Il valore aggiunto - Ospedale Pediatrico Bambino Gesù
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Il valore aggiunto - Ospedale Pediatrico Bambino Gesù
2 Il valore aggiunto Il valore aggiunto è espressione di quanto “valore” è stato creato attraverso la produzione di servizi, realizzati grazie al lavoro di coloro che operano all’interno di un’organizzazione. È espressione della “ricchezza” in senso ampio che l’attività svolta nel corso del 2012 ha creato a vantaggio degli interlocutori sociali. Il valore aggiunto è il punto di incontro tra il bilancio di esercizio, che si esprime in base a criteri di tipo economico, e il bilancio sociale, che vuole rendere conto del contributo dato dall’OPBG ai propri stakeholder, nel perseguimento della sua missione. Oltre alla dimensione del valore economico distribuito tra i principali portatori di interesse, questa sezione rappresenta una riflessione sugli impatti sociali e culturali dell’attività svolta dall’OPBG. BILANCIO SOCIALE 2012 25 2.1 Linee d’azione e risultati Le linee di azione per il 2012, in coerenza con il Piano strategico triennale 2012/2014, si sono sviluppate lungo le seguenti direttrici: • • • • • • • • • consolidamento dell’alta complessità risposta ai bisogni pediatrici emergenti integrazione centralità del paziente appropriatezza sicurezza dei pazienti progetto “Buone pratiche cliniche” programma di miglioramento continuo dell’assistenza sanitaria istituto per la salute del bambino e dell’adolescente Consolidamento dell’alta complessità L’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù è il maggiore centro di riferimento dell’Italia centro-meridionale per le patologie complesse. Il suo posizionamento “competitivo” è dovuto alla sinergia tra l’attività clinica, la ricerca e alla numerosità della casistica trattata, fonte di sempre maggiore expertise. Nel 2012 sono stati ottenuti importanti risultati nell’ambito del potenziamento dell’alta complessità, grazie anche alla ridistribuzione dell’attività dell’Ospedale tra le varie sedi; scelta che ha portato alla concentrazione delle prestazioni più complesse nella struttura del Gianicolo e al trasferimento di tutta l’attività ambulatoriale presso la sede di S. Paolo. L’attività trapiantologica è uno dei punti di forza dell’Ospedale perché è in grado di rispondere al bisogno di ogni tipologia di trapianto pediatrico, dalle cellule ai tessuti agli organi solidi. Nel 2012 sono stati confermati i volumi dell’anno precedente, con quasi 300 trapianti tra rene, cuore, fegato, midollo, cornea, protesi valvolari cardiache (homograft) e membrane amniotiche. Tra gli obiettivi per il 2012 era previsto l’incremento dei trapianti da donatore vivente in quanto, studi epidemiologici, hanno rilevato che questa modalità di trapianto risulta più sicura di quella da donatore deceduto. Inoltre essa consente di abbreviare in modo significativo la lista di attesa, riducendo l’insorgenza di complicanze a cui solitamente sono più soggetti i pazienti pediatrici in attesa di trapianto. L’obiettivo strategico di effettuare 9 trapianti da donatore vivente nell’anno 2012 è stato pienamente raggiunto. L’Ospedale a supporto dello sviluppo dell’attività trapiantologica ha implementato un modello organizzativo per la gestione centralizzata dei trapianti e l’ottimizzazione dei processi e delle risorse, che a fine anno è culminato nella creazione dell’Unità di Funzione Centro trapianti, all’interno del Dipartimento Chirurgico. 26 Risposta ai bisogni pediatrici emergenti I bisogni emergenti che interessano l’età pediatrica e adolescenziale sono numerosi e riguardano diversi ambiti: dai disturbi della nutrizione alle malattie congenite, le disabilità, le problematiche connesse alla condizione del bambino straniero, il disagio psichico e le malattie croniche. Nel 2012 l’Ospedale ha focalizzato l’attenzione sulle seguenti tematiche: • obesità e disturbi del comportamento alimentare; • minori stranieri; • bambini disabili; • pazienti adulti con patologie croniche. Approfondimento sui bisogni emergenti in età pediatrica L’obesità è una patologia che necessita di essere trattata in modo multidisciplinare, perché associata spesso ad altre patologie, causa e conseguenza di difficoltà di movimento e di problematiche psico-sociali. In questo ambito è stato elaborato un progetto di respiro triennale finalizzato alla creazione di un centro multidisciplinare per l’obesità e le altre forme di malnutrizione. Nel 2012 l’Ospedale ha realizzato la prima fase del progetto, indirizzando i suoi sforzi nella direzione di sensibilizzare e promuovere - attraverso l’iniziativa denominata Nutribus - l’educazione ai giusti comportamenti alimentari e ai corretti stili di vita; sia attraverso i media che con iniziative sul territorio e il coinvolgimento dei professionisti del settore e dei pediatri di libera scelta. BILANCIO SOCIALE 2012 Relativamente alla tematica dei minori stranieri, che richiede competenze specifiche per la gestione delle correlate problematiche di natura socio-sanitaria, l’Ospedale ha attivato un Protocollo d’Intesa con l’Istituto Nazionale per la promozione della salute delle Popolazioni Migranti (INMP), finalizzato a migliorare l’assistenza sanitaria dei minori immigrati e delle loro famiglie, attraverso l’attivazione di un ambulatorio pediatrico presso la struttura dell’INMP e di un servizio di consulenza pediatrica telefonica presso lo Sportello Accoglienza Internazionale dell’OPBG. Nell’ambito delle disabilità l’Ospedale ha avviato un progetto triennale per la realizzazione del Centro multidisciplinare del bambino disabile, con l’obiettivo di promuovere un’assistenza a 360 gradi, precoce, specifica per patologia, centrata sul paziente, condivisa con la famiglia e integrata con il territorio. Relativamente ai pazienti affetti da patologie croniche, che l’Ospedale spesso continua a seguire anche dopo il compimento della maggiore età, laddove possibile è stata avviata una politica di “affidamento graduale” verso strutture più adeguate allo status di persona adulta, in stretta interazione con i professionisti degli Istituti di destinazione. A questo scopo l’OPBG ha individuato come primo partner del progetto il Policlinico Gemelli, con il quale è stato avviato un rapporto di collaborazione che sarà formalizzato nei primi mesi dell’anno prossimo. Integrazione Per ridurre i costi e attuare un migliore governo della domanda i sistemi sanitari regionali si stanno progressivamente orientando su modelli organizzativi in grado di ottimizzare le sinergie e l’integrazione tra ospedale e territorio, attraverso un approccio multidisciplinare al percorso di salute del paziente (approccio patient – centered). La salute, infatti, non è associata soltanto alla cura della malattia o di un singolo episodio morboso, ma è interpretata in senso più ampio come risultato di un percorso finalizzato al raggiungimento di uno stato di benessere psico-fisico della persona. L’Ospedale, già dal triennio 2009/2011, ha avviato una politica di integrazione territoriale, soprattutto a livello nazionale, con la creazione di centri pediatrici all’interno di strutture ospedaliere nel centro-sud Italia, secondo il modello Hub&Spoke. La scelta dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù è stata la creazione di Centri territoriali in Sicilia, Calabria e Basilicata, per recuperare efficacia, razionalizzare i costi e favorire la promozione di tutte le iniziative necessarie per rispondere ai bisogni con maggiore efficienza. Le Regioni in cui sono stati realizzati i Centri territoriali sono quelle caratterizzate da un elevato tasso di mobilità fuori regione e dalla presenza di pochissime strutture ospedaliere in grado di trattare adeguatamente le patologie e le specificità dei pazienti pediatrici. L’integrazione perseguita dal Bambino Gesù non si limita al territorio, ma si estende anche all’ambito culturale, attraverso la diffusione della conoscenza e l’interazione con le università. Potendo contare sull’eccellenza della propria attività di ricerca e assistenziale l’OPBG intende diventare “Ospedale di insegnamento”, orientato all’alta complessità, che eroga formazione a studenti, specializzandi e professionisti, a livello nazionale e internazionale. È in questo ambito che nel 2012 è stata inaugurata la Scuola di Alta Formazione in Pediatria, una scelta che rafforza il ruolo accademico del Bambino Gesù che è già sede della Cattedra di Pediatria e della Scuola di Specializzazione dell’Università di Roma Tor Vergata. Centralità del paziente L’OPBG nel corso degli ultimi anni ha avviato una serie di iniziative per favorire l’attiva partecipazione del paziente e dei familiari al processo di cura, anche alla luce di una delle norme etiche che guidano l’agire degli operatori che lavorano in Ospedale. Tale norma prevede che il professionista debba impegnarsi a “garantire alle famiglie la partecipazione attraverso un’informazione corretta, chiara e completa, la possibilità di esprimere la propria valutazione della qualità delle prestazioni erogate e di inoltrare reclami o suggerimenti per il miglioramento del servizio, la collaborazione con associazioni di volontariato e di tutela dei diritti e la partecipazione dei genitori alle decisioni relative alle cure”. Ogni famiglia ha diritto a ricevere le informazioni necessarie a partecipare in modo consapevole, attivo e sicuro al processo di diagnosi e cura del congiunto. L’informazione deve riguardare lo stato di salute dell’assistito, i benefici attesi e i rischi del trattamento proposto, l’esistenza di eventuali alternative diagnostiche e terapeutiche, le conseguenze del rifiuto totale o parziale dei trattamenti proposti per il paziente (consenso informato). La medicina partecipativa che caratterizza l’OPBG prevede il coinvolgimento dei pazienti e delle famiglie attraverso articolate iniziative: • Carta dei diritti del bambino in ospedale, adottata da dieci anni. L’Ospedale partecipa a gruppi di lavoro e iniziative per la verifica della aderenza agli standard; • Riunioni periodiche con Associazioni genitoriali; • Presenza delle Associazioni genitoriali presso lo sportello dell’Accoglienza; • Partecipazione dei genitori ai Comitati ospedalieri (Comitato Ospedale senza dolore). Per ulteriori informazioni sulle iniziative dell’OPBG a favore della dignità del paziente consultare la sezione Approfondimenti, Allegato 4. BILANCIO SOCIALE 2012 27 Appropriatezza Nel 2012 la Direzione Sanitaria ha coordinato numerosi gruppi di lavoro nell’ambito delle attività mirate per l’implementazione e il monitoraggio dell’appropriatezza clinica e organizzativa, delle attività sanitarie in conformità a normative sempre più stringenti in materia, incentrate sullo sviluppo di rigorosi sistemi di controllo dell’attività ospedaliera e specialistica, da parte del Ministero della Salute e della Regione Lazio. Gli incontri periodici dei gruppi di lavoro hanno avuto come obiettivo quello di analizzare nel dettaglio la documentazione sanitaria e valutare il percorso diagnostico terapeutico del paziente, l’appropriatezza degli esami richiesti, la correttezza del setting assistenziale scelto per l’erogazione dell’assistenza e la tempistica. La documentazione è stata esaminata attraverso la revisione di campioni di cartelle cliniche estratte casualmente da specifiche casistiche di ricoveri. I risultati ottenuti sono stati analizzati al fine di individuare le aree più critiche e di mettere in atto interventi correttivi. Le valutazioni si basano sui principi dell’Evidence Based Medicine, secondo quanto indicato dalle linee guida cliniche implementate all’interno dell’Ospedale, dai protocolli dipartimentali o dai principi della buona pratica clinica (good practice). Dai controlli dell’appropriatezza organizzativa effettuati dalla Regione Lazio con il metodo APPRO3 emerge che, nel 2012, c’è stato un incremento sostanziale dei ricoveri ordinari remunerati come ricoveri diurni. Ciò è avvenuto poichè la percentuale di erogazione era superiore alla soglia di ammissibilità fissata dalla Regione, in riferimento ad alcuni ricoveri considerati come potenzialmente a ri- schio di inappropriatezza, se erogati in regime ordinario. Si rileva però che tale incremento è perlopiù dovuto alla nuova normativa introdotta dalla Regione stessa, che riduce in maniera sostanziale le soglie di ammissibilità per la maggior parte di tali DRG (Diagnosis Related Groups, raggruppamenti omogenei di diagnosi)2 e, contestualmente, individua ulteriori DRG potenzialmente inappropriati. Nonostane l’inasprimento delle sanzioni l’Ospedale ha mantenuto un andamento decrescente nella percentuale di ricoveri ordinari potenzialmente inappropriati. Sicurezza dei pazienti Garantire cure sicure è un obiettivo di primaria importanza per tutte le strutture sanitarie, e in particolare per l’OPBG. Di seguito viene presentata una sintesi di quanto svolto nel 2012 con particolare attenzione alla prevenzione delle infezioni ospedaliere, alla segnalazione degli eventi avversi e alle azioni attuate per la loro prevenzione, e alla conduzione di progetti per la promozione di buone pratiche cliniche. Infezioni ospedaliere - Dal 2007 l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù ha attuato una serie di azioni per migliorare la prevenzione delle infezioni ospedaliere, correlate alle procedure invasive (catetere venoso centrale, catetere urinario, intubazioni tracheali). L’adozione di protocolli per la gestione e il posizionamento delle procedure invasive, associata alla sorveglianza delle complicanze infettive, è risultata efficace nel ridurre la frequenza delle infezioni anche in contesti ad alto rischio, quali l’oncoematologia e la neonatologia. L’OPBG nel 2012 ha previsto un percorso di formazione a distanza in merito alla buona e corretta pratica dell’igiene delle mani, al fine di controllare il rischio di infezioni. 29% 3.532 13% 640 Potenziale inappropriatezza su ricoveri totali (%) 12% 767 11% 1.100 Abbattuti 2009 2010 2011 2012 Figura 2 - Abbattimenti per inappropriatezza, metodo APPRO3. Anni 2009-2012 2 Il sistema DRG/ROD è un sistema di classificazione che si basa su raggruppamenti omogenei di diagnosi (ROD), traduzione italiana del sistema statunitense noto con la sigla DRG (Diagnosis Related Groups). È un sistema di classificazione dei pazienti dimessi dagli ospedali per acuti che attualmente viene utilizzato anche in Italia come base per il finanziamento delle Aziende Ospedaliere. 28 BILANCIO SOCIALE 2012 7,6 Infezioni 6,9 5,2 4,3 3,6 2,7 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Figura 3 - Andamento ricoveri diurni chirurgici OPBG. Anni 2007-2012 Eventi avversi - In OPBG è attivo un sistema di segnalazione online degli eventi avversi/evitati/sentinella, che vengono valutati da un gruppo di lavoro multidisciplinare. Nel 2012 il tasso di segnalazione è stato in media di 8,8 eventi per mille giornate di degenza. Gli eventi collegati al processo di prescrizione e somministrazione di farmaci rappresentano il 19,7% del totale degli eventi segnalati, mentre la cadute rappresentano l’11,5% degli eventi. Progetto “Buone Pratiche Cliniche” Il progetto “Buone Pratiche in OPBG: doniamo qualità ai nostri bambini” è stato avviato nel 2010 per promuovere e valorizzare le attività per il miglioramento della qualità e sicurezza delle cure, svolte dai Dipartimenti nell’assistenza diretta ai pazienti. È basato sulla presentazione da parte dei Dipartimenti stessi di progetti annuali, sulla loro condivisione all’interno dell’Ospedale, la diffusione dei risultati ottenuti e il riconoscimento delle attività di maggior successo in pediatria ospedaliera. I progetti sono centrati su temi attinenti la sicurezza dei pazienti, la continuità delle cure, l’innovazione nell’informazione ai pazienti e nell’uso di tecnologie sanitarie. I risultati raggiunti nel corso dell’anno vengono valutati “tra pari”, da parte dei Direttori di Dipartimento, in collaborazione con i Coordinatori Infermieristici. La valutazione viene svolta considerando innovazione, coerenza con il Programma Aziendale per il Miglioramento Continuo della Qualità dell’Assistenza, risultati conseguiti - variazione risultati prepost intervento - e trasferibilità ad altri Dipartimenti. Programma di miglioramento continuo dell’assistenza sanitaria Il percorso per il miglioramento continuo della qualità dell’assistenza coinvolge tutto il personale dell’Ospedale. La componente medica e la componente infermieristica lavorano insieme in maniera integrata per garantire il raggiungimento degli obiettivi fissati. In particolare le attività del personale infermieristico, tecnico e della riabilitazione sono svolte nell’ambito del Servizio Infermieristico (SI), del Coordinamento Qualità, della struttura per lo BILANCIO SOCIALE 2012 Sviluppo Professionale (SFRI), e del Polo Didattico “Pier Giorgio Frassati”. Garantire cure sicure, infatti, deve rappresentare un obiettivo di primaria importanza per tutto il personale e per tutte le strutture sanitarie. Diversi studi hanno documentato come il 3,8-16,6% dei pazienti ricoverati negli ospedali vada incontro a eventi avversi correlati all’assistenza (fonte: WHO, 2004). C’è inoltre evidenza che più del 50% degli eventi avversi sia prevenibile (fonte: Vincent et al, 2001). La promozione della sicurezza delle cure è quindi un ambito complesso, che necessita di azioni integrate tra diversi operatori ed è rivolta a numerosi settori, quali la prevenzione delle infezioni, l’uso sicuro dei farmaci e dei presidi medico-chirurgici, la buona pratica clinica e la presenza di ambienti sanitari sicuri. Gli ambiti di azione in cui si espletano le attività portate avanti in OPBG per garantire la sicurezza dell’assistenza erogata riguardano in particolare: la prevenzione delle infezioni ospedaliere, la promozione della segnalazione degli eventi avversi e le azioni attuate per la loro prevenzione, la conduzione di progetti per la promozione di buone pratiche cliniche. Degno di particolare nota è lo svolgimento di una analisi proattiva del rischio correlato al processo chemioterapico nell’area del Day Hospital di oncoematologia. In particolare il 2012 è stato caratterizzato da iniziative organizzative, formative, di ricerca e di promozione della qualità in ambito infermieristico, in particolare: Organizzazione dell’assistenza basata sulla complessità assistenziale. Nell’ottica di un miglioramento dell’efficienza è stata modificata la turnistica tradizionale, introducendo importanti elementi di flessibilità, ampliando gli ambiti di intervento in pronta disponibilità e organizzando, in alcune aree intensive e semiintensive, la turnistica sulle 12 ore. Tale tipologia di turnistica assicura una maggiore continuità assistenziale e risulta gradita allo stesso personale, in quanto permette un migliore recupero fisico-psichico, garantendo un maggior periodo di riposo tra un ciclo di turno e il successivo. 29 Ambulatorio Infermieristico. Nel corso del 2012 sono stati attivati presso l’Ospedale ambulatori infermieristici afferenti a diverse specialità, in particolare l’ambulatorio infermieristico Pediatrico, Dermatologico e della Uroriabilitazione. Tali ambulatori sono organizzati e gestiti in piena autonomia e responsabilità dal personale infermieristico. Progetti di miglioramento gestione dei farmaci. Fra le iniziative intraprese nell’anno per migliorare ulteriormente la gestione dei farmaci si ricordano: la predisposizione di locali per la preparazione della terapia farmacologica, la conservazione dedicata con appropriata identificazione dei farmaci ad alto rischio ed il progetto per prevenire le interruzioni durante la preparazione e somministrazione dei farmaci. Il Polo Didattico “Pier Giorgio Frassati” è un progetto formativo del corso di laurea in Infermieristica e Infermieristica pediatrica, che permette agli studenti di acquisire competenze a tutto campo per affrontare problemi, approfondire filosofie, rielaborare contenuti e metodi, sperimentare nuovi strumenti, indispensabili per un cosciente e ragionato esercizio delle proprie competenze professionali. Il progetto offre allo Studente un’esperienza formativa stimolante e coinvolgente, finalizzata alla sua crescita culturale, professionale e umana. L’obiettivo è creare una “cultura professionale” tesa all’eccellenza. Clinical pathway sul dolore. Nel 2012 è stato sviluppato un clinical pathway, un progetto per la valutazione e gestione del dolore, che ha avuto la funzione di riassumere in modo schematico tutte le azioni necessarie e i relativi attori per assolvere a queste attività. Il pathway è stato pubblicato sulla Intranet dell’OPBG. Istituto per la salute del bambino e dell’adolescente I confini degli ambiti di intervento di cui si fa carico l’Ospedale e delle sue competenze diventano con il tempo sempre meno marcati. L’attività non si limita più solo alla cura della malattia o del singolo episodio acuto, ma cerca di affrontare anche le dinamiche di carattere socio-economico che incidono sulla salute psicofisica del bambino e dell’adolescente. “Lo Sportello del neonato: Educazione/formazione per le neo mamme”. Si tratta di un servizio telefonico rivolto a tutti i genitori con figli in epoca neonatale - lattante, sia “sani” che “patologici”. Lo Sportello fornisce sostegno e guida alle neo mamme, attraverso le informazioni di puericultura generale che possono favorire, indirizzare e guidare la relazione della triade nell’adattamento fisiologico post nascita del neonato sano. L’obiettivo è garantire una continuità assistenziale nel territorio in ambito educativo, relazionale e preventivo, inaugurando una concezione dinamica della cellula bambino-famiglia, oltre a ridurre l’ansia dei genitori di neonati patologici in post-dimissione. In questo contesto uno degli obiettivi strategici per il triennio 2012-2014 è la costituzione dell’Istituto per la salute del bambino e dell’adolescente (ISBA), con cui l’Ospedale intende costituire un ponte virtuale verso la società e concentrare la sua attenzione su ambiti non strettamente assistenziali, ma che possono incidere sulla qualità di vita del bambino e del giovane adulto. Nel 2012 l’Ospedale ha posto le prime basi per lo sviluppo dell’ISBA, attraverso la predisposizione del Regolamento generale dell’Istituto e l’identificazione degli obiettivi da perseguire nei prossimi anni. 30 BILANCIO SOCIALE 2012 2.2 La cura e l’assistenza Nella tabella sottostante si riporta l’andamento dei principali indicatori delle attività erogate dall’Ospedale nel triennio 2010-2012. 2010 2011 2012 DIFFERENZA % 2012 vs 2010 2012 vs 2011 N. ricoveri 23.778 25.057 26.319 +11% +5% di cui Riabilitazione 493 608 589 +19% -3% Peso medio 1 1,03 1,05 +5% +2% Degenza media 6,26 6,37 6,31 +1% -1% 25,95 25,63 28,41 +9% +11% 88.184 83.623 83.230 -6% 0% 5.553 5.503 5.744 +3% +4% 59.113 63.121 70.911 +20% +12% 1.001.882 1.131.264 1.139.450 +14% +1% 20.427 21.943 25.815 +26% +18% RICOVERI PER ACUTI RIABILITAZIONE Degenza media DAY HOSPITAL Accessi DAY SURGERY N. casi PRONTO SOCCORSO Visite AMBULATORIO N. prestazioni ATTIVITÀ OPERATORIA N. interventi La tabella mostra una crescita progressiva nel corso del triennio - 2012 vs 2010 - per quasi tutti gli indicatori relativi alle prestazioni erogate. L’Ospedale registra un importante risultato in termini di capacità di accoglienza e ricezione per quanto riguarda i ricoveri in lungodegenza, i day hospital e i day surgery. I dati del Pronto Soccorso - con una crescita da 59mila visite nel 2010 a 71mila nel 2012 - confermano la capacità di fare fronte anche ai casi di emergenza pediatrica. A un livello pressochè invariato del numero delle prestazioni, come riportato in tabella, si accompagna un miglioramento nella qualità dei servizi erogati. Nel 2012 si registra infatti un ulteriore incremento dell’attività di chirurgia ambulatoriale (+4% rispetto al 2011), determinato anche dall’apertura del nuovo polo OPBG di San Paolo Fuori Le Mura, dedicato totalmente alle prestazioni di più bassa intensità assistenziale per la casistica meno complessa, che non necessita di ospedalizzazione. Molto significativo è anche l’aumento delle attività operatorie, da 20mila a quasi 26mila a fine triennio, a dimostrazione del riconoscimento dell’OPBG quale struttura di eccellenza e di polo di attrazione per la cura dei minori. Nel corso del 2012 l’Ospedale ha continuato il percorso intrapreso di miglioramento delle modalità di erogazione delle prestazioni, anche grazie a un maggior ricorso al ricovero diurno e all’attività ambulatoriale che, oltre a consentire una riduzione dei costi di assitenza, permette di ridurre il disagio derivante dall’ospedalizzazione per i pazienti e le famiglie. Si registra inoltre una ripresa nella attività di ricovero ordinario (+5%) e nella complessità della casistica (+2%), a cui corrisponde un decremento della degenza media (-1%), a dimostrazione di una maggiore efficienza nella gestione anche dei casi più complessi. Si rileva il significativo contributo alla numerosità della casistica trattata in ricovero ordinario fornito dai pazienti provenienti da altre regioni, a riprova del riconoscimento dell’Ospedale in quanto centro di riferimento per le patologie pediatriche. Nel corso del 2012, infatti, il 28% dei pazienti ricoverati in regime ordinario provenivano da altre regioni e, in me- BILANCIO SOCIALE 2012 31 dia, la loro complessità è stata del 38% più elevata rispetto alla media dell’Ospedale, ed è aumentata del +5% rispetto alla complessità della casistica fuori regione trattata nel 2011. Il 2012 conferma l’elevata produttività dell’attività trapiantologica, già rilevata nel 2011. Si conferma la numerosità dei trapianti di cuore rispetto al 2011, mentre si registra un incremento della numerosità dei trapianti di rene (+40% rispetto al 2011), dei trapianti di midollo, autologhi ed allogenici, (+10%) e dei trapianti di fegato (+13%). Si evidenzia, inoltre, che il 24% dei trapianti epatici e il 29% dei trapianti renali riguardava prelievi di organi da viventi. La cura e l’assistenza, in breve Miglioramento delle prestazioni erogate + Visite Pronto Soccorso + Ricoveri diurni + Attività ambulatoriali + Chirurgia ambulatoriale + Ricoveri ordinari + Complessità della casistica + Trapianti I principali interventi organizzativi che hanno permesso di raggiungere i risultati riportati sono: l’apertura della sede di San Paolo che ha portato a un sensibile incremento dell’attività di chirurgia ambulatoriale, la revisione sistematica della documentazione sanitaria, la revisione continua delle procedure organizzative, l’incremento delle attività erogate in Week Hospital. 32 BILANCIO SOCIALE 2012 I Dipartimenti: principali risultati 2012 La direzione sanitaria è organizzata in 11 dipartimenti. Dipartimento di Medicina Pediatrica Assiste pazienti affetti da Malattie Rare (MR), Genetiche e con Disabilità complesse, che necessitano di un approccio terapeutico multidisciplinare e multispecialistico integrato, attuato per mezzo di ambulatori tra loro collegati e grazie allo sviluppo di linee guida e piani diagnostici e terapeutici ad hoc. Dipartimento dei Laboratori Il laboratorio di Citogenetica e Genetica Molecolare nel 2012 ha ampliato il pannello dei test genetici, anche attraverso la dotazione di nuove metodiche e strumentazioni, arrivando a circa 20mila prestazioni l’anno. Dipartimento Chirurgico Nel corso del 2012 sono stati effettuati 17 trapianti di fegato (di cui 4 da vivente), 30 trapianti di cornea, 72 trapianti di homograft e 10 trapianti di membrana amniotica.a. Dipartimento Medico Chirurgico di Cardiologia Pediatrica (DMCCP) Nel 2012 ha effettuato 14 trapianti di cuore e 1 trapianto cuore-polmone. Nel corso dell’anno sono state inoltre introdotte due innovative procedure a elevata cifra tecnica e di particolare risonanza nel mondo accademico internazionale: le procedure ibride cardiologiche intervenzionali - cardiochirurgiche e l’assistenza ventricolare meccanica, sia come bridge al trapianto sia come destination therapy. Dipartimento di Emergenza Accettazione (DEA) e A.R.C.O. Nel 2012 è stata incrementata l’attività di chirurgia ambulatoriale in un’ottica di maggiore appropriatezza clinica e organizzativa, arrivando ai 1.500 interventi nell’anno. Dipartimento Pediatrico Universitario-Ospedaliero (DPUO) Nel 2012 sono stati avviati più di 800 trial clinici, di cui circa il 90% dedicati all’oncoematologia. Dipartimento di Nefrologia-Urologia Nel corso del 2012 sono stati effettuati 17 trapianti di rene, di cui 5 da vivente. Dipartimento di Neonatologia Medica e Chirurgica Nel corso del 2012 si segnalano: l’effettuazione di procedure “EXIT” (EX-utero Intrapartum Therapy) per trattamenti intensivi su nascituri per i quali non è possibile l’intubazione, e l’impiego della tecnica “long gap” che consente la misurazione preoperatoria del “gap” nei bambini affetti da Atresia Esofagea. Dipartimento di Neuroscienze e Neuroriabilitazione Fra gli aspetti innovativi dell’attività clinica nel 2012 è stato elaborato un efficace modello assistenziale, relativo al trattamento della spasticità muscolare. L’inoculo muscolare ecoguidato di tossina botulinica, anche contemporanea di più muscoli in più sedi durante la sedazione profonda, è una modalità terapeutica di eccellenza volta al massimo recupero funzionale. Dipartimento Onco–Ematologia Pediatrica e Medicina Trasfusionale Nel 2012 sono stati effettuati 137 trapianti di midollo, di cui 108 allotrapianti e 29 autotrapianti. Dipartimento Immagini Nel 2012 - grazie all’istallazione della nuova Risonanza Magnetica (RM) ad alto campo (3 Tesla) - il Dipartimento ha potuto implementare la propria attività clinica e di ricerca, in particolare nell’ambito delle neoplasie cerebrali. È stata inoltre installata una nuova Tac con tecnologia a “doppio tubo”, che consente l’erogazione di prestazioni diagnostiche di elevata qualità. BILANCIO SOCIALE 2012 33 2.3 La ricerca Il riconoscimento dell’Ospedale Bambino Gesù come Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) lo ha integrato, a partire dal 1985, nella rete degli Enti di rilevanza nazionale impegnati a perseguire, oltre che prestazioni assistenziali di alta specialità, finalità di ricerca, prevalentemente clinica e traslazionale, nel campo biomedico e nell’organizzazione e gestione dei servizi sanitari, secondo standard di eccellenza. Perché la ricerca? Perché la ricerca contribuisce a declinare la missione istituzionale dell’Ospedale, che, supportata dal progresso scientifico, guida e realizza il miglioramento continuo dell’assistenza. Quale ricerca? Tutta la ricerca, da quella clinica a quella di base, dalla ricerca di nuove cure a quella destinata a sviluppare strumenti originali di supporto all’assistenza, è oggetto della attività scientifica dell’Ospedale. Tuttavia il dato epidemiologico, che individua in circa il 70% dei ricoveri pediatrici una causa genetica o a larga componente genetica, identifica uno dei temi trainanti la ricerca, che è trasversale a tutte le specializzazioni. Comprendere le basi biologiche delle malattie e identificare strategie in grado di intercettare i complessi meccanismi che le causano concorrono a migliorare la diagnosi e a sviluppare protocolli più efficaci di presa in carico e di cura. 34 Come e dove la ricerca? Lo stato giuridico dell’Ospedale Bambino Gesù impegna nelle attività di ricerca una parte consistente del suo personale, che comprende numerosi ricercatori a tempo pieno. Questa strategia operativa si armonizza con gli obiettivi di trasversalità della ricerca, che spazia dal settore clinico, a quello biologico, ingegneristico, gestionale ed organizzativo. Il cuore di tale attività pulsa nei laboratori di ricerca, strutture di eccellenza, dotate di apparecchiature di ultima generazione, nei quali si studiano i meccanismi biologici, cellulari e genetici delle malattie, per acquisire informazioni di rilevanza per la prevenzione, la diagnosi, la prognosi e la terapia. Quale organizzazione per la ricerca? La Direzione Scientifica coordina quattro Aree di Ricerca e due Aree di Trasferimento della ricerca, le prime prevalentemente orientate alla produzione di risultati scientifici, le seconde nel loro trasferimento nella pratica clinica. BILANCIO SOCIALE 2012 Aree di Ricerca L’area di ricerca delle malattie genetiche e malattie rare è impegnata a migliorare la conoscenza delle malattie ereditarie semplici, attraverso l’identificazione di nuove condizioni cliniche e dei loro meccanismi genetici, lo sviluppo di nuovi test diagnostici e linee-guida per la presa in carico. Tra i risultati più significativi ottenuti nel 2012 si segnala l’identificazione di 9 nuovi geni-malattia e l’elaborazione di alcune linee guida internazionali per le malattie metaboliche. L’area gestisce anche l’interfaccia italiana del progetto Orphanet, che ha sviluppato e continua ad implementare il più importante database al mondo per le malattie rare. L’area di ricerca delle malattie multifattoriali e dei fenotipo complessi è impegnata a identificare i fattori di rischio delle malattie comuni, studiando sia le cause genetiche che ambientali. I principali ambiti di studio riguardano le malattie infettive, le malattie epatiche, le cardiopatie, le malattie neuropsichiatriche, le vaccinazioni. L’obiettivo finale delle ricerche è sviluppare strategie per l’analisi integrata dei dati, per identificare pattern complessi tra i fenotipi espressi. Tra i risultati più significativi del 2012 si segnala la messa a punto di modelli di simulazione per ottimizzare la correzione chirurgica delle cardiopatie, il controllo della malattia metabolica e dell’obesità, la standardizzazione di terapie per la gestione dei bambini con disturbi del comportamento, il miglioramento delle strategie preventive nei bambini vaccinati. L’area di ricerca in immunologia e farmacoterapia promuove la sperimentazione clinica, farmacologica e metodologica, per migliorare i processi diagnostici e terapeutici nelle patologie dell’età evolutiva ed aumentare le conoscenze del sistema immunitario. Tra i più significativi risultati ottenuti nel 2012 si segnalano gli studi sulle cellule B della memoria, lo sviluppo di protocolli per le immunodeficienze primitive, le ricerche rivolte ai pazienti infetti da HIV, le terapie innovative con l’uso di un anticorpo monoclonale diretto contro IL6, le ricerche genomiche e proteomiche sulle comunità microbiche dell’organismo. L’area di oncoematologia si prefigge di migliorare i percorsi diagnostico-terapeutici dei pazienti pediatrici affetti da alcune emopatie maligne e tumori solidi, utilizzando farmaci e terapie cellulari innovative. Tra i risultati più significativi del 2012 si segnalano gli studi del profilo immunologico nei trapianti aploidentici, i nuovi protocolli per la terapia delle leucemie acute, il ruolo dell’RNA editing nelle neoplasie cellulari, i meccanismi biologici alla base della differenziazione del rabdomiosarcoma. Aree di Trasferimento L’area delle innovazioni clinico-tecnologiche agevola l’innovazione nella pratica clinico-assistenziale, attraverso l’individuazione, lo sviluppo e la sperimentazione di tecnologie innovative, con l’obiettivo di ottimizzare, anche sotto il profilo della sicurezza sistemica, la dotazione tecnologica, privilegiando la partnership con le aziende, gli ospedali di alta specializzazione, le Università. Tra i risultati più significativi del 2012 si segnala lo sviluppo di un nuovo software per la valutazione delle acquisizione delle tecnologie sanitarie, lo sviluppo di metodiche avanzate di MRI in neurologia, cardiologia, epatologia, la creazione di un laboratorio d’avanguardia per la robotica riabilitativa, gli studi sulla sicurezza occupazionale, con particolare riguardo agli effetti acuti delle radiazioni UV, i test di screening per la tubercolosi, gli effetti dei campi magnetici sulle cellule staminali. L’area di innovazioni clinico-assistenziali e gestionali è impegnata a mettere a punto, valutare e misurare l’impatto clinico delle attività mirate a migliorare la qualità dei percorsi assistenziali, intesi come appropriatezza clinica e organizzativa, efficacia, efficienza, sicurezza, equità e tempestività dei percorsi di diagnosi e cura, e soddisfazione, e a sviluppare strumenti innovativi di governance e valutazione economico-gestionale. Tra i risultati più significativi del 2012 si segnala lo sviluppo di tecniche chirurgiche mini-invasive, i nuovi strumenti di governance e di valutazione dei percorsi assistenziali, l’ottimizzazione della nutrizione artificiale, la sperimentazione di nuove tecniche di enteroscopia, la determinazione dei costi standard dei DRG pediatrici, lo studio dei processi e dei percorsi in sala operatoria. Direzione Scientifica AREE DI RICERCA AREE DI TRASFERIMENTO Malattie Genetiche e Malattie Rare Innovazioni clinico-tecnologiche Malattie Multifattoriali e fenotipi complessi Innovazioni clinico-assistenziali e gestionali Immunologia e Farmacoterapia Oncoematologia Figura 4 - Schema organizzativo delle Aree di Ricerca e di Trasferimento dell’OPBG BILANCIO SOCIALE 2012 35 Produzione scientifica e finanziamenti della Ricerca L’Impact Factor (IF) è uno dei principali indicatori della attività scientifica, ed esprime sia il numero che la qualità delle pubblicazioni. La figura 5 illustra i valori dell’IF, grezzo, normalizzato e normalizzato secondo i criteri ministeriali, ottenuto dall’OPBG negli anni 2003-2012, ed evidenzia un continuo aumento della sua produzione scientifica. Un ulteriore significativo parametro è l’aumento del valore dell’IF medio prodotto da ciascun ricercatore, che, nel 2012, è stato di 9.25, ascrivibile al parziale turn–over dei ricercatori, alle scelte meritocratiche e al costante monitoraggio della loro attività. Questi risultati sono stati ottenuti nel contesto di altri due dati molto significativi: l’abbattimento del costo medio di ogni singolo punto di IF che, nel 2012, si è attestato su un valore di € 3.160; il costante aumento dei finanziamenti ottenuti dai ricercatori attraverso la partecipazione ai bandi nazionali ed internazionali, a testimonianza della loro accresciuta competitività. Il finanziamento della ricerca scientifica attribuito annualmente dal Ministero della Salute quale contributo per le attività di Ricerca Corrente (RC) è rimasto sostanzialmente stabile negli anni, a differenza del progressivo aumento dei finanziamenti ottenuti dagli Enti esterni. La stabilità dei fondi di RC assegnati, a fronte del continuo miglioramento dei risultati scientifici ed assistenziali dell’OPBG, è spiegata dal progressivo aumento del numero degli istituti entrati a fare parte della rete degli IRCCS, a cui non ha corrisposto nel tempo un proporzionale aumento della quota complessiva dei finanziamenti. I finanziamenti esterni per la ricerca sono stati acquisiti principalmente dagli Enti Pubblici (Commissione Europea, Contributo “5 per mille”, Ministero della Salute attraverso i bandi della Ricerca Finalizzata, Agenzia Italiana del Farmaco [AIFA], ecc.); dalle Associazioni e dalle Fondazioni di Ricerca (Associazione Italiana per La Ricerca contro il Cancro - AIRC, Telethon, Cystinosis Research Foundation, ELA Research Foundation); dalle Associazioni benefiche e dagli Enti Privati. La Figura 6 indica la ripartizione percentuale dei finanziamenti ottenuti nel 2012 per la Ricerca Corrente, quelli della Commissione Europea, quelli per la Ricerca Finalizzata (Ministero della Salute), quelli in Conto Capitale, quelli del contributo 5 per mille, quelli relativi ad altre fonti di finanziamento (Enti pubblici e privati, nazionali e internazionali). La Direzione Scientifica ha partecipato attivamente al reperimento dei fondi da destinare alla ricerca, promuovendo e supportando la partecipazione dei ricercatori ai bandi, attraverso la divulgazione, in tempo reale, delle opportunità di finanziamento e la divulgazione dei bandi; la formazione del personale addetto alla ricerca; il supporto attivo nella predisposizione dei progetti e nella individuazione dei partner; il contatto con gli enti finanziatori. Queste attività si sono tradotte, nel 2012, in un aumento del numero delle partecipazioni ai bandi di ricerca nazionali e internazionali; un aumento del tasso di successo dei progetti presentati (dal 24% nel 2011 al 29% nel 2012), ovvero del numero dei progetti finanziati; un aumento del valore assoluto dei finanziamenti ottenuti. 2076 IF normalizzato 2128 IF normalizzato ministeriale IF grezzo 1801 1688 1131 1103 890 695 901 686 618 594 2003 2004 847 796 2005 1189 916 1108 978 1755,8 1562 1501 1663 1278 1198 1239 954 887 839 843 2006 2007 2008 1025 2009 2010 2011 2012 Figura 5 - Valori dell’IF ottenuto dall’OPBG 36 BILANCIO SOCIALE 2012 41,9% Ricerca Corrente 7,3% Conto Capitale 6,2% 5 per mille (valore provvisorio) 13,6% Ricerca finalizzata 6% Commissione Europea 24,9% Altri finanziamenti Figura 6 - Ripartizione dei finanziamenti all’OPBG per la Ricerca Progetti Presentati Progetti Finanziati 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Figura 7 - Andamento del numero di progetti presentati e finanziati nel periodo 2007 – 2012. Laboratori di Ricerca I laboratori di ricerca sono i nodi fondamentali dell’attività scientifica dell’OPBG e sono strettamente integrati con la ricerca clinica svolta presso le strutture assistenziali. I laboratori sono situati presso la sede del Gianicolo di Roma e organizzati secondo il modello della condivisione, tra le diverse Aree di Ricerca, dei principali servizi, compreso il personale e le apparecchiature e gli strumenti dedicati alla ricerca cellulare, citogenetica, molecolare (comprese le tecniche di next generation sequencing) e biochimica. Le Aree di Ricerca utilizzano, per specifiche attività, i laboratori del Policlinico di Tor Vergata, dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, dell’IFO e di altri Enti, ai quali i ricercatori accedono attraverso specifiche convenzioni. Investimenti nell’Innovazione Tecnologica L’OPBG investe in sofisticate strumentazioni sanitarie di ultima generazione per sostenere e migliorare la ricerca e la gestione delle malattie più gravi. Ciò consente al Bambino Gesù di raggiungere massimi livelli nella prevenzio- BILANCIO SOCIALE 2012 ne, nella diagnosi e nella cura di numerose e complesse patologie. Di seguito si riportano le aree principali di investimento in innovazione tecnologica nel corso degli ultimi anni. Diagnostica per immagini. Apparecchiature di ultimissima generazione, come la nuova TAC con tecnologia “a doppio tubo”, o la Risonanza Magnetica ad alto campo. Neurochirurgia. Tecnologie innovative, come il Neuro navigatore, che trovano impiego in interventi neurochirurgici realizzabili in pochi centri pediatrici in Europa, come quelli per il trattamento delle epilessie resistenti ai trattamenti farmacologici. Terapia intensiva e trasporto neonatale. Il Dipartimento di Neonatologia dispone di avanzate dotazioni (ad esempio nuovissime incubatrici di tipo “ibrido”, tecnologia N.R.S. per lo studio non invasivo della perfusione 37 cerebrale in situazioni di rischio, sistema per l’ipotermia terapeutica indotta) ed è attrezzato con tecnologie all’avanguardia per il trasferimento di neonati ad alto rischio da altri ospedali e case di cura della Regione Lazio. Sistemi per ECMO. Il Dipartimento Medico Chirurgico di Cardiologia Pediatrica e il Dipartimento di Emergenza e Accettazione dispongono di nuovi sistemi di circolazione extracorporea per trattamenti avanzati in ambito pediatrico e neonatale e di pazienti con grave insufficienza cardiaca e/o respiratoria. L’ECMO è una tecnica che permette di sostituire le funzioni del cuore o del polmone (o di entrambi) mal funzionanti, in attesa del loro recupero dalla malattia. L’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù effettua assistenza cardiorespiratoria tramite ECMO da più di 10 anni ed è attualmente centro di riferimento per il Lazio per quel che riguarda l’assistenza cardio-respiratoria nel neonato e nel paziente pediatrico. Dal 2010 opera al Bambino Gesù un gruppo di specialisti (ECMO Team) dedicato alla gestione di questa particolare tecnica. Il gruppo è costituito da anestesisti, cardiochirurghi, perfusionisti, infermieri e strumentisti in grado di effettuare assistenza vitale avanzata per i pazienti ricoverati presso l’Ospedale. Centro Trials, cuore della sperimentazione del Bambino Gesù. Secondo le stime ufficiali del Comitato Pediatrico presso l’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) nei prossimi 10 anni si assisterà a un significativo aumento degli studi farmacologici in età pediatrica, permettendo di valutare con sempre maggior precisione la dose, la formulazione, la sicurezza e l’efficacia delle terapie in età evolutiva. A tale scopo l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù ha istituito il Clinical Trials Center, all’interno del Servizio Sanitario Nazionale, una struttura dedicata in modo esclusivo alla sperimentazione clinica pediatrica nella sua totalità e in grado di garantire l’adeguatezza delle cure rivolte ai piccoli pazienti. Il Clinical Trial Center è la prima struttura italiana pediatrica creata per garantire, attraverso la conduzione delle più avanzate sperimentazioni farmacologiche, l’eccellenza e la qualità dell’assistenza. Il Centro rappresenta un punto di riferimento Nazionale della sperimentazione clinica e farmacologica in pediatria. Situato all’interno del Dipartimento Pediatrico Universitario-Ospedaliero, il Centro organizza ed esegue, a livello locale, sperimentazioni farmacologiche promosse da industrie, società scientifiche, enti di ricerca, singoli ricercatori ed è in grado di erogare la propria attività con diverse modalità assistenziali contando su un team di figure professionali altamente qualificate. 38 BILANCIO SOCIALE 2012 BILANCIO SOCIALE 2012 39 2.4 La riclassicazione del conto economico a valore aggiunto In questa sezione viene evidenziato il valore aggiunto prodotto dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, in relazione ai bilanci economici degli anni 2012 e 2011. Il valore aggiunto può essere definito come quel maggior valore che, rispetto ai mezzi impiegati, un’organizzazione è in grado di creare grazie all’attivazione del processo produttivo. Tale valore costituisce un risultato intermedio di particolare interesse nell’ambito dell’area operativa/caratteristica. Esso è dato dalla differenza tra il valore della produzione e i costi esterni (costi dei fattori della produzione che l’OPBG ha acquisito dall’esterno, quali spese per i servizi, per godi- mento beni di terzi e gli oneri diversi di gestione)3. Al fine di evidenziare il valore aggiunto, il modello di riclassificazione del conto economico prescelto all’interno di questa sezione è a Costi/Ricavi della produzione. 3 La logica adottata nel processo di riclassificazione è quella di individuare gli elementi reddituali raggruppati in base alle aree di gestione: operativa/caratteristica: comprende l’insieme delle operazioni di gestione che identificano la funzione economica; atipica (o extracaratteristica); straordinaria; fiscale. CONTO ECONOMICO (VALORE AGGIUNTO LORDO, M.O.L, REDDITO OPERATIVO) COMPONENTI ECONOMICI 2012 2011 Ricavi di vendita al netto delle rettifiche 204.881.287 197.798.985 Proventi finanziamento ricerca 11.679.306 10.120.612 Altri ricavi e proventi 43.482.130 40.491.653 VALORE DELLA PRODUZIONE 260.042.723 248.411.250 Acquisti mat. prime, sussid., consumo e merci 46.012.698 42.976.789 Costi per servizi 54.658.891 49.713.217 Costi godimento beni di terzi 4.407.413 4.302.660 Variazione rimanenze materie prime 320.438 -954.508 40 BILANCIO SOCIALE 2012 Altri oneri 1.596.910 1.552.903 Consumi di materie e servizi 106.996.350 97.591.061 VALORE AGGIUNTO 153.046.373 150.820.189 Costo per il personale 150.132.189 151.149.614 MARGINE OPERATIVO LORDO (EBITDA) 2.914.184 -329.425 Ammortamenti 14.449.717 11.249.324 Accantonamenti a fondi diversi 294.271 612.969 REDDITO OPERATIVO -11.829.804 -12.191.718 Proventi extracaratteristici 7.372.159 4.887.595 Oneri extracaratteristici -39.544 -230.943 RISULTATO ORDINARIO DELLA GESTIONE PRODUTTIVA -4.497.189 -7.535.066 Il conto economico 2012 Valore della produzione Valore Aggiunto Margine operativo lordo Nel 2011 il valore aggiunto è stato pari a € 150.820.189, mentre nell’esercizio 2012 si è registrato un lieve incremento passando a € 153.046.373. Un altro risultato intermedio di notevole importanza, individuabile nell’area della gestione caratteristica, è rappresentato dal margine operativo lordo (dato dalla differenza tra valore aggiunto e costi interni), pari a € 2.914.184. Il M.O.L è espressione di un valore particolarmente significativo poiché evidenzia il risultato conseguito nell’attività che costitui- sce l’oggetto principale dell’OPBG, in quanto esprime la capacità dell’organizzazione di aggiungere valore a beni e servizi acquistati. È il valore di reddito caratteristico al lordo di ammortamenti e accantonamenti. Un reddito, quindi, che non risente della “discrezionalità” con la quale vengono quantificati questi valori contabili. Può essere dunque un miglior indicatore, rispetto al risultato operativo, dell’economicità caratteristica dell’azienda nelle comparazioni sia nello spazio sia nel tempo. VALORE AGGIUNTO 153.046.373 150.820.189 Costo per il personale 150.132.189 151.149.614 MARGINE OPERATIVO LORDO (EBITDA) 2.914.184 -329.425 BILANCIO SOCIALE 2012 41 2.5 La distribuzione del valore aggiunto Utilizzando gli schemi di distribuzione è possibile valutare come il valore aggiunto creato dall’organizzazione viene suddiviso tra i diversi portatori di interessi. La leva strategica fondamentale per lo sviluppo delle funzioni istituzionali dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e per il consolidarsi di performance sempre più qualificate è costituita dalle risorse umane. A dimostrazione dell’attenzione dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù verso il persona- le che, a vario titolo, contribuisce alla creazione del valore aggiunto, il prospetto di distribuzione dello stesso evidenzia come le risorse destinate alla copertura dei costi interni, per entrambi gli ultimi due esercizi, sono rappresentati principalmente dai costi per il personale. COMPONENTI ECONOMICI 2012 2011 Ricavi di vendita al netto delle rettifiche 204.881.287 197.798.985 Proventi finanziamento ricerca 11.679.306 10.120.612 Altri ricavi e proventi 43.482.130 40.491.653 VALORE DELLA PRODUZIONE 260.042.723 248.411.250 Acquisti mat. prime, sussid., consumo e merci 46.012.698 42.976.789 Costi per servizi 54.658.891 49.713.217 Costi godimento beni di terzi 4.407.413 4.302.660 Variazione rimanenze materie prime 320.438 -954.508 Altri oneri 1.596.910 1.552.903 Consumi di materie e servizi 106.996.350 97.591.061 VALORE AGGIUNTO 153.046.373 150.820.189 Costo per il personale 150.132.189 151.149.614 Il Bambino Gesù rappresenta una delle realtà assistenziali più presenti sul territorio nazionale. I costi del personale sono riferiti a circa 3.400 lavoratori. Tutto il personale dell’OPBG si caratterizza per l’eccellenza nella competenza professionale, a tutti i livelli. Tutti i dipendenti e collaboratori condividono i valori guida dell’organizzazione e contribuiscono, con il loro impegno e la loro motivazione, al costante miglioramento delle performance. Per l’esercizio 2012 la remunerazione del personale è stata pari a € 150.132.189. Si tratta di un dato riferito al per- 42 sonale dipendente (con contratto di lavoro a tempo indeterminato e determinato) e al personale non dipendente. La remunerazione a essi destinata è formata da: • remunerazioni dirette - retribuzioni dirette (€ 109.340.756), quote di trattamento di fine rapporto (TFR) (€ 8.317.105), per un importo complessivo di € 117.657.861; • remunerazioni indirette - contributi sociali a carico dell’OPBG (€ 30.955.225), altri costi accessori (€ 1.519.101). BILANCIO SOCIALE 2012 L’elevata percentuale di valore aggiunto destinata al personale - il 98% del totale - è evidente dimostrazione dell’importanza e dell’attenzione rivolta dall’OPBG alle proprie risorse umane. La cura, l’assistenza e la ricerca sanitaria di eccellenza sono obiettivi il cui raggiungimento è imprescindibilmente legato alla qualificazione, la professio- Valore aggiunto per dipendente = Valore aggiunto N°dipendenti x 1000 Nel dettaglio il personale 2012, pari a 3.387 unità, è formato da personale dipendente (68,79%) e non dipendente (31,21%), mentre nel 2011 le 3.191 unità sono costituite dal 72,87% da personale dipendente e dal 27,11% da personale non dipendente. Tra l’anno 2011 e l’anno 2012 si registra una lieve diminuzione del valore aggiunto pro-capite, passando da circa 47mila euro per dipendente a quasi 45mila euro. Tale valore numerario, in accordo con altre valutazioni, rileva una buona produttività del personale quale risultato di un ambiente di lavoro basato sulla qualità delle relazioni, nalità, le capacità e le conoscenze del personale; motivo per cui i costi sostenuti in questo ambito si traducono per l’OPBG in investimenti al servizio del perseguimento della missione. Particolarmente significativo, a titolo di esempio, l’indice che misura il valore aggiunto pro capite per dipendente. Esso è desumibile dal seguente rapporto. 2012 2011 Valore aggiunto 153.046.373 150.820.189 N° dipendenti 3.387 3.191 Valore aggiunto per ogni dipendente (valori in euro) 45,19 47,26 sulla cooperazione nello svolgimento dell’attività professionale e sulla condivisione dei valori comuni. In questo contesto ogni dipendente o collaboratore dell’OPBG può realizzare la propria idealità, traendo motivazione e gratificazione dall’esercizio del proprio ruolo e dalla condivisione della mission istituzionale. Ciò significa, per tutte le risorse, contribuire al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo e crescita dell’organizzazione, svolgendo il proprio lavoro al meglio delle proprie capacità, secondo criteri di efficienza, efficacia, correttezza e onestà. Si rimanda alla successiva sezione 3 del presente Bilancio Sociale per la descrizione della relazione e della distribuzione del valore aggiunto prodotto dall’OPBG, in riferimento agli interlocutori sociali. BILANCIO SOCIALE 2012 43 2.6 Gli indicatori di controllo delle aree strategiche Per monitorare l’efficacia delle politiche attuate nel piano strategico 2012-2014 sono stati individuati alcuni indicatori di controllo in sei aree ritenute strategiche per l’Ospedale, che sono di seguito riportati. Esiti degli indicatori strategici per l’anno 2012 RICERCA ATTIVITÀ SANITARIA OSPEDALE D'INSEGNAMENTO FUND RAISING RISORSE UMANE GESTIONE ECONOMICA 44 OBIETTIVO INDICATORE Valori 2011 Obiettivi 2012 Valori 2012 Incrementare la produzione scientifica Impact Factor medio per ricercatore 6,3 6,7 6,7 Incrementare la capacità di attrazione dei finanziamenti per progetti di ricerca finalizzata Percentuale dei finanziamenti da enti esterni sul totale dei finanziamenti per ricerca scientifica 27% 30% 30% Incrementare l'attività di chirurgia mininvasiva dell'Ospedale Percentuale degli interventi di chirurgia mininvasiva sul totale degli interventi chirurgici 6,8% 8,5% 3,5% Incrementare il numero di trapianti da donatore vivente Numero dei trapianti da donatore vivente 5 9 9 Incrementare la capacità di attrazione della casistica complessa da fuori Regione Percentuale dei ricoveri ordinari extraregione con peso > 1,9 sul totale dei ricoveri ordinari extraregione 12% 14% 12,9% Ridurre il numero dei pazienti congeniti adulti ricoverati presso l'Ospedale Percentuale dei pazienti con età > 18 anni sul totale dei pazienti 10,2% 8,5% 9,9% Incrementare l'attività di ricovero ordinario dei pazienti extraeuropei Percentuale dei ricoveri ordinari di pazienti extraeuropei sul totale ricoveri ordinari 0,24% 0,42% 0,3% Incrementare l'attività dell'OPBG come provider di corsi ECM per esterni Sommatoria dei crediti ECM erogati 8.000 +10% 6.426 Incrementare l'attività di formazione a distanza (FAD) Numero dei corsi di Formazione a distanza erogati dall'Ospedale 0 1 1 Incrementare la quota di finanziamenti raccolti dal fund raising Incremento percentuale dei finanziamenti provenienti dal fund raising mantenere 3,2 Mln Ottimizzare il costo delle risorse umane in rapporto alla produzione Costo del personale sanitario per punto DRG 2.870 euro 2.870 euro 2.554 euro Ottimizzare la dotazione di personale amministrativo in rapporto al personale complessivo Costo del personale amministrativo per punto DRG 544 euro 544 euro 473 euro Migliorare la redditività economica della gestione sanitaria Rapporto tra i ricavi da attività sanitaria e le immobilizza1,52 zioni (al netto della quota di ammortamento) mantenere 1,64 3,2 Mln BILANCIO SOCIALE 2012 BILANCIO SOCIALE 2012 45