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Fare la nanna, che fatica... pag. 10 Come scegliere il nido pag. 23

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Fare la nanna, che fatica... pag. 10 Come scegliere il nido pag. 23
Febbraio
Marzo 2014
no
06
Fare la nanna, che fatica...
pag.10
Come scegliere il nido
pag.23
pag.
EPPURE A SCUOLA IO CE LA METTO TUTTA...!
Pubblichiamo volentieri qualcuna tra le perplessità che ci vengono rivolte con maggiore frequenza dai Genitori di bambini in
situazione di difficoltà scolastica.
Mamma: Dottore, all’inizio della II primaria sento mia figlia leggere in modo stentato, è lenta e compie anche qualche errore… Potrebbe essere dislessica?
Risposta: Gentile Signora, la fascia scolare nella quale si trova
la Sua bambina è particolarmente caratterizzata da un’ampia
variabilità dei ritmi e dei tempi di apprendimento della lettoscrittura, in considerazione delle differenti caratteristiche individuali di risposta ai processi di apprendimento. Anzitutto Le
suggerirei di non allarmarsi, e magari di consultarsi con il team
docente per capire se questa osservazione può essere stata
o meno rilevata anche dagli Insegnanti: in caso affermativo, al
momento potrebbero essere sufficienti alcune semplici misure
di supporto e rinforzo didattico per ristabilire i livelli attesi.
Mamma e Papà: Ci troviamo in difficoltà con nostro figlio. E’
disponibile e sereno in ogni attività che gli proponiamo, tranne
quando si tratta di svolgere i compiti scolastici: è così lento e
distratto per cui spesso il pomeriggio diventa fonte di preoccupazione e tensione…
Risposta: Cari Genitori, tra le caratteristiche che definiscono
difficoltà e disturbi di apprendimento, la qualità e la quantità
del tempo domestico utilizzato per lo svolgimento del lavoro
scolastico spesso rappresentano un segnale di discreta importanza, seppure secondario ad altri di tipo più propriamente
clinico. In questo caso mi sentirei di suggerire un colloquio di
approfondimento, per aiutarvi ad individuare con maggiore
dettaglio da dove origina tanta avversione per lo svolgimento
dei compiti.
Papà: Resto quasi stupito dalla facilità con la quale mio figlio
Luca (IV primaria) dimentichi come fare per svolgere le operazioni… Dopo insistenze e ripetizioni ne apprende la procedura, ma già il giorno dopo è come se non le avesse mai
imparate… Per me è un problema di memoria!
Risposta: Caro Papà, nella Sua cortese richiesta è già – in
parte – contenuta la risposta: effettivamente, nella complessità dei sistemi cognitivi che sostengono l’apprendimento
matematico, ne troviamo alcuni che si raggruppano sotto
l’etichetta di “procedure” e che riguardano la conoscenza e
l’applicazione dei sistemi di calcolo. Il fatto che Luca si dimostri così impacciato nonostante l’intensa attività di ripetizione
e supporto che svolgete potrebbe dipendere da qualche insufficienza procedurale, ragione per cui riterrei utile evitare
accanimenti durante le ore di studio, e magari chiarire il profilo
funzionale mediante una valutazione neuropsicologica, sia
per documentare esattamente l’origine della difficoltà, sia per
consentire di definire un’attività di potenziamento mirata.
Mamma: Mia figlia è appena stata diagnosticata come dislessica… Questa notizia mi ha portato sconforto e molti dubbi sul
suo futuro scolastico e professionale….
Risposta: Certamente, si tratta di una comunicazione che
può destare una certa preoccupazione che però, se gestita
03
opportunamente da un contatto clinico rassicurante ed una
buona alleanza con gli insegnanti, a volte ha portato i genitori
a dispiacersi per non essere intervenuti prima…
Con le innovazioni legislative che datano a partire dal 2010,
l’aumentata sensibilità e la sempre maggiore preparazione
del mondo scolastico, nonché la presenza di uno specialista
con esperienza in questo ambito possiamo dire che, attualmente, riusciamo a mettere in gioco risorse d’eccellenza per
trattare e compensare i Disturbi specifici d’apprendimento.
Se anche voi desideraste esprimere un dubbio, un interrogativo, un quesito in particolare riguardo a difficoltà e disturbi di
apprendimento è possibile inviare una mail con il vostro nominativo al recapito indicato.
Dott. Marco Gubernale - Neuropsicologo dello sviluppo
[email protected]
ASSOCIAZIONE CULTURALE “…ALTRE STORIE”
I prossimi appuntamenti in programma
L’Associazione di Promozione
Sociale “…Altrestorie” è nata
nel 2008 con il proposito di promuovere la lettura permettendo
ai bambini di confrontarsi con
i diversi mezzi espressivi quali la parola, la scrittura, l’attività
artistica e quella corporea.
25 febbraio ore 17.00 – Maschere di Carnevale,
atelier creativo e grande festa mascherata con
tanti giochi, scherzi e laboratori. Per bambini dai
5 anni.
11 marzo ore 17.00 – Un Arcobaleno in bottiglia,
atelier creativo con il quale il sale da cucina si trasformerà in tanti
granelli colorati, come un arcobaleno. Per bambini dai 5 anni.
18 marzo ore 17.00 – Letture in Casetta, letture animate per
bambini dai 3 ai 6 anni.
25 marzo ore 17.00 – Costruzione Koinobori, realizzazione di
un leggerissimo aquilone nato in Giappone in occasione della
festa dei bambini. Dai 5 anni.
1 aprile ore 17.00 – Letture in Casetta, letture animate per
bambini da 0 a 3 anni.
8 aprile ore 17.00 – Magie con l’acquerello, atelier creativo
per sperimentare e divertirsi con la tecnica dell’acquerello. Per
bambini dai 6 anni.
15 aprile ore 17.00 – Il Paese degli Animali di Carta, atelier
creativo per la realizzazione di simpatici animali con rotoli di
carta. Per bambini dai 6 anni.
Gli atelier creativi e le letture si svolgono nella sede dell’Associazione presso “La Casetta di Silea” in Via Alzaia vicino alla
Centrale sulla Restera.
Le attività proposte prevedono un ingresso ad offerta per il
rimborso dei materiali utilizzati e un numero massimo di 20
bambini per cui è necessario prenotare telefonando ad Anna
347.2985363 o Claudia 329.1404311.
www.associazionealtrestorie.com
mail: [email protected]
[email protected]
pag.
04
VISITE GUIDATE AL TEATRO
COMUNALE
Teatri e Umanesimo Latino SpA organizza delle visite guidate al Teatro
Comunale Mario Del Monaco di Treviso per studenti di ogni ordine e grado:
dalla Scuola dell'infanzia fino all'Università.
La visita del
Teatro è gratuita ed ha un
durata di circa
un'ora; i partecipanti (massimo 25 per
gruppo) avranno l’occasione
di vedere quei
luoghi che di
norma sono riservati agli addetti ai lavori: il palcoscenico, la graticcia, il golfo
mistico, i camerini degli artisti, la sartoria e, naturalmente, la platea, i palchi, il
loggione.
Chi fosse interessato può contattare
Cinzia Puglisi: 0422.513319, [email protected].
COMUNICARE PER LA VITA
Viviamo nel tempo della comunicazione, disponiamo di svariati mezzi per comunicare: cosa esiste di più consueto e
naturale?
Si tratta di un’abilità che ogni individuo
sviluppa fin dall’inizio della vita. Eppure
a volte il meccanismo si inceppa, si mostra nella sua complessità piuttosto che
nella sua naturalezza, come due facce
di una stessa medaglia! Oltretutto, non
di rado la comunicazione diventa faticosa con le persone a cui teniamo di più,
esseri umani per i quali ci sentiamo responsabili di una crescita e che desidereremmo vedere felicemente realizzati.
Proprio con i figli, in alcuni casi fin da piccoli, in altri maggiormente nell’età dell’adolescenza, non sappiamo bene come
orientarci, o sperimentiamo che strategie che per anni hanno funzionato non
sono più efficaci. A questo punto siamo
assaliti da dubbi e incertezze, ci chiediamo come fare per riportare un’armonia
in famiglia, per fare in modo che i nostri
figli non si allontanino da noi al punto da
percepirli come estranei in casa. Non
è raro che qualche genitore senta il bisogno di condividere pensieri ed esperienze con altri, o senta il bisogno di un
confronto con un professionista.
Certo, anche per quanti sono ricchi di
spirito di iniziativa, una visita ad una
biblioteca per la ricerca di un libro che
aiuti non si rivela un’impresa semplice.
Questo perché le proposte sono molte, i
professionisti del settore contribuiscono
molto alla formazione autonoma di genitori in cerca di suggerimenti! Il rischio
di perdersi tra le proposte è alto, qui ne
citiamo alcuni.
Molti di noi sono incappati alla “scuola”
di Asha Philis, che ci ha aiutati ad individuare quei “No che aiutano a crescere”;
una recente pubblicazione di Lenore
Skenazy punta, invece, sui “Sì che
aiutano a crescere”, sostenendo l’esigenza di saper lasciare libertà ai figli. In
America questa autrice ha scritto diversi
articoli e la sua esperienza educativa
ha costituito la base per un format televisivo. Ma, restando in Italia, troviamo il
testo di Crepet che richiama l’attenzione
invitando i genitori a recuperare la propria autorevolezza con i figli attraverso
il saper dire “no”, individuando in un
atteggiamento di arresa accondiscendenza la responsabilità di una collettività
di adolescenti maleducata e senza passioni. Cosa scegliere quindi tra queste
letture che sembrerebbero contraddirsi
nelle posizioni da prendere?
Il territorio trevigiano offre occasioni di
convegni e serate a tema con personalità autorevoli nell’area educativa che
illuminano con informazioni e suggerimenti. Può capitare di tornare a casa
con qualche idea in più, con qualche
proposito buono, tuttavia, con l’andar
dei giorni, gli eventi incalzanti hanno il
potere di mettere le persone nella condizione di pensare che sarebbe bello poter incontrare per qualche minuto “quel
professionista”, per riuscire a porre delle
domande elaborate a partire dalla propria realtà personale e unica!
Sulla base, quindi, di precise richieste di
alcuni genitori, il Centro della Famiglia
di Treviso propone un’esperienza per
quanti desiderano regalarsi un tempo
ed uno spazio per mettere a tema pro-
[email protected]
prio la comunicazione con i figli.
Si tratterà di tre incontri serali, durante
i quali si approfondirà proprio questa
tematica,
partendo
dal modello
teorico analitico transazionale, che
diventa un
pretesto per permettere un confronto in
piccolo gruppo per affrontare e sviscerare pensieri, esperienze, dubbi che caratterizzano il ruolo di genitore. L’obiettivo è
di poter valutare la propria quotidianità
aggiungendo altre possibili prospettive
di lettura nella direzione di un fruttuoso
equilibrio e maggior benessere. Il piccolo gruppo garantirà che il percorso
diventi ad hoc e risponda alle specifiche
esigenze di ciascun partecipante. Il valore aggiunto degli incontri consisterà nel
confronto tra genitori e nella presenza di
un professionista disponibile a vigilare e
favorire la ricerca di risposte calate sulle
situazioni personali. Una breve avventura che vogliamo diventi formativamente
significativa, che non si perda tra le molte, pur valide, informazioni.
Il percorso dal titolo “Genitori e figli: una serena comunicazione”, sarà tenuto
dalla dott.ssa Bianchin Letizia, psicopedagogista e responsabile
del Servizio Psico-educativo del Centro
della Famiglia. Le serate individuate saranno il 26 marzo, il 9 e 23 aprile 2014
con orario 20,45- 22,45 presso il Centro
della Famiglia, in via San Nicolò, 60.
Si accettano un massimo di 14 partecipanti e si richiede l’iscrizione al percorso, quindi alle tre date proposte, entro il
22 marzo. Se il numero massimo fosse
raggiunto prima di tale data sarà comunicato tempestivamente agli interessati
e, in caso di numerose richieste, si valuterà di ripetere il percorso con altre date
successive.
Chi fosse interessato potrà iscriversi
inviando una mail contenente il titolo
del percorso all’indirizzo: segreteria@
centrodellafamiglia.eu, oppure, per ricevere ulteriori informazioni è possibile
telefonare al numero della segreteria
0422.582367.
pag.
CARNEVALE A TREVISO
La consueta sfilata dei carri
mascherati, “Trofeo Città di
Treviso”, si terrà martedì 4
marzo con partenza da Piazzale Burchiellati alle ore 14.00.
In caso di maltempo la manifestazione
sarà spostata a sabato 8 marzo.
ASSOCIAZIONE MADAMADORE’
I prossimi appuntamenti
Continua con molti appuntamenti diversi, studiati per mamme e bambini, l’attività dall'Associazione Madamadorè di
Treviso, di seguito il calendario fino alla
fine del mese di marzo.
Tutti gli incontri – tranne la danzaterapia
per mamme – si svolgeranno in via Castello d’Amore a
Treviso (con ampio e comodo
parcheggio fronte alla sede).
- Lunedì 24 febbraio: Mamme & bebè:
Incontriamo l’esperto, ore 9.30 –
11.30, la dott.ssa Silvana Agostini,
pediatra, dialogherà con i presenti sul
tema: “La mamma è il miglior medico
del proprio bambino”. Per info: Gigliola
B. 333/2167357.
- Lunedì 24 febbraio: Laboratorio di
Carnevale, ore 16.30 – 18.30, Silvia
e Valentina, con le volontarie dell’Oasi
di Pediatria all’Ospedale Ca’ Foncello,
proporranno un laboratorio sul tema del
Carnevale. L’attività è rivolta ai bambini
fino ai 3 anni e della fascia prescolare.
La partecipazione è libera e gratuita, ma
per fini organizzativi si chiede di comunicare la propria presenza. Per info: Ketty
L. 342/7809808.
- Lunedì 3 marzo: Mamme & bebè:
Parliamo con la psicologa, ore 9.30
– 11.30, Noemi e Lia (psicoterapeute e
mamme volontarie) ascoltano e dialogano con le mamme. Per info: Noemi G.
346/0276336 e Lia L. 333/1379005.
- Lunedì 3 marzo: Festa di Carnevale,
ore 16 – 18, nella nostra sede un momento di festa per tutta la famiglia. Un
pomeriggio da trascorrere in allegria con
i propri bambini, tra maschere, frittelle
e coriandoli, naturalmente tutti vestiti
in maschera! Si chiede di comunicare
la propria presenza. Per info: Ketty L.
342/7809808 e Gigliola B. 333/2167357.
- Lunedì 10 marzo: 2' Corso di Massaggio Infantile (AIMI), ore 9.30 - 11.30,
corso gratuito di massaggio infantile
rivolto a mamme con bimbi dai 3 ai 6
mesi (ma sono benvenuti anche i papà).
AIMI, Associazione Italiana Massaggio
Infantile, è nata con lo scopo di diffondere la pratica del massaggio del bambino
per i benefici che apporta nella relazione
madre-figlio e nello sviluppo armonico
dell'essere umano. Il corso è composto
da cinque incontri che si terranno i giorni
10-17-24-31 marzo e 19 maggio; è gratuito con iscrizione obbligatoria scrivendo a: [email protected]. Per
info: Francesca S. 347/5580785.
- Lunedì 10 marzo: Evviva i papà, ore
16.30 – 18.30, la mamma volontaria
Ketty propone letture animate e un laboratorio creativo con materiali naturali, il tutto a tema per la Festa del papà!
Partecipazione gratuita, con massimo
15 partecipanti, è necessaria la preiscrizione telefonica da parte del genitore.
Per info: Ketty L. 342/7809808
- Giovedì 13 marzo: Percorso di danzaterapia per mamme, ore 20.30 – 22.00,
ancora un incontro del corso di danzaterapia per mamme. Gli incontri sono
gratuiti, non sono necessarie esperienze pregresse e possono essere seguiti
anche singolarmente (massimo di 15
partecipanti). La preiscrizione telefonica è obbligatoria. L’incontro si svolge
nella sede della Cooperativa Il Sestante
in Viale Francia 2 a Treviso. Per motivi
didattici l’incontro sarà videoregistrato,
pertanto la partecipazione implica l'autorizzazione alla ripresa. Per info: Ketty
L. 342/7809808.
- Lunedì 17 marzo: 2' Corso di Massaggio Infantile (AIMI), ore 9.30 - 11.30,
07
secondo
incontro
del corso
gratuito
di
massaggio infantile. Per info: Francesca S.
347/5580785.
- Lunedì 17 marzo: Merenda multietnica con Daniela, ore 16.30 – 18.30,
Daniela e le mamme dell’Associazione
Auser Insieme proporranno una merenda multietnica con specialità di Romania
e Moldavia, un pomeriggio di musica e
danze per i bambini fino ai 3 anni e della
fascia prescolare. La partecipazione è
libera e gratuita, è richiesta la comunicazione della propria presenza. Per info:
Ketty L. 342/7809808.
Lunedì 24 marzo: 2' Corso di Massaggio Infantile (AIMI), ore 9.30 - 11.30,
terzo incontro del corso gratuito di massaggio infantile.
Lunedì 24 marzo: E’ iniziata la primavera, ore 16.30 – 18.30, la mamma volontaria Ketty propone un pomeriggio da
trascorrere in allegria con i propri bambini, tra fiori e colori. Per bimbi grandi e
piccoli una lettura animata, una canzone
e un laboratorio creativo… naturalmente
in tema con la primavera! Partecipazione gratuita, necessaria la preiscrizione
telefonica da parte del genitore. Per info:
Ketty L. 342/7809808.
Lunedì 31 marzo: 2' Corso di Massaggio Infantile (AIMI), ore 9.30 - 11.30,
quarto incontro del corso gratuito di
massaggio infantile. Per info: Francesca
S. 347/5580785.
Lunedì 31 marzo: La magia dei colori,
ore 16.30 – 18.30, Cristiana e Gigliola,
mamme volontarie, proporranno un pomeriggio di attività per i bambini fino ai 3
anni e della fascia prescolare. La partecipazione è libera e gratuita ma per fini
organizzativi si richiede di comunicare
la propria presenza. Per info: Gigliola B.
333/2167357 - Ketty L. 342/7809808.
Inoltre, tutti i venerdì Pronto mamma,
ore 10 – 12, Madamadorè offre anche un servizio telefonico qualificato di
ascolto. Le mamme possono rivolgersi
direttamente a Noemi, psicoterapeuta
e mamma volontaria, per condividere
dubbi e difficoltà dell’essere mamma.
Per info: Noemi G. 346/0276336.
[email protected]
pag.
08
PSICOMOTRICITA’ DI GRUPPO
EDUCATIVA O PREVENTIVA
La psicomotricità di gruppo educativa o
preventiva, secondo la metodologia di
B. Aucouturier, ha come obiettivo equilibrare o riequilibrare gli aspetti motori,
emotivi, simbolici, rappresentativi e relazionali nel bambino.
Queste funzioni sono strettamente
legate tra loro e, quando dobbiamo
aiutare un bambino a crescere, non
possiamo considerarle separate. Nelle
esperienze di gruppo, durante le sedute, questi aspetti si fondono insieme.
Ecco alcuni esempi: gruppo di 5/6 bambini di 4 anni, dopo una ricerca di piacere nel muoversi saltando in profondità,
correndo, rotolando tra il materiale morbido, camminando in disequilibrio sopra
i cuboni, emerge, nell'immagine di un
bambino, un coccodrillo. L'evocazione
di questo animale nasce proprio dalla
somiglianza di forma di un’asse lunga e
pesante che crea instabilità nel bambino quando ci cammina sopra.
Prendo dello scotch carta e disegno
denti e occhi e li attacco nell'asse, la
prendo e inseguo i bambini con movimenti simili al coccodrillo. Loro iniziano a scappare e rifugiarsi insieme in
piccoli angoli. Lì, nascosti, iniziano ad
accordarsi per attaccare il “coccodrillo”.
Offro dei bastoni morbidi e iniziano a
colpirlo con forza, ogni tanto si fermano
e gli chiedono se ora è diventato buono,
un secondo bambino risponde di no e
continuano. Offro delle corde, ognuno
lo lega e lo trascinano lungo la stanza
fino a portarlo vicino ad una scaletta e
lì, aiutandosi uno con l'altro, lo legano e
ridono, saltellano, si abbracciano.
Riordiniamo il materiale e leggo una storia di un coccodrillo che mangia tre anatroccoli e, quando ha la pancia piena,
passa
un elefante
e
lo
schiaccia. I tre
piccoli
escono
dalla bocca e tornano dalla loro mamma. Al termine propongo del pongo,
con il quale invito i bambini a fare i tre
anatroccoli e la mamma. Prendo poi dei
coccodrilli ed un elefante di plastica e
loro inscenano la storia, facendo ognuno personali modifiche, che raccontano
al gruppo.
Gruppo di 6/7 bambini di 7 anni, già
al momento dell'accoglienza ognuno
esprime il suo desiderio di gioco, che il
più delle volte hanno pensato da giorni!
Ci si accorda per definire i vari ruoli, per
rendere in un gioco unico l'idea di tutti,
si identificano i materiali necessari e gli
spazi.
Al via dei giochi, si lascia spazio ad una
motricità libera che dissolve tensioni
muscolari e libera immagini nuove. Man
mano i bambini iniziano ad organizzare
il gioco deciso che nel frattempo assume piccole variazioni. Si costruisce, ci si
accorda, si creano alleanze, si trovano
soluzioni insieme, a volte ci si ferma per
capire meglio gli obiettivi di ognuno. Finalmente tutto è' pronto, parte il gioco
vero e proprio, che a volte dura solo 10',
nonostante l'attività duri 1h e 15'!! Spesso non si riesce a terminarlo, allora ci
si ritrova in cerchio e ognuno racconta
il suo finale. Infine la seduta si conclude con la rappresentazione che viene
proposta con disegno e frasi scritte. La
scrittura non è più vuota ma diventa realmente espressione di sé: le emozioni,
le esperienze condivise con l'altro, la
capacità simbolica si fondono insieme.
Arianna Pavan - psicomotricista
www.nelpaesedialice.eu
MAGO GIÀGIÀ ALLA SCUOLA
“BARBISAN”
Alla scuola dell’infanzia spesso le insegnanti adottano un personaggio reale
o fantastico come “filo conduttore” per
indurre, in modo giocoso e stimolante,
l’interesse dei bambini verso l’argomento o l’attività che si intende proporre loro; con questo metodo le proposte
educativo-didattiche di tutto l’anno scolastico risultano collegate tra loro.
Già da molti anni il nostro “filo conduttore” per le iniziative didattiche rivolte a tutti i bambini, indipendentemente dall’età
e dalla sezione di appartenenza, è l’ormai famoso Mago GiàGià. Grazie alla
[email protected]
preziosa
collaborazione del
signor
Francesco e,
prima di
lui, delle
maestre
in pensione Livia e Simonetta,
i bambini
possono ricevere le visite del mago che
porta sorprese, proposte, iniziative ed
intrattiene con loro un rapporto affettuoso e costante.
L’ultima visita di Mago GiàGià è stata
a dicembre in occasione della consegna del “calendario degli incarichi di
responsabilità” che prevede, per tutto
il mese, la consegna, in momento assembleare, di un incarico di responsabilità ad un bambino per ogni sezione
scelto in base al suo comportamento.
Ogni mattina, per tutto il mese, i bambini si ritrovano in salone per cantare tutti
insieme ed estrarre dalla taschina del
calendario, contrassegnata dal numero
di quel giorno, il bigliettino con descritto
l’incarico da svolgere. Naturalmente si
tratta di incarichi di “altissima responsabilità”, come ad esempio: consegnare i
fogli ai compagni, portare un messaggio alle altre classi, controllare il riordino
dei materiali dopo il gioco, distribuire i
bavaglini all’ora di pranzo.
Questa iniziativa è molto apprezzata
dai bambini che aspettano con ansia di
ricevere l’incarico e quindi si impegnano a migliorare il loro comportamento e
rispettare le regole della scuola.
Maestra Linda
pag.
10
FARE LA NANNA, CHE FATICA…
Mettere a letto un bambino, si sa, è una delle piccole grandi imprese chieste alla genitorialità. I bambini sono sempre
più stimolati, attratti dai programmi televisivi, euforici di fronte
alle proposte che si trascinano sempre più tardi la sera. Belli i
tempi di “Carosello e poi via”. Se date un occhio al palinsesto
(anche quello dedicato ai bambini) noterete che molte reti propongono i beniamini dei bimbi fino a ore impensabili.
Certamente riuscire a creare delle cornici normative precise,
come adulti, è necessario e si fa fatica a farle rispettare.
Più volte siamo portati a dare ordini ai nostri figli, a comandare
e ci aspettiamo che loro eseguano.
Sono ben che trascorsi quei tempi, oggi comandare non ha più
alcun senso, anche perché niente attorno all’esperienza di un
bambino o di una bambina può supportare tale stile educativo.
Il comando viene interpretato come un eccesso di autorità e
l’eseguire un ordine come un inutile senso di sottomissione.
Se noi riuscissimo a creare piccole regole e ci adoperassimo
per farle rispettare, con tanta pazienza, coerenza e coesione
di coppia, allora le cose andrebbero decisamente meglio.
Nelle mie consulenze spesso mi capita di sentire genitori che
impazziscono all’ora della nanna, anche se i bambini non
sono più piccolissimi.
Più volte mi è capitato di sentire il genitore che è tentato di
dare un “aiutino” al figlio per farlo dormire. Mi riferisco alle varie melatonina, piuttosto che un qualche antistaminico (è noto
che intontisce un poco) o altre amenità acquistate anche in
parafarmacia, come tranquillanti naturali.
Non è così che si affronta il problema.
I pediatri dovrebbero essere molto decisi in questo senso e
mettere in allarme i genitori di fronte a metodi (spesso fai da
te) per far dormire i piccoli. I bambini hanno risorse interiori tali
da poter affrontare sonno e veglia e, a parte qualche rara eccezione, non vi è ragione per dover arrivare a “sedare” i bimbi.
Per aiutare i bambini ad andare a
letto bastano piccole norme auree,
una routine sempre uguale data da:
• orario
• cure igieniche (sempre le stesse
riconoscibili dai bimbi)
• piccola prassi coccolosa (una favola raccontata, il suono di un carillon, la lucciola accesa)
• il bacino della buona notte.
Questa routine si dovrebbe tenere sempre uguale, affinché il
bambino capisca che è una modalità impostata dai genitori,
i quali non hanno alcuna intenzione di cedere e di fare altro.
Più avanti si vive di rendita, i bambini che dormono bene e
sufficientemente sono più centrati sui loro compiti, più sereni,
meno agitati, meno “insopportabili”, come qualcuno li definisce.
Ci sono delle cose vietatissime prima di mettere a nanna un
bimbo (anche quelli non piccolissimi): guardare la televisione,
giocare con i videogiochi e giocare in maniera forsennata.
Creare una cornice condivisa, dove i genitori, senza perdere
la pazienza, sappiano tenere ferma la convinzione che dor-
[email protected]
mire fa bene ai piccoli e dormire sereni in maniera naturale
è ancora meglio, è questa la ricetta migliore. Tutti ne siamo
capaci, basta crederci ed applicarsi.
Paola Cosolo Marangon - Direttore scientifico Diventare Grandi
INCONTRI PER GENITORI
La Biblioteca dei Ragazzi in collaborazione con
Il Melograno - Centro Informazione Maternità
e Nascita, propone un ciclo di incontri su temi
legati ai bambini e alla genitorialità
Parliamone: approfondimenti tematici di letture consigliate
Le operatrici del Melograno accompagneranno i genitori e i loro
bambini attraverso la scoperta di testi dedicati a grandi e piccoli.
- Mercoledì 16 Aprile ore 10.00 LA GELOSIA TRA FRATELLI
Affrontarla positivamente, come prova utile per la crescita.
- Mercoledì 14 Maggio ore 10.00 MADRI DI FEMMINE, MADRI DI MASCHI. Non è solo una questione di rosa o azzurro!
Riflessioni sulle differenze di genere.
- Mercoledì 11 Giugno ore 10.00 MI TOLGO IL PANNOLINO
Come capire che i nostri figli sono pronti a togliere il pannolino.
Gli incontri del sabato
Piccole chicche culturali che nascono dal racconto di chi nella
propria vita si è impegnata a difesa dei diritti dei bambini.
- Sabato 15 Marzo “LE ABILITA’ DELL'EDUCATORE” con Silvana Brunelli
“I bambini, oggi più che mai, necessitano e richiedono adulti competenti, responsabili e autorevoli con i quali entrare in
relazione in uno scambio reciproco partecipato, proficuo, per
potersi orientare nella realtà che li avvolge”.
L'incontro è rivolto a educatori e genitori alla ricerca di nuovi e
interessanti strumenti educativi.
- Sabato 5 Aprile ore 17.00 “IN CAMMINO VERSO IL VASTO
MONDO. GENITORI DI BAMBINI DAI 12 AI 36 MESI” con
Cristina Realini
Acquisizione della deambulazione eretta, del controllo sfinterico, del ritmo del sonno, l’inserimento nella vita sociale, l’introiettamento delle regole, la ricerca dell’autonomia.
- Sabato 17 Maggio ore 15.00 “AMORE, SOLDI E FAMIGLIA”
con Valeria Fassi 15.00 – 18.00
In amore non si conta? Le questioni di valore nelle relazioni
familiari e affettive sono spesso legate a questioni di potere
che condizionano le scelte e le vite delle persone. Se i soldi
stanno in sintonia con le scelte di vita, allora l'equilibrio è salvo!
Gli incontri sono aperti a tutti e l’entrata è libera, portate i vostri
bambini! E’ gradita la prenotazione.
Gli incontri si terranno presso la sede della BRAT in via Caccianiga, all'angolo con Borgo Cavour.
Per informazioni o per prenotare:
Biblioteca dei Ragazzi di Treviso, dal lunedì al venerdì dalle
15.30 alle 18.30 – tel. 0422 547383
e-mail: [email protected], www.bibliotecatreviso.it,
www.facebook.com/bibliotecaragazzitreviso
pag.
12
LA FAMIGLIA E IL SUO RUOLO
EDUCATIVO
Venerdì 28 marzo alle ore
20.30 a Villorba presso la
scuola media di Via Centa
n.90 si terrà una conferenza
trattante il tema della famiglia dal punto
di vista pedagogico educativo.
La relatrice, la dottoressa Anita Avoncelli, pedagogista che collabora anche
con il nostro giornale, tratterà l’importanza del ruolo genitoriale nella crescita
ed educazione dei figli ed illustrerà stili
educativi che permettono sviluppo armonioso, capacità di adattamento ed
elasticità del sistema famiglia.
Per informazioni: [email protected]
LA BALBUZIE
La balbuzie è un’alterazione che modifica consapevolmente la capacità dell'uomo nel suo parlato. Attraverso il "senso"
del parlato l'uomo crea la possibilità di
esprimere sé stesso ed i desideri del
suo mondo affettivo.
Quando il linguaggio viene alterato dalla
balbuzie, il soggetto si sente colpito da
tutta una serie di fattori negativi; per questo motivo, nelle forme più gravi, la balbuzie non può essere definita come una
semplice disabilità, perché interagisce
inevitabilmente sulla dignità e sensibilità
della persona.
La balbuzie è un disturbo del linguaggio che si manifesta sintomaticamente
(pur non avendo un’incidenza costante,
spesso il parlato risulta fluente) come
un’involontaria ripetizione o prolungamento di suoni con blocchi o altre
spasmodiche interruzioni nel flusso
ritmico verbale. Accanto alle manifestazioni verbali i sintomi secondari possono comportare diversi atteggiamenti
somatici, quali: tics mimico-facciali, tremori delle labbra e della mascella, spalancare la bocca, scalpitare con i piedi,
movimenti della testa fino ad arrivare
a contorsioni dell'intero corpo. Queste
manifestazini secondarie (sincinesie)
non hanno spesso un piano preciso di
consapevolezza, ma vengono riprodotte sistematicamente come un tentativo
semi-cosciente (peraltro percepito dallo
stesso balbuziente come egodistonico)
nel tentativo di controllare la fluenza.
Accanto a questi disturbi primari si nasconde il vero mondo del balbuziente,
rappresentato da tutte le manifestazioni secondarie (comprese le sincinesie)
che sono la conseguenza della difficoltà
linguistica. Schematicamente si possono suddividere in tre ambiti: influenza
nell'aspetto linguistico (intesa come
costruzione sintattica), influenza nell'aspetto comportamentale (meccanismi
di evitamento di situazioni e ridotta
produzione verbale) ed infine influenza
sull'aspetto emotivo (frustrazione, bassa
autostima, senso di privazione e di impotenza).
Il balbuziente non sa sempre dire quando e perché ha delle difficoltà maggiori
nel parlare o nel leggere; sente però che
lo stress e l'eccitazione lo aggravano.
Sulla spinta di queste incertezze emozionali vive profonde demoralizzazioni
spesso collegate a delle oscillazioni giocate tra la speranza e l'impossibilità di
sconfiggerla.
La balbuzie ha un'incidenza di circa il 2%
sulla popolazione mondiale; è presente
in tutte le lingue conosciute; l'inizio appare nel 80% dei casi, prima dell'età dei
sette anni ed il decorso delle sue manifestazioni patologiche universalmente è
lo stesso; il sesso si dimostra determinante con una proporzione di quattro a
uno di maschi rispetto alle femmine.
Nei primi sviluppi dinamici del linguaggio le manifestazioni di disluenza nel
parlato non devono essere intesi come
presupposti alla balbuzie; solo se accompagnati da manifestazioni secondarie (indice di consapevolezza) o da
sincinesie devono essere considerati
come segnali di disordine del linguaggio.
Ad oggi non si trova nel mondo scientifico né un aspetto teorico preciso né
un programma unificato di esperienze
di trattamento della balbuzie. Non conoscendo una cura definitiva della balbuzie, lo scopo della terapia dovrebbe
essere lo sviluppare nella persona un
impegno personale al suo cambiamento, una capacità di controllo che gli permetta di ottenere un parlato fluente.
Nel prossimo numero verrà presentata
un’esemplificazione clinica di un bambi-
[email protected]
no di sette anni affetto da balbuzie, per
meglio illustrare il vissuto fenomenologico e una possibile presa in carico terapeutica.
Dr. Paolo Rocca
[email protected]
VISITA ALLA CASA DI RIPOSO
“MENEGAZZI”
A dicembre i bambini della
scuola
dell’infanzia Maria
Immacolata di Merlengo, insieme alle
insegnanti, sono andati a visitare e porgere gli auguri di Natale agli ospiti dell’Istituto Menegazzi di Treviso.
Il personale e i nonni, disposti a semicerchio nel salone, hanno accolto i bambini
con un caloroso applauso di benvenuto,
dimostrando esplicitamente la loro contentezza nel vedere questi piccoli che
portavano gioia e allegria.
I bambini, una
volta tolti giacche e cappelli,
sono subito
andati a salutare gli anziani
che li aspettavano a braccia aperte, era commovente
come interagivano e chiacchieravano e
come le loro mani si stringevano.
Con l’aiuto delle educatrici dell’istituto, i
piccoli hanno potuto esibirsi nel “recital
di Natale”, catturando l’attenzione dei
presenti, si sono sentiti importanti ed
hanno cantato benissimo. Successivamente hanno partecipato ad un piccolo
banchetto, al termine del quale hanno
salutato i nonni e le nonne augurando
loro un sereno Natale, prima di far ritorno a scuola.
È un’esperienza che viene ripetuta ogni
anno e nella quale noi insegnanti crediamo molto, in quanto siamo convinte che
questo incontro sia di aiuto alle persone
anziane e ai bambini perché come futuri cittadini imparino ad avere rispetto
e sensibilità verso le persone più bisognose.
Chiara, Elda, Lisa e Patrizia
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14
LE "VACANZE DIVERSE" DI
FAMIGLIE 2000 ONLUS
Cosa trasforma delle belle vacanze in
Vacanze Diverse?
Dipende da cosa si intende per Diverse!
La formula è: vera condivisione tra
le persone + divertimento + riposo =
benessere per mente e corpo di tutti i
membri della famiglia.
Le Vacanze Diverse vengono dunque
realizzate in gruppi, ma non chiusi,
cioè composti solo da amici, sempre gli
stessi. In realtà si aggiungono sempre
famiglie nuove cosicché all'inizio non
ci si conosce tutti, eppure alla fine si e'
una grande famiglia.
Una famiglia di famiglie è infatti il nostro
slogan.
La meta è una località di montagna,
la stagione è l'estate. Le proposte del
2014 sono quattro, tutte in luoghi e periodi diversi. Le formule sono tre mezze
pensioni e una pensione completa. Una
delle proposte è in autogestione. I costi
sono sempre a misura di famiglia. Si
chiede in più il versamento della quota
associativa a Famiglie 2000 che vale
tutto l'anno e dà diritto allo status di socio, cioè essere informati delle iniziative
attraverso una newsletter ed accedere
ad alcuni servizi e convenzioni.
L'idea di potenziare Vacanze Diverse
è venuta semplicemente valutando gli
effetti benefici che il tipo di vacanza provocava nelle famiglie che la sperimentavano. Fioriscono amicizie sincere tra
le famiglie, si crea un clima di scambio
continuo pur nella libertà del riposo e
degli spazi di ciascuna persona e famiglia. Ci siamo accorti che è il modo più
semplice ed efficace per comunicare
alle famiglie lo "stile" che è, se vogliamo, il cuore della nostra associazione e
che dà senso al nostro agire.
Ma che significa stile? Modo di stare
insieme e vivere una settimana in compagnia, facendo movimento fisico, sintonizzando le sensibilità, scambiandosi
gioie, fatiche e... strada da fare, metafora che associa la passeggiata alla Vita.
Niente della vacanza è lasciato al caso,
ma le proposte sono fatte nel rispetto
dei ritmi familiari e della fascia d'età dei
figli. Si alternano con armonia momenti
conviviali a tavola, escursioni, giochi,
riflessioni serali su temi importanti e tutto ha inizio con una breve preghiera al
mattino. Abbiamo notato come pregare
con semplici e brevi Lodi "sintonizzi" le
persone e permetta loro di vivere una
giornata di pace, movimento fisico, benessere della persona. Il clima umano
che si viene a creare col pregare insieme impedisce liti, pettegolezzi, cattiverie, invidie, gelosie. Sarà che il paesaggio della montagna ci avvicina al Creato
e al suo "Alto Fattore" - per dirla con
Dante Alighieri - e che anche il camminare è un gesto antico di ricerca, di
scoperta, sarà che lo stress del lavoro e
la congestione del traffico li lasciamo in
città, fatto sta che l'armonia domina in
Vacanze Diverse!
Quale è l'ostacolo che a volte ci ha fatto
desistere nel fare una vacanza con amici? Chissà le abitudini, i gusti, i desideri
sulle escursioni… e altre cento paure
spesso ci hanno consigliato di andare
in vacanza da soli: tutta un'altra cosa!
Le dinamiche negative all'interno della
famiglia vengono messe in valigia perché viene ricreata l'identica situazione
di quando si è a casa.
In Vacanze Diverse, invece, la famiglia
viene "scomposta" come un'equazione
matematica e "ricomposta" dopo averla
arricchita di tante facce, storie, confronti
utili, sfoghi che due mamme possono
farsi a vicenda durante una camminata
di tre ore, mentre i figli sono in testa alla
fila con ragazzi della loro stessa età.
Vacanze Diverse: una risorsa per la famiglia, ma anche per persone sole che
amano vivere un'esperienza insieme a
tante famiglie! E anche coppie senza figli si sono uniti ed hanno gustato la presenza di bambini e forse hanno anche
sollevato un po' i loro genitori.
Ecco perché una famiglia di famiglie!
Nel nostro sito www.famiglie2000.it si
trovano tutte le proposte.
Simona Guardati
Vicepresidente Famiglie 2000 Onlus
[email protected]
LA PAGELLA DI FRUTTA E
VERDURA
Su www.acquistareinformati.it ogni
settimana
Talvolta scegliere il giusto alimento da
portare sulle nostre tavole non è semplice e, in materia di ortofrutta, il compito è ancor più arduo a causa della poca
conoscenza di alcune tipologie di frutta
e verdura e di diverse variabili: provenienza, stagionalità e situazioni anomale a livello climatico.
Uno strumento utilissimo e di grande
praticità promosso da Treviso Mercati
Spa, l’ente gestore del mercato ortofrutticolo trevigiano, è una vera e propria
pagella di frutta e verdura attraverso la
quale potersi orientare.
Il progetto, denominato “Acquistare Informati”, non è a scopo di lucro e vede
coinvolti una quindicina di enti con l’obiettivo di accrescere la consapevolezza dei consumatori guidandoli verso
una spesa intelligente.
La redazione della pagella avviene
settimanalmente con un voto espresso
da un team di tecnici interni al mercato
ortofrutticolo per ognuno dei 12 prodotti
presi in esame, il documento viene successivamente condiviso con un rappresentante di ognuno degli enti partecipanti che esprime la propria valutazione.
La media ponderata di tutti i voti raccolti
per ogni singolo prodotto rappresenta il
giudizio finale composto da un voto accompagnato da un breve commento.
La pagella è aggiornata settimanalmente ed è consultabile al sito www.acquistareinformati.it, i fattori considerati sono
tutti quelli che permettono un acquisto
realmente conveniente sotto ogni punto di vista: la qualità, la stagionalità, la
quantità disponibile, la produzione locale ed il rapporto qualità-prezzo.
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SUPER-NATURAL
L’ATTENZIONE VIEN GIOCANDO!
Una nuova mostra al museo di Montebelluna resa possibile
grazie al sostegno dell’Amministrazione Comunale e in particolare dell’Assessorato alla Cultura che
ancora una volta permette di promuovere il
Museo su tutto il territorio nazionale.
Una mostra sorprendente dove la straordinaria realtà del mondo dei viventi e la fantasia dei supereroi
dei fumetti si incontrano, dialogano e si confrontano nel terreno neutro del museo.
Attraverso curiose e stimolanti similitudini con i poteri dei supereroi vengono presentate le tante
e diverse strategie con cui gli organismi hanno risposto alle
sfide ambientali, trovando soluzioni straordinarie per poter sopravvivere e garantire la prosecuzione della propria specie.
Così la Donna Invisibile diventa l’occasione per parlare di mimetismo, Hulk dell’agilità della pulce, gli X-Men di genetica,
DNA e mutazioni, Batman di materiali speciali che la tecnologia ha realizzato ispirandosi alla natura. Una sezione speciale,
guidata da Iron Man è dedicata all’applicazione della scienza e tecnologia nello sport portando al limite le prestazioni
dell’uomo. Acquari con affascinanti stelle marine, il misterioso
axlotl, pesci trasparenti ed elettrici, terrari con gechi e insetti
stecco corredano la mostra per rendere ancora più viva l’esperienza di visita, fornendo ultimi dati e aggiornamenti della
ricerca scientifica.
Infine nelle sale archeologiche del museo è allestita la sezione
“Miti e Supereroi”, dove si svela l’origine del concetto di supereroe attraverso leggendari personaggi come Gilgamesh,
Thor, Achille ed Ercole.
Tanti supereroi, quasi una vera e propria antologia, per raccontare la natura in modo divertente,
attraverso tanti esperimenti, video, multimedia, sfide e un coinvolgimento attivo dei visitatori.
Grandi e piccoli potranno mettersi alla prova sfidando nel salto
in alto e in lungo animali e supereroi, osservare l’interno di un
formicaio, sperimentare tentando di superare i propri limiti...
Le sezioni della mostra:
1. Dagli X-Men a Plastic Man. Genetica, mutazioni e selezione.
2. La Cosa e Junior. L’impossibile, il possibile e il reale
3. Wolverine e Wonder Woman. Vivere oltre: rigenerarsi e riprodursi
4. Da Hulk ad Aquaman. Questioni di fisica e chimica
5. Da Misterix a Iron Man. Uomini super: atleti, tecnologia e
prestazioni
6. Da Spider-Man a Batman. Materiali speciali
7. Da Flash al… colibrì. Ecco gli animali super!!!!
8. Da Ercole a Thor. Mito e supereroi
Per informazioni: Museo di Storia Naturale e Archeologia di
Montebelluna (Tv) - Via Piave 51. Tel. 0423.300465, [email protected], www.museomontebelluna.it.
Come consulente pedagogica nelle scuole mi trovo spesso
ad osservare bambini del primo anno di scuola primaria che
hanno difficoltà ad adattarsi alle richieste cognitivo-comportamentali che la scuola richiede.
Nello specifico, i piccoli alunni, hanno difficoltà ad orientare
l’attenzione (concetto diverso rispetto all’incapacità di stare attenti), a recepire correttamente l’informazione verbale (a volte
anche se supportata da informazioni visive) ed a tollerare i
tempi d’attesa. Vedo bambini che non riescono a stare seduti,
sempre sul punto di “decollare” dalla sedia. Spesso non sono
disturbi specifici dell’attenzione o iperattività, per i quali è necessario un intervento specifico, ma quello che noi professionisti definiamo disturbi generici d’apprendimento che con una
buona rieducazione si possono compensare.
La scuola dell’infanzia è l’ambiente dove queste caratteristiche emergono e, nonostante l’attento e professionale lavoro
delle insegnanti, ritengo che per alcuni piccoli sia necessario
un percorso strutturato con attività mirate che aiutino a superare queste difficoltà.
Inizialmente ho sperimentato con dei miei pazienti individualmente alcune attività ludiche che avessero come obbiettivo lo
sviluppo di un pensiero più ordinato (ad es. strutturare dei percorsi) o di una maggiore capacità di orientare l’attenzione (giochi basati sullo stimolo-risposta), e nonostante i miglioramenti
ho sempre pensato che il lavoro in piccolo gruppo avrebbe
accelerato il processo di apprendimento oltre che risultare più
divertente.
Ho proposto questo percorso nelle scuole dell'infanzia in cui
sono consulente con ottimo successo e continuo a proporre
tale iniziativa organizzando gruppi di 6/8 bambini.
Le attività prevedono un rituale iniziale di saluto ed un momento
di condivisione (ad es. una cosa bella successa durante la settimana); un gioco in movimento basato sullo stimolo-risposta o
la costruzione e lo svolgimento di un percorso con delle regole;
un rituale finale con ulteriore momento di condivisione. Nei giochi vengono introdotti elementi di didattica prescolastica come
il concetto di destra- sinistra, le somiglianze, il numero etc…
Oltre ad un’esperienza in piccolo gruppo ciò che consiglio ai
genitori sono dei giochi semplici, intuitivi, divertenti e soprattutto che coinvolgano tutta la famiglia. Eccone alcuni banali ma
di grande aiuto!
Memory… partite con poche carte ed aumentate sempre di
più ad ogni successo!
In macchina…. “facciamo a gara a chi vede per primo …una
macchina rossa…”
Sopra il tavolo mettete degli oggetti, fateli osservare, toglietene uno senza farvi vedere e chiedete poi quale manca.
Ultimo consiglio, non meno importante, leggete spesso ai vostri
bambini, il libro è strumento di condivisione (di tempo, spazio
e pensiero), di apprendimento lessicale, sviluppa capacità di
ascolto, fantasia e defatica i bambini dopo una lunga giornata.
Dott.ssa Sabrina Schiavon - Pedagogista
www.studiopsicopedagogico.com - [email protected]
Quando la natura supera la fantasia
Museo di Montebelluna fino al 29 giugno
[email protected]
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BRAT: ADESSO ANCHE VIDEOTECA!
In biblioteca dei ragazzi è ora disponibile la nuova sezione di
film e cartoni animati, oltre 200 titoli selezionati tra la migliore
animazione e il cinema più adatto per tutta la famiglia.
Le regole del prestito sono semplici: ogni tesserato può avere
al massimo 10 “pezzi” tra libri e DVD, la restituzione è dopo 7
giorni per i DVD mentre per i libri c’è tempo un mese intero,
eventualmente prorogabile.
I pomeriggi piovosi invitano alla visione di bei film di animazione, scegliete con cura le opere più adatte ai vostri bambini;
abbiamo l’intera collezione di classici Disney e Pixar oltre ai
migliori titoli DreamWorks e la filmografia completa di Miazaki.
Alcuni consigli?
Per i più piccoli è meglio proporre episodi brevi con dialoghi dai
ritmi non troppo serrati e personaggi ben delineati, è perfetta
ad esempio l’allegra combriccola di animaletti presenti nei cartoni di Winnie the Pooh tratto dai testi di Alan Alexander Milne
o le vicende di Peter Coniglio dalla penna di Beatrix Potter.
Se invece volete ridere un po’ non perdetevi le avventure Wallace e Gromit un cane e il suo padrone resi con l’antica tecnica
dello stop-motion e la manipolazione della plastilina.
Sempre di derivazione letteraria i film basati sui personaggi del
Dr.Seuss come Il gatto, Ortone e il mondo dei Chi e il famoso
(ma un po’ pauroso) Grinch. Alla base del divertimento giochi di
parole e rime scatenate in un mondo rovesciato dalla parte dei
bambini e vicino al nonsense inglese. Non tutti i genitori apprezzano il Dr.Seuss ma la scena dei fratellini Sally e Conrad che
distruggono la casa senza svegliare la baby sitter è imperdibile.
Cambiando radicalmente genere vi invitiamo infine ad entrare
nel magico e delicato mondo di Hayao Miyazaki; il suo tratto
inconfondibile ha cresciuto intere generazioni con gli episodi
televisivi di Heidi, Anna dai capelli rossi o Conan il ragazzo
del futuro. Nel 2003 ha vinto l’Oscar per La città incantata e
fondando lo Studio Ghibli ha portato l’animazione giapponese
ai più alti livelli di qualità. Per i bambini dai quattro anni in su vi
consigliamo Il mio vicino Totoro e Ponyo della sogliera mentre
i più grandini (specie le bambine) troveranno irresistibili le vicende della streghetta in Kiki consegne a domicilio.
Buona visione!
[email protected]
La BRAT è un servizio gratuito del Comune di Treviso, ci trovate in Borgo Cavour (entrata da via Caccianiga) dal lunedì al
venerdì 15.30 -18.30.
Per essere sempre aggiornati è possibile raggiungere la Brat
alla sua pagina facebook: www.facebook.com/bibliotecaragazzitreviso o telefonare al numero 0422 547383.
DI COSA HANNO BISOGNO I BAMBINI?
Nella nostra frenetica società, genitori sempre più competitivi
ed impegnati ad ostentare più che a condividere, perdono di
vista il tempo dello stare con i propri figli.
Tanti regali prendono il posto delle relazioni mancanti, molti
giocattoli che potrebbero riempire un negozio, vengono rapidamente dimenticati ed abbandonati dai bambini perché poco
rispondenti ai loro reali bisogni di sperimentazione, inventiva,
creatività e di relazione vera.
Forti passioni di miopi genitori diventano, guarda caso, le
passioni dei figli, che pur di condividere un tempo insieme,
limitano i loro sogni e le loro reali competenze, spesso per
compiacerli. Invece un genitore dovrebbe comprendere quali
siano i veri interessi di suo figlio ed incoraggiarlo a seguirli.
I bambini hanno bisogno prima di tutto di una mamma ed un
papà che condividano insieme la loro crescita, la loro vita, le
loro emozioni, le loro paure, vittorie e sconfitte quotidiane, non
solo nei week end.
I bambini hanno bisogno di:
- sapere che sono al sicuro, che qualsiasi cosa accada, ci sarà
chi li proteggerà;
- hanno bisogno di un’infanzia semplice e spensierata, fatta di corse nei prati, di poter creare, manipolare, pasticciare e sporcarsi;
- hanno bisogno di libri che li incuriosiscano, che li facciano volare con la fantasia, un tempo dedicato dai genitori per le sue
storie preferite, anche se come volte accade per i più piccoli è
sempre la stessa storia, ripetuta all’infinito;
- i bambini NON hanno bisogno di abiti firmati, ma comodi per
potersi muovere liberamente, lasciamo pure l’apparenza ad
alcuni adulti se è questo che li rassicura;
- hanno bisogno di sentirsi dire che sono bravi, che sono amati, quindi diciamolo: “Ti voglio bene”, “mi piace stare con te”,
“ti voglio bene anche se sono arrabbiata”, “anche se fai i capricci”, sono frasi che spesso non si dicono perché si danno
per scontato, invece bisogna sottolinearle proprio per la loro
importanza, perché infondono sicurezza;
- che i loro problemi non siano sottovalutati solo perché “infantili” ma anzi tenuti in considerazione: “Ti capisco”, “Posso
capire come ti senti”.
L’amore di un genitore per un figlio deve essere capito, si devono esprimere le emozioni ed accompagnarle ai gesti che
infondano sicurezza e fiducia.
Quello che i bambini crescendo ricorderanno, sarà soprattutto
il tempo dedicato a loro in termini di qualità e di emozioni, sarà
ciò che li aiuterà anche nelle relazioni con gli altri.
Dr.ssa Anita Avoncelli - Pedagogista
www.educazionefamiliare.it
pag.
I MEDIA SONO REALMENTE
PERICOLOSI PER I BAMBINI?
Riflettiamoci insieme
Come genitori talvolta ci preoccupiamo per le possibili
conseguenze negative che possono
accadere se i nostri
figli usano i media
(televisione, cellulare, Internet). Le
cronache quotidiane riportate dai giornali su questo argomento spesso rinforzano la nostra preoccupazione. Ma i
media sono davvero così pericolosi per
i nostri figli?
Noi crediamo che i media siano indubbiamente strumenti utili e ciò è dimostrato dall'ampia e crescente diffusione
che essi hanno. Offrono infatti molte
opportunità. Attraverso i programmi televisivi, per esempio, possiamo vedere
e conoscere realtà lontane, possiamo
tenerci informati e possiamo anche
divertirci e distrarci dai nostri impegni
quotidiani. Attraverso il cellulare e Internet possiamo facilmente metterci in
contatto con i nostri amici, anche se
sono lontani.
Ciò nonostante, per molti genitori i media hanno una connotazione negativa.
Nei corsi di formazione per genitori che EDUMECOM offre
gratuitamente
a chi li richiede, sviluppiamo
questo aspetto
partendo da una
riflessione sulla differenza tra pericolo e
rischio.
Un pericolo è un evento, una cosa o una
persona che può costituire una minaccia, un rischio invece è la possibilità che
si verifichi un fatto negativo, un danno,
che qualcosa non abbia l'esito voluto. In
altre parole, vivere un pericolo vuol dire
essere inconsapevoli di ciò che può accadere, vivere un rischio significa avere
la consapevolezza di ciò che può accadere. Quando non conosco uno strumento lo considero pericoloso, quando
lo conosco sono consapevole dei rischi
che il suo uso comporta. In altre parole,
conoscere vuol dire passare dall'inconsapevolezza alla consapevolezza.
Se consideriamo un media pericoloso, come tutto ciò che è pericoloso, è
meglio lasciarlo fuori casa. Un pericolo
infatti abbiamo detto che è una minaccia. Ma poiché sappiamo che i media
offrono grandi opportunità, ci facilitano
la vita, esistono nella vita nostra e dei
nostri figli, è meglio approfittarne ed
imparare a valutarne i rischi, così come
abbiamo fatto per altri oggetti d’uso
quotidiano come ad esempio il coltello
e le forbici. Nel caso in cui l'uso di uno
strumento sia utile è vantaggioso imparare a conoscerlo e quindi individuarne
i rischi.
Poiché abbiamo detto che un rischio
è la possibilità che si verifichi un fatto
negativo, per ciascun rischio identificato
posso trovare una strategia compensativa che riduca la probabilità che esso
accada.
Continuando con i due esempi citati, il
coltello e le forbici, coniughiamo questo
processo. L'uso del coltello comporta il
rischio di tagliarsi con la lama, quando
mio figlio è piccolo inizierò ad insegnargli come si usa il coltello adottando però, finché non impara ad usarlo,
una strategia per ridurne il rischio, facendogli usare ad esempio un coltello
di plastica la cui lama taglia ben poco.
Analogamente l'uso delle forbici da parte di un bambino comporta il rischio di
“impiantarsi” le punte, per cui adotterò
la strategia di fargli usare una forbice
con le punte arrotondate, fino a che non
ha imparato come si usa.
Chiarita questa importante differenza
tra pericolo e rischio e considerato che
i media sono strumenti molto utili che è
opportuno imparare ad usare, individuiamo quali sono i rischi che ciascuno di
essi presenta per poter mettere in atto
delle strategie che ne limitino gli effetti
negativi. I media quindi non sono pericolosi, basta imparare ad usarli!
Dott.ssa Paola Stefanelli
e Dott.ssa Mara Quarisa
Provincia di Treviso
EDUMECOM - Centro di Eccellenza per
l'Educazione ai Media e alla Comunicazione
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ATTIVITA’ ESPRESSIVE E
FATTORIA DIDATTICA
Durante
l’anno scolastico è
abitudine
usuale che
i bambini
della scuola dell’infanzia (nonché delle scuole primarie e
secondarie) facciano visita ad una fattoria didattica.
Vorrei parlarvi in particolare della fattoria Rio Selva, che sorge, circondata da
campi coltivati a regime biologico, vicino ad un laghetto in quel di Preganziol.
Il signor Bruno in qualità di “nonno”
saggio e affabile, accoglie i bambini e
le insegnanti con il calore e la passione di chi abbraccia una vita a contatto
con la natura, avendo cura e attenzione
per tutti gli animali domestici e selvatici,
nel rispetto delle persone e nella condivisione (la fattoria infatti è anche una
co-housing, ovvero un luogo comune in
cui vivono più famiglie).
Durante la giornata di visita, ricca di attività, i bambini incontreranno gli animali della fattoria (alcuni noti altri davvero
curiosi); la classe poi sarà attivamente
coinvolta nel fare attività di forno in un
ambiente realmente rustico e rurale.
Passeggiando per il
bosco conosceranno
i segreti delle piante e
l’importanza del rispetto
della natura. Ed è proprio qui che si svolgerà
la novità di quest’anno,
ovvero un percorso di fiaba nel bosco
sul tema della cura delle piante e della salvaguardia degli alberi, a cura del
Bosco Incantato. I bambini quindi, oltre
ad assimilare informazioni scientifiche
e curiosità da parte del signor Bruno e
dei suoi preparati collaboratori potranno partecipare anche emotivamente,
attraverso l’arte, portando con sé una
memoria più profonda dell’incontro con
un contesto di vita in armonia con la
natura.
[email protected]
[email protected]
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23
COME SCEGLIERE IL NIDO
UNA CANZONE IN TUTTE LE LINGUE
La domanda ricorrente dei genitori che devono inserire i propri
figli al nido è: “ma cosa devo valutare e osservare per riconoscere se il nido è giusto per il nostro bambino e per la nostra
famiglia?”
Vediamo insieme alcuni passaggi importanti.
Non affidatevi al nido sotto casa, è preferibile fare un po' di
strada, ma aver valutato attentamente il luogo dove si intende
lasciare il proprio bene più prezioso per alcune ore durante
la giornata. E' utile visitare il nido: valutare gli spazi, gli arredi,
se gli oggetti e i materiali rispondono alle esigenze di cura, di
sicurezza, di protezione e di autonomia. Osservate bene se
il nido è pulito, luminoso, sobrio nelle decorazioni, poco rumoroso. Chiedete sempre informazioni sul metodo educativo
proposto e riflettete attentamente se risponde alle vostre idee
e ai vostri valori.
Un ambiente vecchio, ma pulito e ben organizzato è preferibile a un edificio moderno ma privo di ambienti significativi.
Valutate se i giochi sono interessanti, se ci sono libri. I bambini possono giocare con l'acqua? Se volete essere presenti
durante la fase iniziale, chiedete di osservare il momento del
pranzo: i bambini possono fare da sé? C'è tanta confusione?
Le educatrici urlano? Come parlano dei bambini? Fanno confronti, danno giudizi, esprimono preferenze? Parlano o urlano?
Conoscere in anticipo le educatrici vi aiuterà a comprendere
se saranno in grado di rispettare il più possibile l'individualità
di ogni bambino. Chiedete di conoscere ritmi e attività delle
giornate. E' importante perchè voi a vostra volta possiate raccontarle ai vostri figli; capiranno la vostra fiducia nei confronti
delle persone a cui li affidate.
E' importante sapere come verrà fatto l'ambientamento. Non
andatevene mai senza aver salutato i vostri figli. Se continueranno a piangere, spiegate loro dove andate, che tornerete a
prenderlo, che nel frattempo farà delle cose belle e divertenti.
Se vi è possibile, all'inizio preferite mezza giornata. Se non è
possibile, assicuratevi sempre di ciò che verrà fatto durante
tutto il tempo che il bambino starà al nido.
Ciò che è veramente importante comprendere è se l'ambiente
permette al bambino, quando sarà in grado di farlo, di fare da
solo. L'educatrice offrirà viceversa una relazione rassicurante
all'arrivo, all'uscita, durante il cambio, il pasto, il sonno.
Il bambino non dovrà essere mai forzato a mangiare o dormire, ma dovrà stare in un luogo che permetta che ciò avvenga
autonomamente.
A Treviso sono presenti due nidi pubblici, negli altri Comuni
potete chiedere informazioni agli uffici preposti. Sono attivi in
tutti i comuni nidi privati gestiti da enti operanti nel privato sociale, da enti confessionali, o a indirizzo pedagogico. Da alcuni
anni è possibile inserire i propri figli presso i Nidi in Famiglia,
che possono accogliere un numero massimo di sei bambini
nella fascia 3 – 36 mesi.
Il Melograno
Centro Informazione Maternità e Nascita
www.melogranotv.org
A dicembre si è svolta presso la scuola dell’infanzia Barbisan
“la Giornata dell’Intercultura” sul tema delle lingue parlate in
famiglia, dai bambini che frequentano la scuola.
Lo scopo dell'iniziativa inserita nel progetto “Benvenuto” è
dare la possibilità alle famiglie di conoscere e farsi conoscere
attraverso l’argomento di volta in volta proposto.
Il nostro amico, mago GiàGià, ci ha portato il testo di una
canzoncina chiedendoci di impararla e, con l’aiuto dei genitori
non italofoni, di tradurne il testo in diverse lingue. Il mago ha
espresso il desiderio di insegnare a tutti i bambini del mondo
la stessa canzoncina, per unirli idealmente attraverso un’unica melodia. Le famiglie hanno collaborato scrivendo il testo
tradotto nella loro lingua ed in grafia originale. Alcune mamme
hanno inoltre partecipato cantando la canzoncina nella loro
lingua d’origine o in dialetto, da sole o insieme al loro bambino,
dimostrando una sentita partecipazione ai progetti della scuola. Credo che per alcune di loro non sia stato facile imparare la
canzone in italiano dal loro bambino e poi tradurla e cantarla
nella loro lingua, mi riferisco soprattutto all’arabo e al russo,
ma anche all’albanese e all’inglese.
Tutte le traduzioni saranno raccolte in un libricino e fotocopiate
su richiesta. Di seguito il testo della canzoncina di origine spagnola adatta al risveglio dei bimbi al mattino.
PIN PON
Pin Pon è un pupazzo assai bello e di cartone, si lava la faccina con acqua e con sapone
Pin Pon sempre si pettina col pettine d’avorio e anche se strattona non piange mai così
Pin Pon dammi la mano con una forte stretta, voglio essere
tuo amico Pin Pon, Pin Pon, Pin, Pon.
Maestra Linda
“CUCCIOLI – IL PAESE DEL VENTO”
Dai produttori di “Cuccioli” e quattro anni dopo il film “Il codice
di Marco Polo”, arriva al cinema dal 27 marzo CUCCIOLI – IL
PAESE DEL VENTO, l’atteso sequel che vede in azione i sei
inseparabili amici in una nuova avventura contro la storica antagonista Maga Cornacchia.
LA STORIA DEL FILM: I Cuccioli abitano a Soffio un piccolo
paese dove tutto funziona grazie all’energia del vento. La perfida Maga Cornacchia vuole fermare tutte le macchine a vento
della città e distruggerla. Per far questo ruba il piccolo robot
giallo a forma di pulcino!
Grazie a una magia la crudele Cornacchia lo trasforma e lo fa
diventare enorme: così potrà usarlo per trasportare a Soffio
le sue macchine infernali e annientare la città. Ma i Cuccioli
riusciranno a fermere la Maga grazie anche al prezioso aiuto
dei giovani spettatori.
Un film adatto alle famiglie, coinvolgente e pieno d’azione grazie a tanti momenti in cui il pubblico viene invitato alla partecipazione, con fantastici personaggi e gag esilaranti. 80 minuti
di emozioni condite da 80 minuti di risate!
[email protected]
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