Emozioni a non finire a Dronero, ma che spavento! Il Casale va sotto
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Emozioni a non finire a Dronero, ma che spavento! Il Casale va sotto
FBC n.7 Rivista Ufficiale del Casale Calcio. Anno 1, 20 ottobre 2015 Scampato pericolo Emozioni a non finire a Dronero, ma che spavento! Il Casale va sotto di due gol, poi reagisce. Raggiunge il pareggio, sfiora il vantaggio. Ma allo scadere rischia di capitolare e ringrazia Carlucci. FBC Da non crederci. Le notizie che giungevano via etere allo scrivente erano (sportivamente) inquietanti. Casale sotto di due reti dopo appena 15’, in balia delle folate dei Draghi di Dronero. Pareva proprio che il “diavolo del ponte” ci mettesse del suo per far cadere la stella. Poi, la reazione. Da gruppo vero e compatto, diamone atto a Ezio Rossi e ai suoi ragazzi, capace di riacciuffare il pari e sfiorare il vantaggio, prima dell’ultimo sussulto alle coronarie (leggi rigore parato da Carlucci). Valenza torna in testa ma questo poco importa al momento, il dato certo è che il girone B non ha un governo stabile. Semmai c’è ancora da rammaricarsi per la mancata vittoria di domenica scorsa; tuttavia occorre guardare avanti con fiducia nella speranza che l’infermeria ( ben 5 giocatori fermi al palo) si svuoti presto e Rossi abbia finalmente a disposizione l’intera forza. Il 19 ottobre del 1940 moriva Umberto Caligaris. Sarebbe stato logico dedicargli un ricordo su FBC; lo abbiamo fatto ma in altro modo, attraverso un tributo video di questo “grande” casalese. Su Youtube, digitando: “Ricordo di Umberto Caligaris”. Ne succedono di cose strane nel mondo, anche quello del calcio giovanile. Nelle pagine seguenti troverete il racconto di un teatrino dell’assurdo andato in scena domenica scorsa al Bianchi. Biemme FBC Bomber Sinato avvia la riscossa del Casale a Dronero FBC Giovanili FBC CASALE-VILLANOVA, UNA “CASE HISTORY” Era stata una partita normale, quella dei 2001 con il Villanova. Questo sul campo. Fuori, per la precisione sulla carta stampata, è andato in scena un teatrino dell’assurdo. Da dove iniziamo? Una cosa è certa: la vicenda che segue ha del paradossale. Domenica 18 ottobre, campo Bianchi, ore 10.30. Casale e Villanova giocano la gara del campionato Giovanissimi, fase provinciale. Gara dominata dai nerostellati (per l’occasione “biancostellati”) i quali vincono 5-0 con doppietta di Lotti e reti di Caresana, Deantonio e Battista, sul Villanova in divisa nero – forse – stellata. Maglie simili osserverete voi; cose che capitano nel mondo del calcio che è pure multicolore, aggiungiamo noi. Dov’è il problema?. Il problema sta nello sguardo di chi ha aperto le pagine dei periodici sportivi del lunedì (in particolare quello della zona di Alessandria) che si occupano di calcio giovanile. Ma non abbiamo vinto noi? Immaginiamo sia stata la reazione dei lettori casalesi. No, secondo quanto scrive l’estensore dell’articolo. Capiamo l’iniziale smarrimento nel veder scendere in campo due squadre con la stella sulla maglia. Chiedersi (o chiedere) chi è il Casale e chi il Villanova è un quesito che viene da se. E invece, la “manita” del Casale si è trasformata come per incanto in una devastante sconfitta per i ragazzi di Mussetti, brutalizzati da un Villanova implacabile nell’infierire sulle lacune dei poveri nerostellati. La realtà stravolta, con tanto di descrizione delle azioni da gol, dei marcatori (non gli stessi che abbiamo citato prima, ovviamente) e… dichiarazioni dei mister con il povero Mussetti che si duole per il rovescio casalingo e cerca di infondere coraggio ai propri ragazzi, l’allenatore avversario che fa professione di modestia; vola basso, insomma. Immaginate qualcuno che affermi che Bonaparte ha trionfato a Waterloo e l’Olocausto è mera propaganda: non ci crederete ma un brillante top manager e uno storico un po’ troppo revisionista si sono spinti fino a tanto. Della serie: “la storia come non l’avete mai letta”. Adesso anche nel calcio giovanile abbiamo il nostro mondo parallelo, il “negativo” fotografico dove il bianco diventa nero e viceversa. Questa storia ha fatto anche una seconda vittima: il collega Massimo Prosperi di Tuttosport il quale, ignaro della clamorosa bufala, ha passato (come si dice in gergo giornalistico) il pezzo per poi pubblicarlo a pagina 41 di Tutto Calcio Piemonte. Chi mastica un po’ la materia saprà che la chiusura di un giornale segue spesso ritmi frenetici; la fiducia nei collaboratori esterni è la base per non perdere tempo nelle verifiche. Ci si fida, insomma. Un Villanova che non ammette repliche, è il titolo conseguente alla “frittata” giornalistica proveniente da Alessandria. La replica tuttavia, in questo caso è non solo doverosa, ma obbligatoria. Giovanili FBC LE CLASSIFICHE Amarcord FBC A cura di Fabio Mgnone Il “Marchese” del Monferrato La macchina del tempo oggi ci porta dritti all'estate 1987, il Casale si appresta a partecipare al campionato di serie C2 e in piena campagna acquisti si assicura le prestazioni di un talentuoso attaccante calabrese reduce da un'amara retrocessione in Interregionale con la maglia (per lui una seconda pelle) dell'Asti. Il suo nome è Domenico Marchese. Riesco a contattarlo in pausa pranzo, lui autista ex calciatore io operaio con l'amore per il calcio, e per quella stella che illumina le nostre domeniche. Ciao Domenico, torniamo all'estate '87? R: Volentieri, dimmi tutto... Amarcord D: Come arrivi a Casale? R: Ne venivo da una brutta retrocessione ad Asti, l'anno prima per una serie di vicissitudini erano saltati i possibili trasferimenti a Reggio Emilia (contratto già firmato) ed Alessandria così restai coi galletti biancorossi affrontando una stagione durissima con praticamente la juniores; finimmo ultimi ed in estate mister Sacco si ricordò di me, con lui avevo vinto la D ad Imperia nel 1980, e mi volle a Casale. D: Che ambiente hai trovato a Casale? R: C'era un grande entusiasmo, la voglia di fare bene; ricordo che durante il precampionato affrontammo la Juventus e l'Inter perdendo entrambe le gare (0-2 e 0-4 n.d.r.) ma facendo un'ottima figura. D: In campionato però le cose non andarono benissimo.. R: Ed è quello che ancora oggi non riesco spiegarmi, eravamo una buona squadra; Olmi, Calamita, Tatti, De Riggi eccetera. Facemmo una preparazione durissima che ci condizionò nelle prime giornate dove perdemmo un po' troppe gare anche se tutte di misura; questo ci fece precipitare in basso e lo pagammo durante tutta la stagione. D: Infatti mister Sacco a Marzo viene esonerato.. R: Esattamente, e questo mi spiacque.. Sacco è sempre stato un vincente ma a Casale non riuscì ad imporre le sue idee.. D: Anche per lei non fu' una grande stagione.. R: Non mi misero nelle condizioni di fare bene, giocavo in una posizione non mia…mi si chiedeva di rientrare fino a metà campo e giocoforza la lucidità sotto rete ne risentì pesantemente. D: Già dall'esordio in coppa Italia a Vercelli? R: Si, ricordo quella partita, 0-0 contro una buona squadra. D: Altra gara, il derby con i grigi 0-0 al "Palli" e lei subentra al 65'...ricorda? R: Non ho particolari ricordi del derby d'andata, purtroppo ne ho di quello di ritorno che, mi pare ,perdemmo alla fine (1-0 gol di Tortora al 91'n.d.r.) FBC Amarcord FBC D: Prego, racconti... R: La settimana prima del derby dovevamo affrontare in casa il Novara, Seghedoni mi prende da parte e mi fa' una richiesta che, onestamente, mi fece sentire umiliato.. D: Dica, dica... R: Mi dice " Ho bisogno di un favore, Domenica non ti convoco e tu vai a vedere l'Alessandria come osservatore.". Risposi cortesemente che io ero un calciatore, non un osservatore. D: Il mister come la prese? R: Non benissimo visto che da li alla fine mi toccarono 4 minuti con la Pro Patria e basta eh eh… D: Comunque Seghedoni che tipo era? R: Un grande allenatore, vecchia maniera e molto preparato sul piano umano invece... Beh...non siamo entrati in sintonia... D: Il campionato termina comunque con una bella salvezza, e a conoscenza della leggenda che vuole che il mister all'ultima giornata fece tagliare le reti per ritardare la gara col Suzzara e sapere in anticipo il finale del Sassuolo ( diretta concorrente)? R: No, ma conoscendo Seghedoni penso non sia vera... Il mister non aveva bisogno di questi stratagemmi. D: Finisce la stagione e lei parte, direzione Novi Ligure, ricordi nerostellati? R: Un bel ricordo è legato ad una gara casalinga contro la Vogherese, nonostante giocassi a centrocampo disputati una partita stupenda sudando la maglia e consumando ogni energia, uscii dal campo tra gli applausi del pubblico che, mi permetta, era fantastico. In quella stagione disputai un po' di partite davvero belle. D: I compagni con cui legò maggiormente? R: In primis De Riggi, poi Calamita, Luxoro, Olmi e Tatti...uscivamo spesso insieme anche con le famiglie; ma eravamo comunque un bel gruppo. Amarcord D:Un aneddoto di quella stagione? R: Ne ho due, entrambi legati a quel gran personaggio che è stato il Tato... D: Siamo tutt'orecchi... R: La prima è legata ad una trasferta, mi pare a Verona contro il Chievo. Lo chiudemmo nel bagno dell'autobus nella piazzetta da dove dovevamo partire; d'accordo con l'autista facemmo proprio finta di partire e dopo un po' gli aprimmo la porta dicendogli che eravamo arrivati...lui si guardò un attimo in giro ed esclamò: " È uguale a Casale! "... Risata generale eh eh.. D: Il secondo invece? R : A fine di un allenamento portò, come sempre, le borracce; ne riempimmo una di birra e la offrimmo anche a lui...la bevve in un attimo, ma dopo cadde nella sabbia dietro alle porte...era un po' ubriaco, poverino si riempì la bocca di sabbia, così tutti ad aiutarlo a pulirsi... Ricordi simpatici, era un grande il Tato; pensare che il grande Vincenzi gli aveva a pure insegnato a leggere e scrivere. D: Oggi Domenico Marchese si interessa ancora di calcio? R : Alleno i ragazzini qui dove abito, a Pino Torinese. Sono felice perché li vedo crescere giorno dopo giorno, e cerco di insegnargli a giocare la palla, ma oggi siamo in pochi a farlo... D : Chiudiamo con un augurio al Casale? R: Certamente, è una piazza che per blasone e seguito merita ben più dell'Eccellenza, ed io vi auguro di cuore di tornare al più presto dove vi compete. Ma permettetemi di fare un augurio pure al mio Asti, ci ho fatto la C1 e vederlo in promozione mi fa' male davvero. E allora, nell'attesa che gli auguri di un bomber ( non ex, bomber si è per sempre!) si avverino ringraziamo e salutiamo Domenico Marchese con una certezza ancora più forte... Chi ha portato la stella sul cuore ha davvero una marcia in più!!! FBC SANCARLUCCI Il n.1 nerostellato neutralizza il rigore che avrebbe potuto dare la vittoria ai “draghi” di Dronero.