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montecchio maggiore
MONTECCHIO MAGGIORE
Venerdì, 04 marzo 2016
MONTECCHIO MAGGIORE
Venerdì, 04 marzo 2016
Montecchio Maggiore
04/03/2016 Corriere del Veneto (ed. Vicenza) Pagina 5
1
La «centrale» delle false fatturazioni Frode da 27 milioni,...
03/03/2016 corrierevicentino.it
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Montecchio Maggiore: Marcia a 6 zampe per gli amici degli animali
04/03/2016 Il Giornale Di Vicenza Pagina 1
DIEGO NERI
Concia e fatture fasulle Sei arresti, 35 indagati
04/03/2016 Il Giornale Di Vicenza Pagina 1
GIORGIO ZORDAN
Multe ai bar tira­tardi «Musica fino alle 23,30
04/03/2016 Il Giornale Di Vicenza Pagina 1
ANTONELLA FADDA
Operai qualificati Il corso serale arriva al Ceccato
04/03/2016 Il Giornale Di Vicenza Pagina 1
GIORGIO ZORDAN, MATTEO GUARDA
Quaranta case senza luce in Alta Valle
04/03/2016 Il Giornale Di Vicenza Pagina 1
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QUATTRO PARCHEGGI
04/03/2016 Il Giornale Di Vicenza Pagina 1
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Fine settimana di eventi per San Rocco
04/03/2016 Il Giornale Di Vicenza Pagina 1
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ALL'INFORMAGIOVANI SI VA A CACCIA DI STELLE
03/03/2016 ilgazzettino.it
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Vigilia dell' assemblea verso la spa, pesa l' allargamento dell' inchiesta
Dal Nazionale
04/03/2016 Il Gazzettino (ed. Padova) Pagina 42
16
Il magistrato: «Normative comunitarie contrastanti»
04/03/2016 Il Gazzettino (ed. Padova) Pagina 43
17
«Vendendo le pelli noi faremmo danni»
04/03/2016 L'Arena Pagina 1
Concia e fatture fasulle Sei arresti e indagati
DIEGO NERI
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4 marzo 2016
Pagina 5
Corriere del Veneto (ed.
Vicenza)
Montecchio Maggiore
La «centrale» delle false fatturazioni Frode da 27
milioni, quattordici arresti
Blitz delle Fiamme Gialle tra Padova e Vicenza nel settore dei pellami. I soldi nascosti
nei cestini
PADOVA Società che nascono e muoiono nel
giro di un battito di ciglio, giusto il tempo di
emettere fatture per operazioni inesistenti nei
confronti di altre società, omettendo di versare
l' iva e restituendo il denaro al mittente. Si
chiamano «frodi carosello», perché gira e
rigira i compratori e i venditori sono sempre le
stesse persone che truffano lo Stato, facendosi
rimborsare Iva per scambi di merci che nella
realtà non avvengono.
Il meccanismo è ancor più semplice da
mettere in atto quando si trasferiscono i soldi
all' estero, dal momento che la legislazione
comunitaria non è univoca sul Fisco.
La Guardia di Finanza di Padova, coordinata
dalle procure di Padova e Vicenza, ha
scoperto un giro stellare di false fatture: 27
milioni di euro traghettati tra il Veneto e i paesi
dell' Est negli ultimi sette anni, che
corrispondono a una truffa sull' Iva da 5
milioni. La Finanza ha sequestrato beni per un
milione e 300mila euro.
Nei guai sono finire 35 persone, 14 delle quali
sono state sottoposte a misure cautelari.
In carcere sono finiti i «vertici» del sistema cui
si attribuisce l' aggravante dell' associazione a
delinquere: Bruno Antonello 59 anni di San
Martino di Lupari (Pd), Massimo Benetti 55
anni di Arzignano (Vi) e Manuel Donatelli di
Peschiera del Garda, mentre per Antonio Castelluccio di Bussolengo è scattato un mandato di arresto
europeo, come pure per la moglie Monika Gasparikova.
Tutti gravitanti nel settore del commercio pellami, e alcuni con precedenti specifici.
È a loro che la Guardia di Finanza riconosce il ruolo apicale, quello di aver messo in piedi un castello di
carte, meglio di false fatture, da record. Il meccanismo era semplice: la merce gira per finta, i pagamenti
vengono però conteggiati come se avvenissero veramente.
Il tutto poi passa attraverso società estere con sede per lo più in Slovacchia presso le quali
sistematicamente Bonetti e Antonello andavano a recuperare soldi i contanti, da restituire ai prestanome
delle cartiere e alle società compiacenti. I bigliettoni da 500 euro erano così tanti che ad una
perquisizione la Finanza li ha trovati stipati nelle cassette di sicurezza e addirittura sistemati alla meglio
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4 marzo 2016
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Corriere del Veneto (ed.
Vicenza)
Montecchio Maggiore
nei cestini delle carte stracce. Il fulcro di tutto era l' ufficio di Antonello e Benetti in via Ceccato a
Montecchio Maggiore.
Ci è arrivata la Finanza di Padova a seguito di una verifica antifrode dell' agenzia delle entrate di
Vicenza, che nel 2013 controlla la Omega Group, sede operativa a Vicenza.
I funzionari scoprono che la Omega emette nei confronti della Marpell, con sede legale a Padova ma
operativa ad Arzignano, fatture troppo alte in tempi ravvicinati.
Le carte passano a Padova e gli uomini guidati dal tenente colonnello Luca Lettere scoprono tutto il
resto: Le Omega è solo un anello della catena messa in piedi da Benetti e Antonello, che coinvolgono
mogli e figli nei loro traffici. I due vengono pedinati e ascoltati al telefono.
È Antonello, in un passaggio, a spiegare ai suoi sodali come funziona il giro: « con il commercio
Massimo (Benetti, ndr ) perde soldi, se non facessimo le fatture.. il commercio lascia stare se non
facessimo l' Iva..».
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3 marzo 2016
corrierevicentino.it
Montecchio Maggiore
Montecchio Maggiore: Marcia a 6 zampe per gli
amici degli animali
Torna la Marcia a 6 zampe, organizzata dalla
Sezione Enpa di Arzignano con il patrocinio
della Città di Montecchio Maggiore e in
collaborazione con l'Associazione Amici della
Città di Montecchio. L'appuntamento è per
domenica 6 marzo al Polisportivo comunale in
via Vigo. Alle 14.30 si apriranno le iscrizioni,
mentre alle 15 inizierà la passeggiata di
un'oretta lungo un percorso adatto a tutte le
età. Al termine della marcia si terrà la
sottoscrizione a premi il cui ricavato sarà
devoluto al Canile di Arzignano. La
manifestazione ha lo scopo di raccogliere
fondi per i quattro zampe del Rifugio gestito
dall'Ente nazionale protezione animali.
L'evento sarà anche l'occasione per informare
i cittadini e i futuri padroni di animali sugli
obblighi previsti dalla legge di dotare il proprio
cane del microchip e di raccogliere le
deiezioni dei quattro zampe, nonché per
diffondere la cultura del rispetto dell'ambiente
e far conoscere alcuni degli ospiti del Rifugio,
riconoscibili dalla bandana bianca al collo, che
saranno presenti accompagnati dei volontari
Enpa. A conclusione della marcia ci sarà un
momento di ritrovo con tutti i partecipanti
offerto dagli organizzatori. In caso di pioggia
l'appuntamento si terrà domenica 13 marzo.
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Il Giornale Di Vicenza
Montecchio Maggiore
INCHIESTA. La guardia di finanza scopre una frode fiscale internazionale di 27 milioni di euro
Concia e fatture fasulle Sei arresti, 35 indagati
Tornano le fatture false nel mondo della
concia. Con il solito schema fatto di società
"cartiere" e di contanti retrocessi in "nero". Con
un passaggio in più rispetto al recente
passato: quello che i guadagni i "cartari" li
nascondevano in conti correnti all' estero, in
particolare in Austria, Ungheria, Repubblica
Ceca e Slovacchia; e li riciclavano intestandoli
ai parenti, o acquistando case in quei Paesi.
L' INCHIESTA. Sono i contorni dell' operazione
"Oltre confine" della guardia di finanza di
Padova, coordinata dal procuratore capo di
Vicenza Antonino Cappelleri e dal pm Claudia
Brunino. L' indagine, avviata nel 2013 da una
verifica delle Entrate vicentine alla società
"Omega group srl" della città, è stata radicata
a Vicenza perchè i due principali indagati, l'
arzignanese Massimo Benetti e il padovano
Bruno Antonello, avevano la loro sede in un
ufficio in via Ceccato a Montecchio Maggiore.
A loro gli inquirenti contestano di essere i capi
dell' associazione per delinquere finalizzata
alle frodi fiscali, alla truffa, alla ricettazione e al
riciclaggio, Ne facevano parte anche Monika
Gasparovikova, la testa di ponte con i Paesi
dell' Est, il consulente Adriano Schiratti, e i
prestanome Antonio Castelluccio, Manuel Donatelli e Gheorghe Zamfir.
I NUMERI. Sei le persone arrestate, altre otto quelle che dovranno firmare in caserma come ordinato dal
giudice Roberto Venditti; alcune di loro hanno il divieto di espatrio. I reati andrebbero avanti dal 2009,
con particolare intensità dal 2011, tanto che i finanzieri del Gruppo padovano, guidati dal tenente
colonnello Luca Lettere, contestano 27 milioni di fatture false. Sono scattati i sequestri di case, auto,
contanti e conti per 1,3 milioni di euro.
IL MECCANISMO. Secondo l' accusa, Benetti e Antonello, seguendo le indicazioni di Schiratti,
avrebbero finto di acquistare pellame per alcune concerie del comparto di Arzignano attraverso varie
ditte, che nascevano e morivano in pochi mesi. Queste società, che non avevano sede e struttura,
producevano solo carte e non pagavano l' Iva. Le concerie davano loro i soldi per gli acquisti, che
venivano depositati all' estero, salvo poi essere prelevati e restituiti agli imprenditori reali, tolto il
compenso del 10 per cento per i "cartari" e i loro affiliati. Di soldi ne giravano talmente tanti che non ci
stavano più nelle cassette di sicurezza; e in un cestino i finanzieri hanno trovato una mazzetta da 500
euro.
LE DITTE. Una decina le società cartiere individuate, come la "Omega", la "Vemar Trade" o la "Gz
trading". Tre, al momento, le beneficiarie della frode: la "Marpell srl" di Arzignano di Angelo Verlato, la
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Il Giornale Di Vicenza
Montecchio Maggiore
"Bi Pell srl" dei fratelli Michele e Silvano Biasin e la "Imapel srl" sempre di Arzignano, amministrata da
Mara Rampin, compagna di Verlato.
LE INTERCETTAZIONI. Decisivi gli ascolti dei telefoni e delle conversazioni nelle Audi A6 o nell' ufficio
di Montecchio.
«Con il commercio Massimo (Benetti, ndr) perde soldi...
perderebbe soldi a nastro se non facessimo le fatture, il commercio lascia stare, se non facessimo l' Iva,
noi con il commercio faremmo danni», spiega candidamente Bruno Antonello ad un complice, non
sapendo di essere intercettato.
o COPYRIGHT.
DIEGO NERI
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4 marzo 2016
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Il Giornale Di Vicenza
Montecchio Maggiore
MONTECCHIO/2. Il Comune replica alle contestazioni de gli esercenti
Multe ai bar tira­tardi «Musica fino alle 23,30
Massima trasparenza e trattamento unico per
tutti. Sulla questione musica nei bar oltre l'
orario consentito interviene l' assessore al
commercio di Montecchio, Gianluca Peripoli.
«Le contravvenzioni sono state fatte a tutti i
gestori colti sul fatto, da nord a sud, dal centro
alla periferia del territorio comunale. Il
trattamento è uguale per tutti, come
testimoniano i fascicoli che possono essere
consultati. Grave constatare che alcuni titolari
di esercizi pubblici adombrino che l'
amministrazione avrebbe trattamenti difformi.
Il tutto con messaggio anonimo tipicamente
mafioso».
Grave e pericoloso, giudica il vicesindaco
Peripoli. «A chi si è lamentato chiedo di
assumersi la responsabilità delle affermazioni
mettendoci la faccia, e spiegando chi, come e
perché. «Non è corretto rappresentare una
realtà che così non è, gettando discredito sull'
assessorato».
Le contravvenzioni elevate a febbraio dai vigili,
inoltre, non fanno riferimento al regolamento di
polizia urbana ma bensì al regolamento per la
disciplina delle attività rumorose, meglio
conosciuto come regolamento di zonizzazione
acustica. «Approvato ancora dalla giunta dell' ex sindaco Maurizio Scalabrin, ed in particolare all'
articolo 15 che si occupa della questione musica nei bar». dice l' assessore Peripoli. «Nel 2009, in
occasione del mio primo mandato, ho messo mano a questo regolamento.
Per andare incontro alle esigenze dei titolari di bar ­ ricorda l' assessore ­. È stato tolto l' obbligo di
presentare la perizia acustica il cui costo al tempo si aggirava sui 1.500, 2.000 euro, tra l' altro da rifare
ogni anno. Lo abbiamo fatto per agevolare questo tipo di attività e consapevoli del ruolo che svolgono».
L' assessore al commercio fa anche chiarezza sulle modalità con cui vengono concesse le
autorizzazioni a fare musica nei locali pubblici. «La richiesta, che deve riguardare eventi occasionali, va
presentata dieci giorni prima dell' evento. Generalmente ci orientiamo a dare il permesso fino alle 23.30,
orario che in presenza di particolari circostanze può arrivare alle 24.
Dove ci sono state lamentele o reiterate violazioni al regolamento il permesso può essere ridotto alle 23.
Una recente sentenza del Tar di Venezia ha sancito che l' amministrazione comunale ha competenza di
decidere e normare gli orari».
o COPYRIGHT.
GIORGIO ZORDAN
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4 marzo 2016
Pagina 1
Il Giornale Di Vicenza
Montecchio Maggiore
MONTECCHIO/1. Approvata una classe per chi vuol riprendere gli studi
Operai qualificati Il corso serale arriva al Ceccato
I giovani e i lavoratori dell' Ovest vicentino
potranno riprendere gli studi interrotti e
ottenere una qualifica di specializzazione
continuando a lavorare. La Regione ha infatti
approvato il corso serale d' indirizzo
professionale "manutenzione e assistenza
tecnica" all' istituto superiore Ceccato d i
Montecchio. Il corso triennale sarà attivo già
dal prossimo anno scolastico e offrirà la
possibilità di ritornare a scuola ai lavoratori
che hanno compiuto un percorso in un centro
formativo per l' impiego. O ai giovani che
hanno lasciato la scuola per una bocciatura e
che lavorano in fabbrica.
Operai che fino ad oggi, per poter proseguire
gli studi dopo l' orario di lavoro, dovevano
frequentare l' istituto Rossi di Vicenza, la
scuola più vicina con un indirizzo simile.
Negli anni scorsi, infatti, erano giunte alla
scuola di Alte decine di richieste sui corsi
serali da parte di lavoratori dai 18 ai 40 anni,
che volevano ritornare sui banchi.
REGIONE. La giunta regionale, con una
delibera promossa dall' assessore all'
istruzione Elena Donazzan, e grazie all'
impegno del Comune di accollarsi le spese
per il riscaldamento, ha ribaltato la bocciatura arrivata qualche mese fa dell' Ufficio scolastico regionale
e della Provincia sul corso serale. A novembre, infatti, la scuola aveva presentato il progetto, con l'
appoggio dei comuni dell' Ovest che avevano evidenziato l' importanza di rispondere adeguatamente
alle esigenze del territorio, ponendo l' accento sul bisogno di formazione. Ma da parte dei due enti era
arrivata una doccia fredda: il provveditorato si era espresso contrariamente per la carenza di organico;
la Provincia per l' aumento delle spese di riscaldamento. La scuola, con l' ausilio dell' amministrazione
montecchiana, si era quindi rivolta alla Regione.
«L' istituto Ceccato ­ afferma Donazzan ­ è un' eccellenza della formazione nel territorio e in questa
realtà abbiamo deciso di promuovere il nuovo corso serale e dare una risposta al fabbisogno di
professionalità richiesto dalle imprese. Ciò è stato possibile grazie alla piena sintonia con un'
Amministrazione attenta alle esigenze dei propri cittadini».
CORSO. A settembre sarà attivata una classe con 25­27 studenti lavoratori, come spiega la dirigente
Antonella Sperotto: «Con il corso serale offriamo ai lavoratori e ai giovani che non hanno conseguito la
maturità, la possibilità di accedere ora alla specializzazione. Coinvolgeremo associazioni di categoria,
sindaci e aziende per far conoscere l' opportunità ed apriremo le iscrizioni».
COMUNE. Soddisfatti il sindaco Milena Cecchetto e l' assessore alle attività produttive Gianluca
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Il Giornale Di Vicenza
Montecchio Maggiore
Peripoli. «Bisognava dare una risposta formativa adeguata puntando su un istituto di eccellenza quale è
il Ceccato ­ evidenzia Peripoli ­. Grazie alla Regione che ha accolto la nostra richiesta». «Sopperiamo
alla miope strategia di programmazione scolastica della Provincia ­ dice Cecchetto ­, assumendoci la
spesa per il riscaldamento che eventualmente suddivideremo tra i comuni interessati ad aderire all'
iniziativa. Le nuove opportunità formative e professionali sono indispensabili per lo sviluppo del mondo
del lavoro dove altri enti latitano».
o COPYRIGHT.
ANTONELLA FADDA
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4 marzo 2016
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Il Giornale Di Vicenza
Montecchio Maggiore
OVEST VICENTINO. Acqua, neve ma soprattutto tanto vento hanno provocato crolli di piante
su fili elettrici e sulle strade
Quaranta case senza luce in Alta Valle
Giorgio ZordanMatteo GuardaAcqua, neve ma
soprattutto tanto vento. Il maltempo non ha
risparmiato la Valle del Chiampo, provocando
danni soprattutto nella parte alta della vallata,
principalmente nella zona di Nogarole­
Crespadoro.
VALCHIAMPO. I problemi maggiori si sono
registrati in via Alvese, a Nogarole, dove le
violente raffiche di vento intorno alle 3.30 di ieri
mattina hanno abbattuto un grosso albero
andato a finire sopra i cavi della linea elettrica
lasciando senza corrente una quarantina di
famiglie residenti nella piccola frazione. I
tecnici di Enel hanno potuto ripristinare la
situazione soltanto intorno a mezzogiorno.
Per liberare la strada, rimasta completamente
ostruita, è intervenuto il personale comunale.
I vigili del fuoco di Arzignano hanno operato
con diversi interventi durante la nottata ed
anche in mattinata, sempre per problematiche
inerenti a piante cadute in strada, come ad
esempio in via Foiere di Crespadoro dove è
stato necessario sgomberare la strada.
ARZIGNANO. Ad Arzignano, in via Cavallaro,
ci hanno invece pensato i residenti, muniti di
motoseghe, a liberare la carreggiata. E
quando i pompieri sono arrivati sul posto hanno trovato il lavoro già eseguito.
MONTECCHIO. A Montecchio le raffiche di vento in zona industriale hanno piegato alcuni giovani
alberelli appena piantumati: il personale del pronto intervento comunale ha provveduto a rimetterli a
dimora.
MONTEBELLO. Squadra del servizio antipiena in allerta per il prossimo fine settimana al bacino di
Montebello.
Nel week end è infatti attesa una recrudescenza del maltempo con l' inasprirsi delle precpitazioni che
possono portare ad un repetino innalzamento del livello idrometrico nel Guà con la necessità di
laminare le portate in eccesso nel corso a valle.
Le piogge cadute negli ultimi giorni hanno portato alla presenza di acuni picchi tuttavia la loro durata
non è stata tale da comportare una nuova apertura delle prese di adduzione immettendo ancora acqua
all' interno dell' invaso.
Attualmente il bacino di Montebello contiene poco meno di un milione e mezzo di metri cubi che era
stati invasati ancora ad inizio della settimana. E nei giorni scorsi erano iniziate le operazioni d
svasamento reimmettendo l' acqua immagazzinata nel Rio Acquetta che si immette di nuovo nel Guà
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Montecchio Maggiore
più a valle.
Operazioni che dovranno ora tener conto delle previsioni in peggiornamento per le prossime ore con
massima allerta tra sabato e domenica.
«Siamo pronti ad intervenire in qualsiasi momento» hanno fatto sapere i tecnici della squadra del
servizio antipiena del Genio civile di Vicenza.
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GIORGIO ZORDAN, MATTEO GUARDA
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Il Giornale Di Vicenza
Montecchio Maggiore
QUATTRO PARCHEGGI
Mai come questa volta la BpVi ha dovuto
garantire una super organizzazione, per la sua
assise, che sarà vigilata da decine di uomini
delle forze dell' ordine. Il via alle 9 e si andrà
avanti probabilmente fino a metà pomeriggio.
Ammessi solo i soci. Per chi arriva in auto
sono consigliate le uscite ai caselli di
Montecchio Maggiore e San Bonifacio, per non
intasare quello di Montebello. Attenzione, poi,
perché non è possibile parcheggiare l' auto
dentro la sede dell' assemblea dove i posti
sono riservati, a parte i disabili muniti di
contrassegno che hanno spazi dedicati. Per
tutti gli altri sono disponibili 4 parcheggi con
bus navetta attivi dalle 7.30.
Parcheggio verde: via Canova 14 a Torri di
Confine, Gambellara. Per chi arriva dall' A4
uscita consigliata Montecchio; per chi arriva da
Lonigo, Basso Vicentino, Bassa Padovana e
da casello di Montebello.
Dal park verde la sede dell' assemblea è a 10
minuti a piedi. Parcheggio rosa: via Località
Albaron, San Bonifacio: per chi arriva dalla
Regionale 11 direzione Vicenza. Per chi arriva
dall' autostrada A4 da Milano o da Venezia
uscita consigliata Soave­San Bonifacio.
Parcheggio giallo, via del Lavoro 10, Fracanzana, Montebello: per chi arriva da Regionale 11 direzione
Verona. Per chi arriva dall' A4 uscita consigliata Montecchio. Parcheggio blu, via del Lavoro 2, Casette:
per chi arriva da Lonigo, Area Berica, Bassa Padovana e da casello di Montebello.
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Il Giornale Di Vicenza
Montecchio Maggiore
BRENDOLA/2
Fine settimana di eventi per San Rocco
Fine settimana intenso con i festeggiamenti
per San Rocco. Oggi tocca al quinto Concerto
di solidarietà, organizzato da I Musici. Dalle
20.30 nella chiesa di S. Michele si esibiranno il
Piccolo coro, il coro "Carla Rossi" e il coro dell'
università degli adulti di Montecchio con offerte
per l' associazione I.O.D. Domani alle 9
inaugurazione della mostra fotografica "L'
obiettivo sul Nepal" curata da Roberto
Fracasso e Geremia Bedin nella sala
polivalente del centro sociale. Domenica porte
aperte alla Galilei dalle 14.30 alle 18 per
vedere gli elaborati dei ragazzi e la scuola.
Stessa ora, "Mestieri e giochi de 'na volta"
sulla piattaforma polifunzionale con "spuntino"
dalle 15.30 curato dagli alpini. Al palazzetto
dalle 15 alle 17 si balla coi ragazzi della
Polisportiva e Sala 10.
Giovedì processione dal comune alla chiesa di
S. Michele alle 19.30 e messa.
oI.BER.COPYRIGHT.
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4 marzo 2016
Pagina 1
Il Giornale Di Vicenza
Montecchio Maggiore
MONTECCHIO
ALL'INFORMAGIOVANI SI VA A CACCIA DI
STELLE
Questa sera alle 20.30 all'Informagiovani in via
Da Vinci ad Alte proseguono gli incontri serali
organizzati dall'associazione Astrofili ­
cacciatori di stelle per imparare a conoscere
meglio i pianeti, le galassie e le stelle, aperto
ad appassionati e curiosi. L'ingresso è libero.
A.F.
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3 marzo 2016
ilgazzettino.it
Montecchio Maggiore
Vigilia dell' assemblea verso la spa, pesa l'
allargamento dell' inchiesta
Vigilia dell' assemblea verso la spa, pesa l'
allargamento dell' inchiesta PER
APPROFONDIRE: assemblea , banca
popolare vicenza , inchiesta , spa VICENZA ­
Almeno 10 mila persone attese alla maxi
assemblea della Popolare di Vicenza, nei
grandi capannoni di Gambellara (proprio nel
Comune che è il feudo imprenditoriale di
Zonin..) già utilizzati in passato. E la giornata
campale, sabato, si prevede, dopo l' apertura
alle 9, che possa concludersi in tarda serata.
La sicurezza sarà garantita da almeno 50
agenti e carabinieri di Vicenza cui si
aggiungeranno altre 60 persone dal
battaglione di Mestre e dal reparto Mobile di
Padova. Ci saranno artificieri, unità cinofile e
metal detector sia della polizia che della
banca. La società autostrade Brescia­Padova
è stata invitata a mettere personale ai caselli di
Montecchio, Montebello e Soave al posto delle
casse automatiche per sveltire le operazioni di
pagamento. La vigilanza partirà dai parcheggi
dove i soci lasceranno le auto per salire su bus
navetta che li porteranno alla sede dell'
assemblea. Qui si svolgerà il filtraggio ­
ammessi solo i soci ­ e ci si potrà iscrivere a
parlare (interventi di 3 minuti al massimo). La
vigilanza riguarderà anche la sede delle
cantine Zonin e la casa dell' ex presidente. E nelle ultime il clima si è surriscaldato perché è deflagrata
la "bomba" dell' allargamento dell' inchiesta della magistratura . L' iscrizione nero su bianco nel registro
degli indagati ancora non c' è, ai piani alti del palazzo di giustizia di Vicenza. E neppure dalla sede del
Nucleo di Polizia Tributaria, in contrà San Tomaso, sono partite le notifiche di nuovi atti giudiziari ai
possibili inquisiti "in più": Ma il reato di associazione per delinquere, finalizzata alla commissione di una
serie indeterminata di truffe ai danni di clienti, è già qualcosa di più di una semplice ipotesi. È una
convinzione maturata in questi mesi dal lavoro condotto dal procuratore della Repubblica Antonino
Cappelleri, e dai pm Luigi Salvadori e Gianni Pipeschi. Erano partiti, a settembre, contestando ai vertici
della Popolare l' aggiotaggio e l' ostacolo all' autorità di vigilanza, dopo il crollo del valore delle azioni e
la scoperta dell' esistenza di un piano di autofinanziamento non iscritto come tale nei bilanci. Ma da
allora di acqua ne è passata sotto i ponti sul Bacchiglione. È il procuratore ad accendere la miccia. All'
interno della Popolare avrebbe operato una specie di banca parallela, «deviata», o perlomeno una
catena di uffici che aveva una mission precisa: rastrellare denaro dal mercato, per salvare la banca. In
che modo? Vendendo quote ai clienti, magari con la sottoscrizione di impegni al riacquisto. Il magistrato
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3 marzo 2016
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ilgazzettino.it
Montecchio Maggiore
ammette che l' inchiesta ha imboccato una pista che intende ricostruire la catena di comando, dai vertici
della Popolare ai direttori delle filiali, che ideò e mise in atto il piano di rastrellamento, premessa per
consistenti aumenti di capitale. Un castello che ebbe il suo culmine nella valutazione delle azioni a 62,5
euro, crollate ora a 6 euro e 30 centesimi. Non ci sono «fatti nuovi», salvo l' aumento delle denunce per
truffa dei risparmiatori, che ha indotto il capo della Procura a chiedere a Venezia il distacco di un altro
pm, proveniente dalla Distrettuale, per esaminare caso per caso. «Ci troviamo di fronte a un'
organizzazione strutturata, la banca, all' interno della quale ­ spiega il procuratore ­ alcune persone
avrebbero operato, con una struttura gerarchica e ben organizzata, per mettere a segno un numero
indefinito di reati». Ovvero le truffe. Almeno 500 sono le denunce già presentate a Vicenza. Un centinaio
a Udine, qualche centinaio a Prato. Sono queste le tre città che hanno aperto fascicoli. A Vicenza sono
indagati l' ex presidente Gianni Zonin, l' ex direttore generale Samuele Sorato, gli ex vicedirettori
generali Emanuele Giustini e Andrea Piazzetta, i due consiglieri di amministrazione Giovanna Dossena
e Giuseppe Zigliotto, presidente di Confindustria Vicenza. A Prato gli indagati sono 7. Ma Vicenza non
intende sollevare conflitti di competenze. «Le difese non hanno avuto alcuna comunicazione di nuovi
reati. Qualora si verificasse, la contestazione dell' associazione per delinquere sarebbe frutto di una
ricostruzione dei fatti completamente infondata» dice l' avvocato padovano Fabio Pinelli che difende l'
ex direttore generale Samuele Sorato, il quale si palleggia con l' ex presidente Gianni Zonin e i manager
della Popolare di Vicenza le responsabilità degli aumenti di capitale finanziati dalla banca stessa, anche
attraverso vendite di azioni ai clienti. Il sospetto è che i funzionari possano aver messo in atto pressioni,
su indicazione dei vertici. Ma l' avvocato respinge l' ipotesi di un reato associativo: «Può reggere per
gruppi di criminali che commettono rapine o sequestri di persone. Non per persone che svolgono
attività lecite, come la gestione di una banca». E ora l' assemblea che dovrà approvare la
trasformazione in spa, l' ingresso in Borsa e un aumento di capitale ultramiliardiario. Spulciando nei
numeri, nel 2015 sono cresciuti del 9% i compensi per i vertici della Popolare di Vicenza, mentre i 119
mila soci della banca aspettano di sapere di quanto crollerà il valore dei loro titoli. Nel corso dello
scorso esercizio, emerge dal bilancio, la Bpvi ha pagato a consiglieri, sindaci e componenti della
direzione generale 16,7 milioni di euro a fronte degli 11 milioni corrisposti nel 2014 (+52%). A spingere i
compensi sono stati i 4,8 milioni di indennità corrisposte per fine del rapporto di lavoro, costi legati alle
buonuscite riservate ai manager che hanno lasciato la banca. © RIPRODUZIONE RISERVATA.
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15
4 marzo 2016
Pagina 42
Il Gazzettino (ed.
Padova)
Dal Nazionale
LE "TRASFERTE" DEI DUE BOSS ALL' ESTERO
Il magistrato: «Normative comunitarie contrastanti»
(L.I.) L' indagine dei finanzieri è stata
sviluppata in gran parte con il coordinamento
della Procura padovana, e in particolare del
pm Emma Ferrero.
Soltanto nella fase conclusiva, quella collegata
alla richiesta dei provvedimenti cautelari, è
entrata in scena la Procura vicentina. Gran
parte delle condotte illecite venivano infatti
realizzate nell' ufficio di via Ceccato, a
Montecchio Maggiore, abitualmente utilizzato
da Bruno Antonello e Massimo Benetti,
entrambi soggetti con precedenti di polizia. Al
fianco dei finanzieri, ad illustrare l' operazione
c' erano il procuratore di Vicenza Antonino
Cappelleri e il sostituto Claudia Brunino,
titolare dell' indagine.
«Purtroppo ­ ha allargato le braccia Cappelleri
­ queste fattispecie di reato sono sempre più
frequenti. Chi mette in piedi simili attività è
consapevole di poter beneficiare di una
legislazione europea quantomeno farraginosa.
Abbiamo più volte indicato la necessità di
creare un coordinamento tra le normative dei
vari stati europei, molto diverse tra loro.
Attraverso il transito in numerose nazioni
comunitarie non è difficile riuscire a
perfezionare giri di fatture false per importi
rilevanti. In occasione degli arresti siamo
comunque riusciti ad avvalerci della collaborazione di Eurojust, l' Unità di Cooperazione giudiziaria dell'
Unione Europea».
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4 marzo 2016
Pagina 43
Il Gazzettino (ed.
Padova)
Dal Nazionale
LE INTERCETTAZIONI
«Vendendo le pelli noi faremmo danni»
Bruno Antonello giustifica così al telefono le attività illecite, Benetti esorta un
commerciante a ritrattare con la Finanza
(L.I.) «No, ma con il commercio Massimo
perde soldi...perderebbe soldi a nastro...se
non facessimo le fatture, il commercio lascia
stare, se non facessimo l' Iva, noi con il
commercio faremmo danni! I maiali li abbiamo
venduti a 4 euro al metro adesso con
pagamento, ma è uno che con le fatture ci ha
preso dentro. Se no fa danni con il
commercio...io di pelli non so un c...
ma lui mi corre dietro!».
Bruno Antonello non ha peli sulla lingua in
questa conversazione con Antonio
Castelluccio, principale referente dell'
organizzazione in Slovacchia.
Lui e il socio Massimo Benetti hanno provato a
guadagnare con il commercio di pellame ma i
risultati sono stati tutt' altro che lusinghieri. È
attraverso le società cartiere e l' evasione dell'
Iva che si mettono assieme importanti profitti.
Dal 2009 la banda ne ha create numerose,
tutte di breve durata, un anno al massimo:
Gi.&Gi. Srl (2009­2010), Petra Srl (2010­
2011), Omega Group Srl (2011­2013), Vemar
Trade Srl (2013), Gz Trading Srl (dal 2014) e
Matane Srl (dal dicembre 2015). Antonello e
Benetti, ripetutamente intercettati all' interno
delle loro Audi A6 e nell' ufficio di Montecchio
Maggiore, t r a t t e n e v a n o p e r s è i l 1 0 % d i
ciascuna transazione.
Hanno cercato fino all' ultimo di ostacolare le indagini della Finanza.
Arrivando persino a minacciare un commerciante vicentino, affinchè convincesse la compagna a
ritrattare quanto dichiarato alle Fiamme gialle: «Bene, le ditta dove fai questa roba qua sono
consapevoli, no? ­ argomenta Massimo Benetti al telefono, fornendo all' interlocutore la linea difensiva ­
E vogliono qualcosa indietro, hai capito? La cosa più grave è andargli a dire che ho dato indietro l'
Iva...la retrocessione dell' Iva. Vuol dire avergli dato contanti a chi di dovere quando fai una fattura, no?..
In pratica deve venir fuori solo che non è stata pagata l' Iva, e basta! Perchè non l' avete pagata? Perchè
compravi male...perchè ci sono già tante spese, perchè avevo...quello bisogna dichiarare».
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4 marzo 2016
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L'Arena
Dal Nazionale
L' INCHIESTA. La Guardia di finanza scopre frode fiscale da 27 milioni
Concia e fatture fasulle Sei arresti e indagati
Tornano le fatture false nel mondo della
concia. Con il solito schema fatto di società
"cartiere" e di contanti retrocessi in "nero". Con
un passaggio in più rispetto al recente
passato: quello che i guadagni i "cartari" li
nascondevano in conti correnti all' estero, in
particolare in Austria, Ungheria, Repubblica
Ceca e Slovacchia; e li riciclavano intestandoli
ai parenti, o acquistando case in quei Paesi.
Sono i contorni dell' operazione "Oltre confine"
della guardia di finanza di Padova, coordinata
dal procuratore capo di Vicenza Antonino
Cappelleri e dal pm Claudia Brunino. L'
indagine, avviata nel 2013 da una verifica delle
Entrate vicentine alla società "Omega group
srl" della città, è stata radicata a Vicenza
perchè i due principali indagati, l' arzignanese
Massimo Benetti e il padovano Bruno
Antonello, avevano la loro sede in un ufficio in
via Ceccato a Montecchio Maggiore. A loro gli
inquirenti contestano di essere i capi dell'
associazione per delinquere finalizzata alle
frodi fiscali, alla truffa, alla ricettazione e al
riciclaggio. Ne facevano parte anche Monika
Gasparovikova, la testa di ponte con i Paesi
dell' Est, il consulente Adriano Schiratti e i
prestanome Antonio Castelluccio, veronese residente a Bussolengo, Manuel Donatelli di Peschiera del
Garda e Gheorghe Zamfir.
Sei le persone arrestate, altre otto quelle che dovranno firmare in caserma come ordinato dal giudice
Roberto Venditti; alcune di loro hanno il divieto di espatrio. I reati andrebbero avanti dal 2009, con
particolare intensità dal 2011, tanto che i finanzieri del Gruppo padovano, guidati dal tenente colonnello
Luca Lettere, contestano 27 milioni di fatture false. Sono scattati i sequestri di case, auto, contanti e
conti per 1,3 milioni di euro.
Secondo l' accusa, Benetti e Antonello, seguendo le indicazioni di Schiratti, avrebbero finto di acquistare
pellame per alcune concerie del comparto di Arzignano attraverso varie ditte, che nascevano e
morivano in pochi mesi.
Queste società, che non avevano sede e struttura, producevano solo carte e non pagavano l' Iva. Le
concerie davano loro i soldi per gli acquisti, che venivano depositati all' estero, salvo poi essere
prelevati e restituiti agli imprenditori reali, tolto il compenso del 10 per cento per i "cartari" e i loro
affiliati. Di soldi ne giravano talmente tanti che non ci stavano più nelle cassette di sicurezza; e in un
cestino i finanzieri hanno trovato una mazzetta da 500 euro.
Una decina le società cartiere individuate, come la "Omega", la "Vemar Trade" o la "Gz trading". Tre, al
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4 marzo 2016
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<­­ Segue
L'Arena
Dal Nazionale
momento, le beneficiarie della frode: la "Marpell srl" di Arzignano di Angelo Verlato, la "Bi Pell srl" dei
fratelli Michele e Silvano Biasin e la "Imapel srl" sempre di Arzignano, amministrata da Mara Rampin,
compagna di Verlato.
Decisive le intercettazioni dei telefoni e delle conversazioni nelle Audi A6 o nell' ufficio di Montecchio.
«Con il commercio Massimo (Benetti, ndr) perde soldi... perderebbe soldi a nastro se non facessimo le
fatture, il commercio lascia stare, se non facessimo l' Iva, noi con il commercio faremmo danni», spiega
candidamente Bruno Antonello ad un complice.
o.
DIEGO NERI
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