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Madrid: storia e cultura

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Madrid: storia e cultura
Itinerario del Viaggio di istruzione a Madrid
- di Carmelo Farruggia
La Castiglia, il cuore della Spagna
La Castiglia è una terra leggendaria paragonabile ad un cocktail di cui è difficile
definire gli ingredienti. In essa culture totalmente differenti tra loro sono convissute e
si sono alternate, dai popoli antichi del mediterraneo, i Fenici e i Cartaginesi, alle
popolazioni nordiche, gli Iberi e i Celti. Successivamente fortissima è stata l’influenza
della cultura medievale, della quale è ancora oggi possibile visitare i suggestivi
castelli gotici di Penafiel, Cuellar, Coca, Turegano, Castilnovo,
Pedraza. Nonostante questo, però, la morfologia attuale delle città mostra ancora
l’influenza della dominazione romana. La Castiglia è divisa in due parti: la vecchia
Castiglia o Castiglia del Nord che comprende le province di Santander, Logrono,
Burgos, Soria, Segovia, Avila, Valladolid e Palencia. La Nuova Castiglia o Castiglia del
Sud, che comprende le province di: Madrid, Toledo, Ciudad Real, Guadalajara,
Cuenca ed Albacete.
L’eclettica Madrid
Madrid è di sicuro tra le città più poliedriche dell’intero continente Europeo e a
nessuno può sfuggire la grande varietà di stili artistici e culturali presenti in essa.
Nacque nel 854 d.C. dalla fortificazione musulmana Magerit, della quale oggi è
ancora possibile visitare i resti delle mura.
La dominazione musulmana cessò definitivamente nel 1132 grazie all’opera dei re
Fernando I di Castiglia (1047) e di Alfonso VI (1083), che distrusse Magerit.
Importante, per Madrid e per tutta la Spagna, fu il matrimonio tra Isabella
d’Aragona e Ferdinando di Castiglia nel 1474 che unì i due regni e donò alla città e
alla regione un nuova stabilità politica. Il 1492 fu l’anno della svoltasia per
la scoperta dell’America di Cristoforo Colombo, sia per lacaduta dell’ultima
roccaforte musulmana presente sul territorio spagnolo, avvenimenti che permisero
di ampliare le ricchezze economiche della città. Questo fu anche l’anno in cui Carlo I
nipote d’Isabella e Ferdinando d’Aragona, fu incoronato oltre che re di Spagna
anche Imperatore del Sacro Romano Impero. Nel 1561 il nuovo re Filippo II
proclamò Madrid Capitale dell’Impero Romano. Fu grazie a lui che si costruì
l’Escurial e al figlio, Filippo III, si deve la Plaza Mayor. A Filippo IV, invece, si deve
la costruzione del Palazzo e del Parco del Buen Retiro. Il loro impegno in queste
grandi opere li portò a trascurare il resto della città sia a livello architettonico che
organizzativo, e si creò una grande differenza tra il lusso sfrenato delle costruzioni dei
reali e quelle del popolo e della chiesa. Nell’arco di un secolo Madrid divenne perciò la
città più sporca e mal considerata dell’Europa.
Dal Rinascimento al Contemporaneo
Il XVIII secolo fu un susseguirsi di numerosi eventi altalenanti per Madrid. Nel 1701
Filippo V fu il primo re borbonico in Spagna. All’inizio del secolo la morte di Carlo II
portò nuova disorganizzazione politica. La rinascita della città ci fu grazie a Carlo III
nel 1759, che promosse creazioni di giardini e grandi palazzi ai quali parteciparono
anche due artisti italiani, Sacchetti e Sabatini. Il periodo di dominazione
napoleonica, con la Battaglia di Trafalgar, contribuì alla perdita di numerose colonie
americane come quelle di Portorico, Cuba e le Filippine, e verso la fine del secolo la
pestilenza portò la città alla povertà assoluta. Nel 1875 fu restaurata la Monarchia
Borbonica che segnò una lieve ripresa. NelXX secolo la città riprese il suo vigore, e fu
il re Alfonso XIII che firmò la sua rinascita facendo costruire alberghi, grattacieli, e
con l’apertura della Gran Via, della Metropolitana e la creazione dellacittà
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universitaria. Dopo di lui fu proclamata la seconda repubblica nel 1931, e Madrid
fu dichiarata capitale della Nazione Spagnola. La stabilità politica in città durò
pochi anni, infatti, la discordanza tra i vari partiti politici, il F.P. (fronte popolare) e
il F.N. (fronte nazionale) creò uno stato di anarchia assoluta che sfociò in 3 anni di
guerra (1936-1939) e nella dittatura di Francisco Franco. La dittatura di Franco
sopravvisse alla fine della Seconda Guerra Mondiale e durò per un altro trentennio.
Morto quest’ultimo, e incoronato nel 1975 il nuovo re democratico Juan Carlos di
Borbone, Madrid ritornò al suo splendore e con lei tutta la Castiglia. Nel 1979 furono
effettuate le prime libere elezioni, e risale al 1986 l’entrata della Spagna nella
Comunità Europea.
La Madrid Contemporanea
Negli ultimi anni Madrid, riconosciuta a livello europeo nel 1992 come Capitale della
Cultura, oscilla ancora nella sua instabilità politica come in passato, il conflitto tra
sinistra e centrodestra è ancora molto forte. Madrid in tempi recenti è stata vittima del
terrorismo, bersaglio dei numerosi attentati dei separatisti baschi, ed è impossibile
non ricordare l’attacco alla stazione ferroviaria di Atocha nel 2004 dove sono
morte più di 200 persone. Al momento la situazione politica vede al potere la sinistra,
con Zapatero, e il problema degli attentati, sia dei baschi che degli arabi,
sembra risolto. A livello economico è la prima città della nazione per popolazione e
attività bancaria, e anche a livello culturale è la prima città con la miglior formazione
universitaria.
Madrid, in giro insieme ai gatti
I madrileni sono chiamati Gatos, “Gatti”. Molti pensano che il soprannome sia dovuto
al fatto che amino tirare tardi; non cenano prima delle 10 di sera, poi escono, si
incontrano con gli amici a mezzanotte e se ne vanno in giro, semplicemente parlando
o saltando da un locale all’altro fino all'alba. In effetti il soprannome è ideale, ma non
è dovuto allo stile di vita dei madrilenos. La spiegazione di questo soprannome è
storica. Madridvenne fondata da Muhammad I, figlio di Abderramán, nel 852 con il
nome di Magerit. La città era difesa da alte mura che avevano solo tre porte di
accesso: de la Vega, Arco Santa María e la de La Sagra. I tentativi dei cristiani di
conquistare Madrid ebbero successo solo sotto Alfonso VI. Durante l’assalto finale alla
città, un giovane soldato si arrampicò a mani nude sulle alte mura con la stessa abilità
di un gatto, sostituendo la bandiera Moresca con quella cristiana. Da allora, questo
ragazzo e tutta la sua famiglia furono chiamati Gatos, soprannome che si è esteso a
tutti i madrileni. A questa famiglia è dedicata anche una strada, il Callejón del Gato.
Come dicevamo, l’origine storica del nome si addice bene anche ai madrileni
moderni. Più della rivale Barcellona, ha una vita notturna molto intensa. Per un
madrileno uscire a mezzanotte, ballare tutta la notte e poi andare al lavoro non è un
eccezione. Questa voglia di divertirsi ha reso la movida madrilena famosa in tutto il
mondo.
Madrid di giorno
Prima di buttarsi nel divertimento notturno, è obbligatorio scoprire la Madrid diurna.
La città ha la vitalità tipica di una capitale europea: ci sono le sedi delle più grandi
aziende spagnole, dei ministeri, il governo e il palazzo dove vivono i Reali
Spagnoli. È una città cosmopolita, con tre milioni di abitanti aperti e ospitali nei
confronti di chi viene da fuori.
Oltre alla Madrid degli affari, c’è anche quella dell’arte e della cultura, del Prado e
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degli altri grandi musei. C’è anche la Madrid dei grandi spazi e delle grandi
architetture, la Madrid asburgica che si affianca alla Madrid medievale, entrambe da
scoprire. La Madrid indicata come “Borbonica” è quella cresciuta nel Settecento e
nell’Ottocento. Ha uno stile meno uniforme delle altre parti della città, e ha al proprio
centro il Palazzo Reale, che sorge nel luogo dove c’era la Kasbah araba. In questa
zona ci sono oggi ampie zone verdi che coprono le due sponde del Manzanares e i
più importanti parchi di divertimento della città. La Madrid moderna è cresciuta, in
modo disordinato, durante il Franchismo, la dittatura del Generale Francisco Franco
durata 35 anni, fino al 75. Franco fece di Madrid il luogo dove accentrare tutti i poteri,
la vetrina del regime. Con la sua morte, i madrileni ricominciarono a vivere,
trasformando la Madrid grigia e cupa in una città sempre allegra, con una vita
culturale superata solo da quella notturna. Nella Madrid moderna ci sono le più
importanti arterie del commercio, come la Gran Via, con un’intensa vita commerciale
e notturna pari solo a quella degli Champs-Elisée parigini. Qui si concentrano alberghi,
grandi magazzini, sedi centrali di banche e cinema multisala.
Madrid e la natura
A dispetto dalla sua struttura urbana di metropoli di 6 milioni di abitanti, basta fare
pochi chilometri per uscire dal centro e ritrovarsi nella natura incontaminata. Madrid
ha una cintura verde dove sopravvivono la culture contadine e si sta
sviluppando il turismo rurale. D’inverno, basta fare altri pochi chilometri per
andare asciare sulle piste innevate della Sierra de Guadarrama. Questo rapporto
tra Madrid e la natura rigogliosa che la circonda si ritrova anche nel simbolo della
città, un orso che in piedi sulle zampe posteriori mangia i frutti di un madrono,
l’albero del corbezzolo. Anche se l’origine dello stemma è incerta, si ritiene che sia
legata alla presenza, nei boschi rigogliosi intorno a Madrid, di numerosi esemplari di
orsi. La statua dell’Oso Y el Madrono si trova in Piazza Puerta del Sol.
Visitare Madrid
La città è grande, ma ha una rete di trasporti eccezionale. Le 12 linee della metro
collegano tutti i punti più importanti della capitale. Dove non arrivano i treni ci
sono gli autobus, che circolano regolarmente anche di notte. Come al solito, il
consiglio che diamo è quello di passeggiare il più possibile a piedi, uscendo fuori
dai percorsi tradizionali dei turisti, cercando di scoprire oltre le folle dei turisti, le
anime nascoste che fanno dei grandi quartieri di Madrid delle piccole città, ognuna con
un proprio modo di vivere.
CURIOSITA’
Alessandro Manzoni nell ode “Il cinque Maggio” cita il fiume che passa da Madrid il
Manzanarre che a sua volta diventa un affluente del Tago (Tajo in spagnolo) che è il
fiume che bagna l’intero perimetro della città di Toledo.
Dall'Alpi alle Piramidi,
dal Manzanarre al Reno,
di quel securo il fulmine
tenea dietro al baleno;
scoppiò da Scilla al Tanai,
dall'uno all'altro mar.
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Madrid, il mercato del Rastro
Si trova di tutto, basta saper cercare
Il mercato del Rastro è l'antico mercatino delle pulci di Madrid. Da oltre cento
anni, tra le molteplici bancarelle allestite, si trovano cianfrusaglie di tutti i tipi, in
mezzo alle quali è possibile scovare anche qualche oggetto d'antiquariato di un
certo valore.
La comunità di Madrid è molto legata allo svolgimento del mercato, diventato nel
corso degli anni, un luogo turistico imperdibile per chi si trovasse a passare
almeno un week end nella capitale spagnola. Lo sviluppo del Rastro ha fatto si
che oggi vengano accolti nella vasta area del mercato, anche venditori che non
commerciano l'usato.
Le bancarelle si dividono per tipologia, lungo le strade che formano il budello
di vicoli. In Calle Ribera de Curtidores, ad esempio, è possibile trovare cinture,
cappelli, giacche in pelle e le T-shirt più strane e particolari di Spagna. Il vero
mercato delle pulci inizia in Calle Carlos Arniches: lungo questa strada le
bancarelle di rigattieri e roba vecchia si susseguono per diversi metri, mettendo in
mostra la mercanzia. Ogni strada accoglie una determinata tipologia di
venditori, dai collezionisti ai rigattieri, dalle attrezzature sportive alle
attrezzature per gli animali domestici. Al mercato del Rastro dovete mettere in
atto tutte le vostre capacità di
contrattazione perché, come la tradizione impone, il prezzo fisso al mercato delle
pulci non esiste. Gli ambulanti spagnoli sono pronti a trattare sui prezzi esposti, ma
per condurre in porto la trattativa a vostro favore avrete bisogno di pazienza,
convinzione...e qualche parola di spagnolo.
La storia del Rastro tra realtà e leggenda
La storia del Rastro ha origini molto antiche, anche se non facilmente rintracciabili
nelle documentazioni del passato. Pare che la parola "Rastro" derivi dalla scia di
sangue lasciata dai bovini che veniva trascinati sulla strada, dopo essere stati
uccisi nel vicino macello. Il mercato però, non si è svolto sempre in questo luogo,
anche se pare si svolgesse sempre nei dintorni di un macello. "El Rastro" è,
comunque, il termine con il quale si indica lo storico mercato delle pulci di Madrid che,
nel corso degli anni, ha cambiato palcoscenico portando con sé la sua
tradizione. L'evoluzione del mercato, sviluppatosi in uno dei quartieri popolari
di Madrid, è stata spontanea e costante nel corso degli anni, fino ad arrivare
al grande bazar che oggi si può visitare ogni domenica dalle 9 alle 15.
Nonostante i tentativi dell'amministrazione di organizzare nel migliore dei modi il
mercato, il Rastro si è sempre autogestito, cedendo a malincuore solo alle ordinanze
più improrogabili, come quella che ne riduce l'apertura alla domenica e nei giorni
festivi. El Rastro è uno dei monumenti itineranti di Madrid, che ne incarna la
sua anima più calda e popolare. Il quartiere Lavapiés, dove è ormai stabile il
mercato, fu fondato dalla comunità ebraica, prima dell'arrivo dei Re Cattolici. Oggi si
raccolgono meticci di ogni tipo, che fanno di questa parte della città, una zona di
confine con la modernità.
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El Rastro e dintorni
La Piazza di Cascorro ospita una statua di Eloy Gonzalo, in memoria dei caduti
spagnoli a Cuba durante la guerra Ispano-Americana del 1898. Eloy Gonzalo,
immortalato nel monumento con una tanica di benzina, fu il volontario che appiccò
l'incendio all'accampamento nemico nell'isola di Cuba e che durante la ritira, fu ferito
a morte. La tradizione vuole che la passeggiata per il Rastro abbia inizio
proprio sotto questo monumento, avviandosi dalla piazza verso Calle Ribera
de Curtidores, anche se gli itinerari interni al mercato sono
tantissimi, da personalizzare secondo i propri gusti. Dopo la visita ci si può
riposare un po' nei giardini del Rastro, un piccolo parco, non bellissimo, ma
buono per riprendersi dopo aver peregrinato tra le bancarelle. Il giardino si
trova lungo la Ronda de Toledo, la strada che termina nella piazza con la bella "Puerta
de Toledo". Un po' più lontano dal Rastro, ma facilmente raggiungibile con un
paio di scarpe comode, si può visitare la zona di Calle de Atocha. Qui, al
numero 85, si possono trovare i resti della tipografia di Juan de la Cuesta, la
stamperia dove hanno visto la luce le prime copie del "Don Chisciotte" di Cervantes,
uno degli autori spagnoli più amati dalla sua gente.
la Porta d’Europa di Madrid Situata in Piazza Castiglia, è un’opera costituita da due torri
inclinate con un angolo di 15° e alte ben 114 metri.La costruzione fu promossa dalla società KIO
(Kuwait Investment Office) agli inizi degli anni ’80 per ammodernare questa zona della città. Le
torri, conosciute anche come Torri KIO, furono inaugurate nel 1996, e possono essere considerati
un raro esempio di grattacieli inclinati.Le due torri si differenziano solo in un dettaglio
difficilmente visibile: l’una ha in cima un eliporto dai bordi blu, l’altra un eliporto dai bordi
rossi.La Porta d’Europa è il simbolo del quartiere finanziario di Madrid.Nel progetto dei due
autori, gli statunitensi Philip Johnson e John Burgee, il complesso costituisce una porta moderna
all’ingresso della città. I grattacieli sono infatti collocati in quello che nella città vecchia era il
punto più settentrionale.
ITINERARIO N° 1
Il Tempio di Debod è un antico tempio egizio databile al IV secolo a.C. Fu donato alla Spagna nel
1968 come simbolico riconoscimento per la missione archeologica che salvò alcuni templi della valle Nubia
dall’allagamento della diga di Assuan.La sua collocazione attuale, non distante da Piazza di Spagna, segue
l’orientamento Est-Ovest che presentava nel suo luogo di origine.Il tempio di Debod era situato
originariamente nel Sud dell’Egitto, nelle vicinanze della prima cataratta del Nilo. Si tratta di un tempio
consacrato agli dei Amon e Iside, ma successivamente ampliato nel periodo della dominazione
romana.Smantellato per consentire il trasporto in Spagna, il tempio fu oggetto di un lungo e complesso
lavoro di restauro.Alcune parti sono state interamente ricostruite, al termine dei lavori venne installato su
una piscina per ricordare la sua sistemazione originaria.L’edificio si compone di una serie di stanze tutte
aperte al visitatore, delle quali vanno segnalate la Cappella dei Rilievi, che presenta le decorazioni originali
dedicate ad Amon, Iside, Hathor e Osiride e “Mammisi”, una cappella dove venivano celebrate le cerimonie
della nascita del dio Horus e che testimonia dei rifacimenti di epoca romana.
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Plaza de España è una grande piazza nel centro di Madrid visitata da molti turisti per i
monumenti che si possono ammirare e per la vicinanza con altri luoghi di interesse.Circondano la
piazza i più alti fra i palazzi di Madrid, come i grattacieli Torre de Madrid e l’Edificio España,
entrambi realizzati negli anni ’50 del Novecento.Si affacciano sulla piazza anche il palazzo
modernista “Casa Gallardo”, raro esempio di modernismo madrileno e capolavoro dell’architetto
Federico Arias Rey, e, sul lato opposto, la sede della Compañìa Asturiana de Minas, un complesso
architettonico di fine Ottocento di rara bellezza e oggi sede del Settore Cultura del Comune di
Madrid.Una delle attrazioni di Plaza de España è il monumento a Miguel de Cervantes: un
complesso scultoreo posto all’interno di una serie di aiuole che circondano una grande fontana.Il
progetto dell’architetto e scultore Rafel Martinez Zapatero si componeva di blocchi di granito
con sculture in pietra di Sepùlveda e bronzo.Al centro si riconoscono le figure di Don Chisciotte e
Sancho Panza, realizzate dallo scultore Lorenzo Coullaut Valera.Il complesso venne realizzato
per celebrare il terzo centenario dalla pubblicazione del Don Chisciotte (1615), celebrazioni che
proseguirono nel 1916 in occasione del terzo centenario dalla morte del Cervantes.
Porta di Alcalà, conosciuta anche come porta dell’Indipendenza, sostituì l’originaria porta
d’ingresso alla città che era situata poco più a Ovest e che fu fatta erigere nel 1592 in onore
all’entrata in Madrid della regina Margherita d’Austria, moglie di Filippo III.La nuova porta di
Alcalà fu invece voluta da Carlo III per i lavori di miglioramento della città.Dei molti progetti
presentati venne scelto quello di Francesco Sabatini, che in origine presentava due soluzioni
distinte (una a pilastri e una a colonnate) poi fuse in un'unica soluzione con le colonne inserite
fra i pilastri.La porta si presenta sullo stile di un arco di trionfo, ma presenta cinque entrate
anziché tre. Le due arcate minori, disposte ai lati, presentano una coppia di cornucopie a motivo
decorativo, mentre le arcate principali portano sulle chiavi di volta delle teste di leone in
marmo.Le due facciate della porta di Alcalà sono quasi speculari. Si differenziano invece i lati: a
Est, in cima alla costruzione, sono rappresentate le virtù cardinali, mentre a Ovest si possono
ammirare dei putti. Lo stile barocco e lo stile neoclassico si fondono, come ricordano i capitelli
ionici delle colonne sovrapposte ai pilastri. Le decorazioni, realizzate in marmo e pietra di
Colmenar, furono realizzate dagli scultori Roberto Michel e Francisco Gutiérrez Arribas.
La Plaza de Cibeles si trova tra la calle di Alcalà, il paseo de Recoletos e il paseo del
Prado. È circondata da edifici storici ed è la famosa piazza che ospita la Fontana di Cibele,
dalla quale prende il nome.Fino al XVIII secolo la piazza separava l'abitato dai complessi
reali e religiosi, e si deve a Carlo III un'ampia modifica dell'area originaria. Si fecero carico
del progetto gli architetti di Corte Ventura Rodrìguez e José de Hermosilla, che
disegnarono una zona ricreativa con giardini e fontane circondata da palazzi che avrebbero
ospitato istituzioni culturali.Nel 1782 venne trasferita in questa piazza la Fontana di
Cibele, opera degli scultori Francisco Gutiérrez, Roberto Michel e Miguel Ximénez, autori
rispettivamente della dea Cibele sul carro, dei leoni che trainano il carro, e delle
decorazioni finali.Fra i palazzi storici che si affacciano sulla piazza de Cibeles vanno
segnalati: il Palazzo dei Buenavista, situato in un angolo leggermente nascosto e realizzato
nel 1777 su di un terreno reale; la sede del Banco de España, fortemente voluto dal re
Alfonso XII e terminato dopo la sua morte nel 1891.Altri due palazzi di importanza storicoartistica sono il Palazzo dei Linares, che il Marchese di Linares commissionò nel 1877
all'architetto Carlos Colubí e il Palazzo de Comunicaciones.Il primo fu edificato nel 1900 e
occupa una superficie di oltre 3.000 metri quadrati.All'interno si possono ammirare
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affreschi, decorazioni e dipinti di artisti come Jerónimo Suñol, Alejandro Ferrant, Manuel
Domínguez, Francisco Amérigo.Il secondo, ancora più imponente del Palazzo di Linares, è
un edificio dei primi del Novecento e si caratterizza per la commistione di stili coniugati
alle esigenze funzionali del palazzo. Per molti anni sede delle Poste, recentemente è stato
destinato ad ospitare uffici comunali.
La Fontana di Cibeles (Fuente de Cibeles) è situata sulla piazza omonima, tra il Paseo de
Recoletos e il Paseo del Prado.La fontana, uno dei simboli della città di Madrid, rappresenta la
dea Cibele, simbolo della Terra, dell’agricoltura e della fecondità, seduta su un carro trainato
da leoni.L’opera venne commissionata da Carlo II alla fine del XVIII secolo all’interno di un
progetto di valorizzazione urbanistica.Del progetto venne incaricato l’architetto Ventura
Rodrìguez, che si avvalse dell’aiuto dello scultore francese Roberto Michel e dello spagnolo
Francisco Gutiérrez, rispettivamente autori del carro e della dea.Inizialmente il complesso
scultoreo venne collocato di fianco al Palazzo de Buenavista, ma iniziò a funzionare come
fontana solo dieci anni più tardi, nel 1792. Nel 1895 venne definitivamente collocato nella
posizione attuale, dove domina la piazza con i suoi 32 metri di diametro, circondata dal citato
Palazzo Buenavista, da Palazzo de Linares, dal Palazzo delle Comunicazioni e dalla Banca di
Spagna.
La Fontana di Cibeles è diventata un simbolo per i tifosi del Real Madrid, che si radunano in
questa piazza per festeggiare le vittorie della squadra.
Banca di Spagna è uno degli edifici più rappresentativi dell’architettura spagnola di fine
Ottocento e inizi Novecento.I lavori di adeguamento della struttura iniziarono nel 1882, quando
si decise di adattare il palazzo del Marchese di Alcañices bandendo un concorso pubblico per
l’elezione di un progetto architettonico che meglio si adattasse alle esigenze di ospitare la
Banca.Dei quattro progetti presentati venne accolto quello degli architetti Eduardo Adano e
Severiano Sainz de la Lastra, così nel 1884 iniziarono i lavori con la deposizione della prima
pietra da parte del re Alfonso XII.L’edificio, oggi monumento nazionale, fu completato nel 1891,
anche se seguirono tre lavori di ampliamento nel 1927, nel 1969 e nel 1978, lavori che comunque
rispettarono i confini originali della costruzione.
Al suo interno è custodita un’importante collezione di opere d’arte, costituita da dipinti,
sculture e fotografie che vanno dal XV al XX secolo.Fra le opere conservate vi è un’ampia
collezione di ritratti dei Reali di Spagna, tra i quali i ritratti Carlo III, fondatore dell’Istituzione
della Banca di Spagna nel 1782, Carlo IV con la regina Marìa Luisa de Parma, realizzato da
Mariano Salvador Maella e Fernando VII, realizzato da Vicente López Portaña. Nella galleria di
opere si contano ancora ritratti di Francisco Goya, Folch de Cardona e Pietro Melchiore
Ferrari.Oltre alla numerosa serie di ritratti si possono ammirare i dipinti di Sorolla, Fortuny, Sert
e Barcelò. Le sculture e fotografie della collezione sono tutte di epoca moderna, risalenti al XX
secolo.
CIRCULO DE BELLAS ARTES
Questo impressionante edificio, opera dell’architetto Antonio Palacios, si trova nella via
Alcalá e costituisce un punto di riferimento della vita culturale di Madrid. Iniziato nel
1921, venne inaugurato nel 1926. A pianta rettangolare, con una facciata di forma
tendente alla piramidale, si distingue per la decorazione, con sculture come quelle della
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dea Minerva, bassorilievi e dipinti. La costruzione, con 48 metri di altezza, è famosa per
gli spettacolari interni, che ospitano sale di esposizione, biblioteca, una bella sala da
pranzo, oltre al salone da ballo e alla Sala delle Colonne.
Edificio Metropòlis Durante i primi trenta anni del XX secolo, Madrid divenne una
città aperta al mondo e con voglia di modernizzarsi. Frutto di questo desiderio fu
un'intensa attività nella costruzione di edifici e nella creazione di nuove
infrastutture.La sua bellissima posizione all'angolo tra Via Alcalà e Gran Via, in
pieno centro finanziario e commerciale di Madrid, le sue dimensioni e la sua bellezza,
rendono impossibile non fermarsi ad ammirare l'Edificio Metròpolis.Fu
necessario abbattere sette case che si trovavano in questa zona per realizzare
questo imponente edificio. La sua architettura è elegante, eclettica e di proporzioni
eccezionali, risaltano nel complesso dll'edificio al completo, la cupola di ardesia nera,
con decorazioni dorate intessute e rifinita da una splendida vittoria alata.Al secondo
piano venne costruita una bellissima corotonda di coppie di colonne corinzie. Queste
robuste colonne sostengono un terzo piano decorato con statue che rappresentano
il commercio, l'agricoltura,le miniere el'industria.
La Puerta del Sol è indubbiamente la piazza e il luogo d'incontro, commercio, vita culturale e notturna
più rappresentativo di Madrid, nonché il km 0 della rete stradale della Spagna. Puerta del Sol, con il
famoso orologio che batte i 12 rintocchi della mezzanotte di San Silvestro in uno dei riti più sentiti in
Spagna, è infatti il centro delle celebrazioni nazionali di tale notte.Sin dalla nascita della capitale spagnola,
fu il salotto di città e la culla prima di ogni attività commerciale, culturale, amministrativa di Madrid, di cui
oggi rappresenta un simbolo noto agli occhi del mondo anche per aspetti più profani come la grande insegna
luminosa dello sherry Tio Pepe che domina l'intera piazza. Puerta del Sol è tra i luoghi più antichi di Madrid:
nacque già nel XV secolo, contestualmente alla fondazione della nuova capitale di Spagna, che successe
a Toledo. Originariamente, vi sorsero begli edifici governativi, che ne fecero il punto focale della vita
cittadina madrilena, eretti attorno alla famosa porta esistente fin dal XII secolo, al di là della quale vi erano
villaggi agricoli in crescente espansione. Puerta del Sol assurse al ruolo di centro della vita cittadina sempre
di più nei secoli a venire, affermandosi come il luogo d'incontro preferito dei madrileni. NelSettecento vi si
innalzarono edifici di grande imponenza ed eleganza, tra cui spicca il Palazzo delle Poste, grandiosa
costruzione che ancor oggi svetta sulla piazza, oggi sede del governo provinciale di Madrid. Per i numerosi
turisti, Puerta del Sol è un punto di riferimento fondamentale nelle visite alla capitale spagnola, non solo per
le sue bellezze artistiche ma soprattutto per la sua preminente centralità; lamovida madrilena, così invidiata
a Madrid da tutto il mondo, anche se non in toni molto accesi come nei quartieri delle discoteche, verte
senz'altro su Puerta del Sol, la zona notturna più viva del centro storico, che di solito, giunta sera, si spopola
a favore delle aree più vivaci e meno turistiche. La scultura di nome El Oso y el Madroño (" L'orso e il
corbezzolo ") è la Puerta del Sol (quadrato) a Madrid ( Spagna ). Rappresenta il simbolo araldico della
città. E 'stato realizzato in bronzo dallo scultore Antonio Navarro Santafé nel 1966 ed inaugurato il 10
gennaio 1967.
ITINERARIO N°2
La Fontana del Nettuno (Fuente de Nepruno) rappresenta il dio del mare su un carro tirato da due
cavalli marini.Il progetto è opera di Ventura Rodrìguez, autore delle fontane di Cibeles e di Apollo, e inserito
nell’opera di riqualificazione urbana del Salòn del Prado voluto dal re Carlo III.Della realizzazione della
fontana fu incaricato Juan Pascual de Mena, che a causa della sua età avanzata affidò i lavori al discepolo
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José Arias, il quale scolpì i cavalli e il Nettuno.Altri architetti e scultori, Pablo de la Cerda e José Guerra,
completarono l’opera nel 1786.
L’operà subì interventi di restauro a causa dei danni recati durante i diversi trasferimenti dal Prado San
Jerònimo al paseo de Trajineros a Plaza de Cànovas del Castillo tra il 1814 e il 1898.La fontana del Nettuno,
uno dei simboli del passaggio dallo stile Barocco allo stile Neoclassico, si erge su di un pilone posto al
centro di due vasche concentriche a loro volta collocate su una piattaforma che riproduce le onde .
Madrid: il Prado
Solo capolavori dell'arte mondiale
8.600 quadri; 5.000 disegni; 2.000 stampe; 1.000 tra medaglie e monete; 2.000
oggetti d'arte; 700 sculture. Questo è il patrimonio del Prado, il museo più importante
e visitato del mondo subito dopo il Louvre. Goya, Ribera, Murillo, El Greco,
Caravaggio, Velazquez, Botticelli sono solo alcuni dei nomi degli artisti le cui opere
sono ospitate al Prado.
La struttura del Prado
Il Prado occupa l'edificio che Carlo III fece costruire per ospitare alcuni istituti
scientifici, tra cui un'accademia scientifica al piano terreno ed un museo di storia
naturale al piano superiore. Il progetto venne affidato e realizzato dall'architetto Juan
de Villanueva. Il complesso divenne sede di collezioni d'arte a partire dal 1816,
prendendo come esempio il Louvre. Le collezioni sono distribuite su questi due piani e
sul pianterreno. Come per ogni museo di importanza mondiale, non si può vedere
tutto con una sola visita. Qundi è meglio scegliere in anticipo cosa vedere per non
perdersi i capolavori. Purtroppo, scegliere non è così facile perchè è uno dei pochi
musei al mondo che raccoglie quasi esclusivamente capolavori e pochissime "opere
minori". Vi consigliamo un itinerario diviso per piani consigliandovi le opere
appartenenti alla Pittura spagnola, Fiamminga, Tedesca, Olandese e
italiana. Avvertenza: lavori in corso, interventi di restauro e altri eventi potrebbero
cambiare la disposizione delle opere rispetto a come noi ve la indichiamo.
Pianterreno
Subito dopo l'ingresso dalla Porta del Goya, nell’Ala Nord del Museo nella sala 51C
sono stati riposizionati gli i Murales de la ermita de la Santa Cruz de
Maderuelo affreschi trovati vicino Segovia. La cappella è grande poco più di 20 metri
quadrati con affreschi che rappresentano angeli, scene evangeliche e bibliche, come
laCreazione di Adamo ed Eva e l’Offerta di Caino e Abele. Il tutto dominato nella
volta da un Cristo Pantocratore seduto in trono. Il resto del pianterreno è dedicato
quasi esclusivamente alla pittura italiana: è una vera e propria parata di capolavori.
Nella sala 49 c’èl’Annunciazione del Beato Angelico e la Storia di Nastagio degli
Onesti di Sandro Botticelli, ispiratosi alla famosa novella del Boccaccio. L’opera era
quasi certamente la decorazione di un mobile. Sempre al pianterreno ci sono la Sacra
Famiglia di Raffaello e anche il suo Ritratto di Cardinale che nella sua sgargiante
veste rossa e con lo sguardo enigmatico rappresenta una sorta di Gioconda al
maschile. Da non tralasciare il Transito della Vergine di Andrea Mantegna e
il Cristo morto sostenuto da un angelo di Antonello da Messina. Le sale dalla 54 alla
58 ospitano opere di scuola fiamminga. Nella sala 58 l’opera più rappresentativa è
laDiscesa dalla croce di Rogier van der Weyden con volti magnificamente dipinti e
la veste della Vergine decorata con polvere di lapislazzulo. Nella sala 57 ci sono opere
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di Bruegel e Bosch (El Bosco) il cui Giardino delle Delizie, un misto di estasi e
sensualità, attira sempre molti spettatori. Più bello di tutti, però, è il Trionfo della
Morte di Bruegel che ricorda a tutti i lutti delle guerre e la sofferenza delle pene
capitali.
A partire dalla sala 75 ci sono i capolavori italiani di scuola veneta:Tintoretto,
Tiziano, Veronese. In particolare, da non perdere, laLavanda dei Piedi del
Tintoretto, con la straordinaria prospettiva e due opere di Tiziano: Danae riceve la
pioggia d’oro e Carlo V a cavallo alla Battaglia di Muhlberg. Tiziano era il pittore
preferito dall’Imperatore e ne era affascinato, quasi deferente. Si racconta che una
volta si sia inchinato a raccogliergli un pennello. Prima di lasciare le sale dedicata ai
pittori veneti, merita una visita anche ilMosè salvato dalla acque del Veronese. Le
sale 60A, 61A e 62A sono riservate ad alcuni pittori spagnoli, tra cui spicca El Greco
con il suo Cavaliere con la mano sul petto è la singolare Fabula, in cui una
scimmia e un personaggio picaresco sono colpiti da un improvviso bagliore.
Primo piano
Prima di entrare nel regno di Goya, andate a omaggiare uno dei capolavori assoluti di
Caravaggio: Davide e Golia, con un Davide ancora bambino che si prepara il trofeo
con la testa del gigante, a cui Caravaggio ha dato il suo volto. Subito dopo ci sono le
sale dedicate all’arte fiamminga; vi accoglie l’Artemide di Rembrandt e subito dopo
le splendide scende di vita popolare del Matrimonio Campestre e del Banchetto
Nuziale di Pietre Bruegel il Giovane. Le tele di Rubens si dividono tra soggetti
mitologici (Perseo e Andromeda, Il Giudizio di Paride, Le tre Grazie) e i ritratti, come
gli splendidi Ritratti degli Apostoli e le 6 Tele del Trionfo dell’Eucarestia.
Arte spagnola
Dopo i quadri di Ribeira (Ritratti di antichi filosofi) si arriva allo spazio dedicato
a Velazquez il più grande pittore spagnolo di tutti i tempi. Il 40% delle opere delle
sue opere è conservato qui è Las Meninas (o Famiglia di Filippo IV). Il dipinto è
un’istantanea della vita di corte e ritrae il momento in cui la Principessa Margherita
accompagnata dalle dame di corte (Meninas) entra nella sala dove Velazquez sta
dipingendo il ritratto della coppia reale, come si nota dallo specchio. È un quadro, ma
sembra una foto. Altro capolavoro da non perdere del genio spagnolo è Il Trionfo di
Bacco. Ritornando nel grande corridoio si arriva alle sale dedicate a Goya. Sono sette,
dominate dal grande ritratto collettivo della Famiglia di Carlo IV. Sullo sfondo c’è il
pittore con espressione meditativa. Seguono le Pinturas Negras , dipinti neri
realizzati tra il 1820 e il 1823 durante un periodo di profonda depressione seguita alla
morte della moglie e dei figli. Il più singolare è quello chiamatoPerro (Cane) con sullo
sfondo solo la testa di un cane. L’uso del colore è molto moderno, quasi
espressionista. Sempre in queste sale, le Fucilazioni del 3 di maggio che ricordano
la repressione ad opera dei francesi di Murat nel 1808.
Secondo piano
Le opere di Goya continuano al secondo piano. Qui ci sono le dueMajas,
quella Vestida e quella Desnuda. Sono certamente le due opere più famose di Goya.
Alla loro presentazione provocarono uno scandalo. Le pose ammiccanti, il corpo nudo
della Desnuda, la posa sensuale, concorsero a creare intorno a questo quadro l’aurea
mitica che ancora oggi resiste.
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Stazione di AtochaLa stazione di Atocha (che tradotto significa “mezzogiorno”), costruita a
partire dal 1888 e rinnovata nel 1992, è la principale stazione di Madrid. Caratterizzata da un bel
tetto in vetro e ferro e da un singolare giardino tropicale, Atocha sorge nel distretto di Arganzuela a
formare un grande complesso ferroviario, costituito dalla stazione di Madrid Atocha Cercanías,
dalla stazione ferroviaria di Madrid Puerta de Atocha e dalla stazione della Metro di Atocha Renfe.
La stazione di Madrid è stata interamente ricostruita nei punti danneggiati dall'attentato dell'11
marzo 2004. E' anche nota come mediodìa.
I TRENI Da Atocha prendono il via numerosi treni locali diretti in Andalusia, i treni AVE dell'alta
velocità, quelli della Cercanias (da C1 a C10) e la Metro. La fermata di riferimento per la metro è
Estación Atocha, Linea 1.
I SERVIZI. In stazione si incontra ogni genere di servizi: bar, ristoranti , tabaccai, bancomat, e
tutto quel che può servire per qualche piacevole ora di distrazione, nell'attesa dei convogli.
IL GIARDINO TROPICALE All'interno dell'edificio principale, in una sorta di serra protetta creata
dall'architetto Moneo, è un piccolo elegante giardino tropicale con una cinquantina di specie
vegetali provenienti da Asia, Africa, Oceania ed America. Stupisce la dimensione di taluni
esemplari, ed il numero impressionante di tartarughe in cui ci si può imbattere.
Il giardino è inoltre sede occasionale di piccole esposizioni e retrospettive, ed ospita un bel
bar.DINTORNI La bella facciata dell'edificio della stazione di Madrid guarda su Plaza del
Emperador Carlos V, dalla quale si dipartono eleganti strade come Calle de Atocha, Paseo
del Prado , Paseo de las Delicias e Ronda de Atocha.Sulla piazza affacciano anche il Museo
Nacional Centro de Arte Reina Sofía e l'edificio del Ministero dell'Agricoltura spagnolo , mentre al
centro troviamo una riproduzione della fontana della Fuente de la Alcachofa, oggi nel Parco del
Retiro.Meritano una visita anche la Basilica di "Nuestra Señora de Atocha", consacrata alla
Vergine di Atocha, il Museo di Antropologia e il Teatro Circo Price.
Museo Reina Sofia
Picasso, il Guernica
Nel 1937, il 26 aprile, l'aviazione nazista tedesca venuta in aiuto ai falangisti
(fascisti) spagnoli bombarda la cittadina basca di Guernica. E' il primo
bombardamento della storia ed è un atto di estrema atrocità perchè la
cittadina era al di fuori del teatro militare che allora vedeva i fascisti
spagnoli cercare di rovesciare il governo della sinistra. I nazisti
bombardano Guernica come semplice esperimento per vedere se
funzionano i loro bombardieri. Muoiono 2000 persone, soprattutto donne
e bambini. Picasso stava allora lavorando ad un'opera che rappresentasse
la Spagna all'Esposizione Universale di Parigi.Le reazioni nel mondo sono
di rabbia e condonna e l'artista esprime questi sentimenti con un quadro
che dimostri al mondo l'orrore che era stato compiuto. In soli due mesi
Picasso realizza 36 schizzi preparatori e poi realizza un quadro di 3,50
metri per 7,75. Il bianco e nero riprende le immagini di morte e
distruzione che Picasso aveva visto sui giornali; i corpi sono sfatti,
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macellati, con i visi stravolti da smorfie di dolore. La composizione riunisce
sette gruppi di personaggi: al centro c'è un cavallo con in bocca una
bomba ad indicare la furia del bombardamento; vicino a lui una
lampada che illumina la scena e sottolinea come la vita quotidiana è stata
distrutta dalla guerra. A sinistra c'è il toro, simbolo della Spagna offesa;
subito sotto al toro una donna si dispera con il proprio figlio morto in
braccio; sulla destra un uomo brucia nel fuoco della propria casa
incendiata dalle bombe. Tutte le opere di Picasso si trovano nella Sala 6.
Madrid,Parque del Buen Retiro
Il polmone verde di Madrid
Madrid non ha molti spazi verdi quindi il parco del Buen Retiro, che sorge alle spalle
del Museo del Prado, è il posto migliore per passare qualche
ora a contatto con la natura. Il Parco del Buen Retiro
è una delle mete preferite dagli abitanti della città di Madrid, soprattutto di
domenica, quando le famiglie escono per portare in giro i bambini. Il Parco si
trasforma in un circo a cielo aperto con musicisti, saltimbanchi, giocolieri e tanta
vitalità, colorata e contagiosa, che regala ai giardini la tipica atmosfera di Madrid.
Un po' di storia del Parque del Buen Retiro
La costruzione del parco iniziò nel 1630 e si concluse nel 1640, dopo che il Duca di
Olivares regalò al Re Filippo IV, alcuni terreni da adibire a luoghi per il bivacco della
nobiltà. Le terre sulla quale iniziò la costruzione del Parco del Buen Retiro, si
estendevano per circa 145 ettari, nelle vicinanze del "Monastero de los Jerónimos".
Già nelle intenzioni degli architetti Alonso Carbonell e Giovani Battista Crescenzi, che
avviarono i lavori,il parco doveva essere un luogo molto particolare, rilassante
e stravagante allo stesso tempo. Per accontentare tutte le esigenze della nobiltà
spagnola, furono costruite strutture per diversi tipi di intrattenimento. Furono
edificati, infatti, il "Teatro del Buen Retiro", per accogliere gli attori e gli autori
più in voga del "Secolo d'oro" spagnolo (1500-1600), il "Cason del Buen Retiro",
una bellissima sala da ballo dove lasciarsi andare alle danze durante le eleganti feste
organizzate per la nobiltà, e l'attuale "Museo del Ejército" un tempo denominato
"Salón de Reinos". Anche i bellissimi giardini furono concepiti come
palcoscenico per spettacoli ed eventi: furono installate due grandi gabbie, una per
raccogliere gli uccelli esotici e un'altra per consentire lo spettacolo con animali
feroci. Nel corso dei secoli, il Parco del Buen Retiro subì diversi rifacimenti e
trasformazioni, durante le quali, fu costruito il grande lago rettangolare, la
"Fabbrica reale di porcellana" e l'"Osservatorio Astronomico". Il Re Carlo III
concesse l'utilizzo del Parco del Buen Retiro anche ai cittadini comuni, a patto che
tenessero un comportamento decoroso al suo interno, fossero puliti, e indossassero
abiti eleganti. La definitiva apertura del parco all'utilizzo pubblico, avvenne
dopo la rivoluzione del 1868, quando i giardini divennero proprietà municipale.
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Il Palazzo di Cristallo
Il "Palazzo di Cristallo" del parco Buen Retiro è stato costruito in soli 5 mesi
ed è una delle costruzioni più belle che si trovano all'interno del polmone
verde di Madrid. Il "Palazzo di Cristallo" fu eretto nel 1887 per ospitare l'esposizione
delle molteplici specie botaniche provenienti dalle Isole Filippine. Per rendere ancora
più reale e interessante la ricostruzione dell'ambiente filippino, oltre agli animali e alle
piante tipiche, fu allestita una ricostruzione minuziosa di un vero villaggio
indigeno. Nel lago che si trova ai piedi del palazzo, cresce il
particolarissimo "Cipresso calvo", un albero che ha le radici e una parte del
tronco, sotto il livello dell'acqua. Oggi il "Palazzo di Cristallo" ospita diverse
collezioni di arte contemporanea.
Il Monumento al Re Alfonso XII
Il monumento al Re Alfonso XII è un'altra, imponente opera, presente
all'interno del parco del Buen Retiro. Inaugurato nel 1922 è diventano nel corso degli
anni, un punto di ritrovo per la popolazione di Madrid e non solo. L' architetto Josè Grases Riera
vinse il concorso, presentando un progetto grandioso, che prevedeva la statua del Re a cavallo,
circondata da altre, numerosissime, statue. L'installazione è posta al lato del lago e
ritrae il Re Alfonso XII sul suo destriero, poggiato su un ampio colonnato semi circolare,
alla base del quale ci sono altre statue raffiguranti, tra gli altri, leoni e donne. L'imponenza del
monumento che abbraccia una parte del lago del Parco del Buen Retiro testimonia l'attaccamento
del popolo spagnolo alla propria Monarchia: infatti la statua fu realizzata con
sottoscrizioni popolari. Oggi, tutte le domeniche, decine di percussionisti provenienti da tutto
il mondo e diversi gruppi di giocolieri, si ritrovano ai piedi del monumento per allestire uno
spettacolo improvvisato che coinvolge sia i turisti che i cittadini di Madrid, in un turbinio di colori e
balli all'insegna del divertimento.
La Fontana dell'Angelo caduto
La "Fontana dell'Angelo" caduto fu costruita nel 1874 dallo scultore madrileno Ricardo
Bellver. Quando il Duca Fernán Núñez commissionò la realizzazione dell'opera
all'artista, si scatenò un gran vespaio di polemiche. Secondo la tradizione
cristiana, Lucifero era l'Angelo più vicino a Dio che, peccando di presunzione,
si ritenne superiore all'Altissimo.
Fu così che, una volta radunati gli angeli ribelli, mosse guerra a Dio e alle potenze
celesti, tentando di imporsi come Sovrano dell'universo. Una volta vinta la
battaglia, Dio scaraventò l'angelo Lucifero giù dal Paradiso, confinandolo per
sempre all'Inferno. La scelta di ritrarre per una fontana del Parco del Buen Retiro un
soggetto così particolare e malvagio, scatenò veementi reazioni. Ma il duca Fernán
Núñez incoraggiò lo scultore da lui incaricato per la realizzazione dell'opera,
stanziando una cifra di 55000 pesetas per i lavori necessari a portare a termina la
fontana. "La Fontana dell'Angelo caduto" ritrae Lucifero abbandonato su una
roccia, che urla verso il cielo la sua rabbia e la sua frustrazione per aver
perduto il Paradiso. Ai suoi piedi, grossi serpenti si inerpicano lungo le gambe,
conferendo all'espressione del soggetto, una drammaticità emozionante. I getti
d'acqua che riempiono la vasca della fontana, escono da bocche demoniache
poste alla base della colonna che regge l'angelo caduto, dando a questa
scultura un aspetto unico nel suo genere. La particolarità della fontana fu premiata
durante l'Esposizione nazionale del 1878.
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La Rosaleda
La "Rosaleda" è un roseto costruito nel 1915 per assecondare la moda di quegli
anni, che vedeva già diverse capitali europee attrezzate con splendidi roseti
al centro della città. Il sindaco Carlos Pratas volle che anche Madrid avesse il suo
roseto, così affidò l'incarico al giardiniere maggiore e direttore del Dipartimento dei
Parchi e Giardini del Comune di Madrid, Cecilio Rodríguez. Per la sua raffinatezza e
particolare bellezza, fu scelto il roseto di Bagatelle di Parigi come modello di
riferimento per la costruzione della "Rosaleda". Durante la Guerra Civile
spagnola però, la bellissima collezione fu completamente distrutta. Bisognerà
aspettare il 1941 per rivedere le rose nel parco del Buen Retiro, quando furono
piantate ben 4000 nuove rose.
ITINERARIO N°3
Toledo è una città situata al centro della Spagna appartenuta all'antico Regno di Castiglia che
aveva come capitale la città di Burgos. Attualmente è capoluogo dell'omonima provincia e della
Comunità Autonoma di Castiglia-La Mancia (75.000 abitanti circa, toledani,
in spagnolo toledanos).Le prime notizie storiche sulla città risalgono ad uno scritto in onore
del proconsole Marco Fulvio Nobilior dello storico romano Tito Livio in cui è nominata una località
denominata Toletum, dicendo che "parva urbs erat, sed loco munita", cioè era una piccola città,
ma forte per la sua posizione. È infatti circondata per due terzi dal fiume Tago, sul quale
i Romani costruirono un ponte, più tardi ingrandito e restaurato dagli Arabi. Il nome sembra
derivare dal suo supposto fondatore, ovvero il Console romano Tolemon.Successivamente Toledo
è stata la capitale del regno dei Visigoti e centro importante durante il periodo della dominazione
araba. Nelle vicinanze di Toledo, al comune di Guadamur, si trovò nel 1858 il Tesoro visigotico di
Guarrazar.Il 25 maggio 1085, il re Alfonso VI di Castiglia conquistò la città ai musulmani. A partire
da questo momento la città ha vissuto il suo periodo di maggiore splendore, con una grande
crescita culturale, sociale e politica.
La scuola per traduttori di Alfonso X e le numerose opere d'arte civili e religiose hanno lasciato
profonde impronte nella città, fino al periodo in cui la città fu la capitale dell'impero spagnolo,
all'epoca di Carlo V.
Il figlio di Carlo V, Filippo II decise di trasferire la capitale dell'impero a Madrid; da quel momento la
città, perdendo gran parte del suo peso politico e sociale, entrò in un periodo di decadenza che
coincise con quello di tutta la Spagna. A questo proposito si ripete spesso che la storia di Toledo è
analoga a quella della Spagna.
L'Alcázar di Toledo è una fortezza ubicata nella parte più alta della
località spagnola di Toledo, tanto che sia per la sua posizione che per la sua imponenza domina la
città, essendo visibile a molti chilometri di distanza in particolare provenendo da Madrid.La prima
edificazione è del III secolo all'epoca dell'Impero Romano. Fu completamente restaurato durante il
regno di Alfonso VI di Castiglia e modificato quando ci fu il mandato di Carlos I di Spagna, che
incaricò la direzione dei lavori all'architetto Alonso de Covarrubias. Questo disegnò un edificio
compatto e chiuso su se stesso, organizzato intorno ad un cortile rettangolare con doppio livello di
archi, sostenuto da colonne di stile classico. La sobria facciata divisa in tre piani, intorno alla quale
si concentrano delle decorazioni oltre ad un gigantesco scudo imperiale, posto sopra l'entrata.
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Impressiona la scala, ingrandida successivamente da Francisco de Villalpando.A metà del XIX
secolo il Ministero degli Interni sotto il regno di Isabella II, installò nella torre di sud-est un telegrafo
per ricevere ed inviare messaggi sulla linea tra Madrid e Cadice.Durante la Guerra civile
spagnola tra il 1936 e il 1939, fu utilizzato dal colonnello della Guardia Civil José Moscardó come
punto difensivo e di resistenza, distrutto totalmente durante l'assedio delle truppe della 2°
repubblica tra il 22 luglio e il 28 settembre 1936. L'ultimo giorno l'assedio fu vittoriosamente rotto
dal generale José Enrique Varela, il giorno seguente ricevette la visita di Francisco Franco capo
del Bando nacional.Posteriormente fu riedificato e attualmente ospita la biblioteca della CastigliaLa Mancia.
LaMoschea del Cristo della Luce è una delle moschee risalenti al periodo musulmano
(venne costruita nel 999) che si sono meglio conservate fino ai giorni nostri. Questa moschea è
particolarmente interessante dal punto di vista architettonico, visto che il suo stile è ilmudejar,
ovvero, quel particolare stile architettonico adottato dai musulmani che vivevano in terre cristiane,
infatti in esso si fondono elementi di tipo cristiano-ispanico (fusione di stili romanico e gotico) a
elementi tipicamente islamici. La particolarità delmudejarè che non esiste un unicomudejarper tutta
la Spagna, ma lo stile varia da regione a regione e gli studiosi ancora oggi sono indecisi se definirlo
uno stile arabo con influenze cristiane e viceversa.
La Cattedrale Primaziale di Santa Maria
STORIA
La Cattedrale di Toledo si trova su un sito sul quale in passato sorgeva una grande moschea
e che in precedenza era stato occupato da una chiesa visigota, ai tempi del primo arcivescovo di
questa città: Sant'Eugenio. Dopo l'occupazione musulmana, detta città venne conquistata nel 1085
dal re Alfonso IV. Nel dicembre del 1086 la moschea venne intitolata alla Vergine Maria e vennero
effettuati dei lavori per utilizzarla per il culto cristiano, infine nel 1088, il papa Urbano II la dichiarò
“cattedrale primaziale”. Nel 1222, papa Onorio III dette l'autorizzazione di costruire una nuova cattedrale a Toledo, così i lavori iniziarono nel 1226 e furono seguiti prima dall'architetto francese
Martin e alla sua morte da Pedro Pérez. Ruolo importante in questo contesto fu svolto anche dall'arcivescovo Rodrigo Jiménez de Rada, tanto che alcuni lo hanno ritenuto un progettista della cattedrale. Molti furono i lavori effettuati all'interno e all'esterno della cattedrale nei secoli successivi,
tra i tanti possiamo ricordare la costruzione del mausoleo rinascimentale voluto dal cardinal Mendoza nel XVI secolo.
ESTERNO
La facciata presenta tre portali gotici, scolpiti tra il 1418 e il 1450: quello a sinistra è denominato “Porta dell'Inferno”, quello centrale “Porta del Perdono” ed infine l'ultimo, quello di destra, “Porta
del Giudizio Finale”. Sopra il portale centrale è collocato un timpano, nel quale è raffigurata la Vergine Maria che porge al santo patrono di Toledo, sant'Ildelfonso, una veste. In tutto l'edificio com-
paiono otto portali. La torre campanaria che si trova a sinistra dell'edificio sacro, si compone di due
parti, una forma quadrata alla base e una ottagonale del XVII secolo posta sopra.
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INTERNO
La cattedrale è composta da cinque navate, 88 colonne, transetto e doppio deambulatorio. È
lunga 120 metri, larga 59 metri, con un'altezza di poco superiore ai 44 metri. Il coro (Capilla
Mayor) collocato nel centro della cattedrale, costituisce la parte più antica dell'intera chiesa e nel
suo interno si trova il doppio deambulatorio. Il coro è racchiuso da due griglie realizzate in pietra
traforata, sulle quali si trovano delle statue e un coro di angeli. All'interno della cattedrale compaiono inoltre delle belle vetrate del XV e del XVI secolo (due per esempio si trovano anche sui portali
nord e sud) e circa una ventina di cappelle che ospitano tombe di personaggi importanti. Le cappelle
più importanti sono: la Capilla de los Reyes Nuevos (Cappella dei Nuovi Re), la Capilla de Santiago, la Capilla Mozárabe...Di notevole importanza è l'opera creata tra il 1729 e il 1732 dall'architetto
spagnolo Narciso Tomé denominata “El Transparente” (Il Trasparente). È un complesso scultoreo
realizzato in marmo e alabastro, in stile tardo barocco spagnolo, collocato nel deambulatorio della
cattedrale, proprio dietro l'altare principale.
ITINERARIO N°4
La Porta di Toledo volge in direzione della città di Toledo, ed è stata l’ultima porta fatta erigere sulla
cinta muraria della città.Occorre precisare che una porta sulla via per Toledo esisteva già nel XV secolo, e
che nel 1625 venne eretta una seconda porta più vicina al centro della città.La porta attuale era già in
progetto di costruzione durante l’occupazione napoleonica, con il proposito di ammodernare l’architettura
madrilena.Il progetto di Giuseppe Bonaparte non ebbe luogo in seguito alla riconquista della città da parte
degli spagnoli.Al posto di questo progetto le autorità cittadine commissionarono l’attuale porta in onore al
restaurato regno di Ferdinando VII. Fu incaricato dei nuovi lavori l’architetto Antonio Lòpez Aguado, che
presentò il progetto di un arco di trionfo in stile neoclassico.
L’architetto si servì del contributo degli scultori Barba Garcìa, Ginés e Salvaterra, autori del complesso
scultoreo composto da un corpo centrale sovrastante l’arcata principale che raffigura due putti che
sostengono lo stemma di Madrid, e due corpi laterali raffiguranti dei trofei militari.Costruita nel 1813, la
Porta di Toledo è composta da blocchi di marmo e granito, e presenta fra i pilastri mezze colonne striate
con capitelli di ordine ionico.La Collegiata di San Isidro (chiesa di San Isidro), consacrata al patrono della
città, è stata per molti anni la cattedrale provvisoria fino al 1993, anno di consacrazione della nuova
Cattedrale de la Almudena. La Collegiata fu edificata nel corso del XVII secolo come chiesa dell’Antico
Collegio Imperiale della Compagnia di Gesù, la cui sede è nell’edificio attiguo.All’interno sono custodite le
reliquie di San Isidro e della moglie Santa Maria de la Cabeza.Il progetto è stato elaborato nel 1620
dall’architetto Pedro Sànchez, che ne diresse i lavori fino al 1633, proseguiti poi da Francisco Bautista e
Melchor de Bueras che ne ultimarono la realizzazione nel 1664.La Collegiata è un classico esempio di
barocco sul modello italiano della Chiesa del Gesù a Roma.La pianta, a croce latina, presenta una sola
navata e delle cappelle laterali, ed è sovrastata al centro da una grande cupola opera di Francisco Bautista.
Proprio la cupola, grazie alla tecnica costruttiva che ne abbatteva i costi di realizzazione, è stata presa a
modello per altre chiese del XVII secolo.La facciata, che si affaccia su calle de Toledo in pieno centro storico,
è realizzata in granito ed è costituita da un corpo centrale con quattro colonne di ordine corinzio, fra le
quali si può ammirare un gruppo scultoreo che rappresenta il Santo patrono di Madrid con la
moglie.All’interno la chiesa presenta ancora oggi ricche decorazioni, ma un incendio nel 1936, negli anni
drammatici della Guerra Civile, distrusse moltissime opere d’arte. Si salvarono ugualmente il sarcofago che
contiene le reliquie di San Isidro, pitture e sculture tra le quali la Sacra Famiglia del Barnuevo e il San
Francisco de Borja di Francesco Ricci.
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Madrid: Plaza Mayor
La rivale di Puerta del Sol
La statua di Filippo III, giusto al centro di Plaza Mayor, rende omaggio al sovranno che
volle la costruzione della piazza che insieme al Palazzo Reale e alla Basilica di San
Francesco il Grande ha rappresentato il centro della vita di Madrid da quando Filippo
II, monarca della dinastia degli Asburgo, trasferì nel 1561 la Corte a Madrid. Fino a
quel momento la piazza, chiamata Plaza del Arrabal si trovava all'esterno del centro
abitato e svolgeva il ruolo di mercato principale della città. Con l'arrivo degli Asburgo,
Filippo II fa avviare i lavori di ristrutturazione e ne affida il compito a Juan de
Herrera.Dopo vari progetti successivi e tre incendi, nel XVII secolo la piazza acquisisce
il suo aspetto attuale. Da allora Plaza Mayor è stata non solo il centro commerciale
della città ma anche il luogo della vita sociale, politica e religiosa di Madrid. Plaza
Mayor ha visto canonizzazioni, Inquisizioni, esecuzioni pubbliche, corride di tori,
rappresentazioni teatrali e incoronazioni dei reali di Spagna. Un ruolo di centro civico e
sociale della capitale che la piazza si contende con la vicina Puerta del Sol.
Plaza Mayor oggi
Oggi Plaza Mayor è una delle tappe obbligate per chi visita Madrid. E' molto
scenografica, con i grandi palazzi che la chiudono, gli ampi spazi e i tavolini dei caffè e
dei ristoranti allineati. E' lunga 129 metri e larga quasi 100; gli edifici che la
circondano hanno tutti tre piani; 237 balconi si affacciano sulla piazza. L'edifico più
importante della Piazza è la Casa de la Panadería facilmente riconoscibile dagli
affreschi (allegoria dello zodiaco) che colorano la facciata e dalle torri che la adornano.
Da questo palazzo per secoli i reali spagnoli hanno assistito alle manifestazioni in loro
onore ma anche alle corride, al carnevale e alle esecuzioni dei condannati. L'unico
elemento che resta del palazzo originale è il portale Proprio di fronte c'è la casa
della Carnicería.
Arco de Cuchilleros
Si accede a Plaza Mayor attraverso nove porte; la più famosa e la più amata dai turisti
e l'Arco de Cuchilleros che conduce direttamente all'omonima via. Questo è il luogo
di incontro degli studenti di Madrid prima di andarsene in giro le Tapas della Piazza.
Sia la via che l'arco prendono il nome dalla corporazione dei coltellinai che qui si erano
insediati con le loro botteghe. Nella Calle Cuchilleros ci sono alcuni dei ristoranti
tradizionali più vecchi di Madrid; uno in particolare Sobrinos de Botín, è entrato nel
Guinness dei primati come il ristorante più antico del mondo: è stato fondato nel
1725.
Calle Mayor
Calle Mayor era la via più importante della Madrid Asburgica. Il suo tracciato si snoda
da Puerta del Sol fino alla Cuesta de la Vega. Anche se oggi ha un solo nome, nei
secoli scorsi aveva diversi nomi legati alle attività commerciali più o meno legali che vi
erano insediate: c'era la Puerta de Guadalajara, punto di raduno di mercanti e
imbonitori. Da qui fino a Plaza de la Villa si chiamava Platerías perchè c'erano gli
argentieri. Alcuni di questi negozi funzionano tuttora.
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Madrid: il Palazzo Reale
La casa del Re
Il Palacio Real di Madrid è la residenza dei reali di Spagna ma viene usata solo per le
cerimonie ufficiali; la famiglia reale, infatti, non abita lì ma al Palazzo della Zarzuela.
Il palazzo sorge nel luogo dove nel IX secolo il regno musulmano di Toledo costruì una
struttura difensiva che poi usarono anche i reali di Castilla. In questo luogo, nel XVI
secolo si costruì L'Antiguo
Alcázar distrutto da un incendio devastante la notte di Natale del 1734. Filippo V
ordinò che il palazzo venisse ricostruito nello stesso luogo, ma che fosse fatto solo di
pietra senza neanche un pezzo di legno (esclusi gli arredi) per evitare futuri incendi. I
lavori durarono dal 1738 al 1755; il primo sovrano a stabilirsi nel palazzo fu Carlo III
nel 1764. L'aspetto esteriore del Palazzo Reale di Madrid è compatto, con
forme pulite come avevano voluto i due architetti. Sacchetti e Ventura Rodriguez,
incaricati dal sovrano di modificare la facciata.
Plaze de la Armeria
La visita del Palazzo Reale di Madrid inizia dal cortile della Plaza de la Armeria,
fiancheggiata da lunghi portici. Chi si trova a Madrid in un primo mercoledì del mese
(esclusi luglio e agosto), può assistere al cambio della guardia che avviene proprio
al centro della piazza. Non perdetevi una visita alla Real Armeria, a cui si accede dai
portici a ovest della piazza. Una raccolta stupenda di armi ed armature usate dai re di
Spagna e altri membri della Famiglia Reale, tra cui quelle di Carlo V e Filippo II.
Salon de Alabarderos, Columnas e Trono
La visita delle sale inizia dopo essere saliti per il monumetale scalone (escalera
principal) che conduce al primo piano: qui incrocerete il Salon de Alabarderos, con
un soffitto affrescato dal Tiepolo, splendidi arazzi e alcuni dipinti di Luca Giordano.
Segue ilSalon de Columnas, in cui ci sono diversi arazzi tessuti a Bruxelles su
disegno di Raffaello e che raffigurano gli Atti degli Apostoli. In questa sala venne
esposto
la salma del dittatore Franco e sempre qui ci fu la cerimonia ufficiale per l'ingresso
della Spagna nella Comunità Europea. Si arriva quindi al Salón del Trono, che
presenta lo stesso aspetto dall'epoca di Carlo III. Gli affreschi sono del Tiepolo e
rappresentano l'Allegoria della Monarchia Spagnola. I mobili dorati furono realizzati a
Napoli, dove Carlo III regnava. Gli specchi, enormi e costosissimi per l'epoca, furono
realizzati dalla Real Fábrica de La Granja mentre i lampadari provengono da Venezia,
così come i Leoni dorati che difendono il trono del Re e della Regina.
Gli appartamenti di Carlo III
Le sale che portano agli appartamenti di Carlo III prendono il nome da Mattia
Gasparini, l'artista napoletano che ne curò la decorazione. Si inizia dalla Saleta de
Gasparni, usata da Carlo III come sala da pranzo a cui segue l'antecamera, con 4
quadri di Goya che ritraggono Carlo IV e Maria Luisa. La stanza successiva è la
camera da letto di Carlo III a cui segue la Sala de porcelanasplendidamente
decorata con piastrelle e un grande planetario. Era la sala destinata agli uomini
fumatori, mentre le donne parlavano e mangiavano cioccolatini nella vicina Stanza
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Gialla. Seguono la sala del Comedor de Gala, luogo ufficiale per il banchetti di corte
e, subito dopo, la sala più bella degli appartamenti e la Sala de Relojos, con molti
orologi, di cui alcuni molto preziosi. Nelle sale successive ci sono piatti, pezzi di
argenteria e molti strumenti musicali tra cui alcuni rarissimi Stradivari e una bellissima
chitarra del 1796 tutta decorata di madreperla.
Alla fine del percorso c'è la Real Capilla con imponenti colonne in marmo e la
Farmacia Real, con vasi in maiolica.
Campo del Moro
Il Palazzo Reale di Madrid è circondato per tre lati dal Campo del Moro, degli
splendidi giardini che prendono il nome dal fatto che durante l'assedio musulmano di
Madrid i mori avevano il loro accampamento in questo luogo. Il giardino, fu sistemato
a metà dell'800 durante il regno di Isabella II seguendo il gusto inglese dell'epoca.
Alla fine dei giardini c'è un Museo delle Carrozze usate nei secoli dalla famiglia
reale.
MAdrid, la Cattedrale Almudena
Costruita solo dopo cinque secoli di scontri
La Cattedrale dell'Almudena di Madrid si trova in pieno centro storico, proprio vicino
al Palazzo Reale,
ed è uno dei monumenti più visitati della capitale spagnola. La Cattedrale
custodisce la statua della
Madonna dell'Almudena, protettrice di Madrid, precedentemente conservata
nella Chiesa di San Isidro, fino al 1993, quando la fu consacrata da Papa Giovanni
Paolo II.
La storia infinita della Cattedrale dell'Almudena
La costruzione della Cattedrale dell'Almuneda è stato un argomento di discussione
sempre presente nella vita di Madrid, tanto da aver attraversato i secoli. La volontà
di erigere una Cattedrale nella Città di Madrid, è testimoniata in un
documento del 1567, in cui si dichiara che la costruzione di un luogo di culto, è
ormai indispensabile per i membri della comunità. Ma in quel periodo il Re Filippo
II, diede la priorità alla costruzione dell'Escorial prima, e alla stesura di un
progetto per la Cattedrale di Valladolid, sua città Natale. Successivamente, sotto il
governo del Re Filippo III, Madrid tornò ad essere la Capitale della Spagna, e il
progetto della Cattedrale tornò argomento d'attualità. Questa volta, l'opposizione alla
costruzione arrivò da parte dei potente
arcivescovi di Toledo, che vedevano nella realizzazione della Cattedrale e nel
conseguente trasferimento della sede vescovile, una seria minaccia alla loro influenza
sul Re. Per tutto il 1500 i Re Cattolici non riuscirono a ridurre la forza degli
ecclesiasti di Toledo, costringendo la città di Madrid a rimandare di un secolo
la posa della prima pietra della Cattedrale. La trattativa condotta dai Re con i
vescovi di Toledo sarà lunga, faticosa ed economicamente dispendiosa. I lavori per la
realizzazione del progetto della Cattedrale, infatti, inizieranno soltanto nel 1624, sotto
il Regno di Filippo IV e la ferma volontà di sua moglie, Isabella dei Borbone,
di realizzare una Cattedrale nel luogo dove sorgeva la Chiesa di Santa Maria
de la Almudena, come offerta alla Madonna per il bambino che portava in grembo.
Dal progetto alla realizzazione pratica però, per problemi economici, politici e
rivolte,la prima pietra per la costruzione della Cattedrale, sarà posta soltanto
nel 1883 e l'edificazione sarà conclusa nel 1983. E' per questo motivo che
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l'aspetto della Cattedrale è un autentico puzzle di stili, una sorta di monumento al
lunghissimo tempo che la sua realizzazione ha richiesto.
I diversi stili della Cattedrale dell'Almudena
La struttura della Cattedrale di Almudena ben rappresenta i dubbi e i
ripensamenti che nel corso della sua lunga gestazione, ha avuto il progetto
originale. L'Ingresso della Cattedrale mostra chiarissime influenze neo classiche, la
cripta, che è stata la parte della Chiesa ad essere stata edificata, è costruita in stile
neo romanico, mentre il suo interno è disegnato in chiaro stile neo gotico, con
guglie e volte in pietra bianca. La mescolanza di stili crea un effetto molto particolare
che divide in due categorie i turisti:quelli che considerano la Cattedrale una delle
costruzioni più belle di tutta Madrid, e quelli che vedono nella Chiesa un vero
obbrobrio architettonico. L'interno della Cattedrale di Almudena, infatti, è stato
costruito con marmi bianchi e coloratissimi mosaici che decorano le volte delle cupole.
Le strette volte della cattedrale di Almudena, costruite su una pianta a croce latina,
incorniciano i camminamenti che portano all'altare centrale, realizzato in marmo
verde. Le cappelle che circondano l'altare centrale sono dedicate a Santi
contemporanei. All'interno della Cattedrale si trovano 14 immagini
rappresentati la Via Crucis, realizzate in stile neo gotico fiammeggiante. Il mix
di stili rintracciabili nella Cattedrale di Almudena sembra raccogliere le numerose
influenza che la cultura spagnola ha metabolizzato nel corso dei secoli, in particolare
quella araba, ancora molto forte nella zona di Madrid e dintorni. La Cattedrale,
infatti, sorge sopra l'antica moschea madrilena costruita dai mori durante la
loro dominazione.
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