito sotto la montagna crollata. Meno male che il dottore Trados aveva fatto uscire i minatori... Mi dispiace veramente che rimarranno senza lavoro. Speriamo che qualcuno giù in pianura gli aiuti con un semplice lavoro, magari santuario per mantenere le proprie famiglie bisognose? C'è ancora tanta brava gente, che potrà aiutarli a sbarcare il lunario! > confermò Alexandre dispiaciuto. < Lei cosa intende fare adesso ingegnere? > domandò Cosmis. < Proverò a battere cassa allo stato, almeno la paga di questi mesi, per poter tirare avanti e magari prendermi una vecchia auto usata. Accidenti! > rispose stringendosi la propria ragazza ammutolita. Osservati dall'autista. Finalmente erano arrivati in città e il maresciallo furbescamente gli 100 domandò: < Va bene se vi scarichiamo davanti casa vostra? Noi abbiamo da redigere dei lunghi verbali al distretto... Arrivederci! > < Va benissimo e tante grazie di tutto! Quando vuole può passare a prendere un caffè. Adesso abbiamo un sacco di tempo libero. Pazienza? > Salutandosi amichevolmente con una stretta di mano, ed entravano nel proprio portone di casa. L'auto della polizia sgusciava via in silenzio. Anche i resti della auto bruciata della ragazza, erano stati rimossi dalla strada ed era ritornata silenziosa con l'avvicinarsi della sera. Appena dentro casa si spogliarono e via sotto la doccia in silenzio, solo dei piccoli baci consolatori per entrambi, provati da quella lunga maratona iniziata molto male, già dal mattino presto con un caloroso incendio. Ad un certo punto Monike provò a dire: < Quei miserabili ben nascosti, che hanno provocato il tutto da esperti criminali. Acciderba! Non pensavo che saremmo finito in un mare di guai e alla fine finire il tutto in un bel niente? Ah!! > sbottò Monike molto arrabbiata, buttandosi tra le sue braccia commossa, stava per piangere dalla rabbia. Lui l'accarezzava dolcemente nel dirle piano: < Tranquilla Amore ci rifaremo diversamente! Sarà meglio andare a dormire e domani vedremo?... Ho diverse idee da sviluppare, oltre che ritornare ad Atene per districare la matassa... Credimi ne usciremo in qualche modo? Vedrai! > < Lo pensi veramente?.. Io ho un po' paura!? > borbottò appoggiata al suo petto ormai in lacrime difficile da trattenere, dopo tutto lo stress provato in quella giornataccia. Mentre si portavano a letto stanchi e tartassati dalle controversie avvenute troppo precipitosamente, nel cercare di dormirci sopra se ci riuscivano. < Buona notte amore! > mormorò con un lieve bacio consolatorio. Ma sul più bello il cellulare di Alexandre si mise a squillare, da fargli allungare il braccio indispettito a prenderlo e rispondere: < Sì! Cosa?.. Ah, sei tu Alos!... Mi cercavi?... D'accordo, sì certo!... Ci sarò.... Allora a domattina?... Va bene. Notte amico! > spegnendo il cellulare, nel girarsi e dire a Monike in attesa: < Domani i miei ragazzi si radunano allo stadio per vedere la partita e si approfitta per discutere un poco sul dramma capitato... Alos è riuscito ad avvisarli un po' tutti... Buon riposo, mia dolce sofèr! Adesso vediamo di dormire almeno un poco amore mio! > dandole un bacio sul nasino imbronciata dalle tante avversità capitate. < Notte amore! > rispose stringendosi forte, al suo uomo tanto innamorata da rincuorarla in quello stretto contatto. 101 Dopo una notte quasi insonne si erano alzati un po' nervosi per le avversità subite e alla fine a tavola nel provare a fare colazione in silenzio. Ad un certo punto Alexandre provò a spiegare alla sua donna, la sua vera posizione e cosa centrava lui con la miniera. Nel dire a bassa voce tra un sorso di caffè e mezze parole a spiegare i fatti antecedenti: < Devo spiegarti degli avvenimenti, succeduti da diversi secoli... Sì sono trascorsi veramente tanti anni... E in verità senza immaginarmelo minimamente, di essere un discendente di vecchi nobili lavoratori. Che a quei tempi avevano sudato il sangue per la miniera, data prima in concessione dallo stato e perpetua dopo. E' una cosa che ho da poco appreso... Lo stato ellenico mi ha riqualificato con un decreto, ora in mio possesso, e lo recuperato su alla miniera oggi. Per fortuna non è passato in altre mani da sparire dalla circolazione per sempre. Comprendi Monike? > < Quali documenti, Alex? E di cosa sei in possesso? > domandava stupita Monike da tale rivelazioni, ancora più che mai confuse. Alexandre si concentrò a spiegarsi meglio. Tirando fuori dalla sua borsa diplomatica, quei vecchi documenti che provavano la sua eredità acquisita nel mostrarla: < Guarda cos'è scritto di proprio pugno dal sovrano Giorgio I nel lontano 1880. Mentre firmava un atto di vendita perpetua ai miei trisnonni. Insomma per farla breve ho ereditato: La miniera del pozzo vuoto. Comprendi Monike? > tentando di fare un riassunto sulla storia un po' lunga da raccontare in due parole. < Veramente sei il padrone della miniera? Accipicchia!... > < Già proprio così amore! L'avevo appreso tre mesi fa, quando ero stato ad Atene per specificare le mie credenziali di ingegnere minerario da essere assunto come direttore di questa miniera abbandonata che non fruttava più nulla. L'anziano direttore della tesoreria, nell'ascoltare la mia richiesta di voler provare a riattivare la vecchia miniera abbandonata. Essendo io, un ingegnere geologo, e l'anno prima avevo studiato per bene il terreno qua attorno. Capendo che poteva ancora essere utile allo stato ellenico la miniera da anni abbandonata. nel poter offrire altro oro estrapolato con le nuove tecniche di sonde moderne. Dai miei rilievi fatti come esperto geologo per il comune di Trikala, assunto provvisoriamente a controllare gli assestamenti della montagna da metterla eventualmente in sicurezza. Avevo scoperto con dei carotaggi mirati, la possibilità che vi fosse ancora dell'oro nel sottosuolo e pertanto ho provato a farmi assegnare e tentare di riattivare la miniera. Forse poteva offrire ancora altro oro? Perciò il dottor Koperis, sentendo il mio nome, lo collegò a dei documenti 102 che aveva trovato nello scantinato del palazzo bancario della tesoreria statale. Ecco com'è iniziata tutta questa travagliata storia?.... > espose remissivo al momento. Mentre Monike stupita gli domandava: < Tu, sei veramente il padrone della miniera in assoluto? Acciderba! Sembra impossibile... Ecco perché vogliono farti fuori? > < Già! Sembra proprio così al momento. Finché qualcuno non riesce a provare il contrario. Capisci! > Alexandre tentava di fare un riassunto dei fatti accaduti tanti anni prima. Trovarsi lui stesso stupito, da tale accordo preso e stipulato fin dai tempi antichi. Dimostrando che il governo attuale in Atene, aveva acquisito la sua buona fede. E attestava ben in chiaro a comprovare che il giovane Alexandre Doukas, era veramente l'erede e acquisire i suoi diritti ereditari fin dal lontano 1880. Che per decenni i suoi trisavoli, avevano scavato nella miniera, con la forza delle loro braccia e col sudore della fatica, in quelle lunghe gallerie ricavate metro per metro dalla roccia viva. Pertanto, lui aveva ancora il diritto di prelazione a sfruttarla a beneficio dello stato ellenico con il ricavato del prodotto estratto dalla montagna. Erano documento di accordo sanciti dalla costituzione greca, intestati al nobile eupatro Achilleo Doukas, trisavolo di Alexandre. Poi, nei primi del 910 il filone aurifero si era esaurito e la miniera era rimasta abbandonata a se stessa. Il nonno Stayano Doukas si era trasferitosi con la famiglia sull'isola di Krete a Miran nella piana del Mesara a fare l'agricoltore e pertanto Alexandre senza immaginarselo, si trovava ad essere l'unico erede rimasto in vita e proprietario indiscusso della miniera, con buona parte dei terreni attorno nella valle Portàlkos. Per così dire risultava, tutto quel complesso minerario sancito da un vecchio mandato, era inderogabile e non trasferibile a nessuno altro. E gli conferiva tale diritto di proprietà assegnatogli perpetuamente dal vecchio statuto mai decaduto. < Capisci com'è capitata proprio per caso... > < Acciderbola! > sbottava Monike alla fine della storia, sorpresa da tale rivelazione inimmaginabile.< Roba da non credere! > sbottò a dirle. Pertanto Alexandre come erede indiscusso, poteva disporne liberamente in caso di controversie sorte sulla giurisdizione territoriale della miniera. E quei documenti ritrovati, doveva custodirli e gli avrebbero servito a giustificare la sue presenza incondizionata come proprietario, oltreché direttore della miniera al servizio dello stato. Adoperando con senno, gli interessi ricavati dell'oro estratto a provvedere al sostentamento del manufatto e dei minatori che vi lavoravano all'interno. Pertanto tutte quelle vecchie scartoffie, in documenti coi sigilli applicati lo confermavano, a 103 dimostrare che la miniera avrebbe reso veramente milioni in oro zecchino. Con tanto di marchiatura statale, ritrovati i vecchi stampi abbandonati presso le fornaci, da imprimere sui lingotti prodotti dalla discussa, ma longeva miniera nella valle Portàlkos, dov'era stata rinomata dal valligiani del posto, fin dai tempi passati, per la fine dell'estrazione di pepite di oro ricavato, Denominata come: “La miniera del pozzo vuoto”. Ma senz'altro tra i ministri e associati azionisti in Atene, qualcuno aveva spifferato la questione un po' segreta. Magari il segretario del ministro del tesori Koperis, aveva sentito e visto qualcosa? Magari solo aver accennato di vecchi documenti, che provava la vera proprietà della miniera e pertanto si davano un po' tutti da fare gli interessati, “alla voce oro”, ritrovato. Per scovare il vecchio plico e farlo sparire altrove. Ma purtroppo le voci convalidavano che erano state redatte a quei tempi, in triplice coppia. “Ma alla fine e in in verità dove si trovavano veramente le altre copie menzionate dal trattato?” Stava ripensando tra se Alexandre. Anche Monike lo stava guardando, nel chiedere dubbiosa: < Non mi dire che c'è dell'altro? Dai crucci marcati sulla tua fronte Alex! > < Non temere! Vorrà dire che mi recherò ad Atene. Avevo deciso di andare al parlamento, per un consulto privato con il ministro del tesoro e a mettere bene in chiaro la questione molto calda. Già diverse persone hanno perso la vita, per la vita della miniera. Sebbene non dovrebbero centrare nulla coi fatti accaduto. La scalogna vuole che si erano trovati in mezzo per sbaglio, magari no? Perciò nell'attesa di poter vedere in viso, chi si farà avanti per acquistare altro terremo attorno, oltre la miniera che sembra ormai persa e abbandonata nuovamente a se stessa. Vedremo? > espose. 104 Capitolo Ventunesimo Alexandre e Monike avevano terminato la colazione, assieme alle tante spiegazioni minerarie raccontate al momento, da lasciarla ancora stupita e pensierosa sui confusi risultati in avvenire. Mentre lui gli confermava a dire: < Come vedi cara Monike, l'avevamo immaginato giorni prima. Ricordi? Tutto sarà da rimettere in discussione per bene con gli associati, accodati solo per interesse?... Ma al momento evitiamo di scontrarci col nemico, che si tiene ben nascosto al momento? > consigliò saggiamente Alexandre nel tenersi calmo. Alla fine decisero di vestirsi per iniziare una nuova giornata tra crucci da decifrare per bene. Fra i tanti pensieri, ne esplose uno di colpo, Alexandre gli era sorto un dubbio con tanto di formicolio su per la schiena. Perciò senza pensarci su due volte, mentre Monike si era recata in bagno a rifarsi il trucco. Lui prese quei documenti importanti e li sistemò al momento nell'armadietto metallico in cucina, dove Monike teneva i piatti e di sopra c'erano delle traverse metalliche nascoste a sostegno del mobile e vi riponeva quei documenti al sicuro, non troppo. Ma al momento non sapeva dove metterli altrimenti?.. Richiuse la sua borsa con dentro altre scartoffie inutili e lasciatola sul divano. Poi era pronto per andare allo stadio per incontrare i compagni di lavoro che avrebbero assistito ad una partita amichevole. Monike appena sistemata rispondeva al compagno: < Io ho da fare amore! Rimango a casa. Domani devo presentarsi a scuola. Salutami i tuoi ragazzi... Ciao! > dandogli un bacio, mentre lui usciva di casa sorridendo pensando a quella sua adorabile fanciulla che rimava in casa a riordinarla. Poco lontano da casa, Alexandre si prese l'autobus per lo stadio ad incontrare i suoi ragazzi, senz'altro amareggiati dalle brutte notizie avute. L'autobus si fermava proprio accanto allo stadio sportivo e Alexandre appena sceso tra la gente che si recava allo stadio già di mattina per quella partita amichevole menzionata. Trovò i suoi minatori al bar di fronte al complesso sportivo a bere. Alos il capocantiere, fu il primo nel vederlo e chiamarlo: < Ingegnere, Siamo qui!... Venga! > porgendo la mano a salutarlo: < Prende qualcosa di fresco da bere direttore? > propose. < Una limonata, grazie amico! > mettendosi seduto ai tavolo dove i 105 suoi minatori un po' smunti dai fatti capitati, stavano bevendo, chi il caffè alla greca, altri della birra o vino della zona, in attesa che inizi la partita. Alos alla fine tra una battuta e un'altra, provò a chiedere al direttore, anch'egli abbacchiato dagli avvenimenti succeduti in ripetizione: < Capo, che diavolo sta mai capitando a tutti noi? Siamo licenziati o si andrà avanti a scavare in miniera? Ci hanno detto ieri mattina al nostro rientro al lavoro. Dato il controllo capillare con tanto oro da tener d'occhio, si lavora solo di giorno. E adesso sospendere il lavoro, per un controllo più approfondito nelle gallerie già controllate da noi. Non mi sembra al momento esatta la faccenda. Nel dirci di ritornare tutti a casa per adesso? Cos'è successo? > < Ancora non vi posso dire nulla di preciso ragazzi! Con tutti questi fatti capitati e mi hanno in parte tagliato fuori?... Dovrò verificare! > < Ma è lo stato che comanda o altri? E dov'è finita la protezione ai dipendenti? Mi sembra che da quel giorno, quando sono arrivati alla miniera gli ispettori ai controlli doganieri non si capisce più nulla? > borbottò Alos, riprendendo a dire: < Comunque in confidenza. Da notare che loro, le ultime guardie arrivate da Larissa, in aiuto agli altri già presenti, per aumentare i controllori capillari e che nessuno rubi? Roba da matti!... Quelli di Larissa intanto e di nascosto si riempivano le tasche di piccole pepite per il loro fabbisogno... Mi sono accorto che fanno tutti i furbi! Li ho ripresi col mio cellulare... Mi creda capo. Guardi? > mostrando le foto scattate col cellulare. < E' diventata tutta una baraonda di magna magna! Loro fanno i ladri autorizzati e noi a sgobbare come 106 somari e adesso di colpo, tutti a casa. Belle che sistemati. La festa è finita ragazzi? Accidentaccio boia! > sbottò imprecando aspro Alos, seguito dal compagni inviperiti, aspettando che il direttore gli confermi qualcosa sul loro posto di lavoro, che sembrava ormai proprio perso per sempre e a dire ancora: < Dalle tante voci suffuse dette attorno, persino in città a Trikala, ne parlano direttore.. > confermò Ettore a voce per tutti gli altri minatori. Alexandre si schiarì la gola e alla fine provò a spiegarsi meglio ai suoi uomini in attesa: < Già lo capisco bene ragazzi! Purtroppo la faccenda si è complicata e la giustizia non è proprio della nostra parte al momento. Persino il maresciallo Cosmis ha le mani legate e deve rispondere ad un nuovo superiore appena arrivato dalla direzione della polizia centrale a Larissa. E il governatore da parte sua fa orecchia da mercante sulla faccenda. Comprendete! Poi essendo lui diffidente, ha inviato delle sue guardie a controllare un po' tutti noi in miniera. Me compreso che ho voluto ad ogni costo rimetterla in piedi la nostra miniera. Con la scusa di proteggerci dagli attentati da presunti sovversivi. Che a mio parere non centrano per nulla? Ancora non ho ben capito perché vogliono chiudere la nostra miniera, che avrebbe fruttato un sacco di oro con il nuovo filone che abbiamo appena trovato, col vostro duro lavoro a scavare per bene?... Per gli dei dell'olimpo! Domani ritornerò ad Atene a discutere coi ministri interessati sulla questione. Oltre saper perché hanno permesso che il governatore della Tessaglia si intrometta ha decidere lui, sulla vita della miniera?... Questa è uno dei tanto problemi venuti a galle?... Comprendete il guaio ragazzi!... Posso dirvi qualcosa di molto confidenziale. Ma che rimanga qui tra noi, non abbiamo prove sicure al momento?... Io immagino, anzi sono più che sicuro, che presto qualcuno? Qualcuno che sta comperando un sacco di terreni qua attorno. Giusto?.. E tra poco, tenterà di corrompere qualcuno o tanti al ministero e comperare dallo stato la nostra miniera per poco o niente?.. Poi con calma farà finta di ripristinarla, togliendo la frana fatta apposta ieri, dopo che vi siete allontanati voi tutti. Con la scusa di controlli?... > < Ma allora è vero quello che si sentiva dire... Una frana? > domandarono stupiti, e Alos confermava di averlo saputo dal direttore. Anche Alexandre affermava, nel continuare a dire: < L'hanno studiata bene, ad evitare delle vittime da recuperare con indagini. Capite? Perciò tranquilli di non aver intralci, riattiveranno la miniera, ma con altri minatori fatti arrivare dalla Turkia o Albania e voi troppo curiosi e interessati a mantenere il posto? Sarà donna Kyriak che vi assumerà per 107 coltivare le sue terre. Poi magari tenervi anche fuori stagione, purché da tenervi impegnati a non ficcare il naso in miniera dove ci saranno altri... > < Ma cosa centra quella cotoniera autoritaria, con la miniera? > < Centra eccome ragazzi! Lei è imparentata con il governatore Papalos, o forse solo amici per la pelle e si aiutano a vicenda. Capite adesso, quello che potrebbe accadere? Perciò alla fine, appena riavviata l'estrazione dell'oro i furbetti del circondario, verseranno allo stato quel poco oro, a dimostrare che rende proprio poco la miniera e quel poco inviato alla cassa statale, sarà un contributo da versare allo stato che non controlla più nulla. Avendo loro, i furbetti messo dei propri controllori statali, ma senz'altro corrotti e ben pagati che dimostreranno che la miniera produrrà molto poco da faticare a tirare avanti?... Magari chiedere una sovvenzione con l'aiuto della parola del governatore? Invece noi sappiamo più che bene, che può produrre tanto di quell'oro da far tutti molto ricchi.... Questo è il guaio! Purtroppo non lo si può provare senza prove certe e tangibili. E il tutto fatto sotto banco e finirà poi nei forzieri blindati e numerati in Svizzera o alle isole Kaiman... Poco ma sicuro. Ragazzi! > < Acciderbola che casino! Fila via che è un piacere, la faccenda! > sbottò Alos sull'incavolato. Assieme al borbottio dei minatori disoccupati. < Hai proprio ragione Alos! Ce la stanno mettendo in quel posto, quelli! > confermarono i compagni attenti alla storia più che veritiera. Espressa dal loro direttore, silurato come loro dal governatore il furbetto di turno. Non poteva essere diversamente la faccenda? Poi con foga rivoltosi al direttore, nel dire infervorati: < Ma noi, lo possiamo testimoniare? Sappiamo come funziona... Ci stanno rapinando il lavoro quelli! > < Ragazzi occorrono prove e al momento abbiamo solo supposizioni? Pertanto evitate di parlarne, potreste essere arrestati per oltraggi di ingiurie a incolpare dei dirigenti seri e onesti, da finire in carcere. Per una ragionevole questione senza prove sicure. Mi raccomando! Al momento state tranquilli ragazzi e tenete ben aperte le orecchie e occhi? > Poi qualcuno li chiamo che la partita stava per iniziare alzandosi tutti sbuffando sul magro risultato appreso. In attesa che il direttore intervenga. < Direttore viene con noi alla partita a svagarsi un poco? > < Ho un sacco di cose scottanti da sbrigare e spero di riuscirci al più presto. Prima che il sole tramonti all'orizzonte. Ci sentiamo ragazzi! Alos, aspetta un attimo. Copiamo quelle immagini compromettenti sul mio cellulare, che potranno servirmi da mostrare poi in parlamento. Giusto? Buona giornata Alos! Ci sentiamo... > guardandoli andare allo stadio. 108 Capitolo Ventiduesimo Alexandre nell'attraversare la strada, s'imbatteva nell'auto di donna Sotiria Kyriak. Che alla vista dell'ingegnere Doukas fece fermare l'auto, nell'avvicinarsi al marciapiede, per parlare con il direttore della miniera, beccato allo stadio: < Ingegnere Doukas! Va alla partita? > domandò dal finestrino della sua auto, con un caldo sorriso conturbante. Da far sorridere Alexandre al pensare che non mollava la sua idea di portarselo a letto. Nel rispondere alla donna: < L'intenzione era quella donna Sotiria! Ma ho pensato che sarà meglio che vada su alla miniera a controllare un poco cosa combinano i doganieri con tutto quell'oro sotto terra da recuperare? > < Mah, ho saputo di una nuova frana la dentro? > commentò lei. < Roba da niente. Dopo i rituali controlli si riprenderà alla grande. Mi creda. Donna Sotiria! > le comunicò tranquillo, da accorgersene del suo disappunto captato dal forte battito di ciglia della donna e decisa alla fine rispondeva a labbra strette: < Eppure, proprio ieri era a Larissa e per caso ho incontrato il governatore, che mi ha con fermato la pericolosità su alla miniera. Speriamo bene per lei e i suoi operai ingeniere. La saluto! > < Arrivederla chirà e buona giornata Kyriak! > andandosene via a prendere il bus in arrivo. Arrivato davanti casa Alexandre ebbe una strana sensazione addosso. Qualcosa non quadrava, la sua sensazione l'avvisava. 109 Trovando il portone della palazzina socchiuso: < Strano? > borbottò tra i denti. Poi appena entrato nell'androne e infilato le scale, sul pianerottolo trovo la porta di casa accostata e con apprensione entrò deciso, avendo un brutto presentimento? Trovò la casa messa a soqquadro e Monike d'era finita? Chiamandola ad alta voce, sapendo per certo che non c'era più nessuno ormai? Poi, ebbe un dubbio aprì il mobile metallico e si abbassò e controllò senza toccare nulla. I suoi documenti erano ancora al suo posto. Ma gli sembrava strano che non abbiano messo qualche microspia per captare i loro discorsi. Pensava velocemente, ma il tutto passava in secondo piano. Monike dov'era finita? Quella era la grave situazione al momento, da cercare e trovare subito? Sbottò imprecando, con una tale angoscia dentro: < Per gli dei dell'olimpo!! > urlò più forte. Guardandosi attorno. Poi si ricordò del bagno non visionato? Perciò, senza far rumore, provò, ma era chiusa dall'esterno. Girò la chiave aprendo il bagno con cautela e trovò Monike legata e imbavagliata per bene, che mugugnava. Lui porto il dito sulle labbra ad azzittirla, nel dirle piano accanto all'orecchio: < Mio Dio! Monike come stai? Non parlare sci sono microspie... Sei forse ferita? > togliendole il foulard nero sulla bocca e slegandola dalla corda che la teneva ferma alla sedia, mentre lei imprecava tra i denti, quasi muta: < Miserabili! > buttandosi tra le braccia felice. Pronta ad urlare più forte e arrabbiata, da parlare con fatica piano: < Mi 110 hanno preso alla sprovvista Alex! Erano in tre con un passamontagna addosso, e mi chiedevano dei tuoi documento e alla fine un altro a visto la tua borsa sul divano e l'ha aperta e poi decisi, mi hanno spinta in bagno legandomi con quel foulard sulla bocca. Dio che rabbia!.. Poi se ne sono andato mezz'ora fa!... Che figli di cagna!... > mentre si stringeva al suo uomo ancora un po' spaventata, ma di più arrabbiata d'essere stata presa alla sprovvista. Nel trovarsi nuovamente ad urlare, soffocando in gola l'urlo: < Dio, mio dio! Che carognata! > mentre Alexandre stupito e molto arrabbiato a sua volta di averla lasciata sola. Poi sempre in silenzio ritornarono in salotto e senza volerlo guardando a terra sotto il divano notò qualcosa che luccicava. Si abbassò a raccoglierlo, nel chiedere all'orecchio di Monike: < E' forse tuo questo gancetto con il medaglione attaccato? > baciandola di scatto sulla bocca, per azzittirla, lei stava per urlare forte dalla rabbia avuta. Mentre lui se la stringeva amorevolmente a se, e lei al suo orecchio rispondeva: < No! Mai visto... Ma non è eguale all'altro, del tiro al piattello, su alla ferrovia. Ricordi Alex? > espose lei decisa e oltretutto incavolata da matti, per l'affronto appena ricevuto. < Acciderbola! Hai ragione? Me l'ero scordato nella tasca della tua auto, finita arrosto? > rispose grattandosi la testa. Poi uscendo fuori dal bagno tutte e due in silenzio e Alexandre telefonava subito al distretto di polizia e chiedere al centralino di metterlo in contatto con l'ufficio del maresciallo Cosmis. Fornendo le sue generalità, con una scusa banale al motivo della chiamata. Capendo che senz'altro i telefoni in centrale erano stati tutti messi sotto controllo del tenente. Perciò non serviva avvisare il maresciallo in privato sul cellulare. Forse anche quello privato di casa, era stato messo sotto controllo dai colleghi furbetti. Con l'aiuto di qualche magistrato confacente a servire il governatore, per una buona spartizione dei premi a fine d'anno. A pensarci bene, era veramente tutto un gran minestrone. Nel rispondere al maresciallo in contatto: < Maresciallo buon giorno!... Ha forse tempo di passare per un buon caffè? Certamente, qui va tutto bene!... Ero allo stadio stamattina... Monike era rimasta in casa da sola. Adesso sarà fuori a far la spesa.... Sì, certo! Io sono appena rientrato in casa?... Stamattina Monike era un po' preoccupata del brutto tempo in arrivo?... Si quel tornado annunciato alla televisione... Certo! Farà piacere avere la visita di un tutore della legge.... Oltre il caffè, potrà rassicurarla sul tempo?... Lei mi capisce? Venga pure con i suoi colleghi di vecchia data?... Sa quelli che sanno persuadere le persone a non preoccuparsi troppo del tempo brutto in arrivo... Con certi bollettini televisivi non 111 sempre esatti e spaventano il cittadino.... Certo?... L'aspettiamo! > Mezzora sopo il maresciallo accompagnato due suoi colleghi fidati, salutava a voce alta: < Buona giornata ingegnere! > mentre si guardavano attorno e Alexandre rispondeva comunicando a segni, intuendo a qualche microspia piazzata? Lui non l'aveva al momento trovata: < Benvenuti signori! Entrate... Monike deve ancora rientrare con la spesa. Al telefono prima temeva per il brutto tempo? > strizzando l'occhio al maresciallo intento a curiosare negli angoli tra i libri se non vi fossero delle microspie. Magari qualche microtelecamera appropriata al caso? Poi, non troppo rassicurato Cosmis, provò a dire sottovoce indicando una cimice piazzata sotto il bordo del tavolo: < Sapete il tempo è proprio strambo oggigiorno, non si sa mai dove guardare per non avere delle fregature per un sano week-end, giusto? > spostando soprammobili leggermente a controllare l'appartamento in silenzioso disordine dagli intrusi?.. Monike alla fine, provò a dire sotto voce all'orecchio del maresciallo: < Erano in tre e hanno frugato per bene, poi uno a trovato la sua borsa e ha preso dei documenti all'interno. Poi senza parlare mi hanno rinchiusa in bagno, legata come un salame! Poi se ne sono andati e lo capito dallo sbattere della porta di casa.... > si spiegava a gesticolando. Prontamente Alexandre tirò fuori il medaglione attaccato al gancio di un portachiavi, nel dire piano: < Questo era sotto il divano, ed è eguale a quell'altro trovato accanto ai binari, quell'altra mattina del cadavere sulla ferrovia, sopra la miniera... Ricorda maresciallo? > mostrandolo: < L'altra medaglia trovata si è persa nell'incendio della sua vettura, ma aveva la stessa dicitura impressa: “Gara di tiro al piattello 1984”. Da precisare che l'altra l'avevo già vista addosso all'autista di donna Kyriak.... Comprende i collegamenti e questa qui in casa, vuol dire che gli è caduta da uno dei ladri entrati in casa stamattina a rovistare. Giusto! Bisognerà vedere chi è che partecipa alle gare di tiro al piattello? Forse scopriremo qualcuno dei mandatari al lavoro, da svolgere al più presto? > Mentre il maresciallo guardava il gancio portachiavi dubbioso e uno dei colleghi, Hermas provava a dire sorpreso: < Ma al distretto ci sono solo due che praticano la caccia e di tanto intanto fanno del tiro al piattello? > < Certamente! Tanto per tenersi allenati al tiro e vincere le gare. > sbottò l'altro collega Nardòk sul sorpreso:< Mah! Accidenti? Allora è di Lastis quel portachiavi? E questa mattina non era in servizio... > Ieri lo visto confabulare col tenente nel suo ufficio e per caso passando davanti ho sentito che parlavano del governatore? M'è sembrato di capire dire tra 112 loro: < “Bisognerà avvisare il governatore per recuperare qui documento importanti?...” Tutto qui? > espose il sergente sotto voce col rumore della strada avendo aperta la finestra. Prontamente Alexandre provava a immaginare: < Magari il brigadiere Lastis sarà andato a Larissa nel portare i documenti che ha preso dalla mia borsa? Ma quelli non centrano nulla. Sono le domande pronte per consegnare al ministero dell'infrastruttura montana, per una approvazione, alla riattivazione della miniera, mesi addietro. Cose già spiegate e adoperate prima. Ma non sono quelle, che quelli volevano prendere? > poi facendo dei segni provò a dire ad alta voce come se fossero soli in casa e sbuffando incavolato: < Sono preoccupato. Ancora non è rientrata Monike?... Oh mio Dio! Solo adesso mi accorgo? Ma qui, sono passati dei ladri! Accidenti! > sbottò e Cosmis provò a dire sullo stupito: < Quali cartelle le hanno rubato ingeniere? Dobbiamo fare subito una bella denuncia? > convalidando la sceneggiata in svolgimento. < Hanno frugato nella mia cartella e mancano delle cartelle?... Meno male che non erano nella mia borsa i documenti originali! Le copie cercate, li ho messe al sicuro, in una cassetta di sicurezza in banca ad Atene. Accidenti che casino! Meno male che Monike è fuori casa e non ha incontrato i ladri? Vado a cercarla... Passerò dopo in centrale per la deposizione maresciallo. Vorrà dire che il caffè lo prenderemo al bar di fronte al vostro comando. Vado. Saluti al momento! > guardando gli altri se la sceneggiata era un po' veritiera? Nel rispondere il maresciallo sotto voce: < Può andar bene! Ma Quello che mi preme adesso sapere chi è che fa il doppio gioco al distretto? E mi stanno prendendo per i fondelli? Ora qualcosa in più lo sappiamo. A questo punto io direi, di non dire e fare nulla. Quelli torneranno alla ricerca non avendo trovato gli incartamenti giusti, e ascolteranno la breve registrazione, non troppo chiara. Magari avvisati già telefonicamente da qualcuno in ascolto e senz'altro fatta dalla centrale di intercettazione? Perciò dovremo agire di proposito. Aspettando che tornino a cercare meglio e riascoltare la registrazione, dove si presuppone che i documenti sono in banca ad Atene. Giusto ragazzi! > < Allora basterà aspettare e prenderli in fragranza, mentre ritornano alla carica da Larissa, a cercare veramente i documenti originali. Quelli giusti? > provò a dire Cosmis sull'incavolato per essere stato preso in giro dal subalterno. L'autista messo al suo servizio a spiarlo per bene. Nel riprendere a dire convinto: < Mi fareste un favore colleghi? > rivolto ai suoi colleghi: < Se voi restate qui a tener d'occhio questo appartamento. Uno dal bagno e l'altro fuori sulle scale, appena si faranno vedere. 113 Senz'altro il nostro furbetto ritornerà a cercare nuovamente, convinto che l'ingegnere è andato a Atene come aveva detto in macchia e la signorina essendo ancora chiusa in bagno. Non avrà problemi a provare a ricercare meglio. Ho farsi dire in quale banca hanno la cassetta di sicurezza. Giusto? Perciò potrà curiosare e frugare per bene, con il socio ancora a noi sconosciuto... Magari li prenderemo tutti in un colpo solo? Io torno in ufficio per non destare dubbi, e voi state facendo una inchiesta qua attorno, per l'incendio dell'altro giorno, segnalerò io. Noi non raccontiamo favole ai colleghi in centrale. Se poi becchiamo uno dei nostri a frugare. Peccato! Giusto ragazzi? Abbiamo un grosso lavoro da svolgere. > < Va benissimo capo! Ma per pranzare, come facciamo a turno? > Subito Monike interveniva a dire: < Tranquilli signori! Ci penso io ad andare fuori a prendere qualcosa da mangiare e nessuno saprà nulla della vostra presenza in casa mia. Sono tanto curiosa di vederli in viso, poi? > < Tranquilla signorina! E' tanto tempo che non facciamo un buon interrogatorio. Ma vedrà se tornano?... Poi canteranno come fringuelli tra le nostre mani a sputtanare la divisa che portano... Tranquilla non usiamo le maniere forti. Basta solo che guardino in viso Hermas per farsela addosso. Con questa montagna davanti. Partendo dai piedi 52 di scarpa si può immaginare il resto a intimorire chiunque... D'accordo va tutto bene! > < Bene ragazzi! Io rientro in caserma. Ingegnere le va ad Atene? Prende per caso l'aereo dello 19.30, se vuole posso accompagnarlo con la mia auto all'aeroporto? Non sono di strada ma va bene. Col pericolo che ci spiano e così avranno la prova che è partoto con l'aereo del pomeriggio. Giusto? > < Non sarebbe poi male! > rispose rimettendosi la giacca e un caldo bacio alla sua donna: < Ciao! Farò in fretta, ho le idee chiare adesso, cosa cercare ad Atene. Saluti a voi. Mi raccomando a Voi la mia donna! > < Ma la borsa non la prendi? > domandò Monike agitata. < Tranquilla amore, non mi serve! Ho tutto qui in testa ciò che mi occorre... Ciao!.. Possiamo andare maresciallo. Intanto in città a Larissa il governatore si stava recando di persona, accompagnato dal suo staff e guardie del corpo, all'uffici catastali della regione e controllare le sue precise segnalazioni fatte e trasmesse ai funzionari al municipio di Trikala per un controllo dettagliato del catasto della provincia e se gli atti notarili erano stati trascritti e convalidati da testimoni trovati al momento, ma importanti. Il dottor Papalos, era per bene interessato alle sicure trascrizioni a intestare i tanti appezzamenti di 114 terreni, costruzioni rurali e altro ancora, alle persone giuste da prestanome. Lui figurava soltanto come garante sicuro, era da anni il governatore della Tessaglia. Pertanto alla fine era veramente una garanzia valida. Trovando che tutto procedeva più che bene al momento e i rompiscatole eliminati. Mancavano solamente e ancora quei vecchi documenti tanto cercati per buona parte delle varie regioni? Purtroppo non erano quelli appena consegnati dal funzionario di polizia di Trikala. Un fidato uomo trasferito apposta nell'altra città per avere dei validi e fidati collaboratori a controllare un po' tutto. Sistemati in vari punti strategici della regione. Quei documenti avuti in giornata, non centravano per niente? Facendolo incavolare, nel consigliare di cercare per bene. Frugare e stanare i tanti nascondigli? Se ci tenevano il proprio posto in avvenire con avanzamenti di riguardo. Mentre altri suoi uomini fidati erano stati da tempo inseriti nella tesoreria di stato in Atene. E possibilmente trovare le famose altre copie testamentarie da far sparire definitivamente e far figurare altri i proprietari. Frugando tra i tanti documenti non catalogati sparsi per i grandi meandri di uffici, scantinata e magazzini statali, da recuperare ciò che occorreva veramente, per mettersi le spalle al muro e poter respirare tranquillamente. Per poi vedere alla fine sgorgare milioni in oro puro, da quella maledetta miniera, mai diventata sua. Quello era il guaio che l'assillava da anni, fin dal suo primo insediamento come ministro e poi governatore e aver scoperto l'inghippo nata da molto lontano. Mentre il beneamato governatore sorrideva agli associati del minestrone truffa. 115 Capitolo Ventitreesimo Alexandre stava scendendo dall'aereo, appena atterrato all'aeroporto di Atene. Guardandosi l'ora al polso, erano le 20.15 pomeridiane. Tardi per un colloquio, perciò ad evitare sorprese si prese un taxi e appena in città si fece lasciare davanti ad un Hotel in centro. Poi appena il taxi era ripartito, ad evitare altre sorprese di pedinamento e che qualcuno chieda al tassista dove l'aveva scaricato per seguirlo. Perciò s'incamminò aggregandosi a dei turisti diretti a visitare di sera l'Acropoli. Più avanti si fermò in un piccolo alberghetto con trattoria di poca spesa e si prese una stanza per la notte. Cenò qualcosa nella rumorosa trattoria piena di turisti e poi si portò in camera per poter riposare e dormirci sopra, era veramente stanco. A voluto fare una telefonata a Monike, non avendo provato nelle ore prima ad evitare che venga intercettata la sua donna, non sapendo bene se il maresciallo avesse già catturato i furbi del distretto? Ma all'improvviso il suo cellulare si mise a squillare: < Pronto!... Finalmente amore!... Veramente li hanno beccati! Che bello amore... Adesso posso dormire tranquillo... Mi racconterai tutto dopo a casa... Si ti voglio bene.... Sì!... Ciao e buona notte ragazza mia! > Erano le sette del mattino quando Alexandre si svegliò abbastanza riposato e rilassato. Pensando che era il modo giusto per iniziare le giornata. Oltre poter cercare di risolvere la questione spinosa e dimostrare la sua buona fede di onesto patriota, che tentava di salvare il lavoro dei suoi poveri operai su alla miniera. Dove altri invece volevano estrometterli e nascondere ogni prova seppellendo assieme al destino funesto della sua miniera. Avrebbero trafugare l'oro scavato da altri dalle viscere della terra e inviarlo in altre direzioni, per farsi maggiormente ricchi. L'avidità non finiva mai con l'ingordigia velata da sembrare sporadica. Invece era chiarissima la truffa impiantata? Stava biascicando da solo Alexandre fra mille pensieri irrisolti e ci teneva molto ai suoi minatori senza un la voro. L'accordo preso con Monike per telefono di non chiamarsi ad evitare intercettazioni al momento e aspettare il suo ritorno a Trikala, con un buon risultato, sicuro che l'anziano ministro del tesoro gli avrebbe creduto. Perciò era il momento di mettersi in marcia e affrontare le conseguenze? 116 Frattanto a Trikala il maresciallo Cosmis e i due colleghi fidati, dopo aver teso l'imboscata ai furbi sporchi colleghi, che erano tornati come immaginavano, per frugare nuovamente in casa della maestrina, in cerca di quei maledetti documenti che il governatore voleva ad ogni costo. Maldestramente si erano fatti sorprendere in flagranza dall'integerrimo maresciallo che li arrestava per sequestro e furto. Al momento li stavano tenendo ben nascosti i tre ladri infiltrati in casa di Monike e li avrebbero consegnati dopo alla giustizia assieme al vasto gruppo, da raccattare tra breve, dopo il pressante interrogatorio messo in atto nello scantinato di casa? Ma al momento li lasciavano macerare per bene nello scantinato legati a dovere. Prima dovevano saper per bene chi erano gli altri affigliati e chi comandava la baracca in capo a tutti? Già al mattino dopo incominciavano per la fame e la sete, a raccontare qualcosa per scolparsi, sapendo di non avevano altra via, nel tentare di voler far figurare che erano soltanto dei semplici corrieri e null'altro. Capendo per certo, non avendo via di scampo e conoscendo il maresciallo dall'aspetto tranquillo, ma intransigente sul lavoro. Poi i due energumeni dei colleghi, quelli sì, che erano ossi duri e pericolosi, averli di fronte ad interrogarli, facevano veramente paura. Col pericolo che li facciano fuori, prima ancora di arrivare davanti ad un giudice clemente? Perciò intimoriti incominciavano a frignare, blaterando nomi e cognomi dei furbetti millantanti operatori. Ma non era tutta la storia che il maresciallo voleva sentirsi raccontare da loro, per poi far firmare una bella deposizione, fatta lì in trasferta, non potendo essere in centrale. Dove il tenente capo, stava dando i numeri per poter trovare, scovare i subalterni spariti così di colpo? Sapendo per bene dove li aveva mandati per fare dei favori al governatore, il vero datore del lavoro. Erano proprio spariti senza notizie sicure che occorrevano al momento? Il maresciallo Cosmis dal suo ufficio stava spulciando sul PC del distretto, ma qualcosa di nuovo aveva trovato scavando? Delle distratte segnalazioni accantonate da tempo, ma che potevano servire al momento? Infine il tenente si presentò nel suo ufficio a chiedere con fare tranquillo dei colleghi assenti: < Maresciallo ha già redatto il verbale su alla miniera? Ha per caso visto questa mattina il brigadiere Hermas e l'appuntato Nardòk. Non sono ancora in servizio? > domando sul semi tranquillo. < Sono già usciti presto per quelle indagini a scoprire i piromani e sedare i tumulti scoppiati nel rione st. Paul's. Tenente!.. Lei ha mandato anche l'appuntato Lastis e altri due reclute arrivare da Larissa. Giusto? > 117 < Sì! Sono anche loro in giro per la città con questi tumulti... > rispose agitato, nel vederlo andare via incavolato ma senza reagire. Dimostrava che aveva premura a sciogliere i tanti nodi che gli premevano attorno alla sua gola? Era il pensiero di Cosmis sorridendo a concludere tra poco la sua bella relazione da portare davanti al giudice giusto, sapendo ormai che anche in procura c'era del marcio e sperare di poter fare una bella ripulita e alla fine sentire cosa ne penserà la giustizia di chi infanga la divisa che indossa con disonore per soldi ricavati e molto sporchi... Poi al pomeriggio avuto le deposizioni firmare di colpevolezza e le segnalazioni esatte dei colleghi e superiori immischiati. Oltre i nomi altolocati, con tanto di registrazioni che si erano fatte da tempo i furbetti subalterni a salvarsi il posteriore in caso di una brutta svolta. O per poter poi ricattare un maggior dividendo, e quel momento era arrivato diversamente. Magari servirà per avere uno sconto di pena minore. Consegnando le registrazioni effettuate e veritiere, al giudice procuratore capo Phocas Depiros, convocato dal marescialli in centrale di polizia. Appena arrivato assieme, portando gli arrestati di fronte ai colleghi stupiti dai fatti esposti. Oltre includere negli arrestati anche il tenente Cikos, che non batté ciglia all'arresto formale esposto dal maresciallo Cosmis e proprio davanti a tutto in centrale. Il procuratore ne prendeva atto e firmava gli altri atti di arresto per le personalità implicate e da discernere dopo gli eventuali interrogatori effettuati. Il maresciallo Cosmis al momento prendeva il comando del distretto e con in mano il mandato dalla procura ad andare ad arrestare il governatore che si trovava a Trikala a festeggiare l'assegnazione dei terreni agli amici confacenti prestanome. Alla fine trasferirli tutti nella notte alle carceri di stato in Trikala, in attesa di trasferirli tutti alla capitale ad Atene. 118 Frattanto in Atene, Alexandre stava per recarsi in parlamento. Aveva provato prima di uscire dal hotel, a chiamare sul numero personale al telefonato il ministro del tesoro Miros Koperis. Quest'ultimo felice di sentirlo ed era veramente curioso di vederlo, dopo le tante notizie discordanti che gli erano pervenute dalla Tessaglia il giorno prima. Oltre il governatore Papalos che premeva maggiormente alla chiusura, per la mancata sicurezza su alla miniera. Avvisando, che per fortuna non c'erano stati altro morti dopo il crollo della montagna. Perciò il ministro del tesoro era disponibile a riceverlo e l'aspettava nel suo ufficio incuriosito di conoscere la vicenda da un'altra parte la veduta sulla faccenda miniera. Quando Alexandre entrò nell'attico dell'ufficio in parlamento, la segretaria, era impegnata al telefono, senza scomporsi più di tanto al riguardo del signore entrato e alla fine la donna ringraziava salutando l'interlocutore dall'altro capo del telefono: < Comprendo che suo marito la pregata di chiamarmi evitando la sua intromissione esplicita? Certamente proverò!... Non è lì con lei, in questo momento?... Ah! Capisco è a Trikala per lavoro... vedrò cosa posso fare?... Arrivederla signora Papalos! > rispose mettendo giù la connetta e con calma a far accomodare il signore sulla porta, non riconoscendolo al momento e chiedendo il motivo non pernottato per quell'udienza in privato col ministro del tesoro: < In cosa posso servirla, signore? Vuol dirmi il motivo per una udienza col signor ministro? > avendo un notes in mano da trascrivere la richiesta, aspettava una spiegazione plausibile del signore sulla porta dell'ufficio in aspettativa. < Ma come signorina? Lei molto amica dal governatore della Tessaglia. Appena prima al telefono? Non l'hanno informata al telefono, della mia udienza con il ministro del tesoro? Ahimè non c'è collaborazione qui!... Mi faccia passare e non si preoccupi a cosa dovrà raccontare dopo al governatore Papalos... despinis signorina! > bloccandola stupita e sorpresa da tale rivelazioni, avendo appena prima ricevuto la telefonata dalla moglie del rinomato governatore della Tessaglia, che la pregava di trovare subito qui famosi e vecchi plichi. Quel sedicente governatore le aveva già dato mesi prima una cospicua somma, tramutata in una graziosa villetta sulla costa di Apollo. Come premio per una buona amicizia e collaborazione. Pensando spaventata riconoscendo quell'ingegnere, che sapeva già tutto e lei era implicata per bene? Perciò tento di agevolarlo e tentare di scoprire la causa di quella visita inaspettata? Facendolo passare: < Prego si accomodi! Spero che il dottore è disponibile a riceverla? > aprendo la porta e annunciarlo al ministro. Mentre tentava di rimanere per scrivere o 119 stenografare qualcosa, oltre origliare. Ma il ministro la congedò subito, cosa non abituale come stenografa a servire per bene l'anziano ministro in ogni momento. Ma al momento la disorientava maggiormente. < Buongiorno dottore! > espose Alexandre dirigendosi deciso alla sua scrivania a salutarlo. E spiegare sul veloce la sua presenza inaspettata al ministero: < Dottore penso che qualcosa dei misfatti capitati su alla miniera, l'ha già sentita vociferare nei meandri del parlamento, tra uscieri e segretari un po' troppo scaltri? Sulle notizie dello scoppio in galleria, da far franare e coprire la facciata e dimostrare che non c'è più nulla da fare? Ma ci sarà poi, appena dopo chi vorrà comperare un po' tutto per poco prezzo. Giusto dottore? > espose Alexandre tranquillo, sapendo che il dottor Koperis non era il tipo da salamelecchi e comprendeva la situazione che il giovane ingegnere si trovava al centri del tornado. Nel spiegare: < Ecco perché l'ho lasciata fuori la segretari. L'ho beccata l'altro giorno, a frugare negli scantinati tra le carte e mi ha raccontato una fiaba, per giunta storta! Sarà una cosa che dovrò rivedere dopo... Prosegua pure, mi piacciono le vecchie storie intrigose... Mi piacciono da morire! > < Non per fare lo spione, ma mi sono rotto per bene ad essere onesto! Appena prima la despinis la sua segretaria, stava confabulando al telefono con la moglie del governatore Papalos? L'avrebbe accontentato nel trovargli quei famosi documenti nel vostro archivio. E se mi permette informarla dottore: Stanno cercando le copie degli altri documenti sulla concezione della miniera ai miei trisnonni, giusto? Che lei gentilmente mi aveva dato una copia e io lo ben nascosta per fortuna. Ma ieri hanno tentato ti cercarla in casa della mia ragazza sequestrandola e legandola, per trovare tale copia. Comprende fin dove arrivano per farsi la grana facile a scapito di altri che sgobbano a scavare l'oro dalla miniera onestamente? Accidentaccio! > sbottò incavolato. < Tre poliziotti al servizio del governatore, infiltrati a Trikala, avevano per sbaglio preso dalla mia borsa dei vecchi attestati sulla miniera, ma non quelli giusti da me nascosti? Perciò non trovandola e avendo senz'altro sentito che vi sono altre copie in giro, stanno facendo pressione alle sua segretaria di trovare le altre due coppie per averle in possesso. Dato che il governatore della Tessaglia, ha trovato dei prestanome, da intestare un po' tutto? Poi più avanti riattivare la miniera altrimenti, bloccata al momento e versare allo stato poco o niente del ricavato dell'oro, che io ho calcolato ingente nelle mie ricerche. Perciò il restante verrà estrapolato dalla miniera con altri minatori che giungeranno dall'estero, per una maggior sicurezza che nessuno veda o 120 parli, e spedirlo altrove, in luoghi più redditizi. Questa è la mia convinzione, dopo tanti attentati perpetrati a puntino, sostituendo le Vostre guardie e gli ufficiale al controllo. Corrompendo chi si accoda per una giusta causa ad arricchirsi a spese di altri che sgobbano onestamente! Chiaro la mia esposizione Dottore? Sono stufo di essere preso in giro! > < Acciderba ragazzo mio! Hai messo decisamente il dito nella piaga. Noi qui, avevano dei dubbi seri, ma senza prove tangibili. Ma ora con la tua testimonianza possiamo intraprendere delle contromisure? > < Guardi dottore che a Trikala il maresciallo Cosmis della polizia, di stima ineccepibile ha già arrestato dei complici dentro la polizia e lì tiene in disparte ad evitare che un tenente amico del governatore inviato apposta a Trikala per controllare un po' tutto. Comprende? > espose nel provare ad informarlo sui fatti accaduto il giorno prima. < Senz'altro qui dal suo ufficio qualcuno compiacente, gli avevano detto che io ne possedevo una copia e avendo trovato delle vecchie carte della miniera nella mia borsa, li hanno rubate portandole al governatore. Ma senz'altro lui, aveva capito che non erano quelle le carte rubate e giuste. Pertanto erano tornati a cercarle, magari qualcuno sarà già venuto qui ad Atene e tentare di seguirmi, avendo detto forte in case, capendo che vi erano delle microspie piazzate. Perciò tenteranno di sequestrarmi per indirizzarli in che banca li ho nascosti. Magari con la convinzione di un ricatto come scambio con la mia donna sequestrata e in mano loro? Ma non sanno che il maresciallo Cosmis, ha preso loro per bene in trappola e non in centrale di polizia. Ma al momento sono ben nascosti aspettando di consegnarlo alla giustizia. Dottore! Comprende in che casino sono finito e lei può bloccare la fuga degli altri documento e permettere che il governatore possa comperare per poco, dallo stato quella miniera che frutterà milioni in oro zecchino? > < Accidenti ragazzo mio! Come sei deciso e tenace ad escogitare simili trappole. Aspetta! Ora avviso la sicurezza nazionale. Il colonnello Zados, capo della sicurezza qui al parlamento ed è l'unico che può prelevare i vari ministri disobbedienti e trarli in arresto. Ne ho anche io una tale barba di essere preso in giro!... > premendo il pulsante di chiamata e subito la segretaria accorreva: < Comandi dottore! > < Signorina mi chiami il piantone fuori in corridoio! > ordinò deciso. Appena il piantone entrò in ufficio, il dottor Koperis gli ordinò con tono secco: < Rintracci per cortesia il colonnello Zados! La despinis signorina Pitton è in arresto per spionaggio! Chiudetela nella stanza interrogatorio. Potete andare adesso! > mentre il militare prendeva in consegna 121 l'impiegata e uscivano dall'ufficio, si sentiva le lamentele della donna scoperta a non aver fatto il proprio dovere ai danni dello stato. Nel frattempo Alexandre riceveva una telefonata dal maresciallo, che gli comunicava di aver i nominativi dei cattivi e lì avrebbe inviare subito via fax, direttamente al capo direttore della tesoreria di stato. E prontamente Alexandre spiegava al dottore che erano in arrivo i nominativi verbalizzati dalla deposizione veritiera, degli arrestati a Trikala e tradotti alle carceri.. Appena dopo il colonnello Zados della sicurezza interna entrava nella stanza del ministro del tesoro: < Dottore problemi nel suo dicastero? > < Venga colonnello, le presento l'ingegnere Alexandre Doukas il vero proprietario della miniera su a Trikala, Aspetti, stanno arrivando dei fax da Trikala con i verbali delle persone coinvolte nella grande truffa allo stato ellenico e desidero che ne prenda atto immediatamente da trarre in arresto tutti questi signori e li consegni alla giustizia, nel più breve tempo possibile. Prima che qualcuno prendano il volo? Mi Dispiace per il governatore della Tessaglia che si è lasciato prendere la mano, dall'ingordigia a tentare di rubare l'oro che incrementerà la prossima produzione nella miniera. “La miniera del pozzo vuoto”, a Trikala. Pertanto Colonnello bisogna prendere severe decisioni e ripristinare la questione. Avviserò il presidente di tale frode perpetrate a scapito dello stato. Da parte di ministri associati a sconvolgere la sicurezza nazionale... Ecco i fax con una bella sfilza di nominativi pronti per essere impacchettati a dovere per la giustizia. Questa sì che mi piace, quando si fa sul serio a ridare le fiducia e la giusta giustizia a chi se lo merita... > Nel giro di poche ore un capillare rastrellamento per tutta la nazione, ad arrestare tutti i componenti e poi sarà la corte suprema a giudicare e 122 contestare i tanti reati commessi degli associati ai danni dello stato. Con l'accusa di omicidi, sequestri e truffa aggravata, sottrazione dei beni ai danni del patrimonio dello stato. Insomma un sacco di imputazioni da esserne poi impossibile da scrollarseli d'addosso le tante colpe. Dopo le prime deposizioni rilasciate da Alexandre alla polizia di stato, aveva parlato con Monike al telefono. Lei le spiegava, che era in auto assieme al maresciallo Cosmis e la stava portando all'aeroporto per venire ad Atene a testimoniare nelle prossime udienze e ad evidenziare i tanti verbali da sottoscrivere e firmare come testimone capillare. Ed una prima deposizione delle tante da fare davanti ai procuratori egiudici dello stato. In attesa dei trasferimento degli arrestati dalle carceri di Trikala alle carceri di stato in Atene, sotto stretta scorta dal maresciallo e poliziotti fidati. Alexandre era corso in aeroporto a ricevere la sua adorata ragazza, felice per quella visita inaspettata dopo il temporale scoppiato a sorpresa. Con la speranza che ritorni finalmente il bel tempo anche per loro. Mentre lei felice nel vederlo all'uscita dall'aereo, lui la prendeva per mano e via fuori, nel dirigersi in città a festeggiare. La loro felicità era espressa sui loro visi, proprio come due ragazzini appena scappati via dopo aver fatto una marachella, ma in buona fede. < Dove mi stai portando Amore! > le 123 domandò raggiante di felicità ritrovata finalmente dopo la buriana. < Tranquilla amore!... prendiamo un taxi e ci faremo portare in un bel posto tranquillo. Io e te soli! Seguimi ragazza mia!... Il mare ci aspetta per una bella nuotata assieme in solitudine e solo il gracidare dei gabbiani attorno... Desidero rimanere un poco con te... Sei d'accordo? > < Wauh! Che bella trovata amore! Ci sto e ho anche il costume addosso, Già lo immaginavo nel leggerti nel pensiero. Fin da quel giorno in auto, ricordi? Mentre pranzavamo e mi hai espresso: Che voglia di fare un bagno soli sulla spiaggia.... Bene io sono pronta. Andiamo! > < Hai ragione, lasciamo per un momento tutti i problemi alle spalle.... Taxi!... > alzando il braccio a fermarne uno di passaggio: < Alla spiaggia di Glifàda, per cortesia sofèr. Grazie Efkharistò! > < Che meraviglia siamo proprio soli! Abbiamo questo mare tutto per noi. Grazie amore! Me lo ricorderò per sempre questo bel momento! > < Devi dire, ce lo ricorderemo a rammentarcelo nella nostra bella vecchiaia assieme... Giusto? Ti voglio bene e ti desidero amore!... > < Ha chi lo dici ragazzo mio. Il più bel padrone della miniera del pozzo vuoto... Ti amo tanto! > Lètos Fine 124 I personaggi, avvenimenti e luoghi descritti, e le fotografie elaborate, sono puramente casualmente inserite nel romanzo. Pierantonio Marone ringrazia, le lettrici e i lettori che hanno trascorso qualche ora a leggere le mirabolanti avventure dei giovani personaggi. Fine Tèrma Fine Lètos Siamo proprio giunti alla fine. 125 Romanzi inseriti sul Web Romanzi d'amore e d'avventura sono disponibili sul mio SitoWeb gratuitamente in formato - PDF - ebook 1968 - Sahadja - Hilde 1970 - Un amore diverso 1974 - Viaggio al Sud 1980 - Rincorrere il rischio 1983 - Per colpa di uno stupro 1990 - Il dolore fatuo della riviviscenza 1996 - Far West - La mappa scomparsa 1997 - Anche i clown si spogliano 1999 - L’identità perduta 2006 - L’ardua risorsa 2007 - Memorie confuse del passato 2009 - Un fluttuare di un fico nella notte 2009 - La ragazza del lago Maggiore 2010 - Venti anni e un giorno per vivere 2010 - Futili pensieri a Wadi-Rum 2010 - La vita è come un grande gioco 2010 - Viaggio inaspettato 2011 - Le vie del Signore sono infinite 2011 - Pura fatalità 2011 - Una fermata di troppo 2011 - Un legame difficile 2011 - Oltre il riflesso l'inganno 2012 - Perché l'hai fatto? 2012 - Stagioni da ricordare 2012 - Valida soluzione 2012 - Il fuoco non perdona 2012 - Il verde profondo della foresta 2012 - L'ereditiera scomoda 2012 - L'attesa primavera 2013 - Viaggio a Lourdes 2013 - Tutto da rifare 126 febbraio 2013 - Merorie confuse e un po' contorte 2013 - Camille 2013 - Sotto un cielo stellato 2013 - Karim il vichingo 2013 - Tutto è possibile 2013 - Sole rovente 2013 - Insidie pericolose 2013 - Bersaglio mobile 2013 - Racconti del passato 2014 - Fuga complicata 2014 - Senza destino 2014 - Vacanza complicata 2014 - Complice il ritratto 2014 - Ritorno alla vita 2014 - Lo scrigno conteso 2014 - Las leyenda misteriosa an Machu Picchu 2014 - Qualcosa di sbagliato 2014 - Quella panchina vuota 2014 - Una particolare situazione 2014 - La lotta per la pagnotta 2015 - Quei fiori sulla scogliera 2015 - La custode del faro 2015 - Una questione di classe 2015 - La cosa più bella che ho di te 2015 - Se fosse Vero? 2015 - Le ore che non passano a Chengdu 2015 - Inquietante destino dicembre gennaio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre gennaio marzo aprile giugno luglio agosto novembre SitoWeb: Pierantonio Marone http://erosmenkhotep.altervista.org/ 127 Pierantonio Marone 128