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«Bagnino sulla riva? Giusto, però noi siamo senza soldi»

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«Bagnino sulla riva? Giusto, però noi siamo senza soldi»
20
Giovedì
19 luglio 2007
LAGO
«Bagnino sulla riva? Giusto,
però noi siamo senza soldi»
I sindaci delle località del lago rispondono al grido della mamma di Claudio
«L’unica possibilità è quella di sottoscrivere convenzioni con consorzi»
LA SCHEDA
Il primo caso
Lo scorso 12 luglio il sedicenne Claudio Brunetti di Delebio viene
inghiottito dalle acque
gelide del lago di Piona
in cui muore poco dopo
le 17. Il giorno dopo i
sommozzatori dei vigili
del fuoco di Milano
hanno localizzato e recuperato il corpo del
ragazzo che si trovava a
trenta metri di profondità. La causa dell’incidente pare sia stata la
forte corrente che ha rovesciato il canotto sul
quale Claudio si trovava insieme ad un suo
amico. Più fortunato
l’altro giovane che invece riuscì a salvarsi raggiungendo la riva.
Un’altra vittima
Stessa sorte è toccata
poi domenica 15 luglio
ad un trentasettenne di
nazionalità serba, abitante a Morbegno, affogato nelle acque di Gera
Lario. L’uomo entrato
in acqua si è subito sentito male a causa della
digestione ancora in
corso. Inutile l’intervento dei volontari della Croce Rossa. L’uomo
era sposato e padre di
tre figli piccoli.
L’appello
Ieri usciva sulle nostre
pagine l’appello della
madre di Claudio che
chiedeva alle autorità
un intervento per dotare di un adeguato servizio di sicurezza le
spiagge del lago. La
donna ha spiegato in
una lettera: «Se ci fosse
stato un bagnino si sarebbe sicuramente reso
conto delle difficoltà in
cui si trovavano i ragazzi e probabilmente si
sarebbe potuta evitare
la tragedia».
La risposta
Oggi i sindaci di Colico,
Bellano e Dervio prendono atto della lettera
della signora Brunetti e
rispondono: «Abbiamo
le mani legate. Difficoltà di ordine economico e normativo non
ci consentono di poter
assumere bagnini». L’unica possibilità sembra
quella di sottoscrivere
convenzioni con consorzi di bagnini accordandosi con la Provincia di Lecco come ente
coordinatore. I sindaci
dei tre paesi sono comunque d’accordo sul
fatto che sia necessaria
maggiore sicurezza sulle spiagge del lago.
COLICO «Noi Comuni ab- parte dei colleghi di Belbiamo le mani legate. Dif- lano e Dervio. «Credo che
ficoltà di ordine economi- in nessuna spiaggia pubco, soprattutto normativo blica da nessuna parte ci
non ci consentono di po- siano i bagnini. A meno
che non si facciano avanti
ter assumere bagnini».
È una risposta quasi al- i volontari», commenta
l’unisono quella che for- Gianmario Macchi di Derniscono i sindaci di Coli- vio.
Anche lui, come il colco, Alfonso Curtoni, nonché quello di Bellano, lega di Bellano Cariboni,
Sandro Cariboni e Gianma- sottolinea: «Un primo
rio Macchi di Dervio allo passo è stato compiuto
sfogo pubblicato ieri sulle grazie all’operazione "Lanostre colonne e firmato go Sicuro" messa in camda Patrizia Gobbi, mamma po dalla Provincia di Lecdi Claudio Brunetti, il sedi- co. Per quel che riguarda i
cenne annegato giovedì bagnini, sul lago ci saranscorso alla baia di Piona no cento spiagge pubbliche, è impossibile pensare
di Colico.
La donna ha puntato il che se ne facciano carico
dito proprio contro la solo i Comuni. Che non
mancanza di bagnini nelle possono per legge ma, anspiagge pubbliche del la- che volendo, non potrebgo, rimarcando che un oc- bero concretizzare i loro
chio esperto avrebbe capi- sforzi perché non ci sono i
to che il suo ragazzo stava soldi».
Allora, che fare? Quale
annegando (i bagnanti
credevano stesse giocan- soluzione si può trovare
do con gli amici) e forse la per cercare di prevenire
tragedia sarebbe stata evi- eventi tragici come quelli
che si sono verificati negli
tata.
ultimi giorni,
Un caso solscatenando
levato da una
proteste
e
madre affranproposte da
ta, affinché
parte anche
drammi come
delle persone
quello capitacoinvolte?
to alla sua faQuale spemiglia non si
ranza si può
verifichino
dare a una
più.
mamma che
I tre sindaci
manifesta il
che abbiamo
suo dolore e
interpellato
insieme chiesono i primi a
Alfonso Curtoni
de di prendecondividere
re provvediquesta preoc«Quando ho saputo menti per
cupazione,
evitare quanma la loro vodella tragedia,
lontà di certo accaduto?
ho esclamato
care un rimePer i sindache era necessario ci del lago
dio a questa
situazione si
interpellati
un bagnino.
scontra con
Mi hanno spiegato l’unica alterquestioni bunativa
è
che non è previsto» quella di asrocratiche:
«Esistono difsociarsi faficoltà sopratcendo capo a
tutto a livello normativo - un ente superiore e coinè quanto sostiene il primo volgendo anche i privati.
cittadino di Colico Curto«Ad esempio sottoscrini -. Io stesso, appena ho vere convenzioni con conappreso di questo grave sorzi di bagnini, accorfatto, ho esclamato che ci dandosi con la Provincia
sarebbe voluto un bagnino di Lecco come ente coorquel giorno a Piona e così dinatore», avanza Macchi.
ho chiesto subito al segre- «Senza questo tipo di
tario comunale. Il quale coordinamento - rimarcami ha risposto che la nor- no Cariboni e Curtoni -, è
mativa praticamente ci oggettivamente impossiimpedisce di assumere bile per i Comuni mettersi
questa figura».
in campo per le ragioni
Non è solamente la bu- che abbiamo ricordato lerocrazia a frenare l’inizia- gate a burocrazia e costi».
tiva dei Comuni, bensì anTutti d’accordo dunque
che le casse vuote. La sulla necessità di assumemancanza di denaro che re bagnini che badino, se
affligge oramai da tempo non a tutte, alle spiagge
le amministrazioni. Da più frequentate sul lago.
Colico arriva infatti il so- Lasciare questa incomlito lamento: «Se anche benza solo sulle spalle dei
potessimo avere il via li- Comuni, come si vede, si
bera su questo obiettivo, rivela però un evento che
non avremmo i soldi».
deve essere escluso sin da
Non si discostano le ri- ora.
sposte che arrivano da
Beppe Grossi
■ OLIVETO
La rete fognaria va sistemata
Dall’Asl arriva lo stop ai tuffi
L’Asl parla chiaro.A Onno l’acqua del lago è inquinata e non si
può fare il bagno. Turisti e bagnanti se ne fregano e affollano
le spiagge come se nulla fosse, con tuffi in acqua e lunghe
nuotate. Mentre il lago a Pradello tra Lecco e Abbadia è tornato balenabile dopo la bocciatura del mese scorso, adesso tocca a Onno di Oliveto Lario trovarsi con un bel voto negativo.
«Non possiamo farci nulla - dice il vice sindaco Claudio Rivolta -, mettiamo gli avvisi di non balneabilità, poi sta alla gente
rispettarli. Purtroppo non è una novità l’acqua inquinata. Fino a che non sistemeremo la rete fognaria sarà sempre così.
Le case scaricano a lago e capita che ci sia qualche colibattere che fa elevare i valori sopra la norma». Tra qualche anno la
situazione cambierà. «Sono partiti i lavori per il collettamento
della rete fognaria. Adesso le opere riguardano la frazione di
Limonta, tra un paio d’anni arriveremo a Onno e saremo a regime. Poi tutto dovrebbe stabilizzarsi».
SULLE ALTRE SPIAGGE
«La legislazione del lago è vecchia, gli amministratori si sveglino»
MANDELLO Avere un bagnino è
il sogno di tanti amministratori.
Un sogno destinato a restare tale. I costi sono ingenti e non c’è
una normativa che obbliga ad
avere una persona.
«Non possiamo permettercelo
anche perché servirebbe una
squadra di bagnini che si alternerebbero nel corso della giornata - dice il sindaco di Abbadia, Rocco Cardamone -. Il lago è
un pericolo così come la montagna. Capitano episodi di annegamento ma se guardiamo bene
sono più i sub che ci lasciano la
vita. Non dimentichiamo che
pure la Grigna miete tante vittime». Le spiagge ad Abbadia sono parecchie «Come potremmo
mettere un bagnino in ogni zona? Non abbiamo i soldi e poi la
normativa non lo prevede. Serve tanta attenzione, al lago co-
zi, se si paga un biglietto d’ingresso il bagnino deve esserci,
altrimenti non è un obbligo.
«Bisognerebbe rivedere la normativa su modello di quella
marittima - preme l’assessore -.
Siamo rimasti un passo indietro. Purtroppo le disgrazie capitano. Non dovrebbero succedere, ma capitano».
A Oliveto Lario il vice sindaco Claudio Rivolta è schietto:
«Le spiagge sono libere, dunque
il bagnino non è richiesto. In futuro con eventuali concessioni
di spiagge si potrà pensare ad
avere il controllo costante».
La questione bagnini era già
emersa anche negli anni passati. Purtroppo, come detto prima
le disgrazie capitano. Ma si potrebbe anche evitarle. Il bagnino non risolve i problemi però è
un qualcosa in più. È una sicu-
rezza per chi fa il bagno. Ci sono poi le regole base da rispettare. La necessità di fare prevenzione un po’ come si fa con
la montagna.
A Varenna il sindaco Carlo
Molteni spiega: «Serve innanzitutto prevenzione e responsabilità. Anche volendo non si può
dare il via ad un servizio di bagnino, e poi sono dell’idea che
serve maggior responsabilità direttamente dalla gente. Comunque al lido di Varenna-Perledo
il bagnino c’è. È un servizio in
più, una sicurezza. Le altre
spiagge sono libere e perciò non
è dovuto da legge». Una normativa ormai vecchia che come dice l’assessore Fascendini andrebbe rivista e corretta al meglio onde evitare che accadano
nuove tragedie.
Paola Sandionigi
«Caro Vescovo, lasci tra noi don Lucio»
LIERNA (p. san.) Il parroco
don Lucio Fasoli ha inoltrato la sua lettera di dimissioni al vescovo Diego Coletti.
Don Fasoli, nativo di
Mandello e in paese dal
2003, chiede di essere trasferito in un’altra comunità. Un gesto clamoroso.
Una scelta che nessuno si
aspettava, nata dopo le critiche nei suoi confronti sulla questione legata alla Casa
di riposo Buzzi. Il parroco
infatti ha trasferito le competenze della struttura alla
parrocchia di Olginate. Sulla struttura liernese pende
la scure della chiusura nei
prossimi anni.
La lettera delle dimissioni del sacerdote ha creato
scompiglio in paese. Il
«Gruppo oratorio» ha deciso di uscire allo scoperto
Sindaco a giudizio per presunto abuso edilizio
gettista Corrado Mastalli di sto è stato consegnato alle
Como difeso dall’avvoca- parti.
Le difese avevano nomito Ciriaco Giordano e che
dovrà rispondere anche di nato come perito di parte
l’architetto Aldo
falso e del titolaMarchi.
re dell’impresa
L’inchiesta era
edile che eseguipartita dalla seva i lavori, Frangnalazione del
co Taddeo di Vendrogno, difeso
presunto abuso
dall’avvocato Vinedilizio da parte
cenzo Vassallo.
di un privato
Ieri davanti al
per i lavorio in
gup di Lecco,
corso nell’aprile
Gianmarco
De
di due anni fa
Vincenzi si è
nell’immobile di
svolto un incivia Martiri della
Sandro Cariboni
dente probatoLibertà sul lunrio. Il perito, ingolago di Bellacaricato dal gup, architet- no, vicino alla foce del
to Alessandra Sottocornola Pioverna.
ha presentato le concluL’accusa per la quale è
sioni del suo lavoro. Il te- stato deciso il rinvio a
me in montagna e tanta prevenzione».
A Mandello l’assessore alla
sicurezza Luciano Fascendini fa
notare: «Al lido il bagnino c’è.
È un servizio accessorio che ha
introdotto la gestione anche se
non aveva nessun obbligo visto
che la struttura è pubblica. Certo per noi è un biglietto da visita di cui vantarsi, un qualcosa
in più - continua Fascendini -,
grazie al gestore. Per il lago non
c’è una normativa che dica che
il bagnino è un obbligo. La legislazione del lago è vecchia. Chi
di competenza dovrebbe affrontare la carenza legislativa, partendo dal livello regionale per
poi sistemare il territorio. Sollecito gli amministratori a muoversi».
Il discorso base è che se l’area
è delimitata e ci sono dei servi-
LIERNA Il «Gruppo oratorio» prende le difese del parroco e chiede di respingere le dimissioni
BELLANO Sarà processato il prossimo 11 ottobre per la vicenda relativa ad una ristrutturazione
BELLANO Sarà processato
il prossimo 11 ottobre in
tribunale a Lecco il sindaco di Bellano Sandro Cariboni per una vicenda di
abuso edilizio.
Di mezzo c’è la ristrutturazione di una villa sul
lungolago del paese e i
fatti sono del 2005. Il sindaco, difeso dall’avvocato
Vergottini, è accusato di
violazione della legge urbanistica e di abuso d’ufficio.
Assieme a lui sono imputati per la violazione
della legge urbanistica la
proprietaria della casa in
ristrutturazione, Marina
Vianello residente a Milano e difesa dall’avvocato
Edoardo Fumagalli, il pro-
I bagnini resteranno probabilmente una vana speranza per i turisti che affollano le spiagge del lago
giudizio è quella di aver
aumentato la volumetria
consentita in quella zona.
In tribunale, al processo, le conclusioni della
perizia tecnica saranno al
centro della discussione
tra l’accusa rappresentata
dal pm Paolo Grosso e le
difese.
Il dibattimento verterà
proprio sulla verifica se
quell’intervento costituisse una violazione o meno
delle norme.
Se in particolare la zona, nella quale si trova la
casa interessata alla ristrutturazione, fosse soggetta o meno ai vincoli
per la volumetria previsti
per alcune parti del territorio comunale.
portando il proprio soste- trepassando i limiti del
gno al parroco e inviando buon gusto e della decenza.
una lettera al vescovo Co- Lo si sta linciando pubbliletti, in cui difende l’opera- camente. Abbiamo saputo
to del religioso. Chiedono che ha formulato una rial vescovo di non accettare chiesta di trasferimento a
le dimissioni,
causa delle contiperché senza la
nue
pressioni
sua guida tutti i
esternate sul tema
giovani e gli adodella Casa dellescenti ne sofl’anziano. È giunfrirebbero. Chieto il momento di
dono al vescovo
far sentire anche
Coletti di riquala nostra voce».
lificare l’immaUn centinaio di
gine pubblica
cittadini a marzo
del parroco e di
aveva inviato a
ricollocarlo nella
don Fasoli e al venaturale funzioscovo una lettera
Don Lucio Fasoli
ne pastorale aldi solidarietà in
l’interno della
cui confermavano
comunità.
tutto il loro sostegno. «Vo«Quanto sta accadendo lutamente non abbiamo rein paese - spiegano dal so pubblica questa lettera
"Gruppo oratorio" - sta ol- per non creare screzi all’in-
terno della comunità parrocchiale. Adesso però è
giunto il momento di farci
sentire - proseguono i liernesi -. Don Lucio Fasoli da
quando è arrivato ha ridato
vita al paese, ha creato una
comunità attiva e ha dato
slancio a tante attività».
Il «Gruppo famiglie» presenta i numeri. Quest’anno
per la prima volta il Grest
ha fatto il pienone con 106
bambini iscritti e ben 28
animatori. «Da quando è arrivato in paese quattro anni
fa è nato il gruppo liturgico
che arricchisce la partecipazione dei fedeli al culto.
C’è un nutrito gruppo lettori, il gruppo giovani è stato
coinvolto nell’animazione.
Ti scongiuriamo di non
mollare. Siamo con te. Andiamo avanti insieme».
Colico: ultimo saluto ad Antonella Combi
«In Paradiso troverà tutte le risposte»
COLICO (b. gro.) Molta gente si è stretta ieri nella chiesa di Villatico intorno alla famiglia Combi per l’ultimo saluto ad Antonella, la 47enne trovata senza vita nella vasca da bagno nella sua abitazione di via
Campione dai vicini sabato scorso.
Deceduta per un malore, Antonella Combi che viveva sola, ha lasciato il fratello
Martino e le sorelle Rosalba, Fernanda,
Carla ed Enrica. Toccanti le parole del parroco, don Maurizio Divitini, che ha evidenziato come l’«età ancora giovane della donna e le modalità della sua improvvisa
scomparsa» abbiano toccato tutti.
Il sacerdote ha inoltre dipinto la figura
della donna come «rimasta lontana dalla
pace. In questo caso in senso metaforico ha detto don Maurizio, da un anno parroco
di Curcio di Colico -. Eventi sfortunati,
scelte difficili hanno caratterizzato la sua
vita. Fatti che possono averle dato l’impressione che la vita le si stesse rivoltando
contro. Adesso riposa finalmente in pace,
trovando in Paradiso tutte le risposte che la
vita terrena non le ha saputo dare».
Una cerimonia molto partecipata quella
che ha dato l’addio, nella semplice chiesetta di Villatico, alla sfortunata signora colichese di famiglia molto conosciuta in paese. Persone un po’ di tutte le età hanno
ascoltato la funzione, molte di loro con
qualche lacrima che rigava loro il viso.
Antonella Combi non si vedeva da venerdì della scorsa settimana. Un fatto che
era apparso strano agli occhi di chi la conosceva, lei così metodica. A trovare il cadavere è stato un conoscente, un signore di
82 anni che, non appena ha visto la sua
amica in quelle condizioni, ha subito chiamato i soccorsi.
I carabinieri e il magistrato di turno, eseguite tutte le verifiche del caso, dopo tre
giorni hanno consentito a che la salma della congiunta fosse consegnata ai familiari
per le esequie e la tumulazione nel cimitero del paese.
COLICO
Possesso di droga
a fini di spaccio,
pene patteggiate
COLICO (g. ron.) Patteggiamento ieri, per le
due persone comparse
davanti al giudice per
le udienze preliminari
di Lecco, per rispondere dell’accusa di detenzione al fine di spaccio.
Ha patteggiato due
anni di reclusione Paolo Giacomini, classe ’64,
residente a Colico,
mentre ha patteggiato
un anno di reclusione,
con i benefici di legge,
Isabella Assenza, 30 anni, di Villa di Tirano. Ai
due, difesi dall’avvocato Ugo Lusardi, è stata
riconosciuta la diminuente del modico
quantitativo di stupefacente, oltre alla riduzione per il rito.
I due erano stati arrestati dai carabinieri, il
22 novembre dello
scorso anno a Suello.
L’uomo e la donna che
si trovavano a bordo di
una «Renault Twingo»
erano fermi nei pressi
di un’area di servizio
sulla Super, ed erano
stati sottoposti ad un
normale controllo. Secondo la ricostruzione
compiuta dall’accusa
sarebbero stati trovati
in possesso di circa 35
grammi di cocaina, oltre ad alcuni grammi di
eroina, alcune siringhe
e due pipe artigianali e
due «cylum», oltre a
circa tremila euro in
contanti.
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