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Alberto F. De Toni Castellanza, 31 Maggio 2012 AGENDA Dentro la complessità Emergenza Auto-organizzazione: il futuro più affascinante per le organizzazioni Auto-organizzazione Alberto F. De Toni Università degli Studi di Udine Nuovi modelli manageriali CeRiCo – Centro Ricerche sulla Complessità Università Cattaneo – LIUC Corso G. Matteotti, 20/22) Conclusioni Castellanza (Va) - 31 maggio 2012 2 VIVIAMO IN TEMPI ESPONENZIALI LA COMPLESSITÀ È SEMPRE ESISTITA “Quando la vita scorreva lenta come un pigro fiume, la complessità esisteva, ma non veniva percepita. Oggi tutti se la sentono addosso, perché il ritmo si è fatto serrato come un torrente vorticoso ...” Ernesto Illy, 2005 3 4 LE COSE CHE POSSONO ACCADERE … ACCADONO SEMPRE PRIMA! IL FUTURO ARRIVA COME UN GATTO 1865 Jules Verne, Libro Dalla Terra alla Luna 1902 George Méliès, film Viaggio sulla luna BALZO AGGUATO “Fatto” 20 LUGLIO 1969 Missione Apollo 11 AVVICINAMENTO 5 Università di Udine 6 1 Alberto F. De Toni Castellanza, 31 Maggio 2012 COME PER LA DECODIFICA DEL GENOMA UMANO CRESCITA DELLA POPOLAZIONE 1975: Bottenstein, MIT “Ci vorranno più di 100 anni prima che possiamo decodificare l’intero genoma umano” 1992: Ridley, CIT&MIT “Ci vorranno ancora 30 o 40 anni prima che si riesca a completare genoma umano” Giugno – 2000: J. C. Venter, F. Collins, Human Genome Project “Fatto” 8 7 L’APPARENZA INGANNA CRESCITA DEL PIL PRO CAPITE Crescita Esponenziale ERRORE Lineare Tempo T0 Source: Angus Maddison, University of Groningen T0 + ΔT 9 CORRERE DUE VOLTE PIU’ VELOCE LA MAESTRIA EMERGE NELLA TEMPESTA Ora, qui, per restare nello stesso posto, devi correre più velocemente che puoi. Se vuoi arrivare da qualche parte, devi correre due volte più veloce. (Alice attraverso lo specchio – Lewis Carroll) Università di Udine 10 Quando il mare era calmo tutte le navi mostravano uguale maestria nel navigare. William Shakespeare (1564-1616) 11 12 2 Alberto F. De Toni Castellanza, 31 Maggio 2012 AGENDA MANIFESTO DELLE SCIENZE DELLA COMPLESSITÀ Anderson, P.W., "More is Different," Science, 1972. Dentro la complessità Emergenza Auto-organizzazione Nuovi modelli manageriali Philip Anderson (1928) Premio Nobel per la Fisica Conclusioni 13 IL MISTERO DELL’EMERGENZA STATO LIQUIDO COME PROPRIETÀ EMERGENTE L’emergenza, in tutta la sua infinita varietà, è il O H2 2 O H2 H2 2 2 mistero più affascinante della scienza. Philip Anderson (1928 -….) Premio Nobel per la Fisica O H2 e O2 a temperatura ambiente H2O a temperatura ambiente STATO GASSOSO STATO LIQUIDO 16 15 PENSIERO COME PROPRIETÀ EMERGENTE COMPLICATO versus COMPLESSO COMPLICATO NEURONE CERVELLO 1 neurone 1011-1012 neuroni 1.000 dendriti per neurone 1.000 dendriti per neurone nessuna connessione 1012-1013 connessioni NESSUN PENSIERO PENSIERI ILLIMITATI COMPLESSO cum plicum ETIMOLOGIA cum plexum analitico APPROCCIO sistemico spiegato nelle sue pieghe SOLUZIONE compreso nel suo insieme PROPRIETÀ EMERGENTI 17 Università di Udine 18 3 Alberto F. De Toni Castellanza, 31 Maggio 2012 LA SCALA DEI PROBLEMI SISTEMI COMPLESSI ADATTIVI (CAS) 2. RELAZIONI POCHE MOLTE 1. VARIABILI LINEARI E NONLINEARI MOLTE COMPLICATO LINEARI POCHE SEMPLICE ANALITICO 3. CARATTERISTICHE DELLE RELAZIONI COMPLESSO SISTEMA COMPLESSO t0 MOLTISSIME SISTEMA COMPLESSO costituito da ELEMENTI SISTEMA COMPLESSO costituito da t ELEMENTI SISTEMA molti COMPLESSO costituito da ELEMENTI molti CONNESSIONI CONNESSIONI diversi molte CONNESSIONI diversi molte non-lineari non-lineari costituito da ELEMENTI molti molti CONNESSIONI diversi diversi molte molte non-lineari non-lineari SISTEMICO L’impresa è un Sistema Complesso Adattativo (CAS) 4. APPROCCIO RISOLUTIVO 19 LA VITA COME EMERGENZA AUTORGANIZZAZIONE = RISULTATO DEL PROCESSO DI EMERGENZA STRUTTURA GLOBALE EMERGENTE L’OROLOGIO DELLA VITA La storia della vita sulla terra in un giorno PRODUZIONE Italia, 2007 GENERE Documentario DURATA 90 minuti REGIA RAI – Ulisse il piacere della scoperta CAST - 20 INTERAZIONI LOCALI • Retroazione positiva • Cooperazione e competizione 22 21 RETROAZIONE POSITIVA CIRCOLI VIZIOSI E VIRTUOSI COMPETIZIONE E COOPERAZIONE SECONDO NASH Esempio: l’orologio Russel Crowe in A beautiful mind (2001) I circoli sono frequenti nella storia Esempio: tastiera QWERTY Film dedicato alla vita del matematico e premio Nobel John Forbes Nash jr. 23 Università di Udine Esempio: VHS vs Betamax 24 4 Alberto F. De Toni Castellanza, 31 Maggio 2012 L’EMERGENZA NEL MONDO FISICO CHIUSI SI MUORE Sistemi termodinamicamente disordine (entropia) muoiono chiusi: aumentano il Sistemi termodinamicamente aperti: costruzione di ordine vivono ed evolvono scambiando energia e materia con l’ambiente 25 L’EMERGENZA DI PESCI, UCCELLI E LUCCIOLE SINCRONIZZAZIONE: EMERGENZA IN RELAZIONE AL TEMPO STEVEN STROGATZ “Al cuore dell’universo c’é un battito continuo e insistente: il suono dei cicli sincronizzati. Pervade la natura ad ogni scala, dal nucleo al cosmo … questa sincronia appare spontaneamente, come se la natura avesse un misterioso desiderio d’ordine”. Premessa al libro “SYNC: The Emerging Science of Spontaneous Order” (2003) STEVEN STROGATZ (1959) professore di matematica applicata alla Cornell University 28 27 PERCHÉ LE API FANNO L’ESAGONO? IL CICLO DEI MISSOMICETI 29 Università di Udine 26 30 5 Alberto F. De Toni Castellanza, 31 Maggio 2012 LE API CALCOLANO E RISPARMIANO CERA CELLE DI BÉNARD MOTO AUTO-ORGANIZZATO E SINCRONIZZATO SUPERFICIE FREDDA La forma ad esagono regolare, rispetto ad altre possibili pavimentazioni del piano, ha il massimo rapporto area/perimetro per ogni cella. 31 THE GIANT’S CAUSEWAY – IRLANDA DEL NORD SUPERFICIE CALDA t > tC CALORE – Apertura e costante flusso di energia. – Coerenza e ordine del sistema. Rottura della simmetria spaziale. Emergenza e assenza di controllo centralizzato. Fonte: De Toni, Comello, Ioan (2011) 32 IL LASER LAMPADINA SCHEMA FUNZIONAMENTO Tubo a scarica di gas (trasparente) Molecole del gas LASER SCHEMA FUNZIONAMENTO Tubo a scarica di gas Specchio Molecole del gas Specchio semitrasparente (World Heritage Site – UNESCO) OPERA DI UN GIGANTE O AUTO-ORGANIZZAZIONE? Le strutture dissipative sono rintracciabili nello studio dei movimenti macroscopici dei fluidi sotto l’effetto di disomogeneità termiche (ad esempio, le colate laviche, la circolazione dell’atmosfera e degli oceani, la deriva dei continenti, ecc.). 33 © De Toni, Comello, Ioan (2011) SCHEMA DELL’AUTO-ORGANIZZAZIONE Alimentazione elettrica Luce (fascio non-coerente) Alimentazione elettrica Raggio laser (fascio coerente) IL LASER È FONDAMENTALMENTE LUCE, COME QUELLA DI UNA LAMPADINA. TUTTAVIA, ORGANIZZATA DIVERSAMENTE 34 © De Toni, Comello, Ioan (2011) AGENDA Dentro la complessità AMBIENTE Co-evoluzione Emergenza Apertura termodinamica Auto-organizzazione Chiusura organizzazionale Emergenza CONFINI DEL SISTEMA Nuovi modelli manageriali Interazioni locali Conclusioni © De Toni, Comello, Ioan (2011) 35 Università di Udine 36 6 Alberto F. De Toni Castellanza, 31 Maggio 2012 A PROPOSITO DI ORGANIGRAMMI … QUEI SILOS DELLE FUNZIONI … IL CONFINE TRA LE FUNZIONI … Paese Anno Durata Italia 1984 107 min - 125 min (versione integrale) Genere commedia Regia Massimo Troisi, Roberto Benigni Interpretii e personaggi • Massimo Troisi: Mario • Roberto Benigni: Saverio • Amanda Sandrelli: Pia • Carlo Monni: Vitellozzo • Paolo Bonacelli: Leonardo da Vinci • Peter Boom: Predicatore 37 38 AUTO-ORGANIZZAZIONE DISTRETTI INDUSTRIALI: SISTEMI AUTORGANIZZATI Non esiste un disegno prestabilito imposto dall’alto o dall’esterno Il distretto si auto-organizza, aprendosi all’apprendimento, alla relazione, alle esperienze, all’innovazione. «Le strategie top-down non vincono. Sperimentare, imparare velocemente, cogliere l’attimo del successo: ecco l’approccio migliore» Steve Miller, top manager della Shell Famiglia Sindacati Istituzioni religiose Le organizzazioni imprenditoriali locali Il luogo di incontro Disordine creativo Le associazioni Grandi volumi di “unità di baratto” Le Camere di Processi orizzontali Commercio Partiti politici Le fiere specializzate Il bar, il caffè, il ristorante Altre istituzioni sociali (Adattato da: Normann, 2002, p.340) 39 STRATEGIA DELIBERATA ED EMERGENTE 40 STRATEGIA E AZIONE Strategia STRATEGIA IRREALIZZATA Apprendimento Dinamico STRATEGIA REALIZZATA Azione Mintzberg e Waters (1985) 41 Università di Udine 42 7 Alberto F. De Toni Castellanza, 31 Maggio 2012 L’APPRENDIMENTO PER LA VITA SAPER AMMETTERE I PROPRI ERRORI Le persone imparano finché vivono, le imprese vivono finché imparano. VITA APPRENDIMENTO 43 IL POLLICE DEL PANDA 44 A PROPOSITO DELLA COLLA SBAGLIATA: IL POST IT Exaptation: capacità nate per caso vengono cooptate come elementi adattativi Stephen Jay Gould (1981) 46 AUTO-ORGANIZZAZIONE: COMPLESSITÀ ORGANIZZATA TRAFALGAR SQUARE: UN MONUMENTO ALL’AUTORGANIZZAZIONE INTEGRAZIONE AUTO-ORGANIZZAZIONE ALTA (ordine) BASSA (caos) SEMPLICITÁ ORGANIZZATA COMPLESSITÁ ORGANIZZATA SEMPLICITÁ CAOTICA COMPLESSITÁ CAOTICA BASSA (semplice) ALTA (complessa) DIFFERENZIAZIONE Gharajedaghi (1999, pg. 93) 47 Università di Udine Lord Horatio Nelson, (1758-1805), ammiraglio britannico 21 ottobre 1805, a largo di Capo Trafalgar, vicino Cadice 48 8 Alberto F. De Toni Castellanza, 31 Maggio 2012 LA FRAGILITÀ DELLA GERARCHIA LA RESISTENZA DEGLI APACHE COME FA IL VECCHIO MONDO A CONQUISTARE IL NUOVO MONDO? • Gli Apache resistettero per anni • Presentavano una organizzazione multicellulare con i Nan’tan (stegoni) come guide spirituali. • Eliminato un Nan’tan ne spuntava uno nuovo. INDIVIDUA IL VERTICE ELIMINA IL VERTICE COME FECERO GLI AMERICANI A SCONFIGGERE GLI APACHE? REGALANDO LORO DEL BESTIAME … LA PIRAMIDE SI DISGREGA MONTEZUMA Hernán Cortés nel 1519 ATAHUALPA Francisco Pizarro nel 1532 conquista gli Aztechi annientando Montezuma il loro leggendario capo. conquista gli Incas annientando Atahualpa il loro epico capo. CONQUISTA … TRASFORMANDO L’ORGANIZZAZIONE MULTICELLULARE IN GERARCHICA 50 L’AUTO-ORGANIZZAZIONE PUO’ STUPIRE A REGIME TUTTI SONO SELF LEADER stato transitorio SELF LEADER Presente Automotivazione Assente Se dici alla gente dove andare, ma non gli dici come, sarai stupito da cosa succede. RECLUTA Assente Presente Auto-sufficienza (Fonte De Toni, Barbaro, 2010, p. 73) Generale George Smith Patton (1885-1945) Solo gli aptissimi … 51 52 L’ORGANIZZAZIONE CIRCOLARE MODELLI ORGANIZZATIVI NON GERARCHICI LE ORGANIZZAZIONI HANNO CENTRI E PERIFERIE 1. CIRCOLARE Clienti 2. OLOGRAFICO Top-management Middlemanagement 3. CELLULARE Impiegati di front-line – Eliminazione della metafora verticale. – Trade-off tra struttura top-down e bottom-up. – Importanza dei middle-manager. 4. OLONICO 53 Università di Udine Fonte: Mintzberg (2001) 54 9 Alberto F. De Toni Castellanza, 31 Maggio 2012 PROFILO DELL’ORGANIZZAZIONE CIRCOLARE CIRCOLARITÀ INTERCONNESSIONE FUNZIONE 3.2 FUNZIONE 3.1 organizzative STRUTTURA MECCANICA STRUTTURA ORGANICA DIFFERENZIAZIONE COMPETENZE INTEGRAZIONE COMPETENZE ACCENTRAMENTO DECENTRAMENTO STANDARDIZZAZIONE (procedure) ADATTAMENTO RECIPROCO (valori) Dimensione unità organizzative FUNZIONE 4.1 DIREZIONE GENERALE DIVISIONE 2 CRITERI DI PROGETTAZIONE ORANIZZATIVA Definizione unità (1) Progettazione struttura DIVISIONE 3 FUNZIONE 2.1 AREE ORGANIZZATIVE FUNZIONE 3.3 (2) Coordinamento del lavoro DIVISIONE 4 compiti Training Decentralizzazione (3) Processi decisionali FUNZIONE 2.2 Specializzazione dei verticale Decentralizzazione orizzontale FUNZIONE 4.2 Sistemi di pianificazione e DIVISIONE 1 controllo (4) Sistemi di controllo Formalizzazione dei comportamenti Meccanismi di coesione FUNZIONE 1.1 interna FUNZIONE 1.3 FUNZIONE 1.2 © De Toni, Comello, Ioan (2011) 55 56 L’ORGANIZZAZIONE OLOGRAFICA CIRCOLARITÀ ALLA SEMCO APPRENDIMENTO DELL’APPRENDIMENTO Consiglieri La capacità auto-regolativa e di controllo di un sistema dipende dalla sua capacità di attivare processi di apprendimento. Soci TRY & LEARN VARIETÀ NECESSARIA Coordinatore RIDONDANZA DI FUNZIONI Favorire la multifunzionalità attraverso il job enlargement ed il job enrichment. Coordinatore Associato Consiglieri (counselors): hanno il compito di coordinare la politica e le strategie (circa 6 persone) Soci (partners): dirigenti delle unità di produzione (circa 7-10 persone) Associati (associates): chiunque altro lavori in azienda . Coordinatori (coordinators): costituiscono il primo fondamentale livello gestionale; interconnettono i tre livelli gerarchici sopra descritti; un coordinatore può appartenere ad uno qualsiasi dei tre livelli; ve ne sono da 6 a 12 per ogni unità di produzione ORGANIZZAZIONE OLOGRAFICA APERTURA MULTIFUNZIONALITÀ SPECIFICITÀ CRITICA MINIMA Il principio burocratico dei compiti ben definiti ostacola l’autoorganizzazione. Adattato da: Morgan (1986) AUTO-ORGANIZZAZIONE 57 © De Toni, Comello, Ioan (2011) L’organizzazione deve saper rispondere alla varietà dell’ambiente esterno attraverso un’eguale varietà interna. 58 OLOGRAFICITA’ RIDONDANZA OLOGRAMMA RIDONDANZA ORGANIZZAZIONE OLOGRAFICA ORGANIZZAZIONE GERARCHICO - FUNZIONALE DIREZIONE GENERALE ORGANO DI STAFF FUNZIONE ACQUISTI FUNZIONE PRODUZIONE … FUNZIONE MARKETING REPARTO 1 UFFICIO 1 REPARTO 2 UFFICIO 2 SPECIALIZZAZIONE FUNZIONALE Per certi ingegneri industriali la ridondanza è sinonimo di inefficienza. Ecco come uno di essi propone di ridurre la ridondanza di una orchestra di musica sinfonica con 6 azioni mirate … MULTIFUNZIONALITÀ 59 Università di Udine 60 10 Alberto F. De Toni Castellanza, 31 Maggio 2012 PROFILO DELL’ORGANIZZAZIONE OLOGRAFICA AREE ORGANIZZATIVE IL NUMERO DI DUMBAR OLTRE 150 UN GRUPPO DI SCIMMIE ANTROPROMORFE SI DIVIDE IN DUE CRITERI DI PROGETTAZIONE ORANIZZATIVA Definizione unità (1) Progettazione struttura organizzative Dimensione unità STRUTTURA MECCANICA STRUTTURA ORGANICA DIFFERENZIAZIONE COMPETENZE INTEGRAZIONE COMPETENZE ACCENTRAMENTO DECENTRAMENTO STANDARDIZZAZIONE (procedure) ADATTAMENTO RECIPROCO (valori) organizzative (2) Coordinamento del lavoro Specializzazione dei compiti Training Decentralizzazione (3) Processi decisionali verticale Decentralizzazione orizzontale Sistemi di pianificazione e controllo (4) Sistemi di controllo Formalizzazione dei comportamenti Meccanismi di coesione interna Perché? © De Toni, Comello, Ioan (2011) Robin Dunbar antropologo britannico (1947 - …) 61 L’ORGANIZZAZIONE CELLULARE Cellula CELLULARITÀ CONDIVISIONE Ogni cellula è una unità autonoma costituita da 12-15 professionisti. Cellula 1 Cellula 2 Ogni cellula si autoorganizza al suo interno in risposta alle contingenze. Organizzazione Adattato da Miles and Snow (1997) Cellula 3 Ogni cellula può essere configurata come centro di responsabilità economica. L’organizzazione cellulare si avvale dell’effetto small world. La distanza media tra due nodi qualsiasi della rete diminuisce aumentando la velocità dei canali di comunicazione. Tale configurazione favorisce la condivisione (delle informazioni, delle idee, dei valori, ecc.). 63 LA PRATICA DEL “DOUBLE-LINKING” 64 PROFILO DELL’ORGANIZZAZIONE CELLULARE AREE ORGANIZZATIVE Circolo semi-autonomo CRITERI DI PROGETTAZIONE ORANIZZATIVA Definizione unità (1) Progettazione struttura organizzative Dimensione unità STRUTTURA MECCANICA STRUTTURA ORGANICA DIFFERENZIAZIONE COMPETENZE INTEGRAZIONE COMPETENZE ACCENTRAMENTO DECENTRAMENTO STANDARDIZZAZIONE (procedure) ADATTAMENTO RECIPROCO (valori) organizzative (2) Coordinamento del lavoro Specializzazione dei compiti Training Decentralizzazione (3) Processi decisionali verticale Decentralizzazione orizzontale 3° Livello gerarchico Double-linking Sistemi di 2° Livello gerarchico (4) Sistemi di controllo 1° Livello gerarchico pianificazione e controllo Formalizzazione dei comportamenti Meccanismi di coesione interna © De Toni, Comello, Ioan (2011) © De Toni, Comello, Ioan (2011) 65 Università di Udine 66 11 Alberto F. De Toni Castellanza, 31 Maggio 2012 L’ORGANIZZAZIONE OLONICA OLONICITA’ RICONFIGURAZIONE, IL MODELLO HOLLYWOOD – Sistema di imprese o unità aziendali indipendenti (oloni) capaci liberamente di integrarsi, attivando una azienda virtuale. – Imprese connesse in senso orizzontale, senza controllo centrale (auto-organizzazione). McHugh, Merli, Wheeler (1996) Oloni indipendenti, ma cooperanti (interdipendenza). Nakane, Hall (1991), Caruso (2000) http://japanmanship.blogspot.com/2007/02/do-as-hollywodians.html 67 PROFILO DELL’ORGANIZZAZIONE OLONICA AREE ORGANIZZATIVE 68 I PRINCIPI COME DRIVER DI CAMBIAMENTO CRITERI DI PROGETTAZIONE ORANIZZATIVA MODELLI ORGANIZZATIVI AREE ORGANIZZATIVE PRINCIPI ORGANIZZATIVI Definizione unità (1) Progettazione struttura organizzative Dimensione unità STRUTTURA MECCANICA STRUTTURA ORGANICA DIFFERENZIAZIONE COMPETENZE INTEGRAZIONE COMPETENZE organizzative (2) Coordinamento del lavoro Specializzazione dei compiti Training Decentralizzazione (3) Processi decisionali verticale Decentralizzazione orizzontale ACCENTRAMENTO DECENTRAMENTO STANDARDIZZAZIONE (procedure) ADATTAMENTO RECIPROCO (valori) Sistemi di pianificazione e controllo (4) Sistemi di controllo Formalizzazione dei comportamenti Meccanismi di coesione interna Progettazione struttura STRUTTURA MECCANICA Coordinamento del lavoro DIFFERENZIAZIONE COMPETENZE RIDONDANZA INTEGRAZIONE COMPETENZE Processi decisionali ACCENTRAMENTO INTERCONNESSIONE DECENTRAMENTO Sistemi di controllo STANDARDIZZAZIONE (procedure) CONDIVISIONE ADATTAMENTO RECIPROCO (valori) RICONFIGURAZIONE STRUTTURA ORGANICA © De Toni, Comello, Ioan (2011) © De Toni, Comello, Ioan (2011) 69 L’AUTO-ORGANIZZAZIONE RICHIEDE ENERGIA AUTO-ORGANIZZAZIONE: UN FUTURO AFFASCINANTE L’auto-organizzazione non ha luogo se non vi è un flusso continuo di energia all’interno del sistema. AMBIENTE Co-evoluzione Apertura termodinamica Chiusura organizzazionale Emergenza 70 CONFINI DEL SISTEMA Interazioni locali Philip Warren Anderson (1923 - …) Nobel per la fisica 1977 © De Toni, Comello, Ioan (2011) 71 Università di Udine 72 12 Alberto F. De Toni Castellanza, 31 Maggio 2012 L’AUTO-ORGANIZZAZIONE È DUPLICAZIONE DI POTERE L’essenza dell’empowerment è il management dei sistemi “a molte menti”. COSA NON È L’AUTO-ORGANIZZAZIONE Le componenti nei I sistemi auto- organizzati sono ordinati e organizzati. Il potere è come la conoscenza. Può essere duplicato. L’empowerment non è abdicazione di potere, né condivisione di potere. È duplicazione di potere. Gharajedaghi (1999) sistemi organizzati non sono completamente libere ma sono soggette a vincoli. Anarchia Semplice autogestione Auto-gestione non è un sinonimo: l’auto-organizzazione è una logica diversa di organizzazione. Lasseizfaire NON È Perdita di controllo L’assenza di direzione centralizzata non significa assenza di controllo del sistema. 73 DALLA MANODOPERA ALLE MENTI D’OPERA 74 STILI DI LEADERSHIP STILE DI GOVERNANCE SUBORDINATO CONDUTTORE COMANDO SUBORDINATO AUTOCENTRATO LAISSEZ-FAIRE ORGANIZZAZIONE EFFICACE COSTRUTTORE CONDUZIONE A UNA MENTE • Apprendimento continuo SELF-LEADER NON EFFICACE • Complementarietà dei saperi PRESIDIO COSTRUZIONE EFFICACIA DELLA LEADERSHIP • Unità di pensiero e azione CONTROLLO A MOLTE MENTI ASSENZA DI CONTROLLO NON SUBORDINATO NON-LEADER PASSIVO ATTIVO RUOLO DEL LEADER De Toni e Biotto (2010) PER DIRLA CON MARIO ANDRETTI … AGENDA Dentro la complessità Se tutto è sotto controllo, stai andando troppo piano. Emergenza Auto-organizzazione Nuovi modelli manageriali Mario Andretti (Montona d'Istria, 28 febbraio 1940) ex pilota italiano della Ferrari naturalizzato statunitense Conclusioni 78 Università di Udine 13 Alberto F. De Toni Castellanza, 31 Maggio 2012 L’IMPRESA È UNA MACCHINA NON BANALE MODELLO MANAGERIALE CLASSICO VS COMPLESSO H.V. Foerster MODELLO MANAGERIALE Ambiente Studio del futuro MACCHINE BANALI CARATTERISTICHE Generazione di nuove strategie MACCHINE NON BANALI Stesso input stesso output Stesso input di prima, non • necessariamente stesso output Determinate sinteticamente Determinate sinteticamente •• Indipendenti dalla storia Dipendenti dalla storia Determinabili analiticamente Indeterminabili analiticamente Prevedibili Imprevedibili • Natura dell’organizzazione Gestione prevalente Ruolo prevalente dei manager Orientamento prevalente del personale Processi decisionali CLASSICO COMPLESSO prevalentemente stabile prevalentemente turbolento basato su proiezioni di serie storiche basato su megatrend dall’alto, favorendo intese, anche dal basso, accettando ordine, armonia conflitti, disordine, disarmonia a una mente a molte menti organizzata sulla base auto-organizzata sulla base di principi e regole di una visione condivisa pianificazione e controllo creazione e presidio del contesto assunzione di responsabilità svolgimento di compiti (intra-imprenditorialità) iter determinato iter indeterminato Sovra-sistema d’impresa sistema industriale eco-sistema Interazione con il contesto adattamento co-evoluzione Successo equilibrio e stabilità non equilibrio e cambiamento OBIETTIVO STABILITÀ FLUIDITÀ (ridurre la complessità) (nuotare nella complessità) 80 XXII ciclo di dottorato Università degli studi di Udine Gli uomini ciechi e l’elefante OBIETTIVO Togliere acqua e camminare Stabilità (nelle due dimensioni) Immergersi nell’acqua e nuotare È sicuramente un ventaglio È sicuramente un muro È sicuramente un serpente Fluidità (nelle tre dimensioni) È sicuramente una corda È sicuramente un albero John Godfrey Saxe's ( 1816-1887) versione di una celebre leggenda indiana 82 I BUILDING BLOCKS DI BASE DEL MODELLO DI BUSINESS 83 MODELLO DI BUSINESS DELLA BROVEDANI GROUP S.p.A. PRODUZIONE PRESSO I CLIENTI VISIONE INTERNAZIONALIZZAZIONE NETWORK INNOVAZIONE TECNOLOGICA Orientamento CON CENTRI DI RICERCA E FORNITORI VISIONE ATTENZIONE AL CLIENTE SISTEMA DEI VALORI 81 VEDERE GRAZIE ALL’APPROCCIO SISTEMICO RIDURRE LA COMPLESSITÀ VS NUOTARE NELLA COMPLESSITÀ AZIONE Adattamento da De Toni, Barbaro, 2010, pg. 183 GESTIONE PER PROCESSI SOCIETÀ DI SERVIZI DI ENGINEERING TEAM Attribuzione di significato VALORIZZAZIONE DEL CAPITALE UMANO ORIENTAMENTO ALLA QUALITÀ VALORI NETWORK Condivisione esterna TEAM Condivisione interna ACCETTAZIONE SFIDA GIOCO DI SQUADRA IMPORTANZA GRUPPO MOTIVAZIONE INGRESSO NEL SETTORE AEREONAUTICO 85 Università di Udine 14 Alberto F. De Toni Castellanza, 31 Maggio 2012 AGENDA DA DOVE VENGONO LE NUOVE IDEE Dentro la complessità Emergenza Auto-organizzazione Nuovi modelli manageriali Conclusioni 86 L’INNOVAZIONE È UNA DISOBBEDIENZA ANDATA A BUON FINE COPERNICO INTUISCE GALILEO DIMOSTRA (1473 – 1543) (1564 – 1642) 87 NEL FIUME DEL CAMBIAMENTO: PANTA REI Tutto scorre via e che niente rimane immobile, tanto che non potresti entrare due volte nello stesso fiume. Eraclito, filosofo greco vissuto attorno al 500 a.C. De revolutionibus orbium coelestium Sidereus Nuncius Trattato astronomico, Norimberga, 1543 Prime osservazioni astronomiche con il cannocchiale 1610 88 IL FASCINO DEL CAMBIAMENTO (A. Pasquinelli, I presocratici, 1976, p. 168) IN BATTELLO NEL FIUME DEL CAMBIAMENTO Se pensiamo di essere un battello a vapore e di poter risalire il corso del fiume ci inganniamo. Solo il cambiamento è eterno, perpetuo, immortale. Arthur Schopenhauer (1788 –1860) filosofo tedesco (Waldrop M. M., Complessità, 2003, p. 533) 90 Università di Udine 15 Alberto F. De Toni Castellanza, 31 Maggio 2012 IN CANOA NEL FIUME DEL CAMBIAMENTO COME COSTRUIRE UNA SQUADRA Siamo in realtà in una canoa che discende la corrente. Il flusso dell’acqua varia di continuo e conduce sempre a nuove complessità. Ogni tanto possiamo affondare un remo nell’acqua e spingerci da un vortice all’altro. Julio Velasco (1952), argentino, allenatore della nazionale maschile di pallavolo dal 1989 al 1996, e della nazionale quella femminile dal 1997 al 1998. (Waldrop M. Complessità, 2003, p. 533) 93 RISPONDE SHAKESPEARE IN CONCLUSIONE … Ogni cosa è pronta, se anche i nostri cuori lo sono. (Shakespeare,1564-1616) 94 CONTATTI 95 PER APPROFONDIMENTI SUI DECISION SUPPORT SYSTEMS Dedicato… … A chi decide sulla base delle informazioni Prof. Alberto F. De Toni e dell’istinto. [email protected] www.diegm.uniud.it/detoni 2000 96 Università di Udine 97 16 Alberto F. De Toni Castellanza, 31 Maggio 2012 PER APPROFONDIMENTI SULLE STRATEGIE NELLE FILIERE DISTRETTUALI PER APPROFONDIMENTI SULLE STRATEGIE DI SETTORE Dedicato… Dedicato… … Agli amanti del caffè, … A chi coglie esperienza unica le opportunità per ritrovare di essere in rete. se stessi e gli altri. 2001 2005 98 PER APPROFONDIMENTI SULLA COMPLESSITÀ 99 VIA OCCIDENTALE E ORIENTALE ALLA COMPLESSITÀ Dedicati… Dedicato… … Ai viaggiatori … Ai saggi che sempre che sanno vivere ricominciano all’orlo del caos. il viaggio. 2007 2010 2005 100 101 PER APPROFONDIMENTI SULL’ECONOMIA COMPLESSA PER APPROFONDIMENTI SUL FACILITY MANAGEMENT Dedicati… Dedicato… … A chi è … Agli uomini aperto al agenti del proprio cambiamento. futuro. 2005 2009 2009 102 Università di Udine 103 17 Alberto F. De Toni Castellanza, 31 Maggio 2012 PER APPROFONDIMENTI SUL MANAGEMENT COMPLESSO PER APPROFONDIMENTI SULLA SANITÀ COMPLESSA Dedicato… Dedicato… … Ai visionari … Agli esploratori che si realizzano consapevoli che nel creare. il cammino si fa andando. 2010 2010 104 105 PER APPROFONDIMENTI SULL’AUTO-ORGANIZZAZIONE PER APPROFONDIMENTI SU LEZIONI IMPARATE SUL CAMPO Dedicato … Dedicato … … Agli uomini … A quanti immaginano il futuro che accolgono scoprendo il passato. l’emergenza del divenire. 2010 2011 106 PER APPROFONDIMENTI SULL’INTENAZIONALIZZAZIONE 107 PER APPROFONDIMENTI SULLA GESTIONE DELLA CONOSCENZA Dedicato… Dedicato… … Alle persone che generano valore mettendo in atto la conoscenza. … A chi è pronto ad accettare sfide globali. 2011 108 Università di Udine 2012 109 18