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Yuan, seconda valuta mondiale

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Yuan, seconda valuta mondiale
ESTERO - LE NOTIZIE MAI LETTE IN ITALIA
Venerdì 6 Dicembre 2013
15
La moneta cinese, in due anni, è passata dal 2 all’8,5% nei finanziamenti commerciali
Yuan, seconda valuta mondiale
È sorprendente la velocità con cui ha detronizzato l’euro
DI
L
ETTORE BIANCHI
o yuan mostra i muscoli
ed effettua per la prima volta un sorpasso
sull’euro. La moneta
cinese, stando ai dati della
Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication (Swift), società attiva
nel trasferimento di dati bancari, è diventata in ottobre la
seconda a livello globale nei
finanziamenti commerciali,
alle spalle del dollaro. Se il
biglietto verde rimane nettamente predominante, coprendo l’81% delle transazioni, lo
yuan è balzato all’8,55% rispetto all’1,89% di gennaio
2012. Anche se, precisano gli
addetti ai lavori, la classifica riguarda le operazioni di
sconto bancario e di finanziamento al credito delle importazioni. Altra cosa è l’insieme
del commercio mondiale, dove
la valuta asiatica è ferma al
2% del totale.
In ogni caso, argomenta
Philippe Waechter, economista alla banca d’affari
Natixis, è sorprendente la
La valuta cinese si rafforza a livello internazionale
velocità con la quale lo yuan
ha detronizzato la moneta europea. Una progressione che,
aggiunge Michel Aglietta,
del Centro studi prospettive
e informazioni internazionali,
testimonia la volontà di Pechino di fare dello yuan una
delle grandi monete negli
scambi a livello planetario.
Sono 800 mila gli studenti coinvolti
Nel frattempo il governo
sta ampliando gli accordi
commerciali bilaterali con le
nazioni asiatiche e del Sud
America.
Recentemente, inoltre, la
banca centrale cinese e quella europea, la Bce guidata da
Mario Draghi, hanno firmato un accordo di swap sulle
rispettive valute. L’obiettivo
è facilitare le transazioni
commerciali in yuan, permettendo alle banche europee
di accedere a 350 miliardi
di yuan (42 mld euro) e agli
istituti di credito cinesi di
poter contare su 45 miliardi
di euro. Un modo per far sì
che i loro clienti imprenditori
e manager siano in grado di
accedere più facilmente alle
due valute. La diffusione dello yuan passerà per l’internazionalizzazione delle aziende
cinesi, come era avvenuto per
il dollaro con l’insediamento
delle imprese americane nel
mondo intero.
La battaglia, però, si gioca
anche nell’ambito delle piazze finanziarie. Attualmente
la borsa di Hong Kong è la
prima per negoziazioni in
valuta cinese: qui le grandi
banche e le imprese si riforniscono di yuan. Ma Londra,
che copre già il 60% dei volumi di scambio al di fuori
delle piazze cinesi, vuole
salire ancora. Poco tempo fa
ha siglato un’intesa con Pechino che autorizza le istitu-
zioni finanziarie britanniche
a investire direttamente in
Cina, in valuta locale. Inoltre, come avviene nell’ex colonia inglese, alcune aziende
possono emettere obbligazioni in yuan a Londra.
Secondo gli osservatori,
comunque, rimane ancora
molta strada da fare, perché
il peso della moneta cinese
sui mercati finanziari è molto basso rispetto al biglietto
verde. In particolare, occorre
che si verifichino tre condizioni: la piena convertibilità
rispetto alle altre divise, un
maggiore sviluppo del comparto finanziario e l’apertura
del mercato cinese ai capitali
internazionali. Sono proprio
queste le sfide che attendono la nuova dirigenza del
partito comunista, che in
occasione del terzo plenum
ha annunciato una serie di
riforme in ambito economico. Esse dovrebbero andare
proprio nella direzione di
una sempre più significativa apertura agli investitori
stranieri.
© Riproduzione riservata
General Motors, Tata e Volvo scendono in campo nel lusso
Brasile, Pearson Più concorrenza in Cina
insegna l’inglese per le auto tedesche
DI
L
Lezione di lingua inglese
C
olpo grosso del gruppo inglese Pearson
in terra brasiliana,
dove ha rilevato
Grupo Multi, una società di
insegnamento della lingua
inglese che ha più di 800
mila studenti. Il valore della transazione è stato pari a
440 milioni di sterline (527
mln euro).
Il Brasile ha bisogno di
aumentare le persone in
grado di parlare bene l’inglese, soprattutto in vista dei
Mondiali di calcio del 2014 e
delle Olimpiadi del 2016. In
settori chiave come il turismo, i trasporti e l’ospitalità serviranno più addetti in
grado di accogliere visitatori
e sportivi provenienti da tutto il mondo.
Pearson ha sottolineato che
questa operazione va nella
direzione di investire nelle
economie emergenti, nel digitale e nei servizi. Multi può
contare su circa 2.600 scuole
in franchising ed è attiva con
marchi come Wizard, Yazigi
e Skill. L’anno scorso l’utile
operativo è ammontato a 42
milioni di sterline (50,3 mln
euro)
Da tempo il gruppo britannico, leader nella pubblicazione di materiale formativo
e nell’editoria, si è rafforzato
nei paesi a più rapida crescita e ha dato priorità ai
contenuti legati alle nuove
tecnologie. Oltre al Brasile,
l’attenzione di Pearson si è
focalizzata su mercati chiave come quello cinese e quello
indiano, con una domanda di
formazione in aumento tra la
classe media.
© Riproduzione riservata
MASSIMO GALLI
Mentre il legame tra cinesi e automobili tedesche è molto forte, la fedeltà ai singoli marchi è
debole e questo è un vantaggio per chi debutta
in questo mercato. Inoltre la tendenza dei cinesi
al miglioramento significa che in molti pensano in anticipo al momento in cui cambieranno
vettura. E c’è anche chi compra la seconda e la
terza auto per i membri della famiglia. Secondo alcuni addetti ai lavori, gli ultimi arrivati
devono portare dalla loro parte i consumatori
molto tradizionali. Inoltre chi pensa alle auto
dei gruppi più piccoli rispetto ai giganti tede-
e auto di lusso tedesche cominciano a
sentire la concorrenza dei gruppi rivali
in Cina. Colossi come Audi, Bmw e Daimler (Mercedes-Benz) da tempo realizzano notevoli ricavi e utili nel paese asiatico, una
valvola di sfogo che fa da contraltare a un asfittico mercato europeo, dal quale peraltro i marchi
teutonici continuano a trarre soddisfazione.
Ora sulla piazza asiatica si stanno muovendo
con brio altri costruttori come General Motors
con la Cadillac, Tata Motors con
Jaguar Land Rover, e Volvo, il
marchio svedese passato in mani
cinesi. I loro piani contemplano
investimenti per miliardi di dollari in nuove fabbriche in Cina,
che siano in grado di sfornare almeno mezzo milione di vetture in
più all’inizio del 2015. L’obiettivo
è portare dalla loro parte i benestanti che attualmente possiedono automobili tedesche. È il caso
La nuova Cadillac di General Motors
di Andrew Zhang, ventunenne
che vive a Shanghai e da due anni viaggia in schi è un conducente con più esperienza alla
Bmw: ora sta pensando di cambiare e non esclu- guida di veicoli lussuosi. Tuttavia, considerade di acquistare una Range Rover dopo aver to che si tratta di un mercato ancora giovane,
apprezzato quella di un suo amico.
questa fetta di potenziali clienti non è molto
Molte case automobilistiche hanno lancia- consistente.
to nuovi modelli per attrarre i consumatori
Se i costruttori affilano le armi, si riparte
dell’ex Celeste impero: per Jaguar Land Ro- comunque da una situazione nella quale Audi
ver, ecco Lwb e il Range Rover Evoque. In casa detiene il 31% delle vendite di veicoli di lusso in
Volvo è in arrivo la berlina S60L. Gli esperti Cina, seguita da Bmw con il 25%, da Mercedesritengono che l’anno prossimo saranno vendu- Benz con il 16%. Nettamente distaccate, per il
ti 1,4 milioni di auto di alto livello. Ampliando momento, sono Jaguar Land Rover con il 6% e,
il concetto di lusso, la stima sale a 3 milioni a ruota, Lexus (Toyota), Volvo, Cadillac (Gm),
di veicoli entro il 2020, più degli Stati Uniti Porsche e Infiniti (Nissan).
che sono a quota 2,3 milioni.
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