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Rubrica `E ora trattiamo di Tratta`
E ORA TRATTIAMO DI TRATTA Una pratica rubrica per conoscere e comprendere il fenomeno della tratta di esseri umani. CISS - Cooperazione Internazionale Sud Sud Via G. Marconi, 2/a - 90141 Palermo Tel: 0039 091.6262004/6262694 Fax: 091347048 [email protected] - www.cissong.org Perché un mondo di cui si è consapevoli è un posto migliore in cui vivere! C.F. 97143970826 48 aikpitanyi.aspx http://www.youtube.com/watch?v=1v1RLhpI36c http://www.youtube.com/watch?v=QJW_hXwC3gI http://www.youtube.com/watch?v=SvlPFEyqkuw http://www.tusciaromana.info/3Cultura/ c_noi_par_trafficking12.htm La presente rubrica è stata realizzata da Serena Caputo, con la collaborazione di Claudia Cassina, Rafaela Hilario e Margherita Maniscalco, per il CISS — Cooperazione Internazionale Sud Sud, nell'ambito del progetto “Root - Un progetto di ricerca e azione per lo sradicamento della tratta”, finanziato dall’Unione Europea. http://www.youtube.com/watch?v=iO4VQTlgXC8 http://video.repubblica.it/le-inchieste/per-scappare-dallastrada-nascondevo-i-soldi-nei-tampax/121638/120125 5. In Italia esistono leggi per tutelare le vittime di tratta? Interviste di approfondimento pag 32 - pag 37 6. In che modo i mass media trattano di tratta? http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/11/04/mendicanti-inschiavitu-14-arresti-milano-case-in-romania- Palermo, dicembre 2014 elemosine/1191235/ http://www.redattoresociale.it/Notiziario/Articolo/472808/ Sbarchi-l-allarme-dell-Oim-Boom-di-nigeriane-destinatealla-schiavitu 2 47 e5772718-41dc-11e4-a55b-96aa9d987f34.shtml INDICE http://www.notratta.it/il-consiglio-deuropa-ammoniscelitalia-serve-piu-attenzione-al-tema-della-tratta/ Che cos’è la tratta di esseri umani? pag. 6 Che differenza c’è tra tratta e traffico? pag. 10 Qual è il numero di vittime di tratta in Italia? pag. 13 4. Qual è la nazionalità delle vittime di tratta presenti in Italia? Qual è la nazionalità delle vittime di tratta presenti in Italia? pag. 18 http://saharareporters.com/2014/01/23/investigation- In Italia esistono leggi per tutelare le vittime di tratta? pag. 25 Intervista all’Avv. Salvatore Fachile pag. 32 Intervista al Prof. Fulvio Vassallo Paleologo pag. 34 In che modo i mass media trattano di tratta? pag. 38 Per saperne di più... Link di riferimento divisi per sezione pag. 44 http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/11/04/mendicanti-inschiavitu-14-arresti-milano-case-in-romaniaelemosine/1191235/ inside-nigeria%E2%80%99s-ruthless-human-traffickingmafia-premium-times http://mediavillageng.org/mecaht/ h t t p : / / u n e s d o c . u n e s c o . o r g / images/0014/001478/147844e.pdf http://www.ansa.it/sito/notizie/magazine/ numeri/2014/10/10/africa-take-away_9037661f-41a54e68-9ebf-686a1486678c.html http://www.youtube.com/watch?v=tMef3Xt0IHk http://www.youtube.com/watch?v=B_oqEShxICQ http://www.unaqualunque.it/a/2494/il-gioco-del-potere-latratta-delle-donne-in-italia-la-storia-di-isoke- 46 3 2. Che differenza c’è tra tratta e traffico? http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/10/16/migranti-lochiamano-mos-maiorum-ma-e-una-schedatura/1157401/ http://www.youtube.com/watch?v=CQM3glql8d8 http://www.youtube.com/watch?v=6Rzz3bhmw5M http://www.youtube.com/watch?v=jRDfB2g2Gzc 3. Qual è il numero di vittime di tratta in Italia? http://usedineurope.com/ http://www.amnesty.it/italia-rapporto-sullo-sfruttamentodei-lavoratori-migranti-in-agricoltura http://www.unodc.org/documents/data-and-analysis/ glotip/Trafficking_in_Persons_2012_web.pdf h t t p : / / w w w . n e x us i n s t i t ut e . ne t / p ub l i c a t i o n s / p d f s / Traffickersandtrafficking1.pdf http://publications.iom.int/bookstore/free/ Alcune immagini presenti nella pubblicazione appar- WMR2013_EN.pdf tengono alla campagna di comunicazione “Io Non Tratto”, realizzata grazie alla collaborazione del Comune di Palermo e dell’Istituto Scolastico A. Volta e ideata nell'ambito del progetto "ROOT". http://www.osservatorionazionaletratta.it/ http://www.corriere.it/cronache/14_settembre_22/trattaumana-monito-ue-italia-debole-coi-mercanti-schiavi- 4 45 Per saperne di più.. link di riferimento divisi per sezione 1. Che cos’è la tratta di esseri umani? - matrimoni forzati (guarda anche mail-order bride http:// dirittiumani.donne.aidos.it/bibl_1_temi/g_indice_per_temi/ La presente rubrica è stata realizzata al fine di tratta/d_tratta-scopo-matrimonio.html) far conoscere e comprendere il fenomeno della tratta di esseri umani ad un pubblico vario e non - gravidanze forzate necessariamente esperto in materia. (guarda anche baby factories in Nigeria) Con l’auspicio che la lettura si dimostri utile e proficua, mi auguro soprattutto che essa possa - servitù domestica (http://www.meltingpot.org/Riduzione-in-schiavitu- portare ad una più diffusa consapevolezza ri- e s t o r s i o n e - m i n a c c e - A r r e s t a t a - guardo a questa moderna forma di schiavitù, i datrice.html#.VEjrm2d_s6U ) cui numeri sono spaventosamente in aumento. - adozioni internazionali Serena Caputo ( ht t p: / / w w w . e ur op a r ltv . e ur o p a .e u/ it / pl a y e r .a s p x ? pid=8a94a6a8-4b0f-4e76-a9e1-2fe5e036e90a) - bambini soldato nei contesti di guerra (http://www.repubblica.it/solidarieta/dirittiumani/2014/02/11/news/bambini_soldato-78308699/) 44 5 Che cos’è la tratta di esseri umani? Il Protocollo addizionale della Convenzione delle Nazioni Unite contro la Criminalità organizzata transnazionale (Protocollo di Palermo) del 2000 definisce la tratta di esseri umani come "il reclutamento, il trasporto, il trasferimento, l'accoglienza e l'ospitalità di persone, dietro minaccia di ricorso o ricorso alla forza o ad altre forme di costrizione, o tramite rapimento, frode, inganno, abuso di potere o di una posizione di vulnerabilità, o dietro pagamento o riscossione di somme di denaro o di altri vantaggi per ottenere il consenso di una persona esercitando su di essa la propria autorità, a scopo di sfruttamento. Lo sfruttamento include, senza pretesa di esaustività, lo sfruttamento della prostituzione di terzi e altre forme di sfruttamento sessuale, i lavori o servizi forzati, la schiavitù o pratiche simili alla schiavitù, la servitù o l'espianto di organi. Il consenso di una vittima della tratta di persone allo sfruttamento è irrilevante nei casi in cui qualsivoglia dei mezzi usati di cui sopra è stato utilizzato". Fonte (pag 42) In altre parole con l’espressione tratta di esseri umani si intende una forma di schiavitù moderna, spesso invisibile agli occhi dei più, alla quale sono costretti uomini, donne e bambini e che rappresenta una grave violazione dei diritti umani fondamentali. Generalmente le vittime di tratta si trovano in una condizione di estrema vulnerabilità in quanto provenienti da contesti di disagio e di povertà, aggravata da una globaliz- 6 43 piattaforme digitali e che generino un certo numero di vi- zazione sempre più selvaggia, ma anche da zone di guerra sualizzazioni. La qualità del lavoro non può che risentirne. Un’indagine più approfondita su questo tipo di vicende po- o da paesi in cui vengono perseguitate da regimi autoritari. Per questo motivo decidono di spostarsi e spesso, per trebbe essere condotta dal giornalismo d’inchiesta ma, co- il trasferimento dalle “periferie del mondo” verso i luoghi me tutti sappiamo, al momento è particolarmente in crisi. in cui si spera di avere un futuro migliore, si affidano a Occorre infine considerare che l’attività degli operatori dell’informazione è molto condizionata dalle decisioni editoriali della testata per cui lavorano piuttosto che dalle direzioni generali della rete televisiva in cui esercitano la loro professione. dei trafficanti senza scrupoli, affiliati a organizzazioni criminali internazionali ben radicate nel territorio che provvedono a inserire le vittime in vere e proprie reti di sfruttamento. Non è detto che il contatto coi trafficanti avvenga sin da subito, infatti è possibile che ciò si verifichi in altre fasi del viaggio migratorio. Raccontare e comunicare la tratta di esseri umani correttamente porterebbe a una maggiore conoscenza e consapevolezza del fenomeno per un pubblico sempre più ampio; è importante che ciò avvenga in modo critico e responsabile affinché la protezione dei dati delle vittime sia costante. Difatti riportare il nome della vittima in un articolo di giornale potrebbe mettere in serio pericolo la sua incolumità, essendo suo malgrado immischiata in una rete di criminalità difficile da sgominare interamente. Sarebbe auspicabile ripartire dal linguaggio e tornare a chiamare le cose con il loro nome, evitando l’uso di titoli sensazionalistici e di espressioni discriminanti che rafforzano vecchi luoghi comuni e ne costruiscono dei nuovi. Solo così i mass media potranno contribuire a sconfiggere la tratta di esseri umani, piaga dilagante dei nostri tempi. Il complesso fenomeno della tratta di esseri umani ha carattere transnazionale ma può anche avvenire all’interno dello stesso stato e si regge grazie a forme di coercizione sia fisica che psicologica esercitate nei confronti delle vittime. Nei paesi di destinazione le vittime di tratta vengono generalmente costrette all’accattonaggio o a svolgere pesantis- 42 7 sime mansioni nel caso degli uomini, mentre quello delle dano le espressioni traffico di migranti e tratta di es- donne è quasi sempre uno sfruttamento a scopo seri umani, il ché riflette una confusione di base. Certa- sessuale, cui vengono obbligate facendo uso della forza e mente il confine esistente tra tratta e traffico diviene spes- ricorrendo a subdole minacce. Tuttavia bisogna far presen- so labile e chi decide di affidarsi a un trafficante per supe- te che tratta non corrisponde a prostituzione, ma spesso rare il confine nazionale di un determinato Stato può rive- le donne vittime di tratta, e a volte anche gli uomini e i larsi anche vittima di tratta, ma ciò non toglie che siano bambini, vengono costrette al marciapiede. Allo stesso mo- due fenomeni ben distinti. Secondo questa strana logica, i do è necessario distinguere l’espressione tratta di essere termini tratta e traffico appaiono interscambiabili e, nel umani (trafficking in human beings) da quella di traffico disorientamento generale, si verranno a creare delle grandi di migranti (smuggling of migrants) che spiegheremo zone d’ombra. prossimamente nella nostra rubrica. Riguardo lo sfruttamento, possono conviverne diverse forme, può essere per esempio sia lavorativo che sessuale, come avviene nel caso delle lavoratrici rumene del ragusano, venuto a galla solo di recente. Gli aguzzini intascano la maggior parte dei guadagni delle vittime e reagiscono con violenza fisica, psicologica o manipolazione emozionale, se esse accennano a voler uscire dallo stato di soggezione in cui si trovano, tentando di convincerle che non esiste alcuna alternativa alla vita fatta di stenti che conducono. Purtroppo la condizione iniziale di vulnerabilità delle vittime Probabilmente uno dei motivi per i quali episodi di cronaca si aggrava ulteriormente una volta giunte nel paese di de- dietro cui vi sono vicende di tratta non vengono analizzati a fondo è che oggi l’operatore dell’informazione deve misu- stinazione a causa delle leggi vigenti in materia di immigrazione; ciò si verifica anche in Italia dove, per via della Bossi-Fini (legge n. 189 del 30 luglio 2002), in assenza di lavoro non si ha diritto al permesso di soggiorno ma senza il permesso di soggiorno difficilmente si verrà assunti. In questo modo non si fa altro che rafforzare l’esistenza di un rarsi con un flusso incessante e enorme di informazioni difficili da decifrare nei tempi ridottissimi a sua disposizione. L’era dei social media e del city journalism ha reso tutto più frenetico pertanto egli può solo limitarsi a ricostruire perverso circolo vizioso che favorisce il gioco degli sfrutta- superficialmente le dinamiche dei fatti poiché lo deve fare nel più breve tempo possibile. Si è sempre alla ricerca di tori. notizie lampo, di grande impatto, da inserire subito sulle 8 41 do all’accattonaggio, secondo la narrazione dei mass media la vittima di tratta non appare mai come tale, piuttosto la Come vedremo più avanti, la legislazione italiana a tutela si definisce spesso “lavoratore/lavoratrice”, “uomo/donna delle vittime di tratta è tra le più avanzate, ciò malgrado vi sfruttato/a”, la si etichetta come “mendicante” e solo a vol- sono notevoli criticità che ostacolano la stessa individuazio- te si usa il termine “schiavo/a”. ne delle vittime. Accade spesso che in un articolo di giornale o in un servizio Occorre sottolineare l’irrilevanza del consenso di queste televisivo non si faccia alcun riferimento al fenomeno, ultime da considerarsi in relazione alle condizioni di ricatto sebbene ci si trovi chiaramente di fronte a delle vittime di in cui il consenso si verifica. tratta. Ciò avviene in modo sistematico, nonostante dietro La tratta a scopo di sfruttamento lavorativo è diffusissi- il mercato dei nuovi schiavi si celino potentissime organiz- ma nel nostro paese ma paradossalmente poco conosciuta, zazioni criminali transnazionali che ricavano guadagni del resto come quella finalizzata all’espianto degli organi, astronomici da questo business. nonché la tratta a danno di minori, che, assieme alle don- Una situazione di sfruttamento lavorativo e sessuale che si ne, costituiscono la categoria più fragile, soprattutto quan- perpetua da anni, ma venuta a galla solo di recente, è do si è in presenza di minori stranieri non accompagnati. quella delle lavoratrici rumene nel ragusano. Saranno stati i forti interessi economici dei proprietari terrieri/sfruttatori Esistono forme di tratta ancor meno visibili rispetto a a far sì che nessun operatore dell’informazione richiamasse quelle sopracitate e di seguito ve ne presentiamo un picco- l’attenzione dell’opinione pubblica sulla vicenda? lo elenco che riportiamo nella speranza possa creare mag- Ancora di più, quando sentiamo parlare del traffico di orga- giore consapevolezza riguardo a un fenomeno difficilmente ni, la penna del giornalista o la voce del telecronista si limi- riconoscibile e drammaticamente in aumento nel nostro ta, nella maggior parte dei casi, a descrivere le circostanze paese, nel territorio dell’Unione Europea e in tutto mondo. fondamentali, i luoghi, con un accenno molto vago alle persone coinvolte. Potremmo trovare un semplice riferimento a delle vittime provenienti da contesti di disagio e povertà, ma senza far nascere il dubbio nel lettore/spettatore che, prima di essere facili prede dei trafficanti di organi, esse fossero l’agnello sacrificale di una più ampia rete di sfruttamento con un commercio di ben altre proporzioni. Insomma, nulla di ciò che si afferma induce a pensare a delle vittime di tratta. Non è raro poi che nel linguaggio giornalistico si confon- 40 9 Che differenza c’è tra tratta e traffico? qualsiasi forma di analisi e di mediazione giornalistica; ciò che rimane è il semplice fattarello di cronaca messo Nel linguaggio comune le espressioni tratta di esseri umani (trafficking in human beings) e traffico di migranti (smuggling of migrants) vengono frequentemente confuse. A contribuire a questo diffusissimo errore sono gli stessi mass media poiché gli operatori del settore utilizzano in modo improprio le due espressioni, quasi fossero Tuttavia è fondamentale comprendere che siamo di fronte a fenomeni distinti, nonostante il confine tra i due sia spesso molto labile. Avendo già analizzato il concetto di tratta, soffermiamoci adesso sul significato del termine traffico. Secondo quanto affermato nel Protocollo addizionale contro il traffico di migranti via terra, via mare e via (2000), l’espressione traffico di migranti indi- ca procurare - al fine di ricavare, direttamente o indirettamente, un vantaggio finanziario o materiale – l’ingresso illegale di una persona in uno Stato parte di cui la persona non è cittadina o residente permanente. gio che riflette l’impossibilità, o la mancata volontà, di spingersi oltre alla mera descrizione dell’accaduto, per moIn questo modo, se una vittima di tratta sfruttata nel campo della prostituzione viene uccisa, i giornali parlano dell’omicidio di una “prostituta” e accanto a tale termine probabilmente comparirà la nazionalità di quest’ultima (ad esempio “prostituta nigeriana”- la maggior parte delle vittime di tratta presenti in Italia viene dalla Nigeria), mentre per l’espressione “vittima di tratta” non c’è spazio. Far sì che l’attenzione del lettore si focalizzi sul fatto che la donna uccisa fosse una prostituta e aggiungere la sua nazionalità, senza nessun riferimento alla condizione cui era costretta, indica un atteggiamento superficiale, tendente alla semplificazione e che porta al consolidarsi di luoghi comuni difficili tà). Alla luce di questa definizione appare chiaro che, mentre la tratta di esseri umani comporta una violazione dei diritti umani, il traffico di migranti consiste nella violazione delle leggi nazionali di uno o più Stati. cambio di lauti compensi, lo aiutano a superare i confini illecito. Il fatto che I responsabili della tratta di queste giovani vengono definiti “connazionali”, “gli arrestati” o, al massimo, “i trafficanti”, termini che non fanno pensare alla sistematica violazione dei diritti umani perpetrata nei confronti delle vittime; nella migliore delle ipotesi si ricorre ad appellativi come Generalmente il migrante contatta i trafficanti i quali, in in modo Indubbiamente a monte vi è un problema di linguag- da estirpare (ad esempio il binomio immigrazione - illegali- Fonte (pag.2) nazionali grave sfruttamento e di vera e propria schiavitù. tivi vari sui quali possiamo solo fare delle congetture. intercambiabili. aria in risalto dalla pomposità del titolo che oscura situazioni di egli si affi- di spontaneamente a gruppi criminali organizzati su base 10 “sfruttatori” o “schiavisti”. Allo stesso modo, quando siamo in presenza di sfruttamento lavorativo, come quello che avviene in agricoltura, nell’edilizia, nel settore della ristorazione ma anche costringen- 39 In che modo i mass media trattano di tratta? transnazionale fa sì che la legislazione internazionale non Prima di interrogarci riguardo alle modalità secondo cui i introdotte negli ultimi anni tendono a criminalizzare l’in- mass media si occupano di tratta, una domanda sorge gresso irregolare di individui nel nostro paese. spontanea: Di solito, non appena il migrante attraversa illegalmente il lo consideri vittima, a differenza di quanto avviene per chi è esposto al fenomeno della tratta. Per di più le leggi confine, il rapporto con il passeur si interrompe. Le vittime di tratta, invece, a causa della condizione di schia- i mass media trattano di tratta? vitù in cui si trovano, sono costrette ad avere legami con i Nei giornali, in radio o in tv difficilmente si parla di tratta di loro sfruttatori anche una volta giunte nel paese di desti- esseri umani, come se non fosse una tematica abbastanza nazione. appetibile per i fruitori dell’informazione. Quando, invece, l’argomento viene preso in considerazione, accade di fre- A volte le differenze tra tratta e traffico sono mini- quente che lo si faccia definendolo in modo errato e pie- me in quanto in molti casi accade che i migranti che si ri- gandosi a facili semplificazioni. Non è dunque possibile ri- volgono ai trafficanti per l’attraversamento illecito dei con- spondere con tono secco e risoluto all’interrogativo che ci fini nazionali in un secondo momento diventino vittime di siamo appena posti poiché la situazione è varia e molto tratta. Difatti non è raro che il passeur si tramuti in articolata. Eppure sarebbe interessante comprendere qual- vero e proprio sfruttatore o che metta il migrante nelle cosa in più rispetto a questa reticenza dei mezzi di co- mani di una rete di sfruttamento. Ciò è possibile poiché si municazione nel trattare di tratta. approfitta della condizione di irregolarità, e quindi di vulnerabilità, in cui il migrante si trova nel paese di desti- Ma veniamo a noi: in che modo i mass media trattano di tratta? Un fenomeno già di per sé complesso e sommerso come quello della tratta di esseri umani, non è semplice da raccontare e comunicare. La cosa diventa ancora più intricata se, nei casi sporadici in cui ciò avviene, lo si fa riportando i fatti in modo superficiale, senza un’osservazione attenta e critica che permetta di risalire alle cause e alle dinamiche degli eventi. Così facendo, si rinuncia a 38 11 nazione; così facendo, lo si costringe ad attività che hanno agevolazione dell’immigrazione irregolare non depongono a il solo scopo di ricavare denaro da consegnare allo sfrutta- favore di un’efficacia del mezzo come strumento effettivo di tore per riscattare la propria libertà. contrasto dell’immigrazione irregolare. In conseguenza all’aumento del fenomeno migratorio verso Crede che il piano nazionale anti tratta verrà adotta- l’Europa, nel nostro paese si è verificato un inasprimento to a breve? delle norme sull’immigrazione, come dimostrato dall’in- Dipende sempre dai fondi disponibili perché qualunque pia- troduzione del reato di favoreggiamento dell’immigrazione no dovrebbe poggiare su due pilastri: la presenza di fondi clandestina. affinché questo piano possa funzionare e la presenza di controlli sull’attuazione del piano. Ora, non vedo né i fondi http://www.asgi.it/wp-content/uploads/public/ né dei soggetti, che dovrebbero essere anche soggetti ter- testo.unico.agg.25.luglio.2012.pdf zi, società civile, che possano esercitare un controllo sull’- http://www.altalex.com/index.php?idnot=41644 attuazione di questo piano. Il piano c’è però bisogna poi verificare regione per regione. La forte penalizzazione dell’immigrazione irregolare e Tra l’altro la Sicilia è l’unica regione d’Italia che non ha una i meccanismi di contenimento dei flussi migratori hanno legge regionale sull’immigrazione e non ha quindi quelle portato a un enorme incremento delle attività delle or- norme specifiche per il contrasto della tratta e per la tutela ganizzazioni criminali. Considerando il divieto di ingres- delle vittime che hanno invece altre regioni, le quali hanno so regolare di stranieri oltre un determinato numero, sem- potuto avviare dei programmi di protezione, di assistenza e pre più migranti si rivolgono ai trafficanti. E’ chiaro che nel- di accoglienza indipendentemente dalla norma o dal fondo la maggior parte dei casi i migranti si vedono costretti a nazionale ma utilizzando gli strumenti, anche finanziari, ripiegare portati dalle norme regionali. sull’attraversamento illegale dei confi- ni nazionali, poiché non hanno la possibilità di avanzare Questo in Puglia si è fatto, in Campagna si è fatto, in Sicilia una richiesta di ingresso regolare. non è possibile perché ci manca ancora una legge regionale Certamente le azioni di contrasto al traffico dei migranti sull’immigrazione. fanno sì che il sistema tenda a concentrare i propri sforzi nella caccia allo straniero irregolare, tralasciando l’eventualità che tra coloro che vengono definiti genericamente clandestini vi siano vittime di tratta, minori stranieri non accompagnati, profughi, rifugiati politici, possibili richiedenti asilo, persone che scappano da guerra, rivolte, carestie e persecuzione. 12 37 Ci sa dire qualcosa in più su quanto avviene nella Qual è il numero di vittime di tratta in questura di Palermo? Italia? Diciamo che la situazione di cui parlavo prima si riferisce proprio alla questura di Palermo. Abbiamo poi altre questure in Sicilia, penso a quella di Siracusa o a quella di Ragu- La tratta di esseri umani si può inserire tra le realtà som- sa, che utilizzano l’articolo 18 anche in modo un po’ distor- merse, spesso invisibili, di per sé difficili da analizzare e cente; difatti ai migranti individuati come testimoni, che si quantificare. Il calcolo del numero delle vittime è reso trovano a bordo delle imbarcazioni cariche dei cosiddetti ancora più problematico dall’assenza di un meccanismo “clandestini”, si prospetta la possibilità che, per effetto del- di raccolta sistematica di dati da parte delle istituzioni la collaborazione e quindi della denuncia degli scafisti, pos- preposte al contrasto del fenomeno. Difatti il Dipartimento sano avere un permesso di soggiorno per l’articolo 18. per le Pari Opportunità, il Ministero dell’Interno e il Ministe- Questo è un metodo d’indagine corrente che determina poi ro di Giustizia non hanno ancora creato un database co- l’invio di queste persone in strutture di accoglienza (non mune in grado di permettere la condivisione di dati sulla preparate specificamente); talvolta queste persone si ren- tratta. La mancata presentazione di un piano naziona- dono rapidamente non reperibili sul territorio, altre volte le anti-tratta è l’esempio emblematico di questo atteggia- conseguono il permesso di soggiorno e comunque si mento di colpevole immobilismo assunto dalle istituzioni e allontano dal territorio. criticato dal Gruppo di Esperti del Consiglio d’Europa per C’è il forte rischio che il permesso di soggiorno ex articolo l’azione 18, utilizzato surrettiziamente per favorire indagini penali nel report pubblicato di recente. contro il traffico degli esseri umani sugli scafisti con la prospettazione di un vantaggio alle persone che denunciano, possa far sì che vi siano persone A contribuire all’assenza di dati attendibili e ufficiali vi molto abili che si avvalgono dell’articolo 18 per denunciare è la complessità del fenomeno e la sua costante mutevo- pseudo scafisti che scafisti non sono. Inoltre ciò comporta lezza in base ai cambiamenti del “mercato degli esseri u- che le indagini contro gli scafisti non vadano avanti e che le mani” e alle strategie di contrasto utilizzate dagli organi di persone che ottengono così il permesso di soggiorno si ren- polizia. Inoltre bisogna considerare che le leggi italiane in dano irreperibili dopo un po’ di tempo, senza essere espul- materia di immigrazione hanno determinato un aumento se degli ingressi irregolari, i cui numeri e le cui dinamiche in- o respinte, come potrebbe succedere. Anche in questo caso c’è una sfera di discrezionalità che terne rimangono perciò sconosciuti. Così innumerevoli distorce l’applicazione dello strumento previsto dalla legge casi di sfruttamento e di tratta passano del tutto i- in una direzione diversa da quella prevista dal legislatore, nosservati, anche perché molte vittime preferiscono rima- con risultati minimi perché l’incremento esponenziale degli nere in una situazione di schiavitù piuttosto che correre il sbarchi e il numero degli scafisti coinvolti nelle attività di rischio di vedere sfumare il loro progetto migratorio. 36 13 I dati che citeremo a breve vengono presentati al solo sco- precedenti. po di dare un’idea approssimativa, ma il più possibile A ciò si deve aggiungere un ulteriore ostacolo nell’applica- vicina alla realtà, riguardo al numero degli schiavi contem- zione dell’articolo 18 perché le questure, in tutta la Sicilia e poranei in Italia, senza la pretesa di fornire una visione con varie modalità, hanno assunto un atteggiamento selet- totale ed esaustiva del fenomeno. tivo nel rilascio di questi permessi di soggiorno. La giurisprudenza italiana esclude il dovere della denuncia Secondo il Rapporto di ricerca sulla tratta di persone e il da parte di chi chiede protezione e vuole uscire seriamente grave sfruttamento Punto e a capo sulla tratta, nel Belpae- da un circuito di sfruttamento. Eppure per le questure l’e- se dal 2000 al 2012 hanno ricevuto una qualche forma di sclusione di questo obbligo di denuncia non vale. In so- supporto dai progetti di protezione sociale oltre 65.000 stanza, se il dichiarante non fa i nomi, il permesso di sog- persone e 21.378 hanno poi deciso di prendere parte a un giorno per l’articolo 18 non viene rilasciato. Anche quando programma di protezione sociale. Le cifre presentate dal vengono fatti i nomi, il rilascio del permesso di soggiorno Dipartimento delle Pari Opportunità per lo stesso periodo non è mai certo, il ché espone a grossi rischi le persone attestano, invece, che sono state assistite 21.795 persone, che possono accennare a una rete di sfruttatori ma che, se individuate come vittime di tratta, di cui 1.171 minori. non vengono messe in sicurezza immediatamente in una struttura protetta, rischiano di essere vittime di ritorsioni, Guardando agli ultimi anni, nel report stilato dal Gruppo di anche mortali, da parte delle organizzazioni criminali che Esperti del Consiglio d’Europa per l’azione contro il traffico sono sempre più forti. degli Italia Un dato certo è che il fallimento o la mancata applicazione nel 2011 il numero di vittime assistite sia stato di 1.955 dell’articolo 18 corrisponde a una crescita esponenziale del- (di cui 1.417 donne, 446 uomini e 63 minori), nel 2012di la diffusione, del livello di arricchimento e del potere di in- 1.650 (di cui 1094 donne, 420 uomini e 114 minori) e terdizione delle organizzazione criminali che si diceva di nel 2013 di 925 (di cui 650 donne, 230 uomini e 45 mino- voler combattere. Evidentemente questo metodo basato ri). Questi dati potrebbero risultare fuorvianti poiché sullo scambio tra la denuncia e il rilascio del permesso di inducono a pensare a una diminuzione del fenomeno, ma soggiorno non funziona. Eppure non si vedono spiragli per- bisogna considerare che siamo di fronte alla mera cifra del- ché si possa andare verso un metodo diverso più basato le vittime che hanno ricevuto assistenza. Basti pensare che sulla collaborazione e sulla protezione e meno sulla denun- secondo il dossier Piccoli schiavi invisibili nel nostro paese cia delle persone autori di questi reati. esseri umani si sostiene che in nel 2010 le vittime di tratta identificate o presunte sono state 2.381, il numero più alto tra i paesi dell’Unione Europea. Nello stesso anno il numero di vittime identificate o presunte registrato in Unione Europea superava le 14 35 9.500 unità, esattamente il 18% in più rispetto al triennio Intervista al Prof. Fulvio Vassallo Paleologo di riferimento 2008/2010. Il medesimo documento conferma che nel 2014 le vittime di tratta assistite in Italia sono Avvocato, docente di Diritto di asilo e statuto costituzionale state 1.451, di cui 88 minori. dello straniero, componente del Collegio del Dottorato in Come testimoniato dai dati pubblicati da Eurostat, il nume- “Diritti umani: evoluzione, tutela, limiti” presso l’Università ro maggiore di vittime comunitarie presenti sul nostro ter- di Palermo. Componente del Consiglio direttivo dell’ASGI ritorio è di nazionalità rumena mentre la maggioranza (Associazione studi giuridici sull’immigrazione), collabora delle vittime provenienti da paesi non comunitari è con l’associazione Altro Diritto e opera attivamente nella di nazionalità nigeriana. A questo proposito l’Ufficio delle difesa dei migranti e dei richiedenti asilo con diverse orga- Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione nizzazioni non governative. del crimine stima che ogni anno tra le 3.800 e le 5.700 donne siano vittime di tratta e vengano trafficate dall’Africa A quanto pare c’è molta discrezionalità da parte del Occidentale all’Europa (http://www.unodc.org/unodc/en/ questore per il rilascio del permesso di soggiorno per frontpage/2012/October/nigeria-launches-anti-human- l’art. 18 del T.U. Com’è la situazione siciliana? trafficking-campaign-appoints-goodwill- I motivi della difficoltà di ottenimento di questo particolare ambassadors.html). tipo di permesso di soggiorno per protezione sociale sono di due diverse categorie. Il primo è che nell’arco degli anni, soprattutto dal 2009, il fondo nazionale e poi i fondi che a livello locale servivano per finanziare i progetti per la protezione sociale sono stati diminuiti e praticamente annullati. Ricordiamo che questo permesso di soggiorno per l’articolo 18 non lo chiede la vittima, ma lo chiedono le associazioni che includono la vittima principalmente in un percorso di protezione e poi di reinserimento sociale; sono le stesse associazioni che devono potere e avere le risorse finanziarie per portare avanti questi progetti. Negli ultimi anni abbiamo visto spegnersi Specificatamente in un rapporto dell’Unesco risalente al molte iniziative, associazioni e progetti scomparsi perché 2006 si asserisce che il 93% delle donne nigeriane condot- rimasti privi di fondi. Chi ha proseguito, come alcune asso- te in Europa a scopo di sfruttamento sessuale provenivano ciazioni in ambito cattolico, lo ha fatto con i propri mezzi e dallo Stato di Edo. con risultati inferiori rispetto a quelli conseguiti negli anni 34 15 Per avere una panoramica più ampia a riguardo, prendiamo Secondo Lei il piano nazionale anti tratta verrà adot- in considerazione i dati raccolti dalla International Labour tato a breve? Organization (ILO), secondo cui le persone vittime di lavo- Sembra che non ci siano segnali da parte del governo in ro forzato nel mondo tra il 2002 e il 2011 sono state 20,9 questa direzione. Nonostante molte associazioni abbiano milioni, cioè all’incirca tre individui ogni mille sollecitato il governo a emanare tale piano, non si sono (http://www.ilo.org/wcmsp5/groups/public/---ed_norm/--- avute risposte a riguardo. Probabilmente ci sarà ancora da declaration/documents/publication/wcms_182004.pdf ). attendere. Il 90% di queste vittime è stato sfruttato nel settore economico privato, 4,5 milioni sono vittime di sfruttamento Pensa che questo ritardo sia dovuto a una mancanza sessuale e 14,2 milioni hanno subìto sfruttamento in settori di fondi o a una determinata volontà politica? come quello dell’agricoltura. In realtà, più che una volontà a non adottare il piano, sem- Nel territorio dell’Unione Europea, tra il 2010 e il 2012, si bra una mancanza di interesse politico. registra che le vittime di tratta a scopo di lavoro forzato siano state il 19%, quelle a scopo di sfruttamento sessuale costituiscono, invece, il 69%. Il 12% di esse ha subìto altre forme di sfruttamento, come l’accattonaggio, il prelievo di organi o attività illegali di ogni genere. http://epp.eurostat.ec.europa.eu/cache/ITY_OFFPUB/KSTC-14-008/EN/KS-TC-14-008-EN.PDF http://images.savethechildren.it/IT/f/img_pubblicazioni/ img244_b.pdf?_ga=1.147040831.9625565.1412780711 Facendo ancora riferimento ai paesi dell’Unione Europea, occorre considerare che se da un lato la maggior parte delle vittime accertate di tratta a scopo di sfruttamento sessuale è di sesso femminile (95% in riferimento al periodo 2010-2012), dall’altro il maggior numero di vittime attestate di tratta a scopo di sfruttamento lavorativo è di sesso maschile (71% in riferimento al periodo 2010-2012). http://epp.eurostat.ec.europa.eu/cache/ITY_OFFPUB/KSTC-14-008/EN/KS-TC-14-008-EN.PDF 16 33 Seppur consapevoli che la tratta di esseri umani rappresen- Intervista all’Avv. Salvatore Fachile ti un fenomeno di difficile misurazione, la raccolta sisteAvvocato, ricercatore giuridico e coordinatore scientifico di matica e coordinata di dati effettuata dalle istituzioni e progetti in ambito nazionale ed europeo dedicati alla tratta dagli enti preposti permetterebbe una conoscenza più internazionale di esseri umani e al diritto dell’immigrazione, approfondita delle sue dinamiche interne. Certamente con particolare riguardo al diritto alla protezione internazio- questo vuoto informativo da parte delle autorità giudiziarie nale e ai minori non accompagnati. Socio ASGI e docente e di polizia è nocivo e fa sì che molto spesso, anche di fron- presso alcuni Master (Università di Bologna, di Roma Tre, te all’evidenza di casi di tratta, essi non vengano ricono- del Sacro Cuore di Roma, alla Sapienza e all’Istituto Beck sciuti come tali. di Roma) Attualmente svolge la sua attività di avvocato a Riuscendo a colmare queste lacune, sarebbe possibi- Roma, nonché di consulente di varie associazioni. le modificare adeguatamente i programmi di assistenza destinati alle vittime, oltre a creare delle strategie Ritiene che il rilascio del Nulla Osta per l’art.18 BIS integrate di prevenzione che abbiano un approccio (prima applicazione delle norme contro il femminici- multidimensionale. Ciò non solo consentirebbe di intro- dio) avvenuto a Messina sia un episodio isolato o l’i- durre dei più efficaci strumenti di identificazione delle nizio di un percorso? vittime, ma anche di apportare delle migliorie alle atti- Non lo riterrei un caso isolato, ma non sembra ci siano i vità di contrasto alle organizzazioni criminali. In questo presupposti affinché questo strumento possa essere utiliz- quadro si dimostra fondamentale la riorganizzazione dell’- zato in maniera sistematica perché, per come è stato con- Osservatorio Nazionale Tratta e del sistema di raccolta dati cepito, molto probabilmente avrà sempre una scarsa appli- SIRIT che, secondo quanto sostenuto nel report stilato da cazione. GRETA, a volte presenta dei dati molto diversi rispetto a quelli indicati dalle Ong attive sul territorio. Crede che ci sia totale discrezionalità da parte delle questure italiane per il rilascio del permesso di soggiorno per l’art.18 del T.U.? La normativa è molto chiara a riguardo e non attribuisce grandi margini di discrezionalità. Purtroppo, però, nella pratica alcune questure ne fanno un’interpretazione tale da arrogarsi una discrezionalità che comunque non viene riconosciuta dalla legge. Si tratta più che altro di una prassi non condivisibile. 32 17 Qual è la nazionalità delle vittime di tratta presenti in Italia? 1. quando il programma di protezione e integrazione socia- In Italia la tratta di esseri umani è una realtà largamente ritrovano senza un lavoro attraverso il quale sostentar- diffusa e oramai consolidata tant’è che il nostro rappresen- si. Come si può agire sul percorso previsto dall’art. 18 T.U. ta sia un paese di transito che di destinazione per le affinché esso diventi un’efficace misura di prevenzione in vittime. grado di evitare la rivittimizzazione delle vittime? le previsto dall’art. 18 T.U. sull’immigrazione termina, spesso le vittime di tratta che ritornano alla vita normale si Consultando i dati al momento disponibili si evince che il maggior numero di vittime di tratta proveniente da paesi 2. L’aspetto più rilevante dell’art. 18 T.U. è il rilascio di uno extraeuropei presenti sul nostro territorio è di nazionalità speciale permesso di soggiorno alle vittime di tratta prove- nigeriana, mentre il più alto numero di vittime di tratta nienti da paesi extraeuropei. In che modo l’art. 18 T.U. si proveniente da paesi comunitari è di nazionalità rume- pone a beneficio delle vittime di tratta provenienti dai paesi na. membri e che, quindi, non hanno bisogno del permesso di Altri contesti di provenienza sono il Brasile, il Marocco e soggiorno? la Cina; si è registrato il ritorno dell’Albania tra i paesi di origine delle vittime. Tra le nazioni prevalenti figurano anche vittime provenienti da Egitto, Bangladesh, Ghana, Tunisia, Senegal e Mol davia. Fonti: Punto e capo sulla Tratta Piccoli schiavi invisibili Report concerning the implementation of the Council of Europe Convention on Action against Trafficking in Human Beings by Italy Nel Belpaese le cifre più alte che riguardano le vittime di tratta si riferiscono alla tratta a scopo di sfruttamento sessuale, a danno soprattutto di donne che hanno un’età compresa tra i 18 e i 25 anni, ma anche di minori, sia di sesso femminile che maschile, e di transgender. 18 31 della tratta di esseri umani e alla protezione delle vittime”, Nonostante le percentuali siano più basse, numerose sono la cui elaborazione si è dimostrata particolarmente proficua e che lascia intravedere un barlume di speranza agli opera- Più nello specifico, spesso questo tipo di sfruttamento av- tori del settore. Difatti all’interno della direttiva europea 2011/36 la tratta nato e in quello della ristorazione; in altri casi le vittime le vittime di tratta a scopo di sfruttamento lavorativo. viene in agricoltura, in edilizia, nel settore dell’artigia- viene riconosciuta come “una seria violazione dei diritti umani”, la sua prevenzione e repressione vengono definiti vengono invece obbligate all’accattonaggio, alla vendita di obiettivi prioritari dell’UE e degli stati membri. L’approccio utilizzato per il contrasto del fenomeno è di tipo globale. Si di stupefacenti o i furti. Certamente questo particolare fe- intende, perciò, coinvolgere anche i paesi terzi da cui spesso provengono le vittime e nei quali è fondamentale inter- maschile. venire sulle cause che si trovano alla radice di questa nuova forma di schiavitù. in agricoltura , dall’altro “sono 28.000 i minori di 14 e 15 Il documento accenna a molteplici misure di assistenza e sostegno alle vittime, il ché fa comprendere quanto il livello lavorativa definibile a rischio di sfruttamento. [..] Il 27 % è di tutela previsto per le vittime sia alto, soprattutto se sono minori e, nello specifico, minori non accompagnati. Da non merce come ambulanti e ad attività illegali, come lo spaccio nomeno coinvolge innanzitutto uomini e minori di sesso Da un lato i lavoratori nordafricani sono quelli più sfruttati anni sia italiani che stranieri, coinvolti in Italia in attività costituito per lo più da ragazzi di origine straniera (in genere della Romania, Albania, Africa del Nord)”. Ovviamente siamo quasi sempre di fronte a minori stranieri tralasciare il fatto che si assume una prospettiva di genere, parlando della “specificità di genere del fenomeno”, non accompagnati. poiché lo sfruttamento sessuale, che riguarda in primis le donne, e quello lavorativo, spesso a danno di uomini, sono Fonti: Quasi schiavi (pag. 105) caratterizzati da dinamiche molto diverse da combattere perciò in modi diversi. Infine viene sottolineata l’importan- Piccoli schiavi invisibili za della società civile e delle organizzazioni non governative nella lotta alla tratta di esseri umani; a questo proposito Esiste una sorta di repulsione morale nei confronti della tratta che porta all’inserimento nel mercato del sesso, si suggerisce agli stati membri di collaborare sempre più strettamente con esse. spesso lo sfruttamento lavorativo è culturalmente accettato e dunque si tende a tollerarlo. Così non è raro che Auspicando che il recepimento della Direttiva in Italia possa gravi forme di sfruttamento sul posto di lavoro passino del tutto inosservate. Questo aiuta a comprendere perché sia avere un impatto positivo nelle politiche, procedure e pratiche di tutela delle vittime della tratta, alcune domande ancora più difficile essere in possesso di dati precisi riguardo alla nazionalità delle vittime di tratta a scopo di sfrutta- rimangono ancora aperte: mento lavorativo. 30 19 Difatti anche per ciò che concerne altre forme di tratta, Se finora ci siamo soffermati sulle norme che dovrebbero come quella finalizzata all’espianto degli organi, ai matrimoni precoci e alle gravidanze forzate, la scarsità dei dati e consentire la tutela effettiva delle vittime di tratta, bisogna adesso constatare ciò che avviene nella realtà, quando ci delle ricerche al momento disponibili non ci permette di considerare adeguatamente le proporzioni reali del proble- si trova di fronte all’applicazione pratica di quanto disposto ma, nonché le sue caratteristiche. Negli ultimi anni si è osservato un incremento del numero di vittime di tratta di nazionalità nigeriana presenti nel nostro paese e inserite nell’industria del sesso. Per questo motivo prenderemo ora in considerazione la tratta delle donne nigeriane a scopo di sfruttamento sessuale, tenendo presente che spesso iniziano a esserne vittima quando sono poco più che adolescenti. Cercheremo brevemente di analizzarne gli elementi distintivi e soprattutto le cause che portano sempre più persone a intraprendere il viaggio migratorio dalla Nigeria (soprattutto da Benin City, situata nello stato di Edo) all’Italia. Al fine di comprendere quanto tale fenomeno sia in aumento, riportiamo le parole di Federico Soda, Capo Missione dell’ufficio dell’Organizzazione Internazionale delle Migrazioni, che di recente ha affermato “abbiamo notato in particolare un rilevante aumento di giovani ragazze provenienti dalla Nigeria: 1.290, circa il 300 % in più rispetto alle 392 arrivate l’anno scorso”. http://www.italy.iom.int/index.php? dalla legge italiana. Certamente, seppur l’articolo 18 T.U. sull’immigrazione si sia dimostrato innovativo, numerosi problemi sorgono nella sua applicazione poiché in tantissime questure del nostro Paese non si permette alla vittima di tratta di ottenere il permesso di soggiorno e di entrare nei programmi di protezione ed integrazione, se prima questi non ha esposto denuncia nei confronti dei suoi aguzzini. Eppure, secondo quanto emanato dal legislatore, la denuncia non è obbligatoria ma nella pratica quotidiana lo diviene. Infatti la discrezionalità dei vari questori è totale e spesso viene considerato esclusivamente il percorso giudiziario. In questo modo la denuncia diventa merce di scambio: tu denunci, io ti concedo il permesso di soggiorno. L’alternativa per la vittima è rimanere nel circuito di violenza e sfruttamento al quale cerca di ribellarsi, a rischio della propria incolumità. Un altro elemento di forte criticità è rappresentato dalla drastica diminuzione dei fondi destinati ai programmi per le vittime di tratta; a questo proposito l’Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione e la Piattaforma option=com_content&task=view&id=318&Itemid=90 Nazionale Anti Tratta hanno creato una petizione online al fine di sollecitare le istituzioni italiane ad “adottare I contesti di provenienza delle donne nigeriane vittime urgentemente i provvedimenti vincolanti previsti dal decreto 4 marzo 2014 n. 24”. di tratta sono caratterizzati da enorme povertà e da una vita fatta di stenti. 20 Tale decreto altro non è che il recepimento della Direttiva 2011/36/UE relativa a “la prevenzione e alla repressione 29 legge, prevede una pena che va da otto a venti anni per La Nigeria figura nella lista dei paesi più poveri del mondo, “chiunque esercita su una persona poteri corrispondenti a quelli del diritto di proprietà ovvero chiunque riduce o man- sebbene sia uno dei maggiori produttori mondiali di petrolio tiene una persona in uno stato di soggezione continuativa”. Di grande rilevanza è l’articolo 13 delle “Misure contro la una struttura statale debole, il fardello del debito pubblico, tratta di persone” che istituisce speciali programmi di assistenza per vittime di tratta e riduzione in schiavi- stato di diritto e una crescente polarizzazione della ricchez- tù. Tali programmi consentono “in via transitoria, adeguate condizioni di alloggio, di vitto e di assistenza sanitaria”. popolazione, sempre più incline a emigrare in cerca di for- Fonte: http://www.camera.it/parlam/leggi/03228l.htm Infatti da un lato esistono i programmi previsti dall’articolo Mai come al tempo della 13 (legge 228/2003) per le vittime di tratta, i quali forniscono misure di supporto iniziale, come un’abitazione, cibo, assume forme così estreme assistenza sanitaria, legale e psicologica, per una durata che va da tre a sei mesi. Dall’altro lato l’articolo 18 T.U. di vulnerabilità degli indivi- sull’immigrazione permette il rilascio del permesso di soggiorno, qualora la vittima partecipi a dei programmi di pro- ne. Queste ultime, in assen- tezione e integrazione sociale che comprendono l’assistenza sanitaria, psicologica e legale, oltre a garantire alla vitti- casi ma di vivere in una struttura protetta e di prendere parte ad attività di inclusione scolastica e lavorativa. I programmi finiscono, con l’inganno. creati grazie all’articolo 18 T.U. hanno una durata di sei mesi, ma possono essere prolungati per un anno. donne nigeriane viene determinata da una cultura tradi- Riassumendo, in un primo momento si usufruisce dei programmi istituiti dall’articolo 13, durante un periodo di tran- la e possieda enormi risorse naturali e umane. La presenza di la corruzione istituzionalizzata, il mancato rispetto dello za non fanno altro che peggiorare le condizioni di vita della tuna. globalizzazione la povertà che acuiscono la situazione dui e soprattutto delle donza di alternative, in molti decidono di mettersi nelle mani dei trafficanti o ci Senza dubbio la totale mancanza di prospettive per le zionale fortemente disuguaglianza maschilista di genere in cui e, prevale pertanto, la disuguaglianza di accesso al sistema educati- sizione, di recupero e di riflessione; dopodiché ci sarà il rilascio di questo speciale permesso di soggiorno che con- vo nazionale. Diviene difficile per una donna anche l’acqui- sentirà l’accesso vero e proprio ad un programma di assistenza sociale, così come previsto dall’articolo 18 T.U. sentano di sbarcare il lunario in un contesto economico sull’immigrazione. (Report concerning the implementation of the Council of Le giovani nigeriane che diventano vittime di tratta vengo- Europe Convention on Action against Trafficking in Human non estranea alla comunità che, come spesso avviene, si sizione di elementari capacità professionalità che le consociale già di per sé problematico. no adescate dalla cosiddetta maman, in genere una donna Beings by Italy) 28 21 reca dalla famiglia della ragazza, proponendo per quest’ul- permesso di soggiorno anche nei casi in cui il cittadino o la tima una vita migliore in Europa, o in altri contesti geo- cittadina straniera siano vittime di abuso o di violenza domestica, in modo tale da permettere a questi ultimi di grafici, grazie alla disponibilità di lavori come la parrucchiera o la venditrice di frutta. Più raramente la maman esce allo scoperto sin dall’inizio e parla di prostituzione. La fami- sottrarsi alla violenza. Fonte: http://www.altalex.com/index.php?idnot=51626 glia acconsente alla partenza della congiunta e di frequente la giovane si sottopone a un rito voodoo, il juju; esso costituisce un giuramento di fedeltà di carattere religiosotradizionale che la tiene emotivamente incatenata alla situazione di schiavitù in cui si troverà, fino a quando non avrà risanato il debito contratto. Il viaggio migratorio è, infatti, a carico della ragazza che dovrà ripagarlo a caro prezzo, restituendo una cifra enorme alla maman. Nel luogo di destinazione si può giungere sia in aereo, spesso con documenti o con un visto falso, che via terra (e poi via mare), attraversando anche zone desertiche in viaggi che possono durare settimane, se non mesi, e ai quali in molti non sopravvivono. Una Da non dimenticare poi l’articolo 19, comma 2-bis, del Testo Unico sull’immigrazione che impone il divieto di espulsione e di respingimento delle vittime di tratta. volta che la ragazza è giunta La legge 228 del 2003, riguardante le “Misure contro la in Italia, vi è una pratica tratta di persone”, ha stabilito una pena che va da otto a venti anni per “chiunque commetta tratta di perso- oramai consolidata condo la maman la se- quale sottrae il passaporto o qualsiasi documento di cui la vittima sia in possesso; in questo modo si aumenta la vulnerabilità e la ricattabilità di un soggetto che si trova già in una condizione di illegalità, essendo sprovvisto del permesso di ne”(articolo 601 del Codice Penale). Più nello specifico, tale pena viene inflitta a chi induce la vittima a “fare ingresso o a soggiornare o a uscire dal territorio dello Stato o a trasferirsi al suo interno”. Se poi la tratta si rivela a danno di minori o allo scopo dello sfruttamento della prostituzione o del prelievo di organi, “la pena è aumentata da un soggiorno. Al contempo viene spiegato alla ragazza qual è terzo alla metà”. Allo stesso modo la modifica all’articolo 600 del Codice Penale, avvenuta attraverso la medesima 22 27 che risultino essere vittime di“violenza o di grave sfrutta- il lavoro che dovrà fare per saldare il suo debito o, in alcu- mento” e che si trovino di fronte a “concreti pericoli” per la loro incolumità. Il diritto di soggiorno permette alle vittime ni casi, viene direttamente portata in strada, senza fornire di intraprendere due percorsi: un percorso sociale che non prevede denuncia da parte della vittima e un percorso prostituirsi scatta la violenza fisica e spesso lo stupro, giudiziario, qualora si intenda denunciare i propri sfruttatori. Occorre sottolineare che la denuncia non è obbliga- ciò, si ricorre alla coercizione psicologica, ricordando alla toria, così che in entrambi i casi la vittima ha la possibilità di sottrarsi alla violenza dell’organizzazione criminale e di nacciano alcuna spiegazione. Davanti a un rifiuto della vittima di quasi si trattasse di una sorta di rito di iniziazione. Oltre a vittima del juju e, qualora ciò non fosse sufficiente, si miritorsioni nei confronti della famiglia. La maman riferisce alla ragazza che deve ripagare un debi- accedere a particolari programmi di assistenza e integrazione sociale. Inoltre tale permesso di soggiorno è to che si aggira attorno ai 50.000 € e che l’unico modo che temporaneo ma può essere rinnovato per motivi di giustizia, prorogato se la vittima trova un lavoro, convertito per soldi è prostituirsi. Non è raro che durante la permanenza motivi di studio e revocato se il programma viene interrotto o se la vittima dimostra “condotta incompatibile con le fi- aggiunge ogni piccola spesa da lei effettuata per la ragaz- nalità dello stesso”. Difatti l’articolo 18 del T.U. sull’Immigrazione permette alle vittime “l’accesso ai servizi assisten- completamente ziali e allo studio, nonché l’iscrizione nelle liste di collocamento e lo svolgimento di lavoro subordinato.” Le condizioni di lavoro e i ritmi con cui esso viene svolto Fonte: http://www.camera.it/parlam/leggi/ deleghe/98286dl.htm a settimana e si guadagna circa 20 € a prestazione. Ripa- una persona nella sua posizione ha per guadagnare dei della giovane in Italia il debito aumenti poiché la maman vi za; così l’acquisto di cibo, di vestiti, oltre all’affitto, grava la maman sulle altro spalle non è della vittima, che un che per investimento. sono massacranti: si lavora ininterrottamente sette giorni gare un debito di migliaia di euro, che aumenta costantemente, in questo modo risulta disumano Questi diritti sono stati estesi anche alle vittime di e disumanizzante. tratta provenienti da paesi membri, le quali hanno così la possibilità di entrare nei programmi di assistenza e inte- Una serie di azioni congiunte sono state intraprese su più fronti per arginare il flusso continuo di donne che si affida- grazione sociale. Ciò si è dimostrato necessario con l’ingresso nel 2007 in Unione Europea di nazioni come la Ro- di schiavitù una volta giunte in Europa. mania e la Bulgaria, spesso contesti di origine delle vittime di tratta. Per tale motivo è stato introdotto il comma 6bis for the Prohibition of Traffic in Persons and other related no ai trafficanti in Nigeria e si ritrovano in una condizione Indubbiamente la creazione di NAPTIP - National Agency dell’art. 18 T.U sull'immigrazione. Più recentemente abbiamo assistito all’inserimento matters altro non è che la risposta del governo nigeriano dell’articolo 18 BIS nel Testo Unico sull’immigrazione (2013) che stabilisce il rilascio del creata alla piaga della tratta di esseri umani. Quest’agenzia venne 26 nel 2003 grazie al Trafficking in Persons 23 (Prohibition) Law Enforcement and Administration Act. La stessa NAPTIP, insieme all’UNODC - United Nations Office on Drugs and Crime, alla delegazione dell’Unione Europea e al servizio immigrazione nigeriano (Nigeria Immigration Service), nel 2012, ha lanciato nel paese africano una campagna nazionale contro la tratta di esseri umani e il traffico di migranti, nota con il nome “I am priceless”. Lo scopo era sollecitare le autorità e le istituzioni affinché adottassero politiche di supporto alla lotta alla tratta di esseri umani e al traffico di migranti. Inoltre si è cercato di diffondere informazioni sul fenomeno e di creare consapevolezza riguardo allo stesso all’interno delle famiglie e delle comunità, spesso tradite dalle false promesse di una vita migliore. Bisogna considerare la mancanza di informazione riguardo ai possibili rischi che determinati cana- In Italia esistono leggi per tutelare le vittime di tratta? Consideriamo ora la legislazione esistente nel nostro paese per la tutela delle vittime di tratta. La presente non costituisce una ricerca compiuta da professionisti del settore, tutt’altro, è una semplice indagine realizzata al solo scopo di fornire degli strumenti che permettano anche ai non esperti di avere una visione d’insieme del fenomeno. Speriamo che la lettura possa far comprendere a grandi linee il modo attraverso il quale il sistema giuridico nazionale si relaziona alla problematica della tratta. Per chi sia interessato ad approfondire i contenuti di natura li di emigrazione possono comportare vuoto conoscitivo che tecnico-giuridica, riportiamo le fonti dirette dalle quali provengono le leggi citate. Infine proponiamo la lettura di due si rivela a favore delle organizzazioni criminali cui i traffi- interessanti interviste da noi realizzate. canti sono affiliati. In Italia la creazione di un piano nazionale anti-tratta rappresenterebbe un notevole passo in avanti nella raccolta dei dati e nell’individuazione delle vittime, oltre che uno strumento di lotta alle organizzazioni criminali transnazionali che hanno fatto della tratta di esseri umani un vero e proprio business. Dal punto di vista giuridico l’esistenza dell’articolo 18 del Testo Unico sull’Immigrazione costituisce un elemento di forza; tuttavia esistono numerose criticità riguardo alla sua applicazione nelle varie questure del nostro paese. Alla luce di quanto fin qui sostenuto, si può affermare che le attività organizzate spontaneamente dalla società civile cerchino di compensare le deficienze del sistema istituzionale italiano, ma esse non sono sufficienti a sradicare il fenomeno multidimensionale della tratta di es- In Italia sono stati fatti enormi passi in avanti dal punto di vista legislativo per tutelare le vittime di tratta. A partire dalla fine degli anni Novanta il legislatore ha emanato delle norme particolarmente innovative in materia, ancor prima che l’Unione Europea si pronunciasse a riguardo, tant’è che il sistema giuridico italiano è stato preso come esempio da molti paesi. Tuttavia quando ci troviamo di fronte all’applicazione pratica di tali leggi, vi sono numerose criticità che ostacolano il processo di tutela, protezione e integrazione delle vittime di tratta. Nel 1998 in Italia è stato emanato il Testo Unico sull’Immigrazione che contiene l’articolo 18 (Dlgs 286/98), particolarmente rilevante poiché consente il rilascio di uno speciale permesso di soggiorno per i cittadini stranieri seri umani e molto resta ancora da fare. 24 25