una nuova modalità di conduzione di parent training per genitori di
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UNA NUOVA MODALITÀ DI CONDUZIONE DI PARENT TRAINING PER GENITORI DI BAMBINI CON ADHD Gruppo di Lavoro: Prof. Cesare Cornoldi, Prof.ssa Emilia Ferruzza, Dott.ssa Anna Re, Dott.ssa Angela Paiano, Dott.ssa Elena Boatto (Università di Padova) ADHD La letteratura ha messo in luce il ruolo centrale della famiglia (Daley, 2007) Problemi genitori figli, Stress familiare Sviluppo di strategie educative disfunzionali Mio figlio mi ha sempre dato dei problemi Come genitore sono un disastro… Sono un cattivo genitore non ho saputo educare mio figlio! Stasera a letto senza cena! Esempio di “Circolo vizioso” 1. Il bambino emette un particolare comportamento; 2. Tale comportamento innesca una interpretazione da parte dei genitori. 3. Questa interpretazione determina il comportamento di risposta dei genitori. L’importanza del Parent Training • “Poor parenting” è uno dei più robusti predittori sugli esiti a lungo termine dell’ADHD (Fabiano, 2007). • Il parent training è uno degli interventi più efficaci per migliorare lo stile educativo dei genitori e di conseguenza l’ADHD (Chronis, 2004). Parent training Scopi tipici dei programmi di Parent Training volti a sostenere i genitori nell’educazione del loro bambino DDAI: ▫ evidenziare alcune abitudini di interazione problematica; ▫ fornire maggiori strategie di coping; ▫ migliorare e/o risolvere situazioni problematiche all’interno del contesto di vita quotidiano. Problema principale del classico Parent Training È orientato prevalentemente a fornire suggerimenti educativi di tipo comportamentale Cosa fare? • Per venire incontro a questi problemi, si è cominciato a lavorare anche sulle rappresentazioni mentali dei genitori e a utilizzare modelli cognitivi e psicodinamici Il progetto di Ateneo di Padova • Nel 2009 l’Università di Padova ha deciso di finanziare alcuni progetti innovativi in cui si trovavano a collaborare unità di ricerca che, sul piano operativo e teorico, non avevano mai avuto modo di interagire • I gruppi dei proff. Cornoldi (a impostazione cognitivocomportamentale) e della prof.sa Ferruzza (a impostazione psicodinamica) che già avevano esperienza di conduzione di gruppi per genitori di bambini con ADHD sono stati fra quelli finanziati. Promozione e presentazione progetto • Lettera a tutti i servizi territoriali e Centri Specializzati nella diagnosi e trattamento dei DSA e ADHD • Proposta ai genitori di bambini valutati all’interno del SDA dell’Università di Padova Colloqui con i genitori per la formazione dei gruppi Colloqui con i genitori: LA FORMAZIONE DEI GRUPPI • informazioni anamnestiche e tappe dello sviluppo: linguistiche, motorie, affettivo/relazionali • comportamento in ambito scolastico ed extrascolastico • informazioni socio-anagrafiche • area motivazionale/fantasie rispetto al gruppo dei genitori area motivazionale/fantasie rispetto al gruppo dei genitori • Che cosa l’ha spinta ad aderire alla proposta di partecipare a questo gruppo di Parent Training? Da chi ha avuto l’indicazione a parteciparvi? • Che cosa si aspetta di poter ricavare da quest’esperienza? (quali sono le difficoltà che pensa di poter incontrare?) • Come immagina il gruppo? LA FORMAZIONE DEL GRUPPO • CREAZIONE DI GRUPPI OMOGENEI RISPETTO ALLE CARATTERISTICHE DEI FIGLI E DELLA COPPIA GENITORIALE • LA DIMENSIONE DEL GRUPPO: Composto da 8/10 persone; Presenza di genitori singoli (max 1-2 per gruppo): madri o padri che, per vari motivi (separazione, divorzio, lavoro), non possono essere presenti entrambi. Caratteristiche peculiari del training SETTING 10 incontri di 90 minuti: • primi tre a cadenza settimanale per favorire “l’ alleanza terapeutica” e la motivazione al training • I successivi 7 a cadenza bimensile I CONDUTTORI: 1 terapeuta di formazione cognitivocomportamentale 1 terapeuta di formazione psicodinamica Caratteristiche peculiari del training • Focus su aspetti emotivo-relazionali implicati nella relazione genitore-figlio • Potenziamento di strategie cognitive finalizzate a risolvere i conflitti familiari • Il “TEMPO PRIVILEGIATO” DEL GRUPPO: spazio non strutturato alla fine di ogni incontro utile per l’analisi dei contenuti e delle dinamiche emerse nel gruppo ovvero sensazioni provate durante l’incontro, emozioni scaturite dal confronto con gli altri CONTENUTO DEGLI INCONTRI I comprensione del problema: • presentazione dei partecipanti • lettura della Storia di Paolo (tratta da “Il bambino con deficit di attenzione/iperattività”) come stimolo per la discussione rispetto alle caratteristiche dei propri bambini • dare informazioni corrette sull’ADHD • creare nei genitori aspettative realistiche riguardo all’intervento CONTENUTO DEGLI INCONTRI II e III preparazione al cambiamento: • creazione di un inventario di comportamenti, pensieri e attribuzioni dei genitori rispetto al figlio attraverso l’utilizzo di storie che facilitano l’identificazione dei genitori • richiamo dell’attenzione dei genitori sulle peculiarità di ogni bambino, ottenendo un inventario dei suoi punti di forza e di debolezza • proposta e discussione di comportamenti e modalità per stimolare un pensiero funzionale ad affrontare le difficoltà Un esempio di storia… Irene e Claudio lavorano entrambi a tempo pieno. Lo scorso fine settimana hanno deciso di dedicare la giornata del sabato alle faccende domestiche, mentre per la serata avevano in programma un uscita con amici. Durante la giornata, Giada, la loro bimba più piccola di 7 anni, ha passato il tempo a guardare la tv con il fratello più grande e i genitori hanno potuto svolgere le mansioni domestiche. Claudio ed Irene si sono sorpresi di vedere la loro bimba così tranquilla visto che solitamente è un “terremoto”. A cena, invece, Giada si è rivelata ingestibile: non riusciva a restare seduta al tavolo, nonostante ci fossero altri bambini. I suoi genitori ed anche il fratello più grande, in evidente imbarazzo, rimproveravano Giada, ordinandole ripetutamente di comportarsi bene e restare seduta. A causa del comportamento della bambina e con l’intenzione di non rovinare la cena agli amici, la famiglia andò via prima del previsto. Cosa ha pensato Claudio in questa situazione? Per quale motivo Claudio pensa che sia successo ciò? CONTENUTO DEGLI INCONTRI IV strutturazione del contesto: • aiutare il bambino a prevedere ciò che accadrà in base a regole prestabilite e alle informazioni derivate dall’ambiente e dalle sue esperienze; • attenzione ai fattori che potrebbero far scaturire comportamenti inadeguati e instabilità comportamentale nel bambino; • video esemplificativo di situazioni familiari caotiche; • identificare i fattori che favoriscono comportamenti positivi nel bambino; • l’importanza di un ambiente strutturato e del “tempo privilegiato” V e VI analisi della gravità dei comportamenti e strategie educative: • individuare obiettivi raggiungibili di ordine primario e secondario, in relazione alla gravità e alla frequenza dei comportamenti problematici; • stimolare l’osservazione dei comportamenti-problema, cercando di individuare l’antecedente scatenante e la conseguenza rinforzante; • accrescere il senso di responsabilità nei genitori rispetto alle conseguenze delle loro azioni; • inventario delle regole e stabilire da cosa iniziare • uso delle gratificazioni CONTENUTO DEGLI INCONTRI VII e VIII strategie cognitive per affrontare situazioni problematiche: • utilizzo del role playing per “drammatizzare” il sistema di idee e aspettative che influenzano il modo di agire (esempi di situazioni problematiche emerse nei gruppi: giudizio sociale, conflitto genitoriale e nella coppia, incapacità di fare riferimento alle proprie risorse, confronto con la scuola); • individuazione di strategie cognitive alternative per affrontare le situazioni potenzialmente problematiche • rafforzare il senso di competenza genitoriale come mezzo per creare più interventi positivi nel percorso educativo ed una più corretta attribuzione delle cause degli eventi. CONTENUTO DEGLI INCONTRI IX situazioni relazionali “difficili” • Individuazione di situazioni problematiche di natura emotiva e relazionale che mettono in difficoltà il genitore e individuazione di strategie di problem solving attraverso il gioco “nei panni di….” X bilancio • cambiamenti positivi notati in conclusione del percorso: individuazione di un cambiamento nella relazione con il proprio figlio che ha avuto come conseguenza una modificazione del comportamento del bambino. TEST VALUTAZIONE EFFICACIA TRATTAMENTO Test ingresso, post- e follow up per il BAMBINO: • Test delle Campanelle (valutazione attenzione sellettiva e sostenuta) • Test MF (valutazione impulsività) • Test delle Ranette (valutazione attenzione e processi di inibizione motoria) Test ingresso, post- e follow up per i GENITORI: • • • • • Parent Stress Index -madre/padre (stress genitoriale) FACES -madre/padre (famiglia reale vs famiglia ideale) Scale SDAG -coppia; SDAI -insegnanti (disattenzione e iperattività) Alabama Parenting Questionnaire per madre/padre (stile genitoriale) Mini Questionario Cornoldi-Ferruzza Test compilati dai CONDUTTORI (alla fine di ogni seduta di gruppo): • Questionario sul Clima di Gruppo (valutazione del coinvolgimento, conflitto, evitamento tra i membri del gruppo) Mini Questionario Cornoldi-Ferruzza PER NULLA POCO ABBASTANZA MOLTO Quanto è preoccupato per il futuro di suo figlio/a? 1 2 3 4 Quanto attribuisce le difficoltà di suo figlio/a al suo stile educativo? 1 2 3 4 Quanto pensa che sia modificabile il comportamento di suo figlio/a? 1 2 3 4 Quanto si sente affaticato nel relazionarsi quotidianamente con suo figlio/a? 1 2 3 4 Quanto le caratteristiche di suo figlio/a compromettono i suoi rapporti sociali? 1 2 3 4 Quanto frequentemente le capita di non sapere come comportarsi con suo figlio/a? 1 2 3 4 Caratteristiche del gruppo • • • • • • Età bambini: 8-9 anni Classe bambini: III-IV primaria Età media padri: 42 anni (38-44) Età media madri:39 anni (33-44) Livello socio-culturale: medio Livello di scolarità: diploma superiore o laurea SDAG DISATTENZIONE PRE >14 POST <14 >14 <14 SDAG IPERATTIVITA’ PRE >14 POST <14 >14 <14 Risultati: SDAG SDAG Disattenzione 25 20 15 Disattenzione SDAG_Dis_1 SDAG_DIS_2 10 5 0 1 2 3 4 5 SDAG iperattività 25 20 15 Iperattività SDAG_Iper_1 SDAG_IPER_2 10 5 0 1 2 3 4 5 Risultati: SDAI SDAI disattenzione 14 12 10 8 Disattenzione SDAI_Dis_1 SDAI_ DIS_2 6 4 2 SDAI iperattività 0 1 4 5 16 14 12 10 SDAI_iper_1 8 Iperattività SDAI_IPER_2 6 4 2 0 1 2 3 rs a al tr e pr te he fis ic a en at ic ni zi on e oe r o 12,33 11,88 pu in c ti v on e po si er vi si g su p di sc ip lin a sc a en tin to 45 40 35 30 25 20 15 10 5 0 Pa r C oi nv ol gi m en APQ 37,5539 24,2225 13,88 14,11 17 14,66 5,114,66 entrata uscita Parent Stress Index PSI 88 86 85,66 84 82 entrata 80 78,22 78 76 74 Stress tot uscita Parent Stress Index PSI 35 30 31,22 28,22 25,77 25 29 26,22 23,44 20 17 14,88 15 10 5 0 PD P CDI DC Risposta difensiva PD = Stress genitori; PCDI = stress genitore-figlio; DC = bambino difficile entrata uscita Conclusioni • Diminuzione il fattore di stress nei genitori • Miglioramento anche se in maniera lieve il senso di efficacia dei genitori nella gestione del bambino • Miglioramento degli aspetti di disattenzione e di iperattività secondo i genitori • Miglioramento lievissimo solo per gli aspetti di disattenzione secondo gli insegnati