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Il Graffio del Viaggiatore

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Il Graffio del Viaggiatore
Il Graffio del Viaggiatore
(con la V maiuscola perché Ivan vuole così)
Numero 1 - febbraio 2015
Oggi è il giorno della prima uscita del "Graffio", un giorno speciale per noi che in breve tempo lo abbiamo prima ideato e poi realizzato... Siamo mossi da una forte
ambizione... che il "Graffio" possa diventare un appuntamento fisso, in cui chi vuole può scrivere un suo pensiero legato al viaggio ma non solo... sarebbe bello che
ognuno potesse contribuire firmando, lasciando il proprio "Graffio" il proprio prezioso contributo...
In questo numero del "graffio" si parlerà di viaggi ma non veri e propri viaggi piuttosto di momenti da ricordare, quelli che alla fine quando ci pensi capisci
ancora di più quanto sia bello viaggiare, di quanto sia bello vivere. Ci auguriamo che questo appuntamento per VOI sia importante, un motivo in più per credere
che viaggiare è vivere, e viaggiare sia vivere felici…
(Non siamo ne saggisti ne romanzieri, tanto meno giornalisti. Siamo solo gente a cui piace scrivere quello che ci passa per la testa senza prenderci troppo sul
serio... la grammatica non è il nostro forte e la scrittura è solo un modo romantico per far viaggiare i pensieri. punto, due punti e punto e virgola! :-) )
Ivan Ale Mic
IL POSTO PIU BELLO AL MONDO...
di Alessandro Ranucci.
Se considerassimo ogni luogo che tocchiamo nel
nostro cammino di viaggiatori, come il luogo più
importante del mondo, ci accorgeremmo che
proprio in quel posto, apparentemente privo
d'interesse o dimenticato da tutte le guide
turistiche, potremmo trovare tutto ciò di cui
abbiamo bisogno. In fondo ciò che spinge noi
appassionati a viaggiare, altro non è che la ricerca
di emozioni forti, un desiderio antropologico di
capire l’uomo e la sua cultura, fare il pieno di odori
e sensazioni nuove, arricchirci di cucine e sapori
diversi, una propensione all’esplorazione come
fossimo tanti piccoli Jules Vernes intenti a
scrivere nella nostra mente pagine ricche di
misteri e di scoperte che vorremmo poi ritrovare
nella realtà del nostro percorso, in un suggestivo
incontro tra sogno e realtà, con segrete ambizioni
che diventano meravigliosi traguardi. Vorremmo
accrescere il nostro bagaglio di conoscenze e di
esperienze attraverso un percorso estremamente
personale che ci mette a contatto con persone
differenti e tradizioni spesso opposte alle nostre
ma proprio per questo tremendamente attraenti. A
volte sappiamo essere audaci, immergendoci in
intense e fugaci passioni o graffiando il nostro
cuore di amori tanto profondi quanto impossibili,
che durano per sempre nel nostro cuore.
Viaggiare è un bisogno continuo di arricchimento
interiore, che spesso cerchiamo di soddisfare
fagocitando lo spazio ed il tempo di cui
disponiamo, dimenticando che non sempre
quantità è sinonimo di qualità. Bruciare tali risorse
con la stessa velocità con cui prende fuoco un
fiammifero, rende i luoghi tutti uguali, spogliandoli
di quella corona di emozioni e di ricordi senza i
quali un luogo altro non sarebbe che un mero
punto geometrico. La velocità, non da tempo al
cuore di cristallizzare tutte le sensazioni che il
presente ci potrebbe donare se solo
assecondassimo il lento evolversi delle cose. Ma
noi siamo crudeli con noi stessi, non consentendo
che ciò accada. Correre non serve a nulla.
L’esperienza unica e la sfida più bella credo siano
rappresentati dal completo abbandono al divenire
del viaggio e dei suoi accadimenti, come fossimo
parte del magico ingranaggio della vita. Privilegio
del viaggiatore è la leggerezza. Se siamo capaci di
un approccio leggero al viaggio, allora esso ci
muoverà come piuma in balia del vento, in
situazioni e luoghi che forse ricorderemo per
sempre. Se siamo rigidi e severi con noi stessi e
se ci ostiniamo a voler applicare rigorosamente
programmi e tabelle di marcia che ci eravamo
imposti prima di partire, allora ci perderemmo
molto, forse tutto del vero senso del vagabondare.
Alleggeriamoci da inutili aspettative e
preoccupiamoci solo di partire, perché tutto il
resto accadrà naturalmente, nello stesso modo in
cui tutto accade a casa nostra nel quotidiano. Il
viaggio altro non è che continuare a vivere lontano
migliaia di chilometri da casa nostra, nulla di più…
pura vita. Diamo importanza al territorio in cui ci
muoviamo e riscopriamo le potenzialità di cui
siamo dotati, e delle quali troppo spesso ci
dimentichiamo, ovvero i nostri piedi e le nostre
gambe. Riattiviamo i nostri corpi arrugginiti e
riscopriamo l’arte dello spostarci a piedi.
Camminare è un esperienza per i sensi, spesso
sottoutilizzati o dimenticati. Camminare è una
scoperta continua, e quel villaggio dimenticato da
tutti diventa per noi il luogo più importante del
mondo, dove troviamo tutto ciò che cerchiamo nel
mondo e le risposte alle nostre aspettative.
Camminando per quel villaggio si fanno incontri e
più facilmente si socializza, si osservano rituali ed
abitudini locali, con la genuinità del vagabondo
riusciamo più facilmente ad entrare nelle case di
chi prima ci guardava con sospetto ma che poi col
tempo ci consegna le chiavi del suo mondo. Allora
1
a fine giornata tutto assume un significato più
compiuto e profondo. Mangiamo con più gusto
perché affamati. Seduti sul dondolo in veranda, la
prima boccata di fumo avrà un sapore più intenso
pensando alla giornata passata. Le pagine del
libro, lette prima di addormentarci, non saranno
più dieci o venti ma una forse due. Il sonno sarà
infine più pago per la stanchezza dei nostri corpi e
per la gioia dei nostri cuori. Che senso ha quindi
divorare chilometri, per poi dover passare molto
del nostro tempo seduti dietro il cassone di un
bus, in attesa di un treno o nella buvette di un
aeroporto. Cosi facendo abbiamo una percezione
distorta dell’ambiente che ci circonda, perché lo
viviamo da prospettive diverse, sovraordinate, e
da ambienti sterili. Spostandoci a piedi nel
territorio, la nostra prospettiva sarà simile a
quella della gente che incontriamo, vedremmo il
mondo in maniera orizzontale, dalla stessa
altezza, gomito a gomito, con gli stessi occhi,
riuscendo forse a capire meglio molti meccanismi,
sentendoci meno avulsi da ciò che ci circonda. Che
senso ha, arrivare in un posto con la fretta di
ripartire. Un’occhiata veloce e poi già si pensa a
rifare lo zaino per la prossima tappa, che domani
si parte. Cosi facendo non ci rimane nulla nel
cuore di quel luogo, se non un vago ricordo di una
chiacchiera scambiata col tassista, del colorito
venditore ambulante al capolinea del bus o quel
pezzo rock che spara dalle nostre cuffiette. Mi
auguro di fare tanti viaggi ma di non avere mai
fretta, vivendo ogni attimo con la calma ed il
tempo necessari finché il cuore mi parli e mi dica:
puoi ripartire!.
IO NON CI STO!
Kisoro,Uganda.
di Ivan Ske.
Sono le le quattro e mezza del mattino e non
riesco a dormire. Perché In tutto il mondo è
sempre la stessa orribile storia, perché gli
Aborigini, gli indiani d'America, gli indigeni
dell'Amazzonia, i pigmei vengono estirpati dalle
loro terre,sradicandoli dalle loro origini, tradizioni,
costumi, finiti per essere emarginati da tutti,
trattati come bestie, non rispettati neanche dai
loro connazionali, lasciandoli soli a se stessi senza
più una loro dignità, sempre con le solite
promesse mai mantenute ... perché? Questa è la
nostra civiltà? Questo è il nostro progresso?
Ditemelo, perché se è così io non ci sto. Io non ci
sto al vostro progresso economico, Io non ci sto
alle vostre false promesse, Io non ci sto nella
deforestazione. Io non ci sto alle vostre risorse
minerarie per arricchire l' Occidente e i generali
corrotti e specialmente non ci sto al vostro potere
di decidere la vita per gli altri.
Sto piangendo come un bambino, non riesco
neanche ad essere più incazzato. Se penso che
oggi è l'ultimo dell'anno e tutto il mondo si sta
preparando per l'ennesima inutile grande festa,
rimango indifeso e me ne vergogno davanti a tutte
le minoranze, di far parte dell'uomo bianco ...
muzungo o come dicono qui, nella lingua lubonfila,
guhata. Non ci sono parole per descrivere quello
che si prova a contatto con i bambini Batwa e con
le loro famiglie. Anche i giovani Batwa vorrebbero
pensare solo a giocare,a crescere come tutti gli
altri bambini del mondo, invece capiscono subito la
differenza di vita rispetto ai loro coetani, ai loro
compagni di gioco e per chi ha la fortuna di andare
a scuola, ai loro compagni di classe,i quali a volte
hanno anche paura a stargli vicino, ma grazie al
progetto Save the Vulnerable Children, i Batwa non
sono più sporchi e grazie agli umili aiuti, indossano
le stesse uniformi dei piccoli studenti, almeno ora
agli occhi degli altri bambini non sono altro che
amici di gioco ... semplicemente esseri umani. E se
lo hanno capito i bambini, mentre tanti genitori
sono ancoro molto diffidenti ... poniamoci qualche
domanda. Promettetemi che non ci faremo rubare
quel piccolo amore dentro ai nostri cuori, l'organo
vitale che batte in ogni essere vivente, con quel
buon senso innato che c'è in noi. Ora potete
pensare che sono un'ipocrita, che questi viaggi li
faccio solo per pulirmi la coscienza, per egoismo.
Io lo so che sono pieno di difetti, e credetemi ne ho
tanti, appunto per questo viaggio per scoprire me
stesso e crescendo smussandoli col tempo, e se
questo è egoismo, né sono consapevole, ma non mi
farò abbattere dal loro potere, manovrandoci
come delle marionette facendoci credere di vivere
in un mondo migliore, mentre ci hanno solo
rinchiuso in una bolla di sapone, vivendo una vita di
illusione, pronta ad esplodere. E' ora di svegliarsi,
ma in tutti i sensi,ormai è mattina e anche il cielo
sta piangendo con me,mentre gli uccellini cantano
seguendo il corso della natura ... il più forte
sopravvive.
L' INCONTRO.
di Michele.
I birmani sono felici e noi emozionatissimi!Io sono
felice, fortunato, il più fortunato…
Un viaggio in un paese poco conosciuto, il
Myanmar, la Birmania...
Gli inglesi la colonizzarono considerandola parte
dell'India orientale.
Ci sono stato i primi giorni di quest'anno.
Ora per i turisti le frontiere sono un po' più facili e
il governo ha fatto piccoli passi avanti verso la
democrazia.
Arrivo a Yangon o Rangoon come veniva chiamata
la capitale fino a pochi anni fa.
Il giorno dopo parto per Bago, circa settanta
chilometri più a nord.
Bago resterà a lungo nei miei ricordi per la
fortunatissima occasione che mi è capitata.
Nel tardo pomeriggio del tre di gennaio a una
cerimonia buddista in un piccolo tempio quasi
svengo dall'emozione. C'è una manisfestazione
religiosa, non capisco bene, immagino qualcosa del
genere. Ci sono persone sedute per terra davanti
a una statua di Buddha, una delle tante che
circondano lo stupa di questa paya (pagoda).
Stanno aspettando...cosa stanno aspettando, non
si sa.
Stanco mi siedo anch'io, provato, come disteso sì,
bello comodo sui tappeti colorati.
Ecco che arrivano dei monaci ma non monaci
qualsiasi, questi sono scortati, protetti da
ombrellini che li riparano dal sole. Scendono da
automobili che arrivano in sequenza
parcheggiando a fianco fin quasi sotto di noi che
stiamo in contemplazione...
I monaci sono tre, si siedono davanti al pubblico e
a fianco del loro Dio, Buddha, l'Illuminato.
Vedo persone con una maglietta con la foto di
Aung San il generale, il papà di Aung San Suu Kiy.
La security con la fascia al braccio, e
rappresentanti del partito NLD (National League
for Democraty).
Io così intuendo per un’attesa e quasi per scherzo
chiedo a un giovane fotografo forse giornalista:
"ma chi state aspettando ancora, forse Aung San
Suu Kiy ?". e il fotografo mi risponde "Sì !".
Nooo, non è vero, non ci credo, figuriamoci!!
"Davvero??", "e..e..quando arriva?". Il fotografo mi
risponde sorridendo, "sì la stiamo aspettando, sta
arrivando, tra poco sarà qui".
Incredibile, il destino. Arrivato in Birmania da due
giorni ricevo subito questo regalo inaspettato,
immenso.
Sta per arrivare proprio LEI, Aung San Suu Kiy !!
Icona della democrazia e libertà, l'eroina birmana
nobel per la pace che tutti conoscono per la sua
caparbietà nella difesa della libertà!
Per me è un giorno unico, il ricordo sarà per
sempre...
Siamo tutti in trepidazione nell'attesa di vederla.
2
_____________
I’m still free
I sogni e i progetti di chi non vuole
smettere di correre…
Scriviamo e lasciamoci andare sempre e
ovunque…
https://www.youtube.com/w
atch?v=y5HNCw3VLB0
E’ un paese dove si scivola sulle emozioni
ed è tanto difficile non iniziare a piangere.
Ma non è un piangere di infelicità, sono
lacrime di veri sorrisi, lacrime che
quando cammini si asciugano e ti baciano
il viso…
Michele
_____________
oggi sono andato in
edicola e ho chiesto:
"E' uscito Il Graffio
del Viaggiatore?"
l'edicolante mi ha
risposto:
"No perché la
rotativa di Roma è
ferma."
Ahh ahh ahh ahh!!
Ivan Ske
La m u s i c a per chi vuole vedere…
ANGOLO LIBRI
Pino Cacucci
https://www.youtube.com/watch?v=6Wu-t8vH4s8
l'ascoltai per la prima volta in una serata dedicata a
Tiziano Terzani
CAMMINANDO
Incontri di un viandante
Per fermare le acque dell'oblio
"A L'Avana restammo qualche giorno," racconta Mari Carmen, "giusto il tempo
per renderci pienamente conto della ferocie repressione di Batista. Castro, il
Che e gli altri barbudos combattevano da tempo sulla Sierra Maestra...Ricordo
che si ascoltava la radio al buio,di notte,con il volume al minimo. La radio dei
ribelli,ovviamente... E poi siamo arrivati in Messico".
Gli occhi di Mari Carmen brillano di struggente nostalgia, riportando alla
memoria quelle prime sensazioni: " Tutti quei colori luminosi,la vivacità delle
strade,l'affettuosa disponibilità della gente...".
"Dilla in una parola sola, mi querida: era la libertà,che aveva quei colori e
quella luce,"interviene Taibo.
Abel Paz
"Solo l'ignoranza fa sì che alcuni dicano 'anarchia' per intendere 'caos',
bisogna conoscere la nostra storia per comprendere quale livello di capillare
organizzazione avessimo creato... I ricordi della gioventù passata tra
barricate e assemblee non comprendono soltanto gli sforzi per arginare la
violenza dell'oligarchia e dei militari che ne difendevano i privilegi".
Dai racconti di Diego Camacho emerge una civiltà contadina dalla
straordinaria apertura mentale, dove l'ideale anarchico non si limitava alle
rivendicazioni e alla militanza politica, ma investiva l'intera sfera
dell'esistenza, affermando una nuova concezione dei rapporti umani in anticipo
di mezzo secolo almeno sulla storia d'Europa. Forse fu anche,o soprattutto per
questo, che la rivoluzione sociale spagnola suscitò reazioni così totalizzanti:
irresistibile attrazione per gli uni,e odio assoluto per gli altri... "Il potere si
difende con la repressione,è nella sua natura,non potrebbe essere altrimenti...
Quando ci si ritrova sull'incudine, bisogna sopportare. E quando si ha il
martello in mano, bisogna pestare duro. Il problema naturalmente, è riuscire a
invertire le posizioni, senza restare tutta la vita sotto le martellate...".
Ivan Ske
Per la musica il mio pezzo oggi è un brano di Stan
Silver: "Time to be free"
https://www.youtube.com/watch?v=xVF05i2Hx-4
Alessandro
Elliott Brood
the Decemberists
Cracker
THE JAYHAWKS
www.jayhawksofficial.com
Michele
_____________
Il 15, 16 e 17 maggio ci sarà il PROSSIMO
incontro viaggiatori liberi:
Ivan Ske
_____________
dove? A Ischia.
Progetti di vita, tutte le direzioni…
L’occasione giusta per conoscere altri
amici, persone semplici.
Io penso che sia importante non perdere di vista il proprio cervello. Il
mio cervello è tanto tranquillo, a parte quando parte e poi me lo ritrovo
un po’ scassato dopo alcune ore di puro divertimento !
¡ Hay que gozar !
Il mio cervello certe volte dice che non sa perché mi stuzzica così. E
allora ecco che vengono fuori queste idee, il Madagascar per esempio.
Oppure l’Indonesia. Il mio cervello, piccolino e birichino rompe così
tanto le scatole che difficilmente smette di bisbigliare…
Io lo so che lui lo sa. Io lo so che adoro il mio piccolo cervello
rompiscatole, non ce la farei mai senza di lui…
A LA LUNA YO ME VOY…
https://www.youtube.com/watch?v=r-gj4rTyrlc
a la luna yo me voy…
quiero calor…
L’occasione è giusta per vivere un po’ di
mare e sole…FINALMENTE.
Partecipate, iscrivetevi, stiamo
organizzandoci bene.
Siamo noi, siamo tanti, saremo felici di
abbracciarvi…
Michele
3
Fly UP