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lucidi - INFN Sezione di Ferrara
L’elettrodinamica dei corpi in movimento: appunti di relatività speciale Giulio Stancari Istituto Nazionale di Fisica Nucleare Sezione di Ferrara ITIS da Vinci, Carpi (MO), 1 marzo 2005 • Basi sperimentali ed evoluzione delle idee • Gli articoli di Einstein del 1905 • Commenti su relatività ed elettromagnetismo • Esempi dalla fisica nucleare • Note sulla didattica • Le Nazioni Unite, attraverso l’UNESCO, hanno proclamato il 2005 Anno Mondiale della Fisica • Celebriamo il centenario dell’anno mirabile di Einstein (1905), durante il quale vengono pubblicati alcuni articoli fondamentali: • • moto browniano • quanti di luce • relatività speciale Approfondiamo contenuti e conseguenze degli articoli sulla relatività speciale Nel 1905 Einstein pubblica due articoli sulla relatività speciale • Zur Elektrodynamik bewegter Körper, Ann. Phys. (Leipzig) 17, 891 (giugno 1905). L’elettrodinamica dei corpi in movimento, nel quale vengono gettate le basi della teoria e ricavate le principali conseguenze • Ist die Trägheit eines Körpers von seinem Energiegehalt abhängig?, Ann. Phys. (Leipzig) 18, 639 (settembre 1905). Dipende l’inerzia dei corpi dal loro contenuto energetico? Viene mostrato che se un corpo cede energia E sotto forma di radiazione, la sua massa m decresce di E / c2 Come si giunse a questa teoria? Basi sperimentali ed evoluzione delle idee Contesto • Galileo aveva mostrato che le leggi della meccanica sono le stesse per osservatori in moto relativo rettilineo uniforme (principio di relatività). Estensione naturale a tutte le leggi fisiche. • Le radici della relatività einsteniana provengono dallo studio della natura corpuscolare (Newton) o ondulatoria (Huygens) della luce e dall’introduzione dell’etere • Una questione fondamentale nasce nel XIX secolo: si può estendere il principio di relatività a tutti i fenomeni fisici, comprendendo ottica, elettricità e magnetismo? Il principio di relatività può essere formulato matematicamente dicendo che le leggi fisiche devono mantenere la stessa forma (essere covarianti o invarianti in forma) nel passaggio tra due osservatori inerziali. Esempio: seconda legge della dinamica F = ma trasformazioni galileiane* x!=x − vt y!=y z!=z t !=t *battezzate da Philipp Frank nel 1909 seconda legge della dinamica F! = ma! Bradley, 1729 Alla ricerca della parallasse come prova del sistema eliocentrico, Bradley osserva il fenomeno dell’aberrazione: l’angolo tra stelle lontane varia nel corso dell’anno di circa 20” = 1 E-4 rad in maniera incompatibile con la parallasse. Nel 1729 attribuisce il fenomeno alla velocità finita della luce. Esiste una velocità della luce universale anche nella teoria corpuscolare? Parallasse Aberrazione φ D α R R tan ϕ = < 10−6 D non osservata da Bradley VTerra tan α = ! 10−4 (class.) c VTerra indistinguibili sin α = (rel.) c sperimentalmente Arago, 1810 • • • Arago (1810): the first experimental result against the ether Rifrazione della luce stellare a ore diverse e in differenti periodi dell’anno. Nessun effetto. Fallimento della teoria corpuscolare o limitazione dell’occhio? Chiede a Fresnel se il risultato sia spiegabile con la teoria ondulatoria... Rigel Aldebaran α Orion Castor 6:00 18:00 3:00 α Hydra α Cetus 21:00 0:00 0:00 EARTH EARTH β Leo SUN α Aquarius δ Virgo 21:00 Arcturus 3:00 6:00 18:00 α Aquila Antares MARCH OCTOBER Figure 1. This diagram shows the light from different stars and the Earth’s orbit Arago’s measurements were made on 27 March and 8 October 1810. Wavy light from stars (projected on Earth’s orbital plane), and the open arrows correspo Fresnel, 1818 • In risposta ai risultati di Arago, Fresnel ipotizza che, in un mezzo trasparente (indice di rifrazione n) in moto rispetto all’etere con velocità v, la luce venga parzialmente trascinata e la sua velocità sia ! c 1 c = +v· 1− 2 n n ! " coefficiente di Fresnel • L’ipotesi spiega i risultati nulli sulla rifrazione di Arago (1810) e viene confermata da Fizeau (liquidi in movimento, 1851) e Airy (aberrazione con telescopio pieno d’acqua, 1871) • Meccanismo microscopico misterioso resumed immobile ether, thus nullifying the effect. There is one important exception to n 1851, shortly after he and Jean Foucault (1819–1868) had shown that it is possible to he velocity of light in the laboratory (rather than as previously from astronomical obse izeau devised a method for putting Fresnel’s predicted value for the velocity of light media directly to the test. The experiment is illustrated in Fig. 7. Studia con un interferometro la propagazione della luce in liquidi in movimento Fizeau, 1851 Verifica l’ipotesi di Fresnel. Figure 7: The Fizeau Experiment Verifica ripetuta da Michelson e Morley nel 1886 con maggior precisione. Fizeau examined the effect of a water flow ! ABB!A! " on the interference pattern pr ght travelling with the flow (AB) and counter to the flow ! A!B! ". He observed a s nterference pattern of roughly the size one would expect on the basis of the Fresnel coef Maxwell, 1864 • Completa la teoria elettromagnetica, riassunta nelle equazioni di Maxwell. In forma moderna: legge di Gauss Z Q E · n dS = ε0 S Z dΦB legge di Faraday E · t ds = − dt γ • legge di Gauss magnetica Z S B · n dS = 0 ! " legge di B · t ds = µ i + ε dΦE 0 0 Ampère γ dt Z La luce viene interpretata come un’onda elettromagnetica che si propaga nell’etere con velocità c = (µ0 ε0)−1/2 = 3 × 108 m/s Michelson, 1881 Ispirato da una pubblicazione di Maxwell (1879), Michelson mette alla prova le teorie sull’etere col suo interferometro a raggi perpendicolari basato su specchio semiriflettente Viene confrontata la velocità della luce in direzioni mutuamente perpendicolari in diversi periodi dell’anno When they published their results in 1886, with the same boldness as Michelson in 1881, Michelson and Morley drew the exact opposite conclusion from the one drawn in 1881: “the result of this work is therefore that the result announced by Fizeau is essentially correct: and that the luminiferous ether is entirely unaffected by the motion of the matter which it permeates” (Michelson L’esperimento viene ripetuto con maggior precisione nel 1887 and Morley 1886, p. 386; emphasis in the original). assieme a Morley Risultato: 11: The Michelson interferometer of 1887 la velocità della Figure Terra rispetto all’etere è sempre minore di 5 km/s The next task was to repeat Michelson’s experiment of 1881 to see whether a more accurate version of that experiment would after all reveal the ether drift to be expected on the basis of the hypothesis of an immobile ether. Further motivation for this undertaking was provided by the appearance of a lengthy article by Lorentz in 1886, in which he reviewed both experimental and theoretical work on the question of whether or not the ether is dragged along by the earth. Lorentz ??? • Le teorie sull’etere di Stokes, Fresnel e Lorentz non sono soddisfacenti. Come spiegare i risultati sperimentali? • La teoria di Maxwell ha successo. Ma come conciliare l’elettromagnetismo col principio di relatività? • Negli anni 1887-1905 vi è grande attività su questi problemi. Di particolare importanza sono i contributi di Lorentz e Poincaré. Voigt, 1887 Nello studio dell’effetto Doppler, scopre che l’equazione delle onde mantiene la stessa forma con un particolare cambio di variabili equazione delle onde ∂2φ ∂2φ ∂2φ 1 ∂2 φ + 2+ 2 = 2 2 2 ∂x ∂y ∂z V ∂t Significato fisico? equazione delle onde trasformazione di Voigt ∂2φ ∂2φ ∂2φ 1 ∂2 φ + !2 + !2 = 2 !2 !2 ∂x ∂y ∂z V ∂t x!=x − vt ! " 2 −1/2 ! y =y/γ γ ≡ 1 − v V2 z!=z/γ t !=t − vx/V 2 FitzGerald, 1889 Per spiegare il risultato nullo dell’esperimento di Michelson e Morley, ipotizza qualitativamente una contrazione “reale” delle molecole nella direzione del moto rispetto all’etere. Pubblica su Science. Lorentz, 1892 Indipendentemente da Fitzgerald, spiega l’esperimento di Michelson e Morley ipotizzando una contrazione delle lunghezze dei corpi rigidi parallelamente al moto rispetto all’etere. ! " 2 v ! L = L· 1− 2 2c Lorentz viene a sapere in seguito dell’ipotesi di FitzGerald. Lorentz, 1895 Pubblica il teorema degli stati corrispondenti: in assenza di materiali magnetici, esistono trasformazioni che mantengono invariata la forma dei campi elettromagnetici al prim’ordine in v/c tempo locale x =x − vt t !=t − v · x/c2 E!=E + v ∧ B B!=B − v ∧ E/c2 ! tempo generale Ipotizza che la forza agente su una carica q in moto con velocità v sia F = q(E + v ∧ B) forza di Lorentz Poincaré, 1898 • Osserva che i concetti di simultaneità a distanza e di misura del tempo non sono intuitivi. Sono necessarie definizioni operative. Larmor, 1898 (1900) Nel saggio Aether and Matter, scrive per primo le trasformazioni di Lorentz in forma finale e ne deduce la contrazione delle lunghezze, indipendentemente da Lorentz. Lorentz, 1899 Scrive le trasformazioni a meno di un fattore di scala ε indeterminato. Da queste trasformazioni si ricava la contrazione delle lunghezze di FitzGerald-Lorentz e quindi una spiegazione dell’esperimento di Michelson e Morley x!=εγ(x − vt) y!=εy z!=εz t !=εγ(t − vx/c2) Poincaré, 1900 • Osserva che la spiegazione dell’indipendenza dei fenomeni ottici dal moto terrestre è insoddisfacente dal punto di vista concettuale: • rifrazione della luce stellare (Arago, Bradley/Airy), di ordine v/c, con coefficiente di trascinamento di Fresnel • esperimento di Michelson e Morley, di ordine (v/c)2, tramite contrazione delle lunghezze di Lorentz-FitzGerald Lorentz, 1904 • Scrive le trasformazioni in forma finale trasformazioni di Larmor-Lorentz x!=γ(x − vt) y!=y z!=z t !=γ(t − vx/c2) ! 2 v γ ≡ 1− 2 c "−1/2 • Dimostra la covarianza delle equazioni di Maxwell solo all’ordine v/c a causa di un errore di calcolo • Hanno queste trasformazioni un significato fisico? Poincaré, 1904 • • • • Critica della velocità assoluta • • Sono necessarie ulteriori ipotesi. Contrazione delle lunghezze? Utilizzo della luce per sincronizzare orologi in moto relativo Il tempo locale di Lorentz è un concetto fisico Osservatore misura fenomeni ritardati rispetto a osservatore in moto e viceversa. Impossibilità di determinare moto assoluto Necessario sviluppare una nuova meccanica nella quale la velocità della luce è una velocità limite Poincaré, giugno 1905 Primo articolo Sur la Dynamique de l’Électron • Impossibilità di determinare il moto assoluto sembra verificata sperimentalmente • Deduce che il fattore di scala ε deve essere uguale a 1 confrontando trasformazioni di Lorentz e rotazioni • Tutte le forze devono trasformarsi allo stesso modo. Le leggi di Newton della gravitazione devono essere modificate all’ordine (v/c)2. Possono esistere onde gravitazionali che si propagano con velocità c Poincaré, luglio 1905 Secondo articolo Sur la Dynamique de l’Électron, poche settimane dopo il primo articolo di Einstein (simultaneità?). Conseguenze delle trasformazioni di Lorentz • Completa covarianza delle equazioni di Maxwell (corregge Lorentz) • • Invarianza dell’intervallo (ct’)2 - (x’)2 = (ct)2 - (x)2 v1 + v2 Addizione delle velocità v = 1 + v1v2/c2 C’è quasi tutto, ma non è ancora la teoria della relatività... L’articolo di Einstein del giugno 1905 L’articolo è un esempio di semplicità, rigore logico, profondità concettuale.Vale la pena di essere studiato. È diviso in tre sezioni: • introduzione • parte cinematica • parte elettrodinamica Introduzione Motivazioni del lavoro • Asimmetrie nell’interpretazione dei fenomeni elettromagnetici visti da osservatori diversi • Risultati nulli degli esperimenti sul moto rispetto all’etere (non citati esplicitamente) I due postulati: • Il principio di relatività deve valere per tutti i fenomeni, sia meccanici che elettromagnetici • La velocità delle onde elettromagnetiche nel vuoto è la stessa per tutti gli osservatori inerziali Einstein deduce dai postulati profonde conseguenze Parte cinematica • • Definizione di simultaneità • Deduzione delle trasformazioni di Lorentz • Trasformazioni di Lorentz ⇒ contrazione delle lunghezze e dilatazione dei tempi • Addizione delle velocità Considerazioni su relatività di lunghezze, tempi, simultaneità Parte elettrodinamica • Covarianza delle eq. di Maxwell nel vuoto ⇒ trasformazione dei campi • • Effetto Doppler longitudinale e trasverso. Aberrazione Trasformazione dell’energia dei raggi di luce. Pressione di radiazione • Covarianza delle eq. di Maxwell in presenza di sorgenti ⇒ trasformazione della densità di carica e di corrente • Dinamica dell’elettrone lentamente accelerato. Forza di Lorentz. Energia cinetica relativistica: lavoro { { energia cinetica Cosa non c’è? • Manca una bibliografia.Vengono nominati Maxwell, Hertz, Lorentz e l’amico Besso • Non viene dedotto il fattore di trascinamento di Fresnel (von Laue, 1907) • Non c’è collegamento esplicito con l’articolo del marzo 1905 sul quanto di luce E = hν. Si osserva soltanto che ‘energia e frequenza della luce variano con la stessa legge.’ L’articolo di Einstein del settembre 1905 In un breve articolo, Einstein mostra che, emettendo radiazione di energia E, la massa m di un corpo diminuisce di E / c2 Einstein propone la verifica con sali radioattivi di radio Idea sviluppata nei successivi articoli del 1906 (conservazione della massa ⊆ conservazione dell’energia) del 1907 (equivalenza massa energia) Planck (1907) calcola che l’energia di legame di una mole d’acqua dovrebbe ridurne la massa di 10-8 g rispetto ai costituenti (non rivelabile) ⇒ collegamento con la chimica Pauli (1921) afferma che la verifica sperimentale della relazione E = m c2 potrà avvenire in futuro dall’osservazione della stabilità dei nuclei... In chimica (forza elettromagnetica): energia di legame ≪ massa del sistema In fisica nucleare (forza nucleare forte): energia di legame ≲ massa del sistema Osservazioni su relatività ed elettromagnetismo Terminologia: invariante e covariante • Una grandezza fisica (massa, carica, intervallo, ecc.) si dice invariante se il suo valore numerico è lo stesso in tutti i sistemi di riferimento inerziali. Esempi: m’ = m (ct’)2 - (x’)2 = (ct)2 - (x)2 • Una legge fisica (seconda legge della dinamica, equazioni di Maxwell, ecc.) si dice covariante o invariante in forma se la relazione che lega le grandezze fisiche non cambia, anche quando cambia il loro valore numerico. Espressione matematica del principio di relatività. Esempio: F = dp/dt F’ = dp’/dt’ • Le coordinate x,t di un evento (in generale, le componenti di un quadrivettore) si dicono covarianti perché la trasformazione da un sistema all’altro (trasformazione di Lorentz) è la stessa per tutti gli eventi: x’ = (γ) x - (γ v) t t’ = (γ) t - (γ v / c2) x Cariche elettriche in moto • Definizione di carica in moto dalla legge di Gauss. Coincide con la legge di Coulomb per cariche stazionarie. Q ≡ ΦE · ε0 E F q q Q F · r2 · 4πε0 Q≡ q Q • • La carica elettrica è invariante, cioè non dipende dalla velocità delle particelle. Sperimentalmente: • neutralità dei corpi al variare della temperatura • neutralità di atomi e molecole • rapporto q / m in funzione della velocità L’invarianza della carica implica che la sua quantizzazione in multipli interi della carica dell’elettrone e = 1.60217653 E-19 C è valida in tutti i sistemi di riferimento. Dai postulati della relatività e dall’invarianza della carica, si deducono conseguenze fondamentali: • Proprietà di trasformazione del campo elettromagnetico: campi elettrici e magnetici inscindibili • Forza di Lorentz • Covarianza delle equazioni di Maxwell (Nell’articolo del 1905, Einstein postula la covarianza delle equazioni di Maxwell e l’invarianza della carica.) La relatività in azione: esempi dalla fisica nucleare In fisica nucleare gli effetti relativistici sono evidenti • velocità delle particelle prossime a quelle della luce • energie di legame confrontabili con le masse dei sistemi Una scelta ‘furba’ di riferimento: acceleratori a fasci incrociati In fisica delle particelle elementari si vogliono collisioni ad alta energia per due motivi principali • • ricercare nuove particelle rivelare oggetti sempre più piccoli Inviando un fascio su un bersaglio fisso, parte dell’energia del proiettile viene ‘sprecata’ (conservazione dell’impulso). Esempio con elettroni (m = 0.511 MeV): √ M∝ E E = 1 GeV M = 32 MeV Facendo collidere frontalmente due fasci uno contro l’altro, il sistema del laboratorio è un riferimento privilegiato (centro di massa, impulso totale nullo) in cui tutta l’energia è disponibile E = 1 GeV E = 1 GeV M = 2E M = 2 GeV Problema: fasci poco densi ⇒ basso numero di collisioni I maggiori acceleratori sono del tipo a fasci incrociati (collider): ISR (CERN, 1971-1983) protone-protone 62 GeV Tevatron (Fermilab, 1987-...) protone-antiprotone 1 TeV LEP (CERN, 1989-2000) elettrone-positrone 100 GeV RHIC (Brookhaven, 2000-...) oro-oro 100 GeV/u LHC (CERN, 2007?) protone-protone 7 TeV Conversione di energia in massa elettrone positrone Immagine in camera a nebbia ottenuta dai coniugi Joliot-Curie a Parigi nel 1933 Materializzazione del fotone Dilatazione dei tempi: la vita media dei mesoni µ I mesoni µ sono presenti nei raggi cosmici Sono particelle instabili. La vita media osservata varia con la velocità secondo la relatività speciale (ad es. Rossi e Hall, 1941) Relazione tra velocità ed impulso per elettroni previsione relativistica p = γmv Esperimenti di Kaufmann (1906), Bucherer (1909) ed altri Invarianza della carica elettrica previsione classica p = mv Note sulla didattica Insegnare la relatività speciale? Per la formazione scientifica di un cittadino (enfasi sul metodo) • esempio di interazione tra ipotesi, teorie ed esperimenti (come si fa la scienza) • necessaria per comprendere la visione relativistica della cosmologia (come vediamo l’universo) Per un futuro scienziato (enfasi sui contenuti) • indispensabile in molti rami della fisica moderna: particelle elementari, nuclei, acceleratori, astrofisica... Come introdurre la relatività? 1. Prima di confrontare diversi osservatori, approfondire le misure di spazio e tempo in un singolo sistema di riferimento: • • • distanze con regoli rigidi (intuitiva) intervalli di tempo tra eventi locali (intuitiva) intervalli di tempo tra eventi distanti: simultaneità a distanza e sincronizzazione degli orologi (NON intuitiva) • La simultaneità a distanza è questione di definizioni e convenzioni, non una realtà preesistente • L’uso di onde elettromagnetiche (luce o segnali radio) per la sincronizzazione viene scelto per l’alta precisione e per l’invarianza della velocità della luce. Onde sonore o trasporto lento di cronometri sono spesso ottime approssimazioni. 2. Chiarire le motivazioni per la ricerca del riferimento assoluto e per l’introduzione dell’etere Galileo crede ad un prinicipio di relatività universale La teoria ondulatora della luce sembra richiedere un mezzo di propagazione (etere) La teoria di Maxwell unifica elettricità, magnetismo e ottica, ma contiene una velocità universale delle onde e.m. Teoria di Maxwell non valida? Esistenza di un riferimento assoluto? Principio di relatività non applicabile ai fenomeni elettromagnetici? 3. Presentare le basi sperimentali dei due postulati • principio di relatività valido per la meccanica (da Galileo in poi) • invarianza della velocità della luce da Bradley, Arago, Fizeau, Michelson e Morley Einstein è il primo a considerarli compatibili e a trarne le conseguenze I due postulati continuano ancor oggi ad essere messi alla prova 4. Conseguenza non intuitiva: eventi simultanei in un sistema di riferimento non lo sono in generale in un altro. Questo è un punto delicato: si confrontano osservatori in moto relativo e si utilizza per la prima volta il concetto di evento caratterizzato da coordinate spazio-temporali (x,t) 5. Definizione di lunghezza di un oggetto in movimento: si misura la distanza tra le posizioni degli estremi valutate allo stesso istante. La definizione è coerente con la definizione a riposo. 6. Vi sono diverse sequenze logiche per dimostrare le conseguenze dei postulati: invarianza dell’intervallo spazio-temporale dilatazione dei tempi contrazione delle lunghezze addizione delle velocità ... Queste sequenze sono di solito più comprensibili della derivazione diretta di Einstein delle trasformazioni di Lorentz 7. La massa relativistica γm che aumenta con la velocità è ridondante. Dare invece risalto a concetti più fondamentali: • massa a riposo m: invariante • impulso p = γmv: a. si conserva in tutti i sistemi di riferimento b. entra nella legge del moto relativistico F = dp/dt 8. Distinguere tra conservazione (constanza nel tempo in un riferimento) ed invarianza (uguaglianza di misure in riferimenti diversi). Ad esempio: La carica elettrica di un sistema isolato si conserva ed è invariante. L’energia e l’impulso di un sistema isolato si conservano, ma non sono invarianti. 9. Sottolineare la connessione con l’elettromagnetismo • le equazioni di Maxwell sono covarianti • la carica elettrica è invariante (sperimentalmente) • postulati della relatività + invarianza della carica • { trasformazioni del campo forza di Lorentz campi elettrici e magnetici come manifestazioni dello stesso fenomeno in riferimenti diversi Conclusioni Storia • • Tempi maturi per la relatività nel 1905 Contributo di Einstein comunque rivoluzionario Fisica • Stretto legame tra relatività, meccanica ed elettromagnetismo Didattica • • Molti spunti per formazione scientifica di base Applicazioni ed approfondimenti dalla fisica nucleare Bibliografia Taylor e Wheeler, Fisica dello spaziotempo (Zanichelli, 1996) Pais, Sottile è il Signore (Bollati Boringhieri, 1991) Purcell, Elettricità e magnetismo (Zanichelli, 1971) Arons, Guida all’insegnamento della fisica (Zanichelli, 1992) Grazie per l ’a!enzione!