Pianificazione dei Trasporti - Università degli Studi di Catania
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Pianificazione dei Trasporti - Università degli Studi di Catania
Corso di Ingegneria Civile e Ambientale - AA 1213 Corso di: Fondamenti di Trasporti Lezione: Alcuni criteri di progetto dei sistemi di trasporto collettivo Giuseppe Inturri Università di Catania Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale [email protected] Pianificazione di un SdT collettivo Il processo di pianificazione di un sistema di trasporto collettivo è il risultato di una sequenza di decisioni relative alle seguenti attività: 1. Progetto del sistema di linee (numero di linee e sequenza dei percorsi di ogni linea) 2. Determinazione delle frequenze di ogni linea (Pianificazione del servizio) 3. Costruzione del quadro orario (Programma di esercizio - Schedulazione delle corse) 4. Schedulazione dei veicoli (Assegnazione dei veicoli alle corse, cioè costruzione dei turni macchina o Vehicle Scheduling) 5. Schedulazione degli autisti (Assegnazione dei conducenti ai veicoli, cioè costruzione dei turni uomo o Crew Scheduling) 2 Introduzione del corso Progetto del sistema delle linee Il progetto del sistema delle linee ha come obiettivo la minimizzazione della somma pesata del costo sopportato dai passeggeri (comprendente anche i tempi di trasferimento, attesa, viaggio e trasbordo), e del costo sostenuti dall’operatore, con i vincoli di: 3 domanda (tempo massimo di viaggio per ciascuna coppia di O-D) lunghezza massima e minima per ciascuna linea massimo numero di linee dimensione massima della flotta Introduzione del corso Determinazione delle frequenze delle linee Le frequenze delle singole linee possono essere determinate minimizzando i costi di esercizio con i vincoli di: 4 soddisfacimento della domanda dimensione della flotta frequenza minima di servizio Introduzione del corso Approccio congiunto Si può anche ipotizzare un problema di progetto di rete in termini di determinazione congiunta di linee e frequenze. In questo caso assume particolare importanza il modello di comportamento degli utenti in termini di scelta delle linee e dunque il modello di assegnazione della domanda di trasporto collettivo alle linee costituenti la rete. Comunque la maggior parte delle tecniche di soluzione separano il problema in due fasi: progetto delle linee e determinazione delle frequenze. 5 Introduzione del corso Grandezze di base dell’esercizio del trasporto pubblico 6 Linea, rete, fermata, stazione La linea di trasporto pubblico è l’insieme di infrastruttura e di servizio fornito su un tracciato fisso da veicoli singoli o convogli in esercizio secondo un programma di orari prefissato Il percorso di trasporto pubblico (o tracciato) è spesso usato come sinonimo di linea, ma si riferisce ai trasporti pubblici su sede stradale, ed in questo caso su di esso possono insistere diverse linee La rete di trasporto pubblico è l’insieme delle linee che possono essere usate in modo integrato a servizio di un‘area La lunghezza di una linea è la distanza misurata lungo il percorso tra i terminal di una linea La lunghezza della rete è la lunghezza totale di tutti i percorsi, ciascuno dei quali può essere servito da più di una linea, dunque la lunghezza totale delle linee è >= della lunghezza della rete 7 Introduzione del corso Linea, rete, fermata, stazione 8 Se la distanza tra le stazioni è 1 km Lunghezze linee: Lunghezza rete: LAC+ LBD + LEF=15km Lunghezze totale linee: LAC+ LAD + LEF=18km LAC=6km, LAD=5km, LEF=7km Introduzione del corso Linea, rete, fermata, stazione Una fermata è un punto lungo la linea nel quale i veicoli si arrestano per consentire la salita o la discesa dei passeggeri; può includere dei segnali, delle tabelle informative, panchine, pensiline Una stazione è una struttura dove i passeggeri possono salire, scendere, aspettare, transitare verso un’altra linea. Può includere attrezzature per i passeggeri, quali banchine di imbarco, mezzanini, scale mobili, sistemi di bigliettazione, e per i veicoli, come binari per l’inversione di marcia o per il deposito I terminal o capilinea sono le stazioni/fermate poste agli estremi di una linea 9 Introduzione del corso Veicoli, unità di trazione, dimensione della flotta I sistemi di trasporto stradali usano un singolo veicolo, con poche eccezioni (bus e filobus articolati) I sistemi di trasporto con guida vincolata, usano quasi sempre veicoli accoppiati a costituire treni per ottenere capacità di trasporto ed economia di esercizio L’unità di trazione (Transit Unit TU) è un insieme di n veicoli che viaggiano fisicamente accoppiati; n=1 per un bus, n>1 per un treno Se esprimiamo la frequenza di esercizio f di una linea in TU/h, il numero di veicoli che attraversano una sezione della linea in un’ora è f·n L’insieme dei veicoli, sia su gomma sia su ferro, si chiama flotta In campo ferroviario sia usa spesso il termine materiale rotabile (rolling stock) La dimensione della flotta Nf per l’esercizio di una linea o di un’intera rete è la somma dei veicoli N necessari per l’esercizio nell’ora di punta, cui bisogna sommare quelli di riserva Nr da usare in caso di guasto di quelli in servizio e quelli in riparazione Nm Nf=N+Nr+Nm 10 Introduzione del corso Utilizzazione del servizio: flusso e volume di passeggeri Se i passeggeri potessero salire con tasso s(x) in modo continuo lungo la linea, e allo stesso modo scendere con tasso d(x), S(x) e D(x)sono le funzioni cumulate di salita e discesa x x S ( x) s( x)dx D( x) d ( x)dx 0 densità saliti/discesi (pax/km/h) 70 60 50 40 s(x) 30 d(x) 20 10 0 0 1 2 3 4 5 (pax/h) 6 cumulata saliti/discesi 7 8 250 0 200 Ovviamente S(L)=D(L), se L è la lunghezza della linea Il volume dei passeggeri a bordo è x B(x) S(x) D(x) 100 50 0 x B( x) s( x)dx d ( x)dx S ( x) D( x) 0 150 0 I punti di massimo e minimo della funzione si hanno quando dB/ds=0, cioè s(x)=d(x) (vedi grafico) 0 1 2 volume 3 passeggeri 4 5 6 a bordo (pax/h) 80 7 8 Bmax 70 60 50 40 b(x) 30 20 10 0 0 11 Introduzione del corso 1 2 3 4 5 6 7 8 Utilizzazione del servizio: flusso e volume di passeggeri 70 Nella realtà il problema non è continuo, ma discreto, poiché i passeggeri possono salire e scendere solo nelle fermate/stazioni 60 50 40 s(x) d(x) 30 20 10 0 0 k 2 3 4 5 6 cumulata saliti/discesi (pax/h) 7 8 250 k Bk S k Dk si d i i 1 1 200 i 2 150 S(x) D(x) 100 La linea deve avere una capacità di traffico pari almeno a Bmax 50 0 0 1 2 3 4 5 6 volume passeggeri a bordo (pax/h) 7 8 80 70 60 50 40 b(x) 30 20 10 0 0 12 Introduzione del corso 1 2 3 4 5 6 7 8 Caratteristiche dell’esercizio: intertempo, frequenza, capacità L’intertempo h è l’intervallo di tempo tra due passaggi successivi nella stessa direzione di un veicolo da un punto fissato sulla linea I passeggeri richiedono intertempi brevi per ridurre il tempo di attesa, le aziende di trasporto, per un dato volume di passeggeri, preferiscono usare veicoli di grande capienza e intertempi grandi, per ridurre il costo di esercizio Quindi l’intertempo usato è sempre un compromesso tra la convenienza degli utenti ed il costo di esercizio Il numero di veicoli che passano nella stessa direzione da un punto fissato sulla linea è la frequenza del servizio f f=60/h f(veic/h), h(min) 13 Introduzione del corso Caratteristiche dell’esercizio: intertempo, frequenza, capacità, Nel trasporto pubblico distinguiamo: La capacità del veicolo Cv (posti) o capacità statica, è il numero di posti per veicolo (0.15-0.25 posti/mq) La capacità di linea C (posti/h), o capacità dinamica è il numero massimo di posti che possono essere trasportati attraverso un dato punto in un ora C = f·n·Cv = 60n·Cv/hmin Indichiamo ancora con capacità utilizzata P (pax/h), il numero massimo di utenti trasportati in un ora Il fattore di utilizzazione della capacità o fattore di carico è =P/C 14 Introduzione del corso Caratteristiche dell’esercizio: lavoro di trasporto, produttività di trasporto Il lavoro di trasporto prodotto wo (o momento di trasporto) di una linea di trasporto collettivo è la quantità di servizio offerto e può essere espresso in treni-km, veicoli-km o posti-km Se L è la lunghezza della linea wo = C·L = f·n·Cv·L [posti-km(/h)] Il lavoro di trasporto utilizzato wp sono i passeggeri-km che hanno usato il servizio, ovvero la somma dei prodotti di ciascuno passeggero pi per la lunghezza dello spostamento si effettuato wp pi si i ’=wp/wo è il fattore di utilizzazione del lavoro (pax-km/posti-km) 15 Introduzione del corso Programma di esercizio (scheduling) Il programma di esercizio è il risultato finale della procedura di calcolo della frequenza di servizio di ogni linea, del numero di veicoli richiesti, degli orari di partenza e transito di ogni corsa Il programma di esercizio di ogni linea deve soddisfare due requisiti fondamentali: 1. 2. Fornire un’adeguata capacità di trasporto per il volume di traffico di passeggeri previsto Offrire una frequenza di servizio minimo (ovvero un accettabile tempo di attesa) dal punto di vista del livello di servizio Nelle ore di punta il requisito 2 è automaticamente soddisfatto, perché per fornire un’elevata capacità di trasporto, bisogna aumentare la frequenza Nei periodi di morbida, la frequenza strettamente necessaria per garantire la capacità di trasporto, potrebbe risultare inaccertabile È fondamentale conoscere la tratta di linea compresa tra due fermate con il più alto volume di traffico Pmax. 16 Introduzione del corso In figura è mostrato un diagramma di carico della linea che fornisce il volume di passeggeri a bordo Pi per ogni sezione di linea i tra due fermate, in un dato intervallo di tempo (di solito 1 ora), Pmax in figura, che definisce la sezione più carica (Maximum passengers Load Section, MLS) Pav in figura indica il valore medio di capacità utilizzata Pav L Pk S k k C è la capacità totale offerta Il rapporto Pi /C è il fattore di carico in ciascuna sezione, il valore massimo si ha nella sezione MLS Il rapporto tra l’area tratteggiata e CL è il fattore di carico medio, cioè rapporto tra i passeggeri-km trasportati e i posti-km offerti 17 Capacità della linea (posti/h) Volume di trasporto (pax/h) Programma di esercizio (scheduling) Introduzione del corso Programma di esercizio (scheduling) Il volume di trasporto può avere delle forti variazioni all’interno dell’ora di punta, quindi potrebbe succedere che il valore medio nell’ora di punta Pmax è inferiore alla capacità C, ma in alcune corse potrebbe aversi il superamento dei posti disponibili a bordo del veicolo Per ridurre il problema è bene avere dei rilievi di traffico riferiti ai 15’, si considera il valore massimo registrato in 15’ p15, si calcola il coefficiente dell’ora di punta come PHC=4p15/Pmax Si ottiene così il volume orario di trasporto corrispondente al volume di punta dei 15’, quindi si calcola il volume di traffico di progetto Pd come Pd=Pmax·PHC PHC varia tra 1 (se p15 è uguale nei quattro periodi) e 4 (se uno dei valori di p15 è molto più alto degli altri 18 Introduzione del corso Programma di esercizio (scheduling) 19 Lo scheduling va fatto per ogni periodo (di punta mattina, di punta sera, di morbida) e la frequenza del servizio deve cambiare con gradualità per adattare l’offerta alla domanda Nei periodi di punta la capacità può essere aumentata in due modi: Nel caso stradale (bus, filobus) aumentando la frequenza o più raramente la dimensione dei veicoli Nel caso ferroviaria si può agire sulla frequenza e/o sul numero di veicoli accoppiati in un convoglio. In questo caso il limite è imposto dalla lunghezza delle banchine di stazione L’aumento di frequenza fa crescere il costo di esercizio nella stessa proporzione L’aumento della capacità dell’unità di trazione solo in relazione all’aumento dei costi di trazione Introduzione del corso Programma di esercizio (frequenza) La frequenza del servizio dipende dalla domanda di progetto (Pd), dall’offerta (capacità Cv di ogni veicolo e numero n di veicoli accoppiati) e dal comfort che si intende dare ai passeggeri (coefficiente di riempimento ) Pd f n C v L’intertempo in minuti 60 60 n Cv h f Pd Se h<6 min, i passeggeri non consultano l’effettivo orario di partenza Quando h>6 min conviene arrotondare a valori che rendono l’ora di partenza facile da ricordare, quindi i valori effettivi di f e vanno calcolati con le formule inverse a partire dal valore arrotondato di h 20 Introduzione del corso Programma di esercizio (dimensione della flotta) Il calcolo del numero di veicoli necessari per fornire un servizio con una dato intertempo dipende dal tempo operativo di esercizio To necessario per muoversi tra due capilinea e dal tempo di terminal tt necessario per il riposo del conducente e per le eventuali operazioni di inversione della marcia T=2(To+tt) =2To (1+) assumendo tt proporzionale a To con =0.1-0.3 Il numero di unità di trazione necessari è NUdT=T/h=fT/60 arrotondato all’intero superiore Il tempo T può essere espresso in termini di velocità commerciale Vc =Vo/(1+), Vo è la velocità operativa di esercizio (L/To) che include anche il tempo perso nelle fermate Vc 120 L 120 L T h NUdT NUdT 120 L 2 L Pd 1 h Vc n Cv Vc con T(min), V (km/h), L(km), h(min), P(pax/h) 21 Introduzione del corso Esempio calcolo frequenza, flotta e velocità commerciale dati di base L To Cv n alfa Pd t_t 8 km 40 min 45 posti/veic 1 veic/UdT 1.1 980 pax/h 7.2 min lunghezza linea tempo di esercizio in una direzione capacità singolo veicolo numero veicoli per unità di trazione fattore di carico nella sezione più carica domanda di progetto tempo di terminal calcolo intertempo, frequenza e fattore di carico h_t h f alfa_eff 3 min 3 min 20 UdT/h 1.089 pax/posti h 60 60 n Cv f Pd 60*alfa*n*Cv/Pd intertempo teorico SE(h_t<6;h_t;CERCA.VERT(h_t;H11:I17;2)) intertempo effettivo 60/h (Pd*h)/(60*n*Cv) fattore di carico effettivo calcolo dimensione flotta T' N_UdT T 94.4 min 32 96 min 2*(To+t_t) T'/h h*N_UdT tempo giro tempo giro effettivo calcolo velocità commerciale Vc 22 10.0 km/h 120*L/T velocità commerciale Introduzione del corso 6 7.5 10 12 15 20 6 7.5 10 12 15 20 30 60 30 60 Calcolo dimensione flotta dimensione flotta (UdT) 44 42 40 38 pax/h 36 34 700 32 800 900 30 1000 28 1100 26 1200 24 22 20 18 34 23 36 38 40 42 tempo di esercizio in una direzione Introduzione del corso 44 46 Esercizio 1 Linea bus 10 km Vo=12 km/h tt=6 min Pd=600 pax/h Cv=100 posti Quanti bus servono per l’esercizio? Quanti bus in meno servono se la velocità di esercizio passa da 12 a 18 km/h Ipotizzare a piacere i dati mancanti 24 Introduzione del corso Esercizio 2 L=14 km Vo=12 km/h tt=6 min Calcolare il numero di veicoli servono se l’intertempo h=10 min Calcolare la velocità commerciale Calcolare la capacità della linea se i veicoli hanno una capacità Cv=80 posti Calcolare il fattore di carico se la linea trasporta 300 pax/h nella sua sezione di massimo carico 25 Introduzione del corso Esercizio 3 Calcolare il numero di treni Calcolare il lavoro di trasporto (pax-km) ed il coefficiente di utilizzazione L C alfa_max Vo t_t st A B C D E F G H I J K 26 Introduzione del corso st B C D E F G H I J K d 2450 1870 1280 1320 1130 1390 640 950 1260 1910 14.2 590 s 3300 1700 1900 3200 2900 1300 1600 600 400 700 0 km posti 0.9 36km/h 10min d 0 0 500 700 2100 700 4000 2700 2200 1700 3000 b 3300 5000 6400 8900 9700 10300 7900 5800 4000 3000 0 Metodo del diagramma di carico 33 Calcolo della frequenza con il metodo del diagramma di carico Var descrizione c la capacità del bus in numero di posti (seduti+in piedi) Pmax il valore massimo di passeggeri registrato a bordo in una certa fascia oraria Pdes il livello desiderato di numero di passeggeri a bordo in una certa fascia oraria (che ovviamente rappresenta una frazione della capacità del veicolo) A il valore in passeggeri-km dell’area sottesa dal diagramma di carico (lavoro di trasporto utilizzato o momento di traffico, wp nelle slide precedenti) li la generica distanza in km tra due fermate successive L la lunghezza totale della linea 34 Introduzione del corso Calcolo della frequenza con il metodo del diagramma di carico PmaxL è il lavoro di trasporto offerto L’area A, sottesa dal diagramma di carico, rappresenta una misura del carico esercitata dal traffico sulla linea (lavoro di trasporto utilizzato). L’area PdesL rappresenta il valore di carico di trasporto che si desidera che non sia superato. I valori posti alla base del calcolo sono quelli medi sia rispetto alle corse monitorate in una data fascia oraria, sia rispetto ai giorni oggetto del monitoraggio. c Pmax Pdes A 35 km Introduzione del corso L Calcolo della frequenza con il metodo del diagramma di carico Il metodo del diagramma di carico determina la frequenza P proposta Fp da assegnare alla linea sulla base della Fp max A , max relazione Pdes L c Il valore di Fp che risulta dalla precedente espressione è un fattore che rappresenta di quanto bisogna aumentare o ridurre il valore attuale della frequenza affinché sia garantito il rispetto simultaneo di due condizioni: 1. non sia superato il valore di momento di traffico desiderato (PdesL); 2. non sia superato il limite di capacità (c) Il metodo consente cioè di valutare il numero di corse di cui è necessario ridurre o aumentare il servizio della linea garantendo gli standard di occupazione scelti ed evitando contemporaneamente che nella fermata più carica sia superata la capacità fisica del bus 36 Introduzione del corso Metodo della frequenza ottima 37 Metodo della frequenza ottima Un metodo molto semplice per la determinazione della frequenza ottima di una linea di trasporto collettivo su gomma, prevede la minimizzazione del costo complessivo dato dalla somma del costo di esercizio del sistema di trasporto e del costo monetario del tempo utilizzato dai passeggeri per l’attesa del mezzo. 38 Introduzione del corso Metodo della frequenza ottima Indichiamo con: f (bus/h) h (min)= 60/f p (pax/h) q (€/h) t (€/h) passeggero medio la frequenza del servizio l’intertempo il flusso di passeggeri il costo di esercizio unitario di un bus il valore monetario di un ora di tempo del Ipotizzando per i passeggeri un tempo di attesa medio alla fermata di 1/(2f), il costo sopportato dagli utenti è pt/2f, mentre il costo di esercizio del bus è fq. 39 Minimizzando il costo totale C Si ottiene la frequenza ideale f ott Introduzione del corso pt fq 2f pt 2q Esempio Frequenza ottima di una linea di trasporto pubblico 3000 p = 500 pax/h t = 10 €/h q = 60 €/h Costo totale (Euro/h) 2500 2000 pt/2f fq C 1500 1000 0 40 5 f ott 0 pt 2q 500 10 15 f (bus/h) Introduzione del corso 20 25 Minimizzazione del tempo di percorrenza di una linea di trasporto collettivo 41 Limite di velocità massima in funzione della Hp, am=a’m distanza tra le fermate v tc t ferm ta (tb ta ) (tc tb ) am=tg 1 a'm=tg 2 ta vmax s sc v 2 max sa ( sc sb ) 2 am ta sc tb vmax (tc tb ) am tc t (sb sa ) vmax (tb ta ) sc sa sc sb v 2 max v 2 max sc 2am 2 am s v (tb t a ) c max vmax vmax am Llinea n ferm sb tc t ferm sa ta avv. 42 tc tb reg. t fren. vmax s c am vmax dtc s 1 2c 0 dvmax am v max vmax sc am Introduzione del corso Distanza minima tra le fermate in funzione della velocità massima Viceversa, fissate le prestazioni del veicolo (velocità massima e accelerazione), si ottiene la distanza minima tra le stazioni che consente di raggiungere la velocità massima. sc= v2max/ am Non si fa alcuna ipotesi sulla domanda della linea. 43 Introduzione del corso Distanza ottimale tra le fermate per minimizzare il tempo di viaggio 44 Minimizzazione del tempo di viaggio Il calcolo della distanza ottimale tra le fermate di una linea, può essere ottenuta mediante la minimizzazione del tempo totale di viaggio inteso come somma del tempo di accesso a piedi e tempo a bordo del bus. Se ipotizziamo i passeggeri uniformemente distribuiti lungo la linea, la distanza media per raggiungere la fermata è sc/4 Se indichiamo con Lsp la lunghezza media dello spostamento e tf il perditempo alla fermata, il numero di fermate che farà l’utente è Lsp/sc La Figura è stata ottenuta a titolo di esempio considerando uno spostamento medio Lsp di 4 km, una velocità massima vmax del bus di 50 km/h ed una velocità a piedi vp dell’utente di 5 km/h. Essa mostra come il tempo del segmento di viaggio pedonale si riduce con la densità delle fermate, mentre il tempo a bordo del mezzo cresce, dunque la distanza ottimale può determinarsi attraverso il minimo della curva del tempo totale. 45 Relazione tra denistà fermate e tempo totale di viaggio 35.0 30.0 25.0 tempo di viaggio 20.0 tempo a piedi tempo sul bus tempo di viaggio 15.0 10.0 5.0 0.0 0.0 1.0 2.0 3.0 4.0 5.0 6.0 numero fermate per km di linea ttot t p tb ttot sc / 4 nf vp sc / 4 Lsp vp sc v s t f max c am vmax v s t f max c am vmax v sc _ ott 4v p Lsp t f max am Introduzione del corso esercizio 47 Introduzione del corso Relazione tra progetto della frequenza e progetto della rete 48 Frequenza del trasporto pubblico “Squaresville” con dieci linee di bus in direzione nord-sud “Squaresville” con dieci linee di bus in direzione nord-sud e frequenza raddoppiata su tutte le linee •ogni intersezione genera uno spostamento al giorno verso ogni altra •raddoppiando la frequenza delle linee intersezione, (9900 spost.). abbiamo un aumento di 450 •La potenzialità delle dieci linee bus è spostamenti servire 900 spost. (10%) •ripartizione modale del 4.5% •Se lo shift modale del bus è 1/3, gli •costi di esercizio +100% •ricavi da traffico +50% 49 spost. su bus sono 300 (3% del totale) Introduzione del corso Frequenza del trasporto pubblico La rete acquista la capacità di servire tutti i 9900 spostamenti, di cui 1800 direttamente e 8100 con un solo trasbordo. Se ipotizziamo che la quota di spostamenti su mezzo pubblico con trasbordo si dimezza (1/6) rispetto a quella con collegamenti diretto, la domanda complessivamente servita diventa (1800/3+8100/6) pari a 1950 e la ripartizione modale passa dal 3% al 20%. Questo caso teorico fornisce un’elasticità della domanda alla frequenza di 5.5, invece che di 0.5 50 Introduzione del corso Squaresville” con venti linee di bus in direzione nord-sud ed estovest Frequenza ed effetto rete 51 Introduzione del corso Modello di “Squaresville” con una rete a griglia di linee ad alta frequenza che consente qualunque spostamento con un solo trasbordo, adatto a città molto grandi Per città medie(100.000-300-000 ab.) Due linee circolari con buona frequenza favoriscono gli spostamenti trasversali, seppure con più di un trasbordo. I nodi di interscambio principali devono essere molto curati. città medie Per città più piccole (<100.000 ab.), l’offerta è concentrata su un servizio tipo “pendolo” che attraversa il centro della città o con servizi radiali con trasbordo al centro. 52 Introduzione del corso città grandi città piccole Progetto della rete di trasporto pubblico Altri criteri di progettazione della rete 53 Concentrare le linee e le risorse di esercizio su poche linee ad alta frequenza Introduzione del corso Altri criteri di progettazione della rete Linee dirette Vs. linee con trasbordo 54 Introduzione del corso Rete radiale vantaggi svantaggi si riducono i trasbordi, perché tutte le linee vanno al centro che è la destinazione principale si sviluppano e consolidano dei corridoi ad intenso traffico congestione al centro, soprattutto se al centro ci sono i terminal servizi scarsi in periferia e servizi sovrapposti al centro Il layout radiale funziona bene nelle città piccole (< 100.000 abitanti) 55 Introduzione del corso Rete a griglia vantaggi svantaggi copertura più uniforme del bacino di traffico percorsi delle linee facilmente interpretati dagli utenti aumentano il numero di trasbordi per raggiungere alcune destinazioni bisogna aumentare le frequenze per compensare la perdita di tempo nei trasbordi Il layout a griglia funziona bene nelle città più grandi dove: la densità residenziale può “permettersi” elevate frequenze dei bus; esiste la necessità di coprire domanda di trasporto tra le periferie; le destinazioni finali sono più distribuite 56 Introduzione del corso Esempi di reti a griglia 57 Introduzione del corso Esempi di reti a griglia 58 Introduzione del corso 59 Introduzione del corso Altri criteri di progettazione della rete 60 Orario coordinato delle diverse linee sullo stesso corridoio di penetrazione Introduzione del corso Integrated policy of public transport X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X Metro station Transit rail station Bus stop Shuttle stop X Transfer 61 Express stop Introduzione del corso Paratransit Taxi service boundary Public Transport quale sistema? Introduzione del corso Classificazione sistemi di trasporto collettivo propulsione guida alimentazione convenzionale termica alternativa a bordo libera bus a gasolio bus a benzina bus a metano/GPL bus a idrogeno bus a batteria elettrica convenzionale ibrida alternativa bus ibrido in serie bus ibrido in parallelo bus a celle di combustibile filobus tram elettrica di rete bus ad attrazione magnerica (stream) tram-treno semi-vincolata ibrida sistemi di trasporto collettivo tram-bus sede promiscua e/o riservata metropolitana leggera vincolata elettrica di rete metropolitana pesante ferrovia ferrovia funicolare a terra 63 vincolata elettrica di rete Introduzione del corso funivia sede riservata e/o protetta BRT Vuchic, 2005, Transit Systems Bus Rapid Transit 65 Introduzione del corso Bus Rapid Transit 66 Introduzione del corso Land use and public transport 67 Densità e km percorsi 68 Introduzione del corso Smart growth Mixing land use Compact building design Walkable communities Variety of transport options 69 Introduzione del corso Transit Oriented Development Urban TOD (Calthorpe, 1993) 70 Introduzione del corso Transit Oriented Development 71 Introduzione del corso An example of TOD: Railway Station of Zuidas in Amsterdam Transit Oriented Development Urban density and travel behavior Introduzione del corso TOD in Vallingby (Sweden) 73 Introduzione del corso TOD in Vauban and Rieselfeld (Freiburg, Germany) Rieselfeld: la linea tranviaria e il parcheggio scambiatore sono stati costruiti prima del completamento del quartiere ¾ dell’area sono aree verdi protette ¼ dell’area abitazioni e negozi con densità medio alta Vauban 74 È concepito come quartiere “car-free” Introduzione del corso Rieselfeld, Freiburg 75 12.000 abitanti 15.000 ab/kmq 1000 posti di lavoro Tram: linea rossa Bus: linee blu Introduzione del corso 76 Introduzione del corso 77 78 79 Pedestrian friendly patterns enhance the TOD Good for transit access Good for traffic crossing avoiding Introduzione del corso Pedestrian friendly patterns enhance the TOD Layout of a shopping centre Introduzione del corso Centri commerciali e trasporto pubblico Auchan servito dal tram a Nantes 82 Parcheggi delle Porte di Catania Introduzione del corso Concetto di elasticità 83 L’elasticità è una misura della modificazione di una grandezza effetto al variare di una grandezza causa . . . 84 Elasticità della domanda rispetto al prezzo, calcolo variazione % della quantità variazione % del prezzo elasticità rispetto al prezzo q q p p 0 ? 0 ? i casi 0 e 85 Scegliamo la convenzione di considerare (quasi) sempre positiva l’elasticità segno elasticità oppure 86 nel primo caso consideriamo sempre positivo il risultato; nel secondo lo correggiamo quando è negativo Elasticità della domanda rispetto al prezzo 87 domanda perfettamente anelastica =0 domanda anelastica >0 e <1 domanda con elasticità unitaria =1 domanda elastica >1 domanda perfettamente elastica = Con più precisione, calcoliamo elasticità con il metodo del punto medio metodo del punto medio punto A prezzo 4 euro; quantità 120 punto B prezzo 6 euro; quantità 80 88 33,3% da A a B 0,66 50% 50% da B a A 1,5 33,3% metodo del punto medio (segue 1) metodo del punto medio (segue) 89 40 120 80 40% 2 da A a B 1 2 40% 46 2 40 120 80 2 40% 1 da B a A 2 40% 46 2 metodo del punto medio (segue) metodo del punto medio (segue 2) q q p p 90 diventa q q0 q1 / 2 p p0 p1 / 2 q Domanda perfettamente anelastica q 0 p Prezzo p Domanda domanda perfettamente anelastica €5 4 1. Un aumento del prezzo… 0 100 Quantità 2. … lascia inalterata la quantità domandata 91 Domanda perfettamente elastica Prezzo q q p p domanda perfettamente elastica ? ? 92 €4 Domanda A 4 euro i consumatori sono disponibili ad acquistare qualunque quantità 0 Quantità Domanda con elasticità unitaria Calcolati con il metodo del punto medio Prezzo q q0 q1 / 2 1 p p0 p1 / 2 €5 4 Domanda elasticità unitaria 1. Un aumento del 22,22% del prezzo ... 0 80 100 Quantità 2. … provoca una diminuzione del 22,22% della quantità 93 q q0 q1 / 2 1 p p0 p1 / 2 Domanda elastica Prezzo €5 4 Domanda domanda elastica 1. Un aumento del 22,22% del prezzo ... 0 50 100 Quantità 2. … provoca una diminuzione del 66,67% della quantità domandata 94 q q0 q1 / 2 1 p p0 p1 / 2 Domanda anelastica Prezzo €5 4 Domanda domanda anleastica 1. Un aumento del 22,22% del prezzo ... 0 90 100 Quantità 2. … provoca una diminuzione del 10.53% della quantità 95 Una azienda di trasporto urbano deve aumentare i propri ricavi • proponete di aumentare o di diminuire il prezzo del biglietto? disc. prezzo del biglietto di un museo • 96 Elasticità della domanda rispetto al prezzo e ricavo totale RT = P x Q elasticità e ricavo 1 L’ammontare complessivamente pagato dai compratori e ricevuto dai venditori di un certo bene 97 Elasticità della domanda rispetto al prezzo e ricavo totale Prezzo €4 P X Q = €400 (ricavo totale) P 0 Domanda 100 Q 98 Quantità Elasticità della domanda rispetto al prezzo e ricavo totale: curva di domanda elastica e diminuzione del ricavo se il prezzo aumenta Spostamenti per motivi di svago Prezzo Prezzo €5 diminuzione ricavo €4 0 99 Domanda Domanda Ricavo totale = €200 50 Ricavo totale = €100 Quantità 0 20 Quantità Elasticità della domanda rispetto al prezzo e ricavo totale: curva di domanda anelastica e aumento del ricavo se il prezzo aumenta Spostamenti per motivi di lavoro Prezzo aumento ricavo Prezzo €3 Ricavo totale = €240 €1 Ricavo totale = €100 0 Domanda 100 100 Quantità Domanda 0 80 Quantità