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Tutta la verita sulla NANNA del bebe!
COPIA OMAGGIO N° 01 | NOVEMBRE 2014 la rivista www.bambinonaturale.it Tutta la verita sulla NANNA del bebe! VERSO LA NASCITA CON LA ”TUA” OSTETRICA ALLATTAMENTO: COSÌ PARTI CON IL PIEDE GIUSTO MENSA SCOLASTICA: COSA C’È NEL PIATTO? i nd ic e gr avid a n z a Nove mesi per “fare spazio” 6 8 12 Verso la nascita con la “tua” ostetrica i n ter vis ta d ic ia moc i tut t o Parto in casa, ritorno al passato? nasci ta Carezze d’amore per il nostro piccino 14 r u br ic a a lla tta me nt o Riuscirò ad allattare? b am bi n o La nanna tra miti e realtà 18 22 26 Portare i piccoli passo dopo passo fam i gli a Quando i bimbi in arrivo sono due... Lettura animata con i piccoli Deficit dell’attenzione, un punto di vista diverso Genitori responsabili, anche civilmente scuo la Il bambino naturale a scuola Mensa scolastica: cosa c’è nel piatto? associazi o n i Un’associazione per studiare la salute r u br ic a c ucina r u br ic a f a i d a t e r u br ic a na t ura b i mbi appu nt am ento l i bri appu ntam ento auto ri Facciamo il pane! 47 Sgrassatori naturali 49 Tutti i colori dell’autunno 51 Giochi 53 54 55 Novità in libreria Arrivano le fate 57 58 59 60 Sono qui con te Stellina e il buio Vaccinazioni 61 novit à e ant icipaz i o n i Redazione Il leone verde edizioni Direttore responsabile Testi e collaboratori Foto Progetto grafico e impaginazione Stampa 30 33 35 38 40 43 46 Giorgia Cozza, Anita Molino Via della Consolata, 7 - 10122 TORINO Giorgia Cozza Segui il Bambino Naturale su + Maria Francesca Agnelli, Elena Balsamo, Alessandra Bortolotti, Nicoletta Bressan, Paola Carrera, Sarah Cinquini, Margherita Chiappini, Sonia Coluccelli, Giorgia Cozza, Eleonora Dottori, Maura Gancitano, Maria Cecilia Gioia, Annalisa Malerba, Paola Negri, Michela Orazzini, Emanuela Rocca, Eugenio Serravalle, Alessandra Smania, Daria Voltazza, Esther Weber SPAZIO PUBBLICITARIO per informazioni contattare Il leone verde Edizioni www.leoneverde.it [email protected] Via della Consolata, 7 -10122 Torino Tel: +39 011 5211790 | Fax: +39 011 09652658 P.IVA 07325880016 www.tipsimages.it Barbara Vaccariello - [email protected] [email protected] www.bambinonaturale.it M.S Litografia Via Ferrere, 7 - 10139 Torino n°01 Novembre 2014 2 Il Bambino Naturale associazione ASSOCIAZIONE IL BAMBINO NATURALE L’associazione si è costituita il 15 gennaio 2014 ed è un’associazione di promozione sociale e di solidarietà familiare senza scopo di lucro. Nasce per sensibilizzare sul tema della genitorialità ad alto contatto e sostenere chi fa questa scelta. Il nostro obiettivo è dare una risposta concreta ai genitori che si sentono affini all’idea di genitorialità portata avanti dal Bambino Naturale, ma che riscontrano una mancanza di luoghi fisici in cui incontrarsi, confrontarsi fra di loro e conoscere gli esperti di cui hanno letto i libri. Inoltre, stiamo cercando di attivare iniziative per sostenere le neomamme lavoratrici, il loro reinserimento nel lavoro, la conciliazione dei tempi di vita e tempi di lavoro. I princìpi che ci animano sono: • Promuovere una corretta informazione riguardo ai bisogni della famiglia; • Creare spazi fisici e virtuali di aggregazione e di condivisione in cui supportare i genitori; • Diffondere e offrire strumenti pratici relativi alle modalità di contatto dalla nascita ai primi anni; • Creare relazioni e dinamiche di scambio e collaborazione con enti privati e pubblici per la diffusione di una genitorialità consapevole e responsabile. DIVENTA SOCIO Se anche tu hai a cuore il tema della genitorialità consapevole e ad alto contatto sostienici diventando nostro socio. Con il costo della tessera di 20 euro avrai: • in regalo ”neomamma è facile” al momento dell’iscrizione; • sconto del 15% sulle pubblicazioni del Bambino Naturale; • prezzo scontato sui corsi e incontri; • sconti in negozi convenzionati (elenco negozi aderenti consultabili sul sito); • sconto su abbonamento rivista cartacea; • sconti sulla formazione a distanza (in preparazione). È possibile diventare nostro socio anche tramite la comoda e veloce iscrizione on line all’indirizzo: http://www.bambinonaturale.it/associazione-il-bambino-naturale/diventa-socio/ Per contattarci [email protected] n° 01 Novembre 2014 3 Il Bambino Naturale i l S a l u t o d e l l ’ e d i tor e Anita Molino O vuli congelati. Con questo editoriale prende il via questa nostra rivista dedicata al bambino, ai genitori, alla famiglia. Sulla scorta dell’esperienza maturata in anni di sito www.bambinonaturale.it, e naturalmente con la collana di libri “Il bambino naturale”, i temi saranno trattati sempre dalla parte delle esigenze psicofisiche dei bambini, in difesa della famiglia normale, a sostegno della relazione genitori-figli, nella piena consapevolezza che la famiglia è la cellula della società, la prima e fondante struttura su cui tutte le altre poggiano. In questa prospettiva, difendere la famiglia è obiettivo prioritario di chi abbia a cuore la crescita e lo sviluppo dei bambini, la loro maturazione ed entrata nella vita adulta. Ironicamente parlando, Facebook e Apple si sono assunti la responsabilità di trasformare la donna americana, che offre latte e biscotti a merenda e taglia il tacchino nel giorno del Ringraziamento, in qualcosa di più, in una donna speciale, una donna che potremmo definire una wonder woman. Infatti alle impiegate dei due colossi industriali viene ora offerta la possibilità di congelare i loro ovuli fino a data da destinarsi, per lasciar loro l’opportunità di spendere i migliori anni (quelli della vigoria giovanile) a inseguire traguardi di carriera lavorativa. In un certo senso, anche la gravidanza entra così a far parte di un progetto di carriera aziendale, viene pianificata e guidata dal datore di lavoro che si prende carico degli alti costi del progetto. A poco vale, per le donne in carriera, il fatto che l’iniziativa non dia la certezza di un successo, dal momento che ancora poco si sa dell’efficacia del congelamento: non è detto che fra 15 anni l’ovulo sia ancora “disponibile” ad essere fecondato, non c’è alcuna certezza di un successo dell’“operazione”. Eppure le giovani donne in carriera americane sono entusiaste dell’idea e pronte ad aderire in massa alla proposta. La questione, a nostro avviso, sta in una sola parola: priorità. Se la carriera, infatti, è prioritaria rispetto alla procreazione, allora ci troviamo di fronte a una vera rivoluzione dei costumi e a una trasformazione della famiglia in una specie di azienda, o meglio in un prolungamento (o addirittura un’appendice) della carriera. Per cui il figlio viene programmato e inserito in un progetto di vita fondato sulla ricerca del successo; viene “procrastinato” perché se nascesse prima sarebbe d’intralcio. Questa è l’ennesima picconata alla famiglia, la vanificazione del matrimonio, la trasformazione della donna in una figura che accantona il suo più profondo significato – l’essere madre – e dà la priorità alla carriera lavorativa. Essere madre: questa è la più naturale e alta aspirazione della donna. Anche il lavoro è importante, ma sicuramente va collocato in un secondo piano. Sappiamo bene che le femministe – quelle che hanno voluto snaturare la donna e farla uomo – si ribelleranno all’idea della donna madre di famiglia e “angelo del focolare”. Certamente al femminismo dobbiamo molto: il diritto al voto e al lavoro, per esempio. Ma purtroppo dobbiamo anche la pretesa innaturale che la donna sia come l’uomo, che debba fare le stesse cose che fa l’uomo. Il femminismo, lungi dall’aver liberato la donna, l’ha ingabbiata ancor di più in ruoli che poco si conciliano con la sua natura. Come, ad esempio, arrivare a progettare un figlio in età avanzata, a considerare un figlio un possibile intralcio, a inserirlo in un progetto di carriera, come se anche i figli facessero parte di questa realtà (la carriera, appunto). In quest’ottica, tutta la sacralità del concepire e dare alla luce un figlio va a farsi friggere, non esiste più, la Natura viene soppiantata da necessità e aspirazioni che dovrebbero essere in secondo piano. Tutto questo è folle, e non solo perchè una donna di – poniamo – 45 anni non ha il fisico di una trentenne, non solo perchè quando il figlio avrà 20 anni la madre entrerà in quella che si chiama “la prima vecchiaia”, ma anche perché questo bambino entrerà nella sua famiglia come una macchina nuova entra nel garage di casa, oppure come una “cosa”, un accessorio che va semplicemente a completare una carriera aziendale, questa sì davvero importante a cui tutto sacrificare. Ma poi, intendiamoci bene, Dio (per chi crede) o la Natura hanno messo l’ovulo nelle ovaie e l’hanno predisposto a un “cammino” che, allorché avvenga la fecondazione in seguito a un atto d’amore, lo condurrà fin dentro l’utero. Qui sta la famiglia. Altrimenti si parla di esperimenti, di violenza sulla Natura, di follia del genere umano. Perchè non dobbiamo dimenticare che quell’ovulo, una volta fecondato, sarà persona, e come tale ha il diritto di seguire il suo naturale percorso e non di essere messo in una scatola come uova in un’incubatrice. Anita Molino n°01 Novembre 2014 4 Il Bambino Naturale i l d i r e t tor e Gi or g i a Cozza È bravo? Dorme? Alzi la mano la neomamma che non si è sentita rivolgere almeno una volta questa domanda. Eh sì, questo è un vero “classico”, un interrogativo comune, che però nasconde in sé un equivoco di fondo. Perché in realtà tutti i bambini dormono e tutti i bambini piccoli, ovviamente, sono bravi, anzi bravissimi. Solo che non dormono come gli adulti. Non dormono come forse ci aspetteremmo. Non dormono come i bambini della pubblicità che mangiano, sorridono e si addormentano beati nella loro cullina. Certo, ci sono anche dei bimbi che dormono piuttosto a lungo sin da piccolissimi, ma sono più l’eccezione che la regola. E saperlo, risparmierebbe ai genitori tante preoccupazioni e il grande, terribile dubbio... starò sbagliando io? Dato che il sonno è un argomento “scottante”, in questo numero c’è uno speciale dedicato proprio alla nanna dei più piccini: la psicologa Alessandra Bortolotti, autrice di “E se poi prende il vizio?”, sgombra il campo da pregiudizi e luoghi comuni, per offrire alle famiglie indicazioni utili e un bel pieno di rassicurazione. Dal sonno alle poppate il passo è breve e la nostra esperta Paola Negri, consulente in allattamento, offre preziosi suggerimenti per partire con il piede giusto. E poi parliamo di gravidanza, di nascita, di vaccinazioni, di salute del bambino... Con uno sguardo anche alle problematiche delle famiglie con bambini più grandi grazie agli articoli e agli approfondimenti dedicati al mondo della scuola. Dalla redazione vi auguriamo buona lettura e vi ricordiamo che ogni vostro suggerimento, le vostre opinioni, i vostri commenti sono assolutamente preziosi. Grazie a tutti, perché ci siete e perché state condividendo con noi i primi passi di questa rivista pensata a misura di famiglia, a misura di bimbo. Giorgia Cozza n° 01 Novembre 2014 5 Il Bambino Naturale gr a v i da n z a Maria Cecilia Gioia è psicologa e psicoterapeuta, specializzata in psicoterapia cognitivo comportamentale e Dottore di Ricerca in Psicologia della Programmazione ed Intelligenza Artificiale. Lavora come psicologa presso la Casa di Cura Sacro Cuore di Cosenza e si occupa di psicologia ostetrica, assistenza psicologica in sala parto e Per-Corsi di Accompagnamento alla Nascita e alla Maternità. È autrice di numerosi articoli scientifici su riviste internazionali e presidente dell’Associazione Culturale MammacheMamme www. mammachemamme.org. di Maria Cecilia Gioia Nove mesi per “fare spazio”... CON L’AIUTO DEI CORSI DI ACCOMPAGNAMENTO ALLA NASCITA I tempi dell’attesa necessitano di uno spazio quotidiani. E scoprire spesso, in fase finale, quanto sia necessario regalarsi un tempo senza tempo, dove il nostro utero, ma anche la nostra mente, crea spazio al nostro bambino. Perchè noi donne siamo incredibilmente flessibili, e questo possiamo riconoscercelo a gran voce. In fondo, chi altri accetterebbe di diventare “casa” e “nutrimento” per nove mesi della propria vita accogliendo fisiologico per allinearsi nella mente e nel cuore della mamma e del papà, in un processo straordinario che racconta l’identità della coppia e i suoi bisogni. Compito di noi operatori è accogliere e favorire l’ascolto attivo attraverso gli incontri del PerCorso di Accompagnamento alla Nascita e alla Maternità, occasione elettiva per stimolare maggiore consapevolezza delle proprie competenze genitoriali, elemento necessario per “sostare in contatto” con le emozioni della gravidanza. Perché è nutriente “fare spazio” attraverso la narrazione e il confronto con le altre coppie in un luogo che non presenta spigoli ma curve morbide e accoglienti come le pance delle mamme, dove tessere una rete di sostegno alla pari diventa una fisiologica necessità per ascoltarsi e ascoltare. SPAZIO NEL CORPO E... NELLA MENTE O ggi più che mai è evidente la difficoltà di noi donne a so-stare in questi mesi di endogestazione senza “dover” inevitabilmente “mollare qualcosa “ (cit. Emma, 35 anni, avvocatessa) provando con fatica, a modulare e rallentare i nostri ritmi n°01 Novembre 2014 un inquilino sconosciuto e alcune volte inaspettato? In alcuni casi poi la convivenza si rivela un periodo non semplice con espressioni fisiche più o meno esplicite che raccontano quanto sia delicato questo periodo di “conoscenza” e “adattamento”. 6 Il Bambino Naturale Ma torniamo al concetto di “fare spazio” per accogliersi e accogliere fisiologiche trasformazioni che confermano un momento speciale e unico perché costellato di segni e di attimi indelebili nella nostra mente e nel nostro cuore. E il fatto di vivere la gravidanza in modo consapevole, accompagna la donna in un processo di cambiamento psicofisico trasformando ogni singolo momento in una risorsa da cui attingere nei primi mesi dopo il parto. Gli ormoni poi giocano un ruolo attivo in questo processo di cambiamento agendo da modulatori delle emozioni. Grazie agli estrogeni la donna diventa ”morbida” e riesce a fare spazio con la mente e con il corpo per accogliere il suo bambino, mentre il progesterone rallenta i suoi ritmi ”costringendola” a so-stare in questo tempo di attesa e di trasformazione. Alcune volte però è difficile mettersi in ascolto “attivo” dei messaggi del proprio corpo, non sempre si riesce ad assecondare i bisogni fisiologici dell’attesa. Questo si ripercuote significativamente sulla produzione dei due ormoni, inibendo o rallentando i benefici sopraelencati. “Fare spazio”, sempre. In ogni momento della giornata, favorire il con-tatto interiore, accarezzando ogni attimo di comunione con una vita che cresce, per nutrire e nutrirsi di emozioni. Cercare uno spazio, un luogo che non giudica umori altalenanti costellati da piccoli conflitti e importanti promesse, tra rifiuto e accettazione alla ricerca di un equilibrio che accompagni questi nove mesi ad una consapevole accoglienza. spressione di sensazioni, spesso rinnegate o inibite. Uno spazio senza spazio dove la circolarità prende forma, armonizzando pensieri e respiri, dove la forza creatrice della donna può so-stare e riempire. Un luogo che facilita trasformazioni attraverso il “sentire” e il “fare” nel gruppo attivando processi evolutivi e relazioni nutrienti. Una serie di incontri che potenziano le competenze della donna e dell’uomo attraverso la condivisione e l’ascolto attivo dove è facile lasciarsi andare e riconoscere emozioni. Un gruppo che si crea, che assume una sua identità esprimendo aspetti di personalità spesso celati. Il mio obiettivo primario durante questo per-corso è offrire un’occasione di incontro per le mamme e i papà per promuovere consapevolezza delle proprie competenze genitoriali attraverso l’ascolto e il contenimento, strumenti che funzionano come catalizzatori delle emozioni e forniscono la creazione di uno spazio psichico, in cui i genitori si sentono liberi di riconoscersi nel loro valore di coppia in attesa. Per “fare spazio” all’imprevedibile imparando a coltivare una relazione di coppia soddisfacente che permetterà al bambino di entrare in uno spazio ”sufficientemente buono” e funzionante dove è semplice differenziarsi e crescere. Perché quando nasce un bambino nasce una mamma e nasce un papà, e questo è bene ricordarselo durante i mesi dell’attesa per confrontarsi quotidianamente su bisogni e aspettative di ognuno. Ed ecco che gli incontri di un Per-Corso di Accompagnamento alla Nascita e alla Maternità si trasformano ogni volta in braccia accoglienti ed emozioni in con-tatto dove timori e paure si raccontano nell’espressione più profonda, dove le pance delle mamme e anche dei papà possono allinearsi e riconoscersi attraverso il racconto dell’attesa, un ponte che unisce la vita passata e futura dei neogenitori. IL PERCORSO DI ACCOMPAGNAMENTO ALLA NASCITA Il Per-Corso di Accompagnamento alla Nascita e alla Maternità diventa un tempo senza tempo dove viversi sin dalla 16° settimana di gestazione senza sentirsi valutate, dove è semplice concedersi l’en° 01 Novembre 2014 7 Il Bambino Naturale gr a v i da n z a Emanuela Rocca, ostetrica libera professionista a Genova e mamma di tre figli, è autrice del libro ”Travaglio e parto senza paura”, (Il leone verde, 2013). di Emanuela Rocca Verso la nascita con la “tua” ostetrica QUANDO LA GRAVIDANZA È FISIOLOGICA, UN PERCORSO CON L’OSTETRICA ACCANTO! Ormai tutte le linee guida internazionali ed inter- Eppure le nostre antenate non la consideravano né una novità, né qualcosa di alternativo, solamente la normalità. E a chi controbatte dicendo che infatti ai tempi delle antenate la morbilità e la mortalità prenatale erano molto più alte di oggi, ribatto spiegando che il motivo non si trova nell’attuale medicalizzazione della gravidanza (ovvero nel trattare come potenzialmente patologico qualcosa di normale), ma nazionali concordano nel consigliare l’assistenza dell’ostetrica durante la gravidanza fisiologica, ovvero quella gravidanza che non presenta fattori di rischio e che procede secondo natura. Qualche riferimento utile è consultabile direttamente on-line digitando sul motore di ricerca “ISS Linee Guida Gravidanza Fisiologica 2011” (linee guida italiane) oppure “NICE Antenatal Guidance” (linee guida inglesi), o ancora, andando a sbirciare (anche solo per curiosità) il Profilo Professionale dell’Ostetrica, quel documento che descrive il campo d’azione dell’ostetrica, ovvero ciò per cui essa è formata. Ma ancor prima vi chiedo di fare appello semplicemente al comune buon senso, poiché pensandoci, chiunque di noi, a partire dai bambini molto piccoli, sa perfettamente che il dottore cura le malattie… e che la gravidanza non lo è! LA GRAVIDANZA NON È UNA MALATTIA E nostri! semplicemente e soprattutto nelle aumentate condizioni igieniche e socio-economiche in cui viviamo oggi: abitiamo in appartamenti dotati di acqua corrente, calda per lavarsi, fredda e potabile per cucinare, dissetarsi, lavare casa e suppellettili, di luce elettrica, h, sì, questa è la vera “novità” del nostro secolo! Questa è la voce “alternativa” dei giorni n°01 Novembre 2014 8 Il Bambino Naturale Emanuela Rocca Travaglio e parto senza paura Il leone verde. 2013 � 13.00 riscaldamento in inverno, fognature adeguate, discariche che tengano lontani potenziali epidemie. Sappiamo che è buona norma lavarsi le mani quando si rientra in casa e prima e dopo essere andati in bagno, nonché prima di sedersi a tavola… e via così! Ma la nostra cultura tende a banalizzare tali importanti concetti dandoli per scontati e per contro esalta la cosiddetta “medicina difensiva”, ovvero quella medicina interventistica che tende a trattare qualcosa di fisiologico come potenzialmente patologico medicalizzandolo, non tenendo conto che così facendo ottiene proprio ciò per il quale teoricamente viene giustificata… ovvero la patologia! Già, i dati (ovvero le evidenze scientifiche) dimostrano che intervenendo durante una gravidanza in cui tutto procede normalmente per mamma e bambino attraverso esami diagnostici non necessari (ecografie mensili, ma anche esami ematochimici inutili in condizioni di fisiologia, screening, misure di profilassi non indicate, visite vaginali non giustificate), quindi medicalizzando tale normale evento, chissà come il numero delle gravidanze considerate border-line, potenzialmente patologiche o patologiche aumenta a dismisura. dopo aver approfondito i riferimenti citati nel testo e dopo aver riflettuto sulle domande qui sopra, vi sentirete di rispondere che vi sentite più sicure ad andare dal dottore, allora vorrà dire che tale scelta sarà quella più consona per voi. Se al contrario le risposte ai miei spunti di riflessione vi porteranno a mettere in dubbio la scelta dettata dall’odierna cultura di affidarsi a un medico anche qualora non vi sia malattia, eccomi a parlarvi del percorso “alternativo”, ovvero quello di rivolgersi alla professionista che si occupa della fisiologia (strano chiamare “percorso alternativo” ciò che obiettivamente suona come normale!) ovvero l’ostetrica. NOVE MESI CON L’OSTETRICA Il percorso con l’ostetrica prevede che la futura mamma scelga la propria ostetrica di fiducia e insieme percorrano la strada verso la nascita attraverso bilanci di salute a cadenza all’incirca mensile, che vanno oltre ai meri “controlli tecnici” senza peraltro escluderli. • Il benessere della mamma L’ostetrica infatti anzitutto parla con la futura mamma, ma anche col futuro papà. Insieme si affrontano i dubbi e le paure legate ai cambiamenti del corpo, ai piccoli disturbi legati al procedere della gravidanza (affrontandoli soprattutto grazie a rimedi dolci, naturali e rispettosi della salute di madre e bambino), alle emozioni che tale attesa porta con sé. Non a caso solitamente l’incontro mensile si apre con un semplice: “Come stai, come ti senti?”. Si instaura un clima di fiducia e confidenza che porta i futuri genitori a sentirsi liberi di porre ogni domanda che ritengono necessaria, anche se si pensa sia sciocca (ma non lo è mai!), a esporre qualsiasi dubbio o preoccupazione e a sentirsi legittimati nel farlo. La donna, futura mamma, è una persona a tutto tondo, fatta di corpo ma anche di emozioni, pensieri, sentimenti, mai solamente un utero nel quale con- A OGNI DONNA LA SUA SOLUZIONE Ma, allora, perché andiamo dal dottore se stiamo bene? Perché facciamo un numero eccessivo di esami, spesso inutili (ovvero non giustificati da una precisa indicazione)? Perché tutte queste ecografie? Siamo sicure che non nuocciano al bimbo? Queste domande vi servano come spunti di riflessione non giudicanti: sono fermamente convinta che alla fine non esistano scelte giuste o sbagliate in senso assoluto. Ma tali scelte devono necessariamente essere compiute in maniera consapevole ed informata. Perciò, se dopo la lettura di quanto spiegato sopra, n° 01 Novembre 2014 9 Il Bambino Naturale gr a v i da n z a ESAMI ED ECOGRAFIE L’ostetrica elenca alla futura mamma quali sono gli esami ematochimici da effettuare per l’epoca di gravidanza e il medico di base prescriverà tali esami su richiesta rossa poiché esentati da ticket. Procedura simile per le tre ecografie ritenute necessarie, le uniche previste dal nostro Sistema Sanitario. L’ostetrica consiglia alla futura mamma un’ecografia per trimestre come da linee guida: una nel primo trimestre per confermare la datazione, una a circa 20 settimane, molto importante, detta “morfologica”, per valutare la morfologia e la crescita del bambino, e una a circa 32 settimane, detta “biometrica”, che confermi i parametri di crescita e il benessere del bambino. L’ecografia potrà essere eseguita in ospedale o presso una struttura convenzionata prenotando con ampio anticipo tramite Cup e presentando richiesta rossa; oppure se la futura mamma lo preferisce, presso un medico di sua fiducia in regime privato. Durante gli incontri con l’ostetrica si valutano i risultati di esami ed ecografie, spiegando e discutendo i referti. Ovviamente tale percorso può concludersi con l’assistenza al travaglio a casa e l’accompagnamento in ospedale per il parto, oppure col parto in casa qualora i genitori lo desiderino e la gravidanza abbia rispettato determinati parametri di fisiologia. Ma questo è un altro capitolo! A voi la scelta e, qualunque essa sia, buona gravidanza! trollare che il bimbo stia crescendo adeguatamente per l’epoca gestazionale, perciò ampio spazio al dialogo, all’emotività ma anche, perché no, a un abbraccio o una stretta di mano quando serve! Quindi si passa a valutare sotto ogni aspetto lo stato di benessere e salute, comprendendo la funzionalità dell’apparato digestivo (alimentazione, digestione, valutazione e gestione di eventuali disturbi quali acidità di stomaco o nausea), dell’apparato escretore (assunzione adeguata di liquidi, funzionalità renale e vescicole), dell’intestino (eventualmente consigliando rimedi per gestire e regolarizzare un intestino un po’ “pigro” o al contrario un po’ “allegro”), del sonno (è riposante? È interrotto? Costellato da sogni? Che genere di sogni?). Grande attenzione, infine, all’alimentazione, importantissima in ogni periodo della vita, essenziale durante l’attesa. D’altra parte, siamo ciò che mangiamo, no? E la corretta alimentazione, da sola, può davvero fare la differenza in caso di nausea, acidità, intestino pigro, difficoltà nella digestione, affaticamento, gonfiore alle gambe e quant’altro! Nonché influire positivamente sulla crescita del bimbo nel pancione. • Il benessere del bambino Poi si procede con i controlli più tecnici, per i quali non serve un ecografo, ma bastano le mani sapienti dell’ostetrica! Toccando il pancione, possiamo capire tante cose: quanto è grosso il bimbo (misurando la pancia dal fondo dell’utero fino all’osso pubico abbiamo un’idea piuttosto precisa della crescita fisiologica del bimbo), quanto liquido amniotico ha a disposizione, com’è posizionato (la testina è in alto o in basso? La schiena a destra o a sinistra? Quali sono i piedini e quali le manine?) Anche i futuri genitori impareranno a riconoscere il proprio bimbo e ad interagire con lui già dal pancione! Impariamo anche a riconoscere i movimenti e la qualità di essi e ad attribuire loro la giusta importanza nel valutare il benessere del bambino. Con un semplice apparecchio doppler portatile si sente il battito del bimbo: frequenza cardiaca di base e variabilità rispetto ad essa sono ottimi indicatori del suo stato di salute!Anche parametri quali la pressione arteriosa materna, la frequenza cardiaca e il peso sono ottimi indicatori per la valutazione della progressione fisiologica della gravidanza. n°01 Novembre 2014 Per affrontare nel modo migliore l’attesa, il parto e il puerperio, bisogna prediligere alimenti sani, ricchi di vitamine, minerali e proteine. Ma la futura mamma deve nutrirsi anche di sole, aria buona, amore, felicità, pensieri positivi e armonia. Il parto in casa, E. Malvagna 10 Il Bambino Naturale n° 01 Novembre 2014 11 Il Bambino Naturale Int er vi s ta DICIAMOCI TUTTO Giorgia Cozza, giornalista e scrittrice, è autrice di numerosi testi che sono diventati un punto di riferimento per futuri e neogenitori in Italia e all’estero. di Giorgia Cozza P a rto in ca s a , ritor no al p a s s a to? P organizzate per riuscire a vivere il parto come desideravano veramente. Il problema è che attualmente solo poche Regioni, e cioè Piemonte, Emilia Romagna, artorire in casa. Fino alla metà del secolo scorso era la norma, oggi è una scelta particolare, che suscita non poche perplessità nel nostro Paese. Eppure sono sempre più numerosi i futuri genitori interessati a questa possibilità. Cerchiamo di saperne di più, grazie a questo “botta e risposta” senza mezzi termini, in cui l’autrice del volume Il parto in casa, la giornalista Elisabetta Malvagna, è chiamata a rispondere alle obiezioni che più spesso vengono rivolte a questa scelta. DIRETTI AL PUNTO: HA ANCORA SENSO NEL DUEMILA PARLARE DI PARTO IN CASA? Non c’è alcun dubbio. Anzi, ha più senso ora che in passato. Il parto domiciliare rappresenta il futuro dell’assistenza ostetrica. La personalizzazione e la continuità dell’assistenza sono elementi di sicurezza fondamentali per il successo di un parto. Per le donne a basso rischio il parto domiciliare è sicuro quanto quello in ospedale, se non di più. Richiede una forte motivazione, per cui la donna attiva le proprie risorse, spesso sconosciute e inaspettate, e i benefici di questo processo virtuoso si protraggono per molti anni dopo la nascita. Nelle gravidanze fisiologiche la medicalizzazione, al contrario, aumenta i rischi e i possibili danni alla mamma e al bambino. Marche, Province di Trento e Bolzano e Lazio, rimborsano – e solo in parte - la spesa, che si aggira sui 2000-3000 euro. Spesso però per il pagamento ci si accorda con le ostetriche, che comunque fanno sempre un preventivo, anche in caso di trasferimento in ospedale, e sono reperibili h24 per un mese. Come tutte le mamme sanno, un aiuto anche nel post partum e nell’avvio dell’allattamento è fondamentale, non solo per la coppia mamma-bambino, ma per tutta la famiglia! E non mi risulta che ospedali e cliniche lo forniscano! UN TEMPO SI NASCEVA A CASA E VERO, MA I DATI RELATIVI ALLA MORTALITA DI MAMME E BAMBINI DIMOSTRANO CHE ERA UNA SITUAZIONE RISCHIOSA... Rispetto a 50 anni fa le condizioni socio-economiche e sanitarie sono molto migliorate. E a differenza di una volta, possiamo contare sulla tecnologia, i controlli in ospedale, i ginecologi, le ecografie e gli esami del sangue… Quindi il parto in casa, che è sempre NON STARA DIVENTANDO UNA SORTA DI “MODA” DEL MOMENTO? Sono molte le celebrities che hanno scelto questa opzione, ma il parto in casa non è una scelta riservata solo a poche elette. Conosco moltissime donne che, come me che ho partorito due volte così, non vivono in ville con piscina a Hollywood. Eppure si sono n°01 Novembre 2014 12 Il Bambino Naturale Elisabetta Malvagna Il parto in casa Il leone verde. 2014 � 15.00 PER SAPERNE DI PIU Il parto domiciliare è un’alternativa al parto ospedaliero alla quale sempre più donne vorrebbero accedere. Ma le informazioni sono poche e spesso inesatte. I media non ne parlano a sufficienza. Eppure ogni anno in Italia la scelgono circa 1500 donne. A questo argomento la giornalista Elisabetta Malvagna ha dedicato un libro che offre ai futuri genitori informazioni corrette ed aggiornate. Il volume “Il parto in casa. Nascere nell’intimità familiare, seconda natura” (Il leone verde, 2014), uscito poche settimane fa nella collana Il bambino naturale, garantisce inoltre suggerimenti pratici e riferimenti utili per chi desidera approfondire questa possibilità. scrupolosamente selezionato, consente alla donna di vivere questa scelta in totale tranquillità. Chi sceglie questa opzione è consapevole che ogni parto ha una percentuale di rischio, indipendentemente dal luogo in cui avviene. E comunque, come sostiene Verena Schmid, autrice della prefazione al mio libro, “non si può paragonare il parto casalingo alla pari con quello ospedaliero, sarebbe come valutare l’omeopatia o altre medicine olistiche con lo sguardo medico; non può che uscirne un ritratto limitato”. sia ancora possibile poter scegliere. Per partorire le donne sono obbligate a seguire un percorso deciso da altri, spesso mossi da interessi personali ed economici. Peccato che a pagarne il prezzo siano solo le donne e i loro piccoli. L’ho denunciato nei miei libri, e non smetterò mai di farlo… Elisabetta Malvagna è una giornalista che ha lavorato per più di 15 anni all’agenzia ANSA. Romana, sposata e mamma di due bambini entrambi nati in casa, come tante altre donne fa acrobazie per conciliare lavoro e famiglia senza fare troppi danni. Oltre a “Il parto in casa” ha pubblicato “Partorire senza paura” e collaborato al volume “Parola di donna” di Ritanna Armeni (ed. Ponte alle Grazie) e cura, tempo permettendo, quattro blog: partoriresenzapaura. it, partoincasa. it, over40noproblem.com e mammevip.it. IN OGNI CASO, PROPORRE UN RITORNO AL PARTO A DOMICILIO, NON CORRISPONDE A RINUNCIARE ALLA SICUREZZA GARANTITA DALL’OSPEDALE? Il parto ospedaliero è orientato al rischio, quello a domicilio richiede un approccio salutogenico, orientato alle risorse e alla centralità della donna. Ormai numerose ricerche, anche molto recenti, dimostrano la sicurezza del parto in casa. Ma quello che posso dire, alla luce di oltre 10 anni di studi, della mia esperienza personale, e delle tantissime testimonianze di donne che ho conosciuto e riportato nei miei libri e nei miei blog, quello del luogo in cui partorire è una scelta assolutamente personale, che riflette i bisogni e i valori individuali. Per questo trovo incivile che in Italia non n° 01 Novembre 2014 13 Il Bambino Naturale n a sc i t a Nicoletta Bressan è psicopedagogista, educatrice perinatale e insegnante di massaggio infantile AIMI. Da anni lavora accanto alle donne e alle famiglie accompagnandole dolcemente durante la maternità e la prima infanzia. Attualmente opera nelle province di Monza e Brianza, Milano, Lecco e Bergamo; è curatrice dei siti: www.amrita.altervista.org e fasciaportabebe.altervista.org e ideatrice della pagina di Fb Amrita nutrire la vita. Per il Bambino Naturale cura la rubrica Massaggiare il bambino e la mamma. di Nicoletta Bressan Carezze d’amore per il nostro piccino L’ARTE DEL MASSAGGIO NEONATALE Sin da quando si trova nella pancia della mamma, utilizzare per aiutare il neonato ad adattarsi alla vita. Ci ha fornito un torace che termoregola a seconda delle necessità del bambino, affinché il bebè portato sia sempre alla temperatura giusta per lui, cuore a cuore con il genitore. Ci ha dato due mani quali strumento prezioso per alleviare le sofferenze, dare forma alla vita, contenere, consolare, comunicare. il bimbo è cullato e accarezzato dal liquido amniotico, oltre che continuamente massaggiato dalle pareti uterine. La pelle del feto si sviluppa molto precocemente e, già dall’ottava settimana di vita, ricopre il suo corpicino. Da questo momento si sviluppa il primo abbozzo del senso del tatto. L o stesso parto, con le contrazioni, produce sul corpo del bambino un vigoroso massaggio che strizza ripetutamente i polmoni liberandoli dal liquido amniotico e attiva tutti gli organi preparandoli al corretto funzionamento. Il lungo travaglio ha, per l’essere umano, la funzione equivalente del leccamento effettuato dagli altri mammiferi ai loro neonati. Esso si concentra particolarmente nella zona del basso ventre e dei genitali, per aiutare i cuccioli a mettere in moto il sistema escretorio; quando il leccamento non può avvenire, i cuccioli rischiano problemi che li possono portare persino alla morte. In questa chiave, per esempio, possiamo rileggere il problema delle coliche sotto un altro punto di vista: il numero di tagli cesarei in aumento e la difficoltà delle madri nel rimanere a stretto contatto con il neonato nei primi giorni di vita, non potrebbero incidere su questo problema che sembra essere onnipresente? Con le mani ferme è possibile comunicare semplicemente la presenza: ”Sono qui, qualsiasi cosa accada; anche se magari non ti capisco, tu non sei solo”. Questo è il messaggio che possiamo inviare a un neonato sofferente, quando piange senza che noi MANI CHE CONSOLANO, CONTENGONO, COMUNICANO La natura umana ci ha fornito mezzi semplicissimi da n°01 Novembre 2014 14 Il Bambino Naturale I CORSI DI MASSAGGIO I corsi condotti da un’insegnante AIMI (Associazione Italiana Massaggio Infantile) sono strutturati in 5 incontri di circa un’ora e mezza, a cadenza settimanale. L’insegnante mostra la sequenza usando una bambola e i genitori massaggiano il proprio bimbo. Ma il corso non serve solo per apprendere la tecnica: l’arte che vi sta dietro, la comunicazione, la presenza e l’essenza dei gesti emergono incontro dopo incontro, attraverso le tematiche affrontate in gruppo. Durante gli incontri i bimbi sono i protagonisti: possono essere disponibili a farsi massaggiare per tutta la durata o solo per una parte di essi, possono mangiare, dormire e piangere; ogni loro stato ed emozione viene accolta e ascoltata, come anche tutto ciò che i genitori vivono e riportano all’interno del gruppo. Per saperne di più www.aimionline.it comprendiamo il perché, quando si trova in ospedale se magari è nato prima del tempo. Noi possiamo, in questo modo, essere totalmente presenti e in ascolto anche quando pensiamo di non poter far nulla: anche se ci sentiamo impotenti, siamo lì, con i nostri piccoli, aperti ad accogliere tutto ciò che verrà e a condividere gioie e dolori. Inoltre il contatto salva letteralmente la vita: è stato studiato che l’ossitocina, un ormone preziosissimo che entra in circolo quando ci abbracciamo, ci tocchiamo, ecc. , velocizza il processo di guarigione delle ferite fisiche e psicologiche, aiuta a rimarginare le cicatrici più rapidamente e promuove la crescita. me”, capendo che nel momento in cui il bimbo viene al mondo diviene un essere libero, che già non mi appartiene più, ma a cui posso comunque donare un bagaglio di amore che lo proteggerà da tutte le esperienze negative della sua vita. Il riconoscimento della libertà del neonato e il rispetto del suo corpo passano poi per la richiesta del permesso: prima di iniziare, il genitore chiede: ”Posso massaggiarti?” e valuta i segnali di disponibilità del bambino. Può capitare che il momento che noi scegliamo non sia quello giusto anche per il nostro bebè: magari ha fame, sonno, o semplicemente preferisce essere coccolato che massaggiato. Rispettando il diniego di un neonato o di un bambino ad essere toccato e massaggiato in un determinato momento, gli insegniamo che lui è l’unico padrone del suo corpo e che nessuno potrà violarlo, lo portiamo ad acquisire una consapevolezza corporea che può aiutare a prevenire ogni sorta di abuso. COSTRUIRE IL SENSO DI SÉ Le mani che massaggiano danno un confine, aiutano il neonato a creare piano piano un senso di sé, uno schema corporeo che si forma tramite il riconoscimento di quello che sono io e di quel che vi è fuori di me, oltre che attraverso il tocco di tutte le aree del corpo, che vengono massaggiate e nominate, fino a che anche il bambino imparerà a conoscerle e comprenderà che sono parti del proprio corpo. Contenere e dare un confine significa anche, per il genitore, legittimare, riconoscere l’esistenza di questo essere piccolo e indifeso “fuori da me”, “altro da n° 01 Novembre 2014 SOLLIEVO PER I PICCOLI DISAGI DEL BEBÈ Le mani massaggiano con una certa pressione e un certo ritmo: non ce n’è uno uguale per tutti e anzi nel tempo ho imparato che ogni cultura ha una manualità differente. Si massaggia sempre, però, per alleviare i piccoli disturbi di cui i neonati possono soffrire, 15 Il Bambino Naturale n a sc i t a • Il massaggio favorisce il benessere del bambino, lo aiuta a rilassarsi e dà sollievo alle tensioni provocate dalle situazioni nuove e dai piccoli malesseri (aiuta a prevenire e lenire le coliche gassose e favorisce la regolazione dei disturbi sonno-veglia). • È stimolante per il corpo, favorisce la mielinizzazione delle fibre nervose, stimola l’apparato respiratorio, cardiocircolatorio, gastro-intestinale, influisce positivamente sui sistemi immunitario e linfatico e su quello neuro-ormonale. • Anche i cinque sensi beneficiano di questa stimolazione, principalmente il tatto tramite il tocco, ma anche la vista, l’udito e l’odorato, di cui si favorisce lo sviluppo armonioso. • Il massaggio è indicato anche per i bimbi con disabilità, prematuri, ospedalizzati o adottati, che possono trarne grandi benefici. • È un’esperienza rilassante, di apertura e consapevolezza, crea un profondo contatto tra genitore e bambino favorendo e nutrendo il loro legame. Il massaggio infantile non è solo una tecnica ma un’arte antica, un modo per stare con i propri piccoli, per comunicare presenza, amore e rispetto. TANTI BENEFICI PSICO-FISICI per curare il corpo e per formare la mente e lo spirito. Oltre a ridurre le coliche infantili, i dolori da dentizione e diminuire in generale la tensione corporea, il massaggio favorisce la mielinizzazione, cioè la formazione di quella guaina che ricopre i nervi e che permette al sistema nervoso di ricevere e inviare messaggi dall’interno e dall’esterno. BENESSERE ANCHE PER IL GENITORE Il massaggio1 plasma, non solo i neonati ma soprattutto noi adulti. Noi che corriamo dalla mattina alla 1 In questo articolo parlo di massaggio al neonato avendo come primo riferimento il massaggio diffuso dall’Associazione Italiana di Massaggio Infantile, di cui sono membro nonché insegnante attiva. Sono però convinta che ogni massaggio amorevolmente eseguito possa portare il benessere di chi lo riceve e di chi lo fa. eFloraVita propone cosmesi fresca e integratori alimentari vegetali 1DWXUD)UHVFKH]]D(ƝLFDFLD3HOOLVHQVLELOL (FRVRVWHQLELOLW¡(WLFD'LYHUVD n°01 Novembre 2014 16 Il Bambino Naturale Visita subito il sito: ZZZHƟRUDYLWDFRP n a sc i t a rafforzarsi del legame con i nostri bimbi. Nel massaggio comunichiamo attraverso il tatto, senso preponderante dalla nascita e per tutta la prima infanzia, ma anche attraverso le parole, gli sguardi, gli odori. È una comunicazione densa e dedicata, totalmente centrata sul neonato e concentrata in quel che stiamo facendo. Non tanto per i movimenti specifici che, passo dopo passo, si imparano, ma perché l’essere che abbiamo di fronte ci richiama continuamente, con le sue manine, con i gorgoglii, con gli sguardi. E noi non possiamo fare altro che essere lì, sprofondati in quella sensazione di presenza assoluta, di dedizione, di amore. sera, siamo obbligati a fermarci, a respirare, di fronte all’immensità di un neonato che chiede tutta la nostra presenza. Noi che non siamo più abituati a stare seduti per terra, che continuiamo a spostarci e cambiare posizione per la fatica di allungare la schiena. Ma anche noi che, in questo modo, reimpariamo cosa significhi dare del tempo di qualità e che sentiamo il TORINO – 22 e 23 Novembre 2014 CORSO PREPARTO e GENITORIALITÀ CONSAPEVOLE tra teoria e pratica (PER)CORSO PER MAMME E PAPÀ dal concepimento ai suoi primi mesi di vita VITA PRENATALE: cosa sapere NASCITA: come accogliere il neonato PRIMI MESI DI VITA: le tappe più importanti AMBIENTE PER IL NEONATO FIORI DI BACH: per gravidanza, parto e post-partum BABY BODY LANGUAGE: pianto di bisogno e pianto di memoria ALLATTAMENTO, PORTAGE, MASSAGGIO, CO-SLEEPING dove e quando Caffè Basaglia via Mantova 34, Torino Sabato 22 Novembre, h. 15.00-18.00 Domenica 23, h. 9.30-12.30 e 14.30-17.30 costo 80€ (120€ in due, se si viene con il papà)* 10€ pranzo di domenica 23 (facoltativo) * più 20€ se non si possiede la tessera dell’Ass. Il Bambino Naturale sarà già valida per tutto il 2015. Conducono il corso: Elena Balsamo, scrittrice, pediatra omeopata, formatrice esperta in maternage ed etnopediatria; si occupa di sosternere la coppia mamma-bambino nel periodo perinatale; Livia Natali, psicoterapeuta, da anni conduce gruppi di preparazione al parto secondo la visione Leboyer e gruppi di formazione per genitori e operatori. info e prenotazioni [email protected] – 011.5211790 _______________________________________ Inoltre... Sabato 22, ore 21.00 - Caffè Basaglia ingresso libero - prenotazione obbligatoria presentazione del libro SONO QUI CON TE, di Elena Balsamo n° 01 Novembre 2014 17 Il Bambino Naturale Paola Negri, consulente professionale IBCLC ed educatrice perinatale, presidente di IBFAN Italia, si occupa di allattamento da oltre 15 anni. Il suo libro ”Tutte le mamme hanno il latte”, di cui è uscita tre anni fa la seconda edizione, ha aiutato moltissime mamme a realizzare il desiderio di nutrire al seno i loro piccini. ”Sapore di mamma” offre risposta ai dubbi delle madri che allattano dopo i primi mesi. Ru b r i c a All at t am e n to ‘ R ius cir o a d all at ta re? Paola Negri Tutte le mamme hanno il latte Il leone verde. 2011 � 18.00 Doma nda... Sono in attesa del mio primo bambino e mi piacerebbe allattarlo. So però che la mia mamma non è riuscita ad allattare né me, né mio fratello e ho visto che anche parecchie mie amiche pur avendo provato non hanno avuto abbastanza latte. Sono un po’ scoraggiata. C’è qualcosa che posso fare già ora, in gravidanza, per garantirmi una buona riuscita? Elena funziona perfettamente! Pensa a tutte le donne che, nella storia dell’umanità, hanno allattato prima di te... sarebbe veramente strano che la ghiandola mammaria oggi funzioni di meno rispetto al passato, oppure funzioni meglio in alcuni contesti sociali piuttosto che altri! È che si è persa da un lato la fiducia, e dall’altro si sono perse le conoscenze di come avviare l’allattamento, cioè cosa fare per favorire, fin dai primi giorni, una produzione di latte adeguata ai bisogni del bambino. Risp o n d e l ’ e s pe rto ... C A cura di Paola Negri ara Elena, innanzi tutto complimenti per l’attesa! Poi, complimenti anche perché iniziare a documentarti sull’allattamento già fin da ora è un’idea veramente ottima: la gravidanza è infatti un periodo ideale per raccogliere tutte quelle informazioni che potranno esserti utili a garantire una soddisfacente esperienza di allattamento. I timori che provi sono comuni a quelli di molte altre mamme al primo figlio: viviamo in una società dove molte di noi non sono state allattate e sono cresciute senza mai vedere esempi tangibili di bimbi allattati al seno, mentre viceversa quasi ognuna di noi ha amiche o conoscenti che hanno avuto problemi con l’allattamento, quindi è più che legittimo farsi le domande che anche tu ti fai, e temere di non riuscire ad allattare. Tuttavia, voglio rassicurarti: il seno è prima di tutto una ghiandola predisposta allo scopo di produrre latte, e sono veramente rari i casi in cui questo non n°01 Novembre 2014 INFORMARSI SULLA G E STIONE D EL L E P OP P AT E Il tuo seno si sta già preparando all’allattamento, anche senza che tu faccia niente: lo sentirai più voluminoso, infatti durante la gravidanza il tessuto ghiandolare completa il suo sviluppo proprio in vista del lavoro che dovrà fare! Una cosa che può esserti sicuramente utile, è quella di informarti su come funziona l’allattamento; infatti spesso le cose non vanno bene proprio perché siamo abituate a conoscere meglio tempi e ritmi dell’alimentazione al biberon, piuttosto che dell’allattamento! I bambini hanno bisogno di poppare spesso, e il seno, per produrre latte, deve essere stimolato frequentemente durante le 24 ore: avviene proprio che più il 18 Il Bambino Naturale Illustrazioni a cura di Maria Francesca Agnelli “ Allattamento al seno. Come nutrire felicemente il tuo bambino” - Paola Paschetto, Giorgia Cozza” - De Agostini ALLAT T AMEN TO: C O SA LO FAV O RI S CE 1 Moti vazi on e: considerare l’allattamento una priorità e darlo per scontato come normale Avere f i duci a in sé stesse e nel bambino Conoscenza della f i si ol og i a, cioè essere consapevoli del fatto che la ghiandola mammaria di ogni donna è fatta proprio per allattare! Avere i n f or m az i on i su come funziona l’allattamento e sulla sua normale gestione S uppor to f am i l i ar e : il Compagno e altri familiari credono nell’allattamento e sono informati su come funziona Rete d i sosteg n o: • Avere amiche che stanno allattando oppure hanno allattato • Presenza nella zona di gruppi di auto-aiuto per l’allattamento • Conoscere qualche consulente professionale IBCLC a cui rivolgersi in caso di bisogno • Presenza di ambulatorio per il sostegno all’allattamento nel punto nascita o presso il consultorio, formato da persone competenti • Leggere libri sull’allattamento • Consultare siti web, partecipare a blog e liste di discussione sull’allattamento • Avere qualcuno che aiuta in casa Par tor i r e d ove si sosti en e l ’ al l atta me nt o , cioè in una struttura: • Che favorisce la nascita fisiologica e tutela i bisogni della coppia madre-neonato • In cui il personale è formato per il sostegno pratico e la risoluzione dei problemi di allattamento • In cui si permette a mamma e bambino di restare insieme subito dopo il parto, si attua il rooming-in, e si incoraggiano le mamme • In un Baby Friendly Hospital (secondo l’iniziativa dell’Unicef) E sser e con sapevol i d el f atto che l ’ a lla t t am en to e’ un a f or m a d i accudi m en to piuttosto che un modo per alimentare il neonato e che il latte materno è molto di più del cibo fisiologico per il vostro bambino. C om pr en d er e che i l n eon ato ha bi s o g no , più di ogni altra cosa, d i con tatto f i s i c o e che questo favorisce l’allattamento (istinto a ciucciare nel bambino, produzione di latte nella mamma): tenere il bambino vicino giorno e notte, tenerlo addosso pelle-a-pelle, praticare il nutrimento biologico, evitare almeno nei primi tempi succhiotti e biberon. bambino ciuccia, più latte viene prodotto. Quindi, sia per favorire una buona produzione di latte, sia perché il latte materno si digerisce velocemente e il bambino ha uno stomaco molto piccolo, è consigliabile allattare a richiesta, o per lo meno 8-12 volte nelle 24 ore. È importante ricordare anche che occorre evitare l’uso di ciucci e biberon, che potrebbero confondere il neonato e rendere poi difficile per lui il succhiare dal seno, e (nel caso del biberon) potrebbero interferire con il ritmo delle poppate e conseguentemente con la produzione di latte. SCEGL IERE IL P UNTO NAS C ITA “ G IUST O ” Per favorire un buon avvio dell’allattamento, puoi scegliere una struttura dove si pratica il contatto pelle-a-pelle subito dopo il parto e dove i neonati stanno in camera con le loro mamme: infatti, nei primi giorni il seno produce il preziosissimo colostro, un vero e proprio elisir per il sistema immunitario del bambino, che dovrebbe stare più possibile addosso o vicino alla sua mamma, per attivare gli istinti naturali di suzione e per favorire nella mamma il rilascio degli ormoni deputati alla produzione di latte. Il colostro fisiologicamente è prodotto in quantità molto piccole, perfette per il neonato nei primi giorni, e per poppate n° 01 Novembre 2014 1 Tratto dal libro ALLATTAMENTO Guida pratica per iniziare bene e continuare meglio di P.Negri, URRA 2012 19 Il Bambino Naturale frequenti che quindi sono più comode da gestire se il bambino è in camera. U N “ R ETE DI AIUTO ” IN C AS O D I DU BB I Se hai qualche dubbio o problema, subito dopo la nascita del bambino, non preoccuparti! È normale, all’inizio avere bisogno di rassicurazione o di aiuto. Può essere che alla montata il seno diventi infiammato e duro, o che i capezzoli facciano male, o ancora che tu non sia sicura se il tuo bambino poppa abbastanza… per prepararti a queste eventualità che, ripeto, sono normali, ti suggerisco di crearti fin da ora la tua personale “rete di aiuto”, ovvero di cercare le figure competenti in allattamento presenti nella zona dove abiti, a cui ti potrai rivolgere quando il bambino è nato. Questo credo che sia su tutti il consiglio più importante. Infatti non tutti i pediatri sono preparati per aiutare le mamme a gestire e superare le difficoltà in allattamento, e molti allattamenti diventano misti o terminano prima del tempo proprio perché la mamma non sa a chi rivolgersi per avere aiuto oppure riceve indicazioni sbagliate. www.niniyamumu.it www.inavanscoperta.it niniyamumu.blogspot.com Fasce e Supporti portabebé Pannolini Lavabili Abbigliamento e Intimo 0-6 in tessuti bio Accessori Punto Vendita: Via Emilia Levante 35/b, 40139, Bologna Contatti: 051 99 10 551 [email protected] [email protected] Incontri e corsi Portare I Piccoli® con Istruttrice Certificata Laboratori di uso e mantenimento dei pannolini lavabili I L B I MB O RI C EVE AB B ASTANZ A LAT T E? Illustrazioni a cura di Maria Francesca Agnelli “ Allattamento al seno. Come nutrire felicemente il tuo bambino” - Paola Paschetto, Giorgia Cozza” - De Agostini Esistono due modi per valutare quanto latte sta prendendo un bambino: controllare i pannolini e controllare il peso. n° 01 Novembre 2014 PANNO L INI • Nelle prime 24 ore di vita, puoi aspettarti 1 o più pipì e 1 o più scariche di meconio (le prime feci del bambino, di colore scuro tendente al verde). • In seguito, le pipì dovrebbero aumentare di numero in modo graduale, fino a portarsi a circa 6 al giorno dalla V-VI giornata di vita. Anche le scariche dovrebbero aumentare, fino a 2 o più al giorno, e le feci diventare gradualmente di color giallo senape e consistenza morbida. PE S O • I neonati hanno un calo fisiologico che di solito si mantiene al di sotto del 10% del peso alla nascita. • Il recupero del peso alla nascita dovrebbe avvenire in 10-15 giorni • Poi, ogni settimana il bambino dovrebbe prendere da 125-130 gr in su (da circa 500 gr al mese), nei primi tre mesi. Oltre al peso e alle scariche, occorre valutare anche l’aspetto generale del bambino e la sua vitalità. 21 Il Bambino Naturale b a mb i n o Alessandra Bortolotti, psicologa perinatale e mamma di due bimbe, è l’autrice del best-seller ”E se poi prende il vizio?” (Il leone verde, 2010) ed è coautrice de ”Il primo sguardo” (Fasi di luna, 2014) di Alessandra Bortolotti La nanna tra miti e realtà IL SONNO DEI NEONATI E DEI BIMBI PICCOLI Il piccolo d’uomo nasce con un sistema nervoso comunicativa serve per segnalare il disagio dovuto alla separazione dall’adulto o ad eventi contingenti che necessitano sempre e comunque che qualcuno si prenda cura del bambino. Il pianto quindi ha un valore sociale e relazione mai trascurabile, nonostante nella nostra cultura un tale tipo di accudimento non sia accettato come norma biologica dell’essere uma- immaturo che raggiunge il suo sviluppo cerebrale massimo a circa due anni di vita. Questo concetto importante ci aiuta a capire il perché i neonati e i bimbi piccoli abbiano così bisogno degli adulti per crescere in maniera ottimale e il motivo per cui la natura li ha programmati su base fisiologica. La crescita fuori dal ventre materno necessita per lungo tempo delle stesse condizioni che caratterizzavano l’utero ovvero del contatto fisico e dell’avvolgimento caldo di un abbraccio attraverso il tatto. Questo concetto viene denominato esogestazione1 proprio per indicare la necessità fisiologica dei bambini di ogni cultura e etnia di essere accuditi fuori dall’utero così come lo erano dentro. BIMBI A CONTATTO O A DISTANZA? Q bbiamo molte prove che l’accudimento basato sul contatto e sulle cure prossimali, cioè quelle che prevedono la prossimità/vicinanza dell’adulto, siano necessarie per crescere. Primo fra tutti il segnale di richiamo primario di tutti i bambini del mondo: il pianto. Questa forma no, ma venga spesso visto come una mancanza di indipendenza e autonomia dei bambini che dovrebbero essere educati invece attraverso le cure distali, cioè quelle che prevedono la distanza fra adulti e bambini. Nella nostra cultura il bambino ”bravo” vie- Braibanti L., Parto e nascita senza violenza, Red Edizioni (1993). 1 n°01 Novembre 2014 22 Il Bambino Naturale Alessandra Bortolotti E se poi prende il vizio? Il leone verde. 2010 � 16.00 ne comunemente identificato come quello che sta fermo, gioca da solo, non chiama, non fa confusione, non piange, finisce tutto quello che ha nel piatto senza sporcare, dorme da solo tutta la notte nella sua cameretta fin dai primi mesi di vita; va da sé che anche il genitore che educa con questi obiettivi sarà accettato come modello e non riceverà critiche ma consensi da chi gli sta d’intorno. Scorrendo la letteratura scientifica medica e psicologica la mole di studi esistente prova, al contrario, quanto un accudimento prossimale sia utile per una crescita sana e fisiologica mentre illustra molto bene gli effetti devastanti della separazione precoce e costante fra madre e bambino fin dai primi istanti di vita. Dopo questa doverosa premessa potremmo interrogarci sul perché la nostra cultura continui a promuovere comportamenti genitoriali che mirano alla separazione anche notturna fra genitori e bambini facendola passare come tappa “normale” e dovuta di crescita e di autonomia di questi ultimi. Fatto questo che non ha alcuna ragione antropologica né scientifica in quanto non esiste prova alcuna che i figli crescano meglio con un accudimento distale. Ecco perché molti genitori si trovano in difficoltà quando devono scegliere i comportamenti “migliori” da attuare nel corso della crescita dei loro bambini: si trovano spesso ad una impasse fra ciò che sentono e ciò che le norme culturali e la società impongono. ni che la maggior parte delle volte sono da ritenersi normali. Il confine tra fisiologia e patologia dovrebbe essere delineato da specialisti del sonno infantile che abbiano esperienza e formazione specifica su tale argomento indipendentemente dalle norme culturali del Paese di appartenenza. Nel nostro, molto più spesso di quanto si creda, si confondono le abitudini considerate errate di gestire i risvegli notturni coi risvegli stessi, considerando questi ultimi come causati esclusivamente dalle prime. La maggior parte dei metodi esistenti sul mercato (perché di mercato e marketing si tratta a tutti gli effetti) ha come scopo quello di far ”imparare” ai bambini a non svegliarsi la notte e a dormire nel proprio letto senza considerare che questo è un comportamento contrario del tutto alla fisiologia dell’essere umano, dettato da mere esigenze degli adulti, non certo dei bambini. Anche i metodi cosiddetti “dolci” perché non prevedono che si lasci piangere il bambino durante “l’addestramento” notturno hanno comunque come fine ultimo quello di estinguere i risvegli notturni dei bambini che tanto sono difficili da accettare dagli adulti italiani (e tanto fanno guadagnare a chi sforna metodi o figure professionali privi di alcuna formazione e prova scientifica al riguardo) in nome di una presunta educazione notturna all’autonomia. RISVEGLI NOTTURNI: PERCHÈ? A questo punto, ciò che penso sia importante ricordare è il perché esistono i risvegli notturni, come si possono gestire serenamente, a cosa sono dovuti e a cosa servono. I risvegli notturni derivano da molteplici cause. Prima di tutto dall’alternanza stessa delle fasi REM e nonREM in quanto in questi momenti di transizione le cellule nervose sono più sensibili al risveglio. Questi risvegli mantengono inoltre il bambino in un sonno meno profondo che, seppur difficile da accettare dagli COME FUNZIONA IL SONNO DEI Più PICCOLI? La fisiologia del sonno dei bambini ci insegna che il neonato e il bambino entro i tre/cinque anni hanno il sonno completamente diverso da quello degli adulti sia come quantità che come qualità. L’alternanza delle fasi in cui si sogna (REM) e di quelle di sonno profondo (non REM) segue ritmi molto più ravvicinati rispetto a quelli degli adulti e ci vorranno almeno tre anni perché i bambini non abbiano più risvegli notturn° 01 Novembre 2014 23 Il Bambino Naturale b a mb i n o e di coppia. Altro strumento a costo assolutamente zero, che ritengo importante da insegnare ai genitori è quello di riconoscere fin dai primi istanti di vita i segnali fisici dei neonati quando sono in fase REM. Questo semplice modo di riconoscere il tipo di sonno dei propri bambini darà agli adulti che se ne occupano un chiaro indizio sull’evoluzione del sonno del piccolo adulti, ha valore preventivo nei confronti della SIDS2. Altri motivi che possono determinare la quantità e la frequenza dei risvegli notturni sono da identificarsi con variabili individuali e genetiche dei bambini, oltre ad eventi contingenti di tipo sia organico che psicologico. RISVEGLI NOTTURNI: COME GESTIRLI? E allora come gestire i risvegli notturni? Ciò che la natura ha predisposto è la sincronia fra il sonno della madre e del suo piccolo che se nasce a termine della gravidanza attraverserà circa il 50% del sonno in fase REM tanto quanto la sua mamma. Durante la gestazione la mamma regredirà quindi da un 20% circa di tale fase al 50% circa, il linea col suo bambino neonato. È provato che il miglior modo per gestire i risvegli notturni dei neonati e dei bimbi piccoli è quello di accudirli sia di giorno che di notte attraverso le cure prossimali, tra cui l’allattamento al seno è particolarmente interessante. La prolattina3 infatti determina sia nella madre che nel suo bambino l’addormentamento in fase REM protraendo la sincronia del sonno fra loro per tutta la durata dell’allattamento. In questa maniera, se mamma e bambino dormono vicino in comodità e sicurezza, il riposo per entrambi sarà assicurato! La mamma quindi è da considerarsi come un bioregolatore del bambino che a sua volta, nella relazione con lei, determinerà uno scambio comunicativo e relazionale impareggiabile. Ovviamente, sarebbe necessario che queste informazioni venissero date almeno ad entrambi i genitori durante la gravidanza in maniera tale che questi possano discuterne insieme e considerare la questione sia da un punto di vista logistico che di disponibilità individuale Piccoli pianti di richiamo: in qualche modo “sa” che mamma arriva presto a consolare. La calma del piccolo la gratifica e lei, a sua volta, impara. Il neonato insegna al genitore e lo rassicura con messaggi del tutto personali. Si instaura così tra loro due un bel cerchio di vita... 2 SIDS (acronimo di Sudden Infant Death Syndrome) è la sindrome della morte improvvisa del lattante meglio conosciuta come morte in culla o morte bianca dei neonati. Colpisce i bambini nel primo anno di vita con un’incidenza che va dallo 0,5 all’1,5 per mille nati sani. Nei paesi industrializzati rappresenta la prima causa di morte nell’età compresa tra un mese e un anno. E’ più frequente fra i 2 e i 4 mesi, e dei bambini che muoiono circa il 60% sono maschietti. Può accadere sia di giorno che di notte, in culla ma anche nel passeggino o nel seggiolino della macchina. Definita come sindrome a sé stante nel 1969, la Sids raggruppa tutti i casi di morti improvvise e inaspettate di neonati apparentemente sani, le cui morti rimangono inspiegabili anche dopo l’autopsia. Nonostante si studi ormai da molti anni, le cause della Sids restano ancora sconosciute. Facciamo la nanna, G. Honegger Fresco 3 La prolattina (o PRL) è un ormone polipeptidico prodotto dalle cellule dell’ipofisi anteriore. La sua principale azione è di promuovere la lattazione, poiché l’atto di succhiare la mammella della madre da parte del bambino aumenta la secrezione di prolattina ed essa stimola la lattogenesi. Ciò garantisce, quindi una lattazione normale e adatta alle necessità del bambino. n°01 Novembre 2014 24 Il Bambino Naturale b a mb i n o LA BORSINA DELLE COCCOLE e potrà quindi rassicurarli circa il loro normale sviluppo e la loro crescita neurofisiologica. Le più recenti ricerche neuroscientifiche di epigenetica hanno infine evidenziato come l’accudimento di tipo prossimale dei piccoli, fatto di interazioni basate sul contatto nei primi mesi di vita e verosimilmente anche oltre, ha un riscontro durevole sulla salute mentale della prole lungo l’intero arco della loro vita. Pensata per te e per il tuo bambino prodotti nella box: 6 Finalmente disponibile la nuova borsina delle coccole! Un edizione limitata, subito da portare a casa!! Una Baby-Box piena di dolcissimi regali per i primi mesi di vita del bambino: una coccola per mamma e bebè, davvero imperdibile! Un’offerta molto speciale per premiare tutte le nostre mamme e lettrici! Una sorpresa meravigliosa per una mamma in attesa o una neomamma! Con solo 25 euro di spesa, subito a casa una borsina colma di prodotti biologici, utili e naturali, e il nostro libro del Bambino Naturale, Partorire e accudire con dolcezza. E’ un occasione davvero da non perdere! Il reale valore commerciale di questi prodotti è di tre volte superiore rispetto a quello proposto (solo il libro del Bambino Naturale, costerebbe da solo 29€!!! b a mb i n o Sarah Cinquini, istruttrice certificata e formatrice Portare i piccoli®, da novembre 2012 presidente dell’associazione Portare i Piccoli. Margherita Chiappini, educatrice sociale, istruttrice e formatrice Portare i piccoli®, vicepresidente dell’associazione. Per il sito del Bambino Naturale curano la rubrica Portare i piccoli di Sarah Cinquini e Margherita Chiappini Portare i piccoli passo dopo passo LE TAPPE DI UN PERCORSO DI ASCOLTO RECIPROCO La cultura occidentale ha intrapreso un personale la si affronta da quando il bambino può sostenere la testina, circa tre mesi. Questa posizione viene chiamata “Il dialogo”: il bambino inizia ad essere curioso e da qui può osservare il mondo e confrontarsi con chi lo porta osservando il suo sguardo. L’ultima posizione è il dietro pancia contro schiena: finalmente il bambino guarda nel senso di marcia, viene definita “Tu mi segui”, dalla schiena di chi porta percorso sul Portare che differisce dalle altre culture che lo esercitano e prevede il passaggio attraverso tre posizioni: davanti, fianco e dietro. Ogni posizione ha un suo significato. LE TRE POSIZIONI DEL PORTARE S uggeriamo di iniziare a Portare dopo 20/30 giorni dalla nascita. Nelle prime settimane di vita i genitori utilizzeranno le loro braccia per portare il bambino e la mamma avrà avuto il tempo di dedicarsi ad avviare l’allattamento. Consigliamo di fare esperienza in questo periodo nel tenere in braccio il bambino, nel toccarlo e guardarlo. Passaggi importanti che portano alla conoscenza e al riconoscimento del bambino. Successivamento il suo contenimento potrà essere in parte delegato al supporto. Il supporto più idoneo per i primi tre mesi del bambino è la fascia lunga, un telo largo almeno 70 centimetri e di lunghezza variabile dai 3 ai 5 metri; se viene scelto un tessuto di qualità, la sua particolare tessitura lo rende elastico solo se tirato in diagonale e utilizzandolo si riuscirà ad ottenere una posizione più ergonomica. La prima posizione che consigliamo di affrontare è il davanti pancia contro pancia: questa posizione, che viene utilizzata solo da noi occidentali, comunica “Io ti proteggo”, alla nascita il nostro bambino rappresenta il centro delle nostre attenzioni. La seconda posizione è il fianco, pancia contro fianco, n°01 Novembre 2014 può osservare Il mondo, il bambino ha circa 4 mesi. È importante affrontare e completare l’intero percorso passando per le tre posizioni, per accompagnare il piccolo verso il movimento nello spazio in autonomia. 26 Il Bambino Naturale LE ”REGOLE” BASE DEL PORTARE Ricordiamo le regole base del portare con un supporto.La posizione corretta del bambino portato sul corpo dell’adulto è quella verticale dalla nascita, ed è fisiologica quando: • il tronco del bambino è appoggiato al corpo del genitore e sostenuto in modo tale che non ci sia il vuoto tra i due corpi • le gambe del bambino sono aperte a ranocchio, in modo che le sue ginocchia stiano più in alto del sedere • la testa del bambino può essere sostenuta • il sedere del bambino è a livello dell’ombelico di chi porta (MAI più basso!) • i piedini del bambino sono paralleli al terreno e le gambine simmetriche tra loro UN PERCORSO DI ASCOLTO RECIPROCO Il Portare il nostro piccolo ci da la possibilità di fare un meraviglioso viaggio all’interno della relazione con noi e in noi stessi. I vari passaggi implicano una rimessa in discussione personale, un ascolto reciproco. Fasciarci il nostro bambino davanti vuol dire metterlo nel nostro centro, esperienza impegnativa che implica una grossa messa in gioco da parte del genitore. Non è un caso che molti genitori abbandonino il portare in questo periodo, dopo averne sperimentato la complessità. Nonostante ciò, questa posizione offre spesso molta soddisfazione, sentiamo il bambino un tutt’uno con noi. La madre rivive la sensazione di avere la pancia, il papá sente di sperimentarla per la prima volta. Il passaggio al fianco non è immediato. È una posizione asimmetrica, il peso del bambino si sente maggiormente e si fatica ad utilizzarla per molte ore consecutive se non si lavora molto bene col tessuto. Il genitore non ha la libertà di movimento della posizione precedente o del dietro. Nonostante ciò è una posizione di grande soddisfazione per il bambino che ha la possibilità di dialogare col mondo ma anche col genitore esercitando su di lui il controllo visivo. Questa è una posizione da cui i genitori cern° 01 Novembre 2014 cano sovente di sfuggire, non affrontandola e passando direttamente al dietro e per la quale richiedono spesso una consulenza, questo sia per imparare a lavorare bene col supporto in modo da sentire meno il peso del bambino ma soprattutto per essere sostenuti in un momento della vita in cui il nostro bambino abbisogna del dialogo con noi, di esercitare il controllo visivo su di noi. 27 Il Bambino Naturale b a mb i n o Vivere l’esperienza del fianco è importante per facilitare il passaggio al dietro. Il bambino avrà appreso la posizione del portato attivo e come una piccola scimmietta si aggrapperà al corpo del genitore anche dietro e manterrà correttamente la posizione a M senza tenere le gambe a penzoloni. Passare al dietro implica perdere il controllo visivo, essere pronti a non vedere più il nostro bambino con gli occhi, ma a sentirlo con il corpo. Durante il nostro percorso del Portare avremo avuto il tempo di esercitare l’ascolto su di noi e sul nostro bambino. Riuscendo a riconoscere col tempo cosa lui stia facendo anche senza guardarlo ma ascoltando la percezione del peso che cambia, il ritmo del respiro. Imparando a capire se è sveglio, se sta dormendo, se si sta addormentando, se è tranquillo o irrequieto. Il bambino dalla groppa del genitore potrà vedere e fare esperienza del mondo, guarderà nella sua stessa direzione ma avrà anche la possibilità di voltare lo sguardo, conoscere il mondo fasciato alla schiena della sua “base sicura”. Finché arriverà il momento (circa dopo i due anni), in cui il bambino non avrà più bisogno del supporto, lo spazio sarà diventato troppo stretto e a noi genitori rimarrà il compito di ripiegare la fascia e di continuare a contenere il nostro bambino non con il supporto ma con la nostra mente , con le nostre parole, la nostra casa e il nostro esempio, vederlo crescere pronto a spiccare il volo. INCONTRI INFORMATIVI GRATUITI E CORSI PORTARE I PICCOLI ® Tutte le istruttrici Portare i Piccoli®, dell’Associazione Portare i Piccoli, offrono regolarmente incontri informativi gratuiti aperti ai neogenitori interessati. Il tema dell’incontro è l’introduzione al tema del portare, al suo significato nella relazione con il proprio bambino e la presentazione della “fascia lunga” e di altri supporti ausiliari per portare, come mei tai, fascia ad anelli, marsupio ergonomico. Si organizzano su richiesta, incontri informativi ad hoc per operatori in strutture pubbliche o private, presso associazioni e istituzioni. Per maggiori informazioni siete pregati di contattarci. Si propongono in libera professione corsi e consulenze per imparare o per approfondire l’utilizzo dei vari supporti. Per maggiori informazioni visitare il sito www.portareipiccoli.org o scrivere una mail a associazione@ portareipiccoli.org I LIBRI DEL BAMBINO NATURALE IN TANTI PUNTI VENDITA DELLE VOSTRE CITTÀ!!! Finalmente non più solo in libreria! Ecco dove trovare i libri della collana Il Bambino Naturale! Scopri quali sono i punti vendita più vicini a casa tua, dove poter sfogliare i nostri libri. Grazie alla collaborazione di molti negozi che credono nell’importanza dei temi trattati nei nostri testi, sarà più facile per le mamme e i papà avvicinarsi alle nostre letture a sostegno di una genitorialità consapevole. Potrai consultare i nostri libri e approfondire molti argomenti – allattamento prolungato, sonno condiviso, gravidanza e parto naturali, consumo critico e molto altro – per capire i reali bisogni del tuo bambino. Nei punti vendita che aderiscono alla nostra iniziativa troverai l’espositore del Bambino Naturale e tutti i nostri titoli. Allora ti aspettiamo! Se sei un negoziante e sei interessato ai libri del Bambino Naturale, contattaci via mail a [email protected] o chiamaci in redazione al numero 011/5211790. 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Mi sono fatta trascinare dal suo entusiasmo, che per fortuna non è mai mancato, e sono sicura che anche i bimbi ne abbiano tratto giovamento. La mia gravidanza era monocoriale biamniotica, significa che aspettavamo due gemellini monozigoti che condividevano la stessa placenta. Quella che viene definita una “gravidan quello di un padre. Il ruolo dei papà durante la gravidanza è spesso sottovalutato: un po’ per responsabilità degli stessi padri che spesso limitano i loro compiti nell’accudire i bambini ma in parte anche perché diventare genitori è un processo molto più lento per un uomo. La donna, infatti, sente la vita dentro di sé fin da subito mentre l’uomo realizza che sta arrivando un bambino solo una volta nato. Quanto successo a noi è la dimostrazione che un padre può fare molto, moltissimo per venire incontro alle esigenze di una neomamma, per difenderla dagli “intrusi” e non in ultimo per il bene gli stessi neonati. Cosa ci è successo? Una gravidanza gemellare! PAPÀ, UN BALUARDO A DIFESA DELLA FAMIGLIA Q uando abbiamo scoperto di aspettare due bambini, per me è stato uno shock. La reazione di mio marito, Andrea, è stata determinante per affrontare con serenità e coraggio una gravidanza doppia. Sono stati tantissimi i pensieri che mi hanno assalita quando alla prima ecografia ci hanno detto che aspettavamo due cuccioli: ce la faremo economicamente? Come farò a badare a due bambini, visto che con uno solo c’è già un bel da fare? Ho pianto un pomeriggio intero, un mix di gioia n°01 Novembre 2014 Circondatevi di persone incoraggianti che credono in voi e nelle vostre potenzialità di nutrire al meglio il bebè. Se necessario, chiedete al partner di far capire a eventuali “criticoni” che non avete bisogno di consigli non richiesti. (Allattare è facile! G.Cozza, Il leone verde) da Allattare è facile! di G.Cozza e MF. Agnelli (Il leone verde, 2012) za a rischio”, tanto per rassicurare una gestante già scossa. Quell’intimità che dovrebbe essere garantita a una mamma in attesa per noi è sempre stata un miraggio: per prima cosa i gemelli sono una ra- 30 Il Bambino Naturale PAPÀ COINVOLTI MAMME PIÙ SERENE Il rapporto tra la mamma e il suo piccolo è unico e i papà a volte possono sentirsi non adeguati. Quando vedete che il babbo sbaglia a cambiare un pannolino o a vestire il neonato, anche se l’ha fatto bene il giorno prima, cercate di non aggredirlo e siate pazienti. Non dimenticate che la sua collaborazione è la vostra possibilità di riposare. Cercate di coinvolgerlo sin da subito: lasciate a lui alcune pagine della vostra agenda della gravidanza, spesso dedicata esclusivamente alle mamme, affinché anche il papà possa esprimersi. Fate leva sulle preferenze dei vostri compagni: ad esempio a mio marito piace prendersi cura delle piante del terrazzo, così l’ho incoraggiato a piantare pomodorini, sedano, cipolle e altre verdure che possono servire per il brodo vegetale nello svezzamento. rità e ben presto in ospedale parlavano tutti di noi. “Sei tu la mamma dei gemelli?”, “Ce la farete?”, “Non dormirete più” e addirittura “Dovrete cambiare casa e macchina”. Sentenziavano a destra e a manca, facendomi sentire un fenomeno da baraccone anziché una mamma come tutte le altre che, semplicemente, aspetta due bambini anziché uno. In nostra difesa si è subito schierato il papà: “‘Se la Natura ci ha regalato tutto questo è perché possiamo farcela. Abbiamo dato un grande dono ai nostri figli quello di poter contare sempre l’uno sull’altro”. Lui, uomo pacifico, che tutto gli scivola addosso, ha tirato fuori le unghie in difesa della sua famiglia. Conoscendo il suo carattere non mi sarei aspettata questa reazione ma sono bastate quelle parole per far tacere molte persone e convincere me che insieme potevamo farcela. per consentire a me di trovare la giusta posizione per riposare ma anche per far sentire ai piccoli la voce del padre), sostenendola fisicamente (allacciandomi le scarpe, spingendomi la schiena quando volevo fare due passi). La partecipazione del papà il grande giorno non si riduce alla presenza in sala parto. Alcuni uomini infatti preferiscono non assistere al parto, in questo non c’è nulla di male, loro possono rendersi utili in molti altri modi. Quando i nostri cuccioli sono nati è stato Andrea il primo ad accompagnarli in Pediatria per i controlli di routine. Davide e Léon sono nati all’ottavo mese di gestazione, per fortuna le loro condizioni non destavano preoccupazione ma erano necessarie delle visite di routine essendo bambini prematuri. Io ero ridotta uno straccio ed è stato Andrea a prendersi cura di loro nei primissimi momenti di vita. Solo qualche ora dopo sono riuscita a raggiungere il reparto e rivedere i miei bambini, accompagnata dal papà che spingeva la sedia a rotelle. Mi ha confortata, ha contattato un’ostetrica gentilissima che mi ha spiegato come potevo tirare il latte e fornito opuscoli utili per l’allattamento dei gemelli in risposta a quanti mi avevano detto “Dovrai scegliere quale gemello allattare”. L’allattamento è un processo molto delicato e se la donna non è adeguatamente supportata rischia IL GRANDE GIORNO E L’ALLATTAMENTO La gravidanza gemellare mi ha spossata presto, già al quinto mese avevo un bel pancione e anche una cosa semplice diventava impossibile. Il papà può sostenere la mamma sotto molti aspetti: aiutandola a tenere sotto controllo le sue paure (quando si aspettano due bambini sono davvero molti i dubbi che possono assalire), facendole passare il tempo quando non riesce a dormire (noi leggevamo delle favole n° 01 Novembre 2014 31 Il Bambino Naturale f a mi gli a con gli stessi orari consentendoci di rilassarci un po’ e riprendere in mano la nostra vita di coppia. Il massaggio infantile ha fatto il resto: abbiamo seguito un corso e a casa ci siamo dedicati alla pratica del massaggio. Oltre ad essere un momento molto gradito ai bambini che sentono i genitori tranquilli e rilassati, lo è anche per gli adulti. RAFFORZARE IL LEGAME CON I BIMBI Oltre al sostegno psicologico, il papà è fondamentale anche dal punto di vista pratico. Dare una mano anche la notte, cambiare i pannolini e fare il bagnetto sono compiti quasi d’obbligo per un padre se i neonati da accudire sono due, ma possono essere svolti anche se c’è un solo bambino in modo da consentire alla mamma di riposare un po’ di più. Cercate di riservare al papà alcuni “incarichi” in modo da far riconoscere ai piccoli il suo ruolo, vedrete che il loro legame si rafforzerà. Noi aspettiamo che Andrea torni a casa da lavoro per fare il bagno, sa addormentare Davide e Léon ed è diventato, ora che hanno sei mesi, un campione indiscusso. Per un padre la gratificazione nello svolgere bene un compito è importantissima, non mancate di riconoscere l’aiuto che vi dà e le sue competenze! di essere compromesso. Andrea aveva letto molto su internet a riguardo e ha giocato d’anticipo: prima che potessero mandarmi in paranoia ha saputo aiutarmi e sostenermi, e i nostri piccoli sono stati allattati in modo esclusivo per quasi tre mesi. Poi nel nostro caso si è resa necessaria un’integrazione. Quando li attaccavo al seno simultaneamente era Andrea a metterli nella giusta posizione secondo le mie indicazioni, con l’integrazione c’era un biberon per ciascuno. IL RITORNO A CASA: UNO PIÙ UNO NON FA DUE Accudire un neonato è impegnativo, figuriamoci due. Non è facile interpretare il pianto di due bambini che, seppur gemelli, hanno una loro identità e dei bisogni differenti. Non sono state settimane semplici, nonostante la buona volontà di tutti e due lo stress regnava sovrano: Andrea era sfinito da una giornata di duro lavoro e io altrettanto, con la differenza che lui poteva andare al bagno o a prendere il caffè senza venire interrotto. Ci abbiamo lavorato parecchio e non è stato semplice ma i nostri figli e la natura ci sono venuti incontro. I gemelli hanno assunto una sorta di simultaneità: mangiavano, dormivano ed erano vigili n°01 Novembre 2014 32 Il Bambino Naturale f a mi gli a Alessandra Smania è operatrice in arti sceniche, attrice e mamma. Laureata in Tecniche artistiche e dello spettacolo, si occupa di ricerca teatrale per l’infanzia secondo natura, il femminile, l’energia del corpo e dello spazio. Conduce seminari per bambini, genitori, operatori, insegnanti (tra cui ”Parole Animate” dedicato alla lettura animata nella prima infanzia) e cerchi di donne. È cofondatrice del progetto formativo ”Il Ventre della Luna”, danza del ventre in gravidanza e parto, teatro del femminile e naturalità della nascita (www.ilventredellaluna.blogspot.it). Il suo sito è: www.ilteatrodisadora.it di Alessandra Smania Lettura animata con i piccoli QUANDO IL LIBRO DIVENTA UN GIOCO... D’AMORE Leggere con i bambini piccoli è un gioco straor- piccoli, per poter essere efficace e per dare anche il giusto valore a quell’oggetto misterioso che si chiama libro: un calderone magico (nel senso che può trasformare e trasformarci) di immagini, azioni, mondi, personaggi, sentimenti, come specchi in cui rifletterci. In quest’ottica non è un momento fantastico e terapeutico anche per noi adulti, per rigenerarci, rilassarci e divertirci? dinario: mi piace pensarlo proprio come un gioco teatrale dalle infinite variazioni, che coinvolge oltre alla voce, anche il corpo, gli oggetti, l’esplorazione del mondo circostante, in modo che il libro diventi come un ponte fantastico tra immaginazione e realtà. Volutamente ho usato “con i bambini” invece che “ai bambini”, perché la lettura ad alta voce è prima di tutto condivisione, piuttosto che attività passiva d’ascolto e attenzione unilaterale, soprattutto con i più piccoli. In quanto gioco sono predominanti i sensi, il movimento, la comunicazione non verbale, il respiro, le emozioni dei partecipanti. I bambini vivono totalmente nel “qui e ora”, un piccolo grande momento di eternità dove tutto è possibile: vivono una storia amata totalmente, di cuore e di pancia, e in quel momento non può avere importanza se mamma ha avuto una brutta giornata al lavoro, se fra cinque minuti la cena è pronta, se il papà aspetta una telefonata importante, semplicemente non può. Non fa parte delle regole del gioco, perché se di un gioco si tratta, è serio. Ecco alcuni accorgimenti da seguire per vivere pienamente questo momento con i nostri bimbi. • Tempo a disposizione • È più importante il “come” del “cosa” • Riconoscere l’eventuale senso di vergogna che ci IL LIBRO ”UN CALDERONE MAGICO” La lettura animata ha le sue regole, per poter essere un momento speciale di condivisione tra grandi e n° 01 Novembre 2014 33 Il Bambino Naturale f a mi gli a impedisce di lasciarci andare, perdendoci la fantastica esperienza liberatoria che può essere la lettura animata (per i nostri cuccioli siamo i migliori narrastorie del mondo), per poi lasciarlo andare. • Non giudicare, né giudicarsi. • Durante l’attività, rispettare i tempi, i gusti unici e personali del bambino: lasciamoci guidare da lui. Noi possiamo proporre; creare un ambiente su misura, armonioso e ordinato; mettergli a disposizione libri di qualità per immagini e storie, in base alla sua età; mettergli a disposizione oggetti creativi, come piccoli strumenti musicali e teli colorati versatili per eventuali travestimenti improvvisati. • La fretta è nemica della creatività. RELAX, ATMOSFERA E... CELLULARI SPENTI! Una bella idea è cominciare e concludere la lettura con un piccolo rituale, ad esempio il suono di un campanello, il suono di un tamburo, accendere una candela o un bastoncino d’incenso di buona qualità (a finestre aperte), magari con una profumazione di pino se la storia è ambientata nel bosco; oppure con tre respiri profondi e qualche esercizio di stretching o yoga per rilassare il corpo. Si apra il sipario su un bel libro da leggere insieme… e come a teatro spegnere i cellulari! Seduto sulle ginocchia di mamma e papà, respirando vicinanza e affetto, il bambino fa conoscenza con il libro. Ancora non può cogliere le mille potenzialità di quell’oggetto, ma sa che a quelle pagine colorate si associano le emozioni più belle: è questa la prima magia del libro, quella di chiamare la voce della mamma e del papà. Quella di farli stare tutti vicini e di fermare il tempo perché lui possa godersi l’attenzione e l’affetto dei genitori. In fondo il bambino ha già colto l’essenza di ogni storia, il dono più grande che i libri riservano all’essere umano, quello di fermare il tempo! Me lo leggi, G. Cozza Giorgia Cozza Me lo leggi? Il leone verde. 2011 � 18.00 f a mi gli a Michela Orazzini, mamma di due esigenti maestri di vita, cura la rubrica Tradotti per voi sul sito del Bambino Naturale e collabora con Il leone verde come traduttrice e curatrice. Traduzione a cura di Michela Orazzini Deficit di attenzione, un punto di vista diverso L’ESPERTO GABOR MATÉ SOTTOLINEA L’IMPORTANZA DELLE EMOZIONI Secondo il Dr. Gabor Maté, il Disturbo da Deficit cuni molto piccoli, le cui inconsistenti capacità attentive, lo scarso controllo degli impulsi, l’assenza di autoregolazione emotiva e, in molti casi, l’iperattività fisica interferiscono con lo studio, l’apprendimento e le relazioni con i coetanei. Troppo spesso diventano oggetto di rimproveri umilianti e controllo punitivo da parte del mondo adulto. di Attenzione (ADD) è una difficoltà reversibile e un ritardo di sviluppo che ha origine nell’infanzia. A differenza dell’opinione corrente, che indaga perlopiù la prospettiva genetica, non è una condizione ereditaria ma trova la sua origine in situazioni di stress vissute nei primi anni di vita, il periodo cruciale per lo sviluppo del cervello e della personalità. P urtroppo, una volta effettuata la diagnosi, per quanto attenta e approfondita, il pericolo più grave nel trattamento corrente del deficit di attenzione è il pesante affidamento alla terapia farmacologica. La maggior parte delle volte gli stimolanti rappresentano non solo il primo ma anche l’unico rimedio. I FATTORI PSICOLOGICI ED EMOTIVI I fattori psicologici ed emotivi legati all’ambiente e in grado di esacerbare i sintomi del bambino vengono perlopiù ignorati. Tuttalpiù, a genitori e insegnanti vengono consigliate controproducenti tecniche comportamentali fondate su premi e punizioni, destinate a peggiorare la situazione del bambino e la sua relazione con gli adulti che lo circondano. In Canada, nel periodo dal 1990 al 1997, le prescrizioni di farmaci stimolanti per il trattamento del deficit di attenzione sono quintuplicate. Molte di queste prescrizioni riguardano bambini, aln° 01 Novembre 2014 La visione limitata dell’ADD come “malattia” biologica è un esempio, fra gli altri, di come i problemi sociali e dello sviluppo umano possano venir definiti come semplici disturbi di natura medica. La fisiologia cerebrale di un bambino (o di un adulto) non può essere 35 Il Bambino Naturale f a mi gli a CHI È GABOR MATÉ Gabor Maté è autore di testi importanti sull’età evolutiva e la genitorialità (coautore di “I vostri figli hanno bisogno di voi” pubblicato in Itala da Il leone verde), sulle dipendenze e sulla salute. Ha affrontato il tema del disturbo da deficit di attenzione nel libro Scattered Minds, dove parla anche della sua esperienza personale, soffrendo egli stesso di ADD. I suoi libri sono tradotti in 20 lingue, ha ricevuto il premio Hubert Evans per la letteratura non narrativa, una laurea onoraria in legge e nel 2012 il Martin Luther King Humanitarian Award dall’associazione Mothers Against Teen Violence. Tiene conferenze per educatori e professionisti della salute, ha lavorato per 12 anni nei quartieri poveri e malfamati di Vancouver con pazienti affetti da dipendenze, HIV e malattie mentali. Ha più di 20 anni di esperienza di lavoro con le famiglie. stabile, di una famiglia estesa multigenerazionale, o, a causa degli alti tassi di divorzio, anche solo di due genitori nella stessa casa. Il problema non è quello di una cattiva genitorialità, ciò di cui spesso sono accusati i padri e le madri di bambini con ADD; è invece quello di una genitorialità stressata, sempre sotto pressione, dove agire in quelle circostanze di calma e affiatamento reciproco fra genitori e figli, necessarie perché alcuni importanti circuiti cerebrali si sviluppino, sta diventando sempre più difficile, motivo di vero e proprio allarme. Se considerassimo l’ADD come un problema di sviluppo cerebrale non ottimale, anziché come una malattia, avrebbe senso porre l’accento sulla promozione dello sviluppo stesso. ridotta a una semplice questione di meccanismi biologici guidati dalla genetica. Come ha scritto il neurologo e neuroscienziato Antonio Damasio: ”La gran parte dei circuiti cerebrali di un individuo, in ogni preciso momento della vita adulta, è personale e unica, specchio autentico della storia e delle circostanze di vita di quell’organismo”. La cosa non è meno vera per bambini e adolescenti. Il potenziale genetico della mente si dispiega sotto l’influenza dell’ambiente. La chimica e il cablaggio dei circuiti cerebrali vittima di malfunzionamento in caso di ADD sono profondamente influenzati, nel loro sviluppo, dal contesto emozionale che circonda il neonato. L’abilità di regolare l’attenzione, le emozioni e il comportamento, resta molto vulnerabile sia agli stimoli positivi sia a quelli negativi durante tutta l’infanzia. I LIMITI DELL’APPROCCIO FARMACOLOGICO L’evidenza scientifica è che la particolare regione coinvolta nell’ADD sembra sia anche quella più capace di cambiamenti positivi, persino in età adulta. Di conseguenza, non si può prendere in considerazione solo il malfunzionamento fisiologico immediato - che è tutto quello che i farmaci riescono a fare. Anche quando agiscono senza causare effetti collaterali, possono mascherare profonde ferite emotive e far credere a tutti che la “malattia” del bambino sia I FATTORI SOCIALI Se vogliamo capire perché così tanti bambini ricevono oggi una diagnosi di deficit di attenzione e relative conseguenze neuropsicologiche, non dobbiamo far altro che osservare i danni che sono stati inflitti alla famiglia dalle odierne tendenze culturali e sociali. Per la prima volta nella storia i bambini crescono su vasta scala senza il sostegno nodale di una comunità n°01 Novembre 2014 36 Il Bambino Naturale f a mi gli a sotto controllo. Quando si interrompe il trattamento, viene meno anche il miglioramento. Il bambino non ha sviluppato nuove abilità adattative, non è stato aiutato a crescere emotivamente, e la sua relazione con gli adulti di riferimento potrebbe essere ancora altrettanto precaria. Si nota spesso che molti bambini con scarse abilità attentive riescono a “funzionare” piuttosto bene in presenza di un adulto dedito e amorevole. La ragione è che l’interazione emotiva che nutre affettivamente produce dei cambiamenti nella chimica del cervello. La dopamina, di cui è carente il cervello del bambino che soffre di ADD, tanto importante per l’attenzione e la motivazione, può essere fornita non solo con le pillole di Ritalin, ma anche grazie all’interazione con un adulto attento e premuroso. Tantissime volte bambini e adolescenti con disturbo di attenzione mi hanno detto quanto sia più facile per loro ottenere buoni risultati con quegli insegnanti che gli si rivolgono con calore e rispetto, e che non li trattano con autorità fredda e condiscendente, bensì con empatia e umorismo rassicuranti. Un insegnante può compiere meraviglie se riesce a vedere e sentire il bambino vulnerabile e ferito che si cela dietro l’atteggiamento annoiato, il tono indisponente e i gesti di apparente ribellione e oppositività. VERSO UNA GUARIGIONE POSSIBILE Una terapia per districare i problemi familiari e quelli relativi all’autostima è sempre importante. Anche la cura della salute fisica, il moto, un’alimentazione sana e nutriente, una buona igiene del sonno, attività all’aria aperta, sono tutte cose importanti. Le pratiche di consapevolezza, come la meditazione, rappresentano una dura sfida per la mente con ADD, ma sono di estremo aiuto. La domanda che tutti noi dovremmo porci, come genitori, come educatori, come dottori e leader politici, nonché membri della società, non è semplicemente come controllare i sintomi che creano problemi, ma come offrire ai nostri bambini il tipo di ambiente più consono, a casa, a scuola e nel contesto sociale, affinché un sano sviluppo e la guarigione possano aver luogo. n° 01 Novembre 2014 L’articolo è frutto della traduzione di alcuni testi pubblicati sul sito dell’autore: www.drgabormate.com , la fonte principale si trova in: www.scatteredminds. com/press/globe4. htm. 37 Il Bambino Naturale f a mi gli a Paola Carrera è iscritta all’albo degli Avvocati di Torino dal 2001 ed è socio fondatore dell’Associazione Professionale ”Avvocati Associati Olivetti & Carrera” con sede in Torino e Ciriè. Da molti anni componente del Consiglio Direttivo dell’A.I.A.F. Piemonte e Valle d’Aosta (Associazione Italiana degli Avvocati per la Famiglia e per i Minori ) è oggi anche componente della Commissione famiglia dell’Ordine degli Avvocati di Torino e socia della Camera Minorile di Torino. Collabora con il sito Bambino Naturale curando la rubrica ”L’avvocato in difesa della famiglia” e ha curato la postfazione dell’opera ”La sculacciata. Perché farne a meno: domande e riflessioni” (Il leone verde, 2013). È sposata e madre felice di due splendidi bambini, Benedetta 6 anni e Edoardo 4 anni, allattati a richiesta e ad oltranza! di Paola Carrera Genitori responsabili, anche civilmente FAMIGLIA E RESPONSABILITÀ VERSO I FIGLI, COSA DICE LA LEGGE “La famiglia è un’isola, che il mare del diritto può gura, così, come il luogo di incontro e di vita comune dei suoi membri, come sede di autorealizzazione e di crescita, nell’ambito della quale i singoli componenti ricevono riconoscimento e tutela, prima ancora che come “membri”, come persone. Ne consegue che il rispetto della dignità e della personalità di ogni componente del nucleo familiare, assume i connotati di un diritto inviolabile, la cui lesione da parte di un altro componente della famiglia, così come da parte del terzo, costituisce il presupposto logico per l’ingresso della responsabilità civile in campo familiare. Il rapporto famiglia–responsabilità civile si è rafforzato parallelamente a quel percorso giurisprudenziale che, attraverso una rilettura dell’art. 2059 c.c. in chiave costituzionalmente orientata, ha ampliato il concetto di danno alla persona. In questo senso, dopo alcune pronunce contrapposte, la sentenza della Corte di Cassazione 9801/2005 ha aperto ufficialmente le porte all’ingresso della responsabilità civile nelle relazioni familiari, creando la figura dei c.d. ”illeciti endofamiliari”. solo lambire ma non sommergere”. Così Arturo Carlo Jemolo, importante giurista del secolo scorso, raffigurava simbolicamente la complessità del “sistema famiglia”, nel quale l’ingresso della responsabilità civile appariva del tutto inconsueto, nell’ottica del modello “famiglia – istituzione”, alla quale era ancorato il Codice Civile del 1942, nonché della pretesa specialità del diritto di famiglia e dei suoi rimedi rispetto alla tutela generale offerta dall’articolo 2043 c.c. L’ingresso della responsabilità civile tra le mura domestiche è stato reso possibile da un lento processo di privatizzazione della famiglia e dal progressivo focalizzarsi dell’attenzione del nostro legislatore verso i diritti del singolo, all’interno QUANDO NASCE UN FIGLIO La responsabilità genitoriale sorge al momento della nascita del figlio (sia esso nato all’interno o fuori dal matrimonio) e non cessa per effetto della separazione o del divorzio. “Si determina un’automatismo tra procreazione e responsabilità genitoriale…che costituisce il fondamento della responsabilità aquiliana da illecito endofamiliare, nell’ipotesi in cui alla procreazione non segua il riconoscimento e l’assolvimento degli obblighi conseguenti alla condizione di genitore” (Cass. civ., 22.11.2013, n. 26205). Non tutte le condotte in violazione dei doveri na- della comunità domestica. I l disegno della nuova famiglia, completato e arricchito dalla Legge 219/2012 e dal D. Lgs. 154/2013, ha amplificato il valore del singolo membro all’interno della comunità familiare, sottolineando come i genitori non esercitano una “potestà familiare”, ma sono titolari della “responsabilità genitoriale”: concetto che, già in sé, richiama il dovere piuttosto che il diritto. La famiglia si confin°01 Novembre 2014 38 Il Bambino Naturale scenti dal rapporto di filiazione rilevano ai fini del risarcimento del danno: sotto il profilo quantitativo, rimangono estranei al perimetro risarcitorio i comportamenti di minima efficacia lesiva, suscettibili di trovare composizione all’interno della famiglia; in termini qualitativi, non conducono al risarcimento quelle violazioni che, pur trovando sanzione nelle misure tipiche del diritto di famiglia, non abbiano inciso su valori della persona costituzionalmente protetti. Ai fini dell’illecito endofamiliare, infatti, rilevano unicamente quelle condotte che “per la loro intrinseca gravità si pongono come fatti di aggressione ai diritti fondamentali della persona” (Cass. civ. 10.05.2005, n. 9801). Ci si vuol riferire a: • comportamenti omissivi di completo disinteresse, lesivi del diritto di identità del figlio. Sul punto, è bene ricordare che il nuovo art. 315 bis c.c., così come introdotto dalla L. 219/2012, ha espressamente previsto che ogni figlio ha non solo il diritto di essere “mantenuto, educato, istruito”, ma anche di essere “assistito moralmente” dai genitori: cosicché, il riconoscimento di tale posizione privatistica è ora definitivamente garantito; • danni arrecati alla sfera patrimoniale del figlio, per essere stato privato, dal genitore, del mantenimento, dell’istruzione e dell’educazione necessarie ad una crescita armoniosa; • comportamenti volti ad ostacolare gli incontri con l’altro genitore, che integrano una lesione dei diritti del genitore e del figlio . Il pregiudizio subito dal figlio, incidendo negativamente proprio sulla sua qualità di figlio, non potrà che essere inquadrato nella categoria del danno non patrimoniale di natura esistenziale ex art. 2059 c.c. e, per la dimostrazione della lesione, saranno necessarie l’allegazione e la prova delle conseguenze patite a causa dell’illecito. Nella liquidazione equitativa del danno, l’unica possibile in caso di lesione di diritti della personalità, infine, il giudice dovrà ancorare l’entità del risarcimento ai dati di fatto acquisiti nel processo e parametrare lo stesso alla gravità ed alla durata delle violazioni genitoriali, nonché alle effettive ricadute negative sulla vita e sulla salute del figlio. Sei in dolce attesa? Preparati allora a... danzare la Danza più bella della tua vita! Scopri il libro “La mia danza più bella: la GraviDanza” (anche in versione e-book!) e la linea di abbigliamento “Creativity Mandala” dedicata a te e al tuo bimbo! Per maggiori informazioni: www.gravidance.com creativitymandala.spreadshirt.it sc u o la Sonia Coluccelli è maestra di scuola primaria dal 1995, impegnata nella formazione di docenti da oltre quindici anni, mamma di due bimbe e in attesa dell’arrivo di due gemelli. Da circa due anni si occupa dell’avvio di classi a metodo Montessori, del coordinamento di corsi di formazione per docenti e della diffusione del metodo in collaborazione con Fondazione Montessori Italia di Sonia Coluccelli Il bambino naturale a scuola PER UN INSEGNAMENTO CHE SFRUTTA CINQUE SENSI... PIÙ UNO Sono davanti alla pagina bianca del monitor per do di andare all’essenziale, alla ricerca di una sorta di nucleo universale, di centro semplice, primordiale e verace, mi sono venuti in mente i cinque organi di senso (più uno) e a come nella “scuola del bambino naturale” essi verrebbero esercitati, valorizzati e messi in gioco, da adulti e bambini. Un punto di partenza perché la scuola smetta di essere “quell’esilio in cui l’adulto tiene il bambino fin quando è capace di vivere nel mondo degli adulti senza dar fastidio”. (M.Montessori) iniziare a scrivere questo articolo e penso a questi ultimi mesi in cui sono stata accolta dalla famiglia del Bambino Naturale, dopo aver letto da mamma i libri della collana e aver sentito risuonare dentro di me una visione dei piccoli e della relazione con loro finalmente rispondente alla mia. D GLI OCCHI Gli occhi: nella scuola che vorrei i bambini si guardano tra loro negli occhi e vedono e sono visti dai loro maestri. Perché questo possa accadere i banchi sono disposti in cerchio, a ferro di cavallo o a gruppi, a creare piccoli e grandi circoli dove non si perde mai il contatto di sguardi e di tutto quello che essi raccontano. Con gli occhi si può persino copiare e scoprire che anche in questo modo si impara, a patto che quel confronto non sia vietato, diversamente prevale la trasgressione e non si lascia spazio alle domande che sorgono scoprendo che sul quaderno del compagno ci sono risposte e soluzioni diverse che permettono dubbi e ripensamenti. Quelli da cui nasce ogni apprendimento. Con gli occhi si leggono libri meravigliosi, sempre diversi, con immagini e disegni capaci di far conoscere il mondo e volare la fantasia… libri magari costruiti insieme al posto degli stereotipati e ripetitivi libri di testo in uso nella quasi totalità delle scuole. opo tanti anni di lavoro nella scuola come maestra, la fatica nel riconoscermi dentro procedure, modelli, pratiche quotidiane per me intimamente stridenti si è svelata dopo la nascita delle mie figlie, anche grazie alla lettura di Kohn, di Paola Negri, di Alessandra Bortolotti, di Giorgia Cozza e di Elena Balsamo. Oggi questo sguardo strabico che ormai non mi abbandona mi permette di vedere con maggiore chiarezza quali siano i nodi che possono permettere di fare un’esperienza di scuola coerente con i principi che orientano la scelta di un parto in casa, di un allattamento a lungo termine, di un maternage ad alto contatto, del sonno condiviso, dell’autosvezzamento, dell’ascolto e della fiducia nei nostri cuccioli sin dal loro esistere nel ventre materno. Bambini che arrivano da un’esperienza di cura, ascolto e rispetto con le figure adulte che hanno avuto intorno nei primissimi anni di vita, e a maggior ragione forse tutti gli altri, che tipo di scuola dovrebbero trovare? Provando a rispondere a questa domanda e cercann°01 Novembre 2014 LE MANI Le mani: Maria Montessori le definiva gli strumenti 40 Il Bambino Naturale PER APPROFONDIRE Letture e siti internet per conoscere chi fa o ha fatto scuola usando tutti sensi, soprattutto il sesto: Maurizio Parodi, Gli adulti sono bambini andati a male, ed. Sonda 2013, Maurizio Parodi, Basta compiti! Non è così che si impara, ed. Sonda 2012, G. Zavalloni, La pedagogia della lumaca, EMI 2008, www.donlorenzomilani.it, L’obbedienza non è più una virtù L.E.F., Firenze 1965, Scuola di Barbiana, Lettera a una professoressa, L E F, Firenze 1967, G. Rodari, Grammatica della fantasia, 1973, www.casadelleartiedelgioco.it, www.educazionewaldorf.it, www.educacionprohibida.com K. Robinson: cambiare i paradigmi dell’educazione www.youtube.com/watch?v=SVeNeN4MoNU, www.educazionelibertaria.org, www.controscuola.it/, Francesco Codello, Irene Stella, Liberi di imparare, AAM Terranuova, 2011, www.senzazaino.it LA BOCCA La bocca: ammettiamolo, la più gettonata deformazione professionale attribuita agli insegnanti è la tendenza al monologo! In effetti, mentre ai bambini viene chiesta grande capacità di ascolto per periodi di molto superiori alla ben nota soglia di attenzione e concentrazione, spesso gli insegnanti nelle loro lunghe spiegazioni perdono la cognizione del tempo. Quando penso ad una scuola migliore, la mente va spesso a Mario Lodi e alla sua esperienza trentennale alla scuola di Vho di Piadena, al racconto delle lunghe conversazioni con cui lui e suoi alunni iniziavano le loro giornate scolastiche per lasciar spazio alle conoscenze e alla vita quotidiana di quei bambini, alle assemblee per decidere come gestire la cassa di classe o il giornalino autoprodotto, alla ricerca continua di tutte le risposte già presenti nelle mente dei bambini alle domande della scuola, penso al silenzio delle maestre montessoriane che apre la loro capacità di osservare… ecco un modo diverso per usare la bocca e le parole ed imparare insieme e meglio. dell’intelligenza, quelle attraverso cui passa la conoscenza; per questo il materiale didattico montessoriano è tutto “hands on” ossia qualcosa su cui mettere le mani, perché proprio toccando il nostro corpo memorizza in modo indelebile ciò che la mente potrà poi classificare come concetto astratto. In quell’aula allora ci sarebbero materiali da montare , smontare, toccare e costruire, ma anche semi da piantare, pennelli per pitturare… e non è detto che quelle mani non possano anche scoprire il mondo con il touch screen di una Lavagna Interattiva Multimediale, magari non a sei anni… IL NASO Il naso: ho davanti agli occhi l’immagine di Nadia, 20 anni o poco più, al suo primo incarico come insegnante; è la mia collega per il sostegno a Gaia, la bimba con la sindrome di down che abbiamo nella nuova classe prima. Dopo poco più di un mese di scuola rimane appeso in corridoio, tra gli indumenti senza proprietario, un maglioncino; Nadia lo annusa e riconosce l’odore di Gaia e io riconosco in lei il DNA di un’insegnante che non sarà mai lì solo per lavoro, se sarà sempre capace di portare dentro di sé l’odore dei suoi bambini. n° 01 Novembre 2014 LE ORECCHIE Le orecchie: l’ascolto… gli insegnanti ne lamentano continuamente l’assenza (conosciamo il tormentone: “I bambini di oggi non sanno più ascoltare…”) 41 Il Bambino Naturale sc u o la ma quanto è praticato? Assai poco, dobbiamo dirlo, tranne poi attivare regolarmente sportelli di ascolto per adolescenti reticenti nella scuola secondaria. Mancanza di tempo, assillo da programma (anche alla scuola materna, a volte, ahimè). Mi ritorna alla mente una pensiero di Bernanos: “Quando i saggi hanno raggiunto il limite estremo della loro saggezza conviene ascoltare i bambini”. Anche a scuola, come in famiglia, credo che sia molto vero: quante cose potremmo comprendere meglio, cambiando almeno qualche volta il punto di vista ed ascoltando con attenzione i più piccoli! Non solo: e se cercassimo a scuola anche del tempo per ascoltare suoni diversi dalla sola voce umana lasciando spazio ai suoni della natura, ai versi degli animali, a un brano di Mozart? IL SESTO SENSO... E il sesto senso?? Sono le intuizioni, le domande mute e le risposte che bambini e insegnanti portano dentro di sé e che non dovrebbero mai essere sepolte da registri, schede, scadenze e normative, ma piuttosto sedere al nostro fianco, invisibili ma sempre presenti… • Perché ho scelto di diventare ed essere insegnante (sapendo che non basta “farlo” come qualsiasi altro lavoro)? Quale sogno di futuro ho dentro di me per accompagnare la crescita di questi bambini? Quali talenti metto a disposizione ma quanto devo ancora imparare per crescere ancora un po’ anche io? Cosa mi sta dicendo questa bambina o il suo compagno con quei silenzi o quell’irrequietezza, cosa posso leggere nei loro occhi? Cosa vuol dire accompagnarli davvero a comprendere il mondo su cui stanno affacciandosi e muovendo i primi passi? • Invece voi, bambini, con quali paure, curiosità, entusiasmi arrivate in queste aule? Quante domande avete che premono alla porta della vostra mente e della vostra bocca? Quante cose volete raccontare di voi perché sono il vostro preziosissimo patrimonio di sapere, così speciale che nessun “grande” ha il diritto di banalizzarlo o metterlo in un angolo?! Ritornando ai temi cari alla nostra famiglia del Bambino Naturale, rimetto qui uno dei pensieri per me più limpidi di Maria Montessori: “Il metodo non si vede: ciò che si vede è il bambino […] si vede l’anima del bambino che, liberata dagli ostacoli, agisce secondo la propria natura”. È così: come quando nascono, si nutrono, giocano, dormono, allo stesso modo anche quando imparano i bambini sanno come fare. Devono solo trovare le condizioni per poter percorrere la strada che corrisponde loro. A noi rimane il compito insostituibile e mai scontato di rimanere in costante connessione con loro. Con loro e non con quello che ci hanno insegnato essere di routine, e quindi legittimo, nella scuola. Con loro e con noi stessi, tutti interi, a partire dai nostri 5 sensi (più uno). Un buon educatore, colui che non costringe ma libera, non trascina ma innalza, non comprime ma forma, non impone ma insegna, non esige ma domanda, passerà insieme ai bambini molti momenti esaltanti. J. Korczak Profumo di Mamma di Gaia Ranaudo Profumo di Mamma offre: Uno spazio accogliente con angolo allattamento e cambio pannolino Biblioteca aggiornata per i genitori Consulenze di puericultura Consulenze sull'acquisto consapevole di prodotti per il neonato Consulenze sui pannolini lavabili Consulenze sul Portare in fascia Ampia Fascioteca Massaggio Infantile Shantala Massaggio Rebozo Maternal Personal Trainer Acquaticità Prenatale e Neonatale Laboratori per bambini da 0-3 anni Spazio giochi per i piccini Libri didattici per bambini 0-3 anni Nursery naturale itinerante per fiere, congressi, feste private su prenotazione Da noi potete venire anche a provare i Pannolini e gli Assorbenti lavabili Agunga e i prodotti naturali per mamma e bambino 100% cruelty free. www.profumodimamma.com [email protected] http://facebook.com/profumodimamma7 @PdMamma +39 347/6861507 Varese - Milano - Como - Canton Ticino sc u o la Annalisa Malerba ci tiene a precisare che le sue piante preferite sono le erbe spontanee, ma che il suo non è un cognome d’arte. Lavora in agricoltura, spignatta piatti 100% vegetali e crueltyfree, divulga stili di vita sostenibili e da grande vorrebbe fare il medico. Ha la fortuna di poter giocare con due figli di 18 mesi e 5 anni: le insegnano tanto, anche e soprattutto sulla Natura e sulla relazione con essa. di Annalisa Malerba Mensa scolastica: cosa c’è nel piatto? VIAGGIO INCHIESTA ALLA SCOPERTA DEL MENÙ DI SCUOLE DELL’INFANZIA E PRIMARIA “La mia mensa è interna, offre tutto bio e a km LE LINEE GUIDA DEL MINISTERO DELLA SALUTE Andiamo subito alle fonti ufficiali. Bisogna riflettere un attimo sulle chiavi di ricerca da impostare: se digitiamo “mensa scolastica” o locuzioni affini, non ci appare certo la pagina del Ministero. Eppure le linee-guida, che datano 2010, sono facilmente rintracciabili. Potete scaricarle qui: www.salute.gov.it/ zero”. “Com’è possibile? Il cibo di I. percorre più di 40 km ogni giorno, il catering non è bio e tantomeno compra locale”. “Sono impazzita per ottenere un menù vegetariano, non ho nemmeno provato a chiedere quello vegan”. “Signora, mi capisca. Da nutrizionista dell’ASL, è da trent’anni che scrivo i menù per le scuole della città. E tutte le volte la stessa storia: se seguo le linee-guida ministeriali mi accusano che, per adempiere a un astratto concetto di salutismo, affamo i bambini. Se do retta alla maggior parte dei genitori, la quota di quelli più attenti al benessere mi crocifiggono perché i loro figli soffriranno in età adulta di malattie metaboliche e cardiovascolari. Senta, io cerco la via di mezzo e tra un paio di anni vado in pensione. Buon lavoro”. N o, non si tratta di una pièce teatrale. Potrei inserire nomi e cognomi per ogni frase che ho riportato. E tanti di voi, sono sicura, si sono rispecchiati nelle situazioni prospettate! Quindi, vi sto dicendo che i vostri figli, per quasi la metà dei pasti di una settimana, sono in balia del caso? Non esattamente. n° 01 Novembre 2014 imgs/C_17_pubblicazioni_1248_allegato.pdf M. è cuoca nella mensa interna di una scuola dell’infanzia comunale. La incontro a un corso di cucina vegan: “Preparo personalmente i piatti dei bambini, partendo dall’ammollo e dalla cottura dei legumi secchi. Sto cercando qualche idea appetitosa. Nella nostra scuola siamo molto attenti alla sostenibilità: 43 Il Bambino Naturale sc u o la MENSA SANA E NUOVI COLORI Il gruppo ‘Mensa Sana’: www.facebook.com/groups/305933642815513/?fref=ts, riunisce chi ha l’obiettivo di battersi per tutelare la salute dei bambini nelle mense scolastiche. Il primo passo è far offrire un menu giornaliero biologico e a km 0. Col tempo, trasformarlo anche in vegetariano o vegano. In parallelo, è stata lanciata nei mesi scorsi ‘Nuovi colori: indagine sui menù scolastici italiani’: www.nuovicolori.com. L’iniziativa è partita raccogliendo quanti più menù scolastici possibile – onnivori, vegetariani, vegani. Alcuni professionisti li vaglieranno criticamente! Attualmente sono in fase di elaborazione dati; alla fine verrà redatta una lettera aperta alle istituzioni per chiedere che nei pasti destinati a tutti i bambini sia introdotta un’ampia varietà di cibi vegetali. Perché la salute del futuro adulto sta nel piatto del bambino di oggi. IL COINVOLGIMENTO DEI GENITORI Se da un lato tutto parte dal SIAN, Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione della ASL di riferimento, e se viene invocata la formazione degli educatori e del personale preposto alla mensa, dall’altro sono previsti come “attori fondamentali” i familiari e i bambini. Il che, tradotto in parole povere, significa l’esistenza di una Commissione Mensa, che dovrebbe essere composta da genitori con l’onere di assaggiare periodicamente i pasti, raccogliere le proprie impressioni e quelle delle altre famiglie. Ma quanto funzionano gli organi collegiali? “Ci ritroviamo tutti lo stesso giorno, assaggiamo e commentiamo insieme, alla fine compiliamo una piccola relazione” mi riporta B., scuola secondaria di primo grado. “Ho dato la disponibilità e pensavo di venire convocata in un giorno particolare, assieme agli altri. Invece mi è stato detto che potevo andare quando volevo, avvisando la mattina stessa che mi tenessero da parte una porzione. Ho compilato una scheda prestampata molto scarna, incentrata sulla gradevolezza. Sul retro ho scritto un papiro, di mio pugno: era tutto salatissimo e il menù era assolutamente sbilanciato! La pastasciutta tra l’altro era una pappa informe” si lamenta A., scuola dell’infanzia. Sì, ma quanta è la consapevolezza tra i genitori? “In diamo per scontato l’uso dell’acqua di rubinetto, servita all’interno di caraffe”. La figlia di C. ha appena iniziato la scuola primaria: “Ho chiesto per mia figlia il menù vegano. Le hanno aperto una scatola di fagioli, fredda, davanti agli occhi e gliel’hanno versata nel piatto. Oltre a essere ricchissimi di sale, non erano esattamente invitanti! E sono finiti nella spazzatura”. A. è nella commissione mensa di una scuola dell’infanzia. La mensa è esterna. I piatti della figlia, che consuma un menù 100% vegetale, arrivano confezionati a parte, come quelli di tutte le diete speciali. Tutti i bambini ricevono una bottiglia d’acqua in plastica, da 500 ml, a ogni pasto, e i piatti sono in plastica. “Capisco i problemi di gestire un piatto diverso da quello degli altri. Ma per l’acqua? Mi risulta che quella del Comune sia perfettamente potabile. È da tre anni che chiedo di re-introdurre le brocche. E le stoviglie?”. Il Ministero invita da un lato a una “corretta gestione dei rifiuti”, specificando l’opzione “piatti in ceramica o a basso impatto ambientale” e parlando di “valutazione di avanzi ed eccedenze”; dall’altro richiama all’“appropriatezza rispetto ai bisogni, in termini non solo di caratteristiche nutrizionali delle ricette e proposte alimentari, derrate utilizzate, ma anche in termini di gradimento sensoriale”. n°01 Novembre 2014 44 Il Bambino Naturale sc u o la commissione mensa mi sento un’ aliena. Trovano tutti squisiti i pasti erogati, che comprendono ogni giorno più fonti di proteine animali e grassi di scarsa qualità. Posso anche far presente che ciò va contro le linee-guida di tutte le società scientifiche e dell’OMS stessa. Le considerano chiacchiere lontane dalla quotidianità”. Questa la situazione che C. descrive nella scuola primaria. COSA FARE PER MIGLIORARE? Chi, come me, era bambino negli anni ‘80 ricorderà che le iniziative per supportare una corretta alimentazione consistevano nell’erogare yogurt alla frutta, ricchissimo di zucchero aggiunto, o latte vaccino intero. Oggi, fortunatamente, vediamo nell’atrio gli scatoloni del progetto “Frutta nelle scuole”: www.fruttanellescuole.gov.it/. È proprio il documento ministeriale, infatti, a riportare nell’introduzione che l’accesso e la pratica di una sana e corretta alimentazione è uno dei diritti fondamentali per il raggiungimento del migliore stato di salute ottenibile, in particolare nei primi anni di vita. Ma come tradurlo in pratica? Da un lato, la cultura e l’etica professionale di chi scrive i menù, che si traduce in un costante aggiornamento. Dall’altro, la serietà delle ditte di catering o di chi fornisce le mense interne. E il feed-back sta ai genitori. Ma, nonostante un’accresciuta attenzione generale ai temi di salute, spesso le madri e i padri più preparati, e il più delle volte lo sono per continua ricerca personale, si sentono soli e isolati. I piani su cui muoversi sono due: un movimento collettivo, che permetta di mantenere in rete le singole esperienze. Nel box vi lancio uno spunto interessante e già attivo: partecipate! E mi rendo conto che è solo una delle tante possibilità. Chi vuole contribuire alla creazione di un database delle iniziative presenti a livello nazionale e internazionale può contattarmi scrivendo alla redazione de Il bambino naturale. La seconda possibilità, in parallelo, è muoversi in loco. So per esperienza diretta quanto può essere frustrante trovarsi di fronte coetanei, genitori di coetanei dei nostri figli, totalmente disinteressati a quanto arriva nel piatto. Ci vuole pazienza, creatività, umiltà. Prendere a pretesto una gita di classe per offrire spiedini di frutta. Fermarsi a chiacchierare dopo una recita. Mostrare la gioia delle proprie scelte. Non si finisce mai di essere genitore: è una scoperta continua, un impegno quotidiano. Che passa proprio per i piccoli gesti di ogni giorno, quelli che i nostri piccoli vivono in nostra compagnia e quelli che permettiamo loro di vivere accompagnati da altri adulti. Non deleghiamo: i bambini ci guardano. a sso c i a z i o n i Eugenio Serravalle, medico specialista in Pediatria Preventiva, Puericultura e Patologia Neonatale, è l’autore di Bambini super-vaccinati, uno dei best-sellers della collana Il Bambino Naturale, e ora del libro fresco di stampa ”Vaccinazioni: alla ricerca del rischio minore” (Il leone verde, 2014). di Eugenio Serravalle Un’associazione per studiare la salute MEDICI E CITTADINI PER UNA MIGLIOR INFORMAZIONE L’Associazione di Studi e Informazione sulla Salute INFORMAZIONI ”TRASPARENTI” PER I GENITORI Dall’altro lato, molti genitori, o semplici cittadini, sentivano e sentono l’esigenza di un rapporto più approfondito con gli specialisti dei vari settori, un rapporto di informazione, di interscambio di notizie, interrogativi, indicazioni, strumenti insomma di orientamento scientifico e culturale, ma anche terapeutico per i quali c’è una forte richiesta, ma che rimangono spesso esclusi dal colloquio con il pediatra, il medico curante, lo specialista, perché riguardano un’esigenza che non sempre trova riconoscimento, ossia il diritto all’auto-aggiornamento, auto-informazione, autoorientamento del paziente, nonché il diritto anche al solo e semplice ascolto. Insomma il diritto alla libertà di scelta. (AsSIS) nasce dall’esigenza di un gruppo di medici di avere uno spazio in cui condividere informazioni, aggiornamenti, studi e dati che non fossero necessariamente quelli propinati agli operatori sanitari in occasione delle consuete e stereotipate attività di aggiornamento professionale finanziate dalle case farmaceutiche, spesso utilizzate tanto per diffondere contenuti scientifici quanto per trasmettere direttive sanitarie rispondenti a logiche troppo diverse e troppo lontane da quelle della sanità vera e propria. UN NUOVO CONCETTO DI SALUTE La mission di AsSIS è quella di affermare e diffondere un concetto di salute “integrato” al quale si debba pensare in modo ampio, onnicomprensivo, non appiattito sulla dimensione farmaceutica e medicalizzata. La salute dell’individuo intesa come elemento strettamente interconnesso al modo di vivere, di mangiare, di lavorare, di pensare, di rapportarsi agli altri, e che, di conseguenza, instilli nelle persone l’idea che condizioni materiali di vita insalubri siano da intendersi essi stessi come “malattia”, ben prima dell’affiorare di fenomeni patologici veri e propri. Per conoscere le attività e i progetti dell’associazione AsSIS, è possibile visitare il sito www.assis.it UNO SPAZIO ”LIBERO” PER I MEDICI N on è semplicemente di uno spazio comunicativo che sentivamo il bisogno, ma di uno spazio libero, in grado di garantire l’assoluta imparzialità dei partecipanti, l’assenza di qualsiasi conflitto di interesse tra i pareri espressi come medici ed eventuali vantaggi economici o di qualsiasi altro genere connessi a quei pareri e a quei giudizi. Un luogo dove fosse possibile discutere e ragionare senza dover per forza prendere in considerazione quanto della politica sanitaria non trae origine da ragioni e finalità strettamente mediche ma da disegni di natura o politica o economica. n°01 Novembre 2014 46 Il Bambino Naturale Sono Daria, mamma di due bimbe (di 3 e 6 anni), consumatrice critica con la passione dell’autoproduzione, vegetariana, architetto, appassionata di orto. Con l’arrivo delle bimbe la mia vita si è trasformata, mi ha portato a fare un percorso di crescita personale e di modifica del mio stile di vita. Da 3 anni racconto queste piccole cose, le mie gocce, nel blog GocceD’aria.it, nella speranza di lasciare alle piccole un mondo quanto meno non peggiore di quello attuale e di invogliarle a guardarlo con rispetto e amore. E visto che siamo ciò che mangiamo, la cucina è l’ambiente prediletto e in esso trovo il modo più facile e diretto per coinvolgerle attivamente. Ru b r i c a Cu ci n a di Daria Voltazza Fac c iamo i l pane! A doro mettere le mani in pasta, sentire e vedere l’impasto che cambia consistenza man mano che lo lavori, aspettare, sbirciando ogni tanto, che sia lievitato al punto giusto. Da quasi sette anni panifico con la Gilda, la mia pasta madre1 (ormai diventata pasta nonna più volte), autoprodotta e cresciuta con le mie bimbe che fin da neonate mi hanno accompagnato negli impasti, prima guardandomi dalla fascia, poi provando a infilare le loro manine e assaggiando pezzi di pasta madre e di impasto e infine in piedi sullo sgabello accanto a me a impastare. Manipolazione, scoperta di consistenze diverse, osservazione di un processo naturale, ma soprattutto insegnamento di pazienza il pane con la pasta madre: si aspetta che la madre “cresca” dopo il rinfresco, si aspetta che l’impasto lieviti, si aspetta il momento giusto per infornare. I bambini assimilano tutto ciò, si rilassano impastando e passando il calore delle loro manine all’impasto, mangiano un prodotto sano e a km 0, fatto proprio da loro, di cui sentono il profumo pervadere la casa e il gusto caratteristico e non artefatto. Lo vedo a casa e lo vedo anche nei laboratori per bambini che ho avuto modo di proporre più volte. Fare il pane è un gesto istintivo, quasi ancestrale che non richiede dosi precise, ma che riprende gesti antichi. 1 È un semplice impasto di acqua e farina che viene lasciato fermentare, in pratica è il lievito delle nostre nonne: ogni volta che faccio il pane ne tengo da parte un pugno (circa 100 gr) che mi servirà per la panificazione successiva. n° 01 Novembre 2014 47 Il Bambino Naturale in g re die nti Ingredienti per una pagnotta di circa 700–800 gr o per due pani di 400 gr circa (vi lascio le dosi a misura di bimbo nel caso volessero autogestirsi): • 2 pugni di bambino (150 gr) di pasta madre (rinfrescata da 4 ore circa1 ) • 1 bicchiere e mezzo (300 ml) di acqua a temperatura ambiente • 17 cucchiai colmi (circa 500 gr) di farina (io prediligo le integrali o semintegrali) • 1 cucchiaino colmo di sale fino (meglio integrale) • 1 cucchiaino di malto d’orzo o di miele (facoltativi) 1 Rinfrescare vuol dire “dare da mangiare”, “mantenere in vita” il nostro lievito madre. In pratica si tratta semplicemente di aggiungere acqua (metà del peso della pasta madre che ho conservato) e farina (tanta quanta la pasta madre che ho conservato) alla pasta madre e lasciare riposare per 4 ore. A questo punto prelevo la parte che mi serve per fare il pane e metto via quello che mi avanza. pre parativ i p r oc ed i m en t o Prepariamoci a impastare! Laviamo le manine, disponiamo gli ingredienti, indossiamo i grembiuli, arrotoliamo le maniche. Ci serviranno una ciotola (meglio in vetro), cucchiai (meglio di legno) e un bicchiere. n°01 Novembre 2014 All’opera! La storia di questa pagnotta nasce dall’incontro fra la mamma (la pasta madre, il nostro lievito) e il papà (farina e acqua mescolate). Quindi per prima cosa versiamo nella ciotola la pasta madre, aggiungiamo l’acqua e mescoliamo fino a scioglierla. Aggiungiamo il malto e un po’ alla volta la farina. Quando non ce la facciamo più a mescolare, aggiungiamo il sale e passiamo a impastare a mano fino ad ottenere una palla morbida, non appiccicosa e omogenea (la consistenza è quella del lobo di un orecchio). Riponiamo nella ciotola e “mettiamo a nanna” con la copertina (va benissimo un canovaccio pulito) nel forno spento per 4-6 ore. Riprendiamo l’impasto che sarà all’incirca raddoppiato, lo versiamo su un tagliere leggeremente infarinato e lo schiacciamo leggermente con le mani in modo da ottenere un rettangolo. Lo ripieghiamo su se stesso come un asciugamano e lo rimettiamo a riposare per un’altra ora o due magari in un cestino su cui avremo messo il nostro canovaccio. Accendiamo il forno a 250° con una ciotola d’acqua posata sul fondo, quando sarà caldo estraiamo la teglia (operazione che deve fare un adulto) e rovesciamo la pagnotta direttamente sulla teglia calda. Inforniamo per 10 minuti a 250° e successivi 30 minuti a 200°. Estraiamo dal forno e lasciamo raffreddare su una griglia o disposto in piedi prima di riavvolgerlo nel canovaccio. Lo so che è difficile resistere al profumo, ma prima di tagliarlo aspettare che sia raffreddato! 48 Il Bambino Naturale Maura Gancitano, mamma e scrittrice, è esperta di cosmesi e salute naturale, argomenti che ha approfondito nel suo libro ”Igiene e cosmesi naturali” (Il leone verde, 2013). Per saperne di più e per approfondimenti è possibile scrivere un’email a mauraga85@ gmail.com o consultare il sito www. vivabio.it. Ru b r i c a F a i da te di Maura Gancitano S gr assat ori n a tu r ali I n questo numero vi proponiamo le istruzioni per realizzare due detergenti fai da te per le pulizie domestiche: lo sgrassatore alle noci del sapone e lo sgrassatore alla farina di grano. Ecco le “ricette”! Sgrassatore alle noci del sapone Le noci del sapone sono gusci essiccati di Sapindus Mukorosso, una noce nepalese ricca di saponina, utilizzati per il bucato da diverse popolazioni asiatiche. In sostanza, queste noci si inseriscono in un sacchetto di cotone e poi nel cestello della lavatrice, il loro effetto è valido per circa 50 lavaggi. In realtà, molti esperti sono concordi nel dire che l’effetto detergente di queste noci è davvero minimo e il reale lavoro di pulizia è svolto semplicemente dall’acqua. Il loro potere detergente, però, è perfetto per la pulizia quotidiana delle superfici di casa: piani di lavoro, vetri, porte, tavoli. ingredienti • 200 ml di acqua distillata • 5 noci del sapone • 5 gocce di olio essenziale di lavanda o limone n° 01 Novembre 2014 49 Il Bambino Naturale Insieme a questi detergenti fai-da-te consiglio di usare dei panni in microfibra, che sono in grado già da soli (meglio se inumiditi con acqua molto calda) di catturare lo sporco e rimuovere il grasso, e in questo modo possono potenziare l’azione dello sgrassatore. Maura Gancitano Igiene e cosmesi naturali Il leone verde. 2013 � 15.00 Sgrassatore alla farina di grano Una semplice soluzione di acqua e farina può rappresentare un’alternativa naturale ed economica agli sgrassatori in commercio. La farina, infatti, assorbe lo sporco e ha un discreto potere detergente, tanto da essere utilizzata da molti popoli per la pulizia quotidiana del viso. È importante, però, usare le giuste proporzioni tra acqua e farina in modo che non rimangano depositi sulle superfici trattate con lo sgrassatore. ingredienti Per lo sgrassatore alla farina • 200 ml di acqua distillata • 1 cucchiaio di farina • 5 gocce di olio essenziale di lavanda o limone (facoltativo) procedimento Inserite in un flacone spray dall’imboccatura larga le noci del sapone aperte a metà, versate sopra queste l’acqua, chiudete il flacone e agitate vigorosamente. Lasciate il contenitore a riposo per un paio d’ore, agitandolo di tanto in tanto. Potete aggiungere qualche goccia di olio essenziale alla soluzione. procedimento Inserite in un flacone spray la farina, versate l’acqua, chiudete il contenitore e agitatelo vigorosamente. È possibile usare un qualunque tipo di farina (meglio se contenente glutine). Potete aggiungere qualche goccia di olio essenziale alla soluzione. uso uso Potete usare il preparato come un normale sgrassatore, agitandolo sempre prima in modo che non rimangano depositi sul fondo del contenitore. La soluzione si conserva per una settimana. Potete usare il preparato come un normale sgrassatore, agitandolo sempre prima in modo che si formi una leggera schiuma. La soluzione si conserva per una settimana. n°01 Novembre 2014 50 Il Bambino Naturale Annalisa Malerba ci tiene a precisare che le sue piante preferite sono le erbe spontanee, ma che il suo non è un cognome d’arte. Lavora in agricoltura, spignatta piatti 100% vegetali e crueltyfree, divulga stili di vita sostenibili e da grande vorrebbe fare il medico. Ha la fortuna di poter giocare con due figli di 18 mesi e 5 anni: le insegnano tanto, anche e soprattutto sulla Natura e sulla relazione con essa. Ru b r i c a N a tu ra di Annalisa Malerba Tutt i i col ori d e l l’au tu n n o L e giornate si accorciano. Il cielo è grigio. Le temperature scendono e iniziano i primi malanni di stagione. Coraggio: un piccolo raffreddore non è una buona scusa per rintanarsi in casa! Nel forno domestico sicuramente non riusciremo a preparare una squisita torta di fango e foglie: urge munirsi di stivali e di impermeabile e uscire all’aperto. Il clima temperato ci regala l’alternanza delle stagioni. Ai bambini piace particolarmente celebrare i riti di passaggio: il senso di rassicurazione si unisce al senso della festa. Ogni periodo dell’anno può essere associato a simboli visivamente ed emotivamente rappresentativi: neve e ghiaccio per l’inverno, fiori che sbocciano per la primavera, sole a picco per l’estate. E foglie multicolori per l’autunno. Ecco tre diversi luoghi in cui festeggiare l’arrivo della stagione di mezzo! LA MUSICA DEL PARCO PUBBLICO Un gioco che spontaneamente i vostri figli metteranno in atto, quando il giardinetto che frequentate diventerà un bel tappetone di foglie. Muniti di stivaletti o di scarpe impermeabili, una bella corsa sulla scrocchiante pedana entusiasmerà i più piccoli. Se il luogo è pulito, curato e non frequentato da animali e da umani poco rispettosi, nelle giornate calde possiamo anche servirci di tutto questo splendido materiale naturale per organizzare un percorso in mezzo a “montagne” di residui vegetali, farne tane e casette. Mentre la mamma o il papà ricamano una storia, fantastica o realistica, a proprio piacimento. n° 01 Novembre 2014 51 Il Bambino Naturale NELL’ORTO E NEL GIARDINO: UNA COPERTA DI FOGLIE! Mai sentito parlare di pacciamatura o di “mulching”? Questa tecnica consiste di coprire la terra con materiale di diversa origine: paglia, fieno, foglie, a volte cartone e altri tipi di residui organici. Si ottengono due importanti risultati: • tenere coperto il terreno e impedire il compattamento e l’evaporazione eccessiva dell’acqua • concimare il terreno, tramite i processi di decomposizione che inevitabilmente inizieranno. Se è vero che per l’orto bisognerebbe un minimo selezionare ed evitare specie coriacee e resinose, per le piante ornamentali abbiamo un po’ più di margine d’intervento. Possiamo munirci di sacchi resistenti o di una bella carriola e procedere alla raccolta, per poi sistemare le foglie nel nostro orticello. Magari possiamo sistemare le più coriacee nei punti di passaggio tra le aiuole: è meglio non lasciare “nudi” neppure questi. TANTE RISORSE PER LE GIORNATE DI PIOGGIA Si sa, in autunno le nuvole spesso sono incontinenti. O la nebbia non sale per tutto il giorno, rendendo sgradevole la permanenza all’aperto in un’atmosfera umidiccia. Ma ovviamente ci saremo attrezzati per passare delle domeniche pomeriggio piacevoli! In una bella giornata di sole usciamo muniti di sacchi di carta, da riempire con le foglie dalle fogge e dai colori più disparati. Una volta a casa, facciamole seccare in ambiente tiepido, tra due fogli di carta da forno o di carta da giornale, pressate con un bel librone. Saranno ottimi elementi per collage, per dipingere usandole come stampino, per ricalcarne i contorni e colorare a piacere. O ancora, possiamo plastificarle e usarle come addobbi, compreso un bell’albero di Natale molto ecologista e molto km zero. Spazio alla fantasia... sono certa non vi mancherà! n°01 Novembre 2014 52 Il Bambino Naturale Bimbi trova le differenze Queste due immagini sembrano uguali ma... ci sono 6 piccole differenze! Pagina a cura di Maria Francesca Agnelli Questa pagina è dedicata a tutti i bambini, per giocare, colorare e divertirsi con il Bambino Naturale. unisci i puntini Unisci i puntini da 1 a 18. Cosa apparirà? le coppie Tutte le figure sono tagliate a metà! Osservale bene e ricomponi i disegni, collegando le metà giuste con una matita. Soluzioni Trova le differenze: 1) la fascia per i capelli della mamma 2) l’orecchino della mamma 3) gli occhi di Alice 4) il colore della maglia della mamma 5) le righe della maglia di Alice 6) il colore del fiocchetto di Alice Unisci i puntini: È Gino, il topino che voleva imparare a leggere! n° 01 Novembre 2014 53 Il Bambino Naturale li b r i App u nt a m ent o c on i nost ri l i br i L omb a r d i a Chiari dal 7 al 9 Novembre 2014 M ar c h e Fermo 15 e 16 Novembre 2014 Lazio Roma dal 4 all’8 Dicembre 2014 Il leone verde con i suoi manuali per i genitori e i libri illustrati per bambini presenta il libro Creare fatine con la lana cardata Il leone verde con i suoi manuali per i genitori e i libri illustrati per bambini partecipa al Il mondo dell’infanzia Partecipano: A.Bortolotti A. Costantini, E.Malvagna, F. De luca, M. Gangitano Il leone verde con i suoi manuali per i genitori e i libri illustrati per bambini partecipa a Più libri più liberi Per info: www.bambinonaturale.it Per info: www.bambinonaturale.it Per info: www.bambinonaturale.it PROGRAMMA DETTAGLIATO IL MONDO DELL’INFANZIA Sabato h. 15:00 Falsi e veri miti sull’infanzia di Alessandro Costantini Presentazione del libro ”Meravigliosa infanzia, dalle menzogne di Freud alle verità sul bambino” il leone verde edizioni Alessandro Costantini, psicoterapeuta, è responsabile per il Lazio del Movimento per l’Infanzia. SABATO h. 16:30 Parto in casa? Si si può! con Elisabetta Malvagna Presentazione del libro” il parto in casa, nascere nell’intimità familiare, secondo natura” il leone verde edizioni Elisabetta Malvagna, giornalista, scrittrice e blogger, studia da anni il tema della nascita. Sabato h. 18:00 Medicine ai bambini? No grazie, di Franco de Luca Presentazione del libro” Bambini e troppe medicine, difendersi dall’ eccessiva medicalizzazione dei nostri figli”il leone verde edizioni Franco de Luca, Pediatra di Comunità presso il Consultorio familiare di Campagnano di Roma, ASL Roma/F. Domenica h. 11:00 Impriting affettivo della nascita e dei primi anni di vita con Alessandra Bortolotti Presentazione del libro” E se poi prende il vizio” il leone verde edizioni Alessandra Bortolotti, psicologa perinatale si occupa da anni di puericultura e di fisiologia di gravidanza, parto e allattamento. Domenica h. 14:30 Come autoprodurre cosmetici per l’igiene dei bambini e della famiglia Macerati oleosi, estratti alcolici, pasta all’ossido di zinco e unguenti a base di calendula. Dal libro ”Igiene e cosmesi naturali” il leone verde Laboratorio per mamme e papà con Maura Gancitano Durata: 1-2 ore Maura Gancitano, mamma, scrittrice, ufficio stampa ed editor, è una grande appassionata di cosmesi e salute naturale. n°01 Novembre 2014 54 Il Bambino Naturale autori Ap p u nt a m ent o con g l i a u t o r i Toscana Pie mo n t e 08/10/2014 Alessandra Bortolotti Incontro: Il sonno del bambino Per info: piccolo e dei suoi genito- [email protected] ri. h.17 Poggibonsi (SI) 08/11/2014 Alessandra Bortolotti Incontro sul sonno infantile h. 16.30 Per info: Associazione Nonsololatte Alessandra Bortolotti Presentazione del Libro E se poi prende il vizio h.16 Per info: Sonia 3480645547 San Casciano, (FI) Alessandria (AL) 10/10/2014 Torino 22 e 23/11/2014 Ven e t o Bassano del Grappa 30/10/2014 Alessandra Bortolotti Presentazione del Libro E se poi prende il vizio Emilia Romagn a Parma 15/11/2014 Alessandra Bortolotti Presentazione del Libro E se poi prende il vizio h.17 Cervia 24/12/2014 Alessandra Bortolotti Presentazione del Libro E se poi prende il vizio Per info: Francesca 3281679253 Fermo (AN) 15/11/2014 Alessandro Costantini Presentazione del Libro Meravigliosa infanzia Per info: “Il Mondo dell’infanzia” Claudia Porta Conferenza “Tempo e salute nel mondo digitale” h.10.20 Per info: [email protected] sala congressi dell’ospedale Galliera Marche L i gu r i a L om b a r d i a Laz i o Genova 31/10/2014 sul MaternaElena Balsamo Workshop ge e Paternage Per info: www.bambinonaturale.it presso Caffè Basaglia (Via Mantova, 34 To) Per info: Chiara Pozzi [email protected] Soncino (CR) 9/11/2014 Giorgia Cozza Presentazione del Libro Bebè a costo zero h.18 Per info: [email protected] presso la Filanda - Organizza il Gruppo Acquisto Solidale Soncino Sondrio 29/11/2014 Giorgia Cozza Presentazione del Libro Me lo leggi h. 16.00 Per info: Biblioteca di Sondrio Presentazione del Libro Bebè a costo zero h. 20.30 Per info: 0342 513930 presso la Libreria il Faro Sondrio 29/01/2015 Giorgia Cozza Roma 20/10/2014 Maura Gancitano Presentazione del Libro Igiene e cosmesi naturali Per info: Nanay (Via Vincenzo Coronelli 36, Ro) Roma 27/10/2014 Maura Gancitano Presentazione del Libro Igiene e cosmesi naturali Per info: Latte e Coccole (via Luigi Lodi 74/76, Ro) Roma 3/11/2014 Maura Gancitano Laboratorio di autoproduzione cosmetica Per info: Nanay (Via Vincenzo Coronelli 36, Roma) n° 01 Novembre 2014 55 Il Bambino Naturale autori Roma 10/11/2014 Maura Gancitano Laboratorio di autoproduzione cosmetica Per info: Nanay (Via Vincenzo Coronelli 36, Roma) Roma 15/1172014 Maura Gancitano Laboratorio di autoproduzione di regali di Natale da Capo Horn Per info: (Via Domenica Purificato, 199, Roma) Rieti 20/11/2014 Alessandro Costantini Presentazione del Libro Meravigliosa infanzia Per info: Associazione “Il Melograno” Roma 22/11/2014 Eugenio Serravalle Vaccinazioni pediatriche h.15 Per info: [email protected] Claudia 3400876324 n°01 Novembre 2014 56 Il Bambino Naturale Christine Schäfer Creare fatine con la lana cardata Il leone verde. 2014 � 22.00 Arrivano le fate Giusto per l’inizio della stagione fredda, che ci riporta in casa a passare lunghi pomeriggi al caldo, Vi invito ad aprire la porta alle fatine! Arrivano morbide, calde, soffici e delicate da chiunque ne faccia entrare l’idea e permetta che rinascano nella propria casa, per poi abitarvi o andare in dono a casa di un amico, di un bambino appena nato. So di cosa parlo, perché a casa mia queste fatine occupano da molti anni angoli e spazi. Molte sono andate in giro per il mondo. A volte se ne vanno e poi ritornano: leggere, come un bel sogno. Occupano poco spazio e portano magia, meraviglia, sorrisi, pensieri di fiducia nella vita. Aiutano a resistere al freddo, alla totale razionalità, che spoglia di magia non solo l’infanzia dei nostri bambini, ma anche la nostra vita da adulti. Le fatine sono un soffio di lana, pesano pochi grammi, sono eco sostenibili. Piacciono ai bambini piccoli ma anche ai più grandi, che le portano a spasso appese ad un filo. Un soffio, poco più di un pensiero, può stimolare la nascita di regni fatati, storie mai sentite e altre antiche raccontate di nuovo. Un libro incantato La nostra idea con questo nuovo libro - Creare fatine con la lana cardata di Christine Schäfer - è di aprire uno spazio a voi. Uno spazio, dove tramite una materia sottile, calda e, forse, materna, la propria creatività si può svegliare, stiracchiare, espandere, perché non è appesantita da esperienze di “handmade” del passato, già vissute e forse vissute male per aver ricevuto commenti frettolosi, perché qui si tratta di un materiale non sospetto, mai maneggiato prima. È un materiale antico, ma in sostanza come nuovo. Leggero. Privo del peso di pregiudizi. È uno spazio ampio e colorato dove vi invitiamo a entrare. Voi genitori, educatrici, insegnanti. Per poi farvi seguire dai vostri bambini. Per creare per i bambini (averli nella nostra mente) e con i bambini (standoci insieme). Bruno Munari diceva che “una persona senza creatività avrà sempre difficoltà di adattamento nelle inevitabili mutazioni della vita, come molti genitori non capiscono più’ i loro figli.” Noi crediamo, che gli adulti in contatto con i bambini, al giorno d’oggi, non si possono permettere di non sentirsi creativi, se vogliono stare al passo con loro e restare in ascolto di loro. Inoltre, in un mondo sempre più virtuale, crediamo che per grandi e piccoli siano necessari nuove esperienze tattili e manuali per trovare un equilibrio. n° 01 Novembre 2014 57 Il Bambino Naturale Un laboratorio per “creare” le fatine Per chi vuole imparare “dal vivo”, sarò presente a Chiari (BS) sabato 8 novembre per un laboratorio: “Creare le fatine con la lana cardata” . Per adulti e bambini da 8 anni. Una guida semplice per imparare Nel libro, scritto da Christine Schäfer, pioniera delle fatine in lana e nota per le sue creazioni curate nel minimo dettaglio, trovate tutte le indicazioni per iniziare a creare le fatine. Con l’aiuto di tante foto di qualità, passo per passo e in modo semplice l’autrice spiega la creazione di queste meravigliose creature. E vi invita ad andare oltre. A fare nascere le vostre fatine individuali. In fondo al libro si trovano anche i fornitori italiani di lana cardata, che dispongono di un’ampia gamma di colori e sfumature. Crediamo, che questo libro sia un’opportunità, che vi invitiamo di cogliere... Se le fatine vi chiamano e sentite la loro risatina argentina davanti alla vostra porta... aprire sarà l’inizio. Saranno poi loro a guidarvi. di Esther Weber Elena Balsamo Sono qui con te... l’arte del maternage 2a ed. Il leone verde. 2014 � 18.00 Il tempo passa, un bambino cresce. Così è anche per un libro: perché nel frattempo cresce il suo autore… Sono passati sette anni dalla pubblicazione di “Sono qui con te” ed era ora che l’edizione venisse aggiornata. Il sette è un numero importante, addirittura sacro per tante tradizioni culturali e religiose. Sono gli anni di un ciclo di Saturno: secondo Steiner la formazione dell’uomo avviene proprio attraverso “settenari”, cioè cicli periodici di sette anni. Ecco qui dunque che si aggiunge al mio primo libro, a cui sono molto affezionata, un capitolo tutto nuovo, in cui ho cercato di riassumere quanto ho raccolto e imparato nel corso di questi ultimi anni che sono stati particolarmente importanti per il mio personale percorso evolutivo. La maggior parte delle riflessioni che ho presentato in questa nuova edizione di “Sono qui con te” sono nate dal mio approccio al mondo della terapia craniosacrale biodinamica, altre derivano dalla mia personale esperienza di vita e dalla ricostruzione della mia storia prenatale e neonatale. Quello che desidero offrirvi, con questo mio ultimo lavoro, è fondamentalmente un nuovo sguardo: una prospettiva completamente nuova e rivoluzionaria al periodo perinatale. Spero che possa esservi utile per com- Sono qui con te prendere meglio il senso del vostro essere al mondo e quello dei vostri figli. Vi riassumo in poche parole l’essenza delle ultime sessanta pagine del nuovo “Sono qui con te”, che è anche la grande scoperta di questi miei ultimi anni di cammino: tutto ciò che viviamo dopo la nascita non è altro che una ripetizione di ciò che abbiamo vissuto durante il concepimento, la vita prenatale, il parto e il periodo neonatale. Può sembrare stupefacente ma è proprio così. Come dice lo psicanalista Delassus “Noi adulti non siamo altro che il prolungamento dei feti che siamo stati”. La verità è che noi stiamo nel mondo nel modo in cui siamo stati in utero e in cui siamo nati. I vissuti di quello che ora sappiamo essere il periodo in assoluto più importante della vita di un individuo hanno una enorme influenza sui nostri atteggiamenti, sul nostro modo di comunicare con gli altri, sul nostro modo di vivere le relazioni. Ma nella maggior parte dei casi noi non ne siamo consapevoli… Quanti sanno infatti che il nostro rapporto con i soldi, con il sesso, con il cibo, con i viaggi, con le droghe sono influenzati dalla nostra vita prenatale e dal modo in cui siamo venuti al mondo ? Eppure nella nostra vita quotidiana, senza accorgercene, continuamente ricreiamo e riviviamo le nostre esperienze precoci non risolte, siamo cioè imprigionati in una sorta di n°01 Novembre 2014 58 Il Bambino Naturale coazione a ripetere con lo scopo di darci un’altra possibilità per uscirne fuori definitivamente. La Vita ce la offre sempre. Si tratta solo di avere il coraggio di guardare e accogliere il dolore per trasformarlo in dono. Possiamo farlo se utilizziamo il nostro personale, innato, bagaglio di risorse. Solo così allevieremo i nostri figli di fardelli non loro. L’ultima parte della nuova edizione di “Sono qui con te” è dunque un vero e proprio strumento terapeutico, dedicato alle mamme e ai papà, ma anche agli operatori della nascita, per rivedere la propria vita alla luce dell’esperienza intrauterina e di parto che ognuno ha vissuto in modo unico e diverso così da modificarne gli schemi ripetitivi che la limitano. Il nuovo “Sono qui con te” porta dunque un messaggio ancora più potente di speranza: a volte i nostri doni più grandi nascono proprio dalla elaborazione di ciò che non ci è stato dato… La Vita ci offre sempre un’altra possibilità per trasformare ciò che è andato storto e per rendere sacro il sacrificio. Sta a noi coglierla o meno. di Elena Balsamo Giorgia Cozza La stellina che aveva paura del buio Il leone verde. 2014 � 12.00 C’era una volta una stella piccina, che viveva nel cielo insieme alla sua mamma. Stellina era piccola e gentile e tutte le stelle in cielo le volevano bene. Stellina però era una stella un po’ speciale. Era diversa dalle altre stelle, perché a lei... A lei non piaceva la notte! Tutte le stelle amano la notte, perché di notte si svegliano e brillano nel cielo. Ma Stellina no. Stellina odiava il buio della notte, perché le faceva paura. Inizia così la fiaba di Stellina, piccola stella, che ha paura del buio e quando la luna d’argento si alza nel cielo, corre a nascondersi stretta stretta alla sua mamma. Finchè un giorno... Finchè un giorno il sorriso di una bimba che aveva paura del buio cambia tutto! Questa storia è dedicata a tutti i bambini che hanno un po’ paura del buio, a tutti i bambini che alla sera non hanno tanta voglia di andare a letto e a tutti i bambini che, una Stellina e il buio volta a letto, sono ancora svegli perchè il sonno tarda ad arrivare. Cari bimbi forse vi sorprenderà scoprire che in cielo c’è una stellina che ha paura del buio! O forse non vi sorprenderà, perchè voi bimbi siete saggi e sapete un sacco di cose. In ogni caso è proprio così, anche le stelle quando sono piccoline possono avere paura della notte. E allora le mamme-stella cercano di consolare, incoraggiare, spiegare, proprio come le mamme-mamme quando sua mamma le assicura che le piacerà, che andrà tutto bene. Che storia strana, sembra un po’ una storia al contrario. E se alla sera i bambini vorrebbero restare svegli ancora un po’, Stellina che dovrebbe restare sveglia vorrebbe correre a nanna. Ma alla fine, anche Stellina - proprio come i bambini veri - troverà il suo coraggio e scoprirà che il mondo è ancora più bello di quanto immaginava... di giorno e di notte! In libreria Il libro sarà disponibile da dicembre incoraggiano i loro bambini. La nostra Stellina però non vuol proprio saperne di provare a conoscere meglio la notte. Anche se la n° 01 Novembre 2014 59 Il Bambino Naturale Una storia da leggere prima di dormire, al calduccio sotto le coperte, pensando alle stelle che brillano lassù, per addormentarsi sereni, cullati dalla voce di mamma e papà... E buonanotte a tutti: bambini, bambine, genitori e stelline! di Giorgia Cozza Eugenio Serravalle Vaccinazioni: alla ricerca del rischio minore Il leone verde. 2014 � 20.00 Bambini super-vaccinati è uno dei best-sellers della collana Il Bambino Naturale, che ha fatto riflettere (e discutere!) centinaia di genitori. Oggi, il dottor Eugenio Serravalle, medico specialista in Pediatria Preventiva, Puericultura e Patologia Neonatale, torna ad approfondire questo tema scottante con il suo nuovo libro, fresco di stampa: Vaccinazioni: alla ricerca del rischio minore. Cosa significa alla ricerca del rischio minore? Ho pensato a questo titolo leggendo Proust, e la sua ben più celebre ricerca. Nel mio libro, molto semplicemente, sottolineo che un genitore che si pone dei dubbi, dei ragionevoli dubbi, se vaccinare, quando vaccinare, contro cosa vaccinare il proprio figlio dovrà fare una scelta, e che questa scelta non è esente da rischi, mai. Bisognerà capire se per il proprio bambino sia più utile vaccinare o se sarà più prudente adottare un calendario vaccinale alternativo, o addirittura non vaccinare affatto. La scelta va sempre individualizzata, in base allo stato di salute personale, alla gravidanza, al parto, all’uso di farmaci, alla anamnesi familiare, allo stile di vita. Il vaccinare tutti i bambini, proprio tutti, alla stessa età con 7-8, (siamo arrivati a 9 vaccini) a 3 mesi non è esente da rischi. Occorre che ci sia un pericolo reale per dover correre questi rischi. Vaccinazioni Riflessioni per una scelta consapevole Il libro è composto da una prima parte in cui racconto le motivazioni per cui, da “supervaccinatore” ho iniziato queste riflessioni critiche sulla pratica delle vaccinazioni di massa, cercando di capire perché ad analoghe conclusioni non giungano la maggior parte dei miei colleghi (anche se molti medici non vaccinano o vaccinano parzialmente i propri figli e se stessi (la conferma si è avuta con il vaccino contro l’H1N1). Ho illustrato l’ingerenza dell’industria nelle scelte sanitarie, anche pubbliche, e l’applicazione delle strategie di marketing nelle politiche vaccinali, e come il fenomeno dell’invenzione delle malattie riguardi anche le malattie infettive. I vaccini contro l’influenza stagionale, l’influenza pandemica, i rotavirus, le meningiti sono gli esempi di come si cambi la percezione di queste patologie adottando la strategia del catastrofismo. Nella seconda parte cerco di spiegare com’è fatto un vaccino, cosa contiene, cosa non dovrebbe contenere (il contributo del dottor Stefano Montanari è stato prezioso, avendo riscontrato materiale pericoloso per la salute in tutte le fiale da lui esaminate). Ho poi dato voce ai tanti racconti che ho ascoltato in questi anni: ho riportato le testimonianze di genitori che non hanno ricevuto informazioni corrette al momento di affrontare la n°01 Novembre 2014 60 Il Bambino Naturale scelta vaccinale, di come questa prassi così importante sia vissuta come un “vaccinatoio”. Le vaccinazioni non sono obbligatorie nella maggior parte dei Paesi dell’Europa Occidentale, e sono solo 4 quelle per cui in Italia c’è ancora l’obbligatorietà. Questa informazione, così banale, non è, in genere, fornita ai genitori. Da qui una riflessione sulla qualità dell’informazione e sugli scarsi strumenti offerti per una scelta consapevole. Naturalmente ci sono anche i racconti di genitori che hanno visto il proprio bambino ammalarsi anche gravemente, o addirittura morire in conseguenza delle vaccinazioni. La terza parte prende in considerazione un dato che è proprio della mia pratica professionale degli ultimi anni: lo stato di salute dei bambini non vaccinati è, in genere, migliore di quello dei vaccinati, sia per il ridotto numero di patologie croniche che di infezioni di vario genere. Certamente i vaccini non sono l’unico fattore che può causare un aumento di queste malattie, e così ho preso in esame lo stile di vita, le abitudini alimentari e quant’altro possa influenzare la salute dei bambini. Termino sottolineando le difficoltà della scelta, raccontando l’esperienza di una bimba non vaccinata e di un ragazzo danneggiato dal vaccino. di Eugenio Serravalle N o vità e an ti ci p azi o ni I NOSTRI LIBRI PER MAMMA E PAPÀ Ecco le prossime uscite della collana Bambino naturale dedicate alle mamme e ai papà NEOPAPÀ È FACILE UN’ALTRA SCUOLA È POSSIBILE? di Sonia Coluccelli di Alessandro Volta Il libro si propone di presentare esperienze di istruzione che partono da una critica alla scuola tradizionale e che propongono percorsi alternativi ad essa. Ciascun capitolo presenta una visione pedagogica e la sua attuazione per dare ai lettori un panorama delle scelte possibili per chi riconosce nel sistema scolastico tradizionale una distanza rispetto ai reali bisogni di apprendimento, crescita e sviluppo di ciascun bambino. Se stai per diventare papà e hai le idee poco chiare su quello che ti aspetta; se sei appena diventato papà e quello che tieni in braccio ti sembra venuto da un altro pianeta; se ti hanno detto che un bambino piccolo ha bisogno solo della mamma, ma tu credi invece che un papà non tolga nulla e aggiunga molto; se la nascita di un figlio ti sembra un’esperienza tra le più profonde e sconvolgenti della vita; se per te crescere un figlio richiede la stretta collaborazione di due persone che si amano. Se sei uno di questi uomini, questo libro è stato scritto per te, per aiutarti a riflettere e sostenere il tuo cammino nell’avventura della paternità. L’AUTRICE Sonia Coluccelli è insegnante, formatrice e mamma che da circa vent’anni coltiva una continua riflessione pedagogica in ambito scolastico, approfondendo la conoscenza dei diversi approcci educativi, alla ricerca di sguardi attenti ai bambini e alle loro domande. Vive a Verbania. L’AUTORE Alessandro Volta, pediatra e neonatologo, è responsabile dell’assistenza neonatale negli ospedali di Scandiano e Montecchio Emilia. È istruttore regionale per i corsi di Rianimazione Neonatale ed è membro della Commissione Nascita della Regione Emilia Romagna. Tiene corsi di accompagnamento alla nascita per i genitori e corsi di formazione per il personale sanitario su genitorialità e allattamento. È autore di Apgar 12, Nascere genitori, Mi è nato un papà, Crescere un figlio. n° 01 Novembre 2014 61 Il Bambino Naturale Sei in dolce attesa? Nel Calendario troverete anche un modello di “Piano del Parto” da compilare e ritagliare, per riflettere sul parto che si vorrebbe e per individuare il punto nascita che meglio risponde alle proprie esigenze. GENITORI E FIGLI CRESCONO E dopo la nascita, c’è spazio per annotare i primi progressi del bebè, incollare le sue foto, descrivere la sua crescita. di Carlos González Il Calendario può essere usato come un’ agenda dove segnare gli appuntamenti, e come un diario dove raccontare eventi significativi, aneddoti, sensazioni fisiche ma anche emozioni, dubbi, sogni e speranze... Tutti quei momenti speciali che sarà bellissimo rileggere e ricordare. Il bambino Naturale ha una sorpresa per te! Un calendario molto speciale... Il Calendario dei nove mesi accompagna i futuri genitori dai primissimi giorni dell’attesa, per quarantadue settimane, fino ai primi giorni di vita del bambino, con tante informazioni (a proposito di gravidanza, parto, accudimento del bebè), indirizzi utili, consigli di lettura. L’attesissimo séguito del best seller mondiale Bésame mucho. Tutti i consigli di uno dei più famosi e amati pediatri del mondo per crescere insieme ai nostri figli, dall’infanzia all’adolescenza. Di particolare interesse la trattazione del tema dell’iperattività (ADHD), sul quale il dottor Gonzalez assume posizioni decisamente contrarie all’approccio farmacologico. Nove mesi insieme... Il calendario dei nove mesi L’AUTORE Carlos González, fondatore e presidente della Lega del Latte in Spagna, e pediatra e scrittore. Ha conseguito una notorietà mondiale con il best seller Bésame mucho, che in Italia (Coleman editore) ha riscosso un ottimo successo di vendite. In questa collana del medesimo autore è apparso Un dono per tutta la vita – Guida all’allattamento materno. Giorgia Cozza Barbara Vaccariello Dal concepimento alla nascita Si tratta di un calendario vero e proprio, da appendere alla parete o tenere sempre sotto mano, che accompagna i futuri genitori dai primissimi giorni dell’attesa, per quarantadue settimane, fino ai primi mesi di vita del bambino, con tante informazioni a proposito di gravidanza, parto e accudimento del bebè. Agenda e diario dei ricordi Il Calendario dei nove mesi può essere usato come un’agenda dove segnare gli appuntamenti, e come un diario dove raccontare eventi significativi, aneddoti, sensazioni fisiche ma anche emozioni, dubbi, sogni e speranze... Tutti quei momenti speciali che sarà bellissimo rileggere e ricordare. E dopo la nascita, c’è spazio per raccontare le emozioni del parto, annotare i primi progressi del bebè, incollare le sue foto, descrivere la sua crescita nel corso del primo anno di vita. Tante informazioni utili! Nella pagine dedicate alla gravidanza (con tanti suggerimenti per coltivare il benessere e la relazione di mamma e bimbo durante i nove mesi) e in quelle dedicate all’accudimento del bambino (dove si parla di allattamento, svezzamento, nanna, coccole) si trovano informazioni, ma anche i riferimenti di associazioni che operano nel settore materno-infantile e numerosi consigli di lettura per approfondire gli argomenti trattati. Il piano del parto da compilare Nel Calendario dei nove mesi troverete anche un modello di ”Piano del Parto” da compilare e ritagliare, per riflettere sul parto che si vorrebbe e per individuare il punto nascita che meglio risponde alle proprie esigenze. n°01 Novembre 2014 62 Il Bambino Naturale n° 01 Novembre 2014 63 Il Bambino Naturale