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ITA - In-Cul.Tu.Re.

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ITA - In-Cul.Tu.Re.
dalla
grecìa
salentina
al mare
in bicicletta
itinerario
cicloturistico
interattivo n°2
30+30km
itinerario cicloturistico n°2 (a/r 30+30km)
dalla grecìa
salentina
al mare
Grecìa Salentina
in bicicletta
Questo secondo itinerario
(non ad anello) vi permetterà
di attraversare quattro comuni
della Grecìa (Corigliano
d’Otranto, Melpignano,
Castrignano de’ Greci e
Carpignano Salentino) e di
raggiungere il litorale avendo
a disposizione due opzioni per
terminare la vostra escursione:
il relax di S. Andrea o il fascino
arcaico di Roca. Se avete voglia
di approfondire la visita dei
centri storici, vi rimandiamo
all’Itinerario n.3.
il Concertone finale del Festival
della Notte della Taranta, la
più importante manifestazione
culturale dell’estate salentina.
Centinaia di migliaia di persone
si riversano qui in una notte
di fine agosto per assistere ad
un lungo concerto in cui star
della musica internazionale si
affiancano a musicisti locali
per reinterpretare il repertorio
tradizionale salentino. Sempre a
Melpignano, fermatevi in Piazza
S. Giorgio (2) e ammiratene i
portici cinquecenteschi.
Partite dalla Stazione di
Corigliano e dirigetevi verso
il centro storico. Percorrendo
Via Ferrovia troverete un
importante testimonianza
dell'archeologia industriale in
Puglia: il Molino Coratelli (1).
Da Melpignano spostatevi nella
vicinissima Castrignano, con
il suo Castello De’ Gualtieriis
(3). Da qui seguite l’itinerario
percorrendo piccole strade
comunali che vi faranno
immergere nella campagna
salentina, tra Menhir e chiese
abbandonate come quella di S.
Cosimo. Il nostro itinerario vi
porterà sulle tracce di un’antica
via romana (4), la Traiana
Attraversate il centro storico e
proseguite verso Melpignano.
Qui troverete subito l’Ex
Convento degli Agostiniani,
dove ogni anno viene ospitato
Calabra, che riconoscerete
dai profondi solchi tracciati
dai carri nel corso dei secoli.
Arrivati a Carpignano Salentino
attraversate il piccolo borgo
(sede di una famosa festa del
vino) e appena fuori il centro
abitato osservate alla vostra
sinistra l’antica torre colombaia,
utilizzata per l’allevamento dei
piccioni.
Se non siete stanchi (in tal caso
v. variante in fondo a questo
paragrafo) l’itinerario prosegue
in un’area di altissimo pregio
paesaggistico, tra oliveti e
boschi di eucalipti e vi porta
ad un bivio in prossimità del
mare dove vi troverete di fronte
ad una scelta: proseguire per
S.Andrea o addentrarsi ancora
per un tratto nella campagna e
raggiungere Roca?
Le due destinazioni offrono
due scenari marittimi
diversi, ma accomunati dalle
acque cristalline che hanno
reso famose le Marine di
Melendugno. Se svoltate a
destra e proseguite sulla SP148
arriverete in poco tempo a
Torre Sant’Andrea. Sant’Andrea
è il posto ideale per rilassarsi
bevendo una bibita fresca,
cullati dalla musica reggae che
ormai da un paio di decenni è
diventata una colonna sonora
costante di queste zone insieme
alla musica tradizionale
salentina. Il ritrovo per
eccellenza in questo minuscolo
borgo di pescatori è il Babilonia,
un locale costruito interamente
in legno su una collina che
ospita anche un piccolo faro.
Nelle sere d’estate la piazza è
sempre affollata fino a tardi e
vengono spesso organizzati dei
concerti dal vivo con il palco
posizionato proprio a due passi
dal mare.
Se invece preferite continuare a
pedalare, attraversate l’incrocio
e procedete in direzione Nord.
di questi nomi. La discussione
sulle diverse interpretazioni
potrebbe protrarsi a lungo,
tanto che ad un certo punto si
renderà necessaria una pausa
per un caffé in ghiaccio nel
caratteristico chioschetto di
legno (aperto solo in estate) che
si trova alla fine del lungomare
di Roca, proprio davanti
all’antica torre di guardia
aragonese.
*variante (a/r 15+15km)
Se siete stanchi e non avete
voglia di arrivare fino al mare,
vi offriamo una variante per
ritornare a Corigliano per una
via più breve, passando da
Martano. Arrivati a Carpignano
Melpignano, portici di Piazza San Giorgio.
Poco prima di raggiungere Roca
Vecchia, troverete il complesso
di Roca Nuova, costruito dai
rocani in fuga dalle coste a
seguito del famoso assedio del
1480, quando la città di Otranto
fu conquistata dai Turchi guidati
da Gedik Ahmet Pascià.
Seguite le indicazioni
dell’itinerario e vi ritroverete
in breve davanti al mare. Roca
Vecchia vi affascinerà con la
sua storia millenaria: se la
temperatura lo permetterà,
potrete nuotare fra bacini di
acqua color smeraldo e rovine
che risalgono fino all’età del
Bronzo (XV-IX sec. a.C.).
Potrete immergervi nei pressi
della celebre Grotta della Poesia
(o Posìa), al cui interno (non
visitabile, purtroppo) sono state
rinvenute numerose iscrizioni
messapiche, latine e greche.
Oppure potreste imparare
a conoscere i curiosi nomi
che i rocani hanno assegnato
alle numerose insenature,
ognuna delle quali è più o
meno adatta alla balneazione
a seconda della direzione del
vento: portuligno, pascariello,
‘nfucaciucci. Fatevi spiegare da
uno degli abitanti il significato
Itinerario n°2: Quadro di unione
Salentino anzichè dirigervi fuori
dal centro abitato addentratevi
nel centro del borgo indugiando
tra le viuzze. Da qui proseguite
verso Martano tornando a
Corigliano lungo l’itinerario.
(1) molino coratelli
corigliano d'otranto (Sec.xx)
Ascolta nell'App di storytelling Sherazade
La lettera di Mattia, neolaureato (21 dicembre 2014)
Il Molino a cilindri Coratelli
è un complesso industriale
rimasto attivo fino al 1991,
costruito in cemento armato e
in pietra leccese. Il nucleo più
antico dell’impianto ospitò
il molino a palmenti fondato
da R. Coratelli (mugnaio) e V.
Imparato (capo pastaio) negli
anni 20 del Novecento.
I due imprenditori salentini
realizzarono una realtà
produttiva di successo e si
adeguarono alle tecniche di
molitura più avanzate, passando
dal tradizionale metodo di
molitura all’innovativo sistema,
comparso nei primi anni
dell’Ottocento, dei laminatoi a
cilindri. Tale tecnica garantiva
una migliore qualità del
prodotto, in quanto il chicco di
cereale anziché essere compresso
e disintegrato, veniva rotto in
maniera graduale facendolo
passare attraverso coppie di
cilindri rotanti in ghisa dura,
che riducevano il rischio di
surriscaldamento della farina e
il conseguente deterioramento
della stessa.
Il complesso industriale,
di proprietà privata, è stato
oggetto di diverse attività di
ricerca volte alla valutazione
dello stato di conservazione,
alla caratterizzazione dei
materiali, delle tecniche
esecutive e del degrado, alla
progettazione per il recupero
e la rifunzionalizzazione per
renderlo un contenitore di
attività culturali
(2) piazza san giorgio
melpignano (sec. xv)
Ascolta nell'App di storytelling Sherazade
Il racconto di Ciro, mercante napoletano (26 giugno 1580)
Piazza S. Giorgio è una delle
rarissime piazze porticate
del Salento. A partire dalla
loro edificazione, voluta dal
vescovo Niccolò Maiorano sul
finire del XV secolo, e fino ai
primi anni dell’800, i portici
hanno accolto uno storico
mercato, come testimoniano
gli antichi banchi in pietra
leccese. Piazza San Giorgio è
stata un importante crocevia di
mercanti provenienti da Napoli,
Bari e Lecce, che avrebbero
portato Melpignano a essere
soprannominata “La Napoli
Piccinna” (La “Piccola Napoli”).
Sebbene abbia perduto la sua
funzione commerciale, Piazza
San Giorgio è ancora oggi
un “salottino urbano” per
Melpignano, luogo d’incontro
privilegiato della comunità.
Un contesto unico che ha posto
le basi per l’avvio del percorso
di progettazione partecipata
per la re-illuminazione della
piazza e dei portici, denominato
Melpilight. Un processo durato
12 mesi, che ha coinvolto i
cittadini nel restituire alla
piazza ruolo, valore e centralità
attraverso la luce. Le attività di
ricerca di In-Cul.Tu.Re hanno
riguardato anche la valutazione
dello stato di conservazione
dei portici sui quali sono state
condotte campagne di indagini
termografiche.
Scopri il progetto Melpilight
visitando il sito:
www.inculture.eu/melpilight
(3) castello de' gualtieriis castrignano de' greci (Sec. XVI e prec.)
Ascolta nell'App di storytelling Sherazade
Lettera di Giuseppe, contadino (8 maggio 1732)
Il castello, edificato su pianta
quadrata durante il medioevo,
è ricordato - secondo alcune
fonti non ufficiali - come
“sito fortissimo di difesa per
respingere attacchi nemici”
sotto gli Angioini. A partire
dal ’500, il Castello ha subito
numerose modifiche.
In-Cul.Tu.Re. vi ha svolto
attività di indagine
scientifica per valutare lo
stato di conservazione e il
comportamento energetico
della struttura. Principalmente
utilizzato per eventi e attività
culturali, il castello presenta
alcune peculiarità che lo
rendono un contenitore ideale
per allestimenti artistici.
A tal proposito, il progetto
In-Cul.Tu.Re. lo ha individuato
come punto di raccolta di una
riflessione fotografica dedicata
al paesaggio della Grecìa
Salentina. Nell’agosto 2014,
il piano nobile del complesso
ha infatti ospitato la mostra
fotografica “Da qui non si vede
il mare – Il paesaggio della
Grecìa Salentina”
Per scoprire la mostra
fotografica visita il sito:
www.daquinonsivedeilmare.it
(4) la via traiana-calabra
un ponte verso l'oriente
Nei pressi di Carpignano
Salentino è possibile incontrare
uno dei tratti ancora visibili
della Via Traiana Calabra,
l’antica strada romana
che collegava Otranto a
Brindisi e che costituiva un
prolungamento della Via
Traiana. Si può riconoscere dai
profondi solchi spesso paralleli
tracciati sulla roccia nel corso
dei secoli dalle ruote dei carri,
motivo per il quale spesso
vengono indicate come carraie.
Questo percorso attraversava la
romana ‘Calabria’, la penisola
che conosciamo come Terra
d’Otranto, motivo per il quale
così è stata ribattezzata dagli
studiosi di viabilità antica.
Numerose sono le
testimonianze sull’uso
di questo tragitto. Nel IV
secolo d.C., la strada viene
percorsa da una compagine
di pellegrini anonimi di
ritorno da Gerusalemme. L’
Itinerarium Burdigalensis
descrive l’itinerario di questi
pellegrini in viaggio da
Burdigala (l’odierna Bordeaux)
a Gerusalemme per venerare il
Santo Sepolcro, all’epoca ancora
in costruzione. Al suo rientro,
essi sbarcarono ad Otranto e
proseguirono lungo la Traiana
fino a Roma.
Per molti secoli Otranto fu
il porto prediletto per chi
intendeva imbarcarsi verso
l’Oriente. Mercanti, fedeli
in pellegrinaggio o cavalieri
ansiosi di raggiungere le Terre
d’Oltremare hanno percorso
questa strada fino alla città
più orientale d’Italia. Solo
nel Medioevo inoltrato altri
porti pugliesi, come Brindisi,
cominciarono ad essere
maggiormente utilizzati per
l’attraversamento del canale
d’Otranto.
A partire dal XIII sec, l’ascesa
del brigantaggio nelle contrade
del Meridione e i progressi
nella tecnologia navale resero
progressivamente obsoleto il
percorso della Via Traiana come
“trampolino” per l’Oriente.
Nel tempo, sul percorso di
questa antica via si sono
installati numerosi luoghi
di culto: dai santuari alle
piccole chiese rupestri alle
cripte scavate nella roccia e
riccamente affrescate. Coloro
che nei secoli si muovevano su
questi tragitti potevano sostare
in queste “stazioni” spirituali
per pregare e rinvigorire
la propria fede prima di
riprendere il lungo cammino.
Questi luoghi di culto sono
espressione di una spiritualità
antica e profonda, della quale il
cristianesimo rappresenta solo
l’ultima propaggine.
Nei pressi di Calimera, appena
fuori dal centro abitato, si
trova la Cappella di San Vito.
La minuscola chiesa è stata
costruita attorno ad una
roccia di forma trapezoidale
con al centro un foro. La
roccia occupa quasi per intero
l’interno della chiesa. Da tempo
itinerario cicloturistico n°2 (a/r 30+30km)
dalla grecìa
salentina
al mare
in bicicletta
NOTA
Nel sito www.inculture.eu sono disponibili in download i dati in formato GPX che
consentono l'uso degli itinerari progettati direttamente da dispositivo/ricevitore GPS. Inoltre, allo stesso indirizzo web, sono disponibili i contenuti speciali realizzati per una fruizione pienamente esperienziale degli itinerari.
scopri i contenuti extra relativi ai siti degli
itinerari nel sito www.inculture.eu
Calimera/Melendugno, Chiesa ipogea di San Biagio.
Ascolta nell’app sherazade i racconti dei luoghi degli
itinerari www.sherazadesalento.com/app
immemorabile, ogni Lunedì
dell’Angelo i fedeli attraversano
strisciando il foro al centro
della roccia, rinnovando un
rito evidentemente legato
alla fertilità e all’ingresso
nella nuova stagione segnato
dall’equinozio di primavera.
A Martano, il tracciato della
Via Traiana Calabra passa nei
pressi del seicentesco Monastero
dei Cistercensi, eretto sui resti
dell’antica chiesa rupestre
della Madonna dei Liori. A
Carpignano Salentino l’antica
via costeggia San Cosimo, una
grancia dipendente dall’abbazia
di San Nicola di Casole. Il
percorso viario porta all’interno
del paese e alla Cripta di
Santa Cristina, uno dei gioielli
dell’arte bizantina del Sud
Italia, con i suoi affreschi
risalenti in parte al X sec.
Ma non ci sono solo chiese e
monasteri lungo il percorso
della Via Traiana Calabra
in Grecìa. Ai crocicchi e alle
intersezioni più importanti
non è raro incontrare dei muti
testimoni di un passato ben
più antico: i menhir. Ce ne
sono decine disseminati in
tutto il Salento, specialmente
nei pressi di Giurdignano.
Durante il Medioevo molti di
essi sono stati spostati dalla
loro posizione originaria e
posti lungo la Traiana come
pietre miliari, dopo averli
“cristianizzati” con l’incisione
sulla superficie di croci e altri
simboli religiosi.
contributi
credits
Realizzato da In-Cul.Tu.Re. progetto
vincitore del bando Miur “Smart Cities and
Communities and Social Innovation”.
Un progetto di
Soggetti attuatori In-Cul.Tu.Re.
Francesco De Matteis
Lavinia Donateo
Paola Durante
Sofia Giammaruco
Gabriele Miceli
Gabriele Montinaro
Maria Federica Stifani
cofinanziato da
realizzato in collaborazione con
A cura di
Alberto Giammaruco | CRESCo
Testi
Igor Legari, Marco Leo Imperiale,
Lavinia Donateo, Paola Durante,
Sofia Giammaruco, Gabriele Miceli,
Maria Federica Stifani.
In-Cul.Tu.Re. progetto vincitore del bando
Miur “Smart Cities and Communities and
Social Innovation”
Foto
Marco Rizzo
PON04a3_00390
PON “Ricerca e Competività” (PON “R&C”)
2007 - 2013 Avviso D.D. 84/Ric del 2/3/2012
Asse II: “Sostegno all’Innovazione” - Ob. Op.
4.2.1.3 “Azioni Integrate per lo Sviluppo
Sostenibile e la Diffusione Della Società
Dell’Informazione”.
© 2015 Progetto In-Cul.Tu.Re. / MIUR
www.inculture.eu
In-Cul.Tu.Re. Lecce, via S. Lupinacci, 1
73100 | [email protected]
Progetto grafico e impaginazione
Alberto Giammaruco | CRESCo
Basi cartografiche
Rino Carluccio
Prodotto nel mese di Maggio 2015
PON04a3_00390
Programma Operativo Nazionale “Ricerca e Competività” (PON “R&C”) 2007 - 2013 - Avviso D.D.
84/Ric del 2 marzo 2012 Asse II: “Sostegno all’Innovazione” - Obiettivo Operativo 4.2.1.3 “Azioni
Integrate per lo Sviluppo Sostenibile e la Diffusione Della Società Dell’Informazione”.
NOTA
Nel sito www.inculture.eu sono disponibili in download i dati in formato GPX
che consentono l'uso degli itinerari progettati direttamente da dispositivo/ricevitore GPS.
Inoltre, allo stesso indirizzo web, sono disponibili i contenuti speciali realizzati
per una fruizione pienamente esperienziale degli itinerari.
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