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pagina 6 - Scuole Maestre Pie

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pagina 6 - Scuole Maestre Pie
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Giochiamo con i... puntini. Classe 4A
L’esperienza è partita con la seguente domanda:
cosa è il punto?
I bambini hanno dato varie risposte: il punto è un segno..., il punto è un tondino..., il punto serve in italiano
per chiudere una frase...
Il punto è il più semplice segno che esista, molti sono gli usi che se ne fanno: viene utilizzato in geometria,
in matematica, in italiano...
Può il punto essere importante nell’arte?
Diverse sono state le ipotesi descritte dai bambini… Si è allora passati a leggere quanto proposto dal laboratorio di arte e immagine allegato al libro di testo in uso alla classe:
“Nell’arte il punto è molto importante. Due punti su di un foglio danno l’idea di una linea:
con tre punti non allineati … si può già formare un triangolo… .”
Si è poi proposto ai bambini questa immagine:
cosa ti fa venire in mente?
Tutti hanno risposto: “L’universo!”.
Il punto è allora importante e a volte
sono proprio i puntini a rappresentare
qualche cosa.
VOLA SOLO CHI OSA FARLO
Anche se nel nostro immaginario immediato, il volo delle aquile, il librarsi
delle farfalle, lo svolazzare delle api ed il virare delle mongolfiere richiamano
alla mente rasserenanti immagini di paesaggi incontaminati e di fiabeschi
sfondi, non dobbiamo fermarci a questa prima impressione. Tutti questi elementi, accomunati dall’azione del volare, devono rappresentare la metaforica esigenza spirituale di sollevarsi dal quotidiano, non solo per fantasticare,
ma anche per crescere.
Per questo la nostra scuola, come dimostrano gli addobbi delle aule e dei
corridoi, ha incentrato come tema dell’anno il volo, per portare nelle giovani
menti dei concetti fondanti per la vita, quali: l’idea di migliorarci, non dimenticando, però, quanto la realtà comporti.
Molte volte anche gli adulti desiderano allontanarsi col pensiero da tanti
messaggi negativi che il quotidiano presenta e, se possibile, vorrebbero
dilettarsi col pensiero in altre dimensioni. Non sono, quindi, solo i bambini
a “volare” dal quotidiano e a sognare immagini incantate, giochi fantasiosi
e festanti sorrisi di tanti coetanei.
Il volo, in ogni tempo, è stato un evento fascinoso, con la sua dimensione
protratta tra la terra ed il cielo, ma non privo di insidie e di rischi; basti pensare al volo di Icaro per fuggire dal labirinto. Questo mitologico evento è di
per sé ricco di valenze contrastanti, perché ci addita contemporaneamente
il valore della libertà e le conseguenze dell’imprudenza, per cui è necessario
imparare a volare: non bastano solo delle ali, ma occorrono dei principi
guida da seguire per poter raggiungere mete inaspettate.
Il volo è un distacco dalla quotidianità ed è per le giovani menti un proiettarsi verso il fascino ed il pericolo della sommità. Pertanto, compito di noi insegnanti è accompagnare con un lavoro metodico, serio e proficuo questa
evoluzione, vivificando e temprando il carattere dei bambini.
Questo si potrà verificare se le famiglie e la scuola sapranno camminare
insieme ai piccoli sulla via della cultura, illuminata dalla fede e da una profonda coscienza religiosa.
Crescere è, dunque, volare, è pensare a cose meravigliose, è rendere
straordinario il quotidiano, è affrontare con tenacia le difficoltà, per avviarsi
con un sorriso verso il domani.
Maestra Anna Fiorenzo
COSA MI PIACE DELLA MIA SCUOLA?
I BAMBINI DI IB LO RACCONTANO
CON UN DISEGNO
Nel secondo intervento con la classe si sono osservate alcune opere create con la tecnica del
PUNTINISMO
Dettaglio da La Parade di Georges-Pierre
Seurat (1889). Notare i puntini di colori
contrastanti usati nella tecnica tipica del
puntinismo.
Paul Signac
“Vista di St-Tropez”,
1896,olio su tela,
65cm x 81cm,
Musée de l’Annonciade,
St-Tropez.
A cosa serve allora il punto nell’arte?
Il punto per i pittori aderenti alla corrente del “puntinismo” era un modo per ottenere ombre e chiaroscuri. La
tecnica consiste nell’accostare piccoli punti di colore puro, cioè non mescolato con gli altri: questo faceva
sì che osservando il quadro nel suo insieme i punti si mescolassero sulla retina consentendo di percepire un
colore unico, ma con sfumature, ombre e luci differenti.
Terza tappa del percorso è stata la realizzazione di vari sfondi paesaggistici ottenuti con questa
tecnica.
Maestra Laura Grassi
Oggi, 11 ottobre, dopo circa un mese dall’inizio della prima elementare ho chiesto ai bambini della IB che cosa gli piacesse di più della
nuova scuola e così mi hanno raccontato ciò che li ha emozionati in
questi primi giorni di scuola. Per lasciare memoria delle loro parole
abbiamo deciso di fare un disegno che rappresentasse le loro parole.
I protagonisti di questi disegni sono gli amici ed il grande scivolo nel
cortile dove i bimbi trascorrono l’intervallo dopo la mensa: la maggior
parte dei bambini ha scelto, infatti, di disegnare un momento di gioco
con i compagni:
Gianni: La cosa che mi piace di più di questa scuola è quando usciamo in cortile. Alberta: Mi piace quando gioco con le mie amiche.
Cristian: La cosa che mi piace di più è quando gioco con Piero sullo
scivolo.
Andrea: Mi piace quando usciamo nell’intervallo e gioco a basket con
Mario e Giorgio.
Piero: Mi piace quando gioco con i miei amici durante le ore di ginnastica.
Un altro momento molto rappresentato è quello del lavoro in classe:
i bambini hanno scelto di disegnare l’aula con la maestra ed i compagni che lavorano:
Riccardo: Il momento più bello è quando facciamo matematica.
Simona: La cosa che mi piace di più di questa scuola sono le parole
e i disegni dell’alfabeto murale.
Paola: Mi piace quando lavoriamo in classe.
Giorgia: Mi piace quando studiamo.
II
Maestra Alessandra Gherla
(I nomi indicati sono di fantasia)
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