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H a r l ey - D av i d s o n & G o o d Vi b r a t i o n s
testo Giuseppe Roncen foto Marco Frino
Roberto corre sulle
strade dell'argine con
Matteo, proprietario
della prima Severa
H-D Mantova BLACKLINE
Severa e sincera
Senza dimenticare il proprio amore per le personalizzazioni di sapore vintage racing
e per la ghisa stagionata, il signor Rossi crea pezzi unici molto ”easy”, tutti da gustare
sulle strade secondarie e da collezionare. Continua la serie limitata di special su base
FXS, costruite su ordinazione, che segna un nuovo corso per il dealer mantovano
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N
ella quiete della campagna
mantovana il tempo sembra
scorrere lentamente. In
lontananza si odono solo
canti di uccelli, cicale,
monotone pompe di irrigazione e
qualche trattore. Nessuna nuvola
all'orizzonte, non un filo di vento.
L'aria è immobile. Fa caldo. Sotto un
cielo azzurro il silenzio della mattinata
è turbato solo da due bicilindrici che
si avvicinano. Visti da lontano paiono
tremolanti nell'umidità che sale
dall'asfalto della vecchia Ostigliese. Il
tuono cresce e passano in un lampo,
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lasciando una scia sonora cupa e
ritmata che rimanda la mente per
un attimo a imprese sportive d'altri
tempi, a piloti coraggiosi impegnati in
gare stradali di granfondo. Influenze
e suggestioni che sin dalla più tenera
infanzia guidano il percorso di Roberto
Rossi, dealer Harley-Davidson da
ormai diciotto anni nonché customizer
di fama internazionale. Figlio d'arte,
è stato educato a riconoscere e ad
apprezzare auto e moto d'epoca,
oggetti carichi di storia. Anche
quando personalizza con cura le
Harley-Davidson dei propri clienti
guarda al passato, cerca di coglierne la
lezione. Secondo un vecchio adagio è
il tempo che si dimostra il giudice più
equo e severo. Lo scorrere inesorabile
delle stagioni cancella le mode
passeggere, rispetta solo le cose fatte
per durare, dà valore alle idee con
radici profonde e lascia sbiadire sullo
sfondo tendenze passeggere. La moda
riflette sempre i tempi in cui vive
anche se, quando i tempi sono banali,
preferiamo dimenticarlo. Attribuito
a Coco Chanel, questo aforisma può
rispecchiare flussi e riflussi di stili
e tendenze da cui la scena custom
non è indenne. Sembrano passati
secoli da quando un giovanissimo
Roberto destava sensazione coi
suoi bobber rudi e nostalgici su
basi Softail e Sportster, in totale
controtendenza rispetto al billet e
alle verniciature impeccabili che metà
anni 90 dettavano legge non solo in
in Italia. Nel frattempo tutto pare
cambiato, la stessa Motor Company
segue con credibilità tale filone, che
riscuote tutt'ora grande successo,
con modelli rudi e privi di cromature
ma non certo di carattere quali
Slim e Forty-Eight. Oggi è difficile
sbalordire con una ruotona da 16”
anteriore, collettori di scarico nastrati
e pennellate di nero opaco. Perché poi
sbalordire a tutti i costi quando si può
semplicemente convincere, giocando
sempre sul filo della nostalgia con
suggestioni e dettagli artigianali?
Il progetto Severa nasce sulla base
del più snello e minimalista big twin
apparso in queste ultime stagioni,
un modello apprezzato dai puristi
ma non abbastanza. Presentato nella
primavera del 2011, sta già uscendo
di scena Blackline, il Softail che ha
segnato il ritorno al pneumatico
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posteriore stretto oltre a numerose
novità assolute. Tutti i designer che
hanno lavorato a questo progetto
dichiarano grande attenzione per
le tendenze custom internazionali
e in particolare per gli hot rod
tradizionali; basti pensare che Casey
Ketterhagen, giovanissimo leader
del team, fa parte del Cheaters Car
Club. Tra le particolarità del modello
spiccano cerchi da 21 e 16 pollici neri
così come i mozzi, la totalità della
ciclistica e buona parte meccanica. Il
pneumatico posteriore largo soli 144
millimetri ha permesso il montaggio
di un parafango posteriore basso
e stretto con supporti su misura.
Alcuni dettagli inediti non sono stati
graditi dal pubblico, come il manubrio
Split Drag; anche lo scarico tipo Fat
Boy, rialzato e cromato, è sembrato
a molti fuori luogo in un contesto
Dark Custom. Proprio manubrio e
scarico sono due degli elementi che
Roberto Rossi decide di sostituire
per rendere ancor più essenziale il
Blackline. Su riser classici alti 150
mm monta un drag bar; rimpiazza il
due in due scintillante con un due in
uno nero opaco. Nella sua rivisitazione
stilistica si lascia guidare dal feeling,
da appunti e intuizioni archiviati in
testa e nel cuore durante tanti anni
di attività. Dove tutti vedono la base
ideale per un moderno bobber, istanza
recepita a Milwaukee per il progetto
Slim che ne condivide interamente
la base tecnica, il dealer di Mantova
vede invece un Softail della prima
generazione. Pensa ai primi esemplari
che ha venduto nel 1995, quando
la sua attività è iniziata, alle prime
esperienze custom e ai ”pellegrinaggi”
in via Niccolini. Assodata l'ispirazione
di Carlo Talamo e della sua
Comm'Aggia Fa' nera opaca, una
special nata per caso a cui si affezionò
così tanto da citarla in una delle
sue poesie. La leggenda vuole che,
finito sotto un camion, un esemplare
FXST fu ricostruito presso Numero
Uno col serbatoio di un Cafe Racer,
pneumatico anteriore tassellato, un
faro rettangolare da auto e altri pezzi
di recupero. Il Rossi si avvicina molto
a quell'immagine rude con il primo
esemplare su base FXS denominato
Severa. Non è una replica ma davanti
Una pompa benzina
da Sportster è inserita
nella base del serbatoio
ha lo stesso parafango girato che
ricopre una gomma da enduro, un
filtro aria rotondo stile Evolution e
l'immancabile manubrio diritto. Sui
Twin Cam è un po' più difficile adattare
un raro serbatoio XLCR originale, ma
un imperativo è mantenere inalterato
il cablaggio e il corpo farfallato di
IL PROGETTO SEVERA SI AVVICINA ALLA TRADIZIONE DEI CARROZZIERI
DI UNA VOLTA, CHE LAVORAVANO PER NOBILITARE LE AUTO DI SERIE...
serie a garanzia dell'affidabilità. Sono
necessarie decine di ore per cambiare
la forma del serbatoio, abbassandolo
sul telaio e creando una sede
arrotondata per accogliere l'estremità
anteriore della sella monoposto; viene
creata una sede affinché gli emblemi
metallici avvitati non sporgano.
Grazie alla mappatura aggiornata e
allo scarico due in uno l'accelerazione
migliora. Per il resto la meccanica
resta di serie come la ciclistica, senza
Matteo De Mori ha già
percorso 8.000 km e ha
partecipato a Chrono Alps
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”L’HO CONCEPITA CON UNA LOGICA DI PRODUZIONE IN SERIE LIMITATA, SENZA ESAGERAZIONI”
Scarico Vance & Hines,
serbatoio in alluminio
e faro Sportster le
principali differenze
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Roberto Rossi nel cortile
della sua concessionaria
H-D aperta nel 1995
”È UN MEZZO TESTARDO, FORTE E ALLO STESSO TEMPO ELEGANTE: L'HO CHIAMATO SEVERA”
abbassare l'assetto. La guidabilità
è impeccabile; gli angoli di piega
sono tali da permettere una guida
migliore rispetto a tante altre cruiser
e custom con pneumatici di sezioni
più importanti. Rifinita in un sobrio
blu notte di origine Land Rover, una
banda nera longitudinale con profili
dorati ricorda il nome del modello di
origine. La linea nera prosegue sul
corto parafango stock dove si posa un
fanalino Lucas. Tutto qui. Severa è una
personalizzazione di classe. Efficiente
e affidabile come un prodotto di serie,
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non richiede modifiche strutturali ma
ha una personalità spiccata, diversa da
quella del Blackline. Ultimato il primo
esemplare, di cui il proprietario Matteo
De Mori si dice molto soddisfatto
dopo 8.000 chilometri, Roberto
raccoglie la proposta dell'amico
vicentino Alberto di replicare l'opera
con qualche variazione sul tema. Visto
che i serbatoi XLCR scarseggiano, e
di repliche in vetroresina non se ne
parla nemmeno, nel frattempo il Rossi
ha commissionato forme in legno
maschio e femmina, sulle quali poter
battere a mano la lamiera. Sarebbe
una follia acquistare reliquie in giro
per il mondo per poi tagliarle e
modificarle. Il secondo esemplare ha
un tank in alluminio e volutamente
gli spigoli superiori sono protetti solo
da qualche mano di trasparente, così
come l'area intorno al tappo. Altre
differenze riguardano lo scarico, in
questo caso un Vance & Hines Pro
Pipe, e il colore del filtro aria. Il
faro anteriore con unghia superiore
è di derivazione Sportster. Il cuoio
rosso di cui è ricoperto il sellino con
cuciture tuck'n'roll viene dallo stesso
interno Rolls Royce anni 30 che ne
aveva donato qualche palmo per
la sella di Giancarlo, il Cross Bones
personalizzato dal Rossi apparso
sulla copertina di LowRide nel
dicembre scorso. Un terzo esemplare
sulla falsariga di Severa è già in
circolazione ma monta un serbatoio
Forty-Eight; le richieste non mancano
e nemmeno le idee. Il difficile per
Harley-Davidson Mantova sarà solo
trovare abbastanza Blackline su cui
poter lavorare...
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