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L` “ULTIMA CENA” - Ambasciata d`Italia a Oslo
SCULTURA NELLA CATTEDRALE: L’ “ULTIMA CENA” DI ARRIGO MINERBI La Cattedrale protestante di Oslo è un monumento importante nel cuore della città, costruito tra il 1694 e il 1697, probabilmente su progetto di Alexis de Chateauneuf. Essa fu successivamente restaurata in occasione del 900.mo anniversario della città di Oslo nel 1950 sotto la guida del famoso architetto Arnstein Arneberg. All'interno della cattedrale, nel lato destro del transetto, è custodita una stupenda “Ultima Cena”, opera dello sculture italiano Arrigo Minerbi vissuto a cavallo tra l'Ottocento e il Novecento. Minerbi nacque a Ferrara nel 1881 in una famiglia ebrea di modeste condizioni economiche, per cui il giovane Arrigo dovette rinunciare a proseguire studi formali. Lavorò comunque come artigiano costruendosi man mano un proprio percorso artistico che culminò nel 1919 con la sua prima esposizione personale alla galleria Pesaro di Milano. Tra le opere più note vi sono la gigantesca statua, in ferro e cemento, del Nettuno a Monterosso al mare, il singolare monumento dedicato a «San Francesco che predica agli uccelli» nel Cimitero Monumentale di Milano e, sempre a Milano, la porta del Duomo, la prima a sinistra, chiamata «Porta dell' Editto di Costantino» (iniziata nel 1937 ma ultimata solo nel 1948), il monumento alla Vittoria del Piave, conservato a Ferrara e il «Don Orione morente» nella cappella del Piccolo Cottolengo. Minerbi fu legato da forte amicizia e ammirazione reciproca con Gabriele D’Annunzio che gli commissione la tomba della madre a Pescara e per il quale eseguì, tra l’altro, i ritratti della madre e di Eleonora Duse, entrambi esposti al Vittoriale. Morì a Padova nel 1960. Arrigo Minerbi creò “Ultima Cena” nel 1930 per la Biennale di Venezia. L’opera è realizzata a tutto tondo e fusa in argento, pesa 300 chili, è lunga 2,8 metri e larga 0,8 metri. Essa fu acquistata dall’uomo d’affari Einar Nilssen che la donò alla Galleria Nazionale. Trovò la sua sistemazione definitiva nella Cattedrale di Oslo nel 1950. Essa richiama il noto modello del Cenacolo di Leonardo da Vinci, sia per la disposizione dei protagonisti che per la scelta del momento (Gesù, circondato dai discepoli, immerge il pane nell'olio e lo passa al traditore Giuda). Si tratta del momento più solenne e tragico dell'Ultima Cena. Ciascuno dei tredici protagonisti è rappresentato con i sui tratti specifici ed inconfondibili: ad esempio, Tommaso l'incredulo è raffigurato in un atteggiamento di profondo scetticismo; Pietro, il Principe degli Apostoli, quello dotato di carattere più vivace e focoso, è l'unico che balza in piedi per protestare; Giovanni, l’apostolo prediletto di Cristo, è naturalmente raffigurato con sembianze molto delicate. Sconvolgente è la faccia di Giuda, da cui traspare fin da quel fatidico momento una profonda disperazione. Foto: © 2005 J. P. Fagerback L’Ultima Cena di Arrigo Minerbi, Cattedrale luterana di Oslo. Foto: Anne-Sophie Ofrim L’Ultima Cena di Leonardo da Vinci, Convento di Santa Marie delle Grazie Foto: Milanoexperience.it Particolari della scultura Tommaso ovvero l’incredulo Giuda ovvero la disperazione Pietro ovvero lo slancio