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Droneinavaria “abbattuto” dalsuopilota
Copia di 6f7359ec2a883146426e391c02de4332 SPORT TRENTINO GIOVEDÌ 24 DICEMBRE 2015 56 SCI COPPA DEL MONDO » IL CASO ◗ TRENTO Nessun esaurimento di batteria o cedimento strutturale: la caduta del drone utilizzato per le riprese tv della 3-Tre di Madonna di Campiglio è avvenuta per volontà del pilota, che ha adottato la procedura di “terminazione del volo”. Incaricata delle operazioni era la società Dynamic Flight Camera Snc di Dro di Denis Pederzolli, che non ha però voluto rilasciare dichiarazioni in merito all'accaduto, essendo la produzione tv in capo a Infront. La presenza di persone informate, sia sul corretto utilizzo del mezzo che sulle relative procedure in caso di emergenza, ha però permesso una prima ricostruzione dei fatti, in attesa delle necessarie verifiche. Intanto, come da prassi in caso di inconvenienti (e non incidenti, in quanto fortunatamente non sono state coinvolte e danneggiante né persone né cose), l'Enac ha sospeso il relativo riconoscimento alla società in questione. PROCEDURA D'EMERGENZA. Quanto accaduto, ovvero l’atterraggio improvviso del drone, è stato voluto e la procedura d’emergenza rientra in un discorso di sicurezza pianificato. Il drone, stando a quanto emerso, ha avuto un’avaria parziale dei comandi dovuta con tutta probabilità a un’interferenza esterna: lo strumento, sottoposto ai relativi controlli, pare infatti non aver fatto riscontrare alcuna anomalia a livello elettronico. Il pilota ha pertanto proceduto con l’operazione d'emergenza denominata “terminazione del volo”, che di fatto toglie l’alimentazione al mezzo. Una scelta resa necessaria dal momento in cui il pilota del drone si è trovato ad avere un controllo parziale di quota e direzione del mezzo: onde evitare di uscire dal perimetro imposto da Enac e di entrare nella zona frequentata da pubblico, è stato deciso di terminare il volo. RISCHIO HIRSCHER. Un rischio calcolato, stando a quanto emerso da una prima ricostruzione dei fatti. Il pilota, una volta deciso di optare per la procedura di “terminazione del volo”, avrebbe atteso il passaggio dello sciatore, per poi procedere utilizzando l’apposito comando disponibile nella stazione di pilotaggio. Pertanto, la di Marco Marangoni Di questi tempi più che cartelli di pericolo slavine, all’inizio delle piste da sci dovrebbe essere installata segnaletica di “pericolo caduta oggetti dall’alto”. Dopo qualche fotografo o skiman che nel corso degli anni è ruzzolato giù dai pendii più ripidi della Coppa del mondo, dopo pali (da quelli vecchi di legno fino ai supersnodati di oggi) che finiscono sotto gli sci, qualche avventato addetto ai lavori che si è messo ad avvitare pali quando la gara è in corsa, rastrelli finiti accidentalmente sotto gli sci, cerbiatti che attraversano la linea d’arrivo, adesso il pericolo arriva dall’alto e si chiama drone. Quanto accaduto l’altra sera sul Canalone Miramonti, quel Drone in avaria “abbattuto” dalsuopilota Fuori controllo per un’interferenza, lo ha fatto cadere dopo il passaggio di Hirscher la decisione COS'E' IL "DRONE" PRECIPITATO SUL CANALONE MIRAMONTI L'apparecchio precipitato martedì sera sul Canalone Miramonti, nel corso della seconda manche dello slalom di Coppa del Mondo, sfiorando l'austriaco Marcel Hirscher, è una Dynamic Flight Camera Dfc-Copter XR1 di 14 kg. Un "drone" di questo genere ha un'autonomia di 12 minuti (+ 5 minuti di riserva). LaFisvietal’utilizzo dei droni per le riprese «Nonsonosicuri» ◗ MADONNA DI CAMPIGLIO I droni saranno vietati: è arrivata ieri la bocciatura della Federazione internazionale di sci. Era inevitabile dopo il grande spavento nel corso dello slalom di martedì sera. Appena 24 ore dopo la Fis tramite una nota pubblicata sul sito ha detto “no” alle riprese delle gare di sci di Coppa del Mondo in volo: «Fis e Infront hanno deciso di astenersi dall’utilizzo di droni per la telediffusione fino a quando un funzionamento completamente sicuro potrà essere garantito». manovra sarebbe stata voluta e, stando a una stima attendibile, pare che la distanza drone-Hirscher al momento della caduta del mezzo aereo fosse di 3-4 metri. ISTRUZIONI PER L'USO. L'evento di martedì sera ha dello straordinario e non solo per il fortunato epilogo. È bene capire, pertanto, come possa essersi verificato: il regolamento prevede che non si possano sorvolare assembramenti di persone e, non a caso, il drone è stato utilizzato Un evento come la Coppa del Mondo di sci alpino, che vedeva radunate a ridosso della pista migliaia di persone, richiede che i "droni" utilizzati siano dotati di autorizzazione Enac per le cosiddette "operazioni critiche", fermo restando che il sorvolo di assembramenti di persone resta sempre proibito con qualsiasi mezzo e/o autorizzazione. nella parte alta del Canalone Miramonti, dove stazionavano solamente addetti dello staff e della sicurezza, persone sotto lo stretto controllo dell'operatore e che, in caso di emergenza, erano al corrente delle procedure da effettuare, in quanto precedentemente invitati e presenziare a un briefing sulla sicurezza e avvisabili dal pilota in caso di malfunzionamento del mezzo. Va fatto presente che va assicurata la presenza di un'apposita zona di “buffer”, ovvero un cuscinetto di sicurezza di 50 metri necessario per le eventuali operazioni d'emergenza. INTERFERENZA. La causa più probabile, vista l’assenza di anomalie a livello elettronico, è quella dell’interferenza. Sono tre le possibili cause: la prima è riconducibile alle tempeste solari, ma non sembra questo il caso. Altra causa è il sorvolo di un ricevitore o trasmettitore che utilizza la stessa frequenza del drone (2,4 Ghz). La terza è riconducibile a degli strumenti chiamati “jammer”, dei veri e propri disturbatori di frequenze. In quest'ultimo caso, si parlerebbe di azione dolosa. Stando a una prima ricostruzione, sembrerebbe più probabile un inquinamento molto forte di interferenze sulla medesima frequenza, considerando il fatto che il drone stava in quel momento volando a un'altezza di circa 10 metri per rimanere nel limite di “buffer”. Il pilota, una volta constatato che i comandi rispondevano parzialmente per alcuni secondi, ha quindi preferito non rischiare, optando per la procedura di “terminazione del volo”. BATTERIA ESAURITA? La prima ipotesi ventilata era quella della batteria esaurita, che è però facilmente escludibile. Il drone utilizzato per la 3Tre vola con una tensione di 26 volt: quando il livello di tensione si abbassa (la soglia impostata è in questi casi di 21 volt), il mezzo avvia la manovra di ritorno nel punto di partenza mentre, nel caso in IlrastrellodiThönieilcerbiattodiGhedina Diversi i precedenti, tra i quali quello tragico della Cavagnoud, morta dopo lo scontro con un tecnico muro dove Ingemar Stenmark si metteva il mondo ai suoi piedi, è l’ultimo di questi imprevisti che possono avere conseguenze anche tragiche. Non va dimenticato che il 31 ottobre 2001 Régine Cavagnoud morì dopo essersi scontrata in pista a Sölden con il tecnico tedesco Markus Anwander. Marcel Hirscher rientra nella sua Annaberg-Lungoetz derubato degli sci da gigante (in Alta Badia) e miracolato perché il drone impazzito si è schiantato qualche attimo dopo il suo passaggio, ma i precedenti sono anche curiosi. Il 18 dicembre 2004 in Val Gardena si è vissuta una scena surreale. Un “bambi” ha fatto irruzione nello schuss finale della Saslong correndo per diversi metri al fianco di Kristian Ghedina. Il cerbiatto è uscito improvvisamente dal bosco sopra il salto del tunnel proprio mentre stava sopraggiungendo lo sciatore ampezzano impegnato nel tentativo di eguagliare con cinque successi sulla Saslong l’austriaco Franz Klammer. Restando in Val Gardena, ma ritornando indietro al 1970, protagonista di un singolare volo fu Gustav Thöni nel corso del gigante dei Mondiali. Il campione di Trafoi era il grande favorito. La pista “3”, quella che dalla vetta del Ciampinoi scende verso Selva (l’arrivo era al campo Freina), s’addiceva alle sue caratteristiche. Alla terza porta della prima manche Gustav si sbilanciò sopra una lastra di ghiaccio e nella caduta finì su un rastrello che non era stato adeguatamente trattenuto da un addetto alla pista. Il cerbiatto scende lungo la pista Saslong assieme a Ghedina Copia di 6f7359ec2a883146426e391c02de4332 calcio/1 calcio/2 volley Thohir fa sognare i tifosi: «Messi? Perché no» Il Real sonda la disponibilità di Mourinho In serie A2 Monza batte Chieri e resta al terzo posto ■■ «Messi all’Inter? Perché no. Quando terminerà il suo contratto con il Barcellona, potrebbe essere una grande scelta». Questo il tweet del presidente dell’Inter, Erick Thohir, che, come regalo di Natale, decide di far sognare il popolo nerazzurro. ■■ Josè Mourinho potrebbe tornare a sorpresa sulla panchina del Real Madrid. Stando all’emittente spagnola «Cadena Ser», la Casa Blanca avrebbe già contattato lo Special One per sondare la sua disponibilità. ■■ Il Saugella Team Monza supera il Fenera Chieri 3-0 (25-18, 25-12, 25-18), nel posticipo della dodicesima giornata della serie A2 femminile di volley. Grazie a questa vittoria Monza consolida il terzo posto in classifica con 25 punti. Chieri resta fermo a quota 20. Conci:«Cosìla3Tre LaFiorentina scaricaRossi èdiventatapertutti Matrièvicino allaJuventus un dramma sfiorato» calciomercato calcio e scandali Blatter:«Chiudo colcalcio.8anni disqualifica sonoassurdi» Ma il presidente del comitato non sa se farà causa a Infront «Lavoriamo tutti per la promozione di un grande evento» ◗ MADONNA DI CAMPIGLIO cui la tensione dovesse scendere ulteriormente, avvia la manovra di autoatterraggio. LE SCUSE DI INFRONT. «Infront si scusa con Marcel Hirscher e con la Fis per lo sfortunato incidente con il drone – recita la nota emessa dalla società a capo della produzione tv delle gare di Coppa del Mondo – Saranno ora condotte delle analisi tecniche e poi nuove informazioni verrano rese pubbliche il prima possibile». (l.f.) ©RIPRODUZIONE RISERVATA Il presidente del comitato organizzatore della 3Tre Lorenzo Conci era a due passi da Hirscher quando il drone utilizzato per le riprese tv ne ha sfiorato le code degli sci. Un’immagine che non avrebbe voluto vedere e che lo ha ovviamente scosso. «Io ero proprio in quel settore del tracciato e ho visto tutto da vicino: è stato pazzesco – spiega Conci – Siamo soddisfatti per quanto siamo riusciti a fare in termini organizzativi, ma dispiaciuti per l'accaduto: si poteva parlare di un grande evento sportivo e non di una possibile tragedia. L’abbiamo sfiorata e, proprio per questo, se da un lato viene da dire “che sfortuna”, dall’altro bisogna anche dire “che fortuna”. Umanamente siamo sbigottiti e, al tempo stesso, dobbiamo ringraziare Dio che non sia successo niente. È stato grottesco veder precipitare il drone e la fortuna è doppia, perché non è nemmeno stata condizionata la prestazione sportiva di Hirscher». Il comitato organizzatore della gara campigliana ha chiesto le spiegazioni del caso, ma è ancora in attesa di una risposta sul perché dell'incidente. «Abbiamo chiesto spiegazioni a Infront, che a propria volta ha appaltato il servizio a una società che fornisce produzioni video con droni – aggiunge Conci – Stanno e stiamo aspettando il report definitivo che ci dica cosa è successo». La responsabilità, come anticipato ieri, non può infatti essere imputata agli organizzatori dell'evento. «Noi organizziamo la gara, ma i diritti tv sono in capo a Infront – argomenta Conci – Un regolamento della Fis stabilisce che i diritti appartengono alle varie federazioni nazionali, alla Fisi nel nostro caso. La Brindisi con lo spumante Ferrari sul podio della 3Tre Fisi fa un contratto con Infront per tutte le gare sul territorio italiano, poi a propria volta con ciascuno degli organizzatori. A noi spetta l’onere della produzione tv e, a fronte di ciò, chiediamo solo che vengano rispettate le norme di sicurezza. Ci è stato detto che, per quel che riguarda l’utilizzo del drone, era tutto in regola con i permessi, Enac in primis, con relativo piano di sicurezza. Al momento non si ha idea di cosa sia successo: le ipotesi sono quelle del cedimento strutturale, di una possibile interferenza o dell’esaurimento della batteria del drone, in attesa di una risposta precisa da chi ora è tenuto a fornirla». È però indiscutibile che l'accaduto abbia procurato un danno d'immagine alla 3-Tre. «Sotto il profilo organizzativo siamo soddisfatti, sia perché la pista ha tenuto nonostante le temperature non favorevoli, sia per la splendida cornice di pubblico e per il risultato agonistico – conclude Conci – Peccato per l’accaduto, ma al momento non sono nello stato d’animo per pensare a una causa per danni d’immagine a Infront. In primis bisognerebbe capire se ci sono gli elementi necessari per farlo. In seconda battuta, però, penso che tutti collaboriamo per la promozione dello stesso prodotto. La ricerca di immagini spettacolari grazie all’utilizzo di un drone autorizzato non è di per sé una colpa. L'idea è nata dal tentativo di valorizzare il prodotto e non ha creato dell’utile in termini economici. Anzi, una spesa in più in caso. Mi sento solo di dire “che fortuna” e questo stato d'animo lo ho condiviso anche con il presidente della federazione austriaca: Hirscher è il loro più grande patrimonio. Ci siamo abbracciati e ci siamo detti “tutto è bene quello che finisce bene”». (l.f.) ©RIPRODUZIONE RISERVATA la rendenese disputerà il gigante del 28 dicembre LauraPirovanoinCoppadelMondo:esordioaLienz ◗ TRENTO Laura Pirovano sbarca in Coppa del Mondo. La 18enne di Spiazzo Rendena è stata convocata per lo slalom gigante di Lienz di lunedì 28 dicembre, quando farà il proprio debutto nel massimo circuito internazionale. Un’opportunità che la promettente rendenese delle Fiamme Fialle cresciuta nel vivaio dello Sporting Club Campiglio si è conquistata sul campo, trionfando l’11 dicembre scorso nel gigante di Coppa Europa di Kvitfjell, dove s’impose precedendo la slovena Meta Hrovat e la francese Marie Massios. «Sono emozionata e sono pronta a dare il massimo per sfruttare l’occasione che mi è stata offerta – commenta Laura – Per me sarà il debutto in Coppa del Mondo ed è ancora presto per porsi degli obiettivi in una gara con al via le migliori interpreti della disciplina. Sicuramente sarà importante per fare esperienza, da riportare nelle prossime gare di Coppa Europa, dove punterò a confermarmi ad alto livello. Arrivo da tre giorni d’allenamento nelle prove di velocità a Santa Caterina Valfurva e nell’ultimo periodo ho sciato qualche giorno anche a Madonna di Campiglio. Respirare l’atmosfera di ca- sa aiuta sempre e spero mi sia servito per affrontare al meglio questa importante trasferta». Assieme alla Pirovano, saranno al cancelletto di partenza del gigante di lunedì prossimo anche Federica Brignone, Nadia Fanchini, Manuela Mölgg, Irene Curtoni, Elena Curtoni, Sofia Goggia, Francesca Marsaglia, Marta Bassino e Karoline Pichler. Martedì 29 dicembre sarà la volta dello slalom speciale, sempre a Lienz: al via ci saranno la fassana Chiara Costazza, Irene Curtoni, Manuela Mölgg, Federica Brignone, Federica Sosio e la campionessa italiana di slalom Roberta Midali. (l.f.) Laura Pirovano Giuseppe Rossi Sepp Blatter ◗ FIRENZE ◗ LONDRA Scaricato dalla Fiorentina e già allontanato anche dal Bologna. Per Pepito Rossi non è un buon momento e lo conferma anche l’agente della punta Pastorello: «La Fiorentina si è resa conto che non può trattenere Pepito perché non rientra nei piani di Sousa. Il ragazzo rispetta questa decisione però desidera giocare. Al 99% vedremo Rossi con un’altra maglia». L’agente dell’attaccante viola, chiarisce in merito al futuro del suo assistito, sul piede di partenza già a gennaio. «Dove? Stiamo valutando le offerte, ne abbiamo da Italia, Spagna ed Inghilterra. Dobbiamo capire dove è giusto andare, al fine di trovare la continuità di cui necessita per farsi convocare per l’Europeo da Conte». E mentre Rossi finisce, tecnicamente, sul mercato ecco che immediatamente il Bologna si tira fuori dalla corsa all’attaccante italo-americano. Il ds rossoblù Pantaleo Corvino sottolinea che «Donadoni gioca con il 4-3-3 e Rossi in questo modulo non avrebbe grande spazio, perché chiuso da Destro e non adatto a giocare sugli esterni. Il valore del ragazzo non si discute ma Giuseppe Rossi non rientra nei nostri piani di mercato. Credo che la Fiorentina possa vincere il tricolore perché rispetto agli altri anni è un campionato assai equilibrato e alla fine prevale sempre chi gioca il miglior calcio - ha aggiunto ancora Corvino, ex ds gigliato - e tra Napoli, Inter, Roma, Juventus e Fiorentina la viola è quella che gioca il miglior calcio. Sono stato uno dei pochi in estate a scommettere su Paulo Sousa perché lo avevo fatto seguire e mi avevano assicurato che lavorava al meglio durante la settimana». Intanto in casa Juventus si pensa al clamoroso ritorno di Alessandro Matri. Marotta e Paratici ci pensano in caso di partenze eccellenti a gennaio. Simone Zaza, infatti, continua a vestire i panni di riserva di lusso nelle gerarchie di Max Allegri. Il numero 7 bianconero scalpita e vorrebbe più spazio, in modo da non perdere la Nazionale in vista dell’Europeo di giugno. L’attaccante ex Sassuolo vanta diversi estimatori in particolare in Inghilterra, dove resta nel mirino di West Ham e Crystal Palace. Dalla Premier League preparano un’offerta importante nei confronti della Juve, che valuta il centravanti classe ’91 oltre 25 milioni di euro. «Ho finito il mio lavoro nel calcio ma la squalifica è senza senso». Questo il commento di Sepp Blatter in un'intervista al Wall Street Journal sulla sospensione per 8 anni comminata dal Comitato Etico della Fifa a lui e a Michel Platini perché “Colpevoli di corruzione e abuso”. «In base alla legge svizzera per una sospensione di otto anni si deve aver commesso un omicidio o una rapina in banca». Blatter descrive il rapporto con Michel Platini sempre rispettoso «fino a quando non ha iniziato a dire a tutti “non votate per Blatter”». Il numero uno sospeso della Fifa ripercorre anche l’assegnazione dei Mondiali del 2022 al Qatar. Platini gli aveva detto di «fare attenzione. Se votiamo per il Qatar, il giorno dopo tutti diranno che la Fifa si è venduta. Una settimana dopo mi ha detto che qualcosa era cambiato». Secondo Blatter, Platini avrebbe deciso di cambiare il voto nel 2010 durante un pranzo all’Eliseo, con Nicolas Sarkozy e un membro della famiglia reale del Qatar. «Da quando sono entrato alla Fifa, i Mondiali sono sempre stati assegnati su raccomandazione dei governi», mette in evidenza Blatter con il Wall Street Journal, precisando che la decisione di assegnare i Mondiali 2022 al Qatar è legata alla decisione di Platini di appoggiare la candidatura e all'accordo fra i rappresentati di Spagna e Qatar, con Madrid che si è impegnata a votare per il Qatar se questo avesse votato per il Portogallo per i Mondiali 2018. Agli sponsor della Fifa che chiedono riforme, Blatter dice: «Le aziende fanno la fila per entrare. Se gli americani vogliono lasciare, arriveranno altri. Ma non vogliono lasciare. Ho trascorso 40 anni nella Fifa. Non mi dispiace parlare del passato che per me è più brillante del futuro». In ogni caso il Congresso del 26 febbraio prossimo «aprirà una nuova era per la Fifa e per il calcio di tutto il mondo», per usare le parole di Issa Hayatou, presidente ad interim della Fifa. In corsa ci sono lo sceicco Salman Bin Ebrahim Al Khalifa, presidente de la Confederazione asiatica, il sudafricano Tokyo Sexwale, politico e in passato attivista anti-apartheid, il principe giordano Ali Bin Al Hussein, il segretario generale della Uefa Gianni Infantino e l’ex vice segretario generale della Fifa Jerome Champagne.