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PURGATIVO CON CACAO
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Anno XXXI -
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N. 1.403 - S. Paolo, 22 Maggio, 1937
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INDICADO EM T0DAI Al IDADE/
E AO ALCANCE DI TODOI
- Uffici: Rua José Bonifácio, 110 -2. Sobreloja
Disegno di Argante Fannucchl — Parole di Michelaccio Pinoni — Musica di Casa Languida.
MARITO — Ho tutto udito. Ti ha detto, anche, che sognava l'ebbrezza
una notte d'amore con te?
nia non fare delle scenate!
MOGLIE —• Anche questo, caro, ml ha detto,;
^
—
depravato!.
Ammazzalo, che
MARITO
Avete assaggíato
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SETTIMANÀLE UMORISTICO • MONDANO - ILLUSTRATO
ESCE OGNI SABATO
punfi di visía
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CINZANO?
assaggiatelo e non ne userete aífrí! li
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precocissimi
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"Vi*— Ohlá! Sbrighiamoci! Non vedi che Cé scritto,
IL BAMBINO — Forse sara la stessa cosa, ma devi ammettere che la presentazione dei mio latte é molto migliore!
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sempre
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"AURORA " la migliore
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geometria
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IL POLJMOTTO — Signorina, pennette ,che 1'accomçni al Co^mssaiiato*;
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deli'abitudine
stoffa!
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IL PROFESSORE •— Ed ora, signorina, ditemi se conoscete questo teorema!
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La nomina dei Signor Alfredo De Martino a
Commendatore delia Corona d'Italia non é che il riconosciménto e ta consacrazione dei meriti di questo
nosiro notissimo e stimato connazionale.
Alfredo De Martino appartiene a quella esigva
schiera di coloniali giunta alia meta attraverso un
cammino rettilineo. Lavoratore, coito, affãbile, dédito completamente alia sud famiglia ed alie suemol-
-
í.
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teplici attivitá, ha seguito sempre una vita ritirata
e dignitosa, rispondendo ad ogni appello delia nostra
collettivitá è secondandone le nobili iniziative con
larghezza di soccorsi, e piú con ammirevole avversione ad ogni esibizionismo.
Ii "Pasquino Coloniale" si congratula sinceramente e vivamente con Vegrégio connazionale per la
meritatissima distinzione.
ANDAP/
[.PR-KTxM
NJideCftD.
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ü matemático cronista
FONDATA NEL 1905
INSTALLAZIONI
DI CORTINE
Grande assortimento
Dice: Ih Europa c'é lá piaga
'delia disoccupazione; ci spnp
individui con tanto di laurea, co'¦.
strétti a fare i piú umili mestieri pur di campare la vita, raa
con grave npcumento per la cosa pubblica, a causa delle troppo disparate funzioni che essi
incompetentemente si trovano a
dovere esercitare.
Poço male; negli Stati Uniti
d'America áccade la stessa co- ',
sa, ma còlla duttilitá e malleabilitá di quei cittadini, il f enoníeno déll'incompatibilitá viene, sé
non eliminato, assorbito e conglobato con evidente vantaggio
di
TESSUTI PER
MOBILI
o
DECORAZIONI
Táppeti — Gruide — Linoleuns — Pedane
un 'incógnita (X)
caãavere ãi
esposto ãa oito x 6 ±_ 48 giorni sulla tavola pitagorica ãélla
Un ferroviere vince
Mqrgue.
una tombola, mercê l 'estrazione
ãella raãicè
quaãrata,'Aôoi nu-
mmmtmwM
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QUINTE...
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deli'...umorismo.
Üna prova 1'abbiamo nel fatto, riportato dai giornali degli
Stati' Uniti, di quel professore
di matemática di Boston, Joe
Wister, che non sapèndo come
risolvere il problema dell'esistenzâ, e ridotto álla piú sèmplice espressione della miséria, ha
accettato un posticino in sotfordine di cronista in un quotidiano qualunque.
Naturalmente i suoi articoli
sono esattamente divisibili per
2: il testo ove il professore dá
notizia, dei vari "fattacci" e i titoli degli stessi, debitamente intonati alla vera ed única mendeli'éstensotalitá, matemática
re.
alcuni
Di tali titoli, diamò
esempi:
Marito e moglie arrestati per
maltrattamenii al proãotto ãella loro moltiplicdzione. Una grave ãecisione presa senza il minimo senso comunè
múltiplo. II
^uuK!-____!
______L _______! _____nV_\0
SvVt^B
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fescoi]
ro»S__f^P_s^6cl
In vendita in tutte le droghe?
rie e profumerie
meri primi ãa lui giuocati. La
rissa ãi ieri: i due riváli riãot-.
ti ai minimi termini. Un peãòne
esattamente in 'i parti
ãiviso
uguali eã equivalènti dali'auto1
mobile portante il numero fisso •
3.1416.* Trecento contaãini ãi.
una tenuta Ucenziati per orãine
ãei fattori; la gravita e il válore ãel provveãimento non Gambiano.
JOSE' COLASÜÒNNO
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\ DR.
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DANTÓN
VAMPRÉ' \
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Avvocato
CAUSE CIVILIE COMMERCIALI
Carioca?
No, mal di pancia!
Lassative Ballari!
-ifSÇÉI^
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Ufficio:
: Rua José Bonifácio, 110 - 2.a sobreloja, sala 9
Dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 18
:
Allude 'alle rinomate "Lassative Dallarà", il purgante senza dieta, il miglior regolatore. dell'Mitestino..
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COlONiAlL
ILLUSTRATO
SETTIMANALE
UMORISTICO>.-• MONBANO
ESCE
OGNI SABATO
Proprietário
OATTANO CRIflTALDl
Responsabile
ANTONINO OARBONARO
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777'
V
ANNO X X X I
NUMERO 1.403
ABBONAMENTI 8. PAOLO
APPETTT060, anno.. 30$
uraSORIOBO, anno.. 50$
( 8AT1RIACO, anno... 100$
Eh!
•— Un; lurião puszone
ãi capo ufficio, sai,
(io non ho visto mai'
un bárbaro • cosi)
-senza alcuna ragione,
tramanãò ãi nascosto,,
,
voleva ad ogni costoã: - ;
ch'io non entrassi U': l -
^WÊsWãí&Mã
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-.
—Fortuna- che han trovato
che quel brigante fesso
il posto avea promesso
a un tal che lo pago
é 1'hánno licenziáto,
per tale imbróglio; or ora
ed egli non sa ancora
quel che gli capito !
Oh!
—¦ Ti leggo nella mente
che sei molto pèrplesso
e vuoi sapere adesso
quel fetenton chi fu...
Ma certo immántinentc
morrai per la vergogna...
Sei tu quella carogna!,..
Uuuuuuuuuuh!
NINO CÀNÍÀRIBÈ
TUTTI
NUMERO:
8. Paolo.. 300 réU
Altri stati. SOO réis
— Ridi sempre penando alia gaia esistenza dei giornalisti euro-,
pel?
— Macché! Penso al
sig. "Asse" che non vuoi
essere scambia-to per ü
sig; "Diaframma"!
MvOÁehJM'
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— Sapessi! Ero ridotto,
come si dice) alVósso,
ma grazie o un•';;_ pezzo,
"jãyA •';¦*;¦ ;\-v.' *.'"-: £•; .[#f?s$p
clie s'oecupa di me,ã
ho dato tanto sotto,
mi sm cosi-battuto,
che stamattiná hp avuto
il posto su ãue pié !
tel. a-osas
S. Paòlo, H Maggio, 1937
—Mliuãn dato, finafihãenió,
1'impiego che pramávo
•ê come lo aspettavó,: , '
da 'tcitipò, ognun ãld sd.!.
Ne sono immenshjnente
felice, amico"mio,
ché adesso pótrá[ anch'iô.
.Campar senza ansièíá !
~ Ah!
UFFXO.I:
B. JOSÉ' BONIFÁCIO, 110
a.« 8OBRXL0JA
Viva la faccia dei bel tempo antico disse liberandomi. — Ma devi sentire
quando si faceva Vamore occhiéggiando le quello alia Marléne!
Mi scrottó come un tappeto poi mi si agfinestre delia própria eleita con scambio
di bigliettini profumati, cioeche di capelli . grappó alia gola con una mano, mentre
e fiori appassiti fra le pagine di un libro! con Valtra mi rompeva le vertebre cerviMi sono fidanzaio pochi giorni or sono cali tirandomi per i capelli.
con una fior ente ragazza, sportivamente
Provai il bacio alia Marléne (che sia
soda, che dopo il primo incontro nei ma- stramaledetta!) e constatai che mi erano.
"Lojas Reunidas", mi disse:
gazzini
saltati tutti i bottoni della giacca.
-r- Ti aspetto a casa domani.
— Vorrei riposarmi un momento — preAndai rimuginando qualche vecchia gai dondolando il labbro che mi
penzolava
frase gentile, qualche complimento, e ro- fino al nodo della cravatta.
yistai nella niente qualche verso appassioInvano! Mi si gettó addosso con un salnato. Çonsidéravo anche Vazzardo di acto a pesce e, pretendendo di baciarmi alia
carezzarle furtivamente una mano.
maniera di Katharine Hepburn mi torse
Mi aprí lei stessa la porta e mi disse
"Caro!" con und "r" cosi robusta la testa come un turacciolo servendosi deisúbito
le mie orecchie e mi tenne-compresso per
e imperiosa che mi diede un .brivido per
cinque minuti.
tutte le ossa. Quasi contemporaneamente
Per quanto protestam volle esaurire
mi gettó le braccia al collo e mi diede un
tutte le maniere di baciare delle piú note
bacio sulla bocea che mSallungó il labbro
diye dello schermo e quando si placo io
inferiore di cinque centimetri.
Mi condüsêe in un salottino in penom- non ero piú che un miseraÒile straccio.
Quando tornai a casa.ebbi un bel fatibra e li tentai di parlare.
— Toei! — gridó lei rovesciandomi sul care per convincere i miei che non ero stadivano ed inçolló le labbra sulle mie, men- to investito da un automobile,ma che avetre tentavo dwincolarmi ifívano con gli oc- vo stuzzicato incautamente un alveare!
chi strabuzzati per Vincipiente as/issict.
:;_, Questo é aüa Joan Crawford — mi
VINCENZO RAGOGNETTI
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FLACONCINO
"Magnesía Calcínata Cario Erba 'f
DI
II Lãssativo ideale —-—— UNICÒ AL MONDO—— — II purgante migliore
Efficacissimo rinfrescante «ielFapparato digerenfce.
PER PURGARVI, ACQUISTATENE OGGI STESSO UNA LATTINA DA UNA DOSE
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delia luna
Davanti al numero, 19 c'era
yna figura bianca, una snella
ãeliziosà figura bianca, próprio
al centro ãi un quaãrato ãi luna,
nn ¦ pieãistallo. Attencome sti
zipne, ' Ottavio fermó la vetiura,
ãiscese eã entro in quel quaãrato ãi luna. Un ring d'argento,
se cosi posso esprimermi, e Ottavio Senni aveva Vanima ãi un
lottatqre.
Buonasera — ãisse. — Ha
ãimenticato la chiave ?
Pare — rispose una você
inãimenticabile.
Guarãünão la scanosciuta,.
il giovane Ottavio trasali: non
era preparato a veãere um çreatura cosi bella. Ma erano su un
ring ãi luna (se cosi posso esprimer mi) e stuãiarsi voleva dire assalirsi.
Cosi le é impossibile rientrare ? '¦— egli ãisse.
Ne ho il presentimento —
essa rispose.
Se potessi ésserle utile in
qualche cosa....
Non veão come.
—: Forse con queste — ãisse il
giovane Ottavio, estraenão un
mazzo ãi chiavi.
Potevano essere dieci: egli le
provo tutte, ma nessuna funzionó. Entrambi si. erano leggermente chinati verso la serr atura
e ció li tenne per qualche mi. nutq piu' vicini che non oceorresse.
Sconfitti — disse infine
Ottavio. — Peró stanottt si respirano interi giarãini. Forse
le sara capitato ãi imbattersi
qualche volta nella primavera,
signora, ma non cosi. Scusi, se
ãivago. Mi domando, come fará,
aãesso.
Forse lei voleva dire "si, gnorina". Ma é inutile precisare,
in una notte come questa. Si
ãomanãava che cosa faro aãesso .** Confesso ãi non avere un
piano di azione, almeno come lo
concepiscono i granai conãottieri. Qualcosa mi ãice che aspetterá che qualcuno rientri. Penso
che nella scia ãi un altro ritarãatario...
Questo potrebbe avvenire
un
minuto come fra, un'ora,
fra
o soltanto âomattina — mor moró il giovane Ottavio. — Chi puo
S V IN C 0 LI
ãirlo ? Mi permetta allora ãi ricoráarle che se potessi esêerle
utile:. A'
Non intenãe dire che ha un
altro mazzo di chiavi ?
Ho qnélVautomobile, e uno
spirito insonne. Anche qualche
sigaretta. Non s'aliar mi: inten-
I
míft \ viiL' •!»\^i l/W I
O barbeac suava,
isto é. sem uritar a palie,, tó
sa consegue com uma lamina
supe» aliada, da aço especial
Nenhuma preenche essa exi*
gencia como a legitima ¦>
LETTE AZUL
áo soltanto ãare un senso riposante ali'espressioue "ingannare
Vattesa". Appena un. inquilino
ãel n. .19 si profilerá alVorizzonte, io come un giaguaró...
—, Comprenão. Che cosa mi
spinge ad accettare ? L'iãeâ che
uno spirito insonne... o forse
le sigarette ? Noi donne non ci
conosciamo mai. A propósito, mi
chiamo Anãreina Valli.
— Io sono Ottavio Senni, felicissimo. Qualcosa come un in. gegnere. Lei non ha ãunquè
Vimpressione che stanotte-si re-;
spirino interi giarãini ? Nelle
notti come queste puó ãarsi che
qualcuno dor ma, ma solo se so-
D 0 a AN A LI
'@m
.A.
FINOCCHIARO
Ex assistente delia Clinica Chirurgica delia R. Universita di Torino. Ex primário di chirurgia nelPOspedale
Umberto I e chirurgo delia Benef icenza Portoghese di S**n
Paolo.
Consultório e Gabinetto fisioterapico: R. WENCESLAU
BRAZ, 22. Dalle 14 alle 18, Tel. 2-1058 — lit».: RUA
VERGUEIRO 267, Tel. 7-0482.
v.rALBERTO BOMFIGLIOli £ CO
Matrice: 8. PAOLO Filiale: SANTOS
Praça da Republica N.a
Rua 3 de Deiembro, 50
Caixa Postal, 1200 Caixa Postal, 784
Tel. Cent. 1788
Tel.: 1-1450
PROVATR LA NOSTRA ORGANIZZAZIOIfE —
¦4.
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•¦AA.-.-
X
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4
I
1
gna ãi non poter chiudere occhio.
L 'orologio sul cruscotto scgnava la una e mezzo. La strada. era
deserta. Passo una guardiã notturna in bicicletta, gettó un'occhiata. coniprensiva e ãisparve
corde unangelo. Un gatto bianco
rincorse miagolando un gatto
bigio.
— E tüttavia non é che la
loro maniera ãi cantare "amore,
amore" — disse Ottavio. — Com 'ê difficile, nei gatti, ãislinguerè 1'amore ãal litígio. Si rí;
conoscono attraverso un muro e
.si ignorano mentre si tagliano la
SOLO
CALZATURE
NAPOLI
j
stràãa. Meáitano baci e astuzie,
piangono calcolanão il salto ãi
una palizzata. ir- Oh — âisse Anãreina. -r—
Sa-ché lei...
Soltanto allora ãoveva accaderè ché il suo gomito nuão s/torosse quello ãel giovane —'.<e ãel
resto non.ê. facile stábilire ãa
che cosa, ãi solito, eominci un
bacio. Anãreina e Ottavio si baciavano, poichè in fondo questa
incresoiose inchieste sul bacio .
inscresoiose inchieste sul bacio.
Le lancette ãeWorologio, sul
cruscotto, volavano. Forse sopraggiuneero anche dieci inquilini ãel numero 10, ma il giovane
Ottavio li copriva coi suo corpo,
— Ma é 1 'àlba. I — esclamó
i
Ò
Anãreina. —'Oh, mio caro, dovrei giá essere a letto da sei ore.
Ti amo.r.Oh, ascôlta, bisogna i..
Ti amo, sai. Bisogna próprio
che io trovi mòão ãi rientrare
prima che il portinaio...
Soltanto allora il giovane Otiavio confesso il suo delitto.
E' vero— disse. —Ora
devi próprio, andare, cara, ed ecco la chiave ãel portone...
Che significa? — esclamó
stupefatia Anãreina. — Ma' se
stanotte le hai provate tutte...
*-- Non questa. Cerca ãi capirmi, cara. Abito anch'io al numero 19. Tu eri aãorabile, e c'era
lá come un ring ãi luna, un breve spazio nel quale bisoghava
vincere. Se tu entravi, forse ti
perãevo. Cosí provai tutte le
chiavi, meno una. Ecco, ora sai
tutto. Mi vuoi bene, Anãreina ?
Gli uomini! — essa esclamó ábbraccianãolo. — Quesfuomo stupenão e terribile !
Si baciarono ancora una volta;
e bisognava creãere che "oblüirsi in un bacio" non sia soltanto
un modo ãi ãire, poichè quanão
Anãreina si sciolse ãa lui, e corse ver so la porta numero 19, non
penso a prendere la chiave.
Anãreina ! La chiave! —i-.,
stava per esclamare il giovane
Ottavio tenâenãogliela attraverso lo sportetlo, állorché un fatio
stranissimo. lo immobilizzó goffamente in quel gesto.
Fermatasi ancora un po' stordita, Anãreina aveva senza esitare preso una chiave ãalla borsetta, aveva aperto senza diffi'
ooltá la porta dei numero 19, e
salutanãolo un'uitíma volta con
la mano era scomparsa.
J08E' ÜNGÁRETTI
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ANALISI CUNICHE
Plana Princesa babel, 16 (fiá Largo Gnayanaitt)
Telefono: 5-3172 — Dalle ore 14 alio lt
Prof. Dr. ALESSANDRO DONATI
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LUI. —. Quello. che absolutamente non riesco a capire é
percbé Carolina debba lavare i piatti e im debba venire a letto
con mo.
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Rua Santa Ephigenia N.° 345
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GIOR DANO
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& CIA.
BANCHIERI
Largo do Thesouro n.° 1
S.PAULO
Fanno qualsiasi operazione bancaria, alie piú vantaggiose condizioni delia piazza.
quando 1'inf érmiera é buona
a
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e
d aspetfo
no, signpre, — dissi
N.
II Piu'Forte Uomo ãel mondo
io.
e il; Seconão Uomo, Gracile ãel
'aDeite un cálcio a una seggiqd
sala
mondo erano giá nella
la
e una gambá se ne staccó.
spetto. IÍ Piú' Forte Uomo aveDeite un cálcio alia gambá stacva nn tale aspetto] che par eva
cata ê qjiesta ruzzoló sotto al
gli ãovesséro scoppiare i museotavolo.
li ãa un momento alValtro. II
Far aspeitáre-me in questo
seSénconão Uomo Gracile era
¦modo.'...
.— grugni.
ãúto col cappello sulle ginoechia
Balzó in piedi e suonó.
é le mani unite su ãi esso. (Dico
Dopo un certo tempo arrivo il
che era il Seconão Uomo Gracibene attillato nella
cameriere,
Primo,
il
le ãel monão, perché
sua
sono io).
giacchetta bianca.
/ Quanto
tempo ci manca
L'Uomo Piu' Forte mi gettó
'
ancora perché torni ? — nrló il
una oechiata.
l— Vcnnto a levarvi un dente?
Primo Uomo Forte.
Qualche tempo'ancora, sigrugni'.
S,... .sí — risposi io. '¦
gnore — rispose il cameriere.
-*-1 No ¦¦!.;.. — tuonó VUomo
Dovrete aspeitáre'¦—-' disse
Forte — Io vi ãico che. non tarlui.
' — Lo so, — dissi io — me ãeró piu' mezzo'minuto a vederlo !..:
Vha detto il cameriere.
"— Non é
qnesto che volevo
dire — dissi lui. f
—- Ah, no? — ãissi io. ,
Ho aspettato quindici mesi. Non aspetteró neanche un
minuto ãi piu' — ãisse, lui.
Aspettato quattorãici mesi
per farvi cavare un ãéntc?.'.'.
chiesi sor preso. .
No, siupião!— disse. lui.
Scusi — dissi io.
¦fi— Sono^quindici mesi che vengo qui per farmi saldare un conio ãi 250 mureis ãa questo ãeniista — disse lui — e ogni volia mi sento risponãere . chè ãevo
DE PReOSAD
aspettare, o che ê uscito, o qualOCulOS
0»NC6'NC2,
che áltra cosa ãel genere. AdesVOOSNONS
».«.'
só, sono stufo ãi questa storia.
D?
J.VIGNOLI
Se non riscuoto, oggi ci sara una
OTOMET1RISTA
t/Ml
NO BRASh,
zuffa. Una bella zuffa.
RUA U&MDMQffi
Guarãó sospettoso iVISeconão
Uomo Gracile ãel monão.
S.RAULO
Avete parlato ?... —- chiese.
— N. ,^..MÍOy disse il Secondo.
Sje-volete seãere, per corte? .
Uomo Gracile.
sia, signore.'.. /
Levatevi
L'Uomo Piu' .Forte soffió coáfavanii a me !:¦><'>
S:'.... si, signore,
. me un dragone.
—r¦ Quando ho- deciso. qualche
L'Uomo Piu1 Fartei si tuffó
cosa
nella mia testa, non c 'é nel corriãorio, seguito ãal carneniente ' che mi faccia'. cambiare
riere. II Secondo Uomo Gracile
iãea, — disse. — é oggi, ho ãecã io çi guarãammo. Una porta
ciso. Se non riscuoto,' gli romsbatté
violentemente.
Quinai
tutte
le
ossa
che
ha.
in
corun'altra.
peró
— ag giunse — ,-é
\Una bella forza ãi volontá
po.
Questo
—
quello che volevo ãirè,
qúanão
disse il-Seconão Uomo Gracivi ho~ãetto che ãovevate aspeile. ;
Bella áàvvero — ãissi io..
tare. Pptete aspettare finche, saMi sarebbe 'sempre
rá uscito ãaWospeãale.
piaciu—"¦Maiçèrto -—, ãissi'io — non
to avere una volontá cosi' —-¦
vorreie arrivare a questi mei>zi...
ãisse lui. ¦
'—,
Anche a me sarebbe
.—" Parlate con me'¦ ?...
piaruggi' iia.:f\."; ¦¦. >ry ¦' fi
cinto t— .dissLio.
>
VIGNOLI
ÓTICA
BE NE D ETti
^^V
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Ái^GHrrÀÍ & QUADRI — QGGETT1 M ARTE
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IL DOTTORE (deUcatissiiiiO)'— Guardi di non fargü cache
la febbne é sparita e chè puó andare a casa'. Un dispiapire
cere, adesso, potrebbe causargü una ricaduta.
U'tó
wm
A '
X
-.'{!<;:¦':r7 '
'.¦
'i-
.. . 1;
*i
U
-í7n'aWro .porto, fu abattuta.
Sentimmo il Primo Uomo Forte
percòrrere a passi pesanti la scala, che conãuceva al piano di sópra. Altre porte furono. sbatacchiate in rápida successionê.
-^- Sembra che stia cercando
qualcuno — dissi io.
¦', ~, Sembra anche a me — disse il.Seeondo Uomo Gracile.
~ Io non avrei il coraggio di
'—
dissi io.
fare una cosa simile
Io neanche — disse lui.
I passi si abbattevanó sopra
le nos tre
teste.
Porte
erano
sbattuie,
tavoli e seãie gettale
violentemente da una parte.
Arrabbiato sul serio r— dissi io.
7 ¦..'-¦ ,
è
tTmmmmÊmmm^mmmmmmt^Ê^m^mm^^m^^t^m^mmmmm^mmmmmm^^mmm^mmmmmmÊmmm»mmmmmmm^mmmmimm^mmmmÊÊÊÊÊm^^mÊm^mmmmmmmmiÊmmmm
CAVALHEIRO
YISMÉBW'
SOPpR
I3Ôt
ÁO GARCIA
O IMPERADOR DA MODA
Bua Direita. 15
Próprio sul serio — disse
1'altro.
'¦¦ ."¦ ¦
Ancora passi. Anccra colpi.
di
riãiscèsero
Quinai -,i passi
nuovo lé scale, passarono .atiraversoYla sala d'aspétto e scesero
piu' 4ri. basso. ¦>¦'.
— E' andato in cantina ! —
v ;
ãissiUiò: .¦
• r— Davverp, ha una bella votonta — disse il Seeondo Uomo
Gracile.
•'-— Ha la piu' forte volontá
che io abbia '¦ mai vista — dissi
¦ . .:.'
io. ¦ ¦¦
Biff ! Bang! Pum! ¦
Sembravache il Primo Uomo
Forte stesse abbattendo le fonãamenta delia casa. Mi aspettavo che tfitto crollasse da un.mo.,
. mento all'altro.
Sapete, — disse il Seeondo
Uomo Gracile — a me francaquesti estremente non piacciono
'
¦
'.-.'¦
mi. '¦ ¦',..'¦
:¦.¦'.
Neanche a me — dissi io.
Non c'é bisogno di fare
delle scene come queste, — disse
lui __ io credo nei messi pacifiei.
Anch'iõ ci credo — dissi
ió..
Biffl Quinai.di nuoBangl
vo: Bum! bum! buml''— su per
le scale.
Quinai, il rumore di una tremenda zuffa fuori dalla porta.
Era il Primo Uomo Forte dei
mondo che stava dicendo al camerierez ció che pensava degli
lantenati ãél dentista, e che cosa
Yavrebbe pensato dei suoi pronipoti se egli ne avesse avuti. Qninãi> qualche cosa caããe. j Seppi
dopo che era il corpo dei carneHere, lanciato contro nn, angolo
delia stanza.
Una porta 'sbatté. Bum !.
Era lui che tornava nella sala
d'aspetto a prendere il' suo capYpelo. Aveva il visoãi un leggia- ¦ i.,
Ydro color porporino.
. — Svignarsela mentre io non
guarãqvo, .-.;eh?... ^.ruggí..---.
PBBBBBBR
crema
l^jq^^g
SAPON ELIQUIDO
H^I-s-iV.V.-."'''-.'-''"''-'.'-'^
mmÊmmm iozkmv
I
MàW' II
mámm^mm I
m^mmmm
_____^_______fl
mmw mwmm
bw^^.^ ^éllH i R A n a d o II
Bène,. bene! Ma lo prenderô.
Dovessi aspettare novant 'anni,
lo prenderá. Che solo una. volta
io possa gettargli gli occhi addosso e vedere
com'é! Aàesso
non posso aspettare, ma torneró
fra pochi giorni. E und volta ehe
torno e che l 'acchiàppo...
¦"'¦ Guardo di sotUcchi il Secouão Uomo Gracile.
¦—-... detto qualche cosa?...
— disse.
.
N.7.. no, signore.
Guardo me.
E voi?:..'
N... no, signore.
Bella fortuna per tutti e due!
Af ferro il suo cappello, si precipitó fuori dalla stanza e scom-
d'ingresso fu
parve. La porta
sbattuta: Uãimmo i passi precipitati nella strada.
II Seeondo Uomo Gracile si
alsó con Un sospiro.
— Se volete esser tanto gent ile da passare ãilá, éignore —
disse — adesso vi toglieró il
ABMANDO CABBONE
Dl LEGITTIMC
=FEM-BBM UN
CÁLICE
ECC1TÀ r/UfCTTC-AHJTA U PIOE/liCNE
iô
1
U
o r t i c a r i a
La "santitá dei lavoro", come dicono coloro che fanno lavorare gli altri.
* #
Buccini Assunta, ch'era senipre stata — una ragazza (e,
dicon, molto buona), ;-—.. é diventata un maschio e s'é arruoüata, — lasfciando Pospedale dl Sulmona. — Che disastro, peró,.. se mi bel momento — ritrovasse 11 suo ses.
so al reggimento!...
* *
•— Se una mia figíiola —
asserisce, una nota scrittrice
-—.si presentasse su di una
spiaggia con nn costume eccessivamente ridotto, la costringerei a toglierselo immediatemente.
- Non credlamo peró che una
ragazza moderna si perderebbe per cosi poco.
;
*
*
*
LEI — Hai mai notato che
in generale molte monete si
adJornano con la testa di una
dlonna?
LUI —i Si. E ho notato anche che per adornare la testa
di una donna, ci vogliono molte monete.
* *
'
Continuano, in Itália, presso gli organi competenti, ad
aver luogo numerose riunioni
tra i rappresentanti delle organizzazioni sindacali per studlare Pattuazione dei provvedimenti atü a risolvere 11 problema demográfico.
*y*.*/
In taluni paesi dove ancora
non giunge 1'energia elettrica,
si é costretti ad üsare i vecchi sistemi tfiUuminazione • e
sono ancora di moda i lumi a
petrolio e le lUcerne ad olio.
Quasi tutta la popolazlone,
che adopera eselusivamente
Pinuminazione ad olio, há subito negU ultimi anni una impressionante diminuzione delia
vista, n fatto há preoecupato
la scienza medica ed una inchiesta di vaienti oculisti ha
potuto áppurare che il fenomeno é idovuto alPoUo adòpe-
n
rato pér i luini cho —anziché
di pura oliva —¦ essendo olio
di semi é causa, appunto, deila semi-oscuritái permanente
•che, a lungo andare, ha rovinato la vista di quegli abi-*
tanti.
TIPALDI
DR.
*
l
*•».¦'¦¦__
...
¦¦'•..''¦
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riunioni, ma non dimentíchiamo che — per esperienza
plurisecolare — Ü miglior
mezzo per risolvere il problema dlemogfaíico é sempre
quello delle riunioni...f a due..
*
*
. X
L'esperienza in amore é un
ombrello che si finisce' sempre con Paver idinientlcato un
minuto prima che venga giu!
Piacquazzone.
# #
L'esperienza delle donne é
come quella dei topi, dopo
tanto tempo, non sono ancora
riusciti a distínguere 11 casse*,
to d'una gráttugia dal cassetto d'una trappola.
* * V"
A Hofankú, un tale.di nome A. Ferro trovandosi a passeggio con una signorina in
una localltá solitária e roman.
tioa, si é permesso delle conf idenze che la ragazza ha giudicato ecoessive. La signorina,
infatti, ad un tratto ha dato
1'ombreUo in faccia al giovane
Ferro. Ij.due sono stati condotti al Oomimissariato di PubWica Sicurezza; dove 1'ardente
giovanotto ha dichiarato aua
^di
aver mancato di rispetto
ragazza a causa dei suo temiperamento piuittosto caldo, v
—.Ma «Hora ha fatto benissimo la signorina prendeudolo a ombrelláté:. si sa che
T>isogna battere il Ferro quando é caldo.
Chirurgião-Dentista
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# # *
¦
' *
* * *
Mercadinho Duque
de Caxias, 207
CASA
^S»
L'ELEFANTE . — Vorrsi
una ripulitina générale...
v
IL DENTISTA (a.Passte<*nté) — Ehi, vammi a prendere
il pieconé.
A Hofanlcú sono staíti rubati degli oggetti in uno stesso
* *
giorno, e si. é scoperto che il
Donne e .poetl, come ieri» ladro era un tale che andava vv
vanno d'accordo, ma a tenerli buissando a tutte le porte trauniti nel loro mille rapporti vestito da mendicante.
indefiniti, ci vogUonO, si sa, ' Oondotto ai Oommissariato\
é stato riconosciuto per un
piuire i banchieri. Tal che U
soàbile truffatore, rlcercato dalvecchio filosofo Assalonne,
lieti:
Ja polizia. Egli risponde al noleva dir nei conversar!
le
— I banchieri sostengono
me di Bernardo Lomonaco. •
..—.Com'é che gPinquilini lo
donne, e le donne sostengono
—.
hanno creduto davvero un
i poeti
mendicante? Insomma, si vuol
# *
capire, nua buona volta, che
Pabito non fa Lomonaco?
Ventresca di Tonno
Uni settimanalè che si pubblica in S. Paolo, in lingua
italiana, conforma;
L'EX-MliNISTRO DELLE
FINANZE ALESSANDRO DE
STEPANI E» GIUNTO A NANCHINO".
Bene! H lo scrittore Alberto De Stefani sta a Roma e
commedia
scrive una nuo"
glalla.
i
1
_E__________R________________r
FILIAL: Pra*» de Republica* M — SANTOS
yy
u
ci arlatan «rie
Signori e signore, io non vengo sulla pubblico piazza a vendervi pietrc' filosofãli,
cerotti
contro i fulyiini'ed aliri simili
commcstibili. Là
serietá delia
mia casa... ragazzino íasçiami...
íavoràre... Ia serietá delia mia
casa, provatà con oltre cinquanta fallimcnti, una-bqncárotta
semplice ed altre simili onorifiçenzè, non si smentisce mai:'
non si smentisce mai, o signori...
ragazzino, lásciamt lavorare... o,
signori... a malgrado delia sleale çóncorrénza che mi circonda e
.che, come diceva Cièerone, c un
serpe invisibile che infila le sue
dita nel portfimonete degli onesti lavoratori...
y Attenti con gli oechi, e. vi, fre¦<¦
go con le mani.
(SM
tó!
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Lo sapete voi, o signori, quaVé
il colmo per un coeciaio?
A II colmo per un coeciaio, si-,
gnoriyê avere i piedi piaiti.
..¦E il colmo per un ta.baccaio?
Vestirsi di avanà.
E il.colmo, per m goto?
yAIl colmo per un goto, o signoSchaedlich, Obert &
ri... ragazzino,' ti Ho ãetto, lá• sciami lavorare... il
colmo per
nn goto, ó signori, é gonfiare
una gota. .
C 'é, infine, o signori anche il
La gota, o signori, é la parte
colmo per una gota.
cafiiòsa delia faccia. Incidental:E il colmo per una gota c anífierite, o signori, notetó che si
dare â farsi un goto.
-áovreb.bê dir faccia,, quando'an'çorá
E lo sapete, o signoii, perché
deve farsi. Ma dopo, invenei
giorni di sabato non manca
ce... ragazzino, vuoi levarti ãdi
lavoro ai calzolai?
mai
piedi, si o no?... dopo, invece, si
non c'é sabato senza
dovrebbe direlfatta.
.Perché '¦¦':
..
suole.
; •"-.'•
Le gote sono paffute, quando
sono grassottelle; quando sono
Di queste. fredâurè, o signori,
coperte dai baffi, si "chiamano,
ne] ho tutta una sfilza. Starei
invece, baffute. Cosi. esse sono
per dire una collana. Ma, cól-larosate quando hanno il loro cona non si dice: si dice con là
loré naturale; e sono, vice-versa',
lanai Cosi come non si dice suorasate, quando ci é passato soletta, «ma si dice suo-letto. Cosi,
finalmente, o signori, come non
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quando é} che, un grembiule ha
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Quand
Varticolo,
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Si prega dianalizzare, di stimaré, di-comparareA Analizzino
gli analitici, stiminogli stimolanti, compárino i compári. Io,
non v.engo sulla pubblica piazza- per
rimettère, o
signori:
ãebbo.
rimettère
me ne
quando
sto a casa. Io vengo, soltanto, a'
farvi fare un affare, e ae voi
'non lo volete
fare non c'é che
R. Direita, 1648
fare. Ma che io possa perdere
la você, e nominare un vice in
mia vece, se non ci rimetto. Yoglio fare un regalo a tutti i presenti. II primo che\alza la mano
se lo porta via. Alia scelta, o signori, alia scelta... Questo a einquanta mazzony.e questo a cento...
Questo a 'Cinqàanta.e questo a
cento... e questo a cento... questo
a cento...
questo accento di dolore,
cela, in fondo, il mio dispetto...
quanfé vero ci rimetto,
<;i rimetto per mia fé.
IL CANTASTORIE
.
12
a
s
u
n
'¦
:;•. !*. Y'
n
ali sb a // o ni
ULTIM'ORA (PUBBUGITARIA)
GINEVRA (Data dél Tirnibro Telegrafico)—Nella stampa locale si sta svolgendo w^aspra polemica, tra i Rappresentanti delle Democrázie Óccidèntali e quelli degli Imperi Nascenti. I Rappresentanti delle Democrázie Oceidentali sostengono
a penna tratta il íibero-scambio come unica salvezza ddreconomia capitalista — mentre i Rappresentanti degli Imperi ..Nascenti si battono f üriosamente per Fautarchia.
Gli argomenti dei polemisjti si controbilanciavano sino a stamane, quando un liberoscambista
imposto agli avversari questo quesito:
-— L^autarchia, dai teimpi di quel fesso a scappamentó aperto di Aristòtele, che 1'inventó, ai
nostri giorni, va intesa come la totalé suffieienza
di uno Stato a sppperire alle sue necessita. Ebbene, Üa teoria é enunciabile, e pérsirio decretabile,
ma, anche dopo un,decreto, rimane assolutamente'
inoperante. Per persuadersene,v basta che si consi- ¦
deri che, per esempio, il Caffé Paraventi, ti rompi
il collo, mia per averlo bisogna próprio farlo verciie' dal Brasile.
Siceome gli autarçhi non hanno ancora saputo
opporre un aídeguato argomento, nelle sf ere scientifiche si comincia ad affermare che il Caffé Paraventi ha f regato FAutarchia, AristoteSle e g\i
Economisti degli Imperi Nascenti.
CIGARROS
Mia Zia ha un pappagallo
che l'é costato un oçchio...
Puó darsi: si tratterá dr
un esemplare rarissimo.
:Macché:. l'é çostato un occhio, j perché le ha dato una tal
beccata da renderia mezza cieca...
Io invece ne ho uno che ha
smèsso il brutto vizio di beccare.
IL 'hai. addomesticato ?
No, l'ho impagliato.
Io so di un, tale che in einque minuti é capace di buttar
iin?opera...---..
'-,giú—
Un grande musicista, immagino.
Nemméno
per sogno: c il
mio liipotino Giorgio che ha sette anni. L 'altro giorno prese lo
spartito- delia Tosca e lo buttó
dalla • finestra per -far dispetto
alia eugina Domitilla. Io ho una Zia che quando
esce porta sempre due o tre cappelli.
E' sceina.
No, é modista.
¦— Io conosco . un tale che a
soii 18 anni imbianca ogni giorno di piu'...
Canizie
precoce, immágino.
Per caritá: Imbianchinò rinomato...
B io conosco un tale che
pur
restando sempre Io stesso, ogni
giorno cambia.
—Un fenômeno !
Un cambiávalute, caro mio,
£!cusa una domanda: un
dpppio scemo quanto fa?...
Questa
poi.'..»
¦y,—: Te lo dico io: fa dódici...
Infatti, 'ammettendo
un
per
istanté, che tu sia scemo:
due
volte sei, non ti pare ?.,.
Due
volte sei fa per 1'appunto
dodici !
regis ti
¦— Io ho conosciuto un povero
orfanello che* aveva i genitor! viventi.,
,
,
Sara ...'ma é meglio tu; me
lo spieghi...
!
.—Êra il fantasma di Ün bambino, e dal suo punto di vista,
capirai, si considerava orfai^o.
Io so di una bestia che miagola come ún gatto, si arraippica come un gatto, fa le fusa çome un gatto, e gatto non é.
. Y—t Sara una gatta.... .
Macché: é quella bestia dei
mio amico Antônio che per far
lo spiritoso in sòcietá, fa tutti
quei versacci..
—¦ Io so che hanno inventato
un' nuovo tipo di. fonografo ' col
quale si puó suonare anehe senza dischi.
Sara... • ma cem 'ú
possibile?
•>
: Y
Specialitá Itaianc
Mercadinho Duque
de Caxias, 207
Basta averci un pianofoj*te.
Se il fonografo non hai dischi,
chi puó impedirti di suonare il
pianoforte ?...
— Un fantino
di mia conoscenza non puó piu' vedere i ;cavalli. '
Delusioni, forse...
o scon'•'.,".
¦'¦
Y.Y
fitte?'
Poveraccio: é morto. Y
Giorni or sono stavo ascoltando una bella, interessantissima commedia alia Radio, quando...
Reli, adesso non cominciamo a raccontai- baile !
GIFKA.
americani
(Si sta girando ad Hollywood un nuovo
film su Napoleone).
1JL
*r*\ w^ltm*^^^
Bfw^
'¦.'•¦'¦'.
f
/TA
•— E quello cosa sarebbe?
Eh, dobbiamo rlcostruiro la, disfatta di Napoleone a
Water Qoset!
A Waíerloo, vorrai direi
Giá, nel copione c'é scritto Waiterloo, ma dev?essorc
mn errore dl «tampa!
•¦'.V
-'-.¦¦-*
¦
'¦'¦-.¦'¦
'
¦
•
.*¦
.
WÈÊÊmÊÊèi zioni
'•— E'
lei il ãottór Amen . —
chiese ansiosamente il signor Pazienza,,'precipitanãosi,. con gli
oechi fuori ãallè orbite, nel gaHnetto ãj, çonstiltasione.
'¦
,,-r~ Sono io, próprio io ! —
ainjnise con evidente soâãisfqzione il dottor' Amen^ inf orçando gli
oechiali'•¦— In'¦ che cosa < pqssg
!
serviria? \
.,''.'<;.. '¦ .'¦'", Vv* _.•'''•":•'
.ventre dá .me* Io sono l'único
medico ãella cittá speciálizzato
in malattie tropicali. Ma Ia mia
specialitá vera sono le mórsicature ãei serpenti.
.— Non mi. importa -., un. fico
ãella
súa specialitá •— sbraitó
il signor Pazienza, incomincianão a perãere Ia meãesima — Io
sono stato morsicato ãa un cane
iãrofobo ¦!'¦'.
¦:;:.-—-'Èh?! Che c'entra il cane ? Non cominci a montar§i Ia
testa con stupiâe storie ãi cani /.
EM, ehú ! Fermo ! —
uHó il signor Pazienza, veãenão
(Elisir di Vita)
il ãottór Âmèn prepárare'¦— ujia
Tônico
fosforato
altamente
Che
piceola. fiala ãa iniezioni
attivo ed esente da tossici, stirazzaãí rób.a mi propina ? I
molante dei metabolismo e poSievo antivenefico ãel "coderoso f ortif icante generale; La
bra". E' Ia mia pi* specifica
sua formula riunisce i migliori
specialitá — spiegó con suf.ficleménti terapeütici destinati a
cienza il ãottór Amen— Yeãrá
tonificare il sangue, i muscoli
Lei potrá farsi
ehe éffetto.
ed il cérvello Viome:
morsicare ãa ãue, ãa tre, ãa un
. Glicerofosfato di sódio, Maãi cobra e farei una rimilione
"sopra...
rápuana^ Ferro, Damiana, Cansatã
nella, guaraná, ecc., per mezzo
Me ne infischio ãei cobra
inveí il signor Pazienza —
dei gustoso Elisir de Garus. Qui
Vé un f ortif icante completo pér
Siero antirábbico mi ci vuole !
combattere le anemie, arriechire
Era un cane árrabbiáto quello
il sangue e rialzare le forze dei
che mi é sáltato aããosso !
convplescenti e 1'energia' dei deEh ! — fece il ãottór A- ¦
pf essi.
men con conãiscenãenza — Mi
Conviene sempre preferire il
ascólti bene: é próprio sicuro
"Tònophyl",
che non si irattasse ãi un serquando oceorro un
tônico per combattere JTesauripente?
mento nervoso e Ia perdita di
Sicurissimo!
Glielo giufosfato ed evitare il rachitismo.
Ia vuol fame
ro !,, r Insomma
Usare il "TÒNOPHYL" signire questa .cura antirabbiça ãel
il signor
fica • sálvaguarãarsi ãálle motes- \ diavolo .,'— strepitó
tie e goãere . di una salute perPazienza, fuori ãi sé.
fettà.
Bisogna che -aãesso non
Dep.: Drogarias Brasileiras
lei ! — protesto autoesageri,
— Andradás, 21 — Rio. ¦<
ritariámente il ãottór Amen —
In S. Paulo: Drg.
Morse,
II meãieo, qui, sono io o é lei ?
> -:
Rua José Bonifácio, 129.
Cosa. ne vuol capire lei ãi cure
e ãi malattie !
Ma,
il canè !..'.. — sinPr,esto! Mi $uri! Mi sirinil
Pazienza,
signor
ghiozzô
siráppanãosi
i
capelli
e facenMi
inietti
ghi!
qualche, cosa!
— rantoló, sáltellanãòi. -per Ia çlqne ãei mazzetti assortiti. v
Il cane non , mi interessa
sianza il signor Pazienzá^tenenãosi in equilibrio su una gambá af fatto ! La rábbia mi fa ridere ! — sentenzió il dottor Asola —. Io sono stato morsicatq !
— Qualunque
Fin.álmente! Ehú ehú !
f— men capi violenza.
meãieo conãottó é buono a cuesclamó il âottor Amen, ãanão
-— fissó con oechio
faria!...
inãubbi:segniyãi gioia.
"fiCome sarebbe a dire
estático Ia fialetta c aggiunse —
'
nalmente" ! * — chiese con vgcje,,, Ma é próprio sicuro che' quel
rauca il signor Pazienza smeiyy. cárie non era un cobra ? , , Sull 'anima
—
mia !...
tenãó ãi saltábeccare per tó_j
inçominció
a giurare' il signor
stanza scoprenâo Ia gambá sini-y^yy '.'.y.
stra e mettenão in mostra unã~ Pazienza.
Be', be', be'... nÇfy.st agi:
grossa piaga. — Gtiarãi ché\
morso !--.,..,
\ ti -—..lo, tranqmllô il dòtiótr 4II ãottór Amen a quella vista v men^ prendendo uná scaiòlàyãálcaãde..', in ginoechio e con le laT'armaãio dei meãicinali e avvigrime agli oechi esaminó Ia fe-, cinó alta gambá ãel signor Parita, poi, balzó in piedi e, imzienqa.lá scatola, Vaprí e invito
Ia
malatá,
sol?
un. piccolo cobra a morsicare il
pugnando
gambá
levo signor Pazienza a mo' ãi
cliente. .. y.. „ '.
-— Aiu' ! Aiu' ! Aiu' ! —
sienãardo . ,. improvvisô nelle
stanzt . deli'ambulatório"
squittí^.la sventurato
sentendo
una
spontanea maniféstazioné. 3i gindenti
ágnzzi
gli
penetrar gli
"Finalbilo, intonanão 1'inno:
nella carne;
Nienié' pauráJ— ammoní
Esculapio
mente, finalmente! 'mandato
un
il dottor Amen . — Ora cammiaffabilmente, mi ha
niamo sul sicuro: possiamo fare
buon cliente !" — Depose il siPazienza
Ia cura ántivenefica ' con tutta
su
una
seãia
opegnor
tranquilWá.
rataria e aggiunse — E' Ia Provvidenua
che vi ha impirato ,o
ADRIANO POMI
*Thonophyl*
ÍL.
.'*.
f _&
*• •
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O
VESTE-SI
COM
POUCO
DINHEIRO
^k^L^ .^mHWm^mmi
AWÍ mWAXmmZA m\
¦^^m ^^ Amffif&mWmT^f^^rMk.
À^mUmmW" Á^mW Wm^T AuR mW\
mM^m ° Am\ ImÊÊÊÊÈ ia
—Um"
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^v^ÈmWm
Hc
Êmt ''*$,.imWmm^Ê
p r ecauzi oni ;
— Ma come! Entrate nel bagno senza bussare? Ma se mi
. r:
fòssd spogliata?!
— Allora non sarei entrato: io guardo sempre dal buco
delia serratura se posso entrare o no!
14
i
Ladocizione saiilaria
íelle liailri
*
V
':i'':L
•
l
*
Nelle scnole mòdérne é giá
in •uso il lodevoíe sistema di
insegnare ái bamihtni-Je nozioni generali deli'lgiene. Le
bambine piú gramdette apprendono, in corsi speeiáli, nozioni igieniche relative ¦áMa
famiglia, e sopratutto, alia
pueriauãtura acciocché a loro
tempo riescano delle ;?-' ottime
madri. Purê tra noi comincia
ia prendere piede questo Iodevole sistema. Molte. madri indirizzano intelligentemente i
figlioli, percbé riceveíterõ neile seuole queste importantis«sime istruzioní.
¦Grazie alia buona ediuicaziòne igienica idelle madri, agli
aforai del.l'a.ssi8teh«za pu-hhlica
ed ali' inestimabile applogglo
delia classe medica, Ia situazione dèlPinfanzia ha migliorato in tutto il piaieae. L'educazione sanitária delle madri
deve, frattanto,
diffondersi
nelle classi meno abbienti, per
mezzo di pubbliciazioni ben
ehiare e eomprensiibili e di
diseorsi tenuti 'dia infermiere
visitatrici.
•
La prqpiaganda auilla miglior manieria di alimentare i
banibini giá ha raggiunto un
gran numero di madri, sopratutto, ira quelle che vivono
nelle capitali' e cittá di grande pbipoiazlone. E' indispensabile próseguire in qtuesta erociata façendo in modo ene
tutte le madri apprendanò *a;d
evitare le diarree, causa dei
maggior numero di morti di
bamíbiini Mtanti, come «purê
che non trascurino idi ricorrere a un medico specialista.
apipena si manifesta tale diturbo. In generale gli specialisti presicrivono oltre al réglme ialimentare, i caseinati di
cálcio e 1'Elidoformio delia
Casa Bayer. Qüesfultimo medicinale córnibatte Ia. diiarrea
dei bambini e degli adulti, coai
il vantaggio di favórire Ia rapida ricostituzione delia mucosa faitestinale. .
|o O nl
lipilii
41A GAZETA"
Sàibáto passato. é ricor&o il
32.mo anno idi vita dei brillante qüoitidiano paulista "A
Gazeta". -í;^
82 anni non sono uri'eternita, ma costitüisçono senza
fdiuibbio un considereyole e
suf.fie:ente lasso di tempo per
poter collaudaire Timportanza
e «Ia vitaliitá di una pubblicazione.
Al valoroso collega Caspejr
Libero, direttore e animatoré
¦der foglio, nonché ai colléghi
tutti delia Rèdazione, il "Pasquino lOolohiale" dnvia il suo
sincero compiacimento
piú
non disgiunto daiPaugurio piú
vivo di una ancor lunga e
battagliera eslsjtenza.
-f *
* *
*
*
LA VOOB «DELLA PÁTRIA
Ci comiuinicia che tutti i
giorni, dalle 17 ale 18, al
microfone delia p. R. B. 6',
Radio Cruzeiro do Sul di S.
Paolo, irradia il suo programmá Italiano, che ubbidisce al
segTiénte ordine:
iLunedi: "Programma variatò", con 15 minuiti di umorismo.
:;:Z':"
iMartédlí: "Programma «liricoV, con ibrani scelti di Opere.
Mèrcolédí: "Pròigramma va*
riato", con 15 minuti per ogni
aritiista.
Giòvedí: "Programma va*riato", con 15 minuti *di mue struihensica "'Orchéstrale
-•'• ¦
itai®.
Venerdí: "Programma variato", con 15 «minuti di brani scelti di Òperette.
&a,bato: "Pirogrammà variato", con 15 minuti di canzonettê napolel^ane.
Domenica. "Programma letterario", sotto il patrocínio
delia "Dante Alighieri".
La Direzione artistico-redazionale é a carico! dei sig. Alfonso De Martino.
E' concessionária per. Ia
-
Propaganda idolla "Você idiella
Paitria" l'Emippeza Veroratlr ¦
Ltda. - Rua Libero Bá-diaró, v.i-a!«*s
613 - Telefono: 2-2655 - S.
Páolo.
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NOZZE BAiRIOELLli-PUS€0
Lunedí scorso, giorno 10,
nella Chiesa Adveritista, furono celobrate le nozze delia
gentile e leggiajdra signorina
Anhmihziata Baricellij figlia
delia sigra. Luciâ Miranda
ved. Baricelli ç dellfestinto
sig. Micheie Baricelli con l»egregio giovane sig. Micheie
Fusco, Direttore delia sezione
lartistica delia "Empresa Eco
LimitaJda", figlio delia cortese signora Giuseppina \ Guida
Fusco e dei sig. Cav; Ginseppe ^usco.
Airattp religioso funsero
•da testimont Ia signora Ofelia Tovo ed il dott. Romeo
Tovo; mentre all'átto civile
fuirono te*s;ti.miòni 1 sigg. dott.
Ottavio DJe Nichile, Direttore
G&neiiaJé delia "Empresa Eco
Limitada" e sig. Antonio Moschella, e le distinte signore
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COMM. SABÁ TO D'ÂNGELO
NelPultima riunione
dei
OoWsiiglio Deliberativo dei1'Automóvel Olub, venne conf erito al comm. Sabato D'Angelo, il tiitolo di "Sócio Benemérito".
Oon tale onore, coni erito al
comm. D-Angelo1 ad unanimi*tá di voti, si é yoluto premiare il noto e grande industriale italo-paulistano pèr il suo
valido contributo prestato alio
'delMaratomobilismo
svilupipo
in Brasile; contributo morale
e finanziario ip,restato sempre
entusiastieamente.
II "Pasquino" si congratuIa col distinto e valoroso connazionale.
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Ofeliia Tovo e Vittoria Moschella.
I nóvelli sposi partirouo in
viaggio di nozze.
Auguri di una dolcissima
"ituina di miele'**
e di oima perennemente felice. vita cohiu-,
gale.
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sigra. Annita Giorgi e cognata dei nostro1 stiinato compagno di lavoro sig. Antônio de
Figueiredo e Almeida o zia
delia signorina. Maria Arlette
Simões de Almeida.
Ai funerali, che «mossero
dalla casa del-1'estinta, ida dove la salma proséguí per il
Oamipo Santo delia Consolaçâo, intervennéro in gran numero gli amici delia .famiglia,
idiahdo alia-triste cerimonia un
carattere di prof ondo rimpianjto.
Alia famiglia, si dolorosamente eolpita, "II Pasquino
Coloniale" invia i suoi piú sincesri sentimenti di vivo cordo.'
glio.
CEOILIjA GIORGI
DE FIGUEIREDO
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ALBERTO SEVERI
. Pei" idédicarsi ad altra attivitá. é «uscito dal personale dei
"Pasquino", di "Novella" e
dfcll'" Agencia Geral" il signor
Alberto SeVeri.
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CULLE
Durante la settimana scorsa, sono nati in questa Capitale:
iÇrioviaittni Uras idli Antônio
¦— Antônio 'Monzo di Costantino He Flavio Piagehitiini di
Giovanni — Marco Vinicio
Fittipa.ldl di Marco.
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COMFLEANNI
Dunante .Ia settimana scorsa, hanno festeggiato ir loro
compieanno ih questa Capitale, i seguenti connazionali:
Moina Sansoné idli Luigi —
Lina Deli ini iSeyèri —Francescò IPaolillo àtf u Donaito —
dott. Isidoro Romiano Linda Giorgio «dii Vincenzo —
Clelia Menegop, — Renato
Robillotta fu Nicolino — Omero Sparapani — Maria Elena Romano, di Vincenzo —
Domenico Giiugni di Renato.
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DEOESSI
Durante la settimana scorsa, si sono spenti in questa
Capütale, i seguenti connazionali:
Filippo De Lucca — Clara
Catapano — Domenico Biombo — Fnancesco Sellaro —
Vincenzo Divani — Pasquaie
Cipullo — Luigi Gonzaga —
Alberto Gragnani — Grazia
C. Caruso — Francesca Nacarato Gailo — Prof. Cario
Pieve — Romeo Buti — Graziella Varrichio Rogero — IIdegarda Bertolani ^— ved.
Maddalena Vánnucci — Costantini Mirabella de Piaol-i —
Marietta* Pasquale Olcala —
Rachele Giovannetti vedova S.
Biagio — Francesco Marasmo
— Teresa Ferram!:e ved. Acquesta.
II giorno 15 dei mese corrente é deceduita in questa cittá, la sigra. Cecília Giorgi de
Figueiredo, . sposa dei sig.
Agostíno Teixeira de Figueiredo, soeio r dei-la Ditta Aron
e Cia.
Dotata .«di ecoellenti quálità
morali e di una .raffinatissima
educazione, TEstin^a usufruiva delia piú piroíonidla stima
da parte dei siuoi innumerevali conoscenti,, fatto questo
che si .doveva iallá sua bontá
di cuore e grandezza d'animo.
LaScia FEstiarta, nel piú
prof ondo dolore una figlia, la
sigra. Giulia« de Figueiredo
Mendes, sposa dei sig; doit.
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Ernesto M#i_dès, clinico in
questa ciittá. Era figlia delia
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^ * In tutti i casi non
avete pèrso il voâtro tempo. Avète imparato a conoscerle e ora siete in
grado di fare la vostra
aceita. Esperimentate anche la Saponetta ÊCIÀ e
avrete completàtò ía serie
per la vostra definitiva
preferenzá.
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oggi e domani e tutti i giorni, visita la Grande Esposizione al Parque D. Pedro, Visitala
con la famiglia: ammirane gli innumerevoli
Stands, e portai tuoi bambini a divertira
nel maggior Parco di Diversioni deli'America dei Sud.
entrata 1 $ 0 0 0
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r e tt i Ii chi amo
Un aneddoto sul grandp poeta
Infatti, áppéna la gentile sie romanzieré americano Edgardo gnora SÉbw scrisse il primo verPoe, nato nel 1809 e morto nel
so, il grande poeta Poe non com1849. Trovandosi una volta in
pleitf' per niente il poema; anzi,
casa delia, signora Shew, \\ granWSse con soddisfazione. il verso
>.-.
de poeta disse:
scritto dalla. signora, quindi:
— Devo comporre una i
— le disse. —
.— Brava !
poesia/
ma non so che argomentq tvétt- , Vèdiamo se siete capace di seritare. ¦>
vere anche ií secondo verso. ,
—• Ihtanto, eccovi délla carta
La signora, Shew rimase pén— fece la signora.
istante, poi
sosa per
qualche
:'•' ¦.?';;— E
scrisse il"secondo verso e lo mopoi, le diró —'riprese
che:
stró al grande poeta
— Fresca! '—r esclamó fregrandosi le mani..— E' próprio'
un bel verso. Prova te a scrivere
il terzo e il quarto verso.
L 'ottima signora Shew provo
e un minuto dopo aveva scritto
il terzo, il quarto e il quinto verso.
Ma bene, benissimo 1 —
approvo il grande poeta esaminandó i versi.
L'eecellente signora Shew sorrise con modéstia.
Coraggio ! — fece il sommo poeta Poe. — Non perdiamo
tempo:.' vediamo un po ' se -sapete scrivere anche il sesto, il set^™ljp^r>
timo ei 'ottavo verso.
La straordinaria signora Shew
non
si fece pregare e súbito si
COLCHÕES. ACOLCHOADOS
E TUDO QUE SE RELACIONE COM rimise ali'opera; qualche attimo
dopo presente i nuovi versi al
CONFORTO PARA DORMIR
magnifico poeta, che:
— esclamó legSalute !
Jbitonio Guftíelmctti
—
Ma questi sono progendoli.
ROA VICTORIA 847-PHOME 4-4302
prio versi coi fiocchi ! Sono dav»vero curioso di vedere come scri—
che mi dánno^ noia le verete altri tre o quattro versi,
Poe
o, perché no ?, altri cinque o sei
campane.
Si udiva infatti uno scampa- versi.
In breve la eccezionale signora
nio.
termino il poema, con viva
Shew
• — Ebbene, scrivete un
poema
dei grande poeta
soddisfazione
dal titolo " Le campane".
disse:
uscendo,
Poe,
che,
E la signora, quasi scherzanTante
grazie, signora; ver-,
dò, scrisse il primo verso: "Le
domani..
ró
trovar
vi
a
campane, le
campane
piccole
rr~ Mi rincresce — fece la sid'argento",
gnora, — ma domani non saro
II poeta, cosi' sollecitato, prein casa.
se la penna e in breve completo
Che fregatura ! — borbot"Le campane", ossia i suoi vertó il formidábile poeta. — Dosi piu' popolari.
mani dovrei fare un'altra
poe'Questo
dice 1'aneddoto, ma in
sia e non só da chi farmela fare.
realtá le cose andarono un po'
Tanto per la veritá.
diversamente.
L'IMPARZTALE
Ém
^^k
! COLCHOARIA
CUGLIELMETIT
CANZONE
CHE SODDISFAZIONE !
Tutti possono essere felid come1, questtuomo comprando
bigüetti delia Paulista, la Nostra Lotteria. LáLotteria
Paulista dá piú di un prendo sú ogni cinque biglietti
venítRuti, ed é ia Lotteria delle piccole eanissioni,. dei
gràndl premi e delle maggiori probabilitá. Ri unisce tutte
le cáratteirístiche detíe buone lotterie nazionali e perfino
straniere. Merita la prefèrenza e la fidtacia dei paujisti,
percbé é una organizzsazione di S. Paolo, da S. Paolo e
dal Governo de?lo
per 8. Paolo, istituita e controllata
'
Stato.
/. .
il 15 giugno —. í.ooo cojítcs
CON APPENA 12 MIGLLUA
i.
PAULISTA
A
NOSSA
LOTERIA
nei
NAPOLI
DI
Impresa N. Viggiani
Oggi, alie ore 20 é '22 e domani, matinée, alie ore 15
L'IS0LA ' DELLE LAGRIME
3 atti di RUBINO.
¦.
DOMANI, alie ore 20. e 22: •
FORTUNA
SIGNORA
LU N EDI '
••
.,.
;M:
T RE,' F EN ES TE
MARTEDF, Ja novitá:
"M'APPICC10 'A SIGARETTA"
3 atti di A. PANSINI
::TEATR0
BOA
VISTA::
4
Che dite, mi sta bene questo néo finto?
Credo, signora, che vi storebbe meglio un neo...nato!
18
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P
a
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Y
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TOAMPANJíLE —¦ Da/ diverpe* fonti ci viene conjfermatal;**_foti_aiazione secondo! Ia qua¦le S. B. Lpjacono, nuqvo Am¦basciatore. d'ItaHa in brasile,
ísia • um .diplomático illustre.
Per noi, regionalisti còmlumaci, /egli ha eziandio jil. gran
mérito d'esser figlio -di quella
Trinacrlia solatia, olente e refrat-ta-ria, i cui figli han sapu-
¦ A.A^x'AA
HONTÜALIDADE?
.
Soltanto con .gli Orologi
coihprati nella
CASA MASETTI
GIOIE
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Svariato assortimerjto di
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to sempre rimanere attraverso i secoli e le invasioni, i fieri ed) orgogliosi sicàni ché tra
i primi la popolarono. Se il
camptanálismo é un difebto,
ebbene, noi conféssiarno d'averlo, intenso ed invineibile.
E poichè in qiuesto caso il difetto non se-rvirefobe che a
•rafforzarè í la ideferenzà che
dobbiamo a. rappresentante
dei nostro .paese — evviva i
diíettosl!...
F1_ATE__I*E — Nella "tempiorada" Buiti, c'é stato qualche errore. Ma 1'arte inéguagliabile dei cantante fiarentino ha trionfatb -ugualmente,
ottenendo ,un successo che, nel
genere, si puó proclamiare senaa precedenti. Non sappiamo
s© vi siete aecoriti che da mar•tedí, da quando, cioé, é stata
cambiata 1'orchestra, ,ie canzonette di Buti son ridüventate quelle che ci eravamo abiituati a sentire a traverso le
migliaia di dischi da lui incisi in Itália e qui giá ávidamente ricercati- prima ancora
delia) sua veniuta.
¦COLÍ-EGA — La tenzone
iMoísicone-Popalo d'Xtalia minaecla di =dila«rare.
MABTUSOELLI—500. Ma
cos'é quesfafíare di cambiali
false; riconosciute' con unia
disinvoltura deena dü miglior
caiusa? Un banchiere in mezzo alle camibiali false» sebbené non cqstituisça. novitá, é
sempre uri bel pasticcio, peró!
RADIOFÍLO — Si, l-otfa
italiana ".La võce delia Patria" é passata alia Cruzeiro
do Sul. Si irradia, ogni giorno, dalté 17 á,lle 18^
FlTX>f>RAMATT|C50
ç
,;.
—-
La
Compagnia Italiana d'Arte.
Drammatica Bragaglia, debutiterâ. il 27 -ri. v. ail Municipale.
La Compagnia mresenterá a S.
Paolo il segu ente repertório:
•'L'uomo wiH'acauã", di Bassano: "-Marione-tte che passione". di Rosso di S. Secouidlo: "LTmneratore". di Luigi
Bonélli: "La Ruota", di Cesare Vicô Ludovici: "II Ragno",- di Sem Benelli: "Cuore", di Bernstein; "Tutto ner
Bene",
di L. Pirandftllo;
"Scámpolo", di Mario Niccodemi; "Casanova", di Alessand.ro De Stefani: "L'Oasi".
di fiayar-whioii, "L'AwentUTiero davanti alia porta", di Ivian
Begovic; "'Dolce Intimitá", di
Noel Co^aridl.. =•:•: ljj:
ANSIOSO — Prossimamente. iu.na grande notizia scoppierá come una bomba in Colonia. Afsnettatè,
FITRBO — Noi taciia-mo non
perene non siamo al corrente
di molfte e molte cosette, ma
percnA ¦ner ora ciYpiace... tace-*e d'altro. Un bel mattino.
come Maceió, scenderemo hei
nostro .eriardino, e allora botte da. orbi!
LOMBARDO-VENETO
—-
Q,uando vi deciderete ia mandair via auél ibroccolo di Casalanguida?
.
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Casa
Miche
Rüa 15 de
Novembro N.ü 23
Angolo
W\ Rna Quitanda
GRANDE VENDITA PER
BILANCIO
Gioielli — Orologi — ilronzi— Argenteria
CristaUi
E TUTTO IL NOSTRO INCOMPARABÍLE ASSORTIMENTO DI ARTICOLI FINI PER REGALI
IL
Saranno sacrifiçati a prezzi eccezionalmente
ridotti
RISCONTRO
AD
ANDRIA
lettrice indefessa
Carüssima Andriá, lettrice
indefessai, vi aveviamo .'prom.esso una risposta, ed.èccoci a
voi, piú per mantenere la promessa che per dirvi qualche
novitá.
IÍ vostro appello quasi nominale al nostro caríssimo
amico e corrilegioniairio Avvocato Viggiani, come avrete
visito, ha prodiotto il su,o effetto, poichè rimpresa per gli
spettacoli'= Bragagiia e Cia. ha
modfficato,
cqim'eTa vostro
desiderio, i prezzi, ariniunciiando amplamente, dalle cO-lonnc
dellá stampa cittadina, ia divisione "em Mes" delle disponibilfiíá territoria-li dei Municipal e.
La riforma, oltre ad essere
unia. novitá geográfica simpaticlssima, va incon tro ai vostri desideri, poichè. idSvide
1'interland dei Teatro Massimo Paulistano in zone. d'accessibilitá per tutite le borse
—¦¦ là vostra e la nostra ',,;.;comprese
¦ ¦.LMngressq ora- non ha piiV
un prezzo iproibitivo/e con M
classifica delle file delia piateà mer lettere alfabetiche, là
massima disgrazia che, come
spetitatrice, potrebbfr <*aiuitárvi. ~ o ciara Andria, lettrice
indefesi.a, —- é ou«ila di prendére la vostra paltroncina in
uria lettera anzi che ln mn'aíltrá. Per esempio, se non po- .
tete spendei-e, invece di prendlerlai nel D, la prendéte nei
Q, e itutti% lesti.
Probabilmente, noi non potremo seguiryi in q,uest'ultima
destinazione, perché Viggiani,
Bragaglia e Cia., sono "teàtrologhi" troppo navigati per
rion inyiarci degli inviti tanito
• graditi, quanto
propiziatori. I
quali inviti, non sananrio certo per poltroncine itíibicate in
quel iMatto Grosso ch'é 11 Q
nel quale, probab.lmenite, vi
adagerete voi, perché un irivito, quando si vuol fare, o si
fa o non! si fa. É! 3*invito per
un teatro a file gerarchiche,
o si fa, per la lettera A, o si
finge d-essersene dimenticati.
Viggiani, Bragaglia, Ricci,
e gli altri "adanitici" ítitòlari, non se ne .dimenticheranno. .
Resta ora a discutere la re- lativitá dei prezzo. Perché.
oara Andriá, in tema di teatro, il Direzzo non é Caro o " barato" in sé,,mia é-caro o "barai;o" sempre in relazione alia
bonti dello &pettacolo per oui
si paga.
Su questo, evidieintemente,
é .prematuro pronuiiziarsi; per
poter dire qvalcosa dl ragipnevole in propósito, occòrre
prima ~as»ist,°Te almeno ad un
paio di spetitàcoli.
NelPattesa, amateci.
•
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u
p
o
n
19
1
il * i non i mista ossesÉionáto
Ohimé! io non posso piú
niscire di casa, senza ritornarvi
col onore in tutasso... senza
ritornarvi col cuore in tucontributo... — un accidentaccio
fatto a niolla che mi spacchi!
—•senza tornarvi col cuore in
tu...multo.
II mondo non ha per me che
dlélle risate di discosto... II
mondo non h» Per me che deile risate di disvalore..". —
tuoni saette e fulnüni al cianuro dl potássio! — II mondo
non ha per me che delle rigato di dis...prezzo per questo
mio dlfetto ed io-mi ci faceio
, nna fissazione sopra.
Commestibili italiani
Mercadinho Duque
de Caxias, 207
Avevo deciso di riprenderc
in mano il mio vecchio strunano... di riprendere in mano
il mio vecchio stnigota...... —
accidenü alia fisarmonica! —
Ú mio vecchio strúmento,
avendo intenzione di rimetternü a studiárlo con passione.
Perché dovete sapere che io
stndJavo il violino, da giovan11 violisôi... che io studiavo *—
maléno, dia glo-vansetto...
dbdone delle maledizloni col
gando! — che io studiavo il
violino, da giovan... otto.
Difatti, giorni or sono, lo
ritirai fuori, o, idopo aver accomoreso lè corde... dopo avere accopoeoncesso le corde...
— tuoni saette e lainpi galvif
noplastici— dopo avere accomo...dato le corde, mi misi a
suonarlo.
Ben presto ml rltrovai l'abilitá necessária per dare qualche consicuro... per dare qualche congarantito... — un accidentaccio a tortiglione che
mi spacchi! — per dare qualche cótt...oetto. M allora
setissi ad un amico che suonava il pianodebole... e allora
scrissi ad un amico che suonava il forteforte... — maledizione delle maledialoni alia
nitroglicerina! -—, e allora
scrissi ad un amico che suona.
va il piano...forte, perché venisse ad accompagnarmi e per
esegnire insieme qualche pezzo di visica... qualche brano ;
di voltica... — accidenti a me!
—- qualche pezzo di... musica.
L'amico momttsta... 1'amico
colunista... — maledizione--—¦ Pamico pianista venne ed
io lo accòlsi come nn fratello.
Oi niettemmo a sedere.
¦— Ohe cosa snoniamo? —
mi fece lui.
II minuetto di Naserini...
¦-*— risposi. iiyZyi^ •¦
Ebbi i'Ímpressio(ne che il
terreno mi mancasse sotto i
piedi, meritee la fronte mi si ¦
andava ünperlando di sUdore
gélido. M'ero «iccorto d'aver
detto il consueto strafalcione,
ma tentai di riprendermi dioendo:
Suoniamo il minuchilo
di Orecchierini...
L'amico mi guardo male. In
fatto di musica egü era uno
di qiüegli uomini che non animettono scherzi. Poi, cercando di dominare il furore che
lo invadeva mi apostroió:
ohe cosa hai deito? Io
non conosco questa roba!..*
VolU replicare ancora per
tentare un salvataggio in
estremis. Ma ü rimedio íu
peggiore dei male:
Volevo dire — esclaniai
con la você strozzata — volevo dire che possiamo suonare il minugrammo di Labbre**
rini... il minulitro di Menterini... il miniunietro di Occhierini.
Mi morsi una mano, riuscendo quasi a strapparmela
dl netto e qmesto atto servi
un poço adi attenuare Pirrita»
zione dei mio amico.
Ma poi con un sorriso di
sdegno si alzó dalla sedia, si
. infiló il cappello ed usei, senasa neanehe dirmi: Muori cane!
Accidenti, accidenti, áceidenti!
Nicolino (pepi) Tommasco
SIGÁRETTE
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Semplici e con punta di sughero
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Essere triste significa
essere emmalato
Si puó affermare che, per
regolà, "tristezza é malattia".
In istato normlale si ha ragione di prendere la Vita con alíegria e ottimismo. I tristi
debbono, poi, fare iun auto-©sam© per sçoprire la ragione
delia lo.ro svóglia:tezza © combartterlai N04 ottenensdo risiultato, diviene necessário ricorrere ad un medico, ij quale si
accerterá se ía tristezza e la
depressione nervosa sono sintómi idi qualche malattia o dl
semiplice alterazion© dél chimismo degli umori. In questo
.ultimo caso sara sufficiente.
molte volte, modificare ii metodo di alimientazióhe -ê fare
uso di uu medicamento a base/ípsíoriq&e ®*T ristabilirsi.
Un; ^j&niipiice squilibrio deila glic^mia o dei 'metabolismo
degli zjiíopheri ipraduce disordiai nçrvosi, * çnali possono
ariçlje ássepe caiusati ida manc^njsa dí elemieuti fosforati
neílfotigahismo.
La medicina
attuallf dtepoine di ripari
in
àmbp í pa£}. Trattaindosi di
deficienzpi di fósforo, la misui*a é facile © consiste in alcune ittieziohi di Tonofosfan,
che concorrono perché il paziente preseniti risultati incoraggiiamti, perfino nelle prime
ventiquattr'ore.
..
_.>
.-"r«|
Vicenlte Ancona Lopez protesta contro i giovinotti che
córteggiano ,1© ragazze al cinematografo. Alrungando la
mano per tentaredi incontrare quella !d!ella loro vicina.
filrçgono di esseT prof ondam.ente assoiriti nello spettacolo; p cosi ali'Ufa acicaddei che
Vincenzo Riaigognetti ed il
dott. Giovanni'Bettoloni, credendo di comuniçare con la
signorina, che stava sediuta
fra loro, si Itennero ia mano
teneramiente avvinita per tutta lia durata dei film.
E' dunque nelPintento di
giovar© a una numerosa ciasse idi persone, che Ancona offre aglí ihnamorati che vanno
al cinema i seguenti consigli:
l.° Non dimenlticaté che fra
le poltrone di iun cinematografo e quelle di un salptto
esiste unadififerenza.il biglietto che gli altri hanno pagato per assístere fenza distrazioni alio spéttifcolo.
2.° Ricordatevi çífre al c'on*trario di quanto avviene.in un
salotto, al cinema lp. luce viene accesa e spenta. dá un (&?tro.,
3.° Se vi accòmpágna un
fratellino, non proibitegli di
approf ittare dei buio ppr mettersi le dita nel naso.
— Buio o non buio — disse con severitá il fidanzato di
una ragazza al fratellinó di
lei — rioórdati che c'é sempre un angelo che ti vede!
n
u
à
sciocchezzaio coloniale
:.y.yfr- Sí, lo so —
yispose ii
bambino —- Mã ora7 é itróppo
ócciJÍpato a tener d'occhio
voialtri.
Fi-4;° Quanto a voi, signorine,
non scegliete sempre lo stessó cinema e sempre lo stesso
posto. Tl mio amico Giovanni
VCarini si sèiocó, che dl idirettore dei cinematografo in: cui
sedevâ con lá fidanzaía lo ilr
luíminasise Jogni tanto cpl raggio 'délla sua liampadiná per
squadrarlo da capo a piedi.
— Ma, no, é próprio la prima volta cho vi yddto -— disse
finalmente convinto il dir ettore a Carini.* —- In realtá mi
rpareva impóssibile ché' la siginoriha stesse ancora bacinndovi da ieri sera.
*' *
*
L?A'w. Ermanno Borla afferma che 1'aèqua bisogna
daria solamente alie persone
svenute: in iqiUies'ti casi fa mol>to hene, meglio certo dell'ac"
quavité. Anche perché sareb*
be un vero peccato sprecavè
delPacquavite P«r delle pcrsone svenute„.
* # #
Nel ícamerino di Grazia dei
initervalló, si
Rio durante un
'piccola
gioviane
parla d'iUina
bállerina che ottiene piú suecessi alPinsegna di Eros .ché
a quieila idi 'Fersic é. Donnà
Grazia non si miositra indulgente -nel idescriverne le qu,álitá mediocri, e non le rísparmia neissuna critica.
•Cario Buti, interiocutore
prinicipale, dice ad iun certo
— SI, é iproiprio cosi; voi
fate uni ritratito parlaute dei
suoi düfetti, ma dimenticate le
sue virtü; intendo parlare deila sua bellezza e dei suoi suecessi amorosi.
in
y'~ Oh, —- replica dolcemente Pjneffabile Grazia (amore
amore, portam!'..tante coooose)
— ma io hb 'fiátto solo un ritratto a mezzo busto.
* #• *
Questa storiella inglese ce
la manda 1-I-ng. Etarico Falzohi:
Dopo dieci. anni di matriinonio, mister ile» e sua '.mogliè.voglionQí divorziare. Vannp ia Itrovare un loro amicp
avvocato al quale espongono
la ííltuàzioné.
— Avete idiei bambini? —
chiede loro il legulèio.
.— Sí, ne abbiamo tré. Ed
é ció che, ci dá dei filo dá. torcer©. Io ne vorrei dme per me
ed anche mia moglie ne vòrrebbe due. Non -c'é modo ii
mettersi d*accordo7v*
L'ayvocia.to riflette e, poi,
dice:
Volete seguire un mio
consiglio? Se voléte avere due
bambini per ciáscuno, sepaTanliirOvi, rincasate in tutta-pace e cercat© di vivere tranquiUi per qiualche mése .é vedrete ohe Dio benedirá il.vostro focolar© con un quiárto
'figlio, Cosi non vi sara piú
alcün ostaõólp al vostro divorzio,
II s-ignoT© e la signora Ics
rincasano soddlisfalt[ti idiel consiglio.
Un anno dopo, Pavvócato
incontra Ics © gli chiede: •
iBeh! lamico mio. Avete
risolto quella storia dei divor.
zio!?
Non mo ne par late! Tutto da rifare: mia moglie há
partorito due gemiélli!
Soltanlto qiuándo uno é
granldi© si nárrano le storie di
quianido era piccolo. Cosi sta
galera
i
1
awenendo per Egidio Bianchi, il c orioaoiutissimo Bur befo Benéfico.
La imamma gmrdando il
suo piccolo' tesoro, eisclama,:
_— Ma amore, hai la bocca
aperta!
: ,.
Lq so, mamimina: l'ho
aperta ia — ,A cinque anui
Eigidio era giá Egidio.
*• ***
F. ¦ryy.yy
'
Quando Ge-^Be-fLo^Rèvpnne
in Brasile, voUe fáre lüna puntata nélVÍnterno. Per poter.
in!U'ap;renidéTe il viaggio, si
vide peró costretto ia, comprarsi un cavallo. Si r^có da un
allevatore "da terra'" il quale
pretendeva due contos ide réis
iper una magnífica ciumenta.
Ge-BeWLo-iRe resto un attimo
* . .';
inlterdétto e poi propose;
;— Ecoo. Vi daró iún conto
de réis in eontaittti e sairó vostro idebitore per 11 Testo! _
ÍPassó qualche tempo e'1'ailevatore non veídendó 1'altrp
conto de réis aúdló da Ge-BeLo^Re a reclamarli.
Ma, daro mio — gli spiegó Ge-Be-Lo-Re — Bisogna
che OiSserviaimo i patti!' Vi ho
detto che sarei restato vostro
debitóre per ií resto. Ora, se
ve lo pago, non sono piú vo; ,
stro debitóre; E' chiaro?
*
#¦
.yy
1 <./":%'¦
*
Bionidi (1'altro di Dick)
non perde mai quella ícalma
signorile e quella coihppsitezza educata che lo distinguono
quando non <si prende a pedate, per dovere professionale,
con il ísuo compagno di sceha.
Senza descrivere il qiüadrp ch©
1'ha. preceduta, questa báttuta dellá' sua: vita privatá lo
conferma:' "Sai, cará, quanto
io desidèri ia,nidáre d'aç\OTdo
con (te; perció faciiciamb un
patto: per dieci volte di seguito avrai ragione W e poi
per cinque io".
V(vV..-#
*
*
lí Cav. Eimidio Falchi ••é';
molto distratto e la distrazione é un lusso che costa caro.
Cosicché entrando dia. un noto
ombrellaio di S. Pitolo chiese:
-h Vorrei un paracqua. Ma
ció che avete dü piú a lnaon
mércato...
Ci sarebb© questo, cavaliere. Dodici mazzoni. Ma le
confesso che nou le fará un
grande uso!
Oh! PeT me basta. Ne
ho bisogno semplicemente per
diménticarlo al ristoranté!
':-
'¦.'.
*••*-.*-'
¦
Esistonp ancora i rfreidWiristi. Una recente sítatistica ne
dá presènti líella sol»< Aiherica dèl Sud cirpa 9.000.00Q Ma
Eidluardo Barra. assicura che
sóomparirannó, com© gü' indiani. Intanto é il sig. Barra
in pRrsona ch© ci manda qiiresta "ultima". ;c,he diffet-enza
pasiS£tfStra la iSnia e nna signora indUiligente? la «ignora indulgente vi scusa; la Snia viscósá."'[':.
*1;V*; *-.éyy¦•¦ yr |
IL DIRETTORE — Ha visto, agente Harbisson? Avevo ragione quando vi dicevo di non mettere il 2 accanto al 5 pei*
evitare una possibile moltiplioassione.
;,
iStop! —:, © itánti"'¦¦;..lóssequi in
casa.
;
F. Al prossimó numJero, feiJoada incaniipleta.
'¦:•
--."
4>
a
1
n
ti
due commedíole agli antipodi
PRIMA
*;;'.''"'• ZZ'Z
Personaggi;
IL SIGNORE.
LA SIGNORA.
LA SIGNORINA.
(La scena si svolge nella
Stanza da pranzo idi un appartamento modestamente arredato. AlPalzarsl dei sipario
sono in. scena IL SIGNORE.
che passeggja nervosamente, e
LA SIGNORA che cace).
IL SIGNORE — Mi ci yórrebbero 100 contos...
LA SIGNORA — Hai giocato al-bichO? JIL STGNIORE — Si, lho giocato, Siperiaihio;.. Almeno, se
la «benedetfanima di papá mi
facesse vihceire 100 conitos!...
LA SIGNORA — JMagari!
IL SIGNORE — Beh, ti
giuro che se ia benedetfainima di papá mi fa vincere 100
contos, ne. regalo trenta ai poveri!
iLA SIlGNORA (cuce).
IL SIÇNÒRE
(passeggia
nervosamente)'.
LÀ SIGNORINA (entran(jo) _ papá!, Papá! Hai vinto! I twoi mluimieri sono usciti!
IL SIGNORE (strappa il
figiornale dalle ntani Idélla -—
glia; appare« eiiaôzionató)
E' vero!- Ecco i numeri!
LA SIGNORA (sta per svenire'ma viene soccorsa dal
marito è d&íla figlia) —
Quanto hai vinto?
"'¦''
in trenó
in tram
al maré
in casa
a letto
,. .
a tavola «;
a scuola
ai bar
_ . •
al caffé
al club
^in campagna
.C in montagna
1eg gete
M no vella"
IL SIGNORE (fa mentalmente nn rápido calcolo) ' —
Ho vinto 70 contos. .
LÁ SIGNORA — Allora ricordáti dei poveri. Hai giurato...
IL SIGNORIE (la interrompe) — E chè Centra? Mica
ho vinto .100 «contos.
LA SIGNORA — Beh, non,
ti dico ãi dare ai poveri 30
«qualche cosa la
conitos, ma ';::-:
devi dare.
IL SIGNORE — Non capisei niente! Se ho vinto 70
contos invece «di 100, vuol dire che la beniedletfanima 'dl
papá ha giá dato direttamehte i 30 contos ai poveri.
CALA 'LA TELA
SECONDA
¦ ....
IL
ÍL
LA
Personaggi:
¦
CONDANNATO;
BOLA.
FOLLA.
(L'azione si svolge nel medio-evo; Ia sCéhà rappresenta íma plazza nel centro delia
alTálquaV sorge. uni» forca;vede
IL
si
sipario
zarsi. dél
BOIA chè spinge IL CONDANNATO verso U patibolo,
mentre LA FOLLA, che riempie la piazza* rumoreggia).
IL BOIA ' («a gli ultimi preparativi).
«LA' FOLLA (rumoreggia
sempre).
IL BOIA (ha finito di preparare tt nodo).
LA FOLLA (rumoreggia).
«IL BOIA (al condannato)
Avanti! Io sono pronto.
AWicinati!
IL ÜÓNDANNATO (si avvicina al BOIA).
IL BOIA (passa' Ia corda
intorno al collo dei CONDANNATO, stHnge il nodo e, tira
su/ il CONDANNATO, ma si
la corda) — Àçciídejn' spezza
tl!', % :
IL CONBANNArrÓ (si rialza in piedi dolorante) — Belia fregialtüra.
" IL BOIA — S'é spezzata la
corda! ,E* la prima volta che
¦• mi capita una cosa simile.
¦¦¦ -ÍL lOONDAiNNATO — Anche a me. V ¦. .
CALA LA TELA
LUIGI BERTOLDO
TRA GM ELiHMENTl INDISPENSABILI ALLA VITA,
C'B» VAíOQÜA. TRA Ll ACQUíE, QUELLA INDISPENSARILB AD UNA OTTIMA DIGESTIONE B'
Agua Fontalis
LA PIU' PURA DI TUTTE LB ACQUE NATURAL!, B
OHE POSSMDDB ALTE QUAIÜTA» WURBTICHB.
. O IN MOAJIR__FOB©W 1 MEZZI LITRI o-
TELEF. 2-5949
a
-:'-Z.
ZZ-ZZ ¦
¦ ,-
.¦
\f. -..
21
a
AViS:0
Tendo chegado ao nosso conhecimento que indjviduos sem o menor escrúpulo e consideração-para çqnjí a
saude do publico, estão introduzindo e yendendo, quer
«nesta Capitai, quer em alguns Estados da. União, princi:
palmente no de SAO PAULO, artigos com nomes e em-,
balagem semelhantes aos'nossos produetos, principaínien,te — kóKOLOS, HAGÜNIADA, VIERNÀ, CHA' MINEJ-.
RO, PIPER, APBRTÁ-RUAO, SEIVA DE JATQB^, o
outros mais, todos approvados ;e licenciados! pejo DÍSPARTAMENTO NAGIONAL DE 'SAUDE PUBLICA, aehamonos no dever .dè avisar á nossa diatineta freguezia «e ao
publico èm geral que.se acautelem, devendo; recusa^ todos?
òs medicamentos e plantas que hão ley^em itopreasós
nos roitulos ou caixas; o nome de .no^sa.çasa
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esporte
CONSIDER A Ç Õ ES
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SERIA S
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Alalevolamente, o "voni" jardim, o homem das estocadas. iQUie pelo Palestra tem o mesmo amor que o touro
peia côr vermelha, (que sorte que p Palestra é verde!) ando
da assoalhando que a disciplina foi o marco primeiro "m
certamen da Liga Paulista de pé-na-bola. lüscamos
partibüs" com a declaração do eminente homem do dia.
jja turma paléstrina ninguém destoou, ao contrario todo
o mundo reclamou contra, porque todp o mundo era, mesmo dó "contra". O Palestra, conforme disseram Ragon-r
gnetti e seu illustrado monoculo vidro zeiss (nào é reciame> parece partido do governo. Contra elle... todo o mundo é opposição...
Ta bão... deixe...
* *
A turma corinthiana, felizmente só no fim... desandou, quando não quiz reconhecer aquelle "ineguaiavei"
ponto, que tanta dôr de cabeça deu ao Minervlno, alterando todo o apparelhamento de seu systema nervoso. Até o
incorreu na saneção
Jahu', disciplinado e disciplinador,
contra a... Liga que, desta vez, tal qual o hollandez, pagou
o mai que nào fez....
Dos outros nem é bom falar, porque em futebol, o que
vale é pelota nas redes, e quando a coisa é demais os coitados nem têm tempo de reclamar...., (Vide Estudantes
5 a 0, -Santos 4 a 0 e outros episódios menos edificantes).
* *
Nos, jornalistas sérios, só fazemos votos para que o
campeonato a iniciar-se termine cedo e sem a initiromissão dos tres pequenos do barulho, isto é, aquelles que gostam de entornar o caldo: C. B. D., Liga Carioca de bola no
pé e a famigerada lenda da "Especializada".
Çom estas tres no tablado... durma-se com um barulho desses...
Ao que consta, a Liga Paulista vae ter o bom senso
(afinal!) de fazer realizar o campeonato inium turno só.
Quer dizer que o campeonato de 1937 terminará em 1937
mesmo, e não como o de 1936, que ameaçou terminar...
em 1940!
MAiZZONICUS
pinheiraes...
onde a araucária medra, o
Corinthians enfrentou domingo o Athletico. A partida estava nos 1 a 1, quando
vem o gol da discórdia, com
cs papeis invertidos. Desta
vez foi o clube local que não
quiz ir na onda, como o Corinthians não o quiz no "ceiébrè 1 a Q" dp .Parque Antaretica. O jogo não chegou
a terminar e José I foi pa-
1
em pilulas
A Liga Paulista -de pé-na-bola fechou com chave de
ouro o seu iião pouco curto campeonato. yuer dizer; no
meip de tanta partida accidentaaa as duas diurnas naaà
tiveram a registar.... porque a policia quiz pòr o toco onde
não era chamada, segundo a opinião abansada* do Brito,
o rei do "catch-as-catch-can" no império pepolisuco.
iPeriilha essa estupefaciente opinião opinativa, o sr.
Dula, xe-desco-ltalo-ipauüstano-paranaense, tecihnico nas
contas de chegar e... desancar, discípulo muito amado de
da "pâ virada"» quando mo tempo de
Cambou, o nomem"bamba*'
e ninguém, agüentava. Verdade
antigamente era
e que o sr. Dula so participou de uma lição, mas esta circumstancia attenuante não o inhibe de ngurar nesta seriissima coiumna "mazzonica".
. lia ainda outros especimens dignes de figurar nesta
estatistica correcta e augmentada, mas quanto a esses não
vale a pena a gente estar a gastar cera com tão ruins deíuntos, segundo nos declarou o "herr" pimenta Nettp, cusob sua jurisdicção, não acolhem semeinanjas coxumuias,
"mancadas"
ccraio faz a "pequeninha"...
tès
Na terra dos
4
Ô
ra a Assistência... porque
a "cordialidade" paranaense... foi excessiva.
Amanhã o Corinthians jcgará com o Britannia reforçado pelo Ferroviário e
fechará a excursão com
chave de ouro em pó o
"match" com o seleccionado paranaense.
Palestra "versus"
Palestra
Para amanhã teremos um
interestadual do arromba:
Palestra daqui (da ponta da
orelha) e Palestra mineiro.
Local: Parque Antarctica,
Prognostico: delle se incumbirão os laranjas...
O "esquadrão'7
metamorphoseado
Aveç uma esquadra "-manquicoía" o Palestra .juiz se
pox a oaiao com ps luzos do
¦oraz e no ímai da "embromina" á coisa ia cheirando
mai pra burro e*pra xuxu ..
ja dizia d poeta que convencimento quanão e demais
atrapaina. iu nao deixa de
ier razão. E' inaamissivel
que depois do totuio de
campeão os "technicos" "de
ia bianço-verdé" se ponham,
a irigir a manteiga até os
ovos èstaiarem. íseria muito
bonito qué depois da cpnquista oo "'amoicionado itáituio" (chapa oo Arne íiange) o
telegrapno annunciasse pelo
oràsuL afora coisas deste
jaez: "O Palestra, campeão
paulista oe l-tííto apannou
como boi ladrão do Lüzitano, '-rabeira" do dito cujo
mencionado campeonato".
Seria muito bonito mesmo... Emfim, cada qual no
seu lugar, e quem o oecupa
indevidamente o mais qufe
deve fazer é enfiar a viola
no sacco cpmp o Jurandyr
"enfipu" as bolas na...
propria rede,..
tante. -Já não é o mesmo
•canja" de antigamente,
quando a escola era risonna
e franca
Um "hurrah" ao clube
iuzo e um muito obrigado
peio vinho-do-porto, -gosüosoatépfim"...
pena que nao '.."tinha"'
mais — encerrou com esta
pnrase histórica a oeua *««>ia o Jamceiii, aoutor tm
uiiguas daqui e daiem mar..,
Tantas fez que acabou
"levando,.,"
0
Esta é com o -Santos. TantP iez que acabou "se vmgando" de traz prá diante,
vice-versa <na razão inversa do quadrado das victorias que ninguém nao
viu...
A Portugueza, escarmentaoa desde o primeiro jogo,
desta véz levou a "geringonça" a sério, tanto assim que
o Santos acabou... ''levando".
Levando o que? — perguntará um leitor menos
ingênuo e {gaiato, ao quai
responderemos "ipsis verbis"!:— No "cocuruto", ora
'
essa....
Uma noticia
sensacional!
as agencias
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Annunciam
•Folgamos
em registar que que e Fluminense, usufruiuo Luzitano melhorou bas- do da situação anômala
que
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atravessa o futebol bünasUei-ro, registou um saldo nó seu
anno financeiro.. A briga
entre a C. B. D. e as "especiallzadas", que de especial
nada têm, coadjuvou o Fluminense nas suas realizações,
que nâo são poucas...
"Entre
os tres litigantes o
terceiro goza" — diz sabiòdictado italiano. Com effeito assim é.
Queremos frizâr, aqui, porém, que em S. Paulo o "neassim tão
gocio" não anda"tricolor"
florescente. O
carioca, ostentando um "scrach" paulista, dá uma lição de
economia politica a muito
Machiaveli esportivo bandeirante
— Levanta-te... homem!
Pró illuminação
Está dando os resultados
que eram de esperar a campanha, palestrina dos distinctivos pró-iUuminaçâo.
O
*
entrado
pessoal tem
pátriotácamente com os "dezão"
o Palestra,
porque quer ver"illuminado",
está
que já
com o campeonato de 1936,
com o seu estádio jorrando
cascatas de luz...
Parmlgiano Stravecchione
KG. 19$000
Mercadinho Duque
de Caxias, 207
E' bom notar que não ha
distineção entre os que concorrem para o grandioso
emprehendimento. Brasileiros, italianos, árabes, francezes, inglezes, pretos, brancos, democratas, fascistas,
v"tutti qu(antL", emfim, dão
um tijollo para a cpnsecução do grande movimento.
— Nós também estamos
dando um tijollinho... não
acham? Graças a Deus não
e não tesomos "pão-duro"
"facadas"..
mos medo de
u
c
m
n
.o
Ultimai notas
O Piccinini parece qué
desappareceu da circulação.
Estamos com saudades daqueílas notas esportivas que,
elle nos empresta a... para;
abrilhantar este órgão.
O "Correio de S. Paulo", nas mãqs agora, quanto
á. sua parte esportiva, do
Rosas Mirandola, contou, até
pouco tempo com um chronista de alto valor scientifico e pebolistlco. Trata-se do
Albqrto Lopinho, o homem
da pastinha azeitada a "fleur;
d?amour". Infelizmente esse
escriptor de alto cothurno
sumiu na curva extrema do
càminlio extremo..,.' Estrella nascente que se poz no
oceaso... "Folhas"
As
contaram,
tempo,
de
espaço
longo
por
collamirabolante
còm um
borador das dúzias. (Nesta
affirmativa não vae "animus injuriandi") E' que esse plumitivo escrevia collaboraçôes ás dúzias...
Pois bem. Américo, vulgo
"Calabrezinho", também virou sorvete.
Que pennas o mundo foi
perder!
Licinio Motta, director
da Bgig. Empreza Jornalisde Informações Geraes
tica
s ("geraes"
quer dizer esportivas pelo diccionario particular da sumptuosa'agencia)
quando se põe a escrever náo
pára mais. O Outro dia chamou o Salathiel de Campos,
seu sócio honorário e disse'
lhe: "Veja
que artigalhaco
;—
que escrevi. Leia-o, por íaO titulo é sugestivo:
vor.
"Saporifero".
"Si é por favor eu leio,
atalhou o SalaMitel''. E chamando o servente: — "Puxa aqueila poltrona para cá,
porque sei que vou dormir."
E olhando as innumeras t
laudas . que o Licinio lhe
apresentara: — "E' a primeira vez na minha vida
que me abalanço a tomar...
um saporifero".
Voléte render.?
bianca la y ostra,
pe-'.e liberandola
da tutte le imfcuritá e tarla diTéntare mórbida, ni.
vea e pièna d'incanto compárabüe
al giglio?
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Zâ Qãnfresca
da Rimini
; Castello dei Malatesta a Rimíni. Giovanni íp Sciancatd,
detto Gianciòtto, parla con Paolo il Bello, suo germano.
GIANCIOTTO
O tratei mdo diletto, vien qua, che niun ci senta. . .
PAOLO
1 'Che viuoi dir mi, Giovanni?
GIANCIQTTO
Ti piiace la Polenta?
PAOLO
'
Ottima, con gü ucceldi .
.
GIAüNiClIOTTO
'Clhe dici, seiagurato!
PAOLO
'Risipondo alia richiesta. Non m'hai tu dimandato
* '.'A'-A.A'''Á-A.
se. Ia ipolenta é buona?
GIANÜIÒTTO
Sei
bello quanto scemo
e, se lo vuoi sapere, sincei-iaimente io temo
çhe come Isa Miranda un giorno finirai
. ad Hollywiooidl *t_j; puro. Ma non capisci mai?
Ti chiedea se ti. piáce la figliola Francescia
. di Guidlo dá Polenlta.
PAOLO
Ah,
che occhi! E cbe fresca
.
¦*'.'.
boccuccia!
, GIANICIOTTO
E allora vamimela a chieidere in ispcsia.
PAOLO
7
non
stesso?
Perché
vai tu
GIANOIOTTO (insinuante)
.Se vai, ti dó una cosa... .
PAOLO
il
Non faccio
parariimfo....
GIANCIIOTTO
(Quasi piangehdo, per cominuovere il fratello)
Tü; sei bello ed hai tutto,
mentr'io non válgoun Paolo, cosi seiancato' e brutto,
Francesca é una ragazza, mi si dice, assai stramba:
sposerá un Malatesta, mia sol ise é bene in gamiba,
¦
j
Maccheroni
SECCHI
-
-
*¦¦•'*(
,
*•
r ¦•.IS--
Biscotti
SECCHI
Cioccolato
H. Secchi & Cia.
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SECCHI
Lgo. da Concórdia
¦
*
*
*
(Tre mesi dopo, nel Castello di Gradara Framcesça, che
cadlde nella rete, é 'a:ora: moglie infelioe di Gianciotto)
'.;. _ !,
BlANGOFIORE t
. ÁÁ
Madonna, perché miai aRparite si mesta?
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;¦ FRANCESCA ;''••'•
Táci, diletta ancella.
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BIANOOFIORE
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avete?
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'FRANOES*CA
.
Malatesta...
BIANOOFIORE
iMal la tesiía? Aspettate*! So di molte persone
che trovian giovámento con il ipiramidone.
FRANCÊS CA
Fraintenidesti, fanciulla: Malatesta ho nel cuore
e non giá messer ^Gianni, • .1 mio zoppo signore,
come sarebbe giusto, bens! Paolo, il fratello: .
pi !íi lo guardo e piú trovo ch'é veramente bello.
^m\
IL BAMBINO QUASI PBECOOISSIMO: — Non vobamboie,
tienini af corda, scimitarre delPIslam, palie,
glio
aeroplani elettrici e barchette a vela. Non voglio biliardi,
ping-pong, jo-jb, canüons automatici e cassette salvadanari. E non voglio nemmeno un bacio dalla graziosa vendéuse. .
E allora cosa vuoi?
Voglio soltanto cioccolattini, bombons, caramelle
ed altrè delizáe marca PÁN!
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PHONE: 2tX_254
DOMARTINELLl
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BIANlOOFIO^Ei
(Che si era atTacciata alPímmenso finestróne da! basso
davanzale)
Madonna, per 1'appunito, egli sta -qua arrivando!
, FRANCESCA
Paolo!
PÁOLO
Francesca! Amore! Vengo di contriabbando. . .
'
:'.
FRANCESCA (a Biancofiore)
Anéella, dal idírogbiere vá' ti priegò un momento
* e chiedegli fioirini due. . . dl trattenimento. . .
(Biancofiore esce arrOssendo)
«•Xv
FRAlNClESGA (a Paolo)
Vuoi che leggiamo un «poço per diletto e sollazzo
idi' IDanciloItto come amor ,lo strfonse?,.. .
PAOLO
. Un pazzo!
mi
Un pazzo tu
giudichi, che a-.rischi«le tegnate
.píer ilegger teco qiuattro 8CÍ.occhezz«e romanzate!
/
Voglio fare all'ámore, Francesica, voglio te. U.
FRANCESCA :
Taci, Paolo, ,ti ipriego. . .'- Non, udisti?
PAOLO
Che c'é?
FRANCESCA
Nascondüiti, fa presto...
marito!
Tuo fratel! Mio
io
provvedo al resto. .
Chiuditi nelParmiadio ed
PAOLO
baida a atare zitta,
e
Esegiuo, ma ti! calma.,
stavolta prevedo che la Polentia é f ritta!
GIÍANCIOTTO
Donna, scusa vi chiedo se di primo mattino
veiigo ad imiportunarvi'. C'é meco Spizzichino.
Ho «un effetto che seade e per; disperazione
gli vendo qiuialcihp mobile antico. . .
FRANiOESCA (tra sé)
..;.':',•';'.'
'
II credenzone!
l'armadio; po(Gianciotto tuae Spizzichino ad ammirare
fin í»esso
mobile
il
fa
trascinare
scia chiamato un valletto,
in mivederlo
1'immenso finestróne dal basso davanzate, per
rumore
udendo un
glior luce, ma ad un trattp impali^discono,
e uri gemito provenire dlalPinterno)
GIANCIOTTO
-«afitocato. . ..
Áveitié .udito? Un gemito soirimesso. ...
SFBZZICiHINO (trémando di spavento)
Accorruorno! Àocoridoaiia! L'ar,mad'io é spiritato.
allontanare il mo.
(Istintivam*ente protende le braccia per
cosí pirecipitai-e dalPalto delia torre)
sé, faceridolo
bile da'....;¦
FRÍANOESCA.
,
irniprevediiitia,!
Tragédia orrenda orribilei'cruldele
Ah, mon certo! in tal guisa io son .giammai caduta
*,Ma poi cb'eg,li precipita cosí nei regni bui,
vo' per r-ultíma volta «adere insieimè ia lmi!! ;;
(Si butta dídia finestra)
GTANOIÒTTO (coiatrariato)
pòsteri trovandol lá sotto sifraceilia,ti,
düran poi cbe per mie sono morti amunazzati.
¦i SPIZZICHINO (pieno di filosofia)
Measer! Tal delia vita é _a sorte tremenda:
finisce una eredenza; cominciia una leggenda.
I
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DOMESTICI
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^mmmmmmmmmm\\^S&5t^mA^m\\\
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LEI — Ma come puói arrischiarti a parlar
mi di matrimônio se io spendo quanto guadagno
in vestiti e il tuo stipendio non é gran cosa?
LUI — Ma cara, tu parli cosí perene non hai
"A INCENDIAKIA", «ESQUINA
alia
pensato
DO BAEULHO", dove con poclússimo denaro
potrai continuare a vestirti come la padrona.
per
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ORLANDO .. (Ernesto, irua Sito. Amaro, 132-A
£-1598)
NOTO ..
(Anielo, Cel. Gustavo Santiago, 4—9-9281)
PALADINO . (Anitonio, nua Municipalidajde, 685 — 3-0352)
Giunto nell'anno trigesimo
quinto delia mia operosa .¦pflistenzà, ml sembra di non poter e. iniziar e iq uesto manual e
o vogliam dire Collanina di
curei consigli alia gioventú
studiosa meglio che con un
¦ '. breve, ma suecos© capirbol© volto a metterla in guardiã dei
pericoli delia strada e precisamente dalle insidie che le leggia'dre rappres^ntanti dei deboi sesso continuamente ci
tendono. E come il tema rastisslmo richiederebbe una
i troppo lunga trattàzione, io vi
©sorto, o giovani, a concentrare la vostra attenzione ani'
pericoli dei ifermare le ragazze, con o senzia, pedinamento
preventivo, si come é nelle
speranze di esse ragazze, le
quali nom desiderano altra cosa, se non di essere pedinate
6 corteggiate in vario modo e
finalmente fermate, per pren. dersi Ja sóddisfazíione di farvi
il musO duro e di raccontare
alle amiche che hanno dovuto
siudaré sètte camicie per sba-'
raizzarsi dlüm ammiratore importuno.
iSiia, dunque, vostra norma
costante dilasciare che le ragazze vadano per. i fatti loro,
sculettando veíoci da un marciapiedi alllaltro ovvero induguando davanti alle vetrine. Io
nom fparlo, o giovani, delle
ragazze miagre come uno stecco o> bruitte da morire, le quali
conviene sbirciiare disínvóltamente, ia scopo benéfico. Parlo delle 'belle, le quali sembrano iníischiarsi delle vostre
attenzioni e dei vostri compli- s
menti e ehe, invece, non pensano che ad attirare attenzioni e complimenti, pronte a
umiliarvi, con una secca riaposta se voi tentate di rivalger loro1 ,1a iparola. Per il
che, ià vi dico, o giovani: non
sialte ingenui, per ramore di
Dio, non prestatevi al gioco!
T.rattate coteste ragazze con
digmitosa fierezza, con fredd^a, con dlstacco. Imperocché, voi vedete di leggeri che
esse, non soltanto Pestate ma
nel pieno inverno, non hannO
altra preoocupazioine, anzi occupazion© alPinfuori di qnWla
di piacervi, mediante 1'accorta
valorizzazione dei loro ,p;egi
naturali, messi iri; r^salto dal
taglio delle vesti, dal colore
delle calze, dal rossetto e dai
cosmetici in genere e ifinanco
dal moldo di camminare. Convieme, peitanto, ©he voi, nel
trovarvi di frointé o accanto ad
una di coteste piccole Cir-'
ce, fieramente distògliete Io
aguardo^ ignorandone non dico il fascino, ma la presenza
stessa. Ma se acca'd'e che, dol?o witi bel pèzzo di strada. vi
ritroviate vicino a lei, allora
il vostro .preciso dovere é di
apostrofare Pimlportuna 'con'
aoconcie parole.
Lei, signorina, ce 1'ha
próprio con me?
E come 1'inçauta e.sfacciatella non saprá che risoondervi, iúcalzatela senzia indugio.
Se ce Tha con me, sbaglia di grosso. Sappia che di
lwbbra porporine come le sue,
os:gi come oggi ;ne.,ho viste
almeno ventimila paia, sappiiá che le sue soprácciglia rasate sono ormai una cosa comune e anche di diúibbio gusto, saippia che ha torto di dimenarsi itótò nèl camminare, perché neanche da quel
Jate siamo fuori dei normaíe
e se lei non si a.bbottona quel
eoílo nerché sente caüdo. nulla
da obbieittare, ma se per caso non lo a^bottona per mostrare un no' dei suo cândido
seno. allora rischiar inmtilmente di buscarsiun raffreddore
perché di ipeüle biamcia come
la sua — su per gifr— ne
vediamo conltünuamente, a d«cametri quadirati. Per tutte
qmieste ragíoni, gentile siffnorinaj. io la riehiamo fljiPobbligo d'unfl. maggiore modéstia
e le !dico% ripassi.
Detto auesto. convieno, togliersi il capipéllo e, accennato
un lieve inchiino, allontaniarsi
in fretta.
il piccolo monsignore
EMPÓRIO ARTÍSTICO
ARTICOLI PER DISEGNO, PITTURA E INGEGNERIA
— CASA S P E CIA LIS TA —
íTVicKcUtidclo"
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LIBERO
BADARÓ,
118-
TELEFONO: 2-2292-SÃO
PAULO
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Voi, mio povero Zweifel, siete Vuomo .r ãei
primi anni ãd nostro secolo. Siete Vuomo
1902, 1903.. .Voi. mi fate pensare agli strilloni delle fiere, che ãinanzi a qualche bifoleo
ationito appoggiano una mano su una marmotta impagliata e 1'altra sulVanguilla nel1'alcool, è parlano ãella "Scienza" per vendere un cer otto. Voi siete la vittima ãi un ragiónamento frammentario. Voi masticate mozziconi ãi veritá. Poiché sapete che il sangue
Umano ha lo stesso tasso ãi cloruro ãi quello
ãei pesei ã'acqua ãólce, e che il tubo ãi Ruysch
ãel nostro setto nasale é un resiãuo ãeWorgano ãi Jacobson ãella rana, e che le nostre ultime, ãue vertebre sacre e il coecige sono i resiãui ãella coãa ãêl piteco, nostro remoto antenaio, e Vaureolanera^ãél capezzolo è Vultima trace ia ãi pigmento che il negroiãe,
nostro antenato recente,' lasció aWuomo bianco, e che la torsione ãei nostri femori dimostra che i nostri pieãi erano in origine ãelle
mani... Poiché insomma Vanatomia ãei vertebrati, 1'embriologia, Vantropologia, smentiscono le prime ãue pagine ãel Vecchio Testamento, voi, mio povero Zweifel, avete tentato
ãi ucciãere in voi stesso ció che c'é ãi puro
in noi, e che ognuno ereãita nascenão. La
vera difficoltá ãella vita non é conquistar e
questo patrimônio ãi purezza, ma custoãirlo !
Voi lo avete per auto. Vostra figlia lo ha anéora intatto e ve lo butta sul viso. Cinci ha
ta purezza di coloro che non, riconãucono le
veritá umane alia veritá ãella fisica, ãella chimica e ãella zoologia.
Zweifel impalliàí e s 'appoggió q Mayer.
Un po' ãi stanchezzà. E'
passato.. .A—disse.
Pochi metri piú su, ãove era giunta Cinci,
c'era una piceola chiesa: ãinanzi alia chiesa,
una fontana. Mayer risciacquó. il biechiere ãi
ferro attaccato alia catend, e lo por se sgòcciolante ã'acqua gélata a Zweifel.
La straãa era ãeserta. Nella chiesa non
c'era quasi nessuno. La bimba entra in chiesa, usei, rientró, correnão leggiera. Osservô
quelle ãue o tre persone inginoc.chiáte; segui'
i movimenti ãi una ãonna ehe aveva lasciato
caãere una monéta nella cassetta ãelle of ferie.
Curiosa ãi tutto, le ãomanãó:
Che fai?
-L'elemosina — rispose'
gentilmente la
ãonna.
Cinci usei e ãomanãó al babbo:
Perché tu non fai mai Velemosina ?
Zweifel finse ãi non uáire. La natura âéve
aver posto un metro ãi ãisianza frá la boèca
ãei figli. e Vorecchio ãei paãri affinehé i paãri possano sottrarsi pulitamente a certe ãifficili ãomanãe.
, Zweifel ãieeva a Mayer ãelle parole che la
bimba non capiva. Al suo. avvicinarsi, ábbassaya la você e sHnterrompeva. Poiché ci sono
ãelle cose che,i bimbi non ãebbono uãire, Cinci si allontanó ancora una volta, rientró nella chiesa e si inãugió a guarãarele imagini
ãei santi.
,
Le ultime parole ãi Mayer avevano fatto
ãel male a Zweifel, perché erano' la proiezione
a contorni ben ãefiniti ãi ció che egli r.agamente sentiva. Le veritá che piú ci amareggiano sono quelle che inciãono con parole precise i concetti che per viltâ lasciavamo stagnare in noi alio stato confuso. Bei resto un
giorno lontano lo stesso Zweifel avevá riassunto il meãesimo conceito in questa formula:
"il farmacista ha ragione, ma c'é
qualche
cosa al ãi sopra e al ãi lâ ãel clorato ãi potassa".
Andiamo... — ãisse alia bimba.
E scesero verso la cittá. Imbruniva. Zweifei si appoggiava al braccio ãi Mayer, ripeienão a Se stesso'il suo freããó.ammonimento:
"Non si ãeve riconãurre le veritá umane alie
veritá ãella zoologia".
Si spegneva cosi tutta la gioia che gli avevano ãato le parole ãi Benisòn Marshall:
L'abbanãono ãei figli per parte ãella
maãre non ê la prova che essi siano i figli ãi^
un altro.
. * »'. #' -
La telefònata ãi Saint-Silvain ãalValtra
parte ãéíl'Oceano Atlântico aveva sálvatò la
Societá nel momento in cui. le azioni stavano
pef scenãere a zero.
Bue mesi prima, Zweifel aveva mandato
Saint-Silvain a Pittsburg, a rappresentarlo
nella causa ãi.ãiffamazione contro il giorna
lista John Tenneãy. Poiché non sapeva una
parola ã 'inglese, Mim lo aveva accompagnato.
Ormai Pietro Saint-Silvain era ãivenuto per
Zweifel una specie ãi stuntman; lo stuntman
é quelVoscura comparsa che nei film ã'avventure sóstituisce 1'insigne protagonista nei mòmenti pericolosi: si butta. ãaWapparecchio,
affronta Torso, passeggia sul tetto ãel ãirettissimo in curva. II processo era finito con la
vittoria ãel giornalista, lá conãanna ãella Sócietá, il pânico in borsa, la minaccia ãella rovina. Zweifel non reggeva piu'; i sonniferi lo
...¦^..Í*-*£_^e*«ar
— Hai prestato tu 1 conto di reis a
Gigi?
Non lo so.
Come, non lo sai?
—- Giá, perché dipende da lui se gli iit
fatto un prestito o un regalo.
avevano storãito, i calmanti lo avevano snervato; la partenza ãi Giuãi aveva ãepresso il
suo animo combattivo. A Saint-Silvain che
ogni giorno ãall'America chieãeva notizie,
prèvisioni, consigli, risponãeva: Non so. II
áubbio che Cinci non fosse.sua figlia era sorto ãHmprovviso, neWistante in cui gli sar ebbéró state necessarie tutte le sue energie per
puntéllare con una trovata ingegnosa i venti
piani ãel grattacielo.
E aveva telegrafato a Saint-Silvain.
II báblogramma era giunto a Saint-Silvain
mentre questi si preparava, con Mim, aritornare in Europa.
Curioso telegramma ! — avèva ãetio Pie¦tro. a Mim. — Come posso io presentarmi a
questo granãe naturalista per rivolgergli una
similè ãomanãa ?
Mim aveva risposto:
Tu non anãrai ãal granãe naturalista.
Anãrai peró a Charleston.
Al museo f
a
27
Al telefono.
Senza passare per il museo ?
Senza passare per il museò, senza interrogare il naturalista.
Saint-Silvain aveva letto ancora una volta
il ãispacçio.
Io non posso inventare la risposta.
Non la inventerai — aveva risposto
Mim —: ti dirá ció che dovrai risponãere. '
E, illuminata dalla sua infallibile intuizione
ãi ãonna, aveva aggiunto:
Non bisogna, comprenãimi bene, non bisogna ãire a Teqãoro ció che é, ma ció che
egli ãesiãera. Una risposta che significhi: vivi
tranquillo: tua figlia é tua figlia.
Pietro Saint-Silvain si era recato a Charleston e aveva telefonato a Zweifel: la trásmissione, affievolita ãalla lontananza, era ãensa ãi trepiãazione; si sentiva nella você. ãi
Zweifel 1'ansia ãi colui che conãensa in un si
o in un no la sua ragione ãi vivere.
Posanão il ricevitore, Saint-Silvain aveva
concluso:
Quell 'uomo sta perãenão la ragione.
La granãuchessa, nel leggere la trascrizione
stenograficaj aveva ãetto ãi piú:
—'¦ L'.ha perãuta.
E Levi:
E' un uomo finito.
*
# *
Teoãoronon era un uomo finito. Lascianão
sotto i parasoli ãel terrazzo i consiglien, era
corso a casa, aveva attraversato il giarãino,
incrociato la bimba che usciva con la Fraulein, era salito nella sua camera, aveva preso
un vestito ãella bimba, se Vera premuto sulla
bocca, mormoranãq^ in istato ãi estasi: —
Ispirami tu !¦
Eã era rimasto cosi per qualche minuto.
Poi si era levato, aveva riposto il vestito
sulla spalliera ãi una seãia, aveva affonãato
le mani nelle tasche ãella giubba, col fare che
gli era ábituale nei momenti ãi scoramento,
appoggianão la fronte al vetro ãella finestra.
Biciclette in corsa àl ãilá'ãel cancello, nella
straãa. Era l'ora in cui gli impiegati e gli
'operai
ãella Buããa Society lasciavano gli uffiei e i laboratori.
Forse avrébbero dovuto lasciarli'per sempre
uno ãei prossimi giorni.
Tremila impiegati, âuemila operai. La áisoecupazione, la miséria. II telefono avrebbe
squillato senza risposta negli úffici ábbanãonati: immobili gli otto ascensori; spènto il
granãe Buããa rosso e azzurro, sul letto ãel ,
grattacielo; suli binari ferroviari, la ruggine;
nella festosa nurcery per i figli ãelle inipiegate, il silenzio.
¦'¦ Si era chiesto:
— E' piú' grave aver creato ãal nulla
questo eãificio, o lasciare che questo eãificio ritorni nel nulla ? Aver strappato alie sue sane
usanze un'intera popolazione per avvelenarla,
o invitare questa popolazione avvelenata a riprenãere le sue sane usanze ?
E- ancora una volta aveva sentito Vinntilitá
ãei tentativi ãi evasione ãal male. II Male,
otto volante ãalle impreveãibili curve e ãagli
inevitábili abissi, sul quale, quanão si é lanciati, non ci si arresta, a meno ãi trascinare
nella catástrofe i carrelli che ci seguono e la
gente sottostante che guarãa.
Staccanãosi ãalla finestra aveva ãetto:
—• Io sálveró il builãing.
* * *
Giuãi non si muoveva ãal Transvaal. II feliceesito ãel suo volo, la notorietá che ne aveva
tratto, le piantagioni ãi cauceiú, Vorganizzazione ãi uno \ sweepstáke ãi cui era madrina,
la mescolarono alia vita monãana e attiva ãi
Capetown. Bai giornali aveva qppreso le vicenãe ãella Buããa Society, e ãa un telegramma âi felicitazioni ãi Bobper il suo recor ã
áerèo, aveva avuto Vannuncio che egli sarebbe giunto a Capetown per le granai cacce.
(Continua).
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São Paulo, 12 de Maio do 1937.
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