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Punti di estremo
Per poter rappresentare correttamente il grafico di una funzione reale di variabile reale y = f (x), dobbiamo saper dire in quali intervalli del dominio la funzione è crescente ed in quali intervalli è decrescente. Inoltre è importante individuare alcuni punti (detti punti di estremo) che sono punti in cui la funzione da crescente diventa decrescente o viceversa. 2 1.5 Notazione. I punti di massimo relativo e minimo relativo sono detti punti di estremo relativo, mentre i punti di massimo e minimo assoluto sono detti punti di estremo assoluto. Es. f (x) = 4 1.5 3 1 2 0.5 1 3 1 x − x con x ∈ R. 10 2 x0 ' −1.2910 è punto di massimo relativo, e il massimo relativo è f (x0 ) ' 0.4303. x1 ' 1.2910 è punto di minimo relativo e il minimo relativo è f (x1 ) ' −0.4303. 1 f(x ) 0 0 π/2 y=f(x) 0.5 1 3π/2 0 x0 −0.5 acements x1 0 −0.5 −1 −1 −1 −1.5 −2 0 1 2 3 4 5 −2 1 6 x 2 3 4 5 6 x f (x) = sin(x) f (x) f (x) = (x − 3)2 − 1 per x <= 3 √ f (x) = x − 3 − 1 per x > 3. Punti di estremo e punti critici Cap6b.pdf c Paola Gervasio - Analisi Matematica A 2006/2007 - – p.1/27 −1.5 −3 −1 0 x Def. Sia x0 ∈ domf . Si dice che x0 è un punto di massimo relativo per f se esiste un intorno I(x0 ) del punto x0 tale che f (x0 ) ≥ f (x) ∀x ∈ I(x0 ) ∩ domf . 2 3 Non esistono punti di massimo o di minimo assoluti: lim f (x) = ±∞. x→±∞ Punti di estremo e punti critici Cap6b.pdf c Paola Gervasio - Analisi Matematica A 2006/2007 - – p.3/27 1 3 1 x − x con x ∈ [−3, 3]. (grafico sinistro) 10 2 x0 ' −1.2910 è punto di massimo relativo, x1 ' 1.2910 è punto di minimo relativo. x = −3 è punto di minimo assoluto, il minimo assoluto è f (−3) = −1.2. x = 3 è punto di massimo assoluto, il massimo assoluto è f (3) = 1.2. 1.5 y 1 y=f(x) 0.5 x2 x0 1 Es. f (x) = Punti di estremo PSfrag replacements −2 x1 f(x0) x1 0 x0 −0.5 x −1 Analogamente si definiscono il punto di minimo relativo ed il punto di minimo assoluto. (sostituire ≥ con ≤) Punti di estremo e punti critici Cap6b.pdf c Paola Gervasio - Analisi Matematica A 2006/2007 - – p.2/27 −1.5 −3 −2 −1 0 x 1 2 3 1 3 1 x − x con x ∈ [−2, 2]. (grafico destro) 10 2 x0 ' −1.2910 è punto di massimo assoluto, x1 ' 1.2910 è punto di minimo assoluto. Es. f (x) = Punti di estremo e punti critici Cap6b.pdf c Paola Gervasio - Analisi Matematica A 2006/2007 - – p.4/27 Punti stazionari (o critici) Teorema (di Fermat). Sia f definita in un intorno Ir (x0 ) del punto x0 e derivabile in x0 . Se x0 è un punto di massimo o minimo relativo per f allora f 0 (x0 ) = 0, ovvero x0 è un punto stazionario per f . Def. Un punto x0 ∈ domf si dice punto stazionario (o punto critico) per f , se f è derivabile in x0 e f 0 (x0 ) = 0 (ovvero la tangente ad f in x0 è una retta orizzontale). Osservazione 1. y y PSfrag replacements f definita solo sull’intervallo [a, b] e sia x0 = b. PSfrag replacements a x1 x0 x2 b x f è derivabile in x0 , ma f NON è definita in tutto un intorno di x0 . In questo caso x0 è di massimo relativo (e di massimo assoluto), ma f 0 (x0 ) 6= 0 perchè non è soddisfatta una delle ipotesi del teorema di Fermat. In particolare i punti stazionari possono essere: 1. punti di massimo relativo, (x0 nella figura) 2. punti di minimo relativo, (x1 nella figura) 3. punti di flesso a tangente orizzontale, (x2 nella figura). Punti di estremo e punti critici Cap6b.pdf c Paola Gervasio - Analisi Matematica A 2006/2007 - – p.5/27 x Punti di estremo e punti critici Osservazione. Se f è definita solo in un intorno sinistro di x0 ed esiste 0 (x0 ) si assume che f sia derivabile in x0 e si definisce f− 0 f 0 (x0 ) = f− (x0 ). (x0 = b.) Cap6b.pdf c Paola Gervasio - Analisi Matematica A 2006/2007 - – p.7/27 Osservazione 2. y y f è definita solo sull’intervallo [a, b]. PSfrag replacements a PSfrag replacements a b x 0 (x0 ) si Se f è definita solo in un intorno destro di x0 ed esiste f+ 0 0 (x0 ). assume che f sia derivabile in x0 e si definisce f (x0 ) = f+ (x0 = a) Punti di estremo e punti critici Cap6b.pdf c Paola Gervasio - Analisi Matematica A 2006/2007 - – p.6/27 x0 b x f è definita in un tutto un intorno di x0 , ma f non è derivabile in x0 , x0 è un punto angoloso. x0 è punto di minimo relativo, ma f 0 (x0 ) 6= 0 perchè non è soddisfatta una delle ipotesi del teorema di Fermat. Punti di estremo e punti critici Cap6b.pdf c Paola Gervasio - Analisi Matematica A 2006/2007 - – p.8/27 Ricerca dei punti di estremo Dim. del teorema di Fermat Sia x0 punto di minimo relativo per f , x0 interno a domf e ∃f 0 (x0 ) finita. Devo dimostrare che f 0 (x0 ) = 0. PSfrag replacements y Se x0 è punto di minimo relativo, si ha f (x0 ) ≤ f (x), ∀x ∈ I(x0 ), ovvero f (x) − f (x0 ) ≥ 0. I punti di estremo di una funzione vanno ricercati tra i punti x ∈ domf : I punti stazionari, f 0 (x0 ) = 0 (per il teorema di Fermat) I punti di non derivabilità (punti angolosi e cuspidi) I estremi finiti (in R) del dominio. x0 x a b x y PSfrag replacements f (x) − f (x0 ) ≥0 Sia x > x0 (ovvero x − x0 > 0), allora x − x0 e facendo tendere x → x+ 0 si ha f (x) − f (x0 ) 0 f+ (x0 ) = lim+ ≥ 0. x − x0 x→x0 y y a x x0 x0 x x x0 Se così non fosse, si arriverebbe ad un assurdo per il teorema di permanenza del segno. Punti di estremo e punti critici Cap6b.pdf c Paola Gervasio - Analisi Matematica A 2006/2007 - – p.9/27 Punti di estremo e punti critici e facendo tendere x → x− 0 si ha 0 f− (x0 ) = lim− x→x0 Sia f una funzione continua sull’intervallo chiuso e limitato [a, b] e derivabile su (a, b). Se f (a) = f (b), allora esiste un punto c ∈ (a, b) tale che f 0 (c) = 0. x x0 a b x y f (x) − f (x0 ) ≤ 0. x − x0 Poichè f è derivabile in x0 si deve avere 0 0 f 0 (x0 ) = f− (x0 ) = f+ (x0 ) ovvero 0 0 (x0 ) = f 0 (x0 ) = f− (x0 ) ≤ 0 ⇒ f 0 (x0 ) = 0. 0 ≤ f+ Se x0 è punto di massimo relativo la dimostrazione è analoga. Punti di estremo e punti critici Cap6b.pdf c Paola Gervasio - Analisi Matematica A 2006/2007 - – p.11/27 Teorema di Rolle PSfrag replacements y Ora prendo x < x0 (ovvero x − x0 < 0), f (x) − f (x0 ) allora ≤0 x − x0 Cap6b.pdf PSfrag replacements y PSfrag replacements f (a) = f (b) f (a) = f (b) a c b x a b x 2 c Paola Gervasio - Analisi Matematica A 2006/2007 - – p.10/27 Punti di estremo e punti critici Cap6b.pdf c Paola Gervasio - Analisi Matematica A 2006/2007 - – p.12/27 Dim. f è continua su un intervallo chiuso e limitato, allora per il teorema di Weierstrass, f ammette massimo M e minimo m (assoluti), con xm , xM ∈ [a, b] (xm e xM punti di minimo e di massimo). Caso a. m = M . Allora f è costante su [a, b] e f 0 (x) = 0 ∀x ∈ [a, b]. Caso b. m ≤ f (a) = f (b) < M . f assume massimo in un punto interno ad [a, b]. Il punto di massimo assoluto xM è anche punto di massimo relativo, f è definita in un tutto un intorno di xM ed f è derivabile in un intorno di xM . Ho le ipotesi per applicare il teorema di Fermat e concludere che xM è un punto stazionario, ovvero f 0 (xM ) = 0. Caso c. m < f (a) = f (b) ≤ M . f assume minimo in un punto interno ad [a, b]. La dimostrazione è analoga al Caso b. 2 Punti di estremo e punti critici Cap6b.pdf c Paola Gervasio - Analisi Matematica A 2006/2007 - – p.13/27 Teorema di Lagrange Cap6b.pdf f (x2 ) Esiste un punto c per cui la tangente ad f in c è parallela alla retta passante per i punti A = (a, f (a)) e B = (b, f (b)). a c Punti di estremo e punti critici b c Paola Gervasio - Analisi Matematica A 2006/2007 - – p.15/27 Sia I il dominio di una funzione f reale a valori reali, oppure un intervallo contenuto nel dominio di f . Def. La funzione f si dice monotona crescente su I se ∀x1 , x2 ∈ I, x 1 < x2 ⇒ f (x1 ) ≤ f (x2 ). PSfrag replacements B A (a) = f (b) Punti di estremo e punti critici Ricordiamo: Sia f una funzione continua sull’intervallo chiuso e limitato [a, b] e derivabile su (a, b). Allora esiste un punto c ∈ (a, b) tale che f (b) − f (a) . f 0 (c) = b−a y acements f (b) − f (a) (x − a). b−a h(x) è una funzione continua in [a, b] (perchè somma di funzioni continue in [a, b]), derivabile in (a, b) (perchè somma di funzioni derivabili in (a, b)), e f (b) − f (a) · 0 = f (a) h(a) = f (a) − b−a f (b) − f (a) · (b − a) = f (b) − f (b) + f (a) h(b) = f (b) − b−a La funzione h(x) soddisfa le ipotesi del teorema di Rolle, quindi esiste un punto c ∈ (a, b) tale che h0 (c) = 0. f (b) − f (a) Ma h0 (x) = f 0 (x) − e dire b−a f (b) − f (a) h0 (c) = 0 equivale a dire f 0 (c) = . 2 b−a Dim. Si consideri la funzione h(x) := f (x) − f (x1 ) f (x1 ) = f (x2 ) I I x1 x2 x1 x2 Def. La funzione f si dice monotona strettamente crescente su I se ∀x1 , x2 ∈ I, x 1 < x2 ⇒ f (x1 ) < f (x2 ). x Cap6b.pdf c Paola Gervasio - Analisi Matematica A 2006/2007 - – p.14/27 Punti di estremo e punti critici Cap6b.pdf c Paola Gervasio - Analisi Matematica A 2006/2007 - – p.16/27 Teorema. Sia I ⊆ domf un intervallo e sia f derivabile su I. Allora f 0 (x) ≥ 0, ∀x ∈ I ⇔ f è crescente su I e 0 f (x) > 0, ∀x ∈ I ⇒ f è strettamente crescente su I. (Per la dimostrazione, si vedano gli appunti o il libro a pag. 191). 100 Derivata seconda Def. Se f 0 è derivabile in x0 , si dice che f è derivabile due volte in x0 e si pone f 00 (x0 ) := (f 0 )0 (x0 ). 00 f (x0 ) è detta derivata seconda di f in x0 . y=f(x) 50 La funzione che associa ad x il valore f 00 (x), ove questo sia definito, è detta funzione derivata seconda. 0 −50 −100 −3 −2 −1 0 1 2 x 3 4 5 6 7 6 7 Es. f (x) = x3 − 6x2 − 1, y=f‘(x) 100 + 50 f 0 (x) = 3x2 − 12x, f 00 (x) = 6x − 12 + 0 − −50 −3 −2 −1 0 1 2 x 3 4 5 Studiare il segno della derivata prima permette di sapere dove f è crescente o decrescente. Crescenza/decrescenza e segno della derivata prima Cap6b.pdf c Paola Gervasio - Analisi Matematica A 2006/2007 - – p.17/27 Oss. f strett. crescente 6⇒ f 0 (x) > 0. Es. f (x) = x3 è strettamente crescente su R, ma f 0 (0) = 0, ovvero f strett. crescente. non implica f 0 (x) > 0 Corollario Se x0 è punto di max relativo per f , allora f è crescente a sinistra di x0 e decrescente a destra. Se x0 è punto di min relativo per f , allora f è decrescente a sinistra di x0 e crescente a destra. 4 4 3 3 2 2 1 1 0 0 −1 −1 −2 −2 −1.5 −1 −0.5 0 0.5 1 1.5 2 −2 −2 x0 = 0 è p.to di max. rel. Crescenza/decrescenza e segno della derivata prima −1.5 −1 −0.5 0 0.5 1 1.5 Derivata seconda, flessi, concavità c Paola Gervasio - Analisi Matematica A 2006/2007 - – p.19/27 Convessità e flessi Consideriamo la funzione f (x), definita in un intorno del punto x0 e l’equazione della retta t tangente ad f nel punto x0 ∈ domf : t : y = t(x) = f 0 (x0 )(x − x0 ) + f (x0 ). Def. La funzione f si dice convessa (o volge la concavità verso l’alto) in x0 se esiste un intorno Ir (x0 ) di x0 tale che: ∀x ∈ Ir (x0 ) f (x) ≥ t(x) e si dice strettamente convessa in x0 se f (x) > t(x) x 6= x0 . y y = f (x) PSfrag replacements y = t(x) 2 x0 x x0 = 0 è p.to di min. rel. Cap6b.pdf Cap6b.pdf c Paola Gervasio - Analisi Matematica A 2006/2007 - – p.18/27 Derivata seconda, flessi, concavità x Cap6b.pdf c Paola Gervasio - Analisi Matematica A 2006/2007 - – p.20/27 Def. La funzione f si dice concava in x0 se esiste un intorno Ir (x0 ) di x0 tale che: ∀x ∈ Ir (x0 ) f (x) ≤ t(x) e si dice strettamente concava in x0 se f (x) < t(x) x 6= x0 . y = t(x) y PSfrag replacements Osservazione. Se f è strettamente convessa su I, non è detto che f 00 (x) > 0 su I. Es.: f (x) = x4 . In x = 0 si ha f 00 (0) = 0 ed f strettamente convessa su tutto R. y = f (x) x0 x Corollario. Sia f derivabile due volte in un intorno di x0 . Se x0 è punto di flesso per f , allora f 00 (x0 ) = 0. x Def. Sia I un intervallo e f derivabile su I. f si dice convessa (risp. concava) su I, se è convessa (risp. concava) in ogni punto di I. Derivata seconda, flessi, concavità Cap6b.pdf Teorema. Se f è una funzione derivabile due volte su I, si ha: f 00 (x) ≥ 0, ∀x ∈ I ⇐⇒ f è convessa su I. e f 00 (x) > 0, ∀x ∈ I =⇒ f è strettamente convessa su I. c Paola Gervasio - Analisi Matematica A 2006/2007 - – p.21/27 Oss. Un punto di flesso x0 per cui si ha f 0 (x0 ) = 0 è detto punto di flesso a tangente orizzontale, mentre un punto di flesso x0 per cui si ha f 0 (x0 ) 6= 0 è detto punto di flesso a tangente obliqua. Derivata seconda, flessi, concavità Def. Sia f una funzione definita e derivabile in un intorno del punto x 0 . Il punto x0 si dice punto di flesso per f se esiste un intorno sinistro di x0 in cui f è concava ed esiste un intorno destro di x0 in cui f è convessa o, viceversa, se esiste un intorno sinistro di x0 in cui f è convessa ed esiste un intorno destro di x0 in cui f è concava. acements y PSfrag replacements y = f (x) y = t(x) x0 Derivata seconda, flessi, concavità x c Paola Gervasio - Analisi Matematica A 2006/2007 - – p.23/27 Studio di funzione completo Punti di flesso y Cap6b.pdf x0 Cap6b.pdf x c Paola Gervasio - Analisi Matematica A 2006/2007 - – p.22/27 Obiettivo: disegnare il grafico di una funzione y = f (x). Passi da seguire. 1. Determinare il domf 2. Determinare le intersezioni di y = f (x) con gli assi cartesiani. 3. Determinare possibili asintoti (verticali, orizzontali, obliqui) [questo vuol dire calcolare i limiti di f agli estremi del dominio]. 4. Individuare eventuali punti di discontinuità. 5. Calcolare la derivata prima e determinare il suo dominio. 6. Studiare il segno della derivata prima per individuare dove la funzione è crescente/decrescente. Determinare, se esistono, i punti di estremo della funzione ed i punti di non derivabilità. 7. Calcolare la derivata seconda di f . 8. Studiare il segno della derivata seconda per individuare dove la funzione è convessa/concava. Determinare, se esistono, i punti di flesso della funzione. Studio di funzione Cap6b.pdf c Paola Gervasio - Analisi Matematica A 2006/2007 - – p.24/27 Funzioni iperboliche sinh(x) =: ex − e−x 2 cosh(x) =: ex + e−x 2 10 sinh(x) cosh(x) 8 6 4 2 0 −2 −4 Riferimenti bibliografici: Canuto Tabacco, Sez. 6.4, 6.7, 6.8, 6.9, 6.10. Esercizi: Svolgere i vari passi dello studio di funzione per le funzioni elementari viste. Fare lo studio delle seguenti funzioni: √ 1. f (x) = 4 − x2 log(x) 2. f (x) = x 3. f (x) = x log(x) 2 4. f (x) = e1/x 5. f (x) = e1/x −6 −8 −10 −10 −5 0 5 Funzioni iperboliche 10 Cap6b.pdf c Paola Gervasio - Analisi Matematica A 2006/2007 - – p.25/27 La relazione fondamentale tra sinh e cosh è: cosh2 (x) − sinh2 (x) = 1 ∀x ∈ R. sinh(x) e cosh(x) sono dette funzioni iperboliche perchè un punto P = (xP , yP ) del piano cartesiano con xP = cosh(x) e yP = sinh(x), al variare di x appartiene all’iperbole di equazione x2 − y 2 = 1. Le derivate prime sono: (sinh(x))0 = cosh(x) (cosh(x))0 = sinh(x) Esercizio In base alla loro definizione, ricavare le proprietà fondamentali delle funzioni sinh(x) e cosh(x), ovvero: dominio, simmetrie, positività e negatività, crescenza e decrescenza, punti di estremo relativo e assoluto, convessità e concavità, flessi, regolarità (classe C k (R) di appartenenza). Funzioni iperboliche Cap6b.pdf c Paola Gervasio - Analisi Matematica A 2006/2007 - – p.26/27 Funzioni iperboliche Cap6b.pdf c Paola Gervasio - Analisi Matematica A 2006/2007 - – p.27/27