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anello dei corni di canzo
Opzione 1: Corno Centrale di Canzo – 1365 m Regione: Alpi e Gruppo: Provincia: Punto di partenza: Versante di salita: Dislivello di salita: Tempo di salita: Difficoltà: Punti di appoggio: Tipo di percorso: Cartografia: Lombardia Prealpi - Prealpi Lombarde - Gruppo Triangolo Lariano Lecco Fonti del Gajum (q. 485 m) Navigatore: Via Gajum, 32, 22035 Canzo CO Vari 886 m 3,00 h EE – EEA per la Ferrata Rif. S.E.V. Pianezzo (q. 1225 m) Opzione 1: Sentiero e traccia segnata – Opzione 2: Via Ferrata KOMPASS - Lago di Como, Lago di Lugano - 1:25000 Introduzione L´itinerario proposto permette di raggiungere una meta poco nota e poco battuta, oscurata dalla fama del ben più nominato Corno Occidentale. In realtà, pur non possedendo l´eleganza del Corno Occidentale ed essendo un poco meno elevato (due soli metri), anche il Corno Centrale offre spunti interessanti dal punto di vista estetico ed escursionistico. Un itinerario completo dovrebbe prevedere in un’unica escursione la salita a tutti e tre i Corni, coronando così una "piccola" ma entusiasmante "impresa". Offriamo qui invece il solo spunto per la salita al Corno Centrale di Canzo. Interessante anche sotto un profilo culturale per la presenza di reperti geologici (massi erratici, fenomeni carsici, fossili di Conchodon) e floro-faunistici (bellissimi faggi secolari). Accesso Partenza da Genova Bolzaneto e arrivo a Canzo dopo ca. 200 km. (raggiungibile facilmente da Erba) si risale con l´auto in direzione delle Fonti del Gajum (indicazioni), oltrepassando il torrente e parcheggiando nell´ampio sterrato in fronte agli alberghi. Descrizione della salita Si imbocca la larga strada acciottolata che risale a sinistra in pendenza, oltrepassando una grande casa e risalendo per tornanti sino a percorrere il versante destro orografico della Val Ravella. Si raggiunge in circa 40 minuti il Prim’Alpe, stupendo e ristrutturato caseggiato che ospita la sede dell’ERSAF (Ente Regionale per i Servizi all´Agricoltura e alle Foreste) e che merita di essere visitato (aperto anche nei giorni feriali). Proseguendo sempre sull´acciottolato si raggiunge il Second’Alpe (nei pressi di una valletta laterale e di una fonte). In circa 1 ora e 20’ si perviene invece al Terz’Alpe (793 m. piccola ed amena malga di bassa quota attualmente abitata) punto di ristoro. Dal caseggiato voltiamo a sinistra costeggiando un ruscelletto e, dopo breve tratto, seguiamo a destra i cartelli indicanti la direzione per il Moregallo, la Forcella dei Corni (segnavia n.4) e la Colma di Ravella. Si prosegue a mezza costa verso nord-est, tra boschi di faggi, betulle e tigli guadagnando quota e giungendo in ulteriori 40 minuti circa all´ampia sella della Colma di Ravella (1000 m) che separa appunto la Val Ravella (ad ovest) dalla Val Madrera (ad est). Da qui, a sinistra, si risale con fatica, seguendo il sentiero n. 5, l´indicazione per la Forcella dei Corni (1300 m), insellatura rocciosa che separa la cresta del Corno Occidentale da quella dell´Orientale. Piegando a destra si percorre lo spartiacque pianeggiante, su traccia ben visibile, sino a raggiungere il contrafforte terminale che preannuncia l´ultimo sforzo. E´ ora possibile interpretare il percorso scegliendo di salire verso destra (seguendo comunque i bolli rossi a vernice) o, con qualche difficoltà in più, spostandosi a sinistra per un breve traverso esposto e risalendo un canalino roccioso. Le difficoltà massime sono proprio in questa breve ed ultima porzione (II°) che, pertanto, è consigliata solo ad escursionisti esperti. Ritornati alla Forcella dei Corni si scende verso destra, alcune paline segnavia, giungendo al Rifugio S.E.V. (1225 m). Pranzo al sacco e caffè. Discesa Dal rifugio si segue il sentiero n.4, in direzione S. Tomaso Val Madrera, fino a toccare la Bocchetta di Luera (1200 m), dalla quale in pochi minuti si può raggiungere la vetta Corno Orientale (1233 m), sempre su sentiero n.4 si giunge in località La Colma (area picnic). Prendiamo adesso il sentiero n.3 in direzione del Monte Prasanto che si scavalca per giungere alla Bocchetta di S. Miro (1184 m), oppure si aggira sulla destra fino a prendere una carrareccia che transita poco sotto la bocchetta. Da qui si segue il sentiero in discesa alla nostra destra contrassegnato con il n. 3 che conduce alla chiesetta di S. Miro al Monte (606 m) ed infine seguendo la carrareccia, ove passa il sentiero glaciologico, si torna al parcheggio. Opzione 2: Via Ferrata al Corno Occidentale di Canzo – 1371 m Descrizione della salita Dalla località Gajum si raggiunge in circa 1 ora e 20’ al Terz´Alpe (793 m.), come nell’itinerario precedente, indi si prosegue in salita sul sentiero retrostante il caseggiato (indicazioni molto chiare segnavia n. 1). Tale sentiero permette di raggiungere la ben visibile "Colma di Pianezzo" in circa 45 minuti, naturale avvallamento alla base del versante occidentale del Corno Occidentale di Canzo. Poco prima della Colma, sulla destra, seguire l´indicazione per la via ferrata, percorrendo una traccia serpeggiante tra detriti e giungendo in breve all´attacco della ferrata. Dalla targa si risale, verso sinistra, il pilastro occidentale del Corno, assicurati da catena e guaina (III° UIAA), portandosi al di sotto di quello che, nel precedente allestimento, era il punto chiave della salita: una parete liscia e povera di appigli, da scalare in aderenza. Durante i lavori di rifacimento la scalata è stata semplificata dal posizionamento di alcuni finti appoggi in roccia, che ne rendono molto più semplice la risalita. Si prosegue lungo un facile canalino e poi per una fessura (pioli metallici) ed un breve traverso. Si oltrepassa uno spigolo ed una placchetta liscia e si supera un saltino un poco aggettante sino all´inizio del divertente ed adrenalinico lungo traverso. Oramai in piena parete meridionale si prosegue guidati da cavo e catena, spesso in completa aderenza (a meno di afferrarsi sempre al cavo) o appoggiandosi ad esili fessure e piccole cenge; alcuni passaggi sono in strapiombo (almeno uno di un paio di metri, in ascesa verso destra). Un ultimo passaggio verticale conduce alla scala metallica, al termine del quale si supera un saltino strapiombante. Il tracciato diviene ora molto più semplice conducendoci, tra gradoni, detriti e tracce di sentiero, verso l´ultimo sperone impegnativo. Si risale, a volte aiutati da staffe e pioli, superando brevi ma numerosi strapiombi e placche lisciate (con magnifici "campi arati") con passaggi in libera intorno al V° UIAA. Ci si sposta verso destra e si affronta l´ultimo muretto (circa 3 metri) strapiombante, giungendo infine in cresta. Si prosegue verso est (destra), superando il "Passo della Vacca", intaglio roccioso molto unto ed infido (attenzione, non è attrezzato), calcando in breve la Vetta del Corno Occidentale dei Canzo. Discesa Si presentano tre possibilità ma, vista l’organizzazione della gita, è preferibile la prima: 1. Dalla vetta pochi metri di sentiero portano ad un canalino roccioso molto ripido ed alto circa 25/30 metri disceso il quale la traccia ci porta verso sinistra sul bordo di un secondo canalino roccioso poco inclinato. Sceso anche questo la traccia continua in direzione Est giungendo alla Forcella dei due Corni (1300 m): da qui si può proseguire verso la cima del Corno Centrale (A/R) oppure scendere al Rifugio S.E.V. in pochi minuti; 2. Scendere il canalino (II° UIAA) verso nord, in direzione del Rifugio Pianezzo; 3. Ripercorrere a ritroso la cresta, superando l´intaglio del Passo della Vacca e proseguendo su traccia di sentiero, sempre in cresta, sino al termine della cresta stessa. Da qui, verso destra, si ridiscende un canale detritico che, in pochi minuti, riconduce alla Colma di Pianezzo.