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Abbattere il rischio in CUCINA

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Abbattere il rischio in CUCINA
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Abbattere il rischio
in CUCINA
di Roberta Marilli
Corbis
È in partenza un nuovo studio di prevenzione
del tumore al seno con l’alimentazione.
Obiettivo: le donne a rischio genetico
ibo e prevenzione del
tumore al seno: un rapporto sul quale all’Unità
di epidemiologia dell’Istituto
nazionale tumori di Milano si
indaga da anni e che è ora alla
base dello studio Cos 2, un
progetto-pilota per il quale
l’équipe diretta da Franco
Berrino sta cercando volontarie (si veda il box).
Lo studio ha uno scopo
preciso: insegnare alle donne
che hanno avuto una diagnosi
di tumore alla mammella, o
che hanno un’elevata probabilità di svilupparlo per predisposizione genetica, a modificare attraverso la dieta il sistema ormonale, che regola la
crescita delle cellule, e ridurre,
C
così, il rischio di inizio o ripresa della malattia.
Per elaborare il nuovo regime alimentare i ricercatori
milanesi sono partiti dai risultati dello studio Cos (dal
nome dall’isola natale del
padre della medicina, Ippocrate), una precedente analisi
che ha coinvolto 3.000 donne
europee (di cui circa 1.600
italiane). Spiega Patrizia Pasanisi, coordinatrice del Cos 2
insieme a Franco Berrino: “Il
primo studio ha mostrato
che, nelle donne con predisposizione familiare, il consumo di verdure della famiglia
delle crocifere, come cavoli,
rucola, verza e ravanelli, potrebbe essere un fattore di
protezione, mentre il latte
sembra rappresentare un fattore di rischio”.
Le responsabili dell’effetto
negativo? Sono le lattoalbumine, proteine che aumentano la
produzione di IGF-I, un fattore di crescita i cui alti livelli nel
sangue favoriscono il tumore
al seno. Altri cibi sconsigliati
sono quelli che contengono
zuccheri, farine raffinate e proteine animali perché fanno aumentare molto rapidamente la
glicemia (e quindi la produzione di insulina).
Le crocifere, invece, sono
ricche di glucosinolati: “Queste sostanze” afferma Pasanisi
“hanno un ruolo nei processi
di detossificazione dell’organi-
Come partecipare a Cos 2
Allo studio Cos 2 possono partecipare donne con un test positivo per una mutazione dei geni di
predisposizione al tumore al seno (geni BRCA) sia sane sia malate, oppure donne che si siano
ammalate entro i 40 anni e che abbiano in famiglia almeno altri due casi di tumore al seno tra le
parenti di primo grado (in questo caso l’eventuale presenza del gene alterato o la familiarità
verranno studiati direttamente dal gruppo di epidemiologia di Milano).
Per adesioni o chiarimenti, contattare Patrizia Curtosi presso la segreteria del progetto
allo 02-23902868; oppure chiamare la dottoressa Patrizia Pasanisi allo 02-23903513 o
inviarle una e-mail all’indirizzo [email protected]
smo, stimolano la morte cellulare programmata e fanno funzionare bene i geni BRCA (il
cui cattivo funzionamento, in
presenza di mutazione, predispone al tumore)”. Ecco spiegato il motivo per il quale un
cambiamento dell’alimentazione volto a tener bassa l’insulina, ad abolire il consumo di
latte e a introdurre un moderato consumo di crocifere potrebbe ridurre l’incidenza del
tumore al seno nelle donne
con forte predisposizione genetica, modificando la biodisponibilità degli ormoni sessuali e dei fattori di crescita.
GLI OBIETTIVI
La raccomandazione dei ricercatori è chiara: una porzione di cavoli (o altri vegetali
della stessa famiglia) almeno
una volta la settimana, insieme alle altre abitudini alimentari studiate da Berrino e collaboratori, potrebbe aiutare a
ridurre il rischio nelle donne
con predisposizione genetica,
così come ha ridotto il rischio
di ripresa di malattia, nello
studio Cos 1, nelle donne che
già si erano ammalate.
Al primo incontro, le partecipanti ricevono un dettagliato questionario sulle loro
abitudini alimentari e sullo
stile di vita e istruzioni per
modificare gradualmente la
dieta. I consigli ‘su carta’ sono
accompagnati da una dimostrazione pratica. Nella sala da
pranzo della cucina di Cascina Rosa, il campus di prevenzione e ricerca dell’Istituto tumori, le volontarie assaggiano
zuppe di miso giapponese e
cipolle, riso alla rucola, torta
di farina d’avena. E scoprono
che si possono cambiare le
proprie abitudini senza rinunciare al gusto.
Fondamentale giugno 2007 7
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