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Orgogliosi di essere dipendenti pubblici

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Orgogliosi di essere dipendenti pubblici
Orgogliosi di essere dipendenti pubblici
Perché questo motto?
Perché abbiamo ritenuto giusto ricordare per primi a noi e poi a tutti gli altri l’orgoglio che
devono avere coloro che offrono servizi alla cittadinanza, servizi essenziali e indispensabili
per qualsiasi Paese che voglia costruire per i propri cittadini un modello di società civile,
solidale ed equo.
La sanità, la sicurezza, la giustizia, l’istruzione, la cultura, la ricerca, il lavoro, il welfare, la
tutela dei beni culturali, il turismo, le pensioni, l’assistenza per gli infortuni sul lavoro, ecc.
ecc..
Ebbene queste sono attività svolte da dipendenti pubblici che tutti i giorni si recano al lavoro
e che, anche se non avessero dirigenti, svolgerebbero comunque il loro lavoro.
Certo sono attività che non si possono misurare, come il Brunetta avrebbe voluto e come
l’attuale Patroni Griffi vorrebbe: dobbiamo contare i pazienti salvati, i cittadini difesi, i
carcerati controllati, i processi sostenuti, gli studenti promossi, gli stipendi e le pensioni
erogate, le prestazioni sociali rese, ecc. ecc.
Pensiamo, invece, cosa accadrebbe in questo Paese se si fermassero i vigili del fuoco, gli
ispettori del lavoro, le forze di polizia, le guardie penitenziarie, i medici, gli infermieri, i
custodi dei musei, gli impiegati che erogano stipendi o pensioni, i cancellieri dei Tribunali, gli
assistenti sociali, gli insegnanti, i ricercatori, ecc. ecc..
E allora teniamoci il nostro orgoglio visto che questi Politici/Tecnici ci hanno tolto la dignità
del lavoro, usando i nostri stipendi bloccati dal 2009 per fare cassa, che ci hanno tolto il futuro
con una Riforma delle pensioni di lacrime (non quelle della Fornero) e sangue, che ci hanno
usato per creare una contrapposizione tra generazioni, che ci hanno lasciato ad affrontare i
nostri problemi quotidiani dall’altezza dei loro redditi.
Per questi motivi abbiamo volutamente usato questo motto per la nostra competizione
elettorale del 5/6 e 7 marzo 2012 e avviato per il 1° marzo 2012 la raccolta di firme per una
proposta di legge di iniziativa popolare, finalizzata alla riapertura della contrattazione,
all’abrogazione delle norme sulla valutazione, all’abolizione della tassa sulla malattia, alla
difesa dei lavoratori dalla mobilità selvaggia, alla stabilizzazione del lavoro precario.
Qualcuno dice che si tratta del “libro dei sogni”, noi pensiamo, al contrario, che tre milioni e
mezzo di dipendenti pubblici hanno diritto ad emergere dall’anonimato nel quale prima il
governo dei politici e poi quello dei tecnici li hanno confinati.
QUINDI FIRMATE PER VOI, PER IL FUTURO VOSTRO E DEI VOSTRI FIGLI PERCHE’ UN PAESE
NEL QUALE NON CI FOSSERO PIU’ SERVIZI PUBBLICI, SAREBBE UNO STATO SOLO PER RICCHI E
NOI PENSIAMO CHE NON SAREBBE UN PAESE CIVILE, SOLIDALE E EQUO.
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