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Osservando, ascoltando

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Osservando, ascoltando
Osservando, ascoltando
Newsletter
Osservatori delle Povertà e delle Risorse-Centri di Ascolto 2/2003
in questo numero:
La Caritas di Piacenza presenta il Rapporto 2003
sulle povertà nella diocesi di Piacenza-Bobbio 15.12.2003 (vai al testo)
L’Osservatorio Caritas di Trieste presenta il
Rapporto sull’esclusione sociale - 04.12.2003
(testo)
L’analisi dei bilanci degli enti locali: un seminario di
ricerca a Foggia - 29.11.2003 (testo)
Il tema delle nuove dipendenze in un seminario di ricerca di Caritas Italiana
e Fondazione “E. Zancan” - 27.11.2003 (testo)
La costituzione dei coordinamenti regionali CdA-OPR in diverse regioni
ecclesiastiche - 18.11.2003 (testo)
Percorso di formazione di Caritas Venezia sulla relazione pastorale d’aiuto 24.10.2003 (testo)
Convegno di Caritas Roma e Istituto Superiore di Sanità su immigrazione,
esclusione sociale e salute - 10.10.2003 (testo)
L’integrazione degli immigrati in una indagine dell’Osservatorio diocesano
di Como - 23.09.2003 (testo)
Il “prontuario” della Caritas di Lucca - 01.08.2003
(testo)
Caritas di Avellino, “Centri di ascolto. Rapporto
2000/2002” (testo)
Pepe, E; Università, E., “Poveri fuori, poveri dentro”
(testo)
Caritas Brescia, “Terzo rapporto sulla Povertà a
Brescia” (testo)
Caritas Ambrosiana, “Le reti di sostegno alle famiglie
di persone disabili. Un’indagine qualitativa” (testo)
Isae, “La povertà soggettiva”, Nota mensile, luglio 2003 (testo)
Caritas Castellaneta, “Corso di approfondimento per operatori dei centri di
ascolto. Manuale operativo” (testo)
La mappa delle
risorse: dalla
carta al mouse
(testo)
Vie alternative
alla misurazione
della povertà:
indice di
autonomia delle
famiglie e povertà
soggettiva (testo)
Caritas Italiana – Newsletter Osservatori delle Povertà e delle Risorse e Centri di Ascolto
Numero 2 – Ottobre-novembre-dicembre 2003
La Caritas di Piacenza presenta il Rapporto 2003 sulle povertà nella diocesi di
Piacenza-Bobbio - 15.12.2003
Il 15 dicembre, nell’ambito della conferenza provinciale sul welfare, la Caritas diocesana di
Piacenza ha presentato il terzo Rapporto sulla povertà nella Diocesi.
Dopo una riflessione su “I poveri in Italia oggi” di Mons. Nervo, il Rapporto di ricerca presenta
dati relativi a due percorsi di osservazione: i dati sui bisogni e le risorse nel campo della
povertà relativo ad un campione di parrocchie della Diocesi e alcuni dati sulla povertà e il
disagio osservati dai servizi diocesani di bassa soglia.
In appendice al volume è possibile reperire il questionario utilizzato per rilevare i bisogni e le
risorse nell’ambito parrocchiale.
Per informazioni è possibile inoltrare una e-mail a: Osservatorio diocesano delle Povertà e delle
Risorse
Presentazione del Rapporto dell’Osservatorio Caritas sull’esclusione sociale a Trieste
- 04.12.2003
Il 4 dicembre è stato presentato, nel corso di una tavola rotonda, il Rapporto sull’esclusione
2003. Si tratta di un lavoro di monitoraggio sulle povertà nella Diocesi di Trieste, promosso e
coordinato dall’Osservatorio delle Povertà e delle Risorse della Caritas diocesana. Arrivato alla
sua III edizione, il volume presenta diversi elementi di novità rispetto alle edizioni precedenti:
la raccolta dei dati non si è limitata alle sole opere segno promosse dalla Caritas
diocesana ma si è estesa a trenta servizi socio-assistenziali tra residenziali, diurni e
domiciliari, espressione di nove realtà collegate alla Chiesa locale;
le riflessioni proposte nel Rapporto vedono coinvolti attori del mondo accademico ed
istituzionale, con l’intento di allargare il dibattito sul tema del disagio e dell’esclusione
anche ai vari ambiti della società civile, oltre che alla comunità ecclesiale;
la pubblicazione è patrocinata dalla Provincia di Trieste nell’ottica di valorizzare, così
come previsto dalla Legge 328/2000, quegli strumenti presenti sul territorio e capaci di
analizzare i fenomeni di povertà ed esclusione sociale; a tal proposito la Provincia di
Trieste ha istituito un suo Osservatorio sulle Politiche Sociali e le Nuove Povertà, del
quale fa parte anche la Caritas come soggetto privilegiato assieme alla Crose Rossa e
all’Uneba, oltre che ad alcuni soggetti istituzionali.
Alla tavola rotonda, dal titolo “Dal Disagio alla Promozione: presentazione del Rapporto
sull’Esclusione 2003” hanno partecipato: Claudio Grizon, Assessore agli Affari sociali della
Provincia di Trieste; Carlo Beraldo, direttore dell’Istituto Regionale per gli Studi di Servizio
Sociale; Paolo Da Col, responsabile Distretto Sanitario n°1 dell’A.S.S.; Marco Aliotta,
responsabile dell’Osservatorio diocesano delle Povertà e delle Risorse. Ha introdotto i lavori
Mario Ravalico, direttore della Caritas diocesana. Il dibattito è stato moderato dal giornalista
Rai Massimo Godessi.
Gli interessati al Rapporto sull’Esclusione 2003 possono richiederne copia alla Caritas diocesana
di Trieste via telefono (040 3185481/482) o via mail [email protected]
L’analisi dei bilanci degli enti locali: un seminario di ricerca a Foggia - 29.11.2003
Con il seminario di ricerca realizzato il 29 novembre, l’Osservatorio delle Povertà della Caritas
di Foggia ha voluto presentare un primo risultato tangibile della propria attività: la valutazione
dei bilanci dei tre principali comuni della diocesi, nel settore dell’assistenza e della protezione
sociale. L’analisi dei bilanci preventivi e consuntivi nel campo delle politiche sociali è di
fondamentale importanza ai fini di una valutazione complessiva del sistema di welfare di un
territorio. Grazie a questa metodologia, che nel territorio foggiano è stata applicata con la
collaborazione della cooperativa Ecosmed di Messina, è stato possibile definire il grado di
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Caritas Italiana – Newsletter Osservatori delle Povertà e delle Risorse e Centri di Ascolto
Numero 2 – Ottobre-novembre-dicembre 2003
attenzione delle istituzioni pubbliche ai fenomeni di disagio sociale, su cui l’Osservatorio delle
Povertà ha avviato una rilevazione parallela tramite interviste a parroci e operatori di tutte le
parrocchie della diocesi (cfr. Newsletter 1/2003).
Il tema delle nuove dipendenze in un seminario di ricerca di Caritas Italiana e
Fondazione “E. Zancan” - 27.11.2003
In vista del V Rapporto Caritas Italiana – Fondazione “E. Zancan” (la cui pubblicazione è
prevista nell’autunno 2004), si è tenuto a Roma, presso la sede della Caritas Italiana, un
seminario di studio sul tema delle nuove dipendenze. Il tema riguarda quelle forme di
patologia non riconducibili all’uso di sostanze. Sono comprese in queste forme di dipendenza
una serie complessa di fenomeni: shopping compulsivo, dipendenza da Internet, da gioco
d’azzardo, da sesso, da lavoro, da relazioni affettive, dall’uso del cellulare, ecc. All’incontro
hanno partecipato, oltre ai rappresentanti dei due enti promotori, alcuni esperti: la dott.ssa
Paola Campanelli (psicoterapeuta, responsabile del Centro Infoazzardo di Roma), il prof. Mauro
Croce (psicologo presso la ASL 14 di Verbania e docente nel Canton Ticino), don Bruno Frediani
(presidente del gruppo “Giovani e Comunità” di Lucca), il prof. Luigi Janiri (psichiatra, docente
presso l’Università Cattolica del S.Cuore di Roma), la dott.ssa Caterina La Cascia (psicologa,
rappresentante dell’Istituto di Neuropsichiatria dell’Università di Palermo), la dott.ssa Maria
Franca Posa (operatrice della Caritas diocesana di Roma).
Per saperne di più sul tema in questione e sulla programmazione del V Rapporto:
[email protected] o [email protected]
La costituzione dei coordinamenti regionali CdA-OPR in diverse regioni ecclesiastiche
18.11.2003
Nell’ambito del progetto “Rete nazionale Centri di Ascolto-Osservatori delle Povertà e delle
Risorse” e in base alle linee di Caritas Italiana (che ha individuato delle modalità di sostegno
offerte a quelle delegazioni regionali che intendono costruire dei dossier regionali sulla povertà
e il disagio sociale), si stanno costituendo in diverse zone d’Italia forme stabili di
coordinamento delle esperienze di ascolto e osservazione promosse dalle Caritas diocesane.
Nello specifico, si sono costituiti in forma stabile coordinamenti presso le seguenti regioni
ecclesiastiche: Liguria, Lombardia, Triveneto, Toscana, Marche. Umbria, Lazio, Campania,
Calabria e Sicilia. Altre regioni hanno avviato progetti congiunti di formazione rivolti a
responsabili di équipe diocesane, zonali e parrocchiali dei Centri di Ascolto.
Percorso di formazione di Caritas Venezia sulla relazione pastorale d’aiuto 24-10.2003
Il 24 ottobre 2003 è partito un lungo itinerario di formazione e aggiornamento per collaboratori
parrocchiali e operatori Caritas, rivolto con particolare attenzione a coloro che già operano o
sono impegnati a operare in un Centro di Ascolto Caritas. Il percorso è articolato in 22 incontri
settimanali, incentrati sulla motivazione cristiana al servizio, la comunicazione tra persone, la
relazione d’aiuto, le modalità di conduzione di un colloquio, ecc. Al termine del corso due
incontri conclusivi tratterranno del collegamento del Centro di Ascolto Caritas con la parrocchia
e il territorio e e con l’Osservatorio delle Povertà. Nel corso di quest’ultima lezione verranno
presentate le finalità e le procedure del programma informatico Oscar, elaborato
dall’Osservatorio socio-religioso Triveneto.
Per maggiori informazioni sull’organizzazione del percorso, contattare la Caritas diocesana di
Venezia o consultare il sito www.caritasveneziana.it
Convegno di Caritas Roma e Istituto Superiore di Sanità su immigrazione, esclusione
sociale e salute - 10.10.2003
E’ giunto alla sua sesta edizione il Convegno che la Caritas romana organizza ogni anno con
l'Istituto Superiore della Sanità. Nato da un'idea di mons. Luigi Di Liegro, il convegno vuole
essere occasione, nella giornata ONU per i diritti dell'uomo, per una riflessione comune tra
volontariato, privato sociale e strutture pubbliche sui temi dell'esclusione, della fragilità e
dell'invisibilità sociale in rapporto all'impegno per la promozione della salute di tutti i cittadini.
Quest'anno è stata focalizzata l'attenzione sul tema dell'immigrazione: a 5 anni dalla legge
Turco-Napolitano che ha incluso gli immigrati nei percorsi del diritto alla salute come tutti i
cittadini, il convegno intende fare il punto, valutare gli effetti e evidenziare i punti deboli
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Caritas Italiana – Newsletter Osservatori delle Povertà e delle Risorse e Centri di Ascolto
Numero 2 – Ottobre-novembre-dicembre 2003
dell’attuale normativa, mantenendo il duplice punto di vista, del volontariato e delle strutture
pubbliche.
Per ulteriori informazioni: Caritas Roma – Area sanitaria
L’integrazione degli immigrati in una indagine dell’Osservatorio delle Povertà e delle
Risorse della Caritas di Como - 23.09.2003
È stata presentata giovedì 25 settembre la ricerca sull’immigrazione locale, effettuata
dall'Osservatorio delle Povertà di Como con l’intenzione di diffondere dati aggiornati sul
fenomeno immigratorio e approfondirne le dinamiche nel Comasco. A questo scopo la ricerca
ha prodotto una serie di contributi curati da specialisti e operatori del settore. I saggi prodotti
trattano vari temi: "Storia degli immigrati: alle radici dell'integrazione" "Como e Lombardia:
presenza in crescita" "Stranieri e lavoro: quale futuro a Como?" "L'inserimento scolastico in
provincia di Como" "Gli stranieri in carcere: l'integrazione bloccata", ecc. La ricerca riporta
inoltre i contenuti di una serie di interviste effettuate ai responsabili delle comunità nazionali
(filippina, latinoamericana, srilankese, turca, ecc.). Il saggio conclusivo "Costruire la città di
domani" è stato curato dal sociologo Mauro Magatti, consulente dell'Osservatorio delle Povertà
e delle Risorse di Como.
Per maggiori informazioni: [email protected] oppure consultare il sito di Caritas Como
Il prontuario della Caritas di Lucca - 01.08.2003
La Caritas Diocesana di Lucca ha pubblicato il “Prontuario 2003”. Il testo, disponibile on-line, è
alla sua terza edizione e contiene i riferimenti alle principali risorse e forme di intervento della
chiesa locale a favore delle persone e famiglie in difficoltà. Come osservano gli operatori della
Caritas di Lucca, il “Prontuario 2003” vuole essere un mezzo che aiuti i CdA, i parroci e tutti
quanti operano nella carità, ad individuare quei luoghi che aiutano ad offrire una sempre
migliore accoglienza agli emarginati del nostro tempo: immigrati e nuovi poveri.
Prontuario Caritas Lucca
Caritas diocesana Avellino, “Centri di ascolto. Rapporto 2000/2002”, Quaderni Caritas/2,
s.n.b. - CODICE CENTRO DOCUMENTAZIONE CARITAS ITALIANA 33252
Si tratta della prima rilevazione del fenomeno della povertà ad Avellino basato su dati
provenienti da due rilevazioni:
1) relativamente al periodo febbraio 2000-gennaio 2001, sono riportati i dati sugli utenti del
Centro di Ascolto ubicato presso la casa di accoglienza “Don Tonino Bello”;
2) per il periodo 2001-2002, i dati si riferiscono invece alla struttura “Casa Betania” e a due
parrocchie della Diocesi.
Il volume si distingue per la chiarezza del formato e la sinteticità delle osservazioni al margine.
In appendice è pubblicata la scheda utilizzata dagli operatori per raccogliere le informazioni
sugli utenti.
Per maggiori informazioni rivolgersi a: Caritas Avellino [email protected]
Pepe, E; Università, E., “Poveri fuori, poveri dentro”, Edizioni Il Castello, Foggia 2003.
Nel libro dei sociologi Emanuele Pepe ed Emanuele Università è riportata un’interessante
inchiesta sulla povertà a Cerignola, che chiama in causa Chiesa ed Istituzioni. Esistono i poveri
a Cerignola? E dove vivono, come vivono? Le risposte a queste domande sono spiegate in
un'interessante inchiesta condotta da due giovani sociologi cerignolani, Emanuele Pepe
(Università La Sapienza di Roma) ed Emanuele Università (Università Federico II di Napoli), e
pubblicata con il titolo "Poveri fuori, poveri dentro" dalla casa editrice “Il Castello” di Foggia. Il
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Caritas Italiana – Newsletter Osservatori delle Povertà e delle Risorse e Centri di Ascolto
Numero 2 – Ottobre-novembre-dicembre 2003
libro, attraverso la documentazione raccolta negli archivi della Caritas, i dati di questionari
somministrati ad hoc e l'esperienza personale degli stessi autori (in qualità di obiettori prima e
di volontari del locale centro di ascolto poi), compie un interessante percorso umano e
professionale di conoscenza nel mondo della povertà cerignolana: quello di individui “poveri
fuori”, ancora profondamente dipendenti dall'assistenzialismo economico del nostro welfare,
ma anche di individui “poveri dentro”, “drammaticamente inconsapevoli della piattezza delle
loro vite, della carenza di relazioni significative, di emozioni, di sogni”.
Il libro è stato presentato giovedì 24 aprile 2003, nella sala consiliare di Palazzo di Città, con la
partecipazione degli autori, del sindaco di Cerignola e degli assessori titolari delle deleghe alla
Cultura e ai Servizi Sociali.
Sintesi dello studio: Povertà a Cerignola
Osservatorio permanente delle Povertà e delle Risorse, “Terzo rapporto sulle condizioni di
povertà a Brescia”, Caritas Bresciana, Quaderni n. 5, Brescia 2003
CODICE CENTRO DOCUMENTAZIONE CARITAS ITALIANA 33139
Il Terzo Rapporto sulla povertà a Brescia, pubblicato nel luglio 2003, è stato curato
dall’Osservatorio delle Povertà della Diocesi, con la collaborazione dell’Unità di Staff Statistica
del Comune di Brescia. Sono riportati nel testo dati di alcuni servizi di assistenza di ispirazione
cristiana operanti sul territorio, accompagnati da riflessioni sulle potenzialità del volontariato e
sui fondamenti teologici del concetto di povertà.
Per maggiori informazioni rivolgersi a: Caritas Brescia [email protected]
Testo integrale del Terzo Rapporto
Caritas Ambrosiana, “Le reti di sostegno alle famiglie di persone disabili. Un’indagine
qualitativa”, Editore In Dialogo, Milano 2003 (5 €, pp. 87).
In occasione dell’anno europeo delle persone disabili, l’Osservatorio diocesano delle Povertà e
delle Risorse, l’area disabili e il centro studi della Caritas Ambrosiana presentano un
approfondimento sulla disabilità. Il volume è il risultato di un’indagine qualitativa che si
propone di approfondire il tema delle reti di sostegno formali ed informali alle famiglie con
persone disabili nella città di Milano. A questo scopo sono state effettuate una cinquantina di
interviste a familiari ed operatori del settore. Dopo un’introduzione che offre un quadro
conoscitivo della situazione sulla disabilità in Italia e nell’area lombarda, vengono presentati i
risultati relativi alle interviste a familiari di persone disabili. Viene dedicata una particolare
attenzione al ruolo del care-giver che, nella maggior parte dei casi, è svolto dalla madre o
comunque dalla figura femminile di riferimento. Segue un capitolo dedicato alla descrizione di
quanto è emerso dalle interviste ad operatori di servizi pubblici e privati che quotidianamente
si occupano di persone disabili. Viene sottolineato come il desiderio più ricorrente espresso
dalle famiglie sia quello di una presa in carico globale da parte di un servizio che si occupi di
loro e che ne ascolti le esigenze. Nel capitolo conclusivo vengono presentate alcune prospettive
future e suggeriti nuovi ambiti di intervento per il volontariato.
Isae, “La povertà soggettiva”, Nota mensile, luglio 2003
Nella nota mensile di luglio 2003 dell’Isae (Istituto di Studi e Analisi Economica), vengono
presentati i risultati di un’inchiesta sui consumatori, realizzata su un campione di 24.000
famiglie su base annua (2000 intervistati ogni mese). Sempre all’interno del Rapporto sono
riportate informazioni su alcuni confronti a livello europeo. Secondo l’approccio dell’Isae, il
concetto di povertà soggettiva non è ricavato da misure oggettive sul reddito/consumi delle
persone/famiglie ma si basa sulle risposte soggettive alla domanda «Secondo lei, quanto ci
vuole al mese per una famiglia come la sua per vivere senza lussi ma senza privarsi del
necessario?». Il reddito ritenuto “necessario” per vivere dignitosamente è identificato come
“soglia di povertà soggettiva”. Il confronto tra il reddito indicato come necessario e quello
effettivamente disponibile consente di individuare le famiglie “soggettivamente povere”.
Con riferimento alla famiglia di una persona (monocomponente), esso è risultato pari in media
a 1.040 euro, ma oscilla da un minimo di 770 euro ad un valore massimo di 1.320.
L’incidenza della povertà soggettiva emersa dagli intervistati a giugno 2003 è risultata pari al
51,4%, in crescita rispetto al periodo precedente (50,1%).
Rapporto ISAE sulla povertà soggettiva
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Caritas Italiana – Newsletter Osservatori delle Povertà e delle Risorse e Centri di Ascolto
Numero 2 – Ottobre-novembre-dicembre 2003
Caritas Castellaneta, “Corso di approfondimento per operatori dei Centri di Ascolto.
Manuale operativo”, Quaderni di formazione Caritas, n.1, Lilliput Editrice, Mottola (TA) 2003
CODICE CENTRO DOCUMENTAZIONE CARITAS ITALIANA 33586
Il manuale rappresenta il punto di arrivo di un percorso triennale della Caritas diocesana e
raccoglie i contributi conoscitivi utili per avviare e consolidare esperienze di ascolto e
osservazione sul territorio. Tra i temi toccati figurano le modalità di costituzione del gruppo di
lavoro del Centro di Ascolto, una carrellata sulle principali tecniche di lavoro di gruppo, gli
aspetti fondamentali del CdA, delle tracce-guida per i colloqui e approfondimenti sulle principali
tematiche del disagio sociale. L’appendice contiene una bibliografia e un facsimile di schedautente.
La mappa delle risorse: dalla carta al mouse
Rispetto all’osservazione sulle aree di bisogno, una delle piste di lavoro degli Osservatori
risiede nella possibilità di costruire una mappa delle risorse sociali del territorio. Si tratta di
un’opera che, oltre ad essere utile agli operatori dei servizi pubblici e privati, può costituire
l’avvio di una riflessione sulle strategie e i modelli locali di welfare. Negli ultimi anni, la
possibilità di utilizzare strumenti multimediali e informatizzati ha reso possibile la fruizione
telematica delle mappe delle risorse, agevolando il lavoro di diffusione e la messa in rete delle
conoscenze.
Riportiamo due esempi molto validi di mappe delle risorse che sono state rese disponibili per
la consultazione on-line, secondo due procedure differenti: Caritas Pozzuoli e Caritas
Bergamo.
Caritas Pozzuoli: la prima Mappa delle Risorse a portata di mouse
Offrire una “guida ai servizi socio-assistenziali” consultabile tramite internet: questo è stato
l’obiettivo che si è prefissato l’Osservatorio delle Povertà e delle Risorse della Caritas diocesana
di
Pozzuoli
con
il
progetto
“Le
Fumarole
on-line”.
Collegandosi
al
sito
è
possibile
conoscere
i
dati
di
oltre
200
realtà
del
volontariato
e
www.centrostudivolontariato.it
del settore pubblico, raggruppate in ordine alfabetico, ma anche in base al tipo di assistiti,
nonché alla tipologia di servizio attivato. Diventa così molto facile trovare dei punti di
riferimento per alcune tipologie di persone in difficoltà (immigrati, minori, portatori di
handicap, terza età, ecc.) o individuare senza difficoltà i servizi di un certo tipo (case di riposo,
case famiglia, comunità terapeutiche, consultori, mense, attività di assistenza domiciliare o di
segretariato sociale, ecc.). Di ogni organizzazione/ente vengono forniti l’indirizzo, i recapiti
telefonici, l’eventuale indirizzo e-mail o sito, i dati del responsabile. L’équipe del progetto
effettuerà aggiornamenti in tempo reale per ogni integrazione o modifica che verrà comunicata
dagli enti alla Caritas diocesana.
L’iniziativa s’inserisce nell’ambito di un progetto che la Caritas di Pozzuoli sta portando avanti
da qualche anno proprio per la conoscenza approfondita delle risorse presenti nel territorio
diocesano (che copre cinque comuni, con quattro quartieri della città di Napoli), ma anche per
un’azione di sensibilizzazione verso l’attenzione agli ultimi ed all’impegno nel volontariato. In
particolare, la realizzazione della versione on-line della guida è stata possibile grazie ad un cofinanziamento della Caritas Italiana, con i fondi dell’otto per mille.
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Caritas Italiana – Newsletter Osservatori delle Povertà e delle Risorse e Centri di Ascolto
Numero 2 – Ottobre-novembre-dicembre 2003
Caritas Bergamo - Progetto Gesec II - Gestione Servizi Centralizzati
Cosa è Gesec 2?
Gesec II (gestione servizi centralizzati, seconda versione) è il nuovo strumento adottato dalla
Caritas diocesana per consentire a tutte le Caritas parrocchiali (ma non solo) di accedere a una
banca dati comune sulle persone in difficoltà, che si recano in veste di utente ad un servizio di
assistenza sociale. Il progetto Gesec è nato basandosi su una precedente esperienza condotta
dalla Caritas diocesana di Verona nella raccolta delle informazioni sulle povertà presenti nel
territorio della diocesi.
Obiettivi e requisiti del Progetto Gesec II
Gli obiettivi e i requisiti principali perseguiti con il progetto GESEC sono:
utilizzazione di una metodologia standard nella raccolta delle informazioni sugli
utenti che accedono ai servizi;
rendere disponibile in ogni momento la Mappa delle Risorse e consentirne un rapido
aggiornamento;
mantenere sempre attiva e aggiornata l’anagrafica delle persone in stato di bisogno;
permettere la lettura in modo semplice delle informazioni raccolte sulle Povertà e
renderle disponibili a chiunque desideri farne uso;
favorire la comunicazione e lo scambio di informazioni tra i Centri di Ascolto;
rendere semplice l’utilizzo del sistema;
facilitare la manutenzione e la distribuzione delle nuove release;
garantire una architettura aperta, ovvero permettere l’espansibilità delle funzionalità
in modo rapido.
Tra i vari obiettivi elencati, un aspetto di notevole importanza è quello della mappa delle
risorse, in quanto rappresenta l’insieme delle informazioni relative alle risposte fruibili dagli
utenti. La possibilità di avere a disposizione una mappa delle risorse aggiornata consente
rapide ricerche sulle possibilità di intervento nei casi specifici che si pongono, ad esempio, ai
Centri di Ascolto. Per questo motivo è presente all’interno del sito del progetto Gesec una
"Guida ai Servizi Sociali" on-line, offerta alla cittadinanza e agli operatori sociali come mezzo
per la ricerca e la consultazione delle informazioni relative agli Enti presenti nel territorio che
offrono servizi sociali. Collegandosi con il link “Guida ai servizi”, è possibile effettuare una
ricerca dei servizi presenti nella Diocesi, per alcune voci di ricerca: denominazione; provincia;
comune; tipologia utente; macrovoce e microvoce servizio, ecc.
Nell’ottica del progetto Gesec, la "Guida ai Servizi Sociali" dovrebbe divenire una vera e propria
metodologia per gestire la complessità degli interventi e dei servizi socio-sanitari sul territorio
ed assicurare, così, flessibilità, adattabilità e coesione tra le varie componenti dei sistemi
organizzativi pubblici e privati. Tale coesione deve sfociare in un accrescimento di possibilità
per i singoli e per la comunità di controllare e gestire attivamente la vita sociale del proprio
territorio.
Guida ai servizi - Bergamo
Vie alternative alla misurazione della povertà: la Banca dati Siatel, l’indice di
autonomia delle famiglie
La Banca dati Siatel
L’indice di autonomia delle famiglie offre una lettura della povertà attraverso la consultazione
dei dati sui redditi e i consumi familiari disponibili negli archivi della Banca dati Siatel. I dati
raccolti dal sistema Siatel sono molto utili al fine di fornire una stima della povertà economica
di un territorio. A questo scopo, è nata da alcuni anni una collaborazione di lavoro tra
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Caritas Italiana – Newsletter Osservatori delle Povertà e delle Risorse e Centri di Ascolto
Numero 2 – Ottobre-novembre-dicembre 2003
l’Amministrazione comunale di Brescia e la Caritas diocesana locale, con lo scopo di scambiarsi
vicendevolmente informazioni statistiche, esperienze, metodologie e conoscenze sui fenomeni
di povertà del territorio.
Nello specifico, l’Unità di Staff Statistica del Comune sta lavorando da alcuni anni nel progetto
nazionale “Tasse, bollette e tariffe”, inserito all’interno del Programma Statistico Nazionale per
il triennio 2000-2002, che prevede la ricerca di un possibile quadro di riferimento degli archivi
disponibili presso le pubbliche amministrazioni sul piano delle elaborazioni dei redditi e dei
consumi delle famiglie.
Nel Terzo Rapporto sulle condizioni di povertà a Brescia, pubblicato nel luglio 2003
dall’Osservatorio permanente delle Povertà e delle Risorse, della Caritas bresciana, sono
riportati in modo sintetico le principali risultanze dello studio del Comune, relativo ad un
campione di 995 famiglie residenti nel Comune di Brescia al 31 dicembre 2000, per il quale è
stato ricostruito il reddito, attraverso l’incrocio di vari archivi amministrativi pubblici.
La fonte dei dati utilizzati è costruita dalla Banca Dati Siatel, un sistema di collegamento
telematico realizzato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze per consentire l’interscambio
di informazioni anagrafiche e tributarie con le Amministrazioni Locali. Il collegamento rende
disponibili le informazioni contenute nella Banca Dati dell’Amministrazione Finanziaria a tutti gli
Enti collegati, i quali cooperano attraverso l’aggiornamento dei dati anagrafici della popolazione
residente nel rispettivo Comune.
Nello specifico, la Banca Dati Siatel consente agli Enti collegati e abilitati di accedere su scala
nazionale alle informazioni di natura anagrafica e reddituale di persone fisiche, società ed enti
non commerciali; in particolare, indicando il codice fiscale ovvero i dati conosciuti anche
parziali, l’Anagrafe Tributaria fornisce i dati anagrafici e di residenza completi presenti nei
propri archivi. Il servizio consente altresì di accedere alle informazioni di natura reddituale
contenute nelle dichiarazioni Iva, Irpef, Irpeg ed Irap; per ogni anno di imposta vengono forniti
i dati analitici e di riepilogo dei redditi delle persone fisiche, società ed enti non commerciali.
L’indice di autonomia
L’indice di autonomia, ottenuto attraverso la consultazione della Banca dati Siatel, misura il
rapporto tra produttori e consumatori all’interno di una famiglia, fornendo una stima del grado
di rischio di povertà economica.
IRA (Indice Relativo di Autonomia) = [Con – 2*(Con – Rdt)] * 100
Con
Con = Unità di consumo o consumatori
Rdt = Unità di reddito o redditieri
Il campo di variazione dell’indice è compreso tra –100 e +100.
Il valore massimo dell’autonomia (+100) si ottiene quando il numero di percettori di reddito è
uguale al numero dei componenti della famiglia. Il valore minimo (-100) si ottiene quando
nella famiglia non vi sono persone percettrici di reddito.
Il concetto di autonomia familiare può essere applicato con una certa facilità anche nel
contesto di un Centro di Ascolto o dovunque si entri in contato con una famiglia in difficoltà. Il
metodo è facilmente applicabile e presenta il vantaggio di fare riferimento alla povertà
misurata in una dimensione familiare e non solamente individuale.
Facciamo un esempio con due famiglie-tipo. La prima è composta da 5 componenti e
solamente una persona lavora. Il valore dell’IRA è pari a –60, individuando un basso valore di
autonomia.
La seconda famiglia è composta da 5 componenti e lavorano 4 componenti. Il valore dell’IRA è
pari a +60, ed individua un elevato indice di autonomia.
Famiglia 1
- 5 componenti (Con = 5)
- 1 solo percettore di reddito (Rdt = 1)
IRA = [5 – 2*(5 – 1)] * 100
5
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Caritas Italiana – Newsletter Osservatori delle Povertà e delle Risorse e Centri di Ascolto
Numero 2 – Ottobre-novembre-dicembre 2003
IRA = [5 – 2*(4)] * 100
5
IRA = = [5 – 8] * 100
5
IRA = - 3 * 100
5
IRA = - 0,6 * 100
IRA = 60
Famiglia 2
- 5 componenti (Con = 5)
- 4 percettori di reddito (Rdt = 4)
IRA = [5 – 2*(5 – 4)] * 100
5
IRA = = [5 – 2*(1)] * 100
5
IRA = = [5 – 2] * 100
5
IRA = 3 * 100
5
IRA = 0,6 * 100
IRA = + 60
Il limite principale di questo metodo è che il calcolo dell’IRA non tiene conto di alcuni
parametri, tra cui l’entità del reddito percepito: non è detto che una famiglia con basso livello
di autonomia (un solo percettore di reddito a fronte di molti consumatori) sia necessariamente
una famiglia povera, in quanto un solo percettore di reddito elevato può raggiungere livelli di
reddito sostenuti da 3-4 percettori di reddito medio-basso. È anche vero che l’indice legge
abbastanza bene il rischio di perdita di autonomia (o di caduta in uno stato di povertà), in
quanto nelle famiglie monoreddito, anche se il tenore di vita può raggiungere livelli elevati, il
grado di autonomia è fragile, poiché il venire meno dell’unico reddito pone la famiglia in una
situazione di rischio di povertà.
SIATEL
MAPPA REGIONI SIATEL
9
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