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«Mario Tarolli» diventa il nome di una fabbrica

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«Mario Tarolli» diventa il nome di una fabbrica
Valli Giudicarie e Rendena
42 venerdì 26 aprile 2013
«Mario Tarolli» diventa
il nome di una fabbrica
CASTEL CONDINO
GIULIANO BELTRAMI
CASTEL CONDINO - Puoi partire dal
gradino più basso della società, ma
puoi arrivare al piano più alto. È molto americano tutto ciò, e non è solo letteratura. In America Mario Tarolli da
Castel Condino ha fatto esattamente
questo: partito da operaio, oggi si è visto dedicare addirittura una fabbrica
del gruppo industriale in cui ha lavorato: il Church & Dwight, azienda con
molti marchi conosciuti fra l’altro nei
campi della cosmesi e dei detersivi.
Nato nel 1944, attraversò l’oceano a 14
anni, da solo, nel 1958. Uno zio aveva
perso il figlio neolaureato in una battuta di caccia, perciò chiese ai nipoti
rimasti in Trentino se uno di loro volesse andare a casa sua a riempire quel
vuoto enorme lasciato dal figlio. Toccò a Mario. Struggente il ricordo del
fratello Vittorino che lo accompagnò
a Genova per prendere il «Giulio Cesare». «Ci salutammo, io sulla banchina,
lui sul vapore, appoggiato al parapetto del ponte. Non sapevo cosa gettargli per ricordo. Mi venne in mente che
avevo una penna presa a qualche concorso: una bella Pelikan. Gliela tirai: la
prese e la mise in tasca». E l’ha ancora? «Me l’ha restituita recentemente».
Attraversò l’oceano con meta Syracuse, Stato di New York, a pochi chilometri da Solvay, la cittadina fondata nel
1881 dall’industriale belga Hazard, che
aveva trovato in quel luogo la soda per
la sua fabbrica chimica. Proprio su Solvay e sulle sue «allegre ciminiere» la
moglie di Mario, Rita Cominolli (anch’essa erede di originari del Chiese,
emigrati come decine di valligiani a
Solvay a cavallo fra Ottocento e Novecento) ha scritto un libro.
A Syracuse Mario ha studiato fino alla laurea in chimica. Mentre studiava
cominciò a lavorare alla Solvay con le
mansioni più umili, giusto per guadagnare qualcosa, prima di trasferirsi alla «Church & Dwight», dove ha percorso i gradini fino a giungere al ruolo di
STREMBO
Riconoscimento dopo una bella carriera
alla «Church & Dwight» di Solvay negli Usa
IN BREVE
DARÈ
Concerto del 1° maggio
Come tutti gli anni, il Corpo
musicale di Vigo-Darè proporrà, per
la festa dei lavoratori, il tradizionale
concerto che si terrà presso la sala
polifunzionale del Centro scolastico
di Darè alle 20.45 di mercoledì
primo maggio. In questa edizione,
ospite dell’esibizione, accanto alla
banda diretta dal maestro Mauro
Poli, ci sarà la Banda sociale di
Roncone diretta dal maestro Sergio
Rizzonelli.
TIONE
C’è «Iron Man 3»
Il film «Iron Man 3» sarà proiettato
questa sera alle 21 al cinema di
Tione. È una pellicola di genere
avventuroso.
Mario Tarolli partito
giovanissimo da
Castel Condino
si è affermato in
America, tanto che
gli è stata dedicata
una fabbrica.
A fianco l’insegna
con il suo nome
STORO
Corso di arrampicata
I «Fuori Quota» e il Cai Sat Storo
organizzano da domani un corso di
arrampicata con due lezioni indoor
e tre lezioni in falesia con Patrick
Ghezzi del collegio Guide Alpine del
Trentino). Per informazioni e
iscrizioni occorre rivolgersi a
Michele (347-5136942) o
Tommaso (349-1375969).
l'Adige
Da giovane emigrato è
giunto ormai a un passo
dalla pensione
vicepresidente della produzione di dieci impianti, con circa 2.400 dipendenti. Il 31 maggio prossimo maturerà l’età
per la pensione. Ma ci andrà? L’azienda gli ha già chiesto di continuare per
qualche tempo: ci sta pensando.
Intanto gli è stato intitolato il sito produttivo di Lakewood. Nel suo discorso di ringraziamento Mario Paolo Tarolli ha sottolineato che «in tutti gli Stati Uniti, ed in particolare nella Church
& Dwight, chiunque può raggiungere
il successo. Chiunque può fare le cose in grande, se lo vuole veramente e
si applica».
Dieci i principi chiave (il vangelo di Tarolli) da mettere in pratica. «Primo: produrre profitti eccezionali per gli azionisti, raggiungendo l’alta qualità per i
clienti e perseguendo il meglio per
ognuno dei nostri dipendenti, con la
partecipazione agli utili, raggiungendo record negli standard di sicurezza
e salute, con il rispetto di sé e con l’orgoglio collettivo. Secondo: il destino
non è una questione di fortuna o di opportunità, ma è una questione di scelta. Nel nostro ambiente di lavoro in
continuo cambiamento abbiamo bisogno di cambiare il nostro modo di pensare per rinnovare i nostri prodotti e
i risultati. Se non modifichiamo il nostro modo di pensare il cambiamento
ci guiderà fino a sottometterci e saremo coinvolti in una gara ad inseguire,
senza mai raggiungere. Bisogna essere proattivi, propositivi; occorre essere pionieri... Terzo: bisogna sostituire
l’ansia, la paura, la rabbia, il dubbio
con la fiducia, la creatività, l’immaginazione e la passione».
E si potrebbe continuare con le citazioni di Dante e dell’Inferno. Perché
Mario Tarolli è uomo colto e di buone
letture, oltre che di interessi politici:
sta con i Democratici, ieri con Clinton,
oggi con Obama. Ora arriva alla pensione, e potrebbe godersi l’amata e cullata nipotina Lucia, avuta da una delle due figlie. Ma si può giurare che non
si ritirerà: la passione è la passione, e
finché c’è energia...
Masè, classe 1988, studia ingegneria dell’architettura, fa volontariato e se può lavora
Ha pubblicato le sue liriche in «Poesie di un adolescente. L’amore a quest’età»
Matteo, assessore e poeta se è triste
STREMBO - «Riparto da qui,
dove impressa è l’ultima
immagine di noi, quella
giornata, vissuta tra amore e
ricordi». Inizia così «Sogno»,
una delle poesie che il
giovane Matteo Masè, classe
1988, ha raccolto in «Poesie
di un adolescente. L’amore a
quest’età»: una trentina di
versi che sono stati
presentanti di recente del
professor Erminio Rizzonelli
nella casa della cultura di
Pinzolo.
Una passione, quella che
muove Matteo, quanto meno
insolita per ragazzi della sua
età, soprattutto se si
considera che le prime
poesie le ha scritte nel 2001,
quando aveva poco più di 13
TIONE
anni. Accanto a questa sua
dote Matteo in
controtendenza, se così si
può dire, rispetto a dati e
statistiche riguardanti le
nuove generazioni è un
ragazzo molto attivo sia per
quanto riguarda il
volontariato che per quanto
concerne l’amministrazione
del suo comune, ovvero
Strembo, del quale è
assessore.
Insomma, un giovane
poliedrico: studente alla
facoltà di Ingegneria
dell’architettura di Trento e
durante le pause
universitarie è lavoratore
«stagionale». Non un
«bamboccione» e men che
meno un «choosy».
Bande giovanili all’opera
Matteo, le poesie non sono
propriamente l’hobby
principale degli adolescenti. Lei
ha cominciato a scrivere nel
2001, più di 10 anni fa, come ha
scoperto questa sua vena
artistica?
«In realtà non lo so nemmeno
io, mi è venuta in mente la
prima e ho cominciato a
scrivere. Come spiego nel
libro sono le poesie a cercare
noi, lasciandoci solo l’onere
e l’onore di afferrarle mentre
ci passano accanto e
trascriverele, così da non
scordarle mai.
Una passione che le prende
molto tempo?
«No, direi di no. Non mi siedo
mai al tavolo per scrivere e
non dedico mai più di 10
VAL RENDENA
minuti ad una poesia. Mi
scatta una scintilla e scrivo».
E i suoi amici e compagni come
reagivano a questo suo hobby?
«Confesso che mi sono
sempre vergognato a morte
di questa cosa e quindi lo
sapevano in pochi. Penso
comunque che scrivere sia
un viaggio interiore e che sia
meglio che resti un pensiero
privato, finché non cresci e
non maturi.
Il leitmotiv che accomuna tutte
queste poesie è sicuramente
l’amore, si tratta di una
decisione editoriale o
principalmente è da questo
sentimento che trae ispirazione
per scrivere?
«Direi che è l’unica mia fonte
di ispirazione. Di solito
Matteo Masè scrive poesie da quando aveva 13 anni
scrivo quando vivo momenti
di tristezza e di malinconia.
Quando sono felice non
scrivo».
Matteo Masè cosa farà da
«grande»?
«Diciamo che la carriera di
scrittore la vedo molto
remota, anzi da una parte
spero di smettere di scrivere
in fretta perché vuol dire che
sto bene. Non so. Mi
piacerebbe restare al
servizio del territorio e
riuscire a creare qualcosa da
poter tramandare.
J. P.
Per ora il nome più accreditato per succedere a Cogo è quello di Gigi Olivieri
Si fa musica in paese
Il Pd di Facchinelli punta al consiglio provinciale
TIONE - Si chiama «Giornata della gioventù musicale giudicariese» e si terrà domani pomeriggio a Tione per iniziativa dell’Istituto d’Istruzione «Lorenzo
Guetti» con il patrocinio del Comune. Palcoscenico dell’iniziativa le piazze e i parchi del paese che si animeranno, a partire
dalle 14, di sessioni musicali all’aperto, integrando la musica
con la passione dei giovani per
la tradizione delle bande nel pomeriggio tionese. Passione dimostrata dai numerosi e vitali
corpi bandistici presenti in numerosi paesi e dalla ventennale esperienza della banda dell’Istituto Guetti. I sax si esibiranno nella piazzetta adiacente alla sede della Comunità di
Valle, i clarinetti al parco Saletti, gli ottoni nei giardini di viale Dante, le percussioni in piaz-
VAL RENDENA - Per il Partito
Democratico questi, dopo le
disavventure romane, sono
giorni difficili. Tuttavia c’è
chi cerca di ricominciare.
L’altro giorno si è svolto a
Pinzolo, alla presenza di
Renato Veronesi in
rappresentanza della
segreteria provinciale, il
congresso del Circolo
rendenese, con l’elezione del
direttivo e del presidente. A
guidare il Circolo sarà Walter
Facchinelli (con esperienze
sia amministrative che
culturali sulle spalle),
affiancato dal direttivo
composto da Silvana Parolari,
Francesca Rodigari, Patrizia
Zanon, Luigi Olivieri e Roberto
Sauda. Tesoriere Mara
Morganti. A rappresentare il
Circolo nel coordinamento
za Battisti, flauti e oboe al campo gioco dell’Istituto Comprensivo. Alle 17 tutte le sezioni raggiungeranno piazza Battisti dove si terranno i concerti finali e
d’assieme degli allievi delle bande di Bleggio, Pieve di BonoRoncone, Pinzolo, San LorenzoDorsino, Storo, Vigo-Darè e della banda dell’Istituto «Guetti».
In caso di maltempo le sessioni si terranno: sala prove Banda sociale di Tione (sax), Centro Studi Judicaria (clarinetti),
sala prove e biblioteca «Guetti»
(ottoni), municipio Tione (flauti, oboe, fagotto), mentre le esibizioni finali d’assieme in auditorium. Sostengono l’iniziativa
la Banda sociale di Tione, il Centro Studi Judicaria, la Famiglia
Cooperativa Giudicarie e la Federazione Corpi Bandistici del
Trentino.
Walter Facchinelli
dei Circoli Pd delle
Giudicarie saranno Walter
Facchinelli e Silvana Parolari.
A proposito del bisogno di
ricominciare, Facchinelli ha
commentato: «Da oggi si
riparte tutti assieme,
tesserati, simpatizzanti ed
elettori delle primarie, con
l’obiettivo di consolidare il
Pd nel territorio ed essere
interlocutore credibile e
attento dei bisogni e delle
istanze della Rendena.
Entreremo nel merito dei
temi importanti e strategici
oggi dibattuti in Comunità di
Valle, dal Piano territoriale di
Comunità al Piano sociale,
nonché delle rilevanti
questioni che riguardano il
sistema economicoproduttivo della Rendena e
delle Giudicarie».
Il neopresidente ha garantito
che i rendeneri sapranno
dare un contributo al
programma in vista delle
prossime elezioni provinciali,
«in materia di precariato,
disoccupazione, nuove
povertà, problemi delle
famiglie e degli anziani».
Dopo un applauso per la
rielezione di Napolitano, i
democratici rendeneri si
sono detti consapevoli del
momento di difficoltà, ma
decisi a far sentire la propria
voce: puntando sulla
necessità che un giudicariese
debba essere eletto per il Pd
nel prossimo Consiglio
provinciale. Chi ambisce a
prendere il posto di
Margherita Cogo? Il nome più
accreditato resta quello di
Luigi Olivieri, avvocato e
assessore della Comunità
alle politiche sociali e della
salute, già deputato per dieci
anni e assessore a Pinzolo.
D’altronde nel suo mosaico
personale (che comprende
pure la presidenza dello
Juventus Club) manca
proprio la tessera di
consigliere provinciale.
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