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il partito dei mangia mangia
IL PARTITO DEI MANGIA MANGIA (Scena: un salone da barbiere) commedia in due atti di: Rocco Chinnici SEBASTIANO TERESA SANTINA P. LUIGI GRAZIA MARIANO TOTO’ ROSINA CLAUDIO GAETANO SEBASTIANO (Con la fascia dei lavori in corso fa avanti e indietro, attegiandosi a sindaco, cattedratico, facendo un breve comizio) Vota e fai votare: “il partito dei mangia mangia”; chi è dentro è dentro e chi è fuori s’arrangia! E ora che siete venuti in questa piazza, votate tutti Sebastiano Visazza! (Alla moglie che lo guardava stupita) Eh, cosa ne pensi? Come vado da futuro sindaco? capo famiglia moglie figlia parroco vicina figlio di Grazia concorrente a sindaco moglie figlio compare di Sebastiano TERESA Ma vatti a togliere quella fascia! Pulcinella che non sei altro! E bandisce pure! Deve fare il sindaco, deve fare, (ironica) lui! SEBASTIANO Che c’è, non ti piace la fascia? O non ti piaccio io come sindaco? TERESA Tutte due le cose. Vita di paese, ricca di colpi di scena per le elezioni a sindaco di Sebastiano, un ignorantone della politica, ma un segace filibustiero che va alla ricerca dei proprii interessi pur mettendosi contro la moglie dagli ideali sinceri. Ma… ahimè, la “corsa” a sindaco a nulla gli è valsa, perché… SEBASTIANO Su, fammi sentire il perché. TERESA Ah, vuoi proprio sentirlo il perché? SEBASTIANO Certo! TERESA 1 (Animatamente) Il voto! Qua (indicando la testa come se si desse una mazzata) te lo do! Il voto è una cosa seria per non dire sacra. O pensavi d’aver trovato dei zucconi che credono ciecamente alle storielle che vai imbrogliando in giro per il paese promettendo loro mari e monti per rubare loro il voto? E non minare più tua figlia che non sei nemmeno degno di leccarle i piedi! Lei è un angioletto (impietosita), un angioletto che sicuramente pensa sempre alla sua mamma; o pensi di commuovermi! Per prima cosa a te e a questa… (ironica) specie di amici che hai sarebbe cosa di mettervi le manette solo per aver formato questa lista… grandissimi ipostori! Vergognati! Questa lista è? Questa, un’associazione a delinquere è! Vuol dire non ce n’è uno, dico uno che ha avuto a che fare con la giustizia! E la seconda cosa è quella che la fascia da sindaco dovrebbe metterla una persona onesta, pulita, e non gente come te che neanche sei buono da compagno in una processione. La fascia è una cosa che imbellisce l’onore; metterla a te è sprecata, è come mettere un frac ad un porco che al primo pantano d’acqua sporca che vede gli sguazza dentro. SEBASTIANO E già, proprio a te pensa; lei ha sempre sulle labra: papà, papà! Ah, se fosse qui in questo istante, a sentirti dire che non mi dai il voto… SEBASTIANO (Sbalordito) Grandissima baldracca che non sei altro! Questo mi dici? Giuro che se riesco a mettere piede al comune per prima cosa proporrò una legge per l’emancipazione dell’uomo da fare leccare le dita a te e a tutte quelle come te che hanno la lingua lunga! Ma guarda un po’ come han preso comando queste donnette da quattro soldi. Meno male che mia figlia non ti somiglia; e come saprà che sarò eletto a sindaco, dalla gioia prenderà il primo aereo! (Pensa alla sua figliola lontana, in collegio al nord a studiare) Angioletto mio bello, tutta casa e chiesa, non apre bocca per la timidezza, tutta che si vergogna; e tu… selvaggia! Come, avresti di che essere contenta a saperti moglie del sindaco! Sentirti dire: sindachessa! TERESA Ma perché è dovuta andare così lontano a studiare? SEBASTIANO Come, sei stata tu a dirimi di mandarla a Milano! TERESA Veramente fu Padre Luigi, che ci ha consigliato quell’istituto dicendo ch’era il migliore d’Italia: Istituto delle Pie Sorelle Carmelitane. Dice che li dentro le ragazze non mettono fuori neanche il naso dal portone, e se devono uscire escono accompagnate dalle suore dell’istituto stesso. TERESA E continua! Fosse per me potresti stare fresco, e spera che qualcheduno te lo dia il voto, se no diventi lo zimbello del paese: (ironica) “a Sebastiano il barbiere che di sindaco ne ha voglie, non gli ha dato neanche il voto la sua moglie!” SEBASTIANO (Proseguendo la frase) …E per compagnia, soltanto per compagnia; perché… la mia figliola, non avrebbe nessun bisogno d’essere controllata; diventa rossa in viso alla presenza di persone sconosciute. Figlia mia bella, ”casa e chiesa, chiesa e casa! E non potere avere il piacere d’averla qui in questo momento particolare. Ah, lei è sicuro che il voto me lo avrebbe dato; e mi sarebbe stata pure vicino! SEBASTIANO Come, come! Che intendi dire che... per davvero non mi dai il voto? TERESA 2 Tu ancora non hai capito niente: intanto questa sarà la nuova fascia del sindaco, e che sta a significare: lavoriamo per voi… in questo caso per la gente. (Bussano). Vai a vedere chi è piuttosto, broccolona che non sei altro. TERESA Ancora! Tu, e queste… bandiere da strofinaccio come te potete solo rappresentare ignoranza, perché è questo che produce questo paese, ignoranza cieca e niente più! E non nominare più tua figlia t’ho detto, che nemmeno sei degno di farlo. Tu fai questi discorsi di… sindaco perché abiti in questo paese, ma prova a farli in paesi dove la gente ragiona con la propria testa, nemmeno ti terrebbero in considerazione, ne a te e nemmeno a questi quattro pigroni di amici tuoi; altro che sindaco! Dipendesse da me vi manderei a spaccare pietre, altro che! TERESA Che cos’è? Ti sei già fatta la porta borse? (Ironica) Deve lavorare per la gente e non sei nemmeno in grado d’andare ad aprire la porta! Rompiti le gambe e vai a vedere chi è piuttosto! (Sebastiano va ad aprire). SEBASTIANO (Entra il parroco) Oh, padre Luigi! Come mai a quest’ora? E’ venuto a fare la barba, o… SEBASTIANO (Ha paura che qualcuno possa sentire) Che possa seccarti la lingua! Chiudi quella boccaccia e parla più piano! Cosa può pensare la gente nel sentirti fare questi discorsi? PADRE LUIGI Lascia stare la barba, non è per questo che mi trovo ad essere qua. Sono venuto… (A Teresa) Teresa, che notizie mi dai di tua figlia? Scrive, scrive? Ah, che figliola educata! Santina di nome e Santa di fatti! Mi pare… se non ricordo male, che dovrebbe laurearsi a giorni, o sbaglio? TERESA Io grido come voglio e quanto mi pare e piace! E dovete ringraziare Iddio, tu e questi tuoi alleati che la gente in questo paese non è abituata a pensare… anzi non pensa per niente, e potete continuare a fare e sfare ciò che volete; è questa la vostra forza: l’ignoranza della gente. TERESA Il prossimo mese, il prossimo mesi si laurea, padre Luigi! Finalmente (allusiva) avremo un dottore in famiglia; no (indicando il marito) questo… pesce stocco qui! SEBASTIANO Ma guarda che sorta di scilinguagnolo che le è preso! Di, ti è sviluppata la scienza tutta d’un colpo, o stanotte hai dormito col culo in aria e... P. LUIGI Hai fatto bene ad accettare il mio consiglio; troppo timida è la creatura per tenerla nelle nostre scuole; in alt’Italia è diverso! I tempi sono un po’ brutti per ora! TERESA (Inveisce interrompendolo) E... cosa? E vatti a togliere quella fascia, imbroglia popolo che non sei altro! SEBASTIANO SEBASTIANO 3 Padre Luigi, mia figlia anche se non fosse andata in questo istituto… come dice lei, potevo continuare a stare con la mano sotto la guancia… tranquillo insomma; è troppo ingenua la creatura, è proprio come quando si dice: casa e chiesa. P. LUIGI No spesso, mai! SEBASTIANO E appunto per questo… mi sento in obbligo con nostro Signore, e vorrei fare di tutto per rimediare, facendo quest’opera di bene. . P. LUIGI Su questo non ci piove. (A Teresa) Ora senti, Teresa, non è che puoi lasciarci soli un attimo, devo parlare in privato con tuo marito. P. LUIGI Tanti sono quelli come te che pensano di sentirsi in colpa e credono di scontare i propri peccati... facendo un’offerta di soldi alla chiesa; è col pentimento… quello vero però, che si può passare in grazia di Dio. Quindi ora pure tu vuoi fare quest’opera… di bene? Sebastiano, oh Sebastiano! Valle a raccontare ad altri queste cose, e lascialo stare a nostro Signore. TERESA Glielo lascio, si! Cerchi di fargli cambiare questo cervello che ha… se cervello si può chiamare (esce). P. LUIGI Ha ragione, ha ragione da vendere tua moglie a dir così! (Gli guarda la fascia) Ma… cos’è questa cosa che porti addosso? Te la sei messa per non fare posare i passeri sul tuo corpo? Vuoi dirmi cos’è il discorso che si sente per le vie del paese di questa chiesa nuova? Dell’oratorio… SEBASTIANO Non mi crede quindi? P. LUIGI Neanche se me lo giurassi nel confessionale! SEBASTIANO Cos’è? Come, cos’è? E’ che se verrò eletto sindaco, le prime cose che farò saranno proprio queste: la chiesa nuova per i fedeli, l’oratorio per i nostri ragazzi... SEBASTIANO Padre Luigi, lei vuole che si fa la nuova chiesa e l’oratorio? P. LUIGI Chiesa… oratorio; ma cosa vai imbrogliando alla gente! Proprio tu non dovresti nemmeno fiatare, è da quando hai battezzato tua figlia che non metti più piede in chiesa! Pensi d’ottenerli così i voti? Prendendo in giro la gente? P. LUIGI E certo che voglio! Sono domande da fare queste? SEBASTIANO Padre, vuol saperla la verità? Il fatto è che io… forse per non aver messo spesso piede in chiesa… P. LUIGI Una mano? E come, pregando? SEBASTIANO E allora occorre che mi dia una mano. 4 SEBASTIANO Certo, pure pregando, perché no! Lei mi deve aiutare a fare voti. Basta che durante la messa spende due paroline per me ed è fatta. Che fai, ricatti pure? E poi… non so nemmeno di cosa parli! Io, se davvero lo vuoi sapere, non ho nulla di che nascondermi! E ora fammi andare in chiesa a pregare prima che commetto… P. LUIGI (Scandalizzato) Cosa? Tu sei pazzo! Ma che hai scambiato la chiesa per una sezione di partito? O una piazza dove poter fare comizi? SEBASTIANO Lei non commette niente perché io so cose… Aspetti. (Va a guardare se viene la moglie e poi in confidenza) Risponda; le dice niente donna Angela? Donna Angela la vedova… La signorina Lucietta… Elvira l’americana… che quando l’hanno scoperto sul fatto (padre Luigi fa segni di non gridare e guarde spesso se entra Teresa) lei si giustificò dicendo che le stava facendo respirazione bocca a bocca! Quale respirazione bocca a bocca se in paese lo sanno tutti che Elvira scoppia di salute! SEBASTIANO E allora può scordarsi della chiesa e dell’oratorio… (ha un’idea) Aspetti, aspetti! Se no deve aiutarmi a scoprire il programma che ha in mente l’altro candidato a sindaco, quello scellerato di Totò il socialista. Ah, ma lui lo sa che con me non la può spuntare. P. LUIGI (Meravigliato) Eh basta, basta! Io… (preoccupato) E… tu, tu come fai a sapere… P. LUIGI Il programma! E come faccio? SEBASTIANO Padre Luigi, oh padre Luigi! Manca a lei come fare! La prima volta che viene a confessarsi gli tira fuori tutti i vermi che ha nella pancia… SEBASTIANO Ah, ma allora per niente sono barbiere! P. LUIGI (Preoccupato) E… tua moglie… (Facendo segni se s qualcosa). P. LUIGI (Scandalizzato) Eh, no! Tu sei un pazzo da manicomio! Come! Mi chiedi di trasgredire il segreto confessionale! Ma che dai i numeri oggi? SEBASTIANO Veramente… a lei ancora non ho detto niente. P. LUIGI Come a lei! Allora è segno che agli altri, tu… SEBASTIANO Padre Luigi! Lo ha dimenticato che sono barbiere, e so di tutto e di tutti? Cose che neanche lei immagina! Cose che… se arrivassero all’orecchio del cardinale, lei come minimo andrebbe a finire in Siberia a dir la messa. SEBASTIANO Io! Io cosa, padre? Qui dentro, in questo salone, è come… l’ha presente un quadrivia dove le macchine s’incrociano passando da una strda all’altra? Ecco, qui anziché le macchine si incontrano P. LUIGI 5 socialista ha delle novità in questo nuovo programma che ha preparato per questa campagna elettorale; che so… persone provenienti da ogni angolo del paese, e ognuno racconta del suo viaggio e ci si arricchisce di… (evidenziato) sa-pe-ri. Ha capito ora? A me le cose, senza chiederle, le raccontano! Quindi… Ah, lei pensava che la gente per quanto la saluta: “Buon giorno padre Luigi! Buona passeggiata padre!” La gente, fa la doppia faccia, con lei si mostra premurosa, rispettosa; ma di dietro… pianta certi chiodi (facendo il gesto) lunghi così! P. LUIGI E allora perché non vi alleate? E’ pure di sinistra! SEBASTIANO Di sinistra chi Totò? Va la padre! A quello, se lei chiede d’alzare la mano destra, le alza tutte due! Confonde la destra con la sinistra; sa quanti ce ne sono di queste persone che si nascondono sotto una bandiera e quando vogliono sventolano l’altra. Sa che le dico, meglio lasciarli perdere questi discorsi. P. LUIGI (Sbalordito) Allora…, sanno che… SEBASTIANO Tutto! Sanno uno di tutto! Pure il marito di Elvira l’americana sa… di sua moglie e della respirazione bocca a bocca. P. LUIGI Ma Totò... P. LUIGI Nooo! Ora, comincio a provare veramente vergogna. SEBASTIANO Non insista, padre! Allora per niente sono barbiere? SEBASTIANO Ora, ora prova vergogna? Ora che la gente lo sa? E’ di lei stesso che avrebbe dovuto vergognarsi, non della gente! Sa cosa le consiglio di fare giacché siamo tutti e due… peccatori e nella stessa barca, io per un conto e lei per l’altro, remiamo insieme e vediamo di far costruire la chiesa e l’oratorio, così entriamo insieme in grazia di nostro Signore. Lei deve solo aiutarmi a diventar sindaco, al resto penso io. P.LUIGI Ah, già, qui siamo al quadrivia… SEBASTIANO Io... con quello? Ma neanche se sapessi di vincere all’enalotto! Quello è nemico da combattere, altro che sinistra! P. LUIGI Perché tu sei… mancino? P. LUIGI Non farmi peccare più di quanto non lo abbia già fatto. SEBASTIANO E’ certo, perché no! Sono davvero mancino, e se proprio lo vuol sapere, io, a sinistra camminerei pure con la macchina! SEBASTIANO Non venga a dirmi che quanto le chiedo io ha la stessa valenza dei peccati che lei ha commesso? Padre, deve solo dirmi se Totò il P. LUIGI 6 Ah, ma posso spiegarglielo in quattro parole. Intanto mettiamo nel programma e come primo obiettivo la chiesa con l’oratorio; ma… se vediamo che i soldi non bastano cerchiamo subito il rimedio a come non farli perdere… sa quanti soldi tornano indietro per non essere utilizzati? Con la machina, si! Se hai davvero questo piacere perché non vai ad abitare a Londra? Se proprio vuoi che te lo dica, tu più che mancino sei mangione, gli avete messo pure il nome al partito: “Il partito del mangia mangia”. SEBASTIANO Del mangia mangia per stare a significare che se andiamo al governo tutti potranno mangiare sensa elemosinare! P. LUIGI Certo! Invece che mandarli indietro, voialtri costruite qualche strada, case popolari... P.LUIGI Va la imbroglione! Che nei partiti, degli ideali di un tempo, non sono rimaste nemmeno le idee; cosa vieni a raccontarmi? Poi… se è vero che volete cambiare il paese perché non collaborate: “tante braccia, Dio li aiuta”; si dice così sai! SEBASTIANO Sa padre che lei non è buono per far politica. P. LUIGI Ah, si! e perché? SEBASTIANO Padre Luigi, perché dobbiamo fare sforzare il signore per tutte quelle braccia! Non gli viene meno faticoso aiutare me soltanto? Il signore aiuta me ed io aiuto tutti quelli che sono con me, eh! SEBASTIANO Risponda, sa dirmi a cosa servono le case popolari visto che siamo in primavera e a poco arriva l’estate? Si puo’ dormire pure fuori! All’aria aperta! E le strade! A cosa servono le strade? A fare aumentare il numero degli incidenti! P. LUIGI Sai che sei veramente un figlio di putta…. (Si fa il segno della croce) Signore perdonami. Quindi... il Signore dovrebbe aiutare pure gli altri perché possano mangiare insieme a te? P. LUIGI E allora farete qualche... cantiere lavoro? SEBASTIANO Cantiere lavoro? Ah padre! Ma dove vive? Non vede che la gente è pigra e non vuole lavorare più nessuno? SEBASTIANO E certo... se non vuole lasciarli a digiunare. P. LUIGI Sai che non ho capito bene qual’è la vostra politica, il vostro programma insomma. P. LUIGI E allora si fa un bel campo da tennis e una piscina per i ragazzi! SEBASTIANO SEBASTIANO 7 Vede che non mi son sbagliato dicendo che la politica non fa per lei! I ragazzi, deve sapere che, come hanno la piscina subito si stancano e vogliono un’altra cosa, e come si stancano del campetto da tennis vogliono ancora un’altra cosa… lei non pensa che sono soldi buttati al vento? Allora, me la da sta mano? P. LUIGI E allora... SEBASTIANO Come si nota che lei è sazio. Sa qual è la vera follia, padre? E’ quella di quando uno resta a pancia vuota! Allora, m’aiuta o no a provare a costruire chiesa e oratorio? P. LUIGI Quindi io per non sentire più le tue follie dovrei esserti complice? Tu davvero pazzo sei! SEBASTIANO Ecco che qui interviene “il partito del mangia mangia! Che fa? Mettiamo in fila un bel po’ di tavoli e organizziamo delle grosse mangiate, mangiare e bere, padre! Bere per dimenticarci di quelli che sono rimasti fuori dal partito. P. LUIGI Con te neanche il progetto riuscirei a realizzare. Ho solo perso del tempo a venire qui; vuol dire che ci rivedremo quanto prima! Che Iddio ti benedica! (Esce). P. LUIGI Ed io dovrei essere complice in questa vostra follìa? SEBASTIANO Minchione! E s’è pure incazzato! A me dice d’esser venuto a fare la predica, oh! “Il porco non sa il credo e insegna l’ave Maria al porcello!” Forse è meglio che sistemo l’altarino e ripeto due preghiere chissà se qualche santo si commuove e mi da una mano. (Sistema due lumini accanto un quadro appeso sulla parete e li accende; poi cerca un corona del rosario.). San Giuseppe, guarda che ora comincio a pregare, mi raccomando, cerca di darmela tu una mano a risolvere questa faccenda, se no finisce che viene eletto Totò e la chiesa e l’oratorio vanno a farsi benedire! (Entra Teresa). SEBASTIANO Vuol pure farmi credere che non mangia? Cioè che soldi non ne vede proprio? Padre, oh padre! E tutti i soldi dei battesi, delle comunioni, matrimoni, cresime, messe a pagamento, funerali (il prete si tocca e si fa il segno della croce) e seguita e seguitorum, dove vanno a finire? Lei deve pure guardarsi del sacrestano che d’un verso le va a fare i versamenti in banca e nel suo conto, ma dall’altro verso va poi raccontando a tutto il paese quanti soldi versa e quanti soldi ha lei nel conto corrente! Quindi è inutile che continua volermi fare la predica, la conservi per la chiesa la predica. TERESA Ma cosa fai? Non ti sembra male pregare per intento? Pure i santi ora disturbi per fare il sindaco? P. LUIGI (Sbalordito) Pure! Certo che questo paese non se li fa proprio i… cavoli suoi. SEBASTIANO Il sindaco si, gnoccolona! Come si vede che butti tuttu dietro la nuca! Non hai capito per cosa sto pregando? SBASTIANO 8 Ora pronobis... Eh? Cosa m’hai fatto dire? TERESA Veramente… no. SEBASTIANO Io? Niente! Dicevo ah... se fossi sindaco! Avrei tante cose da fare. SEBASTIANO Per nostra figlia prego! Per chi se no! Se non l’aiutiamo noi chi vuoi che lo faccia? Guarda che fai, prendi una coroncina e mi dai una mano a dire due preghiere! (Prende anch’essa una corona). TERESA Senti, dobbiamo recitarlo questo rosario, o no? TERESA Dico... è sicuro che le preghiere sono per nostra… figlia? SEBASTIANO E si, si, zitta! (Riprende il rosario) San Geoacchino... SEBASTIANO Oh, broccolona! Potesse parlare san Giuseppe! Proprio ora gliel’ho finito di dire. TERESA Ora pronobis. SEBASTIANO Santa Caterina... TERESA E va bene, preghiamo! (Si siedono) Cominci tu, o comincio io? TERESA Ora pronobis. SEBASTIANO Comincio io. (Monotono) Santa Rosalia... SEBASTIANO Cosa mangiamo oggi? TERESA Ora pronobis. TERESA Cosa mangiamo! Come cosa mangiamo! Stiamo recitando il rosario e pensi a cosa mangiare! (Bussano). Avanti! (Entra donna Grazia, vicina molto appiccicosa e intrigante, con suo figlio, un ragazzo mezzo scemo e che parlerà come tale, cambiano alcune consonanti: la Ce la S per T…). SEBASTIANO San Luigi... TERESA Ora pronobis. GRAZIA Buon giorno donna Teresa; mastro Sebastiano… Che fu, pregate? E a cosa s’è lecito? Per essere eletto a sindaco? SEBASTIANO Fossi sindaco... TERESA 9 MARIANO Ti, ti! Mi piaterebbe (piacerebbe) attai (assai) attai, te potetti tentire e potetti... TERESA Cosa vuole donna Grazia che noi abbiamo tanto di quel da fare. Non vede che stiamo pregando? E poi… cosa v’importa sapere le nostre devosioni! SEBASTIANO (Confuso) Donna Grazia! Dove ha detto, al centralino? Io ho solo capito: tiritì tiritì tiritì, tirità tirità tirità! MARIANO (A Sebastiano) Che ttai (sta) fatendo (facendo) con tta (ssa) cota (cosa) in mano? Tonti (conti) quante tono (sono) le palline? SEBASTIANO Siedi, siedi e prega pure tu. GRAZIA E va bene! Cosa vuole che importi? Vuol dire che piano piano imparerà bene la pronuncia! MARIANO Ttio (zio) Tebbattiano, lo ta (sa) te (che) mi tono (sono) tognato (sognato)? TERESA Senta, non è meglio che ci dice il motivo per la quale è venuta, così ci sbrighiamo e noi continuiamo le nostre preghiere? SEBASTIANO Senti, mi stai facendo confondere tutto; se mi aiuti a pregare non pensi sia meglio che raccontarmi il sogno? GRAZIA Ero venuta perché mi è finto l’aglio e me ne serviva uno spicchio, non è che... GRAZIA Si è fissato con questo sogno e nessuno riesce a toglierglielo dalla testa! Mastro Sebastiano, se viene eletto sindaco glielo da un posto di lavoro a mio figlio? TERESA (Al marito) E ti pareva! Aspetti che vado a prenderglielo... (Si avvia). GRAZIA Non è che si trova ad avere anche due uova che come li compro glieli torno? SEBASTIANO Un posto? E dove, mi scusi? TERESA M’era sembrato strano! (Esce). GRAZIA Come centralinista al Comune; è fissato di parlare sempre al telefono. SEBASTIANO (Ironico) Non è che le serviva pure un po’ di prezzemolo? SEBASTIANO Al centralino... ha detto? 10 SEBASTIANO E... allora posso chiederti…, visto che la sogni spesso, come sta? Cosa fa? GRAZIA Bih!!! E come ha fatto a saperlo? E già! SEBASTIANO (Alla moglie ironico) Teresa! Portale pure un po’ di prezzemolo! Dico… non è che avete scambiato la mia casa per una bottega di frutta e verdura? MARIANO (Triste) E quetto (questo) è il fatto, che quetta notte non l’ho… (quasi piangendo) vitta (vista). GRAZIA Su, su figlio mio, finiscila ora! (A Sebastiano) E’ da stamattina che piange. MARIANO Lo vuole tapere ti o no che cota mi tono tognato? GRAZIA Mariano, figlio mio, lascialo perdere questo benedetto sogno. SEBASTIANO Piange? E perché? (A Mariano che continua a piangere) E basta Mariano, almeno tu hai la fortuna di vederla quasi tutte le notti, se per una volta non la vedi… c’è sempre la notte dopo! Cosa dovrei dire invece io che non la sogno quasi mai? Dovrei buttarmi a terra a piangere come un matto! SEBASTIANO Così importante è quello che hai sognato? MARIANO Attai, attai! (assai). MARIANO Il fatto non è quetto (questo) è che non la potto(piange) tognare più! SEBASTIANO E allora raccontalo questo sogno! SEBASTIANO (Meravigliato) Come? E scusa, come fai a saperlo che non puoi sognarla più? GRAZIA (Al figlio) Ma no, lascia perdere. (A Sebastiano) Sa com’è fatto Mariano… da poi che è andò a scuola con vostra figlia Santina, ne è rimasto così tanto innamorato che spesso succede di sognarla persino di notte e… MARIANO Perché... (Piange) perché... te ne fuggita! SEBASTIANO (A Mariano) La… sogni, dico bene? SEBASTIANO (Trasalendo furiosamente) Che cosa? Dove? Quando? Con chi? MARIANO Ti, ti! Tempe (sempre), tempe! GRAZIA 11 Andiamo, andiamo figlio mio! E meno male ch’è se n’è fuggita per finta! (Escono parlando a soggetto). Oh, mastro Sebastiano, pure lei! Si calmi Un sogno fu! (A Mariano) Anche tu, broccolone che non sei altro, non avevi un’altra storia da raccontargli? SEBASTIANO Uccellacci di malaugurio! Questi non metteranno più piede in casa nostra! Ma guarda un pò! E quell’altro che piange dicendo di volere in sposa nostra figlia! (Bussano). MARIANO (Piangendo) Te ne fuggita! Te ne fuggita! E io ora con chi mi ppoto? (sposo). TERESA (Si avvia ad aprire) E chi è ora? SEBASTIANO Pure! (A Teresa) Ah, conchi si spo… Senta, vuol portarselo a casa prima che faccio una strage? (Entra Tersa). TERESA Che c’è? Cos’è successo per fare una strage? SEBASTIANO Senti, se dovessero essere ancora loro, non rischiarti a falli entrare! (E’ padre Luigi, preoccupato). Che c’è padre, ancora qui? Non è che ha ripensato al discorso della chiesa e oratorio? GRAZIA (Preoccupata) Donna Teresa, ma… non è che a suo marito, queste elezioni, gli han dato al cervello? I vermi gli ha fatto prendere a mio figlio per quanto gli ha detto che vostra figlia se n’è fuggita! P. LUIGI La chiesa si, altro che chiesa e oratorio! SEBASTIANO Eh, ma lei, tutte le brutte notizie le porta qui da a me? Che c’è, cos’è successo stavolta? TERESA (Anche lei va in escandescenza) Che cosa? Mia figlia… se n’è… fuggita? E dove? Quando? Con chi? P. LUIGI E successo che ho da parlare con tua moglie di una cosa urgente per… la chiesa. Tu non hai qualche faccenda d’andare a sbrigare al partito? (Sebastiano rimane a guardarlo meravigliato) Sono cose di chiesa, e... da donne, se proprio vuoi saperlo! GRAZIA Ma cos’ha capito pure lei! In sogno, in sogno è successo! Un sogno che ha fatto mio figlio. TERESA Mi stia a sentire, donna Grazia, se non vuole che i vermi li faccio prendere anche a lei, tenga qui queste cose e se ne vada di corsa! Via, sciò sciò! SEBASTIANO E va bene, va bene! Vorrà dire che andrò al partio a sbrigarmi questa faccenda! E’… sicuro che io non posso sentire… queste cose di… chiesa? GRAZIA 12 Ah, è… peggio? P. LUIGI Ancora! Ah, ma allora la testa proprio dura ce l’hai! P. LUIGI Sai che fai? Prepara un bel bicchiere pieno d’acqua con zucchero, perché io non so dove mettere le mani… dopo, dove prendere queste cose insomma! SEBASTIANO Vuol dire che ci vediamo più tardi allora. Arrivederci padre! E… cerchi di persuadere mia moglie a darmi il voto! (Esce). TERESA Dica pure, padre! Così facendo, la pressione me la fa salire sino alle stelle! Parli pure che io sono abituata a sentir di tutto. P. LUIGI Il voto, si! Eh, se sapessi pure tu! TERESA (Preoccupa) Padre Luigi, su, non stia a mettermi paura; ch’è successo? P. LUIGI Di tutto… di… tutto? P. LUIGI (Va a guardare se Sebastiano è già lontano) Senti, Teresa, tu…, col cuore come sei combinata? TERESA E continua! Se le ho appena detto di tutto, vuol dire di tutto, e può parlare senza problemi. TERESA (Non capisce) Col… cuore? Che vuol dire? Si spieghi meglio? Cosa c’entra il cuore? P. LUIGI Se dici così… Mi ha telefonato un momento fa Santina… TERESA Mia figlia? P. LUIGI E allora senti che fai, per maggior sicurezza… siedi. (Teresa esegue). P. LUIGI E chi, se no? Era preoccupata… piangeva! TERESA Padre, non è che a mio marito… gli amici suoi lo hanno tradito e… son passati nella lista di Totò il socialista? TERESA (Allarmata) Figlia mia! Sicuramente le saranno andati male gli esami e piangeva per il dispiacere, e ha paura a dircelo pensando ai sacrifici che facciamo per mantenerle gli studi. Glielo dica lei che non fa niente, vuol dire che andranno bene la prossima volta. Vede che ragazza giudiziosa, quanto è addolorata? P. LUIGI Magari fosse questo! TERESA 13 P. LUIGI Donna Teresa, molto le vuol bene a sua figlia? TERESA (Isterica) Allora... allora... Mariano...? (Sviene). TERESA Padre! Non è che quesat’oggi e giorno di quiz? Certo che le voglio tanto bene, che domande mi fa! E le ripeto che non fa niente se l’esame non è andato per niente bene; io... P. LUIGI Ecco qua! (Riflettendo) Mariano? E chi è questo Mariano? Che forse lei gia... sapeva di questo giovane che amava sua figlia? Minchione! (Verso il cielo chiedendo perdono) Signore perdonami. E meno male che ciò pensato in tempo al bicchiere con l’acqua e zucchero! E come viene a sapere che... (facendo segno di gravidanza) aspetta, pure? (Prende a chiamarla e farle bere l’acqua). Donna Teresa, donna Teresa, risponda per l’amor di Dio! P. LUIGI E lasci perde questa rogna di esami! E stia a sentirmi… al cuore… ha detto di non avere problemi? TERESA (Rinviene mezza frastornata) Dove sono? Cos’è successo, padre Luigi? Che mi sento confusa! Ho sognato che mia figlia non era più in colleggio; mi sarò sbagliata, vero padre? Su, risponda! TERESA Con questo cuore! Non devo andare a fare gli olimpiadi sa! Parli e basta! P. LUIGI Sua figlia non è più in… collegio... P. LUIGI Se lei mi promette che non sviene di nuovo, giuro che finirò di raccontarle la storia per filo e per segno; promesso? TERESA (Preoccupata) Come come? TERESA Alla poltrona, mi avvicini alla poltrona che mi siedo li. P. LUIGI Il bicchiere, prepari il bicchiere con acqua e zucchero se vuole che continui perché io non so dopo dove andarle a prendere queste cose le ho detto (va a prendere il bicchiere con l’acqua). P. LUIGI (Teresa si siede) Mi dica, prima d’ogni cosa dove tiene lo zucchero? TERESA Ecco qua il bicchiere! Ora mi vuole spiegare bene questo discorso del collegio? TERESA Li dentro nello stipone sopra la cucina. E ora padre.... P.LUIGI Posso…, donna Teresa? P. LUIGI In poche parole…, dice la responsabile dell’istituto, che già è da un paio di giorni che sua figlia... TERESA 14 (Si appresta ad andare a prendere lo zucchero) Speriamo che riesco a trovarlo lo zucchero! (Esce e rientra con lo zucchero). Donna Teresa, donna Teresa! Ma chi me lo ha fatto fare consigliarle quell’istituto! Non potevo farmi i fatti miei! Donna Teresa! Parli, parli pure. E pensare che poco fa Mariano lo scemo…, ci raccontò d’un sogno, e che mia figlia... P. LUIGI Ah, ecco chi era Mariano! E come ha fatto Mariano a sapere di sua figlia? E meno male ch’è scemo! TERESA (Rinviene, sempre confusa) Madonna mia! Dove sono? TERESA (Non si da pace) Come ha potuto far questo? Com’è potuta succedere questa cosa? Come, lei era tutta timida… riservata, vergognosa… E chi è, chi è questo tizio? Questo svergognato! Non si sa ancora il suo nome? P. LUIGI Qui, sempri qui si trova, donna Teresa. E la smetta con questo saliscende! Se no me ne vado e chi s’è visto s’è visto. TERESA (Molto provata) Ancora molto c’è, padre? P. LUIGI Una cosa alla volta, che la strada ancora è lunga! P. LUIGI L’ultimo intervento, e finiamo. TERESA Strada… ancora lunga? Cosa intende dire? TERESA Ah, mi hanno operato? E di cosa, di cosa? Di appendice, tonsille… P. LUIGI Voglio dire che lei deve stare calma se vuole ch’io arrivi a capolinea; ha capito? Dunque, vuole che inizio dal grande o dal piccolo? P. LUIGI Aspetti, aspetti che preparo l’anestetico (prepara il bicchiere con acqua e zucchero). Ecco qua! E’ pronta? Guardi che ossigeno qui non ce n’è e neanche respirazione... bocca a bocca! TERESA (Preoccupata). Non capisco; cominci pure da dove vuole. TERESA Si, si, sono pronta. P. LUIGI E allora comincio da suo genero... TERESA (Rimane con gli occhi sbarrati e immobili) Da, da... (Sviene). P. LUIGI Le piacciono i (fa segno di gravidanza) bambini? Perché sua figlia... aspetta un… P. LUIGI TERESA 15 Lei non la racconta giusta... E allora sa cosa faccio... (si toglie la cinghia dei pantaloni, resta in mutandoni e insegue il parroco) Un bam... (Sviene ancora una volta) oh, no! P. LUIGI (La solleva e le fa bere un po’ di acqua con zucchero) Donna Teresa, donna Teresa! Risponda per favore! (Niente) Ho l’impresione che a peggiorare andiamo! Qui un poco d’aceto ci vuole, altro che zucchero! E… ora, dove lo trovo l’aceto? (Riesce per la stanza a cercarlo. Mentre entra Sebastiano). TERESA (Si solleva chiedendo del bambino) Dov’è il bambino, padre Luigi? Ha finito di operarmi? SEBASTIANO Pure! Ah, le ha fatto pure… l’operazione! (Lo rincorre con la cinghia in mano). Aspetti, aspetti che lo prendo e gliela faccio io l’operazione (escono). Si fermi, si fermi se ha coraggio… SEBASTIANO Teresa, Teresa! Che fu, se n’è già anadato padre Luigi? (La vede a terra e si premura a soccorrerla). Teresa, Teresa rispondi! TERESA (Rinviene sempre più confusa) Padre, com’è finita con l’operazione? E la respirazione bocca a bocca? L’ossogeno! E’ nato, è nato il bambino? Fine Primo Atto SEBASTIANO Il bambino! Ma... di che bambino parla? TERESA Dov’è, dov’è padre Luigi? (Entra p. Luigi con in mano un bicchiere d’aceto). SEBASTIANO Padre, ma... a che gioco stiamo giocando? E cos’è il discorso di questo bambino? Della respirazione... Non è che lei… con mia moglie... P. LUIGI (Lo vede adirato e ha paura) Cosa vai a pensare, Sebastiano! SEBASTIANO 16 attaccabrighe... quel povero prete… preoccupato nel darmi aiuto e tu..., gra sorta di pesce stocco che non sei altro, lo fotti a bastonate! Secondo Atto SEBASTIANO Volevo vedere te al mio posto cosa avresti fatto se m’avessi trovato disteso a terra e con una donna che faceva le moìne. E poi…, credimi, non ho ancora capito bene il motivo di tutte quelle bastonate che gli ho dato! Ti sentivo sempre ripetere: il bambino, il bambino, operazione, ossigeno, respirazione bocca a... (Teresa intenta a rammendare. E’ giorno di elezioni, e Sebastiano attende il grande evento) TERESA Quale operazione e bambino! Mi raccontò… non tel’ho detto, (Pensa a sua figlia e s’intenerisce) di una giovane ragazza che rimase sola, abbandonata dal suo compagno e che ha partorito in una stradina al buio e senza l’aiuto (si commuove e comincia a piangere) di nessuno… povera innocente... TERESA Ancora scrivi? Non è che stai facendo un romanzo? E’ da stamani che scrivi. Come, non avresti dovuto essere al seggio elettorale per sapere i risultati? SEBASTIANO Ho altro a cui pensare; devo vedere a quanto ammontano le promesse fatte agli elettori? SEBASTIANO E ora, su, finiscila e non piangere! Neanche se fosse una tua parente! TERESA Io non voglio saperne niente. TERESA (Sempre piagnucolosa) Hai capito, ora, perché sono svenuta? Innocente, sola... senza l’aiuto di nessuno... SEBASTIANO C’è poco da sapere: sono (Teresa si tappa le orecchie) 476 chila di pasta, 925 litri di benzina, 760 litri di nafta, 36 bombule di gas... e meno male che non ho promesso posti di lavoro, perché se no tutti da me potevo portarli, in campagna a zappare. SEBASTIANO Ho capito, ho capito! Forse è meglio che vada al seggio elettorale, e, se verrò eletto a sindaco, ti prometto che aiuteremo pure questa povera figliola. TERESA T’ho detto che non voglio sentire di questi discorsi. Piuttosto com’è finita con padre Luigi? Gli hai chiesto scusa per quello che hai combinato? Vergogna! E devi fare il sindaco pure! Orso, geloso, TERESA (Piena di speranza) Davvero, davvero dici? SEBASTIANO 17 TERESA Si, si! P. LUIGI (Teresa continua a non capire) Signora Teresa (guardingo), ma... è sicuro che suo marito non è in casa? Non vorrei ancora prendere… bastonate! SEBASTIANO Prega allora perché possa farcela (esce). TERESA Stia tranquillo. TERESA Grazie, grazie Signore! E ora che devo fare? Da dove comincio? Chi dice la verità a mio marito? Lui ripeteva sempre casa e chiesa. E come sente questa notizia? E’ sicuro che gli verrà un colpo, bum! Oh, san Giuseppe, aiutami tu! (Bussano ed ha un sussulto). E chi sarà mai? (Bussano) Entrate pure. (Entra guardingo don Luigi. Ha un occhio nero e un cerottino sul mento) Lei! P. LUIGI Dunque, questa è… donna Rosina, la moglie di Totò il socialista. Certo! Devi però promettermi di non piangere più! TERESA La moglie… di chi? Di Totò… il socialista? E beh! Cosa vuole da me? P. LUIGI Signora Teresa…, non c’è... P. LUIGI E’ venuta per... insomma, non so se l’ha capito, questa è… l’altra nonna di suo nipote. TERESA Si accomodi, si accomodi che nessuno c’è. TERESA Di-di di-di mio-me ni-ni... (Sviene) P. LUIGI (Parlando ad una che si trovava fuori) E allora, che dobbiamo fare, entra o no? Come siamo rimasti? (Entra Rosina, madre di Claudio il ragazzo di Santina). P. LUIGI E questo… è principio di bastonate! ROSINA Ma di che bastonate parla? TERESA E… non capisco, padre. P. LUIGI Aspetti che già so dove si trova l’occorrente (esce a predere bicchiere con l’aceto, mentre Rosina la soffia col cappellino che teneva in testa). Signora Teresa, signora Teresa! (Le mette il bicchiere sotto il naso). ROSINA (E’ tutta agghindata: pellicciotto, cappellino, labbra tinte... insomma la rappresentanza di una borghesia imitata) Buon giorno donna Teresa. 18 Senti chi parla, la lava piatti! E inutile che si pettina e s’adorna, come una donnaccia che sa alzar la gonna (donne di strada). TERESA (Rinvenendo) Dove sono? Oh padre Luigi! Dov’è, dov’è lo spaventapasseri? (Alludendo a Rosina). ROSINA (P. Luigi si fa la croce, mentre lei si scaglia contro Teresa) Ihhh!!! A me, a me dite donnaccia? O mi ha scambiata per quella zoccolona di sua sorella? P. LUIGI (Preoccupato) Al peggio andiamo! Ma di quale spaventapasseri parla? P. LUIGI E finitela, finieila per l’amor di Dio! (A Rosina) Andiamo, andiamo che l’accompagno a casa di corsa! E siete pure donne! Ma come, anziché preparare il terreno ai vostri mariti, vi prendete per i capelli! Su, andiamo, e di corsa pure! TERESA Parlo di quell’albero di natale ch’è entrato con lei poco fa; dov’è, se n’è andato? ROSINA (Risentita) Senta, grandissima gatta ubriaca, io mi trovo ad essere qui soltanto perché lo ha voluto padre Luigi, e no per mia volontà! ROSINA Me ne vado via con i miei piedi, padre! Ma guarda un po’ in che famiglia s’è andato ad imparentare mio figlio (Esce mentre si va sistemando tutti i vestiti compreso il cappellino). P. LUIGI Basta, basta! A litigare e tirarvi per i capelli ne avrete di tempo per farlo; ma ora dobbiamo cercare di trovare un accordo per sistemare quel discorso dei vostri figlioli! P. LUIGI Oh, Signore! Chi me lo ha fatto fare; chi mi porta in questi discorsi da taverna! Come! Non dovevate trovare la soluzione tra voi donne come cominciare a sistemare il discorso dei vostri ragazzi! Signore, Signore! Come, i mariti a giocarsi la poltrona di sindaco ed io qui a infradicirmi le budella per voi che l’unico pensiero ad avere è solo quello di litigare e tirarvi per i capelli per occhio della gente! Si, solo per questo lo fate per occhio della gente! E ai vostri figli, non pensate ai vostri figli che sicuramente saranno dispiaciuti per quello che hanno combinato? Magari vorrebbero chiedervi perdono prima di cominciare a formarsi la loro famiglia nella grazia del Signore. E a quell’innocente, non ci pensate a quell’innocente che ancor prima di venire al mondo, voi… TERESA Padre, io le suggerisco di portarlo via da casa mia questo bel quadro, prima che arriva mio marito e si pulisce i piedi su quei pellicciotti che ha appesi al collo! ROSINA (Ancora principio di lite) Lei parla così perché non ha ancora capito con chi ha a che fare, carissima (ironica) sindachessa! E anche se suo marito diventasse ministro, una cosa è certa che chi nasce cafone, morrà da cafone! TERESA TERESA 19 (Quasi pentita) E basta, basta padre! E’ la rabbia di questo mio cuore infranto che non mi lascia il tempo di pensare e a farmi dire certe cose. E va bene, ho capito… io; ma… a mio marito che glielo dice quanto è accaduto? Chi l’acchiappa questa capra al buio? (Dopo averla abbracciata l’allontana un po’) Togliti, togliti da qui! Questo mi meritavo? Ma come? E tuo padre, tuo padre che si sarebbe venduta l’anima per la fiducia che ti ha avuto? Come saprà questa storia non gli viene un colpo e rimarrà secco stecchito! P. LUIGI Ora penseremo anche per suo marito, anzi sa che faccio? Arrivo al seggio elettorale e cerco di don Gaetano... CLAUDIO Mamma, noi... TERESA Intanto ancora non sono neanche tua madre... TERESA E chi è, un altro prete nuovo? CLAUDIO Volevo dirle che la colpa non è, ne di Santina e nemmeno mia. P. LUIGI Un prete, si! Gente come quella muore senza conoscere i sacramenti, altro che! Gaetano è il compare di suo marito… e che bel compare! Ma intanto è l’unico che riesce a farlo ragionare; vado, prima che finisce lo spoglio delle schede. E… se dovesse arrivare sua figlia, non le faccia pesare più di quanto già non ha addosso (facendo il gesto di gravida); dico... ha capito? (Esce). TERESA Non vorreste farmi credere ch’è dello Spirito Santo adesso! SANTINA Mama… io sempre t’ho voluto e te ne voglio di bene; solo che ho incontrato Claudio e... TERESA (Si fa il segno della croce sotto il quadro di san Giuseppe) San Giuseppe, nelle tue mani mi metto. (Bussano) Che sia già arrivata? (Va ad aprire, ed entra Claudio e Santina. Saninza già dimostra il suo stato interessante). TERESA Tutto questo raccontaglielo a tuo padre come viene! CLAUDIO Senta, mamma, inquanto... CLAUDIO (Dispiaciuto) Buon giorno signora, (chiama Santina) Entra, su! Io... anzi noi, non sapiamo da dove iniziare, e... TERESA E continua! T’ho appena detto che non sono tua madre! CLAUDIO Volevo dirle che io lavoro, e a breve possiamo sposarci e costruirci una famiglia. SANTINA (Va ad abbracciarla) Mamma, io... TERESA 20 TERESA (Si porta sotto il quadro di san Giuseppe. Molto convulsa) San Giuseppe, dimmelo, dimmelo ch’è un sogno e che io sto dormendo! Dimmelo che come mi giro non cè più nessuno e fu solo un miraggio! Che dici, mi giro? Guarda che io mi sto girando. (si gira). Allora vero è! Allora lei è… don Gaetano! Si ricorda ancora delle caramelle alla cabbuba? (Errore voluto) Così li chiamavo. SANTINA Mamma, non fare così. Io sono qui e ho bisogno di te; ho bisogno di sentirmi dire quello che devo fare non appena nasce... CLAUDIO Si certo, mi pare naturale che debba essere così. Certo, poteva svolgersi tutto diversamente, ma... CLAUDIO (La interrompe contento) Totò! GAETANO E va bene, oramai ciò ch’è stato fatto non lo si può più portare indietro; per fortuna abbiamo qui padre Luigi che subito sistemerà un po’ le cose, è vero padre? GAETANO Ti è sembrato giusto quello che hai combinato? Però adesso… metteremo tutto a posto? TERESA No, no no no! Questo no! Non vi rischiate ad aprire quest’altro registro a tuo padre, perché allora davvero gli saltano le coronarie! (Bussano) Oh Madonna qui è! E che faccio? (Va ad aprire. E’ p. Luigi e Getano, un personaggio mezzo mafioso, tiene la coppola un po’ da un lato). P. LUIGI Sicuro! Però prima dobbiamo sistemare il discorso con padre e figlia. GAETANO Questo sarà compito mio parlare con mio compare, ma non si preoccupi che quello… si, farà un po’… giustamente il duro; però è un uomo che discute, una persona a modo! (Bussano). P. LUIGI Entri, entri pure Gaetano.. GAETANO Buongiorno comare. (Guarda la ragazza) Mi scommetto che tu sei… Santina! Quanto sei fatta grande a quel che vedo; e questo sarà sicuramente il tuo futuro marito? Dimmi, ti ricordi quando ti compravo le caramelle alla carruba? Ti piacevano tantissimo, e ricordo ne volevi sempre tre, non ne ebbi a capire mai il motivo! Ancora ti piacciono? TERESA (Sussulta) Oh, Signore! Forse lui è! ( I due cercano di nascondersi) Il cuore se non mi scoppia adesso… (Apre, ed entra Rosina, sempre agghindata) Ancora lei! Di nuovo è tornata! ROSINA (Sgarbata) E si tolga dai piedi! (Guarda un po’ in giro) Dov’è, dovè mio figlio? SANTINA 21 (Da che era allegro, rimane meravigliato) E chi Sono tutte queste persone? (Vede sua figlia ed esclama di gioia) Santina! Figlia mia! (Alla moglie) Te lo avevo detto che se venivo eletto lei prendeva l’aereo e... Vieni, fatti abbracciare! (Lei va camminando indietro per non farsi scoprire che à la pancia, poi si gira e lo abbraccia) E cos’è questa novità di camminare all’indietro? A Milano così si usa caminare ora? Quanto sei bella! E… quando sei arrivata? CLAUDIO Mamma! (Va ad abbracciarla). ROSINA E… non me la presenti tua moglie? P. LUIGI Ancora veramente... SANTINA Un momento fa! ROSINA Vieni, vieni figlia mia, abbracciami, che se qui non ti vuole nessuno c’è casa mia ch’è molto grande e potete viverci anche voi. SEBASTIANO E Chi sono queste persone? (S’accorge del compare) Compare, lei pure qui? E chi è quel giovane e quella… baronessa? Sono venuti con te da Milano? TERESA (Si sente mancare e si siede) Acqua, un pò d’acqua! SANTINA (Silenzio) Papà, questo (padre Luigi comincia col farsi il segno della croce, Teresa bacia san Giuseppe) è... il... il… P. LUIGI (Santuzza corre a prendere l’acqua a sua madre) Cominciò l’opera. Se l’acqua che s’è bevuta oggi si sarebbe dovuta pagare al prezzo della benzina, c’era da farsi un mutuo. SEBASTIANO E’, Il…! Parla, lo sai che per noi l’ospite è sacro. SANTINA (Preoccupata) Mamma, tieni, bevi. TERESA Proprio questo non credo. TERESA Dille a quell’albero di natale d’andarsene prima che arriva tuo padre. (Si sente bussare; è Sebastiano. Entra con la fascia di sindaco; ha vinto per un solo voto). SEBASTIANO (Non capisce) Eh! TERESA (Cerca di imbrogliare una scusa) No, niente, dicevo a padre Luigi che domani a messa sicuramente non potrò esserci. P. LUIGI (Meravigliato) Allora... Chiesa nuova e... SEBASTIANO SANTINA 22 TERESA Scherza pure, come comincia il bello ti voglio. Questo è... il mio professore! E questa è... TERESA (La interrompe) La cameriera del Professore! SEBASTAINO E va bene, va bene, rimanete pure se volete. (Al compare) Allora, compare a cosa debbo questa visita? E lei, padre? SEBASTIANO Ah, allora è segno che il professore la passa bene! GAETANO Compare, forse è meglio sieda più comodo che ho da parlarle. TERESA Come la passerai tu a momenti. SEBASTIANO Parli pure! E... (indicando gli altri) SEBASTIANO (Non capisce) Uhm! GAETANO Si, pure con loro ho da parlare. P. LUIGI Sua moglie ha voluto dire che a momenti anche lei se la passerà bene da… sindaco! Si, questo voleva dire, vero donna Teresa? SEBASTIANO (Meravigliato) Con loro? SEBASTIANO E allora sentite cosa facciamo, tu, Santina, accompagna il professore e la cameriera nella stanza degli ospiti; io intanto vedo cosa vogliono mio compare e padre Luigi. TERESA Aspetti, compare. (Lo accompagna a sedersi sulla poltroncina) Adesso può parlare. SEBASTIANO (Non riesce a capire) Dico... sono a casa, non è che sto sognando... (S’accorge della figlia che ha la pancia un po’ grossa) Oh, ma sai Santina che non avevo fatto caso che… ma, sei più grossa, o sbaglio? TERESA Forse è meglio che gli ospiti ci fanno un po’ di… (ironica) compagnia. SEBASTIANO Ma lasciali andare a riposare! Non vedi che faccia ha la cameriera del professore? Signora perdoni la mia ignoranza, ma sull’aereo così l’hanno fatta… salire? TERESA Ma quando! Quelli saranno stati i fagioli; lo sai che a lei piacciono, e poi a Milano ci son quelli più grossi… SANTINA Papà!!! GAETANO 23 Ah, pure lei… in matematica... E lunghi, lunghi comare! Allora compare, cominciamo dal fatto che sua figlia si trova qui perché ha bisogno del suo aiuto per risolvere un problema... GAETANO E lasci perdere questa rogna di matematica! E cerchi di capire a mezze parole. Quello non è ne professore e neanche dottore. SEBASTIANO (Non capisce) Un problema? No! Non dirmi che sei venuta da Milano perché t’aiutassi in matematica? Oramai sei grande… sei all’università… SEBASTIANO (Curioso al prete) E chi è allora? P. LUIGI Non guardi me che io non so proprio niente! Dovrei pure rischiare di prendere ancora… (facendo segno di bastonate). SANTINA Si… insomma… SEBASTIANO Cornuto se ne ho capito una parola! E…, scusa nun c’è il tuo… professore? SEBASTIANO (Silenzio. Poi al compare, un po’ adirato) Compare Gaetano, si può sapere chi è quello? GAETANO Compare, quello non è il professore di matematica!. GAETANO Quello… quello è... suo genero! SEBASTIANO Ah, no! E di cosa, allora? SEBASTIANO (Non capisce) Che cosa? (Al prete) Ah, s’è fatta fidanzata senza che noi ne abbiamo saputo niente? Ma come, io… TERESA (Allusiva) E…’ di... anatomia! P. LUIGI E’ inutile che continua a guardare me, io non so niente, non gliel’ho detto! SEBASTIANO Puttana di sua madre! (Rosina ne risente e scatta) Mi scusi, è un modo d’esclamare. Allora è dottore? GAETANO Le stavo dicendo, compare, che sua figlia ha un piccolo problemino e che noi dobbiamo aiutarla a risolvere. SEBASTIANO (Alla figlia) Con te parlo, quindi ti sei fatta fidanzata senza chiedere il permesso a me e a tua madre? (Santina abbassa lo sguardo. E Sebastiano si rivolge alla moglie) Hai sentito pure tu? SEBASTIANO TERESA 24 SANTINA Papà…, il tempo di sbrigare i documenti e ci sposiamo... Senti, forse è meglio accorciare che qui la strada è ancora lunga. SEBASTIANO Cosa intendi dire, anche tu? SEBASTIANO Tu zitta! Muta devi stare! TERESA Intendo dire che quello è tuo genero e se n’è fuggito con tua figlia! CLAUDIO Senti papà... SEBASTIANO (Allarga le gambe e le braccia e si contorce gli occhi) Muoio, muoio! Lasciatemi, lasciatemi! SEBASTIANO Non permetterti più di chiamarmi papà! GAETANO E basta, compare! Perché gli dite più, che forse prima vi chiamava così? Come, questo giovanotto è tanto educato, la chiama pure com’è giusto chiamarla e lei... TERESA Guarda che nessuno ti tinene; e forse è meglio che ti rilassi che il viaggio è ancora lugo! SEBASTIANO No, no! Io m’ammazzo! L’acqua, datemi un po’ d’acqua! SEBASTIANO Intanto non so nemmeno a chi appartiene, di chi schifo è figlio, da quale paese proviene… P. LUIGI Ricominciamo ancora con la scocciatura dell’acqua! P. LUIGI Da qui, da questo stesso paese dove ora ci troviamo! SEBASTIANO (Alla moglie) E poi, tu non potevi dirmelo un poco alla volta? Muoio, aiutatemi! GAETANO Vede ch’è pure nostro paesano? GAETANO Compare, non faccia così; come i ragazzi son venuti apposta da Milano per chiedere perdono e lei... SEBASTIANO Paesano? E chi è? CLAUDIO Sono il figlio di Salvatore... SEBASTIANO (Alla moglie) E tu, tu Nienta hai da dire? No, forse è meglio che tu non apra per niente bocca! SEBASTIANO 25 SEBASTIANO (Va per acchiapparla ma il compare lo ferma) Ah, se l’acchiappo, manichino di vetrina che non è altro! Quindi non dovrei dire niente! Come, abbiamo cresciuto una figlia nel segno della cristianità, inculcandole grandi valori, rispetto per gli altri e tante altre cose, e per lei è come se non fosse niente questo? C’è mancato che dicesse che aspetta un figlio! (Rimangono tutti bloccati a guardarsi gli uni con gli altri. Sebastiano capisce e lo assalgono ancora i movimenti convulsi) No!!! La lingua tiratemi la lingua! Il cuore, il cuore! (Se lo ripete) Salvatore… Salvatore… P. LUIGI Che noi usiamo dire Totò. SEBASTIANO (Alla moglie) Tu hai capito chi è? TERESA (Subito) Totò il socialista! GAETANO (Accorendo preoccupato) Compare, compare! Eh, no, qui il dottore ci vuole! JANU (Tutto come prima: convulsioni gli viene di inghiottirsi la lingua) Soffoco! Soffoco, muoio! Levatevi, toglietevi da qui! (Alla moglie) Disgraziata pure tu; la lingua, la lingua deve caderti! CLAUDIO Io sono dottore! (Si premura ad aiutarlo a rinvenire). GAETANO Compare! Ma che sono queste parole? Davanti a suo genero, a sua madre... SEBASTIANO Che Sogno che ho fatto? Che mi sento strano. Che giornata movimenta! (Come se avesse perso la ragione) Ma… dove mi trovo? SEBASTIANO (Sbalordito) Ah, perché quella è... soffoco! Soffoco, muoio! (Le si rivolge contro) A casa, andatevene a casa! Avete avuto persino il coraggio di venire qui! TERESA Sebastiano, Sebastiano! Qui sei, a casa! SEBASTIANO A casa… di chi? ROSINA Eh no! Ora basta! Ma lei chi si crede di essere? Chi cavolo è! (Al figlio) Andiamo, andiamo a casa figlioli miei che vi ospito io mentre che sbrigate i documenti per sposarvi. Ma guarda che teatro che sta facendo! Queste maniere sono? Neanche se l’avessero ammazzata a vostra figlia; non è qui? E poi, ringraziando a Dio, mio figlio lavora e vuol crearsi una famiglia, cosa c’entrano tutte queste recite: svenimenti, grida… (rifà, ironizzando, quanto faceva Sebastiano) lasciatemi, lasciatemi! Soffoco, soffoco! SANTINA Papà, papà, sei a casa tua! Ed io sono Santina. SEBASTIANO Santina… chi? 26 TERESA Guardi che le faccio cadere tutti questi ninnoli che tiene addosso e me li metto sotto i piedi! SANTINA Papà, papà ti prego, (si mette a piangere) non fare così! P. LUIGI Lui che già di testa non c’era…, mancava soltanto che non conoscesse più nessuno. P. LUIGI (Rimproverandola) Donna Teresa! GAETANO La smetta! Ppure li, comare? Cerchiamo invece di trovare un accordo! TERESA (Piangendo) Sebastiano ti prego, rispondi! SEBASTIANO (Rinvenendo) Teresa, ch’è successo? Ho fatto un brutto sogno. TERESA E quale accordo vuole che possiamo trovare? GAETANO Compare, cerchiamo di venirne a capo di questo discorso che il tempo stringe. Si persuada per una buona volta che quello ch’è fatto è fatto. Suo genero è qui… sua madre pure, v’abbracciate… SANTINA Ho capito, forse è meglio che me ne vada. (Si rivolge a Claudio e alla suocera). Andiamo, su! GAETANO Apetta ad andare! Che gatta premurosa pure tu! (A marito e moglie) Come non vi vergognate marito e moglie? Non vi sembra male per quello che state combinando? Come, qui oramai, o volete o no, siete unica famiglia! Dovreste essere contenti d’aver trovato un genero educato e con grandi valori; fosse stato uno di questi giovani senza cervello a voi avrebbe pensato e a vostra figlia! Ora a breve loro sbrigano tutti i documenti e si sposano, e noi li accompagniamo all’altare. TERESA Con chi, con quella si deve abbracciare mio marito? Con quell’appendipanni? (Al compare) Sel’abbracci lei! ROSINA (Corre a prenderla) Adesso basta! (Le da un colpo di borsetta) E prenda pure questa! TERESA A me! (Le prende il cappellino e se lo mette sottoi piedi) Così, di sopra le ballo! E se non va via da qui subito, ballo pure a lei di sopra! P. LUIGI E qua ce n’è un altro di religioso! Don Gaetano anche lei parla di chiesa? Lei che non sa nemmeno da che lato cominciare col farsi il segno della croce? A che serve fare agli altri questi discorsi, se ha l’anima più sporca di quella di suo compare? A cosa serve che parliate di famiglia se con la famiglia di nostro Signore non si è mai ROSINA (A quelli che la tengono) Lasciatemi, lasciatemi! 27 Senti, ma davvero sindaco t’hanno fatto? incontrato? Da quanto tempo non viene in chiesa? Glielo dico io: da quando si è sposata sua figlia… e fortuna che le è nata una femmina che s’era un maschio come lei avrebbe sicuramente fatto la sua stessa strada, e che strada! Don Gaetano, cosa spera d’andare a dettare legge pure li sopra? Dovendole andar bene son sicuro che farà tutta l’eternità a rompere pietre! Ciò che si semina raccogliamo (A Sebastiano) E lei, cosa aspetta ad alzarsi e abbracciare sua figlia, suo genero e pure… l’appendi panni! Ed è pure stato eletto sindaco! O le sembra male per la gente che sua figlia… TOTO’ (Entrando) Sindaco, si, e per un solo voto! CLAUDIO (Va ad abbracciarlo) Papà! TOTO’ Claudio! Già qui? SANTINA Papà, sindaco sei diventato? ROSINA Quindi tu… sapevi tutto! (Si avvicinerà al marito e faranno finta di continuare a parlare). CLAUDIO E mio padre ch’era convinto di farcela! ROSINA E io che pensavo… TERESA Ora che sei stato eletto devi mantenere quella promessa fattami di aiutare quella ragazza, ricordi? TERESA (Ironica) Di fare la sindachessa! La signora cimiciolla! (Un modo di dire). SEBASTIANO Allora tu… sapevi già chi era quella ragazza! Quindi è segno che m’hai dato il voto? E… se ora sono sindaco lo devo a te? GAETANO Ancora, comare! E si alzi compare, su! SANTINA Papà sono felice di essere a casa con te e la mamma. Ora posso dirvelo: a Claudio hanno dato il trasferimento e noi verremo a vivere in questo paese; non sei contento? SEBASTIANO Forse ha ragione, e pure lei padre a dirmi della gente. Forse è proprio questo essere messo sott’occhio della gente che spinge questa specie di orgoglio a farci fare cose che altrimenti non avremmo fatto… però (indicando sua figlia e suo genero) pure voialtri non è che avete fatto una bella impresa. GAETANO Compare, già la vedo col bambino in braccio e mezzo ricitrullito. Anzi (A Santina), a quando Santina questo evento? SANTINA TERESA 28 GAETANO E’ sicuro che non ha dimenticato qualche minuto? No, no, avete capito giusto! Volevo dire che… siccome manca poco a diventare… (accarezzando la pancia di Santina che gli stava accanto) nonno, e… sicuramente d’ora in poi avrò… molto (fa come cullare ilpiccolo) da fare col… piccolo… (Si toglie la fascia e la mette a Totò) Vuol dire che il sindaco lo farai tu! TERESA E’ maschio, o femmina? P . LUIGI Eh no! E La chiesa? L’oratorio? CLAUDIO (Anch’egli contento) Maschio, maschio è! TURI (Portandosi il prete in disparte) Padre, come si vede che lei di politica non ne capisce niente. Deve sapere che troppe chiese diventano dispersive e che l’oratorio… (rimangono tutti bloccati). (Gioiosa) Mancano appena due mesi, settegiorni e… (guarda l’orologio) tredici ore! SEBASTIANO Se proprio devo essere sincero era meglio se fosse stata femmina, almeno non sarebbe venuto stolido come suo nonno Totò. SEBASTIANO (Si avvia verso il proscenio per dare un messaggio) E… se proprio devo narrare / come suggerito dal cuore, / la politica del politicante / è come le parole d’un amante: / chiacchiere, imbrogli e promesse tante… / da diventar nemico della gente, / ma io che da fare ne avrò tanto, / vi auguro a tutti con gran vanto: / gioia pace e tanta dote, e…/ avessi tempo di raccontarlo a mio nipote! TOTO’ Tu guarda da che pulpito viene la predica! TERESA No, no! Meglio maschio! Si sarebbe corso il rischio che poteva somigliare alla… (ironica, indicando Rosina) alla baronessa dei sette cannoli! ROSINA Senti chi parla, la sindachessa! Fine SEBASTIANO Sapete che comincio a star male da… sindaco? P. LUIGI Non ricominciamo con l’acqua, eh! SEBASTIANO 29