Reattori catalitici SCR per l`abbattimento degli NOx nella
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Reattori catalitici SCR per l`abbattimento degli NOx nella
Anno IX — luglio 2010 Depurazione dell’aria Reattori catalitici SCR per abbattere gli NOx Gli impianti di cogenerazione sono ormai molto diffusi nei diversi bacini industriali del nostro Paese: il problema del trattamento delle loro emissioni in atmosfera è diventato un argomento all'ordine del giorno, specialmente in alcune Regioni dove sono vigenti limiti molto restrittivi. La cogenerazione consiste nella produzione di elettricità e nel contemporaneo recupero del calore generato nel processo, destinato altrimenti alla dispersione: si tratta di una quota variabile dal 40 al 66% della potenzialità termica del combustibile utilizzato, calore che può essere utilmente impiegato per il riscaldamento/raffreddamento degli ambienti oppure per fini industriali. Il combustibile fossile bruciato per generare 1 kW/h genera in un anno circa una tonnellata di anidride carbonica: si può quindi comprendere l'utilità di un recupero efficiente dell'energia termica, per evidenti Reattore catalitico SCR installato su emotivazioni economiche ma anche missioni di un motogeneratore MAN da per la massima tutela dell'ambiente. 1,4 MW alimentato a grasso animale. Si tratta di una applicazione unica nel suo Gli impianti di cogenerazione, o de- genere, particolarmente innovativa. stinati alla sola produzione di energia elettrica, come spesso accade, comportano allo stesso tempo anche un impatto ambientale di entità tutt’altro che trascurabile: come è noto, è più difficile controllare le emissioni di una grande quantità di impianti sparsa sul territorio piuttosto che di una grande centrale. Per questo motivo, Deparia Engineering ha messo a punto un sistema di intervento appositamente studiato per trattare le emissioni dei piccoli impianti, sfruttando tecnologie d’avanguardia ad un costo compatibile anche con le realtà di gestione più contenute. Ad ogni modo, oggi si assiste anche in Italia ad un proliferare di impianti di cogenerazione di taglia Motogeneratore Wärtsilä da 800 kW medio/piccola, specialmente in alalimentato ad olio di palma, seguito da cuni distretti non sufficientemente reattore catalitico SCR. Deparia Engineering Srl Anno IX — luglio 2010 serviti dalle grandi reti di distribuzione dell'energia, in presenza di lavorazioni molto esigenti in termini di quantità e qualità dell'erogazione (impianti chimici, siderurgici, produzione di semiconduttori). Altri settori in crescita sono rappresentati dalla sanità e dalle strutture alberghiere. Molti generatori elettrici situati in zone di difficile accesso (isole, rifugi montani e simili) sono in via di riconversione con analoghi impianti dotati di recupero termico. Questa proliferazione ha però portato in evidenza il problema delle emissioni in atmosfera. La maggior parte dei gruppi di cogenerazione attualmente disponibili nella taglia delle centinaia/ decine di migliaia di kW, sono realizzati per mezzo di grossi motori Diesel, alcuni dei quali di moderna concezione, alimentati da gasolio a basso tenore di zolfo, caratterizzati quindi da emissioni contenute. Una grande parte del parco installato, però, è costituita da motori di non recentissima progettazione, alimentati con combustibili di scarsa qualità (a volte perfino di dubbia provenienza e composizione). Anche la messa punto in alcuni casi può lasciare a desiderare (non sempre le tabelle di manutenzione sono rispettate alla lettera). Come conseguenza, sovente si riscontrano allo scarico livelli di particolato, monossido di carbonio e ossidi di azoto ampiamente superiori ai limiti consentiti. Impiego degli oli vegetali Negli ultimi anni si assiste ad un sempre maggiore impiego degli oli vegetali come carburanti nei cogeneratori diesel. Infatti, rispetto agli esteri metilici (biodiesel) gli oli tal quali presentano il vantaggio di un minor costo di produzione, di un maggior contenuto energetico e, non ultimo, di un più favorevole trattamento fiscale. Ritenuti fino a poco tempo fa un combustibile idoneo per l’impiego di emer- genza, oppure confinato ai Paesi in via di sviluppo per alimentare motogeneratori di piccola potenza, gli oli vegetali si stanno invece imponendo prepotentemente in molti Paesi industrializzati come fonte principale di energia anche in centrali di media e grande potenza. Se effettuato in modo razionale, l’uso di questi prodotti non dovrebbe comportare conseguenze negative sulla funzionalità dei motori e sulla qualità delle emissioni. Al contrario, diversi studi sperimentali mostrano un buon comportamento di molti oli vegetali sotto questi aspetti. Ad esempio, è possibile ottenere una certa riduzione di alcuni inquinanti, come monossido di carbonio, idrocarburi incombusti e particolato. Tuttavia, l’emissione di ossidi di Azoto (NOx) non viene ridotta, anzi, in alcuni casi, si può assistere ad un certo incremento, come nell’utilizzo dell’olio di palma (circa 1050 ppm contro circa 860 ppm del gasolio (al 15% di O2 nei gas di scarico). Inoltre, se l’apparato di iniezione del carburante non è specificatamente ottimizzato per il tipo di olio vegetale impiegato, si possono in breve tempo verificare depositi carboniosi in corrispondenza degli iniettori, con un notevole incremento nella produzione di inquinanti, specialmente di particolato. Si può dire che il problema più evidente connesso all’impiego degli oli vegetali consiste nella elevata viscosità, che può comportare difficoltà 22°C 60°C L’olio di palma, grazie al costo conveniente, sta assumendo sempre maggiore importanza come carburante liquido di origine biologica (LBF) per motori diesel utilizzati nella cogenerazione. Notevolmente viscoso, necessita di un adeguato preriscaldamento prima dell’utilizzo. Non tutti i moderni motori diesel utilizzati nei motogeneratori o negli impianti per cogenerazione sono ottimizzati per funzionare con gli oli vegetali: questo aspetto si riflette spesso sull’affidabilità in generale del motore e su qualità e quantità delle emissioni in atmosfera. Deparia Engineering Srl Anno IX — luglio 2010 di nebulizzazione, da qui la necessità di preriscaldare il combustibile, di adottare pressioni di iniezione più elevate, e di ricorrere ad iniettori speciali. Per evitare inconvenienti che possono minare l’affidabilità e il rendimento dei generatori, nonché peggiorare in breve tempo la qualità delle emissioni, è quindi necessario utilizzare combustibili espressamente approvati dal Esempio di Power Station formata da singole unità modulari costruttore del dalla potenza individuale compresa tra 5 e 30 MW. Ogni unità motore, e doo l’intera centrale può essere opzionalmente equipaggiata tarsi di un buon con un impianto di abbattimento SCR Deparia Engineering. impianto di trattamento dei gas di scarico, specialmente per quanto riguarda gli ossidi di Azoto. Inoltre, si dovrà tenere conto della necessità di rispettare scrupolosamente gli interventi di manutenzione stabiliti ed un rigoroso controllo di qualità sul combustibile adottato. Deparia Engineering possiede una notevole esperienza nel trattamento delle emissioni prodotte da motogeneratori alimentati ad olio vegetale, con un parco installato in un intervallo di potenze da 800 kW a 17 MW. Impiego dei grassi animali Reattore catalitico SCR installato a valle di 4 gruppi elettrogeneratori da 1,2 MW, alimentati a biogas da discarica. In corrispondenza del camino è visibile la stazione di prelievo per le analisi in continuo delle emissioni. L’utilizzo dei grassi animali come combustibile nei motogeneratori riveste ancora un carattere sperimentale, a causa delle notevoli problematiche connesse. In genere, fino ad ora, l’uso dei grassi animali come fonte di energia è stato confinato nell’ambito delle caldaie oppure alla trasformazione in metilesteri. Deparia Engineering Srl Grazie ad opportuni trattamenti, come nel caso degli oli vegetali soprattutto volti a diminuire il valore di viscosità, i grassi animali possono essere impiegati vantaggiosamente per alimentare motori a combustione interna, con ottime performances dal punto di vista energetico e delle emissioni inquinanti. Comunque, a causa delle temperature più elevate in camera di scoppio, le emissioni di ossidi di azoto sono maggiori rispetto a quelle tipiche del gasolio, rendendo necessario il ricorso ad un efficiente sistema di abbattimento. Deparia Engineering, sola azienda nel nostro Paese, può vantare una realizzazione di un impianto SCR su motore alimentato a grasso animale, perfettamente funzionante e rispondente agli stringenti requisiti di progetto. Strategie di intervento per ridurre le emissioni In genere i piccoli impianti di cogenerazione sono equipaggiati all'origine con catalizzatori di tipo ossidativi, in grado di assicurare l'abbattimento del CO (tali catalizzatori sono particolarmente efficienti nei Diesel poiché la combustione avviene in eccesso di ossigeno): per ridurre invece gli NOx si impiegano per lo più soluzioni di tipo SCR (addizione di ammoniaca o di suoi precursori, come l'urea, nei gas di scarico, a monte di un convertitore catalitico) o SNCR (più semplice ma meno efficace, consiste nell'immissione diretta dell’ ammoniaca in camera di combustione). Per quanto riguarda il particolato, si ricorre innanzi tutto ad una accurata messa a punto dei motori; può essere conveniente anche riconsiderare il tipo di combustibile impiegato orientandosi verso soluzioni più "pulite" (sempre che siano utilizzabili dal punto di vista tecnico su un particolare tipo di motore e che la vigente politica fiscale li renda economicamente conve- Anno IX — luglio 2010 nienti). Nel caso in cui tali rimedi non siano praticabili, o sufficienti, per ridurre il particolato si dovrà ricorrere all'impiego di particolari tecniche basate sulla combustione delle particelle, le quali, una volta trattenute su un substrato ceramico o metallico, in forma spugnosa oppure strutturata in cellette, potranno essere ossidate termicamente in modi diversi (riscaldamento periodico con resistenze elettriche, o con l'addizione di alcool ecc.). Un metodo particolarmente interessante è quello che prevede l'ossidazione delle particelle per mezzo dell'NO2 (sistema CRT, Continously Regenerative Trap, Johnson Matthey), ottenuto per mezzo di uno speciale convertitore catalitico (che allo stesso tempo serve ad eliminare il CO). Lo schema comprende due catalizzatori in serie a breve distanza l'uno dall'altro, il secondo dei quali destinato a raccogliere il particolato e ad ossidarlo senza l'ausilio di fonti energetiche esterne, ma ricorrendo al solo biossido di azoto. Questa soluzione è molto valida, a patto che il tasso di zolfo contenuto nel gasolio sia limitato, per non compromettere l'efficienza di conversione da NO a NO2 (il gasolio in ambito CEE non dovrebbe comunque contenere più dello 0,005% in peso di zolfo, ovvero 500 ppm). Dovendo utilizzare del gasolio con tracce di sostanze solforate non trascurabili (5003000 ppm), è consigliabile in alternativa un dispositivo catalitico basato sul principio DPF, Diesel Particulate Filter, relativamente tollerante nei confronti dello zolfo. La tecnica DPF utilizza un catalizzatore di disegno particolare, in cui il classico honeycomb ha le cellette a fondo cieco ed i gas sono costretti a passare dalle pareti interne per attraversare la struttura. Periodicamente, il particolato trattenuto deve essere eliminato. Schema di un impianto con reattore catalitico SCR per la riduzione degli NOx. In dipendenza del combustibile utilizzato e dei limiti imposti, il reattore catalitico può, all’occorrenza, in aggiunta allo stadio riducente, ospitare uno o più stadi ossidativi per eliminare anche il monossido di carbonio. Gli impianti Deparia Engineering per il trattamento delle emissioni inquinanti sono gestiti tramite software SCADA appositamente realizzato e personalizzato per le esigenze del Cliente: ogni impianto può essere dotato di monitoraggio a distanza e può essere supervisionato direttamente dalla nostra Sede. Inoltre, a completamento della fornitura, Deparia Engineering installa sistemi completi per il monitoraggio in continuo delle emissioni (SME) in conformità alle norme vigenti, con possibilità di accesso ai dati analitici tramite rete Internet. Deparia Engineering Srl Anno IX — luglio 2010 Riduzione degli ossidi di azoTrattandosi di un processo che to con processi catalitici Impianto SCR installato sulle emissioni di una centrale di cogenerazione dotata di tre elettrogeneratori Diesel di grande potenza, alimentati ad olio vegetale. Particolare della lancia per il dosaggio dell’ammoniaca, dotata di camicia esterna per il raffreddamento forzato. Sulla sinistra è visibile il portello di ispezione della zona di miscelazione a monte del reattore SCR. I processi più efficaci per la rimozione degli ossidi di azoto sono senz'altro quelli che si basano sulla riduzione catalitica selettiva. Allo stato attuale, l'unico processo che ha trovato larga diffusione è quello che prevede l'impiego di un catalizzatore a base di pentossido di vanadio ed ammoniaca. Questo processo rappresenta la soluzione ottimale ai problemi di emissioni contenenti NOx, determinando inoltre il minore impatto ambientale tra le tecnologie attualmente disponibili. La riduzione catalitica selettiva infatti, a differenza di altri processi, non dà luogo a nessun tipo di effluente liquido e non immette in atmosfera sostanze diverse da quelle normalmente presenti. Questo metodo, ancora poco diffuso in Italia, è ormai diventato uno standard in nord Europa e negli Stati Uniti per la depurazione delle emissioni da motori a ciclo Diesel. Il processo SCR rappresenta, allo stato attuale delle conoscenze, l'unico processo in grado di adeguare le emissioni dei motori Diesel alle sempre più restrittive normative in termini di emissioni di ossidi di azoto. In genere si interviene con dispositivi SCR a valle del trattamento effettuato con catalizzatori ossidativi o a doppio stadio. In alcune applicazioni, è necessario un ulteriore stadio per l'eliminazione catalitica dell'ammoniaca in eccesso, eventualmente rilasciata dal catalizzatore SCR, anche se si tratta di una necessità poco frequente. Il processo SCR Il processo di riduzione catalitica selettiva degli ossidi di azoto, meglio conosciuto come "Processo SCR", consente di eliminare in modo quantitativo NO Reattore catalitico SCR dotato di portelli ad ed NO2 dalle emissioni gassose accesso facilitato, per una manutenzione più trasformandoli in composti inerti agevole del catalizzatore negli impianti ali- nei confronti dell'ambiente, mentati da olio vegetale non raffinato. quali azoto e vapore acqueo. Deparia Engineering Srl opera a temperature superiori ai 200°C è particolarmente indicato per l'eliminazione degli NOx termici. Il processo SCR si basa su una serie di reazioni chimiche che porta all'eliminazione degli ossidi di azoto per reazione con l'ammoniaca e l'ossigeno contenuto nella corrente da depurare. L'ammoniaca può essere dosata direttamente o ricavata da una soluzione di urea. Le reazioni implicate sono tutte fortemente esotermiche; si valuta che mediamente una corrente gassosa contenente 1000 ppm di NOx incrementi la sua temperatura di circa 10 ÷ 11 °C durante il processo di riduzione. Il campo di temperatura ottimale per il processo SCR è compreso tra i 180° ed i 380 °C. A temperature inferiori ai 180°C la conversione non è completa e quindi non è possibile garantire le rese di abbattimento generalmente richieste mentre a temperature superiori ai 350 °C iniziano a verificarsi reazioni indesiderate tra L'ammoniaca e l'ossigeno contenuto nella corrente da depurare, tanto che a 400° C circa il 5÷10% di ammoniaca viene perso principalmente in questa reazione. La presenza di reazioni antagoniste a quelle di interesse per la depurazione a temperature superiori ai 350°C e la necessità pratica di non scendere al di sotto di una temperatura minima di esercizio di 300°C (soglia al di sotto della quale non vi è una completa trasformazione dell'urea in ammoniaca) rende indispensabile, per l'attuazione del processo, l'utilizzo di un vero e proprio reattore catalitico. Il reattore deve essere dotato di dispositivi per il controllo della temperatura dei fumi, in quanto la temperatura in uscita dai silenziatori dei generatori turbodiesel si assesta generalmente intorno ai 450 ÷ 500°C. Un primo raffreddamento dei fumi (30 ÷ 70°C) si ottiene grazie all'evaporazione dell'acqua in cui è disciolta l'urea utilizzata come rea- Anno IX — luglio 2010 gente. In sostituzione della soluzione di urea, è possibile impiegare direttamente ammoniaca in soluzione acquosa come NH4OH. Accessibilità dei reattori catalitici Deparia Engineering, allo scopo di facilitare la procedura di pulizia degli strati di catalizzatore soggetti a problemi di “fouling” da ceneri, sali alcalino-terrosi e fosfati di ammonio, ha previsto la completa estraibilità degli elementi catalitici attraverso comode portelle laterali che permettono di movimentare 72 elementi per volta mediante supporti carrellati. Tale particolare design del reattore (unico nel suo genere) permette di ridurre considerevolmente i tempi di fermo impianto necessari per la pulizia periodica degli strati catalitici, facendo in modo che coincidano con la frequenza e la durata delle fermate programmate per la manutenzione del motogeneratore. della cogenerazione. Particolare esperienza sulle emissioni di motori stazionari alimentati ad oli vegetali. Combustori termici, catalitici, recuperativi, rigenerativi e colonne ad umido per l’abbattimento di SOV. Precipitatori elettrostatici speciali: -modulari per condizionamento aria ed inquinanti leggeri, con portate da 2.000 a 24.000 Nm3/h; -autopulenti per emissioni dell’industria meccanica; -autopulenti combinati con scrubber per emissioni pesanti ed odorigene; -ad alta temperatura per fumi di combustione da combustibili fossili o biomasse. Sistemi di campionamento ed analisi (SAE, SME) per il rispetto dei limiti di legge. Depuratori d’aria Elettroattivi® per locali pubblici, uffici, comunità ed ambienti sanitari. Supporto carrellato che consente una facile movimentazione dei moduli catalizzatori, una esclusività Deparia Engineering per semplificare e velocizzare l’installazione e la manutenzione dei layer catalizzati contenuti nei reattori DeNOx-SCR. Deparia Engineering assiste il Deparia Engineering proget- Cliente nell’iter autorizzativo alle emissioni e garantisce il rispetto ta, produce ed installa: dei limiti imposti ai sensi della Reattori DENOx-SCR ed vigente legislazione ambientale. ossidanti per le emissioni Deparia Engineering Srl Corso Europa 121 23801 CALOLZIOCORTE (Lecco) – ITALY Tel. : 0341-630911 (r.a. 6 linee ISDN) Fax: 0341-633065 Sito internet: www.deparia.com E-mail: [email protected] TECNOLOGIE INNOVATIVE PER L’AMBIENTE Il processo catalitico SCR (Riduzione Catalitica Selettiva) rappresenta il mezzo più efficace per abbattere le emissioni di ossidi di azoto. I reattori Deparia Engineering, grazie all’accurata ottimizzazione degli aspetti fluidodinamici e del dimensionamento, possono raggiungere rendimenti estremamente elevati (dal 93% al 98%). Deparia Engineering Srl