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L`Italia GENEROSA che amiamo

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L`Italia GENEROSA che amiamo
GIORNATA PER LA RICERCA SUL CANCRO
L’Italia GENEROSA
che amiamo
Con queste parole il Presidente Napolitano
ha espresso la sua stima per il lavoro
di AIRC e ha ricordato che la ricerca scientifica
è il fondamento dello sviluppo del Paese
“
Q
uesta è davvero l’Italia generosa che amiamo, l’Italia
consapevole e generosa, civilmente e moralmente sensibile e impegnata, che vogliamo veder crescere”. Con
queste parole il Presidente Giorgio Napolitano ha salutato l’inizio della decima Giornata per la Ricerca sul Cancro di AIRC. Al
sincero apprezzamento per il lavoro svolto in quarant’anni
dalla nostra associazione, ha aggiunto: “Il più vivo plauso e ringraziamento ai volontari, ai donatori piccoli e grandi, ai ricercatori, ai medici e ai loro collaboratori, agli operatori dell’informazione e a quei giovani che porteranno dovunque il messaggio di AIRC e di questa giornata”.
Pubblico e privato
alleati per la scienza
Dal palazzo del Quirinale il Presidente ha ricordato l’importanza della collaborazione continua tra Stato e poli privati di
finanziamento nel sostegno alla ricerca, definendo la “sinergia
tra privato e pubblico come condizione di positivo sviluppo e di
concreti approdi di un impegno comune”. Da un anno all’altro
si segnano i progressi realizzati nella ricerca e nelle terapie, si
disegnano e aprono nuovi orizzonti. In questo Napolitano ha
visto un elemento molto significativo: “Ci sono scelte, impegni,
programmi che non potrebbero avere alcun senso e alcuna pro16 Fondamentale gennaio 2008
spettiva di successo se non si svolgessero con continuità,
senza fatali oscillazioni e inversioni di rotta per il mutare degli
indirizzi di governo, degli orientamenti politici e delle politiche
pubbliche. E questo, per fortuna, è ciò che accade anche in Italia nell’ambito della ricerca contro il cancro e delle azioni molteplici per prevenire e debellare la malattia”.
Le parole di Napolitano sono state anticipate dalle riflessioni del Governatore della Banca d’Italia Mario Draghi che ha sottolineato come la ricerca scientifica sia il fondamento dello sviluppo economico di un Paese: “La spesa, privata e pubblica, per
istruzione e ricerca è strategica”. E ha aggiunto: “Il maggior
impegno del settore pubblico, delle imprese e dei cittadini deve
essere valorizzato da un contesto istituzionale e culturale fertile, che sia aperto all’innovazione scientifica, che ne amplifichi
le ricadute sul benessere collettivo”.
A chiusura degli interventi dal mondo politico sono arrivate
le parole del ministro della Salute Livia Turco che, oltre a rinnovare l’impegno del Governo a fianco della ricerca oncologica, ha sottolineato i grandi progressi fatti dal nostro Paese su
questo fronte con un dato semplice ma molto significativo:
“Nel 1995 erano 5.223 gli italiani che sceglievano di curarsi
all’estero per un tumore. Dieci anni dopo, nel 2005, 559. Il 90
per cento in meno”.
Incontro
Il futuro è scritto
nei giovani
All’Italia serve una nuova generazione di scienziati. Lo sa bene
Piero Sierra che durante il suo discorso al Quirinale ha ricordato che
“priorità di AIRC è sostenere il percorso di crescita dei giovani ricercatori. Costruendo strutture d’avanguardia e investendo su tecnologie avanzate, si creano le condizioni perché questi giovani si possano esprimere al meglio”. Gli ha fatto eco Umberto Veronesi che così
ha ricordato il coinvolgimento degli studenti negli incontri con i ricercatori organizzati da AIRC. “Un obiettivo che si estende a un impegno costante per attirare i giovani verso il mondo della scienza, per
creare le condizioni perché talento, creatività e merito vengano premiati, e soprattutto perché i loro desideri vengano compresi”. Ma
alcuni dati relativi al primo bando lanciato dal Consiglio europeo
della ricerca, basato su criteri di talento e capacità innovativa, lanciano un grido d’allarme. L’Italia è sì in cima alla classifica per le
richieste, ma alla domanda su dove i ragazzi sceglierebbero di svolgere la loro attività, solo il 4 per cento dichiara nel nostro Paese.
“Questo significa” ha commentato Veronesi “che i nostri giovani
hanno talento e idee, che sono bravi e preparati, ma che l’Italia non
offre le condizioni adeguate per applicare il loro sapere”. Veronesi ha
anche sottolineato che “è bene che i ragazzi vadano all’estero, perché è un’esperienza che li arricchisce culturalmente e perché la
scienza è per natura cosmopolita. Diventa però importante che si
crei anche da noi una comunità scientifica internazionale di richiamo” perché per i ragazzi che se ne vanno non ne arrivano a sufficienza dagli altri Paesi e così il sistema si blocca, incentivando “il
cronico invecchiamento della ricerca italiana”.
Combattere il cancro:
imperativo morale
I giovani sono stati poi protagonisti di un altro appello lanciato da Veronesi: “La lotta al cancro deve essere vissuta da
tutta la popolazione, soprattutto dalla classe dirigente, come un
imperativo morale: si devono salvare le prossime generazioni
dalla più antica e più crudele delle malattie”. Oggi questo traguardo si può raggiungere grazie agli strumenti messi a disposizione da una nuova stagione della ricerca contro il cancro,
centrata sulle terapie biomolecolari. Nuova stagione che richiede alla classe dirigente più consapevolezza. “I costi si sono
moltiplicati. La ricerca biomolecolare è molto più costosa di
quella biologica, e richiede un maggiore sforzo di formazione”
ha detto ancora Veronesi. “Dobbiamo essere consapevoli che
questo nuovo fronte, che può essere risolutivo, richiede risorse
gigantesche, innanzitutto economiche e poi cervelli illuminati e
addestrati. Se per fare un buon ricercatore in passato occorrevano almeno cinque anni, oggi nel difficile campo della genetica molecolare ne occorrono dieci”.
al Quirinale...
Il Presidente Giorgio Napolitano,
Isabella Ferrari, Umberto Veronesi
e Mario
Fondamentale gennaio 2008
17 Draghi
GIORNATA PER LA RICERCA SUL CANCRO
PREMIO CREDERE
NELLA RICERCA
A Isabella Ferrari per la sua coinvolgente interpretazione dell’anima stessa di AIRC, nel filmato a sostegno della ricerca. Ha saputo
donare il volto intenso e determinato di chi guarda con fiducia a un
futuro che si costruisce tutti insieme, a fianco della scienza.
A Ferzan Ozpetek per l’amore e la semplicità con cui ha diretto il
filmato a sostegno della ricerca. Nel suo intenso messaggio ha saputo
guardare nell’anima di AIRC, trasmettendo lucida speranza e invito
all’impegno come gesto sorridente e condiviso nella quotidianità di ciascuno di noi.
A Starwood Hotels & Resorts per aver generosamente messo a
disposizione di AIRC le sue strutture alberghiere più prestigiose al fine
di realizzare eventi di raccolta fondi a sostegno della ricerca sul cancro, trasformando così la propria immagine di raffinato benessere in
strumento di partecipazione collettiva.
Eccellenza nella ricerca
e nell’informazione
Sul tema dell’eccellenza della ricerca italiana si sono soffermati
sia il presidente AIRC Sierra che il direttore del Sole 24 Ore Ferruccio De Bortoli. Il primo ha ricordato che “nella ricerca oncologica l’esperienza italiana è una storia di successo a livello mondiale. Lo
dimostrano le migliaia di studi italiani pubblicati sulle più prestigiose
riviste scientifiche internazionali. E soprattutto il numero di ricerche
che si sono tradotte in un traguardo clinico a beneficio dei malati”.
Nel riprendere il concetto De Bortoli ha ricordato il valore della Giornata: “Il nostro Paese ha raggiunto alcuni risultati di eccellenza che
qui vengono autorevolmente esposti e, giustamente, celebrati. Al di
là dello straordinario valore scientifico e morale, questa iniziativa si
è trasformata negli anni in un vasto movimento di opinione e in una
limpida testimonianza collettiva di altruismo”. Il direttore del Sole 24
Ore ha poi sottolineato quali debbano essere le regole di una valida
informazione scientifica. “Un’informazione corretta e attendibile sui
fatti scientifici, sulla ricerca medica e, in generale, sulla salute dei
cittadini non può essere guidata dai sentimenti e dalla volubilità delle
scelte o, peggio, dalle credenze individuali. Deve essere precisa,
accurata, imparziale, e anche fredda e distaccata”. De Bortoli ha poi
concluso ricordando al pubblico che “il futuro è nelle scienze della
vita, nelle biotecnologie, negli studi sulla genetica, nelle frontiere
lungo le quali i dubbi etici e religiosi saranno sempre più frequenti.
Una buona informazione non schierata, può rispondere a molte
domande ma soprattutto può far sì che non si creino steccati lungo
i quali la ragione troppe volte si è persa”.
Mario Draghi e Ferruccio De Bortoli
Ricevono il premio (dall’alto) Isabella Ferrari,
Ferzan Ozpetek e Leonard Koen
per Starwood Hotels & Resort
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