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Nuovi indirizzi di studio disposti dal piano di dimensionamento

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Nuovi indirizzi di studio disposti dal piano di dimensionamento
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1 febbraio 2016
San Gavino. Istituto di istruzione superiore Marconi - Lussu
Nuovi indirizzi di studio disposti
dal piano di dimensionamento scolastico
L’Istituto di Istruzione Superiore “MarconiLussu” di San Gavino propone un ampliamento della propria offerta formativa. Per il prossimo anno scolastico, considerato il piano di
dimensionamento stabilito dalla Regione Sardegna con provvedimento del 14/01/2106, è
prevista l’attivazione di due nuovi indirizzi di
studio in ambito liceale. Sono contemplate due
opzioni; una per le Scienze applicate e l’altra
Economico sociale. Si rimane in attesa per
l’autorizzazione dell’Ufficio Scolastico Regionale.
Nell’ottica del provvedimento Regionale si
riconosce ...l’opzione “scienze applicate” ...
fornisce allo studente competenze particolarmente avanzate negli studi afferenti alla cultura scientifico-tecnologica, ... e all’informa-
tica e alle loro applicazioni. Per quanto riguarda le Scienze Umane invece ... può essere attivata l’opzione economico-sociale che fornisce
allo studente competenze particolarmente avanzate negli studi afferenti alle scienze giuridiche, economiche e sociali. Le famiglie e gli
interessati per maggiori informazioni possono
consultare il sito della scuola.
Tali nuovi percorsi di studio rappresentano uno
spazio inedito per il territorio del Medio Campidano. «La nostra scuola è soddisfatta per la
concessione di questo ampliamento stabilito da
parte della Regione», afferma la dirigente scolastica Vincenza Pisano, «con queste opportunità ci rivolgiamo agli studenti e alle famiglie
affinché vengano garantite maggiori possibilità di accesso per il diritto allo studio». (g. c.)
Formazione in classe: “Campioni di Razza”
L’Istituto di Istruzione Superiore “Marconi - Lussu” propone per i propri studenti
una serie di incontri nell’ambito di un progetto denominato “Campioni di Razza”,
avente per tema la prevenzione di problematiche universali di intolleranza, razzismo
e discriminazione sociale.
Con la psicologa Alice Bandino, vincitrice
di una borsa di studio nazionale finanziata
dal Consiglio Nazionale dell’Ordine degli
Psicologi, gli alunni delle classi II G e II E
liceo delle Scienze Umane, hanno partecipato alla prima lezione introduttiva durante la quale sono stati illustrati i caratteri delle
emozioni come manifestazioni fondamentali dell’esperienza umana e come da esse
scaturisca la necessità di comunicare efficacemente il proprio vissuto affettivo. Si è
discusso su temi che maggiormente coinvolgono il mondo adolescenziale; conflit-
tualità e prevaricazione, autostima ed empatia.
Le attività formative avranno la durata di
sei mesi totali e verranno realizzate attraverso laboratori mirati e testimonianze dirette di attività condotte nell’ambito della
Mondialità e di Intercultura.
Giovanni Contu
Villacidro: la notte nazionale del liceo classico
«Per tutta la notte sul campo stettero, pieni d’orgoglio, e arsero fuochi a migliaia, come quando in cielo, intorno alla
luna splendente, brillano luminose le stelle…». È quasi mezzanotte. La voce della giovane Diletta risuona forte e chiara
nel silenzio dell’aula magna gremita. Dalla strada, il rumore
prodotto da poche automobili solitarie sembra provenire da
un mondo che nulla ha a che fare con quello che in pochi
attimi si è concentrato qui, nella sala al pianterreno del civico
60 di via Regione Sarda. «Così, tra le navi e le acque dello
Scamandro, brillavano i fuochi che i troiani accesero davanti a Ilio (…) e intorno a ciascuno cinquanta uomini stavano
al bagliore della fiamma ardente. Fermi accanto ai carri, i
cavalli si cibavano di orzo bianco e di spelta e attendevano
l’aurora dal bellissimo trono». Diletta tace e nell’ applauso
scrosciante di studenti, genitori e insegnanti ai versi dell’ VIII
libro dell’Iliade c’è la risposta ai pragmatici utilizzatori di
tecnologia che danno per vinta la cultura classica. Si chiude
così la seconda Notte Nazionale del liceo classico. Oltre duecento i ginnasi da tutta Italia, tra cui il Piga di Villacidro,
che anche quest’anno hanno risposto all’appello in difesa degli
studi umanistici lanciato da Rocco Schembra, insegnante di
latino e greco al “Gulli e Pennisi” di Acireale.
Conferenze, spettacoli, letture, degustazioni a tema, proiezioni e percorsi guidati nel ricco programma elaborato da studenti, genitori, docenti con la collaborazione di esterni e personalità del mondo della cultura classica,ma anche scientifica, «a dimostrazione - afferma il professore Corrado Branca
- della formazione globale offerta dal liceo classico. La fruizione della letteratura e della storia dell’arte accostano lo
spirito umano alla bellezza, lasciando una traccia del loro
passaggio anche negli studenti universitari che seguono percorsi apparentemente lontani dal Liceo Classico». Pienamente
soddisfatto il dirigente scolastico Antonio Macchis, per il
quale la serata è stata «un grande successo, sancito dall’impegno degli studenti e dal modo innovativo in cui hanno saputo proporre le attività in locandina. Il ruolo culturale di
rilievo svolto dal Piga nel territorio è emerso con forza anche
in questa occasione: l’intento è quello di riproporre la serata
nei prossimi anni, rendendola una costante dell’offerta formativa del liceo».
La serata si era aperta con i tradizionali saluti delle autorità,
alle quali ha fatto seguito l’appuntamento con il filosofo della scienza Silvano Tagliagambe, che attraverso la lettura di
Via Matteotti, 28 - Guspini
Tel. 070. 970934 - Fax 0709785036
E-mail: [email protected]
Anno XVIII - n. 3 1 Febbraio 2016
Registrazione Tribunale di Cagliari n. 3 del 22 Gennaio 1999
Amministratore unico:
Antonietta Nolli
Direttore commerciale:
Nello Agus
alcune pagine di
Gramsci ha evidenziato l’esigenza di
far convergere “conoscere, sentire e
capire”. «Abbiamo
sottovalutato l’analfabetismo emotivo ha detto l’epistemologo di Legnano - e
la necessità di intellettuali che sappiano, sentano e siano
appassionati non
solo del sapere in sé, ma dell’oggetto del sapere». Tra i grandi nomi della cultura in visita al liceo classico anche il professore emerito di Farmacologia all’Università di Cagliari
Gian Luigi Gessa. Lo studioso ha incantato la platea nel suo
racconto di come i neurotrasmettitori, ovvero le molecole
prodotte dal cervello per comunicare tra loro, condizionino o
determinino emozioni, desideri, paure, gioie «e persino - ha
aggiunto Gessa - quel sentimento ineffabile chiamato felicità, che, come Orfeo per Euridice, scompare non appena pensiamo di averla raggiunta». Spazio poi al concerto di musica
classica a cura della docente Barbara Rossi e dei giovani
musicisti Lucia Piastrelloni, Niccolò Dessì Cinzia Curridori,
Lucia Frau, Alessia Orrù e Danilo Loddo. A seguire, storie e
bellezze dell’Atene del V secolo nella narrazione condotta
dalle classi II e III B con l’aiuto della professoressa Caterina
Pogliani: giù il cappello per Erodoto, Eschilo, Tucidide, fino
a quel Sofocle autore dell’Antigone “anima di luce, occhi di
viola” fieramente interpretata da Valentina Cabriolu, con Creonte, Ismene e il Coro rispettivamente nelle persone di Giovanni Pintus, Chiara Perdisci, Danilo Loddo.
In contemporanea, all’ingresso, facevano bella mostra di sé i
“piatti tipici dell’antica Roma”, secondo le ricette di Apicio,
preparati dai ragazzi dell’Istituto Alberghiero di Monserrato,
e i dolci realizzati dai genitori. Riuniti in capannelli attorno
ai tavoli, anche tanti ex studenti: «La loro presenza - ha ricordato Michele Cannas, rappresentante d’istituto - ci riempie di orgoglio, perché questo significa che comunque il liceo ha lasciato in loro un ricordo positivo». Gli fanno eco i
compagni Francesco Scano e Matteo Collu: «Una preziosa
w w w. l a g a z z e t ta . eu
A questo numero hanno collaborato:
Lorenzo Argiolas, Giovanni Contu, Stefano Cruccas, Elena Fadda,
Gazzetta
La
del Medio Campidano
Direttore Responsabile:
Gian Paolo Pusceddu
[email protected] - cell.329. 4878330
Adele Frau, Dario Frau, Francesca Garau, Franco Lilliu, Roberto Loddi,
Antonio Loru, Andrea Meloni, Mondo Meloni, Francesca Murgia, Simone Muscas,
Carola Onnis, Paolo Onnis, Paolo Salvatore Orrù, Carlo Pahler, Fernanda Pinna,
Saimen Piroddi, Sergio Portas, Evaristo Puxeddu, Stefania Pusceddu,
Marisa Putzolu, Rinaldo Ruggeri, Gigi Tatti, Augusto Tomasi, Fulvio Tocco,
Vice Direttori: Gian Luigi Pittau, Santina Ravì
Concessionaria di pubblicità: MediaTre s.r.l
Guspini Via Matteotti, 28
tel. 070 970934 - fax 070 9785036
occasione di collaborazione tra alunni e professori.
Vedere la scuola allestita, animata, piena di vita ci ha
fortemente emozionati. Come rappresentanti degli studenti, non possiamo che esprimere la nostra volontà
di ripetere nei prossimi anni questa iniziativa». Quarto rappresentante in carica, Francesco Simoni, per il quale la
serata è stata «un buon trampolino di lancio per permettere
agli esterni di visitare la scuola e valorizzare insegnamenti
che a volte, per errore, non vengono recepiti interessanti». Il
giovane, insieme ai compagni Enrico Uda, Michele Sanna,
Alice Curridori, Edoardo e Nicolò Podda, ha accompagnato
le belle voci di Sabrina Abis, Asia Pittau, Rachele Meloni,
Aurora Lecis e Anna Atzeni, nell’intrattenimento musicale
organizzato dagli studenti appena dopo la visione del breve
messaggio di saluto del campione Fabio Aru, ex studente del
classico di Villacidro. Disponibili tra primo e secondo piano,
anche il percorso guidato “Socrate e la ricerca della verità” a
cura del docente Giuseppe Urrai e della classe III D, unitamente a “La scuola si racconta”, realizzato da V A, I B e da
studenti di altre classi con l’ausilio delle professoresse Maria
Rosaria Salis e Gabriela Podda. Tra le attività in programma
anche “Cultura classica in gioco”, con giochi a premi per gli
studenti della scuola media organizzati dagli studenti in collaborazione con i docenti Paola Lampis e Giuseppe Marras.
Ultime battute per la serata con le letture poetiche a cura dei
genitori e di Letizia Dessì, magnifica interprete dell’idillio
teocriteo “L’Incantatrice”.
«Tradurre latino e greco non è un esercizio sterile, ma uno
strumento per orientarsi nella comprensione degli altri e delle altre culture. Finché esisterà anche soltanto una scintilla
d’amore per la bellezza e la libertà - conclude Anna Atzeni,
studentessa - il liceo classico continuerà a vivere e noi a credere che valga la pena studiare».
Francesca Virdis
Stampa: Nuove Grafiche Puddu - Zona Industriale - Ortacesus (Ca)
tel. 070 9819015
Venanzio Tuveri, Gianni Vacca, Francesca Virdis, Franco Zurru.
Tutto il materiale, foto, disegni e manoscritti pervenuti al giornale non si restituiscono.
Le opinioni impegnano esclusivamente la responsabilità diretta degli autori.
Questo numero è stato chiuso in redazione il 26 gennaio 2016 ore 12
e stampato in 2.500 copie
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Guspini. Bando “Programmi integrati e Piani di Riqualificazione Urbana”
Via Diaz
Via Carducci
Monte
Granatico
S
olo quattro guspinesi
hanno chiesto di essere inseriti nel progetto
“Su Bisciau Antigu”. Potevano beneficiare di fondi regionali per la sistemazione delle facciate e delle coperture
delle vecchie abitazioni, ma
l’esiguo numero dei partecipanti non ha consentito ai
privati di aderire al bando,
per cui l’amministrazione
comunale ha chiesto solo finanziamenti per la riqualificazione urbana. La scarsa
partecipazione dei cittadini è
sicuramente legata alla con-
tingenza economica. Era
un’opportunità che poteva
consentire anche alle piccole imprese di riprendere un
poco d’ossigeno, ma la speranza rimane aperta perché si
presume che ogni anno la
Regione riproponga il bando
per migliorare gli aspetti
estetici e di sicurezza dei centri storici.
Il Comune di Guspini partecipa al Piano di Riqualificazione Urbana con una proposta di cofinanziamento del
52% del costo totale delle
opere pubbliche inserite nel
Su Bisciau Antigu:
un progetto per cambiare
l’aspetto del centro storico
progetto: 230 mila euro di
lavori. Tre gli obiettivi dell’amministrazione comunale:
riqualificare la pavimentazione del tratto del percorso
“Domus Guspini”, posto tra
il Monte Granatico e la scalinata di accesso al livello
della piazza antistante la
Chiesa di San Nicolò di
Mira; migliorare il sistema
dei parcheggi e realizzazione un nuovo sistema di illuminazione con utilizzo di
lampade led. Sarà riqualificata la rete viaria partendo da
via Ferracciù per via Armando Diaz sino all’incrocio con
via Giovanni Antonio Sanna
con la tipologia in pietra e
ARBUS. CONSIGLIO
ciottoli, già in uso nella prima parte di via Ferracciù. Per
il resto si farà uso del calcestruzzo drenante colorato,
che cercherà di essere il più
contestualizzato possibile
con l’architettura della pietra
cruda. La stessa tipologia
sarà impiegata nel tratto di
via Carducci, dall’incrocio
con via G. A. Sanna sino alla
piazza del mercato. Per il
traffico automobilistico e i
parcheggi si vuol procedere
in maniera sperimentale con
un programma graduale di
pedonalizzazione di alcune
strade del centro storico. Per
il momento si propongono
due azioni importanti: la prima, con l’obiettivo di usare
la bicicletta, il posizionamento negli slarghi di rastrelliere per la sosta delle biciclette, anche in funzione dell’introduzione del sistema di
Bike Sharin (servizio di biciclette pubblico). L’altra
azione prevede la realizzazione, in maniera diffusa, dei
così detti “Parcheggi rosa”,
dedicati alle donne in gravidanza ed agli accompagnatori dei bambini al disotto dei
due anni d’età. Sarà realizzato anche un sistema di canalette per il passaggio delle
reti tecnologiche e di “pali
Smart” che oltre a svolgere
le funzioni di illuminazione,
possono modulare l’intensità e l’accensione/spegnimento in funzione del traffico o
della presenza dei pedoni,
nonché la possibilità di consentire l’accesso garantito
per il sistema Wi-Fi di connessione Internet e per diverse applicazione di sorveglianza, da gestire a distanza. Sono inoltre previsti interventi di arredo negli slarghi e nelle piazzette con la
filosofia dei piccoli parchi
(parklet).
Tarcisio Agus
COMUNALE
Riqualificazione urbana: approvato il progetto preliminare
Il Consiglio comunale ha approvato definitivamente il progetto di riqualificazione urbana. L’importo economico complessivo è di 280.000 euro, dei quali 137.201 sono la quota
del cofinanziamento comunale.
L’intervento ampiamente illustrato dall’assessore ai Lavori
Pubblici Gianni Lussu ha subìto qualche modifica rispetto a
quanto già programmato nell’assemblea pubblica di metà
novembre dove individuato l’immobile comunale su cui intervenire si restava in attesa dei progetti e delle proposte dei
privati. L’avviso pubblico però è andato quasi deserto, appena due le richieste sulle dieci attese anche se una in particolare, il ricupero dell’ex caserma dei carabinieri nella via
Cavallotti, avrebbe senz’altro meritato miglior sorte visto il
pregio, le caratteristiche e la collocazione dell’edificio stes-
so. Lo scarso appeal che il bando ha avuto sui privati - anche se va detto, con ogni probabilità, scoraggiati anche dal
modo tardivo con cui il Comune ha messo in moto il complicato (e costoso) iter procedurale previsto dalla Regione ha dunque costretto l’amministrazione comunale ad individuare una tipologia d’intervento diversa da quella prevista.
L’idea buonissima di intervenire sull’ex municipio situato
in piazza Immacolata, edificio di particolare pregio risalente a metà ‘800, è stata accantonata per lasciare il posto a un
piano con cui si intende riqualificare e ammodernare alcune
infrastrutture pubbliche e le urbanizzazioni primarie della
via Roma che da piazza Mercato si ricongiunge a via Giardini e via Torino. Un’area particolarmente interessante e sensibile del centro matrice dove insistono alcune importanti
attività commerciali ma anche il Museo del Coltello e il
Museo Etnografico Corda, prezioso percorso museale che
garantisce un discreto punteggio ai fini dell’ottenimento del
finanziamento stesso. Un intervento che comunque va ad
integrare, come ha ricordato lo stesso assessore Lussu, perché prospicienti , gli interventi in via Senatore Garau, via
Mentana e via Manzoni già realizzati col precedente bando.
Collegato inoltre ad altri interventi già in essere come quello dell’ex cinema e di piazza San Lussorio.
L’ultima parola adesso spetta alla Regione che attraverso
criteri e una selezione severissimi dovrà individuare progetti e Comuni beneficiari dei finanziamenti bando anno
2015.
Gianni Vacca
PABILLONIS
Polemiche per la telecamera sul campanile
Per fortuna o purtroppo viviamo in un’era tecnologica. Oggi
basta un clic per connettersi con tutti, per poter dialogare con
tutti e per stare “vicini” a tutti. Viviamo in un mondo di amici
virtuali, di tanti “mi piace” e “condivisioni” a persone che
nemmeno salutiamo, scrutiamo il mondo e siamo a conoscenza di tutte le notizie del pianeta, e non solo. Siamo anche tutti
osservati, gli “occhi” artificiali di milioni di telecamere riprendono istanti di vita quotidiana, soprattutto in prossimità
di edifici e zone sensibili. In molti luoghi, e soprattutto nelle
grandi città sono davvero necessarie, hanno ripreso furti, azioni
criminali, atti vandalici. Ma certi “posizionamenti” lasciano
un po’ perplessi e danno luogo a riflessioni e talvolta danno
adito a polemiche. Sta facendo il giro del paese, e stavolta di
“bocca in bocca”, l’installazione di una telecamera sopra il
campanile della Chiesa parrocchiale, la Beata Vergine della
Neve. Ci si chiede il perché e se ci fosse davvero la necessità
di piazzare l’occhio indiscreto del “grande fratello” anche so-
pra il principale monumento d’interesse storico del paese. I
commenti dei cittadini, a riguardo, sono sarcastici e provocatori. Di chi è stata l’idea? Di Tizio o di Caio? O di Sempronio
che aveva paura? Ma di chi o di cosa? La telecamera serve per
riprendere chi entra in chiesa? Serve per riprendere le eventuali malefatte di qualche poco di buono? Sono in molti a Pabillonis a chiedersi il perché una telecamera, seppur di ultima
generazione, sia posizionata in un luogo sacro e di culto. La
chiesa parrocchiale risale al XVI secolo, e il suo ultrasecolare
fascino oggi è “macchiato” da quel fastidioso occhio meccanico esterno. Il campanile fu costruito alla fine del XIX secolo. Negli anni ’70 dello scorso secolo, la torre campanaria in
questione subì diverse modifiche. Una di queste fu la sopraelevazione mediante un corpo di forma cubica su cui venne
impiantato un orologio composto da quattro quadranti, la costruzione di una cuspide in lamiera e la posa in opera di alcuni
altoparlanti. Questi interventi vennero fatti rimuovere in quanto
non conformi alle normative dell’epoca e non autorizzati. Ora
cosa possa riprendere questa telecamera non è dato a sapersi,
ma dobbiamo ricordare che se alziamo gli occhi verso il campanile, possiamo scorgere un piccolo oggetto non identificato, sorridere quindi è d’obbligo.
Stefano Cruccas
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1 febbraio 2016
SARDARA. RICHIESTA
DELLA MINORANZA
Un deposito per il servizio 118
sfrattato da Casa Caddeo
G
azzarra in aula consiliare a Sardara durante la discussione sulla mozione presentata dal gruppo di opposizione
Nuove Iniziative per revocare la delibera di giunta che ha
disposto lo sgombero del servizio 118, gestito dalla cooperativa sociale “Red Emergency”, dal locale della Casa Caddeo
in via Cagliari, e provvedere a uno spazio alternativo. Proposta categoricamente respinta dalla maggioranza, che non ha
approvato il volantino distribuito in paese dalla Cooperativa,
come risposta al comunicato di sfratto. Un rifiuto da parte del
sindaco Giuseppe Garau anche di aprire la seduta al pubblico, nonostante la presenza in aula dei volontari di Red Emergency e della presidente Debora Basciu. «Non è mai stata
intenzione dell’amministrazione comunale di mandare via il
servizio 118 dal paese - ha risposto il sindaco - ma da diversi
mesi, come indicato dagli accertamenti, la società che gestisce il servizio non utilizza il locale. Siccome abbiamo numerose richieste di trovare spazi per gruppi e associazioni, la
ratio è disporli per loro, considerando che i richiedenti sono
superiori ai locali di cui disponiamo».
L’inagibilità della stanza, usata negli ultimi anni come deposito di materiale sanitario, è un’altra motivazione data dagli
assessori per la decisione presa. «Ricordo - ha dichiarato
l’assessore Simona Ibba - che la precedente amministrazione
assegnò i locali per consentire ai volontari di dormire e mangiare lì, e non
solo come magazzino per le attrezzature. Se nel corso degli anni la funzione è
cambiata, esorto l’associazione a fare
richiesta formale al Comune per avere
un altro spazio». A contrariare gli assessori pare sia stato il
volantino a firma della presidente Basciu che comunica l’intenzione di trasferirsi in altro comune “più ospitale”. «Non è
vero, come è scritto - ha affermato l’assessore Raimondo Pisu
- che Sardara resterebbe senza 118. Si sposterebbe nei paesi
limitrofi. Pensate ci sia differenza se l’ambulanza è a sei chilometri di distanza?».
Dai banchi dell’opposizione indignazione per il provvedimento, considerato “punitivo” soprattutto nei confronti della
comunità di Sardara. «Resto esterrefatto - è intervenuto il
consigliere Roberto Caddeo. - Inutile dire che non si vuole
togliere il servizio, se di fatto si mettono le condizioni per
toglierlo. Come si fa a dire che non fa differenza averla a sei
chilometri di distanza? Poi dove sono i verbali che accertano
l’inutilizzo del locale? Non li abbiamo avuti neanche con le
risposte del sindaco. Dove sono stati fatti? Da chi? Quando?
Con che frequenza? Quello che invece è evidente, è il conte-
GONNOSFANADIGA
Concerto del Coro Polifonico Sacro Cuore
In occasione del Giubileo della Misericordia, il coro polifonico Sacro Cuore ha tenuto domenica 10 gennaio il suo primo concerto del 2016 nella chiesa del Sacro Cuore, gremita
fino all’inverosimile. Il coro, diretto da Nunzia Mazzeo e
accompagnato alle tastiere da Roberto Urru e al flauto traverso da Giorgia Ortu, è curato nelle impostazioni delle voci da
Antonino Arzedi, che si dedica da qualche anno ad attività
concertistiche allo scopo di raccogliere fondi per beneficienza e di trasmettere, attraverso la musica, valori quali la passione per la musica, in particolare per la polifonia sacra, il
senso della condivisione, la riflessione su alcune tematiche
proprie dei tempi forti della liturgia. Ha cantato Ubi Caritas,
melodia gregoriana nell’arrangiamento di Maurice Duruflè,
Iubilate Deo di Mozart, Dies Sanctificatus di Frisina e Magnificat di Frisina, eseguita con la splendida voce della cantante solista Marilena Fosci.
Ospiti della serata “Incantu de Coru” di Guspini, e “Cantos e
Melodias” di Villamar. Il coro guspinese, diretto da Massimo
Atzori, ha eseguito Adeste Fideles (tradizionale), Ave Maria
(Perosi), In sa notte Profunda (Puddu) e Cantique de Noel.
Il coro “ Cantos e Melodias”, diretto anch’esso dal maestro
Atzori, ha eseguito invece Candu est nadu Gesus (Casu Sanna), Ninna Nanna (Brahms - arrangiamento Atzori), Lu Cheria Ninnare (arrangiamento Atzori), Ave Maria (Beyoncè arrangiamento Atzori).
La serata è stata presentata da Pieranna Collu che, nell’introduzione, ha sottolineato il valore della misericordia come attenzione particolare per l’altro ricordando, attraverso le parole di Papa Francesco, l’importanza della ricorrenza del giubileo di quest’anno. La presenza di un pubblico numeroso ha
ripagato l’impegno dei cori: l’ascolto attento e i numerosi
applausi in segno di gratitudine per la speciale serata musicale hanno avuto l’effetto di regalare momenti di pace e serenità ai presenti. Al termine un invito per tutti.
Francesco Zurru
GUSPINI
Scambio di giochi con il Bab Baratto
e raccolta per i bimbi bisognosi
«Scambieremo i giochi, ricordandoci di chi è meno
fortunato di noi, e a fine serata ci racconteremo le storie più belle per iniziare con gioia
il nuovo anno!»: è il “Bab Baratto” alle
Case a Corte, primo degli eventi dell’anno promosso dall’associazione culturale
“Incoro” nell’ambito della quarta edizione del Festival della Letteratura
per Bambini “Bimbi a Bordo”. «Abbiamo predisposto due turni di
scambio per contenere tutti i bambini presenti - racconta il presidente di “Incoro”Matteo Puggioni intervallando le attività con piacevoli intermezzi di lettura gratuita ad alta
voce. A fine serata, merenda per tutti e la raccolta dei giocattoli da donare ai bimbi bisognosi: il tutto si è svolto in un
clima di tale entusiasmo che decisamente - afferma Puggioni
- non potremmo essere più felici di così».
È già in moto la complessa macchina organizzativa del “Bab”, quest’anno in programma
dall’1 al 4 settembre: dopo “Sogni e Segni
2015”, tema privilegiato della rassegna
sarà “L’altro è.. l’Altrove. Incontrare le
differenze e conoscere altri mondi”.
«Inizia la ricerca dei nuovi ospiti, ma
già da ora - rivela Matteo Puggioni possiamo anticipare che questa edizione
si prefigura di gran lunga più ricca delle
precedenti, con tanti nuovi autori di fama
internazionale ai quali si aggiungeranno,
come di consueto, alcune vecchie conoscenze, per saldare le amicizie strette nel
corso delle
edizioni passate. Come sempre, è gradito l’aiuto di popolazione, territorio e amministrazione, nella consapevolezza che la cultura dei bambini di oggi è la base
per gli adulti consapevoli di domani».
Francesca Virdis
nuto della delibera e della conseguente lettera della Proloco,
datata il 18 gennaio. Nella delibera in questione, la giunta
incarica la Proloco ad assegnare gli spazi della Casa Caddeo
alle associazioni del paese. Ma quando mai un locale comunale può essere assegnato dalla Proloco e non dall’amministrazione?».
Non è stata accolta la proposta dei consiglieri, neanche quella di disporre anche una piccola stanzetta per “un’associazione Onlus che svolge una funzione delicata di emergenza
medica”. «Avevamo scelto Sardara - ha commentato la presidente della Cooperativa Debora Basciu - perché si trova in
una posizione strategica e consona per raggiungere tutti i paesi
limitrofi e la strada statale 131. Ora valuteremo, come è stato
detto, se presentare al Comune richiesta per uno spazio alternativo. Ma ci saremmo aspettati che provvedessero loro, o
che ce lo comunicassero, prima di deliberare lo sgombero».
Marisa Putzolu
PABILLONIS
Borsa di studio per gli studenti
che hanno conseguito la maturità
Sono stati premiati con
un contributo economico
gli studenti che hanno
conseguito il diploma di
maturità in un istituto superiore nell’anno scolastico 2014/2015.
L’amministrazione comunale ha istituito una
borsa di studio speciale
per gli studenti che hanno concluso l’importante
corso di studi e ai fini di
incentivare il proseguo
agli studi universitari.
La somma stanziata, due- Graziella Gambella
milacinquecento euro, ha
permesso di assegnare dieci borse di studio, ad altrettanti
studenti, del valore di 250 euro ciascuna. La graduatoria,
diventata ormai definitiva, ha tenuto conto di diversi criteri, tra i quali il proseguo degli studi con l’iscrizione all’università nel presente anno accademico.
Dario Frau
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1 febbraio 2016
SERRAMANNA
È sufficiente
un acquazzone
per allagare
via Torino
Il fiume d’acqua nella via Torino
B
asta un po’ di pioggia più intensa del normale e “Lei”
diventa un fiume. Protagonista di accese discussioni,
lamentele e consigli comunali la via Torino, la strada che,
ad ogni acquazzone, si allaga immancabilmente. In tanti,
per proteggere le loro case dall’acqua, hanno dovuto organizzarsi con paratie davanti alle porte d’ingresso o gradini molto alti, ma spesso queste precauzioni non bastano:
prima che il fiume d’acqua nella strada defluisca, le macchine che passano generano onde che invadono abitazioni
e attività commerciali e artigianali, provocando danni a
mobili e macchinari.
I lavori effettuati nel 2012, che avrebbero dovuto mettere
fine a questa insostenibile situazione, hanno risolto par-
zialmente la problematica, causando però un disagio di
genere diverso: il fastidioso rumore delle griglie di scolo
che vibrano al passaggio delle macchine. Quando comincia a piovere, i residenti sono terrorizzati da ciò che potrebbe accadere. Quando non piove, quel rumore costante
e fastidioso, anche durante la notte, non dà pace e impedisce di riposare e dormire. Il problema ormai annoso, però,
pare destinato ad avviarsi a soluzione. Alcuni giorni fa,
infatti, in via Torino sono cominciati i lavori per risolvere
questo ormai insostenibile disagio per i residenti. “La ditta di Serramanna alla quale è stato affidato l’appalto dei
lavori,” spiega il sindaco Sergio Murgia “provvederà a
mettere fine a questa situazione, intervenendo in partico-
lar modo sull’inizio della cunetta nell’intersezione con via
San Leonardo e via Parrocchia, punto in cui l’acqua si
convoglia in grandissima quantità in via Torino. Sistemeranno le griglie di scolo affinché non producano più alcun rumore molesto e sostituiranno quelle danneggiate.
Al termine dei lavori, la strada diventerà a senso unico,
così da ridurre anche i disagi ai residenti causati dagli
automobilisti meno disciplinati.”
E mentre i residenti tirano un sospiro di sollievo, sperando che questa volta il problema venga risolto, guardano
sospettosi il cielo grigio augurandosi che finalmente le
paratie davanti alle loro porte non servano più.
Francesca Murgia
SAMASSI
Abbattute le storiche palme di Piazza Italia
Il 2015 a Samassi si è chiuso con una nota dolente: l’abbattimento delle storiche palme di Piazza Italia. Per gli alberi infestati dal punteruolo rosso non c’è stato nulla da fare.
L’insetto in questione appartiene alla famiglia dei coleotteri
curculionidi; è originario dell’Asia e la sua introduzione in
Europa, dove è diffuso in Italia soprattutto nel litorale tirrenico (prima segnalazione del 2004 in Toscana), Spagna, Francia, Grecia, Cipro e Turchia, è avvenuta con l’importazione
di piante adulte infestate dal parassita. Il punteruolo può attaccare buona parte delle palme utilizzate come ornamentali,
comprese anche la palma da olio e quella da datteri. È diffici-
le riscontrare subito la presenza dell’insetto perché i sintomi
si manifestano quando l’infestazione all’interno della pianta
è già massiccia. I primi sintomi visibili si hanno sulle foglie
centrali, uno stadio più avanzato, che prelude alla morte totale della pianta, si ha con la perdita completa delle foglie più
giovani, staccate dalla base. In quest’ultimo caso le foglie
più esterne, che sono le più vecchie, possono apparire ancora
sane e verdi. L’impatto economico di questo parassita è molto rilevante, anche nelle sue aree di origine, per le coltivazioni di palma da olio e da cocco e, per le nostre zone, per le
palme ornamentali. Al momento attuale, tecniche efficaci di
lotta biologica non sono disponibili e per la gravità della situazione a Samassi ci si è potuti indirizzare per una sola via:
la distruzione delle palme colpite. I cittadini hanno osservato
con tristezza e rammarico i lavori di abbattimento, c’è chi ha
parlato di decisioni estreme, chi ha denunciato l’intervento
tardivo dell’amministrazione comunale e chi ha soltanto assistito senza proferire condanne o sentenze.
È certo che il 2016 nel paese si è aperto con un paesaggio a
cui nessuno è abituato e si spera di poter trovare tante idee
per colmare il vuoto che le palme hanno lasciato.
Carola Onnis
Arbus. Presentato il libro “Gli Asparagi” di Alberto Secci
Una serata di qualità. L’ennesima promossa dall’Ute (Università Terza Età) all’insegna della cultura. Una serata quasi per
pochi intimi con al centro dell’attenzione Alberto Secci e la
prima della ristampa del suo fortunatissimo libro “Gli
Asparagi”dove ad aver torto sono stati però gli assenti. Quattro
racconti diversi ma complementari tra loro caratterizzati da
numerose affinità temporali e ambientali. I primi due, “La miccia corta” e “I peri gemelli” sono racconti di miniera. Gli altri
due, “Lo zafferano” e “Gli asparagi” che dà il titolo all’opera,
si collocano invece in una realtà prevalentemente agropastorale facilmente individuabile nella Sardegna degli anni cinquanta. A dar man forte all’autore nato nel ’39 a Ruinas, che ha trascorso però gran parte della sua infanzia e adolescenza nella
frazione mineraria di Ingurtosu (che ritroveremo appunto quale
teatro narrativo in almeno due dei quattro racconti), Paolo Pillonca, giornalista, poeta e autore di eleganti raccolte di versi in
limba. A fare gli onori di casa ci ha pensato Salvatore Sanna,
relatore della serata, bravo a offrire subito spunti di riflessione
sapientemente individuati nell’opera, ricca di spaccati di vita,
di attimi vissuti ma anche ri-vissuti oggi, a distanza di tantissimi anni come un déjà vu nel palcoscenico reale/immaginario di
Antonio Secci e Paolo Pillonca
un centro minerario anni 50/60 sicuramente ricollegabile alla
frazione di Ingurtosu. “La lettura mi ha subito coinvolto, la storia mi è entrata dentro - racconta Salvatore Sanna. - I primi due
racconti si svolgono in un ambiente minerario che sicuramente
è Ingurtosu, con personaggi dai nomi cambiati ma facilmente
ricollegabili a persone reali che io stesso ho conosciuto durante
il mio primo anno di insegnamento”. Annuisce e conferma Alberto Secci (nelle foto di Salvatore Sanna) visibilmente emozionato. “Gli anni più belli della mia infanzia sono stati proprio
quelli trascorsi nella frazione mineraria - dice l’autore - un centro dove la fatica quotidiana del lavoro in miniera, duro, durissimo, era però impreziosita e quasi cancellata dal grande senso
di solidarietà e umanità dell’intera comunità. Ingurtosu è bellissima oggi come lo era allora. Impossibile non tornarci ed io
regolarmente lo faccio almeno una volta all’anno”. Di grande
fascino e carisma poi l’intervento di Paolo Pillonca ricco di
aneddotti, citazioni e numerose “chicche” legate anche ai penetranti reportage sulle zone interne della Sardegna che il giornalista ha realizzato nella sua lunga carriera di giornalista. Più
volte ha punzecchiato l’autore, a cui è legato da una fraterna
amicizia , con bonari rimproveri invitandolo a cercare maggiormente il confronto con i lettori assetati di curiosità e retroscena.
La bella serata regalataci dall’Università della Terza Età termina con interventi e precisazioni di Alberto Secci, cortesemente
disponibile a fornire risposte alle numerose domande e curiosità del pubblico presente.
Gianni Vacca
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Serramanna
Quando la comunità risponde al bisogno
e nostre comunità, ci raccontano i nonni ed i genitori, hanno conosciuto momenti importanti di difficoltà, ma anche nelle più seria povertà era forte lo spirito solidaristico che portava le persone ad aiutarsi le
une con le altre. Nel ventunesimo secolo con un consumismo sfrenato, un benessere sociale maggiore, nonostante la perdurante crisi economica quella collaborazione famigliare e rionale si è persa. Molto spesso non
si conosce neanche il proprio vicino di casa che rimane
un estraneo, non si saluta col buongiorno quando si entra in un locale pubblico. Eppure la comunità serramannese non è rimasta impassibile e si è attivata spontaneamente per aiutare Luigi e Laura, sempre insieme, uniti
nelle difficoltà, nella povertà e nella semplicità.
Era sotto gli occhi di tutti la difficoltà della coppia,
che si è sistemata in un alloggio lontano dal centro
abitato, e tutti i giorni col sole o sotto la pioggia, la
coppia senza mezzo di locomozione si incamminava
verso il paese.
Un gruppo spontaneo e disinteressato di cittadini ha
organizzato una raccolta fondi per acquistare due biciclette per la coppia, ormai non più giovane, e permettere loro di spostarsi con minore difficoltà. In pochissimo tempo, grazie alla sensibilità dimostrata, è
stata raggiunta la cifra necessaria per l’acquisto del
mezzo consegnato a Luigi alla presenza del parroco
don Pes.
Nel nostro racconto ci siamo persi Laura, che in poco
tempo ha visto peggiorare il suo stato di salute e per
decisione del suo tutore è stata inserita in una struttura dove può essere costantemente seguita nelle cure.
Ma il legame dei due era e resta molto forte, e questa
separazione, seppur probabilmente inevitabile, non aiuta né l’uno né l’altra. Lei che oggi ha le sue cure in
una sistemazione sicuramente molto più confortevole
e dignitosa, ma privata del suo compagno, e lui che ha
perso la sua unica spalla, fidata compagna. (e. f.)
Dal Comune tre defibrillatori
per gli impianti sportivi
Dona un libro alla Biblioteca
naturale e necessario momento di scambio di idee e di discussione. La logica alternativa è quella che costringe i
nostri concittadini a emigrare
verso le biblioteche dei paesi
vicini. Perché abbiamo scelto Amelia Pili
quest’iniziativa? Poiché la
cultura è una ricchezza nata dall’uomo e non possiamo assolutamente permettere che muoia sulla base di una crisi economica e finanziaria. Anzi, da questa deve ripartire e rinascere, grazie ai valori che porta in sé. Per questo abbiamo
pensato a un gesto che possa rivitalizzare e accrescere la cultura di tutti noi. Volendo aderire alla nostra iniziativa potranno essere inviati i volumi in dono al nostro Comune, sia un
saggio o un romanzo o un libro educativo, tutto porterà ad un
arricchimento. I libri verranno prontamente messi a disposizione degli utenti. Sulle nuove unità la biblioteca provvederà
a segnalare il nome del donatore con apposito timbro, in segno di gratitudine. Più consistente sarà il numero di libri che
ci auguriamo pervengano per soddisfare questa iniziativa
maggiore sarà la possibilità di rispondere alle esigenze degli
utenti».
Francesco Zurru
SAN GAVINO
La minoranza chiede l’applicazione del baratto amministrativo
“Che fine ha fatto il baratto amministrativo?”. È quanto si
chiedono i componenti del gruppo politico sangavinese Progetto Comune. A tal proposito è stata infatti presentata un’interrogazione, firmata dai consiglieri comunali Addari, Garau, Chessa, Atzori e Mamusa con la quale si chiede al sindaco a che punto sia la stesura del regolamento per l’applicazione del baratto amministrativo.
Il baratto amministrativo è una possibilità di svolgere lavori socialmente utili per quei cittadini che si trovano in difficoltà economiche e non riescono a pagare le imposte comunali o a saldare i propri debiti, un’opportunità prevista
anche dalla legge 164 del 2014. La mozione sulla sua ap-
Tombini killer: disagi
e risarcimento danni
PABILLONIS
CULTURALE
Singolare richiesta della giovane Amelia Pili, neo consigliera comunale, con delega alla Cultura. «Dalle analisi fatte afferma la giovane consigliera - risulta che l’acquisto dei libri negli ultimi anni si è fatto più raro, e che non è ammissibile permettere che la crisi economica annienti anche la nostra cultura. La biblioteca è la casa culturale di tutti, un punto
d’incontro, per cui un gesto solidale potrebbe salvarla. I cittadini stanno aderendo all’iniziativa e pervengono tanti libri
nuovi dalle case editrici. Come amministrazione abbiamo inviato una lettera anche alla Regione, con l’invito ad aderire
alla nostra iniziativa culturale Dona un libro alla nostra Biblioteca, e, di conseguenza, confidiamo nella generosità e
nella sensibilità culturale che possa contribuire a incrementare il nostro patrimonio bibliografico, ormai impoverito. Quest’iniziativa parte dalla triste analisi svolta sul nostro patrimonio librario acquisito negli ultimi quattro anni, patrimonio che mostra una grossa diminuzione di fondi destinati alla
biblioteca. L’impoverimento di un intero servizio bibliotecario, da quello comunale a quello scolastico, in termini di quantità e qualità, porta inevitabilmente a un decadimento culturale in senso lato, nonché a un mancato soddisfacimento delle esigenze dei lettori. Questa sorta di depauperamento produce una mancata crescita anche nella formazione dei giovani, privandoli dell’opportunità di incontrarsi, anche per un
ASFALTO STRADE
Una bella notizia ed un’altra meno bella: le strade cittadine si coprono di nuovo
asfalto, ma aumentano i
tombini-trappola. Un progetto di 500 mila euro finito al centro delle proteste a
causa dei danni agli automobilisti per i tombini affossati nell’asfalto. C’è chi
ha già bussato alle porte del Comune denunciando il disagio
e, in qualche caso, chiesto il risarcimento danni. La voce è
unanime: “Una volta che si stende il bitume si dovrebbe avere l’accortezza di evitare gradini e dislivelli”. Rassicura ed
invita ad una velocità moderata l’assessore ai lavori pubblici, il vicesindaco Massimiliano Podda: “Ci scusiamo per gli
inconvenienti. Tecnicamente non si poteva fare diversamente: prima l’asfalto e dopo un periodo di assestamento si procederà a sollevare i tombini. Nelle vie già sistemate, il problema è risolto”. Sa bene che i tombini sotto il livello del
nuovo manto stradale sono tra le trappole peggiori per pedoni ed automobilisti che, nei casi migliori, sacrificano i copertoni, trattandosi però di un cantiere aperto “occorre pazientare”. “L’importante”, osserva il consigliere di minoranza,
Massimiliano Paderi, “che non si ripeta quanto successo nei
precedenti interventi: 7 mesi per sistemare i tombini, veri e
propri killer”.
Santina Ravì
L
GONNOSFANADIGA. INIZIATIVA
SANLURI. NUOVO
plicazione, anche nel comune di San Gavino Monreale, fu
presentata dall’allora consigliere comunale del gruppo Progetto Comune, Walter Piras, in aprile dello scorso anno e
approvata in consiglio comunale con un emendamento della maggioranza. “A distanza di nove mesi ci chiediamo che
fine abbia fatto l’impegno del primo cittadino, se effettivamente è al vaglio la redazione del Regolamento comunale
che introduca, per il Comune di San Gavino Monreale, la
possibilità del Baratto amministrativo. E quali sono i tempi
per la sua entrata in regime” conclude la nota stampa diramata dal gruppo.
Lorenzo Argiolas
Verranno dotati di alcuni defibrillatori gli impianti sportivi
comunali. La giunta ha approvato una delibera per acquisto
di tre defibrillatori che verranno destinati uno negli impianti
sportivi di via Satta e gli altri due nelle palestre scolastiche di
via Dante e di via Sardegna. «Lo scopo è quello di salvaguardare la salute dei cittadini che praticano un’attività sportiva non agonistica», spiega l’assessore
allo sport Marco Sanna
che ha proposto l’acquisto.
In paese sono diverse le
società, con numerosi
iscritti che, tra calcio, tennis e atletica, praticano l’attività sportiva negli impianti di
via Satta dove si svolgono campionati e tornei. Sono numerosi anche i bambini e gli adulti iscritti nelle società di danza,
pallavolo e arti marziali che frequentano nel pomeriggio le
due palestre scolastiche. Nel mattino, invece, le strutture sono
utilizzate dagli alunni della scuola primaria e secondaria di
1° durante le attività didattiche.Il costo complessivo dei tre
defibrillatori è stato di tremila euro.
Dario Frau
PABILLONIS
Assegnati i contributi
alle società sportive
Un contributo per favorire la pratica sportiva. È quello che
ha deciso di erogare la giunta comunale alle società sportive
del paese. Dal calcio al tennis, dalla danza sportiva all’atletica e alla pallavolo: sono nove i contributi deliberati dall’amministrazione comunale alle società per la stagione agonistica 2014/2015. In paese sono alcune centinaia i giovani
iscritti nelle diverse associazioni per praticare uno sport nel
tempo libero. Purtroppo i costi di gestione, spesso, non bastano a coprire le spese, nonostante la disponibilità dei dirigenti che s’impegnano volontariamente per mandare avanti
questo tipo di iniziative. La somma ripartita quest’anno, tra
contributi ordinari e straordinari, è complessivamente di 6.137
euro. Analizzate le richieste pervenute, la giunta ha così ripartito i contributi: Azzurro Latino 735 euro; Atletica Pabillonis 1.118; Pavilio 431; Dance&Music 579; Dany The Dance 622; Polisportiva Pabillonis 97 815; F.C. Pabillonis 697
(contributo ordinario) e 675 (straordinario), mentre al Tennis Club sono stati assegnati 462 euro. (d. f.)
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LUNAMATRONA
La nuova era
dell’oratorio Don Milani
A
Lunamatrona l’oratorio esiste dagli anni ’60 quando a
dare impulso per la sua messa in atto fu l’allora parroco
don Michele Pinna. Negli anni a seguire la struttura è stata
dedicata a “Don Lorenzo Milani”, un parroco fiorentino vissuto nel secolo scorso e distintosi per il suo impegno civile
nell’istruzione dei poveri, la sua difesa dell’obiezione di coscienza e per il valore pedagogico della sua esperienza di
maestro.
L’oratorio lunamatronese ha sempre portato avanti tante attività sociali. Tuttavia, nell’ultimo decennio, le attività erano
diminuite drasticamente, sino a quando, nel 2011, con l’arrivo
del nuovo parroco don Francesco Murgia è stato costituito un
nuovo direttivo grazie al quale è iniziata una nuova era.
Questo il direttivo attuale dell’oratorio don Milani: a ricoprire
la carica di presidente il parroco don Murgia, la vice presidente Simona Ibba, il segretario Tigellio Atzori, la cassiera
Ilaria Frau, il responsabile delle attività sportive Silvana Maiolino, mentre gli altri soci tuttofare sono Carmen Mandis,
Angelo Cadeddu, Barbara Murgia e Ferdinando Matzutzi.
Numerose le attività che negli ultimi quattro anni sono state
portate avanti dai soci: innanzitutto la festa di Don Bosco
che si svolge verso la fine di gennaio, ben quattro edizioni
del Carnevale a cui va ad aggiungersi l’immancabile zeppolata il giorno della pentolaccia, il gruppo teatrale autore di
numerose commedie, la ciclopedalata che, anche quest’anno, si terrà il 25 aprile, la gita che di norma si tiene i primi di
giugno ed infine la rassegna dello Zecchino d’Oro per l’organizzazione del quale fremono in questi giorni i preparativi
visto che, il 28 febbraio prossimo, si terrà l’edizione 2016.
Ad esibirsi all’evento canoro saranno i bambini dell’oratorio
che verranno preparati dalle maestre di canto Ilaria Frau e
Adriana Manca.
Quali i segreti di così tanto successo, visto che gli iscritti all’oratorio sono ben 200? Si
tratta senza dubbio di un numero considerevole e a spiegare
come si svolge questa bella iniziativa è Angelo Cadeddu, uno
dei soci: «Serve tanto impegno,
tuttavia la coesione del gruppo
è talmente alta, che riusciamo
ad organizzare le attività senza
grosse ansie. Da quando è arrivato don Murgia disponiamo
di una nuova sala che, grazie agli introiti che siamo riusciti
ad avere (iscrizioni dei tesserati, stand dell’oratorio per la
sagra del melone, lotterie varie e qualche piccolo contributo
per le attività sportive), abbiamo attrezzato con dei nuovi tavoli da ping pong, un biliardo a stecche e alcuni biliardini di
calcio balilla. Inoltre, grazie alla passione sportiva di don
Murgia, abbiamo allestito una sala per proiettare in un maxi
schermo le partite di calcio di serie A e serie B».
Tanti i bambini e gli adulti che durante la domeniche si riuniscono nella sala dell’oratorio; un bell’esempio di sana aggregazione sociale. «Il nostro unico cruccio - rimarca il segretario
del gruppo Tigellio Atzori - è quello di non riuscire, nonostante i nostri laboratori estivi, a dare buona continuità alle attività
durante la bella stagione, questo perché negli ultimi anni, per
alcuni problemi organizzativi del centro di coordinamento zonale Anspi di San Gavino, abbiamo dovuto mettere in secondo
piano le attività sportive. Ci auguriamo da quest’anno di poter
riprendere con i tornei Anspi in diverse discipline, su tutti il
calcio a cinque per i ragazzi e la pallavolo per le ragazze: così
facendo probabilmente aumenteranno le affiliazioni anche per
quella fascia di età compresa fra i 14 e i 19 anni che attualmente conta, purtroppo, pochi iscritti».
I desideri futuri che emergono dal direttivo sono tanti: il sogno
sarebbe mettere a norma le strutture sportive adiacenti all’oratorio, oltre che organizzare dei corsi musicali e dei laboratori
per riproporre giochi e strumenti antichi. Rimane tuttavia la
soddisfazione per l’ottima riuscita di un luogo ricreativo che,
con molta dedizione dei soci, ha lentamente ripreso le proprie
attività dando vita ad un gruppo estremamente partecipativo
dal quale sono anche nate numerose amicizie all’interno dell’organizzazione stessa.
La speranza è che questo gruppo possa ulteriormente crescere e mantenersi costante nei numeri e nello spirito al di là
degli anni che inevitabilmente passeranno, degli stimoli che
potrebbero venir meno e di tutte quelle problematiche che
potrebbero presentarsi.
Simone Muscas
Arbus: Ferdinanda Frau, una vita da perpetua
F
erdinanda Frau, perpetua nata ad Arbus il 15 aprile 1923,
ci racconta la sua vita a patto che non le facciamo domande o la interrompiamo. Di famiglia modesta, il padre lavorava
sia in miniera che in campagna, lei era la settima figlia dopo 5
maschi, tra cui uno morto a 7 mesi e una sorella morta a 13
mesi. Racconta che la madre provava vergogna quando restò
incinta di lei perché da poco le era morta l’altra figlia. Iniziò a
lavorare da bambina, a otto anni, sia nei campi sia nella raccolta delle olive, e poi presso una signora, moglie di un macellaio, che la faceva andare al mattatoio per prendere le frattaglie
degli animali, portarle a casa per pulirle per poi poterle vendere. I suoi fratelli da ragazzi andarono tutti a lavorare fuori, uno
divenne carabiniere e un altro entrò in finanza. Essendo la più
piccola e vedendoli poco, quando venivano in licenza lei provava vergogna e si nascondeva, ma poi loro la coccolavano, la
facevano giocare e pure la sgridavano se combinava qualche
marachella. Fin da piccola le piaceva tanto andare in chiesa,
ma lo faceva con le mamme delle amiche dato che la sua non
ci andava mai perché diceva che uscire di casa era una mancanza di rispetto nei confronti dei figli che lavorano fuori. Dalla
mamma apprese le prime preghiere in sardo che recitavano
quotidianamente la sera. Anche in occasione delle feste più
importanti del paese, come San Lussorio e Sant’Antonio, lei
andava con le mamme delle amiche. Dei sacerdoti di quell’epoca ricorda predi Lampis, chiamato anche il prete dei poveri, e il canonico Matzeu. La messa, quando lei era bambina, veniva celebrata solo la mattina presto, alle 6 o alle 7, e
per poter ricevere la comunione ricorda che si doveva essere
digiuni dalla mezzanotte. Nel caso delle messe per i funerali
c’erano delle differenze: se il defunto era una persona ricca
le si celebrava “a tottu pompa” con tre sacerdoti, se era benestante “a mesu pompa” con due sacerdoti e se era povera
invece a celebrarle era solo un prete. In seguito un vescovo
fece eliminare queste differenze di trattamento dei defunti,
affermando che essi sono tutti uguali davanti a Dio. Frequentava il catechismo, dove apprendeva anche altre nuove preghiere in sardo e che doveva imparare alla perfezione per
poter ricevere i sacramenti. A 7 anni fece la prima comunione e per l’occasione indossò un vestito color rosa e un velo
che le fu prestato da una vicina di casa perché la sua famiglia
non poteva permetterselo. Questo tipo di velo veniva poi conservato e usato sia in queste occasioni sia per coprire i defunti. Indossò anche una ghirlanda di fiori freschi raccolti in
campagna, usanza che pochi anni dopo venne eliminata. Per
la prima comunione i bambini dovevano andare in processione dalla chiesetta di San Lussorio fino alla chiesa principale, dove ricevevano il sacramento. Ad Arbus venivano sempre i missionari che raccontavano le loro esperienze e poi
arrivarono le suore che insegnavano a tutti le preghiere in
italiano: lei, una volta imparate, le insegnava alla mamma,
che le conosceva solo in sardo.
Racconta che in un buio mattino, erano le 6, mentre andava a
casa dell’amica per poi recarsi in chiesa andò a sbattere contro un bue. Spaventata, pensò che il bue le potesse fare del
male, invece l’animale si era spostato e lei pensò che Dio
l’avesse aiutata e protetta. Ripete a memoria i dieci comandamenti in sardo: 1 Ama su Deus tuu; 2 Non nominisi su
nomini de Deusu po nudda; 3 Arregorarì de santificai is festasa; 4 Onora e ascuta a babbu e mama po chi si bivasa
mera tempusu in su mundu; 5 Non bocciasa; 6 No fornichisi;
7 No furisti; 8 No contisi fabasa; 9 No disigisi i benisi e is
richezasa de is alleusu; Non disigisi sa mulleri allena. Ricorda anche is pregontasa, le domande che si facevano, come
“Chi ci ha creato?”, “Ci ha creato Dio”. Da ragazza iniziò a
fare la perpetua con don Meloni, giovane sacerdote di San
Gavino nominato parroco ad Arbus, che abitava nella casa
parrocchiale con le due sorelle. Racconta che don Meloni e
le sorelle erano gente brava e che la trattavano bene. Quando
don Meloni venne trasferito ad Ales e diventò segretario del
vescovo, occupandosi anche dell’archivio della Diocesi, lei
venne invitata a continuare a prestare il suo servizio mentre a
don Meloni moriva una sorella. In seguito andò a prestare
servizio a un sacerdote a Pabillonis che viveva con la madre
e di cui non ricorda il nome. Ad Arbus poi arrivò don Corona
e lei tornò a prestare servizio nel suo paese. Ricorda che faceva le ostie a casa con acqua e farina e col ferro da stiro per
poi ritagliarle. I pezzettini avanzati li dava sempre da mangiare ai chierichetti e ai bambini. Le faceva in casa per evitare a don Corona di andare a comprarle a Cagliari.
Smesso di lavorare, tornò a vivere a casa, ma si ammalò e venne sottoposta a diversi interventi chirurgici. Quando si rese
conto di non essere più in grado di badare a se stessa e avendo
pochi parenti, decise di andare a vivere nella comunità alloggio sacerdote Lampis, dove venne accolta e accudita con amore. Anche la sua vista calò notevolmente, ma nonostante tutto
è una donna che non si lamenta, che emana pace e serenità e
che conquista col suo sorriso. Non rinuncia alle sue abitudini:
la recita del rosario, che stringe fra le mani, l’ascolto della messa
e dell’ora della spiritualità attraverso la radio. E quasi a farci
capire che l’intervista è giunta al termine, si alza dalla sua poltrona dove stava rannicchiata con la testa china, come volesse
riflettere meglio, e accende la radio perché inizia la messa. La
salutiamo ringraziandola per la sua disponibilità, ma è lei che
vuole ringraziarci perché le abbiamo fatto rivivere i ricordi di
una vita, e mentre ci chiniamo per un abbraccio ci sussurra che
avrebbe un desiderio nel cuore, anche se forse non si realizzerà a causa della sua età avanzata e dei problemi di salute, quello di recarsi ad Ales, in cattedrale. Le rispondiamo, strappandole una risata, che forse non è così impossibile perché d’altronde… le vie del Signore sono infinite.
Adele Frau
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1 febbraio 2016
GUSPINI
Cambas de linna: all’insegna
della riscoperta delle tradizioni
C
on il passare degli anni il tradizionale carnevale guspinese “Cambas de linna” è stato rivalutato dal Comune
e dalla Pro Loco di Guspini. Da oltre 25 anni aprono le sfilate dei carri i trampolieri di Guspini, che simboleggiano il
tradizionale carnevale guspinese “Cambas de linna”, a ricordo degli anni cinquanta quando i guspinesi, vestiti con
vecchi abiti e col viso coperto da una maschera di legno, Sa
Garotta, andavano in giro per le strade del paese su lunghi
trampoli chiedendo frittelle e vino. Anche quest’anno sarà
allestita la Mostra del Carnevale Guspinese, curata dal gruppo Sa Gambetta, che l’anno scorso grazie all’aiuto di tanti
volontari ha ricevuto non pochi apprezzamenti. «Invitiamo
i cittadini a collaborare per la raccolta di immagini e costumi o di qualsiasi altro materiale attinente al Carnevale. La
nuova edizione della mostra farà rivivere i bei ricordi e le
Fibra Ottica
grandi emozioni di una delle pagine più entusiasmanti della
storia guspinese», afferma il presidente della Pro loco Angelo
Virdis.
Le manifestazioni inizano il 4 febbraio, giovedì grasso, con il
Carnevale dei Bambini. In piazza XX Settembre la serata sarà
tenuta dal gruppo Teatro e Magìa con animazione e giochi. Il
9 febbraio è in programma il 26° Carnevale “Città di Guspini
Cambas de linna”. La sfilata sarà aperta appunto dai “Cambas
de linna”, seguiti dai carri allegorici dei gruppi Is Casermettas
e la Pernacchia. In Piazza XX Settembre al passaggio dei carri
verranno distribuite le frittelle. Sabato 13 febbraio si terrà il
16° raduno zonale “Carnevalinas” e il primo raduno “Trampolieri Sardegna Cambalonga”. Ad aprire la sfilata, alle 16,
saranno sempre i “Cambas de linna” di Guspini, seguiti dai
trampolieri provenienti da tutta l’isola e dai tamburi della RaMusic Express
tantìna di Cagliari e da gruppi a tema e maschere isolate. Sarà
poi la volta dei carri allegorici provenienti dal circondario,
dalla provincia di Cagliari e Oristano. Alla fine della sfilata,
in Piazza Togliatti sarà bruciato il fantoccio Gambetta e premiati i carri. La serata si concluderà al Palapip, nella zona
industriale, con l’undicesima “Fiesta Carnevalinas”. Animeranno la serata Fabio Alisei e DJ Spyne di Zoo di Radio 105.
Saimen Piroddi
ARBUS. NASCE LA CONSULTA GIOVANILE
32esima edizione del Carnevale Sangavinese Eletta la presidente Sara Vacca
Fervono i preparativi per la 32esima edizione del carnevale
sangavinese che sarà organizzato dalla Pro Loco e dal Comune che ha messo a disposizione ben 17mila euro. L’appuntamento è per la sfilata di domenica 7 febbraio a partire
dalle 15 nelle strade del paese. Parteciperanno i gruppi sangavinesi Fibra Ottica e The Music Express (nelle foto di
Renato Sechi) con due fantasiosi carri allegorici, quelli del
circondario oltre ai gruppi a piedi e alle maschere singole.
L’amministrazione comunale ha presentato una richiesta di
finanziamento al ministero, come ricorda l’assessore alla
cultura Nicola Ennas: «Il progetto, che richiede un finanziamento di 20mila euro, è stato inoltrato al ministero per i
beni culturali. Sono previsti laboratori di cartapesta per le
scuole del paese ed inoltre, oltre ai due carri allegorici sangavinesi, vogliamo valorizzare i gruppi a piedi e le maschere singole. Come aspetto importante nell’organizzazione
puntiamo sulla sicurezza, sul rispetto delle regole: saranno
presenti le forze dell’ordine e ci saranno anche i bagni chimici>. Sulla stessa linea il sindaco Carlo Tomasi: «Il progetto presentato al ministero era stato elaborato da Gianfranco Gilardi e richiede il riconoscimento del nostro carnevale come storico».
I MAGHI DELLA CARTAPESTA. Intanto nelle ex casermette sono al lavoro i gruppi sangavinesi che daranno
vita ai carri allegorici. Forse con la complicità della crisi i
gruppi si sono ridotti, ma in parte è mancato anche il ricambio generazionale.
THE MUSIC EXPRESS. Questo gruppo nato nel 2009
presenta un bellissimo carro allegarico in cartapesta sul tema
dei “Minions” come ricorda uno dei leader Alberto Lixi:
«Noi crediamo nel carnevale nonostante tutto. Per l’organizzazione? Ci vorrebbe un gruppo di carristi o un comitato
di persone che si interessi al carnevale molto prima». Ha le
idee chiare Alessandro Piras: «Ci vogliono giovani che pen-
sino ai giovani». Viene ad aiutare il gruppo il giovane Giovanni Pinna: «Mi piace divertirmi con questo gruppo». Sulla
stessa linea Mattia Brau: «È il primo anno che vengo a dare
una mano».
FIBRA OTTICA. Non poteva mancare questo storico gruppo che ha trionfato in diverse edizioni del carnevale sangavinese. «Riusciamo ad andare avanti - spiega Sergio Lotta, uno
dei leader della Fibra Ottica - perché abbiamo molta passione,
ma ci vorrebbe molta più attenzione da parte del Comune. Ci
hanno invitato alle sfilate di Terralba, a Marrubiu prima ancora che a San Gavino. Quest’anno, visti i tempi ristretto, abbiamo allestito un unico carro con il vestito che è totalmente nuovo. Il tema è Yellow Submarine». Ha una sua idea del carnevale Daniele Visentin: «Non bisogna fare più carri molto grandi, ma ripartire dai gruppi a piedi. C’è troppo disordine nella
sfilata e nel percorso bisognerebbe mettere le transenne».
CARNEVALE DEGLI ORATORI E DELLE FAMIGLIE
Intanto il servizio per la Pastorale Giovanile con il coordinamento degli Oratori Sangavinesi e il patrocinio del Comune di
San Gavino Monreale ha organizzato per giovedì 4 febbraio a
partire dalle 15 la terza edizione del carnevale diocesano degli
oratori e delle famiglie. «Non lasciatevi sfuggire - rimarcano
gli organizzatori - l’occasione di vivere il carnevale più bello,
più divertente, più pulito e più vicino alle famiglie, ai bambini
e ai ragazzi, di tutta la Sardegna!»
Alle 15 il raduno nella piazza del convento di Santa Lucia,
alle 15.30 la sfilata musicale per le vie del paese e dalle 17 il
pomeriggio in festa nel capannone polivalente. Durante la serata giochi, merenda, musica, bans, coriandoli e, a conclusione, consegna della “ZAFF’s cup” all’oratorio “vincitore” che
la terrà in custodia fino al carnevale 2017! La partecipazione
è libera e aperta a tutti i bambini dai 0 ai 99 anni! Gli ultracentenari saranno ospiti d’onore!
Gian Luigi Pittau
La Consulta giovanile è realtà. «Dopo tanti incontri e il coinvolgimento di molti giovani, la costituzione ufficiale è arrivata con un’assemblea pubblica che prima ha dato avvio
alle iscrizioni e successivamente eletto il nuovo Consiglio
direttivo». L’assessore alle politiche giovanili, il vicesindaco Michele Schiurru, annuncia la nascita del nuovo gruppo.
Circa 20 gli iscritti che hanno eletto all’unanimità come presidente Sara Vacca (27 anni), leader sin dai primi incontri.
Insieme a lei, eletti come vice presidente Samuel Aroni, consiglieri Mattia Atzeni e Andrea Secchi, e il tesoriere Francesca Armas. «Un passo importantissimo», chiude Schirru,
«verso la valorizzazione delle Politiche giovanili in un paese che ha estremo bisogno della vitalità dell’impegno e della fantasia dei suoi giovani. L’amministrazione sosterrà passo dopo passo il percorso e le attività della Consulta, che si
presenterà pubblicamente al paese con un’iniziativa ancora
in gestazione». (s. r.)
PABILLONIS
Assegnati i fondi alle scuole
La giunta comunale ha deliberato i fondi della legge regionale 31 per i tre ordini di scuola dell’Istituto Comprensivo Statale del paese. La somma, 4.474 euro (secondo quanto indicato nella delibera di giunta) destinata per il sostegno delle
attività didattiche e culturali per l’anno scolastico 2015-2016,
è stata ripartita tenendo conto dei parametri inerenti il numero delle classi, degli alunni e disabili. Le classi della scuola
Primaria usufruiranno di un contributo di 2.535 euro, la scuola
Secondaria di primo grado 955 euro, mentre la scuola dell’Infanzia potrà contare su una somma di 982 euro.
Dario Frau
PDF Compressor Pro
1 febbraio 2016
VILLAMAR
GONNOSFANADIGA
Al via l’ottava edizione
del Carnevale villamarese
Entusiasmo e tenacia
tra i giovani carristi
del Caution Carnival Group
Con l’intenzione di rilanciare il carnevale a Gonnosfanadiga
alcuni giovanissimi hanno intrapreso una coraggiosa iniziativa. Il Caution Carnival Group, forte del successo dello scorso
anno, nel Carnevale 2016 ha come obiettivo il raddoppio del
numero degli iscritti e la voglia di riportare a Gonnosfanadiga l’entusiasmo e il divertimento carnevalesco sospeso da
alcuni anni. È sicuramente un progetto non facile in questo
periodo di crisi economica. Il gruppo non ha disponibilità
economiche, se si eccettua la collaborazione di qualche sponsor, ma per il resto è retto dall’arte di arrangiarsi. I componenti del gruppo affermano di comprendere il momento critico e perciò fanno appello a tutti i privati di buona volontà
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perché li sostengano nel mare di spese in cui si sono imbarcati. Asseriscono di avere investito per l’allestimento del carro anche la loro paghetta settimanale. Inoltre lamentano di
non disporre di adeguati locali dove poter lavorare in sicurezza alla realizzazione del carro. Quest’anno sono ospitati
nell’officina di Daniele Solinas, approfittando delle ore in
cui l’attività nel locale professionale è sospesa. L’entusiasmo e la tenacia stanno dando loro l’energia necessaria per
poter competere con i gruppi storici a cui, sostengono, va
tutto il loro rispetto. I ragazzi sperano che i gonnesi possano
riconoscersi nel loro gruppo.
Francesco Zurru
L’appuntamento con il Carnevale villamarese si rinnoverà il
prossimo 7 febbraio 2016. L’evento verrà organizzato come
di consueto dalla Pro Loco con il patrocinio del Comune di
Villamar. Inutile dire che la manifestazione sia ormai diventata un appuntamento fisso e molto atteso dalla popolazione
visto che si è oramai arrivati all’ottava edizione. «Siamo partiti con piccoli numeri ben otto anni fa - spiega Luca Atzeni
presidente della Pro Loco - poi, con gli anni, la manifestazione è lentamente cresciuta per numero di partecipanti e spirito
di iniziativa. In alcune edizioni precedenti hanno sfilato numerosi carri carnevaleschi, alcuni provenienti da altri paesi.
Ci auguriamo che anche quest’anno possa ripetersi il successo degli anni scorsi». Il percorso della sfilata carnevalesca
sarà quello oramai ben rodato nelle passate edizioni: si partirà dal piazzale della scuola alberghiera con il raduno che avverrà intorno alle 15,30 per poi iniziare con la sfilata verso le
16 e quindi proseguire con il percorso ben noto ai partecipanti che si concluderà nel piazzale Emilio Lussu dove, intorno alle 20, si terrà la classica zeppolata. L’augurio è che
anche quest’edizione possa essere molto partecipativa e il
tutto possa svolgersi nel solito clima di serenità e allegria che
ha sempre caratterizzato il Carnevale villamarese nelle sette
edizioni passate.
Simone Muscas
BARUMINI
Riparte il carnevale
samassese giunto
alla 63esima edizione
La Pro Loco “Gianni Cattari” ha dato il via all’organizzazione della 63a edizione del Carnevale Samassese: nonostante
la crisi e la carenza di fondi, l’impegno e la voglia non mancano e si spera che i risultati possano essere più che positivi.
Le danze si apriranno il 4 febbraio con la Sfilata del Bambino del giovedì grasso: i protagonisti saranno gli alunni delle
scuole elementari e materne che invaderanno il paese con
coriandoli e allegria, come tema per questo carnevale 2016
hanno scelto gli uomini primitivi, quindi armiamoci di clave
per accogliere i nostri piccoli cavernicoli!
A seguire Nonni e nipoti in disco, previsto per lunedì 8 febbraio, in cui oltre ai bambini saranno i nonni a divertirsi.
Nelle sale del Biggest, infatti, potranno ballare e assaggiare
fritti in mezzo a coriandoli e stelle filanti, in tipico clima di
festa.
Il Carnevale Samassese si concluderà il 9 febbraio in occasione del martedì grasso.
Da annoverare la presenza di carri allegorici dai paesi limitrofi, oltre a quelli ormai storici di Samassi. Non mancheranno gruppi in maschera, tipiche maschere singole e anche
qualche nuovo gruppo di giovani carristi, che ha deciso di
mettersi in gioco e contribuire alla rinascita del Carnevale
Samassese.
La speranza è che non si vada perdendo questa tradizione
carnevalesca, che ormai da 63 anni caratterizza Samassi e i
suoi cittadini.
Carola Onnis
Carnevale Baruminese
garantito con il gruppo
Lo S Bronzettos
SARDARA
Sfilata con Is Carretones
Si svolgerà sabato 7 febbraio alle 16, nelle vie principali di
Sardara, la sfilata dei carri allegorici, gruppi in maschera e
costumi carnevaleschi, organizzata anche quest’anno dall’associazione Is Carretones in collaborazione con la Proloco e
la Dinamo Sardara. (m. p.)
L’assenza momentanea dell’Associazione Turistica Pro
Loco, in attesa di rinnovo, non ferma i giovani appassionati del Carnevale all’organizzazione della festa definita
la più pazza dell’anno. Il gruppo ormai consolidato dei
maghi della cartapesta “Lo S Bronzettos” sono già al lavoro da parecchi giorni per la costruzione del carro allegorico denominato quest’anno “Vatican Party” per la prima sfilata del Carnevale Baruminese 2016. Lo stesso sarà
presente alle sfilate di alcuni paesi della Marmilla e del
Medio Campidano.
Gli organizzatori comunicano a tutti coloro che vogliono
aderire all’iniziativa, come gruppi o singole maschere, a
presentarsi qualsiasi giorno in serata nei locali della fiera
comunale dove si sta programmando l’intera organizzazione delle manifestazioni per le strade del paese, che si
concluderà come sempre, tra musica, coriandoli e stelle
filanti, negli spazi comunali della fiera, dove com’è ormai
da tradizione ultradecennale, tramite un processo farsa, sarà
dato al rogo il fantoccio Peppi Patta simbolo del Carnevale Baruminese.
Carlo Fadda
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