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Il MIUR dimentica i laureati in Scienze dell`Informazione ed

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Il MIUR dimentica i laureati in Scienze dell`Informazione ed
IL GOVERNO MODIFICA IL DPR328/2001 MA IGNORA I DOTTORI INFORMATICI
Il MIUR colloca negli albi i laureati del vecchio ordinamento e ‘dimentica’ clamorosamente solo i laureati in Scienze
dell’Informazione (SdI) ed Informatica.
Non bastano gli interventi dei politici di maggioranza e opposizione che hanno preso coscienza della gravità della
situazione scaturita dall’applicazione del dpr328/2001 dettata dalla Circolare interpretativa del MIUR del 28/05/02, non
bastano tre ordini del giorno approvati alla Camera e al Senato in cui il Governo si impegna ad intervenire urgentemente
per i gravissimi problemi professionali e lavorativi causati dal mancato accesso degli informatici al terzo settore
dell’ordine degli ingegneri (che dall’avvento del dpr328/2001 comprende nell’albo per la prima volta le attività
informatiche dei laureati in Scienze dell’Informazione ed Informatica), non bastano le rassicurazioni del MIUR in
risposta a numerose interrogazioni parlamentari arrivate da maggioranza e opposizione, non basta il decreto
interministeriale di equipollenza per pubblici concorsi che equipara le lauree in SdI ed Informatica del vecchio
ordinamento alle lauree specialistiche di classe 23/S (che danno diritto d’accesso alla sezione A dell’Albo), non bastano
le dichiarazioni del Consiglio Universitario Nazionale che ‘dice’ che per pubblici concorsi ed esami di Stato le vecchie
lauree sono da considerare uguali alle specialistiche, non bastano gli scioccanti e sempre più frequenti bandi
discriminatori nei confronti dei laureati in informatica del vecchio ordinamento, non basta tutto questo per indurre il
MIUR a mettere fine alla vergognosa discriminazione che stanno subendo loro malgrado trentamila laureati italiani.
Abbiamo chiesto e gentilmente ottenuto dal MIUR il documento di modifica del dpr328/2001 ed abbiamo dovuto
constatare che, per quel che riguarda l’ordine degli ingegneri, è fortemente peggiorativo e comprende comma per
comma filtri e paletti per l’impedimento cinico d’accesso ai laureati in Scienze dell’informazione ed Informatica, e filtri
e paletti per porre ostacoli al conseguimento dell’abilitazione anche per i laureati in informatica specialistica già inclusi
dal dpr328/2001. Addirittura, un laureato in Scienze in informatiche del vecchio ordinamento che, esasperato dai
problemi professionali che sta vivendo, volesse conseguire la laurea in informatica specialistica (equivalente a quella
già in suo possesso) non potrebbe comunque accedere alla sez. A dell’esame di Stato. Un cinismo ed un
perfezionamento della discriminazione che lascia sbalorditi.
Una lobby forte quanto si voglia non può cancellare una categoria professionale. I politici e gli organi di Governo
devono essere in grado di opporsi.
L’analisi, la pianificazione, la progettazione, il collaudo dei sistemi di trasmissione ed elaborazione delle informazioni
sono attività caratterizzanti la professione di informatico dal 1969, non la professione di ingegnere. Eppure con
l’avvento del dpr328/2001 oltre 160.000 ingegneri meccanici, civili, edili, eccetera sono stati iscritti d’ufficio nella
sezione A di tutti e tre i settori del nuovo Albo degli ingegneri. Possono ora proporsi all’utenza come professionisti
dell’informatica (per attività che non conoscono e non hanno mai studiato); contestualmente viene impedito ai laureati
in informatica di poter continuare ad esercitare la professione di informatico. E’ scandaloso e non può essere accettato
da chi vive e deve continuare a vivere svolgendo le attività professionali per cui si è laureato.
I Dirigenti dell’ordine per confondere gli interlocutori ripetono che i laureati di scienze non sono ingegneri pertanto non
hanno diritto di cittadinanza nel terzo settore. Ma non dicono che loro non sono informatici, ma hanno rubato la
professione agli informatici e ora si propongono all’utenza come professionisti informatici certificati dall’ordine. Non
dicono che gli informatici per colpa loro ora vivono una gravissima situazione professionale, mentre tutti gli ingegneri
sono autorizzato dalle leggi dello Stato a firmare progetti per tutto ciò che è costruito dall’uomo, e ora anche per i
software, i cablaggi strutturati, i sistemi informatici, i sistemi operativi, senza che abbiano mai studiato nulla a riguardo,
senza che sappiano di cosa si stia parlando.
Per le modifiche del dpr328/2001 riguardanti l’ordine degli ingegneri c’è da ripartire da zero. Tutti gli articoli sono
generati dal pregiudizio sconfinato e dal corporativismo dell’ordine degli ingegneri, che nell’intento evidente degli
interpellati del MIUR deve fagocitare indiscriminatamente le attività degli altri professionisti italiani, anche a costo di
rovinare questi ultimi.
E’ avvilente pensare che un paese civile come l’Italia debba essere teatro di situazioni e approvazione di leggi così
violente ai danni di una categoria di professionisti.
L’ALSI invierà al MIUR una proposta di modifica che non leda i diritti degli altri e tuteli quelli dei dottori informatici
che ora sono sconcertati e esasperati, che non possono più lavorare liberamente, sperando che venga valutata
attentamente.
Il Presidente Nazionale ALSI
Dott. Alessandro Labonia
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