Fare la nanna, che fatica... pag. 10 Come scegliere il nido pag. 23
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Fare la nanna, che fatica... pag. 10 Come scegliere il nido pag. 23
Febbraio Marzo 2014 no 06 Fare la nanna, che fatica... pag.10 Come scegliere il nido pag.23 pag. EPPURE A SCUOLA IO CE LA METTO TUTTA...! Pubblichiamo volentieri qualcuna tra le perplessità che ci vengono rivolte con maggiore frequenza dai Genitori di bambini in situazione di difficoltà scolastica. Mamma: Dottore, all’inizio della II primaria sento mia figlia leggere in modo stentato, è lenta e compie anche qualche errore… Potrebbe essere dislessica? Risposta: Gentile Signora, la fascia scolare nella quale si trova la Sua bambina è particolarmente caratterizzata da un’ampia variabilità dei ritmi e dei tempi di apprendimento della lettoscrittura, in considerazione delle differenti caratteristiche individuali di risposta ai processi di apprendimento. Anzitutto Le suggerirei di non allarmarsi, e magari di consultarsi con il team docente per capire se questa osservazione può essere stata o meno rilevata anche dagli Insegnanti: in caso affermativo, al momento potrebbero essere sufficienti alcune semplici misure di supporto e rinforzo didattico per ristabilire i livelli attesi. Mamma e Papà: Ci troviamo in difficoltà con nostro figlio. E’ disponibile e sereno in ogni attività che gli proponiamo, tranne quando si tratta di svolgere i compiti scolastici: è così lento e distratto per cui spesso il pomeriggio diventa fonte di preoccupazione e tensione… Risposta: Cari Genitori, tra le caratteristiche che definiscono difficoltà e disturbi di apprendimento, la qualità e la quantità del tempo domestico utilizzato per lo svolgimento del lavoro scolastico spesso rappresentano un segnale di discreta importanza, seppure secondario ad altri di tipo più propriamente clinico. In questo caso mi sentirei di suggerire un colloquio di approfondimento, per aiutarvi ad individuare con maggiore dettaglio da dove origina tanta avversione per lo svolgimento dei compiti. Papà: Resto quasi stupito dalla facilità con la quale mio figlio Luca (IV primaria) dimentichi come fare per svolgere le operazioni… Dopo insistenze e ripetizioni ne apprende la procedura, ma già il giorno dopo è come se non le avesse mai imparate… Per me è un problema di memoria! Risposta: Caro Papà, nella Sua cortese richiesta è già – in parte – contenuta la risposta: effettivamente, nella complessità dei sistemi cognitivi che sostengono l’apprendimento matematico, ne troviamo alcuni che si raggruppano sotto l’etichetta di “procedure” e che riguardano la conoscenza e l’applicazione dei sistemi di calcolo. Il fatto che Luca si dimostri così impacciato nonostante l’intensa attività di ripetizione e supporto che svolgete potrebbe dipendere da qualche insufficienza procedurale, ragione per cui riterrei utile evitare accanimenti durante le ore di studio, e magari chiarire il profilo funzionale mediante una valutazione neuropsicologica, sia per documentare esattamente l’origine della difficoltà, sia per consentire di definire un’attività di potenziamento mirata. Mamma: Mia figlia è appena stata diagnosticata come dislessica… Questa notizia mi ha portato sconforto e molti dubbi sul suo futuro scolastico e professionale…. Risposta: Certamente, si tratta di una comunicazione che può destare una certa preoccupazione che però, se gestita 03 opportunamente da un contatto clinico rassicurante ed una buona alleanza con gli insegnanti, a volte ha portato i genitori a dispiacersi per non essere intervenuti prima… Con le innovazioni legislative che datano a partire dal 2010, l’aumentata sensibilità e la sempre maggiore preparazione del mondo scolastico, nonché la presenza di uno specialista con esperienza in questo ambito possiamo dire che, attualmente, riusciamo a mettere in gioco risorse d’eccellenza per trattare e compensare i Disturbi specifici d’apprendimento. Se anche voi desideraste esprimere un dubbio, un interrogativo, un quesito in particolare riguardo a difficoltà e disturbi di apprendimento è possibile inviare una mail con il vostro nominativo al recapito indicato. Dott. Marco Gubernale - Neuropsicologo dello sviluppo [email protected] ASSOCIAZIONE CULTURALE “…ALTRE STORIE” I prossimi appuntamenti in programma L’Associazione di Promozione Sociale “…Altrestorie” è nata nel 2008 con il proposito di promuovere la lettura permettendo ai bambini di confrontarsi con i diversi mezzi espressivi quali la parola, la scrittura, l’attività artistica e quella corporea. 25 febbraio ore 17.00 – Maschere di Carnevale, atelier creativo e grande festa mascherata con tanti giochi, scherzi e laboratori. Per bambini dai 5 anni. 11 marzo ore 17.00 – Un Arcobaleno in bottiglia, atelier creativo con il quale il sale da cucina si trasformerà in tanti granelli colorati, come un arcobaleno. Per bambini dai 5 anni. 18 marzo ore 17.00 – Letture in Casetta, letture animate per bambini dai 3 ai 6 anni. 25 marzo ore 17.00 – Costruzione Koinobori, realizzazione di un leggerissimo aquilone nato in Giappone in occasione della festa dei bambini. Dai 5 anni. 1 aprile ore 17.00 – Letture in Casetta, letture animate per bambini da 0 a 3 anni. 8 aprile ore 17.00 – Magie con l’acquerello, atelier creativo per sperimentare e divertirsi con la tecnica dell’acquerello. Per bambini dai 6 anni. 15 aprile ore 17.00 – Il Paese degli Animali di Carta, atelier creativo per la realizzazione di simpatici animali con rotoli di carta. Per bambini dai 6 anni. Gli atelier creativi e le letture si svolgono nella sede dell’Associazione presso “La Casetta di Silea” in Via Alzaia vicino alla Centrale sulla Restera. Le attività proposte prevedono un ingresso ad offerta per il rimborso dei materiali utilizzati e un numero massimo di 20 bambini per cui è necessario prenotare telefonando ad Anna 347.2985363 o Claudia 329.1404311. www.associazionealtrestorie.com mail: [email protected] [email protected] pag. 04 VISITE GUIDATE AL TEATRO COMUNALE Teatri e Umanesimo Latino SpA organizza delle visite guidate al Teatro Comunale Mario Del Monaco di Treviso per studenti di ogni ordine e grado: dalla Scuola dell'infanzia fino all'Università. La visita del Teatro è gratuita ed ha un durata di circa un'ora; i partecipanti (massimo 25 per gruppo) avranno l’occasione di vedere quei luoghi che di norma sono riservati agli addetti ai lavori: il palcoscenico, la graticcia, il golfo mistico, i camerini degli artisti, la sartoria e, naturalmente, la platea, i palchi, il loggione. Chi fosse interessato può contattare Cinzia Puglisi: 0422.513319, [email protected]. COMUNICARE PER LA VITA Viviamo nel tempo della comunicazione, disponiamo di svariati mezzi per comunicare: cosa esiste di più consueto e naturale? Si tratta di un’abilità che ogni individuo sviluppa fin dall’inizio della vita. Eppure a volte il meccanismo si inceppa, si mostra nella sua complessità piuttosto che nella sua naturalezza, come due facce di una stessa medaglia! Oltretutto, non di rado la comunicazione diventa faticosa con le persone a cui teniamo di più, esseri umani per i quali ci sentiamo responsabili di una crescita e che desidereremmo vedere felicemente realizzati. Proprio con i figli, in alcuni casi fin da piccoli, in altri maggiormente nell’età dell’adolescenza, non sappiamo bene come orientarci, o sperimentiamo che strategie che per anni hanno funzionato non sono più efficaci. A questo punto siamo assaliti da dubbi e incertezze, ci chiediamo come fare per riportare un’armonia in famiglia, per fare in modo che i nostri figli non si allontanino da noi al punto da percepirli come estranei in casa. Non è raro che qualche genitore senta il bisogno di condividere pensieri ed esperienze con altri, o senta il bisogno di un confronto con un professionista. Certo, anche per quanti sono ricchi di spirito di iniziativa, una visita ad una biblioteca per la ricerca di un libro che aiuti non si rivela un’impresa semplice. Questo perché le proposte sono molte, i professionisti del settore contribuiscono molto alla formazione autonoma di genitori in cerca di suggerimenti! Il rischio di perdersi tra le proposte è alto, qui ne citiamo alcuni. Molti di noi sono incappati alla “scuola” di Asha Philis, che ci ha aiutati ad individuare quei “No che aiutano a crescere”; una recente pubblicazione di Lenore Skenazy punta, invece, sui “Sì che aiutano a crescere”, sostenendo l’esigenza di saper lasciare libertà ai figli. In America questa autrice ha scritto diversi articoli e la sua esperienza educativa ha costituito la base per un format televisivo. Ma, restando in Italia, troviamo il testo di Crepet che richiama l’attenzione invitando i genitori a recuperare la propria autorevolezza con i figli attraverso il saper dire “no”, individuando in un atteggiamento di arresa accondiscendenza la responsabilità di una collettività di adolescenti maleducata e senza passioni. Cosa scegliere quindi tra queste letture che sembrerebbero contraddirsi nelle posizioni da prendere? Il territorio trevigiano offre occasioni di convegni e serate a tema con personalità autorevoli nell’area educativa che illuminano con informazioni e suggerimenti. Può capitare di tornare a casa con qualche idea in più, con qualche proposito buono, tuttavia, con l’andar dei giorni, gli eventi incalzanti hanno il potere di mettere le persone nella condizione di pensare che sarebbe bello poter incontrare per qualche minuto “quel professionista”, per riuscire a porre delle domande elaborate a partire dalla propria realtà personale e unica! Sulla base, quindi, di precise richieste di alcuni genitori, il Centro della Famiglia di Treviso propone un’esperienza per quanti desiderano regalarsi un tempo ed uno spazio per mettere a tema pro- [email protected] prio la comunicazione con i figli. Si tratterà di tre incontri serali, durante i quali si approfondirà proprio questa tematica, partendo dal modello teorico analitico transazionale, che diventa un pretesto per permettere un confronto in piccolo gruppo per affrontare e sviscerare pensieri, esperienze, dubbi che caratterizzano il ruolo di genitore. L’obiettivo è di poter valutare la propria quotidianità aggiungendo altre possibili prospettive di lettura nella direzione di un fruttuoso equilibrio e maggior benessere. Il piccolo gruppo garantirà che il percorso diventi ad hoc e risponda alle specifiche esigenze di ciascun partecipante. Il valore aggiunto degli incontri consisterà nel confronto tra genitori e nella presenza di un professionista disponibile a vigilare e favorire la ricerca di risposte calate sulle situazioni personali. Una breve avventura che vogliamo diventi formativamente significativa, che non si perda tra le molte, pur valide, informazioni. Il percorso dal titolo “Genitori e figli: una serena comunicazione”, sarà tenuto dalla dott.ssa Bianchin Letizia, psicopedagogista e responsabile del Servizio Psico-educativo del Centro della Famiglia. Le serate individuate saranno il 26 marzo, il 9 e 23 aprile 2014 con orario 20,45- 22,45 presso il Centro della Famiglia, in via San Nicolò, 60. Si accettano un massimo di 14 partecipanti e si richiede l’iscrizione al percorso, quindi alle tre date proposte, entro il 22 marzo. Se il numero massimo fosse raggiunto prima di tale data sarà comunicato tempestivamente agli interessati e, in caso di numerose richieste, si valuterà di ripetere il percorso con altre date successive. Chi fosse interessato potrà iscriversi inviando una mail contenente il titolo del percorso all’indirizzo: segreteria@ centrodellafamiglia.eu, oppure, per ricevere ulteriori informazioni è possibile telefonare al numero della segreteria 0422.582367. pag. CARNEVALE A TREVISO La consueta sfilata dei carri mascherati, “Trofeo Città di Treviso”, si terrà martedì 4 marzo con partenza da Piazzale Burchiellati alle ore 14.00. In caso di maltempo la manifestazione sarà spostata a sabato 8 marzo. ASSOCIAZIONE MADAMADORE’ I prossimi appuntamenti Continua con molti appuntamenti diversi, studiati per mamme e bambini, l’attività dall'Associazione Madamadorè di Treviso, di seguito il calendario fino alla fine del mese di marzo. Tutti gli incontri – tranne la danzaterapia per mamme – si svolgeranno in via Castello d’Amore a Treviso (con ampio e comodo parcheggio fronte alla sede). - Lunedì 24 febbraio: Mamme & bebè: Incontriamo l’esperto, ore 9.30 – 11.30, la dott.ssa Silvana Agostini, pediatra, dialogherà con i presenti sul tema: “La mamma è il miglior medico del proprio bambino”. Per info: Gigliola B. 333/2167357. - Lunedì 24 febbraio: Laboratorio di Carnevale, ore 16.30 – 18.30, Silvia e Valentina, con le volontarie dell’Oasi di Pediatria all’Ospedale Ca’ Foncello, proporranno un laboratorio sul tema del Carnevale. L’attività è rivolta ai bambini fino ai 3 anni e della fascia prescolare. La partecipazione è libera e gratuita, ma per fini organizzativi si chiede di comunicare la propria presenza. Per info: Ketty L. 342/7809808. - Lunedì 3 marzo: Mamme & bebè: Parliamo con la psicologa, ore 9.30 – 11.30, Noemi e Lia (psicoterapeute e mamme volontarie) ascoltano e dialogano con le mamme. Per info: Noemi G. 346/0276336 e Lia L. 333/1379005. - Lunedì 3 marzo: Festa di Carnevale, ore 16 – 18, nella nostra sede un momento di festa per tutta la famiglia. Un pomeriggio da trascorrere in allegria con i propri bambini, tra maschere, frittelle e coriandoli, naturalmente tutti vestiti in maschera! Si chiede di comunicare la propria presenza. Per info: Ketty L. 342/7809808 e Gigliola B. 333/2167357. - Lunedì 10 marzo: 2' Corso di Massaggio Infantile (AIMI), ore 9.30 - 11.30, corso gratuito di massaggio infantile rivolto a mamme con bimbi dai 3 ai 6 mesi (ma sono benvenuti anche i papà). AIMI, Associazione Italiana Massaggio Infantile, è nata con lo scopo di diffondere la pratica del massaggio del bambino per i benefici che apporta nella relazione madre-figlio e nello sviluppo armonico dell'essere umano. Il corso è composto da cinque incontri che si terranno i giorni 10-17-24-31 marzo e 19 maggio; è gratuito con iscrizione obbligatoria scrivendo a: [email protected]. Per info: Francesca S. 347/5580785. - Lunedì 10 marzo: Evviva i papà, ore 16.30 – 18.30, la mamma volontaria Ketty propone letture animate e un laboratorio creativo con materiali naturali, il tutto a tema per la Festa del papà! Partecipazione gratuita, con massimo 15 partecipanti, è necessaria la preiscrizione telefonica da parte del genitore. Per info: Ketty L. 342/7809808 - Giovedì 13 marzo: Percorso di danzaterapia per mamme, ore 20.30 – 22.00, ancora un incontro del corso di danzaterapia per mamme. Gli incontri sono gratuiti, non sono necessarie esperienze pregresse e possono essere seguiti anche singolarmente (massimo di 15 partecipanti). La preiscrizione telefonica è obbligatoria. L’incontro si svolge nella sede della Cooperativa Il Sestante in Viale Francia 2 a Treviso. Per motivi didattici l’incontro sarà videoregistrato, pertanto la partecipazione implica l'autorizzazione alla ripresa. Per info: Ketty L. 342/7809808. - Lunedì 17 marzo: 2' Corso di Massaggio Infantile (AIMI), ore 9.30 - 11.30, 07 secondo incontro del corso gratuito di massaggio infantile. Per info: Francesca S. 347/5580785. - Lunedì 17 marzo: Merenda multietnica con Daniela, ore 16.30 – 18.30, Daniela e le mamme dell’Associazione Auser Insieme proporranno una merenda multietnica con specialità di Romania e Moldavia, un pomeriggio di musica e danze per i bambini fino ai 3 anni e della fascia prescolare. La partecipazione è libera e gratuita, è richiesta la comunicazione della propria presenza. Per info: Ketty L. 342/7809808. Lunedì 24 marzo: 2' Corso di Massaggio Infantile (AIMI), ore 9.30 - 11.30, terzo incontro del corso gratuito di massaggio infantile. Lunedì 24 marzo: E’ iniziata la primavera, ore 16.30 – 18.30, la mamma volontaria Ketty propone un pomeriggio da trascorrere in allegria con i propri bambini, tra fiori e colori. Per bimbi grandi e piccoli una lettura animata, una canzone e un laboratorio creativo… naturalmente in tema con la primavera! Partecipazione gratuita, necessaria la preiscrizione telefonica da parte del genitore. Per info: Ketty L. 342/7809808. Lunedì 31 marzo: 2' Corso di Massaggio Infantile (AIMI), ore 9.30 - 11.30, quarto incontro del corso gratuito di massaggio infantile. Per info: Francesca S. 347/5580785. Lunedì 31 marzo: La magia dei colori, ore 16.30 – 18.30, Cristiana e Gigliola, mamme volontarie, proporranno un pomeriggio di attività per i bambini fino ai 3 anni e della fascia prescolare. La partecipazione è libera e gratuita ma per fini organizzativi si richiede di comunicare la propria presenza. Per info: Gigliola B. 333/2167357 - Ketty L. 342/7809808. Inoltre, tutti i venerdì Pronto mamma, ore 10 – 12, Madamadorè offre anche un servizio telefonico qualificato di ascolto. Le mamme possono rivolgersi direttamente a Noemi, psicoterapeuta e mamma volontaria, per condividere dubbi e difficoltà dell’essere mamma. Per info: Noemi G. 346/0276336. [email protected] pag. 08 PSICOMOTRICITA’ DI GRUPPO EDUCATIVA O PREVENTIVA La psicomotricità di gruppo educativa o preventiva, secondo la metodologia di B. Aucouturier, ha come obiettivo equilibrare o riequilibrare gli aspetti motori, emotivi, simbolici, rappresentativi e relazionali nel bambino. Queste funzioni sono strettamente legate tra loro e, quando dobbiamo aiutare un bambino a crescere, non possiamo considerarle separate. Nelle esperienze di gruppo, durante le sedute, questi aspetti si fondono insieme. Ecco alcuni esempi: gruppo di 5/6 bambini di 4 anni, dopo una ricerca di piacere nel muoversi saltando in profondità, correndo, rotolando tra il materiale morbido, camminando in disequilibrio sopra i cuboni, emerge, nell'immagine di un bambino, un coccodrillo. L'evocazione di questo animale nasce proprio dalla somiglianza di forma di un’asse lunga e pesante che crea instabilità nel bambino quando ci cammina sopra. Prendo dello scotch carta e disegno denti e occhi e li attacco nell'asse, la prendo e inseguo i bambini con movimenti simili al coccodrillo. Loro iniziano a scappare e rifugiarsi insieme in piccoli angoli. Lì, nascosti, iniziano ad accordarsi per attaccare il “coccodrillo”. Offro dei bastoni morbidi e iniziano a colpirlo con forza, ogni tanto si fermano e gli chiedono se ora è diventato buono, un secondo bambino risponde di no e continuano. Offro delle corde, ognuno lo lega e lo trascinano lungo la stanza fino a portarlo vicino ad una scaletta e lì, aiutandosi uno con l'altro, lo legano e ridono, saltellano, si abbracciano. Riordiniamo il materiale e leggo una storia di un coccodrillo che mangia tre anatroccoli e, quando ha la pancia piena, passa un elefante e lo schiaccia. I tre piccoli escono dalla bocca e tornano dalla loro mamma. Al termine propongo del pongo, con il quale invito i bambini a fare i tre anatroccoli e la mamma. Prendo poi dei coccodrilli ed un elefante di plastica e loro inscenano la storia, facendo ognuno personali modifiche, che raccontano al gruppo. Gruppo di 6/7 bambini di 7 anni, già al momento dell'accoglienza ognuno esprime il suo desiderio di gioco, che il più delle volte hanno pensato da giorni! Ci si accorda per definire i vari ruoli, per rendere in un gioco unico l'idea di tutti, si identificano i materiali necessari e gli spazi. Al via dei giochi, si lascia spazio ad una motricità libera che dissolve tensioni muscolari e libera immagini nuove. Man mano i bambini iniziano ad organizzare il gioco deciso che nel frattempo assume piccole variazioni. Si costruisce, ci si accorda, si creano alleanze, si trovano soluzioni insieme, a volte ci si ferma per capire meglio gli obiettivi di ognuno. Finalmente tutto è' pronto, parte il gioco vero e proprio, che a volte dura solo 10', nonostante l'attività duri 1h e 15'!! Spesso non si riesce a terminarlo, allora ci si ritrova in cerchio e ognuno racconta il suo finale. Infine la seduta si conclude con la rappresentazione che viene proposta con disegno e frasi scritte. La scrittura non è più vuota ma diventa realmente espressione di sé: le emozioni, le esperienze condivise con l'altro, la capacità simbolica si fondono insieme. Arianna Pavan - psicomotricista www.nelpaesedialice.eu MAGO GIÀGIÀ ALLA SCUOLA “BARBISAN” Alla scuola dell’infanzia spesso le insegnanti adottano un personaggio reale o fantastico come “filo conduttore” per indurre, in modo giocoso e stimolante, l’interesse dei bambini verso l’argomento o l’attività che si intende proporre loro; con questo metodo le proposte educativo-didattiche di tutto l’anno scolastico risultano collegate tra loro. Già da molti anni il nostro “filo conduttore” per le iniziative didattiche rivolte a tutti i bambini, indipendentemente dall’età e dalla sezione di appartenenza, è l’ormai famoso Mago GiàGià. Grazie alla [email protected] preziosa collaborazione del signor Francesco e, prima di lui, delle maestre in pensione Livia e Simonetta, i bambini possono ricevere le visite del mago che porta sorprese, proposte, iniziative ed intrattiene con loro un rapporto affettuoso e costante. L’ultima visita di Mago GiàGià è stata a dicembre in occasione della consegna del “calendario degli incarichi di responsabilità” che prevede, per tutto il mese, la consegna, in momento assembleare, di un incarico di responsabilità ad un bambino per ogni sezione scelto in base al suo comportamento. Ogni mattina, per tutto il mese, i bambini si ritrovano in salone per cantare tutti insieme ed estrarre dalla taschina del calendario, contrassegnata dal numero di quel giorno, il bigliettino con descritto l’incarico da svolgere. Naturalmente si tratta di incarichi di “altissima responsabilità”, come ad esempio: consegnare i fogli ai compagni, portare un messaggio alle altre classi, controllare il riordino dei materiali dopo il gioco, distribuire i bavaglini all’ora di pranzo. Questa iniziativa è molto apprezzata dai bambini che aspettano con ansia di ricevere l’incarico e quindi si impegnano a migliorare il loro comportamento e rispettare le regole della scuola. Maestra Linda pag. 10 FARE LA NANNA, CHE FATICA… Mettere a letto un bambino, si sa, è una delle piccole grandi imprese chieste alla genitorialità. I bambini sono sempre più stimolati, attratti dai programmi televisivi, euforici di fronte alle proposte che si trascinano sempre più tardi la sera. Belli i tempi di “Carosello e poi via”. Se date un occhio al palinsesto (anche quello dedicato ai bambini) noterete che molte reti propongono i beniamini dei bimbi fino a ore impensabili. Certamente riuscire a creare delle cornici normative precise, come adulti, è necessario e si fa fatica a farle rispettare. Più volte siamo portati a dare ordini ai nostri figli, a comandare e ci aspettiamo che loro eseguano. Sono ben che trascorsi quei tempi, oggi comandare non ha più alcun senso, anche perché niente attorno all’esperienza di un bambino o di una bambina può supportare tale stile educativo. Il comando viene interpretato come un eccesso di autorità e l’eseguire un ordine come un inutile senso di sottomissione. Se noi riuscissimo a creare piccole regole e ci adoperassimo per farle rispettare, con tanta pazienza, coerenza e coesione di coppia, allora le cose andrebbero decisamente meglio. Nelle mie consulenze spesso mi capita di sentire genitori che impazziscono all’ora della nanna, anche se i bambini non sono più piccolissimi. Più volte mi è capitato di sentire il genitore che è tentato di dare un “aiutino” al figlio per farlo dormire. Mi riferisco alle varie melatonina, piuttosto che un qualche antistaminico (è noto che intontisce un poco) o altre amenità acquistate anche in parafarmacia, come tranquillanti naturali. Non è così che si affronta il problema. I pediatri dovrebbero essere molto decisi in questo senso e mettere in allarme i genitori di fronte a metodi (spesso fai da te) per far dormire i piccoli. I bambini hanno risorse interiori tali da poter affrontare sonno e veglia e, a parte qualche rara eccezione, non vi è ragione per dover arrivare a “sedare” i bimbi. Per aiutare i bambini ad andare a letto bastano piccole norme auree, una routine sempre uguale data da: • orario • cure igieniche (sempre le stesse riconoscibili dai bimbi) • piccola prassi coccolosa (una favola raccontata, il suono di un carillon, la lucciola accesa) • il bacino della buona notte. Questa routine si dovrebbe tenere sempre uguale, affinché il bambino capisca che è una modalità impostata dai genitori, i quali non hanno alcuna intenzione di cedere e di fare altro. Più avanti si vive di rendita, i bambini che dormono bene e sufficientemente sono più centrati sui loro compiti, più sereni, meno agitati, meno “insopportabili”, come qualcuno li definisce. Ci sono delle cose vietatissime prima di mettere a nanna un bimbo (anche quelli non piccolissimi): guardare la televisione, giocare con i videogiochi e giocare in maniera forsennata. Creare una cornice condivisa, dove i genitori, senza perdere la pazienza, sappiano tenere ferma la convinzione che dor- [email protected] mire fa bene ai piccoli e dormire sereni in maniera naturale è ancora meglio, è questa la ricetta migliore. Tutti ne siamo capaci, basta crederci ed applicarsi. Paola Cosolo Marangon - Direttore scientifico Diventare Grandi INCONTRI PER GENITORI La Biblioteca dei Ragazzi in collaborazione con Il Melograno - Centro Informazione Maternità e Nascita, propone un ciclo di incontri su temi legati ai bambini e alla genitorialità Parliamone: approfondimenti tematici di letture consigliate Le operatrici del Melograno accompagneranno i genitori e i loro bambini attraverso la scoperta di testi dedicati a grandi e piccoli. - Mercoledì 16 Aprile ore 10.00 LA GELOSIA TRA FRATELLI Affrontarla positivamente, come prova utile per la crescita. - Mercoledì 14 Maggio ore 10.00 MADRI DI FEMMINE, MADRI DI MASCHI. Non è solo una questione di rosa o azzurro! Riflessioni sulle differenze di genere. - Mercoledì 11 Giugno ore 10.00 MI TOLGO IL PANNOLINO Come capire che i nostri figli sono pronti a togliere il pannolino. Gli incontri del sabato Piccole chicche culturali che nascono dal racconto di chi nella propria vita si è impegnata a difesa dei diritti dei bambini. - Sabato 15 Marzo “LE ABILITA’ DELL'EDUCATORE” con Silvana Brunelli “I bambini, oggi più che mai, necessitano e richiedono adulti competenti, responsabili e autorevoli con i quali entrare in relazione in uno scambio reciproco partecipato, proficuo, per potersi orientare nella realtà che li avvolge”. L'incontro è rivolto a educatori e genitori alla ricerca di nuovi e interessanti strumenti educativi. - Sabato 5 Aprile ore 17.00 “IN CAMMINO VERSO IL VASTO MONDO. GENITORI DI BAMBINI DAI 12 AI 36 MESI” con Cristina Realini Acquisizione della deambulazione eretta, del controllo sfinterico, del ritmo del sonno, l’inserimento nella vita sociale, l’introiettamento delle regole, la ricerca dell’autonomia. - Sabato 17 Maggio ore 15.00 “AMORE, SOLDI E FAMIGLIA” con Valeria Fassi 15.00 – 18.00 In amore non si conta? Le questioni di valore nelle relazioni familiari e affettive sono spesso legate a questioni di potere che condizionano le scelte e le vite delle persone. Se i soldi stanno in sintonia con le scelte di vita, allora l'equilibrio è salvo! Gli incontri sono aperti a tutti e l’entrata è libera, portate i vostri bambini! E’ gradita la prenotazione. Gli incontri si terranno presso la sede della BRAT in via Caccianiga, all'angolo con Borgo Cavour. Per informazioni o per prenotare: Biblioteca dei Ragazzi di Treviso, dal lunedì al venerdì dalle 15.30 alle 18.30 – tel. 0422 547383 e-mail: [email protected], www.bibliotecatreviso.it, www.facebook.com/bibliotecaragazzitreviso pag. 12 LA FAMIGLIA E IL SUO RUOLO EDUCATIVO Venerdì 28 marzo alle ore 20.30 a Villorba presso la scuola media di Via Centa n.90 si terrà una conferenza trattante il tema della famiglia dal punto di vista pedagogico educativo. La relatrice, la dottoressa Anita Avoncelli, pedagogista che collabora anche con il nostro giornale, tratterà l’importanza del ruolo genitoriale nella crescita ed educazione dei figli ed illustrerà stili educativi che permettono sviluppo armonioso, capacità di adattamento ed elasticità del sistema famiglia. Per informazioni: [email protected] LA BALBUZIE La balbuzie è un’alterazione che modifica consapevolmente la capacità dell'uomo nel suo parlato. Attraverso il "senso" del parlato l'uomo crea la possibilità di esprimere sé stesso ed i desideri del suo mondo affettivo. Quando il linguaggio viene alterato dalla balbuzie, il soggetto si sente colpito da tutta una serie di fattori negativi; per questo motivo, nelle forme più gravi, la balbuzie non può essere definita come una semplice disabilità, perché interagisce inevitabilmente sulla dignità e sensibilità della persona. La balbuzie è un disturbo del linguaggio che si manifesta sintomaticamente (pur non avendo un’incidenza costante, spesso il parlato risulta fluente) come un’involontaria ripetizione o prolungamento di suoni con blocchi o altre spasmodiche interruzioni nel flusso ritmico verbale. Accanto alle manifestazioni verbali i sintomi secondari possono comportare diversi atteggiamenti somatici, quali: tics mimico-facciali, tremori delle labbra e della mascella, spalancare la bocca, scalpitare con i piedi, movimenti della testa fino ad arrivare a contorsioni dell'intero corpo. Queste manifestazini secondarie (sincinesie) non hanno spesso un piano preciso di consapevolezza, ma vengono riprodotte sistematicamente come un tentativo semi-cosciente (peraltro percepito dallo stesso balbuziente come egodistonico) nel tentativo di controllare la fluenza. Accanto a questi disturbi primari si nasconde il vero mondo del balbuziente, rappresentato da tutte le manifestazioni secondarie (comprese le sincinesie) che sono la conseguenza della difficoltà linguistica. Schematicamente si possono suddividere in tre ambiti: influenza nell'aspetto linguistico (intesa come costruzione sintattica), influenza nell'aspetto comportamentale (meccanismi di evitamento di situazioni e ridotta produzione verbale) ed infine influenza sull'aspetto emotivo (frustrazione, bassa autostima, senso di privazione e di impotenza). Il balbuziente non sa sempre dire quando e perché ha delle difficoltà maggiori nel parlare o nel leggere; sente però che lo stress e l'eccitazione lo aggravano. Sulla spinta di queste incertezze emozionali vive profonde demoralizzazioni spesso collegate a delle oscillazioni giocate tra la speranza e l'impossibilità di sconfiggerla. La balbuzie ha un'incidenza di circa il 2% sulla popolazione mondiale; è presente in tutte le lingue conosciute; l'inizio appare nel 80% dei casi, prima dell'età dei sette anni ed il decorso delle sue manifestazioni patologiche universalmente è lo stesso; il sesso si dimostra determinante con una proporzione di quattro a uno di maschi rispetto alle femmine. Nei primi sviluppi dinamici del linguaggio le manifestazioni di disluenza nel parlato non devono essere intesi come presupposti alla balbuzie; solo se accompagnati da manifestazioni secondarie (indice di consapevolezza) o da sincinesie devono essere considerati come segnali di disordine del linguaggio. Ad oggi non si trova nel mondo scientifico né un aspetto teorico preciso né un programma unificato di esperienze di trattamento della balbuzie. Non conoscendo una cura definitiva della balbuzie, lo scopo della terapia dovrebbe essere lo sviluppare nella persona un impegno personale al suo cambiamento, una capacità di controllo che gli permetta di ottenere un parlato fluente. Nel prossimo numero verrà presentata un’esemplificazione clinica di un bambi- [email protected] no di sette anni affetto da balbuzie, per meglio illustrare il vissuto fenomenologico e una possibile presa in carico terapeutica. Dr. Paolo Rocca [email protected] VISITA ALLA CASA DI RIPOSO “MENEGAZZI” A dicembre i bambini della scuola dell’infanzia Maria Immacolata di Merlengo, insieme alle insegnanti, sono andati a visitare e porgere gli auguri di Natale agli ospiti dell’Istituto Menegazzi di Treviso. Il personale e i nonni, disposti a semicerchio nel salone, hanno accolto i bambini con un caloroso applauso di benvenuto, dimostrando esplicitamente la loro contentezza nel vedere questi piccoli che portavano gioia e allegria. I bambini, una volta tolti giacche e cappelli, sono subito andati a salutare gli anziani che li aspettavano a braccia aperte, era commovente come interagivano e chiacchieravano e come le loro mani si stringevano. Con l’aiuto delle educatrici dell’istituto, i piccoli hanno potuto esibirsi nel “recital di Natale”, catturando l’attenzione dei presenti, si sono sentiti importanti ed hanno cantato benissimo. Successivamente hanno partecipato ad un piccolo banchetto, al termine del quale hanno salutato i nonni e le nonne augurando loro un sereno Natale, prima di far ritorno a scuola. È un’esperienza che viene ripetuta ogni anno e nella quale noi insegnanti crediamo molto, in quanto siamo convinte che questo incontro sia di aiuto alle persone anziane e ai bambini perché come futuri cittadini imparino ad avere rispetto e sensibilità verso le persone più bisognose. Chiara, Elda, Lisa e Patrizia pag. 14 LE "VACANZE DIVERSE" DI FAMIGLIE 2000 ONLUS Cosa trasforma delle belle vacanze in Vacanze Diverse? Dipende da cosa si intende per Diverse! La formula è: vera condivisione tra le persone + divertimento + riposo = benessere per mente e corpo di tutti i membri della famiglia. Le Vacanze Diverse vengono dunque realizzate in gruppi, ma non chiusi, cioè composti solo da amici, sempre gli stessi. In realtà si aggiungono sempre famiglie nuove cosicché all'inizio non ci si conosce tutti, eppure alla fine si e' una grande famiglia. Una famiglia di famiglie è infatti il nostro slogan. La meta è una località di montagna, la stagione è l'estate. Le proposte del 2014 sono quattro, tutte in luoghi e periodi diversi. Le formule sono tre mezze pensioni e una pensione completa. Una delle proposte è in autogestione. I costi sono sempre a misura di famiglia. Si chiede in più il versamento della quota associativa a Famiglie 2000 che vale tutto l'anno e dà diritto allo status di socio, cioè essere informati delle iniziative attraverso una newsletter ed accedere ad alcuni servizi e convenzioni. L'idea di potenziare Vacanze Diverse è venuta semplicemente valutando gli effetti benefici che il tipo di vacanza provocava nelle famiglie che la sperimentavano. Fioriscono amicizie sincere tra le famiglie, si crea un clima di scambio continuo pur nella libertà del riposo e degli spazi di ciascuna persona e famiglia. Ci siamo accorti che è il modo più semplice ed efficace per comunicare alle famiglie lo "stile" che è, se vogliamo, il cuore della nostra associazione e che dà senso al nostro agire. Ma che significa stile? Modo di stare insieme e vivere una settimana in compagnia, facendo movimento fisico, sintonizzando le sensibilità, scambiandosi gioie, fatiche e... strada da fare, metafora che associa la passeggiata alla Vita. Niente della vacanza è lasciato al caso, ma le proposte sono fatte nel rispetto dei ritmi familiari e della fascia d'età dei figli. Si alternano con armonia momenti conviviali a tavola, escursioni, giochi, riflessioni serali su temi importanti e tutto ha inizio con una breve preghiera al mattino. Abbiamo notato come pregare con semplici e brevi Lodi "sintonizzi" le persone e permetta loro di vivere una giornata di pace, movimento fisico, benessere della persona. Il clima umano che si viene a creare col pregare insieme impedisce liti, pettegolezzi, cattiverie, invidie, gelosie. Sarà che il paesaggio della montagna ci avvicina al Creato e al suo "Alto Fattore" - per dirla con Dante Alighieri - e che anche il camminare è un gesto antico di ricerca, di scoperta, sarà che lo stress del lavoro e la congestione del traffico li lasciamo in città, fatto sta che l'armonia domina in Vacanze Diverse! Quale è l'ostacolo che a volte ci ha fatto desistere nel fare una vacanza con amici? Chissà le abitudini, i gusti, i desideri sulle escursioni… e altre cento paure spesso ci hanno consigliato di andare in vacanza da soli: tutta un'altra cosa! Le dinamiche negative all'interno della famiglia vengono messe in valigia perché viene ricreata l'identica situazione di quando si è a casa. In Vacanze Diverse, invece, la famiglia viene "scomposta" come un'equazione matematica e "ricomposta" dopo averla arricchita di tante facce, storie, confronti utili, sfoghi che due mamme possono farsi a vicenda durante una camminata di tre ore, mentre i figli sono in testa alla fila con ragazzi della loro stessa età. Vacanze Diverse: una risorsa per la famiglia, ma anche per persone sole che amano vivere un'esperienza insieme a tante famiglie! E anche coppie senza figli si sono uniti ed hanno gustato la presenza di bambini e forse hanno anche sollevato un po' i loro genitori. Ecco perché una famiglia di famiglie! Nel nostro sito www.famiglie2000.it si trovano tutte le proposte. Simona Guardati Vicepresidente Famiglie 2000 Onlus [email protected] LA PAGELLA DI FRUTTA E VERDURA Su www.acquistareinformati.it ogni settimana Talvolta scegliere il giusto alimento da portare sulle nostre tavole non è semplice e, in materia di ortofrutta, il compito è ancor più arduo a causa della poca conoscenza di alcune tipologie di frutta e verdura e di diverse variabili: provenienza, stagionalità e situazioni anomale a livello climatico. Uno strumento utilissimo e di grande praticità promosso da Treviso Mercati Spa, l’ente gestore del mercato ortofrutticolo trevigiano, è una vera e propria pagella di frutta e verdura attraverso la quale potersi orientare. Il progetto, denominato “Acquistare Informati”, non è a scopo di lucro e vede coinvolti una quindicina di enti con l’obiettivo di accrescere la consapevolezza dei consumatori guidandoli verso una spesa intelligente. La redazione della pagella avviene settimanalmente con un voto espresso da un team di tecnici interni al mercato ortofrutticolo per ognuno dei 12 prodotti presi in esame, il documento viene successivamente condiviso con un rappresentante di ognuno degli enti partecipanti che esprime la propria valutazione. La media ponderata di tutti i voti raccolti per ogni singolo prodotto rappresenta il giudizio finale composto da un voto accompagnato da un breve commento. La pagella è aggiornata settimanalmente ed è consultabile al sito www.acquistareinformati.it, i fattori considerati sono tutti quelli che permettono un acquisto realmente conveniente sotto ogni punto di vista: la qualità, la stagionalità, la quantità disponibile, la produzione locale ed il rapporto qualità-prezzo. pag. 17 SUPER-NATURAL L’ATTENZIONE VIEN GIOCANDO! Una nuova mostra al museo di Montebelluna resa possibile grazie al sostegno dell’Amministrazione Comunale e in particolare dell’Assessorato alla Cultura che ancora una volta permette di promuovere il Museo su tutto il territorio nazionale. Una mostra sorprendente dove la straordinaria realtà del mondo dei viventi e la fantasia dei supereroi dei fumetti si incontrano, dialogano e si confrontano nel terreno neutro del museo. Attraverso curiose e stimolanti similitudini con i poteri dei supereroi vengono presentate le tante e diverse strategie con cui gli organismi hanno risposto alle sfide ambientali, trovando soluzioni straordinarie per poter sopravvivere e garantire la prosecuzione della propria specie. Così la Donna Invisibile diventa l’occasione per parlare di mimetismo, Hulk dell’agilità della pulce, gli X-Men di genetica, DNA e mutazioni, Batman di materiali speciali che la tecnologia ha realizzato ispirandosi alla natura. Una sezione speciale, guidata da Iron Man è dedicata all’applicazione della scienza e tecnologia nello sport portando al limite le prestazioni dell’uomo. Acquari con affascinanti stelle marine, il misterioso axlotl, pesci trasparenti ed elettrici, terrari con gechi e insetti stecco corredano la mostra per rendere ancora più viva l’esperienza di visita, fornendo ultimi dati e aggiornamenti della ricerca scientifica. Infine nelle sale archeologiche del museo è allestita la sezione “Miti e Supereroi”, dove si svela l’origine del concetto di supereroe attraverso leggendari personaggi come Gilgamesh, Thor, Achille ed Ercole. Tanti supereroi, quasi una vera e propria antologia, per raccontare la natura in modo divertente, attraverso tanti esperimenti, video, multimedia, sfide e un coinvolgimento attivo dei visitatori. Grandi e piccoli potranno mettersi alla prova sfidando nel salto in alto e in lungo animali e supereroi, osservare l’interno di un formicaio, sperimentare tentando di superare i propri limiti... Le sezioni della mostra: 1. Dagli X-Men a Plastic Man. Genetica, mutazioni e selezione. 2. La Cosa e Junior. L’impossibile, il possibile e il reale 3. Wolverine e Wonder Woman. Vivere oltre: rigenerarsi e riprodursi 4. Da Hulk ad Aquaman. Questioni di fisica e chimica 5. Da Misterix a Iron Man. Uomini super: atleti, tecnologia e prestazioni 6. Da Spider-Man a Batman. Materiali speciali 7. Da Flash al… colibrì. Ecco gli animali super!!!! 8. Da Ercole a Thor. Mito e supereroi Per informazioni: Museo di Storia Naturale e Archeologia di Montebelluna (Tv) - Via Piave 51. Tel. 0423.300465, [email protected], www.museomontebelluna.it. Come consulente pedagogica nelle scuole mi trovo spesso ad osservare bambini del primo anno di scuola primaria che hanno difficoltà ad adattarsi alle richieste cognitivo-comportamentali che la scuola richiede. Nello specifico, i piccoli alunni, hanno difficoltà ad orientare l’attenzione (concetto diverso rispetto all’incapacità di stare attenti), a recepire correttamente l’informazione verbale (a volte anche se supportata da informazioni visive) ed a tollerare i tempi d’attesa. Vedo bambini che non riescono a stare seduti, sempre sul punto di “decollare” dalla sedia. Spesso non sono disturbi specifici dell’attenzione o iperattività, per i quali è necessario un intervento specifico, ma quello che noi professionisti definiamo disturbi generici d’apprendimento che con una buona rieducazione si possono compensare. La scuola dell’infanzia è l’ambiente dove queste caratteristiche emergono e, nonostante l’attento e professionale lavoro delle insegnanti, ritengo che per alcuni piccoli sia necessario un percorso strutturato con attività mirate che aiutino a superare queste difficoltà. Inizialmente ho sperimentato con dei miei pazienti individualmente alcune attività ludiche che avessero come obbiettivo lo sviluppo di un pensiero più ordinato (ad es. strutturare dei percorsi) o di una maggiore capacità di orientare l’attenzione (giochi basati sullo stimolo-risposta), e nonostante i miglioramenti ho sempre pensato che il lavoro in piccolo gruppo avrebbe accelerato il processo di apprendimento oltre che risultare più divertente. Ho proposto questo percorso nelle scuole dell'infanzia in cui sono consulente con ottimo successo e continuo a proporre tale iniziativa organizzando gruppi di 6/8 bambini. Le attività prevedono un rituale iniziale di saluto ed un momento di condivisione (ad es. una cosa bella successa durante la settimana); un gioco in movimento basato sullo stimolo-risposta o la costruzione e lo svolgimento di un percorso con delle regole; un rituale finale con ulteriore momento di condivisione. Nei giochi vengono introdotti elementi di didattica prescolastica come il concetto di destra- sinistra, le somiglianze, il numero etc… Oltre ad un’esperienza in piccolo gruppo ciò che consiglio ai genitori sono dei giochi semplici, intuitivi, divertenti e soprattutto che coinvolgano tutta la famiglia. Eccone alcuni banali ma di grande aiuto! Memory… partite con poche carte ed aumentate sempre di più ad ogni successo! In macchina…. “facciamo a gara a chi vede per primo …una macchina rossa…” Sopra il tavolo mettete degli oggetti, fateli osservare, toglietene uno senza farvi vedere e chiedete poi quale manca. Ultimo consiglio, non meno importante, leggete spesso ai vostri bambini, il libro è strumento di condivisione (di tempo, spazio e pensiero), di apprendimento lessicale, sviluppa capacità di ascolto, fantasia e defatica i bambini dopo una lunga giornata. Dott.ssa Sabrina Schiavon - Pedagogista www.studiopsicopedagogico.com - [email protected] Quando la natura supera la fantasia Museo di Montebelluna fino al 29 giugno [email protected] pag. 18 BRAT: ADESSO ANCHE VIDEOTECA! In biblioteca dei ragazzi è ora disponibile la nuova sezione di film e cartoni animati, oltre 200 titoli selezionati tra la migliore animazione e il cinema più adatto per tutta la famiglia. Le regole del prestito sono semplici: ogni tesserato può avere al massimo 10 “pezzi” tra libri e DVD, la restituzione è dopo 7 giorni per i DVD mentre per i libri c’è tempo un mese intero, eventualmente prorogabile. I pomeriggi piovosi invitano alla visione di bei film di animazione, scegliete con cura le opere più adatte ai vostri bambini; abbiamo l’intera collezione di classici Disney e Pixar oltre ai migliori titoli DreamWorks e la filmografia completa di Miazaki. Alcuni consigli? Per i più piccoli è meglio proporre episodi brevi con dialoghi dai ritmi non troppo serrati e personaggi ben delineati, è perfetta ad esempio l’allegra combriccola di animaletti presenti nei cartoni di Winnie the Pooh tratto dai testi di Alan Alexander Milne o le vicende di Peter Coniglio dalla penna di Beatrix Potter. Se invece volete ridere un po’ non perdetevi le avventure Wallace e Gromit un cane e il suo padrone resi con l’antica tecnica dello stop-motion e la manipolazione della plastilina. Sempre di derivazione letteraria i film basati sui personaggi del Dr.Seuss come Il gatto, Ortone e il mondo dei Chi e il famoso (ma un po’ pauroso) Grinch. Alla base del divertimento giochi di parole e rime scatenate in un mondo rovesciato dalla parte dei bambini e vicino al nonsense inglese. Non tutti i genitori apprezzano il Dr.Seuss ma la scena dei fratellini Sally e Conrad che distruggono la casa senza svegliare la baby sitter è imperdibile. Cambiando radicalmente genere vi invitiamo infine ad entrare nel magico e delicato mondo di Hayao Miyazaki; il suo tratto inconfondibile ha cresciuto intere generazioni con gli episodi televisivi di Heidi, Anna dai capelli rossi o Conan il ragazzo del futuro. Nel 2003 ha vinto l’Oscar per La città incantata e fondando lo Studio Ghibli ha portato l’animazione giapponese ai più alti livelli di qualità. Per i bambini dai quattro anni in su vi consigliamo Il mio vicino Totoro e Ponyo della sogliera mentre i più grandini (specie le bambine) troveranno irresistibili le vicende della streghetta in Kiki consegne a domicilio. Buona visione! [email protected] La BRAT è un servizio gratuito del Comune di Treviso, ci trovate in Borgo Cavour (entrata da via Caccianiga) dal lunedì al venerdì 15.30 -18.30. Per essere sempre aggiornati è possibile raggiungere la Brat alla sua pagina facebook: www.facebook.com/bibliotecaragazzitreviso o telefonare al numero 0422 547383. DI COSA HANNO BISOGNO I BAMBINI? Nella nostra frenetica società, genitori sempre più competitivi ed impegnati ad ostentare più che a condividere, perdono di vista il tempo dello stare con i propri figli. Tanti regali prendono il posto delle relazioni mancanti, molti giocattoli che potrebbero riempire un negozio, vengono rapidamente dimenticati ed abbandonati dai bambini perché poco rispondenti ai loro reali bisogni di sperimentazione, inventiva, creatività e di relazione vera. Forti passioni di miopi genitori diventano, guarda caso, le passioni dei figli, che pur di condividere un tempo insieme, limitano i loro sogni e le loro reali competenze, spesso per compiacerli. Invece un genitore dovrebbe comprendere quali siano i veri interessi di suo figlio ed incoraggiarlo a seguirli. I bambini hanno bisogno prima di tutto di una mamma ed un papà che condividano insieme la loro crescita, la loro vita, le loro emozioni, le loro paure, vittorie e sconfitte quotidiane, non solo nei week end. I bambini hanno bisogno di: - sapere che sono al sicuro, che qualsiasi cosa accada, ci sarà chi li proteggerà; - hanno bisogno di un’infanzia semplice e spensierata, fatta di corse nei prati, di poter creare, manipolare, pasticciare e sporcarsi; - hanno bisogno di libri che li incuriosiscano, che li facciano volare con la fantasia, un tempo dedicato dai genitori per le sue storie preferite, anche se come volte accade per i più piccoli è sempre la stessa storia, ripetuta all’infinito; - i bambini NON hanno bisogno di abiti firmati, ma comodi per potersi muovere liberamente, lasciamo pure l’apparenza ad alcuni adulti se è questo che li rassicura; - hanno bisogno di sentirsi dire che sono bravi, che sono amati, quindi diciamolo: “Ti voglio bene”, “mi piace stare con te”, “ti voglio bene anche se sono arrabbiata”, “anche se fai i capricci”, sono frasi che spesso non si dicono perché si danno per scontato, invece bisogna sottolinearle proprio per la loro importanza, perché infondono sicurezza; - che i loro problemi non siano sottovalutati solo perché “infantili” ma anzi tenuti in considerazione: “Ti capisco”, “Posso capire come ti senti”. L’amore di un genitore per un figlio deve essere capito, si devono esprimere le emozioni ed accompagnarle ai gesti che infondano sicurezza e fiducia. Quello che i bambini crescendo ricorderanno, sarà soprattutto il tempo dedicato a loro in termini di qualità e di emozioni, sarà ciò che li aiuterà anche nelle relazioni con gli altri. Dr.ssa Anita Avoncelli - Pedagogista www.educazionefamiliare.it pag. I MEDIA SONO REALMENTE PERICOLOSI PER I BAMBINI? Riflettiamoci insieme Come genitori talvolta ci preoccupiamo per le possibili conseguenze negative che possono accadere se i nostri figli usano i media (televisione, cellulare, Internet). Le cronache quotidiane riportate dai giornali su questo argomento spesso rinforzano la nostra preoccupazione. Ma i media sono davvero così pericolosi per i nostri figli? Noi crediamo che i media siano indubbiamente strumenti utili e ciò è dimostrato dall'ampia e crescente diffusione che essi hanno. Offrono infatti molte opportunità. Attraverso i programmi televisivi, per esempio, possiamo vedere e conoscere realtà lontane, possiamo tenerci informati e possiamo anche divertirci e distrarci dai nostri impegni quotidiani. Attraverso il cellulare e Internet possiamo facilmente metterci in contatto con i nostri amici, anche se sono lontani. Ciò nonostante, per molti genitori i media hanno una connotazione negativa. Nei corsi di formazione per genitori che EDUMECOM offre gratuitamente a chi li richiede, sviluppiamo questo aspetto partendo da una riflessione sulla differenza tra pericolo e rischio. Un pericolo è un evento, una cosa o una persona che può costituire una minaccia, un rischio invece è la possibilità che si verifichi un fatto negativo, un danno, che qualcosa non abbia l'esito voluto. In altre parole, vivere un pericolo vuol dire essere inconsapevoli di ciò che può accadere, vivere un rischio significa avere la consapevolezza di ciò che può accadere. Quando non conosco uno strumento lo considero pericoloso, quando lo conosco sono consapevole dei rischi che il suo uso comporta. In altre parole, conoscere vuol dire passare dall'inconsapevolezza alla consapevolezza. Se consideriamo un media pericoloso, come tutto ciò che è pericoloso, è meglio lasciarlo fuori casa. Un pericolo infatti abbiamo detto che è una minaccia. Ma poiché sappiamo che i media offrono grandi opportunità, ci facilitano la vita, esistono nella vita nostra e dei nostri figli, è meglio approfittarne ed imparare a valutarne i rischi, così come abbiamo fatto per altri oggetti d’uso quotidiano come ad esempio il coltello e le forbici. Nel caso in cui l'uso di uno strumento sia utile è vantaggioso imparare a conoscerlo e quindi individuarne i rischi. Poiché abbiamo detto che un rischio è la possibilità che si verifichi un fatto negativo, per ciascun rischio identificato posso trovare una strategia compensativa che riduca la probabilità che esso accada. Continuando con i due esempi citati, il coltello e le forbici, coniughiamo questo processo. L'uso del coltello comporta il rischio di tagliarsi con la lama, quando mio figlio è piccolo inizierò ad insegnargli come si usa il coltello adottando però, finché non impara ad usarlo, una strategia per ridurne il rischio, facendogli usare ad esempio un coltello di plastica la cui lama taglia ben poco. Analogamente l'uso delle forbici da parte di un bambino comporta il rischio di “impiantarsi” le punte, per cui adotterò la strategia di fargli usare una forbice con le punte arrotondate, fino a che non ha imparato come si usa. Chiarita questa importante differenza tra pericolo e rischio e considerato che i media sono strumenti molto utili che è opportuno imparare ad usare, individuiamo quali sono i rischi che ciascuno di essi presenta per poter mettere in atto delle strategie che ne limitino gli effetti negativi. I media quindi non sono pericolosi, basta imparare ad usarli! Dott.ssa Paola Stefanelli e Dott.ssa Mara Quarisa Provincia di Treviso EDUMECOM - Centro di Eccellenza per l'Educazione ai Media e alla Comunicazione 21 ATTIVITA’ ESPRESSIVE E FATTORIA DIDATTICA Durante l’anno scolastico è abitudine usuale che i bambini della scuola dell’infanzia (nonché delle scuole primarie e secondarie) facciano visita ad una fattoria didattica. Vorrei parlarvi in particolare della fattoria Rio Selva, che sorge, circondata da campi coltivati a regime biologico, vicino ad un laghetto in quel di Preganziol. Il signor Bruno in qualità di “nonno” saggio e affabile, accoglie i bambini e le insegnanti con il calore e la passione di chi abbraccia una vita a contatto con la natura, avendo cura e attenzione per tutti gli animali domestici e selvatici, nel rispetto delle persone e nella condivisione (la fattoria infatti è anche una co-housing, ovvero un luogo comune in cui vivono più famiglie). Durante la giornata di visita, ricca di attività, i bambini incontreranno gli animali della fattoria (alcuni noti altri davvero curiosi); la classe poi sarà attivamente coinvolta nel fare attività di forno in un ambiente realmente rustico e rurale. Passeggiando per il bosco conosceranno i segreti delle piante e l’importanza del rispetto della natura. Ed è proprio qui che si svolgerà la novità di quest’anno, ovvero un percorso di fiaba nel bosco sul tema della cura delle piante e della salvaguardia degli alberi, a cura del Bosco Incantato. I bambini quindi, oltre ad assimilare informazioni scientifiche e curiosità da parte del signor Bruno e dei suoi preparati collaboratori potranno partecipare anche emotivamente, attraverso l’arte, portando con sé una memoria più profonda dell’incontro con un contesto di vita in armonia con la natura. [email protected] [email protected] pag. 23 COME SCEGLIERE IL NIDO UNA CANZONE IN TUTTE LE LINGUE La domanda ricorrente dei genitori che devono inserire i propri figli al nido è: “ma cosa devo valutare e osservare per riconoscere se il nido è giusto per il nostro bambino e per la nostra famiglia?” Vediamo insieme alcuni passaggi importanti. Non affidatevi al nido sotto casa, è preferibile fare un po' di strada, ma aver valutato attentamente il luogo dove si intende lasciare il proprio bene più prezioso per alcune ore durante la giornata. E' utile visitare il nido: valutare gli spazi, gli arredi, se gli oggetti e i materiali rispondono alle esigenze di cura, di sicurezza, di protezione e di autonomia. Osservate bene se il nido è pulito, luminoso, sobrio nelle decorazioni, poco rumoroso. Chiedete sempre informazioni sul metodo educativo proposto e riflettete attentamente se risponde alle vostre idee e ai vostri valori. Un ambiente vecchio, ma pulito e ben organizzato è preferibile a un edificio moderno ma privo di ambienti significativi. Valutate se i giochi sono interessanti, se ci sono libri. I bambini possono giocare con l'acqua? Se volete essere presenti durante la fase iniziale, chiedete di osservare il momento del pranzo: i bambini possono fare da sé? C'è tanta confusione? Le educatrici urlano? Come parlano dei bambini? Fanno confronti, danno giudizi, esprimono preferenze? Parlano o urlano? Conoscere in anticipo le educatrici vi aiuterà a comprendere se saranno in grado di rispettare il più possibile l'individualità di ogni bambino. Chiedete di conoscere ritmi e attività delle giornate. E' importante perchè voi a vostra volta possiate raccontarle ai vostri figli; capiranno la vostra fiducia nei confronti delle persone a cui li affidate. E' importante sapere come verrà fatto l'ambientamento. Non andatevene mai senza aver salutato i vostri figli. Se continueranno a piangere, spiegate loro dove andate, che tornerete a prenderlo, che nel frattempo farà delle cose belle e divertenti. Se vi è possibile, all'inizio preferite mezza giornata. Se non è possibile, assicuratevi sempre di ciò che verrà fatto durante tutto il tempo che il bambino starà al nido. Ciò che è veramente importante comprendere è se l'ambiente permette al bambino, quando sarà in grado di farlo, di fare da solo. L'educatrice offrirà viceversa una relazione rassicurante all'arrivo, all'uscita, durante il cambio, il pasto, il sonno. Il bambino non dovrà essere mai forzato a mangiare o dormire, ma dovrà stare in un luogo che permetta che ciò avvenga autonomamente. A Treviso sono presenti due nidi pubblici, negli altri Comuni potete chiedere informazioni agli uffici preposti. Sono attivi in tutti i comuni nidi privati gestiti da enti operanti nel privato sociale, da enti confessionali, o a indirizzo pedagogico. Da alcuni anni è possibile inserire i propri figli presso i Nidi in Famiglia, che possono accogliere un numero massimo di sei bambini nella fascia 3 – 36 mesi. Il Melograno Centro Informazione Maternità e Nascita www.melogranotv.org A dicembre si è svolta presso la scuola dell’infanzia Barbisan “la Giornata dell’Intercultura” sul tema delle lingue parlate in famiglia, dai bambini che frequentano la scuola. Lo scopo dell'iniziativa inserita nel progetto “Benvenuto” è dare la possibilità alle famiglie di conoscere e farsi conoscere attraverso l’argomento di volta in volta proposto. Il nostro amico, mago GiàGià, ci ha portato il testo di una canzoncina chiedendoci di impararla e, con l’aiuto dei genitori non italofoni, di tradurne il testo in diverse lingue. Il mago ha espresso il desiderio di insegnare a tutti i bambini del mondo la stessa canzoncina, per unirli idealmente attraverso un’unica melodia. Le famiglie hanno collaborato scrivendo il testo tradotto nella loro lingua ed in grafia originale. Alcune mamme hanno inoltre partecipato cantando la canzoncina nella loro lingua d’origine o in dialetto, da sole o insieme al loro bambino, dimostrando una sentita partecipazione ai progetti della scuola. Credo che per alcune di loro non sia stato facile imparare la canzone in italiano dal loro bambino e poi tradurla e cantarla nella loro lingua, mi riferisco soprattutto all’arabo e al russo, ma anche all’albanese e all’inglese. Tutte le traduzioni saranno raccolte in un libricino e fotocopiate su richiesta. Di seguito il testo della canzoncina di origine spagnola adatta al risveglio dei bimbi al mattino. PIN PON Pin Pon è un pupazzo assai bello e di cartone, si lava la faccina con acqua e con sapone Pin Pon sempre si pettina col pettine d’avorio e anche se strattona non piange mai così Pin Pon dammi la mano con una forte stretta, voglio essere tuo amico Pin Pon, Pin Pon, Pin, Pon. Maestra Linda “CUCCIOLI – IL PAESE DEL VENTO” Dai produttori di “Cuccioli” e quattro anni dopo il film “Il codice di Marco Polo”, arriva al cinema dal 27 marzo CUCCIOLI – IL PAESE DEL VENTO, l’atteso sequel che vede in azione i sei inseparabili amici in una nuova avventura contro la storica antagonista Maga Cornacchia. LA STORIA DEL FILM: I Cuccioli abitano a Soffio un piccolo paese dove tutto funziona grazie all’energia del vento. La perfida Maga Cornacchia vuole fermare tutte le macchine a vento della città e distruggerla. Per far questo ruba il piccolo robot giallo a forma di pulcino! Grazie a una magia la crudele Cornacchia lo trasforma e lo fa diventare enorme: così potrà usarlo per trasportare a Soffio le sue macchine infernali e annientare la città. Ma i Cuccioli riusciranno a fermere la Maga grazie anche al prezioso aiuto dei giovani spettatori. Un film adatto alle famiglie, coinvolgente e pieno d’azione grazie a tanti momenti in cui il pubblico viene invitato alla partecipazione, con fantastici personaggi e gag esilaranti. 80 minuti di emozioni condite da 80 minuti di risate! [email protected]