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Le “Central S iii Sensitivity S d ” Syndromes”

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Le “Central S iii Sensitivity S d ” Syndromes”
a cura di Giuseppe Calagna
dirigente medico
Le “Central
S
Sensitivity
i i i
S d
Syndromes”
”
ASP Palermo
“Central
Sensitivity
Syndromes”
y
(CSS)
termine coniato per la prima volta nel
2007 da Muhammad B.
B Yunus per
indicare una serie di disturbi di varie
discipline che avrebbero in comune
un unico meccanismo patogenetico
Alls base della CS il d
d’ipersensibilizzazione
ipersensibilizzazione centrale del
processo patologico
S.N.(“central sensitization” o CS )
unificante sarebbe
una nocicezione
disregolata
Fibromialgia
g
dolore
cronico del
collo
dolore
lombare
cronico
central
sensitization
cistite
interstiziale
colon
irritabile
cefalee
disturbo
articolazione
temporomandibolare
spesso le CSS coco-occorrono, nel senso che
costituiscono
i i
un ffattore di richio
i hi
per lo sviluppo di un altro disturbo doloroso
della
d ll serie
i (Di
(Diachenko,
h k 2006)
Nelle CSS
progressivamente il dolore da
localizzato si trasforma in dolore
diffuso (Holm et al, 2007,
Mc Farlane
Farlane, 1999)
dolore periferico
(infiammazione,
irrita ione neurale
irritazione
ne rale
o mucosale)
input dolorosi
cambiamenti nel
persistenti
sistema nocicettivo
centrale
inizialmente
sensitization
sensazioni dolorose
indipendenti dagli
i
input
t periferici
if i i
Latremoliere & Woolf, 2009
windup
i d
windup
Il concetto di wind-up origina dall’idea che
un dolore persistente può portare
a cambiamenti neuroplastici all'interno del
SNC e del SNP. In origine
venne osservato, negli animali che la
ripetitiva stimolazione delle fibre C
aumentava
t
in
i modo
d esponenziale
i l la
l
stimolazione nel corno dorsale del midollo
spinale e poi una progressiva attivazione
dei neuroni di secondo ordine che
proiettano al cervello
(Mendell, 1966; Yunus, 2008).
(Urban & Gebhart,1999)
Input doloroso
continuo a livello
dei nocicetori
Attivazione
persistente Adelta e C-fibre
rilascio sostanza P, NGF,
Peptide Correlato Gene
Calcitonina, glutammato,
e aspartato nella
sinapsi corno dorsale
midollo spinale
attivazione
tti
i
campi recettivi
adiacenti
(Fide,2000)
iperalgesia
allodinia
stimoli lievi
nn. Spinali
i
ipeerccitabili
it bili
Sistema Antinocicettivo Discendente
(PAG-RVM o midollo rostro-ventro-mediale)
Vie discendenti serotoninergiche, noradrenergiche e oppioidi che attivate
dallo stimolo doloroso agiscono sul corno dorsale con un controllo
i ibi i analgesico
inibitorio
l i (Marchand,
(M h d 2008).
2008) Questo
Q
sistema
i
inibitorio
i ibi i è anche
h
definito controirritatorio, perchè un primo stimolo doloroso inibisce la
percezione di un secondo input doloroso (Campbell et al,
al 2008).
2008)
Stress, attenzione e attesa possono anche attivare questi meccanismi
i ibit i come di
inibitori,
dimostrato
t t d
daglili studi
t di sull placebo
l b (B
(Benedetti,
d tti 2006)
2006).
Può giocare anch’esso un ruolo pronocicettivo nel generare e mantenere
la CS (Leith & Lumb, 2009; Heinricher, 2009) ), in quanto i nn. del RVM
sotto stimolazioni prolungate possono presentare cambiamenti
nell’eccitabilità
nell
eccitabilità tali da mantenere la CS (Gebhart,
(Gebhart 2004).
2004)
Sebbene nella FM e in tutte le altre CSS sono presenti evidenze di CS,
queste alterazioni
a te a o di
d processazione
p ocessa o e del
de dolore
do o e potrebbero
pot ebbe o essere
esse e
secondari a input dolorosi continui o rappresentare un meccanismo
primario di malattia (Ness et al, 2005).
FIBROMYALGIA
E’ oramai accettato da tutti che nella FM sensitization e
disfunzioni nella processazione discendente del dolore
costituiscono
i i
2 meccanismi
i i che
h causano ipersensibilità
i
ibili
diffusa (Perrot et al 2008, Staud et al, 2006).
I dati che supportano tale ruolo sono:
l’abbassamento della soglia del dolore.
ll’aumentata
aumentata sensibilità anche al di fuori dei tipici tender point.
point
l’incremento dei livelli di sostanza P (2-3 volte i controlli, Russell, 2006))
e NGF nel liquor.
q
Sono aminoacidi eccitatori e accrescono la
trasmissione del dolore (come glutammato e aspartato).
l’abnorme windup con un maggiore grado di eccitabilità neuronale e con
il d
dolore
l
prolungato
l
d
dopo lla cessazione
i
d
dell’input
ll’i
d l
doloroso
(S d
(Staud,
2007).
In uno studio fMRI, applicando pressione sull’unghia del pollice di pz. e controlli, in FM
più dolore e maggiore attivazione delle aree cerebrali correlate con il dolore (Gracely et
)
al,, 2002).
In uno studio PET iperperfusione in aree coinvolte nella processazione della dimensione
sensoriale del dolore e ipoperfusione in aree associate con la dimensione affettiva (Guedj
et al 2007)
Diverse evidenze indicano che nella FM vi è una
disfunzione nel sistema inibitorio del dolore discendente:
b
basso
lilivello
ll d
dell metabolita
b li d
della
ll serotonina
i 5HIAA nell
liquor (Russell et al. 1992); disfunzione nella trasmissione
serotoninergica (Coaccioli et al,
al 2008).
2008)
La SC occorre o p
per un input
p doloroso continuo che incrementa l’attività
e la responsività dei neuroni del midollo spinale (Zusman, 2002) e/o una
deficiente inibizione del dolore di tipo endogeno (Julien, 2005).
Diversi studi propongono che nella FM sindromi dolorose regionali
precedono lo sviluppo del dolore diffuso (Henriksson et al.,
al 2007) e
producano un bombardamento di lunga data dei neuroni del midollo
spinale da parte delle fibre A-delta e C fino a dare origine a cambiamenti
neuroplastici caratteristici della SC (Meeus & Nijs, 2007) e ad una
ipersensibilità del SNC (Bennet, 2005; Staud, 2007).
La FM è una diagnosi concomitante comune in pazienti con cefalea
cronica (De Tommaso et al., 2009).
Quindi le diverse condizioni dolorose focali in cui
vi è anche un’alterazione
un alterazione della processazione del
dolore, quali il disturbo dell’articolazione
temporo-mandibolare, la sindrome del colon
irritabile, la cistite interstiziale, cefalee, dolore
lombare e dolore del collo, costituirebbero delle
generatrici
t i i di d
dolore
l
periferico
if i e potrebbero
t bb
fornire i necessari input nocicettivi tonici tali da
produrre a poco a poco un’iperalgesia
un iperalgesia
generalizzata .
La Sensitization Periferica agisce solo sul locus
doloroso, mentre la SC si diffonde in tessuti
normali distanti dal locus doloroso. ((Staud,, 2007).
)
9:1
rapporto fra donne e uomini
affetti da fibromialgia
disordini
temporo-mandibolari
p
Il termine disfunzione temporomandibolare è stato utilizzato per definire
tutte le condizioni che comportano
modifiche alla struttura e / o alla funzione
d l sistema
del
it
masticatorio
ti t i (ATM e associate
i t
strutture muscolo-scheletriche) (Pedroni et
al, 2003).
I segni ed i sintomi di questa disfunzione sono caratterizzati da: dolori
nella regione periauricolare, dell'ATM e dei muscoli masticatori, rumori,
limitazioni (trisma) o deviazioni durante il movimento (Dworkin et al,
1990) .
L’eziologia è multifattoriale e ancora
controversa.Fattori influenti sono il bruxismo
psicologico
g è stata
e l’ansia. Lo stress p
riconosciuta come una delle sue principali
cause (Cespedes Almagro et al, 2011).
Vi sarebbe una netta prevalenza del disturbo
nel sesso femminile (8:1), anche se secondo
altri la prevalenza del DTM sarebbe simile in
entrambi i sessi, solo che le donne più
frequentemente richiedono un trattamento
(Irving et al., 1999).
Vi sono crescenti conferme che nei DTM vi siano
alterazioni
lt
i i neii sistemi
i t i di regolazione
l i
d
dell d
dolore
l
nell
SNC . Infatti i pz affetti da tale disturbo
mostrerebbero ipersensibilità negli studi di dolore
sperimentale sia nella regione temporo-mandibolare,
che in siti distanti della testa e del collo (Maximer et
al, 1995; Sarlani & Greenspan, 2003).
Anche con la tecnica del dolore ischemico al braccio
e del
d ld
dolore
l
d
della
ll mano o del
d lb
braccio
i iin acqua
fredda, che nei controlli impegna il sistema di
controllo inbitorio discendente,
discendente nei DTM il dolore
persiste , facendo ipotizzare anomalie nel sistema
inibitorio discendente (King, 2009).
Recenti evidenze mostrano che la maggiore sensibilità
al dolore può precedere la comparsa del disturbo e
agire
i come un ffattore
tt
di rischio
i hi genetico
ti per llo
sviluppo del DTM.
Sindrome del Colon
Irritable
Comprende un gruppo di disordini
funzionali gastro-intestinali
caratterizzati da disturbi o dolori
addominali associati alla defecazione
o ad alterazioni di questa.
Almeno 3 mesi di disturbi o dolori addominali con almeno 2
delle seguenti caratteristiche:
a) i disturbi migliorano con la defecazione;
b) si associano a cambio della frequenza di evacuazione;
c)) sii associano
i
a cambio
bi della
d ll fforma e dell’aspetto
d ll’
delle
d ll feci;
f i
d) no infiammazione, né alterazioni anatomiche o malattie
metaboliche o neoplastiche.
neoplastiche
I pz con SCI presentano le medesime evidenze di
iperesensibilità
p
locale e diffusa. Studi che utilizzano
nocicettori locali che producono distensione
rettale, hanno evidenziato una bassa soglia locale
per il dolore e maggiore trasmissione spinale dei
segnali nocicettivi (Coffin et al., 2004).
Studi evidenziano ipersensibilità cutanea a livello cervicale e
lombosacrale con iperalgesia più pronunziata a livello lombosacrale
( ff
(afferenze
nocicettive
i tti rettali)
tt li) (Verne
(V
ett al.,
l 2001)
2001), suggerendo
d che
h
sebbene la sensitization occorre in tutto il SN, l’ipersensibilità è
maggiore nei dermatomeri più vicini al locus doloroso.
Il dolore pressorio da freddo rettale decrementa nei controlli ma non
nei pazienti affetti da SCI e nella fMRI vi sono differenze
nell’attivazione fra i pazienti e i controlli. Come nella FM e nel DTM
aanche
c e nella
e a SCI
SC ciò
c ò indica
d ca u
unaa d
disfunzione
s u o e nel
e sistema
s ste a inibitorio
b to o
discendente (Wilder-Smith, Schindler, Lovblad, Redmond, & Nirkko,
2004).
CISTITE
INTERSTITIALE
La Cistite Interstiziale (CI) é una patologia
cronica e spesso debilitante, caratterizzata
da dolore pelvico e perineale, al quale si
associa urgenza ed aumento della
frequenza minzionale.
Il dolore, che é il sintomo principale e peculiare della CI, é
localizzato nell'80,4% a livello del basso ventre, nel 73,8% all'uretra,
nel 65,7% in regione lombare e glutea e nel 51,5% dei casi in area
vaginale. Molti pazienti infine hanno difficoltà a definire una
posizione
i i
esatta
tt d
dell d
dolore.
l
Spesso l'entità del dolore é talmente elevata da impedire le comuni
attività della vita quotidiana con un notevole impatto negativo sulla
qualità della vita.
Ci sono valide evidenze che supportano l’ipotesi
che l’amplificazione
p
del dolore centrale gioca
g
un
ruolo predominante nel mantenimento dei sintomi
anche di questo disordine (Twiss et al, 2009).
Studi che comparano i soggetti affetti da CI con i controlli, mostrano
nei primi una soglia del dolore alla pressione significativamente più
bassa al massetere, al trapezio e al muscolo ulnare e così pure una
diminuita tolleranza al dolore ischemico del braccio, dimostrando
una sensitization generalizzata a vari stimoli nocivi (Ness et al,
al 2005,
2005
Van de Merwe et al, 2008)
Una recente review (Klumpp & Rudick, 2008) propone per la CI una
sensitization periferica della vescica delle fibre C causata da
esposizione continua a fattori sensibilizzanti quali istamina,
istamina
bradikinina, NGF e tumor necrosis alpha. L’ipereccitabilità delle fibre
dolorose periferiche porterebbe ad una sommazione temporale di
input nociciettivi sui nn. del midollo spinale, tale da non necessitare
più degli input periferici vescicali.
La sensitization in SNC è uno dei meccanismi
cefalee
sottostanti alla patogenesi delle cefalee primarie
(B h i L
(Buchgreitz,
Lyngberg,
b
B
Bendtsen,
d
& Jensen,
J
2006).
2006)
Tali ricerche dimostrano la maggiore sensibilità a
varie modalità di stimolo doloroso e non dei pz
emicranici e tensivi.
uno studio riporta in una parte degli emicranici la presenza di allodinia
cutanea periorbitale in risposta a stimoli non dannosi (Burstein, Ransil, &
Bajwa, 2000) e in un sottogruppo la presenza di allodinia in altre regioni
del braccio e della testa, oltre che nell’area dolorosa, suggerendo
l’ipereccitabilità di vie dolorose spinali e sopraspinali propria della
sensitization.
iti ti
Un recente studio di popolazione ha scoperto che il grado di sensibilità
nei soggetti è positivamente associato con la frequenza degli attacchi
(Buchgreitz et al., 2006). Questi autori propongono che questa relazione
acc esc uta pe
percezione
ce o e de
del do
dolore
o e e laa cronicizzazione
c o c a o e delle
de e cefalee
ce a ee è
fraa l’accresciuta
dovuto allo sviluppo di CS da prolungati input nocicettivi, un’ipotesi
supportata anche da lavori sul Low Back Pain e FM (Flor, 2003).
Low Back Pain
Evidenza di CS e iperalgesia
ggeneralizzata con l’uso dell’ algometro
g
L
Low
a pressione in pazienti con Low Back
Back Pain Cronico e Dolore Cronico da
Pain Colpo di Frusta versus soggetti sani
(Delmar, & Arendt-Nielsen, 2005).
L pressione
La
i
veniva
i sistematicamente
i
i
applicata
li
iin 7 puntii d
dell corpo,
inclusi siti nel braccio, avambracio e dita. Si è scoperto che i pazienti
con dolore spinale esibivano significativamente bassa soglia dolorosa in
tutti i punti rispetto ai sani.
Altri studi hanno usato stimoli elettrici(Flor, Diers, & Birbaumer, 2004),
calore (Kleinbohl et al., 1999), and stimoli pressori(Clauw et al., 1999),
evidenziando nei pazienti con LBP rispetto ai sani decremento della soglia
pressoria, risposte dolorose più intense, durata più lunga e maggiore
diff i
diffusione
d
dell d
dolore.
l
Indagini fMRI in pz con LBP idiopatico versus
controlli
t lli sanii h
ha dimostrato
di
t t che
h 2 kkg di pressione
i
sulle unghia delle dita nei controlli causava solo
dolore moderato, producendo in fMRI incremento di
segnale in un’unica regione corticale correlata con il
dolore (Giesecke et al.,2004). Nei pazienti affetti da
LBP invece risultava incremento di segnale fMRI in
5 regioni dolore-correlate.
Una ricerca di neuroimaging ha documentato in
risposta a input nocicettivi in pazienti con chronic low
back pain un’incrementata reattività corticale e una
rappresentazione corticale dei lombi allargata,
allargata
cosicchè la rappresentazione lombare si estendeva ad
aree corticali vicine,, come ggamba e piede
p
((Flor,, 2003;;
Flor, Braun, Elbert & Birbaumer, 1997).
Low
Back
Pain
Chronic Neck Pain
(Dolore Cronico del Collo)
Chronic Neck Pain
(dolore cronico del collo)
Test psicofisiologici in CNP hanno dimostrato
aumentata sensibilità
ibili aglili stimoli
i li nella
ll regione
i
cervicale
i l
e anche in periferia quando si applica un dolore
pressorio (Banic et al.,
al 2004; Herren-Gerber et al.,
al
2004), stimolazione elettrica (Curatolo et al., 2001),
e stimolazione termica (Johnston, Jimmieson, Jull, &
Souvlis, 2008).
Questi studi dimostrano che un dolore tonico di un
un’origine
origine periperica
può provocare una processazione centrale abnorme, finchè
p
non è più
p dipendente
p
dagli
g input
p p
periferici o confinato
l’ipersensitività
in una particolare regione del corpo (Staud, 2007; Vierck, 2006).
Laa d
dimonstrazione
o st a o e di
d CS in individui
d du con
co disturbo
d stu bo doloroso
do o oso
regionale costituisce un fattore unificante che correla
alcune sindromi dolorose focali e il dolore diffuso della FM .
Dolore da
colpo di frusta
Dolore cronico
da colpo di frusta
(CWP)
8-21%
(holm, 2007)
22%
(Buskila
Fibromialgia
,1997)
15-32% (Theodore & Gatchel, 2008)
Chronic
Low Back Pain
Anche l’evidenza
l evidenza dello sviluppo di CWP or FM da un
disturbo doloroso regionale supporta l’ipotesi di un
continuum di dolore da locale a diffuso.
Un’ipotesi
p
unificante
La sensitization rappresenta un’unificante meccanismo
fisiopatogenetico per le ‘‘central
central sensitivity syndromes’’
syndromes (CSS)
(CSS).
La CS non solo può spiegare perché individui con questi disordini
periferici a volte sviluppano iperalgesia diffusa, ma anche perché una
CSS spesso si sovrappone a un altro di questi disturbi (Vierck, 2006).
75%
dei pz affetti da FM presentano i criteri per TMD
18%
“
“
“
TMD
“
“
“
FM
“
“
“
FM
“
“
“
IBS
“
“
“
IBS
“
“
“
FM
“
“
“
FM
“
“
“
TH
32%
32%
55%
Le ipotesi correnti postulano che questi disordini
emergono in determinati pazienti in cui si ha una
complessa interazione fra predisposizione genetica,
aumentata percezione del dolore e accresciuto distress
psicologico in combinazione con fattori ambientali certi
( i h k et al.,
(Diatchenko
l 2006).
)
Vista questa complessa interazione tra fattori genetici,
ggeneratori di dolore p
periferico, fattori p
psicologici
g e
trigger ambientali, necessitano ulteriori ricerche
per comprendere
p
p
il p
perché un sottogruppo
g pp di individui
sviluppano sindromi dolorose croniche con abnorme
processazione del dolore e perché
p
p
una parte
p
di questi
q
pazienti con dolori localizzati sviluppa CWP or FM.
FIBROMIALGIA e disturbi psichici
Manifestazioni cliniche comuni nei pazienti con FM, anche se di
grado variabile, sono: intensa fatica, disturbi del sonno, sintomi
depressivi e d
d’ansia
ansia, problemi cognitivi (ridotta capacità di
concentratione and diminuzione della memoria) (Rivera, 2006).
Visto il profilo
Vi
fil clinico
li i molto
l eterogeneo presentato d
daii pz FM
recentemente si è cercato d’identificare dei sottogruppi di malattia
attraverso le diverse caratteristiche psicopatologiche e la diversa
sensibilità al dolore (Giesecke et al, 2003).
In generale i pz affetti da FM hanno maggiori disturbi di tipo
emozionale, povere strategie di coping rispetto al dolore e un limitato
pp
sociale rispetto
p
ai sani.
network di supporto
Alcuni studi indicano che il 50% dei pz con FM hanno un disturbo
d’ansia e il 50% un profilo depressivo(Rivera, 2006).
Gli studi
di iindicano
di
che
h c’è
’ una correlazione
l i
ffra iindicatori
di
i di psicopatogia
i
i
con la durata del dolore e della malattia (Epstein et al, 1999).
In uno studio recentissimo (Keller et al, 2011) sono stati
identificati 2 gruppi con differenti profili clinici.
Su 66 pazienti:
1) FM-I
FM I (41 pz)) livelli
li lli molto
l alti
l i di fatica,
f i stanchezza
h
mattutina,
i
ansia e alti livelli pure di rigidità articolare, dolore e sintomi
depressivi.
depressivi
2) FM-II (25 pz) con profilo di moderati livelli di fatica,
stanchezza etc.
Come in altri studi (Giesecke et al., 2003), i dati sugeriscono che
ll’eterogeneità
eterogeneità diagnostica che caratterizza i pz FM è
fondamentalmente dovuta alle differenze nel peso dei sintomi ansiosi
e depressivi e quindi nel coinvolgimento della sfera psicopatologica.
Quindi lo studio di Keller ci dice 2 cose: 1) i sintomi psicopatologici
non
o sarebbero
sa ebbe o sempre
se p e presenti;
p ese t ; 2)) l’iperalgesia,
pe a ges a, laa fatica
at ca e laa rigidità
g d tà
articolare, caratteristiche principali dei FM, sarebbero sempre
presenti, ma non nel medesimo grado.
1) FM-1 con livelli molto alti di
fatica, stanchezza mattutina, ansia
e alti
l i lilivelli
lli pure di rigidità
i idi
articolare, dolore e sintomi
depressivi.
depressivi
2) FM-II con profilo di moderati
li lli di ffatica,
livelli
ti stanchezza,
t h
di
ansia e depressione,
bombardamento continuo
Sindrome
fib A
fibre
A-beta
b eC
Dolorosa
Regionale
+
Central
Sensitization
+++
+++
Sindrome
Dolorosa
Regionale
Neuroni
Midollo
Spinale
fib A
fibre
A-beta
b eC
Neuroni
Midollo
Spinale
+
Anomala
Processazione
Dolore
Sovraspinale
+++
Central
Sensitization
Anomalie della
Processazione del
Dolore Sovraspinale
Condizioni
Predisponenti SNC
allo sviluppo di CS
IPOTESI
Deficiente Inibizione
del Dolore di
Tipo Endogeno
Marcati disturbi
psicopatologici in almeno
il 50% dei casi di FM
Centri Nervosi Limbici
Disfunzionanti in
Di t bi d’
Disturbi
d’ansia
i ed
dell’umore
ll’
“L’amigdala rappresenta l’epicentro degli eventi coinvolti nella
modulazione degli stati d’ansia, nell’animale come nell’uomo, con un
ampio
i spettro
tt di connessioni
i i reciproche
i
h con lle strutture
t tt
corticali,
ti li
limbiche, implicate nella risposta emozionale, cognitiva, autonomica
ed endocrina allo stress. (Le Doux, 2000)”
L'amigdala sta emergendo anche come un elemento importante
della rete coinvolta nella componente emotivoemotivo-affettiva del dolore
(Pedersen LH et al.
al 2007).
2007) L
L'amigdala
amigdala è anche creduto di essere un
substrato fondamentale della relazione reciproca tra il dolore e
disturbi come ansia (Rhudy et al., 2003).
E’ stata dimostrata sensibilizzazione centrale e plasticità sinaptica
(Neugebauer et al., 2003, 2005) nel nucleo centrale dell'amigdala
(CEA) in un modello di dolore da artrite murina. Il CEA integra le
informazioni correlate all’affettività provenienti dal circuito della
paura--ansia nell’amigdala
paura
p
g
basolaterale con input
p puramente
p
nocicettivi
dalla via del dolore spinospino-parabrachioparabrachio-amigdaloidea (neugebaer et al,
2007). Una plasticità sinaptica correlata al dolore nel Cea è stato
confermata anche in un modello di dolore neuropatico
p
cronico (Ikeda
(
et al, 2007 ).
La corteccia orbito-frontale, la corteccia cingolata anteriore sono
attivate
tti t dall’aspettativa
d ll’
tt ti di d
dolore,
l
d
dall’interazione
ll’i t
i
ffra d
dolore
l
e ansia,
i
da convinzioni placebo e da richieste cognitivamente rillevanti
(Bornhovd et al, 2002); Petrovic et al, 2002; Ploghouse et al, 2001)
Studiando la cosiddetta “allodinia
allodinia da calore”
calore si è dimostrato che il
cervello si sensibilizza al dolore oltre che con meccanismi spinali e
troncoencefalici, anche coinvolgendo le funzioni corticali superiori e
soprettutto le strutture del lobo limbico che si occupano degli aspetti
emotivi del dolore (Lorenz & Casey, 2003)
Addirittura Rome (2002) ipotizza dei fenomeni di spreading nelle
vie dolorifiche,
dolorifiche che porterebbero ad una sensibilizzazione delle
stesse vie cortico-limbiche, responsabili dell’affettività e della
cognitività,
g
, con risposte
p
amplificate
p
a stimoli spontanei.
p
Lo stesso Rome parla di “Sindromi Dolorifiche Amplificate dal
lobo Limbico o LAPS (Limbic Amplified Pain Syndromes)”
per un modello olistico integrato, secondo cui tutta una serie di
complessi dissordini dolorifici cronici risultino indotti da
Central Senstization del sistema cortico-limbico.
I pazienti
i i affetti
ff i d
da LAPS presenterebbero:
bb
un dolore persistente debilitante, con caratteristiche sensoriali
atipiche, non anatomiche, che non risponde bene ai normali
trattamenti analgesici.
disturbi affettivi (fatica, turbe del sonno, diminuzione della libido,
turbe memoria e concentrazione).
intolleranza agli stress psicologici e fisici.
reazione esagerata alla luce
luce, ai suoni,
suoni all
all’attività
attività fisica e agli stress
interpersonali.
Dismotilità
esofagea
Vulvodinia
Rinite
vasomotoria
Ipersensibilità
chimiche
Intolleranze
alimentari
Allergopatie
M. di Crohn
Rettocolite ulcerosa
In quante
qua te di
d queste disturbi
d stu b di
d varie
a e discipline
d sc p e
mediche sono presenti anche segni di Central
Sensitization del Sistema Nervoso Centrale?
Ipotensione
arteriosa
Prolasso della
mitrale
conclusioni
Le Central Sensityvity Syndromes (CSS) sono una serie di disturbi
di varie discipline che avrebbero in comune un unico meccanismo
patogenetico
t
ti d’i
d’ipersensibilizzazione
ibili
i
centrale
t l d
dell S
S.N.(“central
N (“ t l
sensitization” o CS )
Nelle CSS Sindromi Dolorose Regionali precederebbero lo
sviluppo del dolore diffuso (Henriksson et al., 2007), producendo
un bombardamento
b b d
di llunga data
d dei
d i neuronii d
dell midollo
id ll spinale
i l d
da
parte delle fibre A-delta e C fino a dare origine a cambiamenti
neuroplastici caratteristici della SC e ad una ipersensibilità del SNC.
SNC
Nelle CSS ci sarebbe una disfunzione nella processazione del
d l
dolore
sia
i nell sistema
i
ascendente
d
che
h iin quello
ll iinibitorio
ibi i d
dell
dolore discendente.
conclusioni
spesso le
e CSS co
co--occo
occorrono,
o o, nel
e se
senso
so c
che
e
costituiscono un fattore di richio
per lo sviluppo di un altro disturbo doloroso della serie
La CS e le alterazioni di processazione del dolore potrebbero
essere secondari a input dolorosi continui o rappresentare un
meccanismo primario di malattia
Le condizioni dolorose focali,
focali quali il disturbo dell’articolazione
dell articolazione
temporo-mandibolare, la sindrome del colon irritabile, la cistite
interstiziale, cefalee, dolore lombare e dolore del collo,
costituirebbero delle generatrici di dolore periferico e
potrebbero fornire i necessari input nocicettivi tonici tali da
produrre
d
a poco a poco un’iperalgesia
’i
l i generalizzata
li
e llo sviluppo
il
di FM.
conclusioni
Perché solo un sottogruppo di individui
sviluppano sindromi dolorose croniche con abnorme
processazione del dolore e perché solo una parte di questi
pazienti
i ti con d
dolori
l i llocalizzati
li ti sviluppa
il
CWP or FM?
Presenza di condizioni p
predisponenti
p
nel SNC allo
sviluppo di CS: ipotesi di Centri Nervosi Limbici
Disfunzionanti in Disturbi d’ansia e dell’umore
“Sindromi Dolorifiche Amplificate dal lobo Limbico o
LAPS ((Limbic Amplified
p
Pain Syndromes)”
y
) p
per un
modello secondo cui tutta una serie di complessi disordini
dolorifici cronici risultino indotti da Central Senstization
del sistema cortico-limbico.
conclusioni
In quanti altri disturbi di varie discipline mediche
sono presenti anche segni di Central Sensitization
del Sistema Nervoso Centrale?
Quanti disturbi di somatizzazione
potrebbero essere nella realtà delle
Central Sensitivity Syndromes?
GRAZIE
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