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Licenziata, tre figli e marito in cassa» Choc a
12 Varese economia
LA PROVINCIA DI VARESE
VENERDÌ 18 LUGLIO 2014
Il caso Masterplan
vertice
«Licenziata, tre figli e marito in cassa» Un
con i sindaci
il futuro
Choc a Malpensa per le 12 di Autogrill per
dell’ex hub
Nunzia Coppola, quattordici anni di lavoro al T1, ha avuto la notizia l’8 luglio scorso
Come lei, altre undici dipendenti: «Non dormo e piango. Questa era una famiglia»
orario di lavoro ridotto, 20 ore settimanali, oppure essere licenzia«Mi hanno “fatta fuo- te», racconta Nunzia Coppola alla
ri”»: Nunzia Coppola, quattordici quale, invece, neanche è stata preanni di lavoro in Autogrill, al ter- sentata l’opzione.
«Mi hanno voluto “eliminare”
minal 1 di Malpensa, si racconta.
Lo scorso 8 luglio sarebbe an- forse perché davo fastidio essendata al lavoro come ogni altro gior- domi iscritta alla Flai Ts, sindacano, se non avesse chiesto un per- to non riconosciuto da Autogrill
messo, e alla fine del turno, il re- e in 15 giorni ho portato altre 30
sponsabile delle relazioni sinda- persone con me. Delle 12 lasciate
cali di Autogrill le avrebbe detto a casa, otto sono tesserate Flai: un
“addio, questo è il tuo ultimo gior- caso?»
Nunzia Coppola è in
no di lavoro”.
Autogrill dal 18 maggio
Sui due piedi, come
se niente fosse, come è
«Facevo del 2000, tre figli, un
in Cassa in Sea
capitato alle altre sue
anche tre marito
Handling. «È stato un
colleghe. Lei (Rsa Flai
Ts) lo ha saputo dal
notti di fila chocquandohosaputo
licenziamento»,
proprio referente sinper aiutare del
ammette.
dacale. «Si vociferava»,
«Hopassatoquattro
dice la donna. «Ma di i miei bimbi
giorni
senza mangiare
fronte a un licenziadi giorno» quasi niente,
ho perso
mento,hosemprepenil sonno e continuavo a
sato, me lo verranno
piangere, di nascosto dai miei figli.
ben a dire». Invece no.
Mi hanno davvero tolto il sorriso.
Forse si sono spaventati per quelle
Settantotto esuberi su 110
L’epilogo della procedura di mo- 30 tessere? Ma se così fosse, sabilità per licenziamenti collettivi, remmo messi veramente male».
Nessun problema al lavoro fiaperta da Autogrill il 22 ottobre
2013 per 78 esuberi su 110 dipen- noanovemesifa,quandolaprocedenti di Malpensa, è di 12 lavora- dura di mobilità ha diviso anche le
colleghe. «Non mi davano infortrici lasciate a casa.
La cassa integrazione in dero- mazioni, ho ricevuto tante offese
ga, aperta il primo gennaio, è ter- e discriminazioni, in quanto riteminata il 30 giugno. «Il 28 hanno nuta parte di un sindacato “fantachiamato in ufficio una a una le sma”. Pensare che per me Autodipendenti dicendo loro che grill è sempre stata come una faavrebbero potuto accettare un miglia». Nel ’99 da Napoli in zona
MALPENSA
ALESSANDRA PEDRONI
per sposarsi, poi nel maggio del
2000 l’assunzione: «Avevo 21 anni, ho conosciuto tante persone e
fatto molte amicizie in azienda.
Ho cresciuto i miei figli lavorando
tra bancone, cassa o cucina e fino
a dicembre dell’anno scorso ho
fatto anche le notti. Ne facevo pure
tre di fila per poi portare i bambini
a scuola, correre a casa a dormire
e andarli a riprendere. Molto spesso, con mio marito ci scambiavamo macchina con i figli a bordo: lui
smontavadalsuoturnoeioarrivavo in aeroporto con i bambini in
auto che lui riportava a casa».
Spariti anche i manager
E ora? «Ora ho bloccato il mutuo
visto che da inizio anno, con la
Cassa, ci sono stati pure casini con
i pagamenti. E sono senza lavoro».
Come lei altre undici. Autogrill
non ha neanche più manager a
Malpensa perché i due che aveva
sono tra le licenziate dopo 51 anni
di anzianità di servizio in due: altre
due donne, una delle quali monoreddito, di oltre 45 anni che non
sanno dove sbattere la testa.
Dei78esuberi:40personehanno scelto l’incentivo all’esodo, 17
di cui 13 part-time sono state ricollocate al nuovo Sky Lounge
aperto da Autogrill al terzo terzo
e, delle otto rimaste, solo alcune
sono state assunte da MyChef, subentrata in tre locali lasciati da
Autogrill non come fosse un cambio d’appalto come sarebbe. 1
Nunzia Coppola, tre figli, è tra le dodici donne licenziate da Autogrill
Gli autonomi confermano lo sciopero
«Le firme? Intimiditi i lavoratori»
MALPENSA
La Confederazione unitaria
di base rilancia la posta. Avanza decisa
verso lo sciopero di 24 ore di domenica
dei dipendenti di Sea e Sea Handling di
Malpensa e Linate e punta di nuovo il
dito contro i sindacati (Filt, Fit, Uiltrasporti, UglT, FlaiTs e Usb) firmatari dell’accordo in Regione con Sea.
«Accordi truffa», li chiamano in
casa Cub motivando lo sciopero
«contro il taglio dei salari che porterà in soli due anni a una diminuzione delle buste paga dei lavoratori di oltre 30 milioni di euro».
«Non cancella il referendum
Non si pesano troppo le parole. La
raccolta di firme (1.250 quelle
raccolte tra i 2.214 dipendenti)
per avere mandato alla chiusura
di un’intesa in sede Arifl, martedì
scorso, «è stata fatta intimidendo
i lavoratori», scrive in una nota la
Cub Trasporti, senza mezzi termini.
«Ci vogliono far credere che
con questa raccolta, non indirizzata alla commissione elettorale,
si possa cancellare un referendum. E che si sia trovato un accordo tra le parti, mentre la stessa
parte ha firmato lo stesso accordo
bocciato dai lavoratori». Non ci
sta affatto il sindacato autonomo
che ha diffuso un nota al vetriolo.
«Ci vogliono far credere che
esista la discontinuità delle sole
condizioni lavorative, mentre si
continua con il valzer degli stessi
dirigenti di Sea, che si riciclano,
con compensi faraonici e risultati
fallimentari senza che nessuno
abbia alcuna responsabilità». Le
«Ero senza una via di uscita
In tivù inizia la seconda vita»
VARESE
«Inizierò una seconda vita
lavorativa». Nicola Ottolini è il fortunato varesino che, partecipando ai
colloqui che Max Laudadio ha organizzato attraverso il nostro quotidiano, si è aggiudicato un posto come
attore con telecamera nascosta durante le inchieste condotte dall’inviato di Striscia la Notizia.
Classe 1959 il signor Ottolini
si è lanciato in quest’avventura
«per provare - racconta – Sono
in cassa integrazione da alcuni
mesi e non ho speranze che mi
riprendano. Mi sono detto:
perché aspettare? Proviamoci
subito a rimetterci in gioco.
Navigando online ho trovato
l’annuncio di Laudadio, uno
dei pochi che non metteva
grandi paletti soprattutto in
relazione all’età».
Impiegato da 35 anni nell’azienda di famiglia che da tre
generazioni si occupa della
pubblicazione dei testi giuridici per la casa editrice Giuffrè
di Milano, il signor Ottolini è
a dieci anni dal raggiungere il
traguardo della pensione.
«Speravo che il settore potesse resistere ancora qualche
anno, invece l’avvento di internet ha accelerato tutto il naturale processo di decadenza della stampa a favore del web.
Ormai i giovani avvocati non
acquistano più i codici come si
Nicola Ottolini, il varesino che ha
trovato un nuovo lavoro con noi
richieste in più (mancato taglio
dei riposi e non due, ma quattro
mensilità una tantum a chi accetta l’assunzione in Airport Handlind, le richieste prioritarie),
avanzate dal fronte del “no” dopo
le assemblee generali con i lavoratori (indette insieme ad AdL
Varese), non erano accettabili?
Masterplan di Malpensa ritirato, la
settimana prossima Sea incontrerà i
sindaci. Non solo i primi cittadini del
Consorzio urbanistico volontario
(Cuv) che raggruppa i nove Comuni
più a ridosso dello scalo, ma anche
quelli del Milanese più direttamente
interessati allo sviluppo di Malpensa,
forse anche i piemontesi, di certo il
Parco del Ticino. Sarà allora, soltanto
dopo aver comunicato ufficialmente
al territorio il ritiro del piano industriale per lo sviluppo di Malpensa,
che Sea spiegherà le sue motivazioni,
i suoi perché, pubblicamente.
Di certo il ritiro del masteplan non
coincide con l’abbandono di un pensiero di sviluppo per l’aeroporto della
brughiera. Ma tra l’essere datato del
documento stesso, lanciato diversi
anni fa; i due anni passati in Commissione Valutazione ambientale senza
un parere positivo e la “tegola” sentenza Quintavalle che nell’ultimo grado di giudizio ha condannato il ministero a risarcire il privato cittadino
per otto milioni di euro per l’accertata
moria degli alberi a causa degli aerei
in fase di decollo, c’è da andare cauti.
Ilprincipiocheundannopermanente
causato da un’opera pubblica debba
essere indennizzato, farà procedere
conipiedidipiomboanchesegliaeromobili sono diventanti più moderni
e un po’ meno inquinanti.
In ogni caso, sono cambiate condizioni e previsioni, economiche e sociali
che Sea è pronta a rivedere con altri
scenari possibili. Il futuro andrà letto
in un altro modo rispetto a dieci anni
fa. E chissà che anche il rapporto tra
gestore aeroportuale e territorio non
possa ripartire da zero, offrendo più
opportunità che motivi di dissenso e
preoccupazioni. A. PED.
«Ci hanno detto che sarebbero
state minate le fondamenta della
nuova società, ma in realtà la
commissione europea ha già disposto una nuova indagine e tra
due anni Airport Handling sarà
più appetibile sul mercato per il
minor costo del lavoro». Da ultimo la diatriba sui permessi sinda-
cali che Cub ma anche AdL Varese avrebbero voluto drasticamente diminuiti, almeno dimezzati, con oltretutto il pagamento
soltanto di quelli effettivi.
E anche qui la Cub va giù pesante: «Si continuerà con decine
di persone che non lavoreranno
mai, pronte però ad obbedire agli
ordini dell’azienda al momento
delle firme di qualsiasi accordo».
Il fronte del “no” al referendum non molla dunque gli ormeggi, anzi resta ben ancorato
nel sedime aeroportuale e fa massa critica di fronte all’avvio della
newco atteso per il 1 settembre.
Intanto si vedrà la risposta dei
lavoratori allo sciopero di domenica. 1 A.Ped.
faceva una volta, da tenere in
bella mostra in ufficio. Preferiscono consultare i portali internet e trovare online le leggi
aggiornate al giorno prima».
Ma non è certo la precedente esperienza lavorativa che ha
convinto Laudadio a scegliere
il signor Ottolini come collaboratore.
«È stato l’hobby che coltivo
da sempre, quello per il giornalismo, che mi ha permesso di
poter scrivere sul curriculum
di avere esperienza anche in
quell’ambito. Devo ringraziare
la famiglia Terzaghi , che mi ha
concesso di collaborare con
loro e poter arricchire le mie
competenze anche in questo
settore».
Grazie a questo il suo curri-
culum ha passato la prima fase
di selezione conducendo il signor Ottolini dritto al colloquio con Max Laudadio negli
uffici della nostra redazione.
«Mi sta dando una grande
possibilità – sottolinea – E non
intendo certo a livello economico. Posso iniziare una seconda vita lavorativa, imparare
da zero un nuovo mestiere e
davanti a me adesso vedo una
carriera pronta a decollare».
Un lieto fine per una storia
che ormai si sente raccontare
troppo spesso: quella di lavoratori ad un passo dalla pensione
che vengono lasciati a casa.
E una lezione per molti: basta sapersi rimettere in gioco
per incontrare il proprio destino. 1 V. Fum.
SeaH e Sea ferme domenica?
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