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Qualche notizia su Xylella fastidiosa

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Qualche notizia su Xylella fastidiosa
Qualche notizia su
Xylella fastidiosa
Gianfranco Romanazzi, Sergio Murolo
Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari ed Ambientali
Università Politecnica delle Marche, Ancona
E-mail: [email protected]
XYLELLA FASTIDIOSA: ATTIVITÀ DI MONITORAGGIO NELLE MARCHE - Ancona, 20 maggio 2015
http://www.internazionale.it/reportage/2015/05/08/puglia‐ulivi‐xylella‐salento
Fonti di informazione
http://www.ivv.cnr.it/prodotti/symposium-xylella-fastidiosa/
Un po’ di storia…
 1880: una misteriosa malattia
distrusse più di 14.000 ettari di
viti nella California meridionale;
 1887: Newton B. Pierce
descrisse dettagliatamente la
malattia
oggi
conosciuta
come malattia di Pierce della
vite (Pierce’s Disease);
 Dopo circa un decennio, una
fitopatologia
simile
fu
riscontrata su pesco negli USA;
 1978: l’agente causale fu isolato
da vite in coltura pura (Davis et
al., 1978);
 1987: il batterio fu descritto,
classificato e chiamato Xylella
fastidiosa (Wells et al., 1987)
Alexander
Purcell
Tutt’oggi la malattia di Pierce della
vite rimane la maggior problematica
fitosanitaria per alcune aree viticole
della California, Texas e Florida
Xylella fastidiosa è un
batterio gram-negativo,
che prolifera nei vasi
xilematici delle piante,
causandone l’occlusione
e quindi una serie di
alterazioni in grado di
determinare la morte
delle piante infette
X. fastidiosa è un patogeno da quarantena inserito
nella lista A1 dell’EPPO (European and
Mediterranean Plant Protection Organization)
Il batterio mostra elevata variabilità genetica
Subspecie
Xylella fastidiosa
Principali ospiti
Vite, erba medica, mandorlo
subsp. fastidiosa
Xylella fastidiosa
Pesco, olmo, susino, mandorlo, platano,
subsp. multiplex
oleandro, quercia, olivo (California)
Xylella fastidiosa
Oleandro, magnolia
subsp. sandyi
Xylella fastidiosa
subsp. pauca
Agrumi, caffè, olivo (Argentina)
Piante ospiti di X. fastidiosa
Vite (Vitis vinifera, V. labrusca, V. riparia), agrumi (Citrus spp.,
Fortunella), mandorlo (Prunus dulcis), pesco (P. persica), caffè (Coffea
spp.), oleandro (Nerium oleander) e olivo (Olea europea)
nashi (Pyrus pyrifolia), avocado (Persea americana), mirtillo (Vaccinium corymbosum,
Vaccinium virgatum), susino cino-giapponese (Prunus salicina), pecan (Carya
illinoinensis), susino europeo (Prunus domestica), ciliegio (Prunus cerasifera)
platano (Platanus occidentalis), olmo (Ulmus americana), liquidambar (Liquidambar
styraciflua), quercia (Quercus spp.), acero (Acer rubrum), gelso (Morus rubra)
Erba medica (Medicago sativa)
Il batterio può essere presente in uno stato latente in molti ospiti asintomatici
(erbacee ed arbusti) che costituiscono una fonte di inoculo per i vettori
I sintomi tipici e più frequenti riconducibili alle infezioni da Xylella
fastidiosa sono i disseccamenti più o meno estesi a carico del lembo
fogliare (bruscatura)
Oleandro
Quercia
Platano
Polygala
Mandorlo
Vite
Ciliegio
Agrumi
Presenza e diffusione di Xylella fastidiosa
 Nord America (Stati Uniti, Messico, Canada)
 Sud America (Perù, Argentina, Costa Rica, Messico, Brasile e Venezuela)
 Segnalazioni sono pervenute anche dall’Asia (Taiwan)
La distribuzione di X. fastidiosa sembra essere legata anche a vincoli climatici,
che interessano essenzialmente i suoi vettori
Presenza e diffusione di Xylella fastidiosa
 Europa
- in Francia è stata rinvenuta una pianta di albicocco positiva, ma
successivi controlli ed analisi non hanno confermato il caso. Nel 2012 è
stato rilevato il batterio su piante di caffè coltivate in serra, ma il focolaio
è stato eradicato (EFSA, 2013)
- la presenza di X. fastidiosa è stata segnalata in Kosovo e Turchia, ma
successivamente non confermata
Complesso del disseccamento rapido dell’olivo (CoDiRO)
Le manifestazioni più gravi sono state
osservate su piante di grandi dimensioni, più
avanti negli anni (anche centenarie) sulle
quali a seguito delle prime indagini di campo
sono stati riscontrati:
1) necrosi del legno ad opera di funghi
tracheomicotici;
2) gallerie scavate dalle larve di Zeuzera
pyrina;
3) Xylella fastidiosa
Sintomi del ‘Complesso del disseccamento rapido dell’olivo’ (CoDiRO)
(Martelli, 2013)
Complesso del disseccamento rapido dell’olivo
(CoDiRO)
Le analisi di laboratorio effettuate in Puglia su oltre 20.000 campioni di olivo
hanno evidenziato una corrispondenza tra la presenza della malattia e X. fastidiosa,
che quindi è stato ritenuto il principale agente di deperimento delle piante salentine
http://www.efsa.europa.eu/it/faqs/faqxylellafastidiosa.htm
Diffusione epidemica del ‘Complesso del disseccamento rapido
dell’olivo’ in provincia di Lecce
Situazione in Puglia
Ottobre 2013
Agosto 2014
Il ceppo CoDiRO, presente nel
Salento, appartiene alla
subspecie pauca, ed è distinto
geneticamente dai ceppi già noti
della stessa subspecie che
attaccano caffè e agrumi
Si tratta di un ceppo
strettamente correlato ad uno
rinvenuto in Costa Rica su
oleandro
In condizioni naturali, sia i ceppi
già noti della subspecie pauca
che il ceppo CoDiRO non sono
stati segnalati su piante di vite.
Nell’areale salentino di
diffusione del ceppo CoDiRO
non sono mai state identificate
infezioni su piante di agrumi,
seppur presenti in consociazione
con piante di olivo gravemente
affette dal CoDiRO e da X.
fastidiosa
Anche in Costa Rica questo genotipo non è stato
mai ritrovato né su vite né su agrumi
http://www.efsa.europa.eu/it/faqs/faqxylellafastidiosa.htm
http://www.efsa.europa.eu/it/faqs/faqxylellafastidiosa.htm
Conclusioni
 Xylella fastidiosa subsp. pauca è stato dimostrato essere
l’agente della sindrome del Complesso del
disseccamento rapido dell’olivo (CoDiRO)
 Il ceppo del batterio rinvenuto in provincia di Lecce
non infetta la vite e gli agrumi, mentre è presente su una
serie di altri ospiti
 Essendo Xylella fastidiosa un patogeno da quarantena, è
necessario adottare una serie di misure atte al
contenimento della sua diffusione, nonché svolgere un
attento monitoraggio ove risulta assente, al fine di
proteggere l’olivicoltura nazionale, europea e
mediterranea
Grazie per l’attenzione
XYLELLA FASTIDIOSA: ATTIVITÀ DI MONITORAGGIO NELLE MARCHE - Ancona, 20 maggio 2015
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