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Matematica Generale - Facoltà di Economia
Matematica Generale Marco Castellani Facoltà di Economia [email protected] Lezione 35 dsm Marco Castellani (L’Aquila) Matematica Generale Lezione 35 1 / 24 Lezione 35 Massimi e minimi Problema di massimo e minimo. Trovare i punti estremali (massimi e minimi locali e globali) della funzione f : A −→ R con A ⊆ R2 . Puntualizziamo subito due cose. 1 2 Se A è aperto si parla di problema di estremo libero; se A non è aperto (accade soprattutto quando A è definito da vincoli di uguaglianza o diseguaglianza) parliamo di problema di estremo vincolato. La differenza di fatto viene dalla presenza dei punti di frontiera. Per indagare sulla presenza, fra essi, di punti estremali occorrono tecniche diverse che rendono più difficili i problemi di estremo vincolati. Ci limitiamo ad analizzare casi in cui f è di classe C 2 e quindi, rispetto al caso di una variabile, lasciamo da parte i problemi legati alla non continuità ed alla non derivabilità. Marco Castellani (L’Aquila) Matematica Generale Lezione 35 dsm 2 / 24 Lezione 35 Problema di estremo libero Problemi di estremo libero Iniziamo spiegando come si determinano punti di massimo e minimo locale; poi vediamo sotto quali condizioni i punti di estremo locale possono essere globali. Abbiamo a disposizione tre risultati analoghi a quelli per le funzioni di una variabile: condizione necessaria del primo ordine, condizione necessaria del secondo ordine, condizione sufficiente del secondo ordine. dsm Marco Castellani (L’Aquila) Matematica Generale Lezione 35 3 / 24 Lezione 35 Condizione necessaria del primo ordine Poiché ∇f (x) indica la direzione di massima crescita, se siamo in un punto di massimo locale necessariamente deve essere ∇f (x) = 0! Teorema (di Fermat) Sia f : A −→ R derivabile su A ⊆ R2 aperto; se x ∈ A è punto di minimo (oppure massimo) locale per f allora x è un punto stazionario cioè ∇f (x) = 0. Esercizio Determinare i punti stazionari di f (x, y ) = 3x 4 − x 3 y + 2y 2 . Calcolando le derivate parziali otteniamo il gradiente ∇f (x, y ) = (12x 3 − 3x 2 y , −x 3 + 4y ). dsm Marco Castellani (L’Aquila) Matematica Generale Lezione 35 4 / 24 Lezione 35 Condizione necessaria del primo ordine Per determinare i punti stazionari dobbiamo risolvere il sistema 12x 3 − 3x 2 y = 0 −x 3 + 4y = 0 Partiamo dalla prima equazione; mettendo in evidenza 3x 2 si ottiene 3x 2 (4x − y ) = 0 e quindi si presentano due casi. Se x = 0, dalla seconda equazione si ottiene y = 0 e quindi il punto stazionario A = (0, 0). Se y = 4x, dalla seconda equazione si ottiene x 3 − 16x = 0 che implica I I I x = 0 da cui y = 0 e quindi nuovamente il punto stazionario A, x = 4 da cui y = 16 e quindi il punto stazionario B = (4, 16), x = −4 da cui y = −16 e quindi il punto stazionario C = (−4, −16). dsm Marco Castellani (L’Aquila) Matematica Generale Lezione 35 5 / 24 Lezione 35 Condizione necessaria del primo ordine Abbiamo tre punti stazionari: A = (0, 0), B = (4, 16) e C = (−4, −16). Domanda: come fare per scoprire quale tra questi punti stazionari risulta punto di minimo e quale punto di massimo? Per le funzioni in una variabile abbiamo due criteri per stabilire la natura di un punto stazionario x: 1 studiando il segno di Df si determina la monotonia di f e quindi: I I 2 se f prima decresce e poi cresce allora x è punto di minimo, se f prima cresce e poi decresce allora x è punto di massimo; studiando il segno delle derivate di ordine superiore calcolate in x; in particolare I I I se D 2 f (x) > 0 allora x è punto di minimo, se D 2 f (x) < 0 allora x è punto di massimo, se D 2 f (x) = 0 allora niente si può dire sulla natura di x. dsm Marco Castellani (L’Aquila) Matematica Generale Lezione 35 6 / 24 Lezione 35 Condizioni del secondo ordine Domanda: quale dei due criteri risulta più facilmente adattabile alle funzioni in due variabili? Risposta: il primo criterio ha un grosso inconveniente: studia la monotonia di una funzione! Ma non ha significato dire se una funzione in due variabili cresce o decresce in quanto la monotonia è legata all’ordinamento sia del dominio sia del codominio (un titolo azionario sale se ad istanti successivi –e possiamo dire quando un istante temporale viene prima di un altro– il suo valore monetario aumenta –e sappiamo dire quando un costo è superiore ad un altro): abbismo visto che su R2 ci sono problemi a definire un ordinamento. Quindi. . . . . . non ci resta che adattare il secondo criterio! dsm Marco Castellani (L’Aquila) Matematica Generale Lezione 35 7 / 24 Lezione 35 Condizioni del secondo ordine Teorema (Condizione necessaria del secondo ordine) Siano f : A −→ R di classe C 2 su A ⊆ R2 aperto e x ∈ A punto stazionario cioè ∇f (x) = 0; se x è di minimo locale allora ∇2 f (x) è semidefinito positivo; se x è di massimo locale allora ∇2 f (x) è semidefinito negativo. Teorema (Condizione sufficiente del secondo ordine) Siano f : A −→ R di classe C 2 su A ⊆ R2 aperto e x ∈ A punto stazionario cioè ∇f (x) = 0; se ∇2 f (x) è definito positivo allora x è di minimo locale; se ∇2 f (x) è definito negativo allora x è di massimo locale. dsm Marco Castellani (L’Aquila) Matematica Generale Lezione 35 8 / 24 Lezione 35 Problemi di estremo liberi Metodi La ricerca dei punti di massimo e minimo locale si base sulla seguente procedura. 1 2 Si determinano i punti stazionari cioè quei punti x ∈ R2 interni al CE(f ) per cui ∇f (x) = 0. Tali punti sono i candidati ad essere punti di massimo e minimo. Si calcola l’Hessiano ∇2 f (x) e lo si valuta nei punti stazionari: I I I se ∇2 f (x) è definita positiva allora x è punto di minimo; se ∇2 f (x) è definita negativa allora x è punto di massimo; se ∇2 f (x) è indefinita allora x non è né punto di minimo né punto di massimo e prende il nome di punto di sella. dsm Marco Castellani (L’Aquila) Matematica Generale Lezione 35 9 / 24 Lezione 35 Problemi di estremo liberi Esercizio Studiare la natura dei punti stazionari di f (x, y ) = x 2 + 4y 2 − xy − 5x. Il gradiente risulta ∇f (x, y ) = (2x − y − 5, 8y − x) e quindi i punti stazionari risolvono il sistema 2x − y − 5 = 0 8y − x = 0 8 1 3, 3 L’unica soluzione del sistema è A = 2 e la matrice Hessiana è ∇ f (x, y ) = 2 −1 −1 8 dsm Marco Castellani (L’Aquila) Matematica Generale Lezione 35 10 / 24 Lezione 35 Problemi di estremo liberi Per studiare il carattere della matrice Hessiana calcoliamone il determinante. Poiché 8 1 2 −1 2 , = det = 15 det ∇ f −1 8 3 3 deduciamo che è definita; per sapere se lo è positivamente oppure negativamente dobbiamo calcolarne la traccia 8 1 2 −1 2 , = 10 tr ∇ f = tr −1 8 3 3 Quindi la matrice Hessiana risulta definita positiva e quindi A è punto di minimo locale. In seguito mostreremo una condizione che ci garantisce che il minimo sia globale. dsm Marco Castellani (L’Aquila) Matematica Generale Lezione 35 11 / 24 Lezione 35 Problemi di estremo liberi Esercizio Studiare la natura dei punti stazionari di f (x, y ) = 3x 4 − x 3 y + 2y 2 . I punti sono A = (0, 0), B = (4, 16) e C = (−4, −16): non ci resta che determinare la matrice Hessiana. Le derivate parziali seconde sono 2 f (x, y ) = 24x 2 − 6xy Dxx 2 f (x, y ) = −3x 2 Dxy 2 f (x, y ) = 4 Dyy e quindi abbiamo la seguente matrice Hessiana 24x 2 − 6xy −3x 2 2 ∇ f (x, y ) = −3x 2 4 dsm Marco Castellani (L’Aquila) Matematica Generale Lezione 35 12 / 24 Lezione 35 Problemi di estremo liberi Determiniamo il carattere di ∇2 f (x, y ) valutata nei tre punti stazionari Nel caso A = (0, 0) otteniamo 2 ∇ f (0, 0) = 0 0 0 4 Poiché det ∇2 f (0, 0) = 0 e tr ∇2 f (0, 0) = 4 la matrice Hessiana risulta semidefinita positiva e quindi l’unica cosa che possiamo dire è che A non è un punto di massimo. Nel caso B = (4, 16) otteniamo 2 ∇ f (4, 16) = 0 −48 −48 4 Poiché det ∇2 f (4, 16) = −2304 la matrice Hessiana è indefinita e dsm quindi B è un punto di sella. Marco Castellani (L’Aquila) Matematica Generale Lezione 35 13 / 24 Lezione 35 Problemi di estremo liberi Nel caso C = (−4, −16) otteniamo ∇2 f (−4, −16) = 0 .48 −48 4 Poiché det ∇2 f (−4, −16) = −1408 la matrice Hessiana è indefinita e quindi C è un punto di sella. Abbiamo ottenuto una risposta definitiva per i punti B e C che risultano punti di sella ma solamente parziale per A avendo escluso solamente che fosse punto di massimo. dsm Marco Castellani (L’Aquila) Matematica Generale Lezione 35 14 / 24 Lezione 35 Problemi di estremo liberi Quindi se ∇2 f (x) è definito oppure indefinito abbiamo una informazione completa e sappiamo che il punto è di minimo o di massimo o di sella. I problemi sorgono quando ∇2 f (x) è solamente semidefinito; in particolare se ∇2 f (x) è non nullo e semidefinito positivo ma non definito positivo (quindi con tutti gli autovalori non negativi ed almeno uno nullo) abbiamo la seguente informazione parziale: x non è punto di massimo ma resta da decidere se è punto di minimo o di sella; se ∇2 f (x) è non nullo e semidefinito negativo ma non definito negativo (quindi con tutti gli autovalori non positivi ed almeno uno nullo) abbiamo la seguente informazione parziale: x non è punto di minimo ma resta da decidere se è punto di massimo o di sella. dsm Marco Castellani (L’Aquila) Matematica Generale Lezione 35 15 / 24 Lezione 35 Problemi di estremo liberi Vediamo alcune idee per poter dirimere la diatriba quando ∇2 f (x) è solamente semidefinito. Inoltre queste idee possono essere anche utilizzate per vedere se i punti stazionari sono punti estremali globali; tuttavia. . . . . . purtroppo non vi sono metodi “sicuri”! dsm Marco Castellani (L’Aquila) Matematica Generale Lezione 35 16 / 24 Lezione 35 Problemi di estremo liberi: casi particolari Primo criterio. Utilizzare la definizione di minimo oppure di massimo locale e/o globale risolvendo una disequazione. Esercizio Determinare gli eventuali punti di massimo e minimo locali e globali della funzione f (x, y ) = x 4 + y 4 La funzione f è di classe C 2 e quindi proviamo ad applicare la condizione necessaria di Fermat e quelle del secondo ordine. Il gradiente è ∇f (x, y ) = (4x 3 , 4y 3 ) ed i punti stazionari sono le soluzioni del sistema 4x 3 = 0 4y 3 = 0 L’unico punto stazionario è 0 = (0, 0). Marco Castellani (L’Aquila) Matematica Generale dsm Lezione 35 17 / 24 Lezione 35 Problemi di estremo liberi: casi particolari La matrice Hessiana risulta 12x 2 0 ∇ f (x, y ) = 0 12y 2 2 e valutata nel punto stazionario diventa la matrice nulla 0 0 ∇2 f (0, 0) = 0 0 che non ci fornisce nessuna informazione. Tuttavia f (0, 0) = 0 e f (x, y ) = x 4 + y 4 ≥ 0 = f (0, 0), ∀(x, y ) ∈ R2 ; quindi 0 è punto di minimo assoluto. dsm Marco Castellani (L’Aquila) Matematica Generale Lezione 35 18 / 24 Lezione 35 Problemi di estremo liberi: casi particolari Secondo criterio. Studiare le restrizioni di f rispetto ad opportune rette passanti per il punto stazionario. Tale metodo serve solamente per far vedere che il punto stazionario è punto di sella e si basa sul seguente risultato. Teorema (sulla restrizione locale) Se f ha un punto di minimo oppure massimo locale in x allora ogni restrizione di f a rette passanti per x ha in x un minimo oppure massimo locale. Esercizio Determinare gli eventuali punti di massimo e minimo della funzione f (x, y ) = x 4 + (y − 1)3 . dsm Marco Castellani (L’Aquila) Matematica Generale Lezione 35 19 / 24 Lezione 35 Problemi di estremo liberi: casi particolari La funzione f è di classe C 2 e quindi iniziamo ad utilizzare gli strumenti che abbiamo a disposizione. Il gradiente è ∇f (x, y ) = (4x 3 , 3(y − 1)2 ) ed i punti stazionari sono le soluzioni del sistema 4x 3 = 0 3(y − 1)2 = 0 L’unico punto stazionario è A = (0, 1). La matrice Hessiana risulta 12x 2 0 2 ∇ f (x, y ) = 0 6(y − 1) ed anche questa volta valutata nel punto stazionario diventa la matrice nulla che non ci fornisce informazioni. dsm Marco Castellani (L’Aquila) Matematica Generale Lezione 35 20 / 24 Lezione 35 Problemi di estremo liberi: casi particolari Anche questa volta f (0, 1) = 0 ma, a differenza dell’esercizio precedente, si osserva che il primo addendo di f è sempre positivo mentre il secondo addendo è negativo per y < 1, è positivo per y > 1. Quindi, ponendo x = 0 (cioè restringendoci alla retta r delle ordinate), otteniamo fr (y ) = f (0, y ) = (1 − y )3 che risulta fr (y ) < 0 se y < 1, fr (y ) > 0 se y > 1. La funzione non ha né minimo né massimo in y = 1 (che infatti è un punto di flesso per fr ) e quindi A è un punto di sella. dsm Marco Castellani (L’Aquila) Matematica Generale Lezione 35 21 / 24 Lezione 35 Problemi di estremo liberi: casi particolari Terzo criterio. Utilizzare le proprietà di convessità e concavità locale. Il seguente risultato può essere di aiuto per determinare il carattere di un punto stazionario. Teorema Siano f : A −→ R derivabile su A ⊆ Rn aperto convesso e x punto stazionario. Se f è convessa allora x è punto di minimo globale su A; se invece f è convessa solamente in I(x, r ) ∩ A con r > 0 opportunamente fissato allora x è punto di minimo locale su A. Se f è concava allora x è punto di massimo globale su A; se invece f è concava solamente in I(x, r ) ∩ A con r > 0 opportunamente fissato allora x è punto di massimo locale su A. dsm Marco Castellani (L’Aquila) Matematica Generale Lezione 35 22 / 24 Lezione 35 Problemi di estremo liberi: casi particolari Utilizzando tale risultato assieme al Teorema di caratterizzazione delle funzioni convesse e concave possiamo dedurre se un punto stazionario è di minimo o massimo locale o globale su A studiando il segno dell’Hessiano. Esercizio Determinare gli eventuali punti di massimo e minimo della funzione f (x, y ) = x 4 + y 4 . Abbiamo già visto che l’unico punto stazionario della funzione è l’origine e che la matrice Hessiana risulta 12x 2 0 2 ∇ f (x, y ) = 0 12y 2 dsm Marco Castellani (L’Aquila) Matematica Generale Lezione 35 23 / 24 Lezione 35 Problemi di estremo liberi: casi particolari Poiché det ∇2 f (x, y ) = 144x 2 y 2 ≥ 0 per ogni (x, y ) ∈ R2 , tr ∇2 f (x, y ) = 12x 2 + 12y 2 ≥ 0 per ogni (x, y ) ∈ R2 , allora ∇2 f (x, y ) è semidefinita positiva e quindi f è convessa: tutti i punti stazionari di funzioni convesse sono punti di minimo assoluto confermando il risultato ottenuto precedentemente. Esercizio per casa Determinare punti di massimo e minimo delle seguenti funzioni 1 f (x, y ) = x 3 − y 2 + xy − y + 1, 2 f (x, y ) = x 4 + 8y 4 − 8x 2 y , 3 f (x, y ) = ln(x + 12y ) − x 2 y , 4 f (x, y ) = xey − x 2 y 2 (difficile). dsm Marco Castellani (L’Aquila) Matematica Generale Lezione 35 24 / 24