Comments
Description
Transcript
PIANO OFFERTA FORMATIVA
ISTITUTO COMPRENSIVO “G. B. Moscato” San Lucido CS PIANO OFFERTA FORMATIVA Anno scolastico 2014-2015 DATI IDENTIFICATIVI DELL’ISTITUZIONE SCOLASTICA SCUOLA Istituto Comprensivo Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di primo grado. PLESSI Scuola dell’Infanzia San Lucido centro– Acqualeone – Falconara Albanese –Torremezzo. PLESSI Scuola Primaria San Lucido - Acqualeone – Falconara Centro – Falconara Torremezzo. PLESSI Scuola Secondaria di 1°grado San Lucido – Falconara Albanese. SEDE CENTRALE TELFAX 87038 San Lucido , Strada I. 0982/81056 – 640560 CODICE FISCALE 860001330785 CODICE MECCANOGRAFICO CSIC84100C E:MAIL [email protected] SITO WEB WWW.ICSANLUCIDO.GOV.IT DIRIGENTE SCOLASTICO PROF.SSA ANNA OSSO DIRETTORE DEI SERVIZI GENERALI DOCENTI t. ind Francesca Giusta n° 68 DOCENTI RELIGIONE CATTOLICA N° 4 DOCENTI al termine attività didattiche N° 9 TOTALE DOCENTI n° 82 ASSISTENTI AMMINISTRATIVI t. ind. N° 3 COLLABORATORI SCOLASTICI t. ind. N° 13 ALUNNI SCUOLA PRIMARIA N° 250 ALUNNI SCUOLA DELL’INFANZIA N° 165 ALUNNI SCUOLA SECONDARIA DI 1°GRADO N° 178 TOTALE GENERALE ALUNNI 593 LINEE PSICO-PEDAGOGICHE DEL POF La Scuola di San Lucido, nella consapevolezza dell’enorme peso che ha l’educazione scolastica in vista dello sviluppo umano e sociale, predisponendo il proprio Piano dell’Offerta Formativa, vuole offrire il proprio “tassello” e rispondere alle nuove istanze della “società della conoscenza”, senza trascurare gli obiettivi della 2 coesione sociale, della modernizzazione e della dinamicità, indispensabili guide d’azione indicate, in particolare, dal Consiglio europeo nella conferenza di Lisbona, nel 2000. Obiettivi su cui sono orientate le linee psicopedagogiche delle Indicazioni Nazionali per il Curricolo e le Indicazioni Nazionali per i vari gradi scolastici, attuale normativa di riferimento. Pertanto il nostro Istituto Comprensivo assume come Teoria pedagogica di riferimento il “Costruttivismo”, che pone il soggetto che apprende al centro del processo formativo, in alternativa ad un approccio educativo “teaching centered”, basato sulla centralità dell’insegnante. Quindi la conoscenza diventa il prodotto di una costruzione attiva del soggetto, ha carattere “situato” , ancorato nel contesto concreto, si svolge attraverso particolari forme di collaborazione sociale. I Docenti, pertanto, favoriranno l’auto-apprendimento e l’auto-formazione continua attraverso l’utilizzo di una programmazione personalizzata, diventando orientatori di itinerari di studio, facilitatori dell’apprendimento di regole e criteri per un lavoro personale sui saperi ( imparare ad imparare) e per un apprendimento significativo. Perché tutto ciò si realizzi la Scuola s’impegnerà a garantire a ciascun alunno tutte le opportunità per esprimere in modo ottimale le proprie capacità e potenzialità, in modo da sperimentare il successo formativo, necessario antidoto al disagio scolastico e sociale. FINALITA' EDUCATIVE Alla luce delle Indicazioni Nazionali per il Curricolo della scuola dell’Infanzia, della Scuola del Primo ciclo d’istruzione (2012), la Scuola assume come capisaldi dell’azione educativo-didattica le competenze chiave europee: Comunicazione nella madrelingua; Comunicazione nelle Lingue straniere; Competenze Matematica e competenze di base in Scienza e Tecnologia; Competenze digitali; Imparare ad imparare; Competenze sociali e civiche; Spirito di iniziativa e imprenditorialità; Consapevolezza ed espressione culturale. 3 TALI COMPETENZE SARANNO SVILUPPATE SECONDO LE SEGUENTI DIRETTRICI: Guida dell’alunno all’espressione ottimale della propria personalità; Guida dell’alunno alla piena consapevolezza di sé, ad individuare le proprie potenzialità ed i propri limiti; Guida dell’alunno a porsi sempre in un’ottica di dialogo e a saper esprimere le proprie idee con pensiero razionale; Guida dell’alunno ad avere piena padronanza della lingua italiana, a saper esprimersi in due lingue comunitarie; ad utilizzare strumenti di logica matematica e scientifica in modo da saper analizzare dati e verificarli; Guida dell’alunno a saper affrontare i problemi in modo positivo e costruttivo; Guida dell’alunno a saper interpretare la realtà; Guida dell’alunno all’uso consapevole e critico, oltre che autonomo delle nuove tecnologie e forme comunicative; Guida dell’alunno alla cura ed al rispetto di sé con sano e corretto stile di vita; Guida dell’alunno ad un’espressività originale ed a spirito di iniziativa; Guida dell’alunno ad acquisire senso di responsabilità, a sapersi analizzare ed a misurarsi con le novità ( pensiero flessibile); NORMATIVA DI RIFERIMENTO E CONTENUTI DEL P.O.F. • Ai sensi delle Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione ( 2012) e del D.P.R. n. 275/1999 “Regolamento recante norme in materia di autonomia scolastica”, • Il Piano dell'offerta formativa descrive : • il contesto in cui opera la scuola con le caratteristiche socio-culturali del territorio; • Le linee psico-pedagogiche a cui il Piano s’ispira; • le finalità educative che si pone la scuola; • i livelli essenziali di prestazione da garantire a ciascun allievo ; indica: • i valori ai quali l'istituzione scolastica ispira la propria attività; • i fattori di qualità del servizio scolastico; • i modi per garantire il diritto all'istruzione e per evitare qualsiasi forma di discriminazione; 4 • le iniziative per la continuità educativa e didattica; • le iniziative per l’orientamento. In riferimento agli aspetti didattici e formativi il Piano precisa: • il curricolo dell’Istituto, definito alla luce delle “Indicazioni per il curricolo” e delle “Indicazioni Nazionali per i Piani di studio personalizzati”; • le modalità previste per la progettazione e la formulazione delle unità di apprendimento; • l'organizzazione complessiva dell'attività didattica nelle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado; • la definizione delle attività laboratoriali e di integrazione curriculari ed extracurricolari; • i progetti che si intendono attivare, cercando di garantire la prosecuzione di quelli che hanno riscosso particolare successo. • Il Piano di aggiornamento e formazione del personale della Scuola. Tenendo conto dei progetti e delle attività didattiche avviati, il piano definisce le iniziative per: • Interventi di prevenzione e di contrasto di disagio/svantaggio/dispersione. • l'integrazione degli alunni in situazione di handicap; • il superamento delle situazioni di svantaggio socio-culturale e l’accoglienza di alunni stranieri; • il potenziamento dell'apprendimento cooperativo. Per quanto riguarda i rapporti con le famiglie e con il territorio, il Piano indica: • le modalità per la realizzazione della continuità fra scuola e famiglia; • il patto di corresponsabilità scuola-famiglia; • i criteri per il raccordo fra l’istituzione scolastica e gli enti locali territoriali; • i criteri e le modalità di raccordo e collaborazione con le risorse del territorio, con organismi associativi pubblici e privati che operano nel settore educativo e culturale. Infine definisce le procedure e gli strumenti per un sistema di valutazione d’Istituto volto a valutare, migliorare e correggere l’attività svolta. ANALISI DEL CONTESTO L’Istituto Comprensivo comprende al suo interno poli variamente dislocati e caratterizzati, sia nella morfologia, sia nel contesto sociale. Infatti, i comuni di San Lucido e Falconara Albanese sono confinanti e distanti pochi chilometri, ma storicamente e fisicamente diversi. San Lucido, paese balneare, ad un’altitudine di sessantasei metri dal livello del mare; Falconara A., paese montano, di origine albanese, ad un’altitudine di 5 seicentotrentaquattro metri dal livello del mare. Nei due Comuni la maggior parte degli alunni proviene da famiglie che operano soprattutto nel settore terziario o nel mondo operaio in genere; poche realtà invece nel settore dell’agricoltura e dell’artigianato. In sostanza il contesto socio-culturale in cui sono inseriti gli alunni è variegato, ma non demotivante allo studio, infatti buona parte dei genitori segue l’andamento didattico e disciplinare dei propri figli, fornendo loro gli strumenti utili a un proficuo apprendimento. La situazione economica si può definire di livello medio, ma purtroppo il territorio offre ai giovani scarsissime prospettive lavorative e spesso questi preferiscono emigrare verso il nord Italia. Ciò ha determinato un andamento demografico fortemente negativo nel centro di Falconara Albanese, mentre nella frazione di Torremezzo – Falconara e nel comune di San Lucido la popolazione appare in fase di crescita, probabilmente anche per l’incremento legato alle attività turistiche. Gli Enti locali collaborano con l’istituzione scolastica fornendo servizi di supporto, quali il trasporto scolastico e la mensa, ed inoltre contribuiscono alla realizzazione di alcuni specifici progetti. In entrambi i Comuni sono, comunque, da potenziare le strutture sportive ed associative capaci di coinvolgere gli alunni per arginare il fenomeno dilagante della dipendenza da video-games e tv, ma soprattutto di offrire occupazioni positive che contrastino il preoccupante fenomeno del diffondersi della droga e della devianza. Tanto più perché all’interno della comunità sanlucidana si registrano situazioni socio-culturali a rischio che si riflettono nella scuola, da parte di alcuni alunni, con comportamenti di aggressività e di mancanza di rispetto delle regole del vivere civile. Questa allarmante situazione richiede ovviamente alla scuola la capacità di coinvolgere il territorio ed un’azione educativa adeguata ed incisiva, finalizzata alla promozione del successo scolastico e quindi alla prevenzione della dispersione e del disagio socio culturale. Il Comune di Falconara Albanese ( compresa la frazione di Torremezzo) è un paese arbëreshe e conserva tuttora gli usi, i costumi, la lingua, le tradizioni ed il rito bizantino-greco. Questo grande patrimonio culturale rischia però di perdersi, a causa di una omologazione sempre più costante con gli “italiani”. Da ciò l’esigenza che la Scuola contribuisca alla riscoperta ed alla valorizzazione di questo patrimonio. D’altra parte la legge 482 ci dà l’opportunità di promuovere l’uso della lingua minoritaria come strumento di insegnamento. E’ divenuto appuntamento annuale la partecipazione al concorso “Rassegna culturale folcloristica per la valorizzazione delle minoranze etniche”, per la quale partecipazione la Scuola Secondaria di 1° grado di Falconara Albanese ha ottenuto premi prestigiosi, collocandosi sempre tra i primi posti. E’ forte quindi il bisogno di continuare su questa strada, che riguarda anche un percorso di promozione del patrimonio storico-artistico, molto ricco anche a San Lucido. Il tutto anche per contribuire a favorire il più possibile la costruzione dell’identità culturale ed il radicamento positivo dei ragazzi nella loro terra. L’istituto Comprensivo di San Lucido, inoltre, ospita 28 alunni stranieri, dislocati nei tre gradi scolastici. Le famiglie degli immigrati appaiono in via di integrazione nel tessuto territoriale. Sono anche inseriti nel campo lavorativo, in particolare, gli uomini nel mondo dell’edilizia e le donne nell’assistenza agli anziani. Esse nutrono grandi aspettative nei confronti della Scuola, consapevoli di quanto conti l’integrazione dei figli all’interno della comunità dei coetanei e quindi di quella più vasta, anche per favorire una coesione sociale in 6 crescita nell’età evolutiva e per evitare fenomeni di emarginazione che possono provocare disagio. E la scuola saprà offrire le risposte più idonee a tali esigenze. MACRO-OBIETTIVI LEGATI AI BISOGNI FORMATIVI EMERSI DALLA LETTURA DEL TERRITORIO Nella scheda appresso indicata sono posti in evidenza i bisogni formativi emersi dalla lettura del territorio e le possibili risposte che può dare il Piano dell’Offerta Formativa della nostra scuola. 7 Macro-obiettivi-Interventi Necessità di porre in essere interventi mirati per Progetti ad hoc con strategie d’intervento mirate. prevenire situazioni di disagio sociale e ontrastare fenomeni di iniziale bullismo. Necessità di Iniziative e luoghi di aggregazione Fare scuola anche in collaborazione con per i ragazzi associazionii culturali locali (creare momenti di socializzazione ed animazione) Necessità di Strutture sportive – agenzie Fare dello sport a scuola ed organizzare culturali e formative anche torneicon le scuole vicine. Avviamento ad attività sportive Potenziamento della interazione Scuola-famiglia Organizzare momenti di incontro con le famiglie per la condivisione di ciò che si fa e come si fa. Maggiore e più organica attenzione verso Fare in modo che il territorio possa la fruizione dei beni culturali del territorio. divenire con le sue potenzialità un possibile laboratorio per facilitare i processi formativi. Sviluppo e potenziamento delle nuove tecnologie. Avviare gli allievi all’uso del computer, dei sussidi multimediali e della lavagna interattiva. Conoscenza di internet. Educazione a codici linguistici più Favorire e potenziare l’educazione alla l ricchi ed articolati/ valorizzazione della ettura ed all’espressione linguistico-creativa/ promuovere lingua arbëreshe la conoscenza e l’uso della lingua arbëreshe Integrazione degli alunni stranieri Progettare interventi mirati ai bisogni formativi individuali. Sviluppo mirato e potenziamento delle capacità logiche Promuovere laboratori di giochi logici. Stimolare e perseguire una maggiore Educare alla tolleranza, all’accoglienza. sensibilità nei confronti della diversità Favorire lo sviluppo di una cultura della Solidarietà socio-culturale ed etnica . Comunicazioni interne alla scuola e procedure Migliorare la comunicazione in particolar modo decisionali più organizzate. all’interno degli organi collegiali. Promuovere il successo scolastico e Iniziative formative da realizzare, secondo una cultura sensibilizzare l’utenza del territorio di rete, con il territorio. alla collaborazione per favorire formazione reale, che sia di antidoto al disagio sociale. Interazione e compartecipazione con e del territorio Pubblicizzazione delle attività e delle iniziative scolastiche 8 STRUTTURA DELL’ISTITUTO L’Istituto Comprensivo nasce nel settembre 2000 a seguito del Piano di dimensionamento delle istituzioni scolastiche. ( D.P.R. 233 del 18 Giugno 1998) è formato da: 4 plessi di Scuola dell’Infanzia 4 plessi di Scuola Primaria 2 plessi di Scuola Secondaria di primo grado L’ Istituto si avvale delle positive esperienze dei tre ordini di scuola, delle nuove disposizioni ministeriali, dei principi e dei criteri espressi dal Collegio Docenti e dal Consiglio d’Istituto per riaffermare e consolidare una presenza culturale significativa nel territorio dei due comuni nei quali opera. La presenza di scuole di grado diverso ci consente di misurarci in una reale prospettiva di tipo verticale, realmente attenta al percorso formativo del bambino fin dal suo ingresso nel mondo della scuola. I plessi di scuola primaria sono dislocati nel seguente modo: • Il plesso della Scuola primaria di San Lucido centro, denominato “Vittorino da Feltre”, comprende due strutture collegate da corridoi. Possiede ampi atri, una biblioteca ed un laboratorio di informatica ben attrezzato, con lavagne interattive; attigue ad esso, la sala-mensa ed una palestrateatro permette lo svolgimento di spettacoli di rilievo inseriti in un’ importante tradizione scolastica teatrale che per la scuola di San Lucido risale agli anni 60. 9 Nello stesso cortile è ubicata la Scuola dell’Infanzia di San Lucido Centro, dotata di aule spaziose ed attrezzata di giochi di diversa funzione e sussidi per le attività ludiche. • Il plesso della Scuola primaria di Acqualeone accoglie gli alunni delle periferie, che godono del servizio scuolabus comunale. La struttura è capiente, soleggiata e gode di un ampio cortile. 10 • • Il plesso della Scuola dell’Infanzia di Acqualeone accoglie i bambini delle periferie ed è anch’esso spazioso e ben attrezzato per tutte le attività didattiche. 11 Il plesso di Scuola primaria e infanzia di Falconara A. Centro gode di una struttura nuova e ben attrezzata, di una biblioteca, di un’ampia sala mensa e di una sala-teatro in cui i bambini si esibiscono nelle recite di Natale e di fine anno. 12 Il plesso di Scuola secondaria di primo grado di Falconara, collocato a centro della cittadina, è ampio, dotato di biblioteca, di aula informatica ben attrezzata, con lavagna interattiva, così come di un laboratorio artistico e di un laboratorio scientifico. 13 • • • • • • • Il plesso di Scuola primaria ed infanzia di Torremezzo è una struttura nuova con aule ariose e spaziose, una biblioteca, una palestra e spazi attrezzati all’aperto. 14 Il plesso di Scuola secondaria di primo grado di San Lucido è una struttura ampia, luminosa, dotata di ampia palestra, di laboratorio informatico, di lavagne interattive, di laboratorio artistico, di un laboratorio scientifico e di biblioteca ben fornita . 15 SCUOLA DELL’INFANZIA TEMPO SCUOLA: 40 ore settimanali San Lucido, San Lucido (Acqualeone), Falconara Alb., Falconara (Torremezzo). SCUOLA PRIMARIA Alb. TEMPO SCUOLA: 29 ore settimanali/40 ore settimanali San Lucido (40 ore classe prima A; altre classi: 29 ore/), San Lucido (Acqualeone ( classe 1° -2° 40 ore, altre classi 29 ore), Falconara Alb. ( 29 ore), Falconara Alb. Torremezzo ( 29 ore). SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO TEMPO SCUOLA: 30 ore settimanali San Lucido, Falconara Alb. Classi ad indirizzo musicale – Scuola Secondaria di 1° Grado San Lucido. Tempo scuola: 18 ore settimanali. Attività didattiche: Chitarra, Flauto, Pianoforte,Violino. 16 Risorse umane Staff organizzativo Collaborano con il Dirigente Scolastico: DOCENTI FUNZIONI STRUMENTALI Prof.ssa FLORIANA CHIAPPETTA AREA 1. AZIONI: AREA N° 1 GESTIONE DEL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA SETTORI D’INTERVENTO: 1.Aggiornamento, gestione e valutazione del Piano dell’Offerta Formativa; 2. coordinamento generale della progettazione curriculare ed extracurriculare. 3.4. Elaborazione, attuazione e verifica del pof. AREA 2 - AREA N° 2 Ins. ANTONELLA ALESSANDRO SOSTEGNO ALUNNI BES 1. Produzione dei materiali didattici mirati; 2. Sostegno alla progettazione individuale; 3. Cura della documentazione didattica ed educativa; a. Programmazione di azioni di supporto agli alunni in handicap ed agli alunni BES con l’aiuto dei servizi preposti; b. Raccordo con i servizi territoriali. 17 AREA N° 3 Prof.ssa CAPUTO ROBERTA COORDINAMENTO ATTIVITA’ DI ORIENTAMENTO E CONTINUITA’ E DEI VIAGGI DI ISTRUZIONE SETTORI D’INTERVENTO: 1. Sostegno agli studenti per l’orientamento scolastico e professionale ( predisposizione di azioni di ascolto, aiuto e sostegno in vista delle scelte future); 2. Realizzazione di raccordo tra gli ordini di scuola, con le famiglie, con il territorio; 3. Promozione di curricoli in verticale ( continuità didattica); 4. Accoglienza alunni stranieri; 5. Rilevazione, tramite modulistica, dei bisogni formativi finalizzati ad effettuare visite didattiche guidate sul territorio e viaggi di istruzione. Cura dell’iter organizzativo delle visite didattiche e dei viaggi di istruzione programmati. 18 AREA 4. AREA N° 4 Prof. ssa CARMELA PISARRA COORDINAMENTO E SUPPORTO PER L’USO DEI SUSSIDI DIDATTICI E DELLE NUOVE TECNOLOGIE SETTORI D’INTERVENTO: A. Coordinamento e supporto per utilizzo delle nuove tecnologie; B. Coordinamento e supporto per l’utilizzo dei sussidi didattici; A. Coordinamento gestione registro elettronico. B. Coordinamento dell’attività di biblioteca. AREA N°5 Prof.ssa MARCELLINO ISABELLA COORDINAMENTO E GESTIONE DELLE PROCEDURE INVALSI E DEL SITO 1. Gestione generale delle procedure INVALSI. 2. Inserimento dati ed attività della Scuola nel sito web della Scuola. 19 DOCENTI RESPONSABILI DEI PLESSI Ins. Irene Morelli Ins. Bertolasi Mara Scuola Primaria San Lucido Scuola Primaria Acqualeone Ins. Cariati Silvana Scuola dell’Infanzia San Lucido Ins. Mazza Anna Scuola dell’Infanzia Acqualeone Ins. Provenzano Ortensia Ins. Albanese Annunziata Scuola Primaria e scuola dell’Infanzia Falconara Albanese Scuola dell’Infanzia e Primaria Falconara – Torremezzo Prof. Rossi Angelina Scuola Secondaria di 1° grado Falconara Albanese Prof.ssa Pate Franca Scuola Secondaria di 1° grado San Lucido 20 COORDINATORI DI DIPARTIMENTO A. S. 2012-2013 SCUOLA INFANZIA AREA COORDINATORE Didattico educativa Mazza Anna SCUOLA PRIMARIA AREA COORDINATORE Linguistica letteraria Marcellino Isabella Logico matematica Ramundo Gilarda Linguaggi non verbali Alessandro Antonella SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO AREA COORDINATORE Linguistica letteraria Chiappetta Floriana Logico matematica Praticò Assunta Linguaggi non verbali Alò Francesco COORDINATORI INTERSEZIONE E CLASSE SCUOLA INFANZIA COORDINATORE Intersezione Mazza Anna 21 SCUOLA PRIMARIA SAN LUCIDO CLASSE COORDINATORE 1^A Logullo Francesca 1^B Iorio Laura 2^A Alcido Elisabetta 2^B Ramundo Gilarda 3^A Veltri Graziella 3^B Schettini Loredana 3^C Chiappetta Faustina 4^A Lanzilotti Loredana 4^B Morelli Sandra 5^A 5^B Palermo Concetta Palermo Sandra ACQUALEONE CLASSE COORDINATORE 1^ 2 Longo Ornella 3^ 5 Orilio Assunta FALCONARA ALBANESE CLASSE COORDINATORE 1^ 2^ Barbarossa Adriana 3^ 5^ Marcellino Isabella 22 TORREMEZZO CLASSE COORDINATORE 1^ 2^ Albanese Annunziata 3^ 4^ Maiorano Rosaria Coordinatori di classe Scuola Secondaria di Primo Grado Falconara A. CLASSE DOCENTE ID Caputo Roberta II D Leccadito Rosaria III D Rossi Angelina 23 Coordinatori di classe Secondaria di primo grado San Lucido CLASSE DOCENTE IA Covelli Antonella. II A Cassano Maria.Pia. III A Chiappetta Floriana. IB Panno Elide. II B Oliva America. III B Ciardullo Anna Rita. IC Pisarra Carmela. II C Pate Franca. III C Dell’Armi Anna DOCENTI SCUOLA INFANZIA COGNOME NOME TITOLAR. TIPO POSTO 1 ANGOTTI CARMELA SI COMUNE 2 BERNARDO GIGLIOLA SI COMUNE 3 BORRELLI M. TERESA L. INC. I.R.C. 4 CARIATI SILVANA SI COMUNE 5 CHIEFALO ANNA SI COMUNE 6 FUOCO ELENA SI COMUNE 24 7 GRANDE FLORIANA SI COMUNE 8 GRECO MARIA G. SI COMUNE 9 LONGOBARDI ANNALISA SI COMUNE 10 MANGINELLI GRAZIELLA SI SOSTEGNO 11 MAZZA ANNA SI COMUNE 12 PALETTA ANNA RITA SI COMUNE 13 PORCO DOMENICA O SI COMUNE 14 PROVENZANO ORTENSIA SI COMUNE 15 RUSSO LINA SI COMUNE 16 SAVAGLIA FRANCA SI COMUNE 17 SICILIANO FEDELINDA SI COMUNE 18 VELTRI DOMENICA SI COMUNE 19 VELTRI PATRIZIA SI COMUNE 20 VANZILLOTTA MARIA C. NO SOSTEGNO 21 VOMMARO ANNA SI COMUNE INC. I.R.C. * MATRANGOLO ANGELO SCUOLA PRIMARIA COGNOME NOME Titolar Tipo posto e 1 ALBANESE ANNUNZIATA SI COMUNE 2 ALCIDO ELISABETTA SI COMUNE 3 ALESSANDRO ANTONELLA SI SOTEGNO 4 BARBAROSSA ADRIANA SI COMUNE 5 BERTOLASI MARA SI COMUNE 6 BOSCO CARMELINA SI I.R.C. 7 CATALDO ADELINA SI COMUNE 8 CHIAPPETTA FAUSTINA SI COMUNE 9 D’AMICO GIUSEPPINA NO COMUNE 10 IORIO ASSUNTA SI COMUNE 11 IORIO LAURA SI COMUNE 25 12 LANZILLOTTI LOREDANA SI COMUNE 13 LOGULLO FRANCESCA SI COMUNE 14 LONGO ORNELLA SI COMUNE 15 MAIORANO ROSARIA SI COMUNE 16 MARCELLINO ISABELLA SI COMUNE 17 MARCHESE ELENA SI SOSTEGNO 18 MATRANGOLO ANGELO INC I.R.C. 19 MORELLI IRENE SI COMUNE 20 MOSCATO EMANUELA SI COMUNE 21 ORILIO ASSUNTA SI COMUNE 22 PALERMO CONCETTA SI COMUNE 23 PALERMO SANDRA SI COMUNE 24 PITASSI MONICA SI SOSTEGNO 25 RAMUNDO GILARDA SI COMUNE 26 ROCCO MARIA SERAFINA SI COMUNE 27 SCHETTINI LOREDANA SI COMUNE 28 VELTRI GRAZIELLA SI COMUNE 29 MATRANGOLO ANGELO I.N.C I.R.C. 29 BORRELLI M. TERESA L. I.N.C. I.R.C. SCUOLA SECONDARIA DI 1°GRADO COGNOME NOME Tit. 1 ALO’ FRANCESCO SCI. MOTORIE SI 2 BOSA ANDREA PIANOFORTE NO 3 CALLA LAURA FRANCESE NO 4 CAPUTO ROBERTA ITAL. STOR .GEO. SI 26 5 CASSANO MARIA PIA ITAL. STOR. GEO. SI 6 CIARDULLO ANNA RITA MATE. SCIENZE SI 7 CHIAPPETTA FLORIANA ITAL. STOR. GEO. SI 8 COVELLI ANTONELLA ITAL. STOR. GEO. SI 9 CRUSCO YURI CHITARRA 10 CUPELLI VITTORIO ARTE 11 DELL’ARMI ANNA ITAL. STOR. GEO 12 D’AMICO CARMINE TECNOLOGIA SI 13 FORTINO ROBERTA SCI. MOTORIE NO 14 LECCADITO ROSARIA ITAL. STOR. GEO. 15 MAGNANO ENZA RELIGIONE 16 MICELI FRANCESCA MATE. SCIENZE 17 MELLACE DANIELA MUSICA 18 MEO DANIELA VIOLINO SI 19 OLIVA TERESA A. INGLESE SI 20 PAPANDREA FABIO TECNOLOGIA 21 PANNO ELIDE FRANCESE SI 22 PATE FRANCA ITAL. STOR. GEO. SI 23 PISARRA CARMELA INGLESE SI 24 PRATICO’ ASSUNTA MATE. SCIENZE SI 25 PROVENZANO BENEDETTO FLAUTO SI 26 RIPOLI FRANCESCO SOSTEGNO SI 27 ROSSI AGELINA M. MATE. SCIENZE SI 28 SCORZA FRANCESCO ARTE 29 SCHETTINI PATRIZIA PIANOFORTE SI 30 SIMONE MARCELLA SOSTEGNO NO 31 VANZILLOTTA FLAVIA MUSICA * ANGELO I.R.C. MATRANGOLO NO SI NO SI INC. SI NO NO NO SI INC (*) Caricato nella Scuola Primaria/infanzia 27 Personale A.T.A. COGNOME NOME TIPO POSTO Titolare 1 GIUSTA FRANCESCA D.S.G.A. SI 1 BASILE GIUSEPPE ASS. AMM. SI 2 CATALDO FRANCESCO ASS. AMM. SI 3 SICILIANO ROSANNA ASS. AMM. SI 1 GORPIA LUIGINA 1 AMENDOLA PAOLINO COLL. SCOL. SI 2 BELCASTRO ANTONIO COLL. SCOL. SI 3 BOSSIO ONORINA COLL. SCOL. SI 4 CAPOLINGUA GIULIANA COLL. SCOL. SI 5 CAPRIOLA ANTONIO COLL. SCOL. SI 6 FRANGELLA ANGELINA COLL. SCOL. SI 7 FRANGELLA IDA COLL. SCOL. SI 8 FRANGELLA PASQUALE COLL. SCOL. SI 9 LANZILLOTTA FRANCESCO COLL. SCOL. SI 10 PACE ROSA COLL. SCOL. SI 11 SALOMONE LUIGI COLL. SCOL. SI 12 SCALISE FIORINA COLL. SCOL. SI 13 SETA MARIA COLL. SCOL. SI PERM. FUORI RUOLO SPECIALE ANTONIETTA 28 GRUPPO di LAVORO PER L’INCLUSIVITA’ Il gruppo di lavoro per l’inclusività è formato dai coordinatori di classe, dai docenti di sostegno, dai genitori degli alunni diversamente abili e dall’equipe socio-psico-pedagogica della USL. La Dirigente redigerà un piano articolato per la rilevazione degli alunni con DSA e BES, successivamente verranno individuate delle figure specifiche. D. S. /suo delegato Prof.ssa Osso Anna Docente F.S. area 2 Ins. Antonella Alessandro Docenti per la scuola dell’infanzia, docenti di sostegno: Manginelli Graziella, Maria Carmela Vanzillotta; docente di sezione: Cariati Silvana, Longobardi Annalisa per la scuola primaria,docenti di sostegno: Alessandro Antonella, Marchese Elena; Pitassi Monica. Docenti di classe: Ramundo Gilarda, Alcido Elisabetta, Veltri Graziella; Barbarossa Adriana. per la scuola secondaria di I grado, docenti di sostegno: Ripoli Francesco; Simone Marcella. Docenti di classe: Covelli Antonella, Dell’Armi Anna. Referenti A.S. PAOLA Psicologa: dott.ssa Ermelinda Pizzotti; De Luca Antonella, Cassano Franca. Genitori Tutti i genitori degli alunni diversamente abili. 29 RAPPRESENTANTI SINDACALI RSU CISL Alessandro Antonella RSU FLC CGIL Pisarra Carmela CONSIGLIO D’ISTITUTO DIRIGENTE SCOLASTICO PROF.SSA OSSO ANNA PROVENZANO MAZZA COMPONENTE DOCENTE COMPONENTE GENITORI COMPONENTE ATA ORTENSIA ANNA ALESSANDRO Antonella SCHETTINI LOREDANA MANGINELLI Graziella MORELLI Irene BOSCO Carmelina MOSCATO Emanuela ALBANESE Dario (Presidente) ARCURI STEFANO COSCARELLA Carmen PASSALACQUA Nicodemo G. MAZZA Meorina PERLA Carolina BARONE Simona MONTAGNESE Antonio CATALDO Francesco LANZILLOTTA Francesco 30 GIUNTA ESECUTIVA COMPONENTE DOCENTE COMPONENTE GENITORI COMPONENTE ATA COMPONENTE DI DIRITTO D. S. DSGA PROVENZANO Ortensia COSCARELLA Carmen PASSALACQUA Nicodemo G. LANZILLOTTA Francesco OSSO ANNA GIUSTA Francesca 31 PROGETTO OPERATIVO FUNZIONE STRUMENTALE AREA N°1 DOCENTE FUNZIONE STRUMENTALE FLORIANA CHIAPPETTA 1.Aggiornamento, gestione e valutazione del Piano dell’Offerta Formativa. 2. Coordinamento generale della progettazione curriculare ed extracurriculare. 3. Elaborazione, attuazione e verifica del pof. L’attività relativa alla funzione strumentale dell’area n° 1 parte dalla definizione del piano dell’offerta formativa, da realizzare sulla base della rilevazione dei bisogni e delle esigenze del territorio e della scuola. PRINCIPI BASE • Riscontro AI BISOGNI FORMATIVI, alle criticità riscontrate ed alle proposte migliorative avanzate dai docenti attraverso il questionario di autoanalisi somministrato alla fine dello scorso anno. • Formulazione di una proposta formativa che sia corrispondente alle necessità dell’utenza ed abbia caratteri di flessibilità e di efficacia, nella prospettiva di una co-progettazione da parte di tutte le componenti della scuola, al fine di garantire un iter didattico ed organizzativo che dia un’identità autorevole all’istituto ed al tempo stesso cerchi di garantire risultati di formazione agli alunni. • Individuazione di attività didattiche in continuità con la migliore tradizione della Scuola, quindi valorizzazione e continuazione dei progetti che negli anni passati hanno ottenuto risultati tangibili e concretamente formativi, cercando di creare un filo conduttore comune tra le proposte con obiettivi similari; • Avvio ad iniziative aperte all’innovazione , perché la Scuola sappia dare risposte reali e concrete alle esigenze dell’alunno collocato nella società odierna; 32 • Individuazione delle risorse, così come dei tempi di realizzazione con l’impegno della verifica dei risultati per apportare le eventuali modifiche in itinere. • Considerazione per ciò che di positivo il territorio offre, compresa la ricchezza di comprendere scuole appartenenti a comunità molto diverse dal punto di vista storico-culturale. • Considerazione, come punto di riferimento costante, del curricolo verticale, ma anche dell’extracurricolo, perché la proposta formativa presenti linee di coerenza e di efficacia rispetto ai livelli di padronanza attesi per ciascun alunno. • Attenzione a scelte programmatiche fondate su obiettivi formativi, in termini di crescita in abilità/capacità, oltre che su contenuti predefiniti, anche per contrastare la spinta pericolosa alla disgregazione sociale e ai disvalori diffusi. FASI ATTIVITA’ POF: • analisi dei bisogni formativi; • ideazione del Piano dell’offerta formativa in risposta ai bisogni emersi; • definizione degli obiettivi prioritari; • sviluppo del progetto; • discussione ed approvazione; • cura della documentazione relativa ai progetti. • controllo sul sistema di coerenza interna del POF; • garanzia del rispetto delle procedure e dei criteri definiti; • documentazione dell'iter progettuale ed esecutivo; • comunicazione del documento; • raccolta schede progettuali e inserimento informatico nel p.o.f; • coordinamento attività progettuali curricolari ed extracurricolari; • aggiornamento in itinere del p.o.f 33 METODOLOGIA Al fine di realizzare delle linee di azione didattica efficaci il Piano dell’offerta formativa non potrà che essere compartecipato e condiviso. Pertanto sarà importante coinvolgere nel lavoro non solo tutti i docenti titolari di funzione strumentale, ma anche gli altri docenti. STRUMENTI MEZZI Strumenti essenziali saranno il Pc, l’utilizzo del web, della rete internet anche per la comunicazione, così come la LIM. TEMPI La realizzazione del piano dell’offerta formativa non si esaurisce mai completamente, poiché esso sarà soggetto a continue verifiche ed aggiornamenti. Pertanto il lavoro proseguirà per l’intero anno scolastico. VERIFICA POF la verifica del POF avverrà in due momenti: • Fine primo quadrimestre: relazione dell’attività svolta dalle docenti F.S. in collegio dei Docenti; • Mese di maggio: questionario da somministrare ai docenti ed ai genitori sulla valutazione dell’attività svolta ed il recepimento di proposte di miglioramento PROGETTO FUNZIONE STRUMENTALE AREA 2 - funzione strumentale Ins. Alessandro Antonella PREMESSA Con l’attribuzione della Funzione Strumentale relativa all’area 2 “sostegno agli alunni BES” per l’anno scolastico 2014/2015 cercherò di pormi in continuità con l’operato svolto negli anni precedenti. 34 Questo progetto nasce da un’idea di attuazione di una Scuola che sa rispondere adeguatamente a tutte le difficoltà degli alunni e sa prevenirle, ove possibile, diventando Scuola inclusiva per tutti. Una scuola dove si eliminano le barriere all’apprendimento e alla partecipazione di ognuno offrendo a tutti gli alunni un’opportunità di crescita personale basata sulle attitudini e sulle risorse attive di apprendimento, rispondendo alle linee di sviluppo di una democratica formazione culturale di base e di una crescita affettiva – relazionale. Inoltre, mira a tutte quelle condizioni di svantaggio che rientrano nel concetto di Bisogno Educativo Speciale, una macro categoria che comprende dentro di sé tutte le possibili difficoltà educative apprenditive degli alunni, sia le situazioni considerate tradizionalmente come disabilità mentale, fisica, sensoriale sia quelle di deficit in specifici apprendimenti clinicamente significative la dislessia, il disturbo da deficit attentivo e altre varie situazioni di problematicità psicologica, comportamentale, relazionale, apprenditiva, di contesto socio – culturale ecc... tutte queste situazioni sono diversissime tra di loro ma, nella loro conclamata diversità emerge un dato che le avvicina e che le rende uguali diritto di ogni soggetto a ricevere un’attenzione educativo didattica individualizzata ed efficace. Gli alunni presentano diversi aspetti problematici che rendono difficile il loro superamento soprattutto nella ricerca di risposte adeguate ai loro specifici bisogni. Bisogni che richiedono l’impiego calibrato, in modo permanente o temporaneo, dei cinque pilastri dell’ inclusività: - Individuazione ( percorsi differenziati per obiettivi comuni ) - Personalizzazione ( percorsi e obiettivi differenziati ) - Strumenti compensativi - Misure dispensative - Impiego funzionale delle risorse umane, finanziarie, strumentali e materiali. Quindi è opinione comune che la scuola oggi debba sempre più creare un ambiente positivo utile per lo sviluppo delle potenzialità di ogni alunno che attraverso l’acquisizione di abilità, conoscenze e competenze potrà poi affrontare nell’età adulta qualunque situazione. Se ciò vale per gli alunni normodotati, ancor più tale principio è valido per gli alunni BES. Settori di intervento sono: 1. Produzione dei materiali didattici mirati 2. Sostegno alla progettazione individualizzata 3. Cura della documentazione didattica educativa 4. Programmazione di azioni di supporto agli alunni BES con l’aiuto dei servizi preposti 5. Raccordo con i servizi territoriali Il mio compito principale sarà quello di curare i rapporti con i componenti dell’Unità Multidisciplinare dell’ASL di Paola e la scuola organizzando gli incontri dei gruppi H operativi per alunno, presiedendo e coordinando gli stessi al fine di redigere o aggiornare il Profilo Dinamico Funzionale, di stilare il PEI, ricercare 35 strategie più opportune di intervento se necessario, verifiche intermedie e finali ecc.… tappe indispensabili anch‘ esse per una programmazione corretta ed aggiornata. FINALITA’ La finalità prioritaria che il progetto intende perseguire è organizzare e pianificare tutte le azioni necessarie ad una didattica efficace da esplicitare nelle diverse situazioni. Inoltre, un’integrazione globale attraverso la sperimentazione di percorsi formativi in grado di assicurare continuità nel passaggio tra i vari ordini di scuola e in quello indispensabile tra il mondo della scuola e quello sociale inteso nel senso più ampio e pertanto mirato anche all’inserimento lavorativo. Le priorità sono: 1. Finalizzare tutta l’attività educativa, formativa e riabilitativa ad un progetto di vita che tenga conto del ruolo attivo che l’individuo dovrà svolgere all’interno della società. 2. Rendere le famiglie più consapevoli e quindi orientarle verso progetti realistici sul futuro dei propri figli. 3. Offrire agli alunni BES la possibilità di acquisire maggiore consapevolezza delle proprie potenzialità. 4. Favorire l’accoglienza e l’integrazione degli alunni BES attraverso percorsi facilitati e individualizzati che fanno coesistere socializzazione ed apprendimento. 5. Elaborare tre aspetti determinanti del processo di formazione: accoglienza, integrazione e orientamento. 6. Organizzare l’attività educativa e didattica secondo il criterio della flessibilità nell’articolazione delle sezioni e delle classi, in relazione alla programmazione scolastica individualizzata. Il criterio contiene principi, criteri ed indicazioni riguardanti le procedure e le pratiche per un inserimento ottimale degli alunni BES, definisce i compiti ed i ruoli delle figure operanti all’interno dell’istruzione scolastica, traccia le diverse fasi dell’accoglienza e delle attività di facilitazione per l’apprendimento. Il “Protocollo di accoglienza” delinea inoltre prassi condivise di carattere: 1. Amministrativo e burocratico (acquisizione della documentazione necessaria e verifica della completezza del fascicolo personale) 2. Comunicativo e relazionale (prima conoscenza dell’alunno e accoglienza all’interno della nuova scuola) 3. Didattico – educativo (assegnazione alla classe, accoglienza, coinvolgimento dell’èquipe pedagogica e didattica) 4. Sociale (eventuali rapporti e collaborazione della scuola con il territorio per la costruzione del progetto di vita) 36 OBIETTIVI Gli obiettivi di seguito individuati riguardano “il sostegno degli alunni BES” ai quali il progetto è rivolto. Nella contestualizzazione specifica di ogni singolo percorso individualizzato andranno successivamente inseriti gli obiettivi specifici che i team di intersezione di interclasse e i consigli di classe definiscono nei singoli PEI: 1. Definire pratiche condivise tra tutto il personale all’interno del nostro Istituto 2. Facilitare l’ingresso a scuola degli alunni e sostenerli nella fase di adattamento al nuovo ambiente 3. Promuovere qualsiasi iniziativa di comunicazione e di collaborazione tra scuola ed enti territoriali (comune, ASL, cooperative, enti di formazione ecc.…) 4. Promuovere la socializzazione finalizzandola al miglioramento dell’asse relazionale 5. Favorire la creazione di una situazione interattiva piacevole ed emotivamente positiva, per stimolare, incoraggiare e coinvolgere l’alunno nelle attività didattiche ed operative 6. Facilitare la sussistenza di una cosciente relazione di apprendimento tra alunno, docenti e compagni di classe 7. Incrementare le reali possibilità dell’alunno nel poter superare le sue difficoltà specifiche 8. Consentire all’alunno di raggiungere un positivo livello di autonomia, stima e sicurezza, attraverso la progressiva consapevolezza delle difficoltà e dei bisogni individuali e del percorso necessario per conseguire stabili e positivi risultati 9. Promuovere e valorizzare la capacità di trasferire le abilità cognitive ed operative acquisite durante il progetto educativo nell’ambito di contesti di vita quotidiana 10. Ipotizzare un progetto di vita compatibile con le potenzialità e le difficoltà proprie del soggetto METODOLOGIA Per raggiungere gli obiettivi, il progetto sarà strutturato in diversi percorsi: 1. Saranno curati i rapporti con le diverse istituzioni locali (ASL, Comune, Enti locali) sia per la realizzazione di eventuali “ progetti integrati “, sia per la stesura congiunta del Profilo Dinamico Funzionale e del PEI, sia per particolari problematiche che eventualmente si potranno creare 2. In ogni situazione si cercherà di agganciare il più possibile il lavoro dell’alunno a quello del gruppo classe ed accanto al necessario intervento individualizzato, saranno privilegiate comunque le attività a piccoli gruppi e/o laboratoriali senza mai perdere di vista le finalità dell’integrazione 3. Saranno previsti incontri di continuità con tutti gli ordini di scuola particolare attenzione alla realizzazione di attività idonee agli alunni in situazione di disabilità 4. Gli insegnanti di sostegno si riuniranno, coordinati dalla Funzione strumentale al fine di analizzare, confrontare ed elaborare le strategie di intervento più idonee al raggiungimento degli obiettivi programmati nei diversi piani educativi personalizzati 37 5. Sarà effettuato il rilevamento delle difficoltà oggettive nei campi dell’apprendimento che l’alunno manifesta e compilato il Piano educativo individualizzato 6. In riferimento alla Direttiva Ministeriale del 27 Novembre 2012 (BES) si porrà l’attenzione verso quegli alunni che manifestano una qualsiasi difficoltà per consentire a tutti il pieno successo scolastico TEMPI Durante l’arco dell’anno si prevede una serie di incontri di due ora ciascuno nei seguenti mesi: Settembre – Novembre Gennaio – Febbraio Aprile – Maggio Inoltre sarà mia cura raccogliere la necessaria documentazione prevista dalla Legge n. 104/1992 con l’aggiornamento dei verbali di cui D.P.C.M. n. 185/2006, delle diagnosi funzionali e dei profili dinamici, materiali indispensabili per la predisposizione da parte della scuola, della famiglia e dell’Unità Multidisciplinare dei progetti educativi individualizzati, questa documentazione è molto importante ai fini dell’attribuzione degli insegnanti di sostegno per i ragazzi, richiesta dall’USP per la relazione degli organici di diritto provinciali. Per quanto riguarda la formazione e l’aggiornamento mi adopererò per fornire un informazione tempestiva al personale docente. Progetto operativo- funzione strumentale al Pof area 3: “ continuita’ - orientamento – viaggi d'istruzione Prof.ssa Caputo Roberta PREMESSA Al fine di formare la persona nella sua interezza è necessario progettare interventi educativi miranti a promuovere lo sviluppo armonico della personalità degli alunni e creare le condizioni più favorevoli alla realizzazione di un percorso unitario che risponda ai reali bisogni formativi di tutti gli alunni che li segua dalla Scuola dell’Infanzia per tutto il ciclo dell’istruzione obbligatoria. A tal fine sarà cura della Funzione Strumentale organizzare incontri per coordinare le attività programmate per i tre ordini di scuola e favorire la collaborazione tra i docenti. 38 L’Orientamento costituisce tra tutte le attività svolte dai docenti la più significativa per lo sviluppo formativo degli alunni. Esso è cruciale nei momenti di passaggio da un grado di scuola ad un altro, nei quali occorre fare un’analisi dei prerequisiti, per sapere quali sono le attitudini, gli interessi e per preparare l’ingresso all’interno dell’Istituzione scolastica di grado superiore. E’ necessario, quindi, organizzare incontri con i docenti degli Istituti Superiori per ampliare e diversificare l’offerta, in modo che gli alunni possano operare una scelta oculata del proprio percorso scolastico. Anche i viaggi di istruzione hanno un’importanza notevole nello sviluppo e nella crescita dell’individuo. Essi rappresentano sempre più un’occasione per potenziare ed integrare le conoscenze in modo diverso da come avviene sui banchi di scuola. I viaggi d’istruzione sono anche un’occasione di socializzazione e di responsabilizzazione per gli alunni, che imparano a rispettare le regole, stabilite e condivise prima della partenza, ad autogestirsi e ad auto controllarsi nonché, a vivere i rapporti interpersonali tra pari e con i docenti in maniera più libera. La scelta della meta, pertanto, non può dipendere da fattori esclusivamente “turistici”, ma deve essere guidata da fattori educativi, strettamente correlati a tutte le altre iniziative messe in atto nella programmazione in considerazione dei traguardi formativi attesi. Pertanto le finalità educative dei viaggi saranno finalizzate al raggiungimento di obiettivi didattici specifici relativi ai vari ambiti disciplinari. I viaggi di istruzione diventano in tal modo tappe significative del percorso educativo e didattico. OBIETTIVI a) Coordinamento e gestione delle attività di continuità e orientamento: • Analizzare le nuove indicazioni ministeriali; • Rivisitare i curricoli verticali delle varie discipline; • Elaborare piani di intervento per promuovere adeguatamente la continuità educativa e didattica; • Favorire il passaggio degli alunni tra i vari ordini di scuola, • Creare occasioni di incontro, di collaborazione e scambio tra alunni e docenti delle classi ponte; • Promuovere atteggiamenti di apertura verso l’altro; • Promuovere atteggiamenti di collaborazione e cooperazione; • Prendere contatti con gli Istituti Secondari Superiori; • Predisporre il Piano delle attività di Orientamento; • Promuovere incontri formativi delle classi terze della Scuola Secondaria di I Grado con i docenti delle Scuole Secondarie di II Grado della Provincia di Cosenza; 39 • Comunicare alle famiglie e agli alunni le giornate di “Open Day” organizzate dalle scuole. b) Coordinamento viaggi d’istruzione dell’Istituto: • Raccogliere le richieste dei docenti sulle uscite; • Predisporre il piano delle uscite da inserire nel POF; • Predisporre il calendario delle uscite indicante le date, i luoghi da visitare, le classi coinvolte, i docenti accompagnatori; • Predisporre comunicazioni per gli alunni e le famiglie; • Favorire un adeguato raccordo tra docenti, alunni, famiglie, Dirigente Scolastico e personale Amministrativo c) Elaborazione progetti relativi all’orientamento in base alla legge n.1 del 2007 e D.Lgs 21 e 22 del 14 gennaio 2008. • Favorire i raccordi con le scuole superiori del territorio. d) Coinvolgimento e cooperazione dei genitori: • Fornire informazioni circa le attività di orientamento programmate dagli Istituti di Scuola Secondaria di II Grado; • Rendere partecipi le famiglie delle attività periodicamente programmate; • Costruire un clima di reciproca fiducia e di fattivo sostegno. DESTINATARI Il progetto è rivolto a tutti gli alunni dei tre ordini di scuola presenti nell’Istituto Comprensivo di San Lucido. METODI E TEMPI DI REALIZZAZIONE La realizzazione delle attività inerenti il presente progetto saranno svolte e coordinate dalla sottoscritta in qualità di Funzione Strumentale e il coinvolgimento di tutti i docenti e in particolar modo dei responsabili di plesso. 40 In tutte le fasi si attuerà la collaborazione con i colleghi delle altre Funzioni Strumentali e, soprattutto con il Dirigente Scolastico e il personale di Segreteria. I Docenti avranno il supporto della Funzione Strumentale durante l’intero anno scolastico con tempi così ripartiti: Per le attività di Continuità l’impegno sarà espletato nel corso dell’intero anno scolastico, a seconda delle esigenze organizzative , al fine di coordinare le attività programmate, tra i tre ordini di scuola. Per le attività di Orientamento l’impegno sarà concentrato nel periodo tra Novembre e Gennaio, per quanto riguarda gli alunni delle classi III, data l’esigenza degli alunni di effettuare l’iscrizione alle scuole secondarie di II Grado. Per l’organizzazione delle uscite l’impegno sarà espletato nel corso dell’anno scolastico in diverse fasi: Ottobre – Dicembre: Raccolta delle richieste dei Docenti e organizzazione del piano delle uscite didattiche, delle visite guidate e dei viaggi d’istruzione per l’inserimento nel POF. Organizzazione del calendario delle uscite e predisposizione degli itinerari inerenti i viaggi d’istruzione e le visite guidate di uno o più giorni. Gennaio - Febbraio: Contatti con Agenzie di viaggi ed Enti per prenotare le uscite. Marzo – Maggio : Organizzazione per la realizzazione dei viaggi (richieste, comunicazioni alle famiglie, autorizzazioni…) Giugno : Documentazione del lavoro svolto: relazione finale. – MEZZI E STRUMENTI Saranno valorizzate ed utilizzate tutte le risorse umane e materiali a disposizione della scuola e del territorio; docenti, famiglie, enti locali, testi di vario genere, sussidi multimediali, internet. VERIFICA La verifica del lavoro svolto avverrà, in itinere, attraverso: • visibilità delle attività realizzate; • produzione di materiale grafico; • pubblicazione delle attività sul sito web della scuola. 41 A conclusione dell’anno scolastico, sarà presentata la relazione del lavoro svolto in sede di Collegio dei Docenti. San Lucido, PROGETTO OPERATIVO- AREA N° 4- INS. MONICA PITASSI Coordinamento e supporto per l’uso dei sussidi didattici e delle nuove tecnologie- scuola Primaria premessa Lo spazio occupato dalle tecnologie (TIC) nel mondo attuale sta contribuendo a modificare molte attività, cambiare alcune abitudini e sviluppare nuovi tipi di competenze. La funzione strumentale nell’area Tecnologie e Multimedialità dovrebbe focalizzarsi sull’implementazione dell’uso delle TIC nell’attività didattica, principalmente con due tipi di finalità: a) le tecnologie come supporto al lavoro didattico, quindi come strumenti che possono agevolare il lavoro dei docenti e semplificare le comunicazioni; b) le tecnologie e la multimedialità come strumenti didattici, quindi come mezzi per incrementare le conoscenze e sviluppare le competenze degli alunni. Per ciascuno di questi obiettivi vengono di seguito indicate le attività che si ritengono funzionali al suo conseguimento. • Consulenza e supporto ai docenti nell’ uso delle nuove tecnologie. Allo scopo di favorire un uso sempre più ampio e motivato delle nuove tecnologie nella didattica, la docente Funzione Strumentale si rende disponibile a supportare i docenti interessati nell’utilizzo delle strumentazioni di nuova acquisizione, come la LIM (Lavagna Interattiva Multimediale) e il registro elettronico. In relazione al punto di cui sopra la funzione strumentale offre la propria disponibilità per la risoluzione di problematiche tecnologiche e informatiche, ma non tecniche, attivando uno “sportello” nei seguenti giorni e orari : SEDE GIORNO ORA SAN LUCIDO CENTRO MERCOLEDÍ 12,30- 13,30 FALCONARA GIOVEDÍ 12,30- 13,30 TORREMEZZO VENERDÍ 12,30-13,30 Questa attività può essere sostituita/affiancata dallo svolgimento di mini-corsi, a piccoli gruppi, su tematiche 42 precise (ad es. l’uso del registro elettronico). • Condivisione di esperienze e materiali. L’utilizzo delle tecnologie nella didattica è un campo che stiamo esplorando, con notevole dispendio di tempo ed energie e con esiti variegati. Potrebbe essere utile uno spazio, reale o virtuale, per la condivisione dei materiali trovati in rete o prodotti autonomamente e, in generale, delle esperienze di attività didattiche svolte con l’uso di strumenti multimediali. • Verifica e coordinamento delle strumentazioni informatiche. Tale attività sarà finalizzata alla segnalazione di eventuali problemi, proposte per il potenziamento e l’utilizzo dei laboratori nei diversi plessi della Scuola Primaria. • Ricercare e proporre iniziative di formazione sulle tecnologie informatiche. • Raccordo con il Dirigente Scolastico, il personale della Segreteria e con le altre Funzioni Strumentali. • Verifica degli interventi attuati e presentazione delle proposte per l’anno successivo. PROGETTO OPERATIVO FUNZIONE STRUMENTALE AREA 4 PROF.SSA CARMELA PISARRA Coordinamento e supporto per l’uso dei sussidi didattici e delle nuove tecnologie- Scuola Secondaria 1°grado PREMESSA In una società di “digital natives”, alunni cresciuti in ambienti in cui risulta predominante l’uso della tecnologia, è fondamentale che la scuola ed i docenti si servano dei nuovi media per diversificare i metodi e le strategie di apprendimento, potenziando le opportunità educative. Se alcuni contenuti della scuola restano validi in ogni tempo, è il modo di trasmetterli che deve cambiare, la didattica basata sull’uso delle TIC consente di adoperare i linguaggi più affini agli alunni per migliorare il processo di insegnamento-apprendimento. Il docente di oggi non può prescindere dalla tecnologia, ma deve trovare in esse strumenti e metodologie didattiche rispondenti alla necessità di aumentare la qualità dell’insegnamento, puntando sulla crescita del sapere, della ricerca e sull´innovazione. Non si può più pensare all’apprendimento tradizionale come unico veicolo del sapere. Gli stimoli 43 che offrono PC, tablet e la rete sono innumerevoli e coinvolgono diversi canali sensoriali che sicuramente facilitano l’apprendimento. Le opportunità offerte dalla tecnologia sono da considerarsi non soltanto in relazione allo sviluppo di specifiche conoscenze e abilità, ma favoriscono l’acquisizione di competenze complesse . L’uso delle TIC ed il loro utilizzo applicato alla didattica offre la possibilità ai “digital natives” di confrontarsi con i contenuti curriculari delle varie discipline in maniera innovativa e coinvolgente, utilizzando un linguaggio comune. L’efficacia e l’efficienza dell’insegnamento aumentano se lo studente è motivato ad apprendere, permettere agli studenti di partecipare attivamente al proprio processo di costruzione della conoscenza è un modo efficace di impegnarli ed indurli alla riflessione su ciò che stanno apprendendo; anche gli ambienti didattici devono coinvolgere i ragazzi motivandoli, trasformandoli da semplici spettatori in “autori di contenuti”. Il nostro Istituto è dotato di due laboratori di informatica,uno nella sede della Scuola Secondaria di Primo Grado di San Lucido e l’altro Scuola Secondaria di Primo Grado di Falconara Albanese. Da alcuni anni, sia nella Scuola Secondaria di Primo Grado che nella Scuola Primaria, sono state installate le LIM. L’uso della LIM nella didattica quotidiana coinvolge e motiva gli alunni all’apprendimento, la lezione da frontale diviene interattiva e cooperativa e gli allievi diventano costruttori del proprio sapere in ambienti che rispettano gli stili di apprendimento dei “digital natives”: veloci , multimediali, multimodali, interattivi e digitali. Obiettivo : Promuovere l’uso delle nuove tecnologie nella didattica. Azioni : 1. La didattica con la LIM a) Illustrare come funziona la LIM (2 ore) b) Illustrare il software della LIM Promethean ed Interwrite.( 2 ore) c) Esempi di attività didattiche con la LIM (software proprio) (2 ore) d) Esempi di attività didattiche con la LIM (software OFFICE). (2 ore) e) Esercitazioni guidate finalizzate alla creazione di attività didattiche con l’uso della LIM (4ore) Tempi: da definire Obiettivo: Conoscere l’impostazione del registro elettronico e saperlo gestire 44 Azioni: 2. Impostare registro elettronico dei docenti della Scuola Secondaria di Primo Grado.(20 ore) 3. Illustrare struttura e funzionamento del registro elettronico.(1 ora) 4. Esercitazioni pratiche per familiarizzare con il registro elettronico.(4 ore) 5. Assistenza ai docenti per la compilazione del registro elettronico. (15 ore) Tempi: 22-10-2014 ore 15.00-16.00 ( punto 3) 29-10-2014 ore 14.00-16.00 (punto 4): 5-11-2014 ore 14.00 -16.00 (punto 4) Tutti i martedì dalle 9.00 alle 10.00 a partire dal 18 novembre 2014 ( punto 5) Tot. 40 ore extracurriculari • Controllo funzionalità strumenti multimediali e richiesta intervento di manutenzione. Tempi 3 ore extracurriculari Totale ore progetto: n° 55 Progetto operativo: Funzione Strumentale Area 5-Ins. Isabella Marcellino “Coordinamento, gestione delle procedure INVALSI e del sito della Scuola” Finalità: • Gestione generale delle procedure INVALSI • Inserimento dati ed attività della scuola sul sito Web Obiettivi: • Gestione del portale attraverso l'inserimento, in tempo reale, di materiale (Piano dell'Offerta Formativa, modulistica, ecc…). • Ricognizione della documentazione, valutazione e pubblicazione. • Aggiornamento continuo dell'Home page e dell'area news. • Raccolta e selezione del materiale prodotto per il successivo inserimento nel sito web dell’Istituto; • Coordinamento delle attività legate al Sistema Nazionale di Valutazione, con particolare riferimento alle Prove Invalsi. 45 • Analisi degli esiti relativi alle prove Invalsi e restituzione agli organi competenti. Il sito web dell’Istituto è costantemente aggiornato con materiale messo a disposizione dai docenti e/o dalla segreteria. La funzione strumentale relativa a questa area di interesse è sottoposta ad un carico di lavoro consistente in quanto interfaccia tra diversi ambiti della realtà scolastica. Deve mantenere un dialogo costante con i colleghi in modo da essere attento e sensibile alle proposte e alle richieste, deve rapportarsi con la segreteria e la dirigenza per valutare e coordinare con attenzione i materiali da caricare sul sito. Tempi: • Settembre/Giugno 46 CARATTERI E FINALITA’ DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA La scuola dell’infanzia costituisce un luogo culturale importante e particolare nel percorso scolastico. I bambini e le bambine che entrano in questa “prima” scuola, presentano caratteristiche ed esigenze affettivo-cognitive particolari, che vanno conosciute in maniera approfondita, rispettate e corrisposte al massimo grado per fornire loro ambienti formativi che rendano possibile una permanenza serena e che offrano un’idea positiva della scuola. I bambini giungono alla Scuola dell’Infanzia con caratteristiche proprie dell’età e con una storia personale, originale e unica. E’ compito della scuola individuare i bisogni formativi, e valorizzare le attitudini di ciascuno mediante la creazione di un ambiente strutturato negli spazi, nei tempi e nelle attività, in modo che sia garantito a tutti un sano processo evolutivo sul piano affettivo-sociale-cognitivo e un approccio ai sistemi simbolicoculturali del nostro tempo. “Per ogni bambino o bambina, la scuola dell’infanzia si pone la finalità di promuovere lo sviluppo dell’identità, dell’autonomia, della competenza, della cittadinanza” Lo sviluppo dell’identità e dell’autonomia presuppongono lo star bene con se stessi e con gli altri, infatti è proprio durante gli anni della scuola dell’infanzia che si definisce in ogni bambino/a la consapevolezza del proprio corpo, della propria personalità e del proprio stare con gli altri. Questi sono gli anni in cui i bambini sperimentano il piacere e la difficoltà che lo stare insieme comporta, imparano a gestire i conflitti, e a controllare emozioni e stati d’animo, superano l’egocentrismo e cominciano a porsi semplici domande di carattere esistenziale e religioso. Sviluppare la competenza vuol dire esercitare l’osservazione e la riflessione, saper descrivere le esperienze vissute narrando e rappresentando fatti significativi , ma anche sviluppare l’attitudine a fare domande. Lo sviluppo del senso della cittadinanza avviene attraverso la scoperta degli altri, dei propri e degli altrui bisogni e dalla necessità di gestire i contrasti mediante la negoziazione e il dialogo. Dal confronto con i loro coetanei e con gli educatori i bambini comprendono quale è la fonte di autorità e responsabilità nei vari contesti, imparano ad osservare regole di comportamento, assumono piccole responsabilità, riconoscono diritti e doveri. In questo modo si pongono le basi “di un abito democratico, eticamente orientato, aperto al futuro e rispettoso del rapporto uomo-natura” .(Indicazioni nazionali 2007) 47 CAMPI DI ESPERIENZA Per rispettare il modo di conoscere dei bambini e per offrire situazioni motivanti, perché ricche di senso, la nostra scuola cerca di perseguire gli obiettivi previsti nei campi di esperienza e di promuovere la formazione di competenze, organizzando esperienze caratterizzate dalla trasversalità delle conoscenze alle quali gli stessi campi fanno riferimento. CAMPO D’ESPERIENZA: IL SÉ’ E L’ALTRO Capacità di aumentare il proprio grado di autonomia personale; capacità di riconoscere, esprimere, controllare i propri sentimenti; capacità di riconoscere il valore degli altri; capacità di superare la dimensione egocentrica; capacità di cooperare con coetanei ed adulti; capacità di sviluppare sentimenti di solidarietà nei confronti del genere umano al di là delle diversità. CAMPO D’ESPERIENZA: IL CORPO E IL MOVIMENTO Capacità di sviluppare le percezioni sensoriali e gli schemi motori dinamici e posturali di base, adattandoli alle dimensioni spazio-temporali di diversi ambienti e situazioni; capacità di intuire e progettare nel corso delle attività un’efficace strategia motoria. CAMPO D’ESPERIENZA: IMMAGINI, SUONI, COLORI Capacità di inventare storie e di esprimerle attraverso la drammatizzazione, il disegno, la pittura e le altre attività manipolative; utilizza strumenti, tecniche espressive e creative; esplora le possibilità offerte dalla tecnologia; scopre il paesaggio sonoro; sperimenta i linguaggi musicali. Capacità di usare tecniche e materiali diversi per esprimersi, comunicare, rappresentare; capacità di utilizzare modelli espressivi non stereotipati; capacità di realizzare giochi simbolici, drammatizzazioni, mimo; capacità di riconoscere suoni e rumori; capacità di acquistare una sensibilità musicale; capacità di assumere gradualmente un atteggiamento critico nei confronti di messaggi mass-mediali. CAMPO D’ESPERIENZA: I DISCORSI E LE PAROLE Capacità di prestare attenzione ai discorsi degli altri; capacità di pronunciare correttamente le parole; capacità di organizzare frasi di senso compiuto; capacità di raccontare una propria esperienza e/o fatti; capacità di rielaborare un racconto e di riferirne gli elementi principali. CAMPO D’ESPERIENZA: LA CONOSCENZA DEL MONDO 48 Capacità di stabilire relazioni logiche; capacità di operare raggruppamenti e classificazioni; capacità di compiere seriazioni; capacità di riconoscere, denominare, rappresentare forme e dimensioni; capacità di localizzare e rappresentare elementi nello spazio. Capacità di provare curiosità desiderio di esplorare e capire; capacità di cogliere i dati rilevanti in un fenomeno; Capacità di sviluppare idee in merito a fatti e di comunicarle agli altri; capacità di intuire progressivamente il senso del limite di ogni soluzione e di intravedere la provvisorietà delle spiegazioni; capacità di provare interesse per le condizioni di vita degli altri esseri viventi e rispetto per essi; capacità di apprezzare l’ambiente naturale e di sviluppare attitudini e impegno per la sua salvaguardia. La Scuola considererà significativi i rapporti dialogici con la famiglia, ma anche con l’istituzione precedentemente frequentata dai bambini ( asilo nido comunale). Con quest’ ultimo curerà di concordare eventuali iniziative comuni, ai fini della continuità educativa. Nell’ambito delle attività programmate la Scuola prevede l’organizzazione di visite guidate sul territorio. ORGANIZZAZIONE DELLA GIORNATA Il ritmo della giornata va determinato in modo da salvaguardare il benessere psico-fisico del bambino e da tenere nel massimo conto la percezione individuale e le sue componenti emotive, con particolare riguardo per quei bambini che possono trovarsi a disagio con le scansioni temporali proposte dalla scuola ed essere soggetti, più degli altri, a fenomeni di affaticamento; in ciò potrà esserci di guida quanto disposto dalle Indicazioni Nazionali. Il tempo scolastico costituisce una risorsa fondamentale per lo sviluppo del curricolo, per cui il suo impiego ottimale eviterà il più possibile le ripartizioni innaturalmente rigide, per consentire una distribuzione ordinatamente varia delle opportunità educative della giornata scolastica. La giornata ideale per il bambino/a prevederà: • Alternanza di momenti intensi e momenti più distesi • Successione di attività e diversificazione dei criteri di raggruppamento degli alunni, al fine di garantire il benessere inteso come “stato di completo benessere fisico-mentale e sociale”, secondo la nota definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. La motivazione all’apprendimento discende anche dal rispetto dei ritmi individuali. Inoltre i tempi dell’accoglienza, del riposo, del pasto, in quanto tempi dell’educazione, sono organizzati in questa prospettiva dal personale docente. La pluralità dei docenti e i “tempi di contemporaneità “ saranno gestiti in modo flessibile e produttive e organizzate per meglio garantire la scansione delle attività didattico-educative. 49 CARATTERI E FINALITA’ SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA DI 1°GRADO Il primo ciclo d’istruzione riguarda un’età in cui si costruisce l’ identità dei ragazzi. Dalla fanciullezza alla preadolescenza, il bambino prima ed il ragazzo poi, vive un periodo di forte crescita e di grande cambiamento, associato, in particolare, nella Scuola Secondaria di 1°grado, ad un bisogno di autonomia e di indipendenza. L’azione didattico-educativa si volge in modo mirato ad aiutare l’alunno a formarsi come persona, ad orientare, a conquistare un’autonomia fattiva e critica, ad individuare la strada della sua vita, scoprendo se stesso e le proprie aspirazioni. E’ importante più che mai che la scuola sappia essere “vita” e sappia trasmettere ed essere esempio di valori e di regole precise e chiare. A ciò servirà un atteggiamento della Scuola aperto al dialogo, attento alla singola individualità, ma anche dotato dell’autorevolezza necessaria ad ispirare sicurezza e riferimento ideale, ma anche un impianto disciplinare non frammentato, anzi, capace di cogliere le interconnessioni tra i diversi saperi e di avviare gli alunni a sapersi orientare nel mondo ed ad una visione unitaria della conoscenza. Le attività didattiche sono organizzate secondo l’indirizzo metodologico e si articolano in moduli ed unità di apprendimento, nell’ottica dell’unitarietà dell’apprendimento e dell’integrazione dei processi di istruzioneformazione. Le attività scolastiche contemplano l’alternanza della scuola auditorium e di quella laboratorium, in cui si realizzano le attività di progettazione curriculare ed extracurricolare, volte a perfezionare: • le attività di ricerca individuale e di gruppo per la responsabilizzazione e la condivisione dei compiti; • l’impiego di strumenti multimediali; • le attività espressivo-manipolative; • le attività operative; • le attività motorie. Le attività curricolari possono essere organizzate in diversi modi affinchè l’intervento didattico sia più efficace. In classe si ricorrerà perciò all’uso di: • lezioni frontali nel momento in cui si danno informazioni uguali per tutti( può essere una spiegazione, una lettura, la visione di una video cassetta o di un CD-ROM...); • attività per piccoli gruppi (attività fondamentali per l’acquisizione della condivisione e della disponibilità); • interventi individualizzati secondo le linee dei piani di studio personalizzati ; • attività di classi aperte per la realizzazione di progetti e laboratori comuni alla scuola. • Laboratorio culturale alternativo per la prevenzione ed il contrasto di disagio/svantaggio/ dispersione. Nella Scuola Primaria le esigenze formative mirano a: Assicurare a ciascun alunno le condizioni culturali, relazionali, didattiche ed organizzative idonee allo sviluppo pieno della persona umana; 50 Garantire un primo livello di padronanza delle conoscenze e delle abilità, anche metodologiche e di indagine; Radicare le conoscenze, partendo dall’esperienza ed investendo tutte le dimensioni della persona; sviluppare rapporti e relazioni interpersonali adeguati; promuovere l’integrazione affettiva e porre le basi per un’immagine realistica, ma positiva di sé; promuovere l’acquisizione di tutti i tipi di linguaggio; cooperare per un progetto comune; dimostrare autonomia di giudizio e di scelta con capacità di autovalutazione e orientamento. La scuola, per rispondere alle richieste delle famiglie in cui entrambi i genitori lavorano, ha istituito attività extracurriculare di pre-scuola, in orario precedente all’inizio dell’orario curriculare. Nella Scuola Secondaria di primo grado le esigenze formative mirano a : accrescere la capacità di partecipazione e di contributo ai valori della cultura e della civiltà. Guidare ciascun alunno alla maturazione della capacità di astrazione/concettualizzazione; Promuovere il pensiero logico-critico e analogico; Sviluppare le capacità di confronto; Sviluppare la capacità di ricerca. Sviluppare la capacità di “visione unitaria” di sé, degli altri, della cultura e del mondo. ORGANIZZAZIONE DEL CORSO AD INDIRIZZO MUSICALE ( Scuola Secondaria di 1° grado) La Scuola, in ottemperanza al D.M. n° 201/99, intende promuovere l’espansione dello studio della musica e la divulgazione del prodotto musicale, pertanto offre agli alunni concretamente l’opportunità di accedere allo studio di uno strumento. L’indirizzo musicale è stato istituito nell’ a. s. 2002/03 e prevede, quest’anno, quattro classi strumentali : pianoforte, violino, flauto e chitarra, funzionanti per 18 ore settimanali. 51 L’articolazione oraria terrà conto delle esigenze dell’utenza e potrà essere modulata in sinergia con le attività musicali curriculari. Per essere ammessi a frequentare il corso ad indirizzo musicale gli allievi devono sostenere, secondo la normativa vigente, un semplice test attitudinale che mira a stabilire, oltre alla musicalità, la propensione dell’alunno verso uno degli strumenti offerti dal corso. La scelta e la successiva assegnazione impegnano gli alunni alla frequenza triennale dello strumento. L’impegno per ogni alunno consiste nel seguire, durante le ore pomeridiane, una lezione settimanale individuale e/o per piccoli gruppi ed una dedicata alla teoria e lettura della musica, in aggiunta al normale orario scolastico Sono previste, nel corso dell’anno, variazioni dell’ orario in funzione della Musica d’insieme, di fondamentale importanza sia per lo sviluppo delle capacità musicali dell’alunno (intonazione, ritmo, ecc..) sia perché stimola esperienze sociali quali la collaborazione, l’abitudine al rispetto delle regole, ecc.. Inoltre, la Scuola dispone di strumenti musicali che sono concessi , per un primo periodo, in comodato d’uso agli alunni che ne hanno necessità. Verifica degli obiettivi specifici di apprendimento prefissati sono le performances, ossia saggi pubblici e concerti che, nel corso dell’anno scolastico , gli alunni sostengono, sia come solisti , sia in formazioni da camera e orchestrali. In queste occasioni il Comune di San Lucido mette a disposizione il chiostro comunale o i locali della Casa Serena ex O.N.P.I. Gli appuntamenti sono: 1. Concerto di Natale 2. Saggio di fine anno 3. Adesione a concorsi nazionali e rassegne L’attività dell’Indirizzo Musicale è svolta in collaborazione con i docenti di Educazione Musicale e con gli altri docenti sia della Scuola Primaria e sia della Scuola Secondaria. (Strumenti insegnati: Chitarra - Flauto - Pianoforte - Violino) PROGETTAZIONE CURRICOLARE Obiettivi della progettazione sono: • La possibilità di ridurre l’insuccesso scolastico. • Possibilità per i docenti di attivare una didattica più adeguata ai bisogni dell’alunno. • Possibilità di costruire percorsi individualizzati. 52 • Realizzazione di percorsi formativi in cui attività curricolari ed aree di progetto extracurriculare costituiscono un unico percorso formativo che ruota intorno agli alunni. UNITÀ’ DI APPRENDIMENTO L’unitarietà del sapere attinge le sue ragioni nella teoria psico-pedagogica di Edgar Morin: “c’è una inadeguatezza sempre più ampia tra i nostri saperi disgiunti, frazionati, suddivisi in discipline da una parte e realtà o problemi sempre più trasversali e globali dall’altra…”. Le unità di apprendimento hanno lo scopo, quindi, di adattare l’azione didattica alle esigenze di un apprendimento unitario efficace, collegato alla realtà e significativo. La realizzazione delle stesse si articola in una fase ideativa/progettuale, in cui si individua il compito unitario di apprendimento da esprimere mediante uno o più obiettivi formativi; in una fase attuativa, in cui si mettono in campo le mediazioni didattiche necessarie all’attivazione dell’apprendimento progettato; in una fase post attiva ( conclusiva e di controllo), in cui si accerta se e quanto le conoscenze e le abilità abbiano portato alla maturazione di competenze in ciascun ragazzo. Alla base c’è il concetto imprescindibile dell’unitarietà dell’insegnamento/apprendimento, con valore globalmente formativo. Un modo di fare scuola che favorisce la formazione di un sapere che sia spendibile anche in contesti extrascolastici e che si connota come risposta ai problemi, interessi e progetti di ciascun alunno. STRATEGIE D’INTERVENTO La nostra scuola vuole cogliere la sfida ambiziosa proposta nelle Indicazioni per il Curricolo di guidare i processi di insegnamento secondo i criteri metodologici che qualificano l’ambiente di apprendimento in chiave socio-costruttivista: • valorizzare l’esperienza e le conoscenze degli alunni, per ancorarvi nuovi contenuti; • attuare interventi adeguati nei riguardi delle diversità, per fare in modo che non diventino disuguaglianze; • favorire l’esplorazione e la scoperta, al fine di promuovere la passione per la ricerca di nuove conoscenze; • incoraggiare l’apprendimento collaborativo; promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere, al fine di “ imparare ad apprendere”; • realizzare percorsi in forma di laboratorio, per favorire l’operatività ed, allo stesso tempo, il dialogo e la riflessione su quello che si fa. 53 PERSONALIZZAZIONE / GESTIONE DEGLI STILI DI APPRENDIMENTO La personalizzazione dell’insegnamento, ribadita nei documenti ministeriali ( legge delega 53/2003), pone l’attenzione sulle strategie e sulle modalità educative più efficaci, che permettono a ciascun alunno di sviluppare delle intelligenze. Ne consegue la necessità di utilizzare strategie didattiche differenziate per permettere a tutti gli studenti di perseguire obiettivi formativi diversi, in funzione di identiche o differenti strategie didattiche utilizzate. Le strategie della personalizzazione si muovono nell’ottica della massima valorizzazione della diversità individuale, prevedendo la possibilità di scegliere percorsi ed indirizzi paralleli e di approfondire interessi personali. STILI DI APPRENDIMENTO - sistematico/intuitivo - globale/analitico - impulsivo/riflessivo - dipendente/indipendente. PROMOZIONE DEL BEN-ESSERE A SCUOLA Ponendo al centro dell’attività scolastica la Persona del ragazzo che apprende e non solo la trasmissione delle conoscenze, tutte le caratteristiche dell’individuo saranno prese in considerazione; non si terrà conto solo della capacità di apprendimento, ma anche di quelle connesse all’affettività, alla relazionalità, al contesto ambientale e sociale. Pertanto la Scuola si preoccuperà di offrire a ciascuno la possibilità di sviluppare a pieno le proprie potenzialità e ciò influirà positivamente sull’apprendimento, ma anche su tutti gli altri aspetti della persona. Si potranno sviluppare così quelle “Life Skills” che l’OMS ha definito come “abilità che una persona può utilizzare per affrontare efficacemente la vita di tutti i giorni” e che, in campo scolastico possono essere indicate come: capacità di prendere decisioni; capacità di risolvere problemi; pensiero creativo e critico; comunicazione efficace, capacità relazionali interpersonali, Autoconsapevolezza; Empatia. DIDATTICA LABORATORIALE Apprendimento collaborativo ( intelligenza collettiva Pierre Levy; il “webness di Derrick de Kerckove). Metodologia privilegiata sarà l’apprendimento cooperativo come processo sociale, come sapere condiviso e negoziato. L’apprendimento viene potenziato dalla condivisione delle conoscenze. Si tratta di superare il modello di apprendimento basato solo sullo studio individuale e di lezione frontale e di aprirsi ad un modello che prevede: • un obiettivo comune e condiviso; 54 • mutuo rispetto e fiducia; • costante e continua comunicazione; • ambienti formali ed informali; • chiare linee di responsabilità; • ambienti di apprendimento assunti dal mondo reale, basati su casi, piuttosto che sequenze istruttive predeterminate; • pratiche riflessive; • costruzione di conoscenze dipendenti dal contesto e dal contenuto. L’efficacia degli approcci di apprendimento cooperativo dipende dai seguenti fattori: • la costruzione attiva della conoscenza ( e non la sua riproduzione); • l’insegnamento tra pari; • l’opportunità di sviluppare abilità di esposizione orale; • il feedback motivante proveniente dagli altri. IMPARARE AD IMPARARE ( DIDATTICA METACOGNITIVA) La didattica meta cognitiva è divenuta un’area di efficace intervento nella pratica educativa, perché agisce sulla natura dei percorsi evolutivi dell’alunno, divenendo un filo conduttore che lo guida ad una positiva assunzione di responsabilità in merito al proprio processo di apprendimento e di promuoverne consapevolezza, con ricaduta efficace sulla costruzione positiva del sé. METODOLOGIE Metodologia della "Comunicazione" nella molteplicità delle sue forme: • Forma iconica (disegno, pittura, immagini, audiovisivi) • Forma verbale (conversazioni, relazioni, lezioni espositive, discussioni, dialoghi, letture, audizioni) • Forma grafica (relazioni scritte, cronache, testi liberi, composizioni, rielaborazioni, interpretazioni) • Forma gestuale, mimica. 2) Metodologia "Esperienziale" per un diretto coinvolgimento nei fatti osservati, attuabile in visite guidate ,uscite didattiche, escursioni territoriali . 55 3) Metodologia della "Ricerca" (ricerca di tipo descrittivo, retrospettivo o storico, scientifico, tecnologico). 4) Metodo "Problem Solving" basato sulla ricerca comprendente i seguenti momenti: osservazione, elaborazione di ipotesi, deduzione delle conseguenze, formulazione di ipotesi diverse se le prime risultassero smentite. (Realizzabile prevalentemente nei lavori di gruppo e nell'indagine ambientale). 5) Metodo Euristico: ricerca del vero attraverso una rigorosa documentazione dei fatti. 6) Metodo “Mastery Learning” : apprendimento per "padronanza", realizzabile mediante test di controllo "in itinere", per rilevare le lacune nell'acquisizione dei contenuti presentati onde evitare l'accumulo di situazioni deficitarie. Tale tecnica è atta a promuovere la fiducia nelle personali possibilità dell'allievo e a evitare allo stesso ogni inutile frustrazione. 7) Metodo del "Brainstorming": tecnica attiva di lavoro in "equipe", particolarmente adatta alla stimolazione di produzioni personali nell'ottica degli scambi comunicativi; all'assunzione di un ruolo nel gruppo, allo sviluppo della responsabilità, della capacità di collaborazione, di codifica e decodifica ed all'attivazione di comportamenti. 8) Metodologia dell' interdisciplinarità: intesa in senso strumentale e formativo per una comprensione unitaria degli argomenti di studio da svolgere. 9) Metodo dell’ apprendimento sequenziale. I Docenti avranno cura di scegliere la metodologia didattica adeguata agli stili cognitivi di apprendimento degli alunni. 10) Metodologia che favorisce l’apprendimento per Associazione-Campo-RicercaCostruzione della conoscenza. 11) Metodologia del Cooperative learning, attuabile soprattutto nei lavori di gruppo, mettendo in atto la Peer education . 56 BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES) Premessa L’espressione “Bisogni Educativi Speciali” (BES) è entrata nel linguaggio scolastico italiano dopo l’emanazione della Direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012 “Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica“. La Direttiva stessa precisa cosa si intenda per “BES” : “L’area dello svantaggio scolastico è molto più ampia di quella riferibile esplicitamente alla presenza di deficit. In ogni classe ci sono alunni che presentano una richiesta di speciale attenzione per una varietà di ragioni: svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse”. Nella stessa Direttiva Ministeriale sono contenute alcune indicazioni e strategie precise che sono proprie della scuola italiana in ottica inclusiva, volte a consentire a tutti gli alunni, qualsiasi siano le loro difficoltà, il pieno successo scolastico. L’attenzione viene quindi estesa ai Bisogni Educativi Speciali nella loro totalità, andando oltre la certificazione di disabilità, per abbracciare il campo dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento, lo svantaggio sociale e culturale, le difficoltà linguistiche per gli alunni stranieri, ecc. La direttiva sancisce quindi il diritto per tutti gli alunni che presentano queste tipologie di difficoltà/svantaggio ad avere accesso a una didattica individualizzata e personalizzata. Le strategie, le indicazioni operative, l’impostazione delle attività di lavoro, i criteri di valutazione degli apprendimenti e i criteri minimi attesi trovano definizione all’interno del PDP – Piano Didattico Personalizzato dell’alunno. A fronte di un concreto bisogno socio-educativo a cui le Scuole sono chiamate a rispondere, negli ultimi anni, il MIUR ha promosso una serie di iniziative volte a garantire a tutti gli alunni con BES il diritto a una didattica individualizzata e personalizzata (le più recenti sono proprio la già citata Direttiva del 27 dicembre 2012, «Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica» e la Circolare Ministeriale del 6 marzo 2013). PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA ED INCLUSIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI CON DISABILITÀ La scuola è una comunità educante, che accoglie ogni alunno nello sforzo quotidiano di costruire condizioni relazionali e situazioni pedagogiche tali da consentirne il massimo sviluppo. Essa, dunque, deve divenire una scuola non solo per sapere, ma anche per crescere, attraverso l’acquisizione di conoscenze, competenze, abilità, autonomia, nei margini delle capacità individuali, mediante interventi specifici da attuare sullo sfondo costante e imprescindibile dell’istruzione e della socializzazione. Pertanto, è fortemente avvertita nel nostro circolo l'esigenza di assicurare il pieno successo anche all'alunno diversamente abile. Il ruolo della scuola è, anzitutto, quello di capire e apprezzare il modo in cui i bambini sono diversamente competenti e di valorizzare le potenzialità che ciascuno possiede. Si valorizzano quindi le 57 diversità offrendo a tutti pari opportunità. Dunque, la scuola è pienamente consapevole della necessità di assicurare il pieno successo anche all'alunno diversamente abile. In questo quadro di intenti il ruolo della scuola è, allora, quello di capire e apprezzare il modo in cui i bambini sono diversamente competenti e di valorizzare le potenzialità che ciascuno possiede attraverso la valorizzazione delle diversità ed offrendo a tutti pari opportunità. La nostra scuola è sensibile alle problematiche degli alunni disabili per i quali sono progettati e realizzati percorsi formativi che facilitano la loro integrazione nella realtà non solo scolastica. La normativa di riferimento , che sistematizza l'inserimento dei ragazzi in condizioni di disabilità nella scuola dell'obbligo, in ottemperanza a quanto previsto dagli articoli 3.34 e 38 della Costituzione, è costituita principalmente dalla legge n° 517/1977, dalla C.M. n° 258/1983, dalla C.M. n° 250/1985, dalla L. 104/1992. La nostra scuola ha come presupposto la centralità dello studente, offre pari opportunità a tutti, attraverso programmazioni in grado di facilitare il successo scolastico, individua strategie e utilizza risorse atte a favorire il "benessere" degli alunni. Particolare attenzione viene rivolta alle problematiche relative a tutti gli studenti con disabilità, in collaborazione con gli insegnanti, con i genitori, con gli Enti Locali e i Servizi Socio-sanitari, secondo quanto previsto dalla Legge quadro sull’handicap (Legge 5.2.1992 n. 104), concernente il “diritto allo studio e all’integrazione in tutti i gradi dell’istruzione”. La meta essenziale dell'azione educativa è quella di favorire lo sviluppo della personalità umana: mezzi e contenuti scolastici devono pertanto considerarsi, sempre ed in ogni caso, strumenti rispetto al fine che è la crescita di ogni alunno. Ciò vale per l’allievo a sviluppo tipico ma vale, a maggior ragione, per il soggetto con disabilità che, più di ogni altro, ha diritto ad una scuola in cui siano assicurate le condizioni materiali, culturali e psicologiche, per una crescita globale ed armoniosa. L'integrazione e l'inclusione sono processi che coinvolgono tutto il sistema scolastico e presuppongono consapevolezza, cooperazione e responsabilità tra tutti gli operatori coinvolti: docenti, non docenti, genitori, operatori ASL, specialisti esterni, associazioni extra scolastiche. La scuola, pertanto, garantisce la formazione integrale della persona, nel pieno rispetto delle diversità e rispondendo ai bisogni del singolo. A tal fine si promuove il successo formativo dell'alunno a sviluppo atipico, la sua integrazione intesa come partecipazione piena ed attiva alla vita della comunità, in attuazione dei principi enunciati dalla Costituzione, nonché dalla L. 104/'92, successive modifiche e le Linee guida Miur del 4/8/2009. La qualità di tale processo implica, nella sua fase programmatoria e di fattibilità, la necessaria e indispensabile collaborazione tra i docenti anche per aiutare gli alunni a comprendere ed accettare i comportamenti dei compagni con disabilità. In quest'ottica, il ruolo dell'insegnante di sostegno, non si limita all'intervento sull'alunno in difficoltà, ma si estende a tutto il gruppo classe, in un contesto in cui la contitolarità e la corresponsabilità diventano fattori essenziali per l'individuazione e l'attuazione di percorsi educativi efficaci al raggiungimento di una reale integrazione ed inclusione. 58 Integrazione per la nostra scuola vuol dire: 1. Organizzazione flessibile dell’attività educativa e didattica anche nell’articolazione delle classi, in relazione alla programmazione didattica individualizzata 2. Conoscenza dell’alunno attraverso un raccordo con la famiglia, con la scuola di provenienza e con il servizio medico - riabilitativo. Particolare attenzione è rivolta alla collaborazione tra la scuola e i servizi specialistici e sociali del territorio, condizione necessaria per l’esito positivo del processo d’integrazione. 3. Attivazione all’interno del team docenti di momenti di progettazione condivisa. Il dialogo costante e la condivisione degli obiettivi da parte della famiglia sono ritenuti elementi fondamentali per l’attuazione del progetto educativo. 4. Attenzione al progetto di vita della persona fin dall’inizio del percorso formativo e attivazione di forme sistematiche di orientamento, con inizio dalla prima classe della scuola secondaria di primo grado, in una concezione educativa che miri alla conoscenza di sé, degli altri, alla capacità di operare scelte, di adeguarsi al cambiamento, di lavorare in gruppo. 5. Consapevolezza della diversità come risorsa. La molteplicità delle esperienze, delle difficoltà, ma anche delle abilità diverse, costituisce per l’insegnante una risorsa per la promozione delle reali possibilità di ciascuno, nella convinzione che ogni persona, pur con le proprie disabilità, è in grado di sviluppare un percorso personale che valorizzi al massimo le proprie potenzialità. 6. Riconoscimento del valore educativo di tutte le attività che stimolano la crescita corporea e psico – affettiva della persona e che sono da intendere come momenti autentici di apprendimento. 7. Riconoscimento dell’importanza della relazione, dello stare bene nel gruppo e nel rapporto con l’insegnante. Ne consegue la cura degli spazi, dei modi e delle opportunità che facilitano scambio e conoscenza. OBIETTIVI FORMATIVI La scuola garantisce per l’alunno disabile una didattica individualizzata agganciata il piùpossibile alla programmazione di classe. Le forme di individualizzazione vanno da semplici interventi di recupero, di sostegno ed’integrazione degli apprendimenti fino alla costruzione di un piano educativo personalizzato che trovi momenti comuni di condivisione tra le abilità possedute dall’alunno in difficoltà e gli obiettivi propri del programma di classe. Tale obiettivo si realizza attraverso un dialogo e una collaborazione costruttiva tra coloro che concorrono al processo di maturazione dell’alunno/a. • E’ fondamentale che gli insegnanti curricolari e l’insegnante di sostegno si confrontino costantemente e progettino in comune il lavoro didattico; 59 • Un ruolo di consulenza viene svolto dagli operatori dell’ASL e dei servizi socio sanitari che, per la loro competenza specifica, forniscono la Diagnosi Funzionale (DF) e collaborano alla definizione del Piano Educativo Individualizzato (PEI) di ogni alunno/a; • E’ essenziale una collaborazione costruttiva con la famiglia, le cui aspettative sono considerate per la definizione del contratto formativo in merito alla scelta del tipo di percorso e della relativa valutazione (previo periodo di osservazione da parte del consiglio di classe). La famiglia viene sempre informata dell’evoluzione del percorso scolastico. L’informazione è garantita attraverso colloqui informali e durante le ore di ricevimento con i genitori stabilite adinizio anno scolastico. Il percorso operativo Fase preliminare Il progetto globale dell'alunno in condizioni di disabilità richiede: - Conoscenza delle caratteristiche della patologia, anche attraverso la Diagnosi Funzionale e il Profilo Dinamico Funzionale. - - Conoscenza della storia personale dell'alunno attraverso colloqui con la famiglia. Osservazione sistematica dell'alunno in riferimento alle abilità di comunicazione, di relazione, attitudini sociali, autonomia, tempo libero. - Incontro con specialisti esterni che hanno in cura il bambino, ove si ritenga necessario. - Incontri con gli insegnanti del precedente ordine di scuola. Fase operativa Sulla base di una specifica certificazione rilasciata dalla ASL, al bambino, sin dalla scuola dell'infanzia, è garantita l'elaborazione di una documentazione specifica finalizzata ad un intervento individualizzato: 1. La Diagnosi Funzionale (DF) redatta dall' unità Multidisciplinare della ASL che rappresenta una "descrizione analitica della compromissione funzionale dello stato psicofisico dell'alunno". 2. Il Profilo Dinamico Funzionale (PDF) che rappresenta "la descrizione delle difficoltà e dello sviluppo potenziale dell'alunno nei tempi brevi (sei mesi) e medi (due anni)". Il PDF viene redatto dall' unità multidisciplinare dell'ASL, dai docenti curricolari, dal docente di sostegno e dai genitori dell'alunno. 60 3. I contenuti del PDF riguardano: l'asse cognitivo, affettivo-relazionale, comunicazionale, linguistico, sensoriale, motorio-prassico, neuropsicologico, l'autonomia, l'apprendimento. 4. Per ogni asse va analizzato il funzionamento ed il livello di sviluppo. 5. Il Piano educativo individualizzato o personalizzato (PEI o PEP), è " il documento nel quale vengono descritti gli interventi finalizzati alla piena realizzazione del diritto all'educazione, all'istruzione e all'integrazione scolastica". Il PEI viene redatto all'inizio di ciascun anno scolastico dal Gruppo di lavoro per l'Handicap Operativo (GLHO), costituito dagli insegnanti curricolari, dal docente di sostegno, dai genitori dell'alunno, dagli operatori dell'ASL e del Comune; esso coordina i progetti didattico-educativi, riabilitativi e di socializzazione individualizzati, ed integra le attività scolastiche ed extrascolastiche. Il PEI, inoltre, condiziona e contiene la Programmazione didattica ed educativa individualizzata di competenza di tutti i docenti di classe e di quello di sostegno. Organizzazione degli spazi, dei tempi, delle attività Per favorire lo sviluppo delle potenzialità dell'alunno ed agevolarne gli apprendimenti si propongono: 1. Un orario flessibile e personalizzabile. 2. L'utilizzo di spazi comuni (Aula sostegno, Palestra, Laboratorio di informatica, Laboratori manipolativi (creati all’interno della classe)) come risorsa per la messa in atto di progetti con piccoli gruppi per favorire il processo di apprendimento, di autonomia, di socializzazione. 3. L'uso delle nuove tecnologie, che costituisce una risorsa aggiuntiva per migliorare la qualità dell'intervento didattico. 4. L'uso di sussidi presenti nella scuola. 5. La partecipazione ad attività extrascolastiche, nonché le uscite sul territorio con il gruppo classe. Per quanto riguarda gli alunni che presentano disabilità, la programmazione terrà presente la situazione di partenza (biopsichica, socio-affettiva, cognitiva, motoria) di ogni singolo alunno. Le attività di sostegno saranno finalizzate a: 61 - rendere possibile l’integrazione e l'inclusione socio-scolastica - conseguire l’acquisizione di capacità funzionali La Funzione Strumentale dell’Area 2, lavora quindi in continuità verticale e orizzontale, prediligendo l’operatività e l’inserimento nei laboratori esistenti nella scuola, oltre a promuovere l’auto-orientamento. L’insegnante di sostegno si relaziona sia con l’alunno a sviluppo atipico che con la classe (intercambiando, in momenti particolari, anche il ruolo con l’insegnante curricolare) e, prevalentemente, in un micro gruppo, sia all’interno della classe che nelle attività di laboratorio. Il Consiglio di Classe, eventualmente, definisce un itinerario didattico individualizzato e flessibile, tenendo conto della tipologia e della gravità della disabilità, della diagnosi funzionale e delle osservazioni emerse durante l’attività scolastica in itinere e durante i frequenti incontri con gli operatori specializzati e con gli insegnanti della scuola primaria. Per l’area socio-affettiva si mirerà essenzialmente al recupero e allo sviluppo di: - autonomia e padronanza di sé; - rispetto di sé e degli altri; - rispetto delle cose proprie e altrui; - rispetto delle fondamentali regole della vita scolastica. - aumento della motivazione; - miglioramento del concetto di sé; - coinvolgimento degli alunni con disabilità gravi; - formazione alla cooperazione; - facilitazione degli apprendimenti. Per quanto concerne, invece, l’area cognitiva, gli obiettivi saranno adeguati al ritmo e al livello di ogni singolo alunno. Al fine di ottenere migliori risultati dall’azione educativa, si cercherà di prolungare i tempi d’attenzione e di 62 applicazione con strategie specifiche e con gratificazioni continue. Si partirà sempre dal vissuto dell’alunno e della realtà circostante. Le verifiche saranno, quando possibile, conformi a quelle della classe, diversamente semplificate o specifiche. La valutazione si baserà soprattutto sui progressi ottenuti rispetto alla situazione di partenza, sull’applicazione e sull’attenzione prestata. In presenza di disabilità grave, bisognosa di una specifica e continua assistenza, il coinvolgimento degli operatori del territorio garantisce alla scuola, oltre alle necessarie competenze specialistiche, anche opportuni interventi assistenziali, che rappresentano un indispensabile sostegno all'attuazione del piano educativo personalizzato. A tal fine, la scuola collabora in modo costante e proficuo con la Amministrazione Comunale e con l’ ASL. PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA ED INCLUSIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI CON DSA PREMESSA Negli ultimi anni si parla molto di DSA (disturbi specifici di apprendimento) a scuola e numerosi sono i passi che si stanno facendo affinché gli alunni con DSA possano raggiungere il pieno successo formativo e possano concretizzare il loro diritto allo studio. La legge 170 del 8 ottobre 2010 e il successivo decreto attuativo MIUR del 13/07/2011 riconoscono la dislessia, la disortografia, la disgrafia e la discalculia come disturbi specifici di apprendimento (DSA) e tutelano il diritto allo studio degli alunni con DSA puntando sull’individualizzazione e la personalizzazione dell’azione didattica. sull’uso degli strumenti compensativi e delle misure dispensative e su adeguate modalità di valutazione. I DSA riconosciuti per legge sono quattro: Dislessia – Disgrafia – Disortografia – Discalculia, raramente si manifestano in isolamento, molto più spesso compresenti in uno stesso soggetto. I DSA emergono in età scolare e si manifestano come una difficoltà di lettura, scrittura e processamento matematico. Leggere, scrivere ed eseguire calcoli sono attività che non possono essere svolte in modo corretto e fluente per una difficoltà ad automatizzarne il procedimento. La principale caratteristica di tali disturbi consiste nella loro “specificità” , poiché colpiscono “uno specifico dominio di abilità in modo significativo ma circoscritto, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale”. La scuola svolge un ruolo molto attivo; gli insegnanti devono: • Identificare precocemente i casi sospetti di DSA; • Utilizzare misure educative e didattiche che favoriscano l’inclusione e il successo scolastico di tutti; • Monitorare costantemente le pratiche educative e didattiche messe in atto come supporto per valutarne l’efficacia e il raggiungimento degli obiettivi prefissati. La legge 170, il successivo decreto attuativo del 2011 e, non ultima, la nostra Legge Regionale n° 10/2012 sui DSA demandano alla scuola il compito di organizzare tutte le misure didattiche ed educative di supporto necessarie per il raggiungimento delle finalità della legge; gli studenti con DSA hanno diritto di fruire di appositi provvedimenti dispensativi e compensativi, comprendenti strumenti e tecnologie specifiche, dell’uso di una 63 didattica individualizzata e personalizzata e di forme flessibili di lavoro scolastico. Diventa perciò necessario individuare delle linee guida condivise relative alle modalità di accoglienza dell’alunno con diagnosi DSA . Questo documento è parte integrante del POF e si propone di: - - - Definire pratiche condivise tra tutto il personale all’interno del nostro istituto; prevenire l’eventuale disagio negli alunni; promuovere qualsiasi iniziativa di comunicazione e di collaborazione tra scuola ed enti territoriali coinvolti; - Facilitare l’accoglienza, l’inserimento e un proficuo percorso formativo degli studenti con DSA. FINALITÀ Il presente PROTOCOLLO PER L’ACCOGLIENZA E L’INCLUSIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI CON DSA è una guida d’informazione riguardante l’accoglienza e l’intervento sugli alunni con disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) all’interno del nostro Istituto. E’ un documento annesso al Piano dell’offerta formativa (POF). E’ nato dalla volontà di condividere criteri, principi educativi e pratiche comuni in tema di accoglienza e d’intervento sugli alunni con DSA, al fine di garantire a tutti il successo formativo, rendendo operative le indicazioni normative vigenti. FASI: 1. ISCRIZIONE, ACQUISIZIONE DELLA SEGNALAZIONE SPECIALISTICA, COMUNICAZIONI A. ISCRIZIONE Le pratiche d’iscrizione devono essere seguite da un assistente amministrativo che si occupi dell’iscrizione degli studenti con D.S.A. in modo continuativo. La famiglia, unitamente al normale modulo d’iscrizione, consegnerà la diagnosi del medico specialista, che verrà protocollata in protocollo riservato e allegata al fascicolo dell’alunno. B. ACQUISIZIONE DEL REFERTO DIAGNOSTICO L’acquisizione della diagnosi, da parte dell’istituzione scolastica, è atto fondamentale per lo sviluppo del PDP. 64 C. COMUNICAZIONI L’assistente amministrativo, acquisite le diagnosi di DSA. al momento della normale iscrizione o in corso d’anno, ne darà comunicazione al Dirigente Scolastico, al coordinatore di classe e al referente DSA. Il Referente DSA. avrà cura di controllare che esse rispettino quanto sancito dalla legge 170/2010 art.3 e dalle circolari MIUR (03/02/11, 04/04/11, 26/05/11). In caso contrario contatterà la famiglia per chiarimenti e/o integrazioni. 2. ELABORAZIONE DEL PDP Quando in una classe viene inserito uno studente con DSA, il Referente d’Istituto avrà cura di informare il team classe sull’argomento, fornendo adeguate informazioni sui DSA e i necessari riferimenti per reperire materiale didattico formativo adeguato; inoltre, se necessario, presenta le eventuali strategie didattiche alternative (tra cui le tecnologie informatiche) compensative. Sulla scorta della diagnosi acquisita dalla scuola, il team classe stila il PDP (Piano Didattico Personalizzato). Il PDP costituisce un allegato riservato del fascicolo personale dell’alunno. Allo stesso tempo diventa strumento di lavoro e pertanto deve essere consultabile dai docenti di classe, anche da chi effettua supplenze di lungo periodo, nel rispetto delle norme sulla privacy. Una volta redatto, il PDP va presentato alla Dirigente Scolastica e alla famiglia per la necessaria condivisione e accettazione. In tale sede potranno essere apportate eventuali ultime modifiche. Una volta firmato dai docenti, dalla Dirigente e dalla famiglia, il PDP diventa operativo. Il PDP verrà stilato seguendo i modelli predisposti dalla scuola; esso contiene e sviluppa i seguenti punti: 1. dati relativi all’alunno; 2. descrizione del funzionamento delle abilità strumentali; 3. caratteristiche comportamentali; 4. modalità del processo di apprendimento; 5. misure dispensative; 6. strumenti compensativi; 7. modalità di verifica e criteri di valutazione; 8. accordi con la famiglia; 65 9. firme delle parti interessate (Dirigente Scolastico, docenti di classe, Referente DSA, e non ultimi i genitori). 3.VALUTAZIONE PERIODICA E FINALE Dall’analisi della normativa vigente in materia, si evince che innanzitutto vanno adottate forme adeguate di verifica e valutazione degli alunni con DSA. Per gli alunni con DSA la valutazione e la verifica degli apprendimenti, devono tenere conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni; a tali fini, nello svolgimento dell'attività didattica sono adottati gli strumenti metodologico-didattici compensativi e dispensativi ritenuti più idonei. “La valutazione deve concretizzarsi in una prassi che espliciti concretamente le modalità di differenziazione a seconda della disciplina e del tipo di compito, discriminando fra ciò che è espressione diretta del disturbo e ciò che esprime l’impegno dell’allievo e le conoscenze effettivamente acquisite.” La valutazione scolastica, periodica e finale, degli alunni e degli studenti con DSA deve dunque essere coerente con gli interventi pedagogico-didattici attuati. All’alunno con DSA bisogna consentire di dimostrare effettivamente il livello di apprendimento raggiunto, a prescindere dagli aspetti legati all’abilità deficitaria, anche mediante l’applicazione di misure tali da creare le condizioni ottimali per l’espletamento della prestazione da valutare - tempi e modalità delle prove - riservando particolare attenzione alla padronanza dei contenuti disciplinari. Nel PDP dovranno essere esplicitate le forme di verifica e valutazione personalizzate, adeguate allo specifico alunno. In via generale, comunque, la valutazione si soffermerà soprattutto sul contenuto disciplinare piuttosto che sulla forma. 4. PROCEDURA DA SEGUIRE IN CASO DI SOSPETTO DSA Come già detto, le nuove norme in materia di Disturbi Specifici di Apprendimento affidano alla scuola il compito di identificare tempestivamente ogni caso sospetto di DSA. Si precisa che non è compito della scuola emettere alcun tipo di diagnosi specialistica, ma come insegnanti dobbiamo identificare gli alunni con difficoltà di apprendimento, prevedere per loro appositi interventi mirati di recupero e, nel caso la difficoltà persista, inviarli ai Servizi Sanitari preposti allo scopo. Il DM 12/7/2011, all’ art 2 recita infatti: “…le istituzioni scolastiche provvedono a segnalare alle famiglie le eventuali evidenze, riscontrate nelle prestazioni quotidiane in classe e persistenti nonostante l’applicazione di adeguate attività di recupero didattico mirato, di un possibile disturbo specifico di apprendimento, al fine di avviare il percorso per la diagnosi ai sensi dell’art. 3 della Legge 170/2010.” Ai docenti spetta poi il compito, una volta che il personale sanitario abbia emesso diagnosi, di provvedere ad attuare i necessari interventi didattici adeguati ai bisogni degli alunni con DSA. Lo stesso DM del 12/7/2011, infatti, prosegue all’art. 4 asserendo: “Le Istituzioni scolastiche, tenendo conto delle indicazioni contenute nelle allegate Linee guida, provvedono ad attuare i necessari interventi pedagogico-didattici per il successo formativo degli alunni e degli studenti con DSA, attivando percorsi di didattica individualizzata e personalizzata 66 e ricorrendo a strumenti compensativi e misure dispensative.” Allo scopo di facilitare il compito degli insegnanti del nostro Istituto Comprensivo e per chiarire quali sono i compiti di ognuno, di seguito esplicitiamo l’iter da seguire nel caso si abbia il sospetto che un alunno della classe possa avere un Disturbo Specifico di Apprendimento e non una semplice difficoltà, dapprima in modo analitico, poi in modalità schematica. ITER DA SEGUIRE IN CASO DI SOSPETTO DSA 1. I docenti di classe, (singolarmente o in team) a. osservano in maniera sistematica in classe gli alunni in difficoltà b. predispongono un piano di recupero individualizzato incentrato sulla carenza specifica riscontrata c. se lo ritengono opportuno possono consultare già in questa fase il Referente DSA d’Istituto 2. Il docente di classe a. dopo l’intervento di recupero, se permane la difficoltà, comunica per iscritto tale esito negativo alla Dirigente Scolastica e per conoscenza alla Referente DSA. Tale comunicazione va firmata dai docenti del team che condividono il sospetto DSA. 3. La Dirigente Scolastica a. comunica alla famiglia in modo formale che le difficoltà scolastiche dell’alunno potrebbero forse dipendere da un disturbo specifico di apprendimento b. le modalità di convocazione e comunicazione alla famiglia saranno comunque concordate caso per caso con l’insegnante di classe e la referente 4. La famiglia b. comunica per iscritto se intende o meno avviare l’approfondimento diagnostico. c. in caso affermativo, si impegna, sempre in modo formale, a consegnare alla scuola la diagnosi, qualunque essa sia. 5. Invio dell’alunno alle strutture preposte 67 6. In caso di diagnosi positiva per DSA a. l’intero team classe elabora un Piano Didattico Personalizzato (con il supporto della Referente DSA)con il coinvolgimento della dirigente e della famiglia che controfirma il PDP. Diagramma schematico dei passi previsti dalla legge 170/2010 per la gestione dei DSA SCUOLA FAMIGLIA SERVIZI Interventi di identificazione precoce casi sospetti Attività di recupero didattico mirato Persistenti difficoltà Comunicazione della scuola alla famiglia Provvedimenti compensativi e dispensativi – Didattica e valutazione personalizzata Richiesta di valutazione Diagnosi -Iter diagnostico certificazione diagnostica Comunicazione della famiglia alla scuola Provvedimenti compensativi e dispensativi – Didattica e valutazione personalizzata 68 5. DSA E LINGUE STRANIERE Coerentemente a quanto disposto dalla normativa vigente, al fine di consentire agli alunni con DSA l’apprendimento delle lingue straniere, vengono valorizzate le modalità attraverso cui il discente meglio può esprimere le sue competenze, privilegiando l’espressione orale, nonché ricorrendo agli strumenti compensativi e alle misure dispensative più opportune, che vengono esplicitate nel PDP. Le prove scritte di lingua straniera sono progettate, presentate e valutate secondo modalità compatibili con le difficoltà connesse al disturbo specifico dell’alunno. Nei casi in cui ricorrono le condizioni descritte nel DM dell’ 11 luglio 2011, l’alunno con DSA può essere dispensato dalle prestazioni scritte in lingua straniera in corso d’anno scolastico e in sede di esami di Stato. Solo in casi di particolari gravità del disturbo di apprendimento, anche in comorbilità con altri disturbi o patologie, risultanti dal certificato diagnostico, l’alunno, su richiesta delle famiglie e conseguente approvazione del consiglio di classe, può essere esonerato dall’insegnamento delle lingue straniere e seguire un percorso didattico differenziato. 6. DSA E PROVE INVALSI Per quanto riguarda le prove INVALSI, in presenza di candidati con DSA aventi l’esigenza di una versione informatizzata di tali prove, il Dirigente Scolastico ne fa richiesta all’INVALSI entro le date previste ogni anno. Le medesime comunicazioni devono essere inviate, per conoscenza, anche all’Ufficio scolastico regionale ed al competente Ufficio territoriale. Anche per le prove nazionali, la legge prevede per gli alunni con DSA che vengano adoperati gli idonei strumenti compensativi e che si adottino “criteri valutativi attenti soprattutto ai contenuti piuttosto che alla forma, sia nelle prove scritte, anche con riferimento alle prove nazionali INVALSI previste per gli esami di Stato, sia in fase di colloquio”. 7. ESAMI DI STATO AL TERMINE DEL PRIMO CICLO E DSA La Circolare Ministeriale n. 48 del 31 maggio 2012, Istruzioni a carattere permanente sugli esami di Stato a conclusione del primo ciclo d’istruzione, prevede che i candidati con DSA possano utilizzare per le prove scritte gli strumenti compensativi previsti dal PDP. Per rendere il più sereno possibile lo svolgimento dell’esame sia al momento delle prove scritte, sia in fase di colloquio, tali candidati possono usufruire anche, se necessario, di dispositivi per l’ascolto dei testi della prova registrati in formato “mp3”. Per la piena comprensione del testo delle prove scritte, la commissione può prevedere di individuare un proprio componente che possa leggere i testi delle prove scritte. Per i candidati che utilizzano la sintesi vocale, la commissione può provvedere alla trascrizione del testo su supporto informatico. In particolare, si segnala l’opportunità di prevedere tempi più lunghi di quelli ordinari per lo svolgimento della prove scritte, con 69 particolare riferimento all’accertamento delle competenze nella lingua straniera, di adottare criteri valutativi attenti soprattutto al contenuto piuttosto che alla forma. Al candidato può essere consentita la utilizzazione di apparecchiature e strumenti informatici nel caso in cui siano stati impiegati per le verifiche in corso d’anno o comunque siano ritenuti utili nello svolgimento dell’esame, senza che venga pregiudicata la validità delle prove. 70 DOCIMOLOGIA GENERALE: CERTIFICAZIONE DEL LIVELLO DI APPRENDIMENTO: MODALITA’ DELLE VERIFICHE E DELLE VALUTAZIONI In una prospettiva di sviluppo di competenze anche la valutazione non può limitarsi a registrare il possesso di determinati saperi da parte dell’allievo, ma deve spingersi in direzione della capacità del soggetto di utilizzare il proprio sapere per affrontare compiti di realtà. Da sempre la valutazione scolastica tende a relegare lo studente ad “oggetto” della valutazione, a deresponsabilizzarlo in rapporto al momento della verifica. Un approccio costruttivista all’apprendimento ci spinge, invece a riconoscere l’alunno come soggetto, assicurandogli il diritto di protagonismo anche nel momento valutativo. Dunque la centralità della dimensione meta cognitiva nel processo di apprendimento, del momento riflessivo come opportunità di interiorizzazione del proprio sapere, porta con sé una rivalutazione della valenza formativa della valutazione. La valutazione nella Scuola dell'Infanzia non può assumere carattere di rigidità o utilizzare giudizi negativi, bensì essere flessibile, formativa e positiva, in modo da favorire la progettazione di percorsi educativi che tengano conto delle basi di partenza, del patrimonio di conoscenze e degli atteggiamenti già acquisiti dal bambino. E’ fondamentale l’osservazione durante il gioco e le attività spontanee e/o organizzate, nei vari momenti della giornata scolastica. La valutazione degli alunni nella Scuola Primaria e Secondaria di 1°grado sarà svolta in aderenza al Regolamento per la valutazione ( 28 maggio 2009 e al DPR n°122 del 22/06/2009). Nella Scuola Primaria ( classi prime, seconde, terze e quarte per l’a.s. 2012/2013) gli alunni saranno valutati dall’insegnante unico di riferimento. La valutazione nelle singole materie sarà espressa in voti numerici. Solo per l’insegnamento della Religione cattolica resta la valutazione attraverso il giudizio sintetico. Il voto in condotta sarà espresso attraverso un giudizio del docente o dei docenti contitolari. Nella Scuola Secondaria di 1° grado gli studenti saranno valutati nelle singole materie con voti numerici, tranne che in Religione, per la quale rimane la valutazione tramite giudizio sintetico. Per essere ammessi alla classe successiva gli alunni dovranno conseguire la sufficienza in tutte le materie, compreso il voto in condotta. In sede d'esame finale agli alunni particolarmente meritevoli che conseguiranno il punteggio di 10 decimi potrà essere assegnata la lode. Il voto in condotta nella scuola secondaria di primo grado sarà espresso con un voto numerico accompagnato da una nota di illustrazione e riportato anche in lettere in pagella. Recita il Regolamento: “Il 5 in condotta sarà attribuito dal consiglio di classe per gravi violazioni dei doveri degli studenti definiti dallo Statuto delle studentesse e degli studenti, purché prima sia stata data allo studente una sanzione disciplinare superiore ai 15 giorni. Inoltre, l'insufficienza in condotta dovrà essere motivata con un giudizio e verbalizzata in sede di scrutinio intermedio/finale. ”Per la valutazione degli alunni con disabilità si dovrà tener conto, oltre che del comportamento, anche delle discipline e delle attività svolte sulla base del piano educativo individualizzato. Inoltre si prevede, per gli alunni disabili, la predisposizione di prove di esame differenziate, corrispondenti agli insegnamenti impartiti e idonei a 71 valutare il progresso dell'alunno in rapporto alle sue potenzialità. Per gli alunni in situazione di difficoltà specifica di apprendimento debitamente certificate per la prima volta viene dettata una disciplina organica, con la quale si prevede che, in sede di svolgimento delle attività didattiche, siano attivate adeguate misure dispensative e compensative e che la relativa valutazione sia effettuata tenendo conto delle particolari situazioni ed esigenze personali degli alunni.” MODALITA’ DI SVOLGIMENTO DEI MOMENTI VALUTATIVI La valutazione è un processo troppo carico di significati e di risvolti etici per essere affidato esclusivamente alla misurazione di aspetti quantitativi. Per tale ragione la valutazione intermedia e finale espressa dovrà essere sommativa in quanto in esse si dovrà tener conto oltre che delle competenze disciplinari acquisite e del raggiungimento degli obiettivi e delle finalità prefissate anche del grado di partecipazione-coinvolgimento, dell’impegno, dell’atteggiamento relazionale di ogni singolo studente e della crescita globale. L’obiettivo dei docenti dell’I.C. di San Lucido è quello di garantire il successo formativo lavorando in modo che ciascuno, di volta in volta, possa collocarsi sul gradino successivo, rispetto a quello su cui era collocato all'atto dell'inizio della frequenza di quella classe, in quella scuola, in quell’anno scolastico.Valutare significa controllare che il successo sia avvenuto e se non è avvenuto o solo in parte, occorre cambiare ridefinire il proprio approccio empatico con il singolo allievo o con il gruppo classe. Nella Scuola Primaria all’inizio dell’anno scolastico verranno somministrate prove di ingresso per l’analisi della situazione di partenza. In base alla rielaborazione dei dati si programmeranno le attività didattiche e disciplinari, alla luce delle esigenze e dei bisogni emersi. Seguiranno l’adeguamento, l’integrazione e la variazione degli interventi didattico-educativi compensativi o di potenziamento, qualora se ne rilevasse la necessità. Strumenti per la valutazione saranno: i colloqui docentigenitori e con lo studente, questionari e tests. Al termine di ogni quadrimestre verrà effettuata la valutazione degli obiettivi conseguiti dagli alunni che verranno comunicati alle famiglie tramite colloqui individuali. Nella Scuola Secondaria di primo grado la valutazione è un momento fondamentale, poiché è intesa non come misurazione del sapere, ma come valutazione dei processi in atto nella formazione del ragazzo e come registrazione dell’efficacia degli interventi operativi dell’alunno. Essa tiene conto dell’evoluzione della situazione di partenza ( rilevata attraverso le prove di ingresso), dell’impegno in relazione alle capacità, dei condizionamenti socio ambientali e del grado di competenze acquisite. La verifica è un’operazione complessa che consiste essenzialmente nel raccogliere dati relativi al processo di apprendimento in atto. Saranno utilizzate tanto le prove strutturate che quelle non strutturate, sulla base dei seguenti criteri: 72 La prova da somministrare agli alunni sarà preparata in stretta relazione con gli obiettivi formativi prescelti. Attraverso la prova si misurerà la quantità/qualità delle competenze acquisite. Si effettuerà il maggior numero di verifiche scritte e orali che permettano di avere dell’alunno un profilo organico e realistico. Le prove di verifica che vengono concordate tra docenti della stessa disciplina consistono in: interrogazioni orali. questionari. vari tipi di testi scritti: cronaca, diario, lettera, tema, descrizione. esercizi motori, grafici, pittorici, musicali. I risultati vengono discussi con gli alunni e , di regola, fatti conoscere ai genitori con avviso nel diario. Le verifiche vengono valutate in voti numerici. Considerando che nell’ambito dei tre ordini di scuola,"valutazione" non è da intendersi esclusivamente come giudizio dell’alunno, gli insegnanti opereranno: una verifica generale della programmazione/progettazione , dei contenuti, e delle Unità di apprendimento proposti e delle attività svolte, se risultate rispondenti alle esigenze, agli interessi ed alle possibilità degli alunni. un confronto / verifica tra insegnanti come autovalutazione. . una valutazione dei bisogni del territorio e del servizio erogato attraverso questionari atti a rilevare la situazione effettiva “ dell’universo scolastico” nel nostro Istituto Comprensivo . ( Progetto Autoanalisi dì Istituto). Al fine dell’adeguamento ai livelli di competenza Linguistica indicati nel quadro comune Europeo di riferimento, redatto dal Consiglio d’Europa, gli alunni che studiano lingua inglese possono, previa esplicita richiesta e con le spese a carico delle famiglie, sostenere gli esami per la certificazione esterna con un Ente riconosciuto presente nel Protocollo d’Intesa ( Trinity College of London). La valutazione è strettamente collegata al CURRICOLO VERTICALE attraverso cui si realizza l’intera attività didattica, che sarà verificata sulla base dei traguardi formativi previsti, tenendo presenti i livelli di padronanza raggiunti da ciascun alunno nella specifica competenza. Dai livelli rilevati scaturirà la definizione del grado di apprendimento e del voto numerico. Livello 3: atteso a partire dalla fine della scuola primaria Livello 4: atteso nella scuola secondaria di primo grado Livello 5: atteso alla fine della scuola secondaria di primo grado 73 Gradi: i gradi si riferiscono al modo con cui – all’interno di ogni livello – l’alunno padroneggia conoscenze, abilità ed esercita autonomia e responsabilità GRADO : NON ADEGUATO, BASILARE, ADEGUATO, AVANZATO, ECCELLENTE VOTO 5 6 7 8-9 10 GRADO VOTO DESCRITTORE NON ADEGUATO 5 Ha scarsa padronanza delle conoscenze e delle abilità. Non mostra di avere autonomia di studio, né senso di responsabilità. BASILARE ADEGUATO AVANZATO ECCELLENTE 6 Padroneggia la maggior parte delle conoscenze e le abilità, in modo essenziale. Esegue i compiti richiesti con il supporto di domande stimolo e indicazioni dell’adulto o dei compagni. 7 Padroneggia la maggior parte delle conoscenze e le abilità, in modo essenziale. Esegue i compiti richiesti con il supporto di domande stimolo e indicazioni dell’adulto o dei compagni. Padroneggia in modo adeguato la maggior parte delle conoscenze e delle abilità. Porta a termine in autonomia e di propria iniziativa i compiti dove sono coinvolte conoscenze e abilità che padroneggia con sicurezza; gli altri, con il SUPPORTO degli insegnanti e dei compagni 8-9 Padroneggia in modo adeguato tutte le conoscenze e le abilità. Assume iniziative e porta a termine compiti affidati in modo responsabile e autonomo. E’ in grado di utilizzare conoscenze e abilità per risolvere problemi legati all’esperienza con istruzioni date e in contesti noti. 10 Padroneggia in modo completo e approfondito le conoscenze e le abilità. In contesti conosciuti: assume iniziative e porta a termine compiti in modo autonomo e responsabile; è in grado di dare istruzioni ad altri; utilizza conoscenze e abilità per risolvere autonomamente problemi; è in grado di reperire e organizzare conoscenze nuove e di mettere a punto procedure di soluzione originali. 74 ESAME DI STATO CONCLUSIVO DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE • Visto il Regolamento sulla valutazione degli alunni di cui al D.P.R. n.122/2009; • Vista la C.M. 20 maggio 2010, n.49; • Vista la C.M. 26 maggio 2011,n.46; si deliberano i seguenti CRITERI DI VALUTAZIONE DELLE PROVE DELL’ESAME DI STATO CONCLUSIVO DEL 1° CICLO D’ISTRUZIONE PROVE SCRITTE PROVA SCRITTA DI ITALIANO, INDICAZIONI E CRITERI DI VALUTAZIONE La circolare ministeriale n.49 del 20 maggio 2010 e la circolare ministeriale n.46 del 26 maggio 2011 confermano quanto indicato nella circolare ministeriale n. 32 del 14 marzo 2008, che prevede: La prova scritta di italiano viene formulata in modo da consentire all’alunno di mettere in evidenza la propria capacità di rielaborazione e di organizzazione delle conoscenze acquisite. La prova dovrà accertare la coerenza e l’organicità del pensiero, la capacità di espressione personale e il corretto ed appropriato uso della lingua. Nel rispetto dell’autonomia delle singole scuole, la prova di italiano si svolge sulla base di almeno tre tracce, formula in modo da rispondere quanto più possibile agli interessi degli alunni. Le tracce, a scelta del candidato, terranno conto delle seguenti indicazioni di massima: - esposizione in cui l’alunno possa esprimere esperienze reali o costruzioni di fantasia (sotto forma di cronaca, diario, lettera, racconto o intervista, ecc.); - trattazione di un argomento di interesse culturale o sociale che consenta l’esposizione di riflessioni personali; - relazione su un argomento di studio, attinente a qualsiasi disciplina. CRITERI: 1. Grado di conoscenza e di comprensione dell’argomento o quesito. 2. Coerenza, originalità e organicità nello svolgimento. 3. Ordine, correttezza sintattica e ortografica. 4. Utilizzo di terminologia corretta e specifica. 5. Capacità di analisi e rielaborazione personale 75 GRIGLIA DI VALUTAZIONE DELLA PROVA SCRITTA DI ITALIANO Criteri di competenza tecnica Ordine,correttezza sintattica e ortografica 10 9 8 7 6 5 4 L’ortografia è corretta (senza errori) e la sintassi ben articolata, espressiva e funzionale al contenuto (uso corretto di concordanze, pronomi,tempi e modi verbali,connettivi, punteggiatura.). L’ortografia è corretta (max. 1 lieve errore di distrazione) e la sintassi ben articolata. L’ortografia è corretta ( max 1 errore) e la sintassi sufficientemente articolata. L’ortografia è corretta (max 2 errori), la sintassi presenta qualche incertezza. L’ortografia (3 errori) e la sintassi sono incerte. Numerosi errori di ortografia (4 errori) e sintassi difficoltosa. Gravissimi errori ortografici e sintattici. Utilizzo di terminologia corretta e 10 specifica 9 8 7 6 5 4 Lessico ricco e pregnante. Utilizzo di terminologia corretta e 10 specifica 9 8 7 6 5 4 Lessico ricco e pregnante. Lessico ricco e vario. Lessico appropriato. Lessico adeguato Lessico semplice. Lessico povero e ripetitivo. Lessico non appropriato. Lessico ricco e vario. Lessico appropriato. Lessico adeguato Lessico semplice. Lessico povero e ripetitivo. Lessico non appropriato. Criteri di competenza ideativa Grado di conoscenza e di comprensione dell’argomento o 10 quesito 9 8 7 Lo svolgimento è pertinente alla traccia ed espresso in forma brillante e personale. Lo svolgimento è pertinente alla traccia in tutti i suoi aspetti. Lo svolgimento è pertinente alla traccia. Lo svolgimento è sostanzialmente pertinente alla traccia. 76 6 5 4 Lo svolgimento è poco pertinente alla traccia. Lo svolgimento non è pertinente. Lo svolgimento non risponde alle indicazioni assegnate. Coerenza, originalità e organicità 10 nello svolgimento 9 8 7 6 5 4 Lo svolgimento si struttura in modo chiaro, ben articolato e personale. Le diverse parti sono coerenti e unite da nessi logici adeguati. Lo svolgimento è generalmente organico nelle sue parti. Lo svolgimento è coerente in quasi tutte le sue parti. La coerenza del testo è limitata. Lo svolgimento non è chiaro. Lo svolgimento è privo di organizzazione. Capacità di sintesi rielaborazione personale L’argomento è trattato in modo completo e personale ed evidenzia le capacità critiche dell’allievo. L’argomento è trattato in modo ricco e personale. Lo svolgimento è trattato in modo adeguato e presenta diverse considerazioni personali. L’argomento è trattato in maniera generica, ma presenta alcune considerazioni personali. L’argomento è trattato in modo generico e le considerazioni personali sono scarse. L’argomento è trattato in modo limitato e mancano le considerazioni personali. L’argomento è trattato in modo estremamente limitato. e di 10 9 8 7 6 5 4 PROVA SCRITTA DI MATEMATICA, INDICAZIONI E CRITERI La circolare ministeriale n.49 del 20 maggio 2010 e la circolare ministeriale n.46 del 26 maggio 2011 confermano quanto indicato nella circolare ministeriale n. 32 del 14 marzo 2008, che prevede: La prova scritta di matematica ed elementi di scienze e tecnologia deve tendere a verificare la capacità e le abilità essenziali individuate dal curricolo di studi. La prova può essere articolata su più quesiti, che non comportino soluzioni dipendenti l’una dall’altra per evitare che la loro progressione blocchi l’esecuzione della prova stessa. Nel rispetto dell’autonomia delle scuole, i quesiti potranno toccare aspetti numerici, geometrici e tecnologici, senza peraltro trascurare nozioni elementari nel campo della statistica e della probabilità. Uno dei quesiti potrà riguardare gli aspetti matematici di una situazione avente attinenza con attività svolte dagli allievi nel corso del triennio e nel campo delle scienze sperimentali. La commissione deciderà se e quali strumenti di calcolo potranno essere consentiti, dandone preventiva comunicazione ai candidati. Per decisione del Dipartimento di Scienze matematiche, chimiche, fisiche e naturali, la prova scritta di matematica sarà strutturata in modo tale da risultare graduata e verrà valutata in base ai seguenti criteri concordati: 1. Conoscenza degli elementi specifici della disciplina. 2. Applicazione di regole, formule e procedimenti. 77 3. Identificazione delle procedure di risoluzione dei problemi. 4. Utilizzo del linguaggio specifico e simbolico. GRIGLIA DI VALUTAZIONE DELLA PROVA SCRITTA DI MATEMATICA CRITERIO 1) Conoscenza degli elementi specifici della disciplina. 2) Applicazione di regole, formule e procedimenti. 3) Identificazione delle procedure di risoluzione dei problemi. 4) Utilizzo del linguaggio grafico e simbolico VOTO DESCRITTORI Conoscenza degli elementi specifici della disciplina 10 o Conosce gli elementi specifici della disciplina in modo completo e approfondito. 9 o Conosce gli elementi specifici della disciplina in modo completo. 8 o Conosce gli elementi specifici della disciplina in modo soddisfacente. 7 o Conosce gli elementi specifici della disciplina in modo quasi completo. 6 o Conosce gli elementi specifici della disciplina in modo quasi completo. 5 o Conosce gli elementi specifici della disciplina in modo frammentario. Applicazione di Identificazione regole, formule e delle procedure procedimenti di risoluzione dei problemi o Applica le o Identifica in regole, le formule maniera rigorosa e i procedimenti tutte le in maniera procedure di corretta e risoluzione dei consapevole. problemi. o Applica le re- o Identifica tutte gole, le formule le procedure e i procedidi risoluzione menti in madei problemi niera corretta. o Applica le o Identifica regole, le quasi tutte le formule e i procedure di procedimenti risoluzione in maniera dei problemi. corretta. o Applica le re- o Identifica le gole, le formuprincipali prole e i procecedure di risodimenti in maluzione dei niera corretta. problemi. o Applica le re- o Identifica le gole, le formuprincipali prole e i procecedure di risodimenti in maluzione dei niera corretta. problemi. o Applica le re- o Identifica solo gole, le formupoche procele e i procedure di risoludimenti in mazione dei pro- Utilizzo del linguaggio grafico e simbolico o L’utilizzo del linguaggio grafico e simbolico è rigoroso L’utilizzo del linguaggio grafico e simbolico è appropriato o o L’utilizzo del linguaggio grafico e simbolico è appropriato. o L’utilizzo del linguaggio grafico e simbolico è adeguato. o L’utilizzo del linguaggio grafico e simbolico è adeguato. o L’utilizzo del linguaggio grafico e simbolico è approssimato. 78 4 o Conosce gli elementi spe- o cifici della disciplina in modo lacunoso. niera incerta. Le regole, le o formule e i procedimenti risultano in massima parte non applicate. blemi. Le procedure o di risoluzione dei problemi sono improprie. L’utilizzo del linguaggio grafico e simbolico è inappropriato. PROVA SCRITTA DI LINGUA STRANIERA, INDICAZIONI E CRITERI La prova scritta di lingua avrà carattere produttivo per permettere agli alunni di dimostrare il grado di acquisizione di conoscenze, abilità e competenze relativamente alla lingua studiata nel corso del triennio. I docenti di lingua straniera decidono che le tracce da presentare saranno: composizione di una lettera su traccia comprensione di un testo La prova scritta di lingua straniera sarà strutturata in modo tale da risultare graduata e verrà valutata in base ai seguenti criteri concordati: 1) Comprensione del testo. 2) Capacità di rielaborazione. 3) Uso delle strutture e delle funzioni linguistiche. La prova di lingua inglese di alunni non italofoni sarà considerata superata, qualora gli alunni in questione abbiano redatto in forma sufficientemente corretta e coerente la prima parte della traccia “composizione di un dialogo su traccia” o la presentazione di sé nella traccia “composizione di una lettera su traccia”. GRIGLIA PER LA CORREZIONE DELLA PROVA SCRITTA DI LINGUA STRANIERA. 1a La comprensione del testo risulta (solo per la traccia “comprensione di un testo”) 1b Rispondenza alla traccia (solo per la “lettera”) 10) completa 9) quasi completa 8) buona 7) più che sufficiente 6) accettabile 5) limitata/inadeguata 4) inesistente 2a La produzione risulta (per tutte le tracce) 10) completa, coerente ed efficace 9) completa e coerente 8) completa e abbastanza coerente 79 7) quasi completa e abbastanza coerente 6) non sempre coerente, ma accettabile 5) incompleta/poco coerente 4) inesistente o inefficace 3a L’uso di funzioni, strutture e lessico è (per tutte le tracce) 10) corretto ed appropriato 9) corretto 8) per lo più corretto 7) abbastanza corretto 6) sufficientemente corretto 5) poco corretto/poco appropriato 4) del tutto scorretto/del tutto inappropriato La prova di lingua straniera è stata valutata con un voto in decimi pari a: ________________________________________________________________________________ (trascrivere il voto della prova di lingua inglese in decimi) Il candidato ha evidenziato una comprensione del testo …………………………… Ha rielaborato le risposte in modo ………………………………………………………… L’uso di strutture, lessico e ortografia è …………………………………………………… Prova scritta Lettera La rispondenza alla traccia è (1)……………………………………………………….. La pianificazione risulta (2)………………………………………………………………… L’uso di funzione, lessico e struttura è (3)…………………………………………….. CRITERI ESSENZIALI PER LA CONDUZIONE DEL COLLOQUIO La normativa vigente (C.M. n.49 del 20/05/2010 e C.M. n.46 del 26/05/2011) prevede che: Il colloquio pluridisciplinare, condotto collegialmente alla presenza dell’intera sottocommissione esaminatrice, verte sulle discipline di insegnamento dell’ultimo anno (escluso l’insegnamento della religione cattolica), consentendo, pertanto, a tutte le discipline di avere visibilità e giusta considerazione. Il colloquio è finalizzato a valutare non solo le conoscenze e le competenze acquisite, ma anche il livello di padronanza di competenze trasversali (capacità di esposizione e di argomentazione, di risoluzione dei problemi, di pensiero fisso e critico, di valutazione personale, ecc.). Al colloquio interdisciplinare è attribuito un voto espresso in decimi. Gli studenti che hanno frequentato le classi ad indirizzo musicale sono chiamati a dimostrare anche la competenza musicale raggiunta al termine del triennio sia sul versante della pratica esecutiva, individuale e/o d’insieme, sia su quello della conoscenza teorica. Per quanto riguarda il colloquio d’esame, il C.d.C. concorda che il suo svolgimento non dovrà risolversi in un insieme di domande e risposte, dovrà, invece offrire l’opportunità di valutare nell’alunno le capacità di sapersi orientare nel tempo e nello spazio, di operare collegamenti e di palesare le conoscenze con osservazioni e valutazioni personali. In definitiva, il colloquio avrà lo scopo di verificare nell’allievo il possesso del sapere unitario e delle capacità logiche ed espressive possedute ed il grado di maturazione raggiunto. Allo scopo di mettere il ragazzo nella condizione psicologica più favorevole, esso potrebbe avere inizio con la trattazione di un argomento a scelta del candidato ma anche da un lavoro tecnico-pratico o grafico svolto durante l’anno o da un argomento riguardante esperienze reali del ragazzo. In sintesi: 80 1) Avviare il colloquio da un’area tematica scelta dal candidato; 2) Offrire maggiore spazio agli ambiti disciplinari più congeniali al candidato; 3) Evitare il nozionismo e l’accostamento artificioso di contenuti disciplinari, favorendo l’approccio unitario delle situazioni problematiche e consentendo al candidato di esprimere il grado di maturità raggiunto. CRITERI PER LA VALUTAZIONE DELLE PROVE ORALI Parametri • Modalità di approccio al colloquio (sicurezza,emotività); • Conoscenza dei temi trattati; • Capacità di operare collegamenti tra gli argomenti oggetti del colloquio; • Capacità di rielaborare i contenuti; • Capacità di esprimere valutazioni personali; • Proprietà di linguaggio GRIGLIA DI VALUTAZIONE DEL COLLOQUIO Il colloquio pluridisciplinare è stato valutato con un voto in decimi pari a: ________________________________________________________________________________ (trascrivere il voto del colloquio in decimi) Nel corso del colloquio il candidato si è orientato con (molta) facilità (9-10) si è orientato abbastanza facilmente (8) si è sufficientemente orientato (7) si è orientato a seconda delle discipline (6) si è orientato con difficoltà (5) non è riuscito ad orientarsi (4), mostrando (completa) padronanza degli argomenti trattati (9-10) una buona (8)/discreta (7)/sufficiente (6) conoscenza degli argomenti trattati una conoscenza solo superficiale/a tratti mnemonica degli argomenti trattati (5/6) una conoscenza parziale e frammentaria degli argomenti trattati (5) una scarsa conoscenza degli argomenti trattati (4/5) una conoscenza insufficiente degli argomenti trattati (4). Il candidato ha espresso le proprie acquisizioni con sicurezza (10) con (estrema) chiarezza (8-9) in maniera sufficientemente chiara (7) in maniera incerta (6) in modo (piuttosto) confuso (4-5), utilizzando un lessico ampio e pertinente (9-10) molto adeguato (8) adeguato (7) 81 non sempre adeguato (6) scarso (4-5), L’alunno (non) è stato (sempre) in grado di effettuare collegamenti tra i temi trattati e ha rivelato interessi vari e (sempre) approfonditi criticamente (9-10) ha rivelato interessi vari ma non (sempre) approfonditi (7-8) ha rivelato interessi personali limitati (6) non ha rivelato particolari interessi (5). COLLOQUIO D’ESAME: GIUDIZIO (SCHEMA COMPILATO) 9-10 Il candidato ha affrontato la prova con sicurezza ed autonomia, dimostrando di possedere un’ottima padronanza dei contenuti che è stato in grado di collegare in modo organico e preciso. Ha confermato (ha rivelato, ha evidenziato) capacità di rielaborazione e di analisi dei contenuti ed ha saputo esprimere anche valutazioni personali sugli argomenti del colloquio. La capacità di esposizione è risultata ampia e personale. 8 Il candidato ha affrontato la prova con sicurezza, dimostrando di possedere una soddisfacente padronanza dei contenuti che è stato in grado di collegare in modo organico. Ha dimostrato di saper rielaborare i contenuti ed di esprimere valutazioni personali sugli argomenti del colloquio,esprimendosi con un linguaggio ricco ed appropriato. 7 Il candidato ha affrontato la prova con una certa sicurezza, dimostrando una buona padronanza dei contenuti che è stato in grado di collegare in modo chiaro ed organico. Ha evidenziato capacità di rielaborazione dei contenuti, esprimendosi con un linguaggio abbastanza appropriato. 6 Il candidato ha affrontato la prova con una certa sicurezza, dimostrando una sufficiente conoscenza degli argomenti ed è stato in grado di individuarne gli aspetti sostanziali. Ha evidenziato capacità di osservazione, esprimendosi con un linguaggio semplice e corretto. 5 Il candidato ha affrontato la prova con qualche incertezza, dimostrando, tuttavia, di possedere una sommaria conoscenza degli argomenti di cui ha saputo individuare gli aspetti sostanziali. Si è espresso con un linguaggio semplice ma chiaro. 4 Il candidato in sede d’esame ha avuto un atteggiamento poco responsabile, ha limitato la sua esposizione a semplici affermazioni prive di collegamento, si è espresso in modo confuso, utilizzando un linguaggio scarno. 82 GIUDIZI GLOBALI FINALI Voto 6 Il candidato, nel corso degli studi, ha partecipato in modo abbastanza regolare alle attività didattiche-educative. In sede d’esame ha dimostrato di aver raggiunto una sufficiente preparazione culturale e una certa abilità nel collegare e riorganizzare le conoscenze acquisite. Ha, inoltre, evidenziato una sufficiente chiarezza nella comunicazione. Rispetto al livello iniziale, ha raggiunto una maturazione adeguate all’età. Voto 7 Il candidato, nel corso degli studi, ha partecipato con interesse alle attività didattiche-educative. In sede d’esame ha dimostrato di aver raggiunto una buona preparazione culturale e abilità nel collegare e riorganizzare le conoscenze acquisite. Ha, inoltre, evidenziato chiarezza nella comunicazione. Rispetto al livello iniziale ha evoluto gradatamente la sua personalità. Voto 8 Il candidato, nel corso degli studi, ha partecipato con continuità alle attività didattiche-educative. In sede d’esame ha dimostrato di aver raggiunto una preparazione culturale ben strutturata e una buona abilità nel collegare e riorganizzare le conoscenze acquisite. Ha, inoltre, evidenziato efficacia nella comunicazione. Rispetto al livello iniziale ha evoluto positivamente la sua personalità. Voto 9 Il candidato, nel corso degli studi, ha partecipato vivamente alle attività didattiche-educative. In sede d’esame ha dimostrato di aver raggiunto una preparazione culturale ampia e una notevole abilità nel collegare e riorganizzare le conoscenze acquisite. Ha, inoltre, evidenziato padronanza nella comunicazione. Rispetto al livello iniziale ha evoluto positivamente la sua personalità. Voto 10 Il candidato, nel corso degli studi, ha partecipato vivamente e con continuità alle attività didattiche educative. In sede d’esame ha dimostrato di aver raggiunto una preparazione culturale ampia e approfondita e una notevole abilità nel collegare e riorganizzare le conoscenze acquisite. Ha, inoltre, evidenziato sicurezza e padronanza nella comunicazione. Rispetto al livello iniziale ha evoluto positivamente la sua personalità 83 CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria 1° Grado Tel. e Fax 0982-81056 Strada I, s.n.c. 87038 SAN LUCIDO (CS) Cod. fisc. 86001330785 - Cod.Mecc. CSIC84100C - E-mail: [email protected] ll Dirigente Scolastico e il Presidente della Commissione d’esame Visti gli atti d’ufficio relativi alle valutazioni espresse dagli insegnanti per l’ammissione agli esami, alle valutazioni delle prove d’esame e alle documentazioni acquisite in sede di Esame di Stato CERTIFICANO L’alunno/a ……………………………………………………………………………… nato/a a……………………………….... il ……………………………………….. ha superato l’Esame di Stato conclusivo il primo ciclo di istruzione con la valutazione finale di ………………………………………………………………….. Conseguendo i seguenti livelli di competenza Competenze disciplinari Aree Competenze Competenza lingua italiana Descrizione • Area linguistico-artistico- espressiva dei linguaggi • • Competenza lingua inglese e francese Competenze artistiche • • voto 6 Voto 7 3 basilare adeguato Voto 8/9 4 Voto 10 avanzato eccellente padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi indispensabili per gestire l’interazione comunicativa verbale in vari contesti leggere, comprendere e interpretare testi scritti di vario tipo produrre testi di vario tipo in relazione ai differenti scopi comunicativi Utilizzare la lingua per i principali scopi comunicativi ed operativi Utilizzare gli strumenti fondamentali per una fruizione consapevole del pa- 84 Competenze musicali • • Strumento musicale • Saper eseguire brani solistici e d’insieme adeguati al percorso seguito Saper riconoscere e descrivere gli elementi fondamentali della notazione musicale Competenze motorie • Adottare opportuni comportamenti in situazioni di attività ludico-motorie-sportive Competenze storico-socialigeografiche • Comprendere il cambiamento e la diversità dei tempi storici in una dimensione diacronica attraverso il confronto fra epoche e in una dimensione sincronica attraverso il confronto fra aree geografiche e culturali Collocare l’esperienza personale in un sistema di regole fondato sul reciproco riconoscimento dei diritti garantiti dalla Costituzione, a tutela della persona, della collettività e dell’ambiente Riconoscere le caratteristiche essenziali del sistema socio economico per orientarsi nel tessuto produttivo del proprio territorio • Area storico-sociale-geografica trimonio artistico Riconoscere le funzioni sociali della musica anche in rapporto con gli altri linguaggi disciplinari • 85 Competenze matematiche • • Area matematica • Competenze scientifiche • • Area scientifico tecnologica • Competenze tecnologiche • • utilizzare le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico ed algebrico, rappresentandole anche in forma grafica confrontare ed analizzare figure geometriche, individuando invarianti e relazioni individuare le strategie appropriate per la soluzione di problemi, analizzare dati e interpretarli sviluppando deduzioni e ragionamenti sugli stessi anche con l’ausilio di rappresentazioni grafiche, usando consapevolmente gli strumenti di calcolo e le potenzialità offerte da applicazioni specifiche di tipo informatico osservare,descrivere ed analizzare fenomeni appartenenti alle realtà naturale e artificiale verificando l’attendibilità delle ipotesi possedere una visione organica del proprio corpo come identità in divenire, tra livelli macroscopici e microscopici, tra potenzialità e limiti riconoscere e utilizzare termini e simboli specifici in modo appropriato saper comprendere ed analizzare la realtà tecnologica utilizzando i linguaggi specifici saper individuare e applicare le metodologie acquisite per progettare e realizzare esperienze operative 86 LEGENDA Livello: Base (elementare) – intermedio – avanzato Livello voto Descrittori Basilare 6 Padroneggia la maggior parte delle conoscenze e le abilità, in modo essenziale. Esegue i compiti richiesti con il supporto di domande stimolo e indicazioni dell’adulto o de compagni. Si esprime tramite l’applicazione di procedure semplici in situazioni familiari. adeguato 7 Padroneggia la maggior parte delle conoscenze e le abilità, in modo essenziale. Esegue i compiti richiesti con il supporto di domande stimolo e indicazioni dell’adulto o dei compagni. Padroneggia in modo adeguato la maggior parte delle conoscenze e delle abilità. Porta a termine in autonomia e di propria iniziativa i compiti dove sono coinvolte conoscenze e abilità che padroneggia con sicurezza; gli altri, con il SUPPORTO degli insegnanti e dei compagni. avanzato 8-9 Padroneggia in modo adeguato tutte le conoscenze e le abilità. Assume iniziative e porta a termine compiti affidati in modo responsabile e autonomo. E’ in grado di utilizzare conoscenze e abilità per risolvere problemi legati all’esperienza con istruzioni date e in contesti noti. La competenza è esercitata tramite la scelta di procedure semplici in situazioni inusuali o procedure articolate in situazioni usuali con il ricorso anche alla rielaborazione di dati; è esercitata anche attraverso conoscenze consolidate facendo ricorso all’individuazione di fonti informative adeguate alla complessità della situazione in esame da risolvere. Eccellente 10 Padroneggia in modo completo e approfondito le conoscenze e le abilità. In contesti conosciuti: assume iniziative e porta a termine compiti in modo autonomo e responsabile; è in grado di dare istruzioni ad altri; utilizza conoscenze e abilità per risolvere autonomamente problemi; è in grado di reperire e organizzare conoscenze nuove e di mettere a punto procedure di soluzione originali. La competenza è esercitata in situazioni di varia complessità con ricorso a conoscenze consolidate frutto di rielaborazione delle informazioni e applicazione di procedure risolutive ed evidenzia conoscenze consapevoli ed approfondite utilizzate nell’esercizio di procedure complesse, a volte originali, in modo autonomo e responsabile. 87 Il piano di studi seguito nell’ultimo anno si è caratterizzato in particolare per la partecipazione a: Attività sportive Concorsi musicali nazionali Certificazioni linguistiche Altro Anche con riferimento a prove d’esame sostenute con esito molto positivo, l’alunno ha mostrato specifiche conoscenze ed abilità nel/nei seguente/i ambito/i disciplinare/i ……………………………………………………(1) e la particolare competenza………………………………………………………………… Data ………………………………………….. Il Dirigente Scolastico Il Presidente di Commissione (1) Specificare le caratteristiche della competenza che può esulare dagli ambiti disciplinari, ma essere riferita all’esercizio di compiti di realtà significativi. 88 IN APPLICAZIONE DELLA NORMATIVA VIGENTE LA SCUOLA STIPULA CON LE FAMIGLIE IL PATTO DI CORRESPONSABILITA’ EDUCATIVA. PATTO DI CORRESPONSABILITA’ EDUCATIVA LA SCUOLA SI LA FAMIGLIA SI IMPEGNA A... IMPEGNA A... OFFERTA Gestire un piano Prendere visione del FORMATIVA formativo basato su piano formativo, progetti ed iniziative condividerlo, discuterlo volte a promuovere il con i propri figli, benessere e il successo assumendosi la dello studente, la sua responsabilità di quanto espresso e sottoscritto. valorizzazione come persona, la sua realizzazione umana e culturale RELAZIONALITA’ Creare un clima sereno Condividere con gli in cui stimolare il dialogo insegnanti linee educative e la discussione, comuni, consentendo alla favorendo la conoscenza scuola di dare continuità ed il rapporto reciproco alla propria educazione tra studenti, educativa. l’integrazione, l’accoglienza, il rispetto di sé e dell’altro. Promuovere il talento e l’eccellenza, comportamenti ispirati alla partecipazione solidale, alla gratuità, al senso di cittadinanza. PARTECIPAZIONE Ascoltare e coinvolgere Collaborare attivamente gli studenti e le famiglie, per mezzo degli confrontandosi strumenti messi a sull’assunzione di una disposizione corresponsabilità, basata dall’istituzione scolastica, sul principio di informandosi reciprocità rispetto a costantemente del quanto espresso nel percorso didattico patto formativo. educativo dei propri figli. LO STUDENTE SI IMPEGNA A... Condividere con gli insegnanti e la famiglia la lettura del piano formativo, discutendo con loro ogni singolo aspetto di responsabilità Mantenere costantemente un comportamento costruttivo e corretto, rispettando l’ambiente scolastico inteso come insieme di persone, oggetti e situazioni. Frequentare regolarmente i corsi e assolvere assiduamente agli impegni di studio. Favorire in modo positivo lo svolgimento dell’attività didattica e formativa, garantendo costantemente la propria attenzione e partecipazione alla 89 vita della classe INTERVENTI EDUCATIVI Comunicare costantemente con le famiglie, informandole sull’andamento didatticodisciplinare degli studenti. Far rispettare le norme di comportamento, i regolamenti e i divieti, in particolare relativamente all’utilizzo di telefonini e altri dispositivi elettronici, costituendo modello ispiratore. Instaurare interventi di recupero e valorizzazione, in ordine al P.O.F. Prendere visione di tutte le comunicazioni provenienti dalla scuola, discutendo con i figli di eventuali decisioni e provvedimenti disciplinari, stimolando una riflessione sugli episodi di conflitto e di criticità. Riferire in famiglia le comunicazioni provenienti dalla scuola e dagli insegnanti. Favorire il rapporto e il rispetto tra i compagni sviluppando situazioni di integrazione e solidarietà. 90 DISTRIBUZIONE DELL’ORARIO DISCIPLINARE SCUOLA SECONDARIA 1° GRADO SAN LUCIDO Disciplina ore curr. Lett. 9+ 1 Sc.Mat. 6 Ingl. 3 Franc. 2 Tecn. 2 Arte 2 Musica 2 Sc. Mot. 2 Religione 1 Str.mus. 2 DISTRIBUZIONE ORARIA SCUOLA PRIMARIA (29 ore) Curricolo N.ore cl. 1° N.ore cl.2° Italiano Storia Geografia Matematica Scienze mat./sp. Tecnologia Lingua inglese Arte/imm. Musica Educazione fisica Religione Laboratorio di intercultura Lab.espr.creat 8 2 2 5 2 1 1 2 1 1 2 1 1 8 2 2 5 2 1 2 1 1 1 2 1 1 N.ore cl 3°,4°,5° 7 2 2 5 2 1 3 1 1 1 2 1 1 INDICAZIONI PER LA FORMAZIONE DELLE CLASSI DELLA SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO E DELLE SEZIONI DI SCUOLA DELL’INFANZIA Per quanto riguarda la formazione delle classi si terrà conto del criterio di equieterogeneità, nel senso che le classi dovranno essere formate da gruppi di alunni con livelli culturali e di provenienza socio – ambientale eterogenei. Per l’iscrizione alle prime classi, per l’anno scolastico 2013/2014, i criteri per la formazione saranno i seguenti: 91 - prima dell’inizio delle lezioni una commissione di docenti dei tre ordini di scuola compilerà una griglia che riporterà un giudizio sintetico di valutazione dell’alunno in ingresso; - si compileranno schemi di classi che dovranno contenere, possibilmente, un eguale numero di alunni, distinti per fasce di livello, per estrazione sociale e per sesso; sarà assicurata agli alunni ripetenti, la frequenza nella stessa classe dell’anno scolastico precedente ( salvo eccezioni di carattere organizzativo e didattico) e lo stesso criterio sarà adottato per gli alunni che hanno già nel corso un fratello o una sorella. Per la formazione delle sezioni di scuola dell’Infanzia, si terrà presente il criterio di equieterogeneità e le sezioni saranno formate per fasce di età. Le sezioni funzioneranno a tempo normale ( dalle ore 8.00 alle ore 16.00) e per quanto riguarda l’assegnazione dei docenti alle classi e alle sezioni, in conformità alle disposizioni legislative in materia, si prenderanno in considerazione i seguenti criteri : • Continuità didattica ( non ostativa nel caso di richiesta volontaria di assegnazione ad altre scuole o plessi); • Priorità ai docenti già titolari nell’Istituto; • Graduatoria nel caso di concorrenza su posto vacante, con le seguenti priorità: a. Anzianità di servizio; b. Anzianità anagrafica. 92 INVALSI è l’Ente di ricerca dotato di personalità giuridica di diritto pubblico che ha raccolto, in un lungo e costante processo di trasformazione, l’eredità del Centro Europeo dell’Educazione (CEDE) istituito nei primi anni settanta del secolo scorso. Sulla base delle vigenti Leggi, che sono frutto di un’evoluzione normativa significativamente sempre più incentrata sugli aspetti valutativi e qualitativi del sistema scolastico, l’Istituto: L’INVALSI effettua verifiche periodiche e sistematiche sulle conoscenze e abilità degli studenti e sulla qualità complessiva dell'offerta formativa delle istituzioni di istruzione e di istruzione e formazione professionale, anche nel contesto dell'apprendimento permanente; in particolare gestisce il Sistema Nazionale di Valutazione (SNV); studia le cause dell'insuccesso e della dispersione scolastica con riferimento al contesto sociale ed alle tipologie dell'offerta formativa; effettua le rilevazioni necessarie per la valutazione del valore aggiunto realizzato dalle scuole; predispone annualmente i testi della nuova prova scritta, a carattere nazionale, volta a verificare i livelli generali e specifici di apprendimento conseguiti dagli studenti nell’esame di Stato al terzo anno della scuola secondaria di primo grado; predispone modelli da mettere a disposizione delle autonomie scolastiche ai fini dell'elaborazione della terza prova a conclusione dei percorsi dell'istruzione secondaria superiore; provvede alla valutazione dei livelli di apprendimento degli studenti a conclusione dei percorsi dell'istruzione secondaria superiore, utilizzando le prove scritte degli esami di Stato secondo criteri e modalità coerenti con quelli applicati a livello internazionale per garantirne la comparabilità; fornisce supporto e assistenza tecnica all'amministrazione scolastica, alle regioni, agli enti territoriali, e alle singole istituzioni scolastiche e formative per la realizzazione di autonome iniziative di monitoraggio, valutazione e autovalutazione; svolge attività di formazione del personale docente e dirigente della scuola, connessa ai processi di valutazione e di autovalutazione delle istituzioni scolastiche; svolge attività di ricerca, sia su propria iniziativa che su mandato di enti pubblici e privati; assicura la partecipazione italiana a progetti di ricerca europea e internazionale in campo valutativo, rappresentando il Paese negli organismi competenti; formula proposte per la piena attuazione del sistema di valutazione dei dirigenti scolastici, definisce le procedure da seguire per la loro valutazione, formula proposte per la formazione dei componenti del team di valutazione e realizza il monitoraggio sullo sviluppo e sugli esiti del sistema di valutazione. L’INVALSI è soggetto alla vigilanza del Ministero della Pubblica Istruzione che individua le priorità strategiche delle quali l'Istituto tiene conto per programmare la propria attività. La valutazione delle priorità tecnico-scientifiche è riservata all'Istituto. L'INVALSI, nell'intento di fornire informazioni affidabili e utili per la progettazione didattica, restituisce alle scuole, in forma riservata, i dati delle rilevazioni sugli apprendimenti, mettendo a confronto i risultati delle singole classi e della scuola con quelli di classi e scuole con pari condizioni sociali o vicine geograficamente e con l'Italia nel suo complesso. La lettura di questi dati permette di ottenere importanti informazioni per il miglioramento e il 93 potenziamento dell'offerta formativa e delle pratiche didattiche. I dati restituiti I dati restituiti dall'INVALSI riguardano fondamentalmente tre aspetti: - l'andamento complessivo dei livelli di apprendimento degli studenti della scuola rispetto alla media dell'Italia, dell'area geografica e della regione di appartenenza; - l'andamento delle singole classi nelle prove di italiano e di matematica nel loro complesso; - l'andamento della singola classe e del singolo studente analizzato nel dettaglio di ogni singola prova. La lettura e l'interpretazione delle tavole e dei grafici possono essere quindi sia un utile strumento di diagnosi per migliorare l'offerta formativa all'interno della scuola, sia un mezzo per individuare aree di eccellenza e aree di criticità al fine di potenziare e migliorare l'azione didattica. Rappresentazione delle informazioni Molti dati sono restituiti, opportunamente aggregati, sotto forma sia di tabelle sia di grafici. Le due rappresentazioni si completano e concorrono a descrivere i risultati conseguiti dalla scuola e dalle singole classi. Se, infatti, le tavole offrono una rappresentazione sistematica dei dati e facilitano la lettura della singola informazione, i grafici hanno il pregio di rappresentare in modo sintetico i dati e di metterli a confronto in modo diretto, consentendo così una percezione globale e immediata degli esiti conseguiti dalla scuola e dalle classi. Chi può accedere ai dati L'accesso ai dati è aperto, per ogni istituzione scolastica, al Dirigente, al Referente per la Valutazione, al Presidente del Consiglio di Istituto e a tutti i docenti. Dirigente Scolastico e Referente per la Valutazione hanno la possibilità di visualizzare tutte le tavole e i grafici disponibili. Il Presidente del Consiglio di Istituto può analizzare i dati della scuola restituiti con informazioni sul cheating e sullo stato socio-economico del contesto familiare e anche i dati sul cheating delle singole classi. Ogni Docente, come componente del Collegio dei Docenti, può accedere ai dati della scuola nel suo complesso e, nel caso abbia fatto parte nell’a.s. 13/14 del Consiglio di Classe di una classe interessata dalle prove INVALSI, può avere a disposizione i risultati conseguiti dalla singola classe. 94 DATI RESTITUITI RELATIVI ALLE PROVE DELL’ANNO SCOLASTICO 2013/14 Istituzione scolastica nel suo complesso Grafico 1a: Risultato complessivo della prova di Italiano Scuola Primaria - Classi seconde Il quadrato rosso (se presente) rappresenta il punteggio medio delle 200 classi/scuole con background simile 95 Istituzione scolastica nel suo complesso Grafico 1b: Risultato complessivo della prova di Matematica Scuola Primaria - Classi seconde Il quadrato rosso (se presente) rappresenta il punteggio medio delle 200 classi/scuole con background simile 96 Istituzione scolastica nel suo complesso Grafico 1a: Risultato complessivo della prova di Italiano Scuola Primaria –Classi quinte Il quadrato rosso (se presente) rappresenta il punteggio medio delle 200 classi/scuole con background simile 97 Istituzione scolastica nel suo complesso Grafico 1b: Risultato complessivo della prova di Matematica Scuola PrimariaClassi Il quadrato rosso (se presente) rappresenta il punteggio medio delle 200 classi/scuole con background simile 98 Istituzione scolastica nel suo complesso Grafico 1a: Risultato complessivo della prova di Italiano Scuola Secondaria di Primo Grado – Classi terze 99 Istituzione scolastica nel suo complesso Grafico 1b: Risultato complessivo della prova di Matematica Scuola Secondaria di Primo Grado – Classi terze 100 PROGETTAZIONE CURRICULARE ED EXTRACURRICOLARE Il Curricolo PROGETTUALE si articola intorno alle COMPETENZE CHIAVE EUROPEE. Esso parte dalla consapevolezza della necessità di approfondire il tema: “la costruzione dell’io”, attraverso interventi di educazione, formazione e istruzione, miranti allo sviluppo della persona, adeguati alla domanda delle famiglie, alle caratteristiche specifiche dei soggetti coinvolti, alle offerte del territorio al fine di garantire il successo formativo dell’individuo, la prevenzione del disagio, la sua eliminazione il suo contenimento, convinti che un bambino-ragazzo che cresca in armonia con se stesso sia la base necessaria di una formazione completa. Pertanto la progettazione gira attorno a moduli finalizzati a: • Educazione alla cittadinanza attiva: Oggi si evidenzia più che mai la necessità che la Scuola si faccia carico di tracciare itinerari certi per una formazione globale dei ragazzi, che offra a ciascuno di loro opportunità di inserimento proficuo ed attivo nella società, considerando tale formazione lo strumento per contrastare le spinte sociali negative e promuovere invece impegno positivo e atteggiamenti costruttivamente critici ed autonomia di pensiero. Da ciò la necessità di un intervento educativo/formativo mirato ad una partecipazione responsabile ed attiva che porti, da un lato, alla conoscenza delle regole di convivenza civile e delle forme istituzionali, e, dall’altro, ad una consapevolezza di tutto ciò che sta alla base di una sana convivenza civile, a partire dalla propria vita quotidiana per giungere ad una comprensione più ampia del quadro costituzionale e della documentazione mondiale sui diritti internazionali. La Scuola di San Lucido, partendo da questo bisogno formativo forte, ha saputo sensibilizzare il territorio per un’azione sinergica intesa a raggiungere traguardi più veri e consistenti. L’occasione è stata offerta dalla disponibilità del Comune di San Lucido e delle associazioni di volontariato locali a collaborare per la realizzazione di iniziative formative come il “Consiglio Comunale dei ragazzi”, intendendolo come strumento per promuovere una cittadinanza completa e consapevole e gestito in rete a livello interistituzionale da Ente locale, associazionismo e Scuola. Nello stesso ambito la Scuola è stata inserita nel piano progettuale regionale “Aree a rischio, a forte processo immigratorio e contro l’emarginazione scolastica” – formazione linguistica, sia come valorizzazione della propria lingua (italiana e arbereshe) e del proprio dialetto, sia come capacità comunicativa anche nelle lingue comunitarie, per essere in grado di aprirsi all’Europa ed al mondo ( lingue: francese e inglese in tutte le classi). • • • • formazione teatrale, come strumento di espressione artistica, accanto a quella grafico-pittorica e musicale. formazione psico-motoria : La Scuola aderisce al progetto UNA REGIONE IN MOVIMENTO e GIOCHI SPORTIVI STUDENTESCHI. Formazione artistica: in particolare musicale, attraverso l’impegno progettuale dello Strumento musicale. Nella Scuola Primaria è programmata attività curriculare sportiva integrata con il CONI: “ALFABETIZZAZIONE MOTORIA”. Inoltre, anche in questo anno scolastico, nella Scuola Secondaria di 1° grado, sarà svolto, in prosecuzione degli anni scolastici precedenti, un progetto di attività sportiva, proposto dal 101 M.I.U.R.- Direzione scolastica Regionale-Coordinamento Provinciale per le attività di Educazione Fisica e Sportiva di Cosenza. PROGETTAZIONE EXTRACURRICULARE PROGETTI/ MODULI SCUOLA DOCENTI EXTRACURRICULARI AREA A RISCHIO SECONDARIA 1°g Docente referente: PRIMARIA-INFANZIA Chiappetta Floriana TEATRO Docente referente : PRIMARIA (24 Chiappetta Faustina. docenti ); Primaria : Chiappetta Faustina, Veltri SECONDARIA Graziella, Alessandro Antonella, FALCONARA A. Bosco Carmelina, Schettini Loredana, Palermo Sandra, Palermo Concetta, Ramundo Gilarda, Alcido Elisabetta, Lanzillotti Loredana, Moscato Emanuela, Orilio Assunta, Longo Ornella, Bertolasi Mara, Iorio Laura, Pitassi Monica, Morelli Irene, Maiorano Eleonora, Albanese Annunziata, Barbarossa Adriana, Marcellino Isabella, Matrangolo Angelo, Rocco Maria, Marchese Elena. INFANZIA N. 11 DOCENTI DOCENTI Secondaria di Falconara A. : Rossi Angelina, Pisarra Carmela, Scorza Francesco, Mellace Daniela, Matrangolo Angelo, Martire Alessia, Caputo Roberta, Capolingua Costantino, Callà Laura, Leccadito Rosaria. DOCENTI 1.AMICI DELLA TERRA Docente referente : MAZZA ANNA Mazza, Russo, Provenzano, Bernardo, Cariati, Porco, Manginelli, Vommaro , Greco, Fuoco, Savaglia. 102 2. ARTE…IO COME INFANZIA N.4 docenti Angotti,Veltri P.,Veltri D., Chiefalo INFANZIA N.6 DOCENTI Docente referente: Paletta Annarita. 3.C’ERA UNA VOLTA Paletta – Siciliano – Borrelli – Longobardi – Vanzillotta. MACRO PROGETTO “ HELP AND SECONDARIA EMPOWERMENT”: REFERENTE: PATE FRANCA MODULO: Chiappetta Floriana, Pate Franca, Cassano Maria Pia, Pisarra Carmela. “HELP” VERSO L’INVALSI SECONDARIA 15 ore x 5 docenti REFERENTE : CHIAPPETTA FLORIANA. Chiappetta Floriana, Cassano Maria Pia, Pate Franca, Dell’Armi Anna, Rossi Angelina. SECONDARIA MODULO LABORATORIO LATINO DI Pate Franca, Chiappetta Floriana, Cassano Maria Pia. SECONDARIA 3 DOCENTI Ore 20x 3 docenti IL PIACERE DI FARE SECONDARIA MUSICA SAN LUCIDO MUSICA IN Meo Daniela, Morelli Irene, Lanzillotti Loredana, Palermo Concetta, Palermo Sandra. Docenti di Strumento m. 103 PROGETTO PRE- PRIMARIA SCUOLA “CITTADINANZA DA SECONDARIA-PRIMARIA PROTAGONISTI: Progetto verticalizzato MODULO “CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI” GIOCHI SPORTIVI SECONDARIA STUDENTESCHI UNA REGIONE MOVIMENTO RASSEGNA CULTURALE ARBERESHE 21° DOCENTE REFERENTE: CHIAPPETTA FLORIANA Chiappetta Floriana Pate Franca Palermo Concetta ALO’ FRANCESCO IN INFANZIA PRIMARIA SECONDARIA FALCONARA Docenti 6 Ore 25x 6docenti DOCENTE REFRENTE: MATRANGOLO ANGELO DOCENTI SCUOLA S. FALCONARA Rossi Angelina, Matrangolo Angelo, Caputo Roberta, Pisarra Carmela,Scorza Francesco, Mellace Daniela. 104 REFERENTI : HELP AND EMPOWERMENT: PATE FRANCA PROGETTO DISPERSIONE-AREA A RISCHIO: CHIAPPETTA FLORIANA CITTADINANZA DA PROTAGONISTI: CHIAPPETTA FLORIANA GIOCHI SPORTIVI STUDENTESCHI: ALO’ FRANCESCO CULTURA ARB. E RASSEGNA : MATRANGOLO ANGELO TEATRO: CHIAPPETTA FAUSTINA AMICI DELLA TERRA: MAZZA ANNA ARTE..IO COME : MAZZA ANNA C’ERA UNA VOLTA: PALETTA ANNARITA LABORATORIO DI LATINO: CHIAPPETTA FLORIANA VERSO L’INVALSI: CHIAPPETTA FLORIANA 105 PROGETTI P.O.N. Lavori: PROGETTO PER LA RISTRUTTURAZIONE DELLA SCUOLA ELEMENTARE CENTRO E SCUOLA MEDIA STATALE P.O.N. 2007/2013 “Ambienti per l’Apprendimento” 2007 IT 16 1 PO 004 F.E.S.R. Asse II – “Qualità degli ambienti scolastici” Piano di intervento CSIC84100C Avviso congiunto M.I.U.R.–M.A.T.T.M. prot. n. AOODGAI/7667 del 15 giugno 2010 OBIETTIVO C: “Incrementare la qualità delle infrastrutture scolastiche, l’ecosostenibilità e la sicurezza degli edifici scolastici; potenziare le strutture per garantire la partecipazione delle persone diversamente abili e quelle finalizzate alla qualità della vita degli studenti.” Obiettivo C-1 –FESR -2010-12 €.123.605,89 – C.U.P. : D48G10000520007 Obiettivo C-3 –FESR -2010-10 - €.48.310,08 – C.U.P. : D48G10000500007 Obiettivo C-4 –FESR -2010-10 €.103.273,86 – C.U.P. : D48G10000510007 Obiettivo C-5 –FESR -2010-10 €. 74.323,20 – C.U.P. : D48G10000490007 Provvedimento di conferma del finanziamento, prot. n. AOODGAI/1763 del 14.02.2012. Importo finanziato: € 349.513,03 Stazione appaltante ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE SCUOLA DELL’INFANZIA PRIMARIA E SECONDARIA DI 1° GR. 87038 SAN LUCIDO (CS) Via Strada I Comune SAN LUCIDO Provincia COSENZA 106 AZIONE DI COMUNICAZIONE, INFORMAZIONE E PUBBLICITA’ POR -PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE 2007-2013 “A-1-FESR04_POR_CALABRIA-2012-759” ANNUALITÀ 2013-14 Questa Istituzione Scolastica è stata autorizzata ad attuare il seguente Piano - FESR 2007IT161PO009 della regione Calabria- ID Piano 74048– annualità 2013/2014. Codice del progetto A-1- Codice CUP D43J12002890007 Obiettivo Titolo Importo Progetto finanziato Digital € 75.000,00 Promuovere e FESR04_POR_CALABRIA- sviluppare la 2012-759 Società School dell’informazione 2013 e conoscenza della nel sistema scolastico L' intervento progettuale Digital School 2013 corrispondente all'obiettivo A Asse1, destinato alla Scuola primaria e Secondaria di 1°grado di San Lucido e di Falconara Albanese, è finalizzato a rendere la Scuola capace di rispondere alle nuove esigenze della formazione dei ragazzi a livello informatico e tecnologico. La disponibilità di aree attrezzate informatiche in tutti i plessi dell'Istituto permetterà di applicare una didattica disciplinare efficace e coinvolgente di tutti gli alunni, ma anche attività di studio interdisciplinare e di ricerca. Un'adeguata strumentazione multimediale potrà guidare ad acquisire competenze ampie e padronanza dei programmi e complessivamente dell'uso del Pc nell'attività scolastica e quotidiana. Ciò permetterà di garantire pari opportunità di apprendimento a tutti gli alunni. La data di conclusione complessiva dei suddetti progetti è prevista per il 30/06/2014. Per l’obbligo della trasparenza e della massima divulgazione, tutti gli elementi di interesse comunitario relativi allo sviluppo del progetto (Avvisi, Bandi, Pubblicità, ecc.) sono tempestivamente resi visibili sul sito della scuola. 107 PROGETTO ALULADID@DEDICATA Asse I “Società dell’Informazione e della conoscenza” Obiettivo Operativo E “Potenziare gli ambienti per l’autoformazione e la formazione degli insegnanti e del personale della scuola”. L' intervento progettuale “auladid@dedicata”” corrispondente all'obiettivo E Asse1, destinato all’allestimento di aule dedicate a tutto il personale della scuola con particolare riguardo ai docenti al fine di facilitare e promuovere l’autoformazione e la formazione permanente attraverso l’arricchimento delle dotazioni tecnologiche. La disponibilità di una postazione dedicata informatica per tutti e tre gli ordini di scuola (Infanzia,Primaria e Secondaria di 1° grado) permetterà la consultazione di documentazione in rete locale o internet, l’aggiornamento dei docenti su tematiche specifiche relative a discipline inserite nel piano curriculare o tematiche trasversali ma anche attività di studio interdisciplinare e di ricerca e l’arricchimento delle lezioni da parte del docente. Un'adeguata strumentazione multimediale potrà guidare ad acquisire competenze ampie e padronanza dei programmi e complessivamente dell'uso del Pc nell'attività scolastica e quotidiana e per l’autoaggiornamento costante sull’uso pedagogico delle nuove tecnologie. Oggi la dotazione informatica della scuola è insufficiente a garantire l'utilizzo della stessa da parte di tutti i docenti e quindi a sostenere la crescita professionale continua degli stessi che potrà avvenire, appunto, solo attraverso un’adeguata dotazione tecnologica dedicata. La strumentazione prevista garantirà senz’altro ai docenti di raggiungere livelli idonei tali da sostenere lo sviluppo della “net-scuola” ovvero una scuola più vicina alle attuali generazioni di studenti facilitando altresì l’uso dei registri elettronici, in linea con la normativa vigente. Attrezzature da sostituire / completare: 1. Pc e portatili obsoleti e insufficienti per tutto il personale. Attrezzature nuove: N. 3 aule dedicate per scuola Infanzia, Primaria e Secondaria 1° grado 1. Tablet e/o Netbook per i Docenti 2. Software 3. Sistemi di sicurezza 4. LIM 5. Videoproiettore 6. Stampanti Laser 7. Tavoli monoposto docenti 8. Poltroncine docenti con braccio 108 CRITERI DI VERIFICA DEL P.O.F.: la verifica del POF avverrà in due momenti: • Fine primo quadrimestre: relazione dell’attività svolta dalle docenti F.S. in collegio dei Docenti; • Mese di maggio: questionario da somministrare ai docenti ed ai genitori sulla valutazione dell’attività svolta ed il recepimento di proposte di miglioramento. 109 Sommario Dati identificativi dell’istituzione scolastica .......................................................................................................... 2 Linee psico-pedagogiche del POF .......................................................................................................................... 3 Finalità educative .................................................................................................................................................. 3 Normativa di riferimento del POF ......................................................................................................................... 4 Analisi del contesto ............................................................................................................................................... 6 Struttura dell’istituto............................................................................................................................................. 9 Risorse umane ..................................................................................................................................................... 17 Funzioni strumentali............................................................................................................................................ 32 Caratteri e finalità della scuola dell’infanzia ....................................................................................................... 47 Organizzazione della giornata della scuola dell’infanzia ..................................................................................... 49 Caratteri e funzionalità della scuola primaria e secondaria di 1°grado .............................................................. 50 Organizzazione del corso ad indirizzo musicale .................................................................................................. 51 Bisogni educativi speciali..................................................................................................................................... 57 Docimologia generale, modalità delle verifiche e delle valutazioni.................................................................... 71 Giudizi globali finali ............................................................................................................................................. 83 Certificazione delle competenze ......................................................................................................................... 89 Distribuzione dell’orario disciplinare................................................................................................................... 91 Indicazioni per la formazione delle classi ............................................................................................................ 91 Invalsi................................................................................................................................................................... 93 Progettazione curriculare ed extracurriculare .................................................................................................. 101 Referenti............................................................................................................................................................ 105 Progetti PON...................................................................................................................................................... 106 Azione di comunicazione, informazione e pubblicita’ POR -programma operativo regionale 2007-2013 ............................................................................................ 107 Progetto ALULADID@DEDICATA ......................................................................................................................... 91 Criteri di verifica del pof ...................................................................................................................................... 93 110 111