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Il caso dei 9,4 milioni spariti al gioco d`azzardo
TELEFONO 0547 611900 FAX 0547 610350 EMAIL: [email protected] E PROVINCIA 11 MARTEDÌ 20 OTTOBRE 2015 MI MANDA RAI TRE di IACOPO BAIARDI SAN PIERO IN BAGNO. La cognata va in televisione a raccontare come anche i familiari hanno visto sparire «per centinaia di migliaia di euro» i propri risparmi ad opera del promotore finanziario sampierano Silvio Vannini, 61 anni. Se ne è parlato ieri mattina in televisione, a “Mi manda RaiTre”. In studio la cognata di Vannini, accompagnata d al l ’avvocato pescarese Eugenio Galluppi che ha avviato una causa civile da parte di una ventina di assistiti per chiedere il rimborso all’ultima banca per la quale Vannini ha lavorato fino al febbraio 2014, dopo essere stato in 7 società a partire dal 1992. I presenti. Presente anche Frances c o N i c astro, rappresentante dei promotori finanziari del Lazio. Collegato da Bologna l’avvocato difensore di Vannini, il forlivese Giordano Anconelli. In studio anche l’esperto legale della trasmissione, il professor Ugo Ruffolo. Pur invitati, non hanno partecipato alla trasmissione il Casinò di Venezia, lo stesso Silvio Vannini, e l’ultima banca per cui ha lavorato come promotore finanziario dal 2010 al 1° febbraio 2014 (la Ibipi financial advisory di Milano) che ha declinato l’invito dicendosi rammaricata dei soldi persi dai clienti del promotore finanziario, ma che nessuno di essi risulta essere mai stato loro cliente. Le testimonianza. Sono emersi particolari inquietanti e inediti della vicenda, che avrebbe visto Vannini giocarsi 9 milioni e 440mila euro al casinò di Venezia. I risparmi di una settantina di clienti, spesi dalla persona a cui li affi- La cognata di Silvio Vannini e l’avvocato Galluppi in studio alla Rai tre ha anche raccontato che mentre lei accompagnava la moglie di Vannini per un ciclo di cure per una grave malattia diagnosticatale, il marito risultava a volte al casinò. Al Casinò due volte la se tt im an a. U n a f r eq u e n t a z i one assidua: la cognata l’ha quantificata in base alle indagini in 1.493 volte in una quind icina d’anni. Cioè u n c e n t inaio di volte all’anno, in media quasi due volte alla settimana. Acceso dibattito. E qui si è scatenato il dibattito finale. Per Ruffolo, chi si comporta così «non può andare in infermeria, ma deve andare dietro le sbarre». Anconelli ha ricordato che il suo cliente può essere censurabile sotto il profilo morale, ma che deve rispondere di accuse non “troppo pesanti” come truffa, appropriazione indebita e falso. Ruffolo ha fatto notare che se saranno prov a t i a c- Il caso dei 9,4 milioni spariti al gioco d’azzardo La cognata che ha perso i risparmi racconta alcuni retroscena davano, nell’arco di una quindicina di anni. A raccontare il suo caso personale è stata la sorella della moglie di Vannini. «Una decina di anni fa - ha detto davanti alle telecamere - ho iniziato ad affidare i miei soldi a mio cognato, che consideravo un capace promotore finanziario. E come me hanno fatto anche mia sorella e mio fratello, per svariate centinaia di migliaia di euro. Lui lavorava fuori casa, non ci siamo mai accorti che ci fosse qualcosa che non andava. Ci sono sempre arrivati estratti conto annuali, comprensivi di interessi». Fulmine a ciel sereno. Fino al marzo scorso, quando scoppia il bubbone. In maniera particolare: «A marzo una sera è tornato a casa da mia sorella e sembrava che tutto fosse normale - continua il racconto televisivo - Al mattino dopo ha salutato la moglie per dire che andava dal commercialista a Forlì. Verso mezzogiorno lei l’ha chiamato per accordarsi per il pranzo e lui le ha detto che si stava costituendo alla guardia di finanza e che ci aveva mangiato tutto». Quindi è stato fatto vedere in trasmissione un lungo sms ai clienti in cui annunciava che si era costituito e che era gravemente malato di gioco d’azzardo. Poi c’è stato dibattito. Per Ugo Ruffolo la banca aveva il compito di vigilare, forse anche il casinò avrebbe dovuto farlo. Per Nicastro una situazione del genere danneggia tutti i promotori finanziari e le mele marce esistono in tutte le professioni e poi ha citato un articolo di giornale secondo il quale l’86 per cento dei versamenti a Vannini sarebbero avvenuti con pagamenti impropri, come contanti, bonifici diretti al promotore, assegni intestati a persone terze. La difesa. Quindi l’av- Segnalati danneggiamenti e furti tra l’ex Zuccherificio e l’area Ippodromo Auto nel mirino in due zone centrali CESENA. Vetture nel mirino dei ladri tra la zona dell’ex Zuccherificio e quella dell’Ippodromo. L’ennesimo episodio verificatosi i ore serali ha scatenato una ridda di polemiche e di segnalazioni all’intero di Facebook sulla pagine di “Cesena Sicura”. La goccia che ha fatto traboccare il vaso il lunotto di una Mini spaccato per riuscire ad entrare nell’abitacolo sena portar via nulla di particolarmente prezioso. Che il ladro faccia o meno bottino resta il danno (ingente) peri proprietari dei veicoli. In tanto hanno segnalato episodi analoghi subiti nel recente passato, Tra la strada che costeggia il parcheggio superiore del Lungo Savio e che conduce verso il futuro Campus universitario in costruzione, e l’area non trop- po distante dell’Ippodromo, in pratica modo in una strada che costeggia il ponte Europa Unita dove spesso le auto posteggiate vengono parimenti danneggiate a scopo di furto. vocato difensore Anconelli ha parlato del suo assistito: «E’ in una comunità terapeutica da quando si è autodenunciato. Era venuto da me mesi prima in uno stato di fortissima prostrazione psico-fisica, pieno di rimorsi, e gli avevo consigliato di andare a fare autodenuncia alla guardia di finanza. Lui non si giustifica per quello che ha fatto, si giudica il primo responsabile. Ma Alessandro Meluzzi gli ha diagnosticato una forma grave di ludopatia». Altre accuse. La parola è quindi tornata alla cognata, che ha raccontato come gli ultimi due versamenti li abbia fatti a febbraio, con assegni che Vannini le ha fatto intestare a quelli che diceva fossero colleghi, ma che invece erano intestatari riconducibili al Casinò di Venezia. Inol- cordi di qualche tipo con il casinò potrebbero aggiungersi accuse ben più gravi. E’ stato anche fatto notare anche che una casa da gioco dovrebbe segnalare i clienti che si giocano capitali ingenti con frequenza e se usano assegni di terzi per i pagamenti. La banca. Oltre al casinò, nel mirino anche la banca per cui lavora Vannini e con la quale il rapporto si è interrotto il primo febbraio 2014. «Non so il motivo, sarà venuta a meno la fiducia» ha chiosato l’avvocato Anconelli, che si è anche detto certo che «di quei soldi non è rimasto nulla». L’avvocato di parte civile delle vittime, Eugenio Galluppi, ha ricordato che per i suoi clienti i soldi li ha chiesti alla banca come previsto dalla legge e che l’istituto non si è presentato al tentativo di conciliazione. Poi ha chiuso lasciando un dubbio: se i clienti di Vannini non risultano alla banca, come mai è stato tenuto per anni un promotore che non portava clienti. Cassonetti tra disattenti, vagabondi e maleducati «Mancanza di igiene in piazza Fabbri ed a pochi metri ce ne sono di vuoti» CESENA. La maleducazione (ed i questo caso il “vagabondismo” nel non voler fare pochi passi per avere una parvenza di decoro maggiore) non hanno razza o colori di sorta. Almeno stando a quanto riportato nella giornata di ieri da Antonella Celletti (Lega Nord) sui social network. La foto si riferisce, spiega la Celletti, ad un cassonetto adiacente a piazza Fabbri. Risale alle 8.30 del mattino di ieri. «Ma è in questo stato dal giorno prima - spiega la Celletti - ciò che fa arrabbiare è che ad una decina di metri di distanza da questi ce ne sono altri due che invece sono praticamente vuoti. Certamente ci sono persone italiane che sono atte poco accorte. Altrettanto ceramente ci so- no qui sacchetti di residenti stranieri. Ma fare due passi in più e buttar bene via l’immondizia? E poi parliamo di raccolta differenziata porta a porta...».