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Stato delle conoscenze sui terremoti siciliani dall`anno 1000 al 1880

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Stato delle conoscenze sui terremoti siciliani dall`anno 1000 al 1880
Consiglio Nazionale delle Ricerche
Gruppo Nazionale
per la Difesa dai Terremoti
Stato delle conoscenze sui terremoti
siciliani
dall'anno 1000 al 1880:
schede sintetiche
a cura di
Barbano M.S., Azzaro R., Birritta P., Castelli V.,
Lo Giudice E. e A. Moroni
rapporto interno
Catania 1996
1578 - Sciacca
Tipo:
RC:
AAR
1C
Questo terremoto è rappresentato nel catalogo PFG (Postpischl ed., 1985) con i
seguenti parametri:
Nr
797
An
Me Gi Ho Mi
1578 -
-
-
-
Area Epic.
Io
Lat
Lon
CANALE DI SICILIA
80
37 30 13 00
M
-
Lo studio di riferimento del catalogo PFG è Baratta (1901) che riporta:
“1578. Sciacca [...] il Mongitore e il Savasta ricordano che nell'anno un
terribile terremoto fece traballare la città con gran timore egli abitanti:
secondo il Ferrara Sciacca sarebbe stata in tale occasione rovinata.”
Le fonti di Baratta sono Savasta (1729) e Ferrara (1823). Mongitore (1743), pure
citato da Baratta, riporta infatti le notizie di Savasta (1729)
L'analisi dei repertori sismologici individua alcune segnalazioni dell’evento (Hoff,
1840; Gemmellaro, 1858; Mercalli, 1883; Montandon, 1953) quasi tutte basate,
direttamente o indirettamente, su Mongitore o Baratta. Fa eccezione Hoff (1840)
che cita Ferrara (1810). Poiché questo testo non menziona il terremoto in studio
può darsi che Hoff si riferisse in realtà a Ferrara (1823).
Può essere interessante notare che Bonito (1691) segnala nel 1578 solo un
terremoto che “rovinò [...] quasi tutta la città di Melillo in Africa, e per cento miglia di
paese intorno a detta città fece molti danni.”
La più antica segnalazione dell’evento identificabile mediante i repertori
sismologici è contenuta nell’Istoria dell'orrendo terremoto di Sciacca nel 1727...
(Savasta, 1729):
“non posso negare, che Sciacca sia stata altre volte oppressa da’
terremoti: come [...] nel 1578 quale fu così orrendo, che per non più provare
un simile flagello, i Confrati del glorioso martire santo Vito stabilirono, ogni
anno, il secondo giorno di Pasqua di Resurrezione (come anche al presente
costumano) portare l'immagine di questo santo alla chiesa di S. Calogero sul
monte a piedi scalzi, e flaggellandosi a sangue."
La Memoria sopra i tremuoti della Sicilia in marzo 1823 (Ferrara, 1823)
menziona un terremoto avvenuto nel 1578 nell’ambito di una descrizione delle
attività eruttive della “montagna di Sciacca”. Ferrara osserva che durante questi
fenomeni Sciacca “prova [...] violente commozioni “ e che in particolare “questa
città cadde in rovina nel 1578.” Né Savasta né Ferrara citano alcuna fonte delle
notizie sopra riportate.
La segnalazione di Ferrara (1823), generica quanto tarda, sembra estremamente
poco attendibile. Le circostanze descritte da Savasta (1729) si prestano invece a
più interpretazioni. L’istituzione di una cerimonia religiosa mirante ad allontanare
futuri terremoti potrebbe essere determinata tanto dall'avvertimento di un terremoto
Stato delle conoscenze sui terremoti siciliani
-
Appendice 3: Relazioni sintetiche
in loco quanto dalla ricezione di notizie su terremoti avvenuti altrove. Le
conoscenze attuali non permettono di capire quale dei due casi si desse a Sciacca
nel 1578, né se la data scelta per la processione (il “secondo giorno di Pasqua di
Resurrezione”, corrispondente nel 1578 al 31 marzo, Cappelli, 1983) possa
alludere alla data di un terremoto reale. L’evento è quindi da considerare dubbio.
La descrizione di una generica ‘rovina’ della città di Sciacca può essere
cautelativamente interpretata come indicativa di un danneggiamento moderato,
consistente con il quadro descrittivo previsto dal grado VII MCS.
Località
Lat
Lon
SCIACCA
37.508 13.083
I
70
Bibliografia
Baratta M., 1901. I terremoti d'Italia. Torino (rist. anast., Bologna 1979), 950 pp.
Bonito M., 1691. Terra tremante, ovvero continuatione de’ terremoti dalla creatione del
mondo sino al tempo presente, Napoli (rist. anast., Bologna 1979), 822 pp.
Cappelli A., 1983. Cronologia, cronografia e calendario perpetuo. Quinta edizione riveduta
e aggiornata, Milano, pp. 606.
Ferrara F., 1810. I Campi Flegrei della Sicilia e delle isole che le sono intorno e
descrizione fisica e minerologica di queste isole, Messina.
Ferrara F., 1823. Memoria sopra i tremuoti della Sicilia in marzo 1823, Palermo, 51 pp.
Gemmellaro C., 1858. La vulcanologia dell'Etna che comprende la storia delle sue
eruzioni, la topografia, la geologia, nonchè la descrizione e lo esame dei fenomeni
vulcanici. Atti dell’Accademia Gioenia di Scienze Naturali in Catania, serie II, XIV,
Catania, pp. 29-136.
Hoff K.E.A von, 1840. Chronik der Erdbeben und Vulcan-Ausbrüche, erster Theil vom
Jahre 3640 vor, bis 1759 unserer Zeitrechnung. In: Geschichte der durch Überlieferung
nachgewiesen natürlichen Veränderungen der Erdoberfläche, 4, Gotha, 470 pp.
Mercalli G., 1883. Vulcani e fenomeni vulcanici in Italia, Milano (rist. anast., Bologna
1981), 374 pp.
Mongitore A., 1743. Istoria cronologica dei terremoti di Sicilia. In: Della Sicilia ricercata
nelle cose più memorabili. Tomo secondo [...], Palermo, pp. 345-445.
Montandon F., 1953. Les tremblements de terre destructeurs en Europe. Catalogue par
territoires séismiques de l’an 1000 à 1940, Genève, 195 pp.
Postpischl, D. (ed.), 1985. Catalogo dei terremoti italiani dall'anno 1000 al 1980, Quaderni
della Ricerca Scientifica, 114 2B, Bologna, 239 pp.
Savasta D.F., 1729. Istoria dell'orrendo terremoto di Sciacca nel 1727 colla relazione di
altri tremuoti ed avvenimenti, successi per lo spazio di sei mesi, Palermo.
Stato delle conoscenze sui terremoti siciliani
-
Appendice 3: Relazioni sintetiche
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