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Lesson 7
DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA IMPIANTI INDUSTRIALI Andrea Chiarini [email protected] Andrea Chiarini 1 DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA PARTE 7 TECNICHE AFFIDABILISTICHE FMEA ED FTA (Lezioni tratte in parte dal testo: ‘Strumenti statistici avanzati per la qualità’, A. Chiarini, M. Vicenza, Ed. Franco Angeli ) Andrea Chiarini 2 DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA PROGETTAZIONE E SVILUPPO DEL PRODOTTO E DEL PROCESSO Analisi di Fattibilità e pianificazione Progettazione e sviluppo del prodotto Progettazione e sviluppo del processo Validazione del prodotto e del processo Produzione Feedback Andrea Chiarini 3 DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA F.M.E.A. (Failure Modes and Effect Analysis Analisi sui modi e sugli effetti dei probabili guasti) \qproject\fmea1.ppt Andrea Chiarini DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA F.M.E.A. (Analisi sui modi di guasto e sui potenziali effetti) APPLICAZIONI 1. FMEA di progetto (DFMEA) 2. FMEA di processo (PFMEA) Fra le FMEA di processo vedremo la FMECA dei componenti di un impianto a fini manutentivi (TPM) Andrea Chiarini \qproject\fmea5.ppt DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA F.M.E.A. (Analisi sui modi di guasto e sui potenziali effetti) D-FMEA Mette in discussione ogni sistema/componente facente parte di un Impianto o prodotto che stiamo progettando. Un team sostanzialmente si chiede: - Come si può guastare? - Quali sono le cause? - Cosa può capitare all’utilizzatore finale dell’impianto o prodotto? - Come possiamo rimuovere le cause? La tecnica FMEA in generale è utilizzata in ambiti diversi e rientra nella cosiddetta Risk Analysis o Risk Management. Fondamentale il suo impiego per quanto riguarda l’analisi dei rischi nel fascicolo tecnico CE Andrea Chiarini \qproject\fmea5.ppt DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA F.M.E.A. DI PROGETTO - DFMEA QUANDO SI APPLICA Effettuata per: • progettazione nuovi impianti/prodotti/componenti; • prodotti/impianti modificati; • componenti esistenti, utilizzati per diversi impieghi SIAMO SUL TAVOLO DELLA PROGETTAZIONE E ABBIAMO APPENA INIZIATO A PROGETTARE !! Andrea\qproject\fmea3b.ppt Chiarini DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA F.M.E.A. FATTORI DI SUCCESSO: • Lavoro di GRUPPO • sviluppata nei TEMPI e MODI corretti • processo interattivo che non finisce con l’avvio della produzione ma che deve essere ripetuto in occasione di ogni modifica e soprattutto in caso di reclami dal Cliente DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA F.M.E.A. PREREQUISITI: • • • • • TEAM di lavoro opportunamente selezionato sviluppare un sistema di classificazione identificare un formato per la FMEA identificare il Cliente e le sue aspettative (es. QFD) identificare i requisiti di progetto e processo DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA F.M.E.A. POTENZIALI FATTORI DI INSUCCESSO: • • • • team di lavoro formato da una sola persona sviluppata solo perché richiesta dal Cliente sviluppata troppo tardi non rivista e revisionata durante la vita del prodotto DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA F.M.E.A. DI PROGETTO - DFMEA Intento di progettazione: • La DFMEA inizia con la definizione dello scopo della progettazione • Utile lo sviluppo di un diagramma a blocchi che chiarisca: - input del sistema in analisi - la funzione del sistema in analisi - gli output del sistema in analisi DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA Scopo della progettazione: progettare un insieme pignone-cremagliera ad alta affidabilità, Tasso di guasto = 2.10-5 h; MTBF = 50.000 h Il pignone- cremagliera è collegato ad un griglia che trasporta prodotti del peso max di 1,5 Kg cadauno. Il tutto è inserito in un impianto di confezionamento, la griglia avanza in continuo e non si deve mai fermare poiché trasporta i prodotti verso la parte confezionatrice vera e propria Noi progettiamo il pignone – cremagliera ma dobbiamo sapere qual è l’applicazione! Andrea Chiarini 12 DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA D-FMEA, DESIGN FMEA, FMEA DI PROGETTAZIONE PRODOTTO , STATO ATTUALE Componente Modi di guasto Effetti Cause del modo di guasto Misure di controllo P G R IPR Descrizione tecnica di come si può guastare Parte Cosa può capitare Cause (anche più di una) per ogni modo di guasto dell’insieme che progettiamo a chi conduce l’impianto o terzi Quali tipi di controllo IN PROGETTAZIONE abbiamo Andrea Chiarini 13 OGGI in essere per evitare la causa DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA FMEA Prodotto : Impianto di X Nuovo progetto Miglioramento confezionamento Alfa Codice : 012-61-00 Riferimenti : Disegno 012-78-76 Emesso da : Rossi Rev. : 0 Funzioni partecipanti : Resp. FMEA : Rossi PROD : Bianchi Stato Componenti Modi di guasto Effetti del modo di guasto Cause del modo di guasto Misure di controllo previste P r o b a b i G r a v i t à R i l e v a b Indice di priorità di rischio (IPR) - Rottura dentatura - Bloccaggio Griglia di trasporto - Eccessivo carico applicato - Test laboratorio 2 5 2 20 - Cricca del materiale - Test laboratorio esterno 2 5 2 20 Sottodimensionamento Nessuno 3 5 10 150 UR - Unità rotante - Insieme pignone cremagliera - Cuscinetto attuale - Blocco - Bloccaggio Griglia di trasporto Andrea Chiarini U.A. Verdi Azioni correttive/preve n. Azioni di Responsabilità e miglioramento tempi per raccomandate l’attuazione azioni Introduzione di una verifica di progetto Ufficio tecnico, 1 settimana Data : 10/11/XY Risultati azioni Azioni intraprese e tempi di realizzazione P r o b a b G r a v i t à R i l e v a b Indice di priorità di rischio (IPR) Ok 3 5 4 60 14 DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA DESCRIZIONE DEI MODI DI GUASTO Banditi termini generici es. ‘si guasta’, ‘smette di funzionare’, etc. Occorre descrivere il modo di guasto in un linguaggio tipico ingegneristico, es. : - Usura precoce; - Deformazione; - Grippaggio; - Ammaccatura; - Ossidazione; - Mancato azionamento; - Circuito aperto; - Corto circuito; - Alta resistenza elettrica; - etc. Andrea Chiarini 15 DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA EFFETTI DEL MODO DI GUASTO – COSA AVVERTE IL CLIENTE/UTILIZZATORE EFFETTI DEI MODI DI GUASTO (AAvvvveerrttiittii ddaall cclliieennttee)) Arresto sistema Vibrazioni Funzionamento inatteso Sforzi di azionamento Perdite di prestazioni Difficoltà di apertura/chiusura Aumenti di consumi Perdita di caratteristiche estetiche Rumore Folgorazione Abrasioni pelle Etc. ATTENZIONE AGLI EFFETTI CHE PORTANO A RISCHI PER LA SALUTE E SICUREZZA DELL’UTILIZZATORE O DI TERZI (dlgs 81/2008, Marcatura CE) Andrea Chiarini 16 DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA DESCRIZIONE DELLE CAUSE DEI GUASTI Ancora terminologia tecnica CAUSE DEL MODO DI GUASTO (IInn ccoorrrriissppoonnddeennzzaa ddii ooggnnii m mooddoo ddii gguuaassttoo)) Tolleranze non conformi Errata viscosità cinematica SAE olio Codice software errato Errate specifiche compound Componente sotto dimensionato Errata resistenza elettrica Temperatura di esercizio elevata Mancanza di verifica progetto Rugosità insufficiente Etc. Lubrificazione insufficiente OCCORRE ANDARE ALLA RADICE DELLA CAUSA (ROOT-CAUSE) ! Andrea Chiarini 17 DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA PROBABILITA’ CHE SI MANIFESTI LA CAUSA E QUINDI IL MODO DI GUASTO PROBABILITÀ (ATTUALE) CHE IL GUASTO AVVENGA Probabilità di guasto Possibile frequenza di guasto Punteggio Molto alta 1 su 2 10 (Guasto praticamente inevitabile) 1 su 3 9 Alta 1 su 8 8 (Guasti ripetitivi già rilevati su progetti simili) 1 su 20 7 Moderata 1 su 80 6 (Guasti occasionali) 1 su 400 5 1 su 2.000 4 Bassa 1 su 50.000 3 (relativamente pochi guasti) 1 su 150.000 2 Remota 1 su 1.500.000 1 Andrea Chiarini 18 DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA PROBABILITA’ CHE SI MANIFESTI LA CAUSA E QUINDI IL MODO DI GUASTO Le probabilita’ della tabella precedente sono calcolate in termini di numero di volte che si è manifestato il guasto per prodotti immessi sul mercato e pertanto si riferiscono a prodotti di largo consumo/utilizzo (es. cuscinetti, valvole, etc.). Nel caso di impianti analogamente dal campo o dai data base affidabilistici si può stimare il tasso di guasto del componente ed ottenere gli stessi punteggi, es. Tasso di guasto di interruttore elettrico (non effettua il contatto) = 3.10-6 h ; P = 1 Tasso di guasto di un interruttore elettrico (non effettua il contatto) = 5.10-6 h ; P = 2 …………………….. Tasso di guasto di un interruttore elettrico (non effettua il contatto) = 3.10-3 h ; P = 10 Andrea Chiarini 19 DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA VALUTAZIONE DELLA GRAVITA’ VVAALLU UTTAAZZIIO ON NEE D DEELLLLAA G GRRAAVVIITTÀÀ ((IInn bbaassee aallll''eeffffeettttoo ssuu cclliieennttee)) VVAALLU UTTAAZZIIO ON NEE DDEELLLLAA G GRRAAVVIITTÀÀ ((IInn bbaassee aallll''eeffffeettttoo ssuu cclliieennttee)) Effetto del guasto Gravità Indice Effetto del guasto Gravissimo, senza preavviso Guasto che blocca 10 completamente il sistema e/o addirittura coinvolge la sicurezza dell'utilizzatore, senza preavvisi Basso Sistema funzionante ma con 5 riduzione minore delle funzioni. I clienti rimangono in ogni caso non soddisfatti Gravissimo con preavviso Guasto che blocca 9 completamente il sistema e/o addirittura coinvolge la sicurezza dell'utilizzatore. Quest'ulimo ha comunque il tempo per reagire Molto basso Guasti di minore entità che non 4 coinvolgono le principali funzioni del sistema. La maggior parte dei clienti avverte il difetto Minore Guasti di minore entità che non coinvolgono le principali funzioni del sistema. Il cliente medio avverte il difetto 3 Insignificante Guasti di minore entità che non coinvolgono le principali funzioni del sistema. Alcuni clienti, più attenti, avvertono il difetto 2 Nessuno Assenza di guasti o altri effetti 1 Molto grave Sistema non funzionante con perdita delle principali funzioni Grave Sistema funzionante ma con 7 riduzione notevole delle funzioni prinicipali Moderato Sistema funzionante ma con riduzione delle funzioni principali. I clienti rimangono in Andrea Chiarini ogni caso non soddisfatti 8 6 Gravità Indice 20 DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA RRIILLEEVVAABBIILLIITTAA'' ((Prima che il prodotto giunga al cliente) VALUTAZIONE DELLA RILEVABILITA’ Rilevabilità Impossibile Molto remota Remota Criterio di valutazione I controlli esistenti non sono in grado di rilevare potenziali cause o conseguenti modi di guasto; oppure mancano controlli Capacità molto remota dei controlli esistenti nel rilevare potenziali cause o conseguenti modi di guasto Capacità remota dei controlli esistenti nel rilevare potenziali cause o conseguenti modi di guasto Indice 10 9 8 Molto bassa Capacità molto bassa dei controlli esistenti nel rilevare potenziali cause o conseguenti modi di guasto 7 Bassa Capacità bassa dei controlli esistenti nel rilevare potenziali cause o conseguenti modi di guasto 6 Media Media capacità dei controlli esistenti nel rilevare potenziali cause o conseguenti modi di guasto 5 Abbastanza Capacità abbastanza alta dei controlli esistenti nel 4 alta rilevare potenziali cause o conseguenti modi di guasto Andrea Chiarini Alta Alta capacità dei controlli esistenti nel rilevare potenziali cause o conseguenti modi di guasto 3 Molto alta Capacità molto alta dei controlli esistenti nel rilevare potenziali cause o conseguenti modi di guasto 2 Certa I controlli esistenti sicuramente rileveranno 21 potenziali cause o conseguenti modi di guasto 1 DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA IPR – INDICE DI PRIORITA’ DI RISCHIO (RPN – RISK PRIORITY NUMBER) Fornisce la priorità di intervento sulle potenziali cause del modo di guasto IPR [1; 1000], Non esiste una soglia precisa al di sopra della quale intraprendere azioni correttive. Solitamente sopra 75-100 si interviene. Un importante driver è comunque la gravità ‘G’, se questa vale 9-10 è comunque obbligatorio intervenire anche per valori addirittura di 20 ! (es. P = 1; G = 10; R = 2) Dopo essere intervenuti con azioni correttive, occorre ricalcolare l’IPR, il quale ovviamente deve essere minore Andrea Chiarini 22 DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA P-FMEA (FMEA DI PROCESSO) Serve per valutare quali possono essere i potenziali guasti o difetti generati dal processo produttivo (impianti e lavorazioni manuali) Va fatta prima di lanciare la produzione, avendo in mano il ciclo preliminare di processo o diagramma di flusso (vedere slide 3) Tornitura Trasporto con Fresatura del grezzo transpallett in magazzino Controllo dimensionale Rettifica Assemblaggio Magazzino manuale finiti Come la D-FMEA deve essere gestita da un team e non da un singolo (es. Produzione, progettazione, manutenzione, qualità, logistica, etc.) Ogni processo è meglio scomporlo in operazioni elementari (es. Fresatura = applicazione dell’utensile, fissaggio prodotto, lavorazione, scarico del pezzo) per meglio indagare sulle cause dei guasti Andrea Chiarini 23 DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA PFMEA Prodotto : Impianto di X Nuovo prodotto Miglioramento confezionamento Alfa Codice : 012-61-00 Riferimenti : Disegno 012-78-76 Emesso da : Rossi Rev. : 0 Funzioni partecipanti : Fase del processo Modi di guasto Resp. FMEA : Rossi Effetti del modo di guasto Cause del modo di guasto Misure di controllo previste P r o b a b i Stato attuale G R Indice di r i priorità a l di v e rischio i v (IPR) t a à b Operatore non ben addestrato Collaudo avvio impianto 3 5 5 75 Strumento di misura allineamento non tarato Collaudo avvio impianto 2 5 5 50 3 5 10 150 PROCESSO DI ASSEMBLAGGIO - Assemblaggio pignone cremagliera - Assemblaggio Cuscinetto - Assemblaggio pignone non perfettamente allineato Bloccaggio Griglia di trasporto Grippaggio cuscinetto Bloccaggio Griglia di trasporto Andrea Chiarini PROD : Bianchi Forniture sbagliate Nessuno U.A. Verdi Azioni correttive/preven. Azioni di Responsabilità e miglioramento tempi per raccomandate l’attuazione azioni Modifiche agli ordini e collaudo in accettazione cuscinetti Ufficio acquisto, 1 mese Data : 10/11/XY Azioni intraprese e tempi di realizzazione P r o b a b Risultati azioni G R r i a l v e i v t a à b Ok 2 5 3 Indice di priorità di rischio (IPR) 30 24 DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA ESERCITAZIONE Una tubazione di condotta di ammoniaca per lavorazioni nel settore food presenta alcune valvole di sicurezza che, arrivate ad una certa pressione, convogliano l’ammoniaca verso un ricircolo di sicurezza. L’ammoniaca è un liquido pericoloso anche se non mortale che può comunque portare, se inalata, a svenimenti. Il componente sul quale si vogliono analizzare le cause di guasto è la valvola di sicurezza. Questa può guastarsi per vari motivi: un sottodimensionamento rispetto alle pressioni massime della condotta (già successo nel passato 2 volte su 600 progetti similari svolti) oppure a guasti con MTTF di 3.107 ore (probabilità bassa, anche se potenzialmente migliorabile). Possono nascere dei problemi anche dovuti alla successiva installazione della valvola. Nel passato una valvola è stata montata male e pertanto durante il collaudo di avvio impianto non ha funzionato. Il progettista della tubazione e il responsabile produzione hanno il compito di analizzare la valvola con la DFMEA e PFMEA e pensare a come ridurre l’IPR Andrea Chiarini 25 DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA FMEA COME TECNICA DI RISK ANALYSIS Abbiamo visto come la FMEA può essere utilizzata per prevenire guasti sul prodotto (DFMEA) o sul processo (PFMEA), così come analizzare i guasti di un impianto (TPM) L’FMEA è una delle tecniche che si possono utilizzare per analizzare i potenziali guasti che possono causare danni all’utilizzatore di un prodotto/impianto. Questo è un aspetto fondamentale della cosiddetta analisi dei rischi della direttiva macchine (vedere slide 9) La FMEA può essere utilizzata anche in altri ambiti che noi non vedremo. Alcuni esempi: - Analizzare i rischi di infezione per un paziente durante il suo percorso dalla sala operatoria al ricovero; - Analizzare i rischi per la salute e sicurezza (Dlgs 81/2008) delle mansioni di un operatore in officina; - Analizzare i rischi di creare impatti ambientali di un intero processo produttivo; - Etc. Andrea Chiarini 26 DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA FMEA ED FTA FMEA è una tecnica affidabilistica di tipo ‘induttivo’, ovvero partendo dai guasti sui componenti si arriva al guasto sul sistema/impianto Esistono tecniche di tipo ‘deduttivo’, ovvero dal guasto del sistema arrivo al guasto dei singoli componenti La più utilizzata del tipo deduttivo è la FTA (Fault –Tree Analysis) o ‘albero dei guasti’ Nella FTA si procede in maniera top-down prendendo in considerazione tutti i guasti verificabili in un impianto/sistema cercando di verificare le possibili cause nei componenti di gerarchia via via inferiore Oltre alla rimozione delle cause sui componenti è utile rispetto alla FMEA per confrontare sistemi alternativi con la medesima funzionalità Andrea Chiarini 27 DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA FTA – FAULT TREE ANALYSIS Si inizia con la definizione dell’EVENTO TOP O INDESIDERATO che di solito è combinazione di varie cause Esempio: Evento indesiderato, il motore elettrico M non parte Stesura del primo livello ed individuazione dei predecessori Il motore elettrico non parte Interr. 1 Batteria Andrea Chiarini Interr. 2 M 28 DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA FTA – FAULT -TREE ANALYSIS I predecessori sono collegati ai successori tramite operatori booleani AND – OR Situazione di funzionamento. Il motore parte se ENTRAMBI gli interr. sono chiusi Esempio di operatore AND. Il motore non parte (stato 0) perché almeno uno dei due od entrambi gli interruttori non sono chiusi (quando chiusi stato 1) Interr. 2 Interr. 1 Il motore elettrico non parte Interruttore 1 può essere aperto Andrea Chiarini I1 I2 Out 1 1 1 1 0 0 0 1 0 0 0 0 Interruttore 2 può essere aperto 29 DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA FTA – FAULT -TREE ANALYSIS I predecessori sono legati ai successori tramite operatori booleani AND – OR Esempio di legame con operatore OR. Il motore non parte (stato 1) perché almeno uno degli stati (1) di guasto dei predecessori si conferma. Il motore elettrico non parte (1) I1 I2 I3 Out 1 1 1 1 1 1 0 1 0 1 1 1 ………………………………………… 0 L’interr.1 non può essere chiuso Andrea Chiarini Guasto secondario all’impianto 0 0 0 L’interr.2 non può essere chiuso 30 DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA FTA – FAULT -TREE ANALYSIS – ESEMPIO L'impianto non parte (1) OR Guasto primario del motore elettrico Blocco per sporco Guasto pompa di mandata Guasto di comando OR Guasto = 1 Guasti primario girante Guasto = 1 AND Sporco nel filtro Andrea Chiarini Filtro intasato Guasto = 1 e devono capitare entrambi 31